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BARI – Allarme rosso nella sanità 2.200 addetti in scadenza – ospedali pugliesi in ansia

Pubblicato : mercoledì, 24 ottobre 2012

Dal 1 novembre 1.700 dipendenti delle Asl pugliesi saranno in scadenza di contratto e le Asl hanno le mani legate, non potendo prorogare i contratti in assenza di un’autorizzazione preventiva della giunta regionale che, al momento, non può agire.

È la fotografia, allarmante, degli ospedali pugliesi che si è presentata ieri agli occhi dell’assessore alla Sanità Ettore Attolini, chiamato ad esaminare il caso insieme ai direttori generali delle Asl e Irccs.

Entro dicembre altre 500 unità andranno in scadenza: 2.200 addetti in meno con un esodo dalle corsie, com’è noto, già massiccio: almeno 5mila dipendenti hanno scelto la fuga verso la pensione negli ultimi due anni, mentre rimanevano in vigore sia il blocco del turn-over al 100%, sancito dal piano di rientro, sia le de-stabilizzazioni sancite dalla Consulta, sia i vincoli sulla spesa per il personale (-1,4% rispetto al 2004) nonostante i risparmi realizzati dalla Regione grazie proprio al piano «lacrime e sangue» sulla sanità. In attesa che venga convertito il decreto Balduzzi, che sblocca solo parzialmente il turn-over (15%), la Puglia è appesa alla verifica sul piano di rientro e alle piante organiche sui fabbisogni delle Asl, all’esame del tavolo inter-ministeriale con cui la Regione riprenderà il confronto la prossima settimana.

Anche l’ok al decreto Balduzzi, sbloccherebbe solo la possibilità di indire concorsi, impossibili a realizzarsi in poche settimane, per consentire l’ingresso di poche centinaia di addetti a fronte delle richieste per 1.100 unità avanzate dalla Puglia. «Se la Regione non effettuerà assunzioni in deroga al piano di rientro – dice il segretario dell’Usppi Nicola Brescia – saranno a rischio i livelli essenziali di assistenza» .

b. mart. da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI -Cdc, Foggia più generosa di Milano – Taranto: a Prete 214 mila euro

Pubblicato : martedì, 23 ottobre 2012

Cdc, Foggia più generosa di Milano – Taranto: a Prete 214 mila euro
Stipendi dei segretari generali, di Mauro prende più di Chevallard. La precisazione dell’Autorità portuale

Matteo di Mauro

Ci aveva già pensato la Corte dei Conti, contestando ai componenti della giunta della Camera di Commercio di Foggia (7 su 10) il raddoppio dello stipendio del segretario generale Matteo di Mauro deciso nel 2008.

Ma l’inchiesta del Corriere del Mezzogiorno di domenica scorsa sugli stipendi dei manager pubblici pugliesi lo ha evidenziato ancor di più: confrontati con le retribuzioni dei manager che guidano colossi come Aeroporti di Puglia (320 dipendenti e fatturato superiore ai 90 milioni), Acquedotto Pugliese (oltre 200 milioni di fatturato) e porti, le retribuzioni dei vertici delle Camere di Commercio — per quanto in parte finanziate dai diritti annuali pagati dalle imprese iscritte — appaiono sproporzionate.

E una conferma ulteriore arriva dal confronto delle retribuzioni annuali lorde con gli omologhi di tre fra le principali Camere di Commercio italiane, Roma, Milano, Napoli.

Sergio Prete

Il confronto con i big Ebbene, se di Mauro somma ai 48.595,82 euro di stipendio tabellare i 214.901,20 per la posizione e i 51.932 di retribuzione di risultato (parte variabile) per complessivi 315.429, per l’omologo della Camera di Commercio di Milano (ovviamente con un numero molto differente di imprese tra i due territori) Pier Andrea Chevallard la retribuzione tabellare annua lorda è di 43.310,90 euro, a cui va aggiunta la retribuzione di posizione annua lorda di 193.284,40 più l’eventuale premio di risultato sino al 30% della  retribuzione di posizione (al seguito di valutazione positiva da parte dell’Organismo indipendente di valutazione), quindi al massimo di 57.985,32 per un totale di 294.580,62.

Il segretario generale della Camera di Commercio di Roma Pietro Abate, allo stipendio tabellare di circa 45 mila euro aggiunge 282 mila euro di posizione più un premio fino al 50% di quest’ultimo, per un totale che può arrivare a 468 mila. O, meglio, poteva arrivare.

Perché dallo scorso 17 aprile il compenso del segretario generale è adeguato al limite massimo retributivo fissato dal trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione pari a 293.658,95 euro.

Porti, Prete al settimo posto Anche nelle retribuzioni dei porti pugliesi emerge uno squilibrio: il presidente e il segretario generale di Brindisi risultano tra i top ten di Puglia, più pagati degli omologhi del Porto di Taranto.

Per il quale c’è da registrare una precisazione, rispetto all’inchiesta pubblicata domenica, riguardo al compenso del presidente Sergio Prete: i 116.376 lordi del 2011 sono riferiti a poco più di metà anno, risalendo la carica a giugno 2011.

Per il 2012 è stimabile una cifra di 214 mila euro che posizione Prete al settimo posto tra i manager pubblici più pagati di Puglia.
Michelangelo Borrillo da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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ROMA – Province, pronto decreto su riforma, aboliti 36 enti

Pubblicato : lunedì, 22 ottobre 2012

Sala Consiglio dei Ministri (st)

CINQUANTA Province in Italia nelle Regioni a statuto ordinario. Lo riporta il “Corriere della Sera” anticipando gli ultimi ritocchi del governo al decreto legge che riforma le Province italiane e che arrivera’ con un decreto legge all’esame del primo Consiglio dei ministri di novembre.

Le Province con meno di 350 mila abitanti o un’estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine e, considerando solo le Regioni a Statuto ordinario, gli enti scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Citta’ metropolitane. Secondo il decreto dalla fine di giugno 2013 tutte le province saranno guidate da un commissario (fonte Asca).

Le Province previste dal piano allo studio dell’esecutivo:
PIEMONTE. Torino (Citta’ metropolitana); Cuneo; Alessandria e Asti; Vercelli si unisce con Biella e Verbano/Cusio e Novara (4).
LOMBARDIA. Milano (Citta’ metropolitana); Brescia; Bergamo; Pavia; Como, Varese, Monza Brianza; Lodi, Mantovano e Cremona; Sondrio e Lecco (7).
VENETO. Venezia (Citta’ metropolitana); Vicenza; Verona; Rovigo e Padova; Belluno e Treviso (5).

LIGURIA. Genova (Citta’ metropolitana); La Spezia; Savona e Imperia (3).
EMILIA ROMAGNA. Bologna (Citta’ metropolitana); Modena e Reggio Emilia; Parma e Piacenza; Ferrara; Ravenna, Forli’/Cesena e Rimini (5).
TOSCANA. Firenze (Citta’ metropolitana); Grosseto, Siena e Arezzo; Lucca, Massa Carrara, Pistoia e Prato; Pisa e Livorno (4).

UMBRIA. Perugia e Terni (1).
MARCHE. Ancona; Pesaro e Urbino; Ascoli Piceno, Macerata e Fermo (3).
LAZIO. Roma (Citta’ metropolitana); Frosinone e Latina; Rieti e Viterbo (3).
ABRUZZO. L’Aquila e Teramo; Pescara e Chieti (2).
MOLISE. Campobasso e Isernia (1).
CAMPANIA. Napoli (Citta’ metropolitana); Salerno; Caserta; Avellino e Benevento (4).

BASILICATA. Potenza e Matera (1).
PUGLIA. Bari (Citta’ metropolitana); Lecce; Foggia, Barletta/Andria/Trani; Taranto e Brindisi (4).
CALABRIA. Cosenza, Crotone; Reggio Calabria (Citta’ metropolitana); Catanzaro e Vibo Valentia (3).

Per quanto riguarda le regioni a Statuto speciale, la Sardegna ha deciso, con un referendum, di dimezzare le Province, passando da 8 a 4 (Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano); in Friuli Venezia Giulia dovrebbero rimanere quelle attuali, ma con compiti consultivi mentre nessuna modifica e’ prevista per Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Sicilia.
da Stato Quotidiano

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BARI – Manager, il più pagato di Puglia è un veronese|La tabella

Pubblicato : lunedì, 22 ottobre 2012

L’ANALISI SUGLI STIPENDI PUBBLICI
Manager, il più pagato di Puglia è un veronese|La tabella
Il direttore generale di Aeroporti in testa con 323 mila euro. Le Camere di Commercio al top

Marco Franchini

Il tackle scivolato della Corte dei Conti sui componenti di giunta della Camera di Commercio di Foggia (7 su 10) ai quali ha contestato nei giorni corsi il raddoppio dello stipendio del segretario generale deciso nel 2008 ha aperto il dibattito sul «giusto stipendio».

Tanto più attuale in tempo di crisi e di taglio degli sprechi.

Aspettando l’esito della contestazione della Corte dei Conti — che in sostanza chiede ai 7 componenti di giunta di risarcire con 400 mila euro la Camera di Commercio (come si comporterà la giunta che in teoria dovrebbe tutelare l’ente ma per farlo deve ammettere di aver sbagliato?) — il Corriere del Mezzogiorno ha cercato di fare chiarezza sul mondo dei manager pubblici in Puglia. O, almeno, sugli stipendi dei 100 più pagati.

La top ten

Dall’analisi della classifica generale risalta subito che nelle prime 10 posizioni ben 3 riguardano il sistema delle Camere di Commercio. Matteo Di Mauro, il segretario generale della Camera di Commercio di Foggia su cui si è posata la lente della Corte dei Conti, è il secondo manager più pagato di Puglia, preceduto soltanto da Marco Franchini, il direttore generale di Aeroporti di Puglia, veronese doc ormai di casa a Bari.

La distanza tra i due è minima: i contestati 315.429 euro lordi annui di Di Mauro sono molto vicini ai 323.360 di Franchini.

Con la differenza, però, che il manager veronese ha la responsabilità di una società che gestisce i 4 aeroporti pugliesi, con un fatturato superiore ai 90 milioni di euro, con un importante portafoglio di progetti e altrettante responsabilità.

Oltre che con 320 dipendenti.

Se si pensa, poi, che oltre alla guida del presidente (Eliseo Zanasi, mentre per Aeroporti di Puglia il numero uno è l’amministratore unico Domenico Di Paola) Di Mauro può avvalersi anche di due vice con stipendi top (addirittura uno dei due, Giuseppe Santoro, con i suoi 177.400 euro, è al nono posto in Puglia), lo squilibrio risulta evidente.

E la presenza nei top ten di Puglia anche del segretario generale della Camera di Commercio di Brindisi, Eupremio Carrozzo, lo conferma.

Certamente si può obiettare che mentre lo stipendio dei manager di una società come Aeroporti di Puglia è interamente a carico delle casse pubbliche della Regione (da cui Adp è controllata), le Camere di Commercio sono enti pubblici locali dotati di autonomia funzionale.

In pratica, pur essendo per alcune materie specifiche sotto la vigilanza del ministero dello Sviluppo economico, ogni Camera di commercio finanzia le sue attività prevalentemente mediante il diritto annuale pagato una volta all’anno da ciascuna impresa iscritta al Registro Imprese.
Ma non mancano tra i proventi i pagamenti da parte di Stato o Regioni per attività e servizi demandati alle Camere.

Tanto che se ne occupa la Corte dei Conti, come dimostra il caso Foggia.

Riguardo agli stipendi dei manager del sistema camerale pugliese c’è un’altra considerazione da fare: attualmente il ruolo di segretario generale della Camera di Commercio di Bari è svolto dalla dirigente Angela Partipilo con una retribuzione complessiva di 133.471 euro (comprensiva di indennità di risultato).

Fino al 2010, prima che andasse in pensione, il segretario generale Raffaele Vastano prendeva quasi il doppio: 261.745 euro. Ed è da escludere che la mole di lavoro attuale si sia ridotta della metà.

Le grandi aziende Le grandi aziende pubbliche in Puglia sono sostanzialmente due, entrambe controllate dalla Regione: la già citata Aeroporti di Puglia e l’Acquedotto Pugliese.

Per la tolda di comando di Adp è necessario fare due annotazioni: al compenso lordo annuo dell’amministratore unico Domenico Di Paola (162 mila euro) occorre aggiungere il trattamento di fine mandato (a partire dal maggio 2010) mediante polizza assicurativa con pagamento di un premio annuo pari al 15% del compenso annuo lordo, considerando anche che l’assemblea degli azionisti gli ha conferito specifici incarichi di accountable manager degli Aeroporti pugliesi e di project manager degli investimenti previsti nel piano di sviluppo aeroportuale.

E anche per il dg Franchini l’assemblea degli azionisti ha autorizzato il conferimento di specifici incarichi di coordinatore operativo di alcuni investimenti con la possibilità di prevedere, annualmente, un premio di risultato sulla base di obiettivi predefiniti. L’altra grande azienda pubblica di Puglia è l’Acquedotto Pugliese.

Anche in questo caso i manager che la guidano — l’amministratore unico Ivo Monteforte e il direttore generale Massimiliano Bianco, rispettivamente con 225.000 e 237.900 euro — sono nella top ten dei manager pubblici più pagati in Puglia. Ma al pari dei manager di Adp, anzi sicuramente di più, guidano un colosso che solo nel primo semestre 2012 ha fatturato più di 222 milioni di euro.

I porti

E colossi, in Puglia, sono anche i porti: sicuramente quelli di Taranto, Brindisi e Bari, meno quello di Manfredonia (vedere altro articolo in pagina). In questo caso gli stipendi sono stabiliti dal ministero dei Trasporti secondo fasce retributive in base al tonnellaggio di merce movimentata.

E vedono primeggiare il presidente greco dell’Autorità portuale di Brindisi Hercules Haralambides con 270 mila euro, seguito dal segretario generale brindisino Nicola Del Nobile con 220 mila euro.

Segue il presidente dell’Autorità portuale di Bari Franco Mariani con 191.646 euro il che significa, in termini netti, circa 8.500 euro al mese per 12 mensilità, senza altre voci o indennità aggiuntive quali ad esempio Tfr o 13esima mensilità: il rapporto di lavoro è infatti un co.co.pro e pertanto è assoggettato alla contribuzione previdenziale del 10%.

Chiude la top ten il segretario generale dell’Autorità portuale di Taranto con 170 mila euro.

I parchi

Scorrendo la lista salta agli occhi un’altra particolarità: i vertici dei due Parchi nazionali, quello del Gargano — sicuramente più rinomato — e quello dell’Alta Murgia evidenziano cifre simili per tre componenti su quattro: Cesare Veronico (presidente Alta Murgia), Stefano Pecorella (presidente Gargano) e Luca Soldano (direttore Gargano) prendono poco meno di 30 mila euro.

Al contrario, Fabio Modesti, direttore dell’Alta Murgia, arriva a 65 mila.

«Scherzi» della natura.

Michelangelo Borrillo da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Bari – Riordino province: la BAT ha le ore contate, Brindisi e Taranto insieme

Pubblicato : lunedì, 22 ottobre 2012

Potrebbe salvarsi in extremis la “Barletta-Andria-Trani”, se dovesse essere accolta la proposta di un’estensione a 500mila abitanti con l’aggiunta di Molfetta e Bitonto

La Barletta-Andria-Trani

Il riordino delle province, tra tagli e accorpamenti, è agli sgoccioli. La spending review, tanto amata quanto odiata, ridisegnerà di fatto la geografia politica, sociale ed economica dell’Italia.

In Puglia il quadro sembra ormai definito, con Bari città metropolitana e le province di Brindisi, Taranto e Bat costrette alla resa dei conti. Questo perché le province con meno di 350mila abitanti o un’estensione inferiore ai 2mila e 500 km quadrati non potranno più esistere.

Si va quindi verso l’accorpamento della BAT con Foggia, ad eccezione però di alcuni comuni che dovrebbero far parte della città metropolitana di Bari. E verso l’unione di Brindisi con Taranto.

Ma potrebbe salvarsi in extremis la “Barletta-Andria-Trani”, se dovesse essere accolta la proposta di un’estensione a 500mila abitanti con l’aggiunta di Molfetta e Bitonto.

Il tema verrà affrontato oggi in consiglio regionale.
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Il flop televisivo – Antennisti pugliesi contro il digitale

Pubblicato : domenica, 21 ottobre 2012

Il calvario del digitale terreste in Puglia continua a far saltare i nervi ai poveri teleuteni. Un passaggio quello dall’analogico che sebbene – solo sulla carta – sia terminato da tempo non produce gli effetti promessi.

A «respingere ogni infamante accusa» gli antennisti. Tuona Antonio Abbattista, segretario dell’Unione impianti della Cna, «non siamo affatto noi i responsabili di tutto questo caos.

Sabato prossimo faremo sentire la nostra voce al Corecom».

Intanto una nuova tipologia di discariche selvagge spuntano come funghi in Puglia. L’elemento principale? Televisioni. Tante. Il perchè? L’inciviltà di chi dovendo disfarsi della propria televisione non più utilizzabile «pensa bene» di inquinare l’ambiente di tutti. Se ne incontrano ad ogni angolo di strada con numeri impressionati nelle campagne. Una vera e propria emergenza che necessiterebbe di un intervento da parte di chi ha competenza in materia.

Pasquale Salvemini, già coordinatore regionale vigilanza del Wwf della Puglia, non ha dubbi: «Il 2012 l’anno del digitale terrestre in Puglia è anche conferma, qualora c’è ne fosse ancora bisogno, che siamo un popolo di incivili.

L’avvento del digitale terrestre ha portato di fatto all’abbandono incontrollato di migliaia di televisori ormai obsoleti o privi di decoder incorporato. Strade di periferia, campagne, giardini urbani delle città invase dai piccoli schermi.

Le nostre città sembrano dei veri campi di battaglia dove i cadaveri sono i televisori, alcuni al plasma, altri con tubi catodici e via dicendo». «Eppure è molto semplice, ci sono le municipalizzate che a costo zero ritirerebbero gran parte di questi rifiuti (televisori, frigoriferi, lavatrici), evitando due situazioni: da un lato il fastidio di buttare questo rifiuto e dall’altro il rischio di ricevere una sanzione amministrativa prevista per chi butta sul territorio questi rifiuti», conclude Salvemini.

Anche Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, interviene in merito a questa emergenza: «È bene che i cittadini abbandonino la pratica di lasciare i Raee (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) ovunque gli capiti. Spesso finiscono nei traffici illegali internazionali di rifiuti, raggiungendo Paesi come la Cina e il Sud Est Asiatico dove avviene il recupero delle parti riciclabili in barba a qualunque normativa».

«I Raee possono essere smaltiti contestualmente all’acquisto del nuovo apparecchio, semplicemente consegnandoli al rivenditore – ha precisato Tarantini -. Nel caso in cui, invece, debba semplicemente smaltirne uno vecchio, può rivolgersi all’Azienda Municipalizzata della propria città».
Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiorno
twitter@peppedimiccoli

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BARI – Province è caos e litigi sul riordino in Puglia

Pubblicato : sabato, 20 ottobre 2012

Regna il caos in Puglia sul riordino delle Province e il ministro Patroni Griffi non perde occasione per bacchettare le «resistenze conservatrici» che serpeggiano nelle 9 regioni (altre 11 hanno già provveduto) dove ancora non è maturata una proposta, da inviare a Roma entro il 24 ottobre.

Lunedì prossimo si riunirà il consiglio regionale per sbrogliare la matassa. Nel frattempo, contro l’annessione a Bari Città Metropolitana, oltre a Molfetta, si schierano Bitonto, Corato, Ruvo, Altamura e altri comuni della Murgia, che minacciano di passare sotto la giurisdizione amministrativa della Regione Basilicata, mentre Gravina ha scelto di restare nel Barese pur di scongiurare il rischio di un’annessione alla provincia di Foggia.

In Valle dell’Itria, invece, Alberobello, Cisternino, Locorotondo e Martina Franca hanno dato vita all’Unione dei comuni, progetto che secondo alcuni dovrebbe comportare la totale cancellazione di tutte le Province.

Un baillame nel quale si sono infilati i presidenti delle Province pugliesi, urlando contro l’ipotesi di commissariamento di tutte le Province, pure ventilata dal governo. In una lettera aperta, il presidente dell’Upi Puglia Francesco Schittulli chiede al presidente nazionale di sollecitare il premier Monti a convocare entro il 25 ottobre la conferenza Stato Città ed autonomie locali.

In Consiglio, intanto, superata l’opzione di inviare tutte le carte a Roma senza prendere decisioni, si preannuncia aria di battaglia tra i diversi «campanili», con l’esame dei due ordini del giorno contrapposti presentati dall’as – sessore Pelillo e dal vicepresidente Maniglio, entrambi del Pd.

«Intervenire con un commissarimento è una soluzione sbagliata, soprattutto per province come quella di Lecce – dice il consigliere Pdl Erio Congedo – che rientrando nei requisiti minimi previsti e possono conservare confini e capoluogo». «Le Province non hanno più ragione di esistere, ma Brindisi dovrebbe essere accorpata a Taranto» suggerisce il consigliere Pd, Gio – vanni Epifani. Eupreprio Curto (Fli), dal canto suo, ieri ha presentato un ordine del giorno con il quale impegna la Regione a presentare al Governo nazionale una propria proposta: «Brindisi, Taranto e Lecce devono costituire, dice, una super Provincia ionico-salentina».
Ma Curto aveva già attaccato la giunta per aver scaricato il barile sulle spalle del Consiglio.

«Per Statuto e in base a fondamentali principi di democrazia – gli replica l’assessore agli enti locali Marida Dentamaro – il riordino dei livelli di governo delle comunità locali non appartiene alla Giunta».

«Tutta la questione, dice Rocco Palese (pdl) riferendosi al dimissionario presidente della Provincia brindisina, Ferrarese – per molti si riduce purtroppo ad un mero rimpianto per una poltrona che si perde». «Prevalgono ancora miseri calcoli elettoralistici e di territorio – attacca Pierfelice Zazzera (Idv) – e la tentazione di conservare la poltrona».
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – IL 21 OTTOBRE CON IL GIOCO DEL LOTTO E IL FAI

Pubblicato : venerdì, 19 ottobre 2012

L’UNICA MARATONA CHE SI CORRE CON GLI OCCHI

A BARI E IN PUGLIA

Fosse granarie Cerignola (Foggia)

Domenica 21 ottobre 2012 appuntamento in 70 città italiane con la prima edizione di “FAIMARATHON – Con il Gioco del Lotto e il FAI, l’unica maratona che si corre con gli occhi”, evento nazionale di raccolta fondi a sostegno della campagna “Ricordati di salvare l’Italia” a cura delle Delegazioni e dei volontari FAI e realizzato grazie alla partnership con Il Gioco del Lotto.

La “FAIMARATHON è una corsa speciale non competitiva, che si può fare anche camminando, una “maratona culturale” che e avrà come tappe – tra dieci e venti a seconda delle città – luoghi di interesse artistico, paesaggistico, sociale. I concorrenti si muoveranno tra palazzi, vicoli, teatri, cortili, scuole, caffè storici o altri luoghi che per le città rappresentano l’identità del territorio, la loro storia, le loro tradizioni. Nel percorso in programma nelle dieci città delle ruote del Lotto – Roma, Milano, Torino, Venezia, Cagliari, Napoli, Palermo, Bari, Firenze, Genova – sono presenti anche beni restaurati con i proventi de Il Gioco del Lotto.

Tanti frammenti che fanno parte della vita quotidiana spesso troppo frenetica per permetterci di conoscere veramente ciò che ci circonda. Ogni tappa sarà illustrata a voce o con una scheda sintetica che racconta i vari step della corsa. Una giornata per mettere a disposizione di tutti non solo la bellezza ma anche la possibilità di un arricchimento interiore e per coinvolgere il maggior numero di persone nella tutela del nostro patrimonio e nel sostegno alle attività della Fondazione.

Foggia
Partenza dalle ore 10.00 da Piazza del Municipio. Arrivo al Museo delle Carrozze “Michele e Antonio Pedone”
Percorso di 10 tappe.

Cerignola (Foggia)
Partenza dalle ore 11.00 dall’angolo Corso Gramsci – Via Osteria Ducale. Arrivo alla Basilica di S.Pietro Apostolo (Duomo Tonti)
Percorso di 9 tappe.
Il percorso condurrà alle fosse granarie, espressione significativa della civiltà contadina, che hanno la funzione esclusiva di conservazione di cereali, semi di leguminose, mandorle, etc..

Lucera (Foggia)
Partenza dalle ore 11.00 da Fortezza Sveva-Angioina, piazza Padre A.Cuomo. Arrivo in Piazza Nocelli
Percorso di 10 tappe.

Le iscrizioni alla maratona si potranno effettuare online sul sito www.fondoambiente.it e alla partenza della corsa.
Per le altre modalità di iscrizione consultare il sito www.fondoambiente.it.
A tutti i partecipanti verrà distribuito un kit che comprende uno zaino, una pettorina, l’itinerario della maratona, una cartolina per segnare le tappe effettuate, un biglietto d’ingresso omaggio in uno dei beni del FAI e un adesivo a sostegno della campagna “Ricordati di salvare l’Italia”.
Quote di partecipazione: adulto contributo minimo a partire da 6 Euro, per gli iscritti FAI da 5 Euro; coppia o famiglia contributo minimo a partire da 10 euro, per gli iscritti FAI da 8 Euro.
Chi si iscriverà al FAI o rinnoverà la propria iscrizione in occasione della maratona parteciperà gratuitamente all’evento.

Le maratone si terranno anche in caso di condizioni meteo avverse. Verificare sul sito prima della partenza che non ci siano stati cambiamenti o variazioni di programma dovuti a cause di forza maggiore.

L’elenco completo delle tappe verrà reso noto solo il 21 ottobre alla partenza della maratona

Fino al 28 ottobre sarà attiva la campagna nazionale di raccolta fondi “Ricordati di salvare l’Italia”, che il FAI rivolge a tutti coloro che hanno a cuore le bellezze del nostro Paese. Sostenere la campagna è semplice: è possibile donare 2 euro con l’invio di un SMS al numero 45503 da cellulare personale TIM, Vodafone, Wind, 3, Poste Mobile, CoopVoce e Nòverca oppure chiamando da rete fissa TeleTu e TWT. Sarà possibile donare anche 5 o 10 euro con una chiamata da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb sempre al numero 45503.

La partnership con il Gioco del Lotto
Il Gioco del Lotto da oltre 400 anni è legato all’arte e alla cultura. Già a fine Seicento papa Innocenzo XII autorizzò a riversare le entrate del gioco per il completamento di palazzo di Montecitorio, l’attuale sede della Camera dei Deputati. E’ nel solco di questa pluricentenaria tradizione che si inserisce la partnership con il FAI.

A Bari, come nelle altre nove città delle ruote, la maratona sarà arricchita da un’iniziativa riassunta nel claim “Io LOTTO per un’Italia più bella. Tu che FAI?”. A tutti i partecipanti delle dieci città verrà infatti consegnata una speciale pettorina che dovrà essere personalizzata dal “maratoneta” con una frase dedicata alla salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale italiano.

La pettorina è anche virtuale grazie al sito www.lottoperfai.it, sul quale, dal 3 settembre, il Gioco del Lotto ha dato vita a un grande sondaggio nazionale per raccogliere pensieri, proposte, speranze degli italiani per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico ed culturale. Ad oggi, oltre 200 italiani hanno lasciato i propri commenti sulla valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale nazionale, dando dimostrazione di amore e di un legame forte con il proprio territorio con molte idee e spunti propositivi.

Tra i commenti sul sito anche quello della responsabile External Relations di Lottomatica Group, Enrica Ronchini, che ha affermato “l’Italia è un museo a cielo aperto: mi auguro che in tanti decidano di partecipare alla FAIMARATHON e vivere una giornata all’insegna dello sport e della scoperta, o ri-scoperta, del nostro patrimonio artistico che spesso fa da sfondo alla nostra quotidianità ma a cui raramente dedichiamo uno sguardo consapevole”.
Ilaria Borletti Buitoni, Presidente del FAI ha commentato sul sito: “Il nostro patrimonio di arte, bellezza, natura, storia è spesso vicino e non ce ne siamo accorti. Impariamo a guardare e a riconoscere quello che rende l’Italia un Paese unico al mondo del quale si deve essere orgogliosi”.
Marco Magnifico, Vice Presidente Esecutivo FAI, ha sottolineato: “Io lavoro al FAI da quando avevo 31 anni e tra pochi giorni ne compio 58! una vita spesa a lottare per l’Italia. E per fortuna con tante vittorie !”

*****

Il FAI ringrazia Il Gioco del Lotto main partner di questa prima edizione della FAIMARATHON. Con il Patrocinio di RAI Segretariato Sociale.
Si ringrazia Ferrarelle che ha donato l’acqua e Le Guide Mondadori, per i premi ai partecipanti.
Il FAI ringrazia Province, Comuni, Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, le Istituzioni Pubbliche e Private, i privati cittadini e tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la Fondazione, oltre alle 116 Delegazioni (35 Gruppi FAI e 36 Gruppi FAI Giovani) e ai 1500 volontari che con il loro lavoro capillare e la loro collaborazione rendono possibile l’evento.

Ufficio Stampa FAI
Simonetta Biagioni – stampa – 02 467615219; 335 1935390 [email protected]
Novella Mirri – radio e tv – 06 32652596; 334 6516702 [email protected]

Emidio Piccione
Ufficio stampa Gioco del Lotto
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Ufficio stampa Lottomatica
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BARI – Digitale terrestre, Puglia ancora flop – «Qui una Caporetto della televisione»

Pubblicato : mercoledì, 17 ottobre 2012

La protesta del presidente del Consiglio regionale – Introna scrive a Passera: «Il segnale non c’è»

Telecomando al palo

«La svolta del digitale non può diventare la Caporetto della televisione italiana, pubblica e privata. I telespettatori hanno diritto a seguire senza disturbi i programmi preferiti.

È indispensabile garantire la ricezione del segnale televisivo di qualsiasi canale selezionato sul telecomando». Lo sottolinea in una nota Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale della Puglia e referente nazionale per la comunicazione della Conferenza dei Consigli regionali. Introna torna a sollecitare un incontro urgente con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera «per verificare ogni intervento utile a superare i disagi degli utenti».

«Qualsiasi interferenza o disfunzione deve cessare quanto prima», afferma Introna il quale, nella nota inviata a Roma, richiama i numerosi interventi precedenti, nei quali ha già rappresentato la situazione di disagio generalizzato che la transizione al digitale terrestre sta provocando in molte Regioni.
LE DISFUNZIONI - Con il completamento a fine giugno dello switch off in tutta Italia «la cattiva ricezione a danno di intere comunità del Mezzogiorno si è aggiunta ai dati allarmanti che già si registravano nelle aree transitate in precedenza al sistema digitale. Da mesi, il 70% dei teleutenti del Nord denunciava problemi e il 40% lamentava la mancata ricezione dei canali Rai o Mediaset».
Allo stato attuale, fa notare Introna, «i dati raccolti dai Corecom denunciano un servizio pessimo pressoché generalizzato e assenze di segnale che interessano interi canali e si ripetono fastidiosamente in particolari fasce orarie».
da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Bari – Furti mafia Gargano, Stefàno: firmato protocollo, 400 turni vigilanza

Pubblicato : lunedì, 15 ottobre 2012

Furti di legna sul Gargano (STATO)

“LAVORIAMO con rinnovata motivazione per la tutela e la valorizzazione di un’area straordinariamente ricca di tradizioni agricole e bellezze paesaggistiche, sapendo di avere uno strumento in più per il controllo efficace e capillare del territorio”: è il commento dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno al protocollo d’intesa sottoscritto il 12 ottobre scorso, alla presenza dell’on. Mantovano, del Prefetto di Foggia, del Questore di Foggia, del Procuratore Generale di Foggia e del Procuratore Generale di Lucera – tra la Regione Puglia –Servizio Foreste e il Corpo Forestale dello Stato, finalizzato alla lotta alla mafia garganica.

L’intesa mira a vigilare sul territorio al fine di contrastare i numerosi reati che arrecano ulteriori difficoltà alle imprese, come i frequenti furti di legname e i delitti contro il patrimonio, consentendo di vigilare sulle bellezze naturali del Gargano.

Nell’azione di vigilanza saranno utilizzate pattuglie per circa 400 turni lavorativi con notevole impegno di forze umane e strumentali. Al termine dell’azione di contrasto verrà redatto un report in ordine ai tagli verificati e alle situazioni riscontrate di violenza sul territorio.
da Stato Quotidiano

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Bari – A secco le casse del Pd pugliese cassa integrazione per 6 dipendenti

Pubblicato : domenica, 14 ottobre 2012

Parlamentari e consiglieri non pagano la quota, più la drastica riduzione dei contributi per il rimborso delle spese elettorali. Pagheranno i più deboli
La spending review del Pd pugliese ricadrà sui dipendenti.
Come un’azienda colpita a morte dalla contrazione delle entrate, il partito dei riformisti si prepara ad agire di conseguenza.
La decisione non è stata presa, ma è imminente: le sei persone assunte dal Pd regionale saranno collocate in cassa integrazione.
Nel migliore dei casi, il loro rapporto di lavoro a tempo indeterminato sarà trasformato in part time.
“Ne stiamo ragionando, è inevitabile”, riconosce Pierluigi Balducci, tesoriere del partito, che punta l’indice contro la drastica riduzione dei contributi per il rimborso delle spese elettorali.
Si tratta dei soldi che la segreteria nazionale distribuisce fra le federazioni regionali.
Nel 2011 in Puglia, sono arrivati 679mila euro.
Quest’anno, causa taglio dei costi della politica, l’assegno sarà di poco inferiore ai 300mila euro.
Un bagno di sangue per il Pd pugliese, che, bilancio alla mano, nel 2011 ha speso 225mila euro per il personale dipendente, altri 83mila euro per collaboratori e consulenti, ma anche, per esempio, poco meno di 125mila euro per viaggi, trasferte, alberghi, ristoranti, rappresentanza, rimborsi spese e automezzi.
“Dobbiamo tagliare – allarga le braccia Balducci – . Se alle federazioni provinciali quest’anno sarà destinato il 50 per cento dell’anno scorso (nel 2011 sono stati 339mila euro, ndr), è chiaro che anche i costi del personale andranno ridotti: le opzioni sono due”. Che si tratti di cassa integrazione in deroga, a carico della Regione, o di trasformazione dei contratti in part time, la sostanza non cambia. Per i sei dipendenti attualmente sul libro paga del partito, tre provenienti dagli Ds e tre dalla ex Margherita, sono in arrivo tempi duri.
Pagheranno i più deboli.
“Sono misure dolorose, ma necessarie – si giustifica Balducci – . Del resto, il Pd del Lazio ha fatto lo stesso, collocando in cassa integrazione 9 dipendenti, e mi risulta che anche la Cgil Puglia abbia scelto questa soluzione”.
Il timore è che il taglio non riguardi tutti i dipendenti in eguale misura, ma colpisca soprattutto quelli transitati dalla Margherita.
L’anatema che il segretario regionale Sergio Blasi ha scagliato contro parlamentari e i consiglieri regionali che non versano le quote al partito, minacciandoli di non ricandidarli, ha lasciato il segno.
A finire sul banco degli imputati sono stati soprattutto gli ex esponenti della Margherita.
“Non faccio nomi, ma se tutti versassero il dovuto, il partito se la passerebbe meglio”, sottolinea Balducci.
Una situazione paradossale, che fa ritornare attuale la massima coniata da Rino Formica ai tempi del Psi: “Il convento è povero, ma i frati sono ricchi “.
Corsi e ricorsi della politica.
da

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ROMA – Allerta maltempo anche su Puglia e Basilicata

Pubblicato : domenica, 14 ottobre 2012

La perturbazione che ha già raggiunto l’Italia si intensificherà e a partire da oggi porterà piogge e temporali anche molto intensi sulle regioni centro-meridionali, mentre domani è attesa una nuova e più intensa perturbazione. Il Dipartimento della Protezione civile ha dunque emesso una allerta meteo valida a partire da oggi, che riguarda, in particolare, il Lazio meridionale, la Sicilia, la Calabria, la Basilicata e la Puglia. I fenomeni, anche molto intensi, potranno essere accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento.

Il Dipartimento ricorda che sul sito della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it) sono consultabili alcune norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo e raccomanda a quanti si trovassero nelle aree interessate dall’allerta di mantenersi informati sull’evoluzione dei fenomeni, sulle misure da adottare e sulle procedure da seguire indicate dalle strutture territoriali di protezione civile. Il Dipartimento continuerà a seguire l’evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le strutture locali di protezione civile.

Una perturbazione «importante» quindi, con piogge abbondanti ed estese, che potrebbero portare, a partire da oggi, ma in modo particolare domani, allagamenti e smottamenti, specialmente su Roma e il centro Italia. L’allerta è del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, secondo il quale «questo inizio di autunno molto importante andrà a colpire un territorio che ha avuto una serie di episodi critici in estate, con molte aree percorse dal fuoco». E quindi ci saranno «sicuramente dilavamenti con possibilità di smottamenti e frane».

Sono le previsioni per l’inizio della prossima settimana, mentre ancora ieri pioveva sulla Campania, già colpita nelle scorse ore, e temporali dalla Sicilia si stanno portando verso il resto del sud. Dunque un «quadro non rassicurante», aggiunge Gabrielli, che, però, non va affrontato nella maniera sbagliata: «Non dobbiamo fare l’errore di entrare in un loop di panico, al contrario dobbiamo entrare nell’ordine di idee che questi fenomeni sono sempre più frequenti e che quindi dobbiamo prepararci per tempo. Le amministrazioni da sole non bastano, ci vogliono cittadini consapevoli e che tengano comportamenti corretti. La gente deve dare una mano alle strutture di protezione civile».

L’invito è dunque quello di «limitare gli spostamenti, se non strettamente necessari, in questi giorni in cui sappiamo che arriverà questa perturbazione, perché gli spostamenti, abbiamo visto in questi anni, sono il momento in cui abbiamo registrato più vittime e danni». E ancora, conclude Gabrielli, «invito a fare attenzione agli scantinati, se ci sono cose deperibili a rimuoverle, e a mettere l’auto in sicurezza se si trova in una zona depressa».

Una perturbazione, quella che arriverà tra oggi e domani – ribattezzata da Antonio Sanò del sito «IlMeteo.it» Cleopatra – in formazione sul Mediterraneo occidentale, un ciclone «scatenato dai contrasti tra l’aria più fresca artica che scende da nord con l’aria più calda e umida in risalita dell’entroterra marocchino e tunisino prima verso le Baleari e la Sardegna e poi direttamente verso l’Italia. Un maltempo autunnale – continua Sanò – della durata di 48 ore che vedrà fortemente colpite prima la Liguria, il Piemonte, la Lombardia dalla sera di domenica fino al mattino di lunedì, poi soprattutto il Lazio, la Campania, la Sicilia e il resto del sud». Le precipitazioni saranno abbondanti, anche oltre i 50mm-100m tra Liguria di Levante e alta Toscana, sulle Prealpi tutte, sul Friuli, sul Lazio e Roma, sulla Sicilia, e dalla sera di domani sulla Campania e Napoli. Martedì continueranno le piogge al centrosud e sul nordest, ed è atteso anche un calo termico con la neve che potrebbe scendere a 1600m sulle Alpi.

Dopo una tregua tra mercoledì e giovedì, da venerdì 19 ottobre e per il weekend successivo è atteso un nuovo guasto del tempo con piogge continue che ci faranno compagnia fino a novembre.
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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FOGGIA – L’ABUSO DI ALCOOL: SARA’ VIETATA LA VENDITA AI MINORI. INASPRITE ANCHE LE SANZIONI

Pubblicato : sabato, 13 ottobre 2012

Nel recente commento al Decreto Sanità (D.L.158/2012) approvato lo scorso 13 settembre avevamo messo in evidenza i molteplici aspetti positivi delle norme ivi contenute, tra le quali
quelle destinate a combattere il crescente fenomeno delle ludopatie e del tabagismo, legate all’eccessiva esposizione al gioco e alle scommesse e al consumo di tabacco, specie tra minori.

Era però rimasta fuori dal decreto il preoccupante fenomeno dell’abuso di alcool e l’esponenziale aumento dei suoi consumi in fasce di popolazione la cui età tende sempre più ad abbassarsi, e le patologie alcol-correlate che ne derivano. Ora, grazie ad un emendamento proposto in sede di conversione del decreto sulla sanità e approvato in Commissione Affari Sociali della Camera, diventerà molto più difficile prendere “sbornie”, specie tra i minori.

Era quello che tutti speravano dopo gli allarmi lanciati da diversi organismi europei, associazioni di consumatori e di tutela dei minori. Nel 2011, secondo i dati dell’ISTAT , il 66,9 % della popolazione da 14 anni in su ha consumato dell’alcool.

Ma quello che ci deve far riflettere è il quadro dei minori che usano e abusano di bevande alcoliche e superalcooliche.

La quota dei 14/17enni, sempre secondo l’ISTAT, dedita al bere arriva a sfiorare il 20%.

I comportamenti a rischio dei minori da 11 a 15 anni ( quindi poco più che bambini) coinvolgono ben oltre 8 milioni di persone! Parliamo di dati riferiti a minori che nella fascia di età sopraccitata, fa, giornalmente, un uso “smoderato” (c.d. binge drinking, cioè bere sino ad ubriacarsi) di alcool .

E’ proprio la popolazione tra i 18 e 24 anni che è più a rischio di “binge drinking,”, perché fenomeno legato soprattutto ai momenti di socializzazione.

Questo il motivo, secondo le fonti ISTAT, per cui l’abuso di alcool aumenta notevolmente tra chi frequenta assiduamente le discoteche, i concerti e gli spettacoli sportivi.

Un comportamento quest’ultimo molto rischioso perché pone le basi per possibili aumenti di assunzione di alcool nel corso della vita.

In Puglia il 79% di persone con più di 11 anni consumano alcool e il 42% lo fa tutti i giorni.

E’ di ben 69% la percentuale di persone bevitrici, da 11 anni in su che lo fa tutti i giorni in maniera smodata dando luogo a comportamenti a rischio. Nella stessa fascia di età quasi l’identica percentuale (46%) consuma vino o birra tutti i giorni e il 18 percento consuma alcolici (liquori ecc) fuori pasto.

Una situazione dunque che richiedeva un forte segnale da parte del legislatore.

L’emendamento proposto e accolto prevede l’aumento a 18 anni ( non più a 16) del divieto di vendere e/o assumere alcool.

L’obbligo per chiunque vende bevande alcoliche di richiedere il documento d’identità, tranne quando l’età è palesemente manifesta.

Importanti sono le sanzioni che, si spera, avranno un forte deterrente su quanti , irresponsabilmente, dovessero ancora continuare a non rispettare il divieto: Multa da 250 a Mille euro che raddoppia nei casi di recidiva con la possibilità di sospendere per tre mesi l’attività.

Le stesse norme si applicheranno ai distributori automatici che da qualche tempo hanno fatto la loro comparsa fino ad occupare interi locali dove ci sono esclusivamente questi distributori.

Ebbene, ora dovranno avere un sistema di identificazione dell’età o, in alternativa, dovrà essere assicurata la presenza di un addetto.

E’ qui appena il caso di ricordare che anche i distributori automatici hanno gli stessi obblighi ( di orario , chiusura ecc) dei pubblici esercizi.

La nuova disposizione si pone dunque in un contesto normativo già restrittivo rispetto al fenomeno in esame, come dimostrano le elevate multe previste per chi vende alcool fuori dall’orario consentito e tendono a fare sistema intorno ad un fenomeno che ha davvero raggiunto un livello di allarme preoccupante.

Ricordiamo che accanto a queste norme ci sono quelle previste dal codice penale che prevedono il divieto di vendere alcol a persone in manifesto stato di ubriachezza.

Per cui anche i gestori pubblici di locali pubblici e privati, sono chiamati a fare la loro parte , individuando e non permettendo il consumo di quelle bevande a chi manifesta ( in modo più o meno evidente) i segni di una ubriachezza. Pensiamo ancora alle stragi del sabato sera, ai danni fisici e psichici, come per la tossicodipendenza, permanenti, che vengono prodotti all’organismo, ancora in crescita, dei giovanissimi; ai risvolti sociali ( nella scuola, verso i genitori, gli amici, nel mondo del lavoro, ecc), ma anche ai risvolti da un punto di vista dell’ordine e sicurezza pubblica.

Tutti i giorni leggiamo di notizie di cronaca legate ad episodi di ubriachezza e stati degenerativi dovuti al consumo di alcolici e superalcolici. Ora si alza, finalmente, la guardia. Speriamo bene.
Dr Salvatore AIEZZA (Funzionario Ministero Interno)

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A secco le casse del Pd pugliese cassa integrazione per 6 dipendenti

Pubblicato : sabato, 13 ottobre 2012

Parlamentari e consiglieri non pagano la quota, più la drastica riduzione dei contributi per il rimborso delle spese elettorali. Pagheranno i più deboli

A secco le casse del Pd pugliese cassa integrazione per 6 dipendenti

La spending review del Pd pugliese ricadrà sui dipendenti.
Come un’azienda colpita a morte dalla contrazione delle entrate, il partito dei riformisti si prepara ad agire di conseguenza.
La decisione non è stata presa, ma è imminente: le sei persone assunte dal Pd regionale saranno collocate in cassa integrazione.
Nel migliore dei casi, il loro rapporto di lavoro a tempo indeterminato sarà trasformato in part time.
“Ne stiamo ragionando, è inevitabile”, riconosce Pierluigi Balducci, tesoriere del partito, che punta l’indice contro la drastica riduzione dei contributi per il rimborso delle spese elettorali.
Si tratta dei soldi che la segreteria nazionale distribuisce fra le federazioni regionali.

Nel 2011 in Puglia, sono arrivati 679mila euro.

Quest’anno, causa taglio dei costi della politica, l’assegno sarà di poco inferiore ai 300mila euro.

Un bagno di sangue per il Pd pugliese, che, bilancio alla mano, nel 2011 ha speso 225mila euro per il personale dipendente, altri 83mila euro per collaboratori e consulenti, ma anche, per esempio, poco meno di 125mila euro per viaggi, trasferte, alberghi, ristoranti, rappresentanza, rimborsi spese e automezzi.

“Dobbiamo tagliare  -  allarga le braccia Balducci  -  . Se alle federazioni provinciali quest’anno sarà destinato il 50 per cento dell’anno scorso (nel 2011 sono stati 339mila euro, ndr), è chiaro che anche i costi del personale andranno ridotti: le opzioni sono due”. Che si tratti di cassa integrazione in deroga, a carico della Regione, o di trasformazione dei contratti in part time, la sostanza non cambia. Per i sei dipendenti attualmente sul libro paga del partito, tre provenienti dagli Ds e tre dalla ex Margherita, sono in arrivo tempi duri.

Pagheranno i più deboli.

“Sono misure dolorose, ma necessarie  -  si giustifica Balducci  – . Del resto, il Pd del Lazio ha fatto lo stesso, collocando in cassa integrazione 9 dipendenti, e mi risulta che anche la Cgil Puglia abbia scelto questa soluzione”.

Il timore è che il taglio non riguardi tutti i dipendenti in eguale misura, ma colpisca soprattutto quelli transitati dalla Margherita.

L’anatema che il segretario regionale Sergio Blasi ha scagliato contro parlamentari e i consiglieri regionali che non versano le quote al partito, minacciandoli di non ricandidarli, ha lasciato il segno.

A finire sul banco degli imputati sono stati soprattutto gli ex esponenti della Margherita.

“Non faccio nomi, ma se tutti versassero il dovuto, il partito se la passerebbe meglio”, sottolinea Balducci.

Una situazione paradossale, che fa ritornare attuale la massima coniata da Rino Formica ai tempi del Psi: “Il convento è povero, ma i frati sono ricchi “.

Corsi e ricorsi della politica.

 RAFFAELE LORUSSO da Repubblica

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ROMA – Maltempo, arrivano piogge al Centro-Sud

Pubblicato : giovedì, 11 ottobre 2012

Dalla tarda serata di oggi piogge in arrivo, anche a carattere di rovescio o temporale, sulle regioni centrali e la Sardegna. Dalla mattinata di domani, le precipitazioni si sposteranno al Sud e in Sicilia.
I fenomeni potranno dar luogo a rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

Lo prevede un avviso di avverse condizioni meteo diramato dalla Protezione civile.
Sabato il tempo rimarrà instabile a causa di un secondo impulso, più attenuato, che porterà una generale variabilità con piogge e rovesci possibili su tutte le zone, specie sulle aree interne e montuose, sulle zone tirreniche e sulla Sicilia. Domenica si prevede un lieve miglioramento, ma in serata le piogge riprenderanno sulla Liguria e sulle Alpi occidentali.

L´inizio della prossima settimana vedrà l´arrivo di un´intensa e persistente perturbazione atlantica, che determinerà condizioni di spiccato maltempo su gran parte del Paese, con piogge diffuse e temporali anche di forte intensità.
da (ANSA).it

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«Per la tv digitale solo antennisti doc»

Pubblicato : lunedì, 8 ottobre 2012

Digitale terrestre in Puglia: un calvario interminabile, almeno stando alle lettere di proteste che arrivano alla «Gazzetta». Continua la nostra inchiesta per capire cosa non procede correttamente e quando tutto si normalizzerà.

Dopo il punto di vista di Rai, Mediaset, Ministero e Consumatori, parlano gli antennisti. Antonio Abbattista, segretario regionale della Cna (la Confederazione nazionale artigianato) per «Unione impianti», fa il suo quadro della situazione.

Segretario Abbattista, dalle nostre colonne Nicola Lucarelli – responsabile per la «Ei Towers» della gestione degli impianti Mediaset Puglia Basilicata Calabria – ha affermato che «la situazione è abbondantemente sotto controllo, ma necessita di conoscenza ed esperienza per potersi stabilizzare». Come giudica questa affermazione?

«In tutta sincerità non sono in grado di rispondere. Conoscendo la serietà del sig. Lucarelli, devo fidarmi delle sue affermazioni».

Pensa che tutti i passaggi tecnici relativi al passaggio digitale siano avvenuti correttamente?

«Da parte dei broadcasters, ritengo di sì, ne hanno tutto l’interesse, d’altra parte la Puglia è arrivata allo switch-off dopo l’esperienza maturata in quasi tutta l’Italia. Si consideri anche che la Puglia è una grande regione con una numerosissima utenza».

Chi secondo lei potrebbe avere delle responsabilità, dirette o indirette, in merito ai disservizi?

«Le cause vanno indagate caso per caso. Probabilmente alcuni addetti ai lavori, malgrado tutte le raccomandazioni fatte sull’importanza di dotarsi di strumentazione adeguata ed una altrettanto adeguata preparazione tecnica, hanno sottovalutato le possibili e probabili problematiche che sarebbero arrivate con lo switch-off. Il digitale non consente un approccio semplice all’impianto, ma questo va analizzato e capito. Chi ha pensato di collegare una o più antenne “tanto si vede” e si è disinteressato del fatto che il segnale potesse non essere stabile nel corso della giornata, potrebbe essere la causa dei disservizi lamentati».

Come avete dialogato con il Corecom Puglia (il Comitato regionale per le comunicazioni)?

«Con il Corecom Puglia abbiamo siglato un protocollo di intesa che garantisse in primis i cittadini, adottando criteri di garanzia di servizio sia dal punto di vista dei prezzi, sia dal punto di vista delle politiche contrattuali adottate ai propri dipendenti. Va precisato anche che gli antennisti associati alla Cna hanno anche siglato un Codice etico necessario per poter apparire con il proprio marchio in un banner del nostro sito www.cnabari.it . Chiaramente qualche difficoltà è stata riscontrata poiché non tutti i lavori potevano stare esattamente dentro un listino che, come si sa, va calibrato e sottoscritto dopo un sopralluogo necessario per quantificare bene i costi per l’impiego di attrezzature, materiali necessari, posa in opera e operatori da impiegare. Ad esempio, l’esecuzione di un lavoro di rifacimento di un impianto privato su uno stabile di tre piani o meno, richiede per forza l’impiego di mezzi e attrezzi idonei, oltre che l’impiego di almeno due operatori. Da questo si capisce che il listino dei prezzi non poteva che essere una linea di massima alla quale fare riferimento devo precisare, molti antennisti, vista la situazione di crisi hanno scrupolosamente considerato».

Più di qualcuno adombra la circostanza che alcuni antennisti stiano traendo vantaggio da questa situazione. Che cosa ha da dire in merito?

«Come posso rispondere a questa domanda? Non posso mettere la mano sul fuoco sulla correttezza di tutti. Sono certo però che ci sono moltissimi installatori corretti ed onesti e tra questi alcuni che Cna di Bari ha pensato bene di mettere insieme in un elenco pubblicato sul proprio sito, che non vedono l’ora di uscire da questa situazione per via di un intenso impegno professionale su questioni che non giustificano neanche il pagamento della chiamata ove questo fosse previsto (esempio chiamate per l’ennesima risintonizzazione del decoder, chiamate perché il decoder non funziona magari all’intervento tecnico risulta spento o non collegato alla rete elettrica), oppure perché il telecomando ha batterie scariche, ed altro che determina negli operatori una sorta di tensione da “sindrome di persecuzione”. A questo va aggiunto il problema del segnale che come detto prima non è ancora perfettamente stabile».

Quando ritiene che in Puglia si potrà vedere nuovamente la Tv serenamente?

«Bisogna accertarsi che gli impianti siano realizzati a regola d’arte da professionisti del settore e non da improvvisatori o “amici che se ne intendono” o, peggio da persone che nel dopolavoro si occupano anche di fare altro per arrotondare. La Puglia non è diversa da altre regioni che hanno vissuto il passaggio al digitale e, che oggi hanno solo problemi legati a specifiche aree o specifiche cause».

Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Crescita, europiano per il Mezzogiorno

Pubblicato : lunedì, 8 ottobre 2012

Il Sud Italia come opportunità concreta di sviluppo. Il Sud come prima frontiera per la difesa dell’Italia e dell’Euro.

Affermazioni che non sembrino una assurdità in un contesto in cui i dati del secondo trimestre 2012, con un – 2.6 di PIL in Italia, con 1000 posti persi ogni giorno e un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 10,7%, configurando una vera e propria emergenza sociale.

E se poi si aggiunge che la situazione nel Sud Italia è ancora più drammatica con numeri da brivido (negli ultimi 5 anni la contrazione del PIL è stata superiore ai 6 punti percentuali e il numero dei fallimenti nel 2011 è aumentato dell’11.7% rispetto al 4% al Nord) è bene riflettere su quanto propone l’Europa.

Infatti la Commissione europea è convinta che sia possibile «ripartire dal Sud per ridare fiducia nell’Italia».

«Sembra una missione impossibile. Eppure, far ripartire il Meridione è indispensabile affinché l’Italia possa rispettare gli impegni, rassicurare i mercati, tornare competitiva. Il Sud è quindi la prima frontiera per la difesa dell’Italia e dell’Euro – afferma il vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani -. Questa crisi può essere un’occasione affinché la politica – anche europea – si focalizzi sull’emergenza Sud.

Il potenziale inespresso è enorme. Oltre a talenti, intelligenze, capacità imprenditoriale e, un patrimonio storico, culturale e ambientale senza uguali, nel meridione si concentrano buona parte dei fondi strutturali europei ancora disponibili.

Se utilizzati in modo rapido ed efficiente, insieme ad altre risorse, quali investimenti privati e della BEI, possono costituire un formidabile volano per far uscire il Sud e l’Italia dalle secche della crisi».

Tajani, che nei giorni scorsi ha lanciato “Piano crescita” in una dimensione europea è convinto che è indispensabile che il Piano deve partire «dal migliore utilizzo dei fondi strutturali» e la mobilitazione di investimenti BEI da focalizzare su alcune priorità strategiche, accesso al credito, specie per le PMI, infrastrutture di rete, innovazione industriale, turismo di qualità, anche con strumenti innovativi quali fondi in garanzia e project bond.

Nessuno dimentichi che, secondo i dati in possesso della Commissione, tra il 2000 e il 2013 sono stati destinati alle regioni del sud circa 80 miliardi di fondi strutturali europei, incluso il cofinanziamento nazionale, senza contare la politica agricola Ue e lo sviluppo rurale pertanto vi deve essere un «impegno forte a non sprecare neppure un euro di risorse sempre più limitate».

Ma dei circa 36 miliardi di fondi regionali destinati al Sud nella programmazione 2007-2013, ne sono state impegnati il 54% e pagati 21%, a fronte di un media europea di 83% d’impegni e 48% di pagamenti.

«Per fermare la desertificazione produttiva e la relativa immigrazione e fuga di cervelli serve tutto il coraggio di scelte politiche difficili e la capacità di concentrare gli sforzi – ha continuato Tajani -. Se la ricetta generale, in linea con la nuova strategia di politica industriale e il piano per l’imprenditorialità si fonda sui pilastri di maggiore accesso al credito, un contesto più favorevole al business e all’export, infrastrutture moderne, innovazione e formazione, bisogna tener conto delle peculiarità del Sud puntando sui settori in grado di esaltare le caratteristiche e le potenzialità del territorio». Insomma una reindustrializzazione che deve consentire alle regioni del Meridione di affrontare le sfide del mondo globale la cui stella polare «dovrà sempre più essere l’aumento di produttività basato su crescenti sinergie e collaborazione tra il sistema di formazione e di ricerca e le imprese».
«Nei mesi scorsi l’Italia ha mostrato forte determinazione e grande impegno recuperando così la fiducia dei mercati», ha fatto sapere anche per l’altro vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn. Chi governa il Mezzogiorno non lo dimentichi.
Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiorno

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La Puglia e le sue Province – Una storia iniziata otto secoli fa

Pubblicato : sabato, 6 ottobre 2012

Da Federico II a Giuseppe Bonaparte dal Fascismo alla spending revew

La sede della Provincia di Bari

E se alla fine la Puglia del futuro si trovasse ad essere la Puglia del passato? Comuni, Province (quelle che restano, quelle che si accorpano – forse – e quelle che scompaiono), la Regione alle prese col rebus aperto dal decreto del governo Monti accarezzano, tra le opzioni anche quella di un ritorno alla Puglia tripartita nata addirittura per volontà di Federico II nel 1231 con le Costituzioni di Melfi.
I giustizierati di Capitanata, Terra di Bari e Terra d’Otranto definirono un assetto territoriale che è durato, pressocché immutato per sette secoli, costruendo anche identità territoriali più o meno forti che hanno giustificato, almeno fino alla stesura della Costituzione repubblicana la compresenza del termine «Puglia» e del suo plurale, «le Puglie».
Poi (e non senza discussione alla Costituente, dove pure si affacciò l’ipotesi della costituzione di una regione Salento) prevalse il singolare. Senza però che questo significasse una vera unificazione di un territorio spropositatamente «lungo» (più di 400 chilometri, molti rispetto alla media italiana) e segnato anche da una frontiera linguistica assai marcata. Comunque se la tripartizione geografica della Puglia risale all’imperatore svevo (e siciliano), la storia vera di queste unità amministrative si avvia sotto il segno di un altro imperatore, quello dei Francesi, il corso Napoleone.

Il cui fratello Giuseppe, graziosamente installato sul trono di Napoli dalle baionette dell’Armée, tra le tante leggi promulgate per rimodellare anche questa parte d’Europa sul modello della Francia postrivoluzionaria, l’8 agosto del 1806 firmò quella «Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno» che sopprimeva i vecchi giustizierati (poco più che circoscrizioni giudiziarie) e modellava la nuova architettura del Regno sul modello dei dipartimenti d’Oltralpe, con a capo dei prefetti e con una prima organizzazione decentrata degli organi dello Stato.

Cinque anni dopo, nel 1811, il circondario di Larino che aveva condiviso sei secoli di storia con la Capitanata, fu aggregato al Molise, fissando così sul corso del Saccione e del Fortore il confine settentrionale della Puglia.
La restaurazione borbonica non toccò l’assetto amministrativo del regno, limitandosi a cambiare il nome del funzionario apicale dal troppo francese «prefetto» al più tradizionale «intendente».

All’appuntamento dell’Unità il Sud arriva dopo che, nel 1859, il decreto Rattazzi ha scelto per il nuovo regno d’Italia il modello centralistico francese fondato sulle province, che al centronord ha fatto definitivamente giustizia degli stati preunitari. Le province storiche del Mezzogiorno continentale entrano perfettamente nel nuovo schema politico-amministrativo e restano infatti inalterate (nei loro confini); ai prefetti si affiancano però i Consigli provinciali eletti democraticamente (sulla base di un suffragio che via via si allargherà fino a diventare universale nel 1946) e le Deputazioni provinciali (diventate poi giunte) elette dal consiglio e presiedute dal prefetto.

Dal 1889, infine, a capo delle province viene eletto un presidente, mentre il prefetto resta il (potente) rappresentante del governo sul territorio. È il fascismo a dare uno scossone oltre che agli assetti istituzionali delle province (detto in soldoni, non si elegge più nessuno, si viene nominati) anche a quelli territoriali. In Puglia nasce prima, nel 1923 la provincia di Taranto (fino al 1951 la definizione ufficiale sarà «dello Ionio»), poi, nel 1927 quella di Brindisi (vuole la leggenda che in quella tornata, che vide nascere ben 17 nuove province, sparì all’ultimo momento dall’elenco quella di Barletta: l’uomo forte del fascismo pugliese, Araldo di Crollalanza non voleva che Bari, città della quale era podestà, fosse in alcun modo «diminuita»). È la Puglia a cinque province che abbiamo conosciuto sui banchi di scuola.

Quattro province pugliesi (resta esclusa Foggia) sono le prime ad essere restituite dagli Alleati all’amministrazione civile italiana dopo l’8 settembre ’43 e il trasferimento del re e del governo a Brindisi; cinque anni dopo la Costituzione repubblicana istituisce le regioni (e tra esse la Puglia), ma ci vorranno 22 anni per vederle nascere e per vedere, di conseguenza, cominciare a morire le province.

È un processo inevitabile: man mano che le regioni assumono poteri e funzioni, le province li perdono. Le leggi e i decreti che alla metà degli anni Settanta delegano cospicue funzioni amministrative agli enti locali privilegiano regioni e comuni, mentre le province diventano l’anello debole della catena del decentramento. Più avanti sarebbe venuto anche il discredito, l’interrogativo diffuso sulla loro utilità. Non senza, però, che in controtendenza alcuni territori ne rivendicassero l’istituzione, in qualche caso arrivando anche al traguardo.

Tra questi appena ieri, nel 2004 anche il Nord barese, dove l’antica aspirazione di Barletta per essere soddisfatta deve fare i conti con la forza demografica di Andria e l’allure storica di Trani per dare origine all’inedita provincia con tre capoluoghi (e solo dieci comuni in tutto), la Barletta-Andria-Trani che passerà alla storia solo e sempre come Bat.
Ora si cambia, ora si taglia. E come quasi sempre accade quando si cambia per tagliare (i costi) non è detto che si cambi nel migliore dei modi, come potrebbe accadere se, viceversa, si tagliasse per cambiare.

La confusa e precipitosa discussione in atto in questi giorni, sembra infatti del tutto prescindere da una riflessione sui sistemi territoriali, sul destino dei singoli territori, sulle necessità di pianificazione sovracomunale e infraregionale di servizi (la sanità, i trasporti, la gestione dei rifiuti, ecc.).
Anche perché nel frattempo sono entrati in campo nuovi protagonisti: per esempio l’Unione europea, che destina una parte delle sue risorse proprio ai sistemi territoriali, prescindendo dalla loro identità istituzionale: ecco ad esempio che le Aree vaste, protagoniste della programmazione di specifici assi di spesa cofinanziati dall’Ue in Puglia sono dieci, più di una per provincia, alcune a cavallo di più province come nel caso di quella centrata intorno alla valle d’Itria, un territorio dalla fortissima identità perfino paesistica e con un progetto ben condiviso di sviluppo ma che comprende comuni della provincia di Bari, di Brindisi e di Taranto. Per non parlare del caso di Bari, cuore pulsante al centro della regione, area metropolitana che non ha mai saputo ben definire i suoi confini, ma alla quale avevano (e a giusta ragione, probabilmente) già voltato le spalle i comuni della fossa premurgiana e quelli dell’estremo Sud della provincia. Oggi il decreto Monti trasforma d’amblais la Provincia di Bari (comprese Altamura e Gravina, Monopoli e Locorotondo) nella città metropolitana di Bari.
Con tanti saluti alla possibilità di affidare davvero a questo ente intermedio (come alla superprovincia Foggia-Bat a Nord, e a Taranto-Brindisi o al Grande Salento a Sud) quelle competenze in materia di pianificazione territoriale che pure le spetteranno. Forse era meglio seguire la strada maestra: cambiare la Costituzione e abolire le province.

Luigi Quaranta da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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‘Adesso!’, Matteo Renzi e il suo camper in Puglia

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

Il sindaco di Firenze sarà a Foggia alle 15.30 di domenica 7 ottobre

Domani, sabato 6 ottobre Matteo Renzi sarà in Puglia, mentre domenica farà il tour della Basilicata e del Molise con una tappa a Foggia. Con il suo camper, con il quale sta facendo il giro delle province d’Italia, domani il candidato alle primarie arriva in Puglia dopo aver percorso oltre 6700 chilometri. Alle 9,30 incontrerà i cittadini a Taranto (al Grand Hotel Delfino, viale Virgilio 66), mentre alle 12,30 sarà a Lecce al Cinema Multisala Massimo, viale Lo Re.

Alle 15,30 il camper di Matteo Renzi arriverà a Brindisi (Maxicinema Andromeda, via Bozzano), mentre alle 18,30 sarà a Bari all’Hotel Excelsior (via Giulio Petroni 15). Alle 21 di sabato 6 ottobre sarà a Trani, al Palazzo San Giorgio, in via San Giorgio. Domenica 7 ottobre farà tappa alle 9,30 a Matera (Cinema Comunale, piazza Vittorio Veneto), alle 12 a Potenza (Cinemateatro Due Torri, via Due Torri), alle 15,30 sarà a Foggia (Hotel Cicolella, viale XXIV Maggio) e alle 18 a Campobasso (sala Congressi presso Centrum Palace Hotel, via Novelli). Alle 21 Matteo Renzi sarà a Isernia, all’hotel La Tequila (via Tedeschi 85).

Il camper, con cui Renzi sta facendo il giro delle province per far conoscere a tutti il suo programma, è a impatto zero sull’ambiente: le emissioni di anidride carbonica saranno infatti compensate piantando 108 alberi perchè 108 è il numero delle città che saranno toccate dal lungo tour. Il programma, i progetti e le idee si trovano sul sito www.matteorenzi.it mentre sul sito internet www.adessopartecipo.it i cittadini
da Teleradioerre

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A+AA- No trivelle in Adriatico, il Gonfalone della Puglia a Manfredonia

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

Il presidente Onofrio Introna, i capigruppo e consiglieri di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, rappresenteranno il Consiglio regionale della Puglia, sabato 6 ottobre, nella manifestazione nazionale a Manfredonia contro le trivelle in Adriatico.

Sfileranno insieme al popolo No Triv No petrolio e con loro il Gonfalone della Regione sarà in testa al corteo, accanto a quelli dell’Abruzzo e del Molise, a difesa dell’Adriatico e di tutti i mari europei.
“Saremo a Manfredonia domani, come a Termoli nel maggio 2011 e a Lesina, alle Tremiti, a Monopoli il 21 gennaio – dichiara il presidente – per ribadire il “NO” dell’Assemblea, senza distinzioni, forti della volontà dell’intera comunità pugliese, che sta diventando la voce di tutte le popolazioni che si affacciano sull’Adriatico: né prospezioni né trivellazioni, il mare non si tocca, non ci si gioca il futuro per pochi barili di pessimo petrolio”.
La Regione ha sempre opposto provvedimenti di netta contrarietà ad installazioni devastanti per l’ambiente e il paesaggio marino, ricorda Introna e la recente sentenza del Tar Lazio ha sancito il rilievo procedurale del parere della Puglia. Un crescendo di iniziative istituzionali ha visto protagonista il Consiglio pugliese, con l’approvazione unanime di una proposta di legge alle Camere, fin dal luglio 2011.

Quell’iniziativa nei confronti del Parlamento è diventata un atto di indirizzo della Conferenza dei presidenti dei Consigli e altre tre Regioni adriatiche hanno rivolto a Roma una proposta analoga.
“Una legge nazionale per la messa al bando delle trivelle – fa notare Introna – è del resto il percorso indicato dal ministro Corrado Clini come volontà normativa del Paese da opporre alle richieste delle multinazionali del petrolio”.

Com’è noto, d’intesa col ministro per l’ambiente, è in preparazione un convegno internazionale a Venezia, proposto dal presidente del Consiglio pugliese per un confronto allargato a tutte le Regioni italiane e balcaniche che si affacciano sulle acque europee. “È auspicabile – dice – un’iniziativa unitaria dal Nord Adriatico al ponente Ligure, per prendere definitivamente le distanze da progetti che minacciano il mare comune, straordinaria risorsa ambientale, paesaggistica ed economica”.
“Stiamo allargando il fronte di una battaglia di civiltà, perché il mare è il futuro – conclude Introna – e questa battaglia deve vederci uniti, senza distinzioni di territori e di colore, a sostegno delle ragioni del territorio, della green economy, che si coniuga allo sviluppo ecosostenibile, delle marinerie, della pesca, degli operatori turistici, di un’economia del mare che non ci ha mai tradito e per la quale la qualità delle acque, la limpidezza e la balneabilità sono ragioni di vita e di crescita”.
da

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Bari – Gentile, finanzieremo i piani di zona nonostante tagli Stato

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

“I livelli di welfare del territorio pugliese, esempio anche a livello nazionale, rischiano di ricevere un duro colpo, a causa della riduzione del flusso di finanziamento nazionale e comunale, ma il nostro impegno è quello di impedire lo smantellamento dei servizi”.

Così l’assessore regionale al Welfare Elena Gentile ha presentato oggi durante la seduta della Commissione regionale Politiche Sociali la futura programmazione sociale e sociosanitaria.

Presenti all’incontro, oltre ai rappresentanti degli organismi interessati (Anci, Upi, Terzo settore, le maggiori sigle sindacali, etc.), i dirigenti regionali Anna Maria Candela e Francesca Zampano.

Durante la riunione della commissione regionale, il monitoraggio presentato dall’assessorato al Welfare ha posto l’attenzione sul livello di impegno dei servizi dei Piani sociali di zona per i 45 Ambiti territoriali: al 31 dicembre 2011, il totale delle risorse impegnate dagli ambiti territoriali risulta pari al 61,2%. Ma la situazione pare mutata già nel primo semestre del 2012 quando alcuni ambiti territoriali hanno impegnato tutte le risorse disponibili e – come ha detto Anna Maria Candela – “rischiano di non riuscire a concludere l’attuazione dei servizi previsti nel piano sociale di zona.

Per questo occorre che si proceda immediatamente ad una proroga dell’attuazione dei servizi al 2013, liberando le risorse aggiuntive ancora disponibili nel bilancio regionale”. Sono infatti 68 milioni di euro le risorse complessive ancora da erogare tra tutti gli ambiti territoriali per finanziare una ultima annualità dei Piani di Zona, prima di avviare il nuovo ciclo di programmazione.

SI è definito, inoltre, di concentrare la nuova programmazione del III Piano Regionale delle Politiche Sociali nel primo semestre del 2013 in modo da poter programmare in modo integrato i servizi sociali per obiettivi di servizi e le misure integrative che il Piano di Azione e Coesione 2012-2015, voluto dal Ministro Fabrizio Barca, ha finanziato anche alla Puglia per gli anziani e per la prima infanzia: per questa linea di finanziamento le risorse disponibili superano i 200 milioni di euro, consentendo nel medio periodo una buona programmazione di interventi rivolti in particolare al sostegno dell’offerta e della domanda di tutti i servizi per anziani e bambini, in ottica di conciliazione.

La riunione della Commissione è stata anche l’occasione per una riflessione articolata sullo stato dell’arte dei servizi alla persona in Puglia, anche con riferimento ai servizi sociosanitari.

Molti degli interventi hanno stigmatizzato un deficit di programmazione sanitaria rispetto al fabbisogno e alla assegnazione di fondi sanitari per l’area disabili (RSSA, le case per la vita, i centri diurni, etc.), ma anche una persistente assenza di dialogo tra i due Assessorati sulle scelte strategiche che attengono l’organizzazione e il finanziamento dei servizi. Dall’assessore al welfare del Comune di Bari Ludovico Abaticchio, e delegato Anci per l’area barese, è arrivata la richiesta forte di superare molte delle criticità sul versante sociosanitario costituendo in bilancio un capitolo unico di spesa, alimentato dai fondi sanitari e sociali per la non autosufficienza, rivolto ad assicurare i LEA sociosanitari, chiedendo di fatto l’ attuazione della legge regionale n. 2/2010, uno dei pochi esempi in Italia di programmazione regionale dei fondi unici per la non autosufficienza.

In riferimento a quanto già fatto, l’assessore Elena Gentile traccia un primo bilancio bilancio degli anni trascorsi dal 2005 ad oggi, evidenziando l’esigenza di dover proseguire con forza osando e andando oltre. “Abbiamo una normativa all’avanguardia, che le altre Regioni ci copiano e che l’UE studia.

Abbiamo fatto crescere il sistema dell’offerta in pochi anni come nessuna Regione è riuscita a fare. E tuttavia, sul versante della relazione con i comuni, soprattutto per i Piani Sociali di Zona, esistono situazioni critiche ancora difficili da superare, ma che non possono mettere in discussione il nostro operato nel modo più assoluto. Non è più tempo di attendere l’incapacità o l’inerzia amministrativa di alcuni enti.

E’ necessario un segnale forte. Occorre commissariare chi non attua i servizi per i cittadini e le cittadine pugliesi.

In passato le attribuzioni di responsabilità ci hanno un po’ fermati, ma attualmente non possiamo più attendere, perché a chiedercelo fortemente sono i cittadini, soprattutto in un tempo in cui ci troviamo a operare con l’azzeramento del fondo nazionale per le politiche sociali”. Elena Gentile non risparmia di evidenziare anche i tagli nazionali al settore delle politiche sociali, tagli che limitano il raggio d’azione degli investimenti.

“Non basta mettere in linea i numeri – prosegue – qualche euro in più magari ci avrebbe consentito di mortificare meno il welfare regionale. La volontà di questa regione è chiara a tutti.

Nel sistema di impresa pugliese, infatti, un posto di rilievo è occupato dalle imprese sociali.

Abbiamo costruito quindi un sistema che non da solo risposte economiche in senso stretto, ma è capace anche di offrire servizi creando lavoro”.

E poi un riferimento al 2010 quando il Consiglio Regionale ha votato una legge che istituiva il fondo unico per la non-autosufficienza, ma che oggi ancora non ha trovato attuazione, impegnandosi a sollecitare uno sforzo politico per costruire tale fondo e dare cittadinanza ai LEA sociosanitari per disabili e anziani anche nella nostra Puglia.
da Stato Quotidiano

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Regione Puglia, Fondo per il sostegno alle abitazioni in locazione

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

Stanziati oltre 15milioni di euro da ripartire fra i Comuni. Prevista anche la premialità

La Giunta regionale pugliese ha individuato i Comuni beneficiari del fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione per il programma 2011.

Si tratta di un provvedimento che stanzia complessivamente € 15.651.830,51 dei quali € 12.208.427,80 ripartiti nell’immediato ai Comuni, e che destina la cifra residua di € 3.443.402,71 per le premialità nei confronti dei Comuni che co-finanziano con fondi a carico del proprio bilancio.

I fondi preliminarmente assegnati dovranno essere utilizzati dai Comuni che provvederanno ad emanare i bandi di concorso conformemente ai criteri e requisiti minimi previsti dal D.M. 7/6/99- artt 1-2 comma 3 ed agli indirizzi regionali indicati nella delibera.

I Comuni dovranno trasmettere le risultanze dei bandi espletati, unitamente agli atti deliberativi relativi al co-finanziamento, entro e non oltre il 20 dicembre 2012, pena l’esclusione dal beneficio per l’anno 2011.

Il Fondo sociale per il sostegno agli affitti è stato istituito con l’art. 11 della Legge n. 431/98 per offrire un aiuto alle persone che si trovano in particolare difficoltà nel sostenere i canoni di mercato.

Il Fondo è alimentato ogni anno dallo Stato e, secondo quanto previsto dalla Legge, può essere integrato dalle Regioni che provvedono anche a distribuire l’insieme dei finanziamenti ai Comuni.

“Di fronte a uno Stato che abbandona gli inquilini al loro destino, azzerando sostanzialmente il proprio sostegno (ridotto a circa 650.000 euro),- ha detto l’assessore regionale alla qualità del Territorio, Angela Barbanente – la Regione mantiene il contributo agli affitti al livello di 15 milioni di euro: uno sforzo che il Governo regionale sente doveroso per garantire il diritto alla casa alle fasce sociali più deboli in un momento nel quale aumentano situazioni di povertà e marginalità estrema”.

Due le linee d’azione condivise con l’ANCI Puglia e le organizzazioni sindacali degli inquilini e dei lavoratori per rispondere al fabbisogno: “Rendere più efficace l’erogazione del fondo affitti, individuando casi di iniqua assegnazione del contributo e definendo criteri che consentono di fornire supporto a chi ha maggiore bisogno; sollecitare il contributo dei Comuni, che è stato crescente negli ultimi anni grazie alle premialità assegnate dalla Regione e che, – ha concluso la Barbanente – in una fase di grave difficoltà economica per le famiglie e di totale disimpegno statale, occorre ulteriormente rafforzare”.
da Spazio Sociale

 

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Reati ambientali, segnalati al numero verde del WWF Puglia 481 casi

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

Il Gargano l’area del foggiano più ‘violentata’ secondo i dati dell’associazione

“Ci sono state 481 telefonate di cui 409 riguardanti il demanio marittimo. Principalmente le segnalazioni riguardano le spiagge sporche in tutta la Puglia, con la mancata raccolta dei rifiuti da parte dei comuni. I ritardi sono stati segnalati via fax ai comuni di competenza.

Ci hanno contattati bagnanti di molte regioni: lombardi, veneti, toscani, anche grazie alla diffusione del numero verde tramite la stampa locale e nazionale.

Molti ci hanno richiamato per conoscere l’esito delle segnalazioni. Oltre ai rifiuti, molte denunce riguardano l’inquinamento acustico pomeridiano e serale nei pressi dei lidi”. E’ tempo di bilanci e Pasquale Salvemini responsabile del WWF. Puglia ha diffuso i dati relativi al numero verde istituito dall’Assessorato al Demanio Marittimo della Regione Puglia in collaborazione con il WWF Puglia.

L’800085898 è stato attivo dal 15 giugno al 15 settembre con l’obiettivo di segnalare, garantendo l’anonimato, attacchi di ogni tipo contro l’ambiente: abuso edilizio, incendi, inquinamenti, abbandono rifiuti, coste deturpate maltrattamento animali e ad altro ancora. “Fra le segnalazioni pervenute per la Provincia di Foggia, quelle più allarmanti hanno riguardato l’area garganica”.

Ad esempio: in località di Coppitella a Vieste è stata indicata una attività di autolavaggio abusivo con conseguente mancanza di adeguati scarichi; a 10 km da Mattinata è stato indicato un campeggio abusivo che scarica a mare e che occupa personale a nero; in località Mattinatella è stata segnalata una costruzione abusiva realizzata da circa 5 anni in cui, nel mese di luglio, sono stati effettuati anche dei lavori di ampliamento.

“Il Numero Verde – ha dichiarato Carlo Fierro, presidente del WWF Foggia – diventa sempre più la voce di chi vuole essere protagonista nella difesa dell’ambiente. Per la Capitanata, è soprattutto il meraviglioso Gargano che sta a cuore ai cittadini e che invece subisce aggressioni di ogni tipo. Sta ora ai politici, Enti, Istituzioni locali e Forze dell’ordine fornire, senza esitazioni, risposte risolutive alle segnalazioni pervenute”.
da Spazio Sociale

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Regione Puglia, un bando per l’autoimprenditorialità delle persone disabili

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

L’annuncio dell’assessore Elena Gentile al convegno ‘Integrare Creando’

Diventare imprenditori di se stessi, magari aprendo un laboratorio di sartoria, di calzolaio, di pasticceria. Per le persone con disabilità il futuro lavorativo potrebbe finalmente incanalarsi in percorsi che portano ad una maggiore integrazione sociale ed economica. La Regione Puglia, infatti, nel mese di ottobre pubblicherà un bando per favorire l’autoimprenditorialità delle persone con disabilità. Lo ha annunciato Elena Gentile, assessore regionale al Welfare, al margine del convegno conclusivo ‘Integrare Creando’, il progetto promosso dall’associazione Medtraining che, con l’aiuto della tecnologia e degli ausili assistivi per disabili, nei mesi scorsi ha dato vita ai corsi di giornalismo, fotografia digitale e montaggio video.

Al termine della presentazione dei lavori realizzati da parte dei ragazzi che hanno partecipato ai tre laboratori, l’assessore Gentile ha ribadito quanto sia importante sostenere queste iniziative tese alla formazione e alla condivisione di esperienze. “Il lavoro è lo strumento più efficace per costruire reali percorsi di integrazione, perché è occasione di crescita e di sviluppo per l’intera comunità”. Di qui, l’annuncio dell’imminente pubblicazione del bando dedicato ai disabili, in modo particolare a quelli fanno fatica a trovare un’occupazione. “L’assessorato al Welfare – ha detto la Gentile – sta predisponendo un bando per l’autoimprenditorialità rivolto alle persone con disabilità. La formazione e le esperienze maturate saranno alla base per quanti vorranno scommettere su questa iniziativa. Al momento, – ha aggiunto l’assessore Gentile – stiamo ancora studiando alcune valutazione di tipo tecnico, ma il bando sarà pronto entro e non oltre la fine del mese di ottobre”. La Puglia, dunque, punta a “misurare la voglia di protagonismo delle persone con disabilità, con l’idea di far emergere ricchezze, creatività, abilità e intelligenze”.

A sostenere economicamente il bando, saranno le ammende pecuniarie che le aziende pugliesi hanno versato come sanzione per non avere assunto dipendenti con disabilità, così come previsto dalla legge 68 del 1999. “Abbiamo scoperto – ha rilevato l’assessore Gentile – un tesoretto inutilizzato di 4,5milioni di euro. Le imprese preferiscono pagare le sanzioni piuttosto che assumere personale con disabilità. Ed allora, queste risorse economiche da un punto di vista morale, etico e politico devono tornare ai disabili”. Secondo quanto previsto dalla legge 68/99, l’obbligo di assunzione degli appartenenti alle categorie protette grava sulle aziende pubbliche e private secondo diverse percentuali:

- aziende da 15 a 35 dipendenti: 1 lavoratore disabile;
- da 36 a 50 dipendenti: 2 lavoratori disabili;
- oltre i 50 dipendenti: 7% di lavoratori disabili alle dipendenze.
Le aziende che non rispettano la norma, dunque, devono pagare un’ammenda pecuniaria. E proprio da questo fondo che la Regione Puglia parte per sostenere le idee imprenditoriali di quanti vivono con disabilità motoria, visiva o psichica.

Al termine della serata si è svolta anche la consegna della Terza edizione del ‘Premio Lego’, quale riconoscimento istituito dall’associazione Medtraining da assegnare ad una persona un ente che si è distinto per aver aiutato o contribuito ad aiutare i soggetti più fragili. E quest’anno la targa è stata consegnata da Carmine Spagnolo, presidente di Medtraining, proprio all’assessore Gentile per il suo “impegno in favore delle persone più fragile e svantaggiate”.

Emiliano Moccia da Spazio Sociale

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ROMA – Il Tar del Lazio accoglie il ricorso contro le trivellazioni in Adriatico

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

Sabato 6 ottobre a Manfredonia, dopo il comizio delle istituzioni e delle associazioni si terrà un concerto con Francesco Baccini, Paola Turci, Roberto Sinigaglia e i Tarantula Garganica
di redazione – 2 ottobre 2012

Lucio Dalla con la maglia contro le Trivellazioni

Il Tar del Lazio, Sezione seconda bis, ha accolto il ricorso presentato dai comuni di Peschici, Rodi, Vieste, Vico del Gargano e Manfredonia contro la Petroceltic Italia srl per l’annullamento di un decreto del 29 marzo 2011 che valuta positivamente, sotto il profilo della compatibilità ambientale, il programma di indagini sismiche proposto dalla multinazionale per l’individuazione e lo sfruttamento di giacimenti petroliferi sottomarini in Adriatico”.

“Il nostro petrolio è il turismo: noi diciamo no ai veleni degli idrocarburi, un altro sviluppo è possibile ed è alternativo, sostenibile, ecocompatibile”. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, annunciando che sabato 6 ottobre l’assemblea legislativa pugliese sarà a Manfredonia “per ribadire ancora una volta la contrarietà di tutti i pugliesi alle prospezioni petrolifere nei mari”.

Introna ne ha parlato oggi a Bari a termine dell’incontro avuto con una delegazione del comitato organizzatore, (la Rete No Triv, con l’adesione del comitato No petrolio Sì energie rinnovabili), che ha illustrato ai capigruppo ed al presidente del consiglio regionale il programma di un pomeriggio di mobilitazione ambientalista (contro le trivellazioni di idrocarburi nei fondali marini), che unirà istituzioni, forze sociali, associazioni e cittadini.

“Le Regioni Abruzzo, Molise e Puglia hanno aderito alla giornata di Manfredonia e l’assemblea pugliese – ha aggiunto Introna – sarà presente con il gonfalone e con tutte sue forze politiche, unite nella battaglia contro chi attenta ai nostri mari”.

Introna ha rivolto l’invito a partecipare anche al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, “contando sulla sua sensibilità per i temi ecologici”.

La manifestazione vedrà sabato pomeriggio un corteo che muoverà alle 15,30 dall’area del mercato di via Scaloria, per passare lungo la via del porto e il lungomare Nazario Sauro. Si raggiungerà quindi in piazzale Ferri (zona castello), dove dopo un comizio di amministratori si terrà un concerto con Francesco Baccini, Paola Turci, Roberto Sinigaglia e il gruppo Tarantula Garganica.

da Ansa

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Foggia – Rifondazione aderisce al No Triv, “mare Adriatico ‘Bene comune’”

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

Regione, bipartisan il “No” pugliese contro le trivelle (st – Ph: arcoblogspot)

“IN pieno mese di agosto il Ministro per l’Ambiente ha autorizzato la società Petrolceltic a ricercare giacimenti petroliferi nel mare delle Isole Tremiti. “Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra giudica questo atto gravissimo perché’ non tiene minimamente conto della volontà contraria più volte manifestata dalla popolazione pugliese e dalle istituzioni pubbliche come la Regione e la Provincia di Foggia”.

“Il vero petrolio per la Capitanata e la Puglia si chiama turismo e pesca, che producono reddito e lavoro per migliaia di cittadini con un giro di affari superiore a due miliardi di euro (circa l’8 per cento del pil regionale). autorizzare le trivellazione significa mettere a rischio l’intero patrimonio naturalistico del Gargano con conseguente perdita’ di lavoro e di ricchezza per migliaia di cittadini pugliesi.
La federazione regionale, foggiana e di Manfredonia (circolo Andrea Pastore) del Partito della Rifondazione Comunista aderisce alla manifestazione del 6 di ottobre a Manfredonia contro le trivellazioni al largo delle isole tremiti condividendone a pieno gli obiettivi”.
da Stato Quotidiano

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Meteo, pioggia intensa su Manfredonia; week-end freddo

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

Meteo, intensi rovesci in Capitanata (st@)

METEO: ancora piogge in giornata su Toscana, Alpi e Prealpi Venete e Friulane, al sud su Campania, Calabria, Sicilia, e poi zone interne del centro e Appennini verso le Adriatiche. Da mercoledì a sabato tempo più stabile, più sole e mite al centrosud, ma più grigio al nord con pioviggini sulla Liguria, Friuli, nebbie e nubi basse al mattino sulle pianure del nord e valli del centro.

Sabato notte e Domenica impulso freddo da nordest con Bora, rovesci sul nordest verso le Adriatiche. Lunedì più sole, ma molto fresco.

In Capitanata oggi – 2 ottobre – previsti temporali, con temperature tra i 18° e 26°C. Probabilità di precipitazioni: 50%. Vento moderato da NW. Mercoledì 3: Poco nuvoloso; Minima: 17°C, Massima: 26°C. Precipitazioni: 10%. Vento debole da NW.
da Stato Quotidiano

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L’esperto: «I problemi al digitale? Colpa di antennisti improvvisati»

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

«Situazione sotto controllo» e «pseudo-antennisti dopolavoristi senza l’attrezzatura idonea». Spazia a 360 gradi la analisi di Nicola Lucarelli – responsabile per la Ei Towers della gestione degli impianti Mediaset in Puglia, Basilicata e Calabria – in merito a quanto accade da noi per il passaggio al digitale.

In Puglia il digitale terrestre, stando a quello che dicono i telespettatori, sembra assumere le sembianze di un calvario. Perché questa situazione a parer suo? «La situazione è abbondantemente sotto controllo, ma necessita di conoscenza ed esperienza per potersi stabilizzare. Se mi consente un parallelismo, anche negli Anni Cinquanta, e in seguito con l’avvento delle Tv private e della Tv a colori, la ricezione dell’analogico ha avuto problemi simili: si riscontravano spesso, negli apparecchi televisivi, segnali con molteplici doppie immagini, immagini con prevalenza di righe che attraversavano lo schermo o prevalenza di segnali deboli. Vi era inoltre il problema della poca capacità trasmissiva da parte delle emittenti, che occupavano in aree attigue la stessa frequenza, con il risultato che le trasmissioni erano del tutto inutilizzabili.

Parliamo del digitale: tecnica che permette di usare una sola frequenza (Sfn, “Single Frequency Network”) e di avere al suo interno svariati contenuti. Questo, però, comporta che gli impianti di telecomunicazioni abbiano un raggio di copertura non superiore a 70 km (223 microsecondi), detto intervallo di guardia. Oltre questa soglia, il segnale ricevuto dai decoder Dtt diventa interferente, quindi inutilizzabile. La differenza sostanziale è che un segnale interferente non provoca righe o doppie immagini, ma non permette la visione perché lo schermo rimarrà nero o squadretterà».

Pensa che siano stati espletati al meglio tutti i passaggi tecnici da parte del Ministero? «Il Ministero e gli Ispettorati regionali sono stati coinvolti solo nello switch-off. Sicuramente sta mancando il controllo delle potenze di trasmissione delle emittenti autorizzate che avrebbero dovuto limitare la potenza dei trasmettitori, riducendoli da -6 a -10 dB. Questo perché la potenza non è il parametro fondamentale nella diffusione digitale, bensì fonte di interferenza».

Quanto i soggetti di questo passaggio, utenti e antennisti; sono stati ben «istruiti»? «Prima dello switch-off, molte aziende di componentistica per antennisti hanno effettuato varie convention cui ho partecipato come relatore, e in cui ho cercato di divulgare la difficoltà e le problematiche del digitale terrestre nel territorio pugliese in Sfn.

In particolare, mi sono soffermato sulla necessità di effettuare gli impianti d’antenna e le modifiche agli impianti d’antenna utilizzando gli strumenti idonei, come il misuratore di campo, perché è l’unico strumento che garantisce che la qualità alla presa del televisore sia corretta e cioè abbia un valore di Mer superiore a 22 dB. In ogni caso, l’antennista è un professionista che ha attrezzatura e competenza per risolvere le eventuali problematiche.

Può accadere di imbattersi, però, in pseudo-antennisti dopolavoristi che, senza l’attrezzatura idonea, non possono garantire la funzionalità del segnale.

A tutela degli utenti, suggerisco di farsi rilasciare al momento della prestazione dell’antennista o del tecnico intervenuto alla risoluzione degli eventuali problemi, una relazione tecnica con i valori di Mer, Ber (parametri importantissimi per la corretta decodifica di un canale digitale cercando sempre il valore più buono possibile per entrambi – n.d.r.) e campo ricevuto. Così facendo, in caso di contestazione verso l’antennista, si può risalire alla problematica».

E l’azione del Corecom Puglia come la giudica? «Sono stato convocato dal Corecom ad un tavolo di lavoro, dove ho espresso la necessità di formare e di informare gli antennisti e gli addetti ai lavori, nelle varie provincie pugliesi, per far sì che le eventuali problematiche venissero discusse e risolte. Questo si potrà realizzare coinvolgendo le aziende di fornitura dei componenti, con i loro tecnici. Questa mia richiesta credo sia stata presa in considerazione dalla Presidenza e si cercherà di realizzare questi incontri il prima possibile».

Come vi regolate quando ricevete segnalazioni di mancanza di segnale? «Nella nostra azienda, c’è un ufficio controllo qualità dove lavorano 4 tecnici muniti di mezzo di misura con a bordo un’antenna alta 10 metri che permette di misurare qualsiasi segnale presente sul posto. Ad ogni segnalazione da parte del call-center centrale, spostiamo il mezzo nei pressi del luogo da cui proviene la segnalazione e ne verifichiamo la veridicità.

Dopo di che, si contatta il segnalatore per iscritto descrivendo l’eventuale soluzione. Proprio in questi giorni, dopo la riunione del Corecom, con la presenza dell’Assessore ai Servizi Sociali Dott. Spione, abbiamo effettuato degli accertamenti tecnici nel comune di Cerignola, effettuando 40 punti di misura che hanno escluso qualsiasi problematica nell’area misurata, purché gli utenti utilizzino una sola antenna ricevente orientata verso il trasmettitore di Volturino Foggia».

Quando ritiene che In Puglia la situazione si normalizzerà? «Una delle problematiche del digitale terrestre, come accennato prima, è la distanza dal ripetitore che non deve superare i 70 km. In questo periodo della stagione, nelle ore serali, esiste una propagazione anomala dei segnali dovuta all’escursione termica molto alta ed ai cammini multipli che essa genera.

Quindi, un ripetitore destinato ad un’area particolare, viene invece ricevuto anche in aree superiori ai 70 km, diventando interferente. Con l’arrivo della stagione invernale, quindi con il freddo, questo effetto propagazione terminerà con un conseguente miglioramento.

Sono certo, inoltre, che la situazione si normalizzerà con un po’ di esperienza di chi permette la ricezione dei segnali del digitale, cioè antennisti, tecnici e broadcaster sicuramente in un tempo più breve e con una qualità decisamente maggiore rispetto a quella che era la ricezione dell’analogico negli anni passati».
GIUSEPPE DIMICCOLI da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Consiglio regionale, domani in Aula il taglio a 50 consiglieri

Pubblicato : lunedì, 1 ottobre 2012

Nel 2015 i consiglieri della Regione Puglia saranno 50, 10 in meno di
quelli già “tagliati” in autoriforma e 20 in meno degli attuali. “Porteremo domani in Aula, in prima lettura, la modifica statutaria con la riduzione del plenum dell’Assemblea a 50 componenti più il presidente eletto. Inoltre, introdurremo nello Statuto il collegio dei revisori dei conti, che valuteranno i bilanci regionali”: lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, a conclusione della riunione dei capigruppo con il presidente della Regione Nichi Vendola.
da Teleradioerre

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BARI – Digitale non si vede, perché? «Colpa pure degli impianti»

Pubblicato : venerdì, 28 settembre 2012

«Noi siamo sempre a disposizione degli utenti e stiamo facendo tutto il possibile. È possibile rivolgersi al nostro call center 800111555 per le varie problematiche». Esordisce così alla «Gazzetta» l’ingegner Matteo Tibberio, responsabile territoriale della zona Puglia della società Rai Way (controllata della Rai) che si occupa di manutenzione, controllo e miglioramento della rete. Mentre le segnalazioni in merito alle problematiche del digitale terrestre continuano a giungere il responsabile di Rai Way «chiarisce quanto di sua competenza».

Ingegner Tibberio, da vari mesi, molti lettori lamentano di non poter più vedere i canali Rai in varie fasce orarie. Alla sua struttura tecnica risulta questo? Quali sono le cause principali?

«A Rai Way Zona Territoriale Puglia arrivano chiamate dall’utenza tramite un call-center, via mail, tramite antennisti e lettere di Comuni. Da una disamina delle chiamate che arrivano una grossa quantità viene gestita telefonicamente in altri casi si prevedono dei sopralluoghi finalizzati ad appurare le eventuali cause di disservizio».

Il presidente del consiglio regionale Introna ha dichiarato che tra le criticità sono presenti «assenze di segnale, canali introvabili, confusione delle frequenze, problemi di sintonizzazione, disturbi e interferenze di ogni genere». Come Rai vi sentite chiamati in causa?

«L’intera rete viene telesorvegliata nel caso di avaria dei trasmettitori siamo pronti ad intevenire. I canali assegnati alla Rai sono MUX 1 canale 32 , 9, 5;  Mux 2 canale 30;  Mux 3 canale 26; Mux 4 canale 40. Gli utenti quindi devono sintonizzare questi canali. Eventuali disturbi sulla rete Rai dovuti a canali adiacenti o isocanali vengono accertate e segnalate all’Ispettorato di Puglia e Basilicata del Mise».

A suo giudizio tecnico quanto è importante concentrarsi sulla esatta posizione dell’antenna?

«La corretta posizione e orientamento della antenna è fondamentale per una duratura ricezione dei segnali».

Il Corecom recentemente ha convocato un tavolo tecnico al quale non avete partecipato perché impegnati a Roma per una riunione urgente. Risulta vero che state ultimando la mappatura dalle problematiche in Puglia?

«Confermo stiamo mappando tutta la regione per dare una puntuale e precisa informazione all’utenza».

Quali sono le problematiche più serie?

«I problemi che abbiamo riscontrato sono spesso dovuti alla mancanza di manutenzione degli impianti di ricezione, la non corretta posizione dell’antenna, centralina di testa non idonea, disallineamento della rete di distribuzione interna dei condomini, all’ installazione di più antenne puntate in diverse direzioni, in altri casi si sono riscontarte interferenze che come dicevo se accertate vengono monitorate e segnalate agli Organi competenti».

Spesso anche rappresentati delle Istituzioni locali vi hanno interpellato per denunciare disagi a causa della circostanza che i cittadini non vedono i canali Rai. Come operate in tal senso?

«La Rai Way è vicina ai sindaci infatti ci mettiamo in contatto con le Istituzioni locali e prevediamo dei sopralluoghi per verificare le cause del disagio della popolazione.
Vorrei segnalare che la Rai Way sul territorio ha effettuato incontri con gli installatori nella fase pre SO e si prevede di farne altri post SO questi sono finalizzati anche per discutere delle problematiche che gli installatori incontrano sul territorio. Siamo convinti che gli utenti affidandosi a professionisti qualificati dotati di idonei apparati miglioreranno la visione dei programmi Rai».

Quando i pugliesi potranno vedere nuovamente la Rai in santa pace?

«Lavoriamo con grande attenzione e nonostante le molteplici criticità ho già espresso posso assicurare che siamo concentrati in modo tale che i tempi vengano ridotti al massimo».
[twitter@peppedimiccoli]
Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiornop

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BARI – Tv, digitale terrestre Puglia ancora oscurata

Pubblicato : giovedì, 27 settembre 2012

Digitale terrestre, la misura è colma. I telespettatori sono stanchi di continuare ad essere vittime di un disservizio che, in ogni momento della giornata, non permette di vedere alcunchè.
Insomma la televisione è come se non ci fosse. Una situazione che diventa sempre più esplosiva. Non sono pochi quelli che rimpiangono il vecchio analogico «alla luce di quello che accade da mesi».

Ma perché a distanza di vari mesi dal passaggio i problemi permangono? È vero che i segnali di trasmissione sono bassi? Gli antennisti «giocano sporco»? Chi ha il dovere di controllare ha riscontrato anomalie? Queste le domande dei cittadini – contribuenti.

Chi ha, praticamente, quantificato la «rabbia dei pugliesi» è l’avvocato Franco Diciollo presidente dell’Istituto Pugliese per il Consumo (l’associazione dei consumatori che rappresenta tutte e 15 le associazioni dei consumatori accreditate sul territorio pugliese in forza di Legge Regionale).

«Non potevo credere ai miei occhi quando ho letto tutte quelle segnalazioni. Ho temuto che la nostra mail si bloccasse – ha scritto Diciollo -. In sole 24 ore, dopo l’ospitalità ricevuta da La Gazzetta del Mezzogiorno al nostro appello (vedi pagina 19 del 25 settembre 2012 n.d.r.), abbiamo ricevuto 276 segnalazioni certificate ed identificabili e soprattutto non anonime con un codice abbonato che “intende urlare” il diritto pagato e negato. Non temo di essere smentito se affermo che tutto questo legittima il diritto a pretendere di ricevere un segnale adeguato in quanto pagato».

«Continuate a scrivere in modo tale che nessuno possa pensare di coprirsi dietro l’anonimato. Certifichiamo la pretesa di ricevere un segnale di ricezione adeguato e la pretesa di essere seduti ai tavoli tecnici per conoscere i tempi di soluzione e le modalità come anche il diritto di monitorare e verificare il venir meno di un disservizio. Aspettiamo le vostre segnalazioni all’indirizzo Piazza Umberto I° n°40 a Bari o alla mail [email protected]. È fondamentale che nelle segnalazioni per i disagi sia precisata la città, residenza, giorno ed ora e canale del disservizio e la durata informandoci sul codice di abbonamento Rai ed intestatario. Saranno valutate anche ogni più opportuna azione a tutela dei diritti degli utenti circostanziando le restituzioni di quote parti degli importi dei canoni riservandosi ogni altra più opportuna iniziativa ed ulteriori richiesta», ha concluso Diciollo.

Intanto non si conosce ancora nulla se sarà o meno convocato da parte del ministro Passera il «tavolo tecnico» richiesto per ben due volte dal presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna.
Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiorno

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In arrivo un weekend bollente

Pubblicato : giovedì, 27 settembre 2012

In arrivo un weekend bollente

L’aria calda africana ha prontamente raggiunto le nostre regioni meridionali. L’attesa coda estiva avrà termine solo all’inizio della settimana prossima. Tra oggi e sabato alcune zone potrebbero avvicinarsi, se non superare, i 35°, ma vediamo subito le carte.

La prima cartina che vedete è valida per la giornata di giovedì 27 settembre. Ecco i 35-36° sul Tavoliere delle Puglie, i 34° sulla Lucania ed i 33° del Salento. Notevoli anche i 32° della Calabria e dell’est della Sicilia, mentre le restanti zone si fermeranno tra i 30° ed il 31°( che sono comunque valori notevoli per questo periodo).
Venerdì 28 settembre la situazione non cambierà di molto.

Sempre la Puglia in testa, con 34-35°, seguita dalla Lucania, dalla Sicilia e dalla Calabria.

E il sabato? Eccolo! In un certo senso farà ancora più caldo al sud, ma anche su parte del centro. Sarà la giornata con il richiamo meridionale più “spinto”. 36° si prevedono nelle zone interne della Puglia, 34-35° sulla Lucania, 32-33° su Salento, Calabria, Sicilia e Sardegna settentrionale. Gli “over 30°” si allungheranno fino alla Campania ed al basso Lazio.

Domenica, finalmente, il caldo al sud inizierà a battere in ritirata per l’ingresso della saccatura da ovest.

da manfredonianews.it

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BARI – Puglia, ma chi lo vede il digitale terrestre?

Pubblicato : martedì, 25 settembre 2012

Ora, oltre ai canali che saltano, anche i nervi iniziamo a risentirne. Non sembri una esagerazione ma il digitale terrestre in Puglia continua a creare problemi. Sempre più gravi.

Ogni giorno si aggiunge una criticità diversa.

Cosa significa?

La televisione non si vede. In merito alle cause, più volte, ci siamo soffermati anche con la versione ufficiale delle Istituzioni coinvolte nel processo del passaggio. Addirittura, per ben due volte, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha scritto al ministro Passera portando alla sua attenzione il «caso Puglia». Risposte che attende anche Felice Blasi presidente del Corecom Puglia.

Ma al momento i problemi permangono e le proteste aumentano. Basta leggere i commenti sul nostro sito internet per capire quanto il disagio sia diffuso e grave. Ma perché a distanza di vari mesi i problemi permangono? È vero che i segnali di trasmissione sono bassi? Gli antennisti «giocano sporco»? Queste le domande dei cittadini.

A «smuovere le acque» l’avvocato Francesco Diciollo il presidente Istituto pugliese per il consumo che chiede a tutti i cittadini pugliesi «di segnalare presso l’Istituto Pugliese per il Consumo con sede a Bari Piazza Umberto I° n°40 o alla mail [email protected] le segnalazioni per i disagi chiedendo a ciascuno di precisare città, residenza, giorno ed ora e canale del disservizio e la durata».

«È necessario circostanziare le segnalazioni e documentare le richieste che vanno formulate per persona e per abbonato sia in riferimento al segnale digitale terrestre che quello satellitare nel caso occorre precisare codice abbonato ed intestatario dell’abbonato satellitare – continua Di Ciollo -. Saranno valutate ogni più opportuna azione a tutela dei diritti degli utenti circostanziando le restituzioni di quote parti degli importi dei canoni riservandosi ogni altra più opportuna iniziativa ed ulteriori richiesta. Chiediamo a tutti gli utenti di passare dalle parole ai fatti.

Come associazione dei consumatori che rappresentano tutte e 15 le associazioni dei consumatori accreditate sul territorio pugliese in forza di Legge Regionale consideriamo molto lo sforzo del Corecom Puglia ma dobbiamo come utenti rendere incisiva l’azione a tutela degli utenti ed auspicando di sedere (perché ancora non siamo stati convocati) al tavolo, istituendo od istituito? a cui partecipa il Corecom, la Rai Mediaset La7 e l’ispettorato periferico del Ministero con sede in Puglia per mappare ed intervenire sui disagi».

Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Export, marmo, in crescita comparto Puglia: +41,8%

Pubblicato : lunedì, 24 settembre 2012

ll dato registrato nei primi sei mesi del 2012

Secondo i dati Istat del primo semestre 2012, elaborati dall’Osservatorio Marmomacc, la Puglia ha esportato prodotti lapidei finiti e semilavorati per un controvalore di 9,1 milioni di euro contro 6,4 milioni di euro del primo semestre 2011 (+41,8%). Tra le province, in forte crescita Foggia, con 5 milioni di euro contro 2,3 milioni di euro, e Lecce, con 1,2 milioni di euro; stabile Trani con 1,8 milione di euro. Tra i maggiori mercati di riferimento, quelli asiatici.

Con questi dati e con 23 espositori la Puglia si presenta alla 47ª edizione di Marmomacc (www.marmomacc.it), in programma alla Fiera di Verona, da mercoledì 26 a sabato 29 settembre. Dieci delle aziende partecipanti provengono da Barletta, Andria e Trani, sei da Foggia, quattro da Lecce e tre da Bari.

Marmomacc, manifestazione di riferimento per tutta la filiera legata a marmi, ospita quest’anno più di 1.400 espositori, dei quali 803 esteri (57% del totale) da 57 paesi, con nuove partecipazioni di Albania, Argentina, Armenia, Hong Kong e Indonesia. Presenti anche numerose delegazioni e buyer provenienti da 42 paesi (+23% sul 2011).
da (ANSA). it

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ROMA – Con l’anticiclone «Elio» torna l’estate in Puglia e Basilicata

Pubblicato : lunedì, 24 settembre 2012

Quella che inizia oggi sarà una settimana con l’Italia letteralmente divisa in due dal clima.

Da un lato l’anticiclone africano Elio regalerà una settimana di sole e di caldo estivo al centrosud e, complice l’azione dello scirocco, le temperature supereranno i 30°C su molte città, come Roma e Napoli, mentre in Sicilia addirittura i 35°C.

Al nord invece sarà autunno con forti piogge tra Piemonte e Lombardia.

Sono le previsioni fornite da Antonio Sanò direttore del portale www.ilmeteo.it. In particolare, a Bari si toccheranno picchi ben oltre i 30° e un caldo intenso estivo si diffonderà un po’ in tutta la Puglia, almeno fino al prossimo weekend. Una «nuova estate» che potrebbe anche prolungarsi.

Temperature molto sopra la media anche in Basilicata, che vivrà una seconda bella stagione.

Da oggi, e poi praticamente tutti i giorni, pioverà sulle Alpi e al nordovest, con temperature sui 20°C e neve solo in alta quota a 2500-3000m. L’Emilia orientale e a la Romagna saranno risparmiate. «Particolari condizioni di rischio idrogeologico sono da evidenziare nella seconda parte della settimana – avverte Sanò – quando le precipitazioni diventeranno ancora più abbondanti sul Piemonte e sull’alta Lombardia.

«Al centrosud e sulle regioni adriatiche e sulle Isole maggiori tra giovedì e sabato il tempo farà invidia al Ferragosto, con 35°C al sud e 33-34 anche a Roma. Nel corso del fine settimana – conclude il meteorologo – le piogge autunnali dal nordovest si porteranno sul resto del nord, poi entro inizio ottobre a tutti gli effetti inizierà l’autunno anche al centro, sulla Sardegna e poi al Sud».
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Ravenna/Manfredonia –Autocostruzione, notti nel cantiere per famiglie del Ravennate (il caso)

Pubblicato : domenica, 23 settembre 2012
 “SIAMO inoccupazione da oltre 86 notti dormendo in un cantiere senza acqua, luce, gas, porte e finestre.
La nostra avventura comincia nel 2005 quando abbiamo avuto la ‘sfortuna’ di partecipare ad un bando del Comune di Ravenna, per un progetto che prevedeva la realizzazione di case in autocostruzione, entrando purtroppo nella graduatoria che ci includeva nel progetto”. “Dal 2006 al 2009 abbiamo tutti noi (14 famiglie) lavorato tutti i fine settimana e tutte le nostre ferie nel cantiere, perchè alla fine quelle case sarebbero diventate le nostre”.

Già: case che sarebbero dovute “diventare” le loro. Così in linea teorica.

Del ‘caso’ Stato ne aveva parlato il 14.08.2012, fornendo nuove notizie sull’Autocostruzione, un progetto del quale se ne discute da anni, con nuova ribalta il 23 luglio 2012, dopo l’approvazione dalla Giunta regionale pugliese dello schema delle Linee Guida per l’Autocostruzione e Autorecupero in Puglia.

“Nella pratica dell’autocostruzione infatti i futuri proprietari partecipano alla costruzione della loro casa con l’apporto del proprio lavoro che varia fino ad un massimo del 70% del processo costruttivo con un ammontare stabilito di ore di lavoro prestata dal nucleo familiare per singolo alloggio. Gli autocostruttori lavorano sotto la guida di professionisti che nel corso dell’intero processo edificatorio garantiscono l’assistenza tecnica indispensabile, la qualità architettonica, la sostenibilità ambientale dell’intervento ed il rispetto delle norme di sicurezza”. Così in linea teorica.


Lodi, ipotesi e iniziative anche da Manfredonia.
 Un progetto che aveva destato la soddisfazione dell’assessore regionale all’Assetto del Territorio Angela Barbanente che aveva ricordato l’accoglimento dalla Regione delle “istanze sociali presenti in alcuni grandi centri della Puglia, in primis il comune di Barletta“, con il quale la Regione ha stipulato nel 2010 un protocollo di intesa per l’avvio di un cantiere sperimentale di autocostruzione con l’Associazione “Fraternità per il diritto alla casa”. Analoga soddisfazione era stata espressa dal Comune di Manfredonia – a riguardo ci sono state delle associazioni promotrici di iniziative in merito – e dall’onorevole del Pd Michele Bordo.


La testimonianza dal Ravennate.
 “Preciso a scanso di equivoci – dice a Stato Matteo Mattioli – che questo progetto non prevedeva sovvenzioni pubbliche, non abbiamo ricevuto aiuti o regali da nessuno, l’unico impegno dell’Amministrazione comunale – che ci ha venduto l’usufrutto del terreno sul quale abbiamo realizzato il cantiere – era di “sovrintendere coordinare e vigilare in tutte le fasi la corretta attuazione del progetto” come si legge dal protocollo d’intesa stipulato con Alisei(ditta individuata dal Comune stesso per assistere noi autocostruttori dal punto di vista tecnico, che doveva gestire il cantiere e fornire le maestranze) e firmato dall’allora Sindaco, ed oggi senatore,Vidmer Mercatali. Nel 2009, a luglio, la società Alisei non è più reperibile, improvvisamente non risponde più alle nostre richieste e comunicazioni, pochi mesi più tardi dichiarerà fallimento”.

“Da allora abbiamo cominciato a incontrare Assessori e Sindaco, chiedendo loro di assumersi la responsabilità di portare a termine un progetto che aveva fortemente voluto e che vedeva il Comune come soggetto coinvolto. Per 3 anni abbiamo aspettato e creduto alle loro parole, poi il 26 giugno scorso, dopo avere ricevuto dalla Banca (Etica) una lettera in cui ci veniva intimato di restituire il credito finanziario messoci a nostra disposizione (1.288.000 €) entro 8 giorni lavorativi, abbiamo smesso di temporeggiare, palesando la nostra situazione di disagio e di completa mancanza di diritti e di tutela legale”.

“Abbiamo mandato migliaia di lettere (mail), abbiamo scritto articoli, pubblicato foto, interviste, ma nessuno, se non qualche giornale locale, ha dato voce alla nostra protesta”.


Link di riferimento

- http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/intervista-telefonica-di-liberaradio-8.html
- http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/i-mille-volti-di-alisei-in-italia.html
- http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/ecuador-revoca-il-permesso-26-ong.html

Per approfondire la vicenda autocostruzione, leggere gli articoli pubblicati e i documenti ufficiali: http://difesaconsumatori.eu/

[email protected]

da Stato Quotidiano

 

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BARI – Ente irrigazione sciolto ma nessuno trasferisce i suoi compiti alle Regioni

Pubblicato : sabato, 22 settembre 2012

Il 30 settembre scomparirà dopo 65 anni l’Ente Irrigazione. E dal 1° ottobre nessuno garantirà più la manutenzione delle dighe e delle condotte che alimentano gli acquedotti e i consorzi di bonifica. Effetti (perversi) della spending-review: il governo Monti è riuscito a cancellare un ente che da almeno tre decenni veniva definito «inutile», ma non è riuscito a completare il passaggio di consegne alle Regioni.

Il ministero dell’Agricoltura, fino a ieri, non ha risposto alle sollecitazioni inviate per tutta l’estate da Puglia e Basilicata. Il rischio è, insomma, di perdere il controllo delle infrastrutture di adduzione primaria, prima ancora che di abbandonare al proprio destino i 130 dipendenti. All’indomani dell’ultima Finanziaria, che aveva fissato al 30 giugno il termine (poi prorogato) per lo scioglimento dell’Eipli, Puglia e Basilicata avevano trovato l’accordo: le competenze sarebbero passate ad Acqua spa, la società creata dai lucani per gestire la grande adduzione. Poi però anche questo progetto si è arenato, perché pure Acqua spa è caduta sotto i colpi del decreto salva-Italia. E comunque la legge chiedeva di assicurare «adeguata rappresentanza delle competenti amministrazioni dello Stato», cioè il ministero dell’Agricoltura e in subordine quello delle Infrastrutture: ma il contatto con il ministro Mario Catania – che ha in mano il dossier – fino ad ora non c’è stato.

Lo ha fatto presente a Roma il governatore lucano, Vito De Filippo. Ha insistito anche l’assessore regionale pugliese, Fabiano Amati, rinnovando la richiesta di un incontro rimasta finora senza risposta. «Sono preoccupato – dice Amati – perché la legge di soppressione prevede la nullità degli atti assunti dal commissario dopo il 30 settembre. Significa che risulterà impossibile garantire anche la più banale delle manutenzioni». E, a poco più di una settimana dal termine, è impossibile trovare una soluzione visto che il ministro non risponde: «Se dobbiamo risparmiare e razionalizzare – prosegue l’as – sessore ai Lavori pubblici – sarebbe opportuno essere coerenti almeno con i provvedimenti amministrativi». Il nodo, come sempre, sono i soldi. L’Ente Irrigazione ha debiti accertati per almeno 100 milioni di euro, accumulati in decenni di sostanziale sbando: gli agricoltori non pagano l’acqua ai consorzi di bonifica, i consorzi non pagano i servizi dell’Eipli, lo Stato o le Regioni intervenivano di tanto in tanto per tamponare quando la situazione diventava insostenibile.

Ma ora, nel passaggio di competenze, il ministero dell’Agricoltura dovrebbe farsi carico della sua fetta di debiti, versando una trentina di milioni di euro. L’Eipli ha in carico tre schemi idrici (Basento-Bradano, Ofanto e Jonico-Sinni) che comprendono dighe e condotte, la cui proprietà in alcuni casi appartiene ancora allo Stato: è il cuore del sistema di distribuzione delle due regioni, visto che i clienti dell’ente sono (oltre ai consorzi) anche Aqp e Acquedotto Lucano, oltre che l’Ilva di Taranto. La questione è infatti molto più complessa, e riguarda – tra l’altro – anche i meccanismi tariffari, cioè il costo dell’acqua distribuita alle varie categorie (agricoltura, potabile, industria): la Puglia ha commissariato i consorzi di bonifica con l’obiettivo di riprenderne le redini, ma il traguardo appare ancora molto lontano.
[m.s.] da La Gazzetta del Mezzogiorno

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‘FOGGIA – Dalla terra, dal mare. Storie di donne e di Puglia’ al Festival ‘Libri per ogni palato’, Sabato 29 settembre h 17.45, Piazza Federico II – Foggia

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Con la fine dell’estate le presentazioni del libro di Angelo Cavallo ‘Dalla terra, dal mare. Storie di donne e di Puglia’ si spostano dalle strutture turistiche del Gargano alle piazze e ai locali dell’entroterra.

Il prossimo appuntamento con Pilla, il protagonista del volume composto da tre racconti inediti (Amanti perduti, Mamuscia, Mondo sommerso), è sabato 29 settembre alle ore 17.45 in piazza Federico II a Foggia in occasione della prima edizione del Festival ‘Libri per ogni palato’, organizzato dal comune di Foggia assessorato al Turismo e Marketing del territorio con la collaborazione dell’assessorato comunale all’Istruzione e dell’assessorato alla Cultura, del consorzio Start Capitanata che ha lanciato il progetto e dell’Università degli Studi di Foggia.

A narrare le “imprese” di Pilla, giornalista barese ma nativo di Grumo Appula che somiglia fisicamente a Lucio Dalla e scrive per la Gazzetta del Levante, sarà l’autore Angelo Cavallo presentato da Gloria Fazia, dirigente del settore Cultura del comune di Foggia.

Il libro ben si inserisce all’interno del Festival ‘Libri per ogni palato’ non solo perché narra l’universo magico e naturalistico del Gargano ma soprattutto perché a fare da sfondo ai racconti molto spesso sono situazioni conviviali.

Da quelle che ricorda Diego Abatantuono nella prefazione alle descrizioni minuziose di piatti tipici, come ad esempio nel racconto Mondo Sommerso.

Presentazione del libro ‘Dalla terra, dal mare. Storie di donne e di Puglia’ al Festival nazionale ‘Libri per ogni palato

“DOP dauno olio extravergine d’oliva spalmato sul palamite. Un assaggio per tutti. Arturo Santoro spiega alla tavolata la conservazione di questo pesce, sott’olio come con il tonno.

Si trincia e si lessa in acqua e sale per un paio d’ore, si lascia ad asciugare per un giorno, già pulito di pelle e lische e poi si copre con l’olio pugliese. La carne rosea, insapora la fresca insalata condita con pomodori, capperi e cipolle”.

In occasione del festival, che dal 28 al 30 settembre animerà il centro antico di Foggia, in piazza Cesare Battisti saranno allestiti gazebo informativi dell’iniziativa, una sala lettura mobile e degustazioni gratuite di vini.

Inoltre, saranno aperti al pubblico, fino a tarda notte, il Museo Civico di Foggia e gli ipogei. In caso di pioggia sabato 29 settembre la presentazione si terrà nella saletta del consorzio Start Capitanata (sito in piazza Federico II).

In allegato la copertina, l’abstract del libro e le foto dell’autore Angelo Cavallo. www.facebook.com/Diterradimare Ufficio Stampa: danila paradiso – diagonál m. +39.328.6237094 [email protected] www.diagonalweb.it
Comunicato stampa n. 6 ufficio stampa con il patrocinio di Comune di Foggia Comune di Mattinata Comune di San Severo

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BARI -No petrolio conferenza di Venezia: Introna chiede incontro urgente a Clini

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Un incontro urgente, a Roma, per approfondire gli aspetti organizzativi della Conferenza delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo, in programma a Venezia l’8 e 9 novembre.

E’ la richiesta rivolta al ministro dell’Ambiente Corrado Clini dal presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna. Come annunciato, Clini ha aderito alla proposta del presidente dell’Assemblea pugliese di affrontare in un grande convegno internazionale il tema della tutela dei mari da ogni inquinamento, in particolare da idrocarburi.

“Per le intervenute difficoltà della Regione Friuli – fa notare Introna – è Venezia la sede indicata dalla Conferenza plenaria dei presidenti dei Consigli regionali, per la disponibilità del collega presidente Clodovaldo Ruffato”.

Il Veneto, con l’Abruzzo, non a caso ha seguito l’esempio del Consiglio regionale pugliese, approvando una proposta di legge alle Camere, per chiedere il divieto di prospezioni e ricerche di idrocarburi in mare. Dallo stesso ministro Clini, del resto, è venuta di recente l’indicazione di un percorso parlamentare per una legge No petrolio, in Adriatico, Ionio e Tirreno, bloccando così l’iter di qualsiasi autorizzazione richiesta dalle aziende petrolifere.

E il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha sensibilizzato i segretari nazionali dei partiti, segnalando l’esigenza di un’iniziativa parlamentare in tal senso. Importante, in questa direzione, l’ordine del giorno approvato all’unanimità dai presidenti dei Consigli regionali italiani, con l’invito a tutte le Giunte regionali “ad opporsi con ogni atto alle decisioni del governo nazionale che autorizzino prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qualsiasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi”.

L’incontro richiesto al ministro Clini, aggiunge il presiedente Introna, servirà anche a concordare le modalità di partecipazione alla Conferenza di Venezia delle nazioni transadriatiche, Croazia, Albania, Montenegro e Grecia, “per allargare a tutti i Paesi del bacino la battaglia a difesa della salute del mare e della sua determinante e articolata economia”.
da Teleradioerre

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BARI – Hospice c/o ospedale di Monte Sant’Angelo: interrogazione di Gatta

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Quali sono le reali intenzioni dell’Amministrazione regionale per l’assistenza sanitaria a Monte Sant’Angelo?

Quali sono i tempi di realizzazione e le attività che si intendono porre in essere per garantire una adeguata assistenza sanitaria ai cittadini ed ai turisti che vivono e visitano Monte Sant’Angelo ?

Sono i due quesiti posti dal consigliere regionale del PdL Giandiego Gatta in un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta Regionale Nicola Vendola e all’Assessore alla Salute Ettore Attolini.

Gatta ricorda che tra le promesse di questa Amministrazione regionale era prevista per il Gargano l’attivazione, presso l’ex Ospedale di Monte Sant’Angelo, di un “Hospice”, atteso che tra popolazione residente e flussi turistici religiosi e culturali (Monte Sant’Angelo con la Basilica Celeste di S. Michele Arcangelo è ormai Patrimonio Mondiale dell’UNESCO), si raggiungono presenze molto rilevanti, dell’ordine di circa un milione di unità all’anno.

E’ assolutamente necessario – scrive il consigliere regionale PdL – attivare in sostituzione dell’ex ospedale civile di Monte Sant’Angelo un presidio che possa assicurare una assistenza sanitaria adeguata ad una cittadina rientrante nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Di qui l’interrogazione specificata.
da Teleradioerre

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«Il digitale non si vede» – La Puglia alza la voce

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

La telenovela del digitale terrestre continua a far disperare. Un passaggio, quello iniziato in Puglia il 18 maggio e terminato (solo sulla carta) il 5 giugno, che sta creando un vero e proprio allarme sociale se si considera che il presidente del Corecom Puglia Felice Blasi ha denunciato più volte «un deficit democratico» al danno dei pugliesi «per la mancanza di informazione». Alla Gazzetta, ininterrottamente, continuano a giungere lettere di protesta di cittadini che denunciano una «situazione esasperante».

Ma realmente cosa accade? La risposta, giorni addietro, è stata fornita proprio dal presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna: «Assenze di segnale, canali introvabili, confusione delle frequenze, problemi di sintonizzazione, disturbi e interferenze di ogni genere». Insomma il caos più totale. E all’orizzonte non sembrano intravedersi schiarite, fanno sapere i bene informati. Però, di tutto questo, al Ministero dello Sviluppo economico, sembra interessare molto poco se si considera che proprio Introna a fine agosto aveva chiesto un intervento direttamente del titolare del dicastero Corrado Passera che al momento sembra non aver risposto.

Introna, però, rilancia la richiesta auspicando «una Conferenza nazionale sul digitale “che non va” e un incontro col Ministro dello sviluppo economico per un’azione concertata, dal momento che continuano le segnalazioni di disservizi». Addirittura Introna, si è appellato alla «affidabilità e alla “costanza” dell’era analogica» nella riunione plenaria di ieri, a Roma, della Conferenza dei Consigli regionali e delle province autonome. A rafforzare tale richiesta di «soluzione delle problematiche» una nota congiunta di Introna e del presidente del Corecom Puglia Felice Blasi al ministero dello Sviluppo economico, al Dipartimento per le Comunicazioni e all’Ispettorato territoriale Puglia e Basilicata in cui si ribadisce «l’esigenza di intensificare l’impegno delle strutture tecniche, per verifiche e controlli sul territorio».

«Stiamo verificando le segnalazioni e chiediamo alla Rai di andare a verificare tutti i problemi che si verificano. Continuiamo a monitorare le situazioni e siamo in attesa di ricevere una relazione dettagliata sulla situazione in Puglia », ha dichiarato alla Gazzetta Eva Spina, dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico. Intanto, oggi, tanto la Rai quanto Mediaset sono state convocate a Bari negli uffici del Corecom, per fare il punto sulle disfunzioni e fornire chiarimenti. I cittadini attendono.
GIUSEPPE DIMICCOLI da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – ‘La notte in Rosa’ per ricordare le 84 donne uccise in Italia

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

La ‘mostra’ di scarpe per ricordare il tema del femminicidio

“Abbiamo voluto ricordare con 84 paia di scarpe le 84 donne uccise da gennaio ad oggi in Italia. Non sono solo delitti, è femminicidio”. Così le organizzatrici de ‘La notte in rosa 2012, Talenti e idee delle donne’ hanno voluto ricordare anche a Foggia la strage silenziosa che ogni anno ha come vittime le donne che cadono sotto i colpi della violenza cieca di uomini, mariti, compagni, persecutori. E sabato sera, in piazza Oberdan, le 84 paia di scarpe erano posizionate a terra per sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza sulle donne, sul “femminicidio” come viene definito anche dalal Regione Puglia, promotrice dell’iniziativa in collaborazione con il Comune di Foggia.

‘La notte in rosa 2012, Talenti e idee delle donne’, dunque, aveva l’obiettivo di promuovere il tema delle pari opportunità. Ma soprattutto di mettere in evidenza l’arte, la creatività, la bellezza, l’energia e la passione delle donne. Le loro idee, la loro fantasia, le loro peculiarità. Con un’attenzione particolare, appunto, rivolta al tema della violenza sulle donne.

L’iniziativa, quindi, si è articolata attraverso laboratori didattici, mostre e ‘Titoliamo le strade alle grandi donne’, una iniziativa diretta a riconoscere il valore di alcune donne che hanno inciso sulla storia del nostro territorio.
Una sezione è stata dedicata a ‘Donne a regola d’arte’ con una mostra fotografica e di pittura, poi ‘Le mani, il cuore, la materia’ con un’esposizione di manufatti di donne artigliane, ‘80 paia di scarpe’ e le riflessioni sul lungo e inarrestabile fenomeno del femminicidio.
(la foto è tratta dal profilo facebook de La Notte in Rosa)
da Spazio Sociale

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BARI – Dentamaro: «Sulle Province non si torna più indietro»

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Primo passo concreto per l’istituzione della Città metropolitana di Bari. Lunedì, convocata dal presidente Francesco Schittulli, si insedierà la conferenza metropolitana, organo provvisorio composto dai sindaci della provincia, chiamato a disciplinare il percorso di riforma.

La decisione è maturata ieri nel corso del comitato dell’Unione delle province pugliesi. Il presidente dell’Upi Schittulli e gli altri presidenti delle province hanno chiesto un incontro con l’assessore regionale agli enti locali, Marida Dentamaro. Un incontro non inquadrato nella cornice istituzionale della Cabina di regia, organo che l’Upi non considera legittimato a elaborare la proposta sul riordino.

I vertici delle Province, in maggioranza di centrodestra – quattro su sei – hanno sempre chiesto l’insediamento del Consiglio delle autonomie locali (Cal) come luogo appropriato per definire la proposta di accorpamento. La conferenza metropolitana dovrà preparare e approvare lo statuto provvisorio della Città metropolitana entro il 1° novembre del 2013. La nuova istituzione, in base alla tabella di marcia fissata dal governo Monti, dovrà essere avviata il 1° gennaio 2014 contestualmente alla soppressione della Provincia.

«Ben venga una proposta unitaria, ma se ciò non dovesse accadere la Regione non presenterà una sua ipotesi di riordino al governo. Sarà la conferenza unificata Stato Regioni a pronunciarsi». L’assessore regionale al federalismo e agli enti locali, Marida Dentamaro, manda un messaggio chiaro ai vertici dell’Upi pugliese: «La Regione è super partes – sottolinea a “La Gazzetta” -, ci teniamo a favorire il dialogo tra istituzioni e soprattutto a far maturare la consapevolezza della riforma tra i cittadini, ma non a scontrarci sulle ipotesi di riordino. Nessun braccio di ferro, quindi. È scritto tutto nella legge».

Assessore, la riduzione delle Province pugliesi sta provocando tormenti tra i politici.

C’è chi sostiene: «salviamo la Bat». Qual è la sua posizione? Attardarsi è sterile e fuorviante. Indietro non si torna. Sento che qualcuno vorrebbe tentare nuovi accorpamenti di comuni per raggiungere un territorio di almeno 2500 chilometri quadrati, come impongono la legge e la deliberazione del Consiglio dei ministri. È assurdo.

È sufficiente leggere il «manuale delle istruzioni» sul sito di palazzo Chigi per capire che così non si va da nessuna parte. I requisiti minimi, superficie e popolazione di almeno 350mila abitanti residenti, dovevano essere presenti al momento della delibera, cioè il 20 luglio scorso. La riforma c’è e va attuata, in modo ordinato e rigoroso. Il resto è perdita di tempo.

Molti esponenti dei partiti del Nord barese, anche qualche parlamentare, non la pensa così.

Vorrebbero lo scontro col governo, magari di fronte alla Corte costituzionale. E poi accorparsi alla provincia di Foggia sembra una sconfitta del prestigio politico… Ogni Comune dovrà scegliere la sua strada, in modo razionale e serio.

Ci sarà chi propenderà per Foggia; se ne prenderà atto serenamente.

Ma c’è un’altra carta che le comunità potranno giocarsi, la Città metropolitana, sulla quale il dibattito ancora langue.

Mi fa piacere che il presidente Schittulli abbia deciso di convocare la conferenza metropolitana. Così finalmente si potrà dialogare e confrontarsi sui contenuti della riforma e non su questioni di potere o prestigio personale.

La Città metropolitana è una grande occasione per tutti i Comuni che decideranno di farne parte. La nuova istituzione sarà ben più importante delle Province. È sufficiente leggere i documenti e l’elenco delle funzioni attribuite dal Parlamento. Avrà più poteri e più risorse finanziarie.

Schittulli, rivolgendosi alla Regione, ha chiesto un coordinamento forte.

E però l’Upi ha sempre sollecitato il Consiglio delle autonomie. Perché, malgrado la legge del 2006, non l’avete insediato? Per un motivo semplice: è costoso e tutto sommato non strategico. Dal 2006 è passato un secolo. Se non ci fosse stato il rischio di fallimento finanziario dell’Italia, la riforma delle Province, chiesta esplicitamente dai nostri amici europei, non sarebbe stata mai avviata.

Infatti, il titolo del decreto numero 95 è proprio «revisione della spesa», la spending review nel messaggio dei media, una scelta che rivela l’urgenza del riordino sia per risparmiare sui costi sia per migliorare i servizi ai cittadini. Il nostro dovere è preoccuparci di questo e della crescita e non dei posti della politica.

La Cabina di regia, istituita con legge per attuare un obiettivo della riforma costituzionale del Titolo V, ha dignità e rappresentatività. Mi dispiace che i vertici dell’Upi e dell’Anci non la pensino così. La stessa norma del governo prevede che possa esserci un altro organo a discutere l’ipotesi di riordino.

Quando gli assetti cambiano c’è chi vince e c’è chi perde.

Le Province sembravano piccole signorie. Adesso diventeranno enti di secondo livello, con meno potere e meno prestigio.

Ma c’è chi pensa a una possibile resurrezione quanto i tecnici del governo torneranno a casa E sbagliano.

La riforma ha tempi stretti. Entro l’anno avremo il riordino con l’ultimo decreto. Ma anche dopo le cose procederanno. Sento che qualcuno vorrebbe salvare la Bat, sento che altri vorrebbero Province di nuova istituzione.

Forse non si sono ancora resi conto delle condizioni del nostro Paese e delle scelte cheMonti ha dovuto fare e degli impegni che ha dovuto assumere per ridare credibilità all’Italia. Dobbiamo convincerci che bisogna lavorare per il futuro. Quanto prima avverrà meglio sarà per tutti.

TONIO TONDO da La Gazzetta del Mezzogiorno

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ROMA – Tutti i Consigli regionali contro le trivelle: odg dei presidenti a Roma

Pubblicato : giovedì, 20 settembre 2012

La battaglia della Puglia contro le trivelle in mare vede ora alleate tutte le venti Regioni. Già ad agosto, il Veneto aveva adottato una proposta di legge alle Camere per il divieto dello sfruttamento del mare a scopi petroliferi.

L’iniziativa legislativa segue il modello di quella avanzata dal Consiglio regionale pugliese all’unanimità fin dal luglio 2011, con la richiesta al Parlamento di approvare una legge nazionale no petrolio.

Oggi, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome ha adottato un ordine del giorno “secco e preciso sul bersaglio”, rende noto “con soddisfazione” il presidente del Consiglio pugliese, Onofrio Introna, alla cui iniziativa si deve il documento unanime dell’organismo che riunisce i vertici di tutti i parlamenti regionali. Condiviso nella plenaria della Conferenza, a Roma, l’odg “impegna i presidenti, le Giunte regionali e gli assessori all’ambiente ad opporsi con ogni atto necessario alle decisioni del governo nazionale che autorizzano prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qualsiasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi in Adriatico e nello Ionio”. I presidenti dei Consigli convengono inoltre “sull’organizzazione di una Conferenza di tutte Regioni adriatiche e ioniche, italiane e non, da tenersi a Venezia l’ 8 e 9 novembre, con la partecipazione, già confermata, del ministro per l’ambiente Corrado Clini”.

“L’obiettivo è il divieto assoluto di perforare i nostri mari – ricorda Introna – per metterli in sicurezza da ogni rischio di inquinamento, che sarebbe fatale per un’economia fiorente come quella turistica e marinara”.

Veneto e Puglia inviato proposte di legge al Parlamento, l’Abruzzo seguirà presto l’esempio. ” L’Adriatico è poco più di uno stagno, il Mediterraneo poco più di un lago – osserva il presidente del Consiglio regionale pugliese – non voglio nemmeno pensare a un disastro ambientale come quello del Golfo del Messico, che ridurrebbe milioni di europei in condizioni invivibili. E vogliamo estendere le norme che vietano ricerche e prelievo di idrocarburi nei mari a tutte le regioni che si affacciano sull’Adriatico, sullo Ionio, su tutte le acque del Mediterraneo europee. Per questo, inviteremo a Venezia, l’8 e il 9 novembre, delegazioni di Paesi adriatici: Croazia, Montenegro, Albania, Grecia”.

Nella parte narrativa che anticipa il dispositivo con le indicazioni “operative”, l’ordine del giorno della Conferenza dei presidenti fa proprie e rafforza oggettivamente tutte le considerazioni sostenute dalle componenti istituzionali, politiche e sociali della Puglia e portate avanti dal Consiglio regionale, con il concorso senza distinzioni di tutte le forze politiche e delle associazioni che si riconoscono in un ampio movimento ambientalista contro il petrolio e per il mare pulito.
da Teleradioerre

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BARI – Passeggeri in calo a Brindisi e Bari, Pugliese: “Puntare sul Gino Lisa”

Pubblicato : martedì, 18 settembre 2012

Il dato si riferisce al mese di agosto. L’amministratore unico di Adp, Domenico Di Paola, ha annunciato una revisione degli investimenti, senza però includere Foggia e Grottaglie

Aeroporto di Foggia

Il calo dei passeggeri registrato nel mese di agosto da Aeroporti di Puglia, -0,3% a Bari e -1,4% a Brindisi rispetto al 2011 – in tutto 4mila unità in meno – torna a far parlare il segretario della Uil regionale, Aldo Pugliese, che si dice sorpreso di come “l’amministratore unico, nell’annunciare una revisione degli investimenti, si sia dimenticato ancora una volta che gli aeroporti gestiti da AdP siano quattro e non due”.

Nei piani per il prossimo futuro non vi sarebbe traccia di Grottaglie e di Foggia (PROGETTO ALLUNGAMENTO PISTA). “Se l’obiettivo è incrementare il flusso di passeggeri, ignorare con testardaggine lo scalo dauno e quello ionico non è certo una scelta logica e conseguente” afferma Pugliese.

Per il segretario della Uil, “lo scalo foggiano rappresenta un punto di riferimento non solo della seconda provincia più estesa della penisola, ma anche della Basilicata settentrionale e del Molise. Uno scalo, peraltro, con enormi potenzialità grazie agli afflussi del turismo religioso ed imprenditoriale”.

AEROPORTI DI PUGLIA: SCHEDA DELLO SCALO FOGGIANO

Scalo regionale a vocazione turistica, l’aeroporto di Foggia, strategicamente inserito in un articolato sistema viario e ferroviario, dispone di un’aerostazione completamente riqualificata, sia da un punto di vista architettonico che funzionale, in grado di garantire buoni standard di servizio.

L’aeroporto di Foggia si colloca al servizio di un bacino di traffico dal forte potenziale, in cui spicca la presenza di importanti insediamenti industriali, anche nella vicina Basilicata. L’industria delle vacanze – del Gargano e delle Tremiti, paradisi turistici di grande appeal soprattutto tra quanti provengono dal nord Europa – e il turismo religioso possono costituire i presupposti ideali, unitamente alla vivacità economica del territorio per un duraturo rilancio dello scalo.

Anche sul piano delle infrastrutture di volo – pista, piazzale sosta aeromobili, via di rullaggio -, lo scalo dauno, a conclusione di importanti lavori di potenziamento, può assicurare la piena operatività di aeromobili di media capacità (Bae 146, Dornier, Saab 2000) il cui utilizzo più rivelarsi vincente per lo sviluppo ed il consolidamento del traffico commerciale di linea e charter.
da Foggiatoday

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Bari – Ricostruzione post sisma provincia FG: licenziato DDL

Pubblicato : martedì, 18 settembre 2012

UNANIMITA’ in Consiglio regionale per il disegno di legge “Prosecuzione della ricostruzione post sisma 2002 nell’area della provincia di Foggia”. Il provvedimento è stato approvato con alcuni emendamenti presentati dall’assessore alla Protezione civileFabiano Amati e subemendamenti di Rocco Palese e Leonardo Di Gioia(PdL) e di Arcangelo Sannicandro (SEL).

Il ddl conferma ai Comuni interessati la titolarità nell’attuazione delle attività già poste in essere per la realizzazione dei piani di ricostruzione post sisma sulla base dei finanziamenti assegnati dal Commissario delegato. Per la prosecuzione di queste attività gli stessi Comuni si avvalgono, dall’1 ottobre 2012 al 31 dicembre 2012, di personale esterno specificatamente contrattualizzato a tempo determinato alla data del 30 aprile 2012. Questo personale esterno potrà essere utilizzato anche da due o più comuni convenzionati tra loro. La Regione assegna ai Comuni interessati le relative risorse finanziarie in base alle disponibilità in bilancio. Viene prevista la possibilità, in caso di necessità, di avvalersi del personale già impiegato presso la Struttura commissariale “al fine di garantire il raccordo e le continuità con la precedente gestione”. Il ddl prevede uno stanziamento di 250 mila euro per la copertura dei relativi oneri finanziari.

Qualche perplessità in ordine a eventuali problemi di costituzionalità delle legge che potrebbe invadere le competenze statali in materia, è stata espressa dai consiglieri Giuseppe Lonigro (SEL) e Giacomo Gatta (PdL). In tale ipotesi – ha detto quest’ultimo –, il provvedimento si porrebbe come atto politico per indurre il Governo nazionale ad adempiere in merito.

Il consigliere regionale del Pdl Giandiego Gatta (Ph: A.Del Vecchio-STATO@)

De Leonardis: “Dalla parte dei Comuni del Subappennino colpiti dal sisma 2002”. “L’approvazione nell’aula consiliare della legge finalizzata a sostenere economicamente i comuni del Subappennino dauno nella prosecuzione dei lavori avviati dopo il sisma del 2002, rappresenta un significativo successo per il nostro territorio, alla luce della mancata proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre prossimo da parte del Governo Monti”.Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, in prima linea tra i consiglieri della provincia di Foggia che si sono battuti per la definitiva approvazione di un disegno di legge sentito come doveroso e necessario “per non vanificare e disperdere quanto fatto e faticosamente avviato in anni difficili e per non penalizzare ulteriormente una terra già pesantemente colpita”, esprime la sua soddisfazione per il risultato raggiunto oggi in Consiglio regionale.

“Adesso le risorse destinate dalla legge al completamento dei lavori, nonostante le pesanti ristrettezze di bilancio, potranno garantire il rispetto degli impegni verso comunità bisognose di maggiore attenzione e considerazione, e di aiutare in maniera consistente i comuni, i cui bilanci sono ridotti ormai al lumicino e che da soli non potrebbero certo continuare a sostenere una ricostruzione gravosa ma necessaria”, la sua conclusione.

Damone e Di Gioia, soddisfazione per la legge ricostruzione post-sisma in Capitanata. I consiglieri regionali de La Puglia prima di tutto Francesco Damone e del PdL Leonardo Di Gioiahanno diffuso la seguente nota: “Costituisce una bella e significativa pagina di questa legislatura regionale, che abbiamo scritto tutti insieme a seguito di una approfondita concertazione con le Amministrazioni interessate, l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della migliore legge possibile di sostegno alle popolazioni ed ai territori colpiti dal terremoto che devastò ampie aree della Capitanata”.

“Tutto quel che si poteva fare a loro favore nell’ambito delle competenze regionali è inserito in un quadro normativo che dà certezze giuridiche, stimoli e strumenti preziosi perché le comunità in questione, nella loro autonomia, possano portare a compimento l’opera di ricostruzione. Non si può a tal riguardo non apprezzare l’azione dell’assessore Amati, che ha anche accolto gli emendamenti migliorativi che abbiamo presentato, tra cui quello che finanzia l’attività dei tecnici impegnati nella definizione e nella realizzazione dei progetti, garantendo anche così la felice conclusione di una tropo lunga odissea. Altrettanto determinante l’impegno convinto e fattivo dei presidenti Vendola Palesee dell’assessore Pelillo.”

da Stato Quotidiano

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BARI – Petrolio, Introna: siamo tutti contro trivelle

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

‘Bene la condivisione, bene l´unità di intenti nella battaglia a difesa del nostro mare dal petrolio, ma la Puglia deve continuare a parlare con una sola voce: quella del buon senso’.

Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, rivolge un appello alla ‘uniformità di toni tra le forze politiche’. ‘Apprezzo da sempre – afferma – la linea comune che centrodestra, centro e centrosinistra stanno sostenendo e mi compiaccio che tutti abbiano sposato la causa ´no trivelle´, ma sarebbe auspicabile affrontare senza eccessi di animosità una sfida che si annuncia lunga e difficile.

E senza cercare di scavalcarsi a vicenda su posizioni radicali’. ‘Abbiamo ottenuto dal ministro Clini un´indicazione importante – continua Introna – quella di un percorso legislativo da seguire perchè venga messa al bando ogni attività di ricerca e prelievo di idrocarburi in mare. Sarebbe il caso di convergere tutti verso questo obiettivo concreto e fermare in tal modo l´iter delle autorizzazioni’.

Sulla linea indicata dal ministro si è già mosso il presidente della Regione Puglia Vendola, con la nota inviata ai segretari nazionali dei partiti, per un´iniziativa parlamentare condivisa. Intanto Introna punta ad estendere il fronte istituzionale. ‘Ho già chiesto – annuncia – di iscrivere l´argomento all´ordine del giorno della Conferenza plenaria dei presidenti dei Consigli regionali, a Roma, giovedì 20 settembre. Chiederò che tutte le Regioni italiane assumano un indirizzo comune, seguendo Puglia e Veneto nell´adozione di una proposta di legge da inviare a Camera e Senato perchè il divieto dello sfruttamento dei mari della penisola per la coltivazione di idrocarburi possa diventare norma nazionale’. E´ importante, peraltro, che il Parlamento ‘venga sollecitato ad adottare la legge prima dello scioglimento delle Camere nel 2013 e prima che molte trivelle possano entrare malauguratamente in funzione’.

Introna ha inoltre sollecitato il collega presidente del Consiglio regionale del Friuli, Maurizio Franz, a confermare la disponibilità ad ospitare a Trieste la Conferenza internazionale sul mare, il prossimo 9 novembre. ‘Sarà così possibile avviare, d´intesa con il ministro dell´Ambiente Corrado Clini, – sottolinea Introna – l´organizzazione dell´appuntamento che riunirà tutte le Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo, ‘per affrontare le tematiche comuni della tutela dei mari da ogni inquinamento’.
da (ANSA).it

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BARI -«Trivelle alla Tremiti» – Il Pd alza il tiro contro Clini

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

Una «doccia fredda» per i pugliesi la risposta del ministro dell’Ambiente Corrado Clini sull’impossibilità per il governo di impedire le trivellazioni al largo delle Tremiti a meno che non venga modificata la normativa nazionale.
Ad insorgere è innanzitutto il Pd, il cui capogruppo alla Regione Antonio Decaro ricorda che «esiste già un disegno di legge, presentato quasi un anno fa dai senatori del Pd, che intende non solo vietare nuove ricerche di idrocarburi, ma anche stabilire per legge il coinvolgimento di Regioni e Enti locali nelle procedure autorizzative, cosa che adesso non è neppure lontanamente pensabile».

Senza contare che alle Camere è stata già inoltrata la proposta di legge sul divieto di prospezione «presentata dal consiglio regionale della Puglia». Di qui l’attesa sia per la conferenza delle regioni dell’Adriatico, che si dovrebbe tenere a Trieste, sia per una mobilitazione dei parlamentari «di ogni schieramento politico».

Una mobilitazione, in realtà, già annunciata da tutti i partiti ma che sta già provoncando qualche tensione a livello locale. Il deputato Udc Angelo Cera, dopo le tensioni conclamate tra i centristi e il governo Vendola, attacca a muso il presidente della Regione per l’iniziativa tenuta con lo stesso Clini nei giorni scorsi. «Ha mortificato tutte le istituzioni del Gargano – dice – pur sapendo gli impegni del ministro a Taranto, ha preferito scippare ai sindaci l’opportunità di un confronto serio e costruttivo sulla questione. Vendola non ha perso occasione per fare un gravissimo sgarbo politico-istituzionale non solo all’Udc, ma a tutti i sindaci del territorio interessato dalle ricerche petrolifere a largo delle coste. Grazie al Ministro Clini (che ha promesso di incontrare i sindaci dell’area, ndr) però, avremo occasione di ridare dignità al ruolo dei sindaci e alla cittadinanza tutta che merita coerenza e serietà. Vendola ha detto che il parlamento lavora con sciatteria. Bene, mi sento sereno nell’invitare il governatore – dice Cera – ad occuparsi della sciatteria che regna nel suo consiglio regionale».

Sempre dal Pd, è invece Michele Bordo ad incalzare il governo proponendo «una mozione parlamentare per bloccare le indagini geosismiche per la ricerca del petrolio in Adriatico e una proposta di legge che vieti questo tipo di attività industriale nel mare su cui si affacciano centinaia di comunità che vogliono vivere senza l’incubo di un disastro ambientale e prosperare investendo le proprie energie e risorse in attività economiche sostenibili e compatibili con questo ecosistema».
Come il ministro predecessore, Prestigiacomo, Clini invoca «il notarile rispetto della legge che svilisce la funzione anche politica di un ministro, il quale, invece, prima di rilasciare un’autorizzazione come quella data per le trivellazioni al largo delle Tremiti, dovrebbe compiere valutazioni di ordine sociale e territoriale, non solo tecnico-legislative. Cercare ed estrarre petrolio dal fondo dell’Adriatico è un gravissimo errore di politica ambientale e industriale, perché se ne ricaverebbe materia prima di scarsa qualità e in quantità modesta a fronte dell’enorme danno verso il turismo sostenibile». Per questo, «la decisione del Ministro Clini di convocare una conferenza internazionale dei Paesi dell’Adriatico è insufficiente – continua Bordo – se non sarà accompagnata dalla sospensione immediata delle attività di ricerca – conclude Bordo – E sarà proprio la richiesta al Governo di sospendere l’autorizzazione rilasciata l’obiettivo della mozione che presenterò a giorni in Parlamento insieme con la proposta di legge che punta al divieto assoluto di svolgere tali attività in Adriatico, perché è questo che chiedono e pretendono decine di migliaia di cittadini e le loro rappresentanze istituzionali».
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Bari/Foggia – Dotazioni organiche in Puglia, TAR accoglie istanze 27 docenti

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

Manifestazione di protesta dei precari della scuola (archivio)

“(…) ritenuto sussistere il danno grave ed irreparabile per l’incidenza che la ripartizione dei posti de quibus su base provinciale ha sulle aspettative di stabile occupazione dei ricorrenti” la II^ sezione del Tar Puglia ha accolto l’istanza di 27 privati contro l’Ufficio Scolastico Regionale per Puglia e il Ministero dell’Istruzione (costituitisi in giudizio) per l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia – di un provvedimento del 5.04.2012, conosciuto dai ricorrenti il 30.05.2012, relativo alle Dotazioni organiche del personale docente della scuola primaria e dei docenti di sostegno di ogni ordine e grado, a.s.2012/13, nella parte in cui, per quanto riguarda i posti di sostegno, aveva confermato la attuale ripartizione a livello provinciale, ossia con l’assegnazione del seguente numero di posti: Bari 2.297; Brindisi 634; Foggia 1.341; Lecce 996; Taranto 801, per un totale regionale di 6.069.

Relatore nella camera di consiglio del giorno 13 settembre 2012 la dott.ssa Giacinta Serlenga.

Vista la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente, “-considerato che l’atto impugnato sembrerebbe adottato senza alcuna preliminare considerazione della realtà concreta e in assenza della preventiva audizione degli enti istituzionali interessati” e “ritenuto sussistere il danno grave ed irreparabile per l’incidenza che la ripartizione dei posti de quibus su base provinciale ha sulle aspettative di stabile occupazione dei ricorrenti” i magistrati del Tar hanno accolto l’istanza cautelare incidentale ai fini del riesame.
da Stato Quotidiano

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Bari –“DURC irregolari” Avvenire, TAR sospende: crediti maggiori

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

Ex unità Avvenire, società già dedita alla raccolta rifiuti a Zapponeta, con servizio svolto per diversi Comuni pugliesi (STATO@)

“DURC irregolare rilasciato al Comune di Lizzano il 24.7.2012; DURC irregolare rilasciato al Comune di Zapponeta in data 5.7.2012; provvedimento INPS con il quale si nega la compensazione dei debiti richiesta dalla ricorrente”: questi gli annullamenti – previa concessione di misure cautelari – chiesti in un ricorso al Tar dall’Avvenire srl contro INPS e INAIL. Nel ricorso la s.c.a.r.l. con sede legale a Putignano – già occupantesi del servizio di raccolta Rsu e spazzamento a Zapponeta (con crediti non riscossi pari a 1,3 milioni di euro e con lavoratori in attesa di mensilità arretrate). “aveva chiesto il risarcimento di tutti i danni cagionati alla ricorrente dagli atti gravati”.

Da raccolta dati, in Provincia di Foggia la società svolge servizio nel “settore ecologia” per i comuni delle Isole Tremiti, Carlantino e Orta Nova.

Nel ricorso, l’Avvenire aveva presentato domanda cautelare in via incidentale, con Inps e Inail costituitesi in giudizio. Relatore il dott. Francesco Cocomile nella camera di consiglio del giorno 12 settembre 2012.

IL GIUDIZIO. Per i magistrati della I^ sezione del Tar Puglia (Laura Marzano, Presidente FF; Savio Picone, Primo Referendario; Francesco Cocomile, Referendario, Estensore) “rilevato che la previsione normativa di cui all’art. 13 bis, comma 5 decreto legge n. 52/2012 convertito, con modificazioni, nella legge n. 94/2012 può ritenersi immediatamente operativa anche in mancanza di decreto ministeriale attuativo; considerato che, ad una sommaria delibazione propria della fase cautelare, il credito della società ricorrente verso i Comuni appare di importo superiore al suo debito verso gli Enti previdenziali; rilevato, inoltre, che sussiste il presupposto cautelare del periculum in mora, in considerazione delle difficoltà (i.e.impossibilità di pagare i propri lavoratori – Polemica a riguardo fra l’ex sindaco di Zapponeta e l’ex capogruppo dell’opposizione) cui andrebbe incontro la società Avvenire, a seguito dell’emissione di un DURC irregolare, nell’incassare i corrispettivi d’appalto; ritenuto, conseguentemente, che sussistono i presupposti per la concessione della misura cautelare richiesta; ritenuto, infine, che, in considerazione della natura e della peculiarità della presente controversia, della novità delle questioni affrontate, nonché della qualità delle parti, sussistono gravi ed eccezionali ragioni di equità per compensare le spese della presente fase cautelare” ha accolto l’istanza cautelare dell’Avvenire e, per l’effetto, sospeso l’efficacia degli atti impugnati.

Discussione del ricorso nel merito il 23 gennaio 2013 Il Tar ha fissato la discussione del ricorso nel merito per l’udienza pubblica del 23 gennaio 2013.
da Stato Quotidiano

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