«Per la tv digitale solo antennisti doc» » Ultime notizie da Foggia e dalla Provincia di Foggia
Offerte speciali Prezzi 10 e lode

GBC FOGGIA - ELETTRONICA E COMPONENTI ELETTRONICI La Grotta del Sale a Foggia, I Sali di Halos


Foggia cresce? leggi le email o invia un email a [email protected]




«Per la tv digitale solo antennisti doc»

Pubblicato: lunedì, 8 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Digitale terrestre in Puglia: un calvario interminabile, almeno stando alle lettere di proteste che arrivano alla «Gazzetta». Continua la nostra inchiesta per capire cosa non procede correttamente e quando tutto si normalizzerà.

Dopo il punto di vista di Rai, Mediaset, Ministero e Consumatori, parlano gli antennisti. Antonio Abbattista, segretario regionale della Cna (la Confederazione nazionale artigianato) per «Unione impianti», fa il suo quadro della situazione.

Segretario Abbattista, dalle nostre colonne Nicola Lucarelli – responsabile per la «Ei Towers» della gestione degli impianti Mediaset Puglia Basilicata Calabria – ha affermato che «la situazione è abbondantemente sotto controllo, ma necessita di conoscenza ed esperienza per potersi stabilizzare». Come giudica questa affermazione?

«In tutta sincerità non sono in grado di rispondere. Conoscendo la serietà del sig. Lucarelli, devo fidarmi delle sue affermazioni».

Pensa che tutti i passaggi tecnici relativi al passaggio digitale siano avvenuti correttamente?

«Da parte dei broadcasters, ritengo di sì, ne hanno tutto l’interesse, d’altra parte la Puglia è arrivata allo switch-off dopo l’esperienza maturata in quasi tutta l’Italia. Si consideri anche che la Puglia è una grande regione con una numerosissima utenza».

Chi secondo lei potrebbe avere delle responsabilità, dirette o indirette, in merito ai disservizi?

«Le cause vanno indagate caso per caso. Probabilmente alcuni addetti ai lavori, malgrado tutte le raccomandazioni fatte sull’importanza di dotarsi di strumentazione adeguata ed una altrettanto adeguata preparazione tecnica, hanno sottovalutato le possibili e probabili problematiche che sarebbero arrivate con lo switch-off. Il digitale non consente un approccio semplice all’impianto, ma questo va analizzato e capito. Chi ha pensato di collegare una o più antenne “tanto si vede” e si è disinteressato del fatto che il segnale potesse non essere stabile nel corso della giornata, potrebbe essere la causa dei disservizi lamentati».

Come avete dialogato con il Corecom Puglia (il Comitato regionale per le comunicazioni)?

«Con il Corecom Puglia abbiamo siglato un protocollo di intesa che garantisse in primis i cittadini, adottando criteri di garanzia di servizio sia dal punto di vista dei prezzi, sia dal punto di vista delle politiche contrattuali adottate ai propri dipendenti. Va precisato anche che gli antennisti associati alla Cna hanno anche siglato un Codice etico necessario per poter apparire con il proprio marchio in un banner del nostro sito www.cnabari.it . Chiaramente qualche difficoltà è stata riscontrata poiché non tutti i lavori potevano stare esattamente dentro un listino che, come si sa, va calibrato e sottoscritto dopo un sopralluogo necessario per quantificare bene i costi per l’impiego di attrezzature, materiali necessari, posa in opera e operatori da impiegare. Ad esempio, l’esecuzione di un lavoro di rifacimento di un impianto privato su uno stabile di tre piani o meno, richiede per forza l’impiego di mezzi e attrezzi idonei, oltre che l’impiego di almeno due operatori. Da questo si capisce che il listino dei prezzi non poteva che essere una linea di massima alla quale fare riferimento devo precisare, molti antennisti, vista la situazione di crisi hanno scrupolosamente considerato».

Più di qualcuno adombra la circostanza che alcuni antennisti stiano traendo vantaggio da questa situazione. Che cosa ha da dire in merito?

«Come posso rispondere a questa domanda? Non posso mettere la mano sul fuoco sulla correttezza di tutti. Sono certo però che ci sono moltissimi installatori corretti ed onesti e tra questi alcuni che Cna di Bari ha pensato bene di mettere insieme in un elenco pubblicato sul proprio sito, che non vedono l’ora di uscire da questa situazione per via di un intenso impegno professionale su questioni che non giustificano neanche il pagamento della chiamata ove questo fosse previsto (esempio chiamate per l’ennesima risintonizzazione del decoder, chiamate perché il decoder non funziona magari all’intervento tecnico risulta spento o non collegato alla rete elettrica), oppure perché il telecomando ha batterie scariche, ed altro che determina negli operatori una sorta di tensione da “sindrome di persecuzione”. A questo va aggiunto il problema del segnale che come detto prima non è ancora perfettamente stabile».

Quando ritiene che in Puglia si potrà vedere nuovamente la Tv serenamente?

«Bisogna accertarsi che gli impianti siano realizzati a regola d’arte da professionisti del settore e non da improvvisatori o “amici che se ne intendono” o, peggio da persone che nel dopolavoro si occupano anche di fare altro per arrotondare. La Puglia non è diversa da altre regioni che hanno vissuto il passaggio al digitale e, che oggi hanno solo problemi legati a specifiche aree o specifiche cause».

Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook
Inizio pagina

Scrivi un commento