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BARI – Asl, soldi alla Puglia 148 mln per i fornitori Debiti: meno 400 milioni
L’anticipazione sui fondi ministeriali previsti nel 2014 porterà altri 148 milioni per abbattere i debiti della sanità pugliese. Una nuova manovrina della Regione ridurrà a poco più di 400 milioni il debito netto delle Asl e delle aziende ospedaliere.
Oggi (dato aggiornato al 30 giugno) i fornitori attendono mediamente 292 giorni per essere liquidati: entro un mese, questo l’obiettivo, scenderanno a 220 anche i cattivi pagatori cronici come l’Asl di Foggia e il Policlinico di Bari
.Ieri la giunta regionale ha formalizzato al ministero dell’Economia la richiesta per sfruttare una norma contenuta nelle pieghe del decreto salva-Imu (Dl 102/2013): prevede, appunto, la possibilità di ottenere in anticipo la quota di prestito statale del 2014.
La Puglia, come noto, aveva ottenuto a luglio 185,9 milioni di prestito per l’abbattimento del debito sanitario. L’anticipazione riguarda l’80% dello stanziamento, appunto 148 milioni.
Soldi che verranno ripartiti tra le Asl in ragione delle rispettive necessità. Va detto che la scorsa settimana la Regione ha immesso nel sistema 250 milioni di cassa riferita al fondo sanitario 2012: sono fondi ordinari, già stanziati, che daranno ossigeno ai pagamenti.
È il caso del Policlinico di Bari, dove sono in arrivo 120 milioni di liquidità: serviranno a ridurre il debito fino a 50 milioni. In totale, sommando le varie operazioni straordinarie (337 milioni ad aprile, 185,9 di prestito ministeriale a luglio, i 148 milioni in arrivo) si arriva a circa 700 milioni di liquidità.
Considerando che a fine 2012 il debito ammontava a circa 740 milioni, e che nel frattempo – ovviamente – le Asl hanno continuato a spendere, la debitoria (intesa come differenza tra fatture ricevute e pagamenti effettuati, perché il debito matura allo scadere dei 90 giorni) si aggirerà sui 400 milioni.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Schittulli nel Consiglio superiore della sanità
Unico pugliese chiamato dal ministro Lorenzin
Il professor Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e presidente nazionale della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), nonché presidente della Provincia di Bari, è stato chiamato a far parte del Consiglio superiore della sanità, organo consultivo tecnico-scientifico del Ministero alla salute.
Oggi, a Roma, si insedierà ufficialmente il nuovo Consiglio superiore di sanità nominato con decreto firmato, il 9 settembre, dal Ministro della Salute, on. Beatrice Lorenzin e resterà in carica per un triennio. Schittulli, unico pugliese nominato dal ministro, allievo del professor Umberto Veronesi, già direttore della Scuola speciale di Senologia chirurgica e già direttore scientifico e capo dipartimento Donna dell’Istituto Tumori di Bari.
da Daunia News
BARI – Ance Puglia-Aqp: protocollo d’intesa pro-imprese
L’accordo prevede anche l’istituzione di un tavolo tecnico congiunto
Meno oneri per le imprese che si aggiudicano appalti AQP attraverso il portale on line. E’ quanto prevede il protocollo di intesa siglato da Ance Puglia e Acquedotto pugliese. Aqp rinuncia alla sua quota parte in favore delle imprese aggiudicatarie: dal 31 luglio 2014 i rimborsi per le gare aggiudicate nel 2013.
L’accordo rende più veloci, trasparenti ed economiche le procedure di partecipazione alle gare d’appalto, bandite dalla società attraverso il portale telematico degli acquisti.
L’accordo tra Ance Puglia e Aqp prevede anche l’istituzione di un tavolo tecnico congiunto finalizzato a definire i criteri oggettivi da applicare nella stesura dei bandi di appalto e, in linea con l’obiettivo di promuovere iniziative utili al rilancio economico delle imprese, ed avviare studi, sperimentazione, sviluppo e diffusione di nuove tecnologie, modelli innovativi e possibili mercati alternativi anche esteri, con particolare attenzione verso l’area del Mediterraneo.
da Daunia News
BARI – Torna il «Varano Lake Triathlon» – Tre giorni tra nuoto, bici e corsa
La manifestazione sul Gargano dal 20 al 22 settembre – Attesi oltre 350 atleti italiani e dal resto del mondo
Il grande Triathlon torna in Puglia. Dal 20 al 22 settembre infatti il Gargano ospiterà il «Varano Lake Triathlon», manifestazione agonistica che si svolgerà intorno al lago di Varano tra i comuni di Cagnano, Carpino e Ischitella. Nella sala giunta del Coni puglia allo stadio «Della Vittoria» l'iniziativa è stata presentata alla stampa.
LE GARE - La manifestazione si comporrà di diverse gare, ma le più importanti saranno sicuramente la «Tri 112,9» che partirà domenica alle ore 9.00 e la «Triathlon extreme», una sfida solitaria di Andrea Di Giorgio che percorrerà oltre 260 km tra nuovo, bici e corsa.
Più abbordabile invece la Triathlon supersprint, con distanze ridotte e iscrizione aperta anche ai ragazzi dai 16anni in su. «La prima edizione dello scorso anno è stata un successo – sottolinea Michele Falco, presidente della Varano Lake Triathlon e organizzatore dell'evento – Sono arrivati ben 280 atleti.
Quest'anno contiamo di superare i 350. Sappiamo già di partecipanti provenienti da nazioni come Australia, Austria, Slovenia e Repubblica Ceca». Dietro l'evento anche una organizzazione imponente: «Gestiamo un'area di oltre 170 km quadrati, che coinvolge anche tre comuni del Gargano. Immaginate quindi l'organizzazione necessaria grazie anche ai tanti volontari che hanno deciso di aiutarci».
TRIATHLON E SUD - «Il problema del Triathlon nel mezzogiorno non è quello del numero delle manifestazioni – fa notare Claudio Meliota, presidente della Federazione Italiana Triathlon Puglia – Solo a settembre avremo tre gare nel giro di 3 settimane.
Quello che mancano sono i partecipanti: il 70% degli iscritti a questa disciplina è sull'asse Torino, Milano, Venezia, e troviamo difficoltà ad attirare gli atleti. Speriamo – conclude Meliota – che siano in molti a partecipare quest'anno, perchè lo scenario del Gargano, con collina, mare e lago, rappresenta un unicum straordinario».
TURISMO – Ma la gara sportiva potrebbe essere solo il volano per l'economia di un intero territorio, come sottolinea Filippo Merolla, assessore al turismo di Ischitella: «Questo evento va tutelato e ripetuto ogni anno. Il territorio trae benefici enormi da queste iniziative. Specie dal punto di visto turistico: quasi tutti i turisti, passato il 15-20 agosto, vano via». Sulla stessa linea il presidente del Parco Nazionale del Gargano, Stefano Pecorella:
«È importante coniugare sport, natura e promozione del territorio. Il Gargano ha già avuto oltre 4 milioni di presenze nel 2012, e queste manifestazioni possono avere un effetto moltiplicatore positivo, specie perchè coinvolge molto le famiglie e i giovani».
Domenico Grimaldi da Corriere del Mezzogiorno/Foggia
BARI – Protezione civile: meteo Puglia, in arrivo precipitazioni e maltempo
LA Protezione civile regionale aggiorna la situazione meteo. Secondo il centro funzionale situato presso l’aeroporto di Palese, la saccatura di origine atlantica attiva sulla scena centro-orientale europea convoglierà nella giornata di domani un sistema perturbato ad attraversare rapidamente il centro-sud italiano, apportando condizioni di instabilità più diffuse e spiccate sulle regioni meridionali.
Dal mattino di domani, giovedì 12 settembre 2013, e per le successive 18-24 ore si prevedono quindi precipitazioni a carattere di rovescio o temporale sulla Puglia. I fenomeni daranno luogo a rovesci di forte intensità, locali grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento
da Stato Quotidiano
BARI – Puglia, piano paesistico fa discutere: a rischio i progetti in corso
È un po’ come prendere una cartina della Puglia e segnare con i pennarelli colorati le coste, i fiumi, le grotte, i boschi, le città, persino le strade panoramiche e gli scorci più belli. Decidendo, per ciascuno, se è possibile costruire e se sì dove, cosa ed a quale distanza.
E soprattutto stabilendo che da oggi (anzi, per essere precisi, dal 2 agosto, quando la giunta ha «adottato» il documento) quelle linee colorate sono invalicabili.
Ecco qui il Piano paesaggistico territoriale della Puglia, ed ecco spiegati i motivi dello scontro intorno a un traguardo che finora nessuna Regione italiana ha ancora tagliato: quello di dotarsi di un sistema di tutele adeguato al nuovo Codice dell’ambiente, non senza rinunce su ciò che è possibile fare del territorio.
La portata della novità non si capirebbe senza dire che rispetto al Piano paesaggistico vigente (Putt), il Pptr copre il 100% del territorio pugliese: entra, cioè, anche nelle città e nelle zone rurali. E dunque si occupa di ciò – la «città consolidata», quella costruita fino agli anni ‘50 – che fino a oggi è stato di quasi esclusiva competenza dei Comuni.
Questo perché oltre che dei beni tutelati «classici» previsti dallo Stato (tra i quali rientrano fiumi, laghi, coste, parchi, aree archeologiche e anche i 156 immobili o aree di interesse pubblico: dalle Tremiti alla gravina di Laterza, ai Trulli alle ville storiche di Bari), il Pptr si occupa pure di 24 «ulteriori contesti»: la città consolidata, ma pure (ad esempio), grotte, doline, pascoli, strade panoramiche, oltre che le aree di rispetto dei boschi, dei parchi e di alcuni beni culturali.
E questa è una novità nella novità: il vincolo «classico» protegge la chiesa rurale, quello «ulteriore» gli alza intorno un muro di altri 100 metri. I vincoli «classici» non cambiano rispetto al Putt, ma anche qui ci sono due novità.
La prima: ora i vincoli sono «vestiti», nel senso che oltre a individuare il bene tutelato dicono anche con estrema precisione cosa si può fare e cosa no (e dunque non sarebbe più possibile costruire Punta Perotti, perché non ci sono più incertezze del Putt). La seconda è che le distanze di sicurezza, pur rimanendo le stesse previste dal Putt (esempio: 300 metri dalle coste, 200 dai fiumi, 150 dalle lame) sono state tutte «resettate».
Anche quelle che alcuni Comuni, in sede di adeguamento dei propri piani regolatori al Putt, avevano ridotto con il consenso della Regione. Oltre che a correggere errori e imprecisioni, la fase delle osservazioni (che si chiude il 6 ottobre) servirà proprio a questo: sistemare i vincoli e ridurre le distanze di sicurezza, se ciò è possibile senza compromettere le necessità di tutelare il paesaggio. Ma nel frattempo la nuova stagione è già cominciata.
Dal 2 agosto sono infatti in vigore le norme di salvaguardia previste dal Codice dell’Ambiente. Anche se il piano non è ancora approvato (serve il voto del Consiglio regionale), tutto ciò che è in contrasto con le tutele individuate dal Pptr non si può più fare. Con una eccezione: le norme di salvaguardia non riguardano gli interventi che al 2 agosto (anche se non compatibili con il Pptr) avevano ricevuto il parere paesaggistico, oltre che quelli già in corso.
E naturalmente le opere di interesse pubblico, che non vengono toccate. Più che sulla parte dei vincoli (che, come detto, si può modificare), la partita si gioca su salvaguardia ed eccezioni. In questi giorni, infatti, i Comuni stanno verificando lottizzazioni e piani particolareggiati per verificare se sono o meno compatibili con il Pptr.
Se non lo fossero, ovviamente, non potrebbero procedere al rilascio dei permessi di costruire. Per risolvere il problema ci sono due possibilità (o far ripresentare il progetto rendendolo conforme, oppure presentare una osservazione al Pptr per far eliminare il vincolo). Ma l’una o l’altra richiederanno tempo, da qualche mese (dice la Regione) fino a molti anni (dice l’esperienza): anche se l’osservazione viene accettata, bisognerà infatti aspettare l’approvazione definitiva del Pptr da parte del Consiglio regionale.
Dal punto di vista dei Comuni, la modifica alle norme transitorie è dunque la scorciatoia rispetto alla soluzione tecnica. Ma richiederebbe il ritiro e la ri-adozione del Pptr, facendo ripartire il procedimento da zero: ecco perché lo scontro da tecnico diviene politico, ed ecco anche perché (probabilmente) la giunta Vendola ha preferito il blitz agostano piuttosto che il confronto preventivo sulle norme di salvaguardia.
Ma ai Comuni non piace nemmeno l’obbligo di sottoporre d’ora in avanti le lottizzazioni ad accertamento di compatibilità paesaggistica, una incombenza cui possono sottrarsi soltanto quelli che hanno i piani regolatori «coerenti» con il Putt. Sono circa 70 su 285, tra cui l’unico capoluogo è Brindisi: segno che la tutela del paesaggio, fino ad oggi, non è stata una priorità dei Comuni pugliesi.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Giannini:aumenti biglietti trasporto pubblico previsti da legge
L’ASSESSORE ai Trasporti, Gianni Giannini, comunica che “la Giunta regionale nella seduta dello scorso 2 agosto, ha provveduto ad approvare l’adeguamento al tasso di inflazione ISTAT dei prezzi dei biglietti di corsa semplice e degli abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico regionale e locale.
L’incremento applicato del 7,3% è relativo agli anni 2010, 2011 e 2012 ed è stato effettuato per adempiere a quanto previsto sia dalla legge regionale n. 18/2002, che prevede incrementi annuali, sia dai contratti di servizio stipulati con le imprese di trasporto negli anni 2005 e 2009.
Tanto tenuto conto che l’ultimo incremento tariffario risale all’anno 2010 con riferimento al 2009”. “Pertanto, nessun aumento è stato discrezionalmente deciso. Invero, come già detto, si è trattato dell’adempimento di un obbligo a carico della Regione.
Va detto, inoltre, che erano già state formulate specifiche diffide preannuncianti azioni giudiziarie che avrebbero determinato aggravi contabili con conseguente danno erariale”. “Fattispecie diversa – spiega l’assessore – è quella relativa alla eliminazione della possibilità per gli utenti che acquistano abbonamenti per l’utilizzo di treni della lunga percorrenza di usufruire dell’”estensione regionale “ che consente l’utilizzo anche dei treni regionali pagando non il costo dell’intero abbonamento regionale, ma solo un piccolo sovrapprezzo.
Tale agevolazione prevede il concorso della Regione con proprie risorse a copertura del mancato introito per Trenitalia. La suddetta agevolazione è stata sospesa unilateralmente dalla società Trenitalia a partire dal 1° settembre, sull’errato presupposto che la Regione non avesse più intenzione di mantenere l’agevolazione fino a fine anno”
. L’intervento dell’assessore Gianni Giannini ha chiarito l’equivoco: pertanto l’agevolazione sarà ripristinata dal 1° ottobre. Coloro che hanno stipulato l’abbonamento nel mese di settembre senza l’agevolazione, potranno richiedere il rimborso delle maggior somma corrisposta direttamente presso la sede della Direzione Regionale di Trenitalia, sita in via G. Petroni, 10/B Bari.
da Stato Quotidiano
BARI – Banca germoplasma a Foggia, Losappio scrive a Nardoni
Michele Losappio
LETTERA del presidente del gruppo SeL in Consiglio regionale, Michele Losappio, all’assessore alle Risorse agricole, Fabrizio Nardoni. “Gentile Assessore, come sai la Banca del germoplasma, oggi Istituto per la Genetica Vegetale, che il CNR gestisce a Bari, è in procinto di trasferimento nel Comune di Foggia per decisione della Direzione dello stesso CNR.
Non credo ci sia nulla da obiettare ad un potenziamento in quel territorio di quelle risorse ed energie che fanno sistema con la vocazione agricola della Capitanata, ma al momento non appare chiaro
– né all’opinione pubblica, né a chi è quotidianamente impegnato nella valorizzazione e nella tutela della biodiversità e delle risorse genetiche vegetali – come questo avverrà in considerazione dei tagli ministeriali dei fondi della ricerca, e cosa si determinerà nel Centro barese che è stato dotato delle attrezzature necessarie”.
“In sostanza c’è il timore che a fronte di una nebulosa possibilità su Foggia, si determini una crisi certa a Bari, con una perdita secca di quel patrimonio e di quelle esperienze e conoscenze. Immagino che la Regione, chea pure non ha responsabilità dirette, possa e debba seguire la vicenda interpellando le autorità preposte e chiedendo ed ottenendo le garanzie necessarie. E’ quanto sono a chiederTi con questa nota, certo della Tua sensibilità e disponibilità”.
da Stato Quotidiano
BARI – Meteo, sole e punte 33 gradi Domenica nel Foggiano
NESSUNA novità nel contesto meteorologico di Puglia, Basilicata e Molise sempre ben protette da un campo anticiclonico. Cieli pertanto che si manterranno generalmente sereni o poco nuvolosi per tutto il corso della giornata. Temperature senza variazioni significative nei valori minimi, in ulteriore aumento nei massimi. Si attenua il Maestrale. Mari tendenti a poco mossi.
VENERDI‘: L’anticiclone delle Azzorre prolunga la fase stabile e generalmente soleggiata sulle regioni di Sud-Est. Tuttavia aria più umida mediterranea determina il transito di un po’ di nuvolaglia sparsa con rischi di maggiori addensamenti e qualche piovasco lungo la dorsale lucana. Clima gradevole con temperature stabili nei valori minimi, in lieve calo nei massimi.
Ventilazione debole dai quadranti settentrionali. Mari quasi calmi o poco mossi.
SABATO: Condizioni anticicloniche prevalgono sulle regioni di Sud-Est con cieli generalmente soleggiati per tutto il corso della giornata su Molise, Basilicata e Puglia. Temperature stabili o in lieve aumento nei massimi. Ventilazione debole dai quadranti settentrionali, mari quasi calmi o poco mossi. Foggiano: Sole fino a Domenica con temperature fino a 33 gradi.
da Stato Quotidiano
BARI – Miss Italia, finale regionale, II posto per 20enne di Manfredonia
Prefinaliste Nazionali e Miss Puglia (st)
MARIA Selena Filippo, 21 anni, di Acquaviva delle Fonti (BA) è Miss Puglia. Rappresenterà la regione direttamente alle Finali Nazionali di Miss Italia. Coi suoi grandi occhi verdi, un sorriso raggiante e i suoi 175 centimetri d’altezza ha conquistato pubblico e giuria.
La proclamazione è arrivata solo a tarda notte, mercoledì sera, in piazza Cesare Battisti a Foggia, dove si disputava la Finalissima regionale dello storico Concorso di bellezza. Dopo due anni Maria Selena ci riprova: nel 2011 arrivò a Montecatini Terme con la fascia di Miss Rocchetta Bellezza Puglia. Studia all’Università di Bari e, per scaramanzia, preferisce non parlare dei suoi sogni. Per ora le basta la corona:
“Non potevo desiderare altro”. A Monopoli aveva conquistato il titolo valido per l’accesso alle Prefinali Nazionali ma, dopo essersi assicurata anzitempo un posto in Finale, cede la fascia di Miss Deborah Puglia a Fabrizia Santarelli, 20 anni di Bari, arrivata terza. Studia Giurisprudenza e c’era anche lei a Montecatini due edizioni fa. Alla seconda classificata spetta invece il titolo di Miss Rocchetta Bellezza Puglia: è Giuliana D’Oria, 20enne di Manfredonia (FG), iscritta alla Facoltà di Scienze dei Beni Culturali a Foggia, col sogno di diventare indossatrice
. Partiranno per Jesolo insieme alle altre Prefinaliste Nazionali già elette nel corso delle selezioni regionali: Miss Eleganza Puglia Valeria Gaggiano, 22 anni di Nardò (LE); Miss Cinema Puglia Carmen Cimminiello, 19 anni di Ostuni (BR); Miss Wella Puglia Miriana Di Franco, 20 anni di Corato (BA); Miss Miluna Puglia Rosa Fariello, 18 anni di Manfredonia (FG); Miss Ragazza In Gambissima Roberta Losapio, 20 anni di Bisceglie (BT) e Miss Ragazza Sportiva Flavia Patruno, 20 anni di Corato (BA). I flash sono tutti per Giusy Buscemi, Miss Italia 2012, l’ospite d’onore della serata.
Accanto a lei, in giuria, c’era Alessandra Monno, Miss Puglia 2012 che quest’anno ha ceduto il titolo. Per nulla tradita dall’emozione di presentare nella sua città, seppure fosse tanta, Maria Rosaria Rollo, saldamente alla conduzione di uno spettacolo pieno di sorprese, a cominciare dall’esibizione di Ottavio De Stefano. Il cantante foggiano, che ha partecipato alla passata edizione di Amici, ha regalato due straordinarie interpretazioni al suo pubblico.
La comicità di Tommy Terrafino, il comico pugliese da Zelig Off, fa centro e manda in tilt l’applausometro: le risate non si contano. Ma a far girare la testa è il raffinato burlesque della ballerina e coreografa brasiliana Cintia Moreira. In tour con Miss Italia anche Vittoria De Santis, la cantautrice che ha partecipato a X Factor 5: non si è persa una piazza e incanta anche il capoluogo dauno. Le Miss preparano le valige per Jesolo: ora tocca ai loro conterranei votarle per riportare il titolo di Miss Italia in Puglia dopo 14 anni
. da Stato Quotidiano
Bari – Indicazione latte UHT, no Bruxelles, Labbate: male per consumatori
NONOSTANTE si susseguano in Puglia gli allarmanti casi di SEU (Sindrome emolitica uremica), infezione provocata dal batterio escherichia coli presente nel latte di dubbia provenienza, e siano stati posti sotto sequestro diversi caseifici nella sola Provincia di Bari, i consumatori ed i sani e onesti allevatori pugliesi si vedono infliggere un ulteriore colpo da Bruxelles
. La Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, infatti, annuncia il respingimento del decreto sull’etichettatura del latte UHT, quello a lunga conservazione.
“L’etichettatura dei prodotti alimentari è fondamentale per una maggiore e necessaria chiarezza sulla provenienza delle materie prime, ma soprattutto per tutelare il consumatore da possibili, e sempre più diffuse frodi alimentari – dichiara Giuseppe L’Abbate, MoVimento5 Stelle, componente della Commissione Agricoltura
– Per questo riteniamo inopportuna la decisione dell’Unione Europeadi respingere il progetto di decreto per l’indicazione in etichetta dell’origine del latte a lunga conservazione (latte UHT), di quello pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura.
Il consumatore deve essere libero di scegliere i prodotti che vuole consumare, ed è libero di farlo solo se ha a disposizione tutte le informazioni necessarie a riconoscerne la provenienza
. È necessario prevedere delle specifiche modalità di indicazione dell’origine di tutto il latte che consumiamo, poiché contrariamente a quanto molti consumatori si aspettano, non tutto quello che troviamo nei nostri supermercati è latte italiano. Chiediamo a questo Governo di risolvere, una volta per tutte, la partita sull’etichettatura di origine dei prodotti agricoli e alimentari – conclude L’Abbate
– Una materia così delicata non può accettare veti da quei Paesi membri che, non potendo vantare le nostre caratteristiche di pregio, qualità e genuinità, ostacolano l’introduzione di norme indispensabili a garantire la salute dei consumatori e la sopravvivenza di migliaia di aziende italiane. Imprese che rispettano rigidi disciplinari di produzione, ma che al contempo sono costrette a patire i danni di una contraffazione e imitazione senza eguali”
. da Stato Quotidiano
BARI -Fotovoltaico, la Puglia beffata da azienda russa
I fornitori non pagati, gli agricoltori raggirati, la ricchezza prodotta ogni giorno dal sole che finisce in Svizzera e Lussemburgo. Lo sviluppo è finito, la saturazione è vicina, i primi segnali dicono che la bolla del fotovoltaico sta per scoppiare
. Con il rischio che in Puglia, la regione che in Italia ospita il maggior numero di pannelli, rimangano soltanto macerie
. A luglio il Tribunale di Bari ha ammesso al concordato preventivo il più grande contractor pugliese e uno dei maggiori del Mezzogiorno.
La Saem di Altamura, 70 milioni di fatturato e 130 dipendenti (oggi in gran parte in cassa integrazione), realizzava impianti fotovoltaici «chiavi in mano» in Puglia, Basilicata e Calabria.
Fondata dalla famiglia Maggi, nel 2009 la maggioranza della Saem era stata acquistata dalla Kerself di Correggio, il più grande installatore italiano, una società quotata in Borsa (ed oggi fallita) che fa capo – tramite l’inglese Avelar Energy – alla Renova dell’oligarca Viktor Vekselberg, un russo residente in Svizzera.
Entrambe (Avelar e Renova) per anni hanno fatto shopping di parchi fotovoltaici in Puglia e sono tra i maggiori operatori del settore: nel cda di Avelar c’erano il salentino Roberto De Santis e Massimo Decaro, l’uomo di Marcello Dell’Utri arrestato a Napoli.
Per anni in Puglia gli impianti fotovoltaici fino a un megawatt non richiedevano autorizzazione regionale: bastavano una Dia e 2 milioni di euro, investimento che grazie agli incentivi statali si ripagava sei volte nel giro di dieci anni.
La norma è stata abrogata nel 2011, ma il danno ormai è fatto perché intanto sono spuntati 1.813 piccoli impianti. E senza alcun controllo: bastava chiedere quattro Dia su quattro suoli contigui per saltare ogni procedura di controllo e ritrovarsi con un parco da 10 milioni di euro.
La Saem ha realizzato e gestito decine e decine di impianti da un megawatt, anche per conto della Kerself: nel solo 2011 ne ha costruiti per 100 megawatt, lo scorso anno per altri 66.
Lavori effettuati in parte per conto dei russi di Kerself e subappaltati in buona parte ad una quarantina di piccole imprese della Murgia barese e materana.
Solo che Kerself pagava con il contagocce, e così Saem ha accumulato 60 milioni di debiti con fornitori e banche. I subappaltatori, in particolare, avanzano fino a un milione di euro l’uno, e con il concordato – se tutto va bene – ne prenderanno solo il 20% tanto da rischiare a loro volta il fallimento.
I fratelli Maggi, altamurani, imprenditori capaci che per anni sui giornali specializzati hanno tuonato contro gli speculatori del settore, fondano la Saem prima del boom. Nel 2009 il 55% viene rilevato (per alcuni milioni di euro) dalla Kerself, una società quotata in Borsa che realizzava impianti in tutta Italia.
Quando i soldi della quotazione finiscono, Kerself chiude i rubinetti e comincia ad accumulare debiti anche con Saem. A febbraio 2012 i fratelli Maggi sottoscrivono l’aumento di capitale di Kerself conferendo le restanti quote della Saem, che dunque diventa quasi interamente dei russi.
Lo scambio rientrava nel piano di risanamento della società emiliana, che a fine 2012 cambia nome (Aion) e chiede il concordato preventivo. Ma a marzo il commissario nominato dal Tribunale di Reggio Emilia rileva «operazioni in frode ai creditori» (il tentativo di vendere alcuni impianti) facendo scattare il fallimento e le indagini della procura. Kerself/Aion e le società del gruppo hanno però portato a termine il loro lavoro.
I parchi fotovoltaici, costruiti su terreni agricoli, sono regolarmente in esercizio. E la proprietà è sempre loro, ma è stata trasferita all’estero. Vedi i 39 impianti (tra cui gli ultimi 11 della Saem) finiti in pancia alla Aveleos, joint venture tra Avelar (49%) e la lussemburghese Enovos (51%) in cui si ritrovano sempre gli stessi nomi.
Oltre ai subappaltatori, ai fornitori ed ai professionisti (uno dei quali a febbraio aveva chiesto il fallimento della Saem), non hanno visto un centesimo nemmeno gli agricoltori pugliesi e lucani che stanno affittando i suoli su cui sorgono gli impianti: speravano di incassare fino a 30mila euro l’anno a ettaro.
E c’è da scommettere che tra dieci anni, quando finirà il ciclo di vita dei moduli, i pannelli solari (che sono rifiuti speciali) rimarranno abbandonati nei campi: le fideiussioni adesso sono carta straccia, a pagare per la rimozione dovranno essere i Comuni.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
Il gotha della musica pugliese celebra Enzo Jannacci, “sindaco di Milano”
La serata ha inaugurato Mo' l'estate Spirit
Ecco il video con le immagini dell'omaggio musicale tutto pugliese a Enzo Jannacci, andato in scena lo scorso weekend a Masseria Sant'Agapito, con le interviste a Erika Mou e Cosimo Damiano Damato, tra i protagonisti della serata attraverso una ricercata interpretazione di brani e testi tra i meno conosciuti dell'antologia del cantautore milanese.
Con la Mou e Damato si sono esibiti anche Patrizia Cirulli, El Peligroso, Favonio, Mimmo Epifani & Fausto Mesolella, Renzo Rubino per tributare il loro omaggio al grande Jannacci e per finire, poi, tutti insieme sul palco a cantare un originale "Quelli che…".
Fabrizio Sereno da Foggiacittaaperta
Universita’: affitti, da Sicet Puglia le regole per i fuori sede
Studenti
Tra qualche settimana parte il nuovo anno accademico nelle citta’ pugliesi sede di atenei (Bari, Foggia, Lecce e Taranto) dove gli studenti appena diplomati si apprestano alla ricerca di un posto letto per evitare il pendolarismo dai comuni di residenza.
Il Segretario generale del Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) Cisl di Puglia, Paolo Cicerone, osserva che i ”numerosi cambiamenti di alcune norme in materia abbiano migliorato aspetti fiscali sia per i proprietari che per i condomini a patto che i contratti siano regolarmente registrati”.
Il Sicet, per questi motivi ricorda queste semplici regole: – Il contratto di locazione va redatto sempre in forma scritta. – La Legge 431 del 1998 ha introdotto per gli studenti universitari il contratto con una durata minima di sei mesi e un massimo di tre anni con possibilita’ di subentro. – Il canone di locazione e’ quello stabilito tra proprietari e OO.SS. degli inquilini stipulati in comune che prevedono agevolazione fiscali sia per i proprietari che per gli studenti. – Gli studenti potranno detrarre un 19% per canoni pagati non superiore ad euro 2.633,00
da Stato Quotidiano
Bari – Epifani: “Beffa esclusi dal concorsone del 2012″
In primo piano il consigliere regionale G.Epifani
«NON possiamo accettare che questo stato di cose si cristallizzi ma la politica assieme ai sindacati deve avviare una battaglia decisa per una difesa coerente e non casuale del diritto al lavoro che è tutt’uno con la dignità di ogni persona» è l’appello del consigliere Giovanni Epifani (Pd) in merito alla vicenda dei vincitori del concorso del 2012 per la scuola ai quali è stata negata la cattedra. «Come è possibile che solo alcuni, meno della della metà, dei 12mila vincitori del cosiddetto concorsone del 2012 a settembre potranno lavorare nelle scuole?
C’è chi ha vinto ma non potrà ottenere il posto di lavoro che gli spetta di diritto, addirittura per alcuni di loro non sarà possibile neanche rientrare nelle gradutorie ad esaurimento (GaE). Come può una persona che ha vinto regolarmente un concorso pubblico sentirsi dire che quel concorso non è più valido e che gran parte delle nuove assunzioni attingeranno alle GaE, causa spending review e blocco dei pensionamenti? Perché ogni volta il sistema italiano va in corto circuito e produce una serie di eccezioni per le quali i diritti fondamentali non valgono?
É colpa delle lobby dei concorsi che creano profitto? O dobbiamo pensare che lo Stato per l’ennesima volta ha sbagliato nel fare i calcoli?» si chiede Epifani. Sta di fatto che il ministero ha annunciato che le disponibilità di cattedra sono notevolmente inferiori rispetto a quelle previste «come se una qualsiasi amministrazione pubblica, ad esempio un Comune, indicisse un concorso per 10 posti di lavoro e poi si tirasse indietro dicendo di aver fatto male i conti» ironizza il consigliere
. «A sostenere questi concorsi ci sono migliaia di uomini e donne che studiano duramente, che sostengono delle prove e dei costi, che coltivano ambizioni e che in base a queste fanno delle scelte di vita. Uomini e donne il cui diritto al lavoro gli viene negato dallo Stato, quello stesso Stato che fa le battaglie per la tutela dell’occupazione nelle aziende private e che poi dimentica la dignità delle persone quando è esso stesso a bandire i concorsi.
Una logica questa tutta italiana che oltre al danno non risparmia neanche la beffa proprio come nel caso degli esodati, altra eccezione tipica del nostro sistema che per l’ennesima volta priva i cittadini di quanto spetta loro» conclude Epifani.
da Stato Quotidiano
BARI — Viaggiare su bus e treni costa di più
In Puglia applicati aumenti del 7,3% In ritardo Lecce, Taranto e Foggia: pronti gli adeguamenti alle tariffe concordate ad agosto Ferrovie del Sud Est
Ferrovie del Sud Est
Scattati gli aumenti per il servizio di trasporto pubblico in Puglia, secondo quanto stabilito dalla giunta regionale il 2 agosto scorso.
La delibera prevede un incremento del 7,3 per cento sui biglietti, dovuto all’adeguamento del tasso di inflazione Istat che non veniva ritoccato dal 2010.
In realtà bisogna fare distinzione tra corse urbane ed extraurbane: per le urbane i comuni non capoluogo di provincia dovranno aumentare il ticket di corsa semplice da 80 centesimi a 90, mentre per i capoluoghi di provincia da 90 centesimi a un euro. Una disposizione che non tutti hanno applicato, ma nella maggior parte dei casi sono pronti ad attuarla. È il caso di Lecce.
Come spiega l’assessore al Traffico, Luca Pasqualini. «Sicuramente dobbiamo adeguare le tariffe – commenta – ma è chiaro che prima di aggiornarle dovremmo effettuare una discussione e quindi approvare una delibera in giunta.
Abbiamo comunque l’obbligo di adeguarci, vedremo nelle prossime settimane che decisione prendere». L'assessore Giannini Stesso discorso a Foggia e Taranto, mentre per quanto riguarda Bari, il capoluogo di regione aveva già effettuato un aumento poco più di un anno fa (il biglietto di corsa semplice costa ora un euro). Mentre Brindisi farà partire da oggi l’adeguamento.
Come comunica la Stp. «In attuazione del provvedimento di giunta – scrive la società di trasporti – si adotteranno le tariffe minime previste per il biglietto di corsa semplice pari ad un euro per Brindisi e 90 centesimi per gli altri comuni della provincia. Sono mantenute le agevolazioni per studenti e pensionati».
Discorso differente invece per le corse extraurbane e per i treni, gestiti da Ferrovie del Sud Est, Ferrovie Appulo lucane, Ferrovie del Gargano, Ferrotramviaria, Trenitalia e il consorzio Cotrap (che riunisce le società di trasporto provinciali).
Qui l’aumento dipende ovviamente dai chilometri di percorrenza. Non è previsto innanzitutto nessun incremento per le tratte al di sotto dei 15 chilometri (che restano al costo di un euro).
Per tutto il resto, gli incrementi variano dai dieci centesimi (come ad esempio sulla tratta fino a 20 chilometri che passa da un euro e 30 a un euro e 40) a un euro e 40 come ad esempio per la tratta massima di 300 chilometri dove il biglietto di corsa semplice passa dai 19 euro e 30 ai 20 euro e 70.
Formule più vantaggiose sono state previste sugli abbonamenti, dove si registrano sempre aumenti, in alcuni casi toccano anche i 14 euro in più, ma si è cercato comunque di offrire agevolazioni, rispetto all’acquisto dei singoli biglietti.
Ad esempio l’abbonamento da 52 corse per le distanze di 300 chilometri, nel 2010 costava 200 euro, ora costerà 214 euro. Con un risparmio comunque di oltre 800 euro nel momento in cui si acquista questa formula rispetto ai biglietti di corsa semplice.
«Sono adeguamenti che siamo stati costretti ad effettuare – spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Gianni Giannini – anche perché sulla Regione pendevano da parte delle imprese dei servizi di trasporto richieste di diffide ad adempiere a quanto previsto dalla normativa dei contratti, con riserve di azioni risarcitorie.
Vorrei ricordare – conclude Giannini – che le tariffe sono rimaste ferme dal 2010». Tutte le Stp e le ferrovie si sono adeguate al nuovo tariffario, avvertendo gli utenti delle modifiche apportate sui biglietti e sugli abbonamenti.
Critiche sono arrivate a riguardo dagli studenti. «Si tratta di un incremento – spiegano i ragazzi della Rete della Conoscenza – che nella somma degli effetti della crisi e delle politiche di tagli e privatizzazioni non fa che aggiungere un ulteriore peso ai già soffocati redditi dei cittadini pugliesi e non.
In particolare per gli studenti, tra i principali soggetti utilizzatori dei trasporti pubblici per la propria formazione, l’aumento dei costi dei trasporti significa compromettere ancora di più le possibilità di accesso ai saperi, già gravemente danneggiate da anni di politiche di privatizzazione e mercificazione degli stessi».
Gli studenti denunciano l’intero sistema della mobilità regionale. «È al collasso – concludono i ragazzi – e necessita di una pronta azione di coraggio e di una dura battaglia politica affinché si inverta la rotta, investendo sui mezzi, sull’integrazione modale, tariffaria e gestionale, fino ad piano di riconversione industriale».
Da qui l’appello alla Regione affinché blocchi gli incrementi Istat e riprogetti l’intero sistema di trasporto pubblico nel territorio.
Samantha Dell’Edera da Corriere del Mezzogiorno/Foggia
BARI – ANCI Puglia chiede proroga termini Piano Paesaggistico Territoriale Regionale
Il presidente dell'Anci Puglia Gino Perrone
CON riferimento al nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Puglia (PPTR) adottato dalla Giunta regionale con delibera del 2 agosto 2013, n.1435 e pubblicato il successivo 6 agosto 2013 (n.108, BURP), l’ANCI Puglia, anche al fine di rendere concrete ed effettive le doverose e imprescindibili esigenze di controllo e partecipazione dei Comuni pugliesi al processo di perfezionamento del relativo iter amministrativo e politico di approvazione, chiede una proroga del termine fissato per la formulazione delle osservazioni e deduzioni di legge.
“L’evidente opportunità di tale differimento, – sottolinea il presidente Luigi Perrone – anche in considerazione del carattere estivo di parte dell’arco temporale interessato, appare peraltro pienamente in linea con lo spirito del predetto Piano Paesaggistico, definito in termini di “Piano delle certezze e della trasparenza” dalla stessa Assessore Barbanente in sede di conferenza stampa di presentazione tenutasi, alla presenza del presidente Vendola, il 6 agosto u.s..
L’ANCI Puglia è certa dell’accoglimento della presente richiesta di proroga, confidando nella sensibilità istituzionale delle Autorità regionali coinvolte e nel desiderio comune di confronto e collaborazione per garantire al territorio l’adozione di uno sviluppo durevole e sostenibile.
da Stato Quotidiano
BARI – Calendario Venatorio, in Puglia dal 15 settembre al 29 gennaio 2014
CON i provvedimenti deliberativi n.1549/2013 e n.1550/2013 sono rispettivamente approvati dalla Giunta regionale il Programma e il Calendario venatorio regionali per l’annata 2013/2014. In rapporto al calendario venatorio, l’amministrazione regionale ha valutato di evidenziare le date di apertura e di chiusura della stagione venatoria per ogni singola specie, come riportato in allegato alla delibera GR n. 1550/2013
. I provvedimenti sono pubblicati nel bollettino ufficiale regionale n.113 del 20 agosto 2013. Lo stanziamento previsto nel Bilancio 2013 ammonta a 2 milioni di euro. La Stagione è fissata dal 15 settembre 2013 al 29 gennaio 2014 per i residenti nella regione. Per gli extraregionali, comunque in possesso di autorizzazioni annuali o di permessi giornalieri rilasciati dagli ATC pugliesi, l’esercizio venatorio è consentito da domenica 6 ottobre fino a domenica 5 gennaio 2014.
da Stato Quotidiano
BARI – Puglia, Comuni in rosso in 14 rischiano il «crac»
Nei bilanci dei Comuni pugliesi sono nascosti debiti per 2,2 miliardi di euro, pari a circa 550 euro per ciascun cittadino. E un crescente numero di amministrazioni locali si trova in situazione di squilibrio economico-finanziario, cioè con le spese che superano le entrate. Non è il crac, ma alcuni casi vanno osservati con grande attenzione tanto da aver fatto scattare le procedure di rientro previste dalla legge: il più importante è Foggia, in situazione di squilibrio dal 2009 e oggi sottoposta a procedura di riequilibrio.
A fare il punto della situazione è stata la Corte dei Conti, che ha presentato la relazione sulla finanza degli enti locali. Ed in Puglia il quadro è di vigile attenzione, perché alcuni Comuni si trovano in stato di squilibrio ormai fisiologico: 14 quelli accertati nei bilanci 2011 (si veda la tabella in alto), già 12 (ma il dato è parziale perché i termini di approvazione dei consuntivi non sono ancora scaduti) quelli dichiarati in via presuntiva per il 2012.
Ed altri 25 Comuni (da Toritto a Vieste, da Salice Salentino a Mottola) sono secondo la Corte in situazione di «squilibrio effettivo »: nel 2011, pur avendo chiuso i bilanci con un avanzo di amministrazione positivo, hanno presentato differenze negative rispetto a fondi vincolati, spese in conto capitale, ammortamenti e debiti fuori bilancio che portano comunque la gestione ordinaria in «rosso»
. Nei casi di squilibrio la legge prevede l’intervento della Corte dei Conti, che controlla i bilanci e impone le misure di correzione urgenti: in caso di mancato adempimento scattano una serie di sanzioni (che possono arrivare allo scioglimento del Consiglio comunale), ma per i cittadini queste situazioni significano un incremento delle tasse locali e dei costi dei servizi a domanda individuale (dalle mense ai trasporti agli asili nido). Ne sanno qualcosa a Foggia, in squilibrio strutturale ormai da 4 anni seppur con saldi decrescenti (46 milioni nel 2009, 22,2 nel 2010, 13,5 nel 2011).
Per tentare di evitare il crac il Comune ha chiesto 37,4 milioni attraverso la procedura di riequilibrio pluriennale, una sorta di pre-dissesto che blocca gli eventuali pignoramenti e consente di attingere a un fondo rotativo statale. A fronte del prestito, però, scatteranno le aliquote massime e una serie di vincoli di spesa: si evita comunque il dissesto (che comporta anche l’azzeramento dell’amministrazione), cosa che negli ultimi due anni ha interessato sia San Nicandro Garganico (2012) e Zapponeta (2013)
. In situazione di pre-dissesto si trova anche Casarano, in squilibrio finanziario ormai dal 2009: l’amministrazione salentina ha chiesto al fondo rotativo un prestito di 5 milioni, ma sui conti dell’ente è aperta un’indagine della Guardia di Finanza: tra le spese nel mirino, i fondi per le stagioni teatrali e una fideiussione da 1,3 milioni per la ristrutturazione dello stadio comunale.
Complessivamente, ricorda la Corte dei Conti, dal 1989 a oggi sono 37 i Comuni pugliesi che hanno dichiarato il dissesto. Dopo Taranto (2007) non si sono più registrati casi eclatanti, anche se ci sono 5 procedure di dissesto ancora aperte: oltre a quella del capoluogo jonico e dei due piccoli centri dauni, ci sono Guagnano e Palagianello che risalgono addirittura al 1989 e al 1995. Sul fronte complessivo dei bilanci, ai 2,2 miliardi di debiti (in lieve diminuzione rispetto al 2010) si contrappone un patrimonio valutato in 7,7 miliardi. Sono 6 (tutti medio-piccoli) i Comuni che nel 2011 non hanno rispettato in vincoli del Patto di stabilità – esponendosi alle relative sanzioni – mentre il quadro relativo al 2012 si conoscerà soltanto a fine anno.
MASSIMILIANO SCAGLIARIN da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI –Piano Paesaggistico – Zullo: “Rivedere il procedimento”
Il consigliere I.Zullo
INTERVENTO di Ignazio Zullo, capogruppo del PdL in Consiglio regionale. “Attendevo la presa di posizione del collega Amati sul Piano Paesaggistico approvato agli inizi delle ferie agostane con una tempistica che mette in difficoltà i Comuni, convinto che si sarebbe distinto da un PD attestato a difensore d’ufficio delle pratiche vendoliane.
Aspettavo il suo intervento: se l’avessi anticipato, infatti, sarei stato ri-tacciato dal suo capogruppo come il ‘signor no’. Romano giri quell’attributo ad Amati e se proprio vuole, mi dia del ‘copione’.
Ad Amati rivolgo l’invito di prodursi nello sforzo di far comprendere a Romano che non può continuare ad essere lo specchio magico di Vendola: noi non siamo al servizio della regina di Biancaneve, ma della collettività. Al collega Amati – il quale ritiene la sostanza della discussione del Piano in 5^ Commissione meritevole di considerazione, al di là del procedimento – devo dire che chi fa politica nelle istituzioni non può chiudersi nelle proprie stanze pensando di interpretare i bisogni dei territori, nè ritenere che le audizioni dei Sindaci e dei soggetti portatori di legittimi interessi diffusi, possono essere sufficienti a guidare l’azione politica verso l’equità, il senso di giustizia e l’imparzialità se a monte delle audizioni non si è data la possibilità ai territori, alle categorie professionali, al mondo delle Associazioni, all’insieme degli organismi preposti al controllo, all’imprenditoria e a chiunque si dedicherà all’attuazione, di esercitare un minimo di confronto.
Non si può certo affermare che il dibattito si possa sviluppare con piena cognizione di causa sulla complessità del Piano, così determinante per la tutela del territorio e del paesaggio e per lo sviluppo, l’occupazione e il lavoro, nel periodo di trenta giorni intercorrenti tra il 6 agosto, data di pubblicazione ed il 6 settembre, data fissata per la scadenza dei termini. Audire in Commissione soggetti pur legittimati ma che avranno avuto poco tempo per il confronto, non ci aiuta a venir fuori dall’autoreferenzialità della politica
. Ecco perché il pericolo del mancato coinvolgimento dei territori e delle organizzazioni professionali, di volontariato e di controllo sull’attuazione del Piano, paventato per primo dal Vice-Presidente del Consiglio Marmo, va raccolto e vanno riviste le procedure. Se abbiamo richiesto ed ottenuto identico percorso per il Piano Rifiuti, perché non invocare anche per il Piano Paesaggistico uno slittamento dei tempi, tanto necessario quanto determinante ai fini della partecipazione?
Per questo mi rivolgo ai colleghi capigruppo, primo fra tutti Losappio, affinché, ragionevolmente si offra ampia possibilità di partecipazione dei territori. Per quanto riguarda il PD, conoscendo la rude e incomprensibile ostilità preconcetta di Romano e Blasi, non mi resta che confidare nel collega Amati e nel Presidente Pentassuglia”.
da Stato Quotidiano
Marotta supercommissario liquidatore delle Comunità Montane di tutta la Puglia
Funzionario Inps, già sindaco di Anzano di Puglia
Giuseppe Marotta
Vendola ha scelto Marotta «in ragione della esperienza già maturata nell’attività di liquidazione della soppressa Comunità montana dei Monti Dauni Meridionali a lui affidata con decreto del Presidente della Giunta regionale 8 marzo 2010 n. 224, nonché della provata professionalità nel corso della stessa attività di liquidazione»
Giuseppe Marotta, funzionario INPS, e già sindaco di Anzano di Puglia, di cui è originario pur risiedendo a Foggia, è stato nominato commissario liquidatore di tutte le Comunità Montane della Puglia. Il decreto, n. 550 del 9 agosto scorso, porta la firma del presidente della Regione Nichi Vendola; che ha scelto Marotta «in ragione della esperienza già maturata nell’attività di liquidazione della soppressa Comunità montana dei Monti Dauni Meridionali a lui affidata con decreto del Presidente della Giunta regionale 8 marzo 2010 n. 224, nonché della provata professionalità nel corso della stessa attività di liquidazione».
Il decreto, già operativo perché pubblicato sul BUR (Bollettino Ufficiale Regionale) del 14 agosto scorso, stabilisce anche che: «I Commissari già nominati con il compito di provvedere alle attività di liquidazione e ai compiti previsti dall’art. 15 della legge regionale n. 36/08, con i decreti del Presidente della Giunta regionale 8 marzo 2010 n. 221, n. 222, n. 223, n. 224, n. 225 e n. 226 e successive modifiche e integrazioni sono dichiarati decaduti dai rispettivi incarichi ai sensi dello stesso art. 29 della citata legge regionale n. 26/2013 e cessano la propria attività con l’insediamento del Commissario liquidatore unico.
da Il Mattino di Foggia
BARI – Forestale: più controlli a Ferragosto
Settanta pattuglie del Corpo domani in azione dal Gargano al Salento
Ferragosto con più controlli: il Comando regionale del Corpo Forestale dello Stato di Bari ha disposto il potenziamento di uomini e mezzi in tutta la Puglia: dal Gargano alla penisola salentina 70 pattuglie veglieranno sulle vacanze degli italiani; schierati 60 mezzi su strada, nonchè pattuglie ippomontate.
Al fine di tutelare l'importante patrimonio naturale pugliese dall'emergenza degli incendi boschivi che ogni anno causa danni incalcolabili e contribuire all’individuazione degli eventuali responsabili dei roghi il Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato ha disposto il potenziamento del servizio di vigilanza sul territorio da parte di tutti i Reparti nonostante si sia registrato un considerevole dei roghi rispetto all’estate del 2012.
Questo risultato è stato determinato non solo dal miglioramento delle condizioni climatiche, ma anche dal pattugliamento continuo da parte del Corpo Forestale dello Stato nelle aree a rischio, dal maggiore utilizzo da parte dei Comuni del catasto delle aree bruciate e dal crescente coordinamento tra le Forze di Protezione civile e i diversi enti impegnati nelle operazioni di spegnimento.
da Daunia News
ROMA – Goletta verde «Non è proprio blu il mare di Puglia»
Su 263 analisi microbiologiche effettuate, sono 130 i campioni risultati inquinati dalla presenza di scarichi fognari non depurati, uno ogni 57 chilometri di costa. E di questi campionamenti risultati oltre i limiti di legge ben 104 (l’80%) hanno avuto un giudizio di fortemente inquinato, cioè con concentrazione di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio di quanto consentito.
E’ la maladepurazione la priorità da affrontare da nord a sud della Penisola: sotto accusa ancora le foci di fiumi, torrenti e canali, dove è stato rilevato il 90% dei punti critici
E nonostante questo: nel Mezzogiorno 1,7 miliardi di fondi Cipe erogati proprio per risolvere questa criticità e che dovevano essere spesi entro il 2013 rischiano di andare perduti per mancanza di progettazione. Una perdita alla quale si aggiungerebbe anche la possibile multa per la procedura di infrazione che ha portato alla condanna dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva europea sul servizio di depurazione e fognatura.
Questi alcuni dei dati presentati oggi da Legambiente in occasione del bilancio finale dell’edizione 2013 di Goletta Verde, la campagna di Legambiente che per due mesi ha circumnavigato lo Stivale, monitorando lo stato di salute del mare italiano, realizzata anche grazie al contributo del Coou, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, e con la partecipazione di Corepla, Novamont, Nau e Solbian. Da nord a sud della Penisola il laboratorio di Goletta Verde è andato alla ricerca in mare e in corrispondenza di foci dei fiumi, canali, torrenti e scarichi, di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, eseguendo le analisi delle acque secondo quanto previsto dalla normativa sulla balneazione.
Nessuna regione è risultata indenne dall’attacco della mala depurazione: un mancato o inadeguato trattamento dei reflui fognari che, stando alle elaborazioni di Legambiente su dati Istat, riguarda ancora il 25% dei cittadini, che scaricano direttamente in mare o indirettamente attraverso fiumi e canali utilizzati come vere e proprie fognature.
Una criticità che non riguarda soltanto i comuni costieri, ma anche quelli dell’entroterra, causata non solo dalla cronica carenza di impianti ma anche dall’apporto del carico inquinante dei reflui che non sono adeguatamente trattati dagli impianti in attività, perchè obsoleti o malfunzionanti.
“Per l’ennesimo anno ci troviamo a denunciare una situazione riguardo la depurazione degli scarichi divenuta ormai imbarazzante e che va sanata una volta per tutte – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – Realizzare sistemi efficienti e moderni deve trasformarsi in una priorità nell’agenda politica italiana.
E’ l’ennesima vergogna che questo Paese non merita. Non si tratta più soltanto di difendere fiumi e mari, vera grande risorsa di questa nazione, ma ne va dell’intera economia nazionale, buona parte della quale è basata sul turismo”. Altro tastto dolente, l’informazione ai cittadini. Molto spesso foci di torrenti e fiumi vengono fruiti da bagnanti; sul totale delle foci e dei canali risultati inquinati e fortemente inquinati da Goletta Verde, il 40% viene dichiarato balneabile dal Portale della Acque del Ministero della Salute. Il 35% dei punti presi in analisi, inoltre, risultano del tutto non campionati dalle autorità preposte anche se spesso questi tratti, pur trovandosi in corrispondenza di foci e canali, sono comunque frequentati da bagnanti.
Dei tratti di mare definiti dal Portale come non balneabili per motivi di inquinamento, mancano nel 18% dei casi i cartelli di divieto di balneazione. Sul fronte dell’informazione, in Italia stenta ancora a decollare un sistema davvero integrato tra i vari enti preposti per fornire informazioni chiare (le Arpa che eseguono i campionamenti, Regioni e Comuni definiscono le zone adibite alla balneazione, i Comuni, sulla base dei dati, dovrebbero apporre cartellonistica su qualità e/o divieti di balneazione, il Portale delle Acque che dovrebbe mettere in rete tutte le informazioni).
Eppure, la Direttiva europea sulla balneazione disciplina chiaramente la comunicazione e lo scambio con i cittadini. Nonostante questo, a tutt'oggi, non viene fornita ai cittadini una “guida” per segnalare situazioni di inquinamento e richiedere, quindi, che tali situazioni vengano approfondite da chi di dovere.
E’ forse questo il motivo per cui anche quest’estate, Legambiente ha ricevuto più di 200 segnalazioni grazie al servizio di SOS Goletta Verde oltre che decine e decine di telefonate. Ecco la mappa, regione per regione, dei punti inquinati rilevati tra l’11 giugno e l’8 agosto lungo le coste italiane.
Ad essere colpite quest’anno sono soprattutto le coste di Campania, Lazio, Puglia e Calabria.
REGIONE, KM DI PUNTI CAMPIONI, INQUINATI, FOCI, SPIAGGE, COSTA MONITORATI, FORTEMENTE INQUINATI
Campania 470 31 15 4 14 5 Lazio 361,5 24 15 2 16 1 Calabria 714 24 14 3 16 1 Puglia 865 30 14 3 16 1 Sicilia 1484 24 11 1 9 3 Liguria 349 23 8 3 10 1 Abruzzo 126 9 6 1 7 0 Marche 173 12 5 3 8 0 Sardegna 1731 31 4 0 4 0 Toscana 601 18 4 2 6 0 Emilia R. 163 11 3 0 3 0 Veneto 160 11 2 0 1 1 Molise 35,4 3 2 0 2 0 Friuli V.G. 117,7 8 1 1 2 0 Basilicata 62 4 0 3 3 0 no TOTALI 7412,6 263 104 26 117 13
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Turismo in Puglia Bene solo Salento Gargano e valle d’Itria
A Colobraro la scaramanzia attira decine di turisti
«La situazione turistica in Puglia – in base ai dati finora forniti dagli operatori del settore – è a macchia di leopardo. Vale a dire che Salento, Valle d’Itria e Gargano stanno confermando una buona performance in linea con i risultati registrati l’anno scorso e in alcuni casi anche con una leggera crescita. Mi riferisco a quelle strutture che negli anni passati hanno investito su una ospitalità di qualità. Altre sono in crisi.
È il caso di Bari, Taranto e Foggia che senza il turismo business sono in sofferenza di presenze. Infatti, alla fine della stagione estiva quando si tireranno le somme si avrà la conferma del calo del fatturato che nei primi sei mesi del 2013 ha registrato un calo del 30 percento».
È il commento di Francesco De Carlo, presidente Asshotel/Confesercenti Bari e Bat. «Le strutture che registrano presenze di turisti stranieri stanno reagendo meglio alla crisi rispetto a quelle che hanno presenze prevalentemente legate al mercato italiano che rappresenta l’80 percento del turismo pugliese.
Ci sono casi che affrontano la crisi abbassando i prezzi con offerte last minute per invogliare a viaggiare, ma il fatturato rimane invariato rispetto agli anni precedenti. E alberghi che per incrementare le quote di stranieri hanno ristrutturato ed oggi registrano uno stato di sofferenza economica.
C’è da dire inoltre che gli italiani per la diminuita capacità di spesa prenotano le vacanze sempre più ridotte in termini di durata anche una settimana prima di andare in ferie», aggiunge. «Insomma, gli scenari sono controversi. Nonostante l’impegno profuso dagli operatori del settore e gli sforzi di Pugliapromozione, c’è ancora molto da fare in una regione che viene scelta per il suo mare ed il patrimonio culturale e che a fatica avanza nella competizione con il centro-nord che detiene le posizioni apicali nella graduatoria turistica nazionale», conclude De Carlo.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
Regione Puglia, 400 mila euro alle aziende turistiche del Gargano
400 mila euro di contributi alle aziende turistiche a sostegno delle assunzioni: è questo il risultato del bando Turismo di Qualità per l'emersione lavoro pubblicato ieri dalla Regione Puglia.
"Un significativo segnale di attenzione per il settore e per le imprese che credono nelle potenzialità del turismo, anche in un momento difficile come questo", le parole con cui il presidente provinciale di Confcommercio Imprese per l'Italia, Damiano Gelsomino ha commentato la notizia.
"Mi sento in dovere di ringraziare – ha proseguito Gelsomino – l'assessore Di Gioia che ha avuto la sensibilità di comprendere, a prescindere dalle risorse impegnate, l'importanza di un bando di questo tipo che sostiene chi crede nel lavoro regolare nel settore. I soggetti interessati devono presentare, a mezzo raccomandata A.R. o a mano, il dossier di candidatura, contenente la domanda entro e non oltre le ore 12,00 del 1° di ottobre. L´incentivo sarà concesso dalla Regione Puglia fino ad esaurimento risorse finanziarie stanziate. da Teleradioerre
ROMA – CdM, proroga blocco contrattazione stipendi pubblici
Aula Consiglio Ministri
NELLA seduta odierna, il Consiglio ha approvato in esame definitivo, a seguito del parere espresso dalle Commissioni parlamentari e dal Consiglio di Stato, un regolamento che proroga il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti
. L’adozione del regolamento si rende necessaria per la particolare contingenza economico-finanziaria, che richiede interventi non limitati al solo 2013, i cui effetti sono stati già scontati sui saldi di finanza pubblica.
Sussistono infatti condizioni di eccezionalità tali da giustificare la proroga al 31 dicembre del 2014 di una serie di misure in materia di pubblico impiego, comunque con un orizzonte temporale limitato, come richiesto nei pareri delle Commissioni parlamentari che hanno espresso parere favorevole sul provvedimento.
In particolare vengono prorogati: il blocco dei trattamenti economici individuali; la riduzione delle indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri e l’individuazione del limite massimo per i trattamenti economici complessivi spettanti ai titolari di incarichi dirigenziali; il limite massimo e la riduzione dell’ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale; i blocchi riguardanti meccanismi di adeguamento retributivo, classi e scatti di stipendio, le progressioni di carriera comunque denominate del personale contrattualizzato e di quello in regime di diritto pubblico.
da Stato Quotidiano
ROMA – Organici Esercito, Mauro: meno 150mila unità entro 2024
Mario Mauro
IL Consiglio dei Ministri, ha approvato, su proposta del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e del Ministro della Difesa Mario Mauro (di concerto con il Ministro per la Pubblica Amministrazione e per la Semplificazione e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze), l’esame preliminare di due decreti legislativi recanti disposizioni in materia revisione dell’assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate e di riduzione degli organici.
Due provvedimenti che avviano un profondo mutamento del sistema della difesa per renderlo più sostenibile sotto il profilo finanziario senza intaccare l’efficienza operativa ed introducendo importanti garanzie per il personale. “Gli interventi previsti dalla legge di delega, ed ora in corso di concretizzazione, infatti, non sono volti a realizzare la “riforma” del vigente modello di difesa, bensì hanno l’obiettivo di attuare una revisione in senso riduttivo delle dimensioni strutturali ed organiche dello strumento militare nazionale, resa indispensabile dalla particolare congiuntura di finanza pubblica.”
A questo scopo il Consiglio dei Ministri ha varato due distinti schemi di decreti legislativi riguardanti, rispettivamente, la riduzione del personale militare e civile della Difesa e la riorganizzazione dell’assetto strutturale ed organizzativo delle Forze armate in termini riduttivi. In particolare: – Schema di decreto legislativo recante “disposizioni in materia di personale militare e civile del ministero della difesa, nonché misure per la funzionalità della medesima amministrazione”.
Questo provvedimento è volto a revisionare, in continuità con le disposizioni – già in fase di attuazione – della legge denominata “Spending Review”: – le dotazioni organiche complessive del personale militare dell’Esercito italiano, della Marina militare (escluso il Corpo delle capitanerie di porto) e dell’Aeronautica militare, riducendole a complessive 150.000 unità entro l’anno 2024; – le dotazioni organiche complessive del personale civile del Ministero della difesa, riducendole a 20.000 unità entro l’anno 2024. Le procedure per la riduzione del personale è previsto che siano sviluppate attraverso piani triennali scorrevoli, assistiti da misure di garanzia che intendono evitare provvedimenti finali di natura autoritativa.
da Stato Quotidiano
Cassa integrazione in Puglia, in un anno crescita del 74%
Da giugo a luglio erogate 400mila ore in più Pugliese:«Subito il Piano Straordinario per il lavoro»
Lavoratori Ilva
Lavoratori Ilva La ripresa della cassa integrazione fa scattare l’allarme in Puglia. Nel mese di luglio le ore autorizzate dall’Inps sono state quasi 5,5 milioni a fronte dei 3,1 milioni di giugno 2013 (+74,2%). In particolare, nonostante le rassicurazioni del ministro del Lavoro Enrico Giovannini «diventa inesorabile sollecitare l’immediato rifinanziamento della cassa in deroga che ha consentito finora di salvaguardare in Puglia oltre 20mila posti di lavoro.
Ciò al fine di evitare un drammatico effetto domino che rischia di condurre le aziende superstiti alla crisi a chiudere i battenti e licenziare altri lavoratori. Dall’inizio del 2013 il contatore della crisi indica il dato certo di quasi 9.500 aziende fallite in Italia, oltre 300 a settimana».
Questa è l’amara analisi di Aldo Pugliese, Segretario Generale della Uil Puglia e Bari, alla luce dei nuovi dati sulla cassa integrazione. «Si tratta di indici che subiscono l’aggravio di essere in controtendenza rispetto a quelli nazionali e che, dunque, sono prodromi evidenti di una crisi sempre più imperante nella nostra regione».
Nel dettaglio, registrano un rialzo di 23,5 punti percentuali gli interventi di cassa ordinaria (Cigo) passati da 1,5 milioni di ore di giugno 2013 a quasi 1,9 milioni di luglio. Ancora più consistente è l’aumento congiunturale della cassa straordinaria (Cigs) le cui ore autorizzate a luglio 2013 (quasi 2,5 milioni) segnano un incremento dell’87,4% rispetto al precedente dato di giugno 2013 (1,3 milioni di ore).
«Preoccupano molto gli indici di aumento della Cigs – commenta Aldo Pugliese – perché viene accordata nell’ipotesi di crisi aziendale. Quindi, a differenza della cassa ordinaria, non si tratta di una difficoltà temporanea con la triste conseguenza che molte aziende della Puglia rischiano di cessare l’attività produttiva». In ordine agli interventi in deroga (Cigd), malgrado le incertezze legate allo strumento, si segna una pericolosa impennata del 251,1% sul precedente dato di giugno 2013 allorquando le ore autorizzate dall’Inps sono state 333mila rispetto ai quasi 1,2 milioni di luglio.
«In Puglia, il sistema della cassa in deroga (nonché della mobilità in deroga) – conclude Aldo Pugliese – rischia di non reggere più in quanto fino a luglio 2013 si stima la necessità di circa 190 milioni di euro a fronte dei 134 milioni finora stanziati dal governo Letta. In Puglia sono 44mila i lavoratori percettori di cassa e mobilità in deroga, pertanto è evidente la palese e costante attenzione che il governo centrale deve rivolgere agli ammortizzatori in deroga.
D’altro canto, il governo regionale deve stringere i tempi per concretizzare il Piano Straordinario per il lavoro in favore dei suddetti lavoratori a seguito dell’Accordo sottoscritto lo scorso febbraio tra la Regione Puglia e le Organizzazioni Sindacali».
da Corriere del Mezzogiorno/Foggia
BARI – CALDO: PUGLIA, ALLERTA PROTEZIONE CIVILE PER LE PROSSIME 48 ORE
Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile comunica che per le giornate di oggi e di domani, 8 agosto, persisteranno sulla Puglia condizioni di alta pressione con temperature alte, che potranno raggiungere punte massime di 40-42 gradi nel foggiano e nel Salento.
L'alto tasso di umidita' contribuira' ad aumentare le condizioni di afosita' dell'aria; i venti si manterranno deboli a regime di brezza. Da venerdi' si assistera' a un graduale abbassamento delle temperature, a causa dell'avvicinarsi di una perturbazione che interessera' per lo piu' le regioni del centro-nord. In Puglia, in particolare sul Subappennino Dauno e sul Gargano, si potranno avere precipitazioni nella giornata di sabato 10 agosto.
da Agi..it/Bari
BARI – Università di Foggia. La Regione Puglia finanzia il dipartimento di ingegneria
"L'università – ha esordito il presidente della Puglia, Nichi Vendola – è il principale agente di sviluppo per ogni territorio. Disinvestire nell'università è un crimine. Noi invece abbiamo sostenuto il sistema universitario pugliese e continuiamo a farlo come per l'università di Foggia oggi". Lo ha spiegato meglio l'assessore di Gioia:
"Oggi la facoltà di Ingegneria esiste a Foggia con corsi distaccati e sedi decentrate del Politecnico di Bari. Con la delibera che abbiamo approvato da pochissimo in Giunta avviamo l'integrazione dei corsi tra Politecnico e Ateneo di Foggia, finanziando con 2,5 milioni di euro l'avvio del dipartimento interuniversitario di ingegneria.
Perchè il futuro è l'integrazione dei sistemi di ateneo, per valorizzare le diverse competenze. Penso alle eccellenze dell'ateneo di Foggia che vede Agraria e lo sviluppo di Medicina che potrebbero integrarsi con il neonato dipartimento intereateneo Bari-Foggia, per i rapporti con le aree industriali presenti sul territorio: Alenia, il polo motoristico e ggli stabilimenti agroalimentari. Anticipiamo così quello che è stato programmato nel piano regionale della ricerca.
Adesso aspettiamo la validazione da parte del Ministero dell'Università per far partire i punti organico, con l'assunzione di ricercatori che possano far partire l'offerta formativa.
C'è già un bacino di mille studenti della vecchia sede decentrata. L'autosufficienza è dunque possibile ed è un altro tassello per lo sviluppo dell'ateneo di Foggia. Vendola ha accusato il "pregiudizio leghista" che c'è nei confronti dell'università di Foggia: "classificare gli atenei senza tener conto della loro giovane età è un giochetto sporco. Invece ci si accorge della loro crescita: ci rammarichiamo di dover intervenire noi come Regione invece che con i soldi di Roma, da dove arrivano solo tagli demenziali".
L'assessore Barbanente ha concluso affermando che "le università devono obbligatoriamente fare ricerca interdisciplinare, per far nascere innovazioni e sinergie". Poi sono stati illustrate le donazioni e cessioni che nel corso degli anni la Regione ha compiuto nei confronti dell'università foggiana per lo sviluppo di sedi: la sede di Medicina nel Policlinico, le ex palestre e piscine Gil, la sede ex Iriip e dell'ex ospedale per le facoltà di Economia e Lettere.
da Teleradioerre
BARI – Salone del gusto “Eataly 2013″: sale in cattedra lo chef orsarese Peppe Zullo
A lui la scuola di cucina domestica e tradizionale
Oscar Farinetti ha affidato a Peppe Zullo la scuola di cucina domestica e tradizionale di Eataly Bari. Lo chef orsarese condividerà la responsabilità e l’onore di gestire i laboratori didattici col suo amico e collega Pietro Zito
LO CHEF ORSARESE. Peppe Zullo è stato scelto per la sua specifica competenza sulle materie prime della cucina mediterranea, per la filosofia “dalla terra alla tavola” che sta attuando da circa 30 anni, applicandola anche ai suoi ristoranti e alle ‘creature’ di cui va più orgoglioso, Villa Jamele e Nuova Sala Paradiso.
Agli avventori di Eataly Bari, Peppe Zullo insegnerà che la vera cucina – quella che sa coniugare sapori e salubrità, tradizione e sperimentazione – nasce dalla qualità e dalla reale tracciabilità dei prodotti. “Eataly è una grande occasione”, ha detto Peppe Zullo all’inaugurazione della ‘cittadella’ nei padiglioni della Fiera del Levante”, “è l’opportunità per prendere realmente coscienza di quali e quante siano le incredibili potenzialità e le eccellenze di questa regione e di tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Solo coltivando le reali vocazioni dei nostri territori, puntando su un’alleanza tra qualità e professionalità, potremo ottenere un modello di sviluppo che porti vero benessere”.
IL MEGASTORE DEL GUSTO. Il nuovo mega store del cibo di qualità occupa 8mila metri quadrati della Fiera del Levante. Uno spazio così ampio è stato appena sufficiente per dare spazio a tutte le eccellenze agroalimentari pugliesi, dalla pasta alla pizza, senza dimenticare verdure, salumi, formaggi e vino naturalmente. I prodotti pugliesi rappresentano il 40% circa di tutti quelli esposti, offerti e preparati all’interno di Eataly Bari.
Assieme a Peppe Zullo, poi, c’è un altro importante “ambasciatore” della Capitanata nel mega store di Oscar Farinetti: si tratta di Leon Marino, pittore, Maestro d’Arte, artista a tutto tondo, le cui opere erano state ammirate dal patron di Eataly proprio nelle location in cui Peppe Zullo, a Orsara, ospita eventi e ricevimenti.
“A Eataly, il mio amico Farinetti ha voluto che fossero esposte anche i quadri di Leon Marino, uno dei più grandi artisti contemporanei della nostra regione – ha spiegato Peppe Zullo – Sono contento e orgoglioso che in questo progetto ci sia anche il Maestro”.
da Foggiacittaaperta
BARI -Puglia e Basilicata dicono no alle trivelle
Mobilitazione dei sindaci della costa jonica. Dalle Regioni parte la petizione per i ministeri e l’Ue «No al petrolio nello Jonio»: tra le firme contro le trivellazioni in mare c’è anche quella del consiglio regionale pugliese, che per bocca del presidente Onofrio Introna aderisce al «No triv tour» lanciato dal sindaco di Amendolara, Ciminelli.
«Tengo a ribadito pubblicamente: tutti i consiglieri regionali della Puglia, uniti fin dal primo momento contro ogni attentato alla salute ambientale dei nostri mari, aderiscono alla sottoscrizione a difesa dell’ecosistema marino dalla ricerca ed estrazione di idrocarburi».
Dalla cittadina ionica è partita, infatti, una campagna di sensibilizzazione contro i progetti di trivellazioni delle compagnie petrolifere, lungo la costa ionica di Basilicata e Calabria. Le firme raccolte saranno sottoposte ai Ministeri interessati e all’Ue. Una manifestazione itinerante, avviata a fine luglio nella cittadina in provincia di Cosenza, toccherà altri centri marinari ionici in Lucania e Puglia, all’insegna del no alle trivellazioni.
Solo nel Golfo di Taranto, sono 11 le richieste di autorizzazioni avanzate ai Ministeri da 7 multinazionali petrolifere e 4 le concessioni attive, al largo del Catanzarese, con svariate piattaforme e decine di pozzi. «Per salvare il nostro oro blu, stop all’oro nero: la Regione – dice Introna – è fin dall’inizio tra i protagonisti della battaglia per il mare»
. Infine, l’appello al ministro dell’Ambiente, Orlando, a fissare l’incontro richiesto dall’Assemblea pugliese per illustrare le ragioni della mobilitazione a tutela dei mari. «Non gli sfuggirà certamente l’appello delle istituzioni, delle forze sociali, delle Associazioni e dei cittadini di Basilicata, Calabria e Puglia.
Non è un caso che i sindaci dell’arco ionico stiano facendo causa comune – fa notare ancora Introna – come del resto un fronte unitario è quello delle regioni adriatiche, che respingono ogni ipotesi di sfruttamento delle irrisorie fonti energetiche dal proprio mare e hanno adottato un documento unitario a tutela di tutte le acque del Mediterraneo europeo e a sostegno di uno sviluppo sostenibile dei nostri territori».
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Incidenti stradali: nel 2012 diminuiscono in Puglia, in Capitanata 53 morti e 2445 feriti
E' il bilancio tracciato dall'Arem nel VII Rapporto sulla Sicurezza Stradale nel 2012. L'assessore Giovanni Giannini:
"Troviamo un barlume di ottimismo che riguarda la nostra regione" Nel 2012 in provincia di Foggia ci sono stati 1383 incidenti stradali di cui 53 morti e 2445 feriti. L’11,5% in meno dei sinistri, il 20,9% dei morti e il 14,2% dei feriti in meno. E’ quanto emerge dal VII Rapporto sulla Sicurezza Stradale in Puglia nel 2012.
La Regione, invece, è stata teatro di 10215 sinistri con lesioni a persone che hanno causato il decesso di 264 vittime ed il ferimento di 16821 individui. Anche quest’anno si conferma la tendenziale riduzione nel numero delle vittime e nel numero di incidenti stradali riscontrata nell’ultimo triennio.
Rispetto al 2011 la Puglia ha registrato una diminuzione importante nel numero degli incidenti (15,6 %) e nel numero dei feriti (17,0%) e, di rilievo, nel numero dei decessi (2,6%). L’assessore alla Mobilità, Giovanni Giannini:
“Quest’anno il periodico appuntamento per dare contezza sugli incidenti stradali in Puglia, coincide, più che mai, con gravi circostanze luttuose a livello nazionale a tutti tristemente note. In questo doloroso contesto, tuttavia, troviamo un piccolo barlume di ottimismo che riguarda la nostra regione e che ci auguriamo sia la testimonianza e la conferma di una duratura tendenza positiva.
Infatti, nel 2012, sulla base dei dati trasmessi dalle Polizie municipali, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia stradale all’ufficio di monitoraggio per la Sicurezza Stradale dell’Agenzia Regionale per la Mobilità nella Regione Puglia, risulta che si sono verificati in Puglia 10.215 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti, entro il trentesimo giorno, è pari a 264 mentre i feriti ammontano a 16.821. Rispetto al 2011, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti con lesioni a persone (-15,6%) e del numero dei morti (-2,6%); anche i feriti risultano in calo (-17,0%).
INCIDENTI STRADALI 2012: IL RAPPORTO AREM
Il calo del numero di morti, rispetto al 2001 – anno di avvio della risoluzione comunitaria per il contenimento della mortalità per incidente stradale – è stato pari al 42,9% (era 41,1 nel 2011 e 36,8% nel 2010). Nel 2012 il tasso di mortalità per incidente stradale in Puglia è pari a 65 morti per milione di abitanti.
Tale valore si è sensibilmente ridotto se comparato al 2001 quando il livello del tasso era pari a 115 morti. Il 68,2% degli incidenti si è verificato nei centri abitati, il 30,9% fuori dall’abitato e lo 0,9% nelle autostrade. Il maggior contributo alla diminuzione del totale delle vittime in incidente stradale è dato, nel 2012, dalla flessione del numero dei morti su strade urbane (-21,5%), mentre la diminuzione è più contenuta sulle strade provinciali (-9,5%). Il valore è stabile, invece, sulle strade statali ed in aumento in autostrada.
“Gli incidenti mortali passano dai 243 del 2011 ai 229 del 2012 con una riduzione del 9,4%. Annuncio promozionale Ricevi le notizie di questa zona nella tua mail. Iscriviti gratis a FoggiaToday !
INCIDENTI MORTALI IN PUGLIA: LA MAPPA
Il rapporto redatto dall’Agenzia Regionale per la Mobilità nella Regione Puglia, in virtù del protocollo d’intesa per il coordinamento delle attività inerenti la rilevazione statistica sull’incidentalità stradale tra ISTAT, Ministero dell’Interno (servizio Polizia Stradale), Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, UPI e ANCI, fornisce un quadro utile per supportare tutti i Soggetti ai diversi livelli istituzionali interessati in materia di mobilità ad assumere delle decisioni informate pur se, com’è noto, continua ad essere il fattore umano (70% delle cause dei sinistri) quello maggiormente responsabile di quanto si registra e verso il quale è necessaria la massima mobilitazione possibile per ridurne i disastrosi effetti.
da Foggiatoday
BARI – Uffici a risparmio energetico la Puglia adotta la geotermia
Riscaldamento degli ambienti d’inverno e raffrescamento d’estate sfruttando la temperatura sempre costante delle vene d’acqua che scorrono sotto la terra sulla quale camminiamo. Ecco la geotermia, che da ieri è la fonte di energia rinnovabile utilizzata in una grande e storica sede di uffici della Regione Puglia, il palazzo dell’Agricoltura sul lungomare a Sud di Bari.
Il sistema rientra in quel piano di efficientamento energetico degli edifici pubblici per un volume complessivo di 10 milioni di euro che la Puglia ha ottenuto dall’Unione europea. Solo per il palazzo dell’Agricoltura (prezzo dell’impianto 495mila euro), a regime, la Regione conta di alleggerire la bolletta dei consumi fino ad un tetto di 60mila euro annui.
Risparmi che vanno ad aggiungersi a quelli già preventivati per l’osservatorio fanustico di Bitetto (impianto fotovoltaico e stazione di ricarica per auto elettriche per un totale di 22mila euro all’anno più impianto a pompe di calore, 7mila euro), sede della Regione di Brindisi (impianto fotovoltaico 21.500 euro), sede della Regione a Lecce (fotovoltaico 24.500 euro), sede ex Inapli di Bari (impianto geotermico a pompe di calore e pompa di calore ad alta efficianza più impianto fotovoltaico, 28mila euro), uffici ex Enaip di Modugno (pompe di calore ad assorbimento ed energia rinnovabile geotermica, 44mila euro), palazzo ex Genio civile di Foggia (fotovoltaico a film sottile, 13mila euro più impianto di conzionamento a pompe di calore ed energia rinnovabile geotermica, solare termica, 27mila).
«La geotermia – ha commentato il presidente della giunta regionale pugliese, Nichi Vendola, durante la cerimonia di inaugurazione dell’impianto di palazzo dell’Agricoltura – la abbiamo inventata in Italia, ma è stata progressivamente dimenticata». E così, più di un secolo e milioni di barili di petrolio (rigorosamente importati a costi altissimi) dopo la scoperta italiana (a Larderello, in Toscana, il primo impianto costruito al mondo grazie agli esperimenti del principe Piero Ginori-Conti, che nel 1904 riuscì ad accendere con l'energia prodotta cinque lampadine), si torna al punto di partenza.
L’impianto del palazzo dell’Agricoltura è a pompa di calore ad altissima efficienza e sfrutta sonde in polietilene conficcate nel sottosuolo del cortile esterno come scambiatori di calore tra il terreno e la falda sottostante, immagazzinando e rilasciando calore a seconda della stagione.
L’inquinamento è pressoché nullo e il nuovo impianto permetterà di risparmiare il 70% rispetto al vecchio sistema. A piano completato negli edifici regionali, si potrà risparmiare il 60% complessivamente e ridurre del 70% le emissioni di CO2 (anidride carbonica). «Voglio ringraziare – ha detto il presidente Vendola scoprendo il plastico che illustra il nuovo sistema – l’ing. Vitofrancesco (dirigente del servizio Demanio e Patrimonio, ndr) che con passione sta mettendo in atto il progetto e anche l’assessore Leo Di Gioia che lo sta seguendo.
Questo sistema può essere riassunto con la metafora della “gobba del cammello”, che accumula energia e la rilascia quando c’è bisogno e può essere utilizzato. A regime, risparmieremo tra i 20 e i 50mila euro l’anno con un risparmio tra le 30 e le 80 tonnellate di C02 immesse in atmosfera».
Quindi il presidente ha proseguito: «Oggi in Puglia riscopriamo la geotermia, con uno tra i primi interventi nel Sud. Ma presto molti edifici regionali saranno riscaldati e raffrescati con questo sistema. Il risparmio energetico è un fattore culturale: finora la gente ha vissuto con sulla testa un pannello di eternit: oggi dobbiamo convincerla che deve sostituire quei pericolosi tetti con dei pannelli fotovoltatici che non fanno male e fanno risparmiare.
Vogliamo che i tetti fotovoltaici, gli impianti a recupero di energia come quelli geotermici siano dei virus di un’e pidemia che si diffonda in tutta la Puglia. Immaginiamo che le scuole, i parcheggi, gli uffici pubblici – ha continuato Vendola – possano essere tutti coperti da pannelli solari, così da contribuire al miglioramento del bilancio ambientale del pianeta».
Un display sistemato nell’atrio dell’assessorato (consultabile anche su internet, dal sito della Regione Puglia) indica la potenza impegnata dal sistema con tutti i dati: «Siamo felici – ha aggiunto l’assessore Nardoni – che si possa partire da qui, dalla sede dell’Agricoltura, con un progetto geotermico innovativo che speriamo possa essere di esempio in tutta la Regione».
GIUSEPPE ARMENISE da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – bilancio: approvata la manovra di assestamento
Il consigliere regionale Di Gioia: “E’ il bilancio della consapevolezza”
Approvata a maggioranza dal consiglio regionale la manovra di assestamento predisposta dall’assessore al bilancio, Leonardo Di Gioia. “E’ il bilancio della consapevolezza” commenta l’assessore “perché avvicina sempre più' le poste contabili agli spazi e alle capienze, spesso molto risicate, del Patto di stabilità.
Con questo adempimento la Puglia continua ad avere un bilancio virtuoso, ma ne ha anche uno meno virtuale: invece di risorse teoricamente esistenti ma in realtà non impegnabili e indisponibili, abbiamo somme vere sempre più utilizzabili”.
Le cifre. “Affrontiamo – analizza Di Gioia – il tema del consolidamento del sistema sanitario con oltre 72 milioni e l’adeguamento dei contratti di trasporto pubblico locale con oltre 20 milioni senza aumentare la pressione fiscale sui cittadini; una pressione che speriamo in futuro di poter ridurre”.
da Daunia News
Presentata a Roma Lech Lechà – Settimana di Arte, Cultura e Letteratura Ebraica. Grande interesse per la manifestazione pugliese in programma per fine agosto
Ha suscitato ampio e rinnovato interesse l’annuncio dell’edizione 2013 della manifestazione Lech Lechà – Settimana di Arte, Cultura e Letteratura Ebraica in programma dal 25 agosto al 2 settembre prossimi nelle città pugliesi di Trani, Barletta, Brindisi, Manfredonia, San Nicandro Garganico, Sogliano Cavour; in calendario anche un appuntamento romano.
E proprio nella Capitale si è tenuta questa mattina (31 luglio) la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa presso il Centro Bibliografico dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, sul Lungotevere Sanzio.
Alla conferenza erano presenti l’avv. Renzo Gattegna, Presidente dell’UCEI (Unione Comunità Ebraiche Italiane), Pier Luigi Campagnano, Presidente della Comunità Ebraica di Napoli, l’avv. Cosimo Yehuda Pagliara, esponente di spicco della comunità ebraica pugliese, e Francesco Lotoro, direttore artistico della manifestazione. Dalla conferenza è emerso chiaramente come gli obiettivi principali della Settimana di arte, cultura e letteratura ebraica Lech Lechà 2013 siano il ritorno, la diffusione e la conoscenza dell’ebraismo e dei suoi valori nel Sud muovendo dalla recente ‘rinascita’ della storica comunità ebraica di Trani, riappropriatasi dopo secoli dell’antica sinagoga di Scolanova.
A tal proposito – come ha ricordato il Presidente Gattegna – “anni fa riscoprire le radici ebraiche in diverse regioni d'Italia sembrava a molti solo un sogno. In tanti hanno però accolto con noi la sfida di tale riscoperta e oggi quel sogno è diventato realtà in quanto è cresciuta l'attenzione nei confronti della cultura ebraica.
Abbiamo riaperto la sinagoga a Trani, diventata punto di riferimento per gli ebrei di Puglia e per tutti coloro che vogliono conoscere la cultura ebraica. Voglio però precisare che la nostra non vuole essere opera di proselitismo, ma soltanto la scoperta di una cultura che per molti anni è stata dimenticata anche nelle scuole, forse perché ricorda momenti tragici della storia d'Italia.
La finalità di iniziative come Lech Lechà è dunque quella di far emergere una realtà che merita di essere portata a conoscenza di tutti, soprattutto dei giovani.” La conferenza romana ha quindi dato eco ai saluti e agli apprezzamenti di Pasquale Cascella, sindaco di Barletta, una delle città che ospitano e patrocinano la Settimana di arte, cultura e letteratura ebraica. Gattegna ha infatti voluto ringraziare Cascella “sindaco di Barletta ed ex portavoce e primo consigliere dell’attuale Presidente della Repubblica, che ha riservato grande attenzione alla comunità ebraica di Roma durante il primo settennato di Napolitano. Ieri, anche se non presente a questa conferenza, ha voluto farci arrivare un suo messaggio…”. Si è quindi proceduto alla lettura del messaggio di Cascella il quale ha sottolineato come “riscoprire e valorizzare la presenza ebraica nelle regioni meridionali d’Italia significa tornare alle antiche radici che affondano in queste nostre terre.
In particolare, in Puglia trovano testimonianze preziose nel tessuto urbano, nel patrimonio artistico e culturale, nella stessa lingua e nelle diverse identità delle nostre comunità. Una manifestazione come la Settimana dell’arte, cultura e letteratura ebraica rappresenta sicuramente un’occasione per ritrovarsi e riflettere.
Ognuna delle nostre città che partecipano alla rassegna, come Barletta, può e deve fornire il suo contributo affinché si possano riannodare i fili della pace e della collaborazione tra i popoli.
” Su questo punto l’avv. Cosimo Yehuda Pagliara, che ha moderato l’incontro, ha ribadito come sia in atto “un risveglio dell'ebraismo in Puglia…Lo notiamo perché in questi 10 anni abbiamo visto crescere l'interesse per qualcosa che non riguarda solo il passato, incrementarsi l’attenzione per qualcosa che ‘esiste’, che è presente e che fa parte della vita, della quotidianità degli ebrei.
In passato tutto ciò sembrava solo un sogno, oggi è realtà. La presenza ebraica in a dire il vero non è mai scomparsa del tutto, ma questo risveglio di memoria e di interesse fa si che la vita ebraica torni ad essere percepita come un aspetto della quotidianità”.
La parola è quindi passata al direttore artistico della manifestazione, Francesco Lotoro, il quale ha illustrato alcuni dei ben 111 eventi che compongono il cartellone di Lech Lechà 2013: “fra gli altri eventi che compongono il ricco cartellone di questa edizione, posso citare i convegni Ebraismo e Islam con l’imam Yahya Pallavicini e Presupposti di giustizia nella disobbedienza civile con il magistrato Ferdinando Imposimato, Luigi Pannarale e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, in programma per il 27 e 29 agosto presso la Biblioteca G. Bovio di Trani; poi la presentazione del libro di Anna Foa ‘Diaspora’ (edito da Laterza) in programma il 26 agosto presso la Sala Rossa del Castello di Barletta; la conferenza Il Dibbuk nella tradizione mistica ebraica con Tullio Levi e Fabrizio Lelli, in programma il 27 agosto presso il Palazzo Nervegna di Brindisi; sempre Tullio Levi sarà protagonista con Ugo Volli e Rav Scialom Bahbout dell’incontro Israele e la Diaspora previsto per il 28 agosto alla Biblioteca ‘Bovio’ di Trani.
Importante anche l’allestimento dell’opera lirica Der Kaiser von Atlantis scritta nel campo di Terezin da Viktor Ullmann, che sarà rappresentata domenica 25 agosto per la prima volta nella sua versione definitiva presso il Cineteatro Impero di Trani, con la regia di Gianluigi Belsito.
E poi il Corso di Ebraismo articolato in corso-base (la mattina) e corso avanzato (il pomeriggio), nell’ambito di un vasto programma generale che prevede anche visite guidate, proiezione di film (fra gli altri ‘Yentl’, di Barbra Streisand e ‘The Believer’ di Henry Bean saranno due fra i capolavori in programma per la rassegna ‘Un ebreo a Hollywood’), appuntamenti con la cucina Kasher presso il ristorante Il Marchese del Brillo di Trani, Shabbat all'aperto con una serie di eventi in piazza.
La seconda edizione di Lech Lechà si avvierà a conclusione il 31 agosto a Trani con una lezione sulla Cabalà tenuta da Daniel Eldar e introdotta da Rav Scialom Bahbout; seguirà La Notte dell'Ebraismo Tranese con danze e musiche per tutti coloro che vorranno partecipare, promenade su Via La Giudea (antico quartiere ebraico di Trani) accompagnati da animatori in abiti d'epoca e grigliata finale di carne kasher.
Gli eventi pugliesi, saranno seguiti dall’appuntamento romano dell’1 settembre presso la Sala Consiglio Comunità Ebraica, dove alle 18,30 si terrà la conferenza Economia e Cabalà, due mondi incredibilmente vicini con Rav Scialom Bahbout e Daniel Eldar. Lech lechà 2013 si concluderà lunedì 2 settembre a Roma presso la Sala Protomoteca del Campidoglio, dove alle 20,00 si terrà il concerto-spettacolo Bravo! Da Capo! Il Cabaret nei Lager durante la 2° Guerra Mondiale con l’Orchestra Musica Concentrationaria diretta dal M° Paolo Candido.”
Promosso e sostenuto dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dalla Comunità ebraica di Napoli e dal Comune di Trani (che ha inserito Lech Lechà nelle iniziative del 950mo anniversario della promulgazione degli Statuti Marittimi), Lech Lechà 2013 è patrocinato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dai Comuni di Barletta, Brindisi, Manfredonia, San Nicandro Garganico, Sogliano Cavour, attestandosi come uno dei più importanti eventi dell’ebraismo italiano e momento ideale per la promozione dei valori dell’interculturalità.
Comunicato Stampa Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
BARI – NUOVE PROCEDURE NOMINA DG AZIENDE SANITARIE, OK DDL
IL Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (astenute le opposizioni), la legge che regola le procedure per la nomina dei direttori generali nelle aziende sanitarie.
Il provvedimento recepisce anche i rilievi della Corte Costituzionale nella parte in cui non prevede il rinvio a protocolli d’intesa tra Università e Regione per la definizione dei criteri per l’individuazione dei candidati idonei alla nomina a direttore generale delle Aziende ospedaliero universitarie. In particolare il disegno di legge, recependo i contenuti delle legge n. 189/2012 allarga la possibilità, per quel che riguarda la nomina dei direttori generali, di attingere anche agli elenchi di altre regioni dei candidati idonei.
Gli elenchi dovranno essere predisposti da una commissione di tre esperti nominati dalla Giunta regionale, riconfermabili per non più di una volta e indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti. In particolare un componente designato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari nazionali (Agenas), un altro individuato dall’Istituto Superiore di Sanità tra esperti in management sanitario ed uno indicato dalla Conferenza dei Rettori delle università italiane tra docenti di diritto amministrativo o di economia aziendale.
Per gli esperti non è previsto alcun compenso. Gli idonei alla nomina a D.G. dovranno avere superato un corso di formazione organizzato dall’Organismo regionale per la formazione in sanità che potrà anche svolgersi in ambito interregionale ed in collaborazione con l’Agenas, le università o altri soggetti pubblici o privati accreditati operanti nel campo della formazione manageriale. Il corso avrà durata semestrale con moduli didattici non inferiori alle 120 ore.
da
BARI – Zullo: “Servizio 118, da tempo chiediamo audizioni in Commissione”
“GIA’ dall’11 luglio, raccogliendo segnalazioni provenienti da più parti ed in particolare dalla Federazione sindacati indipendenti, avevo chiesto al Presidente della III Commissione Dino Marino di programmare una seduta della commissione per fare il punto su un sistema che per le funzioni di emergenza-urgenza è di vitale importanza nel servizio sanitario mediante le audizioni dell’assessore Gentile, delle OO.SS. ivi compresa la F.S.I., dei direttori generali delle aziende sanitarie, del direttore del 118, dei direttori dei dipartimenti di emergenza urgenza ove organizzati in forma dipartimentale o, in alternativa, dei direttori di struttura complessa delle discipline dell’emergenza urgenza e della associazioni di volontariato che collaborano nel macro-sistema 118″. “
Purtroppo, ancora una volta siamo rimasti inascoltati ed oggi rincorriamo inefficienze, disorganizzazione, dimissioni, rivolte che, se affrontate in tempo, avremmo potuto prevenire. Purtroppo questo è il modello di interazione e di confronto politico che la maggioranza e il Presidente Vendola offrono ovvero…nulla. E continuiamo ad aspettare la Puglia migliore nonostante le tasse che paghiamo”.
da Stato Quotidiano
‘Terre di musica’. Dal 4 al 6 agosto, il Parto delle Nuvole Pesanti in viaggio sui beni confiscati in Puglia
Un viaggio artistico attraverso i beni confiscati di Puglia tra musica e momenti di discussione. È questo il progetto “Terre di musica” che vede protagonista, in tutta Italia, lo storico gruppo folk rock Parto delle nuvole Pesanti.
L’obiettivo è quello di raccogliere le voci e le esperienze di quotidiana resistenza di quanti, ogni giorno, danno corpo a quello che era il sogno di Pio La Torre che si è realizzato con l’approvazione della legge 106 del 1996.
I componenti del gruppo calabro-bolognese saranno in Puglia fra pochi giorni. Dal 4 al 6 agosto, infatti, visiteranno i beni confiscati di Torchiarolo e Cerignola, dove si incontreranno con i soci delle cooperative Libera Terra Puglia (Torchiarolo), Pietra di Scarto e Altereco (Cerignola). Il viaggio comincerà, ufficialmente, lunedì 5 agosto, quando il Parto incontrerà una delegazione di soci della Cooperativa Libere Terre di Puglia.
Con loro, visiterà Villa Santa Barbara, bene confiscato nel territorio di Torchiarolo e sul quale, da anni, si svolgono i campi antimafia organizzati da Arci, Cgil, Spi in collaborazione con Libera. In serata, alle 20, il Parto terrà un concerto a Mesagne nel circolo Arci Salento Fun Park.
L’evento è organizzato dal Comitato regionale Arci Puglia e dal Comitato territoriale Arci Brindisi, in collaborazione con Libera Terra Puglia.
Il giorno successivo, martedì 6 agosto, il viaggio proseguirà con la visita sui terreni confiscati di Cerignola in località Scarfone e in contrada Toro, accompagnati dalle cooperative sociali Pietra di Scarto e Altereco
. In serata, il gruppo incontrerà i ragazzi del campo antimafia. In allegato: – comunicato stampa Arci Puglia – locandina tour regionale – locandina concerto a Mesagne, Salento Fun Park
Per ulteriori informazioni sul tour e se volete partecipare agli incontri:
Piero Ferrante
393.9920272
BARI – Cultura “Protagonista” per rilanciare il turismo in Puglia |
La maggior parte dei rapporti umani si pensa siano dettati dalle parole, dagli incontri, dagli scambi. Tuttavia, c’è qualcosa che si pone al di sopra di tutto: un supervisore, il ponte che sposta parole, incontri, scambi, sulle tre dimensioni del tempo per farle convergere nell’origine.
E quando questo succede, l’origine diviene Bellezza. Quindi ci capiterà di passeggiare nella “Notte stellata” di Van Gogh, di seguire il volto della “Gioconda” nel Louvre, di accarezzare i gabbiani nelle tele di Church, di perdersi nelle sfumature dei dipinti di Chadwick, di librarsi nei sogni di Chagall, o di vivere la malinconia nei notturni di Chopin
. Queste sensazioni che legano più di una parola, di un incontro, di uno scambio, traslano l’origine sfaccettando la Bellezza in un bene comune, un bene chiamato Cultura; e la Cultura non può vivere sola, deve essere un interesse prioritario della politica che dovrà quindi tutelare il nostro passato, ma anche il futuro di chi verrà, e di chi avrà la forza, la fortuna e il talento, di creare opere immortali.
Quando ci sarà un ritorno alla Bellezza più forte di quello sentito oggi, alla voglia di conoscere, avremo la vera libertà, perché la conoscenza è libertà e perché “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento” (Art. 33, primo comma, della Costituzione).
Ma la Cultura è assente nei programmi politici attuali e questo sta portando sempre di più la nostra Nazione al “declino”. I dati presentati da Federculture lo scorso 1 luglio a Milano, in occasione dell’Assemblea Generale della Federazione, sono scoraggianti.
Dopo un decennio di crescita costante, nel 2012 i consumi culturali hanno segnato una riduzione del 4,4%. Il dato peggiore riguarda il settore musicale con un calo dell’8,7%, ma anche teatro, cinema e musei sono fortemente penalizzati. La partecipazione culturale degli italiani è diminuita dell’11% e questo conferma la nostra Nazione al 26°mo posto nell’Unione Europea per la spesa relativa a istruzione e formazione. Seguono Irlanda, Estonia, Grecia, Bulgaria e Romania. “
Occorre una vera rivoluzione copernicana nel rapporto tra sviluppo e cultura.
Da ‘giacimenti di un passato glorioso’, ora considerati ingombranti beni improduttivi da mantenere, i beni culturali e l'intera sfera della conoscenza devono tornare a essere determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica, per la crescita reale e per la rinascita dell'occupazione” (Gustavo Zagrebelsky, “La Repubblica”, 5 aprile 2013).
In un’epoca dove prevale l’individualismo, rischiamo non solo di disgregare il nostro patrimonio, ma anche di impedire un’aspettativa più alta di turismo culturale che attualmente rappresenta il 35% dell’industria turistica nazionale. Turismo dal quale possono derivare occupazione, crescita, ricchezza e prestigio.
Occorrono, pertanto, proposte valide e forti che possano intervenire su questo settore, già abbondantemente mutilato, per rilanciare il futuro delle prossime generazioni, e per unire l’identità e la varietà culturale non solo della nostra regione, ma dell’intero Paese.
Lara Savoia da Puglia Protagonista
BARI – Formazione: il flop di “Bollenti Spiriti” e “Ritorno al Futuro”
In una regione come la Puglia che ha un dato occupazionale preoccupante e che assiste ad una crescita esponenziale della povertà anche tra i ceti medi, più che in altre regioni italiane, il governo regionale si permette il lusso di continuare a bruciare centinaia di milioni di euro di provenienza europea per la formazione dei nostri giovani senza che vi sia un efficace risultato di ritorno, sia per la vita lavorativa di questi giovani che per il tessuto produttivo locale.
Invece che perseverare nell’errore con Bollenti Spiriti e Ritorno al Futuro, continuando a sbandierare come positivi dati che invece registrano benefici pressoché inesistenti o quantomeno discutibili e incoerenti con gli obiettivi delle borse di studio, il governo Vendola dovrebbe rivedere i meccanismi di fondo della formazione anche d’eccellenza, integrando nelle scelte il tessuto produttivo pugliese alle cui esigenze dovrebbero essere legati, coerentemente con le aspettative di lavoro concrete, i master.
Se è vero che, come afferma il governo regionale, quasi il 60% degli studenti trova occupazione ad un anno dalla fine del master, occorre precisare che più della metà è costretta ad andarsene dalla Puglia, molto meno della metà riesce a guadagnare scarsi mille euro al mese – gli altri si attestano addirittura sui 450 – e sempre molto meno della metà dei beneficiari delle borse di studio dichiarano di svolgere un’attività coerente con la formazione svolta e pagata anche profusamente grazie ai fondi europei elargiti dalla Regione.
Risultato: al nostro territorio di tutto questo sforzo per formare nuova e competente classe dirigente, non resta assolutamente nulla. Agli studenti un pugno di mosche in una mano e nell’altra una valigia per andarsene.
Alle imprese l’ennesima occasione perduta per incidere nei processi di sviluppo, crescere e far crescere. Che aspetta il governo Vendola a prendere atto, a verificare seriamente e a cambiare passo? C’è un limite alla propaganda. Non basta spendere i fondi europei, occorre spenderli bene.
Giammarco Surico – Consigliere Regionale
da Puglia Protagonista
ROMA – Udc: Cesa alla guida del partito regionale
Dopo le dimissioni di Sanza, nella prossima settimana incontri sul territorio
Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, assumerà personalmente la guida del partito regionale pugliese fino alla convocazione del comitato regionale.
Decisione presa dopo le dimissioni di Angelo Sanza. Nella prossima settimana Cesa sarà in Puglia per una serie di incontri con i segretari provinciali, il gruppo regionale, i dirigenti e gli amministratori locali dell’Udc, volti a individuare le linee di azione politico-programmatiche del partito.
da Daunia News
ROMA – Arriva caldo tropicale domenica in Puglia 41° «Ondata eccezionale»
"Emergenza Caronte, l’ondata più calda degli ultimi 30 anni". Lancia l’allarme Antonio Sanò direttore del portale www.ilmeteo.it, che spiega: "Una lingua infuocata dall’entroterra algerino punterà verso la Sardegna e poi verso il Lazio e Roma.
Caronte è un anticiclone a matrice subtropicale saharaiana, eccezionalmente forte per intensità, con valori di ben 25°C a 2000m, quindi valori eccezionali".
Intanto, "oggi sarà una tipica giornata estiva – aggiunge Sanò – con temporali abbastanza diffusi sulle Alpi e Prealpi e poi sui rilievi liguri ed emiliani. In giornata i temporali potranno raggiungere il Piemonte, la Lombardia., Venezie".
Da domani si assisterà a una vera e propria escalation del caldo, una costante impennata della colonnina di mercurio. Prima le isole Maggiori e il centro Sud raggiungeranno i 38°C, poi anche a Roma e Firenze, Bologna, mentre al nord i 35°C afosi verranno percepiti come 38.
Da sabato il cuore bollente di Caronte toccherà le Isole Maggiori per poi portarsi proprio sulla Penisola puntando direttamente verso il Lazio e Roma. "Tra domenica e lunedì il cuore di Caronte stazionerà alla massima potenza sulle nostre regioni pompando aria caldissima dall’entroterra algerino.
Saranno i giorni più caldi dell’estate 2013 – sottolinea l’esperto – ma si batteranno alcuni record degli ultimi 30 anni". Sono previsti 41°C in Puglia, Calabria, Sicilia, 42°C in Sardegna, poi si toccherà il record di 40°C Roma percepiti come 42, "cosa che non era mai accaduta negli ultimi 30anni – rimarca il meteorologo – nemmeno nel 2003 e nel 2012. 39 a Firenze percepiti come 42, 39 a Bologna percepiti come 43, 36-38 sul resto del nord.
E martedì la fiammata insisterà al sud e Sicilia, qui con 44°C ad Agrigento". "La temperatura percepita risulta più elevata e si calcola tramite la formula dell’Heat Index combinando temperatura all’umidità. Valori di umidità relativa anche del 30% combinati con temperature prossime ai 40, producono sensazioni di vera e propria emergenza con sensazioni di 43-44°C. "
Dopo questa ondata record – conclude Sanò – arriveranno nubifragi al nord, mentre l’Estate proseguirà incontrastata al sud".
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Esercito: il generale Madeddu nuovo comandante in Puglia
Il suo ultimo incarico è stato quello di vicecomandante del comando militare autonomo della Sardegna
Il generale Natalino Madeddu è il nuovo comandante del comando militare Esercito “Puglia”. Succede al generale Emanuele Sblendorio. La cerimonia del cambio del comandante si è svolta nella caserma “Picca” di Bari.
Presente per l’Esercito Italiano il generale Corrado Dalzini, comandante della Regione militare “Sud”. Nato a Cagliare nel 1955, il generale Madeddu ha ricoperto diverse posizioni presso lo Stato maggiore dell’Esercito, lo Stato maggiore della difesa e del comando operativo di vertice interforze. Il suo ultimo incarico è stato quello di vicecomandante del comando militare autonomo della Sardegna. da Daunia News
BARI – Sanità in Puglia, conti ok piano di rientro addio In vista 1600 assunzioni
Addio definitivo al piano di rientro sanitario 2010-2012 e primo via libera al piano operativo concordato dalla Regione con il governo, che otterrà il visto finale (con tanto di «assegno» delle risorse ancora attese dalla Puglia) il prossimo 10 settembre
.È il doppio risultato che la delegazione dei tecnici della Regione (Angiolillo, Pacifico, e l’ex assessore Attolini per la commissione Lea), guidata dal manager dell’Area Salute Vincenzo Pomo, ha portato a casa dopo il confronto con il tavolo inter-ministeriale «Massicci».
Si chiude, così, una lunga e soffertissima fase per la sanità pugliese, passata da una cura draconiana di tagli (21 ospedali in meno e 2.200 posti letto aboliti) e, oggi, «ripulita» sia nella tenuta dei conti (a causa dei quali era nato il piano di rientro) sia nella riqualificazione complessiva del sistema (cui punta il nuovo programma operativo).
Innanzitutto, i tecnici ministeriali – guidati dal veterano Massicci – hanno appurato la buona qualità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, pure oggetto in questi giorni di forti polemiche in Puglia: prima del piano di rientro (2010) la Regione raggiungeva punteggio 70, a chiusura dei tagli si ritrova a quota 123 (2011).
Positivo anche il riscontro assegnato dall’Aifa sul calo della spesa farmaceutica. Quanto all’altro paletto posto dal piano, il blocco del turn-over, la Regione aveva già ottenuto le prime deroghe nel corso del piano e – a maggior ragione ora che è chiuso – sono state confermate quelle a venire non appena sarà dato il visto finale al programma operativo.
Infine, il capitolo assunzioni. Le Asl dovranno inviare le piante organiche alla Regione che farà una «scrematura», assegnando le relative priorità, alle 1.600 unità previste e per le quali partiranno, dopo l’ok del governo, i primi bandi.
Potranno così essere utilizzati i 100 milioni ancora disponibili nell’ambito dei 2 miliardi di euro di spesa per il personale consentiti alla Puglia (vincolata, com’è noto, ad una spesa inferiore dell’1,4% rispetto a quella del 2004).
Potrà così proseguire quello sblocco tanto atteso sul turn-over e già ottenuto, in deroga al piano ancora vigente, nel 2012 sia per l’Asl di Taranto (140 assunzioni sdoganate dal governo per l’emergenza sanitaria Ilva cui si sono aggiunte le 60 previste dalla Regione) che, lo scorso aprile, per il Policlinico di Bari (250 infermieri).
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Regione, task force occupazionale: agricoltura, diminuiscono aziende
Agricoltura-cocomeri (archivio, fonte image: ambienteeambienti.it)
ESPORTAZIONI in crescita, turismo stabilmente oltre i 13milioni di presenze, un incremento del Pil più alto della media nazionale, indici di disoccupazione più contenuti. La Puglia tiene, nonostante le difficoltà. “
Una regione più resistente di altre aree del Sud, in un quadro macroeconomico nazionale di pesante crisi”: è la sintesi offerta nella relazione della task force sull’occupazione attiva presso la presidenza della Giunta regionale. Il documento sull’andamento dell’economia e della produzione, con le ricadute occupazionali nel biennio 2011/2013, richiesto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio, è stato trasmesso al presidente Onofrio Introna e da questi “girato” a tutti i gruppi consiliari.
Nella conferenza dei capigruppo convocata giovedì 25 luglio alle 12, oltre a programmare i lavori delle sedute consiliari sull’assestamento di bilancio, Introna definirà d’intesa con i presidenti la data di una riunione in Aula sul tema dell’occupazione.
Proprio la relazione del comitato per il monitoraggio del sistema economico e delle aree di crisi sarà al centro della seduta monotematica, richiesta da più parti e dalle opposizioni. “È mio intendimento proporre di tenerla in chiusura della sessione di luglio o alla ripresa dei lavori consiliari, a settembre”, fa sapere il presidente.
In 14 pagine, la relazione registra una “più elevata capacità di resistenza” della Puglia, rispetto ad altre aree meridionali, nel quadro della grave crisi economica avvertita dall’ultimo trimestre del 2008 e ancor più dal 2012, dopo una parziale ripresa nel biennio 2010-2011.
Non nasconde le criticità del sistema economico regionale, attraversato da processi “di dura ristrutturazione selettiva” di alcuni comparti manifatturieri ad alta intensità occupazionale, dal ricorso crescente agli ammortizzatori sociali per i lavoratori, dal “brusco e prolungato” rallentamento dell’edilizia e da “sacche persistenti” di disoccupazione e sottoccupazione, specie giovanile e femminile.
In questo contesto emergono però i “migliori andamenti del Pil, pari nel 2011 al +0,5% (+0,1% nel Sud e +0,4% in Italia) e stimato in -1,5% nel 2012, contro -2,6% nel Sud e -2,30% nel Paese. Il valore aggiunto dell’industria è cresciuto del 2,7% nel 2011 (+2,1% Sud, +1,2% Italia) e gli occupati nell’industria sono saliti nello stesso periodo dell’1,6%, a fronte di una flessione nel Sud (-2,1%) e nel Paese (-0,4%).
L’edilizia ha sofferto meno: la contrazione 2011 in Puglia si è fermata al -2,7%, mentre ha fatto registrare il -5,40/o nel Meridione e -3,5% nel resto dell’Italia. Più contenuti anche gli indici di disoccupazione: -3,1% la flessione pugliese nel quinquennio 2007-2012, -5,1% nel Meridione. Buone notizie dalle esportazioni, salite dai 6,9 miliardi del 2010 agli 8,1 del 2011, per attestarsi agli 8,7 del 2012, con un tasso medio annuo del 4,1%,a fronte del 2,3% del Sud e dell’1,3% nazionale
. I flussi turistici, in progressione costante nel quinquennio, hanno superato nel 2011 la soglia dei 13,5 milioni di presenze, confermata sostanzialmente nel 2012 (13,2 milioni).
I migliori risultati 2011, secondo la task force regionale, sono stati resi possibili soprattutto dalla “storica diversificazione settoriale dell’economia pugliese, in cui l’agricoltura ha avuto un’incidenza del 4,9% sul valore aggiunto di tutti i settori produttivi, contro il 4,1% nel Sud e il 2,6% in Italia, mentre il valore aggiunto dell’industria ha toccato il 19,8%di quello totale, contro il 18,3% nel Sud e il 25,6% in Italia.
L’insieme del terziario ha raggiunto in Puglia il 75,3%, nel Sud il 77,6% e in Italia il 71,8 del valore aggiunto complessivo. La superfice agricola utilizzata, con 1,2 milioni di ettari, è la seconda d’Italia dopo quella siciliana, mentre la Puglia è in testa alle classifiche nazionali 2010 per numero di aziende agricole: 215mila.
Sono diminuite dal 2000 del 18,l%, ma i dati del Mezzogiorno (-29,6% ) e italiani (-32,2%) sono molto più pesanti. Segnali confortanti dall’industria dell’ospitalità; dal dinamismo di sistemi diffusi di piccole e medie aziende manifatturiere, quasi tutte a tecnologia avanzata; da un nucleo di grandi imprese export oriented (siderurgia, farmaceutica, auto, aerospazio, chimica e apparecchi elettrici), “facenti capo a 45 gruppi a capitale estero, dì cui quasi 30 multinazionali”; da una rete di distribuzione molto diffusa nei centri urbani, compreso il forte segmento di ipermercati.
E sia la pubblica amministrazione che il sistema bancario assicurano comunque occupazione e redditi. Uno scenario di tenuta complessiva, alla quale – fa rilevare il documento – hanno concorso le politiche di intervento della Regione, pur rallentate dai vincoli del patto di stabilità, che con un apporto “rilevante” di risorse, hanno contribuito a contenere gli impulsi fortemente depressivi del brusco rallentamento dell’economia nazionale.
Quanto ai progetti comunitari, a fine 2012, su 4,5 miliardi di finanziamenti pubblici la Regione ha effettuato pagamenti per 2,3 miliardi (51,1%), dal resto del Mezzogiorno (39%). La relazione si sofferma successivamente sui principali interventi della task force nelle singole aree e realtà di crisi.
da Stato Quotidiano
BARI – Di Gioia: bilancio, finanziamento SSR assorbe gran parte risorse
Medici
IL rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio 2012, all’attenzione della prima Commissione bilancio presieduta da Pino Lonigro, espone le risultanze della gestione delle entrate e delle spese sul conto del bilancio e del patrimonio, oltre che le attività e le passività finanziarie e patrimoniali.
“Alcuni elementi strutturali che emergono dalla lettura delle cifre sono meritevoli di attenzione – ha spiegato l’assessore al bilancio Leonardo Di Gioia – in particolare: sulla base della struttura e della quantità delle entrate si conferma che il finanziamento del Servizio sanitario regionale assorbe la maggior parte delle risorse (84,06%, esclusi i trasferimenti del bilancio autonomi extrasanitario); le risorse disponibili per le altre funzioni alimentano obbligatoriamente la copertura dell’onere del debito per un ammontare di 233,58 milioni di euro nel 2012; al netto del pagamento dei mutui, per lo svolgimento delle funzioni sanitarie, la Regione Puglia ha potuto contare nel 2012 su 763,45 milioni di euro del bilancio autonomo, di cui 151,55 milioni di euro per il costo del personale dipendente”.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento della spesa inerente i Programmi operativi 2007/2013 della Regione Puglia nell’anno 2012 nel mese di dicembre si registrano risultati positivi di esecuzione finanziaria, con spese certificate per un ammontare complessivo di oltre 3,1 miliardi di euro (in termini di pagamenti cumulati pubblici) e una percentuale che si attesta al 42% (rispetto all’ammontare totale delle dotazioni finanziarie dei programmi).
L’incremento dei pagamenti certificati dell’anno 2012 è risultato pari a 1.098 miliardi di euro in valore assoluto, corrispondente ad un’accelerazione di spesa pari al 54% in termini percentuali rispetto al cumulato nel 2011.
Tali risultati hanno consentito ai programmi di conseguire tutti gli obiettivi di spesa definiti a livello comunitario. “In ultimo occorre sottolineate – ha detto l’assessore Di Gioia – che con riferimento al Piano di rientro sanitario sottoscritto in data 29 novembre 2010 (comunque non derivante da disequilibrio economico-finanziario, sempre coperto negli anni con mezzi propri della Regione, bensì dovuto all’inadempimento costituito dall’inosservanza degli obiettivi del patto di stabilità interno per gli anni 2006 e 2008), sono stati registrati rilevanti risultati positivi anche nel 2012.
Si è registrato, infatti un abbattimento radicale delle perdite di esercizio consolidate ed il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio di competenza. Amati: “Bilancio, la Giunta indichi criteri di scelta per interventi da finanziare”.
“Chiedo che nella relazione di accompagnamento alla legge di assestamento di bilancio, e per la parte ovviamente discrezionale, siano indicati i criteri seguiti dal Governo regionale nelle decisioni di conferma, modifica o revoca delle singole dotazioni finanziarie, al cospetto della scelta, più che giusta, di contenere le previsioni di spesa nei limiti del patto di stabilità.
Il motivo della richiesta consiste nel conoscere con precisione quali sono le priorità problematiche che si intendono aggredire, con interventi possibilmente mirati a conseguire la maggiore intensità di posti di lavoro.
” Lo ha dichiarato il consigliere regionale Fabiano Amati, durante i lavori della I Commissione consiliare, che oggi ha avviato i lavori per esaminare ed approvare il rendiconto e l’assestamento di bilancio.
“Il metodo seguito dal Governo regionale e dichiarato in I Commissione dall’assessore Di Gioia, mi pare oltremodo condivisibile: restituire allo strumento contabile, e nel caso di specie all’assestamento, il ruolo pieno di indirizzo.
Per raggiungere tale obiettivo la proposta in discussione ha previsto modifiche agli appostamenti licenziati col bilancio di previsione, rendendoli compatibili con le norme sul patto di stabilità.
Questa decisione contabile comporterà, quindi, un maggiore senso di ‘realtà’, in quanto – diversamente dal passato – le spese previste saranno realmente sostenibili, evitando l’assunzione di decisioni che poi, e a causa del rigore del patto di stabilità, non potranno essere eseguite.
Sulla base di tutto questo, quindi, ritengo utile conoscere il dettaglio motivazionale della scelta politica compiuta, nell’auspicio che siano stati privilegiati gli interventi comunque riconducibili a lavori pubblici, ambiente, trasporti, difesa del suolo e urbanistica, che notoriamente producono maggiore intensità di posti di lavoro, contribuendo a combattere in radice – meglio di ogni altro settore dell’amministrazione pubblica – le note condizioni di povertà che ci affliggono”.
da Stato Quotidiano
BARI – Puglia, è disco verde per il piano dei rifiuti
No a nuovi impianti, piuttosto si renda ottimale l’uso di quelli esistenti o in corso di realizzazione.
Quanto ai combustibili solidi secondari (Css prodotti trattando la frazione secca dei materiali di risulta), se nella fase transitoria sarà preferibile bruciarli nei cementifici (purché abbiano capacità produttiva maggiore di 500 tonnellate al giorno di clinker, e comunque soggetti all’Autorizzazione integrata ambientale, nonché certificati Uni En Iso 14001 o Emas) e nelle centrali termoelettriche già esistenti, a regime si ritiene, seguendo le indicazioni del rapporto ambientale redatto da Arpa, che sia preferibile il recupero di materia.
Nella fase transitoria potrebbe L’ipotesi estrema di una produzione di Css eccedente quella ricevibile dagli impiantiParliamo del destino che faranno i rifiuti prodotti in Puglia secondo le previsioni del piano regionale, che ieri è stato adottato nella sua forma definitiva dalla giunta ed è dunque pronto ad essere esaminato e votato dalle commissioni competenti prima e dal Consiglio regionale dopo.
I passaggi del documento che avrà valore di legge e metterà fine a quattordici anni di gestione commissariale dei rifiuti in Puglia, sono inequivoci.
I ricorrenti richiami alla necessità che in Puglia si promuova una «società del riciclo» sono intimamente legati ad un ciclo di gestione dei rifiuti che si chiude con il massimo del riuso e riutilizzo della materia, giungendo progressivamente alla dismissione delle discariche e rendendo residuale la frazione da indirizzare alla valorizzazione energetica (incenerimento).
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – studente foggiano si butta dal quarto piano della Facoltà di Farmacia
Il male di vivere ha incontrato, lasciando che si impadronisse della ragione. Un profondo, devastante, irrazionale senso di angoscia, in un attimo ha sgretolato, dissolto le sue certezze.
Il malessere, la sua rabbiosa impotenza rispetto a qualche cosa che credeva di non potere cambiare lo ha spinto giù dal terrazzo della sua università.
Il male di vivere si è presentato ieri mattina, con una forza devastante nell’esistenza di un giovane di 28 anni, studente in Farmacia, foggiano, cinque esami alla laurea, genitori farmacisti, un futuro carico di buoni auspici.
Per poter superare il dolore ieri mattina, quell’uomo non ha visto altra possibilità che lasciarsi cadere nel vuoto, sotto gli occhi atterriti di ragazzi e ragazze che come lui stanno cercando di costruire, una mattone per volta, un esame per volta, tra dispense, libri di testo, orari di lezione, incalzanti sessioni di esame, il loro futuro.
Era da solo, nessuno lo ha spinto, nessuno ha cercato di impedirgli di avvicinarsi troppo al baratro e di guardare giù. Fa male, ma la momento l’ipotesi del suicidio è quella che trova maggiore credito, forse l’unica spiegazione. Chi lo conosceva bene tra i suoi colleghi dice che non era uno dal quale ti saresti aspettato una resa così totale, così drammatica.
LUCA NATILE da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Vendola: ‘punire il caporalato in Capitanata’
"Si tratta di una delibera attesa da anni, venuta fuori dopo un lavoro estenuante di mediazione con il partenariato del mondo agricolo."
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola durante la conferenza stampa di presentazione degli indici di congruità in agricoltura.
"Noi non possiamo accettare – ha spiegato Vendola – di vivere in un Paese in cui ci sono lavoratori ridotti in schiavitù. Non possiamo accettare di tacere dinanzi alla violazione sistematica dei diritti fondamentali degli esseri umani.
La violazione dei diritti dei lavoratori rappresenta in questo caso un'autostrada che consente di violare i diritti umani". In Italia, secondo il Presidente Vendola "non c'è una politica intelligente di accoglienza, c'è invece, una grande menzogna, che è quella di rappresentare l'immigrato come un compendio della manodopera grigia.
Non ci si rende minimamente conto di quanto la forza lavorativa migrante costituisca un pezzo pregiato di costruzione di difesa nazionale. Circa un miliardo e ottocento milioni di euro è il dono che i migranti fanno all'economia del Paese".
"Il capolarato – ha evidenziato il Presidente della Regione – è oggi un fenomeno che oggi merita un'attenzione specifica: bisogna riaccendere nuovamente i riflettori su questo tema.
Si tratta di un fenomeno di confine tra economia illecita e malavita organizzata. Credo che il Parlamento debba tornare a riflettere su questo punto e bisognerebbe istituire nuovamente una commissione d'indagine sul fenomeno del caporalato e bisognerebbe che lo Stato si doti di una normativa capace di essere deterrente nei confronti del caporalato".
Con gli indici di congruità, ha spiegato Vendola "mettiamo in azione un criterio, che è quello che può consentire di colpire gli interessi economici di chi si macchia di comportamenti così infamanti, di questi schiavisti che nelle province di Lecce e Foggia godono di una troppo lunga impunità".
da Teleradioerre