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FOGGIA – Vertenza Don Uva: l’offerta di acquisizione di Salatto una Vera operazione di sciacallaggio

Pubblicato: venerdì, 22 marzo 2013 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Apprendiamo con sommo stupore e scetticismo dalla stampa l’offerta di acquisizione sul Don Uva che il signor Potito Salatto ha presentato guarda caso a pochi giorni dalla sentenza definitiva del tribunale di Trani sullo stesso ospedale.
A nostro parere l’offerta formulata da Salatto rappresenta una mera operazione di sciacallaggio, infatti lo stesso imprenditore foggiano furbescamente ha pensato che nelle attuali condizioni di crisi in cui si trova il Don Uva fosse il momento buono per tentare la scalata, ed acquisire la struttura in una situazione di debolezza, dopo che le organizzazioni sindacali hanno fatto il lavoro sporco per lui.

 
Infatti l’accordo che ha previsto la messa in mobilità per 70 lavoratori e la solidarietà per altri 70 è stato ovviamente fatto anche per garantire il rilancio della stessa struttura, poiché essendo un Ente Ecclesiastico con a capo la congregazione delle ancelle della divina provvidenza, mai ci saremmo aspettati che Salatto con il suo gruppo potesse fare una scalata in un momento di grossa difficoltà per l’ente religioso.

 
Ovviamente i sindacati USPPI e UGL nella persona di Massimiliano Di Fonso e Lorenzo Pellecchia rimangono schifati del comportamento del noto imprenditore della sanità privata noto per le sue vicissitudini in una serie di vertenze che ricordiamo hanno lasciato per strada decine di lavoratori.

 
Si rammenta la chiusura della clinica San Michele, riaperta dopo un anno grazie alla mediazione delle organizzazioni sindacali che hanno avuto con la regione puglia, e Salatto sa che l’Usppi fu protagonista nella salvaguardia dei posti di lavoro, ricordiamo che nelle sue aziende sono praticati e garantiti i minimi assistenziali, vale a dire che utilizza meno personale del previsto dagli standard regionali, che paga con sommo ritardo gli stipendi in alcune delle sue aziende e che certamente lo stesso non rappresenta il fiore all’occhiello della sanità privata in provincia di Foggia.

 
Davvero non riusciamo a spiegarci il motivo del perché lo stesso abbia formulato tale proposta forse per mire espansionistiche, forse per creare un monopolio del polo sanitario privato nella provincia di Foggia o forse perché lo stesso lo abbia sognato e messo nero su bianco.
Sicuramente rimarrà per Salatto solo ed elusivamente un brutto sogno.

firmato
Massimiliano Di Fonso
Segretario Confederale

Unione Sindacati Professionisti Pubblico Privato Impiego

Federazione Nazionale SEGRETERIA PROVINCIALE
- FOGGIA-

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