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Sannicandro Garganico e Manfredonia al centro di Lech Lechà – Và verso te stesso”

Pubblicato: sabato, 1 settembre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Sannicandro Garganico e Manfredonia al centro di “Lech Lechà”, settimana d’arte, cultura e letteratura ebraica che si svolgerà in tutta la Puglia. La manifestazione prenderà il via il 2 settembre, in coincidenza con la Giornata Europea della Cultura Ebraica 2012 e terminerà l’8 settembre 2012.
La ricca kermesse, alla sua prima edizione, si compone di concerti, cinema, conferenze, un corso di lingua ebraica moderna, una fiera del libro, visite guidate ad aree archeologiche e un seminario sull’interpretazione dei sogni. Promossa dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia è organizzata dalla Comunità ebraica di Napoli, con il patrocinio dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e della Provincia di Foggia.

Il lungo e articolato programma è stato presentato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Foggia, presso la sala consiliare della Provincia di Foggia.

Sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore ai Servizi sociali di Manfredonia, Paolo Cascavilla, l’assessore alla Cultura di Sannicandro Garganico, Rosa Ricciotti, il dirigente provinciale Micky De Finis, il direttore artistico della manifestazione, Francesco Lotoro, e uno dei coordinatori della manifestazione, Gianni Cuciniello.
Dieci sono le città pugliesi coinvolte in Lech Lechà (Trani, Sannicandro Garganico, Andria, Bari, Barletta, Brindisi, Lecce, Manfredonia, Nardò, Oria), in un coinvolgente meeting multidisciplinare, con un ricco programma che si svilupperà attraverso dieci moduli: Reshit (conferenze), Ulpan (corso di lingua ebraica), Sefarim (Fiera del libro ebraico), Il canto di Abramo (concerti), Un ebreo a Hollywood (cinematografia ebraica), Le pietre raccontano (Visite guidate alle aree archeologiche di Canosa, Canne della Battaglia e Oria), I Sogni di Giuseppe (seminario sull’interpretazione dei sogni e visioni nella Torà e nei Profeti), Chi è rimasto a bottega? (Minchà e Arvit in Sinagoga, 17 Stand librari e discografici), Yom ha–Shabbat (Il Sabato ebraico), La Notte dell’ebraismo tranese (Suoni, sapori e humour nella Giudecca).
Il direttore artistico di Lech Lechà, il pianista Francesco Lotoro, docente di Pianoforte presso il Conservatorio Umberto Giordano di Foggia, considerato la massima autorità nella ricerca musicale scritta nei Lager durante la 2a Guerra Mondiale, ha recuperato e archiviato 4.000 opere musicali, scritte nei Lager dal 1933 al 1945.

Dopo 22 anni di ricerche e 10 anni di registrazione discografica è autore ed interprete della monumentale enciclopedia discografica della musica concentrazionaria “KZ Musik” (in 24 cd-volumi), contenente la produzione musicale nei Campi di concentramento d’Europa, Africa settentrionale e coloniale, Asia e Oceania; sta attualmente pubblicando il Thesaurus Musicae Concentrationariae, enciclopedia cartacea della musica concentrazionaria in 10 volumi (a settembre sarà pubblicato in Francia un libro di Thomas Saintourens sulla sua vita e le sue ricerche sulla musica dei Lager).

Lech Lechà” – ha spiegato Lotoro – è l’esortazione con la quale Dio indica ad Abramo di recarsi verso la sua nuova terra ma indica, più sottilmente, di “andare verso sé stessi”. Si tratta di un viaggio verso le proprie radici, soprattutto identitarie, umane; un viaggio dello spirito e della mente attraverso i tesori visibili e nascosti non soltanto dell’ebraismo, ma delle altre culture sociali e religiose del bacino mediterraneo.

La manifestazione, diretta a un pubblico variegato e non soltanto a chi è ebreo, si compone di appuntamenti culturali capaci di incuriosire e far trascorrere piacevolmente le sere d’estate: non mancheranno concerti, cinema, una fiera del libro e visite archeologiche guidate, oltre a ben 21 conferenze alle quali interverranno oltre 40 relatori tra scrittori, magistrati, politici, docenti universitari e giornalisti, tra i quali Daniela Abravanel, Piercamillo Davigo, Claudia De Benedetti, Benedetto Della Vedova, Donatella Di Cesare, Roy Doliner, Rav Shalom Bahbout e Rav Amedeo Spagnoletto, Fabrizio Lelli, Moise Levy, Francesco Lucrezi, Ugo Villani, Nedim Vlora e altri”. Lech Lechà, il nome della manifestazione, riprende il suono dello “shofar”, il corno d’ariete che viene suonato nelle occasioni particolari del calendario ebraico, ma è anche “il momento cruciale – conclude Lotoro – nel quale l’ebraismo, nel palcoscenico interculturale del Mezzogiorno, può fare la differenza e portare valore aggiunto alla cultura, al dialogo e al bene sociale”.
“I legami tra ebraismo e Mezzogiorno – ha continuato Lotoro – si perdono nella notte dei tempi e la Puglia è stata una importante tappa di un percorso storico che ha visto il popolo e la cultura ebraica espandersi e diffondersi nel Mediterraneo.

La cultura ebraica è nell’ossatura della Puglia che, dal Gargano al Salento, ha sempre avuto una spia dorsale ebraica; quello che da qualche anno si va riscoprendo in Puglia, grazie alla rinascita ebraica di Trani, è un caposaldo della storia italiana e della Diaspora. La Puglia torna a guardare questa storia che gli appartiene e di cui ha sempre conservato forti tracce sul proprio territorio (nonostante la cacciata degli ebrei dal Meridione nel XVI secolo). Il rabbino capo di Napoli Rav, Shalom Bahbout, ha annunciato la volontà espressa dalle altre regioni meridionali di ampliare l’anno prossimo l’esperienza culturale e artistica del Lech Lechà portandola anche in Calabria, Campania e Sicilia in una sorta di mese dedicato all’ebraismo del Mezzogiorno”.
Nel corso delle manifestazioni, particolare risalto sarà dato allo studio delle figure storiche dell’ebraismo pugliese, da Rabbi Itzhak Malki Zedek di Siponto a Donato Manduzio di Sannicandro Garganico, fino a Shabbetai Donnolo e Achimaaz (entrambi di Oria) ma anche ai grandi maestri dell’ebraismo contemporaneo come Menachem Mendel Schneerson detto il Rebbe (1902 – 1994), al quale è dedicata l’edizione 2012 di Lech Lechà.
Non mancherà uno spazio dedicato al cinema che affronta i capisaldi della storia ebraica come la deportazione ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale (Train de vie di Radu Mihaileanu a San Nicandro Garganico), i drammatici, eroici giorni della fondazione dello Stato d’Israele (O’ Jerusalem di Elie Chouraqui a Trani), l’alyà degli ebrei etiopi (Vai e vivrai di Radu Mihaileanu a Nardò) e una brillante commedia con uno sguardo al mondo ebraico americano (Tentazioni d’amore di Edward Norton a Brindisi).
Per quanto riguarda gli appuntamenti culturali in Capitanata, domenica 2 settembre la manifestazione aprirà i battenti a Sannicandro: il programma prevede alle ore 12.00 l’aperitivo ebraico “Jewdrik”, che si svolgerà in via Gargano nei pressi della Sinagoga. Dalle ore 18 alle 22.00 invece, a piazza Castello sarà installato uno stand librario e discografico denominato “Chi è rimasto a bottega?”.

Appuntamento poi con la presentazione del libro “Guarire per curasi” di Daniela Abravanel, che darà il via alla sezione “Sefarim” dedicata agli autori di testi. A presentare l’autrice sarà Maria Leone, alle 19.30 a piazza Castello. La serata terminerà a Palazzo Fioritto (alle ore 21.30) dove, per la sezione “Un ebreo ad Hollywood” sarà proiettato il film “Train de vie”, con la regia di Radu Mihaileanu.

Ad introdurre il lungometraggio sarà ancora una volta Maria Leone.
Giovedì 6 settembre la città di Manfredonia offrirà un ricco programma culturale, tra stand librario e discografico, presentazione di un libro, una conferenza e uno splendido concerto.

A partire dalle 18 fino alle 21 a Palazzo Celestini sarà allestito lo stand librario e discografico “Chi è rimasto a bottega?”. Mentre contemporaneamente, a partire dalle 18, nella stessa piazza sarà presentato da Paolo Cascavilla il volume “Otto (Bastoni 2010) e altri libri di letteratura federiciana” di Alfredo De Giovanni.

A partire dalle 19 la serata sarà dedicata alla vita e al pensiero di Rabbi Itzchak Malki Zedek di Siponto, con il convegno “Rabbi Itzchak detto il Greco, maestro dell’ebraismo pugliese”. Interverranno i relatori Ottavio Di Grazia, Rav Scialom Bahbout, Paolo Cascavilla. Modera l’incontro Attilio Funaro. “Rabbi Isacco di Melchisedec ossia Itzchak ben Malkì Zedek (1090 – 1160 ca.), nato e vissuto a Siponto, è stato un autorevole commentatore della Mishnà, ed è chiamato il “rabbino greco” poiché a quell’epoca Siponto apparteneva a Bisanzio. È pervenuto il suo commento all’ordine di Zeraìm a Taharòt.

I suoi commenti sono chiari e brevi; talora traduce parole difficili della Mishnà in italiano, greco e arabo”, ha spiegato Francesco Lotoro, direttore artistico di Lech Lechà. La serata si concluderà con il concerto “Israel, il canto dell’anima ebraica” (suona l’ensemble “Shanà Tovà”) che si terrà al Chiostro del Palazzo comunale e avrà inizio alle 21. Canterà Nadia Martina, mentre la lettura scenica sarà affidata a Simone Martino Franco.
Poiché Lech Lechà è soprattutto una settimana di vita ebraica, la Settimana non può non concludersi con uno Shabbat da vivere a Trani e che sarà introdotto, prima del tramonto di venerdì 7 settembre, da riflessioni e approfondimenti curati da scrittori e rabbini e da danze ebraiche sul piazzale antistante la Scolanova.

Al termine dello Shabbat, l’evento forse più inconsueto dell’intera Settimana sarà “La notte dell’ebraismo tranese” che, sabato sera, si articolerà attraverso le principali strade della Giudecca con illustrazioni itineranti di storia ebraica tra Scolanova, Scolagrande e le altre due ex Sinagoghe tranesi che, per l’occasione, saranno illuminate ad arte. Durante la serata si svolgeranno lezioni sui mondi segreti della Cabbalà e uno spettacolo all’insegna dell’umorismo in chiave israelita tenuto dall’ebreo napoletano Roberto Modiano.

Ufficio stampa
Luciana Doronzo (cell. 3470095976)
Francesca Lombardi (cell 3476325951)
e-mail: [email protected]

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