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TROIA, 6 agosto: Presentazione del libro “Gino Bartali, mio papà” con Andrea Bartali

Pubblicato: lunedì, 6 agosto 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Alle imprese degli italiani alle olimpiadi di Londra 2012, si alterna la Storia di un vero mito dello sport italiano, Gino Bartali, raccontato dal figlio Andrea.

“Gino Bartali, mio papà” , questo il titolo del libro che sarà presentato oggi a Troia, presso il Chiostro di San Benedetto (ingresso di fronte alla Cattedrale) a partire dalle 20.30, nel corso del programma estivo di Vivere non Vivacchiare, in compagnia di Andrea Bartali, figlio del mito dello sport italiano.
Andrea Bartali tratteggia con passione il ritratto del campione in una prospettiva famigliare che mette in luce il volto di un uomo semplice, dall’animo gentile e generoso, innamorato del suo essere padre e marito.
L’evento, organizzato dall’U.T.E. “Madre Teresa di Calcutta”, è stato reso possibile grazie al CSV Daunia, alla fondazione onlus “Gino Bartali” con il patrocino del Comune di Troia.

Con cortese preghiera di diffusione e/o pubblicazione

SINOSSI
Abbiamo letto centinaia di pagine indimenticabili che hanno celebrato uno dei campioni più rappresentativi del Novecento. Le grandi imprese, i trionfi, Giro d’Italia o Tour, come quello del ’48 che, nei giorni dell’attentato al segretario del Pci Palmiro Togliatti, “salvò” l’Italia dal rischio di una guerra civile, l’amicizia/rivalità con Fausto Coppi. Ma solo attraverso gli occhi di un figlio poteva essere rivelata una biografia che va oltre l’immagine pubblica del personaggio, dando la possibilità di accostarsi e intravedere, dietro quegli eventi, le emozioni e i sentimenti che li precedevano o li accompagnavano. Lo scenario allora si allarga alla profondità dei rapporti familiari, al legame complice con la compagna di una vita, al suo modo di intendere l’amicizia, ai grandi dolori privati. E ancora, all’impegno nel sociale e nella politica, alla fede, che fu ispirazione di un sentimento intimo, di una generosità verso gli altri sempre vissuti sotto il segno del riserbo, lontano dall’applauso del mondo. E lo sguardo del figlio fissa anche istantanee gustose su rituali domestici e aneddoti inediti, abitudini bizzarre e curiosità, consegnandoci interamente la complessità di una figura con molte sfaccettature, che possedeva prima di tutto nello straordinario spessore umano le ragioni del proprio successo. Fino al ritiro e alla vita dopo il ciclismo, una ricchissima vicenda, speciale ed esemplare insieme della storia del nostro Paese, raccontata da un testimone d’eccezione.

Per info: [email protected]; 0881.970600
da Preappennino Oggi

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