Ravenna/Manfredonia –Autocostruzione, notti nel cantiere per famiglie del Ravennate (il caso)
Già: case che sarebbero dovute “diventare” le loro. Così in linea teorica.
Del ‘caso’ Stato ne aveva parlato il 14.08.2012, fornendo nuove notizie sull’Autocostruzione, un progetto del quale se ne discute da anni, con nuova ribalta il 23 luglio 2012, dopo l’approvazione dalla Giunta regionale pugliese dello schema delle Linee Guida per l’Autocostruzione e Autorecupero in Puglia.
“Nella pratica dell’autocostruzione infatti i futuri proprietari partecipano alla costruzione della loro casa con l’apporto del proprio lavoro che varia fino ad un massimo del 70% del processo costruttivo con un ammontare stabilito di ore di lavoro prestata dal nucleo familiare per singolo alloggio. Gli autocostruttori lavorano sotto la guida di professionisti che nel corso dell’intero processo edificatorio garantiscono l’assistenza tecnica indispensabile, la qualità architettonica, la sostenibilità ambientale dell’intervento ed il rispetto delle norme di sicurezza”. Così in linea teorica.
Lodi, ipotesi e iniziative anche da Manfredonia. Un progetto che aveva destato la soddisfazione dell’assessore regionale all’Assetto del Territorio Angela Barbanente che aveva ricordato l’accoglimento dalla Regione delle “istanze sociali presenti in alcuni grandi centri della Puglia, in primis il comune di Barletta“, con il quale la Regione ha stipulato nel 2010 un protocollo di intesa per l’avvio di un cantiere sperimentale di autocostruzione con l’Associazione “Fraternità per il diritto alla casa”. Analoga soddisfazione era stata espressa dal Comune di Manfredonia – a riguardo ci sono state delle associazioni promotrici di iniziative in merito – e dall’onorevole del Pd Michele Bordo.
La testimonianza dal Ravennate. “Preciso a scanso di equivoci – dice a Stato Matteo Mattioli – che questo progetto non prevedeva sovvenzioni pubbliche, non abbiamo ricevuto aiuti o regali da nessuno, l’unico impegno dell’Amministrazione comunale – che ci ha venduto l’usufrutto del terreno sul quale abbiamo realizzato il cantiere – era di “sovrintendere coordinare e vigilare in tutte le fasi la corretta attuazione del progetto” come si legge dal protocollo d’intesa stipulato con Alisei(ditta individuata dal Comune stesso per assistere noi autocostruttori dal punto di vista tecnico, che doveva gestire il cantiere e fornire le maestranze) e firmato dall’allora Sindaco, ed oggi senatore,Vidmer Mercatali. Nel 2009, a luglio, la società Alisei non è più reperibile, improvvisamente non risponde più alle nostre richieste e comunicazioni, pochi mesi più tardi dichiarerà fallimento”.
“Da allora abbiamo cominciato a incontrare Assessori e Sindaco, chiedendo loro di assumersi la responsabilità di portare a termine un progetto che aveva fortemente voluto e che vedeva il Comune come soggetto coinvolto. Per 3 anni abbiamo aspettato e creduto alle loro parole, poi il 26 giugno scorso, dopo avere ricevuto dalla Banca (Etica) una lettera in cui ci veniva intimato di restituire il credito finanziario messoci a nostra disposizione (1.288.000 €) entro 8 giorni lavorativi, abbiamo smesso di temporeggiare, palesando la nostra situazione di disagio e di completa mancanza di diritti e di tutela legale”.
“Abbiamo mandato migliaia di lettere (mail), abbiamo scritto articoli, pubblicato foto, interviste, ma nessuno, se non qualche giornale locale, ha dato voce alla nostra protesta”.
Link di riferimento
- http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/intervista-telefonica-di-liberaradio-8.html
- http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/i-mille-volti-di-alisei-in-italia.html
- http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/ecuador-revoca-il-permesso-26-ong.html
Per approfondire la vicenda autocostruzione, leggere gli articoli pubblicati e i documenti ufficiali: http://difesaconsumatori.eu/