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Organista dauno conquista l’Olanda ma per la burocrazia non è più italiano

Pubblicato: venerdì, 27 aprile 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Si può essere una stella internazionale della musica e perdere la cittadinanza del proprio Paese? Si può, Matteo Imbruno docet.

Sarà pure vero, come diceva Diogene, che la sola vera cittadinanza è quella che si estende al mondo intero, ma essere un orgoglio italiano e non potersi definire… italiano ha davvero dell’incredibile.
Eppure accade, è accaduto.

Originario di Pietramontecorvino nel Subappennino Dauno, Matteo Imbruno, a 19 anni, diploma del Conservatorio «Giordano» in tasca, comincia la sua scalata al successo passando per i maggiori maestri del settore, da Vogel a Radulescu, da Torrent a Tamminga.
Si perfeziona nell’inter pretazione bachiana, nel repertorio italiano d’org ano del XV e XVI secolo, studia in Germania, approda nei Paesi Bassi e nel 1997 diventa titolare del grande organo della Oude Kerk di Amsterdam, ma… l’imprevedibile è dietro l’angolo.

«In Olanda fanno una legge che consente di avere la doppia cittadinanza – racconta il maestro dalla sua casa di Amsterdam – io me ne avvalgo, ma qualche anno dopo, quando vado a rinnovare il passaporto, scopro di aver perso la cittadinanza italiana, perché l’Italia, come la Germania, non ha recepito quella legge».
Imbruno prosegue la sua prestigiosa carriera, concerti e Cd in tutto il mondo, collaborazioni prestigiose, ma i suoi amici foggiani proprio non sopportano che una star come lui, che porta alto il nome del piccolo centro subappenninico, non sia più italiana.

È Ida Iannelli, impiegata delle Poste e amica di Matteo da sempre, che decide di rimediare a questa situazione. Dopo aver a lungo pensato a cosa fare «Gli conferiremo la cittadinanza onoraria di Pietramontecorvino – annuncia Ida – così tornerà ad essere italiano ». Detto fatto (o quasi), la giovane donna smuove mari e monti e in pochi giorni riesce ad ottenere adesioni e patrocinii da Comuni, Diocesi, associazioni, Club di servizio, perché la cerimonia possa tenersi entro la prima metà di maggio.

Tra due settimane Matteo Imbruno sarà infatti in Puglia, per tenere un concerto a Bari (si prevede il 12 maggio) e a Troia (Foggia), il 14 presumibilmente, sull’organo della Cattedrale con il rosone.

 Un concerto «in trasferta» perché Pietramontecorvino non possiede un organo all’altezza della fama e del talento di Imbruno. Ida e Fausto Tricarico, il medico primario che sta coorganizzando con Ida il concerto troiano dell’amico Matteo, non stanno più nella pelle: il loro è un sogno che si sta realizzando. Questa volta «omnia vincit… amicitia».
ANNA LANGONE
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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