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Notizie del 7 febbraio 2013

FOGGIA – IL CARNEVALE ALL’UNIVERSITA’ DEL CROCESE

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Anche l’Università di storia, tradizioni e cultura locale, del Crocese, ha festeggiato il giovedi’ grasso di questo carnevale 2013. Organizzata dal Presidente della prima circoscrizione-croci- nel cui ambito l’Università opera, dai docenti e dai gruppi artistici formati dagli studenti che frequentano i relativi corsi, la serata ha visto la partecipazione dei numerosi iscritti ai vari corsi della scuola, di semplici cittadini e dei professori. Maschere tradizionali e fantasiose, festoni, coriandoli e mascherine multicolore, hanno riempito il salone della circoscrizione dove tra balli, canti, scenette comiche e un ricco buffet, c’è stato tanto divertimento.
Non è mancato il “giro” di chiacchiere e dolcetti di carnevale e l’estrazione di piccoli premi per le maschere più belle. La “battuta” alla pentolaccia ha chiuso la ricca serata dedicata al carnevale.
Molto applaudite le esibizioni di Barbara Marino, giovanissima cantante di ottimo livello, Anna De Cata e Gina Mastropasqua, due attrici del noto gruppo teatrale di Sant’Anna, che, con Antonio de Pellegrino, regista e attore teatrale, hanno accompagnato i canti e i balli.
Soddisfatto il Presidente della Circoscrizione Antonimi Tannoia che, nell’occasione ha presentato i due prossimi importanti eventi che, sempre nel periodo carnecialesco, si terranno presso l’Università del crocee.
Si tratta di una “Prolusione sul Carnevale Foggiano”, prevista per il 12 febbraio prossimo, dalle ore 17.00 e organizzata dall’associazione Capitanata Mia, alla quale parteciperanno il sindaco e il forum dei giovani del comune, e di una rappresentazione sul “Carnevale Foggiano” di Angelo Capozzi, prevista per il 15 febbraio alle ore 16.30, nel quale verranno messe in evidenza le tre maschere della tradizione foggiana: Stagnariello, Il Monaco di Borgo Croci e Minello di Borgo Caprai e alcune dinamiche del carnevale tipico foggiano.
La rappresentazione sarà messa in scena da una classe della Scuola primaria di Borgo Mezzanone (Istituto Comprensivo di Zapponeta).
Due importanti momenti che dimostrano, ancora una volta, come questo importante strumento di cultura per la storia della nostra città, si vada sempre più diffondendo anche tra le nuove generazioni.
Dr Salvatore Aiezza ( addetto alla comunicazione e docente dell’Università crocee)

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MANFREDONIA – LETTERA APERTA ALLA CITTÀ EMERGENZA LEGALITÀ – EMERGENZA EDUCATIVA

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Gruppo Scout Manfredonia 1 “Santa Maria Maggiore di Siponto”
Zona Daunia – Regione Puglia C/o Parrocchia San Giuseppe
Via dei Veneziani, 71043 Manfredonia (FG) Sito web www.scoutmanfredonia.it – e-mail [email protected]

http://www.scoutmanfredonia.it/lettera-aperta-alla-citta/

LETTERA APERTA ALLA CITTÀ EMERGENZA LEGALITÀ – EMERGENZA EDUCATIVA
La comunità capi del gruppo scout AGESCI Manfredonia 1, al termine di una riflessione sul disagio in cui versano i ragazzi e le ragazze di questa città, preso atto della mancanza di una cultura della legalità nel senso più ampio del termine, ha elaborato un documento con all’interno una serie di proposte idonee ad offrire alla città, ed in particolare all’Amministrazione Comunale, alle scuole, alla Chiesa locale ed alle associazioni presenti nel Patto per la Città, suggerimenti che riteniamo importanti ed utili.
Al termine del documento: “La fuga dei custodi” offriamo, infatti, sulla base della nostra esperienza di educatori scout, proposte concrete ed un metodo di lavoro. Chiediamo al Patto della Città di incontrarci al più presto e di organizzare con tutte le persone di buona volontà un momento di riflessione pubblica, in cui analizzare le nostre proposte e in cui contribuire con altre idee e soluzioni.
Fortemente convinti che solo attraverso il contributo ed il confronto tra le “forze buone” si potrà affrontare e risolvere l’emergenza educativa, l’emergenza di legalità. Gruppo Scout Manfredonia 1 “Santa Maria Maggiore di Siponto” Zona Daunia – Regione Puglia C/o Parrocchia San Giuseppe Via dei Veneziani, 71043 Manfredonia (FG) Sito web www.scoutmanfredonia.it – e-mail [email protected]

La fuga dei custodi

Ogni essere umano nasce con la necessità di essere accudito, tutelato, aiutato, insomma, custodito.

Soprattutto i bambini/e e gli adolescenti/e hanno bisogno di adulti che si comportino da custodi responsabili della loro crescita, della loro sicurezza, del loro benessere, della loro libertà.

Nella nostra società cittadina la maggior parte dei padri ha accettato di abbandonare il senso di proprietà e padronanza dei figli.

Non esistono più padri padroni, ma la fuga dal vecchio modello culturale ha lasciato spesso il vuoto; non esiste qualcosa di nuovo e vitale per sostituirlo: non vi sono modelli e concetti chiari a cui “i custodi” possano riferirsi.
Il padre non è più l’unico tutore e, quindi, nella confusione, spesso decide di abdicare nei confronti della moglie, che a sua volta non è più solo “madre” ed allora decide, nella confusione, di non esserlo affatto e di diventare, magari sorella o addirittura semplice convivente dei figli. Il figlio viene da una parte abbandonato, dall’altra idealizzato: è bravo, è capace, ce la deve fare da solo. In realtà il figlio crescendo si è allontanato, seguendo modelli propri e diventando così parte di un mondo sconosciuto.
Quante volte i genitori decidono di “lasciar perdere”, di non richiamare “perché tanto non serve”, perché tanto sono “adolescenti”? In pochi si chiedono: cos’è un adolescente, chi è questo essere in divenire e, soprattutto, in che modo crescerà e quale sia il modo giusto di crescere?
Bisognosi di aiuto, di attenzioni, di tenerezza, ma anche di fermezza, diventano esseri fragili, incapaci di guardare dentro di se, incapaci anche solo di pensare e pensarsi uomini e donne. I ragazzi non riescono a guardarsi dentro, a capire quali sono i loro talenti, perché non ci sono abituati. Così diventano bulli, se uno dei più forti (nel senso fisico) lo diventa: non c’è possibilità di discernimento, non esiste l’abitudine al discernimento. I padri, le madri, lavorano e questo per loro è già molto.
Lavorare, in un certo senso è più facile che accettare la responsabilità dell’educazione, è più facile che accettare di essere criticati, contestati da creature ormai diventate sconosciute: “noi lavoriamo, loro lo devono capire, noi capiamo che vogliano stare soli dinanzi ad internet a chattare con i loro amici”. I genitori pensano che i loro ragazzi siano buoni, ridono e scherzano tra di loro ma, scuramente, non fanno niente di male.

Guai a chi insinua loro il contrario, che sia questi professore, educatore, magistrato o semplicemente familiare.

Manfredonia ha ricevuto già con l’omicidio di Giusy Potenza il primo grido di allarme degli adolescenti. Soli, esseri evanescenti in divenire, sentono la necessità di unirsi tra loro, di scegliere comportamenti da omologare, di uniformarsi in modelli esteriori privi di sostanza.

Giusy Potenza era ed è per la sua famiglia una bravissima ragazza, e purtroppo era “sola” quando ha deciso di prostituirsi per pochi euro non capendo che fosse pericoloso e sbagliato. “Sola” ha deciso di sostituire il padre con un uomo orrendo  grande e violento che non capendo il suo disagio, alla prima richiesta di coinvolgimento, ha deciso di ucciderla come fosse una fastidiosa zanzara.

Nella nostra città un altro trentenne ha avuto facile presa su anime perse e solitarie e le ha uccise, facendole uccidere, trasformandoli in suoi seguaci, parzialmente inconsapevoli del male che avrebbero compiuto.

Ancora, oggi nella nostra città ragazze minorenni si prostituiscono organizzate da ragazze appena più grandi di loro, appena fuori dalle scuole.
Tutti sanno, nessuno sa, tutti girano la testa dall’altra parte. Le mamme non se lo immaginano nemmeno perché non “guardano” le loro figlie, non parlano con loro guardandole negli occhi e scrutando nell’anima come solo una mamma sa fare.

Ragazze sole per le quali è giusto fare quello che fanno le altre, ma che non sanno chi sono e cosa, soprattutto, vogliono essere.

La nostra città non si è interrogata sulla morte di Giusy, non si è chiesta chi era e perché Giusy sia morta, al di la del fatto di cronaca.

Ed oggi rischia di dimenticare troppo presto anche quello che è successo a Cosimo Salvemini e le altre vittime.

E i custodi, dove sono?

Cosa pensano di fare?

Cosa fanno?

 

Poveri ragazzi, figure evanescenti, trasparenti, informi nell’essenza. Come possono prendere forma ed immagine se viene loro imposto di non farlo? Così arriva l’uomo nero, li fa accomodare con lui davanti ad un film, magari Romanzo criminale, gli dice che è lui il capo dei capi, che lui li proteggerà, li Gruppo Scout Manfredonia 1 “Santa Maria Maggiore di Siponto” Zona Daunia – Regione Puglia C/o Parrocchia San Giuseppe Via dei Veneziani, 71043 Manfredonia (FG) Sito web www.scoutmanfredonia.it – e-mail [email protected] guiderà, darà loro amici sinceri, darà loro i soldi.
“Loro” in cambio, devono obbedire, accettare magari di essere puniti da lui nel caso in cui decidessero di usare la propria testa ed allontanarsi e tradire il “loro” uomo nero. L’uomo nero è dolce, è bello, è forte ed è facile essere guidati da lui, anche se andiamo a scuola, e ci piace studiare. Purtroppo “noi” non abbiamo scelto una figura adulta di riferimento positiva e preferiamo, perché più facile, farci guidare dall’uomo nero: per lui adeschiamo le vittime, per lui spacciamo, dentro e fuori le scuole, per lui ci prostituiamo.
Un giorno però l’uomo nero viene arrestato e “loro” non sanno più cosa fare, sono di nuovo “bimbi sperduti” senza il “loro” cattivo Pan. “Noi” che non vogliamo essere adulti, ma siamo solo ragazzi insieme, cominciamo a parlare e chiediamo aiuto. Come cittadini siamo rasserenati che le forze dell’ordine e la magistratura siano intervenute e che stiano arrivando dei gesti forti di punizione per tutti quelli che hanno sbagliato e sbagliano, che chiarisca “loro” ed anche a “noi” cosa sia il male e cosa sia il bene, altrimenti la confusione di tutti continuerà.
Per noi l’emergenza criminale è soprattutto un’emergenza educativa, che ci interpella come educatori e come genitori e che ci spinge a chiamare ad una riflessione collettiva tutte le agenzie educative e le istituzioni locali.

 

Manfredonia attende, dai tempi di Giusy, un’indagine profonda che scoperchi il vaso di Pandora, che sollevi i tetti delle case di questa città, dove ci sono piccoli, diventati per la solitudine, la confusione, la paura, grandi mostri.

Ma non c’è tempo per grandi indagini e grandi riflessioni. Le emergenze hanno bisogno anche di interventi rapidi da parte di tutti gli attori sociali, nessuno escluso.

Noi adulti non dobbiamo avere paura di impegnare e sacrificare la nostra vita per custodire i nostri ragazzi e le nostre ragazze, decidendo di impiegare il nostro tempo nell’osservarli, seguirli ed amarli, cercando così di aiutarli a comprendersi per poi essere capaci di comprendere la strada giusta da seguire.

LE PROPOSTE

Quali possono essere i metodi e gli strumenti per intervenire La formazione dei genitori con situazioni a rischio Prima fra tutti è necessaria la formazione dei genitori: bisogna formare i genitori ad una cultura della legalità, perché possano con la loro testimonianza, trasmetterla ai propri figli. Bisogna formare i padri ad un ruolo nuovo, ma che sia ancora portatore della sua specificità. Bisogna che dimostrino senza paura chi sono: forti e determinati per trasmettere sicurezza ma attenti osservatori.

Bisogna che le madri conquistino una propria dimensione di donna accogliendo la propria femminilità. Vediamo necessario, pertanto, che i genitori dei ragazzi problematici vengano coinvolti nei programmi concordati con i servizi sociali, finalizzati alla “messa alla prova” decisi dai giudici minorili. In buona sostanza il programma che l’imputato minore deve seguire, finirà con l’estinzione della pena, solo se la famiglia di appartenenza si dimostrerà capace nell’educare.

 


I servizi sociali

Una grande responsabilità è sicuramente affidata ai servizi sociali comunali e a quelli del Ministero di Grazia e Giustizia.

Dovrebbero questi analizzare il minore e la famiglia, non solo sull’apparente inserimento in un contesto sociale ordinato, ma con l’aiuto di esperti, osservarli al fine di scoprire i lati deboli.

Riteniamo che non possa una relazione sociale essere compilata dopo un unico, singolo incontro con famiglie e ragazzi in difficoltà, ma deve incentrarsi sulla costruzione di un profondo rapporto di reciproca conoscenza e fiducia.

La formazione continua degli educatori Occorrono programmi di formaone ben precisi volti ai genitori. Nella nostra Associazione crediamo nella formazione permanente dell’educatore.

Per diventare capi è necessaria la partecipazione ad diversi campi di formazione in cui si forniscono le basi per diventare dei buoni educatori. In seguito i capi continueranno nel tempo ad aggiornarsi attraverso assemblee, in cui si discutono essenzialmente le modalità per superare le problematiche dei nostri ragazzi/e.

 

Infine esiste una comunità di capi che si controlla e si sostiene a vicenda: educatori non ci si improvvisa e non è una cosa facile come sembra. Ask the boy Lord Baden Powell of Gilwell, fondatore nel 1907 dello scoutismo, ci ha trasmesso un essenziale segreto: ask te boy, chiedi al ragazzo se vuoi comprenderlo ed educarlo.
Lo scoutismo ci ha insegnato i concetti di autoeducazione e coeducazione. Anche da noi i ragazzi sono “insieme” ma sono seguiti, oltre che dai capi, anche dai ragazzi più grandi riscoprendo la verticalità delle aggregazioni spontanee giovanili. Questo è il segreto del successo di un metodo ormai centenario: l’influenza dei “pari” nella crescita per facilitare il confronto, lo scontro, l’identificazione e la differenziazione.

 

 I gruppi di auto aiuto

Riteniamo importante che per le famiglie in difficoltà si formino gruppi di auto aiuto familiare che si confrontino e continuino a crescere come persone supportate da esperti.
Questo tipo di gruppi esiste già a livello volontario in ambienti cattolici: le famiglie vengono coordinate e supportate in alcune parrocchie.

Le famiglie, lontane da questi ambienti e con figli a rischio devianza, devono essere supportate a livello comunale.

Capiamo che gli assistenti sociali sono uno sparuto numero e che i tagli di bilancio imposti dallo Stato siano pesantissimi.
Per questa ragione crediamo che gli aderenti al “Patto per la Città” possano offrire aiuto attraverso una collaborazione volontaria e gratuita sotto la supervisione degli esperti comunali.

Solo così qualcuno sarà meno “solo” a Manfredonia.
La scuola I docenti e la dirigenza scolastica degli istituti superiori debbono proporsi l’obiettivo di far riscoprire il vero significato delle forme associative previste nei decreti delegati ai comitati studenteschi, anche formando al ruolo i rappresentanti di classe e di istituto, in modo da far tornare ad essere le assemblee di classe e di istituto luoghi di formazione alla cittadinanza attiva. La scuola ha il “difetto” di essere un luogo in cui si pratica un educazione formale, il che rende difficile trasmettere valori ai ragazzi/e; invece in questi momenti assembleari possono divenire dei luoghi non formali in cui si continua a fare educazione, attraverso approfondimenti con esperti esterni al mondo della scuola e/o attraverso forme inusuali come il gioco.
Lo scoutismo nel campo dell’educazione non formale è valido esempio: tutto si fa con il gioco, nulla si fa per gioco.

Possiamo dare la disponibilità per condividere, con chi ce lo chiede, mezzi e strumenti che utilizziamo con i nostri ragazzi/e.

Non siamo presuntuosi, siamo solo consapevoli che è più di un secolo che il metodo scout educa 30 milioni di ragazzi in tutto il mondo.
La riscoperta dell’avventura e della natura della nostra zona può portare un gusto diverso alla vita di questi giovani tristi e soli ed alle loro famiglie. Mancanza di futuro Inoltre leggiamo nei ragazzi/e una incapacità a progettarsi nel lungo termine, ad aver fiducia nel futuro.
Questo comporta un rifugiarsi nel presente, nell’accontentarsi di organizzarsi per il fine settimana con gli amici invece di costruirsi per un mondo del lavoro e dell’adultità in genere, che gli appare sempre più distante: insomma una incapacità progettuale che non stimola lo spirito di impresa ed innovazione del nostro territorio.
La riscoperta del territorio, delle sue enormi potenzialità, deve essere un motivo dominante nella formazione dei nostri ragazzi/e e per questo pensiamo che gli enti locali, il mondo delle imprese e la scuola debbano coordinarsi e favorire l’alternanza scuola lavoro e la costruzione di una cultura del lavoro e dell’impresa.
Il forum dei giovani Ultimo tassello delle nostre proposte è la costruzione di una piattaforma locale di secondo livello composta da associazioni giovanili, il cosiddetto Forum o Consulta dei giovani, che lavori per la costruzione di politiche giovanili condivise tra le forze sociali e l’amministrazione.
A chi si chiede perché queste azioni possano agire sulla creazione di una cultura della legalità rispondiamo che solo con l’assunzione di responsabilità civili i ragazzi e le ragazze di questa città potranno diventarne i custodi e provare a fermare la fuga non solo dei loro custodi naturali, i genitori, ma anche quella dei “cervelli” migliori vero altri lidi più accoglienti.
Costruiamo un’agenda

Perché le idee possano tramutarsi in azioni, occorre redigere un progetto educativo che nasca dal confronto con tutti gli attori dei processi educativi di questa città sugli obiettivi comuni e le risorse disponibili.
Occorre costruire un’agenda in cui si scrivano quali misure concrete e verificabili si vogliono adottare, da chi, e come si realizzeranno, con date ben precise ed infine, bisogna darsi degli indicatori che ne consentano una verifica. Pertanto, chiediamo all’Amministrazione comunale di Manfredonia:

1. di convocare il “Patto della Città” al più presto, per discutere degli ultimi eventi e per raccogliere altre proposte di lavoro.

 

2. di promuovere delle giornate in città sul tema dell’emergenza legalità – emergenza educativa, per riflettere insieme su questo momento storico in cui la cultura della legalità è ai minimi e per costruire percorsi educativi che possano portare fiducia e speranza nel futuro e dare sicurezza ed aiuto ai ragazzi e alle ragazze di questa città.

 

3. di avviare tra i comitati studenteschi ed il settore politiche giovanili del Comune di Manfredonia uno stabile rapporto di collaborazione finalizzato all’arricchimento dell’offerta formativa per gli studenti delle scuole superiori;
4. promuovere il protagonismo degli studenti delle scuole superiori,valorizzandone i rappresentanti studenteschi e confrontando con gli stessi le politiche giovanili.

 

5. di attivarsi per promuovere la formazione dei genitori ad una cultura della legalità, perché possano con la loro testimonianza, trasmetterla ai propri figli.

 

6. di attivarsi perché i genitori dei ragazzi problematici vengano coinvolti nei programmi concordati con i servizi sociali (finalizzati alla “messa alla prova” decisi dai giudici minorili).

Ai docenti e ai dirigenti scolastici degli istituti scolastici chiediamo:

 

7. di porsi l’obiettivo di far riscoprire il vero significato delle forme associative previste nei decreti delegati ai comitati studenteschi, formando al ruolo i rappresentanti di classe e di istituto, in modo da far tornare ad essere le assemblee di classe e di istituto luoghi formazione alla cittadinanza attiva.

Fuori dalle solite occupazioni, ed autogestioni che finiscono in pochi giorni questi momenti vanno vissuti anche attraverso approfondimenti con esperti esterni al mondo della scuola e/o attraverso forme inusuali come il gioco.

 

8. cercare di introdurre elementi di educazione non formale nel mondo della scuola. Da sempre la scuola ha il “difetto” di essere un luogo in cui si pratica  un educazione formale, il che rende difficile trasmettere valori ai ragazzi/e che non siano di tipo nozionistico o prettamente disciplinari.

Noi ci rendiamo disponibili a confrontarci con i docenti per condividere i metodi di educazione non-formale che utilizziamo e che permettono di apportare un contributo unico al processo di educazione permanente.

Alle istituzioni locali, al mondo delle imprese e del sindacato, alle associazioni ed alla scuola chiediamo:

 

9. di agevolare la riscoperta del territorio e delle sue enormi potenzialità per favorire l’alternanza scuola lavoro e la costruzione di una cultura del lavoro

 

. 10. la costruzione di una piattaforma locale di secondo livello composta da associazioni giovanili, il cosiddetto Forum o Consulta dei giovani, che lavori per il raggiungimento di politiche giovanili condivise tra le forze sociali e l’amministrazione

Attendiamo fiduciosi le vostre risposte. Manfredonia 5 febbraio 2013

La comunità Capi del Gruppo scout AGESCI Manfredonia 1

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TROIA – l’Associazione ACT MONTI DAUNI, organizza per il 9 febbraio la III EDIZIONE DEL CARNEVALE TROIANO.

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Sckrì – Sckrì – Sckrò, tutt vév’n e ghij no, tre so li bèll v’ccu°n: carn, pésc e maccaru°n E’ la vecchia filastrocca che negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso gruppi di ragazzi, coppie di donne e uomini, tutti mascherati (il maschio indossava abiti femminili e viceversa),
facendo rumore con i coperchi e girando per le strade, recitavano a parenti ed amici per ricevere in cambio di questi versi carnevaleschi uova, salsiccia, polmonata, tarallini al vino bianco e vino. Ed è appunto da questa filastrocca e usanza che prende spunto la manifestazione che, giunta alla terza edizione, quest’anno si svolgerà sabato 9 febbraio e vedrà la partecipazione degli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “A. Salandra” e dell’Associazione di musica e balli tradizionali AGORART di Biccari. Giorni prima saranno sistemati lungo le vie principali del paese i carnuwale impagliati, fantocci dalle sembianze umane anch’essi riprendenti la vecchia tradizione della loro esposizione davanti ai sottani o agli inizi delle strade seduti con un fiasco di vino, simbolo della trasgressione prima del periodo della penitenza quaresimale. Le maschere si raduneranno già dalle prime ore pomeridiane in largo Chiesa Mediatrice per attendere gli sposi Maculata Polmonata e Necchino Rocchiotello, i rispettivi genitori,
i compari e gli invitati, e accompagneranno il corteo nuziale che si snoderà lungo via Roma per arrivare, attraversando anche il corso principale via Regina Margherita, in piazza Cattedrale.
Sposi, parenti ed invitati saranno mascherati con abiti rigorosamente nostrani, sgargianti e vistosi, tutti con abbondante trucco e con scambio dei ruoli (l’uomo con vestiti e trucco da donna e viceversa).
In piazza Cattedrale davanti al sindaco, ai testimoni e al barbiere (antico regista degli eventi nuziali) sarà celebrato il rito civile del matrimonio tra battute e discorsi in dialetto italianizzato.
Taranta, pizzica e tarantelle del gruppo di musica tradizionale Agorart e la musica dei dj Linus e MikyLos allieteranno il banchetto nuziale dove tutti potranno partecipare e nel contempo degustare i prodotti locali (dai fagioli con le cotiche, dalla salsiccia di maiale e dagli hamburger di bufala alla brace, alle chiacchiere, alle pizze fritte, al vino nero di Troia). Durante la serata saranno sorteggiati numerosi premi: dalla maschera più originale ai fortunati possessori dei tickets del banchetto estratti.
La serata si concluderà con il funerale di Carnevale, anch’esso riprendente un’antica usanza, dove un fantoccio, tra lamenti e grida, sarà trasportato su di una panca addobbata con un panno nero lungo la chiazza (via principale del paese) fino a piazza Cavalieri, sede della locale sezione della Pro Loco, luogo destinato per accippare (accendere) carnuwale impagliato. Inoltre Dal 9 al 19 Feb. presso lo Spazio Pubblico “Insieme si Può” – Ufficio Turistico di Troia (FG) (Info: 393/9977641 – [email protected]) a cura di A.C.T! Monti Dauni vi sarà una mostra fotografica unica, con foto d’epoca sul carnevale, sul costume, sul folklore e sull’agricoltura che vi suggestionerà facendovi entrare nel mondo rurale del ’900, dove si potranno rivivere emozioni, usanze e stili di vita dei nostri nonni. La Direzione della Pro Loco di Troia.

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ALBERONA.- Carnevale Alberonese nel segno della tradizione

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Domenica 10 febbraio, le maschere e la sfilata dei carri ispirati alle figure carnascialesche italiane
Sarà celebrata domenica 10 febbraio l’edizione 2013 del Carnevale Alberonese. Il tema dell’evento organizzato dall’Associazione Giovani nel Tempo, quest’anno, sarà incentrato sulle maschere tradizionali italiane e alberonesi.
Carri allegorici e maschere si incontreranno alla Fontana Muta alle ore 10 e cominceranno a sfilare per le vie del paese alle 10.30. La festa proseguirà in Piazza Civetta con balli, canti, giochi per bambini e un ricco buffet.
I preparativi sono già in corso. I diversi gruppi che lavorano alla realizzazione dei carri stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli sulle idee da trasformare in rappresentazione carnascialesca.
Il Carnevale Alberonese è un evento a tema che ogni volta propone qualcosa di diverso. Il rito, però, è quello di sempre: dapprima il raduno-ritrovo di tutti i partecipanti, poi la sfilata e infine la festa.
L’associazione “Giovani nel tempo” ha inteso recuperare una tradizione culturale molto sentita e partecipata. Ogni anno, l’evento è incentrato su un tema diverso. Nel 2009, carri e maschere s’ispirarono a Hollywood per un omaggio alla grande storia del cinema americano.
Per le strade di Alberona sfilarono ragazze e ragazzi con le sembianze di Al Pacino, Nicole Kidman, Robert De Niro, Meg Ryan e delle tante stelle che il grande schermo ci ha fatto ammirare negli ultimi decenni. Un pretesto creativo e gioioso per ricordare anche le antiche origini alberonesi del grande Brian De Palma.
Nel 2010, invece, maschere e carri s’ispirarono alla cultura del circo e alle sue figure, con clown, animali e domatori a caratterizzare la scena. Nel 2011 il Carnevale Alberonese fu dedicato alla musica e lo scorso anno, infine, furono i Maya e la loro profezia sulla fine del mondo il tema al quale si ispirarono carri allegorici e maschere.
Ufficio Stampa Comune di Alberona

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MANFREDONIA – La sfilata del Carnevale di Manfredonia in streaming!

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

La Gran parata dei carri, gruppi mascherati e meraviglie di domenica 10 febbraio sarà mandata in diretta streaming grazie alla collaborazione dell’associazione Il Sipontino.net.
La diretta, curata dalla ditta Pc Center di Saverio Guerra, sarà presentata da Tiziano Guerra e Dominik, e sarà visibile su www.ilsipontino.net e su www.carnevalemanfredonia.it.
Un grande servizio, molto seguito negli ultimi anni, che il Comitato Carnevale di Manfredonia e l’Associazione IlSipontino.net hanno voluto riproporre per i tantissimi sipontini sparsi per l’Italia e per il mondo.
Appuntamento, dunque, a domenica 10 febbraio dalle ore 10 circa.
Buon divertimento a tutti!

Mariantonietta Di Sabato
Ufficio Stampa 60a Edizione Carnevale di Manfredonia

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CERIGNOLA -CS -Incontri GAL Piana del Tavoliere Misura 323 – azione 1 – Comune di Ordona

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Piana del Tavoliere, tutela e riqualificazione del patrimonio storico-paesaggistico. Il GAL incontra le sei comunità locali

.Il Gruppo di Azione Locale “Piana del Tavoliere scarl”, continua il suo costante impegno per la valorizzazione e la promozione del territorio, pubblicando un bando afferente alla misura 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” -

Azione 1 che prevede un sostegno per interventi di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale territoriale, composto da beni immobili privati e pubblici a gestione privata, di particolare e comprovato interesse artistico, storico e archeologico, o che rivestono un interesse sotto il profilo paesaggistico, e che sono espressione della storia, dell’arte e della cultura del territorio GAL e che si caratterizzano per l’interesse sotto la fruizione culturale pubblica.
Una nuova opportunità proposta dal Gruppo di Azione Locale Piana del Tavoliere per i Comuni di Cerignola, Ordona, Orta Nova, Stornara, Stornarella e Carapelle.
I nostri Comuni vantano la presenza di numerosi immobili di particolare pregio dal punto di vista architettonico e storico-culturale caratteristici del territorio. L’obiettivo del bando è quello di favorire la riqualificazione degli elementi antropici e paesaggistici del patrimonio rurale quali castelli, chiese rupestri, icone, masserie, abbeveratoi, camini, portali, fontane, insediamenti rupestri e ipogei, forni, giardini storici.
I beneficiari del bando sono i soggetti privati ed i soggetti pubblici, i quali potranno richiedere, attraverso il bando pubblicato dal Gruppo di Azione Locale Piana del Tavoliere, un sostegno previsto per interventi di restauro e di valorizzazione di immobili di comprovato interesse artistico, storico e archeologico presenti nei sei comuni dell’area Gal.
La pubblicazione del bando rappresenta non solo il primo passo verso una riqualificazione del patrimonio, ma anche la valorizzazione e la conseguente fruizione, in un progetto più complesso di sviluppo del territorio.
Il primo dei sei incontri organizzati dal GAL Piana del Tavoliere, per la presentazione del bando alle comunità, è programmato presso la sala consiliare del Comune di Ordona il prossimo 11 febbraio dalle ore 18.00. Interverranno il Sindaco di Ordona Rocco Formoso, per il Gal Piana del Tavoliere il Presidente Valerio Caira, il Direttore Antonio Stea e Paola Setteducati dell’Ufficio animazione.

Gruppo di Azione Locale Piana del Tavoliere

Soc. Cons. Mista pubblico-privata a r.l.
Sede legale/operativa: Via Vittorio Veneto, 33
Casella postale 52
71042 Cerignola (FG)
Tel.Fax.: +39 0885 402552 +39 0885 425065
Twitter: @PianaTavoliere
Skype: animazionepianatavoliere
www.pianatavoliere.it
email: [email protected]
PEC [email protected]
P.IVA 02354840718

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FOGGIA – GIORNO DEL RICORDO, MONGELLI DEPOSITA CORONA FIORI.

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

10 FEBBRAIO ORE 12,00 PIAZZA MARTIRI TRIESTINI.
Anche quest’anno, in occasione del “Giorno del ricordo”, il 10 febbraio alle ore 12.00 il sindaco di Foggia Gianni Mongelli renderà omaggio alle vittime di quel tragico evento che furono le foibe con la deposizione di una corona di fiori al monumento di piazza Martiri Triestini.
Ricordiamo che la giornata è stata istituita con una apposita legge nel 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e dell’intera vicenda del confine orientale.
Ufficio Stampa - Città di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione

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APRICENA – LA NOSTRA PIETRA PROTAGONISTA ALLA FIERA INTERNAZIONALE DI BARI

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Gli imprenditori: “Felici della vetrina, ma siamo preoccupati per alcuni provvedimenti della Regione”
La Città della Pietra sarà protagonista, in un padiglione dedicato di 1.500 metri quadri, alla Fiera Internazionale del comparto, in programma a Bari il prossimo mese di maggio. “Siamo veramente soddisfatti di essere riusciti a portare la nostra Città ad una esposizione tanto importante, con la possibilità di confrontarci con i buyers di tutto il mondo”.
“Con orgoglio – sottolinea l’imprenditore Matteo Bianchi, componente della Commissione Attività Produttive del Comune – saremo a Bari a rappresentare la nostra Pietra e la nostra Città. Ma cogliamo l’occasione per dire alla Regione Puglia di dimostrare maggiore e concreta attenzione al nostro settore”.
“Invitiamo gli imprenditori lapidei locali, vera spina dorsale della nostra economia – va avanti il Sindaco – a non lasciarsi sfuggire l’occasione di avere a disposizione uno stand nel padiglione della Fiera assegnato al Comune di Apricena. Avranno tutto il supporto di questa Amministrazione che, come dimostrato sin dal suo insediamento, ha puntato in maniera decisa alla rivalutazione di tutto il comparto, come testimoniano i primi lavori di arredo urbano assegnati ad aziende locali, in cui domina la nostra Pietra”.
“Mi preme ringraziare, anche a nome degli operatori lapidei della nostra Città, – prosegue il Sindaco – il Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna e il Consigliere Regionale Pino Lonigro per l’impegno profuso e l’attenzione dimostrata verso gli imprenditori della Pietra. Ma non possiamo non sottolineare il mancato intervento della Giunta Regionale che aveva promesso di ritirare la determina n.115/2010, fortemente penalizzante per tutto il settore”.
Il provvedimento spiega l’imprenditore Bianchi, “obbliga i richiedenti di nuova apertura di cava o di ampliamento o modifica dei piani delle cave in esercizio a richiedere un parere all’Autorità di Bacino, subordinante all’esito positivo dell’istanza. Un parere che nel caso del nostro territorio – prosegue – rende praticamente impossibile il lavoro delle imprese, perché impone per la cava l’esercizio fino alla profondità di 20 metri sopra il livello dell’acqua di falda. Cosa che è in contrasto con il Piano delle attività estrattive e non rispecchia la realtà locale”.
“Inoltre, le prove richieste per il rilascio del parere sulla permeabilità dello strato roccioso oltre ad essere costose non risolvono il problema, in quanto l’Autorità pone sempre il limite a venti metri dal livello statico, indipendentemente dall’effettiva permeabilità riscontrata. Questa situazione ha portato al blocco di tutte le istanze di ampliamento presentate prima dell’entrata in vigore del Prae, che sono la totalità delle cave di Apricena, lasciando gli operatori senza autorizzazione e costretti a pagare salate multe e a presentare pesanti fideiussioni”.
“Da alcuni giorni – sostiene ancora Bianchi – circola inoltre la notizia che la Giunta regionale starebbe pensando di elevare le sanzioni amministrative e le relative fideiussioni di circa volte 60 rispetto a quelle attuali”.
“Come Amministrazione – riprende Potenza – faremo sentire la nostra voce al tavolo regionale perché, se tale notizia dovesse essere confermata, provocherebbe un forte danno ad un settore trainante non solo della nostra economia, ma anche di quella di tutta la Puglia. Non possiamo correre il rischio che si vada incontro ad un fermo delle attività nelle nostre cave, con un danno inqualificabile sia sul piano economico che sul piano occupazionale”.
“Su questa questione saremo costantemente al fianco dei nostri imprenditori – va avanti il Primo Cittadino – e presenteremo le istanze del settore al Presidente Introna che domani alle 17 incontrerà i lavoratori della Pietra in un tavolo tecnico presso la cava “Dell’Erba”, nel territorio di Poggio Imperiale. Siamo convinti – conclude Potenza – che Introna saprà ascoltare e far sue le preoccupazioni delle imprese lapidee. Ecco perché invitiamo tutti gli interessati a partecipare a questa riunione”.

L’Ufficio Stampa CITTA’ DI APRICENA

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Cantina Svevo Lucera

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

CANTINA SVEVO, BUONE CHANCHE PER UNA SOLUZIONE?
E’ da pochi giorni che alla cooperativa Svevo di Lucera (la storica culla del “Cacc’è mmitte”) si e’ insediato il collegio dei liquidatori per far fronte alla situazione debitoria che si e’ venuta a creare nell’ultimo periodo.
Per chi non lo sapesse, la liquidazione e’ stato un atto necessario che l’Assemblea dei Soci ha voluto a garanzia dei terzi creditori, dei soci e delle maestranze.
La terna dei liquidatori, composta dal dottor Viola Feliciano, dall’avv. Marco Pagliara e dal rag. Antonio Faccilongo, sta bruciando le tappe, preoccupandosi in primis, unitamente alla UIL di Lucera, di assicurare la cassa integrazione alle maestranze. Nel contempo, il collegio si e’ relazionato con le banche e con un’attivita’ “frenetica” sta fronteggiando i molteplici impegni che la procedura richiede.
Proprio le due principale banche (MpS e Unicredit) hanno accolto senza riserve la relazione che il collegio ha predisposto. Per quanto ci e’ dato sapere, nella stessa,
il collegio ha rimarcato il fatto che la societa’ e’ andata in perdita per la mancata consegna delle uve da parte dei soci a seguito del mancato pagamento di questo nell’annata 2010, fatto che ha creato nella compagine sociale sfiducia e timori. Poi in questi casi, ci sono sempre i “furbetti” di quartiere che attendono solo il momento propizio per fare “ l’affare” e qualche voce non proprio disinteressata ha comportato il blocco dell’attivita’ produttiva anche se l’attività di vendita prosegue a tutt’oggi.
Il resto e’ storia dei nostri giorni ma ci fa piacere constatare che gli stessi liquidatori hanno prospettato agli istituti bancari creditori una serie di iniziative che, se poste in essere qualche tempo fa, avrebbero certamente evitato la messa in liquidazione (e speriamo che le si possano attivare in futuro).
Nella relazione si parla infatti, di utilizzo della struttura per un farmer market (mercato agricolo) per la vendita di prodotti a Km zero, di far parte del circuito delle cooperative agricole “QUI DA NOI” e della possibilità di trasformare la cooperativa da agricola e di commercializzazione e vendita dei prodotti in una agricola e di consumo per la vendita di altri prodotti alimentari locali (pasta, prodotti da forno, olio, latticini, etc..), produzioni, di cui la nostra provincia, va pure fiera. ……Lo scritto suddetto cita anche altre iniziative come ad esempio, quelle di organizzare, durante le serate estive, eventi musicali e culturali da tenersi nell’area attrezzata della cantina con annessa mescita di vino. Insomma una cantina “multifunzionale”.
Nel frattempo che procede la fase liquidativa, si parla di una cordata di soci interessati alla sorti della struttura nonche’ di altri operatori economici che avrebbero presentato offerte di interessamento.
Per i lucerini, orfani e privati di tante realta’ economiche e istituzionali, adoperarsi per una qualsiasi forma di continuazione della cantina Svevo e dei suoi prodotti vitivinicoli costituisce una forma di impegno morale.

I liquidatori
Dr. Feliciano Viola
Rag. Antonio Faccilongo
Avv. Marco Pagliara

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LUCERA – UCCIO DE SANTIS IN TOUR A LUCERA IL 24 FEBBRAIO

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Il noto attore barese si esibirà con il suo ultimo spettacolo teatrale che porterà in giro tra Puglia, Basilicata e Molise
Oltre trenta date tra Puglia, Basilicata e Molise per uno show che racconta la vita di un comico “per vocazione”. Uccio De Santis porterà in scena domenica 24 febbraio, alle ore 20.30, presso il Teatro dell’Opera di via Giordano Bruno, 5 a Lucera, il suo ultimo spettacolo teatrale “É da una vita che faccio questa vita”. Il noto attore barese, famoso per la sit-com Mudù, sarà affiancato sul palco dall’attrice Antonella Genga e dal gruppo musicale “Un orchestra da favola”.
La tappa di Lucera, che vede quale supporto organizzativo e media partner il gruppo editoriale Culttime.it, è la prima di quattro appuntamenti in Capitanata che vedranno il comico esibirsi sabato 9 marzo al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di San Severo, domenica 14 aprile al Teatro del Fuoco di Foggia, e a Manfredonia a fine marzo in data da destinarsi.
Lo spettacolo, ideato da Uccio e Antonio De Santis, prodotto da “IDEA Comunicazione e Spettacolo”, racconta in forma di monologo e di sketch a due, la vita di un comico, dagli esordi per vincere la timidezza, alle feste in casa, dai primi amori, al grande amore: il teatro.
Un viaggio nei ricordi che dipinge tanti gustosi quadretti familiari: il padre che lo voleva avvocato, la madre che lo voleva bravo ed educato. Ma anche uno spettacolo che racconta il presente con simpatici siparietti tra moglie e marito sulla vita di ogni giorno: le vacanze, la spesa, la crisi. Storie in cui ognuno si può identificare e ridere di gusto con tanta buona musica.
I biglietti sono in prevendita al costo di 18 euro la platea e 15 euro la galleria presso la sede della ProLoco di Lucera, dalle ore 18.30 alle 21, in Piazza Nocelli, 4.
Per informazioni è possibile contattare il numero 0881.545374.
Comunicato Stampa  Giorgio Ventricelli

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FOGGIA 3^ CIRCOSCRIZIONE SUD: 10 FEBBRAIO 2013 “LA GIORNATA DELLO SCAMBIO”

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Il Presidente della 3^ Cicoscrizione Sud “Camporeale-San Lorenzo, Michele Giannetta, di concerto con il Consiglio Circoscrizionale, al fine di favorire la socializzazione e avvicinare i cittadini alle Istituzioni, hanno deciso che a partire da domenica 10 febbraio 2013, e con cadenza mensile, presso la sede della Circoscrizione, in Piazza Giovanni XXIII al 3° piano, vi sarà un’iniziativa a carattere: culturale, ricreativa e/o sportiva.
Quindi si parte domenica 10 febbraio con la “Giornata dello scambio”, una mattinata dove gli appassionati di collezionismo, ed in particolare di quelli di figurine, avranno a disposizione un luogo d’incontro.
I cittadini tutti sono invitati; la sede della Circoscrizione sarà aperta dalle ore 9:30 alle ore 13:00; ad accoglierli e a fare gli onori di casa il Presidente e i Consiglieri.
Ufficio Stampa 3^ Cicoscrizione Sud “Camporeale

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MANFREDONIA – Il carnevale di Manfredonia accoglie i viaggiatori alla Stazione Ferroviaria di Foggia

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

In occasione della 60° edizione del Carnevale di Manfredonia, la stazione di Foggia dà un originale benvenuto a tutti i frequentatori.
Fino al 18 febbraio, una installazione in cartapesta, che rappresenta il mitico Totò a grandezza naturale, in veste di bersagliere con fascia tricolore, accoglie nell’atrio-biglietteria chi in treno giunge in città in occasione della manifestazione, molto amata in Puglia, che vanta ogni anno ben tre sfilate di gruppi mascherati e carri allegorici, con la partecipazione di bambini e adulti.
Quella esposta in stazione è una delle maschere realizzate, con vero talento e cura nei particolari, dai maestri cartapestai di Manfredonia, grazie al sapiente uso di materiali tradizionali, ma anche di tecniche innovative che danno forma a tutta la loro creatività.
Da sempre, i personaggi del Carnevale di Manfredonia attraggono curiosi e amatori che, da tutta Italia, giungono in città per assistere alle sfilate degli spettacolari carri allegorici e dei gruppi mascherati, divenuti simbolo della kermesse non solo a livello regionale ma anche nazionale, un modo tutto particolare per toccare i temi di maggiore attualità con sguardo ironico e scanzonato.

Mariantonietta Di Sabato
Ufficio Stampa 60a Edizione Carnevale di Manfredonia

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MANFREDONIA – Comunicato FNP Cisl

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

FNP Cisl: Nel congresso affrontati i problemi, sociali e occupazionali, tanti i sacrifici della categoria di rappresentanza, i pensionati.
Si è tenuto nei giorni scorsi nella cornice di palazzo dei Celestini, a Manfredonia, il congresso della lega pensionati CISL di Manfredonia.
Durante la serata è stata illustrata la relazione del segretario cittadino Andrea Nobile, ponendo la questione sulla condizione politica economica dell’intera nazione e della categoria da lui rappresentata, i pensionati.
“Tanti sono gli aggravi che hanno interessato la nostra categoria, non si può scaricare sempre tutto sui pensionati, gli aumenti giornalieri sono dappertutto tranne le pensioni”
“La situazione della nostra città è ancora più grave, dove persiste, un tasso elevato di disoccupazione, a ciò si aggiunge il gran numero di pensionati che vive con il minimo della pensioni, delle ragazze-madri, che con grandi sacrifici cercano di far crescere i propri figli.
E’ tempo di rilanciare e riscattare il nostro territorio dall’immobilismo che lo caratterizza da anni, la maturità civica della classe dirigente politica dov’è?
E’ inerte e indifferente, quando migliorerà la situazione della città e si creerà una politica atta, a creare nuovi posti di lavoro?”
Tuona il segretario, dal palco dell’auditorium, successivamente altri interventi, tutti unanimi nel cercare delle prospettive per la difesa dei pensionati e principalmente per poter dare un futuro ai giovani.
La serata si è conclusa con le votazioni e l’elezione del nuovo consiglio direttivo, che hanno visto la riconferma del segretario per il terzo mandato consecutivo di Andrea Nobile e degli altri componenti come Scarano Enrico, Ognissanti Antonio, Balzano Giuseppe, Fischietti Livio, Paglione pasquale, Solomita Antonietta, Petito Maria Anna, , Piemontese Raffaele, Ferri Antonio, Zaffarano Carmine, Arena Matteo Pompeo e Pasqua Maria.
Ora tutti si ritroveranno, mercoledì 20 Febbraio, presso il Nicotel, nella zona industriale a sud di Manfredonia, per il 6^Congresso provinciale della FNP Cisl, dove verrà eletta la segreteria provinciale, e dettare le nuove linee guida per il sociale e per l’occupazione, da poter attuare nell’intera capitanata.

Andrea Nobile
FNP Cisl Pensionati Manfredonia

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FOGGIA – FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’ANGA FOGGIA E LA FACOLTA’ DI AGRARIA DELL’ATENEO DI CAPITANATA

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Il 5 febbraio 2012, è stato firmato il protocollo d’intesa tra la facoltà di agraria di foggia e la sezione provinciale dei giovani di Confagricoltura.
Grande soddisfazione da parte del Preside Agostino Sevi che ritiene sia un’ottima opportunità per laureati e laureandi che potranno rendere ancora più completa la loro già alta formazione, abbinando anche processi pratici alla loro esperienza accademica.
Per il presidente dei Giovani di Confagricoltura Filippo Schiavone “è un primo passo verso il mondo della realtà produttiva, dagli studi accademici all’impegno attivo nelle imprese agricole del territorio, la formazione entra nelle aziende cercando nuove strade per avvicinare il percorso universitario al tessuto produttivo locale.
Sempre più abituati a sentir parlare di dati scoraggianti, università e aziende sperimentano nuovi modelli di ingresso nel mondo del lavoro per studenti e laureati, guardando all’ormai consolidato modello dello stage”.
Il Presidente Schiavone aggiunge grande soddisfazione per il risultato fortemente voluto dalla base associativa e condiviso sin dai primi momenti con il Preside Prof. Agostino Sevi, che ha saputo prontamente cogliere la proposta.
I giovani di Confagricoltura ce la vogliono mettere tutta, non si può soltanto parlare di crisi bisogna guardare a tutte quelle aziende, in particolar modo a quelle del settore primario della Nostra Provincia che continua a dimostrarsi a fortissima vocazione agricola, che hanno voglia di innovare ed investire in ricerca a dimostrazione di quanto questo accordo possa esser importante.
Ufficio Stampa ANGA Foggia.

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Manfredonia – 4 omicidi, 7 arresti Manfredonia, domani diretta Quarto Grado

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

COME prevedibile, risonanza nazionale dopo le 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere per altrettanti soggetti coinvolti nei 4 omicidi che hanno interessato la c città di Manfredonia nel 2012: le due morti di Francesco Castriotta e Antonio Balsamo il 5 giugno 2012, la scomparsa e l’omicidio del 21enne Cosimo Salvemini (18 luglio 2012, con ritrovamento del corpo il 10 dicembre 2012) e l’omicidio diMatteo Di Bari, il 5 novembre 2012 (in via Barletta).

Sarà infatti la tramissione Quarto Grado di Rete Quattro ad appronfondire il caso con i giornalisti Salvo Sottile e Sabrina Scampini con immagini, interviste e documenti inediti. Diversamente da quanto annunciato, l’appuntamento è per domani venerdì 08 febbraio alle 21 e 10 su Rete Quattro. Stamane una troupe del programma televisivo è stata a Manfredonia per le riprese, con sopralluoghi sul posto dove è stato ritrovato il corpo del povero 21enne di Manfredonia.

Ospiti in trasmissione la mamma del 21enne Cosimo Salvemini, Annamaria Troiano, il fratello della vittima, e l’avvocato Lorenzo Troiano, sin dall’inizio al fianco della famiglia colpita dal gravissimo lutto. Collegamenti o presenza in studio anche del dirigente della Mobile della Questura di Foggia dr. A.Fabbrocini.

L’INDAGINE, GLI ARRESTI, I VIDEO, LE FOTO, LE RICERCHE

FAMIGLIARI MATTEO DI BARI: PENA SIA ESEMPLARE

SINDACO DI MANFREDONIA ANGELO RICCARDI: IL PENSIERO PIU’ GRANDE AI FAMIGLIARI DELLE VITTIME

(Photogallery statoquotidiano2@13 – Foto arrestati, non presente V.C. in quanto minore)

VIDEO

da Stato Quotidiano

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Manfredonia – Monumento Re Manfredi – Terzo e quarto posto

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Palazzo San Domenico (Manfredonia, fonte image: luigialtervista.org)

RESPONSO della Commissione, istituita per un intervento artistico scultoreo architettonico intitolato al fondatore della città, Re Manfredi, con proposizione dell’Ente comunale anche le tavole che illustrano gli elaborati presi in esame.

Di seguito il numero della proposta ed il nominativo del soggetto proponente, nel caso di più persone è indicato con l’asterisco il nome del capo gruppo:
1. Luca Brunamonti;
2. Antonio Saporito;
3. Francesca Conoscitore*;
4. De Nichilo Pasquale*;
5. Salvatore Lovaglio*;
6. Benedetto Tommaso*;
7. Marianna Di Lauro*;
8. non esaminato;
9. Lorenzo Troiano*;
10. non esaminato.

Il giudizio della Commissione (ing. Simone Lorussi – presidente; prof. Pasquale Caratù – componente; arch. Francesco Sammarco – componente; Andreina Andreano – segretario) sulle due proposte risultate terza e quarta.

Proposta n.4 (De Nichilo Pasquale*) – Il concorrente propone, quale elemento simbolico, un trono, di dimensioni volutamente fuori scala, collocato in contrapposizione al Castello. In considerazione dell’utilizzo della piazza per piccole manifestazioni musicali e culturali durante il periodo estivo, nonché della manifestazione denominata “Premio Internazionale di Cultura Re Manfredi”, la proposta considera il sito come una naturale cavea all’aperto, con due gradinate per circa 220 posti a sedere.

Il trono (in cls. Armato rivestito in lamiere di acciaio cor-ten di 1cm di spessore) viene proposto su un basamento di 6,60m per 5,80m e alto 50cm, ubicato in posizione centrale rispetto al lato corto… presenta sulla parte alta lo stemma della famiglia degli Svevi, ovvero un falco ritagliato sulla lamina di metallo di cui è composta tutta la struttura di rivestimento… lo schienale è rappresentato mutilato in un suo blocco (foro) a causa dell’invecchiamento. Tale materiale, di colore rosso-bruno, detiene alte prestazioni di resistenza e durevolezza agli agenti atmosferici: non necessita di particolare manutenzione, in quanto la sua caratteristica è quella di ricoprirsi, in un periodo che va da uno a quattro anni, di una pellicola composta di ruggine color rosso-bruno dall’aspetto molto gradevole. Il sistema di illuminazione che viene proposto è discreto e indiretto, all’interno delle cavità del trono verrà alloggiato un impianto di illuminazione a led.

Il costo dell’intervento, comprensivo delle opere in c.a. e monumento, viene stimato in euro 72.442.

GIUDIZIO – “Qualità ed originalità artistica”. Per quanto riguarda la qualità e l’originalità artistica la Commissione le ritiene piuttosto modeste (mediocre), pur essendo la proposta di facile lettura: il trono rappresenta la regalità ma è anonimo e non individua il sovrano. PUNTI 10
- “Coerenza e integrazione con l’ambiente e lo spazio urbano”. Coerenza ed integrazione appaiono sufficienti considerando che il trono è posizionato verso gli edifici adiacenti al piazzale. PUNTI 11
- “Realizzabilità tecnica”. Discreta la realizzabilità tecnica e la durevolezza nel suo insieme che garantiscono durata e resistenza. PUNTI 18
- “Durevolezza e facilità di manutenzione”. Buona la manutenzione per l’impiego del cemento (gradinate) e ottima quella del corten. PUNTI 15 – TOTALE PUNTI: 54

Proposta n.1 (Luca Brunamonti) – La proposta divide l’area a disposizione in “quattro quadranti” tematici (impero, papato, arti e lettere, il mestiere delle armi), ruotati di 24° rispetto agli assi N-S. Il punto d’incontro degli assi principali definisce il centro della piazza ove viene collocato il monumento a Re Manfredi. I materiali indicati sono durevoli e resistenti agli agenti atmosferici (granito grigio chiaro, acciaio verniciato rosso e acqua). I blocchi dell’isola centrale (lato variabile da 10 a 170cm) sono previsti in c.a. rivestito con granito. Dalla relazione si evince che: la statua di Re Manfredi, alta circa 7.80m da terra (comprensiva della base), è realizzata con gli stessi materiali (anima in metallo e lastre di granito chiaro, spessore 2cm). Questi blocchi sono cavi al loro interno e sono costituiti da una gabbia metallica a cui vengono applicate, tramite zanche di ancoraggio, le lastre di pietra.

Il costo presunto dell’intervento, comprensivo di basamento e monumento, viene stimato in euro 65.000.

GIUDIZIO – “Qualità ed originalità artistica”. Per quanto riguarda la qualità e l’originalità artistica la Commissione le ritiene modeste con difficoltà nell’interpretazione del tema. PUNTI 10
- “Coerenza e integrazione con l’ambiente e lo spazio urbano”. Se pur tentate la coerenza e l’integrazione nel rapporto terra-mare, l’integrazione con l’ambiente è sufficientemente visibile. L’illuminazione non è del tutto in linea con la normativa. PUNTI 6
- “Realizzabilità tecnica”. Discreta e apprezzabile appare la realizzabilità tecnica dell’opera. PUNTI 18
- “Durevolezza e facilità di manutenzione”. Ottima la durevolezza e la relativa facilità di manutenzione, anche per i due “assi” in metallo incassati a terra (luminosi). PUNTI 15
TOTALE PUNTI: 49

Nei prossimi giorni la pubblicazione dei restanti quattro elaborati.

Photogallery

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da Stato Quotidiano

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MANFREDONIA – Grillo, il M5S e noi, cittadini manfredoniani (I)

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Grillo (st@)

GRILLO pur utilizzando un linguaggio ed uno stile istrionesco, non è più un comico ma un politico a tutti gli effetti che riesce a coinvolgere ed a trascinare usando il proprio bagaglio culturale e professionale, la sua conoscenza del mondo dello spettacolo televisivo e popolare.
Egli conosce bene i meccanismi e le tecniche che stimolano l’interesse e la partecipazione dei cittadini come solo un consumato attore di teatro e di piazza sa fare, nuotando come un pesce nell’acqua della campagna elettorale, ormai in gran parte diventata solo spettacolo in cui si gioca a chi le spara più grosse per attirare i cittadini e trasformarli in creduloni, come l’imbonitore alle fiere di paese e alle feste patronali regala soldi e pacchi misteriosi a chi si avvicina al proprio carro.

Del resto Grillo, a ben pensarci, neanche prima quando esercitava a tempo pieno la sua arte e professione teatrale era un semplice comico; la sua satira era sempre tagliente, faceva ridere affrontando problemi sociali e reali, non come un cabarettista da night club ma come uno che faceva satira politica, e, quindi, metteva in discussione lo status quo ed il potere dominante (allora democristiano), tanto che fu cacciato dalla Tv di Stato, come è successo ad altri “comici”, giornalisti ed uomini di spettacolo (vi ricordate Grillo alle feste dell’Unita? Vi ricordate i fratelli Guzzanti? Ed i grandi Franca Rame e Dario Fo con il loro spettacoli dissacranti, ad es. il Fanfani tradito, a Milano ed altrove?).

Grillo, quindi, è un vero e proprio politico che ha una grande forza comunicativa – propagandistica – elettorale proprio perché utilizza la sua competenza e professione di “comico” e la sua dirompente capacità di satira politica per promuovere interesse e coinvolgimento emotivo.
Del resto molti studi di psicologia socio – relazionale hanno dimostrato che la satira è forse l’arma politica più potente perché colpisce l’avversario in una sua debolezza, esagerandola a dismisura, e contemporaneamente rende difficile e problematica una reazione, in quanto lo immobilizza e lo stordisce con ironia, sottile rabbia, che spinge ad una risata personale e di gruppo.
“Il re è nudo” è tutti ridono, anche lo sesso protagonista che, quindi, prendendo in giro se stesso, come può rispondere e reagire? Se poi, puta caso, dovesse reagire lo fa in modo disequilibrato ed esasperato, tale per cui si mette contro gli ascoltatori, il pubblico il quale ritiene esagerata ed immotivata la sua reazione.
Certo il Re può decidere di tagliare la testa al buffone di corte o il padrone della televisione può decidere di licenziare il comico satirico, ma il pubblico sta generalmente dalla parte del buffone – comico e, quindi, il Re – Padrone sarà comunque perdente nel consenso.

Grillo, per tale capacità di usare tecniche pubblicitarie e di spettacolo, per il fatto che è il fondatore – proprietario del simbolo e blog ed è leader “carismatico” del M5S, per il linguaggio spesso populistico utilizzato, assomiglia a Berlusconi e, contemporaneamente se ne differenzia fortemente per due aspetti, l’uno tecnico e l’altro ideale politico. Infatti dal punto di vista delle tecniche pubblicitarie e di spettacolo Grillo è più completo e potente di Berlusconi, il quale utilizza prevalentemente il megafono televisivo, utilizzando il marketing e la sua forza economica per diffondere la ripetitività delle sue sparate – messaggi, rivolgendosi prevalentemente ad un pubblico di anziani.

Grillo, invece, utilizza tutti i mass – media; pur affermandosi prevalentemente sul web e sulla Rete Informatica, che si rivolge ad un target di giovani, vistone la facile accessibilità economica, egli sa usare anche la televisione, facendosi tuttavia inseguire e decidendo lui, come, quando, cosa comunicare e mantenendo, perciò, una propria specificità senza la confusione dei talk – show.
Infine Grillo utilizza anche la piazza, l’’antico comizio rinnovato, la comunicazione interpersonale e l’esemplificazione di iniziative nei territori dove ci sono i gruppi locali di attivisti del M5S, soprattutto paesi e città.
L’altra grande differenza è ideale – politica perché, mentre Berlusconi si fonda sull’ideologia del liberismo e dell’individualismo, senza in realtà praticarla se non a proprio personale vantaggio, Grillo si fonda e pratica una ideologia che mette al centro la tutela dei beni della collettività e valorizza lo strumento della partecipazione attiva e militante sulle problematiche di qualità di vita del territorio e della cittadinanza.

Il grillismo fa sempre, quindi, riferimento continuo alla realtà sociale territoriale e prende e da forza ai gruppi locali del M5S. E’ il caso del gruppo manfredoniano Sipontini M5S e della iniziativa pubblica elettorale organizzata Domenica 3 Febbraio 2013 a Manfredonia.
C’era un’aria nuova e fresca, frizzante all’interno ed all’esterno dell’Auditorium Palazzo Celestini, all’incontro di presentazione dei candidati pugliesi del Movimento 5 Stelle(M5S) al parlamento italiano.
Pian piano la sala si è riempita di gente: molti giovani, forse per lo più cittadini-militanti M5S, tanti cittadini curiosi, soprattutto anziani, poi alcune persone impegnate nella nostra città su alcune specifiche problematiche, quale il sostegno ed la tutela dei diversamente abili, la salvaguardia dell’ambiente e della salute fisica (quale le conseguenze tuttora presenti dell’insediamento Enichem?
Perché non esiste un registro dei tumori nel nostro territorio? Chi ha dimenticato o evitato di realizzare strumenti di monitoraggio per conoscere la situazione reale, e, quindi, poter in qualche modo intervenire con cognizione di causa a favore della qualità della vita dei manfredoniani?) e della salute mentale (perché tanti pregiudizi e chiusure nei confronti dei disagiati mentali, i cosiddetti “pazzi”?) ed anche persone mai viste impegnate a Manfredonia, almeno pubblicamente.

C’erano, soprattutto, tante persone, forse la maggioranza dei presenti provenienti dai comuni circostanti, Cerignola, San Giovanni Rotondo, San Severo, Zapponeta, eccetera e eccetera, e qualche amico – parente dei candidati pugliesi M5S.
Tale tipo di presenza è da considerare sicuramente segno della capacità organizzativa del gruppo locale Sipontini M5S, con i due portavoce Giancarlo D’Isita e Luigi La Riccia che hanno ben coordinato l’incontro, e di un collegamento reale tra i vari gruppi territoriali, che operano come un insieme, con un tutt’uno, sia pure ancora in nuce ed in modo frammentario.
Al tal fine, uno degli interventi più lucidi ha evidenziato la necessità di darsi intenzionalmente e programmaticamente un coordinamento, un’organizzazione più sistematica e continua sulla base di problemi comuni alle città, alle provincie e all’intera regione pugliese, per essere più efficaci e incisivi e andare oltre il localismo che pur è all’origine dei vari gruppi M5S. Ad es. l’inceneritore “Marcegaglia” interessa solo Cerignola, o Manfredonia o Zapponeta o l’intera Capitanata? La riuscita dell’incontro appare ancor più significativa se si tiene conto che i candidati pugliesi del M5S sono tutti residenti nelle altre provincie, nessuno espressione della Capitanata, la quale, tuttavia, sicuramente avrà candidati nel prossimo giro, le elezioni regionali pugliesi. Due sono le considerazioni che nell’immediato si possono utilmente fare, alla luce delle caratteristiche dell’incontro e del fervore, quasi da neofiti, dei protagonisti.

Il sociologo di Manfredonia Silvio Cavicchia, ricercatore sociale centro Eutopia, del coordinamento L&W e referente gruppo informale Città Dinamica(image by Stato)

1)Il M5S non esiste solo in modo virtuale sulla rete informatica; è un movimento reale che esiste nelle nostre città ed è impegnato su problemi specifici, che vengono spesso utilizzati come una leva per un cambiamento più generale, come esemplificazioni della possibilità di cambiare il sistema.
E’ stato precisato e chiarito più volte che il M5S nasce nei comuni per affrontare problemi specifici, quali in particolare, quelli relativi all’utilizzo di energie alternative pulite, alla salvaguardia dell’ambiente e della salute e del miglioramento della qualità di vita dei cittadini, sulla base dell’esempio, forse determinante e sicuramente trainante, delle prime battaglie che su questo terreno il suo fondatore, Beppe Grillo, ha storicamente combattuto.
E un movimento che ha lavorato sotto traccia, nel chiuso della rete aperta informatica, accumulando conoscenze ed aderenti, per lo più lontani dalla tradizionale militanza politica, anzi quasi sempre contro i partiti, ritenuti tutti compromessi ed ostacoli al cambiamento.
Poi, da poco più di un anno il Movimento 5 Stelle è esploso all’attenzione pubblica e nazionale come movimento politico generale.

2)Il Ms5 è fortemente grato a Beppe Grillo. Questi nuovi militanti – cittadini e dirigenti – portavoce sono nati come “amici di Beppe Grillo” sul relativo blog, e, quindi hanno acquistato visibilità e peso politico proprio attraverso Grillo. Perciò facilmente si intensificano con lui, riconosciuto spesso come capo carismatico, quasi un nuovo messia portatore della buona novella della costruzione del nuovo mondo.
C’è, quindi, il rischio che tale identificazione col capo carismatico, annullando la coscienza individuale, possa essere di fatto la negazione di tale partecipazione collettiva che come cittadini consapevoli e protagonisti e non come sudditi o seguaci acritici si vuole fondare e perseguire.
Tale rischio è superabile e, comunque, esplicitamente affrontabile proprio se si tiene conto che il M5S ha una sua origine localistica e territoriale, origine che è l’anticorpo più adatto contro tale deriva antidemocratica dell‘ identificazione col capo carismatico.
I cittadini e i gruppi locali del M5S sono persone in carne ed ossa che nel loro vivere quotidiano si intrecciano con altre persone e con problemi reali a cui dare risposte, aprendosi e intercollegandosi.
Perciò , costretti ad uscire dal mondo virtuale di internet, dove tutto è possibile e non tutto è reale, potranno essere portatori di rinnovamento proprio perché essi preesistono e vanno oltre Beppe Grillo, potenzialmente in grado di superare il rischio del potere monocratico e centralizzato che il proprietario della Rete – Blog – Simbolo M5S obiettivamente ha.

L’incontro è stato molto vivo e partecipato, a tratti coinvolgente, fiondandosi su un confronto libero ed aperto. Nostalgicamente faceva venire in mente i tanti dibattiti nel PCI e nell’assemblee universitarie degli anni ’70, quando il fervore ed il sentimento di un cambiamento sociale e politico moltiplicava le energie e la voglia di partecipare in prima persona, proponendo la propria idea, riflessione e proposta in un gruppo e in contesto di ascolto vero, tutti tesi a trovare unitariamente la migliore soluzione a un problema.
All’inizio sono stati proiettati spezzoni di interventi pubblici di Beppe Grillo e alcuni messaggi – slogan generali del M5S, che sono sembrati nell’insieme un po’ di routine e pubblicitari, mezzi di intrattenimento del pubblico in attesa del vero evento: il dibattito con i candidati.
Sia la loro breve e sintetica autopresentazione, per lo più giovani con competenze di lavoro varie (colpisce il fatto che circa la metà dei candidati presenti sono esperti di informatica) e con esperienze di militanza socio-politico prevalentemente nel campo della tutela ambientale e dello sviluppo di fonti pulite di energia, sia ancor più le domande dei cittadini ed il relativo confronto hanno reso bene l’idea di una realtà viva che può veramente essere una risorsa per i contenuti e per la voglia e modalità di impegno manifestato. A parte va considerata qualche battuta tipo “li manderemo tutti a quel ……………….paese” che ha prodotto i maggiori e forti applausi, segno di una esigenza elettoralistica e di riaffermazione di un’identità di gruppo, marcando un confine ed uno spartiacque con gli altri con un linguaggio colorito tipico del capo “carismatico”, il Grillo del F…………Day. (I – Continua)

(A cura del Prof. Silvio Cavicchia – Sociologo e ricercatore sociale del Centro Studi e Formazione “EUTOPIA”)

“Questo articolo, scritto sulla spinta di un bisogno personale di capire, vuole sollecitare ogni commento e riflessione per un confronto pluralistico, serio ed approfondito, pur chè non anonimo, fatto con nome e cognome. E’ tempo di alzare la testa e di uscire fuori dalla tana”
da Stato Quotidiano

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FOGGIA – Parcheggi, multe solo in corso Garibaldi – Studenti impietosi: la città non funziona

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

Incontro di Mongelli con i ragazzi dell’istituto Pascal – Sanzioni dopo il reportage del Corriere del Mezzogiorno

L’incontro del sindaco con i ragazzi

Perché ci sono pochi vigili urbani per strada?». «Sarà mai possibile vedere Foggia pulita e senza cassonetti come accade in tante città europee?».

 

«Gli spazi di cui noi ragazzi possiamo usufruire sono pochi e in pessime condizioni, come parco San Felice».
«È vero che avete sprecato 2 milioni di euro per un palazzo destinato agli anziani e mai finito?».

«Come mai in questo Comune ci sono i dirigenti più pagati d’Italia?».

 

Una fotografia realistica e impietosa quella consegnata ieri da una sessantina di studenti dell’istituto tecnico Pascal nel corso di un incontro con il sindaco Gianni Mongelli nella sala del Consiglio. Seduti al posto dei consiglieri comunali gli studenti hanno incalzato il primo cittadino chiedendo che «a partire dalle istituzioni, ci sia maggiore senso civico e più rispetto per la città».
«Foggia è una città difficile, non è una città mafiosa, ma la mafia c’è così come ci sono comportamenti illegali. Ma c’è anche una città che reagisce che vuole riappropriarsi del suo civismo» ha sottolineato Mongelli che ai ragazzi non ha nascosto errori e difficoltà della sua amministrazione.

Nella giungla dei parcheggi

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 
 

 

Il sindaco ha ammesso che su alcuni fronti, dalla Polizia urbana, al verde c’è da recuperare il tempo perduto. Ieri mattina i vigili urbani, dopo il reportage pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno, hanno multato le auto parcheggiate in corso Garibaldi lungo il marciapiede.
Ma nel resto del centro cittadino la situazione non è cambiata: auto sono rimaste parcheggiate in curva e agli incroci. Un problema sollevato persino dai ragazzi che a Mongelli hanno chiesto anche del Teatro Giordano chiuso da otto anni. I sedicenni che ieri chiacchieravano con il sindaco nel teatro cittadino non hanno mai messo piede.
Ne hanno solo sentito parlare. «Abbiamo trovato situazioni incancrenite, come per il Teatro Giordano.

Oggi è ancora chiuso perché stiamo rimuovendo l’ultimo degli ostacoli dell’appalto.

Chi fece il progetto di ristrutturazione – ha spiegato Mongelli – non si rese conto che il teatro avrebbe avuto bisogno di una maggiore quantità di energia elettrica.

La nuova cabina di trasformazione, dopo i rilievi della Sovrintendenza, la sistemeremo nell’area della Maddalena».

 

Sui dirigenti e sui loro compensi Mongelli ha annunciato nuove misure: «Forse in passato non per tutti era meritato il premio di risultato.
Ci sarà un ridimensionamento e un taglio di questa voce del 35-40 per cento».

 

Mongelli ha dovuto anche rispondere ai ragazzi sullo scandalo della palazzina in via D’Addedda destinata agli anziani.

«Quel palazzo sarà finito.
Dobbiamo recuperare nuove risorse.

 

Un appalto nato vecchio, con un ribasso d’asta bassissimo, un’impresa che ha abbandonato l’immobile poi depredato – ha raccontato agli studenti il sindaco -. Chi doveva controllare quell’appalto non ha fatto il suo lavoro e dovrà risponderne. Io non devo difendere nessuno, devo completare quelle case per quegli anziani che attendono».

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Blitz antidroga a Rodi Garganico, presi cinque giovani pusher

Pubblicato : giovedì, 7 febbraio 2013

PROVVEDIMENTO DEL TRIBUNALE DI LUCERA

Operazione dei carabinieri questa mattina – Sono accusati di detenzione ai fini di spaccio

Uno spacciatore in azione

Spacciavano nella piazza centrale del paese tanto che numerosi cittadini hanno inviato un gran numero esposti alle forze dell’ordine.

 

Cinque le persone arrestate dai carabinieri a Rodi Garganico con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: quattro hanno ottenuto gli arresti domiciliari.

Spaccio a Rodi Garganico, 5 arresti

 

 

 

 

 

 

 

 

L’inchiesta ribattezzata Piazza Pulita, ha preso il via dopo telefonate e denunce anonime in cui diversi cittadini parlavano una intensa attività di spaccio in piazza Luigi Rovelli, in pieno centro storico.
Così i carabinieri, coordinati dalla procura di Lucera, hanno documentato anche con video riprese i movimenti degli indagati che confermavano le testimonianze raccolte.
Nel corso delle indagini – dal febbraio al settembre scorsi – gli investigatori hanno sequestrato numerose dosi di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, hashish e marijuana.
Dieci, invece, le persone segnalate alla prefettura per uso di sostanze stupefacenti e tre, invece, quelle denunciate dai carabinieri con l’accusa di favoreggiamento personale.
Una operazione importante, ha sottolineato il procuratore di Lucera Domenico Seccia, perché toglie acqua a chi vuole inquinarla e infettarla.
Inoltre i cinque, anche se giovanissimi e quasi tutti incensurati, “occupando” la piazza centrale di Rodi Garganico volevano dimostrare la loro forza.
Le indagini non sono del tutto concluse poiché i carabinieri stanno verificando i canali di approvvigionamento della droga: una delle rotte – ha spiegato anche Seccia – potrebbe essere quella della criminalità organizzata e, dunque, della mafia garganica.

Luca Pernice da Corriere Mezzogiorno

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