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Manfredonia – Aree dismesse e Treno Tram: 2 incontri con FS. Comune: definire

Pubblicato: giovedì, 19 gennaio 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi (St)

DUE gli incontri fissati, nei prossimi giorni, per la linea ferroviaria Manfredonia-Foggia e l’acquisizione delle aree dismesse di pertinenza. Due incontri dai quali la PA di Manfredonia spera di conseguire “decisioni definitive”.
Il primo incontro avverrà a Roma mercoledì 25 gennaiopresso la direzione di FS – Sistemi urbani; il secondo a Manfredonia il primo febbraio indetto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti al quale sono stati invitati a partecipare l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Guglielmo Minervini, l’AD di Trenitalia Vincenzo Soprano, l’AD di RFI Michele Mario D’Elia, il Direttore generale per il trasporto pubblico locale Virginio Di Battista, il direttore generale per le infrastrutture ferroviarie Vincenzo Cinelli, il presidente Ferrovie del Gargano Vincenzo Scarcia.

“I due incontri – rileva il sindaco Angelo Riccardi – rappresentano il risultato del pressing che da oltre un anno questa amministrazione sta conducendo per definire una questione che investe una parte fondamentale dello sviluppo della città dal punto di vista strutturale, urbanistico e dunque economico”.
Anche se nello specifico il primo riguarda le aree in dismissione di pertinenza della stazione ferroviaria di Manfredonia, e il secondo il progetto di potenziamento delle linea Manfredonia-Foggia mediante introduzione del Treno-tram e dunque trasferimento del sedimento ferroviario da RFI alla Regione Puglia, entrambi i meeting sono infatti “complementari per la definizione unitaria della questione sul tappeto”.
L’incontro di Roma sarà la prosecuzione di colloqui tenuti a Bari presso la Regione Puglia, mentre l’altro di Manfredonia è stato promosso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

“Una circostanza – annota Riccardi – che attesta l’attenzione e interesse di FS per le problematiche della tratta ferroviaria per Foggia e per le aree da tempo ormai dismesse di pertinenza della vecchia stazione campagna.
Il mio auspicio – avanza il sindaco – è quello di addivenire ad un accordo complessivo soddisfacente per entrambe le amministrazioni in un momento in cui, sono convinto, la cooperazione sia fondamentale per risolvere quelle questioni in sospeso”.
Il Comune di Manfredonia da oltre un anno ha formalizzato la richiesta di acquisire le aree con relativi immobili esistenti in dismissione ricompresi nel perimetro cittadino tra Piazza della Libertà, Viale Kennedy, Strada litoranea del sole, Piazzale Marinai d’Italia.

Una notevole fascia inglobata ormai tra viale Aldo Moro e Viale del sole, una zona della città urbanizzata e interessata ad importanti sistemazioni urbanistiche in funzione anche del nascente nuovo porto turistico. Le trattative intercorse tra Comune di Manfredonia e FS parevano giunte ad un punto di coesione.

Focus. Come comunicato, relativamente alla tratta ferroviaria Manfredonia-Foggia, dovrebbero essere 4 le nuove coppie di corse in aggiunta alle 5 esistenti da attivare nei prossimi giorni. Così in base a quanto annunciato dalla Pubblica Amministrazione.

A riguardo “forte disappunto” era stato espresso dai confederali dopo che “nel territorio di Capitanata, nell’ambito del TPL esercitato sulle ferrovie, in occasione del nuovo orario entrato in vigore il 12/12/2011 (precedentemente al citato accordo), è stata adottata un fortissima contrazione dell’offerta sulla tratta Foggia-Manfredonia con una riduzione delle corse pari al 60% ed una soppressione totale del servizio ferroviario nei giorni festivi”.

“I Comuni interessati – avevano detto i sindacati – devono attivarsi per trovare soluzioni immediate per dare risposte alle fasce più deboli degli utenti che utilizzano giornalmente il treno (…). Il popolo dei pendolari ha bisogno di risposte concrete ed immediate, utilizzando risorse esigibili nel presente senza escludere ipotesi future di implementazioni tecnologiche e progetti che, essendo tali, non possono dare risposte nell’immediato (ogni riferimento al Tren-tram è sembrato voluto, ndR). Parlare solo di futuro, a volte, può significare non risolvere i problemi del presente”.

Stazione Manfredonia (ST)

L’incontro di Bari tra Minervini, Riccardi, Palumbo e rappresentanti FS. Con l’incontro il Comune aveva intenzione di risolvere definitivamente la questione Treno-tram e l’acquisizione delle aree dismesse delle Ferrovie dello Stato. “Ma così invece non è stato”. Il sindaco Riccardi col quale era l’assessore all’urbanistica Matteo Palumbo ha stigmatizzato, “anche vivacemente”, l’atteggiamento definito “strumentalmente dilazionatorio” di Ferrovie dello Stato presente a Bari con i massimi responsabili di Ferservizi (ingegner Pallotta) e del settore investimenti (ingegner Ferrazza).

I responsabili citati hanno chiesto infatti di “rinviare ad altro incontro la trattativa”. Una richiesta “drasticamente respinta” dalla delegazione di Manfredonia: tanto il sindaco Riccardi quanto l’assessore Palumbo avevano ricordato i “passi avanti” fatti nei precedenti incontri ora bloccati dal temporeggiamento inaspettato di FS.

Forte disappunto” sarebbe stato espresso anche dall’assessore regionale Minervini “per la leggerezza con quale le Ferrovie sta trattando una questione di grande peso e responsabilità per il Comune di Manfredonia e per la stessa Regione Puglia”.

“Il rischio – ha affermato Minervini – è quello di perdere i finanziamenti già stanziati (due stazioni intermedie, le cui opere finanziate per 2,8 milioni di euro sono già state appaltate, ndR) e, nel caso specifico del Treno-Tram di Manfredonia, già impegnati dal momento che è stata espletata la gara d’appalto per la realizzazione di due stazioni intermedie sul tratto urbano del Treno-Tram.

Oltre al danno diretto, avremo anche – ha osservato Minervini – le giuste rampogne del Governo per non essere in grado di spendere i fondi ottenuti per investimenti strutturali. Oltre al danno anche la beffa. E’ una situazione – ha rimarcato Minervini – del tutto inaccettabile nella quale ognuno si assume le proprie responsabilità”.

L'avvocato Gaetano Prencipe di Manfredonia, già sindaco dell'Ente dal novembre 1995 al maggio 2000 (ST)

Aree dismesse. Trenitalia temporeggia. In discussione la base della trattativa.

Comune non vuole andare oltre gli 1,4 milioni di euro. In settimana riprendono le trattative per la cessione delle aree dismesse: ma – contrariamente all’asta pubblica di FS, andata deserta, con valutazione pari a 2 milioni – il Comune sarebbe pronto a trattare partendo da una “base inferiore a 1,5 milioni di euro”. Come già comunicato, l’Ente di Manfredonia ha rinunciato all’istanza di sospensiva nel ricorso al Tar Puglia contro FS., relativamente alla controversia per l’acquisizione del bene dismesso nei pressi della Stazione .

Lo scorso 22 dicembre, il Tar Puglia – I^ sezione – si è infatti pronunciato sul ricorso del Comune, rappresentato e difeso dall’avv. Gaetano Prencipe, contro Ferservizi s.p.a. e Ferrovie dello Stato s.p.a., non costituite.

Con il ricorso l’Ente chiedeva l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del bando pubblicato da Ferservizi s.p.a., avente ad oggetto la vendita del complesso immobiliare costituito dai beni ubicati nell’ambito della stazione ferroviaria, nel centro abitato del Comune di Manfredonia, tra la Piazza della Libertà, Viale Di Vittorio, Viale A. Moro, Viale Kennedy, Strada Litoranea del Sole, Piazzale Marinai d’Italia, e rivenienti dalla dismissione dello Scalo Ferroviario della Stazione di Manfredonia.

Nel corso della Camera di consiglio del 21 dicembre l’avvocato Prencipe ha infatti comunicato la rinuncia dell’Ente all’istanza di sospensiva. Questo in considerazione dell’asta di gara di FS andata deserta e dunque priva di acquirenti.

Il Comune tenterà l’acquisizione del bene dismesso (essendo prioritaria la realizzazione del piano Treno-tram) ma sulla base economica stabilita in precedenza e dunque distante dalle somme indicate da FS nell’asta pubblica.

L’Ente confida in un prezzo inferiore al milione e 400mila euro. FS partirebbe dai 2 milioni di euro base della stessa asta pubblica. Si tratta. Ricordando che il Comune non rinuncerà comunque al ricorso al TAR: una sorta di asso nella manica da estrarre al momento giusto. Se FS scende il ricorso resterà nel cassetto. Se FS non smuoverà al ribasso l’offerta l’Ente proseguirà ad opporsi in via giudiziaria.

L’area interessata da sviluppo di volumetria del CB6. Un’area importante, quella della Stazione, anche considerando la prossima realizzazione del Porto Turistico, nonchè dei complessi alberghieri, in bilico con possibili cambi di destinazione d’uso.

Il compendio in dismissione di FS ricade prevalentemente nel comparto CB6, aree di espansione misto residenziale più attrezzature di interesse generale. Si è parlato in questo caso di una “bassa volumetria destinata a crescere considerevolmente” in seguito alla vendita dei suoli.

In particolare lo strumento urbanistico ha previsto la realizzazione di servizi attinenti il costruendo porto turistico in fase di realizzazione. “Il resto ricade in zona Area ferroviaria e Viabilità Urbana”.

Tagli e condizioni treni. L’interrogazione dei parlamentari.
da Stato Quotidiano

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