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PESCHICI – NATALIA PICCON RACCONTA IL REGISTA ELIO PICCON

Pubblicato: sabato, 11 agosto 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Elio Piccon, il regista del film-cult “L’Antimiracolo” e di tanti corti girati tra il 1965 e il 1970 in varie località del Gargano, sarà ricordato dalla figlia Natalia l’11 agosto a Peschici e il 12 agosto a San Nicandro Garganico al Caffè letterario “Il Tempio di Arcadia”

NATALIA PICCON RACCONTA IL REGISTA ELIO PICCON

Conoscevo Elio Piccon per il suo film cult “ l’Antimiracolo”, la cui visione ci fu proposta, agli inizi degli anni novanta, dallo storico Filippo Fiorentino in un memorabile, e in un certo senso “anomalo” collegio docenti all’ITCG “Mauro del Giudice” di Rodi Garganico. Fiorentino, prima della proiezione del film (miracolosamente registrato da Matteo di Milo, un aiutante tecnico appassionato di cinema, nelle ore piccole della programmazione di Rai3, dove questi film d’essais sono solitamente relegati), definì Piccon “un interprete accreditato del neorealismo e dell’identità garganica”, mettendo in risalto la grande “valentia” del regista ligure che aveva portato all’attenzione nazionale un’altra Italia: l’incontaminato e ancora selvaggio Gargano, una terra bellissima, afflitta da secoli dalla disoccupazione e dall’emigrazione, lontana anni luce dal “miracolo italiano” del triangolo industriale e del centro Italia.
Un film importante per conoscere il contesto del territorio garganico degli anni sessanta, e spiegare il persistere delle sacche di arretratezza socio-economica negli anni novanta e di oggi.
La riscoperta di Elio Piccon a livello nazionale è dovuta, senza dubbio, alla tenacia della figlia Natalia, che dal padre ha mutuato la passione per la fotografia e per il cinema. A lui ha dedicato un sito web, riprendendo tutto i materiali d’archivio che documentano la genesi dei film e cortometraggi di Piccon ed elaborandoli sul web. A maggio 2008 nell’ambito dello “Slow Food On Film” (BO, Italia) Natalia Piccon comincia ad essere invitata dalla Cineteca di Bologna per presentare “Cavalli Ciechi”, “Il Pantano” e “Il Campo”, tre cortometraggi inediti di Elio Piccon girati a Peschici, Sannicandro e Lesina. Nel 2010, nell’ambito del Festival del “Cinema del Reale” (Specchia, Lecce 21/24 luglio), Natalia presenta il suo film “Il Gargano di Elio Piccon”, dedicato all’attività cinematografica del padre. E’ un successo, riconfermato dalla programmazione su Rai tre, nello scorso aprile, di molti cortometraggi di Piccon e della loro presenza al “Il Cinema Ritrovato 2012”, una rassegna organizzata della Cineteca di Bologna, per riscoprire, riproporre, far rinascere “il cinema che è stato”.
Le pellicole di Piccon e di altri importanti documentaristi italiani, fino ad oggi misconosciuti dai pià, sono stati valorizzati al massimo. I corti di dieci-quindici minuti furono girati tra la fine degli anni cinquanta e dell’inizio dei sessanta, “quando la sperimentazione faceva assonante rima con la spettacolarizzazione e lo sguardo del documentarista era di una purezza morale spesso abbacinante” scrive Davide Turrini sul “Fatto Quotidiano”.
“Per realizzare “L’Antimiracolo”, Elio Piccon, nato a Bordighera, si trasferisce nel Gargano, sulla laguna di Lesina, senza uno straccio di soggetto e sceneggiatura, e vive lì tre mesi prima di girare un metro di pellicola. Sceglie interpreti non professionisti, li fa parlare nella loro lingua, li filma nel loro mondo. Praticamente senza troupe, arriva a girare, in un anno di lavoro, ventimila metri di pellicola. Il risultato è deflagrante” scrive Andrea Meneghelli, curatore de “Il Cinema Ritrovato 2012”.
La sorpresa di trovare sul web “L’Antimiracolo” e tanti materiali inediti su Piccon mi ha spinto a contattare la figlia Natalia Piccon per un incontro presso la Libreria-Caffè letterario “Il Tempio di Arcadia”, a San Nicandro Garganico. Un superstite tra gli attori non professionisti scelti da Piccon per girare “L’Antimiracolo” è Angelo Montemitro, nonno di Giovanni Barrella (presidente del Gruppo ARGOD, e titolare della struttura): il desiderio di mettere in contatto chi quei film interpretò con la figlia del regista (che a sua volta proporrà stralci inediti della cinematografia di Piccon), sarà esaudito.
Elio Piccon, scomparso a Roma nel 1988, sarà infatti ricordato dalla figlia Natalia l’11 agosto a Peschici (Villa comunale ore 20,30) e il 12 agosto a San Nicandro Garganico (alle ore 20.00 presso “Il Tempio di Arcadia”, in località Due Pini, sul terrazzo-parcheggio di fronte al distributore Agip di via Marconi).
Saranno proiettati corti inediti girati a Peschici e San Nicandro.
Non mancate!
Teresa Rauzino
su “L’Attacco” del 7 agosto 2012

SCHEDA SU ELIO PICCON

Elio Piccon nasce il 15 gennaio 1925 a Bordighera. Terminati gli studi in un collegio di Torino, all’età di diciassette anni si appassiona alla fotografia e al cinema. Nel 1943 frequenta il corso di “Avviamento ottica” presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e poco dopo diviene assistente di Arata. Nel 1948 dirige, con l’organizzazione di Massimiliano Capriccioli, il suo primo documentario “Magia del trucco”. Il documentario spiega l’importanza del trucco per gli attori di cinema: assistiamo alla truccatura di Quasimodo, di Mister Hyde, della “mummia”, dell’Uomo che ride. Seguono i documentari “Gas di città” (1949) e “Domani un altro giorno” (1949-50), cortometraggio d’avanguardia. Nel 1951 è chiamato da Gastone Ferrandi, della Astra Cortometraggi srl, a dirigere la fotografia degli avvenimenti per il settimanale “Mondo Libero”. Questa esperienza “di operatore d’attualità” gli fece comprendere come la gente comune fosse impressionata dalla vicinanza della macchina da presa. Doveva pertanto girare le riprese con obiettivi a lungo fuoco. Questa tecnica sarà indispensabile quando nel 1964 girerà il film “L’antimiracolo”, con la decisa scelta di non utilizzare attori professionisti.
Nel 1951-52 realizza, in piena ed assoluta autonomia, “Tre tempi di cinema astratto”; un’opera assolutamente innovativa per quegli anni per la tecnica con la quale realizza immagini astratte in assoluta sincronia con la musica di Roman Vlad. Poi, un ritorno al documentario con “Espressione Mimica” (1952) e “Pitture di Ragazzi” (1955). Nel 1954, per la Parva San Paolo Film, dirige “Ho ritrovato mio figlio”, storia di un dramma familiare. Nel 1961 ritorna nuovamente al cinema con la regia del film “Italia 61” realizzato dalla Walt Disney Production, un’opera spettacolare presentata dalla Fiat all’Esposizione di Torino per le manifestazioni del centenario dell’Unità d’Italia. Nel 1965 Piccon termina di girare “L’antimiracolo”, prodotto da Franco Cristaldi (Vides Cinematografica) e distribuito dalla Interfilm. La qualità del film fu premiata con la “Targa Leone di San Marco” alla XXVI Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 1972 è il supervisore, non accreditato, alla produzione dello sceneggiato di Luigi Comencini “Le avventure di Pinocchio”, per San Paolo Film.
Elio Piccon muore a Roma il 6 marzo 1988.
da Teresa Raunzino

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