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Qualcuno dimentica, molti no. Caro Lucio, buon viaggio e grazie.

Pubblicato: domenica, 4 marzo 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Non credevo che il grande Lucio Dalla, dopo la sua improvvisa dipartita, ricevesse migliaia attestazioni di cordoglio, affetto e saluti a un arrivederci, cattolico o laico che fosse, dai nostri conterranei.

Semmai ne percepivo la moltitudine ma non il sentimento, forte e innamorato del personaggio.

E questo ci rende onore a noi della provincia di Foggia.
Non credevo neanche che alcuni centri della provincia di Foggia avessero tanto affetto, quello profuso dal cuore, verso il “Lupo buono delle Tremiti”, così mi piace ricordarlo per la sua solitaria costruttiva vita nelle isole diomedee.
Come pure, e ora mi è più chiaro il disegno culturale della nostra provincia, che il suo capoluogo, Foggia, e uno dei suoi paesi più blasonati e pulsanti, Monte Sant’Angelo, son stati gli unici centri della Capitanata a non manifestare fattivamente con eventi il dolore per la perdita di Lucio Dalla.
Attenzione, non mi rivolgo ai cittadini dei due centri foggiani che hanno postato sui social network migliaia di cordogli per il caro Dalla, bensì alle istituzioni, che si son limitate a comunicare il loro messaggio funebre senza omaggiarlo con manifestazioni artistiche e culturali chi da tempo aveva sposato cause ambientali tanto care al nostro comune territorio.
Solo cordogli, dovuti comunicati di condoglianze verso chi non si sa; di solito le condoglianze si fanno ai familiari. Insomma, anche questa volta qualcuno ha toppato.
Foggia, per esempio, ha ricevuto Lucio Dalla meno di un mese fa nella sala Tribunale di Palazzo Dogana, e nessuno fra i politici del luogo ha pensato di fare celermente un omaggio fotografico o video, la butto giù d’impatto l’idea, a ricordo del memore e ultimo giorno del Dalla foggiano.
Come pure l’istituzione di Monte Sant’Angelo non è stata da meno, come se avesse voluto seguire la linea del suo capoluogo. Eppure Lucio Dalla era un uomo di fede, che spesso si recava sul monte dell’angelo per pregare in solitudine nella grotta dell’Arcangelo Michele, per poi manifestare la grandezza del luogo attraverso testimonianze e inviti agli amici di visitare la famosa grotta.
Il Sindaco doveva far qualcosa, per forza!
Mi sarei aspettato molto di più da queste persone e istituzioni, se non altro per riconoscere che Lucio Dalla era un nostro conterraneo emigrato a Bologna, seppur fosse natio del centro emiliano.
I suoi genitori erano di Manfredonia e Renzo Arbore lo ha ricordato fin dalle prime ore della dipartita di Lucio, affermando che la mamma si recava a Foggia per vendere vestiti.
Ora di certo c’è solo che ora il “Lupo buono delle Tremiti” è tra gli angeli forse già alle prese per comporre un’ode al Signore. Lucio Dalla era un uomo di fede.
Nel frattempo, tra noi comuni mortali, qualcuno ha già iniziato a promuovere iniziative per far rimanere immortale il suo ricordo.
Sul Monte Calvo si svolgerà un’escursione con il WWF per testimoniare l’affetto che Dalla aveva per la natura e il luogo scelto.
A Manfredonia il Teatro Comunale di Manfredonia porterà il nome di “Lucio Dalla” su proposta del Sindaco Angelo Riccardi al quale vanno i nostri e di tutta la Capitanata i più calorosi ringraziamenti.
Mentre, ed è notizia fresca, Michele Màngano e l’associazione la Bella Cumpagnie hanno lanciato un’idea che renderà giustizia artistica, oltre quella di Manfredonia, a Dalla: un grande concerto-tributo a Lucio Dalla, gratuito, da organizzare in foresta umbra nel cuore del Parco Nazionale del Gargano con band, fans e gente comune che hanno lavorato e conosciuto Dalla.
Che dire, Lucio Dalla patrimonio artistico-culturale di una terra da sempre violentata da istituzioni sorde e cieche, da persone che con i loro mandati elettorali hanno arricchito i pochi noti.
E ora, con Dalla, si cercherà di riportare in parte ciò che noi avremmo, ma soprattutto chi eleggiamo, dovuto fare tanti anni fa: promozione del territorio con icone del mondo dello spettacolo, della cultura e dell’arte.
Bene, un plauso accorato va a chi si sta prodigando per tutta la Capitanata col manifestare pro-Dalla. Un pensiero va a tutti quei politici che hanno ricordato il grande Lucio come un uomo impegnato sempre nel bene della Capitanata, per la sua difesa e lo sviluppo artistico. Ma ora, cari politici che avete incarichi istituzionali di rilievo, mettete in pratica ciò che Dalla avrebbe voluto per la nostra cara amata terra.
Impegnatevi, per la miseria!
E mentre si discute sul testamento di Lucio che non si trova o non c’è mai stato, sulla lettera che il cantante ha fatto pervenire alle diomedee in data 27 febbraio dove invitava i tremitesi a far quadrato sul futuro anche ambientale dell’arcipelago a lui caro, sulle volontà mai scritte da Dalla di essere sepolto alle Tremiti, oggi, domenica 4 marzo, data di nascita e dei funerali di Lucio Dalla che si svolgeranno a Bologna, il commissario straordinario del Comune delle Isole Tremiti, Carmela Palumbo, ha proclamato il lutto cittadino, ricordando che il “Lupo buono delle Tremiti” era cittadino onorario delle isole diomedee. Una scelta dovuta sia per la vita trascorsa sulle Isole, sia per l’impegno profuso a difesa delle trivellazioni petrolifere, ancora in discussione, sia perché lì, alle Isole Tremiti Lucio Dalla ha composto alcuni dei suoi grandi successi musicali.
Lucio Dalla con le Tremiti, con Manfredonia, con la provincia di Foggia aveva un legame più che affettivo. E ciò e dimostrabile nei suoi componimenti dove la parola “mare”, “sole”, “terra”, “natura” era presente e con un preciso significato: amore per tutta la Capitanata.
Caro Lucio, ora sei vicino al Signore il quale non ha mai mancato di guidarti per la tua grande fede. Componi con gli angeli un’ode per Lui, ma faccela ascoltare osservando il cielo e il rumore del mare.
Grazie Lucio.
Nico Baratta da News Gargano

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