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MONTE SANT’ANGELO – LA PREVENZIONE NEGATA

Pubblicato: mercoledì, 11 luglio 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Il programma di riorganizzazione dei consultori della Regione Puglia, è stato approvato nel 2009 e il relativo progetto nel 2010.
96 sono i consultori oggetto di riorganizzazione e potenziamento e tra questi rientra anche quello di Monte S. Angelo.

L’attuazione del progetto di riorganizzazioni è affidato alle ASL.

Esso oltre a prevedere il numero e il tipo di consultori, individua le tipologie di intervento e le risorse da destinare all’ambizioso raggiungimento dell’obiettivo e cioè mortificare e privare l’utenza di uno strumento che fino a poco tempo fa ha funzionato molto meglio: il consultorio di Monte S. Angelo.
Il personale impiegato per l’espletamento delle tante attività è insufficiente e nonostante il piano preveda la presenza di altre figure professionali, quali per esempio, il pediatra, l’assistente sanitario l’ostetrica, a Monte S. Angelo non solo non abbiamo visto altro personale impiegato, ma quel poco che c’è spesso si dedica ad attività di non specifica competenza. Basti pensare che lo psicologo è impiegato per qualche ore a settimana..

Nonostante la salute delle donne sia l’indicatore, non si sa di cosa, al consultorio di Monte è diventato un’impresa fare un banalissimo paptest.
La carta dei servizi dell’ASL di Foggia (guida pratica per gli utenti), a pagina 50 pubblicizza, perché solo di pubblicità si tratta, i consultori.

A Monte S. Angelo però, se una donna chiama il consultorio, spesso non risponde nessuno, o comunque se si reca di persona a prenotare il pap test, si sente rispondere dall’infermiera, che bisogna chiamare un numero verde e prenotare. Abbiamo contattato il CUP cercando di capire qualcosa in più e ci è stato spiegato che se una donna intende fare il pap test in ospedale deve prenotare e chiamare al CUP, per il consultorio, invece l’utente può accedere liberamente e prenotare la visita.

Non completamente soddisfatte, abbiamo scritto all’ufficio relazioni con il pubblico chiedendo qualche informazione in merito a questi numeri verdi. In un primo momento una signora molto gentile ci ha confermato quanto riferitoci dall’operatore del CUP, ma alla richiesta più specifica e cioè se fosse normale istituire un numero verde per le prenotazioni del pap test da effettuarsi presso il consultorio, non c’è stata alcuna risposta.

La cosa ci ha insospettite e ci siamo rivolte al sindaco, che molto gentilmente ci ha invitate ad andare con lui da Manfrini, direttore generale dell’ASL FG. In occasione di questo incontro, gli è stato espressamente chiesto di fare in modo di ripristinare il servizio presso il consultorio di Monte. Inutile nascondervi lo stupore di Manfrini nell’apprendere questi fatti, tanto che tempestivamente ha contattato la direttrice del servizio sovra distrettuale chiedendo spiegazioni per il “disservizio” creato a Monte S. Angelo.

Come sempre in Italia la colpa è sempre del collega. Bene, la dott.ssa non solo non ha saputo dare una spiegazione ma è stata incaricata telefonicamente da Manfrini di risolvere nel più breve tempo possibile il problema e restituire ai noi cittadine di Monte S. Angelo, un servizio fondamentale per la prevenzione del tumore alla cervice uterina.

Sempre Manfrini su richiesta del nostro sindaco in occasione di un incontro con il personale medico, impegnato nel presidio sanitario territoriale San Michele Arcangelo, (San Michele aiutaci tu!), ha comunicato che il servizio era stato ripristinato.
Naturalmente nessun servizio è stato ripristinato, ma il personale è andato pure in ferie.
A questo punto ci rivolgiamo al presidente Vendola e alla sua giunta e gli chiediamo espressamente se quanto previsto nel programma di riorganizzazione della rete consultoriale sarà attuato o se si tratta solo chiacchiere e spreco di inchiostro.
Noi donne di Monte S. Angelo, pretendiamo il ripristino del servizio.
Abbiamo già digerito la chiusura dell’ospedale, con tutte le difficoltà che questo ha determinato, e non abbiamo alcuna intenzione di subire un altro abuso, perché di abuso si tratta.
Invitiamo tutte le forze politiche a sostenere le donne del Gruppo Tilak in questa battaglia, perché tutti abbiamo diritto alla salute e non esistono comuni o ASL di serie B.
Chiediamo che venga realizzato quanto le deliberazioni di giunta prevedono.
Chiediamo che il nostro consultorio sia messo nelle condizioni di garantire il diritto a chiunque di usufruire dei servizi istituiti.

P.S. nel protocollo di intesa tra il Comune e l’ASL FG siglato nel 2011 relativo al presidio territoriale San Michele Arcangelo, tra i servizi confermati troviamo anche quelli inerenti il consultorio e quindi il pap test.
Comunicato Stampa Associazione Gruppo donne Tilak di monte
sant’angelo,

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