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«L’Ufficio Tratturi a Bari? Sbagliato»

Pubblicato : sabato, 20 ottobre 2012

Coro di no al trasferimento della struttura regionale «È una sciocchezza». Si occupa degli storici sentieri

«Cedere un patrimonio di inestimabile valore è una vera sciocchezza, così come spostare l’Ufficio Tratturi da Foggia è un controsenso, visto che esso è la continuazione della Regia Dogana della Mena delle Pecore».

Il no al testo unico «in materia di demanio armentizio e beni della soppressa Opera Nazionale Combattenti», elaborato dall’assessorato regionale al Bilancio, Servizio Demanio e Patrimonio, in questi giorni all’attenzione della seconda commissione consigliare regionale, giunge anche da fuori Puglia e, in particolare, dall’Abruzzo.

Contro la riforma del piano dei Tratturi si scaglia Pierluigi Imperiale, direttore del servizio veterinario della Asl de L’Aquila e appassionato di cultura pastorale, che negli ultimi sei anni ha ripercorso la transumanza sull’antico tratturo regio Foggia-L’Aquila il tragitto per secoli battuto da milioni di armenti e da migliaia di pastori provenienti dall’Abruzzo e dal Molise nelle loro trasmigrazioni estive ed autunnali.

L’ufficio foggiano, che fa parte della Regione Puglia, è una istituzione interregionale. Nei suoi scaffali, infatti, sono conservati i documenti di 6 regioni italiane – Puglia, Molise, Abruzzo, Calabria, Basilicata e Campania – di 90 comuni della Puglia e 48 della Provincia di Foggia: molta di questa documentazione risale ai primi del 1700. Ma soprattutto non bisogna dimenticare che, in pratica, l’ufficio Tratturi di Foggia rappresenta la continuità della «Regia Dogana della Mena delle Pecore di Foggia», istituita nel 1447 dal re Alfonso I d’Aragona.

Così dopo oltre 550 anni l’ufficio potrebbe scomparire dal capoluogo dauno.

Il testo unico – se fosse approvato cosi come elaborato – porterebbe, infatti, alla chiusura dello storico Ufficio Tratturi di Foggia spostando tutte le sue competenze all’assessorato al Bilancio della Regione Puglia. Dunque non saranno più i comuni a decidere la destinazione d’uso dei tratturi.

La delicata materia passerà al Quadro di Assetto che stabilirà, sostituendosi alle amministrazioni comunali, le aree da conservare e da valorizzare, le aree tratturali idonee a soddisfare esigenze di carattere pubblico e, soprattutto, che hanno subito permanenti alterazioni, anche di natura edilizia, e quindi da alienare.

E sarà anche il Quadro di Assetto a decidere il valore economico del terreno che sarà alienato.

«C’è il rischio – spiega Imperiale, che fa anche parte di un’associazione regionale che mira a valorizzare gli antichi camminamenti delle greggi – che questo enorme capitale venga semplicemente monetizzato. In tutta Europa si cerca di tutelare questo importante patrimonio e noi, invece, tendiamo a disperderlo. Spero che il presidente Vendola, molto sensibile sui temi dei beni culturali, capisca che non si può eliminare l’Ufficio Tratturi di Foggia che nei secoli ha rivestito un ruolo importantissimo».

Numerose le voci che si sono levate contro la chiusura dell’Ufficio Tratturi di Foggia. Per Raffaele Capocchiano, presidente della commissione Territorio del comune capoluogo, che ha chiesto di essere ascoltato dalla seconda Commissione Consigliare regionale, il disegno di legge dall’Assessorato regionale al Bilancio, Demanio e Patrimonio, è finalizzato a dettare una nuova normativa «rivolta esclusivamente a salvaguardare i profili finanziari di interesse regionale, abbandonando qualsiasi prospettiva di valorizzazione attraverso il Parco dei Tratturi e spogliando di competenze e di risorse i Comuni che, fino a oggi, hanno sopportato il peso di una vincolistica».

Una riforma «ingiusta – ha aggiunto Capocchiano – perché punta a centralizzare le competenze e le risorse in capo a Bari, risultato che peraltro già si sta registrando, come ha di recente stigmatizzato l’assessore alla Qualità e all’Assetto del Territorio del Comune di Foggia, Augusto Marasco, con la fissazione di prezzi mostruosi per l’alienazione delle aree tratturali sulla ‘pelle’ della comunità foggiana che un piano Comunale dei Tratturi l’ha da oltre un anno».

Luca Pernice da Corriere Mezzogiorno

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BARI – Province è caos e litigi sul riordino in Puglia

Pubblicato : sabato, 20 ottobre 2012

Regna il caos in Puglia sul riordino delle Province e il ministro Patroni Griffi non perde occasione per bacchettare le «resistenze conservatrici» che serpeggiano nelle 9 regioni (altre 11 hanno già provveduto) dove ancora non è maturata una proposta, da inviare a Roma entro il 24 ottobre.

Lunedì prossimo si riunirà il consiglio regionale per sbrogliare la matassa. Nel frattempo, contro l’annessione a Bari Città Metropolitana, oltre a Molfetta, si schierano Bitonto, Corato, Ruvo, Altamura e altri comuni della Murgia, che minacciano di passare sotto la giurisdizione amministrativa della Regione Basilicata, mentre Gravina ha scelto di restare nel Barese pur di scongiurare il rischio di un’annessione alla provincia di Foggia.

In Valle dell’Itria, invece, Alberobello, Cisternino, Locorotondo e Martina Franca hanno dato vita all’Unione dei comuni, progetto che secondo alcuni dovrebbe comportare la totale cancellazione di tutte le Province.

Un baillame nel quale si sono infilati i presidenti delle Province pugliesi, urlando contro l’ipotesi di commissariamento di tutte le Province, pure ventilata dal governo. In una lettera aperta, il presidente dell’Upi Puglia Francesco Schittulli chiede al presidente nazionale di sollecitare il premier Monti a convocare entro il 25 ottobre la conferenza Stato Città ed autonomie locali.

In Consiglio, intanto, superata l’opzione di inviare tutte le carte a Roma senza prendere decisioni, si preannuncia aria di battaglia tra i diversi «campanili», con l’esame dei due ordini del giorno contrapposti presentati dall’as – sessore Pelillo e dal vicepresidente Maniglio, entrambi del Pd.

«Intervenire con un commissarimento è una soluzione sbagliata, soprattutto per province come quella di Lecce – dice il consigliere Pdl Erio Congedo – che rientrando nei requisiti minimi previsti e possono conservare confini e capoluogo». «Le Province non hanno più ragione di esistere, ma Brindisi dovrebbe essere accorpata a Taranto» suggerisce il consigliere Pd, Gio – vanni Epifani. Eupreprio Curto (Fli), dal canto suo, ieri ha presentato un ordine del giorno con il quale impegna la Regione a presentare al Governo nazionale una propria proposta: «Brindisi, Taranto e Lecce devono costituire, dice, una super Provincia ionico-salentina».
Ma Curto aveva già attaccato la giunta per aver scaricato il barile sulle spalle del Consiglio.

«Per Statuto e in base a fondamentali principi di democrazia – gli replica l’assessore agli enti locali Marida Dentamaro – il riordino dei livelli di governo delle comunità locali non appartiene alla Giunta».

«Tutta la questione, dice Rocco Palese (pdl) riferendosi al dimissionario presidente della Provincia brindisina, Ferrarese – per molti si riduce purtroppo ad un mero rimpianto per una poltrona che si perde». «Prevalgono ancora miseri calcoli elettoralistici e di territorio – attacca Pierfelice Zazzera (Idv) – e la tentazione di conservare la poltrona».
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI — La parola d’ordine «Aprire i cantieri»

Pubblicato : giovedì, 18 ottobre 2012

Vendola dopo la violazione del patto di stabilità – «Atto d’amore: senza, la Regione chiuderebbe»

Vendola e l’assessore Fratoianni

Invece che col capo chino, a testa alta. Non contrito, ma «coerente». Nichi Vendola spiega perché ha deciso di violare il Patto di stabilità.

Lo ha fatto per riuscire a cofinanziare, e spendere, la montagna di fondi europei assegnata alla Puglia da Bruxelles.
Avesse tenuto il catenaccio ai conti, si sarebbero perse le risorse europee. Invece, entro fine anno saranno iniettati nell’economia pugliese qualcosa come 500 milioni di euro (tra risorse comunitarie e non).
«Il mio – dice ai cronisti – è un atto d’amore verso la Puglia e assieme un gesto di ribellione politica contro il governo Monti, contro le ricette monetariste e recessive che stanno deprimendo in maniera drammatica l’economia italiana e profilano uno scenario da brivido per il 2013.
Se dovessi indicare un movimento cui iscrivermi, direi il movimento Roosevelt». L’immagine è efficace, rinvia al New Deal americano. E d’altronde mai il governatore ha negato la necessità di politiche keynesiane per ridare slancio e ossigeno all’economia in sofferenza.
Il giorno dopo aver deciso con la sua giunta «lo splafonamento controllato del Patto di stabilità» si presenta ai cronisti. Al suo fianco l’assessore alla Programmazione Nicola Fratoianni e il capo di gabinetto Davide Pellegrino, assente giustificato l’assessore al Bilancio Michele Pelillo. La decisione è stata partorita dai loro uffici.
Il ragionamento di Vendola (al di là dei tecnicismi legati alla violazione del Patto) è in sé molto semplice.

«Dalla crisi – sottolinea il governatore – si esce salvando le imprese e i lavoratori. Dal vortice recessivo si emerge aprendo i cantieri, aprendo i cantieri, aprendo i cantieri».
Lo ripete tre volte, allude alle opere piccole e grandi che potranno continuare a realizzarsi con la spesa comunitaria. È il contrario di quello che «ci si può attendere dalle misure del governo Monti: tra l’aumento della pressione fiscale e i tagli ulteriori stiamo assistendo ad un impoverimento drammatico dell’Italia».
Lo riferiscono non solo le «statistiche del Fondo monetario internazionale, ma anche le mense della Caritas che accolgono sempre più spesso rappresentanti di un ceto medio impoverito». Guarda al mondo produttivo, il governatore, e spiega il paradosso insito nel Patto di stabilità: avere soldi in cassa e non poterli toccare. «Vogliamo liberare le nostre imprese – dice Vendola – dal rischio di fallire per una ragione che è difficile da spiegare: avere risorse e non poterle spendere». Neppure per pagare cantieri già chiusi. Certo, la violazione del Patto comporta la necessità di dover subire le cosiddette «mini sanzioni». «Le abbiamo messe sulla bilancia e valutato i costi/benefici.
Senza la violazione del Patto di stabilità avremmo potuto chiudere la Regione.
Penso che sia assolutamente di buon senso fare quel che abbiamo fatto». Non teme richiami al rigore dei conti. «La nostra è una decisione di assoluto buon senso.
Mal sopportiamo la lezioncina leziosa e petulante di chi dice alle Regioni spendete le risorse comunitarie, ma finge di ignorare che non si possono spendere a causa del cofinanziamento strozzato dal Patto di stabilità». Di più.
Il governatore pugliese, crede «che molte amministrazioni saranno costrette a fare la stessa scelta che sta facendo la Puglia». L’assessore Fratoianni non ha dubbi. «La nostra – sottolinea – è una scelta di coerenza. Non è un atto di mala gestio.
E d’altra parte rappresenta il segno del fallimento di una politica economica dei governi italiani e europei. Una politica che ogni anno ci mette di fronte alla scelta tra rispettare il atto e liberare risorse per il sistema economico, oppure violare il Patto e affrontare le minisanzioni». Da questo punto di vista, va detto, la programmazione europea e le norme statali prevedono la via d’uscita imboccata dalla Puglia. Un percorso che non vale per i fondi Fas (di derivazione statale). Dopo molto tempo- spiega Fratoianni -sono stati sbloccati nei mesi scorsi 2,7 miliardi di Fas. Ma causa del meccanismo del Patto di stabilità non possiamo usare queste risorse che sono dei pugliesi e che sapremmo già come utilizzare». Il paradosso è tutto qui. La Puglia ha deciso di violarlo, almeno per la parte della spesa comunitaria.

Francesco Strippoli da Corriere del Mezzogiorno/Bari

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BARI -Province da abolire – Regione Puglia decide di non decidere

Pubblicato : martedì, 16 ottobre 2012

Il consiglio regionale decide di non decidere. Sulla riforma delle Province, contrariamente alle previsioni che davano l’assise pugliese in procinto oggi di varare un ordine del giorno da inoltrare al governo Monti, l’Aula di via Capruzzi non si esprimerà.
È la «decisione» (passi il gioco di parole) assunta ieri dalla settima commissione, riunita dal presidente Giannicola De Leonardis con l’assessore agli enti locali Marida Dentamaro per esaminare il nuovo riassetto delle Province previsto dal decreto sulla spending review, ovvero la cancellazione di Bari e Bat e la fusione di Brindisi e Taranto (o la loro annessione a quella di Lecce, unica a sopravvivere insieme a Foggia).

L’assessore ha spiegato che «non può essere il governo ad assumere una decisione che ha ricadute così significative sul territorio», consegnando nelle mani dei consiglieri – insieme alla comunicazione fornita in giunta sul negoziato tutto in salita condotto con le Province – la «patata bollente» del riordino.
«Patata» immediatamente girata a Roma: la Commissione ha deciso di consegnare tutta la documentazione al presidente del consiglio Onofrio Intronaperché si faccia carico di spedirla al governo nazionale.
Il tutto al fine di evitare un redde rationem in Aula tra gli esponenti dei diversi territori: «Il governoMonti ha innescato questa mina – questo il ragionamento svolto, seppur tra qualche mal di pancia di chi avrebbe voluto incidere sul destino dei territori – allora completi il misfatto».

Unico a smarcarsi dal coro, il vicepresidente del Consiglio, Antonio Maniglio (Pd), che ha presentato in commissione l’ordine del giorno, già preannunciato dallo stesso Pd.

Com’è noto l’ordine del giorno è nulla più che un sollecito indirizzato al governo regionale o nazionale perché tenga conto degli indirizzi concordati in consiglio regionale.

Ma anche questa prospettiva, evidentemente, deve aver spaventato i più, timorosi di tornare nei propri collegi elettorali (Brindisi, Taranto e Bat) a cantare la messa funebre.

Nell’odg, che a questo punto non verrà trattato nella seduta odierna dell’Aula, Maniglio azzardava una mossa che avrebbe messo a tacere le «guerre di campanile» tra i consiglieri: si rivolgeva un appello al Parlamento «perché si proceda alla modifica della Costituzione e a sopprimere tutte le Province», trasferendo funzioni e risorse «alle città capoluogo e alle Unioni dei Comuni, in quanto istituzioni rappresentative delle comunità e riconosciute dai cittadini come punto di riferimento per i loro bisogni».

In pratica, invece di lasciarne in vita solo 2 su 6, si sceglieva la strada dell’abolizione totale, dando ai sindaci (raccordati in organismi di area vasta) potere di legiferare sui territori e impegnando la giunta regionale «a presentare entro il mese di ottobre un disegno di legge che, in attuazione della normativa nazionale, regolamenti l’organizzazione, la funzione e i poteri delle Unioni intercomunali della Puglia».

Nulla da fare: lo spauracchio di assumersi una responsabilità dinanzi ai territori (e ai relativi collegi che, presto, potrebbero essere richiamati al voto) ha preso il sopravvento sui consiglieri.

«Non decidere significa non rispettare la volontà popolare di un territorio – esclama infuriato Ruggiero Mennea (Pd) – quello della provincia Bat, che ha lottato oltre un secolo per auto-determinarsi.

È un comportamento antipolitico e pilatesco. Continuo a ritenere che sarebbe opportuno o eliminare tutte le province o tenerle in vita tutte, dando luogo ad una seria riforma costituzionale.

Il consiglio regionale ha il dovere di prendere una decisione chiara da proporre a Roma».

Anche nel Pdl, però, c’è chi scalpita: «mi chiedo come si possa fare tutto a colpi di decreto – dice Simona Manca (Pdl), vicepresidente della Provincia di Lecce – e in un clima di sostanziale indifferenza e silenzio». Forse dovrebbe chiederlo ai suoi colleghi di partito che siedono in Consiglio.
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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LA REGIONE PUGLIA CHIEDE ALL’AMMINISTRAZIONE DI RODI DI ANNULLARE LA DELIBERA CHE BLOCCA LA REPRESSIONE DEGLI ABUSI EDILIZI

Pubblicato : lunedì, 15 ottobre 2012

DOPO LA DENUNCIA DEL WWF

LA REGIONE PUGLIA CHIEDE ALL’AMMINISTRAZIONE DI RODI DI ANNULLARE LA DELIBERA CHE BLOCCA LA REPRESSIONE DEGLI ABUSI EDILIZI

Per ben due volte l’Assessorato alla Qualità del Territorio della Regione Puglia ha sollecitato il Comune di Rodi Garganico a riesaminare le determinazioni assunte con la Delibera n. 19 dell’11/6/2012 del Consiglio Comunale, suggerendo anche per tale rettifica l’esercizio dell’autotutela da parte dell’Amministrazione comunale.
Sono state evidentemente accolte dalla Regione le eccezioni sollevate dal WWF Foggia su tale famigerato provvedimento che indica chiaramente che fra le priorità del nuovo sindaco Nicola Pinto vi è la sanatoria degli abusi edilizi.
Con tale Provvedimento, infatti, si dà mandato all’Ufficio Tecnico Comunale di sospendere tutti i provvedimenti amministrativi in corso concernenti la repressione degli illeciti edilizi per trentasei mesi ai fini della redazione ed approvazione di un piano di recupero dell’edilizia abusiva.
Repentinamente, evidenzia il WWF Foggia, senza neanche richiedere il parere dell’Ufficio Tecnico Comunale, vengono cioè bloccati per 36 mesi, vale a dire tre anni, tutti i provvedimenti, le procedure e gli atti derivanti da leggi nazionali e regionali riguardanti la repressione degli illeciti edilizi.
Il primo intervento del WWF Foggia sulla questione è del 17 luglio scorso.
Per i suoi pericolosi effetti sulle esigenze di tutela del territorio e di salvaguardia della legalità in materia urbanistica, il WWF aveva chiesto un pronto e risolutivo intervento della Regione Puglia e del Parco Nazionale del Gargano per impugnare innanzi al TAR Puglia la Delibera di Rodi, dichiarando anche la disponibilità dell’Associazione a costituirsi ad adiuvandum nel ricorso al Tribunale Amministrativo.
La prima comunicazione della Regione Puglia al Sindaco di Rodi è datata 26 luglio e contiene tutta una serie di argomentazioni tecniche e giuridiche per convincere lo stesso a riconsiderare il Provvedimento.

Con una recente lettera del 3 ottobre la Regione Puglia evidenzia di non aver avuto nessun riscontro e sollecita nuovamente l’Amministrazione a provvedere.
Fra le anomalie evidenziate nella Delibera dai dirigenti dell’Assessorato alla Qualità del Territorio della Regione si legge testualmente “Non appare inoltre esperibile, a parere degli scriventi, un atto di indirizzo dell’organo politico avente ad oggetto l’esercizio di attività amministrativa vincolata o, al più, caratterizzata da profili di discrezionalità tecnica”. Della serie, interpreta il WWF, non possono i politici obbligare i funzionari tecnici comunali a eseguire quello che loro vogliono in spregio delle leggi.
Che l’operazione in atto a Rodi, evidenzia il WWF, sia una diretta conseguenza di promesse fatte in campagna elettorale appare chiaramente dalla stessa Delibera dove si legge <>
L’intento dell’Amministrazione di Rodi, sottolinea ancora il WWF, di sanare gli abusi edilizi non si esaurisce con questo provvedimento ma guiderà anche i futuri fondamentali strumenti urbanistici come si legge nella stessa Delibera.
<>
Comunicato Stampa Eco News Foggia WWF

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Bari – Furti mafia Gargano, Stefàno: firmato protocollo, 400 turni vigilanza

Pubblicato : lunedì, 15 ottobre 2012

Furti di legna sul Gargano (STATO)

“LAVORIAMO con rinnovata motivazione per la tutela e la valorizzazione di un’area straordinariamente ricca di tradizioni agricole e bellezze paesaggistiche, sapendo di avere uno strumento in più per il controllo efficace e capillare del territorio”: è il commento dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno al protocollo d’intesa sottoscritto il 12 ottobre scorso, alla presenza dell’on. Mantovano, del Prefetto di Foggia, del Questore di Foggia, del Procuratore Generale di Foggia e del Procuratore Generale di Lucera – tra la Regione Puglia –Servizio Foreste e il Corpo Forestale dello Stato, finalizzato alla lotta alla mafia garganica.

L’intesa mira a vigilare sul territorio al fine di contrastare i numerosi reati che arrecano ulteriori difficoltà alle imprese, come i frequenti furti di legname e i delitti contro il patrimonio, consentendo di vigilare sulle bellezze naturali del Gargano.

Nell’azione di vigilanza saranno utilizzate pattuglie per circa 400 turni lavorativi con notevole impegno di forze umane e strumentali. Al termine dell’azione di contrasto verrà redatto un report in ordine ai tagli verificati e alle situazioni riscontrate di violenza sul territorio.
da Stato Quotidiano

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MONTELEONE DI PUGLIA – Soppressione Ufficio Tratturi Foggia

Pubblicato : sabato, 13 ottobre 2012

Morra: “La Regione Puglia svende i tratturi di Capitanata e mortifica la storia ultrasecolare della provincia di Foggia. Serve una grande battaglia di civiltà”

“Il governatore Vendola non può continuare a mortificare e calpestare la storia della provincia di Foggia.

Non può umiliare una tradizione secolare che ha visto la Capitanata ricoprire un ruolo centrale e strategico sotto il profilo politico e commerciale nella Puglia e nell’intero Mezzogiorno d’Italia”.

È il commento del senatore Carmelo Morra, sindaco di Monteleone di Puglia, al contenuto del ‘Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di Demanio Armentizio e beni della soppressa Opera Nazionale Combattenti’, attualmente all’attenzione della II Commissione consiliare della Regione Puglia.
In base al testo in discussione, infatti, non saranno più i Comuni a decidere la destinazione d’uso dei Tratturi ma questo compito sarà affidato all’assessorato regionale al Bilancio – settore Demanio e Patrimonio attraverso un quadro di assetto che il primo cittadino di Monteleone definisce “enigmatico sotto il profilo normativo e gravissimo sul piano della assoluta mancanza di conoscenza della storia dei Tratturi”.

Secondo la proposta all’esame della II Commissione consiliare della Regione Puglia “lo storico e importante Ufficio Tratturi di Foggia sarebbe di fatto smantellato, sottraendogli compiti e funzioni e riducendolo ad una insignificante emanazione di uffici baresi”.
“È una prospettiva inaccettabile – sottolinea il senatore Morra – che dimentica come l’Ufficio Tratturi di Foggia nella storia secolare della transumanza e della economia pastorale ha rappresentato il riferimento amministrativo, cartografico, documentale, umano e professionale per l’Abruzzo, il Molise, la Campana, la Basilicata e, ancora oggi, per l’intera Puglia. Considero inspiegabile il tentativo di unificare in un testo unico materie come quelle dell’ex Opera Nazionale Combattenti e del Demanio Armentizio dei Tratturi.

La loro storia, la loro gestione, la loro possibile fruizione futura appaiono infatti del tutto divergenti.

Mentre i suoli dell’ex O.N.C. devono essere inevitabilmente alienati, la rete tratturale rappresenta invece la storia, il paesaggio, il segno identitario della Puglia e in particolare della Daunia”.
Per il senatore Morra, inoltre, appare forzato espropriare tutti i Comuni della rete dei tratturi di compiti e funzioni. “Mentre l’articolo 2 della legge 29 del 2003 fa obbligo ai Comuni attraversati dai tratturi, tratturelli, bracci e riposi di redigere il Piano Comunale dei Tratturi – spiega il primo cittadino di Monteleone di Puglia – il Testo Unico in discussione a Bari, con la motivazione che molti Comuni non hanno ancora approvato il PCT, all’articolo 6, stabilisce di sottrarre anche alle Amministrazioni comunali virtuose il diritto e il dovere di elaborare e di approvare democraticamente il PCT.

I Comuni saranno dunque espropriati di compiti e funzioni contro ogni principio di sussidiarietà, di decentramento, di rispetto di norme e prassi urbanistica”.

Canosa, Ruvo, Gravina, Andria, Altamura, Stornara, Rignano, Monte Sant’Angelo, Monteleone di Puglia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Severo, Torremaggiore, Stornarella, Ordona, San Paolo di Civitate, Serracapriola, Faeto, Celle San Vito, Troia, Lucera sono solo alcuni tra i tanti Comuni che, con grande sforzo economico e culturale, hanno approvato il PCT.

Ha approvato il PCT Foggia, sede della storica Dogana della Mena delle Pecore, per secoli centro indiscusso del potere politico, economico, amministrativo e giudiziario dell’immenso territorio destinato alla transumanza.

“La previsione normativa è incomprensibile e priva di senso – rincara il senatore Morra – con l’aggravante di non tenere in considerazione le disposizioni della legge attualmente in vigore”. La legge 29 del 2003 prevede infatti per i Comuni che non hanno approvato il Piano Comunale dei Tratturi la nomina del commissario ad acta. “Perché sino ad oggi questo passaggio non è stato esperito? – si chiede il primo cittadino di Monteleone di Puglia – È inammissibile che per i ritardi di alcuni si penalizzi il lavoro che con fatica ed impegno hanno portato avanti in molti, realizzando tra le altre cose una vera e propria mortificazione della storia della transumanza”.
“Il Testo Unico della Regione Puglia – prosegue il senatore Morra – umilia e offende Foggia e la Capitanata. Dopo ben 550 anni dall’istituzione della Regia Dogana, il nome Foggia scompare in un testo normativo che disciplina la materia afferente i tratturi, con il solo obiettivo di velocizzare la loro svendita, decidendo senza troppi controlli il valore delle aree da alienare per fare cassa.

In particolare la provincia di Foggia vedrà il suo territorio alienato senza avere alcuna garanzia che le notevoli somme relative alle vendite saranno utilizzate per il recupero dei tratturi del proprio comprensorio.

È tempo che la classe dirigente di questo territorio affronti questa questione con senso di responsabilità e amore per la storia della Capitanata – conclude il sindaco di Monteleone di Puglia –. Per parte mia sono disponibile sin d’ora, senza alcun pregiudizio politico o ideologico, a mettere in campo con tutti i sindaci della Puglia e in particolare della Capitanata una strategia comune per impedire questo scempio e per dar vita ad una battaglia di civiltà per il rispetto della dignità delle nostre comunità e della loro storia ultrasecolare”.
Comunicato Stampa sindaco di Monteleone di Puglia, Carmelo Morra

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Bari – Barbanente: tenere alta la guardia contro l’abusivismo edilizio dopo gli incendi sul Gargano

Pubblicato : sabato, 6 ottobre 2012

Immagine: © Anna deMarzo

L’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, ha diffuso la seguente nota: “Apprendiamo dei sequestri e degli arresti operati nel Gargano nell’ambito dell’operazione Neverland, guidata dalla Procura di Lucera e condotta dal Comando Provinciale di Foggia, dal Nucleo Operativo Ecologico di Bari e dal Corpo Forestale dello Stato, legata al ripristino delle opere danneggiate dall’incendio del luglio 2007.

Si tratta della conferma della necessità di tenere alta la guardia per combattere la piaga dell’abusivismo edilizio, specie nei territori pugliesi di maggiore pregio ambientale”.

“Con la recente legge n. 15/2012 “Norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio” – spiega l’assessore – la Regione si è dotata di nuovi e più efficaci strumenti per contrastare l’abusivismo edilizio, e in particolare per superare le gravi criticità dell’azione amministrativa dei Comuni preposti alla vigilanza urbanistico-edilizia e rafforzare il coordinamento fra le istituzioni preposte alla repressione, in primis le Procure della Repubblica”.

“Speriamo – precisa la Barbanente – che l’operazione Neverland sia un monito per chi non ha ancora capito che l’abusivismo edilizio è una piaga devastante che richiede azioni di contrasto decise e incisive da parte delle pubbliche istituzioni”.

“Proprio in questi giorni e proprio nel Gargano – conclude – siamo più volte dovuti intervenire in merito alla delibera del Comune di Rodi che dà “mandato all’Ufficio Tecnico Comunale di sospendere per tre anni con efficacia immediata, tutti i provvedimenti amministrativi in corso, nonché ogni ulteriore provvedimento in itinere concernente le procedure e gli atti connessi in adempimento delle vigenti norme nazionali e regionali in materia di repressione degli illeciti edilizi”.

Una delibera che giudico palesemente contro legge e che farò di tutto perché sia annullata.

Una delibera che procura solo danni alla comunità locale, perché genera illusioni destinate a essere deluse e perché induce a commettere altri abusi, e questo è fra i danni più gravi che si possano arrecare allo sviluppo di un territorio meraviglioso come il Gargano”.
da Puglialive

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A+AA- No trivelle in Adriatico, il Gonfalone della Puglia a Manfredonia

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

Il presidente Onofrio Introna, i capigruppo e consiglieri di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, rappresenteranno il Consiglio regionale della Puglia, sabato 6 ottobre, nella manifestazione nazionale a Manfredonia contro le trivelle in Adriatico.

Sfileranno insieme al popolo No Triv No petrolio e con loro il Gonfalone della Regione sarà in testa al corteo, accanto a quelli dell’Abruzzo e del Molise, a difesa dell’Adriatico e di tutti i mari europei.
“Saremo a Manfredonia domani, come a Termoli nel maggio 2011 e a Lesina, alle Tremiti, a Monopoli il 21 gennaio – dichiara il presidente – per ribadire il “NO” dell’Assemblea, senza distinzioni, forti della volontà dell’intera comunità pugliese, che sta diventando la voce di tutte le popolazioni che si affacciano sull’Adriatico: né prospezioni né trivellazioni, il mare non si tocca, non ci si gioca il futuro per pochi barili di pessimo petrolio”.
La Regione ha sempre opposto provvedimenti di netta contrarietà ad installazioni devastanti per l’ambiente e il paesaggio marino, ricorda Introna e la recente sentenza del Tar Lazio ha sancito il rilievo procedurale del parere della Puglia. Un crescendo di iniziative istituzionali ha visto protagonista il Consiglio pugliese, con l’approvazione unanime di una proposta di legge alle Camere, fin dal luglio 2011.

Quell’iniziativa nei confronti del Parlamento è diventata un atto di indirizzo della Conferenza dei presidenti dei Consigli e altre tre Regioni adriatiche hanno rivolto a Roma una proposta analoga.
“Una legge nazionale per la messa al bando delle trivelle – fa notare Introna – è del resto il percorso indicato dal ministro Corrado Clini come volontà normativa del Paese da opporre alle richieste delle multinazionali del petrolio”.

Com’è noto, d’intesa col ministro per l’ambiente, è in preparazione un convegno internazionale a Venezia, proposto dal presidente del Consiglio pugliese per un confronto allargato a tutte le Regioni italiane e balcaniche che si affacciano sulle acque europee. “È auspicabile – dice – un’iniziativa unitaria dal Nord Adriatico al ponente Ligure, per prendere definitivamente le distanze da progetti che minacciano il mare comune, straordinaria risorsa ambientale, paesaggistica ed economica”.
“Stiamo allargando il fronte di una battaglia di civiltà, perché il mare è il futuro – conclude Introna – e questa battaglia deve vederci uniti, senza distinzioni di territori e di colore, a sostegno delle ragioni del territorio, della green economy, che si coniuga allo sviluppo ecosostenibile, delle marinerie, della pesca, degli operatori turistici, di un’economia del mare che non ci ha mai tradito e per la quale la qualità delle acque, la limpidezza e la balneabilità sono ragioni di vita e di crescita”.
da

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BARI – Garante dei detenuti, attivato lo sportello d´ascolto per i familiari

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

Il Consiglio Regionale della Puglia, attraverso l’ufficio garante, ha attivato a Bari, in via Unità d’Italia 24/c, lo sportello d’ascolto per i familiari dei detenuti. Il punto di informazione è aperto al pubblico il martedì dalle ore 15,30 alle 17,30, il mercoledì dalle 10,00 alle 12,00 e il giovedì dalle 15,00 alle 17,00, ed è rivolto ai familiari dei detenuti e all’utenza di riferimento.

Al Garante regionale è affidata la protezione e la tutela non giurisdizionale dei diritti delle persone presenti negli istituti penitenziari, negli istituti penali per minori, nei centri di identificazione ed esplosione e nei centri di accoglienza per i richiedenti asilo, nelle strutture sanitarie. Il Garante promuove la cultura dei diritti e sostiene iniziative a favore del coinvolgimento e della partecipazione attiva delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà. www.consiglio.puglia.it
da Teleradioerre

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BARI – Garante detenuti, 10/10 conferenza stampa su situazione carceri

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

Mercoledì 10 ottobre, alle 10,30, nella sala Finocchiaro, al primo piano del palazzo del Consiglio regionale a Bari, conferenza stampa del garante regionale dei detenuti, Pietro Rossi. Sarà tenuta in contemporanea sul territorio nazionale, su iniziativa del Coordinamento nazionale dei garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, per “denunciare nuovamente l’intollerabilità della situazione carceraria e sollecitare interventi urgenti e indilazionabili per mettere fine a questo stato di illegalità”. In contemporanea, diverse iniziative verranno organizzate in ogni città dove operano i garanti e convergeranno verso una piattaforma comune per superare le criticità nei singoli istituti di pena. Quella promossa dall’Ufficio del garante della Regione Puglia ed autorizzata dal Ministero, è rivolta ai familiari, specie i più piccoli, in visita ai detenuti. Organizzazioni di volontariato porteranno i propri operatori (animatori, artisti, prestigiatori, clown) nei penitenziari di Bari, Foggia, Lecce e Taranto, per animare l’attesa dei colloqui.
da Teleradioerre

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Bari – Registro tumori, Attolini: ASL Bari e FG hanno verificato 2006-2008

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

Donna tumore seno (st – medicinalive)

L’ASSESSORE alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, ha diffuso la seguente nota in risposta al consigliere Negro sull’istituzione del Registro tumori: “Spiace constatare che il Consigliere Negro abbia ritenuto di non leggere la corposa relazione da me trasmessa a tutti i componenti del Consiglio regionale e diffusa agli organi di stampa in occasione della seduta monotematica sullo stato del Sistema Sanitario Pugliese. In quella circostanza, abbiamo ritenuto di dedicare una scheda specifica per illustrare lo stato di avanzamento del Registro Tumori (RT) Puglia, unico in Italia a garantire la copertura dell’intero territorio regionale”.

“Ovviamente – spiega Attolini – l’avvio delle attività ha avuto tempi diversi nelle province pugliesi: la prima delle sezioni RT Puglia a partire, su specifica indicazione dell’Assessorato alle Politiche della Salute, è stata la ASL di Taranto, seguita dalle ASL BT e Brindisi. All’inizio del 2012 la registrazione dei tumori è stata avviata anche nelle ASL Foggia e Bari, completando la copertura regionale dell’attività, per il periodo 2006-2008, in linea con gli altri registi tumori italiani. Nella ASL di Lecce il registro era nato nel 2006 con un finanziamento della Provincia ed è attualmente parte della rete del Registro Tumori Puglia”. Di seguito, la specifica dello stato dell’arte: La sezione di Lecce ha completato il triennio 2003-2005, ha avviato le procedure di accreditamento dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), e sta completando la registrazione del 2006. I dati 2003-2004 sono stati pubblicati in un rapporto reperibile anche online. I dati completi del triennio saranno resi disponibili al termine delle procedure di accreditamento.

La sezione Taranto ha terminato la stima dell’incidenza del periodo 2006 e 2007 ed è in via di completamento il 2008 (mancano 200 casi), al termine del quale avanzerà richiesta di accreditamento AIRTUM; la ASL BT ha completato il 2006 e sta concludendo il 2007: i dati TA E BT relativi al 2006 sono stati presentati al Convegno AIRTUM tenutosi a Como nel marzo di quest’anno. Le attività di codifica relative alla provincia di Brindisi hanno raggiunto il 90% di completezza per il 2006. Le ASL di Foggia e Bari stanno registrando i casi di tumore del 2006. Il centro di coordinamento, ospitato presso l’IRCCS Oncologico di Bari, ha raccolto e messo a disposizione delle ASL tutti i referti dei Servizi di Anatomia Patologica della Regione (oltre un milione di referti è stato processato per il periodo 1994-2010). Sono state acquisite tutte le schede di dimissione ospedaliera dal 1998 al 2011, gli archivi degli esenti ticket, la mortalità (1998-2008), la specialistica ambulatoriale (2007-2010); le ASL hanno provveduto a raccogliere e a mettere a disposizione gli archivi clinici informatizzati (oncologie, ematologie, radioterapie, commissioni invalidi civili). E’ stato creato un software gestionale in grado di incrociare tutte le fonti di dati e di proporle agli operatori per la codifica dei casi: il software sarà transitato nel Sistema Edotto entro la fine dell’anno. Secondo l’assessore “questa corposa e impegnativa attività richiede tempi lunghi, motivati dall’imprescindibile esigenza che i risultati prodotti siano di qualità ottimale, proprio per evitare ingiustificati allarmi provocati da dati improvvisati come quelli che si leggono sui giornali oggi. Entro la fine dell’anno saremo in grado di produrre il primo rapporto di attività del Registro Tumori Puglia.

Vorrei ricordare, tuttavia, che tutti i dati sanitari utilizzati dai periti nella loro relazione sull’ILVA sono stati prodotti dalla ASL di Taranto e che su quelle evidenze, insieme ai dati ambientali, sono state costruite le numerose iniziative legislative regionali in tema di protezione ambientale e della salute umana, che non hanno uguali nel panorama nazionale. Continuare a lamentare l’assenza di un registro tumori, mentre in tutte le ASL si profonde un lodevole impegno per arrivare a conseguire un risultato che più di tutti il Governo regionale ha voluto quando nessuno si interessava di epidemiologia, prima ancora che evidenziare una certa distrazione rispetto alle informazioni già fornite, non rende giustizia dello sforzo di tutti coloro si stanno dedicando quotidianamente al completamento di questa fondamentale attività”.
da Stato Quotidiano

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FOGGIA -Allarme imprenditori «non assumono più» Flop per piano regionale

Pubblicato : venerdì, 5 ottobre 2012

C’è una strana sindrome da «crisi economica» che aleggia nell’aria. Le imprese non assumono, neanche con gli incentivi a disposizione sono invogliate a cambiar passo.
Dote occupazionale, apprendistato professionalizzante, tirocini formativi, credito d’imposta: i dati sono deludenti, le misure attivate dalla Regione con il piano straordinario del lavoro conseguono «buoni risultati» in tutto il resto della regione, ma non in Capitanata.
Ironia della sorte, proprio nella provincia di cui è originaria l’assessore regionale alle Politiche del lavoro e welfare, Elena Gentile. «Le imprese non rispondono – il suo commento – sto cercando di assumere un’iniziativa con Confindustria e Confartigianato, per dire: se non approfittate adesso, quando? Eppure si comunica, i sindacati sono sempre presenti. Dobbiamo mettere in pratica azioni di contrasto contro il lavoro nero e il caporalato, altrimenti significa stare fuori dalla competizione, rimanere nel medioevo dell’economia: per un territorio come il nostro è una sciagura, diventeremo sempre più deboli e invisibili al mondo».

Lo sfogo dell’assessore Gentile registra un malumore profondo. Le imprese di questa provincia aspettano che passi la nottata, oppure è un’inazione a cui andrebbe data un’altra chiave di lettura? A giudicare dai commenti in giro, la diffidenza di fondo resta verso gli strumenti messi in campo dal governo regionale, lo strappo sul piano di sviluppo rurale (gli agronomi contestano: «Capitanata discriminata ») potrebbe accentuare questo divario socio-politico. Ma intanto questo isolazionismo (presunto) non porta vantaggi. Ne sono convinti anche all’associazione Lavoro&welfare, il pensatoio provinciale nel quale ci si interroga sui perchè di una crisi in evoluzione. «La deludente risposta delle nostre imprese – commenta Domenico Della Martora, referente dell’associazio – ne per Foggia – dipende a nostro avviso da una scarsa politica d’insieme.

I risultati sarebbero stati migliori se l’insieme delle forze politiche, degli enti locali e delle associazioni d’impresa avessero rivolto al Piano regionale attenzioni e interessi maggiori. Dopo la limitata adesione delle imprese locali al bando della dote occupazionale, anche i numeri relativi alla misura del credito d’imposta si attestano al di sotto della media regionale, le richieste pervenute dalla Capitanata corrispondono al 12% del totale delle sei province pugliesi».

L’associazione consiglia adesso di «passare all’analisi di quei settori e attività aziendali che hanno aderito alle misure del piano, aggiornando il fabbisogno di competenze ai fini formativi, e impegnandosi ad offrire le dovute e più adeguate attenzioni alle potenzialità produttive emergenti». «Dall’esperienza del piano straordinario – rileva Salvatore Castrignano, coordinatore provinciale di Lavoro&Welfare – è necessario prendere atto in primo luogo che il ruolo pubblico nelle politiche del lavoro ha una rilevanza fondamentale quando si propone di incentivare e sollecitare il dinamismo delle imprese, responsabilizzandole in forma diretta».
MASSIMO LEVANTACI da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Bari – Gentile, finanzieremo i piani di zona nonostante tagli Stato

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

“I livelli di welfare del territorio pugliese, esempio anche a livello nazionale, rischiano di ricevere un duro colpo, a causa della riduzione del flusso di finanziamento nazionale e comunale, ma il nostro impegno è quello di impedire lo smantellamento dei servizi”.

Così l’assessore regionale al Welfare Elena Gentile ha presentato oggi durante la seduta della Commissione regionale Politiche Sociali la futura programmazione sociale e sociosanitaria.

Presenti all’incontro, oltre ai rappresentanti degli organismi interessati (Anci, Upi, Terzo settore, le maggiori sigle sindacali, etc.), i dirigenti regionali Anna Maria Candela e Francesca Zampano.

Durante la riunione della commissione regionale, il monitoraggio presentato dall’assessorato al Welfare ha posto l’attenzione sul livello di impegno dei servizi dei Piani sociali di zona per i 45 Ambiti territoriali: al 31 dicembre 2011, il totale delle risorse impegnate dagli ambiti territoriali risulta pari al 61,2%. Ma la situazione pare mutata già nel primo semestre del 2012 quando alcuni ambiti territoriali hanno impegnato tutte le risorse disponibili e – come ha detto Anna Maria Candela – “rischiano di non riuscire a concludere l’attuazione dei servizi previsti nel piano sociale di zona.

Per questo occorre che si proceda immediatamente ad una proroga dell’attuazione dei servizi al 2013, liberando le risorse aggiuntive ancora disponibili nel bilancio regionale”. Sono infatti 68 milioni di euro le risorse complessive ancora da erogare tra tutti gli ambiti territoriali per finanziare una ultima annualità dei Piani di Zona, prima di avviare il nuovo ciclo di programmazione.

SI è definito, inoltre, di concentrare la nuova programmazione del III Piano Regionale delle Politiche Sociali nel primo semestre del 2013 in modo da poter programmare in modo integrato i servizi sociali per obiettivi di servizi e le misure integrative che il Piano di Azione e Coesione 2012-2015, voluto dal Ministro Fabrizio Barca, ha finanziato anche alla Puglia per gli anziani e per la prima infanzia: per questa linea di finanziamento le risorse disponibili superano i 200 milioni di euro, consentendo nel medio periodo una buona programmazione di interventi rivolti in particolare al sostegno dell’offerta e della domanda di tutti i servizi per anziani e bambini, in ottica di conciliazione.

La riunione della Commissione è stata anche l’occasione per una riflessione articolata sullo stato dell’arte dei servizi alla persona in Puglia, anche con riferimento ai servizi sociosanitari.

Molti degli interventi hanno stigmatizzato un deficit di programmazione sanitaria rispetto al fabbisogno e alla assegnazione di fondi sanitari per l’area disabili (RSSA, le case per la vita, i centri diurni, etc.), ma anche una persistente assenza di dialogo tra i due Assessorati sulle scelte strategiche che attengono l’organizzazione e il finanziamento dei servizi. Dall’assessore al welfare del Comune di Bari Ludovico Abaticchio, e delegato Anci per l’area barese, è arrivata la richiesta forte di superare molte delle criticità sul versante sociosanitario costituendo in bilancio un capitolo unico di spesa, alimentato dai fondi sanitari e sociali per la non autosufficienza, rivolto ad assicurare i LEA sociosanitari, chiedendo di fatto l’ attuazione della legge regionale n. 2/2010, uno dei pochi esempi in Italia di programmazione regionale dei fondi unici per la non autosufficienza.

In riferimento a quanto già fatto, l’assessore Elena Gentile traccia un primo bilancio bilancio degli anni trascorsi dal 2005 ad oggi, evidenziando l’esigenza di dover proseguire con forza osando e andando oltre. “Abbiamo una normativa all’avanguardia, che le altre Regioni ci copiano e che l’UE studia.

Abbiamo fatto crescere il sistema dell’offerta in pochi anni come nessuna Regione è riuscita a fare. E tuttavia, sul versante della relazione con i comuni, soprattutto per i Piani Sociali di Zona, esistono situazioni critiche ancora difficili da superare, ma che non possono mettere in discussione il nostro operato nel modo più assoluto. Non è più tempo di attendere l’incapacità o l’inerzia amministrativa di alcuni enti.

E’ necessario un segnale forte. Occorre commissariare chi non attua i servizi per i cittadini e le cittadine pugliesi.

In passato le attribuzioni di responsabilità ci hanno un po’ fermati, ma attualmente non possiamo più attendere, perché a chiedercelo fortemente sono i cittadini, soprattutto in un tempo in cui ci troviamo a operare con l’azzeramento del fondo nazionale per le politiche sociali”. Elena Gentile non risparmia di evidenziare anche i tagli nazionali al settore delle politiche sociali, tagli che limitano il raggio d’azione degli investimenti.

“Non basta mettere in linea i numeri – prosegue – qualche euro in più magari ci avrebbe consentito di mortificare meno il welfare regionale. La volontà di questa regione è chiara a tutti.

Nel sistema di impresa pugliese, infatti, un posto di rilievo è occupato dalle imprese sociali.

Abbiamo costruito quindi un sistema che non da solo risposte economiche in senso stretto, ma è capace anche di offrire servizi creando lavoro”.

E poi un riferimento al 2010 quando il Consiglio Regionale ha votato una legge che istituiva il fondo unico per la non-autosufficienza, ma che oggi ancora non ha trovato attuazione, impegnandosi a sollecitare uno sforzo politico per costruire tale fondo e dare cittadinanza ai LEA sociosanitari per disabili e anziani anche nella nostra Puglia.
da Stato Quotidiano

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Regione Puglia, Fondo per il sostegno alle abitazioni in locazione

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

Stanziati oltre 15milioni di euro da ripartire fra i Comuni. Prevista anche la premialità

La Giunta regionale pugliese ha individuato i Comuni beneficiari del fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione per il programma 2011.

Si tratta di un provvedimento che stanzia complessivamente € 15.651.830,51 dei quali € 12.208.427,80 ripartiti nell’immediato ai Comuni, e che destina la cifra residua di € 3.443.402,71 per le premialità nei confronti dei Comuni che co-finanziano con fondi a carico del proprio bilancio.

I fondi preliminarmente assegnati dovranno essere utilizzati dai Comuni che provvederanno ad emanare i bandi di concorso conformemente ai criteri e requisiti minimi previsti dal D.M. 7/6/99- artt 1-2 comma 3 ed agli indirizzi regionali indicati nella delibera.

I Comuni dovranno trasmettere le risultanze dei bandi espletati, unitamente agli atti deliberativi relativi al co-finanziamento, entro e non oltre il 20 dicembre 2012, pena l’esclusione dal beneficio per l’anno 2011.

Il Fondo sociale per il sostegno agli affitti è stato istituito con l’art. 11 della Legge n. 431/98 per offrire un aiuto alle persone che si trovano in particolare difficoltà nel sostenere i canoni di mercato.

Il Fondo è alimentato ogni anno dallo Stato e, secondo quanto previsto dalla Legge, può essere integrato dalle Regioni che provvedono anche a distribuire l’insieme dei finanziamenti ai Comuni.

“Di fronte a uno Stato che abbandona gli inquilini al loro destino, azzerando sostanzialmente il proprio sostegno (ridotto a circa 650.000 euro),- ha detto l’assessore regionale alla qualità del Territorio, Angela Barbanente – la Regione mantiene il contributo agli affitti al livello di 15 milioni di euro: uno sforzo che il Governo regionale sente doveroso per garantire il diritto alla casa alle fasce sociali più deboli in un momento nel quale aumentano situazioni di povertà e marginalità estrema”.

Due le linee d’azione condivise con l’ANCI Puglia e le organizzazioni sindacali degli inquilini e dei lavoratori per rispondere al fabbisogno: “Rendere più efficace l’erogazione del fondo affitti, individuando casi di iniqua assegnazione del contributo e definendo criteri che consentono di fornire supporto a chi ha maggiore bisogno; sollecitare il contributo dei Comuni, che è stato crescente negli ultimi anni grazie alle premialità assegnate dalla Regione e che, – ha concluso la Barbanente – in una fase di grave difficoltà economica per le famiglie e di totale disimpegno statale, occorre ulteriormente rafforzare”.
da Spazio Sociale

 

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BARI – Stefàno replica ad agronomi di Capitanata

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

Una nota dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno in risposta al presidente dei dottori agronomi della provincia di Foggia Luigi Miele.

“La evidente aggressione mediatica che il dr. Miele sta operando nei confronti dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, mi costringe ad intervenire nuovamente sulla lamentata disattenzione della Amministrazione regionale nei confronti della Capitanata.

Per farlo, debbo nuovamente correggere le inesattezze che abbondano nelle sue parole, anche in maniera lesiva della dignità dei funzionari e dei dirigenti della Regione.

Ma questo lo accerterà l’Avvocatura regionale, alla quale è stato affidato il compito di verificare il profilo delle affermazioni.

Non v´è dubbio, infatti, che la scelta della esposizione mediatica, preferita dal presidente Miele ad un approfondimento di merito, al quale ci eravamo dichiarati assolutamente disponibili, chiama ciascuno alla responsabilità di rispondere delle proprie dichiarazioni.

“Venendo alle argomentazioni: la suddivisione della Puglia in tipologie di aree rurali è stata prevista nel PSR Puglia 2007 – 2013 in conformità a quanto fatto nel documento programmatico di indirizzo e di riferimento, il Piano Strategico Nazionale, approvato a livello nazionale dal partenariato socio-economico, rappresentativo di tutti gli operatori e le categorie operative in agricoltura e nello sviluppo rurale.

“Come hanno proceduto la Regione Puglia e il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, che ricordo è composto dai rappresentanti delle Organizzazioni Professionali degli agricoltori, delle Organizzazioni Sindacali, dei Tecnici Agricoli, delle Province, dei Comuni, delle Associazioni ambientaliste?

Hanno identificato, nello stesso PSR, le priorità per ogni tipologia di area – anche in funzione dei comparti produttivi – e delle risposte ai relativi differenti bisogni.

Non più, dunque, a differenza del precedente Programma Operativo Plurifondo 1994-1999, la scelta di ripartire risorse tra province, e ciò rende inopportuna qualsiasi equiparazione tra Cuneo e Foggia. Come pure il riferimento alla esperienza dell’Emilia Romagna è assolutamente inadeguato, considerato che in quella regione si è operato attraverso Programmi di Sviluppo Rurale Provinciale, in virtù di una scelta che, al contrario, il partenariato pugliese non ha fatto.
Ancora: i criteri di selezione dei progetti, finalizzati a scegliere i migliori, sono stati approvati (nel 2009), dal citato Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, così come avvenuto per le domande relative ai muretti a secco e la biodiversità. Risulta perciò improbabile – direi impossibile – che in un contesto così articolato, rappresentativo anche dei territori regionali, possa essersi verificata la discriminazione lamentata. Tanto più perchè i criteri adottati in Puglia sono esclusivamente quantitativi, calcolati in automatico e senza alcun margine di discrezionalità da parte dei funzionari e dirigenti regionali che, con onestà e trasparenza, sono impegnati ad “attuare” – e non decidere – le politiche che la comunità pugliese ha condiviso.
“Non è comprensibile, inoltre, la ulteriore lamentazione sulle misure relative a biodiversità e muretti a secco, peraltro tardiva, lanciata nella mischia dell’accusa senza alcun elemento circostanziale.
Già detto che i criteri sono stati definiti in maniera collegiale, alla intera provincia di Foggia è stata data piena risposta alle domande di finanziamento per la tutela della biodiversità, mentre gli investimenti dei muretti a secco si sono ovviamente concentrati nelle aree in cui sono maggiormente diffusi in linea con quanto indicato dalla normativa comunitaria.
“In ultimo, ad ulteriore riprova della infondatezza delle argomentazioni del presidente Miele, gli Uffici ultimeranno a giorni un lavoro di monitoraggio sulla distribuzione sui singoli territori provinciali delle risorse, in ordine alle varie misure del PSR già implementate.
Da cui, sono certo, verrà fuori una immagine veritiera, diversa da quella che ha voluto rendere a tutti i costi il dr Miele e che dimostrerà, ancora una volta, la linearità e trasparenza dell´operato dell´intera struttura regionale nella quale ripongo fiducia e stima. ”
da Teleradioerre

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Regione Puglia, un bando per l’autoimprenditorialità delle persone disabili

Pubblicato : giovedì, 4 ottobre 2012

L’annuncio dell’assessore Elena Gentile al convegno ‘Integrare Creando’

Diventare imprenditori di se stessi, magari aprendo un laboratorio di sartoria, di calzolaio, di pasticceria. Per le persone con disabilità il futuro lavorativo potrebbe finalmente incanalarsi in percorsi che portano ad una maggiore integrazione sociale ed economica. La Regione Puglia, infatti, nel mese di ottobre pubblicherà un bando per favorire l’autoimprenditorialità delle persone con disabilità. Lo ha annunciato Elena Gentile, assessore regionale al Welfare, al margine del convegno conclusivo ‘Integrare Creando’, il progetto promosso dall’associazione Medtraining che, con l’aiuto della tecnologia e degli ausili assistivi per disabili, nei mesi scorsi ha dato vita ai corsi di giornalismo, fotografia digitale e montaggio video.

Al termine della presentazione dei lavori realizzati da parte dei ragazzi che hanno partecipato ai tre laboratori, l’assessore Gentile ha ribadito quanto sia importante sostenere queste iniziative tese alla formazione e alla condivisione di esperienze. “Il lavoro è lo strumento più efficace per costruire reali percorsi di integrazione, perché è occasione di crescita e di sviluppo per l’intera comunità”. Di qui, l’annuncio dell’imminente pubblicazione del bando dedicato ai disabili, in modo particolare a quelli fanno fatica a trovare un’occupazione. “L’assessorato al Welfare – ha detto la Gentile – sta predisponendo un bando per l’autoimprenditorialità rivolto alle persone con disabilità. La formazione e le esperienze maturate saranno alla base per quanti vorranno scommettere su questa iniziativa. Al momento, – ha aggiunto l’assessore Gentile – stiamo ancora studiando alcune valutazione di tipo tecnico, ma il bando sarà pronto entro e non oltre la fine del mese di ottobre”. La Puglia, dunque, punta a “misurare la voglia di protagonismo delle persone con disabilità, con l’idea di far emergere ricchezze, creatività, abilità e intelligenze”.

A sostenere economicamente il bando, saranno le ammende pecuniarie che le aziende pugliesi hanno versato come sanzione per non avere assunto dipendenti con disabilità, così come previsto dalla legge 68 del 1999. “Abbiamo scoperto – ha rilevato l’assessore Gentile – un tesoretto inutilizzato di 4,5milioni di euro. Le imprese preferiscono pagare le sanzioni piuttosto che assumere personale con disabilità. Ed allora, queste risorse economiche da un punto di vista morale, etico e politico devono tornare ai disabili”. Secondo quanto previsto dalla legge 68/99, l’obbligo di assunzione degli appartenenti alle categorie protette grava sulle aziende pubbliche e private secondo diverse percentuali:

- aziende da 15 a 35 dipendenti: 1 lavoratore disabile;
- da 36 a 50 dipendenti: 2 lavoratori disabili;
- oltre i 50 dipendenti: 7% di lavoratori disabili alle dipendenze.
Le aziende che non rispettano la norma, dunque, devono pagare un’ammenda pecuniaria. E proprio da questo fondo che la Regione Puglia parte per sostenere le idee imprenditoriali di quanti vivono con disabilità motoria, visiva o psichica.

Al termine della serata si è svolta anche la consegna della Terza edizione del ‘Premio Lego’, quale riconoscimento istituito dall’associazione Medtraining da assegnare ad una persona un ente che si è distinto per aver aiutato o contribuito ad aiutare i soggetti più fragili. E quest’anno la targa è stata consegnata da Carmine Spagnolo, presidente di Medtraining, proprio all’assessore Gentile per il suo “impegno in favore delle persone più fragile e svantaggiate”.

Emiliano Moccia da Spazio Sociale

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Foggia – Agronomi, Stefàno vs Miele: aggredito sui media

Pubblicato : mercoledì, 3 ottobre 2012

Dario Stefano, assessore risorse agroalimentare Regione Puglia (St)

NOTA dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno in risposta al presidente dei dottori agronomi della provincia di Foggia Luigi Miele. “La evidente aggressione mediatica che il dr. Miele sta operando nei confronti dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, mi costringe ad intervenire nuovamente sulla lamentata disattenzione della Amministrazione regionale nei confronti della Capitanata. Per farlo, debbo nuovamente correggere le inesattezze che abbondano nelle sue parole, anche in maniera lesiva della dignità dei funzionari e dei dirigenti della Regione. Ma questo lo accerterà l’Avvocatura regionale, alla quale è stato affidato il compito di verificare il profilo delle affermazioni. Non v’è dubbio, infatti, che la scelta della esposizione mediatica, preferita dal presidente Miele ad un approfondimento di merito, al quale ci eravamo dichiarati assolutamente disponibili, chiama ciascuno alla responsabilità di rispondere delle proprie dichiarazioni.

“Venendo alle argomentazioni: la suddivisione della Puglia in tipologie di aree rurali è stata prevista nel PSR Puglia 2007 – 2013 in conformità a quanto fatto nel documento programmatico di indirizzo e di riferimento, il Piano Strategico Nazionale, approvato a livello nazionale dal partenariato socio-economico, rappresentativo di tutti gli operatori e le categorie operative in agricoltura e nello sviluppo rurale. “Come hanno proceduto la Regione Puglia e il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, che ricordo è composto dai rappresentanti delle Organizzazioni Professionali degli agricoltori, delle Organizzazioni Sindacali, dei Tecnici Agricoli, delle Province, dei Comuni, delle Associazioni ambientaliste? Hanno identificato, nello stesso PSR, le priorità per ogni tipologia di area – anche in funzione dei comparti produttivi – e delle risposte ai relativi differenti bisogni. Non più, dunque, a differenza del precedente Programma Operativo Plurifondo 1994-1999, la scelta di ripartire risorse tra province, e ciò rende inopportuna qualsiasi equiparazione tra Cuneo e Foggia. Come pure il riferimento alla esperienza dell’Emilia Romagna è assolutamente inadeguato, considerato che in quella regione si è operato attraverso Programmi di Sviluppo Rurale Provinciale, in virtù di una scelta che, al contrario, il partenariato pugliese non ha fatto.

Ancora: i criteri di selezione dei progetti, finalizzati a scegliere i migliori, sono stati approvati (nel 2009), dal citato Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, così come avvenuto per le domande relative ai muretti a secco e la biodiversità. Risulta perciò improbabile – direi impossibile – che in un contesto così articolato, rappresentativo anche dei territori regionali, possa essersi verificata la discriminazione lamentata. Tanto più perchè i criteri adottati in Puglia sono esclusivamente quantitativi, calcolati in automatico e senza alcun margine di discrezionalità da parte dei funzionari e dirigenti regionali che, con onestà e trasparenza, sono impegnati ad “attuare” – e non decidere – le politiche che la comunità pugliese ha condiviso.

“Non è comprensibile, inoltre, la ulteriore lamentazione sulle misure relative a biodiversità e muretti a secco, peraltro tardiva, lanciata nella mischia dell’accusa senza alcun elemento circostanziale. Già detto che i criteri sono stati definiti in maniera collegiale, alla intera provincia di Foggia è stata data piena risposta alle domande di finanziamento per la tutela della biodiversità, mentre gli investimenti dei muretti a secco si sono ovviamente concentrati nelle aree in cui sono maggiormente diffusi in linea con quanto indicato dalla normativa comunitaria.
“In ultimo, ad ulteriore riprova della infondatezza delle argomentazioni del presidente Miele, gli Uffici ultimeranno a giorni un lavoro di monitoraggio sulla distribuzione sui singoli territori provinciali delle risorse, in ordine alle varie misure del PSR già implementate.
Da cui, sono certo, verrà fuori una immagine veritiera, diversa da quella che ha voluto rendere a tutti i costi il dr Miele e che dimostrerà, ancora una volta, la linearità e trasparenza dell’operato dell’intera struttura regionale nella quale ripongo fiducia e stima. “
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – La Regione Puglia approva la modifica che riduce i consiglieri da 70 a 50

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

Il consiglio regionale ha anche proceduto all’istituzione del Collegio dei revisori dei conti della Regione Puglia. Vendola: “Siamo il consiglio regionale che spende meno”

Regione Puglia

All’unanimità, con 66 voti a favore, il consiglio regionale della Puglia ha approvato stasera la modifica statutaria che riduce da 70 a 51 (é compreso anche il presidente eletto dell’ente) il numero dei consiglieri. Alla modifica in prima lettura dello statuto seguirà, tra 60 giorni, l’approvazione definitiva in seconda lettura.

Il consiglio regionale ha anche proceduto all’istituzione del Collegio dei revisori dei conti della Regione Puglia. “Un segno di sobrietà e ora – ha commentato il presidente della giunta, Nichi Vendola – si tratta di continuare in quest’opera. Siamo il consiglio regionale d’Italia che spende meno, la metà di quello che spendono le altre assemblee. Rispetto ad un Paese che soffre in maniera terribile le pene della crisi ed alle famiglie che soffrono le pene della povertà, noi siamo chiamati a dare il buon esempio”.

“Siccome taluno – ha aggiunto – ha detto che la mia scelta di abbattere così considerevolmente il mio emolumento è dettata da ragioni strumentali, penso che si possa fare una bella gara: invito quelli che mi criticano ad essere più strumentali di me perché credo che i cittadini apprezzerebbero”.

“Non si tratta di rivendicare un merito per alimentare una polemica politica inutile e sterile – commenta il capogruppo del Pdl, Rocco Palese – ma di esprimere soddisfazione per aver dato un contributo determinante nel rendere possibile la discussione e la decisione di oggi, esattamente come già previsto in una proposta di legge che avevo presentato nella scorsa legislatura con il collega Tarquinio, come scritto a chiare lettere nel nostro programma elettorale del 2010 e come riformalizzato nella proposta di legge al punto 35 dell’odg del consiglio. Il Collegio dei revisori era poi già oggetto di un’altra proposta di legge firmata da me e dal collega Di Gioia”.

I presidenti dei Gruppi Sel e Ppv, Michele Losappio e Angelo Disabato, scelgono invece di “non partecipare alla corsa dei più virtuosi di chi l’ha detto, proposto o chiesto prima. Sarebbe facile, basterebbe ricordare che è stato proprio l’attuale Pdl a portare nel 2004 i consiglieri della Puglia a 70 con il “no” in aula dell’allora opposizione di sinistra. Vogliamo invece sottolineare come il consiglio abbia in questi due anni operato sempre con autonomia e compattezza per adeguare la sua attività e i costi connessi alla situazione del Paese. La riduzione prima a 60 ed oggi a 50 è riprova di questa sensibilità, di questa coscienza civile e politica”.

Per Filippo Caracciolo (Pd) la riduzione dei consiglieri “é la migliore risposta che si potesse dare ai cittadini in un momento in cui vengono richiesti grandi sacrifici per il bene del Paese. La Puglia è come sempre avanti, continua a dare dimostrazione di grande sobrietà e serietà. I costi della politica possono essere ulteriormente ridotti e penso a una serie di enti e aziende pubbliche che potrebbero essere snellite. Quello di oggi è però certamente un ottimo inizio”.

da Foggiatoday

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Manfredonia – Regione, presentato No Triv Manfredonia; c’è Turci e Baccini

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

FARE muro contro il petrolio in Adriatico, ma una barriera festosa, colorata di verde e di azzurro, come il mare pulito.

È l’obiettivo della manifestazione di sabato 6 ottobre a Manfredonia contro le trivellazioni di idrocarburi nei fondali marini. Una delegazione del comitato organizzatore, la Rete No Triv, con l’adesione del comitato No petrolio Sì energie rinnovabili, ha illustrato ai capigruppo del Consiglio regionale e al presidente Onofrio Introna il programma di un pomeriggio di mobilitazione ambientalista, che unirà istituzioni, forze sociali, associazioni e cittadini.

“Le Regioni Abruzzo, Molise e Puglia hanno aderito alla giornata di Manfredonia e l’Assemblea pugliese sarà presente con il Gonfalone e con tutte sue forze politiche, unite nella battaglia contro chi attenta ai nostri mari”, osserva Introna, che ha informato di aver rivolto l’invito a partecipare anche al ministro Corrado Clini (“contando sulla sua sensibilità per i temi ecologici”).

Nella nota inviata al Dicastero per l’ambiente, il presidente del Consiglio della Puglia ha rinnovato la richiesta di un incontro a Roma, per mettere a punto gli aspetti organizzativi in vista della scadenza ravvicinata della Conferenza delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo. Su intesa tra Clini, Introna e la Conferenza nazionale dei presidenti dei Consigli è fissata, come annunciato, per giovedì 8 e venerdì 9 novembre a Venezia, proprio per affrontare il nodo della tutela del mare.

 

No Triv, manifestazione nazionale contro le prospezioni geosismiche nell’Adriatico il 06 ottobre a Manfredonia (st)

La manifestazione sipontina vedrà sabato pomeriggio un corteo che muoverà alle 15,30 dall’area del mercato di via Scaloria, per passare lungo la via del porto e il lungomare Nazario Sauro.

Tra le “soprese” la simulazione di uno spiaggiamento di cetaceo, mentre sullo sfondo una regata delle imbarcazioni di diverse Leghe Navali dell’Adriatico esibirà sulle vele un simbolico fiocco nero. Si raggiungerà quindi in piazzale Ferri (zona castello), dove non molti interventi istituzionali precederanno un grande “concerto no triv”, con Francesco Baccini, Paola Turci, Roberto Sinigaglia e il gruppo Tarantula del Gargano. Testimonial della giornata: Vladimir Luxuria.

Intanto gli organizzatori hanno anticipato una notizia che fa nascere sotto i buoni auspici la settimana di mobilitazione: il TAR del Lazio ha considerato vizio procedurale il mancato coinvolgimento della Regione Puglia negli atti procedimento autorizzativo ed ha accolto il ricorso contro le prospezioni Petroceltic nell’area adiacente alle isole Tremiti, al largo delle coste molisane e abruzzesi.

“Il Consiglio regionale della Puglia sarà a Manfredonia sabato per ribadire ancora una volta la contrarietà di tutti i pugliesi alle prospezioni petrolifere nei mari – fa presente il presidente Introna – questa Regione crede in un futuro che ha tanti colori, il verde della terra, l’azzurro del mare, il blu della pesca, il rosso del vino. Tutti, tranne il nero del greggio. Il nostro petrolio è il turismo: noi diciamo NO ai veleni degli idrocarburi, un altro sviluppo è possibile ed è alternativo, sostenibile, ecocompatibile”.
da Stato Quotidiano

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Bari/Manfredonia – Bitrel, Gatta a Godelli: pubblichi rendicontazione dell’evento

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

Il consigliere regionale del Pdl Giandiego Gatta (Ph: A.Del Vecchio-STATO@)

“LE parole frutto della lodevole abilità linguistica dell’Assessore Godelli se da un lato le permettono di aggirare i quesiti che le vengono rivolti, dall’altra non possono sempre essere sufficienti a nascondere i ‘numeri’.

Con riferimento alla partecipazione alla Bitrel (Borsa del Turismo religioso, dei pellegrinaggi e dei cammini), manifestazione che l’assessore stesso definisce una vera e propria ‘Borsa’, Godelli parla di ‘operatori’, termine generico con cui si intendono tutti gli operatori, non solo quelli pugliesi, la cui partecipazione al workshop è gratuita”. Lo dice in una nota il consigliere regionale Giandiego Gatta rispondendo ad una precedente nota dell’assessore Godelli che già aveva replicato alle precedenti dichiarazioni all’avvocato di Manfredonia.

“Affermazione in contrasto con quanto dichiarato alla stampa dal suo consulente (cfr “L’Attacco” del 13/09/2012), secondo il quale l’evento borsistico si rivolge agli operatori pugliesi, e “in via del tutto eccezionale, straordinaria e non gratuita, a operatori di fuori regione”.

Il chiarimento chiesto all’Assessore circa la gestione dei soldi versati dagli operatori non pugliesi non faceva certo riferimento all’acquisizione degli spazi fieristici, come capziosamente sostenuto dallo stesso, ma alla partecipazione all’evento borsistico, ovvero il workshop. Un evento – è bene ricordarlo – realizzato interamente, come la totalità della manifestazione, da Enti pubblici. Da chi vengono gestiti e a cosa sono destinati, dunque, i soldi versati dagli operatori non pugliesi che decideranno di prendere parte all’evento?“.

“L’Assessore circa l’attuazione della Bitrel, risponde che la stessa è affidata all’agenzia per il marketing territoriale della Provincia di Foggia, “Promodaunia”, soggetto interamente partecipato da Soggetti Pubblici, nonché soggetto titolare del marchio “Bitrel”, attraverso la quale l’Amministrazione Provinciale di Foggia e la Camera di Commercio ha proposto, e presentato anche quest’anno, la manifestazione alla Regione. Sempre l’assessore Godelli prosegue indicando quali interlocutori diretti della Regione, l’Agenzia “Pugliapromozione” e il soggetto attuatore privato (individuato a suo tempo tramite procedura ad evidenza pubblica), addetto all’ospitalità e all’organizzazione degli educational tour rivolti ai buyer. In cosa consiste dunque la partecipazione di “Pugliapromozione” a Bitrel? Quali le procedure che utilizza l’Agenzia regionale per la gestione delle attività?”.

 

L’assessore regionale Godelli (hermesnews.typepad.com)

“Perché l’Assessore nel chiarire quale modalità venga utilizzata per l’erogazione di fondi per la manifestazione, si guarda bene dall’elencare tutte le attività realizzate nella scorsa edizione e dal fornire le relative rendicontazioni? Chiediamo ancora una volta di poter visualizzare la documentazione presentata dai soggetti attuatori, pubblici e privati, che hanno operato per conto della Regione nell’edizione 2011 di Bitrel: vorremmo chiarezza su quanti soldi siano stati spesi e secondo quali procedure. A quanto ammonta la previsione di spesa fatta dalla Regione Puglia per la partecipazione a Bitrel 2012? Quali attività sono state previste? Vista l’imminenza della manifestazione, chiediamo di poter visualizzare i preventivi presentati (o di farlo quando saranno nella disponibilità degli uffici regionali) dai soggetti attuatori chiamati ad operare per conto della Regione”.

“Ci rassicura sapere che la Regione intende proseguire nell’azione di valorizzazione del territorio foggiano, anche se la manifestazione di fatto dovesse essere “fatta propria dal territorio e valutata dagli operatori”, come dichiarato dal consulente della Godelli (cfr. il quotidiano “L’Attacco” del 13/09/2012). Delle due l’una: o dice il vero la Godelli o dovremmo credere al suo consulente che la sconfessa. Tertium non datur“, termina Gatta.
da Stato Quotidiano

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FOGGIA — Rifiuti, l’Amiu e Mongelli accusano – Il sindaco: ringrazio ancora Emiliano

Pubblicato : martedì, 2 ottobre 2012

Strascichi per la decisione del giudice di prorogare l’esercizio di Amica. Grandaliano: mai visto prima

Il sindaco di Bari Michele Emiliano incontra al Comune di Foggia Mongelli

Ancora una settimana di fuoco quella apertasi ieri intorno alla vertenza Amica. I licenziamenti dei 355 dipendenti delle due società fallite sono stati revocati tra domenica e lunedì; la città è ancora sporchissima, mentre lo scontro tra Comune di Foggia, giudice delegato al fallimento di Amica e Curatela resta altissimo.

Dopo che il giudice Roberto Gentile ha disposto venerdì la prosecuzione dell’esercizio provvisorio per 15 mesi, impedendo che ci fosse il fitto di ramo d’azienda tra Comune e Amiu, intorno al provvedimento sono stati sollevati molti interrogativi.
A Foggia come a Bari: ieri, 1 ottobre, a Palazzo di città il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano ha ribadito le sue perplessità: «Non mi è mai capitato di leggere un provvedimento di un giudice fallimentare, che tutela i lavoratori, ed entra nel merito di una trattativa di cui non sa, non conosce nulla e non è parte. Una dichiarazione gratuita».

Di qui la dura reazione dell’Amministrazione concretizzatasi nell’ordinanza del sindaco Gianni Mongelli che impone alla Curatela fallimentare di garantire un servizio di pulizia della città efficace, di far partire la raccolta differenziata e soprattutto di rendicontare come vengono spesi i soli della Tarsu versati dai foggiani. «Era lecito attendere l’esito del referendum voluto dai lavoratori – ha sottolineato il sindaco -. Il provvedimento è stato dunque inopportuno ancor di più nel momento in cui c’è l’offerta da parte di una società, quale l’Amiu, che continuerò a ringraziare come il sindaco, Emiliano». «Noi confermiamo la nostra disponibilità. Ma i paletti restano quelli dell’accordo sottoscritto in Prefettura» ha aggiunto Grandaliano.

Negli uffici di Amica il clima non è dei migliori: se l’ordinanza non verrà rispettata difficilmente si faranno sconti a Palazzo di città. Ma soprattutto ci sono degli adempimenti che la Curatela non potrà bypassare: chiedere l’autorizzazione integrata ambientale (AiA); versare qualcosa come 600mila euro di Ecotassa alla Regione Puglia.

I foggiani l’hanno pagata con la Tarsu (15 euro), che fine ha fatto? Perché Amica da gennaio ad oggi non l’ha versata? Ma il clima sarebbe pesante anche al tribunale fallimentare, in particolare sulla tempistica di quel provvedimento. Interrogativi sollevati anche ieri dall’amministrazione Mongelli: perché il giudice non ha atteso la scadenza (ore 13 del 29 settembre) che lui stesso aveva dato ad Amiu e Comune e ha anticipato di un giorno il provvedimento mandando a monte il referendum e l’accordo? Chi ha riferito al giudice che la trattativa si era «arenata», quando c’era un accordo sottoscritto al tavolo del prefetto? Domande senza risposta.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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BARI – Consiglio regionale, domani in Aula il taglio a 50 consiglieri

Pubblicato : lunedì, 1 ottobre 2012

Nel 2015 i consiglieri della Regione Puglia saranno 50, 10 in meno di
quelli già “tagliati” in autoriforma e 20 in meno degli attuali. “Porteremo domani in Aula, in prima lettura, la modifica statutaria con la riduzione del plenum dell’Assemblea a 50 componenti più il presidente eletto. Inoltre, introdurremo nello Statuto il collegio dei revisori dei conti, che valuteranno i bilanci regionali”: lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, a conclusione della riunione dei capigruppo con il presidente della Regione Nichi Vendola.
da Teleradioerre

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BARI – Digitale non si vede, perché? «Colpa pure degli impianti»

Pubblicato : venerdì, 28 settembre 2012

«Noi siamo sempre a disposizione degli utenti e stiamo facendo tutto il possibile. È possibile rivolgersi al nostro call center 800111555 per le varie problematiche». Esordisce così alla «Gazzetta» l’ingegner Matteo Tibberio, responsabile territoriale della zona Puglia della società Rai Way (controllata della Rai) che si occupa di manutenzione, controllo e miglioramento della rete. Mentre le segnalazioni in merito alle problematiche del digitale terrestre continuano a giungere il responsabile di Rai Way «chiarisce quanto di sua competenza».

Ingegner Tibberio, da vari mesi, molti lettori lamentano di non poter più vedere i canali Rai in varie fasce orarie. Alla sua struttura tecnica risulta questo? Quali sono le cause principali?

«A Rai Way Zona Territoriale Puglia arrivano chiamate dall’utenza tramite un call-center, via mail, tramite antennisti e lettere di Comuni. Da una disamina delle chiamate che arrivano una grossa quantità viene gestita telefonicamente in altri casi si prevedono dei sopralluoghi finalizzati ad appurare le eventuali cause di disservizio».

Il presidente del consiglio regionale Introna ha dichiarato che tra le criticità sono presenti «assenze di segnale, canali introvabili, confusione delle frequenze, problemi di sintonizzazione, disturbi e interferenze di ogni genere». Come Rai vi sentite chiamati in causa?

«L’intera rete viene telesorvegliata nel caso di avaria dei trasmettitori siamo pronti ad intevenire. I canali assegnati alla Rai sono MUX 1 canale 32 , 9, 5;  Mux 2 canale 30;  Mux 3 canale 26; Mux 4 canale 40. Gli utenti quindi devono sintonizzare questi canali. Eventuali disturbi sulla rete Rai dovuti a canali adiacenti o isocanali vengono accertate e segnalate all’Ispettorato di Puglia e Basilicata del Mise».

A suo giudizio tecnico quanto è importante concentrarsi sulla esatta posizione dell’antenna?

«La corretta posizione e orientamento della antenna è fondamentale per una duratura ricezione dei segnali».

Il Corecom recentemente ha convocato un tavolo tecnico al quale non avete partecipato perché impegnati a Roma per una riunione urgente. Risulta vero che state ultimando la mappatura dalle problematiche in Puglia?

«Confermo stiamo mappando tutta la regione per dare una puntuale e precisa informazione all’utenza».

Quali sono le problematiche più serie?

«I problemi che abbiamo riscontrato sono spesso dovuti alla mancanza di manutenzione degli impianti di ricezione, la non corretta posizione dell’antenna, centralina di testa non idonea, disallineamento della rete di distribuzione interna dei condomini, all’ installazione di più antenne puntate in diverse direzioni, in altri casi si sono riscontarte interferenze che come dicevo se accertate vengono monitorate e segnalate agli Organi competenti».

Spesso anche rappresentati delle Istituzioni locali vi hanno interpellato per denunciare disagi a causa della circostanza che i cittadini non vedono i canali Rai. Come operate in tal senso?

«La Rai Way è vicina ai sindaci infatti ci mettiamo in contatto con le Istituzioni locali e prevediamo dei sopralluoghi per verificare le cause del disagio della popolazione.
Vorrei segnalare che la Rai Way sul territorio ha effettuato incontri con gli installatori nella fase pre SO e si prevede di farne altri post SO questi sono finalizzati anche per discutere delle problematiche che gli installatori incontrano sul territorio. Siamo convinti che gli utenti affidandosi a professionisti qualificati dotati di idonei apparati miglioreranno la visione dei programmi Rai».

Quando i pugliesi potranno vedere nuovamente la Rai in santa pace?

«Lavoriamo con grande attenzione e nonostante le molteplici criticità ho già espresso posso assicurare che siamo concentrati in modo tale che i tempi vengano ridotti al massimo».
[twitter@peppedimiccoli]
Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiornop

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BARI – Tv, digitale terrestre Puglia ancora oscurata

Pubblicato : giovedì, 27 settembre 2012

Digitale terrestre, la misura è colma. I telespettatori sono stanchi di continuare ad essere vittime di un disservizio che, in ogni momento della giornata, non permette di vedere alcunchè.
Insomma la televisione è come se non ci fosse. Una situazione che diventa sempre più esplosiva. Non sono pochi quelli che rimpiangono il vecchio analogico «alla luce di quello che accade da mesi».

Ma perché a distanza di vari mesi dal passaggio i problemi permangono? È vero che i segnali di trasmissione sono bassi? Gli antennisti «giocano sporco»? Chi ha il dovere di controllare ha riscontrato anomalie? Queste le domande dei cittadini – contribuenti.

Chi ha, praticamente, quantificato la «rabbia dei pugliesi» è l’avvocato Franco Diciollo presidente dell’Istituto Pugliese per il Consumo (l’associazione dei consumatori che rappresenta tutte e 15 le associazioni dei consumatori accreditate sul territorio pugliese in forza di Legge Regionale).

«Non potevo credere ai miei occhi quando ho letto tutte quelle segnalazioni. Ho temuto che la nostra mail si bloccasse – ha scritto Diciollo -. In sole 24 ore, dopo l’ospitalità ricevuta da La Gazzetta del Mezzogiorno al nostro appello (vedi pagina 19 del 25 settembre 2012 n.d.r.), abbiamo ricevuto 276 segnalazioni certificate ed identificabili e soprattutto non anonime con un codice abbonato che “intende urlare” il diritto pagato e negato. Non temo di essere smentito se affermo che tutto questo legittima il diritto a pretendere di ricevere un segnale adeguato in quanto pagato».

«Continuate a scrivere in modo tale che nessuno possa pensare di coprirsi dietro l’anonimato. Certifichiamo la pretesa di ricevere un segnale di ricezione adeguato e la pretesa di essere seduti ai tavoli tecnici per conoscere i tempi di soluzione e le modalità come anche il diritto di monitorare e verificare il venir meno di un disservizio. Aspettiamo le vostre segnalazioni all’indirizzo Piazza Umberto I° n°40 a Bari o alla mail [email protected]. È fondamentale che nelle segnalazioni per i disagi sia precisata la città, residenza, giorno ed ora e canale del disservizio e la durata informandoci sul codice di abbonamento Rai ed intestatario. Saranno valutate anche ogni più opportuna azione a tutela dei diritti degli utenti circostanziando le restituzioni di quote parti degli importi dei canoni riservandosi ogni altra più opportuna iniziativa ed ulteriori richiesta», ha concluso Diciollo.

Intanto non si conosce ancora nulla se sarà o meno convocato da parte del ministro Passera il «tavolo tecnico» richiesto per ben due volte dal presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna.
Giuseppe Dimiccoli da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Giunta regionale: seduta conclusa. I provvedimenti riguardanti la Capitanata

Pubblicato : martedì, 25 settembre 2012

La Giunta regionale ha rilasciato al Comune di Vieste, relativamente al completamento del Piano di Lottizzazione zona D4 in località Pantanello, a Vieste, parere paesaggistico favorevole con l’obbligo di dotarsi di autorizzazione paesaggistica, prima del rilascio del permesso di costruire, stante il regime di tutela cui è sottoposta l’area.
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La Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione-Servizio Foreste e d il Corpo Forestale dello Stato, per le attività di contrasto al fenomeno dei furti di legna nei territori del Gargano.
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La Giunta regionale ha deciso di rilasciare, al Comune di Candela, il parere paesaggistico per la variante di adeguamento del Piano di Fabbricazione al PUTT/P, adottata con del. Cons. Com. n.16 del 13 aprile 2010.
da Teleradioerre

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BARI – Sanità in Puglia Ospedali allo stremo battaglia in Consiglio

Pubblicato : lunedì, 24 settembre 2012

«Il vero collo di bottiglia del nostro sistema sanitario è la drammatica carenza di personale».

La Regione ha lanciato il grido d’allarme, nell’aula del consiglio regionale che oggi torna a riunirsi per il confronto tra i gruppi, sulla tenuta dei livelli essenziali di assistenza negli ospedali.

E l’assessore alla Salute Ettore Attolini, pur rimarcando gli sforzi in atto nella riorganizzazione del sistema, non ha potuto non allargare le braccia e ammettere le mille difficoltà che la governance della sanità sta incontrando proprio per l’insufficienza degli organici.

Sarà, per questo, l’atteso responso del tavolo interministeriale sulle deroghe al blocco del turn-over del personale -che si terrà nelle prossime settimane – a ridare, forse, un filo di speranza al la Puglia, stretta tra i vincoli del piano di rientro (che si completa alla fine dell’anno) e la «tenaglia» legislativa: vincoli finanziari sulla spesa per il personale (-1,4% sul 2004) e stop della Consulta alle stabilizzazioni del personale.

Una situazione, ha spiegato in Consiglio l’assessore, «che rischia di inficiare tutti gli sforzi effettuati dal nostro sistema per modernizzarsi», ovvero per vincere quella sfida che – pur nelle ristrettezze – la Regione aveva lanciato all’indomani della firma al piano dei tagli nel 2010: giù le spese ospedaliere e assistenza territoriale più forte.

Viste le carenze, il risultato delle compensazioni è visibile, ma a macchia di leopardo.

Il modello, scandisce l’assessore, deve essere «Chronic Care Model», ovvero un modello di cura e presa in carico dei pazienti direttamente a domicilio.

E, dunque, avanti sul «care manager» come sulla telecardiologia e la telediabetologia, da utilizzare a supporto della rete di emergenza/urgenza. I primi risultati, secondo l’assessore, ci sono: dal 2002 al 2011 il tasso dei ricoveri inappropriati è stato abbattuto del 50% e la mobilità passiva dal 2006 al 2011 del 14%.

Nel 2011 sono cresciute del 20% le prestazioni specialistiche ambulatoriali ma «il taglio dei posti letto non ha determinato un depauperamento dei servizi ai cittadini, né una fuga verso altre regioni».

Quanto ai 22 ospedali dismessi, «nessuna struttura è stata chiusa, o sarà chiusa», semmai riconvertita. «L’analisi della rete ospedaliera nel 2010 in Puglia ha evidenziato come l’elevata ospedalizzazione e l’eccessiva disponibilità di posti letto nelle strutture sia indice di inappropriatezza: tra i 20 DRG (raggruppamenti di diagnosi) per cui più frequentemente ci si ricovera in Puglia, 11 – riporta la relazione consegnata dall’assessore ai capigruppo, in vista del confronto di oggi in Aula – sono considerati dal Ministero della Salute ad alto rischio di inappropriatezza se erogati in regime di ricovero».

E ancora: nel 24% dei ricoveri per acuti del 2010 si poteva fare a meno dell’ospedale: circa 195.000 pazienti hanno rappresentato un costo evitabile e, di questi, 139.000 «avrebbero potuto usufruire di prestazioni ambulatoriali, senza il ricorso al posto letto». Di qui l’esigenza di istituire Centri Polifunzionali Territoriali e ambulatori dei medici di base associati, in linea – tra l’altro – con quanto prevede il recente decreto Balduzzi (l’apertura h 24).

Quindi, i risultati in termini finanziari: «Abbiamo ottenuto il contenimento della spesa farmaceutica e dell’acquisto di beni e servizi, facendo ricorso alla centralizzazione e ad una maggiore appropriatezza delle prescrizioni mediche, evitando così inutili sprechi».

Resta aperto il problema dei fornitori ospedalieri, che lamentano di non aver ancora ricevuto un euro dei 731 milioni di euro «sbloccati» dalla Regione perché le Asl onorassero i debiti nei loro confronti.

Dopo le riunioni con i direttori generali e i dirigenti amministrativi, l’assessore rassicura: «stiamo mettendo in campo tutte le iniziative possibili per tutelarli». Infine, il capitolo prevenzione: il modello di de-ospedalizzazione va accompagnato da una diffusione dell’education (alimentare, nei luoghi di lavoro, nelle scuole) e da una battaglia sull’ecocompatibilità delle attività produttive (la valutazione dei danni alla salute cucita a misura per Taranto).

Oggi il confronto in Aula, che si annuncia particolarmente aspro.
Il quadro offerto dall’assessore nella relazione della scorsa settimana, almeno sul piano della comunicazione, non è stato dei più rassicuranti.
E il centrodestra è pronto a sparare ad alzo zero contro la linea, tutta difensiva, assunta dalla Regione, anche dinanzi ai gravi episodi (dal turista morto a Mola di Bari alla partoriente di Manduria che ha girato 4 ospedali) accaduti questa estate.
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Ente irrigazione sciolto ma nessuno trasferisce i suoi compiti alle Regioni

Pubblicato : sabato, 22 settembre 2012

Il 30 settembre scomparirà dopo 65 anni l’Ente Irrigazione. E dal 1° ottobre nessuno garantirà più la manutenzione delle dighe e delle condotte che alimentano gli acquedotti e i consorzi di bonifica. Effetti (perversi) della spending-review: il governo Monti è riuscito a cancellare un ente che da almeno tre decenni veniva definito «inutile», ma non è riuscito a completare il passaggio di consegne alle Regioni.

Il ministero dell’Agricoltura, fino a ieri, non ha risposto alle sollecitazioni inviate per tutta l’estate da Puglia e Basilicata. Il rischio è, insomma, di perdere il controllo delle infrastrutture di adduzione primaria, prima ancora che di abbandonare al proprio destino i 130 dipendenti. All’indomani dell’ultima Finanziaria, che aveva fissato al 30 giugno il termine (poi prorogato) per lo scioglimento dell’Eipli, Puglia e Basilicata avevano trovato l’accordo: le competenze sarebbero passate ad Acqua spa, la società creata dai lucani per gestire la grande adduzione. Poi però anche questo progetto si è arenato, perché pure Acqua spa è caduta sotto i colpi del decreto salva-Italia. E comunque la legge chiedeva di assicurare «adeguata rappresentanza delle competenti amministrazioni dello Stato», cioè il ministero dell’Agricoltura e in subordine quello delle Infrastrutture: ma il contatto con il ministro Mario Catania – che ha in mano il dossier – fino ad ora non c’è stato.

Lo ha fatto presente a Roma il governatore lucano, Vito De Filippo. Ha insistito anche l’assessore regionale pugliese, Fabiano Amati, rinnovando la richiesta di un incontro rimasta finora senza risposta. «Sono preoccupato – dice Amati – perché la legge di soppressione prevede la nullità degli atti assunti dal commissario dopo il 30 settembre. Significa che risulterà impossibile garantire anche la più banale delle manutenzioni». E, a poco più di una settimana dal termine, è impossibile trovare una soluzione visto che il ministro non risponde: «Se dobbiamo risparmiare e razionalizzare – prosegue l’as – sessore ai Lavori pubblici – sarebbe opportuno essere coerenti almeno con i provvedimenti amministrativi». Il nodo, come sempre, sono i soldi. L’Ente Irrigazione ha debiti accertati per almeno 100 milioni di euro, accumulati in decenni di sostanziale sbando: gli agricoltori non pagano l’acqua ai consorzi di bonifica, i consorzi non pagano i servizi dell’Eipli, lo Stato o le Regioni intervenivano di tanto in tanto per tamponare quando la situazione diventava insostenibile.

Ma ora, nel passaggio di competenze, il ministero dell’Agricoltura dovrebbe farsi carico della sua fetta di debiti, versando una trentina di milioni di euro. L’Eipli ha in carico tre schemi idrici (Basento-Bradano, Ofanto e Jonico-Sinni) che comprendono dighe e condotte, la cui proprietà in alcuni casi appartiene ancora allo Stato: è il cuore del sistema di distribuzione delle due regioni, visto che i clienti dell’ente sono (oltre ai consorzi) anche Aqp e Acquedotto Lucano, oltre che l’Ilva di Taranto. La questione è infatti molto più complessa, e riguarda – tra l’altro – anche i meccanismi tariffari, cioè il costo dell’acqua distribuita alle varie categorie (agricoltura, potabile, industria): la Puglia ha commissariato i consorzi di bonifica con l’obiettivo di riprenderne le redini, ma il traguardo appare ancora molto lontano.
[m.s.] da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI -No petrolio conferenza di Venezia: Introna chiede incontro urgente a Clini

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Un incontro urgente, a Roma, per approfondire gli aspetti organizzativi della Conferenza delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo, in programma a Venezia l’8 e 9 novembre.

E’ la richiesta rivolta al ministro dell’Ambiente Corrado Clini dal presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna. Come annunciato, Clini ha aderito alla proposta del presidente dell’Assemblea pugliese di affrontare in un grande convegno internazionale il tema della tutela dei mari da ogni inquinamento, in particolare da idrocarburi.

“Per le intervenute difficoltà della Regione Friuli – fa notare Introna – è Venezia la sede indicata dalla Conferenza plenaria dei presidenti dei Consigli regionali, per la disponibilità del collega presidente Clodovaldo Ruffato”.

Il Veneto, con l’Abruzzo, non a caso ha seguito l’esempio del Consiglio regionale pugliese, approvando una proposta di legge alle Camere, per chiedere il divieto di prospezioni e ricerche di idrocarburi in mare. Dallo stesso ministro Clini, del resto, è venuta di recente l’indicazione di un percorso parlamentare per una legge No petrolio, in Adriatico, Ionio e Tirreno, bloccando così l’iter di qualsiasi autorizzazione richiesta dalle aziende petrolifere.

E il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha sensibilizzato i segretari nazionali dei partiti, segnalando l’esigenza di un’iniziativa parlamentare in tal senso. Importante, in questa direzione, l’ordine del giorno approvato all’unanimità dai presidenti dei Consigli regionali italiani, con l’invito a tutte le Giunte regionali “ad opporsi con ogni atto alle decisioni del governo nazionale che autorizzino prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qualsiasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi”.

L’incontro richiesto al ministro Clini, aggiunge il presiedente Introna, servirà anche a concordare le modalità di partecipazione alla Conferenza di Venezia delle nazioni transadriatiche, Croazia, Albania, Montenegro e Grecia, “per allargare a tutti i Paesi del bacino la battaglia a difesa della salute del mare e della sua determinante e articolata economia”.
da Teleradioerre

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BARI – Hospice c/o ospedale di Monte Sant’Angelo: interrogazione di Gatta

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Quali sono le reali intenzioni dell’Amministrazione regionale per l’assistenza sanitaria a Monte Sant’Angelo?

Quali sono i tempi di realizzazione e le attività che si intendono porre in essere per garantire una adeguata assistenza sanitaria ai cittadini ed ai turisti che vivono e visitano Monte Sant’Angelo ?

Sono i due quesiti posti dal consigliere regionale del PdL Giandiego Gatta in un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta Regionale Nicola Vendola e all’Assessore alla Salute Ettore Attolini.

Gatta ricorda che tra le promesse di questa Amministrazione regionale era prevista per il Gargano l’attivazione, presso l’ex Ospedale di Monte Sant’Angelo, di un “Hospice”, atteso che tra popolazione residente e flussi turistici religiosi e culturali (Monte Sant’Angelo con la Basilica Celeste di S. Michele Arcangelo è ormai Patrimonio Mondiale dell’UNESCO), si raggiungono presenze molto rilevanti, dell’ordine di circa un milione di unità all’anno.

E’ assolutamente necessario – scrive il consigliere regionale PdL – attivare in sostituzione dell’ex ospedale civile di Monte Sant’Angelo un presidio che possa assicurare una assistenza sanitaria adeguata ad una cittadina rientrante nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Di qui l’interrogazione specificata.
da Teleradioerre

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«Il digitale non si vede» – La Puglia alza la voce

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

La telenovela del digitale terrestre continua a far disperare. Un passaggio, quello iniziato in Puglia il 18 maggio e terminato (solo sulla carta) il 5 giugno, che sta creando un vero e proprio allarme sociale se si considera che il presidente del Corecom Puglia Felice Blasi ha denunciato più volte «un deficit democratico» al danno dei pugliesi «per la mancanza di informazione». Alla Gazzetta, ininterrottamente, continuano a giungere lettere di protesta di cittadini che denunciano una «situazione esasperante».

Ma realmente cosa accade? La risposta, giorni addietro, è stata fornita proprio dal presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna: «Assenze di segnale, canali introvabili, confusione delle frequenze, problemi di sintonizzazione, disturbi e interferenze di ogni genere». Insomma il caos più totale. E all’orizzonte non sembrano intravedersi schiarite, fanno sapere i bene informati. Però, di tutto questo, al Ministero dello Sviluppo economico, sembra interessare molto poco se si considera che proprio Introna a fine agosto aveva chiesto un intervento direttamente del titolare del dicastero Corrado Passera che al momento sembra non aver risposto.

Introna, però, rilancia la richiesta auspicando «una Conferenza nazionale sul digitale “che non va” e un incontro col Ministro dello sviluppo economico per un’azione concertata, dal momento che continuano le segnalazioni di disservizi». Addirittura Introna, si è appellato alla «affidabilità e alla “costanza” dell’era analogica» nella riunione plenaria di ieri, a Roma, della Conferenza dei Consigli regionali e delle province autonome. A rafforzare tale richiesta di «soluzione delle problematiche» una nota congiunta di Introna e del presidente del Corecom Puglia Felice Blasi al ministero dello Sviluppo economico, al Dipartimento per le Comunicazioni e all’Ispettorato territoriale Puglia e Basilicata in cui si ribadisce «l’esigenza di intensificare l’impegno delle strutture tecniche, per verifiche e controlli sul territorio».

«Stiamo verificando le segnalazioni e chiediamo alla Rai di andare a verificare tutti i problemi che si verificano. Continuiamo a monitorare le situazioni e siamo in attesa di ricevere una relazione dettagliata sulla situazione in Puglia », ha dichiarato alla Gazzetta Eva Spina, dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico. Intanto, oggi, tanto la Rai quanto Mediaset sono state convocate a Bari negli uffici del Corecom, per fare il punto sulle disfunzioni e fornire chiarimenti. I cittadini attendono.
GIUSEPPE DIMICCOLI da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Regione Puglia, credito d’imposta per chi assume lavoratori svantaggiati

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Il bando destinato a imprese, lavoratori autonomi, Onlus e Ong

‘Credito di imposta per l’occupazione dei lavoratori svantaggiati nelle regioni del Mezzogiorno’. Questo il titolo bando presentato dall’assessore al Welfare della Regione Puglia, Elena Gentile, ieri nel Padiglione 152 della Regione Puglia alla Fiera del Levante, destinato a imprese, lavoratori autonomi, Onlus e Ong che impieghino lavoratori svantaggiati (disoccupati da 6 mesi, privi di diploma, superiori a 50anni, donne del settore industria e servizi e extracomunitari). Meno tasse, dunque, per tutte le aziende che assumono personale delle categorie svantaggiate.

Con questo bando la Regione Puglia intende agevolare l’occupazione stabile mediante la concessione di un credito di imposta per l’assunzione nelle regioni del Mezzogiorno dei lavoratori svantaggiati nella misura del 50% dei costi salariali sostenuti dal datore di lavoro nei dodici mesi successivi all’assunzione o nei 24 mesi successivi, in caso di lavoratore molto svantaggiato. “Politiche sociali e politiche attive per il lavoro: un mix intelligente per offrire opportunità soprattutto a quella platea di soggetti svantaggiati che troppe volte rimangono indietro o ai margini del circuito economico – ha detto l’assessore Elena Gentile – un bando che nasce con i migliori auspici: andiamo a favorire chi ha già avviato percorsi di assunzione rivolti a chi vive in condizioni di svantaggio: donne con figli, disoccupati, over 50, persone con bassa scolarizzazione. Le aziende potranno godere di questa grande opportunità. E’ inoltre nostra intenzione allungare il periodo di interesse fino a maggio del 2013 per favorire rinnovate possibilità di lavoro e nuova occupazione”.

I beneficiari dell’intervento sono tutti i soggetti che, nel periodo compreso tra il 14 maggio 2011 e il 1 giugno 2012, in qualità di datori di lavoro, in base alla vigente normativa, abbiano incrementato il numero di lavoratori a tempo indeterminato.
Il bando è stato realizzato in attuazione di quanto previsto dalla Legge n. 106 del 12.07.2011 (che ha convertito in Legge il D.L. n. 70 del 2011 – cosiddetto ‘Decreto Sviluppo’) e dal Decreto Interministeriale del 24 maggio 2012.
da Spazio Sociale

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BARI – ‘La notte in Rosa’ per ricordare le 84 donne uccise in Italia

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

La ‘mostra’ di scarpe per ricordare il tema del femminicidio

“Abbiamo voluto ricordare con 84 paia di scarpe le 84 donne uccise da gennaio ad oggi in Italia. Non sono solo delitti, è femminicidio”. Così le organizzatrici de ‘La notte in rosa 2012, Talenti e idee delle donne’ hanno voluto ricordare anche a Foggia la strage silenziosa che ogni anno ha come vittime le donne che cadono sotto i colpi della violenza cieca di uomini, mariti, compagni, persecutori. E sabato sera, in piazza Oberdan, le 84 paia di scarpe erano posizionate a terra per sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza sulle donne, sul “femminicidio” come viene definito anche dalal Regione Puglia, promotrice dell’iniziativa in collaborazione con il Comune di Foggia.

‘La notte in rosa 2012, Talenti e idee delle donne’, dunque, aveva l’obiettivo di promuovere il tema delle pari opportunità. Ma soprattutto di mettere in evidenza l’arte, la creatività, la bellezza, l’energia e la passione delle donne. Le loro idee, la loro fantasia, le loro peculiarità. Con un’attenzione particolare, appunto, rivolta al tema della violenza sulle donne.

L’iniziativa, quindi, si è articolata attraverso laboratori didattici, mostre e ‘Titoliamo le strade alle grandi donne’, una iniziativa diretta a riconoscere il valore di alcune donne che hanno inciso sulla storia del nostro territorio.
Una sezione è stata dedicata a ‘Donne a regola d’arte’ con una mostra fotografica e di pittura, poi ‘Le mani, il cuore, la materia’ con un’esposizione di manufatti di donne artigliane, ‘80 paia di scarpe’ e le riflessioni sul lungo e inarrestabile fenomeno del femminicidio.
(la foto è tratta dal profilo facebook de La Notte in Rosa)
da Spazio Sociale

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BARI – Dentamaro: «Sulle Province non si torna più indietro»

Pubblicato : venerdì, 21 settembre 2012

Primo passo concreto per l’istituzione della Città metropolitana di Bari. Lunedì, convocata dal presidente Francesco Schittulli, si insedierà la conferenza metropolitana, organo provvisorio composto dai sindaci della provincia, chiamato a disciplinare il percorso di riforma.

La decisione è maturata ieri nel corso del comitato dell’Unione delle province pugliesi. Il presidente dell’Upi Schittulli e gli altri presidenti delle province hanno chiesto un incontro con l’assessore regionale agli enti locali, Marida Dentamaro. Un incontro non inquadrato nella cornice istituzionale della Cabina di regia, organo che l’Upi non considera legittimato a elaborare la proposta sul riordino.

I vertici delle Province, in maggioranza di centrodestra – quattro su sei – hanno sempre chiesto l’insediamento del Consiglio delle autonomie locali (Cal) come luogo appropriato per definire la proposta di accorpamento. La conferenza metropolitana dovrà preparare e approvare lo statuto provvisorio della Città metropolitana entro il 1° novembre del 2013. La nuova istituzione, in base alla tabella di marcia fissata dal governo Monti, dovrà essere avviata il 1° gennaio 2014 contestualmente alla soppressione della Provincia.

«Ben venga una proposta unitaria, ma se ciò non dovesse accadere la Regione non presenterà una sua ipotesi di riordino al governo. Sarà la conferenza unificata Stato Regioni a pronunciarsi». L’assessore regionale al federalismo e agli enti locali, Marida Dentamaro, manda un messaggio chiaro ai vertici dell’Upi pugliese: «La Regione è super partes – sottolinea a “La Gazzetta” -, ci teniamo a favorire il dialogo tra istituzioni e soprattutto a far maturare la consapevolezza della riforma tra i cittadini, ma non a scontrarci sulle ipotesi di riordino. Nessun braccio di ferro, quindi. È scritto tutto nella legge».

Assessore, la riduzione delle Province pugliesi sta provocando tormenti tra i politici.

C’è chi sostiene: «salviamo la Bat». Qual è la sua posizione? Attardarsi è sterile e fuorviante. Indietro non si torna. Sento che qualcuno vorrebbe tentare nuovi accorpamenti di comuni per raggiungere un territorio di almeno 2500 chilometri quadrati, come impongono la legge e la deliberazione del Consiglio dei ministri. È assurdo.

È sufficiente leggere il «manuale delle istruzioni» sul sito di palazzo Chigi per capire che così non si va da nessuna parte. I requisiti minimi, superficie e popolazione di almeno 350mila abitanti residenti, dovevano essere presenti al momento della delibera, cioè il 20 luglio scorso. La riforma c’è e va attuata, in modo ordinato e rigoroso. Il resto è perdita di tempo.

Molti esponenti dei partiti del Nord barese, anche qualche parlamentare, non la pensa così.

Vorrebbero lo scontro col governo, magari di fronte alla Corte costituzionale. E poi accorparsi alla provincia di Foggia sembra una sconfitta del prestigio politico… Ogni Comune dovrà scegliere la sua strada, in modo razionale e serio.

Ci sarà chi propenderà per Foggia; se ne prenderà atto serenamente.

Ma c’è un’altra carta che le comunità potranno giocarsi, la Città metropolitana, sulla quale il dibattito ancora langue.

Mi fa piacere che il presidente Schittulli abbia deciso di convocare la conferenza metropolitana. Così finalmente si potrà dialogare e confrontarsi sui contenuti della riforma e non su questioni di potere o prestigio personale.

La Città metropolitana è una grande occasione per tutti i Comuni che decideranno di farne parte. La nuova istituzione sarà ben più importante delle Province. È sufficiente leggere i documenti e l’elenco delle funzioni attribuite dal Parlamento. Avrà più poteri e più risorse finanziarie.

Schittulli, rivolgendosi alla Regione, ha chiesto un coordinamento forte.

E però l’Upi ha sempre sollecitato il Consiglio delle autonomie. Perché, malgrado la legge del 2006, non l’avete insediato? Per un motivo semplice: è costoso e tutto sommato non strategico. Dal 2006 è passato un secolo. Se non ci fosse stato il rischio di fallimento finanziario dell’Italia, la riforma delle Province, chiesta esplicitamente dai nostri amici europei, non sarebbe stata mai avviata.

Infatti, il titolo del decreto numero 95 è proprio «revisione della spesa», la spending review nel messaggio dei media, una scelta che rivela l’urgenza del riordino sia per risparmiare sui costi sia per migliorare i servizi ai cittadini. Il nostro dovere è preoccuparci di questo e della crescita e non dei posti della politica.

La Cabina di regia, istituita con legge per attuare un obiettivo della riforma costituzionale del Titolo V, ha dignità e rappresentatività. Mi dispiace che i vertici dell’Upi e dell’Anci non la pensino così. La stessa norma del governo prevede che possa esserci un altro organo a discutere l’ipotesi di riordino.

Quando gli assetti cambiano c’è chi vince e c’è chi perde.

Le Province sembravano piccole signorie. Adesso diventeranno enti di secondo livello, con meno potere e meno prestigio.

Ma c’è chi pensa a una possibile resurrezione quanto i tecnici del governo torneranno a casa E sbagliano.

La riforma ha tempi stretti. Entro l’anno avremo il riordino con l’ultimo decreto. Ma anche dopo le cose procederanno. Sento che qualcuno vorrebbe salvare la Bat, sento che altri vorrebbero Province di nuova istituzione.

Forse non si sono ancora resi conto delle condizioni del nostro Paese e delle scelte cheMonti ha dovuto fare e degli impegni che ha dovuto assumere per ridare credibilità all’Italia. Dobbiamo convincerci che bisogna lavorare per il futuro. Quanto prima avverrà meglio sarà per tutti.

TONIO TONDO da La Gazzetta del Mezzogiorno

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ROMA – Tutti i Consigli regionali contro le trivelle: odg dei presidenti a Roma

Pubblicato : giovedì, 20 settembre 2012

La battaglia della Puglia contro le trivelle in mare vede ora alleate tutte le venti Regioni. Già ad agosto, il Veneto aveva adottato una proposta di legge alle Camere per il divieto dello sfruttamento del mare a scopi petroliferi.

L’iniziativa legislativa segue il modello di quella avanzata dal Consiglio regionale pugliese all’unanimità fin dal luglio 2011, con la richiesta al Parlamento di approvare una legge nazionale no petrolio.

Oggi, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome ha adottato un ordine del giorno “secco e preciso sul bersaglio”, rende noto “con soddisfazione” il presidente del Consiglio pugliese, Onofrio Introna, alla cui iniziativa si deve il documento unanime dell’organismo che riunisce i vertici di tutti i parlamenti regionali. Condiviso nella plenaria della Conferenza, a Roma, l’odg “impegna i presidenti, le Giunte regionali e gli assessori all’ambiente ad opporsi con ogni atto necessario alle decisioni del governo nazionale che autorizzano prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qualsiasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi in Adriatico e nello Ionio”. I presidenti dei Consigli convengono inoltre “sull’organizzazione di una Conferenza di tutte Regioni adriatiche e ioniche, italiane e non, da tenersi a Venezia l’ 8 e 9 novembre, con la partecipazione, già confermata, del ministro per l’ambiente Corrado Clini”.

“L’obiettivo è il divieto assoluto di perforare i nostri mari – ricorda Introna – per metterli in sicurezza da ogni rischio di inquinamento, che sarebbe fatale per un’economia fiorente come quella turistica e marinara”.

Veneto e Puglia inviato proposte di legge al Parlamento, l’Abruzzo seguirà presto l’esempio. ” L’Adriatico è poco più di uno stagno, il Mediterraneo poco più di un lago – osserva il presidente del Consiglio regionale pugliese – non voglio nemmeno pensare a un disastro ambientale come quello del Golfo del Messico, che ridurrebbe milioni di europei in condizioni invivibili. E vogliamo estendere le norme che vietano ricerche e prelievo di idrocarburi nei mari a tutte le regioni che si affacciano sull’Adriatico, sullo Ionio, su tutte le acque del Mediterraneo europee. Per questo, inviteremo a Venezia, l’8 e il 9 novembre, delegazioni di Paesi adriatici: Croazia, Montenegro, Albania, Grecia”.

Nella parte narrativa che anticipa il dispositivo con le indicazioni “operative”, l’ordine del giorno della Conferenza dei presidenti fa proprie e rafforza oggettivamente tutte le considerazioni sostenute dalle componenti istituzionali, politiche e sociali della Puglia e portate avanti dal Consiglio regionale, con il concorso senza distinzioni di tutte le forze politiche e delle associazioni che si riconoscono in un ampio movimento ambientalista contro il petrolio e per il mare pulito.
da Teleradioerre

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BARI – Statale 16: approvata la mozione sul raddoppio della Foggia-San Severo

Pubblicato : giovedì, 20 settembre 2012

“Mettere in sicurezza il tratto di strada teatro di numerosi sinistri mortali”.

Il consiglio regionale della Puglia ha approvato anche la mozione per la realizzazione dell’invaso a valle della diga di Occhito

La Statale 16

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità due mozioni, su proposta del capogruppo de ‘La Puglia prima di tutto’, Francesco Damone.

Con la prima l’assemblea ha chiesto al governo regionale di “intraprendere ed intensificare ogni iniziativa diretta a garantire nei tempi più rapidi la realizzazione dell’invaso a valle della diga di Occhito.

L’opera, prevista già dalla disciolta Cassa del Mezzogiorno, consentirà lo svuotamento dell’invaso al fine di eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria senza interrompere l’erogazione di acqua potabile.

Servirà poi ad aumentare il livello di sicurezza dei territori circostanti in caso di eccezionali eventi piovosi.

Con la seconda mozione si impegna “la Regione ad intercedere presso il Governo nazionale affinché inserisca quanto prima il raddoppio della Foggia-San Severo della Statale 16 tra le opere infrastrutturali strategiche ed urgenti e ad adoperarsi per reperire i finanziamenti necessari e, quindi, ad avviare insieme con l’Anas l’iter di progettazione ed appalto dei lavori di raddoppio affinché quel tratto di strada sia messo in sicurezza e smetta di essere teatro di incidenti stradali mortali quasi quotidiani”.

“Fermare le stragi annunciate che hanno portato alla terribile definizione di ‘statale della morte’ di quel tratto” ha commentato Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia. “Nove morti e circa 40 feriti in una sola settimana meritano risposte immediate e non sono più tollerabili ritardi e tentennamenti” prosegue.

Resta in piedi l’idea di deviare il traffico dei mezzi pesanti in autostrada caricando le spese del pedaggio sulle casse della Regione Puglia.
da Foggiatoday

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BARI – Passeggeri in calo a Brindisi e Bari, Pugliese: “Puntare sul Gino Lisa”

Pubblicato : martedì, 18 settembre 2012

Il dato si riferisce al mese di agosto. L’amministratore unico di Adp, Domenico Di Paola, ha annunciato una revisione degli investimenti, senza però includere Foggia e Grottaglie

Aeroporto di Foggia

Il calo dei passeggeri registrato nel mese di agosto da Aeroporti di Puglia, -0,3% a Bari e -1,4% a Brindisi rispetto al 2011 – in tutto 4mila unità in meno – torna a far parlare il segretario della Uil regionale, Aldo Pugliese, che si dice sorpreso di come “l’amministratore unico, nell’annunciare una revisione degli investimenti, si sia dimenticato ancora una volta che gli aeroporti gestiti da AdP siano quattro e non due”.

Nei piani per il prossimo futuro non vi sarebbe traccia di Grottaglie e di Foggia (PROGETTO ALLUNGAMENTO PISTA). “Se l’obiettivo è incrementare il flusso di passeggeri, ignorare con testardaggine lo scalo dauno e quello ionico non è certo una scelta logica e conseguente” afferma Pugliese.

Per il segretario della Uil, “lo scalo foggiano rappresenta un punto di riferimento non solo della seconda provincia più estesa della penisola, ma anche della Basilicata settentrionale e del Molise. Uno scalo, peraltro, con enormi potenzialità grazie agli afflussi del turismo religioso ed imprenditoriale”.

AEROPORTI DI PUGLIA: SCHEDA DELLO SCALO FOGGIANO

Scalo regionale a vocazione turistica, l’aeroporto di Foggia, strategicamente inserito in un articolato sistema viario e ferroviario, dispone di un’aerostazione completamente riqualificata, sia da un punto di vista architettonico che funzionale, in grado di garantire buoni standard di servizio.

L’aeroporto di Foggia si colloca al servizio di un bacino di traffico dal forte potenziale, in cui spicca la presenza di importanti insediamenti industriali, anche nella vicina Basilicata. L’industria delle vacanze – del Gargano e delle Tremiti, paradisi turistici di grande appeal soprattutto tra quanti provengono dal nord Europa – e il turismo religioso possono costituire i presupposti ideali, unitamente alla vivacità economica del territorio per un duraturo rilancio dello scalo.

Anche sul piano delle infrastrutture di volo – pista, piazzale sosta aeromobili, via di rullaggio -, lo scalo dauno, a conclusione di importanti lavori di potenziamento, può assicurare la piena operatività di aeromobili di media capacità (Bae 146, Dornier, Saab 2000) il cui utilizzo più rivelarsi vincente per lo sviluppo ed il consolidamento del traffico commerciale di linea e charter.
da Foggiatoday

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Bari – Ricostruzione post sisma provincia FG: licenziato DDL

Pubblicato : martedì, 18 settembre 2012

UNANIMITA’ in Consiglio regionale per il disegno di legge “Prosecuzione della ricostruzione post sisma 2002 nell’area della provincia di Foggia”. Il provvedimento è stato approvato con alcuni emendamenti presentati dall’assessore alla Protezione civileFabiano Amati e subemendamenti di Rocco Palese e Leonardo Di Gioia(PdL) e di Arcangelo Sannicandro (SEL).

Il ddl conferma ai Comuni interessati la titolarità nell’attuazione delle attività già poste in essere per la realizzazione dei piani di ricostruzione post sisma sulla base dei finanziamenti assegnati dal Commissario delegato. Per la prosecuzione di queste attività gli stessi Comuni si avvalgono, dall’1 ottobre 2012 al 31 dicembre 2012, di personale esterno specificatamente contrattualizzato a tempo determinato alla data del 30 aprile 2012. Questo personale esterno potrà essere utilizzato anche da due o più comuni convenzionati tra loro. La Regione assegna ai Comuni interessati le relative risorse finanziarie in base alle disponibilità in bilancio. Viene prevista la possibilità, in caso di necessità, di avvalersi del personale già impiegato presso la Struttura commissariale “al fine di garantire il raccordo e le continuità con la precedente gestione”. Il ddl prevede uno stanziamento di 250 mila euro per la copertura dei relativi oneri finanziari.

Qualche perplessità in ordine a eventuali problemi di costituzionalità delle legge che potrebbe invadere le competenze statali in materia, è stata espressa dai consiglieri Giuseppe Lonigro (SEL) e Giacomo Gatta (PdL). In tale ipotesi – ha detto quest’ultimo –, il provvedimento si porrebbe come atto politico per indurre il Governo nazionale ad adempiere in merito.

Il consigliere regionale del Pdl Giandiego Gatta (Ph: A.Del Vecchio-STATO@)

De Leonardis: “Dalla parte dei Comuni del Subappennino colpiti dal sisma 2002”. “L’approvazione nell’aula consiliare della legge finalizzata a sostenere economicamente i comuni del Subappennino dauno nella prosecuzione dei lavori avviati dopo il sisma del 2002, rappresenta un significativo successo per il nostro territorio, alla luce della mancata proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre prossimo da parte del Governo Monti”.Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, in prima linea tra i consiglieri della provincia di Foggia che si sono battuti per la definitiva approvazione di un disegno di legge sentito come doveroso e necessario “per non vanificare e disperdere quanto fatto e faticosamente avviato in anni difficili e per non penalizzare ulteriormente una terra già pesantemente colpita”, esprime la sua soddisfazione per il risultato raggiunto oggi in Consiglio regionale.

“Adesso le risorse destinate dalla legge al completamento dei lavori, nonostante le pesanti ristrettezze di bilancio, potranno garantire il rispetto degli impegni verso comunità bisognose di maggiore attenzione e considerazione, e di aiutare in maniera consistente i comuni, i cui bilanci sono ridotti ormai al lumicino e che da soli non potrebbero certo continuare a sostenere una ricostruzione gravosa ma necessaria”, la sua conclusione.

Damone e Di Gioia, soddisfazione per la legge ricostruzione post-sisma in Capitanata. I consiglieri regionali de La Puglia prima di tutto Francesco Damone e del PdL Leonardo Di Gioiahanno diffuso la seguente nota: “Costituisce una bella e significativa pagina di questa legislatura regionale, che abbiamo scritto tutti insieme a seguito di una approfondita concertazione con le Amministrazioni interessate, l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della migliore legge possibile di sostegno alle popolazioni ed ai territori colpiti dal terremoto che devastò ampie aree della Capitanata”.

“Tutto quel che si poteva fare a loro favore nell’ambito delle competenze regionali è inserito in un quadro normativo che dà certezze giuridiche, stimoli e strumenti preziosi perché le comunità in questione, nella loro autonomia, possano portare a compimento l’opera di ricostruzione. Non si può a tal riguardo non apprezzare l’azione dell’assessore Amati, che ha anche accolto gli emendamenti migliorativi che abbiamo presentato, tra cui quello che finanzia l’attività dei tecnici impegnati nella definizione e nella realizzazione dei progetti, garantendo anche così la felice conclusione di una tropo lunga odissea. Altrettanto determinante l’impegno convinto e fattivo dei presidenti Vendola Palesee dell’assessore Pelillo.”

da Stato Quotidiano

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Fornitori Asl non pagati, Regione Puglia è corsa ai ripari

Pubblicato : martedì, 18 settembre 2012

BARI - Corre ai ripari la Regione dopo le proteste dei fornitori sanitari, che lamentano di non aver ancora ricevuto un euro dei 731 milioni sbloccati a favore delle Asl in due tranche a giugno e agosto (la terza è prevista ad ottobre). Ieri l’assessore Ettore Attolini ha allertato tutti i direttori generali, iniziando il tour di incontri dal manager di Bari Mimmo Colasanto, per proseguire nei prossimi giorni con le Asl di Foggia e Lecce.

Mentre giovedì prossimo terrà una riunione con tutti i direttori amministrativi e i responsabili dell’area contabilità delle sei Asl, nella speranza di accelerare le procedure.

Possono, dunque, tirare un sospiro di sollievo le imprese creditrici nei confronti delle Asl, che tramite il presidente dell’Aforp Beppe Marchitelli avevano denunciato lo stallo dei pagamenti da parte delle aziende sanitarie nonostante le due delibere, varate nel 2011 e 2012 dalla giunta Vendola, con cui sono stati stanziati i 731 milioni per far fronte ai debiti del sistema sanitario, ormai giunti a quota 2 miliardi. Le relative transazioni, che prevedono la rinuncia da parte delle aziende agli interessi maturati e una quota del 2,5% sul fatturato scaduto, sarebbero partite a singhiozzo.

«Abbiamo convenuto coi manager Asl che il problema c’è – dice Attolini – e riguarda soprattutto le piccole imprese, mentre con le grandi aziende sono stati già raggiunti accordi. I problemi maggiori si concentrano in tre Asl e sono dovuti in gran parte alla storica carenza di personale, che com’è noto non riguarda solo il comparto ospedaliero ma anche l’area amministrativa. Ho sollecitato formalmente Colasanto – dice l’assessore – a dare priorità massima alla soluzione del problema nell’Asl di Bari, destinando altre risorse e personale, ma chiederò uguale impegno anche a Lecce e Foggia. Entro l’anno dobbiamo accorciare i tempi di pagamento».

Dal centrodestra, intanto, sparano ad alzo zero. «Basta, adesso intervenga il governo nazionale. Lo chiederò in una interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al ministro Balduzzi – annuncia Luigi D’Ambrosio Lettieri, senatore Pdl – ci troviamo di fronte al rischio di un danno erariale, occupazionale, ma anche sociale. È la ciliegina sulla torta di una lunga, interminabile serie di sprechi, disservizi e ambiguità amministrative, che si traducono in una inedita pressione fiscale sui cittadini. Le Asl, ormai, si muovono come zone franche». «Mentre passa il tempo ad esaltare il fantasma del “miracolo Puglia”, Vendola – attacca Massimo Cassano, vicecapogruppo Pdl alla Regione – sta mettendo in ginocchio le piccole e medie imprese. La confusione regna sovrana, al fianco di negligenze ed inefficienze amministrative delle Asl: i responsabili di questo ennesimo colpo alla sanità pugliese, non solo dovrebbero essere identificati, ma subito mandati a casa».

«È arrivata l’ulteriore prova – attacca Pietro Lospinuso (Pdl) – di quanto valga il costosissimo management d’origine politicamente controllata di cui si avvale Vendola nelle Asl». «Non si può parlare di rilancio di economia e occupazione – dice Peppino Longo (Udc) – senza che seguano i fatti. E fino ad ora i fatti parlano di una sanità indebitata, di aziende in grossa difficoltà e di cittadini pugliesi costretti a pagare pesanti tasse».
A Rocco Palese, capogruppo Pdl, il compito di elencare le tante questioni su cui l’assessore, tra oggi e domani, è chiamato a relazionare in consiglio regionale. «La situazione è disastrosa per la totale assenza di un modello organizzativo, all’insegna di tagli e chiusure dei servizi ai cittadini e conferma degli sprechi».

BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Petrolio, Introna: siamo tutti contro trivelle

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

‘Bene la condivisione, bene l´unità di intenti nella battaglia a difesa del nostro mare dal petrolio, ma la Puglia deve continuare a parlare con una sola voce: quella del buon senso’.

Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, rivolge un appello alla ‘uniformità di toni tra le forze politiche’. ‘Apprezzo da sempre – afferma – la linea comune che centrodestra, centro e centrosinistra stanno sostenendo e mi compiaccio che tutti abbiano sposato la causa ´no trivelle´, ma sarebbe auspicabile affrontare senza eccessi di animosità una sfida che si annuncia lunga e difficile.

E senza cercare di scavalcarsi a vicenda su posizioni radicali’. ‘Abbiamo ottenuto dal ministro Clini un´indicazione importante – continua Introna – quella di un percorso legislativo da seguire perchè venga messa al bando ogni attività di ricerca e prelievo di idrocarburi in mare. Sarebbe il caso di convergere tutti verso questo obiettivo concreto e fermare in tal modo l´iter delle autorizzazioni’.

Sulla linea indicata dal ministro si è già mosso il presidente della Regione Puglia Vendola, con la nota inviata ai segretari nazionali dei partiti, per un´iniziativa parlamentare condivisa. Intanto Introna punta ad estendere il fronte istituzionale. ‘Ho già chiesto – annuncia – di iscrivere l´argomento all´ordine del giorno della Conferenza plenaria dei presidenti dei Consigli regionali, a Roma, giovedì 20 settembre. Chiederò che tutte le Regioni italiane assumano un indirizzo comune, seguendo Puglia e Veneto nell´adozione di una proposta di legge da inviare a Camera e Senato perchè il divieto dello sfruttamento dei mari della penisola per la coltivazione di idrocarburi possa diventare norma nazionale’. E´ importante, peraltro, che il Parlamento ‘venga sollecitato ad adottare la legge prima dello scioglimento delle Camere nel 2013 e prima che molte trivelle possano entrare malauguratamente in funzione’.

Introna ha inoltre sollecitato il collega presidente del Consiglio regionale del Friuli, Maurizio Franz, a confermare la disponibilità ad ospitare a Trieste la Conferenza internazionale sul mare, il prossimo 9 novembre. ‘Sarà così possibile avviare, d´intesa con il ministro dell´Ambiente Corrado Clini, – sottolinea Introna – l´organizzazione dell´appuntamento che riunirà tutte le Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo, ‘per affrontare le tematiche comuni della tutela dei mari da ogni inquinamento’.
da (ANSA).it

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BARI -«Trivelle alla Tremiti» – Il Pd alza il tiro contro Clini

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

Una «doccia fredda» per i pugliesi la risposta del ministro dell’Ambiente Corrado Clini sull’impossibilità per il governo di impedire le trivellazioni al largo delle Tremiti a meno che non venga modificata la normativa nazionale.
Ad insorgere è innanzitutto il Pd, il cui capogruppo alla Regione Antonio Decaro ricorda che «esiste già un disegno di legge, presentato quasi un anno fa dai senatori del Pd, che intende non solo vietare nuove ricerche di idrocarburi, ma anche stabilire per legge il coinvolgimento di Regioni e Enti locali nelle procedure autorizzative, cosa che adesso non è neppure lontanamente pensabile».

Senza contare che alle Camere è stata già inoltrata la proposta di legge sul divieto di prospezione «presentata dal consiglio regionale della Puglia». Di qui l’attesa sia per la conferenza delle regioni dell’Adriatico, che si dovrebbe tenere a Trieste, sia per una mobilitazione dei parlamentari «di ogni schieramento politico».

Una mobilitazione, in realtà, già annunciata da tutti i partiti ma che sta già provoncando qualche tensione a livello locale. Il deputato Udc Angelo Cera, dopo le tensioni conclamate tra i centristi e il governo Vendola, attacca a muso il presidente della Regione per l’iniziativa tenuta con lo stesso Clini nei giorni scorsi. «Ha mortificato tutte le istituzioni del Gargano – dice – pur sapendo gli impegni del ministro a Taranto, ha preferito scippare ai sindaci l’opportunità di un confronto serio e costruttivo sulla questione. Vendola non ha perso occasione per fare un gravissimo sgarbo politico-istituzionale non solo all’Udc, ma a tutti i sindaci del territorio interessato dalle ricerche petrolifere a largo delle coste. Grazie al Ministro Clini (che ha promesso di incontrare i sindaci dell’area, ndr) però, avremo occasione di ridare dignità al ruolo dei sindaci e alla cittadinanza tutta che merita coerenza e serietà. Vendola ha detto che il parlamento lavora con sciatteria. Bene, mi sento sereno nell’invitare il governatore – dice Cera – ad occuparsi della sciatteria che regna nel suo consiglio regionale».

Sempre dal Pd, è invece Michele Bordo ad incalzare il governo proponendo «una mozione parlamentare per bloccare le indagini geosismiche per la ricerca del petrolio in Adriatico e una proposta di legge che vieti questo tipo di attività industriale nel mare su cui si affacciano centinaia di comunità che vogliono vivere senza l’incubo di un disastro ambientale e prosperare investendo le proprie energie e risorse in attività economiche sostenibili e compatibili con questo ecosistema».
Come il ministro predecessore, Prestigiacomo, Clini invoca «il notarile rispetto della legge che svilisce la funzione anche politica di un ministro, il quale, invece, prima di rilasciare un’autorizzazione come quella data per le trivellazioni al largo delle Tremiti, dovrebbe compiere valutazioni di ordine sociale e territoriale, non solo tecnico-legislative. Cercare ed estrarre petrolio dal fondo dell’Adriatico è un gravissimo errore di politica ambientale e industriale, perché se ne ricaverebbe materia prima di scarsa qualità e in quantità modesta a fronte dell’enorme danno verso il turismo sostenibile». Per questo, «la decisione del Ministro Clini di convocare una conferenza internazionale dei Paesi dell’Adriatico è insufficiente – continua Bordo – se non sarà accompagnata dalla sospensione immediata delle attività di ricerca – conclude Bordo – E sarà proprio la richiesta al Governo di sospendere l’autorizzazione rilasciata l’obiettivo della mozione che presenterò a giorni in Parlamento insieme con la proposta di legge che punta al divieto assoluto di svolgere tali attività in Adriatico, perché è questo che chiedono e pretendono decine di migliaia di cittadini e le loro rappresentanze istituzionali».
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Bari/Foggia – Dotazioni organiche in Puglia, TAR accoglie istanze 27 docenti

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

Manifestazione di protesta dei precari della scuola (archivio)

“(…) ritenuto sussistere il danno grave ed irreparabile per l’incidenza che la ripartizione dei posti de quibus su base provinciale ha sulle aspettative di stabile occupazione dei ricorrenti” la II^ sezione del Tar Puglia ha accolto l’istanza di 27 privati contro l’Ufficio Scolastico Regionale per Puglia e il Ministero dell’Istruzione (costituitisi in giudizio) per l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia – di un provvedimento del 5.04.2012, conosciuto dai ricorrenti il 30.05.2012, relativo alle Dotazioni organiche del personale docente della scuola primaria e dei docenti di sostegno di ogni ordine e grado, a.s.2012/13, nella parte in cui, per quanto riguarda i posti di sostegno, aveva confermato la attuale ripartizione a livello provinciale, ossia con l’assegnazione del seguente numero di posti: Bari 2.297; Brindisi 634; Foggia 1.341; Lecce 996; Taranto 801, per un totale regionale di 6.069.

Relatore nella camera di consiglio del giorno 13 settembre 2012 la dott.ssa Giacinta Serlenga.

Vista la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente, “-considerato che l’atto impugnato sembrerebbe adottato senza alcuna preliminare considerazione della realtà concreta e in assenza della preventiva audizione degli enti istituzionali interessati” e “ritenuto sussistere il danno grave ed irreparabile per l’incidenza che la ripartizione dei posti de quibus su base provinciale ha sulle aspettative di stabile occupazione dei ricorrenti” i magistrati del Tar hanno accolto l’istanza cautelare incidentale ai fini del riesame.
da Stato Quotidiano

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Bari –“DURC irregolari” Avvenire, TAR sospende: crediti maggiori

Pubblicato : lunedì, 17 settembre 2012

Ex unità Avvenire, società già dedita alla raccolta rifiuti a Zapponeta, con servizio svolto per diversi Comuni pugliesi (STATO@)

“DURC irregolare rilasciato al Comune di Lizzano il 24.7.2012; DURC irregolare rilasciato al Comune di Zapponeta in data 5.7.2012; provvedimento INPS con il quale si nega la compensazione dei debiti richiesta dalla ricorrente”: questi gli annullamenti – previa concessione di misure cautelari – chiesti in un ricorso al Tar dall’Avvenire srl contro INPS e INAIL. Nel ricorso la s.c.a.r.l. con sede legale a Putignano – già occupantesi del servizio di raccolta Rsu e spazzamento a Zapponeta (con crediti non riscossi pari a 1,3 milioni di euro e con lavoratori in attesa di mensilità arretrate). “aveva chiesto il risarcimento di tutti i danni cagionati alla ricorrente dagli atti gravati”.

Da raccolta dati, in Provincia di Foggia la società svolge servizio nel “settore ecologia” per i comuni delle Isole Tremiti, Carlantino e Orta Nova.

Nel ricorso, l’Avvenire aveva presentato domanda cautelare in via incidentale, con Inps e Inail costituitesi in giudizio. Relatore il dott. Francesco Cocomile nella camera di consiglio del giorno 12 settembre 2012.

IL GIUDIZIO. Per i magistrati della I^ sezione del Tar Puglia (Laura Marzano, Presidente FF; Savio Picone, Primo Referendario; Francesco Cocomile, Referendario, Estensore) “rilevato che la previsione normativa di cui all’art. 13 bis, comma 5 decreto legge n. 52/2012 convertito, con modificazioni, nella legge n. 94/2012 può ritenersi immediatamente operativa anche in mancanza di decreto ministeriale attuativo; considerato che, ad una sommaria delibazione propria della fase cautelare, il credito della società ricorrente verso i Comuni appare di importo superiore al suo debito verso gli Enti previdenziali; rilevato, inoltre, che sussiste il presupposto cautelare del periculum in mora, in considerazione delle difficoltà (i.e.impossibilità di pagare i propri lavoratori – Polemica a riguardo fra l’ex sindaco di Zapponeta e l’ex capogruppo dell’opposizione) cui andrebbe incontro la società Avvenire, a seguito dell’emissione di un DURC irregolare, nell’incassare i corrispettivi d’appalto; ritenuto, conseguentemente, che sussistono i presupposti per la concessione della misura cautelare richiesta; ritenuto, infine, che, in considerazione della natura e della peculiarità della presente controversia, della novità delle questioni affrontate, nonché della qualità delle parti, sussistono gravi ed eccezionali ragioni di equità per compensare le spese della presente fase cautelare” ha accolto l’istanza cautelare dell’Avvenire e, per l’effetto, sospeso l’efficacia degli atti impugnati.

Discussione del ricorso nel merito il 23 gennaio 2013 Il Tar ha fissato la discussione del ricorso nel merito per l’udienza pubblica del 23 gennaio 2013.
da Stato Quotidiano

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BARI – Generazione Sociale – inaugurazione

Pubblicato : domenica, 16 settembre 2012

Carissimi,
anche in Puglia salpa la nave di Generazione Sociale, associazione fondata circa un anno fa insieme ad alcuni amici di Futuro e Libertà.

Generazione Sociale è un’associazione di promozione sociale, con sede in Roma e operante su tutto il territorio nazionale con numerose sedi operative e nasce con lo scopo di mettere a disposizione di cittadini, famiglie ed imprese una piattaforma di servizi per affrontare al meglio le tante esigenze quotidiane, soprattutto in questo momento di grave crisi economica.

Forniamo assistenza fiscale, legale e previdenziale attraverso il nostro CAAF, Patronato e CAA, in collaborazione con CONFAGRICOLTURA e con un pool di affermati professionisti; grazie alla partnership con due grandi e prestigiose compagnie assicurative, ALLIANZ RAS e CARIGE ASSICURAZIONI, siamo in grado di fornire i migliori prodotti assicurativi con tariffe vantaggiose.

Generazione Sociale ha come scopo di offrire ai propri associati servizi gratuiti o con costi inferiori rispetto a quelli presenti sul mercato.

Giovedì 20 settembre alle ore 19 inauguriamo la sede provinciale di Bari, a Rutigliano in via Isonzo 2\A, con la partecipazione di Giammarco Surico, dell’on. Francesco Divella e dell’on. Italo Bocchino.

Basta con le vuote chiacchere, la nostra mission è quella di stare concretamente ed attivamente al fianco della gente ed in particolare dei più bisognosi, 365 giorni l’anno con competenza, professionalità e passione. Grazie alla fortissima presenza territoriale di Futuro e Libertà in Puglia, cercheremo di essere presenti, al più presto, con sedi di Generazione Sociale su tutta la nostra regione.

Un abbraccio

Oronzo Valentini – responsabile organizzativo FLI Puglia

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BARI – vertice con Clini a Bari «Presto una conferenza internazionale»

Pubblicato : venerdì, 14 settembre 2012


da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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BARI- Trivellazioni, Clini: “Nessuna revoca, Parlamento poteva bloccare legge”

Pubblicato : venerdì, 14 settembre 2012

Il ministro dell’Ambiente ha scaricato tutte le colpe sul Parlamento che avrebbe potuto bloccare la legge.”Io l’ho soltanto applicata”. Movimento “No Triv Adriatico” annuncia ricorso al Tar

L’incontro a Bari con il ministro Clini

Si è concluso intorno alle 15 l’incontro di Bari con il ministro dell’Ambiente al quale hanno partecipato anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e Stefano Pecorella, presidente del Parco Nazionale del Gargano.

Corrado Clini ha sciolto ogni dubbio sulla richiesta fatta dai sindaci del Gargano e dai componenti del “No Triv Adriatico”, vale a dire quella di revocare il decreto che autorizza la ricerca di idrocarburi a largo delle Isole Tremiti.

Non ci sarà nessuna revoca.

Il Ministro Clini ha dichiarato che il tema va analizzato anche dal ministero dello Sviluppo Economico e quello delle Infrastrutture. Andranno valutati e considerati gli aspetti della Legge, che al momento parla chiaro.

Per scongiurare il pericolo trivelle bisognerebbe cambiare la norma in materia. Clini si è detto disponibile a confrontarsi con le istituzioni, ma la sostanza non cambia.

Lo stesso ha scaricato tutte le colpe sul Parlamento che avrebbe potuto bloccare la legge. Il ministro ha dichiarato di averla soltanto applicata.

Raffaele Vigilante, rappresentante del movimento “No Triv Adriatico” ha annunciato al ministro il ricorso al Tar e ribadito la volontà di scendere in piazza il 6 ottobre a Manfredonia.

PINO LONIGRO: “Tocca al Parlamento adottare norme di divieto assoluto, chiudere la partita e mettere in sicurezza il mare e tutte le ingenti attività economiche che vivono intorno a questa risorsa. Invece di fare dichiarazioni in libertà e scoprire solo ora i rischi del petrolio, i nostri parlamentari dovrebbero mettere mano quanto prima alla legge, se vogliamo davvero difendere il futuro dell’Adriatico e delle nostre generazioni. E questo futuro, ha confermato Clini, è nelle mani di deputati e senatori, ma ho l’impressione che i nostri, i pugliesi a Palazzo Madama e a Montecitorio, siano impegnati in questa battaglia più a parole che nei fatti”.

LORENZO NICASTRO - “Se, come Clini ha sottolineato a Bari, l’unica via per tutelare il nostro mare è quello di costruire un fronte a sostegno di una legge nazionale che tuteli l’Adriatico e con esso l’indotto economico in termini di turismo e di pesca, allora è la via che percorreremo.Abbiamo più volte detto che non intendiamo star fermi a guardare le nostre coste presidiate da piattaforme petrolifere e non siamo disposti a lasciar spazio alle prospezioni, anch’esse portatrici di conseguenze ambientali pesanti”.

da Foggiatoday

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BARI – Trivellazioni Tremiti, il ministro Clini ai sindaci: ‘Nessuna revoca del decreto’

Pubblicato : venerdì, 14 settembre 2012

Si è da poco conclusa a Bari, presso la sede della Regione Puglia, un incontro tra il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini e le istituzioni territoriali, guidate dal governatore Nichi Vendola con sindaci del Gargano, il presidente dell’Ente Parco e il coordinamento delle associazioni ‘No Triv Adriatico’. Tutti hanno chiesto al ministro la revoca del decreto che autorizza la ricerca di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti, ribadendo che si tratta di un’azione scellerata in grado di affossare un settore come il turismo che sul Gargano rappresenta il traino dell’economia e che da lavoro a ben 28 mila persone.
Clini ha risposto così: ‘Ho semplicemente applicato la legge. Non posso tornare indietro, piuttosto doveva essere il Parlamento a bocciare la legge. Purtroppo i parlamentari di tutti gli schieramenti non lo hanno fatto. Tuttavia sono disponibile ad incontrare le varie istituzioni del territorio ed avviare un confronto’.
Il movimento No Triv Adriatico, rappresentato a Bari da Raffaele Vigilante, ha informato il ministro Clini che continueranno tutte le azioni di lotta per fermare le prospezioni, compreso il ricorso al TAR, invitando altresì tutti i gruppi parlamentari a votare una legge contro la ricerca di idrocarburi nel mare del Gargano. Intanto il 9 novembre lo stesso ministro Clini ha convocato una conferenza internazionale a Trieste sulle problematiche del Mare Adriatico, invitando anche i Paesi di Slovenia e Croazia.
Saverio Serlenga da Teleradioerre

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BARI – Rifiuti, ultimatum Amiu «Meno costi o lasciamo»

Pubblicato : venerdì, 14 settembre 2012

Le condizioni del presidente della municipalizzata – «Non ci sono altre soluzioni al ridimensionamento»

Gianfranco Grandaliano – foto Arcieri

L’Amiu è pronta a prendersi la gestione del servizio di igiene urbana della città di Foggia, ma ad una condizione: che il piano occupazionale presentato dall’azienda barese venga approvato dal Comune e dai sindacati. Il presidente, Gianfranco Grandaliano, incontrerà oggi le organizzazioni sindacali per trovare un accordo. E nel frattempo illustra lo scenario che si prospetta per la città.

Presidente, cosa risponde ai sindacati, contrari alla proposta di ridimensionamento occupazionale?
«Rispondo che non ci sono altre soluzioni. Il sindaco di Foggia quando ci ha invitato a valutare di prendere le redini dell’azienda di igiene urbana, ci ha anche chiesto di mantenere i livelli occupazionali. Ed è quella la nostra intenzione. Ma i numeri parlano chiaro. Il costo del personale di Amica e Daunia ambiente raggiunge il 75- 80 per cento dell’intero costo del servizio. Sono percentuali elevatissime, basti pensare che a Bari il personale costa il 55 per cento dell’intero contratto di servizio. I dipendenti sono complessivamente 355, ma ci sono ad esempio netturbini con un livello sovradimensionato rispetto alle mansioni. Solo con il dimensionamento di questi livelli possiamo garantire la gestione. Se poi i sindacati non sono d’accordo, noi dell’Amiu non ci perdiamo nulla ad andarcene. Ricordo però che senza questa soluzione, i 355 dipendenti dal primo ottobre se ne andranno tutti a casa».

Quale sarà l’impegno dell’azienda barese a Foggia?
«Utilizzeremo una parte dei macchinari che sono di proprietà dell’amministrazione foggiana. Stiamo valutando quali mezzi conviene prendere in carico. Ma qualsiasi impegno di spesa dovrà rientrare nel corrispettivo che il Comune di Foggia ci darà per gestire il servizio, pari a un milione e 800mila euro al mese. Siamo pronti ad avviare anche iniziative come quella della raccolta differenziata. Ci sono 103 persone che sono state assunte proprio per questo scopo ma non sono mai state utilizzate. Il Comune ha partecipato anche al bando della Regione per ottenere finanziamenti sulla differenziata: saranno soldi utili che serviranno a migliorare il servizio sull’intera città».

Può quindi illustrare lo scenario che aspetta la città di Foggia dal primo ottobre?
«Ci sono due ipotesi: i sindacati bocciano il piano occupazionale. Noi ce ne andiamo. La Regione a quel punto dovrà fare un’ordinanza urgente per gestire in emergenza la raccolta dei rifiuti. Oppure il piano occupazionale viene accettato, e noi cominciamo ad occuparci di Foggia. La Regione ha già dato la disponibilità di affidare in house all’Amiu il servizio per sei mesi, prorogabile a 18 mesi. Tutto si deciderà domani (oggi ndr) in seguito all’incontro con i sindacati. Eventualmente ne abbiamo fissato anche un altro per fine mese. Noi siamo disponibili a tutto, offriamo il nostro management, ma i sindacati e i lavoratori devono capire che senza un ridimensionamento dei costi del personale, per il servizio non c’è futuro. Così come è stato fatto fino ad ora non si può andare avanti».

Samantha Dell’Edera da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Foggia, La notte di Foggia si tinge di rosa – Sabato 15 settembre – dalle 18 alle 24 nell’isola pedonale

Pubblicato : giovedì, 13 settembre 2012

Ultima tappa dell´iniziativa promossa da Regione Puglia e Consigliera regionale di Parità

La notte di Foggia si tinge di rosa

Sabato 15 settembre – dalle 18 alle 24 nell’isola pedonale

Alle 22.30  il concerto delle Assurd, band al femminile di pizzica salentina

Dopo Otranto e Conversano, sabato 15 settembre arriva a Foggia per il gran finale La Notte in rosa, il contenitore itinerante di idee e talenti al femminile promosso dalla Regione Puglia e dalla Consigliera regionale di Parità.
Dalle 18 a mezzanotte l´isola pedonale, da corso Vittorio Emanuele fino al Teatro Giordano, sarà il palcoscenico di una serie di eventi a ingresso gratuito, coordinati dall´associazione Donne in rete: mostre, spettacoli, incontri, iniziative sociali e laboratori per bambini.
“Abbiamo ideato questa manifestazione – spiega l´assessore regionale al Welfare, Elena Gentile – per ripensare insieme città aperte alle pari opportunità. In ogni tappa abbiamo portato una notte di energia e creatività per mettere in evidenza l’arte, la bellezza e la passione delle donne, le loro idee, la loro fantasia, le loro peculiarità. Ogni tappa ha rappresentato, inoltre, un momento per riflettere su temi ancora scottanti e irrisolti, come quello della violenza che, ricordiamolo, è tra le prime cause di morte delle donne nel mondo”.
“Anche Foggia – aggiunge Serenella Molendini – si tinge di rosa, come simbolo di una società che riconosce, coltiva e valorizza il talento delle donne. Costruire una cultura attenta al genere è un processo lungo e complesso e questi eventi nascono con l’intento di affermare la parità uomo donna, testimoniare il ruolo delle donne nel mondo economico e produttivo, diffondere la cultura della conciliazione dei tempi vita lavoro e della equa distribuzione dei compiti di cura fra uomini e donne, promuovere un´immagine positiva del corpo e della mente delle donne”.
Ricco il cartellone della notte: apre la manifestazione alle 18 Danza la vita, spettacolo itinerante a cura della scuola di ballo Tersicore Latina; alle 18.30 Note di donne con emozioni e ritmi di arpa e percussioni (con Roberta Procaccini e Marica Perna); alle 19 Prime e Protagoniste, proiezione video non stop e alle 19.30 la rappresentazione teatrale Generazioni a confronto con Lia Masi e Fulvia Bozza. Per la Notte in rosa delle bambine e dei bambini appuntamento alle 18 con “Ehi?! La sai la storia di…?, laboratori e letture a cura di Donatella Caione.
Nella sezione dedicata alle esposizioni e alle iniziative sociali, in calendario lungo via Oberdan gli interventi interattivi e la mostra d’arte contemporanea di Ecstrarte (gruppo artistico coordinato da Roberta Fiano e Maria Grazia de Rosa) con installazioni di Marida Ragno e performance di Elisabetta Fuiano.
Sempre in questa sessione, un’importante iniziativa: Titoliamo le strade alle grandi donne, diretta a riconoscere il valore di alcune donne che hanno inciso sulla storia del nostro territorio.
E ancora, Le mani, il cuore, la materia, un’esposizione di manufatti di donne artigiane dell´associazione Creart; Donne a regola d’arte, mostra fotografica e di pittura con opere di artiste delle provincia di Foggia; 80 paia di scarpe, una riflessione sul lungo e inarrestabile fenomeno del femminicidio; L´energia delle donne, mostra sulle politiche di genere in Puglia.
Alle 20 appuntamento in piazza Battisti con Comunità e impresa: le donne ti cambiano la vita, incontro-conversazione con imprenditrici e rappresentanti del mondo economico e lavorativo femminile. Aprirà i lavori il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, seguito dai saluti della consigliera regionale di Parità, Serenella Molendini.
Parteciperanno al dibattito Giusy Albano, assessore allo Sviluppo economico del comune di Foggia e imprenditrice; Antonella Bisceglia, direttore dell’area Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione; Stefania Brancaccio, direttore generale Industrie Coelmo di Acerra; Donatella Caione responsabile casa editrice Mammeonline; Anna Maria Candela, dirigente del Servizio Programmazione sociale e Politiche di benessere e pari opportunità; Roberta De Siati, presidente Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Bari; Antonella Marsala, dirigente Italia Lavoro Roma, responsabile del progetto LA.FEM.ME.
Concluderà i lavori l’assessore regionale al Welfare Elena Gentile.
Alle 21.30 sarà consegnato alla docente universitaria Franca Pinto Minerva il premio Talento donna, riconoscimento istituito dalla Consigliera regionale di Parità per premiare le donne pugliesi che si sono distinte nella diffusione di una cultura delle Politiche di Genere e Sociali sul territorio, adoperandosi nei più diversi ambiti del sapere e del fare. Pinto Minerva, ordinaria di Pedagogia, già preside della Facoltà di Lettere dell´Università di Foggia e presidente del Centro internazionale e interdisciplinare degli Studi di Genere, riceverà il premio “per aver costantemente elaborato studi e ricerche sulla differenza, come categoria fondante della riflessione e della operatività pedagogiche, e sulla democrazia e il dialogo interculturale, letti, vissuti e interpretati attraverso i saperi delle donne”.
Alle 22.30 chiuderà la Notte in rosa il concerto delle Assurd, band al femminile di pizzica salentina, per regalare al pubblico un’esperienza di ballo e di ascolto coinvolgente e unica.
Ufficio stampa
Ignazio Minerva
335 255 240

41 Agenzia Tv
Via Dante, 3 – 70121 Bari
Tel +39 080.2460510 – Fax +39 080.2460513

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BARI – Domani a Bari Clini incontra con Vendola e Introna sindaci e rete No triv No petrolio

Pubblicato : giovedì, 13 settembre 2012

Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna accompagnerà una delegazione della rete No Triv No petrolio Sì energie rinnovabili e dei sindaci del Gargano ad un incontro con il presidente della Regione Nichi Vendola e il ministro pe l’ambiente Corrado Clini, domani, venerdì 14 settembre, alle 13, a Villa Romanazzi Carducci, Bari.

La riunione servirà ad illustrare l’ordine del giorno unitario contro ogni sfruttamento dei mari per estrarre petrolio, adottato dal Consiglio regionale nella seduta del 4 settembre, e le posizioni delle amministrazioni comunali garganiche, delle comunità, delle forze politiche e sociali e delle associazioni ambientaliste NO Triv e No petrolio.
da Teleradioerre

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