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FOGGIA — Rifiuti, l’Amiu e Mongelli accusano – Il sindaco: ringrazio ancora Emiliano

Pubblicato: martedì, 2 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Strascichi per la decisione del giudice di prorogare l’esercizio di Amica. Grandaliano: mai visto prima

Il sindaco di Bari Michele Emiliano incontra al Comune di Foggia Mongelli

Ancora una settimana di fuoco quella apertasi ieri intorno alla vertenza Amica. I licenziamenti dei 355 dipendenti delle due società fallite sono stati revocati tra domenica e lunedì; la città è ancora sporchissima, mentre lo scontro tra Comune di Foggia, giudice delegato al fallimento di Amica e Curatela resta altissimo.

Dopo che il giudice Roberto Gentile ha disposto venerdì la prosecuzione dell’esercizio provvisorio per 15 mesi, impedendo che ci fosse il fitto di ramo d’azienda tra Comune e Amiu, intorno al provvedimento sono stati sollevati molti interrogativi.
A Foggia come a Bari: ieri, 1 ottobre, a Palazzo di città il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano ha ribadito le sue perplessità: «Non mi è mai capitato di leggere un provvedimento di un giudice fallimentare, che tutela i lavoratori, ed entra nel merito di una trattativa di cui non sa, non conosce nulla e non è parte. Una dichiarazione gratuita».

Di qui la dura reazione dell’Amministrazione concretizzatasi nell’ordinanza del sindaco Gianni Mongelli che impone alla Curatela fallimentare di garantire un servizio di pulizia della città efficace, di far partire la raccolta differenziata e soprattutto di rendicontare come vengono spesi i soli della Tarsu versati dai foggiani. «Era lecito attendere l’esito del referendum voluto dai lavoratori – ha sottolineato il sindaco -. Il provvedimento è stato dunque inopportuno ancor di più nel momento in cui c’è l’offerta da parte di una società, quale l’Amiu, che continuerò a ringraziare come il sindaco, Emiliano». «Noi confermiamo la nostra disponibilità. Ma i paletti restano quelli dell’accordo sottoscritto in Prefettura» ha aggiunto Grandaliano.

Negli uffici di Amica il clima non è dei migliori: se l’ordinanza non verrà rispettata difficilmente si faranno sconti a Palazzo di città. Ma soprattutto ci sono degli adempimenti che la Curatela non potrà bypassare: chiedere l’autorizzazione integrata ambientale (AiA); versare qualcosa come 600mila euro di Ecotassa alla Regione Puglia.

I foggiani l’hanno pagata con la Tarsu (15 euro), che fine ha fatto? Perché Amica da gennaio ad oggi non l’ha versata? Ma il clima sarebbe pesante anche al tribunale fallimentare, in particolare sulla tempistica di quel provvedimento. Interrogativi sollevati anche ieri dall’amministrazione Mongelli: perché il giudice non ha atteso la scadenza (ore 13 del 29 settembre) che lui stesso aveva dato ad Amiu e Comune e ha anticipato di un giorno il provvedimento mandando a monte il referendum e l’accordo? Chi ha riferito al giudice che la trattativa si era «arenata», quando c’era un accordo sottoscritto al tavolo del prefetto? Domande senza risposta.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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