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Notizie del 17 marzo 2012

FOGGIA – CELEBRAZIONI 150° ANNIVERSARIO UNITA’ D’ITALIA.

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

“Nel 150° anniversario dell’unità d’Italia memore degli ideali, dei valori e del sacrificio di quanti resero possibile la nascita del nostro Paese”.
E’ il messaggio presente da quest’oggi sulla lapide commemorativa collocata all’esterno della sala del consiglio comunale di Foggia per celebrare l’importante anniversario.
Alla cerimonia erano presenti le massime autorità civili e militari. Il sindaco di Foggia Gianni Mongelli ha voluto sottolineare la particolarità della giornata. “Oggi sono davvero 150 anni dell’unità d’Italia e dobbiamo ricordare questo momento con orgoglio, ringraziando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per tutto quello che ha fatto per rendere questo anniversario un mezzo di condivisione dei valori, in un momento di difficoltà per il Paese. Ricordo i tanti soldati che stanno portando il nome dell’Italia in giro per il mondo sotto il segno della pace e tutti coloro che hanno dato la vita per difenderla”.
Ad aprire la cerimonia è stato il presidente del consiglio comunale di Foggia Raffaele Piemontese. “A distanza di un anno ci ritroviamo con la stessa emozione a celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia, i 150 della nostra identità di cittadini italiani oggi vissuta con rinnovato orgoglio in Europa e nel mondo.
Il Sud dell’Italia e Foggia apportarono al processo unitario contributi decisivi, come ci ha ricordato qualche ora fa la bella e partecipata iniziativa che ha ricordato due garibaldini – Moisè Maldacea e Leonardo Albanese – impegnati nelle battaglie che guadagnarono al nostro Paese le terre governate dai Borboni e dagli austriaci. Insieme alla loro, bisogna evitare che vada dispersa la memoria e la lezione di quanti, illustri patrioti o anonimi combattenti e cittadini, in diversi momenti della storia del nostro Paese, hanno creduto fino in fondo nell’unità d’Italia”.
Ufficio Stampa Citta’ di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione

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Riorganizzazione sanità, Bordo (PD): “Basta interventi frammentari; la Regione deve coordinare la programmazione delle ASL”

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

“La riorganizzazione del servizio sanitario non puo’  procedere con interventi frammentari e disarticolati tra loro: la Regione deve coordinare le singole iniziative delle ASL per evitare squilibri territoriali e disservizi agli utenti”.

E’ Michele Bordo, deputato del PD, a chiedere l’immediata attivazione di un “tavolo tecnico – politico presso l’assessorato regionale alla Salute per programmare organicamente la seconda parte del piano di rientro, fissando obiettivi chiari e misure operative coerenti”.
La richiesta nasce anche dalla verifica dell’esistenza di un atto di indirizzo della ASL Foggia, assunto dall’ex direttore generale Ruggero Castrignano’, che prevede la drastica riduzione delle strutture complesse oggi esistenti nei diversi ospedali della Capitanata ed in modo particolare presso il San Camillo De Lellis di Manfredonia.
“Se attuata – continua Bordo – questa decisione provocherebbe il progressivo declino del presidio ospedaliero manfredoniano e in prospettiva anche la sua possibile chiusura.

Le professionalita’ mediche piu’  mature, di fronte ai tagli dei posti per primari, potrebbero giustamente scegliere di emigrare verso altri nosocomi, dove proseguire la carriera, determinando la progressiva riduzione della qualit¢ dei servizi e di conseguenza degli utenti.
L’accelerazione che il presidente Vendola vuole imprimere all’attuazione del piano di rientro non pu￲ determinare scelte frettolose, sbagliate e che non producono tra l’altro alcun beneficio finanziario. Il diritto alla salute dei cittadini non si garantisce con scelte ragionieristiche senza intervenire sugli sprechi e gli eccessi.
I bisogni si assicurano facendo una seria programmazione regionale, tagliando le spese inutili, facendo il centro unico per gli appalti, controllando la spesa dei farmaci, impedendo i fenomeni di corruttela e le inefficienze, investendo sulla medicina di base.

La Regione non puo’  continuare ad intervenire in modo sporadico e senza un disegno strategico, perche’  in questo modo rischia solo di aggravare situazioni gia’  molto difficili.
La decisione di ridurre cosi’  drasticamente il numero delle strutture complesse in Capitanata e, in modo particolare, a Manfredonia non puo’ essere assunta dal solo direttore generale della ASL, al quale chiedo di revocare l’atto di indirizzo ereditato – conclude Michele Bordo – ma deve essere parte di una programmazione piu’  ampia e articolata dell’offerta sanitaria in provincia di Foggia”.

Ufficio stampa PD Capitanata

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FOGGIA – Droga: in manette il pusher ‘ciclista’

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Poco convenzionale, ma di grande effetto, il mezzo di locomozione utilizzato dallo spacciatore, Mario Maggio, arrestato dagli agenti della sezione antidroga di Foggia. L’uomo era solito raggiungere i propri clienti in sella alla sua bicicletta. Lo faceva nella speranza di passare inosservato.
Speranza disillusa perchè l’altro giorno è stato sorpreso, in flagranza di reato, con 7 grammi di eroina, mentre stava per incontrare alcuni acquirenti, avventori di un bar di corso Roma . Altra singolare caratteristica del pusher era quella di custodire nel pugno la droga da spacciare, così da poter sempre essere pronto a gettarla via in caso di “presenze scomode”.
Mario Maggio, 43 enne del posto è un volto già noto alle forze di polizia. In casa gli agenti hanno recuperato, nell’intercapedine di un mobile, altri 20 grammi di eroina, tutto il materiale per il confezionamento e la somma di 420 euro, sicuro provento dell’attività illecita.
Gli agenti della mobile hanno arrestato un altro volto noto del mondo dello spaccio foggiano. Antonio Delli carri, 33 anni pusher del rione Candelaro, custodiva in casa 18 grammi tra eroina e cocaina.
Tatiana Bellizzi da Teleradioerre

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FOGGIA – Ingegneria, Volpe propone dipartimento inter-ateneo

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Un taglio del 4% sul finanziamento del 2012 destinato all’Università.

Un milione e mezzo di euro in meno.

Ad anticiparlo il Rettore Giuliano Volpe, in un’intervista pubblicata oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Il Rettore lo dice per spiegare che in questo momento di forti tagli, ci sono poche speranze che la facoltà di Ingegneria si possa salvare, anche perchè quella facoltà, tiene a precisare Volpe, non dipende da Foggia, ma dal Politecnico di Bari.

Quindi non è possibile usare fondi dell’Università di Foggia per una realtà che appartiene ad un’altra amministrazione.
In questo momento in cui le sedi decentrate hanno un costo e un peso difficile da sostenere, è pensabile che una delle scelte possa essere, per Bari, quella della chiusura, anche perchè ci sono delle aggravanti.
Ad esempio, la sede.

Volpe spiega che il rettore di Bari non fosse stato interessato alla sede decentrata di Foggia, già da tre anni l’avrebbe chiusa, ma, malgrado l’interesse, c’è il problema dei locali in cui la facoltà si trova.
L’unica strada possibile, per Volpe, è che il Rosati, dove ora si trova la facoltà, diventi dell’Università e che la facoltà diventi un dipartimento inter ateneo, magari caratterizzato anche nei contenuti, per esempio l’agroalimentare.
Ma per fare questo, servirebbe un grande supporto istituzionale e delle forze locali.

Lunedì ci sarà un incontro con Comune, provincia e Politecnico, incontro a cui Volpe dice che parteciperà, ma senza grandi illusioni.
Tommi Guerrieri da Teleradioerre

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FOGGIA – Colpo Banco di Napoli: ‘i conti non tornano’ nel caveau

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Emergono nuovi particolari in merito al maxi furto avvenuto lo scorso fine settimana in danno del Banco di Napoli filiale di piazza Puglia a Foggia. Proseguono i conteggi delle cassette di sicurezza svaligiate dal gruppo di malviventi esperto e conoscitore dei codici d’accesso del caveau.
259 in tutto le casseforti “toccate” dai banditi, sulle 400 presenti nella camera blindata, di cui 167 quelle svaligiate, appartenenti appunto alla clientela dell’istituto di credito; 37 quelle libere (non locate) e che custodivano chiavi di altre cassette di sicurezza; 55 infine, quelle manomesse ma non aperte. Al momento sul fronte delle indagini nulla trapela.
Non è dato di sapere come i malviventi siano entrati prima nell’istituto di credito poi nel caveau. Così come allo stato attuale delle investigazioni è presto per stilare un bilancio sull’ammontare complessivo del furto, che resta comunque ingente.
L’invito da parte delle forze di polizia, rivolto a tutti i possessori di una cassaforte, è quello di fornire materiale cartaceo, eventuali fotografie, degli oggetti in oro in esse custodite.
Nei prossimi giorni saranno raccolte tutte le denunce. Va detto che si tratta di un colpo studiato nei minimi dettagli. I banditi sarebbero rimasti chiusi nel caveau – così come emerso fino a questo momento – almeno un giorno e mezzo. Hanno agito senza lasciare tracce: nè biologiche , nè sarebbero state rinvenute impronte digitali.
Orientativamente sarebbero entrati venerdì sera per poi uscire non più tardi di domenica pomeriggio. Prima di andar via hanno trovato anche il tempo di portar via l’hard disk dell’impianto di videosorveglianza della camera blindata.
Tatiana Bellizzi da Teleradioerre

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FOGGIA – rapina automobilista, arrestato

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Dovrà rispondere di rapina Fabio Bernardo 21 anni, arrestato ieri dagli agenti delle volanti della questura di Foggia e dal Reparto Prevenzione Crimine di Lecce. Il ragazzo si è reso protagonista, in compagnia di un complice non ancora identificato, di uno scippo in danno di un donna foggiana.
La stessa era a bordo della sua autovettura, era ferma ad un semaforo all’incrocio tra via Lucera e via Candelaro. Improvvisamente i due malviventi, in sella ad uno scooter, si sono affiancati, hanno aperto lo sportello lato passeggero ed hanno portato via la borsa adagiata sul sedile.
La donna ha tentato inutilmente di opporre resistenza. E’ stata strattonata, motivo per cui ha fatto ricorso alle cure mediche. Subito dopo il furto la vittima ha dato l’allarme alle forze di polizia. Ha fornito una dettagliata descrizione dei suoi aguzzini, indicando tra le altre cose, l’abbigliamento indossato da uno dei due: un giubbotto rosso ed un paio di jeans. Poco dopo gli stessi sono stati individuati, alla vista della polizia hanno tentato di darsi alla fuga. Gli agenti sono riusciti a bloccare e ad ammanettare solo il 21enne. Sono in corso le ricerche del complice.
Tatiana Bellizzi da Teleradioerre

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San Severo: trovato in possesso di 5 banconote false, arrestato

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Il blitz è avvenuto in via del Soccorso, dove l’uomo è stato visto aggirarsi con fare sospetto nelle vicinanze di alcuni edifici commerciali. Avevano lo stesso numero seriale ed erano sprovviste di filigrana

L'uomo arrestato

Un albanese di anni 31, K.T., è stato arrestato dai carabinieri del NOR di San Severo per possesso di banconote false.

Il blitz è avvenuto in via del Soccorso, dove l’uomo è stato visto aggirarsi con fare sospetto nelle vicinanze di alcuni edifici commerciali.

Fermato e sottoposto a perquisizione personale, nella tasca interna del giubbino, i militari del 112 hanno trovato cinque banconote da 50 euro contraffatte, con lo stesso numero seriale e sprovviste di filigrana.

All’uomo sono stati concessi gli arresti domiciliari. Ora si trova a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia.

da FoggiaToday

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POGGIO IMPERIALE – Spacciava davanti la “Ugo Foscolo”, 17enne arrestato a Poggio Imperiale

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Blitz davanti la scuola media di via Fiume. Il minore è stato trovato con 25 grammi di hashish e alcuni soldi provento di spaccio. Ora si trova nel carcere minorile “Fornelli” di Bari

Arresto Carabinieri

I Carabinieri di Poggio Imperiale hanno tratto in arresto un 17enne del luogo per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari della locale stazione hanno notato un giovane, con precedenti per reati contro il patrimonio, aggirarsi in modo guardingo su di una bicicletta nei pressi della scuola media “Ugo Foscolo”.

Presa la decisione di controllarlo, nella tasca sinistra dei suoi pantaloni è stato rinvenuto un pacchetto di sigarette contenente 20 “stecche” di hashish, del peso complessivo di 25 grammi, ben confezionate e dal quale si sarebbero potute ricavare 56 dosi.

All’interno del portafoglio i militari hanno trovato una banconota da 50 euro e altri 5 euro in soldi spiccioli, quale provento dell’attività di spaccio.

Il minore è stato accompagnato nel carcere minorile “Fornelli” di Bari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

da FoggiaToday

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RIGNANO GARGANICO – A Rignano Garganico (Foggia) tornano a volare parapendio e deltaplani

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Domenica 18 marzo a Rignano Garganico (Foggia) si terrà la “1.a Festa del volo” organizzata dall’associazione Rignano Fly in collaborazione con Club Volaria di Castellana Grotte (Bari) e il Fly Club M. Cristalli di San Severo (Foggia), oltre alla Pro Loco, la protezione civile A.N.VV.F.C. (Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco in Congedo) e il Comune di Rignano Garganico.
Dal decollo in Località La Croce, affacciato sulla pianura del Tavoliere, a partire dalle 10,30 e per tutta la giornata diversi parapendio e deltaplani spiccheranno il volo.

In programma anche un’esibizione di aeromodelli.

Sarà possibile anche visitare il suggestivo sito paleolitico di Grotta Paglicci, aperto al pubblico per l’occasione.

La manifestazione si concluderà con una cena che la Rignano Fly offrirà a tutti i piloti presenti.
La particolare posizione alta e panoramica del sito di decollo, insieme al gioco di correnti creato dai venti che vi spirano quasi tutto l’anno, creano le condizioni favorevoli per il volo libero, tanto che Rignano Garganico risulta tra le mete preferite per chi pratica questa disciplina sportiva.
Facendo quota su questo piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano, si può ammirare il Golfo di Manfredonia, le Murge, il Vulture, i Monti Dauni, l’Appennino Campano e Molisano, persino la Maiella ed il Gran Sasso nelle giornate più limpide.

Uno spettacolo che il silenzio del volo senza motore in deltaplano e parapendio rende ancora più suggestivo.
Nel parapendio l’Italia è campione d’Europa in carica. Il trentino Luca Donini è vice campione del mondo. Nel deltaplano lo scorso luglio la nazionale italiana ha vinto un ennesimo titolo mondiale e Alex Ploner quello individuale.

http://www.gustavovitali.it/pagine/comfivl/rignano-17-03-12.html

Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL – Federazione Italiana Volo Libero

335 585243 – skype: gustavo.vitali – vitali.stampa (AT) fivl.it

http://www.fivl.it

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APRICENA – La Pietra di Apricena è uno dei capisaldi del made in Italy”

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Tommaso Pasqua commenta il record dell’export 2011 registrato dall’ISTAT

“La pietra di Apricena è sempre più uno dei prodotti tipici pugliesi più apprezzati nel mondo, a cui la Regione dovrà dedicare crescente attenzione, anche di carattere finanziario, per promuovere ricerca e innovazione in tutti i segmenti della filiera”. E’ il commento di Tommaso Pasqua, candidato sindaco del centrosinistra nella cittadina garganica, ai dati ISTAT sulle esportazioni nel 2011, che assegnano alla Puglia la migliore performance italiana (+17,9%) e alla vendita all’estero di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere il maggiore incremento tra il 2010 e il 2011 (+158,2%).
“Possiamo affermare con orgoglio che la nostra pietra è uno dei capisaldi del made in Italy ed ha offerto un contributo di grande rilievo all’espansione dei commerci nei mercati esteri – continua Pasqua – Un primato costruito sulla professionalità dei nostri cavamonti e sugli investimenti dei nostri imprenditori, ai quali anche l’Amministrazione comunale ha fornito il supporto operativo per la promozione della produzione oltre i confini della città, oggi un po’ più orgogliosa del proprio saper fare.
Questo primato ci offre l’opportunità di elaborare e costruire un nuovo patto con le stesse imprese – conclude Tommaso Pasqua – fondato sulla condivisa responsabilità sociale dell’attività economica”.
Ufficio stampa PD Capitanata

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Lucera-Giovani Democratici e Generazione Futuro di Lucera – Insieme per una Lucera più sicura

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Giovedì 15 Marzo 2012, presso il Circolo FLI “Paolo Borsellino” di Lucera, si è tenuto un incontro tra le due delegazioni dei movimenti giovanili di Generazione Futuro e Giovani democratici, rappresentate rispettivamente dai coordinatori Michele Nardella e Luca Paglione.
L’incontro, avvenuto su invito del movimento di Generazione Futuro, è stato utile occasione di dialogo tra i due movimenti giovanili che hanno condiviso, dopo i recenti avvenimenti di cui la cittadina lucerina è stata vittima , l’urgenza di promuovere una giornata di solidarietà in nome della sicurezza e della legalità.
INSIEME PER UNA LUCERA PIU’ SICURA! Questo lo slogan che accompagnerà i due movimenti sopra citati, domenica 25 Marzo dalle ore 10:00 alle ore 13:30, durante il sit-in in via Michelangelo al quale sono invitati a partecipare tutti i movimenti giovanili, le associazioni e quanti credono che si possa fare di più per rendere la nostra città sicura.
“Non esporremo i simboli di nessuno dei due movimenti che rappresentiamo convinti che, temi come legalità e sicurezza, non debbano essere propri solo di uno o più schieramenti politici ma di tutti i cittadini”.
Queste le dichiarazioni congiunte dei due coordinatori che intendono dare un segnale forte affinchè temi così importanti possano essere motivo di discussione per una politica che fino ad ora ha dato poche risposte ai suoi cittadini.

Il sit-in quindi, non solo per esprimere vicinanza e solidarietà agli abitanti della 167 che hanno assistito inermi, lo scorso 13 marzo, all’incendio di ben 5 automobili ma anche come occasione per sottoscrivere una petizione con la quale si intende sollecitare l’amministrazione a prendere dei seri provvedimenti alla luce di quanto sta accadendo.

I coordinatori dei movimenti:
Generazione Futuro Lucera Giovani democratici Lucera
Michele Nardella Luca Paglione

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LUCERA – Comunicato Ospedale Lastaria

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Nella serata di ieri venerdì 16 marzo, si è riunito il Comitato per la difesa dell’Ospedale Lastaria, analizzando la situazione attuale della vicenda.
Gli incontri che si sono svolti in regione non hanno portato a definire alcuna decisione politica né tanto meno a definire una soluzione per il nosocomio di Lucera oltre quella prospettata dal Dott. Pomo che è quella dell’Ospedale territoriale come è stato attuato a Massafra.
Tale soluzione per il Comitato significa chiusura e ed è inaccettabile!!!
Possiamo accettare dei tagli che portino a migliorare l’efficienza e l’efficacia del servizio, ma non si può chiudere l’ospedale o farlo diventare un ospedale territoriale solo per salvare le altre strutture, altrimenti capiamo palesemente che la Regione sta effettuando una scelta punitiva nei confronti della nostra città e nei confronti dell’Appennino, già martoriato da un notevole disagio sociale.
Facciamo presente che l’Ospedale viene ogni giorno sempre più depauperato di personale e risorse, è il caso del reparto di oculistica, che è fortemente a rischio in quanto non si è giunti ad una soluzione alla criticità attualmente sopportata, in quanto rischia di rimanere con un solo medico se non si dovesse dare corso nell’immediato ad un avviso pubblico e alla proroga dell’altro medico in servizio.
Gli esempi avuti nelle scorse settimane dell’Umberto I di Roma, del Cardarelli di Napoli, del Di Venere di Bari, ci fanno pensare che anche gli OO.RR. di Foggia potranno diventare così se chiudesse la struttura di Lucera, ed è impensabile che dei cittadini siano trattati in questo modo !!!
Pertanto richiediamo un incontro urgente col Commissario Straordinario alla Sanità, Ing. Manfrini, e coi Sindaci di Lucera e dell’Appennino, al fine di elaborare insieme una proposta che porti a garantire il diritto alla salute dei cittadini di Lucera e dell’Appennino che viene sempre più compromesso.
Facciamo notare che i tagli devono essere effettuati in primis ove vi sono gli sprechi, è il caso di ricordare che sarebbe opportuno centralizzare gli acquisti al fine di evitare nuovi casi Tarantini, se la gestione precedente è stata sbagliata non è certo per Lucera, quindi se si deve tagliare si deve iniziare dalle fonti di sperpero e ruberie.
Lunedì 19 marzo alle ore 20 si terrà una nuova riunione del Comitato, presso la sede di Piazza Bruno 40, per discutere insieme della situazione attuale e delle iniziative future da intraprendere, al fine di far sentire la nostra voce in maniera sempre più forte.
Auspichiamo che all’incontro vi sia una partecipazione di massa dei cittadini, dell’Amministrazione e delle Istituzioni locali.

Il Comitato per la Difesa dell’Ospedale Lastaria
Michele De Santis, Marianna De Leo, Luca Paglione

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MANFREDONIA – L´Usppi chiede il rilancio dell´Autorità Portuale

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

‘La fine della fase di commissariamento dell´Autorità Portuale di Manfredonia è ancora un´utopia, un fastidio burocratico da sbrigare con calma nei meandri del ministero dei Trasporti. A distanza di anni sono arrivate le prime reazioni su questo strano ritardo, che niente sembra giustificare: nemmeno il presumibile sforzo di ministri e sottosegretari del Governo Monti per salvare l´Italia.
La fase di amministrazione straordinaria (commissariamento) dell’AP, iniziata nel 2005, con successivi decreti ministeriali alla legge n. 350/2003, in attesa della nomina del Presidente dell’Autorità portuale, con il compito di verificare l’assetto infrastrutturale del porto di Manfredonia, le potenzialità economiche e le prospettive di sviluppo delle attività portuali, deve giungere alle battute finali e i tempi per la sua formale cessazione devono essere molto brevi.

Basta perdere tempo, anche perchè un’Autorità portuale con il Comitato Portuale vedrebbe un popolo variegato di attori del territorio, dal Presidente dell’AP al Com.te Capitaneria di Porto alla Agenzia delle Dogane, ai vari delegati della Regione, della Provincia, dei Comuni dell’AP, Industriali, Autotrasportatori, Spedizionieri, Rappresentanti dei lavoratori, ed altro.

Attori che devono fare veramente gli interessi di categoria e quindi del territorio.
E’ inutile negare l’alto valore dell’Autorità Portuale nell’azione di rilancio socio-economico della città e della Capitanata attraverso il Porto Alti Fondali.

Per tale motivo l’AP nel pieno delle sue funzioni deve procedere all’attuazione di un programma di interventi caratterizzato da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo del territorio’.
E´ quanto ha affermato Aldo Gatta, segretario Usppi, alla vigilia della riunione convocata per martedì 20 marzo presso la sede della Capitan eria di Porto di Manfredonia.
da Teleradioerre

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MANFREDONIA – Arsenico all’Enichem di Manfredonia, Cassazione assolve tutti gli ex dirigenti

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Accusati di 17 omicidi colposi: confermati i precedenti gradi. Rigettato l’appello della procura generale

Non sono colpevoli di aver eseguito in maniera scorretta le opere di bonifica dell’ambiente e di mancata informazione dei rischi connessi all’esposizione all’arsenico fuori uscito dopo l’esplosione di una torretta dell’ex Enichem di Manfredonia. E quindi non colpevoli della morte di 17 persone decedute per tumore ai polmoni.
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di primo e secondo grado assolvendo i dieci ex dirigenti dello stabilimento Enichem di Manfredonia e due esperti di medicina del lavoro accusati, a vario titolo, di disastro colposo, 17 omicidi colposi, 5 casi di lesioni colpose e omissioni di controllo. La vicenda risale al 26 settembre del 1976 quando si verificò il collasso della colonna di lavaggio dell’anidride carbonica dell’impianto di produzione dell’ammoniaca dell’Enichem, che allora si chiamava ancora Anic, e che causò la fuoriuscita di dieci tonnellate di anidride arseniosa. L’arsenico, ha ipotizzato la Procura nel corso dei processi degli ultimi anni, sarebbe rimasto nell’ambiente per sei anni, dal 1976 al 1982, provocando una serie di decessi per tumore.

L'Enichem a Manfredonia

Secondo la tesi dell’accusa gli imputati non avevano eseguito in maniera corretta e appropriata le opere di bonifica dell’ambiente e non avevano informato gli operai dei rischi connessi all’esposizione all’arsenico; inoltre i dodici imputati, ipotizzava l’accusa, non avevano impiegato operai specializzati nella bonifica successiva all’esplosione della colonnina dell’Enichem e non avevano neanche monitorato l’ambiente verificando la presenza di contrazione dell’arsenico nei terreni. Secondo la tesi sostenuta dal collegio difensivo, invece, non ci poteva essere una relazione tra lo scoppio dell’arsenico con i decessi degli operai.
Nel 1996 Medicina Democratica e Nicola Lovecchio, uno degli operai che lavorava nel magazzino insacco dell’Enichem, morto poi il 9 aprile del 1997 per una neoplasia maligna polmonare, intentarono per primi la denuncia contro lo stabilimento sipontino: una malattia, aveva sostenuto Lovecchio, connessa al lavoro che svolgeva nella fabbrica dimessa poi nel 1994.
Una tesi che venne riconosciuta prima dal tribunale del Lavoro di Foggia che nel 1999 accolse la domanda di riconoscimento della malattia professionale chiesta da Lovecchio: l’Inail venne condannata al pagamento della rendita per malattia a decorrere dalla manifestazione del malore. L’ultimo caso accertato dalla Procura di morte causata dall’esposizione all’arsenico fuoriuscito dalla colonnina dell’Enichem fu il caso di Gennaro Cascella, un operaio morto per un tumore nel luglio del 2001.

Il 5 ottobre del 2007 il giudice monocratico Michela Valente, della sezione distaccata di Manfredonia del Tribunale di Foggia, aveva assolto tutti gli imputati. Assoluzione con formula piena perché «il fatto non sussiste», confermata anche dai giudici della terza sezione della corte d’appello di Bari nel marzo del 2011.
Ieri i giudici della Suprema Corte hanno rigettato l’appello contro la sentenza di Bari, della procura generale, del ministero dell’Ambiente, dell’avvocatura dello Stato e della Regione Puglia. «La Corte di Cassazione — ha commentato l’avvocato Michele Curtotti, legale di tre degli imputati — ha confermato la bontà della decisione del giudice di primo grado, in quanto sia in appello che in Cassazione abbiamo avuto la conferma della decisione assolutoria per tutti gli imputati».
Luca Pernice da Corriere del Mezzogiorno

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I DIPENDENTI DELLA FUTURA PRONTI ALLO SCIOPERO GENERALE SE NON RICEVONO GARANZIE ECONOMICHE GIA’ DA MARTEDI’ PROSSIMO.

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Continua il disagio dei lavoratori della Cooperativa Futura, che al 20 marzo c.m., sono a credito di ben 13 mensilità arretrate.
I dipendenti infatti hanno ricevuto le mensilità di febbraio e marzo 2011, al 17 dicembre 2011. Questa situazione è diventata insostenibile , a detta dei lavoratori che continuano a lavorare pur non percependo i loro ben meritati stipendi.
I lavoratori di Foggia hanno intimato all’Azienda il blocco totale della loro attività lavorativa nei centri psichiatrici di Foggia, se non ricevono dovute garanzie per il loro futuro economico, e sono pronti a fare esplodere la loro rabbia, protestando alla Asl di Foggia, tutto questo già entro martedì prossimo.
Il Cda Futura ha cercato in queste ultime settimane, di avere un dialogo con la dirigenza Asl, e con il nuovo Direttore Generale Dott. Manfrini, e ma andato male il tentativo, tanto che già martedi scorso si dovevano incontrare e l’incontro è stato rimandato a giovedì 15 marzo.
Colpo di scena anche giovedì 15 mattina, l’intero staff del Cda Futura con il sen. Carmelo Morra in testa, si sono fatti annunciare all’ufficio del dott. Manfrini al 4° Piano, ma il Direttore dell’Asl, si è rifiutato di riceverli, mandando su tutte le furie il sen. Carmelo Morra.
Purtroppo sono anni che la Futura riceve aiuti e spinte politiche per il contratto di lavoro con l’Asl di Foggia, che continua a proroghe illimitate senza dare certezze future ai dipendenti che sopportano tutto questo stress, lavorando gratis se non a volontariato.
Da considerare che l’80% dei dipendenti provengono dai localite del sub-appennino dauno e le spese della benzina con il caro carburante che aumenta sono molto eccessive.
Altri decreti ingiuntivi sono stati e vengono depositati al tribunale di Foggia, qualcuno intravede un possibile mossa fallimentare dell’Azienda che porterebbe allo stremo i lavoratori, illudendoli che tutto si aggiusterà.
Questa è la politica di Nicola Saggese, che continua a tenere filo diretto con i lavoratori di Foggia, promettendo la fine della crisi imminente e che tutto si aggiusterà, ( nonostante i 5 milioni di euro di debiti che vanta la Futura per la negligenza del suo staff dirigenziale) perché c’è il sen. Morra che vede e provvede.
Altra notizia è l’avvento di una futura gara d’appalto che l’asl potrebbe indire e che la Futura porterebbe i lavoratori alle porte per poi lasciare ad altri, lo strascicante peso che si trascina da anni, il loro fallimento…..
I lavoratori stressati, vessati, le strutture fatiscenti, prive di personale, con personale deluso senza visione del proprio futuro lavorativo e dignitoso, carenza di personale, personale che non riesce a lavorare a svolgere il proprio lavoro perché non è motivato, non può prendere le ferie perché manca il personale. Non ci sono controlli, non viene fatto alcun controllo.
Diteci voi come può una si fatta Cooperativa oltrepassare ed andare oltre un iter per il suo accreditamento regionale, mai intrapreso.
Forse possibile solo nella testa di Nicola Saggese, che continua a buttare sempre e le stesse storielle che al di là delle nuvole ci sarà sempre un domani, il domani che verrà, ………martedì prossimo forse……

I Lavoratori
Comunicato Stampa

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Mimmo Cavallo a Troia nello spettacolo “Fora i Savoia”

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Mimmo Cavallo a Troia in provincia di Foggia

Lo spettacolo Fora i Savoia a Troia

 

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FOGGIA – Si tinge di giallo il furto nel caveau del Banco di Napoli di Piazza Puglia

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Non ci sono dubbi. A svaligiare il caveau della filiale foggiana del Banco di Napoli del gruppo Intesa San Paolo, sono stati dei veri professionisti. Nessun segno di effrazione, nessun foro praticato nei muri, nessuna traccia è stata lasciata nel cuore d’acciaio – blindatissimo – della filiale di piazza Puglia.

Un colpo studiato e pianificato da tempo, messo a segno senza commettere errori, senza lasciare nulla al caso. I ladri sono riusciti ad entrare nel caveau dell’istituto di credito eludendo gli tipo di allarme e sono poi fuggiti senza lasciare traccia.

A testimoniare la loro presenza tra le cassette che custodivano i “tesori di famiglia” dei foggiani, infatti, non c’è nemmeno un fotogramma, perché prima di andare via i malviventi hanno fatto sparire anche l’hard disk del sistema di videosorveglianza dell’istituto di credito.

Sul fatto sono in corso le indagini della squadra mobile e della polizia scientifica di Foggia e Bari che stanno analizzando palmo a palmo la struttura blindata, alla ricerca di una impronta o una traccia organica lasciata dai rapinatori.

Delle 400 cassette di sicurezza, sono 141 quelle aperte e saccheggiate dai rapinatori forzando le serrature con sostanze acide, altamente corrosive, ed i più tradizionali strumenti di effrazione. Altre risultano forzate, ma al momento bloccate.

Da una prima ricognizione, effettuata alla presenza di un ufficiale giudiziario e dei funzionari della banca, non si è trattato di colpi “mirati”, in quanto tra le cassette aperte risulterebbero anche alcune teche metalliche vuote perché non ancora locate. Inoltre, non è detto che tutto ciò che era depositato nelle cassette aperte sia stato portato via dai malviventi. Per questo è importante che i titolari delle urne denuncino al più presto quanto in esse fosse contenuto. E’ ormai certo, invece, che il furto sia stato messo a segno nel week-end, quando la filiale è chiusa sia al pubblico che ai dipendenti.

A dare l’allarme, il lunedì, sono stati i funzionari della filiale che hanno riscontrato alcune difficoltà nell’aprire la porta del caveau. Secondo una prima ricostruzione, i ladri potrebbero essere entrati venerdì sera e potrebbero essere rimasti in loco fino a domenica pomeriggio, operando in tutta calma e soprattutto indisturbati: qualsiasi rumore proveniente dall’interno – anche l’esplosione di mortaretti – sarebbe stato completamente “assorbito” dalla robusta struttura blindata.

L’ipotesi sul dato temporale di entrata ed uscita dei malviventi- spiegano gli inquirenti – si basa su alcune segnalazioni di malfunzionamento della porta della camera blindata; segnalazioni, tra l’altro, molto frequenti negli edifici bancari, che vengono riscontrate quasi all’ordine del giorno.

Il vero giallo è sulla tecnica utilizzata dai malviventi per riuscire ad introdursi nell’istituto di credito senza lasciare tracce e segnali di sorta. Ancora da quantificare il bottino del “colpo” foggiano. Benché non sia ancora possibile effettuare una stima precisa e puntuale del furto di piazza Puglia non ci sono dubbi che si tratta di un cifra assolutamente ingente.
da FoggiaToday

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PESCHICI – Paolo Fasanella è morto annegato a Peschici: tragedia al Trabucco Monte Pucci

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

La vittima è rimasta impigliata nelle reti mentre stava effettuando dei lavori nella parte bassa del trabucco. Era uno dei titolari del noto ristorante garganico. Aveva 48 anni. Sul posto anche i carabinieri

Trabucco a Peschici

L’uomo morto annegato a Peschici questo pomeriggio si chiamava Paolo Fasanella ed era uno dei titolari del trabucco di Monte Pucci, noto ristorante garganico sito in località Torre Saracena.

Secondo una ricostruzione dettagliata dell’accaduto, la vittima è rimasta impigliata nelle reti mentre stava effettuando dei lavori nella parte bassa del trabucco.

Aveva 48 anni. Lascia una moglie e due figli. Sul posto sono giunti i carabinieri per le verifiche del caso. Il corpo è stato recuperato dalla guardia costiera di Vieste dopo l’allarme lanciato da alcuni pescatori.

da FoggiaToday

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