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Ristorante Foggia Terra Arsa
Notizie del 1 novembre 2012

ORSARA DI PUGLIA – Peppe Zullo, ecco il suo “Ristorante nell’Orto”

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Vent’anni fa, gli davano del pazzo quanto raccontava il sogno che ora è divenuto realtà
Una cucina al centro di 25mila metri quadrati dove albergano alberi da frutta, ortaggi, verdure

ORSARA DI PUGLIA – Sono passati vent’anni da quando Peppe Zullo parlava del “matrimonio” tra l’orto e la cucina: “ma com’è possibile?”, gli chiedevano dandogli quasi del pazzo, “questa è l’epoca del fast food, delle soluzioni già pronte e veloci da consumare, anche in tavola”. Ebbene, oggi Peppe Zullo ha inaugurato il suo “Ristorante nell’Orto”, uno dei primi al mondo.

Un po’ di terra, tanto amore, molta lungimiranza, ed ecco spuntare anche nelle metropoli i cosiddetti “orti urbani”, quelli sui balconi, ortaggi e frutti coltivati sui terrazzi.

Perfino la Casa Bianca ha ritagliato uno spazio in cui la First Lady coltiva alimenti freschi e sani per nutrire in maniera corretta la propria famiglia. Peppe Zullo, il “cuoco contadino” come è stato definito dal fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, il suo “Ristorante nell’Orto” lo ha inaugurato nella tenuta di Villa Jamele.

Una cucina ‘piantata’ al centro di 25mila metri quadrati sui quali ha fatto nascere il “Il Bosco e l’orto dei sapori perduti”.

Nell’area boschiva albergano più di 50 varietà di alberi da frutta, piante officinali, erbe spontanee commestibili: un vero e proprio giacimento di biodiversità.

Accanto al bosco, l’orto si sviluppa su una superficie di circa 15mila metri quadrati in cui sono coltivate le zucche, saporite ”mongolfiere” arancioni, e poi si trovano pomodori, basilico, lattuga, tutti i tipi di legumi.

L’oasi è completata da un vigneto di circa 16mila piante.

Nel suo “Ristorante nell’Orto”, Peppe Zullo accoglie i bambini delle scuole per insegnare loro il rapporto diretto tra la terra e la tavola, ospita gli “aspiranti” chef che vogliano imparare i segreti del gusto e di sapori autentici conservati dai prodotti della Daunia e accoglie gli sposi per un aperitivo totalmente immerso nella natura.

E’ proprio nel “Ristorante nell’Orto” che ha accolto gli ospiti del suo ultimo “Appuntamento con la Daunia”, quando Francesco Baccini e Felice Limosani, tra gli altri, hanno potuto fare un’esperienza diretta della semplice eppure innovativa filosofia di vita incarnata dall’opera di Peppe Zullo.

Gli alberi sono uno degli elementi più importanti dell’intera oasi. Noci, amareni, allori, nascono spontanei nella tenuta, a decine. I loro frutti danno vita ai liquori prodotti da Peppe Zullo.

La tenuta è in grado di fornire praticamente tutto il necessario a ciò che serve in cucina: dalla terra alla tavola, dunque, non è soltanto uno slogan. Molte varietà di frutta presenti nella tenuta non sono più coltivate. Al supermercato non potremo mai trovare le mele ”limoncelle”, le ”zuccarine”, la ”mela lazzarona”, le ”milelle”.

Ciascuno di quei nomi curiosi, che indica altrettante varietà della mela, significa un sapore recuperato al nostro palato, un profumo restituito al nostro olfatto, un colore che acquista luce nuova ai nostri occhi.

Il Ristorante nell’Orto è un piccolo paradiso che sollecita tutti i sensi dell’uomo, invitandoli a uscire dall’assopimento dei gusti sciapi, delle forme plastificate, dei cibi precotti.

E dalla torre della dimora settecentesca, Peppe Zullo e i suoi ospiti possono ammirare lo spettacolo di una natura che torna madre.

Info: 0881.964763 – 0881.968234
Web: www.peppezullo.it – [email protected]
Comunicato Stampa Beppe Zullo

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LUCERA – OSPEDALE LASTARIA: QUALE FUTURO?

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Si comunica che in data 05.11.2012 Sinistra Ecologia e Libertà di Lucera, alle ore
17:30, presso la sede di Via Zunica 81/83, terrà una conferenza stampa sul seguente
punto:
OSPEDALE LASTARIA: QUALE FUTURO?
Si invita la stampa tutta a partecipare.
Cordiali saluti.
Lucera, 02.11.2012 Sinistra Ecologia e Libertà

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FOGGIA – Comunicato stampa congiunto gruppo consigliare SEL/PRC-FdS di Foggia su aumento IMU

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

L’ultima cosa che avremmo voluto fare è aver dato parere favorevole all’aumento dell’IMU sulla prima casa dal 4 al 5,5 per mille ma, purtroppo, è il male minore. Le manovre correttive del governo Monti che hanno tagliato i trasferimenti ai comuni, che per Foggia ha voluto dire perdere oltre 7 milioni di euro, l’obbligo di ripianare il deficit entro l’anno corrente, ci hanno obbligato a questa scelta perché l’alternativa poteva essere solo la dichiarazione di dissesto a cui sarebbe seguito, a opera del commissario di governo, l’aumento dell’IMU al 7 per mille. Questa è la ricaduta sulle comunità locali degli scellerati accordi firmati dal governo nazionale con l’Unione Europea per l’abbattimento del debito pubblico italiano, accordi che strozzano le famiglie e deprimono l’economia.
Sul presente della città pesa anche l’eredità lasciata dalle nefaste amministrazioni passate che, oltre aver mandato a picco le municipalizzate, ci hanno lasciato un’eredità di debiti nascosti: i debiti fuori bilancio. Questo fardello pieno di scorie avvelenate ha fatto lievitare i debiti del comune dai 30 milioni dichiarati ai circa 100 milioni ripianati sino ad ora. Se questi debiti, che ora paghiamo, fossero serviti per darci una città più vivibile, per darci strade sicure e servizi di primordine ce ne faremmo una ragione ma la realtà che abbiamo ereditato era ben diversa: la Villa Comunale chiusa, piazza Battisti ridotta a cantiere, le strade piene di buche come un gruviera, le aziende ex municipalizzate sull’orlo del fallimento. Ad esempio di quanto trovato basta ricordare le vicende della Piscina olimpionica di via Galliani, giunta Agostinacchio, e del Teatro Giordano, giunta Ciliberti, e preferiamo stendere un velo pietoso sulle vicende del Teatro Mediterraneo e Parco San Felice che sarebbero dovuti risorgere con i finanziamenti regionali del piano “Bollenti spiriti”.
La città è ben distante da standard di vita e servizi accettabili, perché abbiamo vissuto emergenze terribili a cui si sono sommati gli effetti della crisi economica, perché i cittadini sono giustamente diffidenti verso una classe politica mummificata, e per questo abbiamo chiesto che ora si avvii la rinascita della città.
Ci sono segnali di ripresa incoraggianti a partire dalle due fontane simbolo della città, piazza Cavour e piazza Vittorio Veneto, rimesse in funzione, dalla riapertura della Cattedrale, dal piano per il rifacimento delle strade che ha messo in sicurezza molte strade. Ci fa ben sperare l’impegno dell’assessore Arcuri nella difficile riorganizzazione del corpo di Polizia Municipale e apprezziamo la sempre più costante presenza sul territorio dei nostri agenti di Polizia Municipale. Questo nuovo impegno e l’attivazione della Consulta per la legalità, che prevede anche la nomina di un delegato per la trasparenza ammnistrativa, ci fa dire che vi è la volontà di rendere più efficace la lotta alla camorra foggiana e di combattere i fenomeni di illegalità e malaffare diffusi che la alimentano.
Abbiamo apprezzato l’impegno a bandire le gare per la manutenzione del verde e della pubblica illuminazione e l’impegno profuso per assicurare alla città un nuovo gestore, anche se a termine, del servizio per la raccolta dei rifiuti e l’igiene urbana. Questi servizi rinnovati dovrebbero assicurare alla città migliori standard di vita. Abbiamo anche apprezzato l’impegno a compiere una ricognizione conoscitiva sul patrimonio edilizio abitativo e dell’impiantistica sportiva, atti preliminari per rendere trasparente la loro gestione e avviare programmi di manutenzione intercettando i finanziamenti regionali disponibili. Ci aspettiamo che la nomina del “city manager” porti a una riorganizzazione della tecnostruttura comunale che, abbattendo costi e privilegi insopportabili, assicuri quell’efficienza necessaria a far partire il “piano per la mobilità” con l’attivazione di tre posteggi di scambio, il Park and Ride e la chiusura al traffico di piazza Giordano almeno per il periodo natalizio (dall’otto dicembre al sette gennaio).
Confidiamo che tutta la maggioranza mantenga l’impegno preso per recepire le norme che garantiscono la rappresentanza di genere nelle aziende municipalizzate, di cui almeno una dovrà essere diretta da una donna, come ci aspettiamo che siano messi in calendario sedute del consiglio comunale per discutere di testamento biologico e donazione d’organi, di registro per la tutela delle coppie di fatto, sedute da cui dovrà scaturire un impegno di civiltà e attenzione verso tutte le scelte morali di vita e fine vita.
Nel dibattito sul bilancio ci aspettiamo che sia sancito l’impegno della giunta a destinare alla riduzione dell’IMU sulla prima casa ogni risparmio possibile puntando alla riduzione di almeno mezzo punto all’anno, manovre governative permettendo, per i prossimi tre anni e che, da questo bilancio, si destinino i fondi utilizzati dai servizi sociali per il sostegno al reddito delle famiglie, soldi oggi assegnati senza graduatoria e a discrezione di dirigente e assessore, all’abbattimento dell’aumento dell’IMU per i pensionati a basso reddito e famiglie in difficoltà economica .

Il gruppo consigliare di Sinistra Ecologia e Libertà

Giorgio Cislaghi segretario circolo “CheGuevara” PRC-FdS

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Dimissioni assessore Conte a Cagnano Varano e guerra aperta nel partito di Vendola

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Ricevo da Giovanni Conte e vi allego una bozza di articolo su quanto accaduto due giorni fa a Cagnano Varano: le dimissioni dell’assessore al bilancio Giovanni Conte in contrapposizione alla politica di aumenti delle tesse comunali voluta dalla maggioranza. Conte fa parte di SEL, lo stesso partito del sindaco Nicola Tavaglione.

Nel ringraziarvi anticipatamente dell’attenzione che vorrete riservarmi e della disponibilità alla pubblicazione della notizia, porgo

distinti saluti.

Matteo Pio Pelusi

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SAN SEVERO – educazione legalità

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

La legalità approda sui banchi di scuola. Promuovere quotidianamente la legalità tra gli studenti al fine di migliorare la società, è infatti l’obiettivo dell’Ite Fraccacreta diretto dal dirigente scolastico Antonio Demaio che da anni, con la collaborazione della docente Emilia Falcone, persegue un piano di attività educative.
“La scuola – spiega il dirigente Demaio -, è la prima istituzione in cui ci si confronta con gli altri, bisogna rispettare alcune regole e avere una precisa condotta. La legalità è quindi da sempre presente, a livello di apprendimento informale, nell’intero arco del tempo scolastico”.
La novità che l’istituto economico sanseverese sta portando avanti è di inserire questa educazione trasversale anche nei processi di apprendimento formale.
“La legalità – continua De Maio – è stata intesa dai docenti come corollario di ogni attività didattica e non è stata tanto e soltanto il fine, ma piuttosto il mezzo per costruire conoscenza, coscienza, rispetto dei diritti e dei doveri e programmare una risposta all’incalzare di fenomeni di illegalità e devianza sociale. Gli insegnanti, del resto, più volte hanno sottolineato che essa ha un valore per gli studenti soltanto se non rappresenta qualcosa di astratto ma si applica ai contenuti e ai metodi del fare scuola”. Il principio dell’insegnamento parte dalla necessità di capire che le regole non sono e non vanno vissute come una imposizione. “Educare alla legalità – conclude il preside Demaio – significa educare gli studenti a pensare con la propria testa, a conoscere l’origine degli organi legislativi, a discernere fra diversi progetti ideologici, ad approfondire le dinamiche psico-sociali che concretamente si stabiliscono fra leader e gregari, a controllare le proprie tendenze egocentriche e a canalizzarle verso obiettivi condivisi per il bene comune”. Una pedagogia legale, quindi, che intende spingere i giovani a rispettare le norme non perché imposte dalle autorità, ma perché è l’unica via che gli permette di essere uomo in mezzo ad altri uomini.
Communicato Stampa ITE San Severo

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FOGGIA – Tersite Rossi presenta “Sinistri” alla Libreria StileLibero sabato 3 novembre

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Tersite Rossi presenta, alla Libreria StileLibero sabato 3 novembre alle 18:30, il suo ultimo libro “Sinistri”, edito da E/O. Presenta e modera il giornalista Piero Ferrante.

LO SCRITTORE: Tersite Rossi (1978 & 1978) ama considerarsi l’erede contemporaneo del Tersite omerico, un antieroe che sfidò l’ipocrisia del potere ma finì bastonato e deriso.
A guardare bene, dentro di lui convivono due anime distinte: quella del professore e quella del giornalista. Entrambe, però, gli stanno un po’ strette.
Esordisce con il romanzo “È già sera, tutto è finito” (Pendragon 2010), appartenente al genere della Narrativa d’Inchiesta (finalista al Premio Alessandro Tassoni 2011 e al premio Penna d’Autore 2011).
Nel 2012 esce il suo secondo romanzo con le “edizioni e/o”, intitolato “Sinistri”, all’interno della collana “SabotAge” curata da Massimo Carlotto.

TRAMA: Italia, anno 2023. Terza Repubblica.
Un Paese guidato dal trasversale Partito della Felicità e dal dogma della pace sociale ad ogni costo. Un Paese in cui le opposizioni sono al bando e “allarme” è l’unica parola d’ordine. Un Paese riempito di negozi take-away in cui trovare psicofarmaci, sesso virtuale e lifting a buon mercato.
Un movimento terroristico riemerso dal passato, che si richiama a un gruppo di folli sovversivi, la Banda dei Nove, e ad un leader senza volto, Àdelos.
Una ragazza disposta a tutto pur di rinnegare le proprie origini. Un traditore pronto ad aiutarla.
Un omicidio inquietante. E un enigmatico plico di racconti finito sulla scrivania del Capo della Polizia, a lanciare la sua sfida, mortale, al potere.
Un romanzo, dieci racconti e un metaforico viaggio a ritroso nella storia del Novecento italiano. Per scoprire che le risposte sul prossimo futuro sono già nascoste nei simboli del nostro passato.

Info: www.facebook.com/pages/Libreria-StileLibero/192202450854957
Comunicato Stampa Libreria StileLibero

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FOGGIA – ARCI-ACLI “L’Università dal Sud”,

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

L’ARCI Comitato Provinciale di Foggia e le ACLI di Capitanata realizzano insieme, sabato 3 novembre prossimo a partire dalle ore 18,00 presso “l’Altro Cinema” di Via Duomo, 6 – Foggia, l’iniziativa intitolata “L’Università dal Sud”, con la partecipazione di Gianni Cannata, Rettore dell’Università del Molise, Nicola Costantino, Rettore del Politecnico di Bari, Domenico La Forgia, Rettore dell’Università del Salento, Mauro Fiorentino, Rettore dell’Università della Basilicata, Giuliano Volpe, Rettore dell’Università di Foggia, Corrado Petrocelli, Rettore dell’Università di Bari “Aldo Moro”. Al convegno parteciperanno – inoltre – Pietro Bevilacqua, portavoce del comitato “L’università che vogliamo”, Francesco Leonetti, coordinatore del movimento “RI.UNI.BA”, Tiziana Drago, ricercatrice de “L’università che vogliamo”. Attesi, inoltre, Domenico Pantaleo, Segretario nazionale generale FLC CGIL e l’assessore al diritto allo studio della Regione Puglia, Alba Sasso.
La discussione sarà moderata dal giornalista foggiano Enrico Ciccarelli. Al termine, le conclusioni del Presidente della Regione, On. Nichi Vendola.
Con il suddetto convegno si vuole portare all’attenzione del pubblico la necessità di una rete tra le Università del meridione al fine di trasformare il Sud in un ponte ideale tra realtà diverse ma molto vicine: un punto di partenza che, attraverso il “Sistema Puglia”, sia in grado di individuare le linee operative da portare avanti nell’ambito di programmi di cooperazione. Una occasione fondamentale anche per la nostra associazione in quanto inerente il mondo della scuola, della cultura, della ricerca: ambiti essenziali per lo sviluppo economico e culturale della nostra società e di primaria importanza per i giovani.

Il Presidente dell’ARCI Il Presidente delle ACLI

Domenico Rizzi 

Comitato Provinciale di Foggia Provinciali di Foggia
Fabio Carbone

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Foggia – : Giuliano Volpe: La trasparenza prima di tutto

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Domenica 21 ottobre, il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato un articolo di Michelangelo Borrillo che, prendendo le mosse dal ben noto caso della retribuzione del segretario della Camera di Commercio di Foggia, ha analizzato la situazione dei manager più pagati di Puglia.

In quella tabella ho trovato inserito, con mia somma meraviglia, anche il mio nome, posto addirittura nella parte alta della classifica.

Ci sono voluti pochi secondi per capire l’errore, perché la cifra riportata, in maniera estremamente scorretta, indicava, peraltro sbagliata nell’importo, l’intero mio reddito personale.
Ho contattato l’autore dell’articolo per chiedere spiegazioni e anche per contestare tale il dato pubblicato e ho poi inviato, d’accordo con il giornalista, una nota di rettifica al Direttore del giornale, con la richiesta di pubblicazione.

Il martedì successivo la mia nota non è stata pubblicata, come pure mi era stato garantito, ma è comparso un articolo relativo alle retribuzioni dei quattro rettori pugliesi, nel quale si riportava una mia dichiarazione stralciata dal mio testo.

Approfitto quindi di questo spazio, per tornare sull’argomento, non tanto per contestare la notizia giornalistica (cosa che ritengo inutile ed anche improduttiva, sapendo bene che una rettifica è una notizia data due volte) ma soprattutto perché ho fatto della trasparenza, insieme al rigore etico, alla rispetto della legalità e alla valorizzazione del merito, la scelta della mia vita e del mio impegno universitario, culturale e sociale, ed anche perché quell’articolo colpisce una scelta di massima trasparenza.
Ed è sul buon uso della trasparenza che vorrei stimolare qualche riflessione.

Nella buona ricerca così come nella buona informazione è necessario acquisire e analizzare dati affidabili ed anche comparabili.

Il dato riportato nella tabella del Corriere è infatti profondamente sbagliato, perché, come ho detto, si riferisce al mio reddito complessivo messo a confronto con gli stipendi degli altri manager.

Ebbene, anche monsieur de La Palice capirebbe che, in questo caso, si sarebbe dovuto mettere a confronto o le retribuzioni o i redditi.

Nel primo caso, sarebbe stato precisare che la mia indennità come rettore è pari a 33.446,61 euro, cioè a poco più di mille euro mensili in busta paga, com’è chiaramente indicato nella sezione sulla Trasparenza del sito Unifg.

Un compenso che, francamente, non mi sembra scandaloso per governare una struttura con circa 800 dipendenti, 11.000 studenti, un bilancio complessivo di oltre 100 milioni annui.

Non so quanti manager pubblici e privati guadagnino cifre simili per occuparsi di struttura di pari complessità.

Ovviamente, voglio chiarire che non mi lamento affatto, mi considero anzi un fortunato, appartenente ad una fascia alquanto benestante, a fronte di tante situazioni ben più difficili e problematiche.

Preciso che al momento della mia nomina, molto prima cioè che altrove altri cominciassero a realizzare piccole sforbiciate sulle indennità, abbiamo tagliato del 40% la mia e tutte le indennità di carica dell’Università e che, inoltre, grazie alla recente riorganizzazione, abbiamo eliminato oltre quaranta indennità di carica, tra presidi, direttori, consiglieri di amministrazione e senatori accademici, con un bel risparmio per il bilancio di ateneo.

Nel sito dell’università ho voluto rendere pubblica non solo la mia indennità, nel rispetto delle norme sulla trasparenza, ma anche la mia dichiarazione dei redditi (cosa non dovuta e, credo, caso unico o assai raro nelle università italiane e nelle amministrazioni pubbliche e private), perché ritengo questo un dovere etico prima ancora che istituzionale per chi abbia cariche di governo.

Non mi sembra cosa da poco, se si considera che anche il Ministero per Pubblica Amministrazione ha certificato su 8.318 presidi statali, solo un misero 6% ha pubblicato dati su stipendi e curricula.

Un vero fallimento dell’operazione trasparenza, confermando che si tratta di una vera e propria allergia tutta italiana la resistenza a rendere noti ai cittadini certe informazioni.

Ecco, però, che il giornalista del Corriere invece di limitarsi al dato dell’indennità di carica, ha ritenuto di indicare, nel mio caso, l’intero reddito (del 2010, ma ora si renderà disponibile quello del 2011), nel quale è compreso il mio stipendio di professore ordinario (circa 70.000 euro), un mestiere che continuo regolarmente a svolgere, sia tenendo ben due corsi universitari (mentre, da rettore, potrei esserne esonerato) sia facendo ricerca, come testimoniano le numerose pubblicazioni apparse anche in questi quattro anni di rettorato, verificabili dal mio curriculum, anch’esso pubblicato sul sito universitario, e come ora conferma la recente approvazione da parte del MIUR di un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale, da me coordinato, unico con coordinamento nazionale per la nostra Università e uno dei due di ambito archeologico a livello nazionale, con ben dodici unità di ricerca di università italiane e del CNR e il coinvolgimento di numerose università e istituti di ricerca stranieri.

Il reddito comprende, inoltre, anche poche altre attività svolte al di fuori dell’impegno universitario (consulenze scientifiche, conferenze, lezioni, diritti per pubblicazioni, ecc.) pari a circa 6.000 euro, ed infine la rendita da fabbricati derivanti dalla mia prima e unica abitazione (2.400 euro) acquistata qualche anno fa contraendo un mutuo.

Non soddisfatto, il giornalista ha pensato bene anche di arrotondare il mio reddito, indicandolo in 140.000 euro (impropriamente presentato come stipendio da ‘manager’), mentre in realtà è stato di 125.787 euro nel 2010 (come si può verificare, appunto, nella dichiarazione 2010 pubblicata sul sito Unifg), e di 113.736 euro nel 2011.

Un reddito per il quale pago regolarmente le tasse fino all’ultimo centesimo, convinto che l’evasione sia il più grave socialmente ed eticamente inaccettabile dei reati.
In questo caso, dunque, un ‘eccesso’ di trasparenza è stato strumentalizzato per dare un’informazione scorretta, che rischia di contribuire a quel pericoloso attuale clima di caccia alle streghe, di attacchi a vere o presunte caste, di furore ‘rottamatore’, di antipolitica dominante, nel quale il ‘sono tutti della stessa razza’ sembra forse inevitabile nelle chiacchiere da bar, ma non dovrebbe essere praticato sulle pagine di un giornale che dovrebbe approfondire i problemi e produrre un’informazione corretta, soprattutto quando si trattano materie così delicate.

Un argomento, che potrebbe avere – non lo si sottovaluti – anche risvolti rischiosi in un fase di grande difficoltà sociale, di crisi, di diffusa disoccupazione e precariato.
Ho voluto riprendere questo tema, che altri avrebbero occultato confidando nella rapida perdita di memoria collettiva, sia perché non ho nulla da nascondere, sia perché, come ho detto in premessa, credo fortemente nella massima trasparenza personale da parte di chi riveste cariche di responsabilità, sia perché, infine, come ho sostenuto anche sulle pagine di questo stesso giornale, sono fortemente persuaso dell’assoluta necessità, per una classe dirigente che voglia essere credibile e rispettata, di adottare “il valore pedagogico dell’esempio quotidiano”, in particolare da parte di chi è quotidianamente impegnato nel cambiamento e nel tentativo faticoso di miglioramento della nostra realtà.

Giuliano Volpe da L’Attacco 

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Foto da Foggia

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

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FOGGIA – Vertenza Don Uva: La Direzione Generale provvede al pagamento delle tre mensilità arretrate:Festeggiano i lavoratori.

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Dopo l’accordo fra la direzione Generale della Asl Fg e quella del Don Uva, arrivano risultati importanti.
Infatti in una nota a firma del direttore Generale Dario Rizzi le mensilità arretrate vengono pagate in 2 novembre il mese di Agosto, il 7 Novembre il mese di Settembre ed infine Ottobre Il 23 di Novembre.
Porta quindi grandi risultati l’accordo fra Asl e don Uva in provincia di Foggia, L’Usppi nella persona dei segretari Massimiliano Di Fonso e Massimo Nicastro che qualche settimana fa con una Delegazione ha genialmente proposto e consigliato di far riferimento al d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 che prevede la tutela delle maestranze locali, e quindi i fornitori che in questo caso offrono servizi efficienti e qualità assistenziale, ha portato frutti ai lavoratori del Don Uva.

Adesso scongiurato il Problema stipendi bisognerà occuparsi del piano di impresa e far si che su Foggia il conto non lo paghi nessuno, ma solo ed esclusivamente coloro che possono essere accompagnati alla pensione.
Foggia non ha certamente i problemi di Bisceglie che vanta un esubero di 379 unità e nessuno può far ricadere sui foggiani la colpa della indifferenze regionale sulle problematiche del Nosocomio Foggiano.
La mancanza di aiuti regionali ricadrà sui lavoratori, che oggi pagano lo scotto del mancato riconoscimento dell’Istituto Ortofrenico, e dei 120 milioni di euro non versati nella cassa del’Ente nell’arco di 7 lunghi anni.
La regione non risponde, il Don Uva va Avanti pagando i propri dipendenti e facendo fronte ai debiti ed ha una efficienza continuità assistenziale.
Il resto è sotto gli occhi di tutti.

firmato Massimiliano Di Fonso
Segretario Confederale Usppi

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APRICENA – IL CRICOLO TORELLI SCUOLA PILOTA DEL PROGETTO EUROPEO COMENIUS

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

L’Assessore Torelli: “Orgogliosi per l’importante ruolo assegnato alla nostra scuola”

 Il Circolo didattico “Torelli” di Apricena entra da protagonista nel progetto europeo “Comenius”, programma internazionale per lo sviluppo della cittadinanza attiva e della solidarietà tra le diverse realtà linguistiche e culturali del continente. Dal 20 al 24 novembre giungeranno in Città delegati europei che si confronteranno sul tema della dislessia. Durante i lavori, previsto un convegno dal titolo “Conoscere e supportare i bambini dislessici in età precoce”, in programma il 23 novembre alle 16.30 nell’Aula Magna dell’edificio “Torelli”.

Condividiamo e facciamo anche nostro l’orgoglio espresso dal Circolo “Torelli” e dalla Dirigente scolastica Maria Grazia Nargiso”, afferma l’Assessore alla Cultura Anna Maria Torelli. “Si tratta di un’occasione unica per Apricena, il cui circolo sarà la scuola pilota del progetto che coinvolge realtà scolastiche e culturali di ogni parte d’Europa”.

Ad Apricena giungeranno delegazioni di dirigenti e docenti originari della Turchia, della Spagna e della Bulgaria che si confronteranno sul tema della dislessia. “Sarà l’occasione – prosegue la Torelli – di partecipare a interscambi con personalità importanti provenienti da diverse culture che dibatteranno su un tema di grande attualità”.

La dislessia, infatti, come ha ricordato in una nota la dirigente Maria Grazia Nargiso, è un problema che riguarda l’apprendimento che interessa un’alta percentuale di persone. “Essere protagonisti come Scuola e Città è un qualcosa di molto importante. Ringraziamo sentitamente la dottoressa Nargiso per l’impegno profuso che ha consentito ad Apricena di essere presente in prima fila in questo progetto internazionale”.

Ufficio stampa  Citta’ di Apricena

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FOGGIA – Halloween, perché festeggiarlo. E le nostre tradizioni

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Fin dalla notte dei tempi, il mondo delle tenebre ha affascinato piccoli e grandi. Racconti, fiabe, aneddoti, frutto di quel magnifico mix tra leggende e realtà.
Mentre le dolci mamme prima di addormentarci raccontavano una fiaba fantastica addobbata di colori, fiori e lieti fine, nelle cantine e nelle piazze viandanti fantasticavano su un vissuto dilatato.

Ombre, ululati e sospiri, grida e gemiti avvolti dai suoni della natura diventavano magicamente quei personaggi che la notte del 31 ottobre faceva diventare miti dissacratori e maledetti.

Tanti libri hanno raccontato leggende che oggigiorno sono diventati mostri da set cinematografici, creature orribili e fantastiche, spesso obbrobri della mente umana, con l’intento di affascinare folle di genti curiose del mistico delle tenebre.
Halloween (o più correttamente Hallowe’en etimologicamente All-Hallows-Even), come ben sappiamo (e non dimentichiamolo) è una festa anglosassone, festeggiata negli Stati Uniti d’America.

L’Etimologia del suo nome, fondamentalmente deriva da una variante della lingua scozzese, a significare la notte prima di Ognissanti o della Messa di Tutti Santi, dove la tradizione scozzese e irlandese racconta che intagliare delle rape, poi diventate zucche, serviva per farne delle lanterne per ricordare le anime bloccate nel Purgatorio.

Quest’analogia con il “Limbo Cattolico”, dove le anime in attesa di giudizio, perciò presumibilmente dannate, ha dato vita alle più fantastiche e tenebrose leggende, inducendo la chiesa cristiana a definire questa usanza pagana, occulta, dove e per incompatibilità dottrinale, la celebrazione della notte delle streghe (halloween) è contraria ai principi biblici.
Ma è anche vero che differentemente da come viene festeggiata sia in America, sia in altri parti del mondo, Halloween in Italia racchiude una ricca storia piena di occultismo e leggende, che portano il popolo italiano ad evitare varie forme che spesso suscitano il satanismo.
Ma il fascino di questa festa in Italia è stato talmente forte da indurre grandi e piccini a rinvigorirla al punto da rievocarla, sostituendola popolarmente, purtroppo, con la nostra “Ognissanti” (in latino Festabant Omnium Sanctorum) seguita dalla “Commemorazione dei defunti” (in latino Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum).
E’ così: oggi, tra i giovani, si festeggia e si ricorda di più Halloween che le nostre tradizioni di novembre.

E’ anche vero che le feste del 1° e 2 novembre sono di origine cattolica cristiana e che molti non le sentono poiché lontani dalla fede di Dio, pur rimanendo attaccati al “capezzolo tradizionale” del regalo, del carbone e della calza dei nonni defunti.

Appunto, “capezzolo tradizionale”, ovvero quel riferimento che come quello materno non si dimentica e lo si cerca sempre, spesso quando si è convinti che tutto è dovuto.
La nostra cultura e le nostre tradizioni identificano il 2 novembre come quel giorno dove ogni persona in terra riceve un regalo dai defunti, buona o cattiva che sia stata durante l’anno: dolce per il buono, carbone per il cattivo.

Ed il tutto nella famosa e tanto attesa “calza dei morti”.
Ed allora perché festeggiare Halloween e pretendere la calza dei morti?
Rimaniamo ben saldi alle nostre tradizioni, semmai rafforzandole e tramandandole senza edulcorarne il significato e le modalità.
“Dolcetto o scherzetto”, ovvero il “Trick or treat” ( e non l’italianizzato buonista“Offri o soffri”) lasciamolo agli americani, non ripaga la nostra cultura. A proposito, “Trick or treat” (dolcetto o scherzetto) in realtà significa “sacrificio o maledizione”, dove la parola “scherzetto” è la traduzione dell’inglese “trick”, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato alcun dolcetto (“treat”); altro che “soffri”.
Ma se proprio vogliamo dare un tocco di paganesimo culturalmente elevato e “buonista”, tollerato dalla chiesa per la sua valenza storica e culturale, è molto meglio festeggiare il “Fucacost” (fuoco fianco a fianco) di Orsara di Puglia che halloween.

Il “Fucacost” si festeggia tra la notte tra l’1 ed il 2 di novembre dove l’antichissima tradizione vuole che si accendano dei falò (in origine di rami secchi di ginestra) che dovrebbero servire ad illuminare la strada di casa ai nostri cari defunti (in genere alle anime del purgatorio) che in quella notte tornano a trovarci. Sulla brace di questi falò, poi, viene cucinata della carne che tutti insieme si mangia in strada e si offre ai passanti.

Mentre, nella giornata dell’1 novembre, nella piazza principale, si svolge la tradizionale gara delle zucche decorate (definite le “cocce priatorje” – le teste del purgatorio).
Meditiamo…….

Ad Maiora
Nico Baratta
Direttore Responsabile
di

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FOGGIA – Ubik compie 5 anni!

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Per il quinto compleanno della libreria, un ospite internazionale
Ubik e Foggia dal 1° novembre 2007
Cinque anni insieme!
Domenica 4 novembre, ore 18.30. Da Parigi, l’autore Régis de Sá Moreira
“Il libraio” e “Marito è moglie”. Focus sulla casa Aìsara. Letture e brindisi

Questi ultimi sono stati per noi foggiani gli anni più duri della nostra storia recente. Tutti speriamo che la riapertura al pubblico della Cattedrale segni un’inversione di tendenza. Sappiamo bene, però, che nei tempi bui la salvezza è nella forza della cultura e delle idee e, perciò, nei libri. Nelle parole del direttore artistico della libreria, Michele Trecca, titolare insieme con Giovanna Draicchio della libreria di Piazza U. Giordano, il senso di un’avventura culturale giunta al suo quinto anno di attività, cominciata il 1° novembre 2007. Domenica 4 novembre infatti, Ubik compie cinque anni e regala ai suoi lettori un talento internazionale tra i più interessanti in Europa, autore di un romanzo, Il libraio, molto amato dai lettori della libreria, apprezzato in Italia e all’estero e pubblicato da una piccola ma preziosa casa editrice sarda: Aìsara. L’ospite di punta arriva da Parigi ed è lo scrittore Régis de Sá Moreira, francese di padre brasiliano, autore anche di Marito è moglie. Con lui ci sarà anche la responsabile editoriale della casa editrice Aìsara, Francesca Casùla, per un focus su questa bella realtà che durerà un’intera settimana, con vetrina sui titoli più interessanti. Inoltre, nel corso della serata, in occasione della presentazione della rassegna Fine Piacere Mai organizzata dalla libreria Ubik e dalla Piccola Compagnia Impertinente, gli attori Pierluigi Bevilacqua e Annalisa Formiglia leggeranno alcuni brani tratti dai due romanzi di Régis de Sá Moreira. L’incontro avrà luogo a partire dalle 18.30, nello spazio live Ubik, con brindisi finale con i lettori e taglio della torta.

DA NOVEMBRE 2011 A NOVEMBRE 2012. Noi di Ubik Foggia siamo orgogliosi di aver contribuito con il nostro lavoro al rinnovamento e rafforzamento dell’offerta culturale della nostra città. Lo abbiamo fatto con una disponibilità immediata di 20.000 titoli in libreria e 150.000 in 2/3 giorni. Con un’apertura ad orario continuato 360 giorni all’anno. Siamo stati aperti ogni domenica e indifferentemente con la neve e con 40 gradi all’ombra. Un impegno importante, quello espresso ancora una volta dal direttore artistico Michele Trecca, cui fa seguito un breve ma significativo resoconto numerico, prendendo in considerazione unicamente l’ultimo anno di attività della libreria Ubik, da novembre 2011 a novembre 2012. Ben 72 incontri con gli autori, tra i quali si segnalano nomi di spicco del panorama nazionale della narrativa e della saggistica, come Gianrico Carofiglio, Mario Desiati, il giudice Antonio Ingroia, Mariolina Venezia, Luciano Canfora, Ivan Cotroneo, Luisa Muraro, Elio Veltri, Alessandro Leogrande, Cesare Moreno, Alessia Gazzola, Fabrizio Gifuni, Carmine Abate (Vincitore Premio Campiello 2012), Emanuele Trevi (Vicecampione Premio Strega 2012), Federico Rampini, Paola Calvetti, Paola Soriga, Carola Susani, Beppino Englaro, Francesca Melandri (II classificata Premio Campiello 2012), Ivan Scalfarotto, Anilda Ibrahimi, Gaetano Cappelli.
Inoltre, Ubik ha collaborato in modo trasversale con enti privati e pubblici per un totale di oltre 30 co-produzioni nelle quali ha unito il proprio lavoro a quello delle istituzioni (Comune e Provincia ma anche Museo Civico, Pinacoteca e Ordine dei Medici), delle scuole (Liceo classico V. Lanza, Liceo scientifico G. Marconi, Liceo classico Bonghi di Lucera, Scuola elementare Santa Chiara) e di tutte quelle realtà di Foggia e provincia impegnate nel fare cultura (associazione “La Merlettaia”, Arcigay Foggia “Le Bigotte”, Sala Farina, Solidaunia, Carpino Folk Festival, Daunia Vetus-Ecotium, La Carboneria, Foto Cine Club Foggia, Slow Food, Amici di Beppe Grillo, Teatro dei Limoni, Piccola Compagnia Impertinente, SpazioBaol.Com, Rotary Club Capitanata, Università di Foggia, Corvino Meda, Lions, Tolleranza Zero, Libera, Amnesty, Emergency, Unar, Consorzio Giù la testa, FestambienteSud, Forum dei Giovani, Fiera del Libro di Cerignola, Festival “Libri per ogni palato”, Gabrielino, Associazione Ghea).
Per concludere, Michele Trecca, a nome dell’equipe di lavoro della libreria Ubik: Siamo orgogliosi di aver organizzato a ritmo serrato incontri, eventi e laboratori facendo del nostro spazio un luogo dinamico di scambio di suggestioni e di idee. Noi foggiani usciremo dal tunnel nel quale siamo perché forte è la vitalità culturale della nostra città.

Régis de Sá Moreira. Nato il 3 novembre del 1973 nella periferia parigina da padre brasiliano e madre francese, è autore di vari romanzi ed ha riscosso un ottimo successo di pubblico e di critica. Nel 2002 ha ottenuto il premio Le Livre Élu. Con il romanzo Il libraio (Aìsara, 2011) ha ricevuto numerosi riconoscimenti e, soprattutto, grandi apprezzamenti da parte del pubblico e della critica italiana: il quotidiano La Stampa ha scritto di lui che “sembra Baricco che sogna Borges”. Da qualche mese è uscito in Italia il suo secondo romanzo, Marito è moglie (sempre per Aìsara), che ha già riscosso grande attenzione da parte dei media e dei lettori. Il 3 novembre prossimo è il suo compleanno, compie 39 anni e festeggerà insieme alla libreria Ubik.
comunicato stampa Libreria Ubik Foggia

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FOGGIA – Provincia Foggia-BAT, Mongelli: “Opportunità di crescita delle nostre comunità e di sviluppo per i nostri sistemi economici e sociali”

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

I territori della Capitanata e del Nord Barese si apprestano a diventare area di riferimento imprescindibile per la programmazione delle politiche dello sviluppo e del lavoro al Sud oltre a rafforzare la propria interlocuzione con il Governo regionale.
La dimensione quantitativa e qualitativa dei sistemi amministrativi, economici e sociali che scaturisce dalla fusione tra le due Province e’ paragonabile ad alcune delle regioni esistenti e ciò comporta tanto una maggiore assunzione di responsabilità da parte di chi sarà chiamato a governare il nuovo organismo istituzionale che l’ampliamento del ventaglio di opportunità da mettere a frutto per far crescere le nostre imprese e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

La costituzione della nuova Provincia della Puglia settentrionale, infine, indurrà tutti noi a mitigare le istanze e le barriere campanilistiche e ad aprirci al positivo dialogo con comunità che condividono matrici identitarie e tradizioni millenarie: radici profonde di un futuro rigoglioso.
Ufficio Stampa - Città di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione/Sindaco

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SAN MARCO IN LAMIS (FG) – Con “Spelaion 2012” il Gargano diventa Capitale della Speleologia

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Dal 1° al 4 novembre a Borgo Celano, frazione di San Marco in Lamis, si terrà l’incontro internazionale di speleologia. Sono attesi centinaia di appassionati da tutta Italia e Europa

Locandina evento

Ci siamo.

Questa mattina sul Gargano, a Borgo Celano, frazione di San Marco in Lamis, ha preso il via l’annuale raduno internazionale di Speleologia.

Dopo il Veneto e la Lessinia, dal 1° al 4 novembre di quest’anno sarà la Puglia ad ospitare gli speleologi in arrivo da tutta Italia ed Europa.

Spelaion 2012, grazie al ricco calendario di incontri, sarà un momento di riflessione sullo stato dell’arte della ricerca speleologica in Italia, un’occasione di confronto per capire le modalità di aggregazione, le tecniche di ricerca, l’acquisizione di documentazione e la restituzione di dati di chi, oggi, conduce esplorazioni carsiche complesse.

La Società Speleologica Italiana sarà come sempre impegnata in prima linea e propone due importanti momenti di approfondimento scientifico/divulgativo.

Il primo convegno è previsto nella giornata inaugurale di giovedì 1 novembre dalle ore 16.00 presso la Sala Museo di Borgo Celano e sarà dedicato alla pratica speleologica in aree protette presentando esperienze e buone pratiche. Saranno affrontati i possibili nodi di conflitto tra l’esplorazione, la frequentazione necessaria e il rigore della tutela. Moderatore per l’occasione Luca Calzolari, direttore del mensile del Club Alpino Italiano Montagne360.

Interverranno nel corso del pomeriggio Stefano Pecorella, Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Gian Piero Villani, Presidente del Gruppo Speleologico Montenero S.Marco in Lamis, Leonardo Soldo, garante Centro Servizi Volontariato Daunia e Presidente Circolo Legambiente “Gaia” Foggia, Vincenzo Martimucci, Presidente Federazione Speleologica Pugliese, Antonello Antonicelli e Francesca Pace della Regione Puglia, Marco Ruocco, Presidente Federazione Speleologica Campana, Giuseppe Muscio, Presidente del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Filippo Di Donato, rappresentante del CAI in Federparchi, Giuseppe Adriano Moro, reggente Commissione Nazionale Tutela ambiente della SSI e Daniela Pani.

Le conclusioni saranno a cura del Presidente della Società Speleologica Italiana Giampietro Marchesi.

Il secondo appuntamento targato SSI sarà in programma sabato 3 novembre presso la Sala Park Hotel Celano. Dalle 16.00 si farà il punto sulla ricerca speleologica in Italia. A presentare i “nuovi esploratori” Max Goldoni; prevista la partecipazione dell’Alburni Exploration Team (storie di esplorazioni e ricerche sul massiccio dei Monti Alburni – Salerno); di Mario Mazzoli, della Commissione Speleosubacquea della SSI, che presenterà le ultime novità delle immersioni di Alberto Cavedon, speleosub vicentino, nella risorgenza di Su Gologone, nel comune di Oliena (NU), che supportato da un’equipe di tecnici provenienti da tutta Italia e dalla Svizzera ha raggiunto i 135 metri di profondità; degli speleologi impegnati nelle esplorazioni nella grotta Lovettecannas, che si trova nel Supramonte di Baunei (OG); degli speleologi lombardi del Progetto InGrigna che sono riusciti a connettere tra loro due grotte di notevoli dimensioni andando a realizzare la congiunzione del sistema Stoppani – Ingresso Fornitori – Tacchi, in Pian del Tivano, nel Triangolo Lariano (CO); di quelli del Progetto Sebino impegnati nelle esplorazioni dell’Abisso Bueno Fonteno (nel comune di Fonteno – Bergamo) e gli speleologi pugliesi, calabresi, lucani e siciliani nell’Abisso del Bifurto (nel comune di Cerchiara di Calabria – Cosenza). Prima del dibattito finale verrà infine presentato, Gnomus, il film di Federico Thieme, girato nel 1984 in collaborazione con lo Speleo Club Orobico nel quale un simpatico gnomo, che vive in una grotta, viene in contatto con il mondo speleologico in maniera traumatica.

Due appuntamenti tra i tanti previsti che rappresentano l’essenza dell’incontro e che per usare le parole del Presidente SSI Giampietro Marchesi “non vogliono essere una rassegna antologica o l’atlante del carsismo italiano.

Si tratta di un narrarsi aperto, sincero, senza preclusioni su possibilità e anche criticità nella ricerca, intesa come percorso dall’intenzione al reportage.

Un punto di partenza, perché come si diceva in un nostro fortunato slogan di quasi dieci anni fa “È ancora tempo di nuovi viaggiatori”.

Ma Spelaion 2012 sarà anche musica, dance, gastronomia e divertimento.

Per scoprire nel dettaglio tutte le iniziative che animeranno le 4 giorni speleo di Borgo Celano rimandiamo al programma ufficiale qui allegato e al sito web, costantemente aggiornato con le ultime novità: www.spelaion2012.it

L’organizzazione dell’evento è a cura del “Gruppo Speleologico Montenero” nato proprio a San Marco in Lamis nell’ottobre del 1986.

Il Gruppo è molto attivo e nel corso di questi anni ha scoperto e accatastato, con i suoi 25 soci effettivi e numerosi sostenitori, oltre 30 cavità carsiche.

Attualmente è impegnato nella ricerca di nuovi siti e nella divulgazione della speleologia nel Gargano anche attraverso la gestione del “Centro Visite” sul carsismo e del museo Paleontologico, affidatogli dal Parco Nazionale del Gargano.

Per informazioni di carattere generale

[email protected] (Segretario – Michele Radatti)
[email protected] (Presidente – Gian Piero Villani)
[email protected] (Vice Presidente – Maurizio Napolitano)

da Foggiatoday

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Foggia – Presentata la stagione teatrale 2012/2013 della Provincia di Foggia

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

“Anche quest’anno, con rinnovato entusiasmo, la Provincia di Foggia ha profuso il massimo impegno per offrire un cartellone di spettacoli teatrali all’altezza delle aspettative e che, siamo certi, sarà di gradimento ad ampie fasce di pubblico.

Un pubblico che nelle scorse edizioni ci ha sempre premiato attraverso una grande partecipazione”.

E’ quanto affermato dall’assessore provinciale alla Cultura, Billa Consiglio, nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione teatrale 2012/2013 organizzata e promossa dall’Amministrazione provinciale con il Teatro Pubblico Pugliese.

All’incontro con gli organi di informazione hanno preso parte anche il responsabile spettacoli ed eventi della Provincia di Foggia, Mario De Vivo e il presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Carmelo Grassi.
Dieci titoli in cartellone, massimo storico per una stagione teatrale organizzata dalla Provincia che avrà luogo nella consueta cornice del Teatro del Fuoco. “Un cartellone pensato nel segno della continuità con un’offerta in cui il livello qualitativo è una precisa scelta che perseguiamo in ogni edizione” ha proseguito Billa Consiglio.
Ad inaugurare la stagione sarà, il prossimo 11 novembre, l’opera del foggiano Michele Di Virgilio “Tonino a testa in giù” ispirata alla tragedia del crollo di viale Giotto del 1999 in cui persero la vita 67 persone.

L’opera , con regia di Marie-Pascale Osterrieth e musiche di Jacques Davidovici, ha già raccolto il favore della critica e del pubblico ed è stato portato in scena a Parigi riscuotendo grande successo.
Il 30 novembre sarà la volta di “Juve-Napoli 1-3. La presa di Torino, il tour” di Antonio Damasco, interpretato dai fratelli Damasco. Il 6 dicembre andrà in scena lo spettacolo “Kramer contro Kramer”, tratto dal romanzo di Avery Corman con traduzione di Masolino D’Amico e regia di Patrick Rossi Gastaldi e con Daniele Pecci, Federica Di Martino e Francesco Borgese. Il 18 dicembre andrà in scena la commedia “Maldamore”, scritta e diretta da Angelo Longoni con Tosca D’Aquino, Ugo Dighero, Stefano Pesce e Michela Andreozzi. Il 22 gennaio 2013 sarà la volta de “La rivincita” di Leo Muscato con Michele Cipriani, Vito Continelli, Simonetta Damato, Paola Fresa, Riccardo Lanzarone e Michele Sinisi; in collaborazione con “Bollenti spiriti – Regione Puglia – Assessorato alle Politiche giovanili e alla Cittadinanza sociale” e Assessorato alla Cultura del Comune di Andria.

Il 20 febbraio spazio al tango con Roberto Herrera e altri nove ballerini che porteranno in scena “Tango de Buenos Aires”. Ancora una commedia, il 10 marzo, con lo spettacolo “Una vita da strega, una commedia d’amore strampalato con musica dal vivo” di Armando Pugliese con Bianca Guaccero e Francesco Venditti.

Il 22 marzo ecco “La lettera” di Nullo Facchini ideato e interpretato da Paolo Nani, artista di prim’ordine per il genere del cosiddetto “teatro fisico”.

Ultimo appuntamento della stagione il 4 aprile con “Kitchen’s story” di Paolo Sassanelli, voce recitante di poesie e ricette, oltre che chitarrista, con Umberto Sangiovanni al pianoforte e con la voce e le percussioni di Vahiniti Cenci.

“Una serie di spettacoli pregevoli attraverso i quali vogliamo ampliare sempre più la la fruibilità dell’offerta culturale.

Il teatro è lo strumento migliore per allargare la partecipazione di un pubblico dalle esigenze sempre molto variegate e che dimostrano la vivacità e l’eterogeneità della domanda di cultura in Capitanata.

Una eterogeneità che la Provincia di Foggia, nelle sue politiche culturali, ha sempre tenuto in grande considerazione”, ha concluso Billa Consiglio.
I prezzi degli abbonamenti per la stagione sono: 180 euro per il primo settore, 160 euro per il secondo, 130 euro per la galleria, 90 euro per il ridotto.

I vecchi abbonati hanno diritto di prelazione e possono esercitarlo dal 5 al 7 novembre presso il Teatro del Fuoco dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19.

I nuovi abbonamenti possono essere sottoscritti dall’8 all’11 novembre, sempre al Teatro del Fuoco, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19.

Il costo dei singoli biglietti è: 23 euro per il primo settore, 20 euro per il secondo, 18 euro per la galleria, 15 euro biglietto ridotto.

Per ulteriori e dettagliate informazione è possibile consultare il sito http://teatrofoggia.wordpress.com
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Manfredonia – La memoria collettiva del 4 novembre

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

“Il 4 novembre non deve essere un mero ricordo o una celebrazione nostalgica – dice il Sindaco Riccardi – ma piuttosto la celebrazione dell’impegno giornaliero di ognuno di noi nella costruzione e nella continuazione dell’Unità Nazionale”.
Il 24 maggio 1915 l’Italia entrò nel primo conflitto mondiale, una lunga guerra cominciata il 3 agosto 1914 con la Germania che dichiarò guerra alla Francia e invase il Belgio.

Una guerra logorante che terminò il 4 novembre 1918 e spinse Papa Benedetto XV a definirla “tragedia dell’umana demenza”.

Il bollettino del Comando Supremo delle forze italiane, del 31 ottobre 1918, dava l’annuncio: “Sul Grappa, sotto l’impeto delle truppe della IV Armata, la fronte nemica è crollata. Non è possibile valutare il numero dei prigionieri che scendono a torme dalla montagna.

L’artiglieria nemica è colà catturata”. Armando Diaz, nel Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918, così concludeva: “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”.
Alla fine furono ben 650.000 i caduti, 947.00 i feriti e 600.000 i prigionieri e dispersi. “Un bilancio – è la constatazione del Sindaco Riccardi – che indica chiaramente come in qualsiasi guerra non ci sono vincitori e nemmeno vinti. La guerra non è un rimedio, bensì un male che dobbiamo riuscire a tenere lontano con i nostri atteggiamento quotidiani”.
L’idea di onorare una salma sconosciuta è merito del Generale Giulio Douhet. Dopo l’approvazione della legge, il Ministero della Guerra diede incarico ad una commissione che esplorò tutti i luoghi nei quali si era combattuto: fra le numerosissime salme raccolte una sola sarebbe stata tumulata al Vittoriano di Roma.

La scelta fu fatta da una donna, Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio Antonio aveva disertato dall’esercito austriaco per arruolarsi nelle file italiane, cadendo in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato. Il 4 novembre 1921 il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto sull’Altare della Patria.

Al Milite Ignoto fu concessa la medaglia d’oro con questa motivazione: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria”.
Il programma delle manifestazioni che si svolgeranno a Manfredonia il 4 novembre prossimo prevede:

ore 10,45 – (Palazzo San Domenico) Incontro dei partecipanti davanti alla sede Municipale. Deposizione della corona al Milite Ignoto

ore 11,00 – (Cattedrale) Celebrazione Santa Messa, da parte di S.E. Monsignor Michele Castoro, in suffragio dei Caduti di tutte le guerre

ore 11,30 – (Villa Comunale) Deposizione della corona al Monumento dei Caduti e lettura messaggio del Sindaco, Angelo Riccardi.

“Per rispetto verso la situazione contingente che stiamo vivendo nel Paese – aggiunge il primo cittadino manfredoniano – ed in linea con una costante attenzione verso l’impiego delle risorse pubbliche, si è scelto di rinunciare alla partecipazione della banda alle celebrazioni e, impiegando meno della metà di quell’ipotetica spesa, procedere con la stampa dei manifesti, degli inviti alle personalità, all’acquisto di bandierine, delle corone di alloro ed alla copertura delle spese relative sia all’impianto voce che a quello elettrico”.
L’invito, rivolto a tutti, è di partecipare numerosi perché, come dice il Sindaco “Celebrare questa ricorrenza vale come rivisitazione del nostro passato e per ringraziare gli uomini e le donne che quotidianamente, con il loro impegno silenzioso e la loro professionalità, dedicano il proprio lavoro al nostro Paese”.
da

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FOGGIA – Allargata alla Bat, l’appello di Pepe

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Il presidente della Provincia: “Spirito di collaborazione e di coesione per lo sviluppo delle nostra comunità”

“L’allargamento dei confini della Provincia di Foggia segna l’inizio di una stagione nuova per la Puglia.

Una stagione che deve essere contraddistinta da uno spirito di collaborazione e di coesione oltre che da una piena unità di intenti per realizzare, insieme, lo sviluppo delle nostre comunità”.

E’ l’appello che il presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, rivolge al sindaci e ai cittadini dei comuni della provincia Bat dopo il decreto con il quale il Governo ha disposto il loro accorpamento all’amministrazione provinciale di Foggia.

“Nutro grande rispetto per il travaglio che le comunità della Bat stanno vivendo per il loro passaggio alla Provincia di Foggia – commenta Pepe – Voglio però dire che siamo orgogliosi far parte con loro di un’unica provincia.

In alcuni casi, come per i Comuni di Margherita di Savoia, San Ferdinando e Trinitapoli, si tratta di un “ritorno a casa”, in presenza di una storica contiguità territoriale e culturale.

Negli altri casi si tratta invece di un’esperienza nuova, di una sfida che va accolta con entusiasmo”.
da Daunia News

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SENIGALLIA (Ancona) – Marijuana in casa: denunciata 18enne foggiana

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

All’interno dell’abitazione della ragazza sono stati rinvenuti un bilancino di precisione e 75 grammi dello stupefacente

Nell’ambito di un’operazione mirata a stroncare il giro di droga, gli agenti del commissariato di Senigallia hanno denunciato alla magistratura una 18enne residente a Montemarciano, ma originaria di Foggia.

All’interno dell’abitazione della ragazza sono stati rinvenuti un bilancino di precisione e 75 grammi di marijuana.

In precedenza era stato arrestato un amico della giovane per spaccio di droga.

Sono in corso indagini e perquisizioni dettagliate
da Daunia News

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ARIANO IRPINO (Avellino) – Carcere: detenuto foggiano si ustiona

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Stava preparando il caffè in cella mentre si trovava con altri compagni: non è grave

Un detenuto foggiano nel carcere di Ariano Irpino si è ustionato al corpo mentre preparava il caffè in cella in compagnia di altri carcerati.

L’uomo è stato investito dalle fiamme del fornellino.

Subito soccorso dagli altri detenuti e dagli agenti penitenziari, è stato poi trasportato all’ospedale. Ha riportato lesioni sul corpo, non molto gravi.

Poco prima il foggiano aveva avuto un altro incidente ad una gamba.
da Daunia News

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FOGGIA – Vertenza Don Uva: arrivano le prime mensilità

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

La direzione generale provvede al pagamento di alcuni arretrati, buone notizie per i lavoratori

Buone notizie per i lavoratori del Don Uva. Dopo l’accordo fra la direzione generale della Asl Fg e quella del Don Uva, arrivano risultati importanti.

Infatti in una nota a firma del direttore generale Dario Rizzi le mensilità arretrate vengono pagate in 2 novembre il mese di agosto, il 7 novembre il mese di settembre e infine ottobre il 23 di novembre.

Porta quindi grandi risultati l’accordo fra Asl e don Uva in provincia di Foggia, L’Usppi nella persona dei segretari Massimiliano Di Fonso e Massimo Nicastro che qualche settimana fa con una delegazione ha genialmente proposto e consigliato di far riferimento al d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 che prevede la tutela delle maestranze locali, e quindi i fornitori che in questo caso offrono servizi efficienti e qualità assistenziale, ha portato frutti ai lavoratori del Don Uva.
da Daunia News

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FOGGIA – Piove ma l’acqua scarseggia alla diga di Occhito «il potabile non corre rischi»

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Se non fosse per l’involontario bisticcio, si potrebbe dire che al consorzio di bonifica della Capitanata piove sul bagnato.

La diga di Occhito semivuota è l’ultimo sberleffo della crisi di liquidità che da un anno tiene in sofferenza i conti del grande ente pubblico, gestito fino a pochi anni fa con perizia dagli agricoltori e che ora tiene in ansia i 500 dipendenti.

Il mese scorso, tanto per dire, senza un fido di cassa di 3 milioni di euro non si sarebbe potuto pagare gli stipendi.

E adesso si attendono con una certa trepidazione i versamenti degli agricoltori con i modelli «Mav» per aver usufruito dell’abbondante esercizio irriguo protratto fino a qualche settimana fa, un fiume di denaro pari a 17 milioni di euro (stimati) che dovrebbero garantire la gestione ordinaria fino alla primavera.

Poi si spera che riprendano le piogge e che la diga torni a riempirsi, solo così il consorzio potrebbe riaprire i rubinetti all’agricoltura dalla prossima stagione irrigua (1° aprile). Perchè la ricchezza del consorzio resta l’acqua che manda il cielo e senza irrigazione anche i bilanci restano all’asciutto.

Anche se non sarebbe la prima volta: è già accaduto due volte in passato (primi anni Duemila), ma all’epoca il consorzio era un ente in salute e aveva spalle più robuste per sopportare con disinvoltura l’abitudine di una fetta non trascurabile di contruenti all’insolvenza.

Oggi invece il presidente Salcuni chiede a Equitalia di recuperare anche quel 5% di esazioni in media non riscosse «perchè anno dopo anno quella piccola percentuale rischia di diventare una montagna».

I problemi non mancano in corso Roma, la diga in riserva diventa un motivo di preccupazione in più, anzi a guardar bene è il principale tanto da oscurare persino le beghe interne tra le organizzazioni agricole sulla scelta del nuovo direttore che nelle scorse settimane avevano alimentato un acceso dibattito. Nell’invaso sul fiume Fortore ci sono oggi 38 milioni di metri cubi d’acqua a fronte dei 113 milioni di un anno fa.

Prosciugato ormai per due terzi (ma può arrivare a contenere qualcosa di più di 200 milioni mc) il grande bacino idrico costruito fra la Puglia e il Molise oggi ha un’autonomia limitata di circa un anno, due seguendo il ragionamento di Salcuni che calcola un contributo minimo statisticamente stimato con l’arrivo delle piogge di 40 milioni di metri cubi.

Insomma i foggiani non corrono il rischio di vedersi razionata l’acqua dal rubinetto e poi la perturbazione in arrivo insieme al generale inverno dovrebbero allontanare lo spettro di un Natale senz’acqua come realmente accadde nella stagione 2000-2001 quando si arrivò a prelevare con tubi di fortuna l’acqua un po’ sabbiosa sul fondo della diga (il cosiddetto volume morto).

Eppure c’è chi addebbita al consorzio di aver giocato con il fuoco quest’anno, tenendo aperto l’irriguo fino a qualche settimana fa accentuando così i prelievi da una diga già in riserva.

Un tempo, quando i conti erano in ordine, la soglia di guardia era di 60 milioni di metri cubi, quota che ogni anno il consorzio metteva da parte per l’acquedotto.
MASSIMO LEVANTACI da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Campi sommersi dall’acqua – Ippocampo, mareggiata e pioggia decine le campagne allagate

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Un uomo di 42 anni è bloccato nella sua abitazione -I vigili del fuoco stanno lavorando dalla scorsa notte

Campi sommersi dall’acqua

Due le squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Foggia e del distaccamento di Manfredonia che stanno operando ad Ippocampo dove sono stati segnalati numerosi allegamenti in campagne e abitazioni private. Allagamenti causati dalla pioggia della scorsa notte e da una violenta mareggiata che ha raggiunto numerose abitazioni che si trovano a ridosso della costa garganica.
In particolare sul posto stanno operando una squadra di vigili del fuoco del comando provinciale di Foggia e una unità anfibia giunta dal distaccamento di Manfredonia per raggiungere le zone più difficile.
Gli uomini del 115 stanno cercando di raggiungere l’abitazione di un uomo di 42 anni bloccato all’interno della sua abitazione a causa dell’acqua che ha superato il metro e mezzo di altezza, allagando campi e zone circostanti.

Luca Pernice da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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SAN GIOVANNI ROTONDO – Arriva ‘Bi- Sogno di cammini’

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Camminare per riscoprire il passato e costruire il futuro.

Il 2 e il 3 novembre sul Gargano e nella sua Area Protetta, ‘Rete dei cammini’ organizza, con il patro-cinio dell’Ente Parco, il suo quarto incontro Nazionale dal titolo ‘Bi- Sogno di cammini’, un contributo innovativo e propositivo delle Associazioni italiane al dibattito sul tema ‘Cammini Storici/spirituali e turismo sostenibile’.

Nell’occasione, unica in Italia, del workshop del 2 novembre, nella Biblioteca Civica di San Giovanni Rotondo, dai “Cammini del sud Itali”a e dalle loro Associazioni verranno presentate e discusse idee e proposte operative in merito alla promozione dei cammini storici d’Italia, che meritano di essere diffuse, condivise e realizzate.

Ne emergerà una “rete” di cammini affascinanti, densi di storia e di tradizioni vere e vive, non riconducibili semplicemente ad un modello di “francigena” ma testimoni autentici e concreti del territorio: una ricchezza straordinaria.

Da qui, l’apertura al futuro: per tutti i cammini, esperienze e proposte concrete di nuove tecnologie per valorizzare i cammini, per crearne le guide, per monitorarne strutture e offerte, per dare vita ad un modello di valorizzazione condiviso e utilizzabile da tutti. Infine, Touring Club Italiano e Rete dei Cammini presenteranno alcune possibili linee guida per l’ “eccellenza” dei cammini nate appunto dall’esperienza congiunta delle due Associazioni.

Una sinergia inedita e importante, di cui chi si occupa di turismo sostenibile non potrà non tenerne conto.

Europe Direct Puglia documenterà le nuove linee guida dei bandi europei per gli itinerari culturali.

I lavori continueranno nel pomeriggio con il dibattito sulle proposte, con l’accordo su una strategia condivisa e, a suggello, con l’importante contributo scientifico di padre Mario Villani, storico dei cammini del Sud e della Via Micaelica.
Condurranno il workshop al mattino il giornalista Fabrizio Ardito, e al pomeriggio Franco Saba, rappresentante di Legambiente Sardegna e dell’Associazione Pozzo Sella Onlus.
Il 3 novembre sarà invece dedicato al contatto con la Via Micaelica, con arrivo a piedi al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, città patrimonio UNESCO.

Questo per non dimenticare che il Gargano è un vero “sacro monte” dei cammini di fede non solo per l’Italia, ma per l’intera l’Europa.
L’invito è quindi a partecipare ad un week end di workshop, scambi di esperienze, escursioni e visite guidate, per conoscere chi, come tanti , crede nel sogno, nel piacere e nel diritto di riscoprire il mondo con il passo del pellegrino e si adopera per realizzarli.

Un metodo di riscoperta che sempre di più interessa e coinvolge, senza la necessità di essere escursionisti esperti o di professione. Giorno 3, invece, sarà la volta dell’escursione a piedi da San Giovanni a Monte Sant’Angelo, dove, alle 12 i partecipanti giungeranno al Santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio Unesco) dove saranno accolti dal Rettore Padre Ladislao e dalle Autorità locali.

L’incontro-workshop è incentrato su un BI-SOGNO, un sogno doppio: quello di dare voce a chi real-mente “vive” i cammini, studiandoli, percorrendoli, facendoli amare, e quello di trovare nella qualità, oltre che nella passione, lo slancio vitale e il respiro europeo delle vie storiche italiane.

Un sogno, una necessità concreta, quella di creare modelli e strumenti per la qualità, spiegata nell’intervento congiunto di Rete dei Cammini e T.C.I. 
Previste due importanti novità: al mattino ci sarà, come conduttore Fabrizio Ardito, giornalista da anni appassionato viandante della storia, che accettato subito l’invito, spiegando che “dove c’è conoscenza e competenza, oltre che passione, difficilmente nasceranno progoetti “sbagliati” perché proprio le due qualità citate sono garanzia sufficiente per scongiurare progetti inconsistenti o impraticabili.

L’auspicio è che, tra le varie anime che ruotano intorno al mondo dei cammini si riesca a trovare una convivenza tranquilla, così come diversi progetti che interessino una stessa area dovranno in qualche modo essere mediati con raziocinio.

Ma, comunque,  ha concluso Ardito, -il ruolo di chi cammina sarà sempre quello di guida. Come è avvenuto a pa rtire dagli anni ’80 lungo le vie del cammino di Compostella.
Nel pomeriggio la guida del dibattio passerà a Franco Saba, rappresentante di Legambiente Sardegna e dell’Associazione Pozzo Sella Onlus in lotta per il Parco Geominerario del Sulcis Iglesiente, che.  piloterà il workshop verso il documento conclusivo, che darà linee guida al BI-SOGNO DI CAMMINI.

da Il Campanile

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CAPITANATA: allarme ambientale, ma i politici dove sono?!? a FOGGIA

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Sono 5 gli inceneritori autorizzati dalla Regione nella provincia di Foggia, quello di Rignano Garganico Scalo nella sede dell’ex zuccherificio Eridania.

L’invasione della Provincia di Foggia di incene-ritori continua senza sosta grazie all’assenza del piano di insediamento provinciale promesso anni fa dai politici locali ma mai attuato da nessun amministratore pubblico.
Sono 5 gli inceneritori autorizzati finora dalla Regione Puglia nella provincia di Foggia che fanno alzare il livello di guardia trascinando l’intera provincia in una grave emergenza ambientale fra inceneritori, trivellazioni e cosi-ddette “centrali a biomassa“.

Tra gli ultimi insediamenti autorizzati quello di Rignano Garganico Scalo nella sede dell’ex zucche-rificio Eridania, approvato poche settimane fà dal Comune di Foggia che prevede un impianto di incenerimento a biomasse e l’Ecoenergia previsto a soli un paio di chilometri a sud del primo il cui progetto è stato già approvato dall’assessorato allo sviluppo della Regione Puglia in accordo con l’ultima e la penultima amministrazione del Comune di Foggia.
Ultimi velenosi impianti di una serie già costruiti o in fase di ultimazione come l’inceneritore di Borgo Tressanti del Gruppo Marcegaglia e l’inceneritore Ecocapitanata di Cerignola, sospeso per aver superato i limiti di diossina previsti per legge.
Una situazione che disegna una gravissima situazione ambientale nella nostra provincia che presenta questi scenari:
- l’esistenza di uno dei quarantaquattro “siti d’interesse nazionale di bonifica”;
- la zona di Manfredonia ad alta incidenza tumorale, e non escludendo la nascita di un nuovo SIN dall’inquinamento dell’Ofanto dovuto alla Fenice di Melfi al confine lucano;
- ammissione da parte dell’ASL solo poche settimane fa che il tasso di tumori è in aumento specialmente nelle zone piane, laddove prima interessava principalmente il Subappenino e alcuni territori del Gargano, ma si tratta di dati da sistematizzare ancora nel futuro registro tumori dauno.
- Gli impianti che bruciano agromasse sono ritenuti da molti studi più pericolosi per la salute umana di quelli che bruciano il cdr (combustibile da rifiuti), ammesso che – nessuna legge e specifica tecnica delle caldaie lo esclude – la Provincia non decida di autorizzare anche questo.

- Mancata partenza la bonifica dei territori invase da discariche abusive di amianto e rifiuti speciali tossici oppure autorizzate in barba ad ogni legge come a Orta Nova, pesa come un macigno l’assenza della politica, soprattutto da parte dei comuni interessati e dell’ente provinciale.
Il presidente Vendola è ormai assente su queste tematiche e siamo profondamente indignati per questo suo silenzio assenso su quanto sta avvenendo sulla pelle dei cittadini di Capitanata.
Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il Presidente Vendola, segretario di un partito che si richiama ad una componente ecologista nel nome come SEL di questa proliferazione ingovernata di impianti di incenerimento e di turbogas nella Daunia, ci piacerebbe venisse a vedere in faccia i nostri figli che la sua Regione sta condannando a morte!
” dichiarano dal coordinamento e sottolineano: “Stefano Pecorella e Savino Santarella, rispettivamente assessori provinciali all’ambiente e all’agricoltura della Provincia, possibile che non abbiano delle dichiarazioni da fare sul tema?
Ci chiediamo esterrefatti dove sono il Presidente della Provincia 
Pepe ed i sindaci dei comuni interessati, come il Sindaco Riccardi di Manfredonia o come il primo cittadino di Foggia Gianni Mongelli, città classificata dal Piano Regionale della Qualità dell’Aria (PRQA) in fascia C, cioè ad alto traffico e inquinamento industriale contemporaneamente, con livelli di inquinamento atmosferico da risanare con assoluta urgenza, e non da aggravare ulteriormente“.
Infine ci chiediamo cosa sta facendo la sezione provinciale dell’ARPA, l’agenzia regionale di controllo ambientale, affetta forse anch’essa dalla “sindrome lucana del non controllo del territorio”, riferendosi chiaramente alle vicende giudiziare dell’inceneritore della zona industriale di Melfi.

 Alla luce di tutto ciò facciamo rilevare che i suddetti impianti vengono insediati sui territori senza la giusta e dovuta informazione ai cittadini e senza il loro dovuto coinvolgimento previsto dalla Convenzione di Aarhus sul diritto all’accesso all’informazione, partecipazione e giustizia ambientale.

Questo silenzio assordante da parte dei partiti e delle istituzioni, la dice lunga sulle condizioni democratiche della nostra terra.

La classe dirigente e i politici, di destra, sinistra o centro che siano, dimostrano di essere complici di scelte che il Prof. Universitario di Chimica Ambientale Paul Connett, autore della strategia Rifiuti Zero, definì l’8 dicembre scorso durante la manifestazione contro l’Inceneritore Eta di Borgo Tressanti figlie della corruzione“, tengono a precisare dal coordinamento.
Più sale il livello di inquinamento della vostra provincia, più corrotta è la vostra politica“, precisava il luminare americano tracciando e descrivendo la nostra provincia, ma nello stesso tempo ci indicava anche la via dell’alternativa: riduzione dei consumi e della produzione di rifiuti, istituzione della raccolta differenziata porta a porta, riconversione industriale, e soprattutto più partecipazione della gente come unico modo per ‘ridurre‘ l’inquinamento.
Ci piacerebbe tanto che i politici che si sentono chiamati in causa si esprimano in merito a queste spinose questioni e fossero in grado di smentire le affermazioni di Connett“, concludono dal Coordinamento contro gli Inceneritori di Capitanata.

da Il Campanile

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La calza dei morti

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

cultura   La calza dei mortiNel calendario celtico, l’anno inizia il 1° novembre e in
questo giorno, si immagina che ritornino sulla terra tutti gli esseri dell’aldilà. La festa dei morti (2 novembre) è stata istituita nel 998 da Odilo abate di Cluny, una festa dei sapori, di colori e di gioia per i piccoli, un modo felice di ricordare i propri cari. Affonda le sue radici nella storia antica: egiziana e romana. In Egitto i morti vivevano nella tomba e a Roma erano i protettori del focolare domestico.
Noi diciamo la festa dei morti e non la commemorazione dei
defunti
, quindi non è un giorno di lutto, ma una giornata felice in cui le tavole, le credenze di ogni casa si riempiono di sapori ed i cimiteri si riempiono di fiori, soprattutto crisantemi, con la gente che si ferma persino a pranzare e a parlare con il caro estinto.
Non dobbiamo quindi viverlo come un lugubre e triste giorno ma come un evento gioioso e sereno che serve ad “incontrare” i nostri cari defunti.

In questa ricorrenza, i genitori regalano ai bambini dolci e giocattoli, dicendo loro che sono stati portati in dono dalle anime dei parenti defunti, perciò essi la sera appendevano alla finestra o al letto “i cavezette” recitando una preghiera alle anime sante.

C’era un detto popolare che spesso le mamme rivolgevano ai figli indisciplinati che così recitava: “Se fe u cattive i murte te mettene i carevùne ‘nda cavezette” (se fai il cattivo i morti ti metteranno i carboni nella calza).

Anni fa inoltre, la sera prima si nascondeva anche la grattugia perché si pensava che i defunti, a chi si fosse comportato male, sarebbero andati a grattare i piedi.
L’entità dei doni dipendeva dalle condizioni economiche della famiglia.

Questa usanza è scomparsa da molti anni, sostituita da calze confezionate e piene di cioccolatini, pasticcini e giocattoli che si comprano in bar e supermercati.

E voi, avete ricevuto à cavezette?!

da smalltownfoggia.net

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Ponte di Ognissanti con il sole

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Dopo la pioggia e il vento, in provincia di Foggia torna il sole, e con esso anche il tepore.

Infatti, grazie alle correnti di scirocco, già dalla mattinata del 1°novembre sono previsti spazi di tempo soleggiato e temperature in graduale aumento.

Secondo gli esperti meteo, il bel tempo interesserà tutta la Capitanata almeno fino a domenica.
Saverio Serlenga da Teleradioerre

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Vico del Gargano – IL PASSATO APPARTIENE A TUTTI

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Clicca per IngrandireIn attesa di conoscere come si chiuderà il “malinteso” in seno alla maggioranza Amicarelli, torniamo su un’argomento di forte attualità legato ai lavori di scavo e sistemazione della necropoli paleocristiana di Calenella-Monte Pucci.

La quantità, l’unicità e la ricchezza di Ipogei, i numerosi e preziosi reperti trovati, devono alzare il livello di attenzione e tutela verso un patrimonio che rappresenta un importante e nuovo canale di promozione per Vico del Gargano, Parco Nazionale e tutto il territorio.

Questo importante patrimonio dev’essere tutelato, custodito, messo a disposizione di studiosi, università, scuole, turisti, curiosi e appassionati di tutto il mondo.

Quanto la valorizzazione del patrimonio culturale sia importante ed efficace strumento di promozione, lo dice con competenza e autorevolezza il rettore dell’Università di Foggia Giuliano Volpe, ordinario di Archeologia cristiana e medievale: “Si ripete spesso che il patrimonio culturale sia anche una risorsa economica. E’ vero, è innegabile. Ne sono convinto anch’io”.

“Un bravo economista come Massimo Montella – prosegue – ci ricorda che valorizzare il nostro patrimonio consiste nel fare in modo che il valore dei documenti di storia venga percepito quanto meglio da quante più persone possibili.

Le ricadute che un museo, un parco archeologico, un archivio o una biblioteca possono avere sono diverse e ben più remunerative rispetto a una malintesa visione mercantilistica del bene culturale”.

Da qui l’esigenza e l’urgenza della raccolta e sistemazione curata ed efficace di tutti i reperti dei siti di Vico del Gargano, sparsi fra musei, collezioni, privati, ci portano alla richiesta di un museo della storia del paese in un contenitore pubblico e prestigioso come il Palazzo della Bella.

“Il patrimonio culturale – conclude Volpe – non appartiene né agli studiosi né ai professionisti della tutela: è un bene comune. Allo stesso modo il passato appartiene a tutti”.

Dalla conferenza stampa di Calenella-Monte Pucci dei giorni scorsi sono venuti segnali importanti, sia da parte del sindaco di Vico, Pierino Amicarelli, sia da parte del presidente del Parco Nazionale del Gargano, Stefano Pecorella.

Michele Angelicchio da Punto di Stella

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LE “ANËMË I MORTË”… RIANIMANO PESCHICI

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Clicca per IngrandireL’Associazione Culturale “Punto di Stella” e il Comitato “Peschici Eventi” tornano ad allietare le lunghe e fredde serate autunnali in occasione della giornata dedicata alla Commemorazione dei Defunti.

E’ abitudine secolare, infatti, che nei giorni immediatamente precedenti il “2 Novembre” bambini e bambine, ragazzi e ragazze, vadano di casa in casa bussando alle porte di chi si aspetta la visita – praticamente tutti visto che l’usanza è da ciascuno molto sentita e chieda… qualcosa per le “anime dei morti”: “Dammë ’na causë p’ll’anëmë ‘i mortë / sennò të sfascë ‘a portë”.

Alla richiesta si risponde in genere con un sorriso e si mette mano al portafoglio oppure si cedono dolciumi, caramelle, frutta (qualcuno ne fa addirittura provvista nei giorni precedenti per fronteggiare la felice evenienza).
Terminato il giro delle piccole squadre di “cercatori”, il bottino viene diviso fra i partecipanti e le discusioni non mancano, ovviamente.

Niente di assimilabile alle americanate di Halloween, naturalmente, anche se qualcuno coglierà l’occasione per mascherarsi e infiltrarsi – mai come i black bloc, comunque! – nel corteo di ragazzini che faranno la fila per farsi valutare i loro “tesori”.

Riflessioni e invito fondati sull’assioma che “Halloween dolcetto-scherzetto, non è se non la vecchia tradizione italiana della calzetta” (mal)riveduta e (s)corretta.

La “notte delle streghe, dolcetto scherzetto” – ci racconta – è stata portata in Irlanda da un nostro emigrante costretto a undici anni a lasciare l’Italia per aver assistito, involontariamente, a un omicidio politico.

Per salvare la pelle, in quanto ‘testimone scomodo’, s’imbarcò su un veliero irlandese. E ora a lui la parola, anzi… la tastiera.

“La leggenda narra che la notte del 2 novembre le anime dei defunti escono in libertà per fare ritorno il 6 gennaio, controvoglia, ai loro cimiteri.

Per la circostanza s’illuminano le strade ponendo un lumino dentro la zucca svuotata, che ripara la fiammella dal vento, e si procura il cibo per imbandire le tavole e nutrire i parenti defunti al loro passaggio.

L’ultima notte di libertà, il 6 gennaio, per evitare perdite di tempo, la più vecchia dei morti definita comunemente ‘befana’, a cavallo di una scopa s’incarica di radunare le anime e procedere personalmente alla distribuzione dei doni.

I defunti, arrivati nei pressi dei camini dei parenti, destinano ai piccini buoni la calzetta piena di dolci e ai cattivi la calzetta piena di cenere e carbone.

“Questa tradizione viene ancora attuata in Italia, a seconda delle località, in periodi diversi:
- notte del 2 novembre, Festa dei Morti (uscita in libertà dai cimiteri)
- notte dell’ 8 dicembre, Immacolata Concezione
- notte del 13 dicembre, Santa Lucia
- notte del 25 dicembre, Natale
- notte del 1° gennaio, Capodanno
- notte del 6 gennaio, Befana (rientro nei cimiteri).

da Punto di Stella

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AVVISO PUBBLICO PER IL RECLUTAMENTO DI “NONNI VIGILI”

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Il Comune di Monte Sant’Angelo intende formare una graduatoria a scorrimento, della validità di un anno, finalizzata al conferimento di n. 7 (sette) incarichi di “Nonno Vigile” per il servizio di vigilanza dinanzi ai plessi scolastici (scuole elementari e medie), all’ingresso e all’uscita degli alunni e/o presso verde e spazi pubblici.

Potranno partecipare all’iniziativa i pensionati residenti nel Comune di Monte Sant’Angelo di età compresa tra i 60 ed i 72 anni, in possesso di certificazione medica attestante lo stato di buona salute.

La domanda, redatta su specifico modulo depositato presso l’Ufficio Politiche Sociali del Comune di Monte Sant’Angelo, via C. di Durazzo (ex Caserma dei Carabinieri), o scaricabile dal link sotto riportato, dovrà essere consegnata a mano, entro e non oltre le ore 18,00 di martedì 13 novembre 2012.

bando ] – [ modello domanda ]

da ilgiornaledimonte.it

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Lo sviluppo integrato del Gargano passa attraverso il dialogo e la cooperazione

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Un incontro con le amministrazioni locali del territorio per individuare insieme un percorso comune per utilizzare al meglio le risorse comunitarie a disposizione del Gal per sviluppare una rete efficiente di servizi per la popolazione rurale.

Con questo obiettivo si è svolto questa mattina presso la sede del Gruppo di Azione Locale a Monte Sant’Angelo una riunione operativa in vista della prossima pubblicazione dei bandi per le misure 321 e 323 del PSL del Gargano.

“Lo sviluppo integrato del Gargano – ha rimarcato il presidente del Gal Francesco Schiavone in apertura dell’incontro – passa attraverso il dialogo e la cooperazione, oltre che la conoscenza delle opportunità.

Abbiamo voluto questo incontro, prima della pubblicazione dei bandi, proprio per mettere le amministrazioni comunali in grado di prepararsi al meglio. Nei momenti di crisi – ha concluso Schiavone – bisogna sfruttare al meglio le occasioni intensificando il dialogo istituzionale ”. Nel corso dell’incontro è stata anche ribadita la disponibilità piena della struttura tecnica del Gal ad affiancare le amministrazioni comunali nella fase di elaborazione progettuale. Una progettualità, è stato ribadito dagli amministratori locali, che dovrà tenere conto delle esigenze di tutto il territorio di riferimento attraverso  una pianificazione congiunta frutto di un lavoro di sistema.

Le due misure di intervento, la cui pubblicazione dei bandi è prevista a breve, finanziano: la realizzazione di interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio rurale, riservata tanto agli enti pubblici che  ai privati (misura 323); lo sviluppo di servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale, in via esclusiva per le Istituzioni Pubbliche (misura 321).

All’incontro erano presenti i rappresentanti dei comuni di Monte Sant’Angelo, Rodi Garganico, Vico del Gargano, San Nicandro Garganico, San Marco in Lamis, Rignano Garganico

da ilgiornaledimonte.it

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Vendola assolto in tempo per le primarie

Pubblicato : giovedì, 1 novembre 2012

Dal primario alle primarie.

Il giorno più lungo, per il governatore pugliese, si trasforma in un capitolo di Vendologia, il paventato addio alla politica di Nichi lascia spazio al rilancio delle ambizioni di leadership, i toni dimessi e increduli dei giorni passati virano in bellicose dichiarazioni «contro» Renzi, Casini, persino Bersani.

Tutti Golia che lui, Davide, vuole stendere in rimonta.

Assolto e risorto, dunque.

La giornata si apre col suo arrivo alla Procura di Bari, dove l’attende la sentenza per l’accusa di abuso d’ufficio, per aver caldeggiato la nomina di un medico. Lo accompagna l’avvocato, Vincenzo Muscatiello, e – a sorpresa – anche il suo compagno, il canadese Ed Testa, di solito restio ad apparire in pubblico.

Lady Asl, Lea Cosentino, che Vendola aveva definito sua «grande accusatrice» perché col dente avvelenato verso di lui, l’ha preceduto di qualche minuto.

Giusto una manciata di più ne servono perché il giudice barese Susanna De Felice lasci la camera di consiglio per alleggerire Vendola del fardello, per sentenziare che «il fatto non sussiste» e sgonfiare il caso della nomina di Paolo Sardelli a primario dell’ospedale San Paolo di Bari che, stando ai pm che volevano condannarlo a 20 mesi, Nichi avrebbe voluto in quel posto così tanto da forzare la mano, riaprendo i termini del concorso e arrivando a dire alla Cosentino «ti copro io», come rivelato ai magistrati dalla stessa lady Asl pugliese.

Lui ha sempre negato la sponsorizzazione, ammettendo solo di aver raccomandato che vincesse «il migliore», cioè Sardelli, smentendo qualsiasi rapporto non istituzionale con il medico.

Sardelli però, interrogato dai legali di Vendola per le indagini difensive, ha raccontato che tre mesi prima del concorso riaperto e vinto, il fratello del governatore lo chiamò «per visitare il padre del presidente che aveva una grave crisi respiratoria (…) è stata l’unica volta che ho visto il presidente al di fuori del suo ruolo istituzionale».
Ma il teorema della Procura si sbriciola contro il gup, che manda assolta anche l’accusatrice, e riduce lo scacco al reuccio poeta di Puglia a una bolla di sapone, sufficiente appena a inumidire di lacrime gli occhi di Nichi.

Sobria commozione, parole dispensate ai giornalisti con il contagocce. «Sono felice – concede – ma non dico altro, ci vediamo a mezzogiorno», ovvero l’ora della conferenza stampa.

Che diventa il primo comizio del nuovo corso, tanto che Nichi esordisce snocciolando i dati sul raggiungimento degli obiettivi di spesa comunitaria da parte della Regione: la «sentenza più rilevante» del giorno, per lui, è quella lì.

Insomma, il Vendola-fenice resta sempre poetico ma non disdegna un po’ di propaganda «vecchio stile», e ora che ha gli occhi asciutti mena fendenti un po’ a tutti. «Non sono un Fiorito qualunque», dice, attaccando gli scandali di altre regioni (ma cita solo «Lazio e Lombardia»), stigmatizzando il campionario parapolitico di «ogni sorta di volgarità», le feste con i maiali, l’«offuscamento della democrazia».

E arrivando a difendere la sua «reazione» agli scandali sanitari, l’azzeramento della giunta, come se la malasanità pugliese fosse il guaio di un’altra amministrazione, come se quelle fossero responsabilità politiche di un altro Vendola, forse quello ancora indagato per abuso d’ufficio, falso e peculato per una transazione milionaria tra la Regione e un’ospedale ecclesiastico.

Il taglio col passato è netto. E tra la gioia di oggi e le «notti insonni», concede persino ai suoi accusatori in toga l’onore delle armi: «Penso che ci si debba difendere nel processo, e non dal processo».

Bel cambio di rotta per Vendola, che a uno dei pm, Desirée Digeronimo, aveva scritto nel 2009 una letterina a mezzo stampa che in uno dei passaggi recitava così: «Lei è così presa dalla sua inchiesta che forse non si è accorta di come essa clamorosamente precipita fuori dal recinto della giurisdizione: sono diventato io, la mia immagine, la mia storia, la posta in gioco di questa ignobile partita».

Massimo Malpica da Il Giornale

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