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SAN MARCO IN LAMIS – Inizia domenica 13 gennaio, alle ore 19,00, presso il Teatro del Giannone, la stagione teatrale di San Marco in Lamis.

Pubblicato: venerdì, 11 gennaio 2013 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

AMLETO A PRANZO E A CENA

 

Inizia domenica 13 gennaio, alle ore 19,00, presso il Teatro del Giannone, la stagione teatrale di San Marco in Lamis.

 

Oscar De Summa giovane artista emergente si cimenta nella regia di Amleto a pranzo e a cena, spettacolo leggero, divertente, sorprendente che nasce con l’intento di aprire il più possibile il teatro alla più vasta platea.

 
Come accadeva nella Commedia dell’arte, gli attori decidono sul luogo cosa mettere in scena, un semplice escamotage (peraltro suggerito dal testo stesso) che aiuta a svelare come si crea uno spettacolo, cosa c’è dietro quella che sembra pura creatività. I rapporti umani si confrontano con i ruoli degli attori, tutto per svelare quanto verità e finzione siano due facce della stessa medaglia e i piani della realtà e del teatro si mescolino continuamente uno nell’altro.

 
Opera insolita questo Amleto di Oscar De Summa, attore e regista con altri tre attori formidabili: Tommaso Massimo Rotella, Alfonso Postiglione, Armando Iovino. Uno spettacolo esaltante perché, pur divertendo, non sovverte né dimentica il carico dell’opera shakespeariana, forse rispettandola ancor di più che tenendone una versione integrale e ciecamente integralista.
Oscar De Summa è regista maturo che qui lascia più spazio in scena ai suoi attori (ritagliando per sé i ruoli femminili) e si dedica a tenere insieme le briglie di quel che avrebbe potuto essere un cavallo impazzito e invece conduce gli attori e gli spettatori alla mèta con grande puntualità espressiva, non cedendo mai di ritmo e divertendo sapendo di utilizzare Shakespeare e non raccontando barzellette.

Estremamente funzionale la scelta stilistica che sceglie cambi scena ampiamente visibili e definisce la simmetria con un quadrato di cassapanca, ospite dei personaggi in panchina, in attesa di entrare e fare il loro perché questo sporco Amleto va fatto, portato alla fine, comunque vada.

 

De Summa dunque sceglie l’attore, costruendo una struttura in cui “agire” i suoi interpreti per un umorismo sottile e di gran qualità, una finezza che gioca con i cliché del teatro e di un testo così abusato, così facendo sfrutta la quarta parete permettendo loro di entrare e uscire dai personaggi con tanta leggerezza. Amleto stesso ha un rapporto con il pubblico diretto, i cui “a parte” tradiscono la sua responsabilità dell’opera: gli altri personaggi non sanno più in che tragedia si trovano, così ne chiedono lumi a lui che quindi deve dirigere da dentro un re rimbambito, una madre svampita, Polonio traffichino, Rosencrantz e Guildenstern che si confondono le battute come fossero Stanlio e Olio: De Summa dunque si fida del grottesco, usa la parodia a fini intellettuali ed è degno del miglior Mel Brooks.

 
I personaggi così usuali e moderni e umani e nostri, sono colti nella loro più netta sincerità, segno che un classico è una opportunità, se si sa vedere questo si può davvero affrontarli, non rileggerli che sarebbe presunzione ma, finalmente, leggerli.

 
Comunicato Stampa Teatro del Giannone

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