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Salviamo l’Abbazia di Montesacro

Pubblicato: domenica, 2 dicembre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Salviamo l’Abbazia di Montesacro

PER il censimento del FAI (Fondo Ambiente Italiano) per i luoghi del cuore, l’associazione Pro Loco di Mattinata, accompagnata con caro interesse dal sindaco Lucio Roberto Prencipe e da tutta l’amministrazione comunale, in questi giorni, ha alzato la voce a livello del monte fino a stenderla sul tutto il territorio garganico.

La questione riguarda l’abbazia benedettina della S.S. Trinità di Montesacro, la vetta più alta del Gargano orientale a nord di Mattinata: pensate che la sua altezza è di ben 874 metri sul livello del mare.

La parola ripetuta è: c’è da salvare la storica Abbazia dove San Michele uccise il drago, lì sù in cima ci sono alberi di leccio, un luogo straordinario e meraviglioso, una frase soltanto “salviamo un patrimonio” che è in uno stato di degradazione. A proposito di questa Abbazia, una signora che ho conosciuto mi ha narrato una storia molto particolare,iniziando così:-

In quei tempi lontani si vociferava una strana leggenda di “monaci indiavolati “in carne e ossa in forma di esseri umani con l’abito del saio si aggiravano come ombre nella notte, per le stradi del piccolo paesino..girando tutta l’ora notturna, facendo del male alle persone, e intorno all’alba si tuffavano giù alla scogliera nelle acque del mare fino agli abissi più profondi in una velocità unica a dirsi e ad ascoltarla. Per poi ritornare su di mattino presto, facevano ritorno al monastero.

Pare però che uno di loro che aveva un incarico di responsabile,ogni settimana si recasse dall’unico ciabattino della zona, per riparare venti paia di sandali,distrutti sempre nella parte delle suole .

Questo accadeva puntualmente ogni lunedì mattina..alla fine il ciabattino si insospettì, ma non riferì mai niente a nessuno per il terrore che portava addosso ogni qualvolta lo vedeva arrivare in bottega con tutti quei paia di sandali distrutti.

Montesacro è territorio di tutta l’Italia, un incantevole ambiente di grande tradizione e amore.

Gli amici dell’associazione stanno raccogliendo le firme su Mattinata e anche su Manfredonia chiedendo aiuto ai cittadini.

Per quanto mi riguarda, personalmente ho raccolto in un solo giorno oltre trenta firme, una sola questione di consapevolezza, anche se ce ne sono tanti a cui non interessa niente ma questa è un’altra storia che riguarda solo i poveri di spiriti che vivono al buio del giorno.

Dobbiamo amare i nostri luoghi come le viscere della terra più pura, soprattutto in questi brutti tempi che viviamo, dove tendiamo a calpestare sempre tutto e distruggere ogni bene che ci circonda.

Ma l’uomo, pensate, vive a pari passo con il clima e l’ambiente ed i luoghi rappresentano la vita che Dio ci ha donato, e quindi come si può fare al meno del pane?

E’ così con i luoghi che sono i cibi dell’alimentazione, come la respirazione ambientale che ci sfiora, sono i polmoni del nostro Sud utile, se solo lo vogliamo.

(A cura del poeta e cantautore Claudio Castriotta)

da Stato Quotidiano

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