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Foggia – “Intossicazione alimentare dopo cena Natale”. Smentita Riuniti Foggia

Pubblicato : mercoledì, 26 dicembre 2012

Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia

“INTOSSICAZIONE alimentare a Foggia con coinvolgimento di un importante numero di persone”.

Così da una segnalazione, in base alle quali una partita di pesce avrebbe rappresentato un elemento in comune tra i pazienti sottoposti ai controllo.

Smentita da Riuniti di Foggia: diverse le persone controllate ieri in Pronto Soccorso ma senza l’emersione di un’emergenza di sanità pubblica con richiesta d’intervento dunque del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl FG.

da Stato Quotidiano

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LA SEDE DI GUARDIA MEDICA A TROIA: CENERENTOLA DELLE CENERENTOLE!

Pubblicato : domenica, 23 dicembre 2012

A rischio per sicurezza – decoro – accessibilità

Il Servizio di Guardia Medica emise i primi vagiti oltre trent’anni fa, dopo il varo del Servizio Sanitario Nazionale come momento di transito dei medici, piuttosto che come servizio codificato e stabilizzato nelle sue funzioni.

Oggi, dopo che tanta acqua è passata sotto i ponti, i medici incaricati in questo servizio sono ancora alla ricerca di una propria identità professionale e di un ruolo che li affranchi dall’immagine consolidata dal tempo di “pipistrelli” della sanità, giacché svolgono il loro compito di risposta alle urgenze mediche prevalentemente durante le ore notturne, oltre che nei giorni prefestivi e festivi, quando riposano i medici di famiglia.

Molti, quindi, i disagi dei medici che, anche con oltre un decennio di attività alla spalle, rivestono stabilmente questo ruolo.

Ai tanti disagi si aggiungono quello della insicurezza delle sedi (basti pensare che la maggioranza dei medici in servizio, oggi, sono donne!), giacché si annoverano molti casi di violenza, anche tragici, nei loro confronti e quello dello scarso decoro delle stesse sedi (sporche, poco e male arredate, fredde, isolate, sfornite di presidi medici, inagibili secondo le normative vigenti sulla sicurezza e accessibilità, per dichiarazione della stessa A.S.L.!).

La sede di Guardia Medica di Troia non fa eccezione, anzi! Se un paziente volesse accedervi, magari accompagnato da un autovettura perché anziano o in precarie condizioni di deambulazione, non può raggiungere piazza Papa Giovanni XXIII, dove essa è ubicata, nel complesso della casa di riposo San Giovanni di Dio, poiché l’accesso ai veicoli, durante le ore di servizio, vi è impedito sia dalla via Regina Margherita (dal lato est e dal lato ovest), sia da via Ospedale, sia da via Pirro.

Inoltre i medici in servizio (tre di questi sono donne medico!!!) ci segnalano che da alcune settimane la serratura del portoncino non è funzionante, che le videocamere di sorveglianza sono in black-out da una settimana e che il faretto illuminante il cortile di accesso alla sede è fuori uso da oltre un mese.

Infine sono anche segnalate incursioni di giovani che si introducono nottetempo nel portone adiacente e comunicante con la sede di servizio, per riunioni che, evidentemente, non fanno presupporre niente di lecito!

Ovviamente i disagi elencati sono stati dovutamente segnalati anche all’Azienda Sanitaria, ma, ahimè, nessun intervento è stato attuato!

Non resta che sperare nell’apparizione di una buona fatina, che trasformi l’attuale zucca in una funzionale sede di Guardia Medica, dotata di tutto, presidi medici e comfort compresi… ma chissà quando!

Pierluigi De Paolis Segretario Provinciale della Federazione dei Medici di Medicina Generale (F.I.M.M.G.) della sezione Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica)

da Preappennino Oggi

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FOGGIA – Personale della dirigenza medico-veterinaria dell’Asl di Foggia.

Pubblicato : venerdì, 21 dicembre 2012

Personale della dirigenza medico veterinaria dell’Asl di Foggia, la Cisl Medici chiede le immissioni in ruolo a tempo indeterminato.

Il sindacato scrive al direttore generale Manfrini.
Chiesto un incontro specifico sulla questione. Foggia, 20 dicembre 2012 – La Cisl Medici ha inviato una lettera al Direttore Generale, Attilio Manfrini, per richiamare l’attenzione dell’ASL di Foggia sulla situazione del personale della dirigenza medico- veterinario.
Il sindacato fa riferimento alla deliberazione n.3219 del 12 ottobre 2007, a cura del Commissario Straordinario dell’ASL di Foggia, con cui è stata stipulata convenzione con contratto a tempo indeterminato, per 8 medici-veterinari, tenuti a rendere attività finalizzata all’esecuzione della profilassi della tubercolosi, brucellosi e leucosi.
“Questi professionisti – ha scritto il segretario generale della Cisl Medici di Foggia, Salvatore Di Brisco – hanno ottemperato al compito assegnatogli senza soluzione di continuità a tutt’oggi, pertanto, essendo trascorsi cinque anni di attività convenzionale, si chiede l’immissione in ruolo con rapporto di dipendenza a tempo indeterminato”.
In riferimento alla Legge Regionale n.26/2006, la Cisl Medici chiede inoltre all’ASL che “la stessa immissione in ruolo, con rapporto di dipendenza a tempo indeterminato, anche per il personale medico addetto al servizio di emergenza territoriale, attualmente in servizio con contratto convenzionale a tempo indeterminato, che ha maturato cinque anni di servizio continuato”.
Auspicando un positivo riscontro da parte del direttore dell’ASL di Foggia, la Cisl Medici ha chiesto la convocazione di un incontro in cui affrontare la questione nello specifico.
www.cislfoggia.it

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Vertenza Don Uva sbarca a Roma. L’Ugl: “no all’amministrazione straordinaria, chiarezza sul management”.

Pubblicato : sabato, 15 dicembre 2012

La vertenza Don Uva passa nelle mani del Ministero del Lavoro.

Questo il risultato delle circa 6 ore di tavolo di concertazione in Prefettura lo scorso 13 dicembre alla presenza di sindacati e autorità politiche regionali e provinciali, nonché sanitarie.
Entro gennaio le parti verranno convocate a Roma, ma prima di quella data urge trovare un accordo per scongiurare il licenziamento attraverso la messa in mobilità e l’accompagnamento di chi è prossimo alla pensione.

Un accordo necessario perché se non ci dovesse essere il rischio è che ad essere mandati a casa (così come prevede la legge) saranno 153 giovani lavoratori.
Durante l’incontro, la segreteria territoriale foggiana dell’UGL rappresentata dal Commissario Regionale UGL Sanità Giuseppe Mesto e dal Dirigente RSA Lorenzo Pellecchia, ha ribadito il suo netto no all’amministrazione straordinaria e ha presentato al Prefetto un documento in cui il sindacato chiede chiarezza in merito ad alcune questioni riguardanti la gestione del don Uva. Ecco il testo.
“I mancati adeguamenti tariffari e dei conseguenti volumi delle prestazioni, negli anni, hanno fatto implodere il sistema ed oggi ci ritroviamo che strutture storiche coma Casa Divina Provvidenza di Bisceglie e Foggia stanno morendo. Perché la Regione Puglia non ha mantenuto le promesse fatte nel 2007 in materia di concessione di ulteriori posti letto, di riqualificazione dell’ortofrenico, di attivazione di nuove e più consone attività sanitarie?

Come mai la Ugl Sanità ha chiesto e richiesto numerose volte a quanto ammonta la mobilità extraregionale sanitaria agli uffici competenti senza mai avere una risposta?”.
“La Ugl Sanità vuole conoscere in dettaglio la mobilità extraregionale, a quanto ammonta e in che ambiti, paragonabili all’offerta sanitaria della CDP, viene erogata, per rendere di dominio pubblico le inefficienze della Regione Puglia e del suo management e perché si concordi un piano di riqualificazione a lungo termine della struttura sanitaria.

La Ugl Sanità chiede che la Regione si faccia garante della norma di solidarietà occupazionale prevista dal CCNL della sanità privata secondo cui tutte le strutture vecchie e nuove, che si stanno vedendo assegnate ulteriori risorse ai loro tetti di spesa, assumano personale attingendo da quello dichiarato in esubero dalla CDP.

La Ugl Sanità chiede una disposizione di legge regionale che obblighi le ASL a riservare una quota di assunzioni (per concorso e nelle ditte in appalto) al personale dichiarato in esubero dalla CDP.

La Ugl Sanità chiede di conoscere quanto è previsto dalla programmazione regionale sull’istituzione di nuove attività sanitarie oggi carenti affinchè la CDP possa attrezzarsi”.
Ufficio Stampa UGL FOGGIA

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Carlantino e Celenza attaccano la Asl

Pubblicato : giovedì, 13 dicembre 2012

Denunciate gravi lacune nei servizi per i Monti Dauni

 

I sindaci di Carlantino e di Celenza Valfortore hanno indirizzato una lettera all’Asl per illustrare le gravi lacune e, in alcuni casi, la totale assenza di alcune tipologie di servizi sanitari sul loro territori. Sono state individuate una serie di criticità che vengono esposte di seguito.

PRESENZA DELL’UFFICIALE SANITARIO.

Attualmente, nei comuni interessati, risulta praticamente inesistente il servizio di ufficiale sanitario. Viene garantito solo una volta ogni 15 giorni e soltanto nel comune di Celenza Valfortore, provocando grossi disagi alla popolazione che deve spostarsi ogni volta presso altri comuni, e con un intervallo di tempo molto lungo, per pratiche come vaccinazioni, rinnovo patenti, ecc.

INTENSIFICARE LA PRESENZA DEL PEDIATRA.

Il servizio garantisce la sua attività sul territorio solo un giorno alla settimana. Considerato che il pediatra è il medico di base di tutti i bambini dei comuni citati, si comprende facilmente quale disagio possano vivere i genitori non potendo garantire l’assistenza medica continua ai propri figli, con la necessità quindi di provvedere autonomamente a visite mediche a pagamento.

PRESENZA DEL SERVIZIO INFERMIERISTICO.

Attualmente il servizio viene garantito sul posto per 2 giorni alla settimana, ma il pensionamento di un dipendente e la sua mancata sostituzione rischiano di provocare forti disagi e disservizi alla popolazione, soprattutto agli anziani.

FISIOTERAPIA A DOMICILIO.

Si tratta di un servizio di fondamentale importanza soprattutto per i tanti anziani che vivono nei due comuni. Attualmente il servizio viene garantito attraverso una convenzione con la fondazione Onlus Padre Pio di San Giovanni Rotondo, ma il contratto è a termine e non se ne garantisce la continuità.

PRESENZA DI MEDICI SPECIALISTICI.

Sul territorio è garantita solo la presenza del ginecologo una volta alla settimana. Le esigenze maggiormente avvertite dalla popolazione, e per le quali si lamenta fortemente la totale carenza di servizi, riguardano lo stato di salute delle persone anziane e/o che non possono muoversi dalla propria abitazione. In particolar modo si fa riferimento alla figura del fisioterapista (o del fisiatra o dell’ortopedico), del cardiologo, del diabetologo, dell’urologo, del neurologo.

POLIAMBULATORIO SENZA ATTREZZATURE.

Gli ambulatori non hanno le attrezzature minime necessarie per svolgere il loro servizio. L’ambulatorio di Carlantino, ad esempio, non è dotato né di un computer né di un fax, circostanza questa che rende impossibile effettuare le prenotazioni di visite o prestazioni o prelievi del sangue, così come rende difficile ottenere i risultati degli esami, quando questi sono urgenti, che potrebbero essere trasmessi con un semplice invio di un fax.

Attualmente il servizio di prenotazione viene effettuato con trasferimento delle pratiche presso l’ambulatorio di Celenza e trasmissione delle stesse da quella postazione, con notevole rallentamento dei tempi
da Daunia News

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FOGGIA – La sanità si rinnova e diventa elettronica

Pubblicato : giovedì, 13 dicembre 2012

Domani tavola rotonda organizzata dall’Exprivia spa

“La Sanità elettronica: l’ospedale e il territorio – esperienze e casi di successo nella Regione Puglia” è il tema della tavola rotonda organizzata dall’Exprivia spa, azienda leader nel panorama dell’Ict nazionale (Information communication technology), alla quale prenderà parte anche la Asl di Foggia.
L’evento avrà luogo il 14 dicembre prossimo alle ore 10.30, presso la sala Alfa – Ente Fiera di Foggia – Pad.71.
La Regione Puglia è tra le prime in Italia ad aver elaborato un piano per la sanità elettronica che si articola in servizi basati sulle più evolute piattaforme tecnologiche.
da Daunia News

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FOGGIA – Comune e ASL costituiscono l’Unità di Valutazione Multidimensionale

Pubblicato : mercoledì, 12 dicembre 2012

Mercoledì 12 dicembre la conferenza stampa dell’iniziativa

Comune di Foggia e Asl Foggia daranno vita all’Unità di Valutazione Multidimensionale con l’obiettivo di migliorare il sistema integrato di individuazione del bisogno socio-sanitario e l’offerta dei servizi idonei a favorire l’adozione della risposta più appropriata.
I compiti dell’organismo ed il regolamento di funzionamento saranno illustrati dettagliatamente nella conferenza stampa convocata dall’assessorato alle Politiche sociali mercoledì 12 dicembre, alle ore 11.00, presso la Sala Giunta di Palazzo di Città.
All’incontro con i giornalisti parteciperanno il sindaco Gianni Mongelli, il direttore generale della ASL Foggia Attilio Manfrini e l’assessore alle Politiche sociali Pasquale Pellegrino.

Ufficio Stampa – Città di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione/Assessore alle Politiche sociali

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FOGGIA – TRE PROTOCOLLI CON LA ASL PER DARE RISPOSTE ALLA GENTE.

Pubblicato : mercoledì, 12 dicembre 2012

SOTTOSCRITTI QUESTA MATTINA AL COMUNE DI FOGGIA.


Assistenza domiciliare integrata, regolamento dell’unità di valutazione multidimensionale e regolamento per il funzionamento della porta unica di accesso.

Questa mattina comune di Foggia e Asl hanno sottoscritto tre protocolli d’intesa per l’avvio di una serie di servizi, rientranti anche nel Piano Sociale di Zona, e che determineranno una calibratura ai bisogni reali del territorio.
A Palazzo di Città erano presenti il direttore generale della Asl Attilio Mandrini e l’assessore comunale alle Politiche Sociali del comune di Foggia per la sottoscrizione degli atti che, svolte le procedure di affidamento, faranno decollare questi strumenti operativi a sostegno della comunità locale.
“Rispondiamo con i fatti alle reali esigente del cittadino”, ha commentato Pasquale Pellegrino che ha ringraziato la Asl e il direttore generale per la disponibilità dimostrata riguardo alle attività del comune di Foggia.
“Questi accordi sono frutto dell’attenzione che le istituzioni ripongono sulle necessità del cittadino e bisogna dare atto all’assessorato alle Politiche Sociali per l’enorme mole di lavoro che ha portato negli ultimi tempi a importanti risultati”, ha commentato il direttore generale dell’Asl Manfrini.
I tre progetti portano anche delle novità interessanti, a cominciare dalla porta unica di accesso.

Si tratta di 5 postazioni, di cui una per ogni circoscrizione e due in assessorato, che avranno la funzione di garantire l’accesso unitario al sistema integrato dei servizi socio-sanitari con l’orientamento, l’accoglienza e lo smistamento delle domanda di servizi territoriali; l’istruttoria di tutte le richieste di assistenza domiciliare ed una serie di altri soluzioni relative sempre a opportunità di accesso ai servizi.

Tra questi l’unità di valutazione multidimensionale, che rientra nei tre protocolli sottoscritti, che ha l’obiettivo di favorire una idonea permanenza della persona in stato di bisogno sociosanitario presso il proprio domicilio, promuovendo il miglioramento della qualità della vita nei servizi residenziali.

Tra gli accordi sottoscritti con la Asl anche il protocollo operativo dell’assistenza domiciliare integrata che ha come obiettivo la possibilità di mantenere la persona nel proprio contesto di vita con interventi di sostegno al nucleo familiare e alla persona con prestazioni socio sanitarie integrate tra loro erogate in regime domiciliare, riducendo in questo modo anche la presenza in ospedale.
Ufficio Stampa – Città di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione

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FOGGIA – Vertenza Don Uva, Ugl: “E’ una lotta per il diritto al lavoro, ma anche alla salute”.

Pubblicato : domenica, 9 dicembre 2012

“Gli esuberi sono sempre gli stessi, non c’è traccia degli stipendi e non abbiamo più un interlocutore.

E’ normale che gli animi si siano inaspriti”. Così l’rsa dell’Ugl Lorenzo Pellecchia interviene sulla spinosa questione del don Uva di Foggia che ha esasperato gli animi dei lavoratori che sono arrivati a minacciare di lanciarsi nel vuoto.
“Quando non ci sono soldi per mantenere la propria famiglia e non si arriva a fine mese, quando si rischia di perdere il lavoro – continua Pellecchia – quella dei lavoratori del don Uva diventa la conseguenza più immediata, anche se estrema.

Gli animi sono esacerbati, c’è da meravigliarsi che questa bomba non sia esplosa prima. E la politica ha la sua parte di responsabilità.

A noi sembra essersi fermata a guardare con la speranza di un fallimento e di un commissariamento della casa di cura.

E’ dal 2007 che come sindacato denunciamo questo immobilismo”.

 

Un immobilismo che sembra avere le ore contate.

Lunedì 10 dicembre, infatti, si riunirà la task force regionale e in Consiglio Comunale si stabilirà la data dell’assise cittadina monotematica.

 

Giovedì 13, invece, ci sarà un tavolo in Prefettura.
“L’Ugl – evidenzia il Segretario Territoriale UGL Foggia Gabriele Taranto – non demorderà in questa che è una lotta non solo per il diritto al lavoro di uomini e donne che continuano a svolgere il proprio dovere nonostante i seri problemi, ma anche per il diritto alla salute.

E’ una vertenza che va avanti da oltre un anno tra l’incudine di una debitoria di 300milioni di euro e il martello delle accuse di truffa e peculato.

Occorre trovare subito una soluzione.

Confidiamo nella disponibilità dei Direttori Generali a concertare con i sindacati una risoluzione definitiva”.
ufficio stampa UGL FOGGIA

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Spesa durante il lavoro, tornano in servizio ASL

Pubblicato : venerdì, 7 dicembre 2012

Asl/Foggia, in servizio andavano a fare la spesa, 5 arresti

TORNANO in servizio 4 dei 5 dipendenti Asl, arrestati dai carabinieri di Foggia poichè ritenuti responsabili di truffa ai danni dello Stato, come da comunicato del 19/11/2012.

Il G.I.P. di Foggia, accogliendo le intervenute istanze di libertà personale, con ordinanza del 27/11/2012, ha infatti revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 4 soggetti – D.A, S.I.F., S.G. e T.F. – ad eccezione di M.M.L..

Da qui il reintegro nel lavoro, con decorrenza immediata, dei 4 soggetti citati – dipendenti a tempo indeterminato dell’ASL – sospesi dal servizio e dalla retribuzione il 25/11/2012, a seguito dell’applicazione dell’art. 15, commi 1 e 7, del CCNL del Comparto Sanità 19/04/2004.

L’indagine dei carabinieri. Come comunicatio, a Deliceto e Bovino i Carabinieri della Compagnia di Foggia avevano dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di tre donne e due uomini originari di Deliceto e Bovino, con funzione di impiegati, infermieri e una dottoressa.

Quattro sono addetti al poliambulatorio di Deliceto una al centro di riabilitazione della ASL di Foggia, tutti ritenuti responsabili di truffa ai danni dello Stato.

Le misure cautelari erano state emesse dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura di Foggia che ha coordinato le indagini svolte dai Carabinieri su episodi risalenti al periodo marzo – maggio 2012 ma, per uno degli arrestati, anche ad ottobre 2010, periodo durante il quale i Carabinieri hanno accertato, tramite servizi di osservazione e riprese video, che gli indagati, pur risultando regolarmente presenti per aver “strisciato” il badge marcatempo che attesta la presenza in servizio, si allontanavano dall’ufficio per svolgere attività private quali recarsi in esercizi pubblici, viaggi in macchina o, addirittura, anticipavano o posticipavano l’ingresso o l’uscita rispetto agli orari registrati nell’apparecchio marcatempo.

In altri casi gli stessi facevano “passare” il loro badge da qualche collega compiacente e, in un’occasione, due delle indagate venivano notate, insieme, a fare la spesa in un supermercato di Deliceto mentre in risultavano in servizio.

Nei confronti di una delle sottoposte alla misura cautelare, addetta al centro di riabilitazione di Foggia ma residente a Deliceto, è stato accertato che registrava l’ingresso e l’uscita presso il poliambulatorio di Deliceto anziché a Foggia dove era impiegata, facendo così risultare la sua presenza in ufficio in orario in cui si trovava ancora o era già arrivata nella cittadina dove risiede.

In una circostanza la presenza della stessa veniva riscontrata dai Carabinieri sull’autobus di linea Deliceto – Foggia, quando già invece sarebbe dovuta essere in servizio a Foggia.

ASL – Entrata Dipendenti

Per tutti gli indagati sono state accertate sistematiche condotte di truffa poiché gli stessi si allontanavano arbitrariamente dal luogo di lavoro, oppure entravano in ritardo o uscivano in anticipo rispetto all’orario registrati percependo così indebitamente la retribuzione loro spettante se fossero stati regolarmente in servizio.

I destinatari della misura erano stati ristretti nelle loro abitazioni: tre a Deliceto e due Bovino, in regime di arresti domiciliari, con passato divieto di comunicazione con “persone diverse da quelle con le quali vivono”.

VIDEO

da Stato Quotidiano


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Mongelli convince i lavoratori del Don Uva a scendere dai tetti della struttura

Pubblicato : venerdì, 7 dicembre 2012
Mongelli convince i lavoratori del Don Uva a scendere dai tetti della struttura

Il sindaco Mongelli rivolto ai dipendenti del Don Uva saliti sul tetto

Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale De Leonardis

Il sindaco Mongelli rivolto ai dipendenti del Don Uva saliti sul tetto
Vi prometto che della questione, che conosco benissimo, ne parleremo in Consiglio Comunale lunedì.

Ma ritengo che debba essere affrontata tutta la questione del management dell’azienda.
Io sono convinto dell’importanza di ciò che fate per moltissime famiglie foggiane e prenderò a cuore la vicenda», ha detto Mongelli.
Dopo l’assessore alla Sicurezza, Franco Arcuri, anche Mongelli, di ritorno da Bari, ha voluto incontrare questo pomeriggio i lavoratori del Don Uva che minacciavano di buttarsi dal tetto della struttura.

Sono stati proprio i dipendenti a chiedere ad Arcuri la presenza del sindaco di Foggia, per parlargli e decidere il da farsi.

Mongelli non li ha delusi: li ha incontrati e li ha convinti a scendere giù dal tetto, interrompendo la protesta.

Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale Giannicola De Leonardis.
Che dice: “Capisco perfettamente la tensione e l’angoscia che stanno vivendo da tempo centinaia di dipendenti dell’Opera Don Uva e le loro famiglie, il cui futuro – non solo professionale – è incerto per l’esplosione di un deficit allarmante e per un clima di incertezza sugli interventi da attuare che amplifica la crisi piuttosto che attutirne gli effetti.
E la tensione e l’angoscia possono degenerare in manifestazioni come quelle di stamattina davanti alla struttura foggiana, che sono la spia di un’esasperazione arrivata ormai ai livelli di guardia e che chiamano la politica a uno sforzo suppletivo per garantire delle risposte a chi da mesi non percepisce lo stipendio e rischia a breve di non percepirlo più, precipitando in un dramma che non va ignorato, per di più privando la collettività di un servizio lodevole”

 

da Il Mattino di Foggia

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COMITATO SPONTANEO DEI FAMIGLIARI DEI PAZIENTI DELL’OSPEDALE DON UVA DI FOGGIA

Pubblicato : giovedì, 6 dicembre 2012

Siamo un gruppo di famigliari di pazienti ricoverati o in cura presso gli istituti ed i centri di riabilitazione del complesso ospedaliero Opera Don Uva di Foggia.

Vogliamo manifestare ed esprimere la nostra solidarietà verso i dipendenti della struttura per i gravi problemi cui devono far fronte da molti mesi. Vogliamo testimoniare la nostra vicinanza ai lavoratori ed ai professionisti che con rigore e serietà, nonostante il mancato pagamento degli stipendi, nonostate una miriade di disagi logistici e nonostante la preoccupazione esistente per le sorti future dell’Ente, svolgono ogni giorno il loro lavoro con dedizione, assicurando quel livello di assistenza sanitaria e riabilitativa, che tanto onore ha fatto al Don Uva nel corso degli anni.

Siamo pronti a scendere, anche noi, in piazza per manifestare accanto ai dipendenti del Don Uva.

Siamo pronti ad affiancarci ai medici, alle infermiere, agli operatori, agli educatori, alle logopediste ed alle fisioterapiste che ogni giorno si prendono cura dei nostri figli disabili, dei nostri genitori colpiti dall’Alzheimer, dalle nostre zie in riabilitazione, dei nostri nonni in RSA e dei nostri cari malati terminali ricoverati in Hospice.

Siamo pronti a far sentire fortissima la nostra voce che chiede aiuto a tutti: istituzioni religiose e civili, forze politiche, economiche e sociali del territtorio. Noi vi supplichiamo: intervenite! Salvate il Don Uva!

Salvate la possibilità di continuare ad avere una speranza di guarigione per i nostri cari. Perché questo rappresenta, per noi, il Don Uva: una possibilità, una via, una speranza.

Oltre le cure, gli interventi, i sorrisi, le carezze e l’affetto che tutti gli operatori dimostrano quotidianamente.
Il nostro appello è rivolto al Santo Padre Benedetto XVI e al nostro Vescovo Mons. Francesco Pio Tamburrino, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Premier Mario Monti, al Prefetto di Foggia Luisa Latella, al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ai Senatori ed ai Deputati espressione della Capitanata, agli Assessori e ai Consiglieri della Regione Puglia, al Presidente della Provincia Antonio Pepe, al Sindaco di Foggia Gianni Mongielli e – ma non per ultimi – a tutti i responsabili delle associazioni per diversamente abili e delle associazioni sanitarie, culturali e di volontariato del territorio.

Noi vediamo nello sguardo dei nostri anziani un sorriso per le cure che ricevono e vediamo i successi riabilitativi dei nostri figli che nel Centro di Riabilitazione trovano una seconda casa.
Realtà che rafforzano il nostro desiderio per la loro guarigione. Nessuna crisi ha il diritto di cancellare la nostra speranza ed il nostro grazie per tutto ciò che queste persone fanno per noi.

Non ci interessa accusare o sapere di chi siano le colpe e le responsabilità di una crisi aziendale tanto grave; a noi interessa che la nostra richiesta di intervento arrivi sino al Vaticano, arrivi nei corridoi della politica di Roma e sui tavoli della Regione Puglia e che giunga nelle stanze del Tribunale di Trani: salvate il Don Uva!

Voi gente della Chiesa, che come noi credete nella solidarietà verso chi soffre, voi esponenti politici che non potete far finta di niente, voi rappresentanti istituzionali che sentite il dovere di intervenire: fatelo!

L’amore che nutriamo verso i nostri cari malati, ve ne sarà grato.

Info:
Facebook COMITATO SPONTANEO DEI FAMIGLIARI DEI PAZIENTI DELL’OSPEDALE DON UVA DI FOGGIA
Tel. 329 0706811
E-mail [email protected]

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TROIA – A rischio il servizio di Guardia medica

Pubblicato : lunedì, 3 dicembre 2012

Preoccupano sicurezza, decoro e accessibilità: scatta l’allarme

I medici del servizio di guardia m denunciano disservizi e problemi, che riguardano la sicurezza, il decoro e l’accessibilità. “La maggioranza dei medici in servizio, oggi, – si legge in una nota – è composta da donne. Sono molti i casi di violenza, anche tragici, nei loro confronti, e quello dello scarso decoro delle stesse sedi (sporche, poco e male arredate, fredde, isolate, sfornite di presidi medici, inagibili secondo le leggi vigenti sulla sicurezza e accessibilità, per dichiarazione della stessa Asl)”.
Il caso di Troia. “Se un paziente volesse accedervi, magari accompagnato da un autovettura perché anziano o in precarie condizioni di deambulazione, non può raggiungere la piazza Papa Giovanni XXIII, dove essa è ubicata nel complesso della casa di riposo San Giovanni di Dio, l’accesso ai veicoli, durante le ore di servizio, vi è impedito sia dalla via Regina Margherita (dal lato est e dal lato ovest), sia da via Ospedale, sia da via Pirro.

Inoltre i medici in servizio ci segnalano che da alcune settimane la serratura del portoncino non è funzionante, che le videocamere di sorveglianza sono in black-out da una settimana, che il faretto illuminante il cortile di accesso alla sede è fuori uso da oltre un mese.

Infine sono anche segnalate incursioni di giovani che si introducono nottetempo nel portone adiacente e comunicante con la sede di servizio per riunioni che, evidentemente, non fanno presupporre niente di lecito”.
Disagi e problemi tutti segnalati all’Asl di Foggia.

Finora nessun intervento è stato attuato.
da Daunia News

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Asl Fg, lotta al mobbing e diffusione delle politiche di genere

Pubblicato : venerdì, 23 novembre 2012

Al via il corso formativo promosso dal CUG dell’azienda sanitaria
Può essere la discriminazione di genere una specifica causa di stress?

Quali strumenti hanno le dipendenti per cogliere e capire la differenza di trattamento?

Sono le domande a cui il corso formativo obbligatorio ‘Lotta al Mobbing e diffusione delle politiche di parità di genere nelle P.A.’ si prefigge di dare risposta.

Primo nel suo genere a Foggia, il progetto è promosso dal C.U.G. (Comitato Unico di Garanzia la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni) della Asl Fg. Avrà inizio il prossimo 16 novembre presso la Sala riunioni (IV Piano) della sede di piazza Libertà (a Foggia) e si concluderà il 15 dicembre successivo.

Il Comitato, infatti, attraverso le segnalazioni presentate allo Sportello Ascolto, ha rilevato la necessità di operare nel senso di una comune condivisione di saperi e competenze.

In particolare è emersa l’esigenza di puntare sulla valorizzazione dei soggetti dipendenti e sulla differente competenza legata all’appartenenza di genere.

Secondo l’analisi realizzata dal CUG, dunque, lo stress legato all’attività lavorativa si manifesta quando le richieste dell’ambiente di lavoro superano la capacità del soggetto di affrontarle o controllarle.

Lavorare sotto una certa pressione può migliorare le prestazioni e dare soddisfazione quando si raggiungono obiettivi impegnativi.

Nel caso in cui, però, le richieste e la pressione diventano eccessive, causano stress.

Il Corso, quindi, si pone la finalità di fornire elementi di autovalutazione delle situazioni e dei contesti lavorativi.

Nel percorso formativo individuato, le differenze sessuali sono esplorate da un punto di vista storico, socio-culturale e medico e sottratte al trattamento ‘neutrale’ a cui generalmente sono sottoposte.

Il Corso si prospetta, così, come un’occasione formativa necessaria per chi vuole acquisire un bagaglio di conoscenze teoriche e di competenze tecniche per rendere operativo il principio dell’uguaglianza, all’interno del proprio ambito lavorativo così come nella vita privata e nelle relazioni con l’altro sesso.

PROGRAMMA
Il programma
Il Corso Formativo prevede tre moduli di 12 ore ciascuno.
Primo modulo: Introduzione alle questioni di genere (16 e 17 novembre)
Questioni di genere approccio storico I parte (lez. frontale – 3 ore), profssa Antonella Cagnolati
Questioni di genere approccio storico II parte (lez. frontale – 3 ore), prof.ssa Antonella Cagnolati
Genere e salute (Lez. Frontale – 3 ore), prof.ssa Anna Maria Moretti
Linguaggio e discriminazione il potere delle parole (lez. front. – 2 ore; esercitazione – 1 ora), dott.ssa Lina Appiano

Secondo modulo: Differenza di genere nelle P.A. (23 novembre e 5 dicembre)
Il bilancio di genere (Lez. Frontale – 3 ore), dott.ssa Magda Terrevoli
Uguaglianza di opportunità e non discriminazione in Puglia (Lez. Frontale – 3 ore), dott.ssa Serenella Molendini
Pari Opportunità nella P.A.: teoria e prassi (Lez. Frontale – 3 ore), prof.ssa Irene Strazzeri
La partecipazione delle Donne al processo decisionale nella P.A. (Lez. Frontale – 3 ore), dott.ssa Paola Martino

Terzo modulo: Mobbing e stress lavoro correlato: la prevenzione dei rischi (14 e 15 dicembre)
Il Comitato Unico di Garanzia nelle P.A.: il CUG della ASL FG (Lez. Frontale – 3 ore), dott.ssa Anna Rachele Cristino
Gestire la comunicazione nell’ambiente di lavoro: buone pratiche (lez. front. – 2 ore; esercitazione – 1 ora), dott.ssa Anna Michelina D’Angelo
Mobbing e stress lavoro correlato la prevenzione dei conflitti sul posto di lavoro – I parte (Lez. Frontale – 3 ore), dott. Ottavio Sacco
Mobbing e stress lavoro correlato la prevenzione dei conflitti sul posto di lavoro – II parte (lez. front. – 2 ore; esercitazione – 1 ora), dott. Ottavio Sacco
da Spazio Sociale

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Asl/Foggia, in servizio andavano a fare la spesa, 5 arresti (2)

Pubblicato : lunedì, 19 novembre 2012

Asl/Foggia, in servizio andavano a fare la spesa, 5 arresti

A Deliceto e Bovino i Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di custodia cautelare agli arresi domiciliari nei confronti di D.A. 62enne, M.M.L. 58enne, S.I.F. 57enne, S.G. 59enne e T.F. 50enne (tre donne e due uomini) originari di Deliceto e Bovino impiegati, infermieri e una dottoressa.

Quattro di loro erano addetti al poliambulatorio di Deliceto una al centro di riabilitazione della ASL di Foggia, tutti sono ritenuti responsabili di truffa ai danni dello Stato.

Le misure cautelari sono state emesse dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta di quella Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini svolte dai Carabinieri su episodi risalenti al periodo marzo – maggio 2012 ma, per uno degli arrestati, anche ad ottobre 2010, periodo durante il quale i Carabinieri hanno accertato, tramite servizi di osservazione e riprese video, che gli indagati, pur risultando regolarmente presenti per aver “strisciato” il badge marcatempo che attesta la presenza in servizio, si allontanavano dall’ufficio per svolgere attività private quali recarsi in esercizi pubblici, viaggi in macchina o, addirittura, anticipavano o posticipavano l’ingresso o l’uscita rispetto agli orari registrati nell’apparecchio marcatempo.

In altri casi gli stessi facevano “passare” il loro badge da qualche collega compiacente e, in un’occasione, due delle indagate venivano notate, insieme, a fare la spesa in un supermercato di Deliceto mentre in risultavano in servizio.

Nei confronti di una delle sottoposte alla misura cautelare, addetta al centro di riabilitazione di Foggia ma residente a Deliceto, è stato accertato che registrava l’ingresso e l’uscita presso il poliambulatorio di Deliceto anziché a Foggia dove era impiegata, facendo così risultare la sua presenza in ufficio in orario in cui si trovava ancora o era già arrivata nella cittadina dove risiede. In una circostanza la presenza della stessa, veniva riscontrata dai Carabinieri sull’autobus di linea Deliceto – Foggia, quando già invece sarebbe dovuta essere in servizio a Foggia.

Per tutti gli indagati sono state accertate sistematiche condotte di truffa poiché gli stessi si allontanavano arbitrariamente dal luogo di lavoro, oppure entravano in ritardo o uscivano in anticipo rispetto all’orario registrati percependo così indebitamente la retribuzione loro spettante se fossero stati regolarmente in servizio.

I destinatari della misura sono stati ristretti nelle loro abitazioni: tre a Deliceto e due Bovino, in regime di arresti domiciliari, con divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con loro vivono.

da Stato Quotidiano

 


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FOGGIA – Assenteismo alla Asl di Foggia, in cinque agli arresti domiciliari

Pubblicato : lunedì, 19 novembre 2012

Si tratta di impiegati, infermieri e una dottoressa – L’accusa nei loro confronti è di truffa aggravata


I carabinieri del comando provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti altrettanti impiegati, infermieri e una dottoressa dell’Asl di Foggia responsabili di truffa aggravata perché, pur figurando in servizio, non erano sul posto di lavoro.

CONFERENZA STAMPA – I dettagli dell’attività saranno comunicati in sede di conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 odierne presso la sede del Comando provinciale carabinieri di Foggia.

Luca Pernice da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – La spending review della Asl di Foggia produce nuovi sprechi e taglia i servizi per le dipendenze e per le utenze deboli .

Pubblicato : martedì, 13 novembre 2012

La grave crisi economica del Paese e della nostra Regione hanno costretto gli amministratori regionali ,alla definizione di un piano di rientro prima e di una spending review dopo con l’obiettivo di ridurre le spese e gli sprechi in sanità e di razionalizzare e riorganizzare i servizi .
I provvedimenti legislativi adottati in materia a livello nazionale e regionale, difatti, propongono non la mera riduzione delle spese, ma l’individuazione delle aree di spreco, inefficacia ed inefficienza del SSN e del SSR e la loro riorganizzazione con la ristrutturazione dell’architettura complessiva delle ASL.
Nella ASL della Provincia di Foggia tutto questo processo ha prodotto soprattutto il potenziamento, se non il raddoppio dei vertici dei servizi amministrativi e burocratici che dovrebbero essere a supporto dei servizi sanitari col risultato di un ulteriore incremento di spesa in questo settore.
Contemporaneamente i servizi sanitari territoriali che curano le aree più disagiate e fragili della società come i servizi psichiatrici e quelli per le tossicodipendenze sono ridotti al lumicino. Nel Dipartimento delle dipendenze patologiche, a fronte di un problema sanitario e sociale che riguarda decine di migliaia di cittadini della Provincia di Foggia i servizi dotati di una struttura adeguata vengono ridotti soltanto a due localizzati a Foggia e Manfredonia decapitando l’intera rete territoriale che serve la nostra Provincia .
ll fenomeno e le persone di cui si occupano questi servizi diffusi sull’intero territorio provinciale riguardano sostanze stupefacenti e gioco d’azzardo attorno ai quali si organizzano in maniera strutturata anche i potenti interessi economici del crimine organizzato. Questi interessi criminali devastano il territorio stesso e mettono gravi ipoteche su ogni ipotesi di ripresa e sviluppo delle nostre comunità. Una ridotta presenza, efficacia ed efficienza dei servizi per le dipendenza rischia di consegnare i cittadini bisognosi d’aiuto in mano ai criminali che organizzano e gestiscono questi traffici più di quanto già avvenga ora.
Per tutto quanto sopra gli Operatori dei Servizi delle Dipendenze, con la partecipazione ed il sostegno delle Associazioni Acudipa, Cittadinanzattiva, FeDerSerD-Puglia, Tribunale per i diritti del malato, denunciano tutto questo e chiedono con forza alla Direzione Aziendale di riconsiderare le scelte che hanno condotto a questo vergognoso ed illegale assetto delle piante organiche aziendali e di ripristinare l’organizzazione dei Servizi delle Dipendenze in coerenza con le norme che disciplinano il settore e con le esigenze di ottimizzazione della spesa.
Al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessorato Regionale delle Politiche della Salute di vigilare sul rispetto ed essere essi stessi rispettosi delle norme e dei diritti dei cittadini;
al Prefetto, al Presidente della Provincia, ai Sindaci del Territorio, a tutte e forze politiche di maggioranza e di opposizione di non assistere inermi allo scempio ed alle illegalità che vanno realizzandosi col nuovo assetto aziendale e di intervenire con ogni mezzo utile per porvi rimedio; si dichiarano disponibili a fornire ogni contributo tecnico positivo che possa essere di aiuto alla Direzione aziendale nella ricerca di soluzioni idonee e coerenti con quanto sopra annunciano lo stato di agitazione, manifestazioni pubbliche e iniziative legali a tutela degli interessi dei cittadini, degli operatori e dei Servizi.

L’ASSEMBLEA DEGLI OPERATORI DEL DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE
ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA CURA DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE (ACUDIPA)
CITTADINANZA ATTIVA
FEDERAZIONE REGIONALE DI PUGLIA DEGLI OPERATORI DEI DIPARTIMENTI E DEI SERVIZI PER LE DIPENDENZE (FEDERSERD PUGLIA )
FOGGIA 8-11-12
Comunicato Stampa Asl di Foggia

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Domani i sindacati protestano contro la Asl

Pubblicato : lunedì, 5 novembre 2012

Per sollecitare istituzioni e Enti locali a dare risposte alle problematiche che interessano lavoratori e pensionati della provincia

Stato di agitazione domani davanti alla sede dell’Asl, a partire dalle ore 10, in piazza della Libertà. Gil, Cisl e Uil d Capitanata terranno un presidio nell’ambito delle vertenzialità provinciali per sollecitare le istituzioni e tutti gli Enti locali a dare risposte alle problematiche che interessano lavoratori e pensionati della provincia di Foggia.

I sindacati confederali evidenziano la difficile situazione del comparto socio-sanitario di Capitanata, a seguito del processo di razionalizzazione e riordino condotto dalla Regione Puglia, che ha portato pesanti tagli alle strutture ospedaliere in provincia di Foggia.

Nei mesi scorsi, Cgil, Cisl e Uil di Foggia hanno manifestato “forti preoccupazioni per le possibili ricadute negative sui livelli assistenziali dei servizi a disposizione dell’utenza, oltre che sui livelli occupazionali e sulla condizione professionale degli operatori del settore”.

A tal fine, le organizzazioni sindacali chiedono “più attenzione alle istanze del territorio provinciale da parte della Regione Puglia e, in particolare da parte della direzione generale della Asl di Foggia, dalla quale auspicano disponibilità al dialogo con le parti sociali, essendo sinora mancato ogni utile confronto. Per quanto riguarda i Piani sociali di zona, Cgil, Cisl e Uil evidenziano una disomogenea e lacunosa gestione delle risorse e dei servizi da parte degli Ambiti territoriali, tale da rendere necessario, da parte della direzione della Asl di Foggia, un attento monitoraggio.

A tal proposito, i sindacati sollecitano la valorizzazione del ruolo delle Cabine di Regia”.
da Daunia News

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Foggia – Mobilitazione CGIL, CISL e UIL, il 6 novembre presidio di protesta davanti alla ASL di Foggia

Pubblicato : domenica, 4 novembre 2012

CGIL, CISL e UIL di Foggia terranno, martedì 6 novembre, dalle ore 10, un presidio sotto la sede della ASL di Foggia, sita in Piazza Libertà.

L’iniziativa sindacale si colloca nell’ambito delle vertenzialità provinciali, indette da CGIL, CISL e UIL nel territorio di Capitanata, per sollecitare le Istituzioni e tutti gli Enti locali a dare risposte alle problematiche che interessano lavoratori e pensionati della provincia di Foggia.
I sindacati confederali evidenziano la difficile situazione del comparto socio-sanitario di Capitanata, a seguito del processo di razionalizzazione e riordino condotto dalla Regione Puglia, che ha portato pesanti tagli alle strutture ospedaliere in provincia di Foggia.

Nei mesi scorsi, CGIL, CISL e UIL di Foggia hanno manifestato ‘forti preoccupazioni per le possibili ricadute negative sui livelli assistenziali dei servizi a disposizione dell’utenza, oltre che sui livelli occupazionali e sulla condizione professionale degli operatori del settore’.

A tal fine, le organizzazioni sindacali chiedono ‘più attenzione alle istanze del territorio provinciale da parte della Regione Puglia e, in particolare da parte della Direzione Generale della Asl di Foggia, dalla quale auspicano disponibilità al dialogo con le parti sociali, essendo sinora mancato ogni utile confronto.

Per quanto riguarda i Piani Sociali di Zona, CGIL, CISL e UIL evidenziano una disomogenea e lacunosa gestione delle risorse e dei servizi da parte degli Ambiti territoriali, tale da rendere necessario, da parte della direzione della Asl di Foggia, un attento monitoraggio.

A tal proposito, i sindacati sollecitano la valorizzazione del ruolo delle Cabine di Regia’.
da

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FOGGIA – Vertenza Don Uva: La Direzione Generale provvede al pagamento delle tre mensilità arretrate:Festeggiano i lavoratori.

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Dopo l’accordo fra la direzione Generale della Asl Fg e quella del Don Uva, arrivano risultati importanti.
Infatti in una nota a firma del direttore Generale Dario Rizzi le mensilità arretrate vengono pagate in 2 novembre il mese di Agosto, il 7 Novembre il mese di Settembre ed infine Ottobre Il 23 di Novembre.
Porta quindi grandi risultati l’accordo fra Asl e don Uva in provincia di Foggia, L’Usppi nella persona dei segretari Massimiliano Di Fonso e Massimo Nicastro che qualche settimana fa con una Delegazione ha genialmente proposto e consigliato di far riferimento al d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 che prevede la tutela delle maestranze locali, e quindi i fornitori che in questo caso offrono servizi efficienti e qualità assistenziale, ha portato frutti ai lavoratori del Don Uva.

Adesso scongiurato il Problema stipendi bisognerà occuparsi del piano di impresa e far si che su Foggia il conto non lo paghi nessuno, ma solo ed esclusivamente coloro che possono essere accompagnati alla pensione.
Foggia non ha certamente i problemi di Bisceglie che vanta un esubero di 379 unità e nessuno può far ricadere sui foggiani la colpa della indifferenze regionale sulle problematiche del Nosocomio Foggiano.
La mancanza di aiuti regionali ricadrà sui lavoratori, che oggi pagano lo scotto del mancato riconoscimento dell’Istituto Ortofrenico, e dei 120 milioni di euro non versati nella cassa del’Ente nell’arco di 7 lunghi anni.
La regione non risponde, il Don Uva va Avanti pagando i propri dipendenti e facendo fronte ai debiti ed ha una efficienza continuità assistenziale.
Il resto è sotto gli occhi di tutti.

firmato Massimiliano Di Fonso
Segretario Confederale Usppi

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FOGGIA – Vertenza Don Uva: arrivano le prime mensilità

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

La direzione generale provvede al pagamento di alcuni arretrati, buone notizie per i lavoratori

Buone notizie per i lavoratori del Don Uva. Dopo l’accordo fra la direzione generale della Asl Fg e quella del Don Uva, arrivano risultati importanti.

Infatti in una nota a firma del direttore generale Dario Rizzi le mensilità arretrate vengono pagate in 2 novembre il mese di agosto, il 7 novembre il mese di settembre e infine ottobre il 23 di novembre.

Porta quindi grandi risultati l’accordo fra Asl e don Uva in provincia di Foggia, L’Usppi nella persona dei segretari Massimiliano Di Fonso e Massimo Nicastro che qualche settimana fa con una delegazione ha genialmente proposto e consigliato di far riferimento al d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 che prevede la tutela delle maestranze locali, e quindi i fornitori che in questo caso offrono servizi efficienti e qualità assistenziale, ha portato frutti ai lavoratori del Don Uva.
da Daunia News

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FOGGIA – Poliambulatorio, Guardie Ambientali: “Mozziconi di sigarette nei corridoi dei reparti”

Pubblicato : martedì, 30 ottobre 2012

Come da reportage fotografico “I gradini avrebbero bisogno di nuove fasce antiscivolo e alcuni bagni di serrature sicure che garantiscano la protezione e la privacy degli utenti

Poliambulatorio, Guardie Ambientali: “Mozziconi di sigarette nei corridoi dei reparti

Semplici cittadini e pazienti del centro prelievi del sangue e del poliambulatorio degli Ospedali Riuniti  l’annoanno segnalato alle Guardie Ambientali d’Italia sezione di Foggia alcune problematiche che riguardano l’esterno e l’interno della struttura.

Come da reportage fotografico è evidente che a ridosso del cancelletto d’ingresso il manto stradale si presenta pericoloso per chiunque, soprattutto quando la pioggia riempie le buche e gli avvallamenti presenti anche oltre l’accesso.

All’interno della palazzina, invece, è possibile notare come i gradini avrebbero bisogno di nuove fasce antiscivolo e alcuni bagni di serrature sicure che garantiscano la protezione e la privacy degli utenti.

Ma ci sarebbe di più. “Nel corridoio del reparto di senologia sito al primo piano – commentano le guardie – abbiamo fotografato a terra e recuperato alcuni mozziconi di sigarette”.

da Foggiatoday

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FOGGIA – Ass. familiari sofferenti psichici di Capitanata: Consulta Provinciale per i C.S.M.

Pubblicato : lunedì, 29 ottobre 2012

Lo scorso 19 ottobre, le associazioni dei familiari dei sofferenti psichici di Capitanata hanno tenuto una conferenza stampa presso l’Aula Formazione del Ce.Se.Vo.Ca..
Obiettivo dell’incontro è stato quello di affrontare le conseguenze della Deliberazione della Giunta Regionale della Puglia che, nell’agosto scorso, ha preso atto della dotazione organica proposta dalla A.S.L. Foggia, con la cancellazione dei servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e la chiusura di otto dei nove Centri di Salute Mentale, trasformati in ambulatori.

La proposta dell’A.S.L. Foggia prevede anche la scomparsa del servizio di Psicologia Clinica attivato già da alcuni anni, mentre verrebbero mantenuti i tre Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura dislocati negli Ospedali di Foggia, Manfredonia e San Severo. Un quadro – sottolineano le associazioni – che pone a rischio l’intera offerta psicoterapeutica su tutto il territorio provinciale.
Per questo, venerdì scorso, il coordinamento delle associazioni dei familiari dei disagiati psichici della Provincia di Foggia – costituito da rappresentanti delle Ass. ADasam di S. Severo, Circolo Bel Lombroso di San Marco in Lamis, In volo B di Troia, Genoveffa de Troia di Monte S. Angelo, Noos di Foggia, Psychè di Manfredonia – ha lanciato il progetto di costituzione della Consulta Provinciale sulla riorganizzazione dei Servizi di Salute Mentale.
da Ce.Se.Vo.Ca.

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Crisi Don Uva in Regione, debiti per 400 milioni

Pubblicato : venerdì, 26 ottobre 2012
Il vice-presidente della Regione Puglia Nino Marmo (An-Pdl)

Il vice-presidente della Regione Puglia Nino Marmo (An-Pdl)

LO stato di crisi degli istituti ospedalieri “Opera Don Uva”,Casa della Divina provvidenza al centro della seduta della VI commissione consiliare (Lavoro) presieduta da Francesco Ognissanti.

All’incontro sono intervenuti anche l’assessore alle Politiche della Salute Ettore Attolini e Davide Pellegrino, che ha illustrato la relazione della task force regionale impegnata sulla questione. Due i punti di maggiore criticità evidenziati da Pellegrino: da una parte la gestione “disastrosa” da parte dell’amministrazione dell’Ente il cui indebitamento ammonta a circa 400 milioni di euro,dall’altra il destino degli 800 pazienti attualmente ricoverati presso le strutture e dei 567 dipendenti per cui sono state avviate le procedure per il licenziamento.

Marmo: “Al ‘Don Uva’ cambiare il management per salvare servizi e posti di lavoro”. Il Consigliere regionale PdL, Nino Marmo, vice Presidente del Consiglio regionale, ha diffuso la seguente nota; “In VI Commissione abbiamo dovuto nuovamente prendere atto dello stato ‘disastroso’ in cui versa la gestione delle strutture ospedaliere dalla Casa della Divina Provvidenza ‘Don Uva’.

Quattrocento milioni di debiti impongono una rapidissima sostituzione del management, richiesta a gran voce anche dai lavoratori, consapevoli che essa è premessa indispensabile per la definizione di un nuovo, credibile e realistico piano industriale che rilanci efficacemente un Istituto storicamente meritorio ed ancor oggi prezioso, tant’è che ospita e cura circa 800 pazienti.

Solo così, attraverso le procedure della ‘legge-Marzano’, sarà possibile salvare i servizi, di buona qualità e comunque di difficile sostituzione, ed i 597 posti di lavoro ad imminente rischio. In questa strategia di salvataggio e di rilancio, non si può non auspicare che il Tribunale Fallimentare di Trani voglia valutare le iniziative migliori.

Tale orientamento ho ribadito, come in precedenti occasioni, all’Assessore Ettore Attolini ed al responsabile della ‘taske force’ per l’occupazione Davide Pellegrino”.

da Stato Quotidiano

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BARI – Allarme rosso nella sanità 2.200 addetti in scadenza – ospedali pugliesi in ansia

Pubblicato : mercoledì, 24 ottobre 2012

Dal 1 novembre 1.700 dipendenti delle Asl pugliesi saranno in scadenza di contratto e le Asl hanno le mani legate, non potendo prorogare i contratti in assenza di un’autorizzazione preventiva della giunta regionale che, al momento, non può agire.

È la fotografia, allarmante, degli ospedali pugliesi che si è presentata ieri agli occhi dell’assessore alla Sanità Ettore Attolini, chiamato ad esaminare il caso insieme ai direttori generali delle Asl e Irccs.

Entro dicembre altre 500 unità andranno in scadenza: 2.200 addetti in meno con un esodo dalle corsie, com’è noto, già massiccio: almeno 5mila dipendenti hanno scelto la fuga verso la pensione negli ultimi due anni, mentre rimanevano in vigore sia il blocco del turn-over al 100%, sancito dal piano di rientro, sia le de-stabilizzazioni sancite dalla Consulta, sia i vincoli sulla spesa per il personale (-1,4% rispetto al 2004) nonostante i risparmi realizzati dalla Regione grazie proprio al piano «lacrime e sangue» sulla sanità. In attesa che venga convertito il decreto Balduzzi, che sblocca solo parzialmente il turn-over (15%), la Puglia è appesa alla verifica sul piano di rientro e alle piante organiche sui fabbisogni delle Asl, all’esame del tavolo inter-ministeriale con cui la Regione riprenderà il confronto la prossima settimana.

Anche l’ok al decreto Balduzzi, sbloccherebbe solo la possibilità di indire concorsi, impossibili a realizzarsi in poche settimane, per consentire l’ingresso di poche centinaia di addetti a fronte delle richieste per 1.100 unità avanzate dalla Puglia. «Se la Regione non effettuerà assunzioni in deroga al piano di rientro – dice il segretario dell’Usppi Nicola Brescia – saranno a rischio i livelli essenziali di assistenza» .

b. mart. da La Gazzetta del Mezzogiorno

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MATTINATA – Vendola, Balduzzi e Attolini inaugurano il poliambulatorio di Mattinata

Pubblicato : martedì, 23 ottobre 2012

Presenti alla cerimonia il ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e l’assessore regionale alle Politiche della Salute, Ettore Attolini

Inaugurazione poliambulatorio

Oggi è più di una inaugurazione perché si tratta di una struttura realizzata faticosamente. Iniziata con grande entusiasmo, ha visto i lavori interrompersi per una serie di ragioni. Finalmente li abbiamo ripresi e conclusi”.

È con entusiasmo che il direttore generale della ASL FG, Attilio Manfrini, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del poliambulatorio di Mattinata, svoltasi ieri pomeriggio alla presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e dell’assessore regionale alle Politiche della Salute Ettore Attolini. Ospite d’eccezione, il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi.

La struttura, che si compone di due livelli, quello inferiore occupato dal poliambulatorio, quello superiore ceduto in comodato d’uso all’amministrazione comunale per la realizzazione di una zona socio-assistenziale, è un esempio di integrazione non solo di ospedale-territorio, ma anche di sanità e sociale.

“Il poliambulatorio – ha chiarito Manfrini – fa parte di quella rete di strutture territoriali la cui funzione è quella di prevenire i ricoveri ospedalieri.

Ne abbiamo realizzate ben 28 nell’intero territorio provinciale utilizzando i fondi che la Comunità Europea ci ha messo a disposizione. Lo sforzo fatto è notevole ma non basta solo realizzare strutture e acquisire tecnologie. Noi siamo allo stremo delle risorse umane”. Manfrini ha lanciato il suo appello direttamente al Ministro Balduzzi. “Devo ringraziare gli operatori sanitari di tutta la provincia per lo sforzo che stanno facendo.

Abbiamo turnisti che per non chiudere i reparti fanno turni massacranti dall’inizio di questa estate e lo fanno in maniera encomiabile. Più che di queste nuove strutture, sono lusingato dello spirito di squadra che sta venendo fuori in un simile momento di difficoltà. Questo è un presidio importante, alle pendici di un territorio splendido ma complesso per le difficoltà dei collegamenti, dei servizi in rete. Lo sforzo di spostare la sanità sul territorio è una rivoluzione culturale, ma per combattere le guerre ci vogliono gli eserciti”.

Un appello avallato anche dal presidente Vendola e dall’assessore Attolini. “Abbiamo sofferto molto – ha chiarito Vendola -. Abbiamo dovuto chiudere 21 ospedali e tagliare 2.400 posti letto. Dovevamo salvare l’essenziale perché rischiavamo di perdere tutto. Dobbiamo imparare a camminare su due gambe, una è quella di una rete ospedaliera di qualità, che abbia tutte le risposte più evolute tecnologicamente alle domande di salute dei cittadini, e l’altra è il territorio.

Oggi avremmo bisogno, a fronte della modernizzazione straordinaria che abbiamo compiuto in tutta la rete sanitaria ed ospedaliera pugliese, di medici e infermieri perché viviamo dentro una strozzatura drammatica.

Soltanto per effetto del blocco del turnover abbiamo perso 5mila medici negli ultimi tre anni”.

Problema rimarcato da Attolini. “Questo è un esempio positivo di trasformazione della nostra sanità che non è costruita solo sugli ospedali, sul potenziamento delle strutture ospedaliere, ma che dedica un’attenzione particolare alle strutture territoriali, nell’ottica di una integrazione tra ospedale e territorio e in senso socio-sanitario.

Tutto questo nonostante una carenza davvero drammatica di personale”.

La risposta del Ministro Balduzzi non si è fatta attendere. “Se si apre qualcosa di nuovo è una buona notizia e poi queste strutture, per definizione, stanno dentro ad una razionalizzazione perché spending review non significa tagliare ma riorganizzare la sanità e questo è un buon esempio di riorganizzazione. Mi auguro che questa struttura possa essere un fiore all’occhiello per l’ASL di Foggia e per la Regione Puglia.

Noi veniamo da tempi di necessaria riduzione di spesa e personali, tempi di sofferenza, ma dentro questa condizione, abbiamo aperto già una finestra. Abbiamo infatti favorito un emendamento al decreto legge che è stato approvato dalla camera e volto, per le regioni in piano di rientro, a dare un po’ di ossigeno e consentire, entro limiti del 15%, di sbloccare il turnover.

Questo per la Regione Puglia sarebbe un passo importante, insieme ad altri meccanismi di deroga”.
da Foggiatoday

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LA ASL FG AMPLIA L’OFFERTA SANITARIA A MANFREDONIA E MATTINATA

Pubblicato : venerdì, 19 ottobre 2012

REGIONE PUGLIA
ASL FG
AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA
(istituita con L.R. 28/12/2006 n.39) C.F. e P. IVA 03499370710

DIREZIONE GENERALE

COMUNICATO STAMPA

A tutti gli Organi di Informazione
Loro indirizzi
Per cortese pubblicazione e/o notizia

LA ASL FG AMPLIA L’OFFERTA SANITARIA A MANFREDONIA E MATTINATA
All’inaugurazione delle nuove strutture anche il Ministro della Salute Renato Balduzzi,
il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
e l’assessore regionale alle Politiche della Salute Ettore Attolini

“Migliorare l’offerta sanitaria ai cittadini nonostante il clima di austerity è possibile. Anzi, è un dovere”. Così il direttore generale della ASL FG, Ing. Attilio Manfrini, che annuncia l’apertura di un nuovo comparto operatorio ed un consultorio al “San Camillo De Lellis” di Manfredonia e di un poliambulatorio a Mattinata.
Le strutture saranno inaugurate lunedì 22 ottobre prossimo alla presenza, oltre che dei vertici dirigenziali della ASL FG e delle autorità locali, dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola e dell’Assessore regionale pugliese alle Politiche della Salute Ettore Attolini. A Mattinata, inoltre, si unirà alla delegazione anche il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi.
Il nuovo comparto operatorio del presidio ospedaliero di Manfredonia consta di tre sale operatorie di ultima generazione e di una centrale di sterilizzazione per complessivi 700 metri quadri di estensione. Sempre all’interno del “San Camillo”, ma di pertinenza distrettuale, è il nuovo consultorio che occupa uno spazio di circa 500 metri quadri.

Tra le svariate attività in programma: corsi di accompagnamento alla nascita, controllo allattamento al seno, mediazione familiare per situazioni di conflittualità genitoriale, effettuazioni pap test, ecografie ostetriche-ginecologiche, attività di prevenzione del disagio giovanile, prevenzione dei fenomeni di maltrattamento e abuso sessuale a danno dei minori. Figure professionali di riferimento saranno: ginecologo, pediatra, neuropsichiatria infantile, ostetrica, infermieri, psicologo, assistente sociale.

“Un’integrazione, questa, tra Ospedale e Consultorio – ne è convinto Manfrini – che rappresenta una best practice, un passo in avanti nell’ambito di un percorso finalizzato all’integrazione tra strutture ospedaliere e territoriali”.
Il poliambulatorio di Mattinata, sito in via San Michele Arcangelo n.1, si estende invece su circa 1.000 metri quadri e si struttura in 7 ambulatori medici (ortopedia, oculistica, dermatologia, fisiatria, cardiologia, neurologia, pneumologia), una postazione 118, una postazione continuità assistenziale (guardia medica), 3 sportelli Cup e 4 uffici amministrativi.

“E’ un esempio concreto di sanità territoriale – conclude il direttore generale – che va letto nell’ambito di un programma più vasto di potenziamento delle attività sanitarie sul territorio.

Una vera rivoluzione che risponde alla nuova mission della sanità, oggi sempre più aperta verso il territorio”.

PROGRAMMA

ORE 16,30: MANFREDONIA – P.O. “SAN CAMILLO DE LELLIS” (VIA ISONZO) inaugurazione delle nuove strutture adibite a comparto operatorio e consultorio, alla presenza dei vertici aziendali della ASL FG, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dell’Assessore regionale pugliese alle Politiche della Salute Ettore Attolini.

ORE 18,00: MATTINATA – VIA SAN MICHELE ARCANGELO N.1 inaugurazione del nuovo poliambulatorio. Presenzierà anche il Ministro alla Salute Renato Balduzzi.
Comunicato Stampa AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

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Bari – Registro tumori, Attolini: ASL Bari e FG hanno verificato 2006-2008

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

Donna tumore seno (st – medicinalive)

L’ASSESSORE alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, ha diffuso la seguente nota in risposta al consigliere Negro sull’istituzione del Registro tumori: “Spiace constatare che il Consigliere Negro abbia ritenuto di non leggere la corposa relazione da me trasmessa a tutti i componenti del Consiglio regionale e diffusa agli organi di stampa in occasione della seduta monotematica sullo stato del Sistema Sanitario Pugliese. In quella circostanza, abbiamo ritenuto di dedicare una scheda specifica per illustrare lo stato di avanzamento del Registro Tumori (RT) Puglia, unico in Italia a garantire la copertura dell’intero territorio regionale”.

“Ovviamente – spiega Attolini – l’avvio delle attività ha avuto tempi diversi nelle province pugliesi: la prima delle sezioni RT Puglia a partire, su specifica indicazione dell’Assessorato alle Politiche della Salute, è stata la ASL di Taranto, seguita dalle ASL BT e Brindisi. All’inizio del 2012 la registrazione dei tumori è stata avviata anche nelle ASL Foggia e Bari, completando la copertura regionale dell’attività, per il periodo 2006-2008, in linea con gli altri registi tumori italiani. Nella ASL di Lecce il registro era nato nel 2006 con un finanziamento della Provincia ed è attualmente parte della rete del Registro Tumori Puglia”. Di seguito, la specifica dello stato dell’arte: La sezione di Lecce ha completato il triennio 2003-2005, ha avviato le procedure di accreditamento dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), e sta completando la registrazione del 2006. I dati 2003-2004 sono stati pubblicati in un rapporto reperibile anche online. I dati completi del triennio saranno resi disponibili al termine delle procedure di accreditamento.

La sezione Taranto ha terminato la stima dell’incidenza del periodo 2006 e 2007 ed è in via di completamento il 2008 (mancano 200 casi), al termine del quale avanzerà richiesta di accreditamento AIRTUM; la ASL BT ha completato il 2006 e sta concludendo il 2007: i dati TA E BT relativi al 2006 sono stati presentati al Convegno AIRTUM tenutosi a Como nel marzo di quest’anno. Le attività di codifica relative alla provincia di Brindisi hanno raggiunto il 90% di completezza per il 2006. Le ASL di Foggia e Bari stanno registrando i casi di tumore del 2006. Il centro di coordinamento, ospitato presso l’IRCCS Oncologico di Bari, ha raccolto e messo a disposizione delle ASL tutti i referti dei Servizi di Anatomia Patologica della Regione (oltre un milione di referti è stato processato per il periodo 1994-2010). Sono state acquisite tutte le schede di dimissione ospedaliera dal 1998 al 2011, gli archivi degli esenti ticket, la mortalità (1998-2008), la specialistica ambulatoriale (2007-2010); le ASL hanno provveduto a raccogliere e a mettere a disposizione gli archivi clinici informatizzati (oncologie, ematologie, radioterapie, commissioni invalidi civili). E’ stato creato un software gestionale in grado di incrociare tutte le fonti di dati e di proporle agli operatori per la codifica dei casi: il software sarà transitato nel Sistema Edotto entro la fine dell’anno. Secondo l’assessore “questa corposa e impegnativa attività richiede tempi lunghi, motivati dall’imprescindibile esigenza che i risultati prodotti siano di qualità ottimale, proprio per evitare ingiustificati allarmi provocati da dati improvvisati come quelli che si leggono sui giornali oggi. Entro la fine dell’anno saremo in grado di produrre il primo rapporto di attività del Registro Tumori Puglia.

Vorrei ricordare, tuttavia, che tutti i dati sanitari utilizzati dai periti nella loro relazione sull’ILVA sono stati prodotti dalla ASL di Taranto e che su quelle evidenze, insieme ai dati ambientali, sono state costruite le numerose iniziative legislative regionali in tema di protezione ambientale e della salute umana, che non hanno uguali nel panorama nazionale. Continuare a lamentare l’assenza di un registro tumori, mentre in tutte le ASL si profonde un lodevole impegno per arrivare a conseguire un risultato che più di tutti il Governo regionale ha voluto quando nessuno si interessava di epidemiologia, prima ancora che evidenziare una certa distrazione rispetto alle informazioni già fornite, non rende giustizia dello sforzo di tutti coloro si stanno dedicando quotidianamente al completamento di questa fondamentale attività”.
da Stato Quotidiano

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FOGGIA – al dottor Villella il Premio “Leonardo Da Vinci”

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

Il riconoscimento nel corso del congresso mondiale di Medicina dello sport, organizzato a Roma

Alessandro Villella, foggiano, capo dipartimento cardiologico dell’Asl Foggia, ha ricevuto nel corso del congresso mondiale di Medicina dello sport, organizzato a Roma, l’ambito “Premio Leonardo da Vinci”. Villella è anche direttore Cardiologia-Utic dell’ospedale “Masselli Mascia” di San Severo, presidente regionale dell’Associazione nazionale medici cardiologici ospedalieri (Anmco), Fellow della Società Europea di Cardiologia (Esc) e Founding father del Working Group “Intensive Acute Cardiac Care”, presidente dell’Associazione medico-sportiva Coni-Fmsi della provincia di Foggia, autore di numerosi lavori scientifici pubblicati da prestigiose riviste internazionali.
da Daunia News

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Monte Sant’Angelo – La ASL Foggia autorizza la Soc. Coop. Sociale “Sanitaria Service” di Monte Sant’Angelo ad esercitare il servizio ambulanza tipo “B”

Pubblicato : mercoledì, 3 ottobre 2012

La Soc. Coop. Sociale “Sanitaria Service” di Monte Sant’Angelo, con legale rappresentante Pasquale Benestare, è stato autorizzata ad effettuare il trasporto di malati e feriti con ambulanza tipo “B”.

È del 6 settembre scorso, infatti, l’atto con il quale il Direttore Generale della ASL Fg, Attilio Manfrini, ha autorizzato la Società Cooperativa di Benestare. Il servizio, del quale è responsabile il dott. Biagio Piemontese, prevede il trasporto di malati e feriti con ambulanza.
È un servizio che viene dato alla città e al territorio e che va ad aggiungersi agli altri servizi che la “Sanitaria Service” già offre, come l’assistenza domiciliare, il trasporto di persone anziane.

Non bisogna dimenticare, poi, che la “Sanitaria Service” ha in ultimazione un grosso progetto che prevede, a breve, l’apertura di una RSSA all’avanguardia presso la struttura ex Rotari situata sulla strada per Pulsano, sempre a Monte Sant’Angelo.
Una Cooperativa, come è chiaro, che offre servizi a trecentosessantagradi, poichè Monte Sant’Angelo, la cui maggior parte della popolazione è in età avanzata, necessita di servizi alla persona che vanno ad aggiungersi, non in forma concorrenziale ma complementare, a quelli offerti dagli Enti pubblici. (fonte: Sanitaria Service).
da

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FOGGIA – Vertenza ASL FOGGIA

Pubblicato : giovedì, 27 settembre 2012

LA FSI di CAPITANATA, stanca di inoltrare istanze a cui non seguono riscontri,
sollecitata dalla base dei dipendenti di Comparto della ASL FG, che vedono disattese le loro legittime aspettative e violati i loro diritti, passa alle vie di fatto;
una serie di atti configuranti a parere di questa O.S. condotta antisindacale saranno portati al vaglio del competente Magistrato del lavoro; la triste vicenda dell’insana gestione dei fondi riservati al personale di Comparto e già stata segnalata alla Magistratura Contabile al fine di ottenere un perentorio e sicuro accertamento della esatta realtà, considerato che a tutt’oggi circolano almeno quattro o cinque relazioni finanziarie che si contraddicono l’una con l’altra; preso atto che anche altre sigle sindacali tardivamente affrancandosi da un collateralismo cieco che le aveva viste assecondare il management della ASL FG, iniziano a prendere le dovute distanze seguendo il solco tracciato dalla FSI;

AVVISA

i dipendenti della ASL FG che sarà indetta una pubblica ASSEMBLEA a cui tutti sono si da ora invitati a partecipare, ove saranno illustrate le criticità rilevate, e le azioni introdotte per contrastare quello che non possiamo leggere altrimenti se non un tentativo di delegittimazione sindacale, al fine ultimo di rendere scarsamente efficaci le tutele dei dipendenti nello svolgimento della propria attività e nella gestione della propria carriera; quello che abbiamo da dire alla Amministrazione è chiaro: “DATECI QUELLO CHE CI SPETTA PER CONTRATTO”, “ CHIAMATE IN RESPONSABILITA’ DIRETTA CHI NON HA VIGILATO O HA FATTO FINTA DI VIGILARE” spiegate al cittadino “qualunque” che fine hanno fatto i quattro milioni di euro circa di splafonamento sul Fondo per lo Straordinario in tre anni.
SEGRETERIA TERRITORIALE FOGGIA
Federazione Sindacati Indipendenti

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FOGGIA – stato di agitazione del personale dipendente area comparto ASL FG per il mancato pagamento della produttività anni 2009/2010/2011

Pubblicato : martedì, 25 settembre 2012

Lettera Prefetto stato agitazione personale

S.E. PREFETTO DI FOGGIA

ALL’ ASSESSORE ALLE POLITICHE DELLA SALUTE Dott. ETTORE ATTOLINI – BARI

AL PRESIDENTE III° COMMISSIONE SANITA’ Sig. LEONARDO MARINO – BARI

AL DIRETTORE GENERALE ASL FG Ing. ATTILIO MANFRINI

AL DIRETTORE AMMINISTRATIVO ASL FG Dott. ALBERTO PAGLIAFORA

AL DIRETTORE SANITARIO ASL FG Dr. LUIGI PACILLI

AL DIRIGENTE AREA DEL PERSONALE ASL FG Dott. SAVINO TANZI

AL DIRIGENTE RELAZIONI SINDACALI ASL FG Dott. SAVERIO CATALANO

AL NUCLEO DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ASL DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

ALLA SEGRETERIA REGIONALE UIL FPL PUGLIA

AGLI ORGANI D’INFORMAZIONE E STAMPA

Prot. n° 204/GL/12
Oggetto: Proclamazione stato di agitazione del personale dipendente area comparto ASL FG per il mancato pagamento della produttività anni 2009/2010/2011.

La UIL FPL della Provincia di Foggia in persona del suo Segretario Responsabile congiuntamente alla propria RSU di riferimento, manifestano il proprio disappunto e la propria contrarietà sulle modalità con le quali l’azienda ASL FG gestisce le relazioni sindacali, con particolare riferimento alla gestione dell’istituto della produttività del personale dipendente dell’aera di comparto relativo al pagamento delle quote spettanti per gli anni 2009-2010-2011.

I vari solleciti di pagamento rivolti alla Direzione Aziendale della ASL FG con note del:

• 18.01.2012 ns. prot. 10/GL/12 trasmesso a mezzo fax in data 18.01.2012
• 20.03.2012 ns. prot. 69/GL/12 trasmesso a mezzo fax in data 20.03.2012
• Incontro sindacale del 12.04.2012 senza nessun esito positivo
• 30.04.2012 ns. prot. 104/GL/12 trasmesso a mezzo fax in data 30.04.2012
• Incontro sindacale del 03.05.2012 senza nessun esito positivo
• 28.05.2012 ns. prot. 127/GL/2012 trasmesso a mani protocollo generale ASL FG
n. 0044783 – 12 del 29.05.2012
• 13.06.2012 ns. prot.135/GL/12 trasmesso a mezzo fax in data 13.06.2012
• 27.08.2012 ns. prot. 186/GL/12 trasmesso a mezzo fax in data 27.08.2012
• 10.09.2012 ns. prot. 193/GL/12 trasmesso a mezzo fax in data 10.09.2012

e le continue richieste della documentazione sulla costituzione e utilizzo dei fondi contrattuali unitamente alle relazioni tecnico finanziarie per gli anni 2009 – 2010 – 2011 del personale di comparto a tutt’oggi hanno prodotto solo un inaccettabile ed ingiustificabile silenzio da parte della Direzione Generale.

Le nostre affermazioni rispondono a verità come potrà verificare chiunque voglia e sappia leggere nelle nostre richieste.

Al di là della caduta di stile nel gestire le relazioni sindacali la UIL FPL fa rilevare che il mancato riscontro a tutte le nostre comunicazioni evidenziano una scarsa considerazione del Sindacato in generale, ma più grave, è quella che appare nei confronti dei lavoratori che quotidianamente con enormi sacrifici sopperiscono alle carenze di organico sobbarcandosi turni massacranti e lavori stressanti.

Non vogliamo né pensare né credere che vi sia da parte della Direzione Generale una strategia
tendente a delegittimare il ruolo e la funzione delle OO.SS. e della RSU.

Siamo convinti invece che la Direzione Generale debba attuare tutte le strategie possibili per evitare tensioni e malumori sul posto di lavoro che si ripercuotono sia sull’organizzazione e gestione del lavoro sia sul personale di comparto, anche come cittadini, nel sopportare il peso della pressione fiscale ed il blocco economico degli stipendi imposti dall’attuale crisi economica che vive il paese.

Fin dagli inizi dell’insediamento del nuovo Direttore Generale, Amministrativo e Sanitario abbiamo dato la nostra disponibilità a confrontarci senza preclusioni e pregiudizi perché, a prescindere dalle fisiologiche propensioni verso soluzioni diversificate – che riteniamo legittime e salutari in un paese democratico – la UIL FPL è stata ed è, sempre e comunque, per sostenere le iniziative dirette al riconoscimento, alla tutela ed alla valorizzazione dei lavoratori, al rispetto dell’applicazione dei contratti di lavoro, alla tutela dei servizi dei cittadini, ecc…

Non è abitudine della UIL FPL svolgere la propria attività in atteggiamento con dichiarazioni sui giornali o interventi che preannunciano azioni più incisive per essere ascoltati a meno che non si è costretti a farlo.

La politica sindacale e la tutela degli interessi dei rappresentanti, noi riteniamo, si fanno ai tavoli di trattativa e non scrivendo lettere ai media per cercare di attribuirsi la primogenitura o l’esclusività di iniziative e posizioni, vere o presunte.

E non è solo una questione di correttezza ma anche di rispetto, per noi stessi e per l’intelligenza delle persone coinvolte.

Considerato che l’istituto della produttività e la gestione dei fondi sono finanziati contrattualmente e le risorse economiche già consolidate e disponibili richiedono la sola ripartizione in quote da distribuire al personale dell’area di comparto, non intendiamo più tollerare queste inefficienze che portano ad allungare il pagamento della produttività in tempi accettabili, diversamente da quando accade con la dirigenza, dove si opera, ormai, a salvaguardare consolidate situazioni di privilegio che generano solo discriminazione e malumore tra il personale dipendente; prova è l’erogazione della retribuzione di risultato per gli anni precedenti e l’adeguamento della retribuzione di posizione previsto dalla Legge 122/2010.

Nonostante la dichiarata disponibilità, da parte della UIL FPL nel risolvere e fare proposte concrete che tengano in qualche modo conto degli effetti negativi dell’attuale crisi economica, di fronte al silenzio omissivo, alla mancanza di responsabilità e alla mancanza di rispetto verso i lavoratori di questa Azienda, abbiamo grosse difficoltà nel comprendere le motivazioni che giustifichino tale atteggiamento da parte della Direzione della ASL FG.

Per quanto riguarda la disposizione ASL FG prot. 0074812 – 12 del 18.09.2012 a firma del Direttore Amministrativo notificata a mezzo posta elettronica a tutti i componenti della RSU e Segreterie Provinciali non esprimiamo giudizi perché riteniamo che pagare un acconto del 50% senza sapere l’ammontare totale spettante al singolo lavoratore è a dir poco offensivo ed umiliante per le persone coinvolte nella vertenza, tra l’altro non fa riferimento neanche all’anno 2009 bensì al 2010 e 2011 da inserire nelle competenze di ottobre p.v.

Si ricorda che il personale di comparto non ha bisogno della concessione di un acconto, ma chiede il rispetto di un diritto ricordando che gli stessi hanno dignità sia umana sia lavorativa.

Il Nucleo di valutazione che legge, vogliamo porre alcuni quesiti alla quale si auspica di avere delle risposte chiare ed inequivocabili con riferimento ai seguenti aspetti:

1) Criteri adottati nella determinazione degli acconti erogati negli anni 2010/2011 e perché manca il 2009;

2) Motivazioni alla base della mancata erogazione del saldo riferito ai medesimi anni di cui al punto sub 1);

3) Può essere pagata la retribuzione di risultato all’Area della Dirigenza Sanitaria Professionale Tecnica Amministrativa e Area Medica senza aver completato la valutazione al personale di comparto a loro assegnato?

4) Per la retribuzione di risultato spettante ai dirigenti, la valutazione al loro personale di supporto, rientrano negli obiettivi?

5) I dirigenti hanno avuto una valutazione del loro operato? E chi ha svolto tale valutazione? E quando?

Alla Direzione Generale viene spontaneo porre due interrogativi:

1) Le schede di valutazione del personale per le tre aree contrattuali per gli anni 2009 – 2010 – 2011 sono state applicate e tutte valutate?
Se la risposta è positiva. perché ad oggi non è stata pagata la produttività al 100%?
Se la risposta è negativa, perché non sono stati individuati i responsabili ed adottati i provvedimenti consequenziali nei loro confronti?

2) Per il pagamento della produttività possono essere erogati solo acconti?

All’Assessore alle Politiche della Salute che legge si chiede di predisporre una verifica sui fondi contrattuali per gli anni 2009 – 2010 – 2011 con particolare riferimento ai fondi relativi agli artt. 7 – 8 – 9 del CCNL Sanità Pubblica del 31.07.2009.

Per i motivi esposti, la UIL FPL nell’interesse dei propri associati e lavoratori, proclama formalmente lo stato di agitazione con l’intento di giungere alla indizione di una giornata di sciopero da individuare nella prima data utile nel rispetto della normativa vigente e, chiedono a S.E. il Prefetto di Foggia, di voler attivare la procedura di raffreddamento del conflitto con l’istituzione di un tavolo di conciliazione preventiva ai sensi della legge 146/1990 e sue successive modifiche (legge 83/2000) e di voler convocare apposito incontro tra questa O.S., e il Direttore Generale dell’ASL FG.

Consapevoli dei rischi che si corrono ad esprimersi con franchezza nel clima esasperato che si è determinato, vogliamo invece credere che questa lettera sia correttamente interpretata ed utilizzata per ripristinare una corretta informazione e relazioni sindacali.

Sicuramente sarà così per tutte le persone positive che preferiscono impegnare le proprie energie per costruire qualcosa di costruttivo.

Cordialità.

I rappresentanti R.S.U. UIL FPL IL SEGRETARIO RESPONSABILE
(Dott. Luigi Giorgione)

Belpiede Giuditta___________________________________¬¬
Carchio Eugenio_____________________________________
Di Benedetto Antonio________________________________
Di Ianni Gianluca____________________________________
La Porta Michele_____________________________________
Tampone Francesco___________________________________
Tarantino Leonardo___________________________________
Lioce Luciana_______________________________________
Tardio Annalisa______________________________________
Trombetta Domenico__________________________________
Spera Filippo________________________________________

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FOGGIA – Guardie ambientali: “Una discarica nel parcheggio degli Ospedali Riuniti”

Pubblicato : sabato, 22 settembre 2012

Massi di pietre, mattonelle da bagno, lavabo e tubi in plastica. “La discarica è sorta all’interno di un parcheggio interno riservato ai dipendenti ospedalieri, provocando la riduzione dei posti auto”

Le guardie ambientali d’Italia sezione di Foggia, condotte dai responsabili Enrico Verderosa , Citoli Ciro, Rosiello Anna e Melillo Antonietta, il 21 settembre, all’interno degli ospedaliRiuniti complesso maternità, hanno rinvenuto una “discarica abbandonata di rifiuti edili recintata da una retina di cantiere”.

Come si evince dalle foto, si tratta di massi di pietre, mattonelle da bagno, lavabo e tubi in plastica. Alcuni residenti della zona di via Lorenzo Perosi hanno segnalato che la mini discarica abusiva cresce ogni giorno di più ed è lì da circa tre mesi.

 

 

 

“La discarica – fanno sapere le guardie ambientali foggiane – è sorta all’interno di un parcheggio interno riservato ai dipendenti ospedalieri, provocando la riduzione dei posti auto”.

Ne va della tutela igienico sanitaria dei pazienti, del decoro urbano e dell’ambiente” tuonano Verderosa e Citoli.

da Foggiatoday

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SAN SEVERO(FG). riattivato il servizio di Otorinolaringoiatria all’Ospedale Masselli

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Da diversi giorni l’Ospedale Civile Teresa Masselli di San Severo si è arricchita di un nuovo servizio relativo ad otorinolaringoiatria. Difatti è stata riattivata, dopo alcuni anni, la convenzione da parte della locale ASL Foggia con il dr. Domenico Napolitano, attuale primario del reparto di otorinolaringoiatria dell’Ospedale Cardarelli di Napoli.

“Da anni il nostro nosocomio era privo di tale servizio – afferma il Sindaco avv. Gianfranco Savino – ed a più riprese né avevamo sollecito il ripristino, al fine di venire incontro alle esigenze dei cittadini, specie dei più piccoli, ma anche degli anziani, vale a dire i soggetti ritenuti più deboli e più a rischio per patologie inerenti orecchio, naso, faringe, laringe e le altre strutture correlate della testa e del collo.

A nome dell’intera Amministrazione Comunale rivolgo il più sentito ringraziamento ai vertici della ASL, in particolare al Direttore Generale dott. Attilio Manfrini, per questa scelta che premia il nostro territorio, arricchisce l’offerta sanitaria del nostro Ospedale ed evita i disagi degli utenti, costretti in passato a rivolgersi ad altre strutture sanitarie, anche fuori provincia.

Al dr. Napolitano, stimato ed illustre professionista, ed a tutti gli operatori rivolgo il più affettuoso saluto e l’augurio di ogni bene, convinto che sapranno essere un importante punto di riferimento per l’intera cittadinanza, dall’alto della conclamata esperienza e professionalità sempre dimostrata”.
da Giornale di Puglia

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FOGGIA – FORUM-SANITA’ a Foggia COME PREVENIRE E CURARE LE INFEZIONI OSPEDALIERE

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Nei giorni 28 e 29 settembre ’12 la facoltà di Giurisprudenza – aula magna- dell’università di Foggia ospiterà il Forum sulla Sanità “LE INFEZIONI NOSOCOMIALI: LA PREVENZIONE, IL CONTROLLO, LA SORVEGLIANZA”. L’incontro organizzato dall’ avv, Mario Carrescia presidente provinciale dell’ MCL – Movimento Cristiano Lavoratori- di Foggia – in occasione del quarantennale della sua fondazione, già direttore della struttura complessa legale dell’Asl, con la partecipazione dell’ing. Attilio Manfrini, direttore generale dell’ASL della provincia di Foggia.
Il convegno nazionale ha il patrocinio di: Università degli Studi di Foggia- Dipartimento di Medicina – Dipartimento di Giurisprudenza, Società Italiana di malattie infettive tropicali, Ordine dei Medici e degli Avvocati del Tribunale di Foggia e Lucera, del FORUM-SANITA’ a Foggia COME PREVENIRE E CURARE LE INFEZIONI OSPEDALIERE SI.Dir.S.S – Sindacato Italiano dirigenti servizio sanitario-, nonché col patrocinio della Regione Puglia e del Ministero della salute e Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Al convegno di studi interverranno: il prof. Vittorio Fineschi, direttore dipartimento medicina legale Università di medicina di Foggia, il prof. Enrico Follieri Ordinario diritto amministrativo e già prorettore dell’Università di Foggia. Le giornate di studio prevedono un ricco confronto tra operatori esperti nel settore della sanità e del diritto nonché amministratori delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere, funzionari pubblici e altri aventi interesse a impegnarsi a vario titolo, per un rilevante problema clinico – ambientale: le infezioni ospedaliere.
Obiettivi del convegno sono: portare a cambiamenti nella pratica clinica; promuovere la crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente ed agli operatori; contribuire indirettamente a una diminuzione dei costi e delle prestazioni; favorire la destinazione di risorse su interventi tesi a sviluppare organizzazioni e strutture sanitarie sicure ed efficienti; approfondire gli aspetti giuridici delle problematiche sanitarie destinatari.
Per saperne di più, all’avv. Mario Carrescia, nasce l’idea di un convegno nazionale nella considerazione degli allarmi e delle preoccupazioni diffusi negli ambienti clinici e ospedalieri sia per lo studio condotto dall’organizzazione mondiale della sanità in 55 ospedali e in 14 diverse nazioni, anche europee, secondo il quale l’ 8,7% dei pazienti ricoverati presentava un’infezione ospedaliera; da comprendere, nell’ambito delle infezioni ospedaliere, anche le infezioni contratte dal personale sanitario nell’ assistenza ai malati. Tra le infezioni più frequenti quelle della Tbc, la tubercolosi.
Le infezioni ospedaliere, spesso sottovalutate, rappresentano una delle principali cause di morte e sono responsabili di un considerevole aumento dei costi per il servizio sanitario poiché determinano un incremento della durata della degenza in ospedale per il paziente. Secondo i dati più aggiornati del Ministero della salute italiana, nel nostro Paese il numero di infezioni ospedaliere presenta un’incidenza media tra il 4,5% ed il 7% dei ricoveri. Ciò si traduce in circa 400.000 – 700.000 casi per anno, con una mortalità dell’ 1,6.
Il Convegno si propone di fornire, ai partecipanti al convegno, gli strumenti tecnici e le metodologie per una valutazione complessiva della gestione del rischio connesso alla pratica clinica, in funzione della qualità assistenziale e, quindi, per la migliore tutela del cittadino il cui diritto alla salute è un bene costituzionalmente protetto. di rendere operativa in tutte le strutture sanitarie, l’attuazione di un sistema di prevenzione.
Destinatari dell’iniziativa sono i dirigenti medici ed infermieristici. Il corso è stato accreditato all’Ordine degli Avvocati di Foggia, e la partecipazione darà diritto ad 08 crediti formativi. (E.G.) (Nella foto: a destra l’avv. Mario Carrescia con un suo collaboratore)
da Meridiano16

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FOGGIA – Asl Fg: solidarietà a direttore sanitario ospedale “Lastaria” di Lucera

Pubblicato : giovedì, 20 settembre 2012

“La violenza subita da chi svolge il proprio dovere nell’ambito di precise mansioni non può non ottenere la ferma condanna di tutta la comunità”. Con queste parole il direttore generale della ASL FG Attilio Manfrini condanna fermamente la vile aggressione al dott. Franco Mezzadri, direttore sanitario del Presidio Ospedaliero “Lastaria” di Lucera ed esprime a nome proprio e di tutta l’Azienda Sanitaria Locale “la più convinta e totale solidarietà per un gesto che non trova alcuna giustificazione plausibile”.
“Ci troviamo di fronte all’ennesimo inaccettabile atto di prevaricazione ai danni di un medico, chiamato a svolgere una delicata funzione di garanzia al servizio della tutela della salute della cittadinanza tutta, e in particolare dei soggetti più fragili” commenta il direttore sanitario della ASL FG Luigi Pacilli. Dai vertici aziendali anche un fermo invito ai dipendenti.
“L’atto in questione – è il monito di Alberto Pagliafora, direttore amministrativo della ASL FG – deve indignare, ma non fermare l’attività di tutto il personale sanitario che quotidianamente esercita le proprie funzioni per il bene della comunità”.

“Il nostro impegno sarà far piena luce sulla vicenda e prendere i dovuti provvedimenti. Intanto – conclude Manfrini – invito tutti ad andare avanti con lo stesso zelo perchè esigenza primaria per una azienda come la nostra è la tutela del diritto alla salute”.
da Teleradioerre

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Foggia, Russo: “Randagismo fenomeno ignorato da Comune ed Asl”

Pubblicato : martedì, 18 settembre 2012

Il vicepresidente della Circoscrizione Sud Camporeale-San Lorenzo: “Numerosi branchi di cani nelle periferie costituiscono un pericolo per la pubblica incolumità”

Cani randagi

Il vicepresidente della Circoscrizione Sud Camporeale-San Lorenzo, Nicola Russo, punta il dito contro l’amministrazione comunale e la Asl, in merito al fenomeno del randagismo, che, a suo parere, “continua ad essere ignorato”.

“Un problema che – aggiunge Russo – è più visibile nelle periferie, in quelle di nuova edificazione dove spesso i cani che vengono utilizzati a guardia dei cantieri vengono abbandonati”.

“Non aiuta di certo – sempre secondo Russo – l’affetto di tante persone che nonostante forniscono loro il cibo, si guarderebbero bene dall’adottarli per dargli quelle cure e quell’affetto che meritano davvero”.

“Purtroppo, negli ultimi tempi, registriamo la presenza di numerosi branchi di cani nelle periferie ed è ben comprensibile il pericolo che questi possono costituire per la pubblica incolumità” prosegue.

“Chiediamo a chi è preposto di porvi rimedia, anche in considerazione del pericolo igienico sanitario che il randagismo di animali comporta. Così come invitiamo coloro i quali credono di aiutare i cani randagi dando loro qualche avanzo di cibo, ad adottarli, per dare loro una casa ed una vita migliore rispetto a quella della strada e una prospettiva migliore di un freddo inverno che arriverà tra qualche mese” conclude.
da Foggiatoday

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Fornitori Asl non pagati, Regione Puglia è corsa ai ripari

Pubblicato : martedì, 18 settembre 2012

BARI - Corre ai ripari la Regione dopo le proteste dei fornitori sanitari, che lamentano di non aver ancora ricevuto un euro dei 731 milioni sbloccati a favore delle Asl in due tranche a giugno e agosto (la terza è prevista ad ottobre). Ieri l’assessore Ettore Attolini ha allertato tutti i direttori generali, iniziando il tour di incontri dal manager di Bari Mimmo Colasanto, per proseguire nei prossimi giorni con le Asl di Foggia e Lecce.

Mentre giovedì prossimo terrà una riunione con tutti i direttori amministrativi e i responsabili dell’area contabilità delle sei Asl, nella speranza di accelerare le procedure.

Possono, dunque, tirare un sospiro di sollievo le imprese creditrici nei confronti delle Asl, che tramite il presidente dell’Aforp Beppe Marchitelli avevano denunciato lo stallo dei pagamenti da parte delle aziende sanitarie nonostante le due delibere, varate nel 2011 e 2012 dalla giunta Vendola, con cui sono stati stanziati i 731 milioni per far fronte ai debiti del sistema sanitario, ormai giunti a quota 2 miliardi. Le relative transazioni, che prevedono la rinuncia da parte delle aziende agli interessi maturati e una quota del 2,5% sul fatturato scaduto, sarebbero partite a singhiozzo.

«Abbiamo convenuto coi manager Asl che il problema c’è – dice Attolini – e riguarda soprattutto le piccole imprese, mentre con le grandi aziende sono stati già raggiunti accordi. I problemi maggiori si concentrano in tre Asl e sono dovuti in gran parte alla storica carenza di personale, che com’è noto non riguarda solo il comparto ospedaliero ma anche l’area amministrativa. Ho sollecitato formalmente Colasanto – dice l’assessore – a dare priorità massima alla soluzione del problema nell’Asl di Bari, destinando altre risorse e personale, ma chiederò uguale impegno anche a Lecce e Foggia. Entro l’anno dobbiamo accorciare i tempi di pagamento».

Dal centrodestra, intanto, sparano ad alzo zero. «Basta, adesso intervenga il governo nazionale. Lo chiederò in una interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al ministro Balduzzi – annuncia Luigi D’Ambrosio Lettieri, senatore Pdl – ci troviamo di fronte al rischio di un danno erariale, occupazionale, ma anche sociale. È la ciliegina sulla torta di una lunga, interminabile serie di sprechi, disservizi e ambiguità amministrative, che si traducono in una inedita pressione fiscale sui cittadini. Le Asl, ormai, si muovono come zone franche». «Mentre passa il tempo ad esaltare il fantasma del “miracolo Puglia”, Vendola – attacca Massimo Cassano, vicecapogruppo Pdl alla Regione – sta mettendo in ginocchio le piccole e medie imprese. La confusione regna sovrana, al fianco di negligenze ed inefficienze amministrative delle Asl: i responsabili di questo ennesimo colpo alla sanità pugliese, non solo dovrebbero essere identificati, ma subito mandati a casa».

«È arrivata l’ulteriore prova – attacca Pietro Lospinuso (Pdl) – di quanto valga il costosissimo management d’origine politicamente controllata di cui si avvale Vendola nelle Asl». «Non si può parlare di rilancio di economia e occupazione – dice Peppino Longo (Udc) – senza che seguano i fatti. E fino ad ora i fatti parlano di una sanità indebitata, di aziende in grossa difficoltà e di cittadini pugliesi costretti a pagare pesanti tasse».
A Rocco Palese, capogruppo Pdl, il compito di elencare le tante questioni su cui l’assessore, tra oggi e domani, è chiamato a relazionare in consiglio regionale. «La situazione è disastrosa per la totale assenza di un modello organizzativo, all’insegna di tagli e chiusure dei servizi ai cittadini e conferma degli sprechi».

BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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FOGGIA – Cittadinanzattiva scrive ai direttori generali Asl e dell’Azienda OO.RR

Pubblicato : lunedì, 10 settembre 2012

Di seguito una richiesta da poco inoltrata da Cittadinanzattiva Foggia ai Direttori Generali della ASL provincia di Foggia e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria OO.RR, riguardante la necessità di non compromettere in alcun modo, con la riduzione della spesa per acquisto di beni e servizi, la quantità e la qualità di quanto offerto ai cittadini. Riteniamo, infatti, che in un momento storico di sacrifici e lotta agli sprechi anche gli imprenditori e le aziende fornitrici devono fare la loro parte, evitando che i costi delle manovre finanziarie ricadano sempre su i più vulnerabili: i cittadini malati.

“Questa Organizzazione di tutela dei diritti dei cittadini ritiene opportuno richiamare l’attenzione della S.V. sulla norma relativa all’obbligo di riduzione del 5% degli importi dei contratti in essere di appalti di servizi e di fornitura di beni e servizi, contenuta nel decreto legge 6 luglio 2012, n.95 recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” come convertito dalla legge 7 agosto 2012, n.135. Tra i suddetti servizi, infatti, rientrano quelli di ristorazione, di pulizia e di lavanderia che hanno ricadute di grande importanza sulle condizioni igieniche e sulla qualità dell’accoglienza alberghiera offerte ai degenti e ai cittadini che accedono alle strutture sanitarie, e concorrono di conseguenza alla determinazione della qualità e dell’ efficacia delle cure. Le somme impegnate sono ingenti, ed incidono significativamente sull’utilizzo ottimale delle risorse pubbliche soprattutto nell’attuale momento di particolari ristrettezze conseguenti al Piano di rientro della Regione Puglia. E’ assolutamente importante, quindi, anche nel rispetto della complessiva ratio della norma considerata, che codesta Azienda ottenga dalle imprese interessate la riduzione degli importi attraverso una rimodulazione delle modalità organizzative del processo che porta all’erogazione delle prestazioni, senza compromettere in alcun modo nè la qualità nè la quantità dei servizi fin qui offerti ai cittadini. Dalle considerazioni di cui sopra discende l’interesse dei cittadini ad essere informati ed a partecipare attivamente alle scelte aziendali in tale situazione, anche al fine di individuare le migliori soluzioni apportando il contributo degli utenti del servizio. Nel richiedere, pertanto, un incontro urgente sulla questione, si impegna codesta Amministrazione a non accedere ad ipotesi di rinegoziazione che prevedano riduzioni dei servizi offerti ai cittadini da parte delle imprese esterne anche perchè ciò potrebbe causare, di converso, aumento dei costi da sostenere per altre voci di spesa necessarie per attività compensative delle prestazioni eliminate o per rimuovere le conseguenze negative di tale riduzione, anche in termini di peggioramento dello stato di salute”.
la coordinatrice dell’assemblea territoriale
ing. Maria Rosaria Castrignanò
da Teleradioerre

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FOGGIA – Comunicato dipendenti coop. Futura

Pubblicato : mercoledì, 15 agosto 2012

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Così recita l’articolo 1 della Costituzione. Ma nella cooperativa Futura di Monteleone di Puglia, legata a filo doppio al senatore PDL Carmelo Morra, evidentemente i concetti di democrazia e di lavoro non possono trovare spazio.

Il CDA insiste nella persecuzione dei dipendenti che hanno reclamato e continuano a reclamare lo stipendio non percepito, ormai, da ben 12 mesi. A farne le spese con il licenziamento in tronco, stavolta, sono 14 dipendenti rei di aver rivendicato il sacrosanto diritto alla retribuzione del lavoro prestato.

E tra i licenziati figura anche il Sindaco di Panni, Pasquale Ciruolo, macchiatosi di lesa maestà proprio verso il senatore di Monteleone alle ultime elezioni.

Con una nota indirizzata al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, all’Assessore regionale alle politiche della salute Ettore Attolini e all’Assessore al welfare Elena Gentile, gli epurati hanno voluto informare le massime istituzioni Regionali chiedendo che «vengano adottati tutti i provvedimenti ritenuti opportuni» per porre fine ad un accanimento nei confronti chi chiede soltanto il pagamento delle spettanze.

«La dirigenza della Coop. Futura ritiene lecito non pagare per dodici mesi i propri dipendenti e poiché questi hanno avuto l’impudenza di far sì che fossero rispettati i loro diritti di lavoratori denunciando tutto alla Magistratura – si legge nella nota – gli stessi vanno licenziati in tronco». La cooperativa Futura, a cui l’ASL di Foggia versa puntualmente quasi duemilioni e mezzo di Euro l’anno, gestisce 7 centri che si occupano dell’assistenza sanitaria di pazienti affetti da disturbi psichici e mentali a Foggia e provincia. «Preme denunciare – si evidenzia nell’esposto – che questa pesantissima situazione venutasi a creare non ha avuto effetti negativi soltanto sulla nostra vita lavorativa e personale, ma ha influito negativamente anche sulla tranquillità degli utenti delle Comunità che inevitabilmente non hanno potuto godere della giusta attenzione e degli standard di vita cui ogni paziente psichiatrico ha diritto».

«Poiché i provvedimenti di licenziamento sono platealmente ritorsivi – conclude la lettera – e hanno avuto il duplice effetto di privare 14 persone del loro posto di lavoro e l’utenza di personale esperto, ritenendo che l’ASL abbia sempre provveduto ad assolvere i propri oneri economici nei confronti della Coop. Futura sicché l’omesso pagamento degli emolumenti retributivi è assolutamente ingiustificato, confidiamo in un Vostro intervento risolutore della vicenda».
Comunicayo Stampa segreteria della regione puglia

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BARI – Sanità, aziende pugliesi Al Policlinico e a Foggia conti pari con «aiutino»

Pubblicato : mercoledì, 1 agosto 2012

La notizia è che dopo anni di perdite il Policlinico di Bari e gli Ospedali Riuniti di Foggia, le due principali aziende ospedaliere della Puglia, hanno chiuso il bilancio 2011 in pareggio. Ma soltanto grazie a un «aiutino» della Regione, che sei giorni prima dell’approvazione dei consuntivi ha erogato un contributo straordinario pari a 100,5 milioni di euro. Cui sommare altri 23 milioni riconosciuti ai due Irccs baresi, Oncologico e De Bellis.

Il finanziamento (formalizzato con le delibere 1032 e 1033 del 25 maggio) è relativo a quelle che si chiamano funzioni non tariffate: sono i fondi che la Regione assegna per tutte le voci che non rientrano nei Drg (il «listino» della sanità). Dalla ricerca alla didattica universitaria, alle malattie rare, alle prestazioni di emergenza-urgenza. Funzioni importantissime e discrezionali, per le quali la giunta regionale ha attinto ai residui di bilancio provenienti dagli incassi dell’Irap: dunque dal bilancio proprio, cioè dai soldi dei cittadini.

«Finalmente – dice il direttore generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli – ci è stato riconosciuto ciò che chiedevamo da anni a fronte di prestazioni costosissime e mai remunerate. Ricordo, ad esempio, che occuparsi di malattie rare può voler dire, ad esempio, mantenere una equipe specializzata per uno o due casi l’anno». Ma certo, dal punto di vista finanziario, l’intervento regionale è stato chirurgico. Il preconsuntivo (gennaio 2012) si era chiuso con 84 milioni di euro. Il 24 aprile via Capruzzi ha concesso 60 milioni per le funzioni extra, e si è accollata con il proprio bilancio i rischi di svalutazione crediti per 27,6 milioni. E dunque (considerando anche il consolidamento della mobilità) il bilancio si è chiuso con 200mila euro di utile.

Non molto differente il caso dei «Riuniti», che hanno ottenuto 40,5 milioni per funzioni extra e un abbuono di crediti pari a 3,2 milioni. Risultato: bilancio in pareggio.

Bisogna aggiungere ancora che il mese scorso, in sede di prima ripartizione del Dief per il 2012, la giunta ha erogato a Policlinico e «Riuniti» altri 55 milioni per funzioni extra. In totale (i dettagli sono nella tabella in alto), in tre mesi la giunta ha attinto 184 milioni dalle tasse dei pugliesi per «sistemare» i bilanci delle aziende pubbliche, più altri 6,5 milioni per gli enti ecclesiastici. Un fiume di soldi, speso per motivi cosmetici: il ministero della Salute ha promesso (ma non ancora formalizzato) un contributo extra per le aziende con i conti in regola, e dunque la Regione proverà a prendere due piccioni con una fava.

Fermo restando che la scelta è assolutamente legittima, va detto che il meccanismo delle funzioni non tariffate è esattamente quello per cui a Milano è stato arrestato il faccendiere Pierangelo Daccò: la legge che porta il suo nome serviva ad aumentare l’assegnazione di quei fondi a privati.

In Puglia non ci sono rischi simili. Ma ci sono opportune due considerazioni. La prima l’hanno fatta pochi giorni fa i ricercatori dell’Istituto Bruno Leoni: «Le funzioni non tariffate dovrebbero essere ripensate in modo da evitare un trattamento discriminatorio nei confronti dei privati for profit e ridurre il rischio che le strutture pubbliche e private non profit adottino comportamenti opportunistici nella consapevolezza di poter ottenere fondi extra anche in situazioni di non copertura dei costi». Secondo: sulla Regione pende la spada di Damocle dei risarcimenti agli enti ecclesiastici decisi dai giudici amministrativi, che tra Miulli e Panico potrebbero costare oltre 200 milioni. Fino ad oggi la Regione ha sempre detto di non poter pagare per mancanza di fondi. Come farà adesso – dopo aver trovato in tre mesi 180 milioni che hanno ripianato i conti di altre aziende sanitarie simili – continuare a sostenere questa tesi?
MASSIMILIANO SCAGLIARINI da La Gazzetta del Mezzogiorno

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FOGGIA – I «Riuniti» non pagano la raccolta – Via i cassonetti dall’ospedale di Foggia

Pubblicato : lunedì, 30 luglio 2012

Non sono mai stati versati soldi per la rimozione – I bidoni spostati all’esterno della cittadella sanitaria

 

I cassonetti in viale Pinto

L’azienda ospedaliera universitara «Riuniti» non ha mai pagato all’Amica spa la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti all’interno della sua area.

Un servizio per il quale era indispensabile una convenzione che, dal 2005, nessuno dei cda della società comunale dei rifiuti ha sottoposto alla dirigenza degli Ospedali Riuniti.

A differenza dei rifiuti speciali, raccolti da un’altra società smaltimento regolarmente pagata, gli Ospedali hanno usufruito gratuitamente di un servizio che, insieme ad altri, ha pesato sul bilancio della fallita società comunale.

Qualche giorno fa la curatela fallimentare di Amica ha rimosso tutti i cassonetti interni alla zona ospedaliera, dopo aver formalmente inviato un preavviso all’ospedale. Da febbraio gli Ospedali Riuniti hanno ricevuto lettere di sollecito per la firma della convenzione, senza mai rendersi disponibili.

I cassonetti sono stati posizionati all’esterno della cittadella ospedaliera sia in via Pinto che in via Napoli, dove la società Amica continuerà a svuotarli. Ma per il servizio «a domicilio» l’ospedale dovrà pagare quanto dovuto. Immediata la protesta dei vertici del Riuniti, che hanno scritto al prefetto e al sindaco.

Stando alle lettere inviate in questi mesi alla dirigente della struttura Affari generali del policlinico foggiano, la curatela ha più volte invitato i vertici dell’ospedale a mettersi in regola. Ma nulla è accaduto. In un primo momento, dall’ospedale si rispondeva che l’area all’interno della zona ospedaliera è pubblica e, quindi, bastava il pagamento della Tarsu.

Poi il 20 luglio scorso gli Ospedali Riuniti hanno cambiato posizione. In una lettera inviata ad Amica sottolineavano che era stata valutata la proposta, si chiedevano delle integrazioni e delle modifiche ma che, comunque, nel frattempo si stavano «predisponendo gli atti necessari per l’eventuale attivazione della procedura concorsuale per l’affidamento del servizio in oggetto».

Insomma, la questione dell’area pubblica sembrava non essere più un elemento di contenzioso.

Ma a quel punto la curatela fallimentare ha deciso di rimuovere i cassonetti all’interno, perché il servizio continuava a non essere pagato. Immediata la protesta del direttore generale, Tommaso Moretti, che insieme al direttore sanitario e a quello amministrativo hanno scritto al prefetto e al sindaco di Foggia, riproponendo la tesi di non dover pagare alcunchè.

«In considerazione della funzione assolta dall’ospedale sul territorio – si legge nella lettera – costituendo area aperta al pubblico, si chiede la riposizione con effetto immediato dei cassonetti nell’area ospedaliera in modo da essere messa in condizione di poter operare nel rispetto del decoro, dell’igiene e della sicurezza dei propri operatori e della cittadinanza».

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – La Capitanata non ha diritto alla salute. In Puglia

Pubblicato : lunedì, 23 luglio 2012

E se in questi giorni la parola d’ordine per la sanità pugliese sembrava essere “tagli”, è bastato poco per cambiare registro ed annunciare la voglia di investire in una rete “evoluta e di qualità”.
Un cambio che, però, non riguarda la Capitanata.
Già perché ad essere destinataria degli investimenti sarà tutta l’area oltre l’Ofanto che vedrà nascere cinque ospedali di media grandezza (350-700 posti).
Ed in Capitanata? In Capitanata, invece, si continua a lottare per difendere il Lastaria, eccellenza per il territorio, che rischia di chiudere per i tagli imposti dalla Regione.
Ovvio, perché la Capitanata, lungi dal poter essere trattata come il resto della Regione, non ha alcun diritto ad una rete sanitaria “evoluta e di qualità”, ma piuttosto ha diritto ad una rete obsoleta e rarefatta di ospedali continuamente ridimensionati o eternamente sovraffollati.
Guai a chi si lamenta: da ricoverare per foggianite! E poco importa se magari le caratteristiche del territorio imporrebbero una rete sanitaria più capillare, proprio per compensare la difficoltà di alcune aree (si pensi al Subappennino e al Gargano settentrionale) a raggiungere gli ospedali più vicini. La Capitanata non ha diritto alla salute.

Ma io mi chiedo: e la Puglia ha diritto alla Capitanata?
Assolutamente no. E lo dico prescindendo da ogni considerazione storica sulla casualità e la superficialità con cui vennero formate le regioni.
Lo dico prescindendo da ogni considerazione sulle istanze autonomiste della Capitanata che rimasero inascoltate in quegli anni.
Sono ben altre le ragioni che mi spingono a farlo, prima fra tutte la preoccupazione per il futuro della mia terra, della Capitanata.

E mi chiedo ancora: la Capitanata ha il dovere di stare in Puglia?
Ancora una volta no. Di fronte ad una Regione che nega e mai concede, che soffoca e mai stimola il progresso (Gino Lisa docet), è doveroso esattamente il contrario: il futuro della Capitanata o è fuori dalla Puglia o non esiste.

Mi auguro che, partendo dai Monti Dauni, questa voglia di andar via dalla Puglia per costruire con il Molise (o da soli) un futuro migliore per questa provincia, accomuni tutti e, soprattutto, divenga priorità per tutta la politica di Capitanata. Si abbia il coraggio di staccare la spina da una Regione che in questi decenni ha costituito più un limite che un vantaggio, più una sconfitta che un’occasione per il nostro territorio. Si permetta, invece, alla Capitanata di avere un futuro. Ne ha diritto.

Giuseppe Bruno
Coordinatore Generazione Futuro Alto Tavoliere

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Bari –Stabilizzazione ausiliari Asl, Schiavone: si indaghi, quali i criteri?

Pubblicato : lunedì, 16 luglio 2012

Il consigliere regionale dell’IdV Orazio Schiavone (Archivio)

IL consigliere regionale IdV, Orazio Schiavone , ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla Sanità Ettore Attolini in merito alla delibera di assunzione di personale ausiliario specializzato nella Asl Foggia. Il consigliere ricostruisce il percorso che ha portato alla stabilizzazione del suddetto personale, avviata “il 26/12/2006, senza alcuna procedura di trasparenza, attraverso la Società Interinale definita “art.1” con sede in Bari. Alla scadenza del primo contratto di somministrazione, della durata di un anno, la ASL /FG provvedeva ad assumere tale personale direttamente e senza alcuna procedura di legge, malgrado l’attività di lavoro interinale sia, tecnicamente, “lavoro prestato a terzi”, per cui il lavoratore ha rapporto con la società dispensatrice, non con la P.A. terza a cui ”presta” il proprio lavoro”.

Pertanto Schiavone chiede di sapere “sulla scorta di quale atto deliberativo o quant’altro sono stati tenuti in servizio, pur senza averne titolo e requisito poiché non avendo mai partecipato a procedure selettive , né provenendo da liste di collocamento, al fine di far maturare i presupposti di stabilizzazione; quali criteri sono stati utilizzati per la assegnazione di alcuni dipendenti, assunti tramite la precitata società, col profilo di Ausiliario Specializzato, ad uffici o unità operative (Ufficio Protesi ed Ausili di San Severo, Ufficio Invalidi Civili di Torremaggiore, Servizio Igiene Pubblica di San Severo) presso le quali svolgono mansioni proprie di ben altro profilo professionale, in violazione dell’art. 3 comma 27 della Legge Regionale n. 40/2006”.

Alla luce di quanto esposto, il consigliere chiede all’assessore Attolini se “sia da attivarsi una inchiesta specifica, in termini ispettivi, per tale vicenda, considerati i risvolti patrimoniali e quant’altro possa emergere da violazioni di legge”.

da Stato Quotidiano

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Foggia/Manfredonia –LPU, Marmo a Sanitaservice: “perchè figli e figliastri da una mamma sola?”

Pubblicato : lunedì, 16 luglio 2012

Vincenzo Marmo, Rsa UGL di Manfredonia, Lpu di Manfredonia (St@)

“COSA vieta la stabilizzazione degli L.p.u. di Manfredonia”. A chiederlo è Vincenzo Marmo, Rsa dell’UGL locale, addetto al portierato nel San Camillo. Marmo, come riferito, fa parte di quei 70 LPU (Lavoratori Pubblica Utilità) di Manfredonia “in attesa da 13 anni di essere stabilizzati all’interno dell’Asl/Fg”, dopo quanto già avvenuto nel 2008 per una ventina di colleghi, in seguito a disposizioni regionali. Nel mezzo della vicenda il servizio di ausiliariato e portierato affidato alla costituita Sanitaservice, soc.unipersonale dell’Asl, con relativo inquadramento in peius per gli stessi lavoratori. “Siamo in un limbo lavorativo. Guardi i miei abiti: sono al lavoro ma non ho una divisa: questo perchè non sono nè un dipendente Asl, nè di Sanitaservice”.

Marmo punta l’indice contro la soc.unipersonale dell’Asl Sanitaservice: “a distanza di anni ci troviamo ancora con le mani legate (…)”. “Quale il peccato commesso da questi Lpu, noi che abbiamo servito l’Asl Fg 2, dal lontano 1995, mediante manutenzione, rifacimento di facciate, risanamento di reparti, ausiliari al serizio delle caposale dei medici, degli infermieri; negli anni – dice Marmo – abbiamo visto figure professionali andare in pensione, in attesa che qualcosa cambiasse per la nostra posizione; hanno sostituito l’amministratore generale, dal dottor Roberto Maiorano a Donato Troiano, poi commissariata dal dottor Antonio Di Biase, dunque Castrignanò. Che dire dell’ex Assessore Alberto Tedesco della sanità pugliese, con tante promesse rivolte al tempo o di Tommaso Fiore, anche lui ex assessore alla Sanità che tanto aveva promesso per verificare le delibere di assunzione degli ausiliari, che con soli 3 o 4 mesi di assunzione nell’Asl e rinnovo sono riusciti ad acquisire i 3 anni nel quinquennio, così godendo delle assunzione dirette con l’ASL”. “Sono stati pilotati? E da chi?”, si chiede Marmo.

“Ancora una volta veniamo penalizzati nonostante decreti regionali e ministeriali per la stabilizzazione interna, con la famosa Legge Europa n.70 del 1999″. Stabilizzazione interna trasformatasi nel tempo in “assunzione presso la Coop. S.g.m. che copriva i servizi di manutenzione e Ausiliarato”. Come già emerso in un precedente testo,la coop. Sgm era nata con la gestione Bic Puglia Sprind con garanzia di 60 mesi come fase di sperimentazione: “e invece sono trascorsi 9 anni, di cui 4 mediante proroghe non legittime, dal 2004 al 2009″.

Quindi la soc.unipersonale dell’Asl Sanitaservice, dell’Au Tonino Di Biase, e la gestione “in house” dei servizi: “con la nascita di Sanitaservice abbiamo perso 5 scatti di anzianità oltre ad una riduzione oraria di circa 25 ore mensili che arrotondava lo stipendio; purtroppo grazie ai sindacati firmatari di contratti e presenti alla riunioni si disse al tempo, ma in modo vano: ‘facciamo un’assunzione per tutti i precari e non, a costo zero’ “.

“Con il privato erano 174 ore lavorative al mese – racconta ancora Marmo – con Sanitaservice 150 ore con riduzione di livello di anzianità di servizio. Ora basta con le menzogne. Come Lpu abbiamo diritto allo stesso trattamento ricevuto dai colleghi della stessa platea storica dalla quale si è attinto nel gennaio 2008, con assunzione diretta nell’Asl. Basta con le discriminazioni: come loro vogliamo essere assunti, basta con le prese in giro”.

“La nostra storia è documentata mediante atti pubblici – dice il responsabile RSA dell’UGL – noi il posto di lavoro già l’abbiamo, dunque non togliamo niente a nessuno: è sufficiente il passaggio diretto alle dipendenze dell’Asl; Asl che con l’assunzione avrà un risparmio nelle spese senza alcun rimborso a chi gestisce le Coop”.

“Il dottor Inchingolo (come per altre posizioni coinvolto in indagini giudiziarie, ndR) – dice Marmo – nel marzo 2009 ci disse che tutto era a posto, che avrebbero sistemato la nostra situazione e invece niente. Ora con il nuovo decreto ministeriale del 12 giugno 2012, con la volontà di esternalizzare i servizi, sarà ancora una beffa. Intervenga la Magistratura: perchè si sono partoriti figli e figliastri quando la mamma è una sola?”.

“Colleghi che sono passati da part-time a tempo pieno, mentre ci sono ancora 11 unità rimaste a 4 ore giornaliere“, dice Marmo documentando i dati. “Mentre 3/4 colleghi fanno sempre lo straordinario, pur di arrotondare lo stipendio, il tempo pieno ci viene negato. Il tempo pieno, cara Sanitaservice, vale a dire un sacrosanto diritto contrattuale: in questo caso non ci sono i soldi, per lo straordinario invece sì, svolto poi sempre dagli stessi”.

“Ora proprio loro ci chiedono aiuto; ben venga – conclude Marmo – ma prima si devono sistemare le problematiche dei lavoratori che hanno maturato diritto contrattuale, in primis a Manfredonia. Lo stesso dicasi per la manutenzione: hanno il livello b, come il giardinaggio; mentre il portierato non viene riconosciuto, nonostante sia previsto dal CCNL e dalla delibera della Sanitaservice che comprende 118, ausiliarato, manutenzione, giardinaggio e portierato. Dateci quanto ci spetta da legge”, conclude Marmo.

da Stato Quotidiano

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MONTE SANT’ANGELO – LA PREVENZIONE NEGATA

Pubblicato : mercoledì, 11 luglio 2012

Il programma di riorganizzazione dei consultori della Regione Puglia, è stato approvato nel 2009 e il relativo progetto nel 2010.
96 sono i consultori oggetto di riorganizzazione e potenziamento e tra questi rientra anche quello di Monte S. Angelo.

L’attuazione del progetto di riorganizzazioni è affidato alle ASL.

Esso oltre a prevedere il numero e il tipo di consultori, individua le tipologie di intervento e le risorse da destinare all’ambizioso raggiungimento dell’obiettivo e cioè mortificare e privare l’utenza di uno strumento che fino a poco tempo fa ha funzionato molto meglio: il consultorio di Monte S. Angelo.
Il personale impiegato per l’espletamento delle tante attività è insufficiente e nonostante il piano preveda la presenza di altre figure professionali, quali per esempio, il pediatra, l’assistente sanitario l’ostetrica, a Monte S. Angelo non solo non abbiamo visto altro personale impiegato, ma quel poco che c’è spesso si dedica ad attività di non specifica competenza. Basti pensare che lo psicologo è impiegato per qualche ore a settimana..

Nonostante la salute delle donne sia l’indicatore, non si sa di cosa, al consultorio di Monte è diventato un’impresa fare un banalissimo paptest.
La carta dei servizi dell’ASL di Foggia (guida pratica per gli utenti), a pagina 50 pubblicizza, perché solo di pubblicità si tratta, i consultori.

A Monte S. Angelo però, se una donna chiama il consultorio, spesso non risponde nessuno, o comunque se si reca di persona a prenotare il pap test, si sente rispondere dall’infermiera, che bisogna chiamare un numero verde e prenotare. Abbiamo contattato il CUP cercando di capire qualcosa in più e ci è stato spiegato che se una donna intende fare il pap test in ospedale deve prenotare e chiamare al CUP, per il consultorio, invece l’utente può accedere liberamente e prenotare la visita.

Non completamente soddisfatte, abbiamo scritto all’ufficio relazioni con il pubblico chiedendo qualche informazione in merito a questi numeri verdi. In un primo momento una signora molto gentile ci ha confermato quanto riferitoci dall’operatore del CUP, ma alla richiesta più specifica e cioè se fosse normale istituire un numero verde per le prenotazioni del pap test da effettuarsi presso il consultorio, non c’è stata alcuna risposta.

La cosa ci ha insospettite e ci siamo rivolte al sindaco, che molto gentilmente ci ha invitate ad andare con lui da Manfrini, direttore generale dell’ASL FG. In occasione di questo incontro, gli è stato espressamente chiesto di fare in modo di ripristinare il servizio presso il consultorio di Monte. Inutile nascondervi lo stupore di Manfrini nell’apprendere questi fatti, tanto che tempestivamente ha contattato la direttrice del servizio sovra distrettuale chiedendo spiegazioni per il “disservizio” creato a Monte S. Angelo.

Come sempre in Italia la colpa è sempre del collega. Bene, la dott.ssa non solo non ha saputo dare una spiegazione ma è stata incaricata telefonicamente da Manfrini di risolvere nel più breve tempo possibile il problema e restituire ai noi cittadine di Monte S. Angelo, un servizio fondamentale per la prevenzione del tumore alla cervice uterina.

Sempre Manfrini su richiesta del nostro sindaco in occasione di un incontro con il personale medico, impegnato nel presidio sanitario territoriale San Michele Arcangelo, (San Michele aiutaci tu!), ha comunicato che il servizio era stato ripristinato.
Naturalmente nessun servizio è stato ripristinato, ma il personale è andato pure in ferie.
A questo punto ci rivolgiamo al presidente Vendola e alla sua giunta e gli chiediamo espressamente se quanto previsto nel programma di riorganizzazione della rete consultoriale sarà attuato o se si tratta solo chiacchiere e spreco di inchiostro.
Noi donne di Monte S. Angelo, pretendiamo il ripristino del servizio.
Abbiamo già digerito la chiusura dell’ospedale, con tutte le difficoltà che questo ha determinato, e non abbiamo alcuna intenzione di subire un altro abuso, perché di abuso si tratta.
Invitiamo tutte le forze politiche a sostenere le donne del Gruppo Tilak in questa battaglia, perché tutti abbiamo diritto alla salute e non esistono comuni o ASL di serie B.
Chiediamo che venga realizzato quanto le deliberazioni di giunta prevedono.
Chiediamo che il nostro consultorio sia messo nelle condizioni di garantire il diritto a chiunque di usufruire dei servizi istituiti.

P.S. nel protocollo di intesa tra il Comune e l’ASL FG siglato nel 2011 relativo al presidio territoriale San Michele Arcangelo, tra i servizi confermati troviamo anche quelli inerenti il consultorio e quindi il pap test.
Comunicato Stampa Associazione Gruppo donne Tilak di monte
sant’angelo,

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LUCERA – NUOVE GRANDI MANIFESTAZIONI A DIFESA DELL’OSPEDALE F. LASTARIA DI LUCERA

Pubblicato : domenica, 8 luglio 2012

Il Comitato in difesa dell’ospedale “F. Lastaria” di Lucera ha organizzato nuove ed importanti manifestazioni in difesa del nosocomio lucerino e dei Monti Dauni. Dopo l’ulteriore visita di ieri sera al presidio presente presso l’ospedale Lastaria di Sua Ecc.za il Vescovo Mons. Cornacchia che ha, ancora una volta, sposato le ragioni della protesta ed assicurato il suo massimo impegno sulla vicenda, nella serata di domenica, a partire dalle ore 21.00, in piazza Matteotti vi sarà una grande “Maratona Musicale”. Interverranno diversi gruppi musicali della zona che si alterneranno, sul palco, a chiunque voglia esprimere un pensiero a difesa del nosocomio.

Lunedì pomeriggio, inoltre, partirà la “Marcia su Bari”. Molti esponenti del comitato e cariche istituzionali partiranno, A PIEDI, alla volta di Bari. L’intero tragitto, si stima, verrà percorso in 4 giorni. Lunedì pomeriggio alle ore 15.30 presso la sala consiliare della Provincia di Foggia vi sarà una conferenza stampa in cui verrà presentato l’intero programma della manifestazione.

La partenza è prevista al termine della conferenza. Oltre, ovviamente, all’invito a partecipare alla conferenza stampa de qua, si pregano le testate giornalistiche di dare massima diffusione di questa grande manifestazione itinerante affinchè si possa aggiungere alla marcia chiunque lo desideri. A tal fine, si potrà contattare il comitato in difesa dell’Ospedale “F. Lastaria” di Lucera all’indirizzo e-mail [email protected] o sulla sua pagina fb.
Comitato in difesa dell’ospedale “F. Lastaria

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FOGGIA – Documento della Conferenza dei Sindaci ASL/FG sulla seconda fase del Piano di riorganizzazione dell’offerta sanitaria.

Pubblicato : mercoledì, 4 luglio 2012

L’Assemblea dei Sindaci della ASL Foggia, riunitasi il 22 giugno presso l’Aula consiliare del Municipio di Foggia, ha preso atto che la Regione Puglia ha attivato la seconda fase del Piano di riorganizzazione dell’offerta sanitaria utilizzando la procedura d’urgenza motivata dalla straordinarietà di tempi e metodi imposti dal Governo per ottenere le economie di spesa indicate nel piano finanziario concordato tra Regione Puglia e Ministero delle Finanze.
Il metodo utilizzato ha impedito l’attivazione del necessario confronto con le istituzioni territoriali e dell’opportuna concertazione sulle misure da adottare per contemperare la qualità del servizio offerto territorialmente ai cittadini con le esigenze di bilancio della Regione Puglia. Confronto, peraltro, mai attivato per la definizione del modello organizzativo del servizio sanitario che la Regione Puglia intende strutturare ed attuare, con particolare riferimento ai servizi territoriali e ospedalieri.
L’attivazione della seconda fase del Piano di riorganizzazione dell’offerta sanitaria non è stata preceduta dall’analisi della prima fase, tale da consentire la valutazione qualitativa e quantitativa dell’efficacia dei tagli effettuati. L’esatta conoscenza dell’effettivo stato dell’arte, inoltre, è decisiva per la verifica dell’attuazione degli impegni assunti dalla Regione Puglia rispetto alle ‘compensazioni’ previste per i territori in cui sono stati chiusi ospedali e reparti ospedalieri. La mancanza di tali informazioni rende impossibile una valutazione ex ante ed ex post della programmazione relativa all’impiego del personale e all’investimento delle risorse finanziarie.
Ancor più, impedisce la comprensione e la condivisione delle scelte compiute dalla Regione Puglia particolarmente in ordine al drastico depotenziamento dell’ospedale ‘Lastaria’ di Lucera, destinato ad una prossima chiusura, alla soppressione di alcuni reparti ospedalieri, segnatamente l’U.T.I.C. e il Punto nascita dell’ospedale di Manfredonia, ed alla mancata previsione di investimenti sugli Ospedali Riuniti di Foggia, con particolare riguardo al reparto Maternità.
L’Assemblea dei Sindaci della ASL Foggia, pertanto, chiede l’attivazione del necessario ed opportuno confronto istituzionale fondato sulla verifica degli obiettivi raggiunti all’esito della prima fase del Piano di riorganizzazione dell’offerta sanitaria e proiettato verso la strutturazione di un modello del servizio sanitario incentrato sulla qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.

il Presidente
Gianni Mongelli

Comunicato Stampa Ufficio Stampa – Città di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione

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FOGGIA – Continua la manifestazione dei dipendenti del Don Uva di Foggia

Pubblicato : mercoledì, 4 luglio 2012

Si informa che da pochi giorni presso la C.D.P. Opera “Don Uva” di Foggia sita in via Lucera n° 110 è presente un presidio permanente per le seguenti problematiche :
Anche la C.D.P. “Don Uva” di Foggia si unisce alla protesta della C.D.P. di Bisceglie chiedendo l’intervento della Regione Puglia sulla soluzione proposta dall’assessore Attolini di un’Amministrazione Straordinaria per le grandi imprese, secondo le norme della Legge Marzano, che garantirebbe una prospettiva di uscita dalla crisi ed una interlocuzione affidabile, una soluzione che fornirebbe certamente maggiori garanzie, innanzitutto per il futuro dei lavoratori impiegati nelle strutture ospedaliere”.
Ieri 2 luglio ’12 alle ore 10:15 si è celebrata in occasione Della Madonna Delle Grazie una funzione religiosa con la partecipazione di Don Rosario, cappellano della struttura di Foggia, per dare un sostegno morale e religioso a tutti gli ospiti e lavoratori in questo momento di grave crisi sull’opera Don Uva che vanta circa 90 anni della sua presenza sul territorio . Un opera quella di Pasquale Uva, fondatore dell’opera “Casa della Divina Provvidenza” e della Congregazione religiosa “ Ancelle della Divina Provvidenza”, ispirato da Dio e animato sempre da spirito evangelico, dedita in specie alle persone in stato di disagio e con menomazioni psico-fisiche, dando vita nell’Italia meridionale ad opere in loro favore, secondo lo spirito del Cottolengo e nel fiducioso abbandono a Dio, padre provvido, fino a spendere tutta la propria esistenza per la causa dei poveri, tra i più poveri.
Non dobbiamo stare con le braccia incrociate rimanendo in attesa che la divina Provvidenza ci dia da mangiare o aspettarci miracoli, dobbiamo rendere consapevoli i nostri benefattori, autorità civili ed ecclesiastiche di Roma e dell’Italia Meridionale, della necessità e del dovere di essere buoni cristiani
I cristiani pertanto devono efficacemente difendere i diritti dell’indigente, dinanzi alle forze egoistiche che ne oscurano lo splendore e la maestà, individuino i casi sfortunati e le offese, ne disprezzano la tristezza e il dolore. Così operano gli onesti.

Si prega di darne notizia le OOSS – CGIL – CISL – UIL
Comunicato Stampa C.D.P. Opera “Don Uva

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FOGGIA – Truffa al servizio sanitario nazionale – Sequestrati beni per 470mila euro

Pubblicato : mercoledì, 4 luglio 2012

Blitz dei Nas tra tra Puglia, Marche e Romagna – L’inchiesta foggiana portò all’arresto di 10 persone

Ammontano a 470mila euro i beni sequestrati dai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazione e sanità) di Bari a sei delle dieci persone arrestate nell’ambito del blitz «Spending Review» che il 7 giugno scorso aveva scoperto gare di appalto «pilotate» che avevano causato un danno erariale al Servizio sanitario nazionale per il circa un milione e mezzo di euro. Tra i beni sequestrati dagli inquirenti beni mobili, immobili e conti correnti. I carabinieri del Nas hanno dimostrato che questi beni costituivano profitto dei reati di corruzione e truffa ai danni dello Stato.

I SEQUESTRI – I risultati degli accertamenti patrimoniali hanno consentito al gip del tribunale di Foggia, Rita Curci, su richiesta del sostituto procuratore Antonio Laronga, di emettere 6 decreti di sequestro preventivo nei confronti degli indagati. L’operazione è stata eseguita in diverse città pugliesi, marchigiane e romagnole, dove i militari hanno sequestrato somme depositate su conti correnti, due appartamenti, un garage e due autovetture di notevole valore.

Luca Pernice da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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