Offerte speciali Prezzi 10 e lode

Foggia cresce? leggi le email o invia un email a [email protected]




Notizie del 9 marzo 2013

ASCOLI SATRIANO – rubano nelle campagne: arrestati quattro rumeni

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Blitz dei carabinieri in due distinti momenti

 

Sorpresi a rubare nelle campagne. Sono quattro rumeni arrestati dai carabinieri di Ascoli Satriano. A finire in manette, in due distinte operazioni, Romeo Birnoiu, 29enne, Florin Alexandru, 32enne, Ionut Ruica, 26enne e Sorni Marius Vaduva, 20enne.
I primi due sono stati sorpresi mentre rubavano 33 tubi zincati dal diametro di 15 cm e lunghezza di 6 metri da un terreno sito in località “Torretta” di Ascoli Satriano.
La refurtiva, del valore di 3.500 euro, è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario. Sequestro un autocarro Ford Transit.
Gli altri due rumeni, domiciliati a San Severo, sono stati trovati dai carabinieri mentre stavano rubando delle pompe per l’irrigazione dai campi.
I macchinari rubati erano custoditi all’interno di una struttura in muratura presso un pozzo di un’azienda agricola sita in località “Palazzo d’Ascoli”. I rumeni hanno tentato di fuggire per i campi ma sono stati raggiunti e arrestati.
da Daunia News

Condividi in Facebook

FOGGIA – Convegno dal titolo “Antichi e nuovi mestieri:le nuove sfide occupazionali in capitanata

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Si terrà martedì 12 Marzo p.v., dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso la Sala Giunta di Palazzo Dogana a Foggia (Piazza XX Settembre) il Convegno dal titolo “Antichi e nuovi mestieri:le nuove sfide occupazionali in capitanata ”.

L’incontro si configura quale momento di conoscenza delle opportunità lavorative nel settore agroalimentare oltre a rappresentare l’occasione per diffondere i dati finali del corso di qualifica in “Esperto della produzione di specialità gastronomiche tipiche ed ecocompatibili” finanziato dalla Regione Puglia all’RTS AFORIS Impresa Sociale – Confesercenti Puglia nell’ambito dell’AVVISO 7/2010 “Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri”

Per esigenze organizzative istituzionali è necessario l’invio della scheda di adesione.

PER INFO

AFORIS IMPRESA SOCIALE

Via Fraccacreta 68, 71121 Foggia

Tel. 0881/633019 [email protected]

Condividi in Facebook

FOGGIA – Allarme in Capitanata aumentano abusi e violenza in famiglia

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

«Il presente studio consiste in una raccolta dati tratti da fascicoli procedimentali presenti negli archivi della Procura di Foggia.
L’accesso in archivio è stato consentito su autorizzazione da parte (dell’allora, ndr) procuratore capo Vincenzo Russo e del sostituto procuratore Rossella Pensa».
Tiene a chiarirlo Anna Cornacchio, che grazie a questo brillante studio s’è laureata.

Tiene a chiarirlo perché consapevole, lei per prima, che i dati raccolti scattano una fotografia impietosa della famiglia foggiana.

«Le violenze domestiche sono in aumento – spiega la Cornacchio, specializzanda in medicina legale – basta dare una scorsa ai numeri dei procedimenti istruiti (basta guardare i numeri della Procura di Foggia; ndr) per rendersene conto».
Questa tesi è divenuta dossier, questo dossier uno studio di genere sulla diffusione della violenza domestica in Capitanata, dagli abusi sulle donne a quelli sui minori.
La prima uscita di questa analisi scientifica ieri mattina, davanti agli alunni e ad alcuni genitori del liceo classico Vincenzo Lanza di Foggia. Presentato da Emanuela Turillazzi, vice direttore dell’Istituto di medicina legale dell’UniFg, lo studio ha impressionato per la dovizia di particolari e per la realtà (a nostro avviso troppo sottovalutata) che presenta.

Ad esempio se ne deduce che l’età media di un “molestatore tipo” è 40 anni, il suo titolo di studio la licenza media e la sua professione tra bracciante e operaio, mentre l’identikit di una “vittima tipo” è invece 24 anni, titolo di studio diploma superiore, professione studentessa, casalinga od operaia. «Per la violenza sessuale – ha spiegato dati alla mano la Turillazzi – vi è una varietà di autori: sconosciuti, amici, parenti, partners, ex partners. Mentre per la violenza domestica prevale in modo deciso (circa il 90%; ndr) la figura del partner (coniuge, convivente, fidanzato, amante ed ex; ndr) e del padre».

E quindi, a margine di un fenomeno in netta crescita sul territorio, le storie estratte dai fascicoli processuali e la radice sociale dei loro protagonisti. «Storie in cui – spiega la Cornacchio nel dossier – le assistenti recatasi dalle famiglie hanno preso atto delle pessime condizioni in cui versano l’abitazione e i loro ospiti».
Storie in cui «la cameretta – si legge dalle testimonianze di un assistente – si presentava con le pareti sudice, letti sfatti con lenzuola bagnate di urina, culla ricolma di indumenti, vasca da bagno incrostata di sporcizia, lavabo e water sporchi».
Parlarne alla vigilia dellaFesta della donna ha rappresentato la vera provocazione dell’UniFg e del liceo Lanza, parlarne di fronte agli uomini e alle famiglie di domani ha rappresentato la vera sfida degli organizzatori. «E’ da voi – ha concluso la Turillazzi – che deve scoccare la scintilla, l’orgoglio di considerare questi abusi per quello che in realtà sono: delle brutalità».

DAVIDE GRITTANI da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

GdF: come la Gema spendeva i soldi dei foggiani

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Guardia_di_FinanzaAcquisto orologi di lusso, noleggio auto di lusso, trasferimenti su conti personali per importi mensili di oltre 25mila euro, ristrutturazioni edilizie di beni immobili propri, manutenzione e gestione di imbarcazioni di lusso, crociere, pagamento stipendi dei dipendenti assunti per il tempo libero.

Così alla Gema spa venivano spesi i soldi dei contribuenti mai versati ai Comuni pugliesi.

Operazione ‘Re Mida’: sotto la guida dalla Procura della Repubblicala di Foggia, la Guardia di Finanza conclude le indagini nei confronti della società di riscossione tributi Gema spa e il gip, Rita Curci, dispone il sequestro preventivo, per equivalente, di disponibilità bancarie, quote societarie, immobili e beni mobili registrati per un valore fino alla concorrenza dell’importo di 17,5 milioni di euro, nei confronti sia delle persone indagate (quote di partecipazione di 4 società e quote di proprietà di 4 immobili) che della stessa società (5 immobili).
Il sequestro segue all’arresto del presidente del consiglio di amministrazione e dell’amministratore delegato della Gema, Tavasci Lanfranco e Corriero Giuseppe, accusati lo scorso luglio di essersi appropriati di tributi locali che la stessa società aveva l’obbligo di riversare a 44 Comuni pugliesi per conto dei quali svolgeva l’attività di riscossione, per un totale di oltre 22 milioni di euro.
Col proseguire delle indagini i baschi verdi hanno ricostruito l’intricata rete di operazioni e di passaggi di danaro, accertando che le somme dovute agli enti pubblici convenzionati sono invece stati utilizzati per scopi strettamente privati confermando così l’accusa di peculato perpetrata dal 2006 al 2012.
Gli indagati, stando a quanto emerso dagli accertamenti della polizia tributaria di Foggia, hanno anche falsificato documenti di bilancio segnando fittizi crediti per oltre 29 milioni di euro da opporre ai diversi Comuni, un modo come un altro per ‘pareggiare’ i conti e nascondere il dissesto patrimoniale e finanziario evitando conseguenze negative sul piano degli affidamenti bancari e la cancellazione dall’albo ministeriale dei soggetti abilitati all’attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi.

In questo modo la Gema conservava, seppur solo sulle false carte, i 10 milioni di euro previsti dalla legge come capitale sociale.
“Occorre osservare come il reato di peculato risulti, in questo periodo di crisi economica ed occupazionale, particolarmente riprovevole, specie nei casi in cui l’appropriazione riguarda denaro versato, con sacrificio, da centinaia di cittadini onesti per l’assolvimento degli obblighi tributari, nel convincimento che tali somme siano destinate ai Comuni per essere utilizzate nell’interesse delle comunità locali, per offrire servizi agli stessi cittadini, soprattutto a quelli che versano in situazioni di disagio” concludono gli inquirenti e la palla passa alla magistratura.

Rosaria Albanese dal Quotidiano Italiano

Condividi in Facebook

Bandi: 180mila euro per la manutenzione delle Tremiti

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Il Parco Nazionale del Gargano non demorde, il 1° marzo ha pubblicato un bando per l’affidamento della manutenzione e del ripristino dei segnali a mare della Riserva Naturale Marina Isole Tremiti, mettendo a disposizione 180 mila euro.

tremiti_2

Dal 1° marzo l’ente Parco Nazionale del Gargano ha pubblicato sul proprio albo pretorio e su quello del Comune delle Isole Tremiti un bando pubblico, dal valore di 180 mila euro, per l’affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e di ripristino dei segnali a mare della Riserva Naturale Marina Isole Tremiti.
Tale intervento segue il recupero e il trasferimento di quasi tutte le boe andate alla deriva. Di qui la necessità di mantenerle e provvedere al loro riposizionamento per garantire la corretta segnalazione del perimetro dell’Amp per facilitare l’individuazione dei confini delle aree marine protette ai cittadini, ai turisti e anche alla capitaneria di porto, organo competente e preposto all’attività di vigilanza, prevenzione e repressione sul demanio dei comportamenti illeciti e dei reati.
Il bando resterà pubblicato sul sito dell’ente parco – sezione Albo pretorio (http://www.parcogargano.gov.it/servizi/albopretorianorc/albo_fase02.aspx?ID=1487) – dal 01 al 26 marzo 2013.
“Passo dopo passo stiamo garantendo alle Diomedee gli interventi necessari per renderle più fruibili e semplici, non solo ai suoi abitanti, ma anche ai turisti. L’adeguamento del sistema di segnalazione garantisce la certezza visiva della presenza dei confini dell’area marina protetta diventando, quindi, riconoscibile il limite nel quale è possibile svolgere, per passione o per mestiere, le attività da parte dei cittadini o dei turisti, a condizione del rispetto delle regole prescritte dalla legge e dal regolamento”, afferma il presidente del Parco, Stefano Pecorella.
“In un momento di eccezionale crisi economica, che sta mordendo le famiglie e le imprese, non ci siamo sottratti allo sforzo di garantire la valorizzazione delle Tremitinon ultimo l’intervento della partecipazione al prestigioso ‘Eudi Show’ a Milano e, in quell’ambito, la presentazione dei risultati dell’innovativo servizio di istruttori-guida per sub non vedenti attivato alle Tremiti con la collaborazione dei Diving.
Progetto, reso possibile dalla partecipazione dell’associazione ‘Albatros’, che ha ottenuto il plauso a livello non solo locale ma soprattutto nazionale e rappresentato un sistema turistico di accoglienza diverso dal solito stereotipo per persone normododate, che apre le porte alla diversabilità con azioni concrete, abbattendo barriere architettoniche non solo fisiche ma anche culturali. Dobbiamo essere compatti, come territorio, ed essere convergenti sugli obiettivi per non diventare vulnerabili e facili prede di speculatori senza scrupoli che antepongono a tutto e tutti interessi personali ed economici insostenibili. Insieme, possiamo farcela”, conclude il presidente.

Marica Croce da Quotidiano Italiano

Condividi in Facebook

Vieste, trovati altri due cani nel pozzo della morte

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Salgono a otto gli animali uccisi il 24 febbraio scorso

Vieste, trovati altri due cani nel pozzo della morte L’uccisione dei cani di Vieste, scoperta la mattinata del 24 febbraio scorso continua a presentare, a distanza di dieci giorni, nuovi sconvolgenti particolari.
Ne dà comunicazione l’A.N.P.A.N.A. i cui volontari avevano provveduto a salvare dalla strada i poveri randagini, finiti poi con il cranio sfondato a colpi di spranga o annegati.

Otto cani e non sei, come riferito in un primo momento.
Non tutti cuccioli, ma anche quattro meticci adulti.

Ieri le risultanze degli esami autoptici pervenute ai volontari dell’A.N.P.A.N.A.
Quattro cani sarebbero morti per sfondamento del cranio ed in generale per le bastonate ricevute in altre parti del corpo.

Questo anche per due dei quattro animali che presentavano ferite meno appariscenti, senza cioè sangue fuoriuscito o perdita di materia cerebrale.

Poi i quattro cuccioli gettati dentro un pozzo colmo d’acqua.
La loro morte è avvenuta per annegamento.

Cosa plausibile anche per i due animali trovati stamani grazie all’intervento del gruppo PEGASO della Protezione Civile.

Per questi ultimi due, sarebbe già stata presentata l’integrazione alla denuncia pervenuta ai Carabinieri di Vieste

da Quotidiano di Foggia

Condividi in Facebook

Foggia – Furto al centro commerciale Brico di via di Fabbrica

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Una donna ha finto un malore nel tentativo di distrarre i dipendenti e per permettere al complice di rubare i soldi dalla cassa.

Condividi in Facebook

Pd nella bufera: Dino Marino contro Vendola, Blasi e Campo

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

DURO ATTACCO DELL’ESPONENTE DEMOCRATICO POSTATO SUL SUO PROFILO FB

Pd nella bufera: Dino Marino contro Vendola, Blasi e Campo

Dino Marino, presidente commissione regionale sanità

Il centrosinistra perde 350mila voti in Puglia rispetto alle politiche del 2008

“Secondo me bisogna cambiare pagina.

Sono pronto a lasciare ogni incarico di partito regionale e provinciale, se non si apre una discussione vera sui risultati pugliesi e su come rilanciare un governo regionale che questa volta, deve partire dalle esigenze vera dei pugliesi e non da un rimpasto della giunta regionale discusso da pochi intimi – annuncia Marino-. Iniziamo a cambiare noi, io non chiedo le dimissioni di Campo, come ha fatto qualcun’altro , ma se si continua così, vado via, allora sospendiamoci, autoconvochiamoci e dettiamo noi l’agenda del cambiamento”, dice.

“Vendola è tornato a fare il bello e il cattivo tempo, Blasi continua a stare lì, ingessando l’intero partito e Campo annuncia dimissioni ad ogni sconfitta, poi invece è sempre lì”. Il consigliere regionale Pd Dino Marino, Presidente della Commissione Sanità con questo post sul suo profilo Facebook conferma la situazione a dir poco magmatica all’interno del partito.

Non sembrano le solite e note liti di routine ma, stavolta, l’aria che tira è davvero pesante.

“L’analisi condotta dal professore Roberto D’Alimonte sulle colonne del Sole 24 ore non lascia spazio a dubbi – chiosa Marino-: è stata la debacle del centrosinistra in Puglia e Campania ad impedire al Pd ed alla coalizione di centrosinistra a livello nazionale di avere i numeri oggi per governare con l’ “aiutino” dei centristi di Monti.

Una responsabilità che pesa come un macigno sulle teste dei dirigenti nella regione di Sergio Blasi e Nichi Vendola.

Meno 350mila voti rispetto alle politiche del 2008; la Puglia segna il calo peggiore.

La stagione della primavera pugliese è morta e sepolta.

La riflessione è d’obbligo.

da Il Mattino di Foggia

Condividi in Facebook

CENTRO SOCIALE D’ASCOLTO: PROSSIMA APERTURA DI 3 SEDI IN PUGLIA

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Sabato 9 marzo 2013 dalle ore 9.30 alle ore 13.00, presso la mediateca della biblioteca civica “Pietro Acclavio” piazza Dante, 1 Taranto, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del Centro di Sscolto al Disagio delle province di Taranto, Lecce e Brindisi; seguirà un work shop sul tema: “Dall’ascolto al disagio alla scoperta dei talenti nascosti”.L’evento sarà seguito in diretta streaming attraverso il canale pegaso tv (http://www.pegasotv.eu).
Il convegno prevede la presenza straordinaria del presidente nazionale del cad sociale (http://www.cadsociale.com) Ing. Gerardo Rosa Salsano e di diverse autorità istituzionali per la presentazione del centro di ascolto al disagio per le province di Taranto, Lecce e Brindisi.L’Istituto Europeo Pegaso è coordinatore europeo delle Nazioni Unite per l’Academic Impact (finalizzata alla diffusione e promozione dei 10 principi dell’ONU, per ridurre il divario fra i Paesi in via di sviluppo e quelli industrializzati attraverso l’educazione, la formazione e la cultura), da sempre opera per la promozione di tali principi mediante la formazione.
E’, altresì, membro dell’Agenzia per la promozione della Ricerca Europea (APRE).Il nostro Istituto ha avviato già a Foggia il Villaggio della Solidarietà “LA CASA DI RAFFAELLA”, per la realizzazione di azioni di socializzazione ed educazione che prevedono il coinvolgimento, attraverso la banca del tempo, di anziani ed esperti nelle varie arti e mestieri (ceramica, pittura, ippoterapia, musicoterapia, danze popolari, servizi artigianali, cucina e alimentazione, ecc.) per azioni di socializzazione, integrazione sociale e valorizzazione del territorio
.Nello specifico vorremmo poter valutare anche la possibilità di rendere fruibile la struttura ad iniziative di turismo sociale, attraverso progetti che consentano l’accesso al mare da parte dei disabili e di soggetti anziani e svantaggiati.Il prossimo 22 Marzo il Nostro Istituto inaugurerà una targa luminosa presso la propria sedeamministrativa contro il FEMMINICIDIO!!
da

Condividi in Facebook

Foggia omertosa? Fabbrocini: “Città ha un approccio poco collaborativo”

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Con il capo della Squadra Mobile una lunga riflessione sulla città, tra silenzi, giovani “malati di malavita” e segnali di cambiamento

Alfredo Fabbrocini

Interpellato sull’argomento, il dirigente della squadra mobile, Alfredo Fabbrocini, misura le parole e pondera ogni risposta. E questo non per indole o temperamento. Quando si parla di omertà e di “giovani malati di malavita”, riprendendo una formula da lui stesso coniata, infatti, non ci si possono permettere leggerezze, tantomeno giudizi affrettati.

Dopo l’appello a collaborare, lanciato qualche settimana fa proprio dagli uffici di via Gramsci, aproposito di una brutale aggressione avvenuta all’uscita di un disco pub, la città si è trovata nuovamente a confrontarsi con lo spettro dell’omertà. Sul tema, i risultati del sondaggio lanciato da FoggiaToday sono schiaccianti: per l’87% dei cittadini, Foggia è una città omertosa. Risposta secca, senza se e senza ma. Dopo aver lanciato il quesito, però, vogliamo dare coordinate precise al fenomeno.

Dottor Fabbrocini, con il suo appello da una parte ha bussato direttamente alle coscienze dei cittadini provocando una collaborazione (indotta, certo, ma pur sempre una collaborazione), dall’altra ha posto nuovamente al centro del dibattito cittadino la sua presunta componente omertosa…

Sicuramente Foggia ha un approccio molto poco collaborativo. E questo sia come città, sia come categorie sociali: anche in settori più o meno qualificati, purtroppo, non riscontriamo la giusta e necessaria collaborazione.
Parliamo di una reticenza indotta da quello che talvolta può essere il substrato culturale o, più frequentemente, dall’aggressività della criminalità foggiana, che chiude ad ogni forma di collaborazione.
Non dimentichiamo, però, che proprio a seguito dell’episodio da lei citato ci sono stati alcuni piccoli segnali di apertura. Bisogna chiamarli in causa i cittadini, bisogna chiamarli per nome. E in quel caso, forse, rispondono: l’appello generico molte volte non attecchisce, cade nel vuoto. E così diventa estremamente complicato fare il nostro lavoro.

Non crede, però, che si utilizzi questo termine con troppa leggerezza, che ci si trovi dinanzi ad un concetto abusato e svilito del suo peso? Fino ad alcuni anni fa l’accusa di omertà era infamante. Oggi, invece, sembra che i cittadini si affibbino questa pesante ‘etichetta’ con troppa disinvoltura

Su questo ha perfettamente ragione. Quello che alcune volte mi sono sentito di rimproverare alla comunità foggiana è l’aver perso la capacità di indignarsi. Anche quando si viene chiamati omertosi.
A fronte di questo, però, c’è una reazione da parte di tante persone oneste e questo non va sottovalutato. Se questo termine viene usato e, per certi versi, abusato è perché sembra non offenda più nessuno. Quando il concetto è così generalizzato, così massificante, infatti, ad essere offesi sono tutti e nessuno.

Questo atteggiamento di acquiescenza altro non è che il rovescio della medaglia di quell’atteggiamento genericamente mafioso – di prepotenza, di tracotanza, della legge del più forte – perseguito e ammirato soprattutto dalle generazioni più giovani. E la cronaca degli ultimi tempi è ricca di questi episodi e protagonisti in negativo.

Sì, sono due facce della stessa medaglia, un “ossimoro sociale” che non può essere in nessun modo disgiunto. L’omertà c’è lì dove c’è la mafia; il silenzio dove c’è una criminalità preponderante. E’ questo il delitto più grande che commette la criminalità: costringere al silenzio le persone per bene.

Tante volte ha parlato di “giovani malati di malavita”. Ci aiuti a definire questo concetto

E’ una scelta di vita che molti giovani fanno, ovvero quella di perseguire il denaro facile. E questo perché sono affascinati dal senso di potere malato, perverso, che da impugnare una pistola, dalla considerazione che, alle volte, ne possono avere le ragazze (purtroppo abbiamo verificato anche questo) o perché ogni strappo alla regola viene vissuto come una prova di forza, di coraggio. Purtroppo sono tanti gli aspetti che possono indurre i più giovani a delinquere.
Non si rendono conto, però, che poi si prende il vizio e non se ne esce più. E’ come quando si fuma una sigaretta a 16 anni: se non riesci a smettere ti viene il cancro. Essere malati di malavita incancrenisce la società.

Tutto questo è emerso nella sua forma più drammatica nell’operazione “Romanzo Criminale”. Quanto ha pesato in quella circostanza il silenzio dei cittadini? E’ possibile parlare di responsabilità – o meglio, irresponsabilità – civile?

Indubbiamente, a Manfredonia, c’è stato un silenzio colpevole. Non di tutti, ma da parte di alcuni certamente. Se qualcuno fosse stato più partecipe, anche in forma anonima, forse Matteo di Bari sarebbe ancora tra noi, ad esempio. Molte persone potevano aver intuito, potevano aver sentito e qualcuno aveva sicuramente visto.
Vincere l’omertà è un atto di coraggio, certo, ma c’è anche un’omertà di secondo livello ed è quella contro la quale più di ogni altra cosa ci troviamo a lottare. Ed è quella che porta a non essere in alcun modo collaborativi, farsi i fatti propri anche quando non si ha nulla da rischiare, a non segnalare di aver visto o sentito una cosa. Noi non chiediamo a nessuno di fare l’eroe, ma chiediamo a tutti di essere persone civili.

Lei è a Foggia ormai da due anni, o poco più. Cosa è cambiato in questo frangente di tempo?

Non crediamo di aver modificato né in tutto e nemmeno in parte la mentalità del foggiano medio. Oggi qualche piccolo, timido passo in avanti è stato fatto, ma non basta.
Quel che è certo è che negli ultimi anni si è scoperto quanto la criminalità fosse penetrata nel tessuto sociale, quanto facesse parte del quotidiano di ognuno di noi. Si sta affrontando il problema e questo è certamente il primo passo per cercare di risolverlo.

C’è chi lavora nell’ombra, “ascoltando la strada”, e chi si impegna per la “sicurezza percepita”. Nonostante questo, dai quartieri periferici continuano a giungere “appelli”, richieste di vicinanza e sostegno alle forze di polizia (se ne trova traccia nei forum di FoggiaToday)…

Credo di aver dato ampia dimostrazione di avere sempre occhi aperti e orecchie tese sui problemi e sulle esigenze della gente. E’ chiaro che non abbiamo la possibilità di essere sempre ovunque. Però ci proviamo, con impegno, soprattutto nei quartieri periferici. Come ha detto lei, nelle zone centrali si ha l’immagine della sicurezza percepita; noi cerchiamo di non farci vedere ma di farci sentire.
Proprio nei quartieri periferici abbiamo fatto la maggior parte delle nostre operazioni di polizia.
Certo non basta perché è un ambiente estremamente difficile, ma siamo sempre pronti ad accogliere gli appelli della gente su indicazioni specifiche. A me serve il dato concreto: su quello posso lavorare, non su una volontà astratta.

Prima di concludere, una domanda fuori binario: quanto fastidio le ha provocato l’essere stato tirato in ballo da tutti i giornali nazionali e locali per quella fotografia – pubblicata da Panorama – e che la ritrae seduto ad un tavolo con il governatore della Puglia, Nichi Vendola e il giudice che lo ha recentemente assolto?

Assolutamente nessuno (ride, ndr). Frequento quotidianamente persone ben peggiori. Perché dovrebbe darmi fastidio farmi vedere al fianco di magistrati, giudici e politici? Credo che sull’argomento non ci sia davvero altro da aggiungere.

Maria Grazia Frisaldi da Foggiatoday

Condividi in Facebook

MANFREDONIA – aggressione a medico commissione invalidi: secondo arresto

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Un parere negativo la causa scatenante della violenza inaudita dei due soggetti

C’è un secondo arresto nell’ambito dell’indagine che ha fatto luce sull’aggressione subita dal medico della commissione invalidi civili dell’Asl. Gli agentiidel commissariato di Manfredonia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Foggia, hanno arrestato Giovanni Gelsomino, 41enne, noto alle forze dell’ordine.
Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato trasferito presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria. La vicenda risale al 19 febbraio.
A seguito della violenza subita, tre medici della commissione erano stati costretti a fare ricorso alle cure mediche, uno dei tre aveva riportato ferite giudicate guaribili in 20 giorni: volto tumefatto da renderlo quasi irriconoscibile.
La causa scatenante dell’aggressione era stata un parere negativo espresso dalla commissione per una pratica di riconoscimento di invalidità presentata da Gerardo Giordano.
da Daunia News

Condividi in Facebook

FOGGIA – Confindustria punta alla Tunisia

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Offre opportunità alle imprese di Capitanata che intendono delocalizzare la propria attività

Occhi puntati alla Tunisia. Il mercato tunisino offre opportunità alle imprese di Capitanata che intendono delocalizzare la propria attività.

E’ quanto è emerso nell’ambito della missione imprenditoriale a Tunisi organizzata da Confindustria e Ance Foggia, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Confindustria Foggia, Giuseppe Di Carlo, il presidente di Ance Foggia, Gerado Biancofiore, il presidente del Comitato piccola industria di Foggia, Maria Teresa Sassano.
La missione ha fatto seguito alla riunione tenutasi a Foggia a fine 2012 con il ministro plenipotenziaro del Ministero italiano degli affari esteri, Massimo Rustico e il presidente dello Iace Institut Arabe des Chefs d’Enterprises, Chebib Nouira.
da Daunia News

Condividi in Facebook

FOGGIA – Amministrazione provinciale ai titoli di coda

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Il prossimo 2 maggio fissata la data di scioglimento naturale dell’assemblea

2 maggio 2013, ore 24: è la data fissata per lo scioglimento naturale del consiglio provinciale di Foggia.

Dunque, ultimi giorni di consiliatura per l’Amministrazione Pepe.

Dal 2 maggio il consiglio provinciale eletto dai cittadini sarà sostituito da un consiglio provinciale “indiretto”, eletto dai consigli comunali.
Ci saranno in tutto dieci consiglieri, più il presidente. Antonio Pepe, farà o meno il commissario o lascerà l’incarico ad un prefetto di “prima classe” nominato dal Ministero degli interni?

Toccherà a Pepe sciogliere la riserva: una decisione legata solo al territorio e, dunque, non di carattere squisitamente politico.
da Daunia News

Condividi in Facebook

BARI – Denuncia della Gazzetta Vittoria dei trapiantati l’Asl pagherà i rimborsi

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Il dietrofront ora è nero su bianco.

La Regione ha diffuso ieri la circolare indirizzata a tutte le Asl Pugliesi che riattiva i rimborsi spese ai trapiantati di organo «chiarendo» il senso della «leggina» pubblicata il 12 febbraio scorso.
La vicenda, denunciata giorni fa dalla Gazzetta, riguardava l’abolizione, a partire da quest’anno, dei trasferimenti alle aziende sanitarie dei fondi destinati ai rimborsi spese viaggi dei pazienti trapiantati

. Con «rinvio» ai Comuni.

La «comunicazione urgente», a firma del direttore del’Area politiche della salute, Vincenzo Pomo, attivatosi su input dell’assessore, Ettore Attolini, fornisce chiare direttive alle Asl che vanno in senso diametralmente opposto a quanto stava accadendo in alcuni distretti sanitari, soprattutto dopo la pubblicazione della legge, frutto di un emendamento presentato il 29 gennaio scorso dall’assessore al welfare, Elena Gentile (e già discusso in terza commissione nel luglio del 2012), votato dal consiglio regionale (33 sì della maggioranza e 12 astenuti dell’opposizione).
Un provvedimento, vale la pena di chiarire, che al di là della «interpretazione» della Regione, ha generato un pasticcio per la forma in cui è stato scritto dai tecnici soprattutto per la parte che riguardava la possibilità dei pazienti di rivolgersi ai Comuni.
La notizia, oltre a sollevare proteste da parte del mondo dell’associazionismo e degli stessi comuni, ha spinto la Regione a intervenire con un correttivo soprattutto all’indomani di episodi che si stavano verificando in alcune Asl: dopo la legge regionale, non c’erano più fondi e i pazienti venivano dirottati ai municipi.

Tutto questo, adesso, è lettera morta.

A spiegarlo, nella comunicazione, è proprio il dott. Pomo il quale precisa come la legge 25/1996 – per intenderci quella che garantisce il diritto al rimborso dei trapiantati – «rimane in vigore e quindi resta riconosciuto il diritto ai soggetti… di chiedere il rimborso delle spese».
Nicola Pepe da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

FOGGIA – Antidissesto all’esame del governo

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Tutti presenti gli assessori alla riunione di giunta di ieri convocata per discutere della riorganizzazione dei servizi, caposaldo dell’auspicata ripartenza verso la conclusione della consiliatura.

Nonostante le polemiche degli ultimi giorni, il clima ieri nell’esecutivo era sostanzialmente tranquillo. Non ci sono stati diktat dei partiti, almeno per gli assessori di espressione politica, e di conseguenza il sindaco ha regolarmente avviato i lavori dell’esecutivo.

Clima più sereno anche in considerazione della citazione del presidente della Corte dei conti regionale Del Grosso, che, ieri, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Bari, ha dato atto al Comune di Foggia, primo ente in Puglia, di aver «completato il percorso per l’adozione del piano di equilibrio finanziario decennale».

Si tratta di una citazione relativa al decreto «salva città» che – se verrà valutato in maniera positiva – consentirà al Comune di Foggia di accedere ai finanziamenti del fondo di rotazione per ottenere 37 milioni di euro ed evitare il dissesto economico finanziario con tutte le «ricadute» negative del caso.

Un solo esempio: con il dissesto le aliquote vanno al massimo per 10 anni; con quest’operazione, invece, le aliquote vanno sì al massimo, ma il Comune (quindi anche chi verrà dopo Mongelli) avrà la possibilità di attuare regolamenti per le detrazioni (ad esempio sull’Imu) e comunque dopo tre anni sarà già nella condizione di rivedere le tariffe.
Filippo Santigliano da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

Palestra Studiofitness a Foggia: Saturday Spa

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Studio Fitness a Foggia: Benessere, Salute e Relax!

Un’isola dove il piacere di ritrovare la bellezza si sposa con il relax e la distensione di corpo e mente.

Prova il nuovo “Percorso Spa

 www.studiofitness.it

Siamo a Foggia in Viale Francia 30  

Tel. 0881.1961147 – 0881.1961149 – 0881.310118

Contatto facebook: Centro Studiofitness

Locandina-9-marzo

da Studio Fitness

Condividi in Facebook

Morra, la solitudine del numero 2

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Il tradimento non porta mai bene ai traditori.

La regola non fa eccezione per Carmelo Morra, senatore del Pdl fino a qualche giorno prima delle elezioni.Il senatore, sindaco di Monteleone di Puglia, scaricato dal PDL perché non più candidabile per aver svolto già due legislature e per ragioni di età, dopo aver ottenuto tutto dal partito di Berlusconi, a cui era approdato lasciando i socialisti, divenendo addirittura segretario di Forza Italia, ha pensato bene di riciclarsi con “Grande Sud” di Adriana Poli Bortone, con la (molto remota) speranza di essere rieletto senatore della Repubblica.

Morra, la solitudine del numero 2

Carmelo Morra

 

Ci ha creduto talmente tanto da investire risorse economiche non indifferenti nella campagna elettorale, tra manifesti debordanti in tutta la provincia, volantini, spot pubblicitari.

Ma il consenso ricevuto in cambio è risultato inconsistente: appena il 2,10%, molto insufficiente per consentirgli di acciuffare il seggio in Senato con il partito fondato dalla ex sindaco di Lecce che in puglia non elegge neppure un candidato.

In raltà, Morra stecca anche nella sua roccaforte elettorale storica, cioè il Subappennino dauno meridionale: neppure nel Comune in cui è sindaco riesce a superare il 50% dei voti per “Grande Sud”, rispetto al 70% che otteneva nelle precedenti votazioni sotto la bandiera del PDL.

«La gestione del potere fondata sul do ut des porta solitamente a questi risultati.

Carmelo Morra è ormai un uomo solo, da tempo ormai: il risultato elettorale è stata solo una conferma.

Per il sindado di Monteleone finisce il suo regno degli ottomani», commenta caustico il consigliere regionale Pino Lonigro, acerrimo avversario politico di Morra, che con oltre il 20% procurato a SEL a Monteleone ha eroso enormemente il consenso di Morra non solo nel Comune subappenninico ma anche nella magiorparte dei paesi che finora l’ex senatore del Pdl ha tenuto sotto controllo in oltre trent’anni di marcatura del territorio: prima con la Asl di Accadia, poi come presidente della Comunità Montana, infine grazie alle provvidenze elargite dal GAL Meridaunia, il forziere gestito dal fedelissimo Alberto Casoria.

«Bene – conclude Lonigro – se tutto questa potenza di intervento non è valsa all’ex senatore non solo la sua rielezione, che ho sempre ritenuto impossibile, ma neppure un largo consenso, vuol dire che la sua epoca è proprio finita».

da Il Mattino di Foggia

Condividi in Facebook

FOGGIA – M5S: “guerra” tra i meetup di Foggia, amministrative 2014 a rischio?

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Intervista a Luigi La Riccia: “Il Movimento 5 Stelle in provincia di Foggia non esiste, ma ci sono soltanto gli attivisti”

Movimento 5 Stelle

Spuntano come funghi gli attivisti e i meetup targati “5 Stelle” in provincia di Foggia. Uno tsunami che all’indomani dell’affermazione elettorale rischia seriamente di produrre l’effetto contrario di oscurare e di vanificare il lavoro svolto finora dai fedelissimi.

Una realtà che non sarà facile da gestire e che sta provocando dissapori e malumori tra i grillini di Capitanata, impegnati a denunciare casi anomali e ad allontanare persone poco gradite “che entrano soltanto per potersi candidare” afferma Luigi La Riccia.

Basti pensare al caso De Vita, presunto attivista M5S sangiovannese, definito dai più avveduti un abusivo in cerca di notorietà, bocciato sui social network e rimandato sul blog del comico genovese.

Ai grillini foggiani, quelli delle battaglie sugli inceneritori e Zero Privilegi Puglia, non è andata assolutamente giù la doppia presenza del “cinque stelle” di San Giovanni Rotondo al programma di Barbara D’Urso, tant’è che su quel ragazzo della città di San Pio è stata tracciata una croce che soltanto il tempo e l’impegno, forse, potranno cancellare. Sarà difficile, perché il De Vita “attivista” avrebbe le ore contate.

Tra i veterani, però, c’è anche chi non ha gradito la conferenza stampa indetta sabato scorso da alcuni attivisti foggiani sotto l’effigie del movimento, che si sta guardando bene anche da chi, dal 26 febbraio ad oggi, si è imbattuto in comizi e commenti, dichiarandosi esponente o coordinatore di meetup inesistenti prima delle Politiche. Gioco facile fino al voto, ma il difficile viene ora.

Non lo nasconde, e lo sa perfettamente, il sammarchese Luigi La Riccia, tra i “leader” indiscussi del movimento in provincia, riconosciuto anche oltre i confini del Tavoliere.

Spetterà anche a lui e alla sua indubbia credibilità, provare a mettere ordine nel movimento foggiano, sul quale, in città, si sta caricando il peso di una grossa aspettativa.

Intanto, non si muove foglia che Grillo non voglia.

E a Foggia, come in tutti i comuni della provincia, nessun meetup può dirsi detentore del simbolo.

Ad ogni modo c’è chi, come La Riccia, prova a mettere un freno alle contese o a chi immagina di potersi ritagliare un ampio spazio all’interno del movimento, semplicemente giocando d’anticipo o d’astuzia.

La guerra dei meetup c’è e va risolta.

Come? “Umiltà e disponibilità” afferma il 40enne di San Marco in Lamis. Non va dimenticato, inoltre, che il Movimento 5 Stelle nel capoluogo dauno e in Provincia non c’è, ma esistono soltanto gli attivisti, da non confondere assolutamente con i simpatizzanti e i sostenitori.

Tanti i nodi da sciogliere anche in vista delle amministrative del 2014. Ragion per cui, nei prossimi giorni, è previsto in città l’arrivo dei neo eletti deputati e senatori, ai quali spetterà il compito di percepire l’aria che si respira e di risolvere questioni che altrimenti rischiano di far implodere il movimento dal suo interno.

Mentre il M5S è chiamato a una nuova sfida e ad andare oltre i meetup – che La Riccia ritiene “obsoleti” – gli attivisti di Foggia sono chiamati invece a superare ostacoli e incidenti di percorso, perchè non è da escludere l’ipotesi che il Movimento 5 Stelle non partecipi alla tornata elettorale del 2014. Beppe Grillo potrebbe infatti decidere di non rilasciare a meetup alcuno la certificazione per la presentazione delle liste nel capoluogo dauno. “I grilli di Foggia” e “Foggia in Movimento verso le 5 Stelle” sono avvisati.

La Riccia, a proposito di Movimento 5 Stelle, com’è la situazione in provincia di Foggia?

La situazione, ed è una considerazione personale, è che il Movimento 5 Stelle abbia preso tutti questi voti esclusivamente grazie a Beppe Grillo.

Il successo elettorale ha galvanizzato un po’ tutti e questo sta provocando l’ingresso nel M5S di gente non gradita che entra soltanto per poi potersi candidare. Ma questa gente verrà subito riconosciuta, grazie anche ai requisiti imposti da Grillo.

A Foggia c’è chi sostiene che ci siano più gruppi che facciano riferimento a Grillo e che ci sia in atto una contesa per il simbolo. Le risulta?

Il simbolo, per statuto e per regolamento, viene concesso soltanto a chi ha certificato una lista. In Capitanata finora non lo ha fatto nessuno, quindi nessuno di noi è detentore del simbolo.

Fino all’esplosione in termini percentuali dei consensi, dal 2009 al 2011, Grillo il simbolo ce lo lasciava usare su internet per organizzarci e compiere le nostre iniziative sul territorio, purché rientranti nel programma del Movimento.

E’ chiaro che date le percentuali alte, molti useranno il simbolo impropriamente, tant’è che in Puglia c’è gente mai vista prima che da un giorno all’altro si è svegliata ed ha cominciato a fare comizi con le bandiere del movimento.

Dalle mie parti questi si chiamano salti della quaglia.

Il fatto di condizionare il simbolo alla certificazione di una lista elettorale precedente alle Politiche appena trascorse, non suona come un vuoto normativo dello statuto del Movimento?

Tant’è che i foggiani non hanno potuto candidarsi.

Questi requisiti servivano solo per la Camera e il Senato e sono stati stilati e fatti rispettare soltanto per questa tornata elettorale. Ciò non toglie che se si tornasse al voto, i requisiti potrebbero essere gli stessi o addirittura più stringenti, visto l’alto tasso di infiltrati.

Dicevamo che a Foggia ci sarebbero parecchi gruppi pronti a giocarsi la leadership?

No, non è questione di leadership. A Foggia ci sono gruppi che forse non hanno capito il vero concetto del Movimento e gruppi che lo hanno capito perfettamente, però probabilmente vorrebbero ugualmente ottenere la leadership.

C’è anche chi l’ha capito, ma le percentuali sono talmente alte che c’è un po’ di tutto. Nel quadro generale sembra davvero che in provincia di Foggia non si sia inteso il concetto del Movimento 5 Stelle, perché più passano i giorni e più si continuano a costituire dei meetup.

Cosa sono i meetup?

Sono piattaforme informatiche che venivano usate tra gli iscritti per organizzare le attività e le discussioni da fare sul territorio. Con il passare degli anni questi strumenti sono diventati obsoleti perché sono usciti dei nuovi software e perché assistiamo a un’inflazione di meetup.

Ma, aprire un meetup non significa niente se poi non ci si fa vedere sul territorio. Bisogna essere credibili. All’indomani delle elezioni in provincia di Foggia sono stati aperti una cosa come 7-8 meetup. Queste persone forse non hanno capito, però, che questo non significa avere il simbolo.

Sabato a Foggia c’è stata una conferenza stampa di un gruppo del M5S. Chi autorizza queste persone a parlare per nome e per conto del M5S?

Io non lo so, ma posso dire che da noi sono vietati talk show e conferenze stampa. Se fossi stato io non l’avrei fatta.

E’ a conoscenza della contesa, presunta o tale, tra i meetup di Foggia?

Premesso che i meetup sono nati dall’azione che abbiamo fatto con Zero Privilegi Puglia, questa contesa è naturale che tenda ad esserci.

E come si risolve?

Con un pizzico di umiltà da parte di tutti e disponibilità al dialogo. I meetup devono cominciare a dialogare tra di loro ed essere più umili.

Considerato l’alto rischio che c’è di far implodere il movimento dal suo interno, non è il caso che in provincia di Foggia si individui una figura che metta ordine alle cose?

Ho parlato con parecchi onorevoli neo eletti. Qualcuno verrà a Foggia e sembra che all’orizzonte ci sia la volontà di risolvere queste questioni, anche se il movimento non ha coordinatori e segretari.

Possiamo dire che oggi il M5S non esiste, se non nella misura del successo elettorale?

Esatto. Non esiste, non solo a Foggia, ma in tutta la provincia. Esistono soltanto gli attivisti, che non vanno confusi con i sostenitori o i simpatizzanti.

Se uno vuole aprire una sede non lo potrà fare?

La natura del movimento è online. Ciò non significa che le persone non si possano riunire in sede, ma da qui ad aprirla ce ne passa.

Ha letto da qualche parte che nei due meetup di Foggia ci sarebbero un casino di infiltrati?

Evito di interferire sui problemi di Foggia, ma se le notizie venissero confermate significherebbe che ci sono gravi problemi.

Chiunque però può aver fatto parte in passato di altri schieramenti politici?

Si, ma personalmente io Grillo l’ho seguito dal primo giorno. La chiave sta nello spirito che si utilizza nell’affrontare le cose.

A questo si aggiunge anche la vicenda di Matteo De Vita.

Come ho già detto, De Vita non fa parte del Movimento, ma è un mitomane ed è stato già diffidato. In questi giorni sono in costante contatto con Roma e vi assicuro che in merito a queste questioni ci saranno importanti novità, dei provvedimenti che riguarderanno tutti i nuovi ingressi, comprese le aperture dei nuovi meetup.

E’ possibile, ad esempio, che Grillo non conceda la certificazione per la presentazione delle liste a Foggia nel 2014?

Non è da escludere che laddove ci siano conflitti di meetup non si rilasci la certificazione per la competizione alle elezioni amministrative.

Chi vuole entrare nel movimento e vuole fare l’attivista cosa deve fare?

E’ auspicabile che prima di compiere questo passo conoscano il concetto di movimento e si rivolgano a persone credibili o profondi conoscitori del M5S.

Massimiliano Nardella da Foggiatoday

Condividi in Facebook

ALBERONA – un defibrillatore per “Gli Angeli”

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Al via il progetto promosso dall’Associazione del piccolo centro foggiano

Prende il via il progetto “Dona un defibrillatore”, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi on-line che per il 2013 è stata promossa dall’Associazione alberonese “Gli Angeli”. Il defibrillatore verrà assegnato e utilizzato dai volontari dell’Associazione, molti dei quali formati e qualificati esecutori Blsd (Basic life support- defibrillation), sigla che fa riferimento a conoscenze appropriate sulle manovre esatte e scrupolose da compiere in caso di arresto cardiaco, secondo le linee guida Irc (Italian Resuscitation Council). Per dare il tuo contributo volontario è possibile collegarti con il tuo smart-phone leggendo il seguente codice Qr, oppure consultare il sito dell’Associazione.
da Daunia News

Condividi in Facebook

FOGGIA – Festa del tricolore con la Fanfara dei bersaglieri

Pubblicato : sabato, 9 marzo 2013

Appuntamento il 17 marzo con un ricco programma

Anche a Foggia ci sarà la Festa del tricolore. L’appuntamento è per domenica 17 marzo. L’iniziativa è dell’Associazione nazionale bersaglieri con il patrocinio del Comune di Foggia. Ricco il programma.
Dopo l’adunata (ore 9.30) davanti alla sezione Anb di Foggia in piazza Maria Grazia Barone, dalle ore 10, si muoverà il corteo, con in testa la Fanfara della sezione “De Biccari” di Orsara di Puglia, che allieterà la manifestazione, esibendosi con un piccolo saggio musicale all’ingresso della Casa di riposo “Maria Grazia Barone”.
Alle 10.30 prenderà il via la sfilata per le vie cittadine con sosta davanti al cippo del Bersagliere per proseguire verso il monumento dei Caduti e resa degli onori.
Il corteo proseguirà verso il pronao della villa comunale con l’esibizione della Fanfara fino alle ore 11.30; poi direzione via Lanza, corso Vittorio Emanuele con corsa finale su via Oberdan, dove verranno distribuite bandierine tricolori ai ragazzi. Quindi, concerto finale della Fanfara davanti al Teatro “Giordano”.
da Daunia News

Condividi in Facebook