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FOGGIA – Rifiuti a Foggia, l’Amiu riassorbirà tutti – Ma lo stipendio dei lavoratori diminuirà

Pubblicato : giovedì, 13 settembre 2012

La municipalizzata di Bari salverà i dipendenti di Amica e Daunia Ambiente. Ma sono previsti demansionamenti

Un mezzo della raccolta differenziata dell’Amiu a Bari – foto Arcieri

Saranno riassunti tutti i 356 dipendenti di Amica e Daunia Ambiente, ma le buste paga saranno più leggere, così come saranno riviste tutte le qualifiche.

In termini tecnici, sarà operato un demansionamento. Per domani è stato convocato un incontro al Comune di Foggia perché l’accordo di 18 mesi che si sottoscriverà con l’Amiu, l’azienda di igiene pubblica di Bari, è giunto al cuore del problema: quale tipo di servizio dovranno garantire i dipendenti sotto la nuova dirigenza e quanto costeranno.

Ma i sindacati si siedono al tavolo con ben altre aspettative, decisi a non far mettere le mani nelle tasche dei lavoratori: «Se questa dovesse essere la strada che domani ci proporranno è sbagliata. Noi non siamo diversi dai dipendenti dell’Amiu di Bari da un punto di vista di compiti e qualifiche» taglia corto Michele Corsino, rappresentante aziendale della Cgil.
Vincenzo Iascone, segretario provinciale Fiadel (Federazione italiana autonoma dipendenti enti locali) non ha dubbi: «Farci ingoiare una riorganizzazione già bella e fatta, senza chiarire cosa significa ristrutturazione e tagliando orizzontalmente i costi del personale, sa tanto di ricatto».

La questione dei lavoratori delle due società fallite è stata al centro di una lunga riunione durata diverse ore che si è svolta martedì pomeriggio negli uffici di Amica in via Miranda tra l’Amiu, con il presidente Michele Grandaliano, la curatela fallimentare e il Comune.
In serata c’è stata anche una coda dell’incontro a Palazzo di città. Al termine della riunione è stato stilato un verbale nel quale a proposito del personale si sottolineano le esigenze di servizie e di parla genericamente di riorganizzazione.

Il percorso per la riassunzione dei dipendenti di Amica (253 più un dirigente, Michele Simone attualmente agli arresti domiciliari) e di quelli di Daunia Ambiente (103) non sarà lo stesso per ragioni giuridiche e fiscali. Quelli di Daunia saranno assunti attraverso le liste di mobilità. «Mi auguro che domani si discuta partendo dai costi, dai servizi. Che ci sia una proposta seria.
Noi dovremmo prima essere riassunti con gli attuali livelli e poi eventualmente si dovrebbe andare ad una riorganizzazione» sostiene Iascone.
Sono tre nel frattempo i consulenti nominati dal Tribunale per far stimare i beni per quantificare il fitto di ramo d’azienda: Antonio Falcone, ingegnere esperto in materia di rifiuti, Antonio Clemente, architetto foggiano, e il commercialista Silvio Fuiano, che fino al 2005 è stato revisore dei conti proprio di Amica e per diversi anni di Daunia Ambiente.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Foggia – Ai ‘’Riuniti’’ di Foggia immondizia orfana dei cassonetti

Pubblicato : mercoledì, 12 settembre 2012

Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia (archivio STATO, fonte image N.Saracino)

MENTRE in città i cassonetti abbondano, ma rotti, sporchi e spesso colmi di pattume, agli Ospedali Riuniti di Foggia pare che siano stati rimossi dall’interno della struttura ospedaliera-universitaria.

La decisione sembra legata alla riduzione degli eccessi di spesa delle pubbliche amministrazioni, per la parte relativa ai beni e servizi. Insomma la Spending Review colpisce anche la salute e sicurezza pubblica nei punti fisici più nevralgici: il deposito a regola d’arte dei rifiuti ospedalieri.

La curatela fallimentare di Amica, dopo preavviso, ha trasferito i cassonetti all’esterno (in via Pinto e in via Napoli) dell’ospedale. 120 milioni di euro pare che sia il risparmio legato alla decisione del servizio comunale che la struttura ospedaliera non ha più versato dal 2005, frutto di una convezione in essere ma non rispettata dai Riuniti di Foggia. Una convenzione che ha indotto Amica alla drastica decisione di rimozione dei cassonetti a fronte anche delle ultime voci che sono gli sono giunte e che rivelerebbero che nessuno dei consigli d’amministrazione della società comunale dei rifiuti ha sottoposto all’attenzione degli Ospedali Riuniti. E pare anche che il risparmio sia in ore di lavoro, pari a 60 in regime di straordinarietà da parte degli operatori che provvedevano alla raccolta dei rifiuti, anche quelli speciali e organici.

Un ”risparmio” che i vertici dei Riuniti ritengono doveroso a fronte della loro regolare pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la Tarsu, poiché essendo pubblica la zona all’interno dell’ospedale, bastava pagare solamente quella.

La querelle tra Amica e Riuniti pare che andasse avanti dal 20 luglio scorso (…e nessuno degli organi di stampa ne sapeva nulla), dove in una lettera inviata ad Amica, l’azienda ospedaliera-universitaria poneva in evidenza che era stata valutata la proposta e che si stavano «predisponendo gli atti necessari per l’eventuale attivazione della procedura concorsuale per l’affidamento del servizio in oggetto». Troppo tardi dato che l’Amica, stanca di non ricevere i dovuti pagamenti, ha spostato i cassonetti.

«In considerazione della funzione assolta dall’ospedale sul territorio, costituendo area aperta al pubblico, si chiede la riposizione con effetto immediato dei cassonetti nell’area ospedaliera in modo da essere messa in condizione di poter operare nel rispetto del decoro, dell’igiene e della sicurezza dei propri operatori e della cittadinanza» si legge in una lettera scritta dal Direttore Generale, Tommaso Moretti, unitamente al Direttore Sanitario e a quello Amministrativo fatta pervenire al neo Prefetto e al Sindaco di Foggia,rispettivamente Luisa Latella e Gianni Mongelli.

Da ipotesi, in questi giorni si son visti ausiliari ospedalieri portare a mano buste di rifiuti transitando nei corridoi del nosocomio foggiano. La mancanza dei cassonetti è comunque palese. Forse si attuerà una raccolta differenziata per reparto? Si tenga conto che in una struttura ospedaliera i rifiuti, la monnezza, è un materiale da smaltire con i dovuti accorgimenti e modalità consone a leggi precise e severamente settoriali, onde prevenire contaminazioni e infezioni. Chissà se la Direzione Generale dei Riuniti fornirà spiegazioni in merito e un’adeguata informativa tale da smorzare voci inopportune alla rimozione dei cassonetti e alle procedure di raccolta – deposito – trasporto – smaltimento.

(A cura di Nico Baratta) da Stato Quotidiano

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FOGGIA – Rifiuti, il giudice negherà la proroga: l’Amiu in azione a Foggia da ottobre

Pubblicato : martedì, 11 settembre 2012

La Amica (fallita) non avrà altro tempo: stop il 30 – Grandaliano da Bari in missione in Capitanata

Il contratto tra il Comune di Foggia e l’Amiu per il subentro della municipalizzata barese nel servizio di rimozione rifiuti nel capoluogo dauno dovrà essere sottoscritto entro la fine di settembre. Il giudice delegato per il fallimento della società Amica, Roberto Gentile, al quale attraverso il verbale della conferenza di servizio alla Regione era stata chiesta una proroga dell’esercizio provvisorio di un mese, non è intenzionato a concederla.

Oggi c’è una riunione informale in tribunale e la speranza del sindaco Gianni Mongelli è che la dilazione, anche breve, sia concessa. E proprio per accelerare i tempi, contemporaneamente il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano, sarà a Foggia per un incontro con la curatela fallimentare. Ci sono da definire alcuni aspetti del contratto di fitto di ramo d’azienda che si andrà a sottoscrivere. È ormai una corsa contro il tempo: il primo ottobre, senza proroghe del giudice, o sarà l’Amiu a raccogliere i rifiuti per strada o non ci sarà nessuno, in quanto Amica avrà cessato ogni attività.

Nel contratto di servizio sarà contemplato anche il costo per l’utilizzo dell’impianto di biostabilizzazione, che si sperava non dover inserire perché non saranno pochi spiccioli. Questo perché, per «dimenticanze» della giunta comunale del 2008 e della dirigenza, oggi quella struttura risulta fra i beni patrimoniali della fallita società. In queste ore sarà anche nominato dal tribunale il perito che dovrà stimare i beni che entreranno a far parte del fitto del ramo d’azienda: la palazzina in corso del Mezzogiorno con il deposito, i mezzi e l’impianto di biostabilizzazione. E il tema dei rifiuti oggi sarà anche al centro del dibattito in Consiglio comunale, in quanto tra i punti all’ordine del giorno c’è il progetto di costruzione di una discarica per rifiuti non pericolosi da parte della società «Immobil Daunia srl» dell’imprenditore Mario Patrizio.

Il Consiglio comunale è chiamato ad esprimere «valutazioni di merito» sul progetto per un impianto che sorgerà su un’area ancora catalogata a « verde agricolo» su una superficie di 74.000mq a Passo Breccioso, nella stessa zona dove già insistono altre discariche (alcune esaurite altre in via di chiusura». In maggioranza non mancano i malumori per questa delibera che giunge dall’assessorato all’Ambiente, guidato da Pasquale Russo. La commissione consiliare Ambiente, presieduta dal consigliere comunale dell’Unione democratici Pugliesi, Vincenzo Perulli, e di cui fanno parte i consiglieri Gaetano Pedone (Unione democratici), Sergio Clemente e Italo Pontone (Pd), Rosario Cusmai e Raimondo Ursitti (Pdl) e Giulio Scapato (Socialismo Dauno) ha dato parere favorevole. Ma questo non basterà a placare i malumori, in quanto nella delibera si sottolinea che tra le ragioni per esprimere parere c’è il fatto «che sussiste per il Comune di Foggia l’emergenza rifiuti causata dalla saturazione delle attuali discariche». Secondo alcuni consiglieri comunali si «starebbero precostituendo» le condizioni per far smaltire i rifiuti urbani della città in un impianto privato. «Assolutamente no – ha obiettato Russo -. Non è una ragione per precostituire nulla. Non lo so perché è stata messa quella dicitura, chiederò al dirigente Paolo Affatato»

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – RIFIUTI, INTESA AMICA-AMIU. SODDISFAZIONE DELL’UGL, MA CI SONO ANCORA TANTI ASPETTI DA VERIFICARE. LA SOLUZIONE AUSPICABILE È LA NUOVA SOCIETA’.

Pubblicato : giovedì, 6 settembre 2012

Cautamente soddisfatti. La Segreteria foggiana dell’UGL si esprime così in merito alla firma della convenzione fra l’AMICA di Foggia e l’AMIU la società per l’igiene pubblica di Bari. Un’intesa grazie alla quale dovrebbe rientrare l’emergenza della gestione della raccolta dei rifiuti grazie allo strumento del fitto d’azienda.
“Abbiamo appreso dalla stampa di questa firma – ha evidenziato il Segretario Territoriale UGL Foggia, Gabriele Taranto – aspettiamo di vedere l’intesa, nero su bianco, che dovrebbe garantire l’utilizzo di uomini e mezzi dell’azienda foggiana. La nostra priorità, comunque, sarà tutelare i livelli occupazionali e quelli relativi alle maestranze”.
“Ci auguriamo – continua Taranto – che dopo il via libera della Regione non ci sia lo stop del Tribunale: sarebbe uno smacco al lavoro che si sta facendo per evitare un vero e proprio allarme sociale”. “Comunque la soluzione definitiva e auspicabile – conclude il Segretario – resta quella della costituzione della Società ex novo sulla quale vogliamo tenere alta l’attenzione”.
UFF. STAMPA UGL FOGGIA

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Rifiuti, Mongelli in missione a Bari . La raccolta adesso passa all’Amiu

Pubblicato : giovedì, 6 settembre 2012

Entro fine settembre sarà firmata l’intesa. Garantiti anche i posti di Daunia Ambiente
Un’ordinanza contingibile e urgente del presidente della Regione Puglia garantirà la convenzione che sarà sottoscritta tra il Comune di Foggia e la società per l’igiene pubblica di Bari, l’Amiu.

Sarà questa la «zattera giuridica» che consentirà alla città capoluogo di non sprofondare in una nuova crisi sanitaria per l’emergenza rifiuti dal primo ottobre prossimo e al Comune di Foggia di affidare temporaneamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti all’Amiu, senza gara d’appalto.

Per fare questo saranno invocati i poteri sostitutivi in materia di rifiuti per evitare di «mettere a rischio la salute pubblica e l’ambiente, salvaguardando l’interesse pubblico con il minor sacrificio di quello privato».

È stata dunque individuata al termine della conferenza di servizio a Bari, presieduta dall’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, la strada amministrativa per chiudere l’accordo a cui da un mese stanno lavorando gli uffici del Comune di Foggia, quelli di Bari e dell’Amiu. Il verbale è stato trasmesso anche al giudice delegato per il fallimento della società Amica, Roberto Gentile. Oltre ad esservi illustrati tutti i passaggi giuridico-amministrativi che si intendono fare, il documento contiene anche una richiesta di proroga di un mese dell’esercizio provvisorio nel caso non si dovesse fare in tempo a formalizzare tutto entro il 30 settembre. Come è noto, è previsto che l’Amica interrompa definitivamente ogni sua attività a fine mese. Potrebbe però essere necessario un respiro di qualche settimana per portare a compimento l’iter per attivare l’Amiu in città, considerando che la burocrazia non sempre ha tempi velocissimi. Il verbale è stato trasmesso anche al prefetto e al comitato dei creditori. Ieri, all’incontro di carattere istruttorio, erano presenti il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, con gli assessori Pippo Cavaliere e Pasquale Russo, l’assessore al ramo del Comune di Bari, Gianni Giannini, il presidente e il direttore dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano e Antonio di Biase, la curatrice fallimentare di Amica spa, Mirna Rabasco e i dirigenti della Regione e dei due enti locali coinvolti. «E’ stato compiuto il primo importante passo operativo per la soluzione di una potenziale crisi igienico-ambientale» ha commentato al termine della riunione il sindaco Mongelli. Il cronoprogramma prevede che la curatrice fallimentare stabilisca il costo economico del fitto di ramo d’azienda.

L’Amiu ha già precisato che ha bisogno della palazzina in corso del Mezzogiorno con il deposito e i mezzi attualmente in forza alla fallita società. Quella sarà l’unica sede, gli uffici in via Miranda non serviranno. Per provvedere alla ricognizione del patrimonio di Amica, di cui molti documenti sono stati consegnati ieri dal Comune alla Curatela, sarà incaricato un perito già individuato dal tribunale. «Ci stiamo muovendo per rispettare i tempi e per fornire dati, stimare il valore mobiliare e immobiliare per quantificare il corrispettivo» assicura la Rabasco che ha giudicato positiva la riunione di ieri. Oltre ai costi del fitto della sede e dei mezzi, le altre caselle da riempire riguardano il contratto di servizio tra Comune e Amiu, che dovrebbe aggirarsi intorno ad 1 milione e 700mila euro mensili, l’attuale corrispettivo. Saranno indicati i servizi da svolgere in un mini piano industriale che predisporrà l’Amiu.
E poi bisognerà affrontare l’aspetto più delicato, quello legato al personale: tutti i dipendenti di Amica e Daunia Ambiente saranno riassunti ma il costo del lavoro sarà ricontrattato. Non potrà più assorbire il 75 per cento del corrispettivo. Una prospettiva perfettamente nota ai rappresentanti sindacali dei lavoratori delle due aziende.

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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FOGGIA – Rifiuti: in dirittura d’arrivo l’accordo tra l’Amica e la barese Amiu

Pubblicato : mercoledì, 5 settembre 2012

Mongelli: “Passo in avanti per scongiurare crisi la ambientale ed occupazionale”. AMIU opererà con il personale e i mezzi di AMICA utilizzando lo strumento giuridico del fitto d’azienda

AMIU Spa a Bari

La Regione Puglia condivide e avvalora il percorso individuato dalle amministrazioni comunali di Foggia e Bari per garantire la gestione integrata della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nel capoluogo dauno.

Questo avverrà con la sottoscrizione del contratto di servizio tra il Comune e la barese AMIU SpA, che opererà con il personale e i mezzi di AMICA SpA utilizzando lo strumento giuridico del fitto d’azienda.

E’ l’esito della prima conferenza dei servizi svoltasi questa mattina a Bari presso l’assessorato regionale alla Qualità dell’Ambiente, cui seguirà quella che sarà convocata dal sindaco di Mongelli una volta predisposti tutti gli atti propedeutici e necessari. La procedura sarà conclusa dall’ordinanza del presidente della Giunta regionale.

Oltre al sindaco e agli assessori foggiani Pasquale Russo e Pippo Cavaliere, coadiuvati dalla struttura tecnica comunale, all’incontro odierno hanno partecipato: l’assessore regionale Lorenzo Nicastro ed il dirigente del settore; l’assessore al ramo del Comune di Bari Gianni Giannini; il presidente ed il direttore di AMIU, rispettivamente Gianfranco Grandaliano e Antonio di Biase; la curatrice fallimentare di AMICA SpA Mirna Rabasco.

Premessa la condivisione del percorso individuato, la Regione Puglia ha offerto la propria disponibilità a compiere tutti gli atti necessari ad autorizzare l’AMIU SpA a gestire il ciclo dei rifiuti nella città di Foggia.

Ciò varrà per il periodo necessario all’organizzazione ed all’esperimento della gara per l’assegnazione del servizio bandita dal Comune di Foggia.

Il verbale della riunione sarà trasmesso al giudice fallimentare del Tribunale di Foggia con la richiesta di prorogare il termine dell’esercizio provvisorio del servizio da parte di AMICA, fissato al 30 settembre, al solo scopo di scongiurare l’emergenza nelle more del perfezionamento degli atti e per procedere alla determinazione del canone di fitto.

“E’ stato compiuto il primo, importante passo operativo per la soluzione di una potenziale crisi igienico-ambientale ed occupazionale – commenta il sindaco Gianni Mongelli – Il mosaico da comporre è particolarmente complesso, anche sotto il profilo tecnico-normativo, ma tutti hanno espresso chiaramente la volontà di concorrere positivamente alla soluzione individuata, a cui sono fiducioso si giunga in tempi ragionevolmente rapidi. Ringrazio la Regione Puglia, il Comune di Bari, l’AMIU e la curatela di AMICA per l’impegno e la solidarietà mostrati verso la comunità foggiana”.
da Foggiatoday

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FOGGIA – Rifiuti, sì della Regione all’aiuto di Bari

Pubblicato : martedì, 4 settembre 2012

Domani vertice per consentire la raccolta a ottobre – L’azienda Amica dal primo ottobre chiuderà i battenti

Nicastro (a sinistra) e Mongelli

L’intesa c’è, il percorso giuridico si sta perfezionando, la benedizione della Regione arriverà domani mattina a Bari quando l’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro presiederà la conferenza di servizio tra Comune di Bari, Comune di Foggia e Curatela fallimentare della società Amica. «Siamo favorevoli a questa intesa tra i due enti locali e cercheremo, come fatto fino ad ora, di semplificare il percorso lavorando tutti insieme», spiega l’assessore Nicastro. «Si tratta di una soluzione che, se sarà possibile, cercheremo di realizzare prima del 30 settembre, per evitare qualsiasi criticità ai cittadini dal primo ottobre». In ballo c’è il fitto di ramo d’azienda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nella città di Foggia.
Dal primo ottobre la fallita società Amica chiuderà i battenti, non opererà più in regime di esercizio provvisorio e, quindi, qualcun altro dovrà garantire alla città raccolta e smaltimento dell’immondizia.
L’accordo al quale si sta lavorando da un mese è quello che il Comune di Foggia siglerà con l’azienda dei rifiuti di Bari, l’Amiu, e con il suo unico socio e proprietario, il Comune, guidato da Michele Emiliano.
Ieri mattina a Foggia, a palazzo di città, si è svolta una lunga riunione. E più volte nel corso della mattinata il sindaco, Gianni Mongelli, ha colloquiato con Nicastro telefonicamente proprio per concordare l’incontro di domani alla Regione. Negli ultimi quindici giorni sono stati superati alcuni ostacoli di carattere giuridico relativi proprio al tipo di contratto, all’affidamento che non prevede alcuna gara, ma che sarà possibile in quanto si tratta di un accordo tra enti pubblici.

«Si tratta di un accordo tra enti per superare la fase emergenziale», sottolinea il sindaco, Gianni Mongelli. Si stanno stringendo i tempi per chiudere l’intesa anche alla luce del fatto che le lettere di licenziamento a tutto il personale di Amica e Daunia Ambiente, sono state già consegnate e che le procedure sono in atto.
E proprio per evitare intoppi e lungaggini a Bari, domani, ci sarà anche la curatela fallimentare con Mirna Rabasco. Il Comune affiderà il servizio, ma poi sarà la curatela a dover materialmente mettere a disposizione mezzi, cassonetti, discariche. E tra i nodi da sciogliere c’è quello della proprietà dell’impianto di biostabilizzazione. Il punto è che si tratta di un bene non trasferibile, già utilizzato dalla precedente amministrazione comunale di Orazio Ciliberti per ricapitalizzare l’agonizzante società per i rifiuti sulle soglie, anche allora, del fallimento.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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BARI – Rifiuti, Bari pronta a dar una mano a Foggia La Regione frena

Pubblicato : sabato, 1 settembre 2012

Serve il via libera della Regione, oppure un provvedimento urgente del prefetto: un atto che autorizzi il Comune di Foggia a procedere d’urgenza all’affidamento diretto del servizio di igiene urbana.

Ad occuparsene – per almeno un anno e mezzo, il tempo necessario a portare a termine la gara d’appalto – sarebbe l’Amiu di Bari. È questa la soluzione per la crisi dell’Amica, ma il tempo comincia a scarseggiare: il 30 settembre terminerà l’esercizio provvisorio autorizzato dal curatore fallimentare. E se non si agisce in fretta, oltre ad avere i sacchetti per strada Foggia si ritroverà pure con 360 persone senza lavoro.

A chiedere l’intervento dell’azienda di Bari era stato il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli. Michele Emiliano aveva già garantito la sua disponibilità ufficiale con una lettera il 6 agosto.

E mercoledì a Bari c’è stata una riunione tecnica con l’assessore regionale Lorenzo Nicastro. Il presidente di Amiu, Gianfranco Grandaliano, ha consegnato una relazione ed ha chiarito i punti essenziali: «È ovvio – ha detto – che il nostro intervento si svolgerebbe su basi contingibili e urgenti, e sarebbe limitato al tempo necessario ad affidare il servizio con gara d’appalto. La gestione di Foggia avrebbe struttura e organizzazione autonoma, e l’unico punto di contatto sarebbe il management».

La strategia scelta è quella del fitto di ramo d’azienda, per acquisire dalla curatela i (pochi) beni strumentali di proprietà di Amica (la palazzina uffici, un deposito, l’autoparco e una decina di spazzatrici): i nuovi compattatori e i cassonetti sono infatti del Comune, mentre tutto il resto è stato preso a nolo.

Oggi il Comune di Foggia sta spendendo 1,8 milioni al mese, che servono in gran parte per pagare gli stipendi. Ed uno dei problemi è proprio quello del personale: per far funzionare il piano serve l’ok del sindacato visti gli esuberi di personale. Basti dire, ad esempio, che la raccolta differenziata non è mai stata attivata, anche se c’è gente assunta (e pagata) proprio per quello.

Tuttavia il piano predisposto da Grandaliano prevede anche l’avvio della differenziata, oltre al «rientro » di raccolta e spazzamento che il personale di Amica non svolgeva più in quanto dotato di mansioni superiori: e così si era finiti per affidarsi a una cooperativa esterna, spendendo centinaia di migliaia di euro alla settimana.

L’altro problema è, appunto, nell’affidamento. Per procedere in-house (cioè senza gara d’appalto) con l’Amiu serve un provvedimento extra ordinem della Regione, che almeno a livello tecnico si è mostrata favorevole. Il problema sembra essere politico: le elezioni sono vicine, e la mossa potrebbe consentire al sindaco Michele Emiliano di aumentare le sue quotazioni in quel di Foggia.

Ecco perché la soluzione più rapida potrebbe essere l’ordinanza del prefetto per motivi di ordine pubblico. «Deve essere chiaro – dice il city manager di Bari, Vito Leccese – che non siamo stati noi a proporci per la gestione, ma è stato il Comune di Foggia a chiedere il nostro aiuto».
[m.s.] da La Gazzetta del Mezzogiorno

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FOGGIA – Emergenza rifiuti, Bari soccorre Foggia – «Ma solo con l’appoggio della Regione»

Pubblicato : venerdì, 10 agosto 2012

Incontro tra i due sindaci Emiliano e Mongelli – Da ottobre il servizio della Amica cesserà definitivamente

Mongelli ed Emiliano

«Non abbiamo molto tempo, l’orologio di Capitan Uncino mi sembra che per Foggia corra molto velocemente. C’è il rischio dal trenta settembre di una gravissima emergenza ambientale perché nessuno potrà raccogliere i rifiuti. E noi in un’ottica istituzionale abbiamo dato la massima disponibilità. Ora si valuteranno gli aspetti tecnici. Ma sull’accordo serve l’immediata benedizione della Regione». Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha lasciato Foggia nel primo pomeriggio di ieri dopo la riunione a Palazzo di città e una colazione di lavoro a base di salmone marinato. Una riunione a più voci alla quale hanno partecipato anche il presidente e il direttore generale dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano e Antonio Di Biase (foggiano), e per il Comune di Foggia oltre il sindaco, Gianni Mongelli, gli assessori comunali Pippo Cavaliere, Matteo Agnus Dei, Alfredo Ferrantino, Pasquale Russo e Franco Arcuri, il consulente legale Antonio Casiere e il capo di Gabinetto, Angelo Masciello.

Al centro dell’incontro la possibilità che dal primo ottobre, con la formula del fitto di ramo d’azienda, l’Amiu di Bari garantisca il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Foggia. Uomini, mezzi e discariche saranno quelli della fallita Amica, e per questo qualsiasi accordo dovrà poi trovare la disponibilità della Curatela fallimentare. La fattibilità tecnica sarà verificata già da oggi e per l’intera prossima settimana. «L’incontro è stato molto positivo e molto fraterno. Il Comune e l’Amiu di Bari sono semplicemente serventi di una strategia messa in campo dal sindaco di Foggia – sottolinea Emiliano – È evidente che in questi giorni rapidamente approfondiremo alcuni passaggi. Le premesse ci sono, le avvocature comunali di Bari e Foggia lavoreranno al coacervo di norme». Il contratto per il fitto di ramo d’azienda tra enti pubblici è sicuramente meno irto di ostacoli di quello tra un ente e i privati, ma il percorso indicato fra l’altro dal giudice fallimentare di Amica, non sarà una passeggiata. Senza contare la questione dei 370 lavoratori. E questo il sindaco di Bari lo sa perfettamente: «Ho posto come condizione che l’accordo debba essere gradito alla Regione e per questo spero al più presto di parlare con l’assessore Nicastro. Tutte le operazioni devono essere condivise e quindi bisognerà anche incontrare immediatamente i sindacati e il giudice fallimentare».

Nel corso della riunione alcuni aspetti sono stati sviscerati: dai costi attualmente sopportabili dal bilancio comunale per il servizio di raccolta dei rifiuti, che ammontano a 23milioni annui provenienti dalla Tarsu; ai dipendenti che assorbono il 75 per cento delle risorse. E proprio perché sono molti gli aspetti delicati, e nella sua città potrebbe aprirsi un caso politico, Emiliano precisa con forza: «Noi non assumiamo nessuna responabilità diretta (rispetto ai dipendenti Amica ndr), né metteremo un centesimo. Quello di Foggia sarà un altro ramo d’azienda che non avrà nulla a che vedere con quello di Bari. Mettiamo a disposizione il know-how operativo perché qui c’è il rischio di una gravissima emergenza ambientale. Prima che ci vengano a salvare dall’estero, noi pugliesi dobbiamo salvarci da soli. È un accordo istituzionale e non credo che la politica debba interferire. A nessun livello», conclude.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – Rifiuti: ossigeno barese per Amica. Mongelli: “Non vedrete un sacchetto per strada”

Pubblicato : giovedì, 9 agosto 2012

Il sindaco di Bari Emiliano incontra a Foggia il primo cittadino foggiano. Si va verso il fitto del ramo d’azienda: 1,8milioni di euro al mese da utilizzare come stipendi dei 370 lavoratori, tra Amica e Dauniambiente

“Un incontro positivo e fraterno”. Così il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha definito il vertice di oggi col sindaco Mongelli ed una delegazione dell’esecutivo foggiano convocato sul tema, bollente, dei rifiuti. In particolare sulla possibilità di un “soccorso barese” in città (attraverso l’Amiu, l’ex municipalizzata di nettezza urbana levantina) dal 1° ottobre prossimo, ovvero quando l’esercizio provvisorio della fallita Amica sarà scaduto e il rischio, concreto, è che nessuno raccolga più sacchetti di immondizia in città con tanto di emergenza igienico-ambientale e socio-occupazionale in cui precipiterebbe il capoluogo dauno.

FITTO DEL RAMO D’AZIENDA – La soluzione,temporanea, il sindaco Mongelli ed i suoi tecnici, com’è noto, l’avrebbero individuata nella formula del fitto, provvisorio, di un ramo d’azienda di Amica. Almeno per 6 mesi. E comunque nelle more della famosa gara europea che dovrebbe portare alla privatizzazione del servizio rifiuti a Foggia (ci vorranno almeno 6 mesi prima che ciò veda la luce) e in attesa di meglio comprendere le evoluzioni normative in materia. E su questa strada ci si sta muovendo da Corso Garibaldi. Si è bussato a Sia, la società dell’Ato Fg4 di Cerignola, che comunque ha preso tempo e chiesto di “vedere le carte” rimandando il tutto a fine mese. Oggi si chiede aiuto ufficialmente anche all’Amiu di Bari.

LA VISITA DI EMILIANO - Emiliano è giunto a Foggia accompagnato dal presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano, e dal direttore dell’azienda di nettezza urbana barese, il foggiano Antonio Di Biase (per ironia della sorte lo stesso che trasformò l’Amica in spa nel 2005, poi spodestato dai Ds per far posto ai cda politici). Dal trio barese la disponibilità politico-istituzionale pare esserci tutta.

EMILIANO A FOGGIATODAY – “Siamo stati chiamati a dare una mano a Foggia e utilizzeremo i prossimi giorni per capire la strategia che il sindaco Mongelli e la sua struttura hanno elaborato ed approfondire alcuni passaggi tecnici, anche rispetto al coacervo di norme che regolano il settore” dichiara Emiliano a Foggiatoday. Ma perché Bari, che soffre già di suo un’emergenza rifiuti a singhiozzo dovrebbe soccorrere Foggia? “La città rischia l’emergenza ambientale e prima che qualche straniero venga a salvarci, meglio darsi una mano tra pugliesi”, dichiara serafico il sindaco levantino, conscio di giocarsi una carta importante soprattutto in vista di possibili elezioni politiche nel 2012 che lo vedrebbero come candidato numero uno per la poltrona di Governatore in via Capruzzi.

Ma (perché c’è un ma) sia chiaro: Emiliano non vuole rogne. Anzitutto è necessario che l’operazione incontri la benedizione della Regione Puglia: “questa – precisa il primo cittadino- l’ho posta come condizione essenziale”. In secondo luogo, nulla deve gravare su Amiu e Comune di Bari. “Noi -ci tiene a chiarire Emiliano, nel tentativo evidentemente di rassicurare anche i “suoi” di sindacati e di lavoratori – non metteremo una lira e non ci assumeremo alcuna responsabilità” (altra, naturalmente, rispetto al ciclo dei rifiuti e al decoro ambientale).

I DETTAGLI TECNICI – Al nuovo “titolare” del servizio il Comune di Foggia garantirebbe 1,8milioni di euro al mese, in larga parte da utilizzare come stipendi dei 370 lavoratori, tra Amica e Dauniambiente. “Foggia – precisa ancor Emiliano- diverrebbe un altro ramo d’azienda che nulla avrebbe a che fare con la nostra azienda. Il Comune di Bari e l’Amiu sarebbero semplicemente serventi di una strategia messa in campo da Mongelli”. E con l’opposizione politica come la mettiamo? “Il nostro è un appoggio istituzionale – replica il primo cittadino- e non credo che la politica debba intervenire, ad alcun livello”. Nei prossimi giorni si incontreranno le rispettive avvocature, quindi ci sarà un vertice con i sindacati Amiu. Espletati questi passaggi e acquisite disponibilità e possibilità, le parti incontreranno il giudice fallimentare, al quale spetterà poi l’ultima parola. Dal canto suo il sindaco Mongelli ha dato la sua parola ai foggiani: “Dal 1° ottobre – ha garantito il giorno del ritiro delle sue dimissioni- non vedrete un sacchetto per strada. Parola di sindaco”.

Giovanna Greco da Foggiatoday

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FOGGIA – M5S Operazione verità su ritiro dimissioni Mongelli

Pubblicato : martedì, 7 agosto 2012

L’ipotesi, formulata al ritorno del Sindaco di Foggia, per garantire i servizi di igiene urbana della fallita Amica presenta aspetti poco chiari, sui quali saranno effettuale verifiche

Gli attivisti del Movimento 5 Stelle della provincia di Foggia condannano l’episodio che li ha visti respinti all’esterno del Comune in occasione della conferenza stampa del ritorno del Sindaco a Palazzo di Città.
Volutamente dotati di pettorine che li identificavano come appartenenti al Movimento, quindi a viso aperto e facilmente identificabili, a tre attivisti è stata fisicamente impedita la presenza alla seduta pubblica alla quale avrebbero voluto assistere per offrire una testimonianza del degrado in cui versa il Capoluogo Dauno.
L’episodio, che la dice lunga sul clima che caratterizza la vita di Palazzo di Città, è stato stigmatizzato in una assemblea tenuta nella stessa serata dagli attivisti ‘5 Stelle’ che, nell’occasione, hanno dichiarato: “Peccato che il rinnovato impegno del Primo Cittadino sia partito con il piede sbagliato”.
“Confuse”, sono state giudicate così le dichiarazioni di Gianni Mongelli rispetto all’improbabile rilancio delle attività politico-amminstrative del comune. Il ‘di nuovo sindaco’, tra le altre cose, ha detto che “ci mette la faccia”, vantando risultati di grande valenza ma dimenticando i fallimenti delle aziende di proprietà comunale e annunciando, con grande enfasi, ristrutturazioni e riduzioni di servizi e spese, che non hanno trovato realizzazione in tre anni di attività.
Ma il richiamo al senso di responsabilità, che lo avrebbe fatto tornare sui suoi passi, a parere degli attivisti che si richiamano al Movimento 5 Stelle, resisi ultimamente protagonisti di numerose denunce nella città di Foggia, stride fortemente con le deboli risposte fornite ai giornalisti rispetto alle domande incalzanti su Bilancio e situazione economico-finanziaria e soprattutto riguardo alla soluzione ipotizzata per garantire i servizi di igiene urbana della fallita Amica fino a settembre.
Tutti d’accordo sulla necessità di dare continuità ad un servizio strategico come quello della raccolta dei rifiuti ma pensare di affidarsi alla Sia srl (società in house del comune di Cerignola), azienda già decotta a causa di crediti vantati e non riscossi dai comuni (solo Cerignola, capofila di 9 comuni dell’ex Ato Fg/4, avrebbe accumulato ben tre milioni di euro di debiti, cui si aggiungono quelli degli altri centri del Basso Tavoliere e della Bat) è qualcosa di molto preoccupante. Sulla società cerignolana sarebbero stati scaricati i problemi di bilancio di alcuni Comuni consorziati, facendo affidamento sugli introiti derivanti dal conferimento dell’immondizia prodotta dagli Enti extra Ato, che avrebbero consentito di coprire il buco di bilancio. Circostanza che non si è verificata.
D’altro canto, rilevano gli attivisti ‘5 Stelle’, la Legge Regionale n. 38 del 2011, ‘Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2012 e bilancio pluriennale 2012-2014 della Regione Puglia’ che, fino alla individuazione dei nuovi soggetti di gestione degli Ato su base provinciale, al fine di consentire il regolare svolgimento delle attività di gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani, aveva nominato proprio Gianni Mongelli commissario ad acta per l’Ato della provincia di Foggia. Ma non sono bastati i termini, prorogati al 30 aprile 2012, per dar vita al nuovo organismo, appunto l’Ambito Territoriale Ottimale sul quale organizzare il servizio pubblico integrato dei rifiuti della provincia di Foggia e non risultano raggiunti obiettivi di sorta.
Pertanto gli attivisti del Movimento 5 Stelle promettono di vigilare su questa vicenda, che non solo si presenta con un percorso improbabile ma non chiarisce l’aspetto, affatto secondario, dei costi.

“Nel caso si procedesse nella direzione ipotizzata, verificheremo i mandati di pagamento verso Sia srl. Chiarezza e verità, questo ci saremmo aspettati dal Primo Cittadino, questo volevamo sentire durante la conferenza stampa a cui ci è stato impedito di assistere”.
La preoccupazione degli attivisti del Movimento 5 Stelle di Foggia si concentrano, quindi, su una operazione che potrebbe risolversi scaricando tutti i costi sulla Regione Puglia. Staremo a vedere.
Gomunicato Stampa Movimento 5 Stelle

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FOGGIA – I «Riuniti» non pagano la raccolta – Via i cassonetti dall’ospedale di Foggia

Pubblicato : lunedì, 30 luglio 2012

Non sono mai stati versati soldi per la rimozione – I bidoni spostati all’esterno della cittadella sanitaria

 

I cassonetti in viale Pinto

L’azienda ospedaliera universitara «Riuniti» non ha mai pagato all’Amica spa la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti all’interno della sua area.

Un servizio per il quale era indispensabile una convenzione che, dal 2005, nessuno dei cda della società comunale dei rifiuti ha sottoposto alla dirigenza degli Ospedali Riuniti.

A differenza dei rifiuti speciali, raccolti da un’altra società smaltimento regolarmente pagata, gli Ospedali hanno usufruito gratuitamente di un servizio che, insieme ad altri, ha pesato sul bilancio della fallita società comunale.

Qualche giorno fa la curatela fallimentare di Amica ha rimosso tutti i cassonetti interni alla zona ospedaliera, dopo aver formalmente inviato un preavviso all’ospedale. Da febbraio gli Ospedali Riuniti hanno ricevuto lettere di sollecito per la firma della convenzione, senza mai rendersi disponibili.

I cassonetti sono stati posizionati all’esterno della cittadella ospedaliera sia in via Pinto che in via Napoli, dove la società Amica continuerà a svuotarli. Ma per il servizio «a domicilio» l’ospedale dovrà pagare quanto dovuto. Immediata la protesta dei vertici del Riuniti, che hanno scritto al prefetto e al sindaco.

Stando alle lettere inviate in questi mesi alla dirigente della struttura Affari generali del policlinico foggiano, la curatela ha più volte invitato i vertici dell’ospedale a mettersi in regola. Ma nulla è accaduto. In un primo momento, dall’ospedale si rispondeva che l’area all’interno della zona ospedaliera è pubblica e, quindi, bastava il pagamento della Tarsu.

Poi il 20 luglio scorso gli Ospedali Riuniti hanno cambiato posizione. In una lettera inviata ad Amica sottolineavano che era stata valutata la proposta, si chiedevano delle integrazioni e delle modifiche ma che, comunque, nel frattempo si stavano «predisponendo gli atti necessari per l’eventuale attivazione della procedura concorsuale per l’affidamento del servizio in oggetto».

Insomma, la questione dell’area pubblica sembrava non essere più un elemento di contenzioso.

Ma a quel punto la curatela fallimentare ha deciso di rimuovere i cassonetti all’interno, perché il servizio continuava a non essere pagato. Immediata la protesta del direttore generale, Tommaso Moretti, che insieme al direttore sanitario e a quello amministrativo hanno scritto al prefetto e al sindaco di Foggia, riproponendo la tesi di non dover pagare alcunchè.

«In considerazione della funzione assolta dall’ospedale sul territorio – si legge nella lettera – costituendo area aperta al pubblico, si chiede la riposizione con effetto immediato dei cassonetti nell’area ospedaliera in modo da essere messa in condizione di poter operare nel rispetto del decoro, dell’igiene e della sicurezza dei propri operatori e della cittadinanza».

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA -Amica: la raccolta dei rifiuti continua

Pubblicato : venerdì, 20 luglio 2012

Via libera dal Ministero dell’Ambiente, non ci sarà il fitto dell’azienda

Il Ministero dell’Ambiente ha autorizzato il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli (dimissionario) a firmare l’ordinanza per la prosecuzione della raccolta dei rifiuti da parte dell’Amica. Mongelli ha firmato l’ordinanza ieri. Intanto, il Tribunale di Foggia blocca l’avviso pubblico del Comune per il fitto dell’azienda dell’Amica.

da Daunia News

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Fallimento Amica: Foggia commissariata, servizio rifiuti alla Regione

Pubblicato : martedì, 10 luglio 2012

“No” dei comitato dei creditori alla stipula di un nuovo contratto di servizio con le fallite Amica e Dauniambiente. Mongelli incassa il colpo e corre ai ripari. Raphael Rossi sta preparando il piano B

Mongelli, Vendola e Rossi

Sarà la Regione Puglia ad occuparsi dal prossimo 20 luglio della gestione del servizio rifiuti a Foggia.

All’indomani del verdetto d’appello che ha confermato il fallimento di Amica e Dauniambiente, il capoluogo viene di fatto commissariato.

E’ questa l’ultim’ora scaturita dal vertice urgente tenutosi in tarda mattina in Prefettura alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente Lorenzo Nicastro e del dirigente Antonio Antonicelli, responsabile del servizio regionale Ecologia, inviati nel capoluogo dallo stesso presidente Nichi Vendola.

A lui, al governatore, si è rivolto Mongelli nelle ultime ore. Strada obbligata per il primo cittadino, stretto ormai all’angolo dall’impossibilità, da un lato, di reiterare ordinanze contingibili ed urgenti dal prossimo 20 luglio e, dall’altro, dal “no” dei comitato dei creditori alla stipula di un nuovo contratto di servizio con le fallite Amica e Dauniambiente, ritenuto improponibile in termini tecnico-giuridici (nessuna garanzia di riammissione della fallita società all’albo dei gestori ambientali) ed economici (insufficiente il corrispettivo del Comune di Foggia).

Fin troppo chiara la nota inviata ieri dalla curatela anche a prefetto, procuratore, tribunale fallimentare, allo stesso Vendola oltre che a sindacati e lavoratori: in assenza di un’ordinanza di un’autorità superiore (leggi la Regione Puglia), Amica e Dauniambiente dal prossimo 20 luglio avrebbero cessato di operare a tutti gli effetti.

La curatela si sarebbe vista costretta a chiedere la risoluzione anticipata dell’esercizio provvisorio, con tutto ciò che ne sarebbe conseguito in termini ambientali (nuova, nera, emergenza) ed occupazionali (a casa 370 maestranze).

Da qui la necessità per il sindaco Mongelli di incassare il colpo e correre ai ripari. Terminato il vertice prefettizio, il primo cittadino è volato di corsa a Bari annullando l’incontro di questo pomeriggio con i sindacati.

Revocata dai giudici anche la convocazione di domani presso il tribunale fallimentare delle parti, superata di fatto dalle garanzie giunte rispetto all’intervento-tampone della Regione Puglia.

Nel frattempo però il collegio dei giudici avrebbe partorito un’altra decisione, ancora non notificata a Comune ed Amica: stante l’insufficienza, secondo la curatela, dell’entità del corrispettivo che palazzo di città si è impegnato a versare ad Amica per la restante parte dell’anno (circa 2milioni e 400 mila euro) e data soprattutto la necessità, ormai improrogabile di accelerare sul futuro gestore, la chiusura dell’esercizio provvisorio di Amica e Dauniambiente, inizialmente fissata dai giudici al 31 dicembre, potrebbe essere anticipata al 30 settembre.

Una vera e propria doccia fredda per Palazzo di Città che impone ora di correre e di fare delle scelte chiare. Raphael Rossi è a Foggia e starebbe lavorando in tutta solitudine al famoso piano B, chiamato alla prima vera prova del fuoco per dare dimostrazione di capacità rispetto a ciò per cui è stato arruolato in Corso Garibaldi.
da Foggiatoday

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FOGGIA – Fallimento Amica: verso licenziamento dipendenti e stop del servizio

Pubblicato : martedì, 10 luglio 2012

Lavoratori dell’Amica

Botta e risposta tra la curatela fallimentare e il Comune di Foggia. Per il contratto di servizio non “sussisterebbero i presupposti” né in termini giuridici né economici data l’insufficienza del corrispettivo

Amica. Nuovo atto. E potrebbe essere l’ultimo.

Alla vigilia del vertice tra comune e sindacati prima e presso il Tribunale fallimentare poi (parti convocate l’11 luglio) si consuma un nuovo scontro tra Comune di Foggia e curatela fallimentare a suon di carte semi-bollate.

E il dato che sui evince, drammatico, è uno solo: ancora 48 ore e poi per Amica, fallita qualche giorno fa, potrebbe essere davvero finita.

Oggi il sindaco in una nota è tornato ad incalzare sulla sottoscrizione di un nuovo contratto di servizio che possa, dal 20 luglio in poi (data in cui scade ordinanza e potere di reiterarla del sindaco) regolare la gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in città.

Non si fa attendere la replica di Corso del mezzogiorno, che ribadisce un due di picche.

La curatela la invia anche a Prefetto, Procuratore, Tribunale fallimentare, allo stesso Vendola oltre che a sindacati e lavoratori di Amica e Dauniambiente, e non lascia spazio a dubbi: bocciato già una volta dal Comitato dei creditori, per il contratto di servizio non “sussisterebbero i presupposti” né in termini giuridici né economici data l’insufficienza del corrispettivo rispetto ad un’elencazione di servizi molto vaga, insufficiente anche solo per riparare il parco mezzi. Non solo.

Nessuna garanzia esisterebbe rispetto alla riammissione di Amica all’albo dei gestori ambientali sussistendo invece tutte le condizioni in capo all’azienda per una sua definitiva cancellazione (messa in liquidazione, fallimento, enorme esposizione debitoria nei confronti degli enti previdenziali).

Tradotto: qualora dal 20 luglio non dovesse intervenire un’autorità superiore ad autorizzare la gestione del servizio (leggi la Regione Puglia), per l’azienda di Corso del Mezzogiorno scorrerebbero davvero i titoli di coda, con una possibile risoluzione anticipata dell’esercizio provvisorio (al momento autorizzata dai giudici fino a dicembre) che la curatela si vedrebbe costretta a richiedere al giudice fallimentare mercoledì prossimo.

Un atto drammatico, che spedirebbe immediatamente a casa oltre 350 lavoratori e farebbe ripiombare Foggia nella più nera emergenza rifiuti, dal momento che la città si troverebbe, di fatto, senza un soggetto gestore del servizio.

In quel caso, delle due l’una: ricorso – come sollecitato a più riprese – alla Regione (Vendola sarebbe stato contattato oggi da Mongelli ma al momento non è dato conoscere la risposta di via Capruzzi) o affidamento rapido dell’intero pacchetto a privati. E, com’è noto, tanti ne girano attorno al settore, pronti alla gestione dell’affare rifiuti in città.

da FoggiaToday

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FOGGIA – Fallimento Amica: fallimento di Mongelli e del centrosinistra

Pubblicato : domenica, 8 luglio 2012

SALVIAMO L’IGIENE DELLA CITTA’ ED I POSTI DI LAVORO

La lunga agonia di Amica spa è ingloriosamente terminata, con una perdita secca, oltre che patrimoniale, anche di idee, di lavoro, di tradizione e cultura del territorio che durava da oltre mezzo secolo.
E’ una realtà riscontrabilissima, che l’Amica negli ultimi tempi, era diventata la “terra di nessuno”, un’entità “borderline”, stando ai dati appresi dalla lettura delle decisioni degli Organi Giudiziari interessati al caso, dove tutto era possibile fare – con grande superficialità – lontano dai riflettori del Consiglio Comunale e spesso con inaccettabili interpretazioni della norma, dove tra errate e non comprensibili scelte aziendali, tra assunzioni con metodi di gestione opinabili, tra vertiginose spese correnti ed investimenti assurdi e improduttivi, si è consumato, in colpevole assenza di strategia e di controllo di chi di dovere, la fine di una azienda, che ora apre inquietanti risvolti sul futuro occupazionale dei dipendenti e sull’assicurazione di un servizio efficace per l’igiene cittadina.
Il fallimento dell’Amica è l’immagine speculare del fallimento politico–amministrativo del sindaco Mongelli, nonché del centro-sinistra, e delle dubbie e apparentemente confusionarie scelte gestionali e amministrative.
Il sindaco Mongelli deve dare spiegazioni sui motivi che indussero nel gennaio 2010 l’arch. Aimola, all’epoca Presidente dell’Amica, a non consegnare i libri contabili al Tribunale con la richiesta di amministrazione controllata, che poteva essere ottenuta sulla base della debitoria all’epoca esistente, non certamente quella di oggi.
Il sindaco, inoltre, dovrà chiarire alla luce di quanto scritto nelle motivazioni del Tribunale di Foggia e della Corte di Appello di Bari, in relazione al Fallimento Amica, i motivi della richiesta, con notevole ritardo, della procedura per l’ammissione ai benefici della legge fallimentare (Prodi-bis) ed i criteri del piano di risanamento, a base del bilancio aziendale, ritenuti inaccettabili dagli Organi Giudicanti. Il Primo cittadino, tra l’altro, dovrà chiarire le ragioni della opposizione alla sentenza di non fallibilità pronunciata dal Tribunale Fallimentare di Foggia: opposizione che, come è noto, fu accolta ed al seguito oggi l’azienda è definitivamente fallita con ricaduta della debitoria sull’avvenire dei lavoratori, sulla qualità del servizio, sui cittadini tutti.
Deve essere motivata dal Primo cittadino la scelta di nominare responsabili unici, consulenti, di varare consulenze ad hoc, come quella per i rapporti con il Ministero dell’Economia, con un costo di migliaia di euro a carico delle casse comunali.
Alla luce del fallimento su tutta la linea dell’azione del sindaco e del centrosinistra, registriamo dichiarazioni del Primo cittadino sconcertanti, come quella di attuare le direttive del consiglio comunale per un gara, con l’ingresso del 40% di imprenditori privati, quando questo sarebbe dovuto accadere già 14 mesi orsono, quando appunto l’Aula approvò il provvedimento.
C’è da chiedersi a questo punto perché il sindaco ed il partito egemone della coalizione, il PD, abbiano atteso tutto questo tempo per iniziare l’importante ed indispensabile iter?
La Destra, in data odierna – anche telegraficamente – ha chiesto la convocazione del Consiglio Comunale, per porre e discutere in Aula di questi ed altri inquietanti interrogativi riferibili alla vicenda della ormai, purtroppo, defunta azienda Amica.
Bruno Longo – Capo Gruppo La Destra
Paolo Agostinacchio – Consigliere Comunale

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FOGGIA – Aziende comunali, proteste in municipio – Foggia Servizi e Amica contro il sindaco

Pubblicato : venerdì, 6 luglio 2012

I dipendenti e i sindacati presidiano Palazzo di città – Preoccupazione per la società di igiene urbana

Prima la protesta dei lavoratori della «Foggia servizi» attualmente in cassa integrazione; poi i sindacati aziendali della fallita «Amica», preoccupati per il futuro della società. Giornata tutta in salita giovedì a Palazzo di città. Il sindaco Gianni Mongelli ha trovato i lavoratori della «Foggia servizi» ad attenderlo dinanzi al portone monumentale. I dipendenti della società comunale sono in cassa integrazione da luglio 2011. Una di quelle società comunali che non ha mai funzionato e che ha accumulato solo debiti. Doveva occuparsi della manutenzione degli immobili, è stata messa in liquidazione e su di lei grava un pignoramento di Equitalia, per contributi previdenziali non pagati negli anni scorsi. I lavoratori chiedono garanzie all’ente su quando scadranno gli ammortizzatori sociali, garanzie che l’amministrazione in questo momento con la conferma del fallimento di Amica non è in grado di poter garantire. E mentre i lavoratori della «Foggia servizi» erano tra l’androne e lo scalone principale, in Comune sono stati ricevuti dal sindaco per un incontro informale i sindacati aziendali di Amica.

Il 20 luglio scade l’ultima ordinanza sindacaleche consente l’attività di raccolta e smaltimento; come è noto il sindaco non può più emettere ordinanze. È quindi necessaria la stipula di un contratto di servizio tra curatela fallimentare e Comune, già autorizzata dal giudice delegato Roberto Gentile. Ma il contratto predisposto dall’amministrazione Mongelli e inviato alla curatela lunedì scorso, è stato bocciato sia dai tecnici di Amica (che lo hanno giudicato irrealizzabile per la situazione attuale della società) che dal comitato dei creditori. La curatela ha informato il giudice delegato sull’impossibilità a sottoscrivere il contratto e, per questo, è stata convocata l’11 luglio una nuova riunione in Tribunale.

Contestualmente c’è molta preoccupazione per la questione della cancellazione di Amica dall’albo delle aziende che possono occuparsi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il Comune impugnò dinanzi al Tar Puglia la cancellazione, i giudici amministrativi di Bari concessero una sospensiva. Ma ora la sentenza della Corte d’appello potrebbe determinare la cancellazione definitiva dell’azienda. In questo caso, «Amica» non potrebbe più operare. Se il contratto di servizio non sarà sottoscritto, allora toccherà alla Regione Puglia intervenire prima del 20 luglio ed emettere un’ordinanza per evitare che Foggia venga travolta da una nuova e gravissima emergenza rifiuti per le strade. Restano le fibrillazioni politiche interne alla maggioranza. Il centrodestra ha chiesto l’immediata convocazione del Consiglio comunale sul fallimento definitivo di «Amica». E c’è chi, all’interno delle forze politiche di centrosinistra, comincia a chiedere la testa di consulenti e tecnici che hanno lavorato nell’ultimo anno al piano di risanamento, con parcelle consistenti. I magistrati di Bari nella sentenza hanno dichiarato che di fatto il Comune «non ha presentato un vero piano di risanamento» per salvare la società.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – Amica, la resa del sindaco Mongelli – «Ho fallito, pronto a dimettermi»

Pubblicato : giovedì, 5 luglio 2012

La maggioranza respinge: ora azione di rilancio – Riunione dopo la sentenza d’Appello sulla società
«Per quanto riguarda Amica ho fallito. Sono disposto anche a dimettermi». Sulle macerie della società comunale Amica si è consumato ieri il confronto politico tra il sindaco, Gianni Mongelli, i capigruppo di maggioranza e i segretari di partito.

Sfiorate le dimissioni del primo cittadino che per la prima volta dal 2009 ha seriamente pensato di chiudere l’esperienza politico-amministrativa. Le motivazioni con le quali i giudici della Corte d’appello di Bari hanno confermato il fallimento della società, con 57 milioni 828mila 750 euro di debiti certificati a giugno 2011, si fondano soprattutto su un elemento: il Comune non ha realizzato «affatto un vero progetto di risanamento di Amica» e quello allegato (a cui lavorarono gli uffici finanziari e lo staff di consulenti) «è stato tardivamente prodotto». Era noto che quest’ultimo fu depositato il giorno della sentenza di fallimento, fuori tempo massimo.

Secondo un’indiscrezione, il legale Lucio Francario sbalordì quando ricevendo l’incarico dal sindaco scoprì che il piano di risanamento non era mai stato depositato in tempo utile.

Ma c’è di più: quando è stato allegato al ricorso «non è stato sottoscritto, non c’è alcuna data – scrive il presidente della prima sezione della Corte d’appello, Luigi Di Lalla – vi sono delle sigle a margine di ciascun foglio non decifrabili».

Un piano «privo di tempi e modi certi per le passività, con nessuna indicazione di come soddisfare i creditori». Una sorta di débâcle tecnico-amministrativa che alimenta le zone d’ombra sul fallimento.

 Anche sulla volontà di dare vita ad una società mista Comune-privati i magistrati scrivono che sarebbe «senza indicazioni di tempi, modalità, costi, scelta della soluzione, grado di praticabilità».

Alle parole «mi dimetto» del sindaco un sussulto ha colto segretari e capigruppo che immediatamente hanno frenato l’iniziativa di Mongelli. L’Unione di Capitanata ha chiesto tempo per valutare il documento che Mongelli ha consegnato ai partiti sul rilancio dell’azione amministrativa. Il Psi ha mantenuto la linea dura e vuole l’azzeramento dell’esecutivo. A mediare ci hanno pensato Moderati e Popolari.

Al termine della riunione, amministrazione e forze politiche in un documento sostengono di essere «impegnate fin d’ora a determinare le condizioni che assicurino la continuità del servizio»; che saranno assunti gli «atti necessari per evitare conseguenze drammatiche per la città e i lavoratori».

 Sul futuro gestionale del servizio di igiene urbana non si esclude nulla: il fitto di rami d’azienda, forme di collaborazione con soggetti pubblici e privati o la messa a gara del servizio con bando pubblico. E per questo si attende l’arrivo in città del «super consulente», Raphael Rossi

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – Su AMICA vogliamo la verità e che i colpevoli paghino

Pubblicato : mercoledì, 4 luglio 2012

Ora vogliamo tutta la verità. La sentenza di fallimento di AMICA segna un punto di non ritorno, fissa indelebilmente nella memoria della città le conseguenze delle pratiche partitocratiche che hanno portato la città sull’orlo del dissesto economico e sociale.
Sono anni che chiediamo siano resi pubblici i conti di AMICA, che si spieghi come una società modello abbia potuto accumulare una debitoria tale da portarla al fallimento senza che questo abbia prodotto un servizio pubblico di eccellenza, anzi, abbia prodotto emergenze su emergenze e un costante peggioramento del servizio.
Ora vogliamo che siano individuati i colpevoli e che l’amministrazione comunale si costituisca in giudizio per ottenere i dovuti risarcimenti. Non è possibile che, ancora una volta, non si individuino i responsabili. Non ci basta l’azione della magistratura che ha messo in luce le infiltrazioni malavitose nella società e che ora prospetta che suoi dirigenti abbiano responsabilità dirette nel fallimento di Daunia Ambiente. Chiediamo al consiglio comunale di istituire una commissione d’inchiesta aperta alla società civile che, in tempi brevissimi, faccia piena luce sulla vicenda e, partendo dalla sentenza del tribunale, individui i responsabili e promuova le azioni disciplinari del caso.
Confidiamo che il sindaco proceda senza indugi nell’individuare le forme più adatte ad assicurare la continuità del servizio di raccolta dei rifiuti per non far ricadere la città in un’ennesima emergenza rifiuti in piena estate, lo esortiamo a intraprendere tutte le azioni che possano portare alla costituzione di una nuova società in cui sia assicurata almeno una quota pubblica di controllo e riferimento ove non sia possibile la completa proprietà.
Prendendo atto che il fallimento comporta il licenziamento di tutti i dipendenti e la non applicabilità delle norme di tutela della continuità lavorativa dei dipendenti chiediamo si instauri subito un tavolo tecnico con i sindacati per trovare una soluzione che garantisca il lavoro agli incolpevoli dipendenti.
D’ora in poi nulla potrà essere come prima. Non siamo più disposti ad accettare che la gestione delle aziende partecipate sia delegata totalmente a consigli d’amministrazione o amministratori unici, non ci fidiamo più del potere di controllo che si esprime in consiglio comunale. Chiediamo che tutti gli atti siano pubblici e che, con cadenza trimestrale, si dia informazione della situazione patrimoniale, dei livelli occupazionali e dei programmi di gestione in atto, chiediamo che questi atti “siano tradotti” per essere comprensibili a tutti i cittadini senza la mediazione di esperti o consulenti. Ricordiamo a tutti i consiglieri di maggioranza l’impegno preso in campagna elettorale per la stesura di un “bilancio partecipato” del comune. Si cominci con le aziende partecipate ancora esistenti e si avvii il processo di costruzione della nuova azienda per la raccolta dei rifiuti nella massima trasparenza e partecipazione della comunità.
Da oggi la città è ancora più povera, ha perso un pezzo importante della sua storia, è a rischio la sopravvivenza di centinaia di famiglie ed è tornato il rischio del dissesto dell’amministrazione comunale. Vogliamo sapere chi sono i responsabili e che a loro sia presentato il conto.

Il segretario del circolo PRC di Foggia “Che Guevara”
F. Giorgio Cislaghi

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Bari sentenzia: Amica è fallita. Quale futuro per Foggia e i 350 lavoratori?

Pubblicato : mercoledì, 4 luglio 2012

FOGGIA – Amica è fallita. I giudici della Corte d’Appello di Bari hanno deciso e depositato la sentenza in tarda mattinata. In agitazione i sindacati di Amica e Dauniambiente, il fallimento spiana la strada alla privatizzazione completa del servizio.

‘La speranza è l’ultima a morire’, ma per l’azienda di igiene urbana in Corso del Mezzogiorno non è più così. I magistrati baresi hanno respinto entrambi i ricorsi promossi dal Comune di Foggia contro le sentenze di primo grado del tribunale fallimentare del capoluogo dauno.

Uno è stato rigettato, l’altro che aveva ottenuto il contributo, a favore di Amica, del Ministero dello Sviluppo Economico è stato dichiarato inammissibile. Le motivazioni sono contenute in una cinquantina di pagine.

In realtà l’Amica è già in esercizio provvisorio da gennaio scorso con un totale di 350 dipendenti, insieme a Dauniambiente anche questa coinvolta nel fascicolo sul dissesto dell’azienda di nettezza urbana.

Per cui la notizia giunta direttamente da Bari si è diffusa ben presto nel capoluogo dauno, proprio per il forte impatto politico, economico e sociale che porta con sé.

Amica dovrebbe per il momento continuare ad operare in esercizio provvisorio, trattandosi di servizio essenziale per la città, infatti nelle prossime ore sarà sottoscritto un nuovo contratto di servizio con il Comune, ma Palazzo di Città dovrà correre contro il tempo alla creazione del nuovo soggetto al quale affidare i rifiuti foggiani.

Se quindi è caduta l’ipotesi consorzio insieme a quella del soggetto misto pubblico-privato, il fallimento spiana la strada alla privatizzazione completa del servizio che dovrà quanto prima essere messo a gara con bando europeo dedicato. Questo implica la messa in discussione di tutti quei dipendenti di cui usufruiva la società, caduta sotto il peso di una debitoria milionaria che, ancora una volta, coinvolgerà il Comune di Foggia.

La conferma del fallimento, infatti, ‘peserà’ sulla crisi già in atto in Corso Garibaldi ma anche sulle casse comunali su cui i creditori di Amica e Dauniambiente potrebbero decidere di rivalersi, travolgendo quel lento e faticoso processo di risanamento avviato tre anni fa dall’amministrazione Mongelli.

Laura Zotti da Il Quotidiano di Foggia

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FOGGIA – Amica è fallita, in 300 rischiano il posto – I ricorsi del Comune non vanno in porto

Pubblicato : martedì, 3 luglio 2012

La decisione della Corte d’Appello di Bari. Sono attese – le motivazioni delle sentenze. È corsa ai nuovi contratti

Gianni Mongelli

Non c’è più speranza di salvare la società comunale Amica spa. La Corte d’Apello di Bari ha confermato il fallimento della società. Le sentenze sono state depositate in tarda mattinata. Secondo le prime indiscrezioni, su un ricorso presentato dal Comune i magistrati hanno dichiarato l’inammissibilità, mentre su un altro sarebbe stato rigettato. Le motivazioni, attese da oltre un mese, sono contenute in una cinquantina di pagine.

IL CLAMORE – La notizia si è diffusa presto a Foggia. Forze politiche e sindacati hanno tempestato di telefonate l’uffico di gabinetto del sindaco per ricevere conferme. L’Amica, che è già in esercizio provvisorio da gennaio scorso, ha oltre 300 dipendenti. Nelle prossime ore dovrà essere firmato un nuovo contratto di servizio, ma c’è più di un ostacolo da superare. Sul fronte politico la conferma del fallimento avrà sicuramente conseguenze sulla crisi già in atto sulla giunta guidata da Gianni Mongelli.

Antonella Caruso da da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – Fallimento Daunia Ambiente: sospeso Michele Simone, dirigente Amica

Pubblicato : martedì, 3 luglio 2012

Misura interdittiva emessa nei confronti di Michele Simone. Avrebbe istigato gli amministratori di Daunia Ambiente a pagare ai dipendenti stipendi senza i dovuti contributi previdenziali e assistenziali

Amica

Nuova scure giudiziaria su Amica, la società comunale di igiene urbana fallita il 18 gennaio scorso sotto il peso di una debitoria milionaria.

Il tribunale di Foggia ha emesso una misura interdittiva nei confronti di Michele Simone, dirigente dell’azienda: secondo l’accusa avrebbe istigato gli amministratori della società “figlia” di Amica, Daunia Ambiente, anch’essa fallita, a pagare ai dipendenti soli gli stipendi senza i dovuti contributi previdenziali e assistenziali, “contribuendo a cagionare in tal modo – dice ancora l’accusa – il fallimento di Daunia Ambiente”.

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari, Michela Valente, che ha accolto le richieste dei sostituti procuratori Giuseppina Gravina ed Enrico Infante.

La vicenda rientra nell’inchiesta sul fallimento di Daunia Ambiente che l’8 giugno scorso portò alla notifica di alcuni avvisi di garanzia ai componenti dell’ex consiglio di amministrazione per bancarotta fraudolenta: avrebbero, secondo l’accusa, distratto somme di denaro a favore dell’azienda madre Amica, contribuendo anche qui, al fallimento.

Società “satellite” di Amica nata dieci anni fa per occuparsi di raccolta differenziata, Daunia Ambiente, lo ricordiamo, fallì nel novembre 2010, formalmente per poche migliaia di euro (poco più di 50mila, tanto a quanto ammontava il credito vantato nei confronti dell’azienda dall’ex presidente dei revisori dei conti, Nicola Scarcelli, che si vide accogliere dal tribunale di Foggia l’istanza di fallimento).

Intanto la città rischia di vivere una nuova emergenza rifiuti. La sentenza della Corte d’Appello di Bari sul fallimento di Amica tarda ad arrivare e il 20 luglio scade l’ordinanza sindacale con viene espletato oggi il servizio di raccolta e smaltimento in città.

Atto che il sindaco non può confermare dal momento che, sempre il 20 luglio, giunge anche a termine il periodo massimo di 18 mesi oltre il quale il primo cittadino può reiterare provvedimenti di questo tipo.

Il che, in assenza di urgenti provvedimenti tampone, significherebbe il caos. E’ corsa contro il tempo, dunque, per correre ai ripari nelle more della sentenza dei magistrati baresi.

Il giudice del tribunale di Foggia delegato al fallimento, Roberto Gentile, qualche giorno fa ha autorizzato il Comune di Foggia a stipulare un nuovo contratto di servizio con Amica e Dauniambiente che regoli i rapporti oltre quella data. Dieci i giorni di tempo concessi per redigere il provvedimento, condizionato all’assenso formale da parte del Comitato dei creditori delle due società.

All’interno – su espressa richiesta del Comitato – dovranno essere indicati esplicitamente “i servizi richiesti alle due società, la durata del rapporto, il corrispettivo da riconoscere e le scadenze precise dei versamenti”. Non solo. Anche “l’esonero per le due società e per gli organi fallimentari da responsabilità per eventuali disservizi”.

Ed è proprio questo, stando ad alcune indiscrezioni, uno dei punti contestati da palazzo di città, al lavoro alacremente in queste ore per mettere nero su bianco quanto richiesto dal giudice fallimentare.

Giovanna Greco da FoggiaToday

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FOGGIA – Amica, Rabasco: “Nessuna soppressione Nucleo Ispettori Ambientali”

Pubblicato : martedì, 19 giugno 2012

“Si rigetta integralmente il contenuto del comunicato a firma della FP CGIL e la parte in cui si insinua che la scrivente abbia inteso colpire gli iscritti di una sigla sindacale”

Sede Amica

MIRAN RABASCO -”In merito alla nota diffusa in mattinata dalla segreteria provinciale della FP Cgil di Capitanata, il curatore fallimentare Mirna Rabasco rettifica e fornisce una serie di delucidazioni in merito agli argomenti trattati.

La procedura fallimentare, in quanto disciplinata da norme, è scansionata da tutta una serie di controlli e risultati obbligatori, ciascuno dei quali è sottoposto, a seconda della tipologia del provvedimento, alla supervisione, concertazione e autorizzazione del Giudice delegato.

La premessa è indispensabile per fugare tutta una serie di fallaci interpretazioni che qualcuno, artatamente, sta diffondendo. Quindi, alle accuse che la segreteria provinciale FP Cgil di Capitanata rivolge all’attività della scrivente, non posso che rispondere menzionando i principi, che sono stati rispettati pedissequamente, del contratto collettivo di lavoro.

L’ing. Roberto, Capo Area Servizi Ambientali, ha inteso avviare una nuova organizzazione del servizio di controllo dell’attività di spazzamento e raccolta. I capi squadra svolgono le mansioni previste dalla declaratoria contrattuale Federambiente che cita testualmente “lavoratore che, partecipando o meno manualmente al lavoro, coordina e controlla l’attività di alti lavoratori”.

E’ falsa la notizia della soppressione del Nucleo Ispettori Ambientali. Anzi, nell’ambito della nuova pianificazione predisposta dal Capo Area Servizi Ambientali, gli ispettori ambientali si occuperanno non soltanto dell’osservanza delle regole in materia di igiene ambientale da parte della cittadinanza ma anche e, contestualmente, del controllo dell’attività lavorativa dei dipendenti.

Dal giorno in cui è stato dichiarato il fallimento della Società ho cercato – consapevole che il diritto offre più di una strada per la tutela dei diritti dei lavoratori – di agire coniugando la salvaguardia dei posti di lavoro con il rispetto dei diritti, altrettanto importanti, dei creditori.

Nessuno, quindi, è stato licenziato e la Curatela, con il principale sostegno derivante dalla forte sensibilità dimostrata, sul caso specifico, dal Tribunale di Foggia, continua a lavorare alacremente per tutelare la risorsa più preziosa in qualunque azienda: gli uomini e le donne che vi lavorano. E le loro famiglie.

Alla luce di quanto riferito, si rigetta integralmente il contenuto del comunicato a firma della Segreteria della FP CGIL ed in particolare la parte in cui si insinua che la Scrivente Curatela abbia inteso colpire gli iscritti di una sigla sindacale, invitando la stessa, qualora si senta lesa nelle proprie prerogative, ad utilizzare gli opportuni strumenti di tutela messi a disposizione dall’ordinamento giuridico (art. 28 L. 300/70).”

da FoggiaToday

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FOGGIA . Amica: aumentano contestazioni a lavoratori iscritti a sindacati critici

Pubblicato : lunedì, 18 giugno 2012

“E’ strano che uomini di legge quali sono gli attuali amministratori dell’azienda Amica continuino imperterriti a non voler riconoscere le prerogative sindacali e a non applicare normali e corrette relazioni sindacali”. E’ quanto denuncia la segreteria provinciale della FP CGIL di Capitanata in merito ad alcune decisioni prese dalla curatela fallimentare dell’azienda Amica di Foggia che riguardano l’organizzazione del lavoro e per le quali non c’è stato alcun confronto preventivo con i sindacati.

Nello specifico, la FP CGIL contesta alcune novità che interessano il servizio ispettivo. “Da oggi i capi squadra dovranno controllare il lavoro degli spazzini a piedi e non potranno farlo più in auto per ordine della dirigenza. Inoltre per il servizio rimozione rifiuti dovranno sedere di fianco all’autista, potendo così controllare solo la zona coperta da quell’automezzo”.

Ma la decisione più grave per la FP CGIL “è quella di sopprimere il Nucleo ispettori ambientali, cioè quelle persone che erano addette al controllo delle aree verdi, delle periferie, delle vie d’ingresso alla città, lì dove più facilmente si venivano a creare vere e proprie discariche abusive. Così facendo lasciando vuoto quel servizio e vanificando la spesa fatta per formare ben 17 operai, che ora saranno mandati a fare gli ispettori”.

“Vogliamo sperare - conclude la FP CGIL – che queste decisioni non siano state prese per colpire alcuni sindacati in particolare, quelli troppo critici nella gestione della curatela. Anche perchè da qualche tempo registriamo aumenti di contestazioni ai lavoratori – alcune davvero capziose – che guarda caso colpiscono proprio lavoratori iscritti alle sigle più critiche.
Crediamo che questo clima di intimidazione debba cessare, che sia necessario riprendere le normali relazioni sindacali, che soprattutto anche gli altri sindacati non debbano tacere rispetto a quelle che sono prerogative sancite dal contratto di lavoro e dalla Costituzione”.
da Teleradioerre

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FOGGIA – Raphael Rossi continuerà a gestire l’emergenza rifiuti, in attesa di Amica

Pubblicato : giovedì, 14 giugno 2012

Ieri era in Corso Garibaldi insieme a Mongelli per affrontare le problematiche tecniche. “Abbiamo delineato degli scenari che potranno essere messi in realizzazione quando arriverà la sentenza del Tribunale”

Raphael Rossi

Raphael Rossi gestione emergenza rifiuti Foggia „ Raphael Rossi respinge le notizie trapelate in questi giorni su un probabile abbandono e addio a Foggia e al sindaco.

Sarebbe un colpo durissimo che metterebbe a dura prova la stabilità del governo di Palazzo di Città, già traballante per via della crisi politica in atto da qualche giorno.

L’ex vicepresidente dell’Azienda Multiservizi Igiene Ambientale di Torino continuerà a gestire l’emergenza rifiuti, tant’è che ieri era in Corso Garibaldi insieme a Mongelli per affrontare le problematiche tecniche.

Il lavoro del consulente tecnico sarebbe infatti ostacolato e dipende dal futuro di Amica.

“Abbiamo delineato degli scenari che potranno essere messi in realizzazione quando arriverà la sentenza del Tribunale” dichiara Rossi.

da FoggiaToday

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FOGGIA – L’UGL CHIEDE LUMI SUL FUTURO DELL’ATAF: DESTINATA ALLA STESSA SORTE DELL’AMICA?

Pubblicato : martedì, 12 giugno 2012

La Segreteria Provinciale dell’UGL Trasporti, insieme alla Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Cisal e Confail, ha sottoscritto una interrogazione inviata al Sindaco di Foggia, all’Amministratore Unico di ATAF s.p.a., al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i capigruppo in merito al destino dell’azienda ATAF e dei suoi lavoratori.
Questo il testo integrale dell’interrogazione.

Nel marzo del 2010 si è insediato l’Amministratore Unico ing. Domenico Mazzamurro, il quale da subito ha riunito tutte le OO.SS. aziendali presenti per informarle che l’Azienda si trovava in pessime condizioni economiche viste le ingenti perdite che si sarebbero manifestate con l’approvazione del bilancio aziendale riferito al 2009 e alle consistenti esposizioni debitorie nei confronti dei creditori.

Poiché entro la fine del 2011 si sarebbe dovuto andare a gara, faceva presente che avrebbe presentato un piano di risanamento e di rilancio aziendale che consentisse all’Azienda di presentarsi all’appuntamento con le gare in condizioni economiche positive in modo da evitare che l’Azienda fosse svenduta.

Visto che il piano avrebbe previsto sacrifici e rinunce da parte dei lavoratori, solo se ci fosse stata la condivisione del progetto da parte del sindacato, ma soprattutto da parte dei lavoratori.

I lavoratori, dopo essere stati informati, hanno accettato la sfida poiché si trattava del loro futuro, accettando di modificare il modo di lavorare e rinunciando a benefici economici, condividendo tutto ciò che l’Amministratore Unico ha proposto.

Agli inizi di aprile 2012 l’Amministratore annunciava che il suo mandato era alla fine e comunque informava i sindacati e i lavoratori che tutto quanto previsto nel piano era andato a buon fine, soprattutto l’accettazione da parte di Equitalia, dell’Inps e dei maggiori creditori della ristrutturazione e della rateizzazione dei crediti che questi soggetti vantavano nei confronti dell’Azienda, e che il mutuo chiesto alle banche era in fase di definizione e che l’Azienda poteva guardare al futuro con ottimismo.

Purtroppo agli inizi di giugno è arrivata la notizia che Equitalia ha chiesto il pagamento dei crediti vantati, circa 9 milioni di euro, in poco tempo.
Pertanto le OO.SS. chiedono ai soggetti in indirizzo cosa è successo in questo breve periodo e quali sono le iniziative che si intendono prendere per salvaguardare l’Azienda e i lavoratori.

Le OO.SS. chiedono: i lavoratori sono stati presi in giro? I loro sacrifici che fine hanno fatto? C’è forse qualche obiettivo che si vuole raggiungere alle loro spalle? Si vuole far fare anche all’ATAF la fine dell’AMICA?

Le OO.SS. chiedono di conoscere quali sono le reali condizioni dell’Azienda (bilancio) dopo aver dato applicazione al protocollo d’intesa e in considerazione dell’emanazione dei bandi di gara; chiedono inoltre a che punto è l’iter per l’assegnazione dei due parcheggi deliberati in giunta.
Come sempre, così come nel passato, le OO.SS. aziendali e i lavoratori vigileranno affinchè non siano messi in atto progetti di svendita di un’Azienda che è patrimonio della città e dei lavoratori.

Le Segreterie Aziendali

FILT-CGIL FIT-CISL UILT-UIL UGL CISAL CONFAIL

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FOGGIA altri cinque indagati per il caso Daunia Ambiente

Pubblicato : domenica, 10 giugno 2012

Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta della Procura della Repubblica di Foggia che indaga sul fallimento della Daunia Ambiente, la società controllata Amica per il cui crack si ipotizza, come già pubblicato il reato di concorso in bancarotta fraudolenta.

Dopo i nove avvisi dei giorni scorsi ai componenti del consiglio di amministrazione della Daunia Ambiente (Rosa Cicolella e ai componenti, Michele Sisbarra, Riccardo Leone, Lino Viola, Vincenzo Anselmi, Domenico Padalino, Maurizio Loffredo e Giuseppe Casolaro, Giovanni Santacroce, Antonio De Amicis Ida Gaudiano), ora è la volta dei componenti il collegio dei cinque sindaci: si tratta di Vincenzo Anselmi, Antonio Scarcelli, Lino Viola, Nanni Spina, Marcello Postiglione.

L’inchiesta dei due magistrati Enrico Infante e Giuseppina Gravina come è noto prende in esame un periodo che va dal 2007 al 2011.

L’intero Cda della Daunia ambiente da qualche giorno ad uno ad uno si stanno recando in procura per rispondere ad una ipotesi di reato formulata di «bancarotta fraudolenta». In alcuni casi le contestazioni sarebbero state già chiarite, a quanto sembra per quanto riguarda una delle ipotesi di accusa, in particolare quella dei sessantamila euro distratti. Si tratterebbe di un semplice storno di somme.

Come per i componenti del Cda anche per i membri del collegio dei sindaci l’accusa sarebbe analoga: nella veste di amministratori di Daunia Ambiente Spa su istigazione di amministratori tutti da identificare ancora dell’Amica avrebbero occultato – seondo l’accusa- dai registri e dai bilanci di Daunia Ambiente crediti di Amica.

Il tutto sarebbe avvenuto nei giorni immediatamente precedenti e successivi al falimento di Daunia Ambiente, da qui l’ipotesi di una possibile bancarotta fraudolenta. Una operazione subdola, calcolata, secondo l’ipotesi accusatoria che avrebbe favorito sotto certi aspetti il creditore Amica Spa a danno (e svantaggio) di altri creditori, dall’Erario ai dipendenti, per proseguire coi fornitori, istituti di previdenza. Ma vi sarebbe di più.

Secondo i due procuratori che hanno in mano l’indagine i componenti del Cda di Daunia Ambiente per effetto di talune operazioni borderline (mancati pagamenti di contributi ai lavoratori della stessa società) avrebbero contribuito se non causato il fallimento di Daunia Ambiente, scemando l’entità del «buco» o dissesto finanziario che dir si voglia, che sarebbe stato di gran lunga maggiore.

Una agonia quella della società controllata portata avanti strumentalmente ben sapendo che da tempo la Daunia ambiente era fallita.

Non per nulla c’è il sospetto da parte degli inquirenti che la data del fallimento fosse antecedente a quella decretata.
da Ka Gazzeyya del Mezzogiorno

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FOGGIA – Daunia Ambiente, avvisi di garanzia al cda

Pubblicato : venerdì, 8 giugno 2012

La procura di Foggia indaga sul fallimento – L’ipotesi è di distrazione di fondi pubblici su Amica

Il fallimento della società Daunia Ambiente fu preordinato? Perché la società che si occupava di raccolta differenziata e aveva maturato crediti nei confronti della società madre, l’Amica spa, non si attivò per recuperarli con azioni giudiziarie e decreti ingiuntivi?
Sono questi alcuni interrogativi alla base dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Foggia, condotta dai pm Enrico Infante e Giuseppina Gravina, che hanno portato alla notifica di avvisi di garanzia ai componenti dei Cda di Daunia Ambiente. I primi avvisi sono stati notificati due giorni fa, altri ieri mattina. Gli avvisi coinvolgono anche i sindaci dei collegi sindacali.

L’accusa per tutti è di bancarotta fraudolenta. Da un anno la procura sta lavorando a questa indagine, ha anche nominato un proprio consulente per guardare nei bilanci, Giuseppe Balducci, commercialista tributarista della provincia di Bari. La Guardia di finanza dieci giorni fa aveva già convocato alcuni dei componenti del Cda e del collegio sindacale. Poi sono scattati gli avvisi di garanzia. Secondo la tesi dell’accusa, gli amministratori di Daunia Ambiente avrebbero distratto delle somme di denaro per avvantaggiare il socio di maggioranza, ovvero Amica. E in questo modo avrebbero contribuito al fallimento della società per la differenziata.

Daunia Ambiente fallì a causa di un decreto ingiuntivo del presidente del collegio sindacale che non aveva percepito parte del compenso. A quel decreto ingiuntivo non ci fu mai alcuna opposizione e ad occuparsene fu l’ufficio legale di Amica spa, circostanza che da subito un anno e mezzo fa destò qualche perplessità. Pd, socialisti, centristi e, per un certo periodo i rappresentanti dei soci privati facevano parte del Cda. Ma era la politica, i partiti a decidere le sorti di questa e dell’altra azienda con i propri uomini che sedevano nel consiglio d’amministrazione di Daunia Ambiente. La società contava un centinaio di dipendenti oggi in carico ad Amica.

L’inchiesta potrebbe fondarsi su due importanti documenti: quella della curatrice fallimentare Mirna Rabasco, che per legge deve inviare le proprie relazioni al giudice delegato del fallimento e alla Procura della Repubblica ma, soprattutto, sulla relazione del consulente della Procura Balducci, che ad aprile ha depositato le sue conclusioni in base alla documentazione e ai libri contabili sequestrati, per conto della procura, un anno fa negli uffici di Daunia Ambiente. I libri contabili sono stati riconsegnati tre settimane fa.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno

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FOGGIA – Siringhe a due passi dalla piazza del Comune, dove giocano i bambini

Pubblicato : giovedì, 31 maggio 2012

Siamo al parcheggio “Vincenzo Russo”, la struttura sotterranea vicino Piazza Municipio. Di proprietà dell’Amica, il parking è gestito dalla MS Security. Ora è “ricovero” di tossicodipendenti

Una siringa tra la sporcizia

Al degrado, purtroppo, non c’è limite.

Le immagini scattate da Foggiatoday hanno un che di raccapricciante.

Siamo in piazza Municipio, esattamente alle spalle della casa comunale, là qualcosa inquieta maggiormente. Perché è proprio lì, a poche centinaia di metri dalla massima istituzione cittadina che il degrado tocca il suo apice portando alla luce un vero e proprio “ricovero” per tossicodipendenti.

Siamo al parcheggio “Vincenzo Russo”, la struttura, sotterranea, adiacente al Comune di Foggia. Di proprietà dell’Amica, da 4 anni il parking è gestito dalla MS Security. Il direttore, Lino Colangione, è esasperato.

Ci apre le porte dell’uscita d’emergenza: affaccia alle spalle della casa comunale, tra via Le Maestre e Piazza Municipio, appunto.

L’odore, nauseabondo, non è descrivibile. Ma le immagini, quelle sono eloquenti: il passaggio è ostruito dalla presenza rifiuti di ogni genere, concentrati in pochissimi metri quadrati di spazio e disseminati anche lungo la scala che porta su, alla piazza cittadina.

Il che fa sorgere, spontanea, la domanda su cosa accadrebbe qualora dovesse verificarsi realmente un’emergenza all’interno del parking. Come correre ai ripari? E, soprattutto, come evitare, nel panico generale, di inciampare nelle decine e decine di siringhe di cui è cosparsa l’area? Perché è questo il raccapriccio maggiore che si mostra allo sguardo: i segni, tangibili, di come il sottoscala del parking sia diventato un ritrovo notturno di tossicodipendenti. Accanto alle siringhe, tra rifiuti di ogni genere, anche coperte e maglioni, serviti probabilmente per ripararsi dal freddo della notte.

PARCHEGGIO DI PIAZZA MUNICIPIO: FOTO SIRINGHE E DEGRADO

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Parcheggio di Piazza Municipio: foto siringhe e degrado

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Parcheggio di Piazza Municipio: foto siringhe e degrado

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Parcheggio di Piazza Municipio: foto siringhe e degrado

 
“Conviviamo con questa situazione da almeno due anni.

E quel che è peggio è che le istituzioni, in primis il Comune di Foggia, sono a conoscenza dello scempio che si perpetra ogni notte a due passi dalla casa comunale.

Sono anni che sollecitiamo interventi. Ma di concreto mai nulla” l’affondo, esasperato, di Colangione che ci confida come sia stata la stessa MS Security a sobbarcarsi di recente le spese per un sistema di videosorveglianza e di fari a sensori, che si accendono al passaggio.

Invano, perché neanche le luci sembrano aver rappresentato un deterrente per quei tossicodipendenti.

Ma la MS Security ne ha anche per l’Amica, a cui competerebbe la pulizia dell’area “ma che son due anni che manca da queste parti, nonostante le segnalazioni e le sollecitazioni.

Provvediamo noi, a nostre spese, anche in questo caso”.

“La verità è che qui a nessuno importa niente” la conclusione amara di Colangione, che mette in guardia istituzioni e forze dell’ordine dal non sottovalutare il problema: “su questa piazza – ricorda – giocano quotidianamente bambini. E il sottoscala è accessibilissimo. Si ha una minima idea di cosa potrebbe accadere se solo qualcuno si spingesse fin giù?

Non solo.

Con i dovuti scongiuri, ipotizziamo una situazione di emergenza: il panico generale, la corsa verso l’uscita, qualcuno potrebbe inciampare e farsi seriamente male. Stiamo aspettando questo?”.
Giovanna Greco da Foggiatoday

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FOGGIA – Denuncia al Prefetto

Pubblicato : lunedì, 21 maggio 2012

Ill.mo sign.Prefetto
S.E. Giovanni Francesco Monteleone
Foggia.

E p.c. Ill.mo sig.Procuratore
della Repubblica
dr Vincenzo Russo

Oggetto : Denuncia al Prefetto. Manutenzione delle aree e giardini comunali :violazione delle norme di disciplina della mozione consiliare e grave inerzia amministrativa del Sindaco Mongelli e del Presidente del Consiglio comunale Piemontese.

Eccellenza,
com’è noto,la città per tutta una serie di vicende legate,essenzialmente,ad una grave “dissennatezza amministrativa”, ed ad assenza di programmazione,risulta essere sporca ed invivibile.
Tralasciando,in questa sede, le vicissitudini di Amica spa,si premette che il sottoscritto insieme ad altri consiglieri di minoranza,recentemente, si sono fatti carico di convocare il consiglio comunale,sinteticamente, per:
a) la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori delle cooperative sociali del “verde”;
b) di quest’ultimi il pagamento degli stipendi arretrati;
c) approntare un piano occupazionale futuro;
d) organizzare il ripristino del servizio di cura del verde pubblico.

Con deliberazioni n. 7 del 27.03.2012 ,l’intero consiglio comunale approvava una mozione,dove,tra l’altro,si impegnava l’amministrazione,entro quindici giorni, al reperimento delle risorse per il pagamento degli stipendi arretrati ,ed entro trenta giorni dall’approvazione delle mozione stessa,alla presentazione in consiglio comunale di un programma operativo,sia per la pulizia della città,che per la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Con delibera di consiglio comunale n.9 del 06.04.2012,si approvava,a beneficio dei lavoratori, un piano di rateizzazione degli stipendi arretrati ,tramite l’istituto del riconoscimento del “debito fuori bilancio” .

A seguito di tali eventi,in maniera singolare,il Sindaco di Foggia annunciava,finanche,che la sua era la politica del fare e che non era scappato davanti ai problemi.

Nonostante i toni trionfalistici e speculativi , nonostante il consiglio comunale abbia sancito un preciso indirizzo vincolante per l’intera amministrazione e nonostante una formale diffida ad agire da parte del sottoscritto,datata 7 maggio 2012 ed indirizzata al Sindaco Mongelli ed al Presidente del consiglio comunale Piemontese,ad oggi risultano interamente disattesi i contenuti ed i termini perentori previsti dalla mozione consiliare,sia per quanto attiene la rateizzazione degli stipendi arretrati,sia per quanto riguarda la convocazione del consiglio comunale per l’approvazione o illustrazione del succitato“programma operativo.

Per questi motivi,il sottoscritto consigliere comunale,Dr Bruno Longo,

Denuncia,
l’evidente violazione,da parte del Sindaco Mongelli e del Presidente del Consiglio Piemontese,delle norme statutarie e regolamentari del Comune di Foggia,nonché di quelle contenute nel D.Lgs n. 267/2000,in tema di attribuzione di competenze,di trasparenza e correttezza amministrativa e per aver gravemente eluso ed oltraggiato l’intero consiglio comunale non rispettando un chiaro indirizzo politico-amministrativo dell’assise che,costituendo criterio.-guida dell’azione gestionale dell’Ente di fatto vincola il Sindaco,gli assessori i dirigenti ed i responsabili del servizio ad attenervisi e conformarsi;

Chiede,
a Sua Eccellenza il prefetto di Foggia,di intervenire per il ripristino della legalità e per favorire l’instaurarsi delle “buone pratiche amministrative”,anche al comune di Foggia dove,invece,è persistente una perversa logica dove i termini per l’approvazione di odiose e perverse varianti urbanistiche vengono rispettati e tutelati ,anche con la doppia convocazione- come recentemente accaduto- ed i problemi di igiene , di decoro della città e quelli della povera gente vengono regolarmente ignorati e dimenticati.

Foggia 21 maggio 2012

Il consigliere comunale
Dr Bruno Longo

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FOGGIA – Amica, salvo l’esercizio provvisorio

Pubblicato : mercoledì, 9 maggio 2012

animato vertice in tribunale – Il Comune fissa una data per gli accreditamenti

Sindaco Mongelli

Un faccia a faccia animato quello di ieri a Palazzo di giustizia tra il giudice fallimentare, di Amica Roberto Gentile, la curatela, il Comune, i rappresentanti dei creditori e le organizzazioni sindacali. L’esercizio provvisorio, almeno per il momento, non sarà messo in discussione come paventato nella lettera di convocazione dal magistrato.

Alla richiesta di certezza sul’accreditamento delle somme mensili ad Amica, il Comune da un lato ha mostrato gli accrediti già effettuati, dall’altro ha fissato una data precisa per il trasferimento delle somme. Questo per evitare che in una fase così delicata si possano accumulare nuovi debiti e che il passivo, già milionario, cresca ulteriormente. Cosa che farebbe scattare immediatamente la revoca dell’esercizio provvisorio.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – Amica, Mongelli dal giudice Gentile – «Perplessità sulla gestione dell’azienda»

Pubblicato : martedì, 8 maggio 2012

Il magistrato del fallimento potrebbe revocare l’esercizio provvisorio. L’ammistrazione chiamata a difendersi

È fissata per questa mattina la convocazione dell’amministrazione comunale, della curatela di Amica e dei sindacati confederali e autonomi dal giudice fallimentare, Roberto Gentile. Il magistrato, che ha autorizzato l’esercizio provvisorio fino a dicembre sulla base dell’accordo sottoscritto tra Comune e curatela sul costo del servizio ha sollevato delle perplessità proprio sui flussi finanziaria. Gentile, nella convocazione, non esclude di poter revocare il prosieguo del servizio di raccolta e smaltimento da parte di Amica a causa di costi definiti «abnormi».

Di qui la convocazione di tutte le parti in causa a ridosso per altro delle sentenze che a breve pronunceranno i giudici della Corte d’appello di Bari che devono esprimersi sul ricorso presentato dal Comune sia sulla mancata ammissione all’esercizio provvisorio che contro la dichiarazione stessa di fallimento.
«Fino a questo momento abbiamo versato il rateo all’azienda così come concordato, seppur con qualche giorno di ritardo.
Vedremo comeevolve domani (oggi, ndr) la riunione », precisa l’assessore comunale al Bilancio, Rocco Lisi. Ieri pomeriggio a Palazzo di città c’è stata una riunione tra l’assessore, il sindaco Gianni Mongelli e il dirigente del settore finanziario Carlo Dicesare per preparare l’incontro di oggi e replicare anche all’accusa di «inerzia» mossa dal magistrato.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno

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FOGGIA – Amica, il giudice convoca Mongelli -«Costi di gestione da rivedere»

Pubblicato : venerdì, 4 maggio 2012

Martedì l’incontro con il magistrato del fallimento – Messo in discussione l’esercizio provvisorio

Non sarà possibile declinare l’invito. Martedì prossimo, con una mossa a sorpresa, il giudice delegato del fallimento di Amica spa e Daunia Ambiente, Roberto Gentile, ha convocato in tribunale il sindaco, l’assessore al Bilancio e il dirigente dell’ufficio finanziario del Comune, il presidente del Consiglio comunale, la curatela fallimentare, il comitato dei creditori sia di Amica che di Daunia Ambiente e i segretari generali dei sindacati confederali e autonomi. Tenuti fuori dalla porta le rappresentanze aziendali delle due ex società.

Un mezzo dell'Amica

È lo stesso giudice nella lettera di convocazione inviata a fine aprile – di cui si appreso solo ieri – a spiegare il perché intende mettere tutti intorno ad una tavolo e «ascoltarli in contradditorio».

Secondo il magistrato, l’esercizio provvisorio, che lui stesso ha autorizzato una prima volta a gennaio e poi la seconda ad aprile, non può andare avanti in quanto «i costi di gestione del servizio di entrambe le società appaiono abnormi».
Secondo quanto era stato stabilito dalla curatela fallimentare e dal Comune, il servizio fino alla fine dell’anno costerà 23 milioni di euro, ovvero l’introito della Tarsu.
Ma proprio sul fronte dei flussi finanziari il magistrato chiede lumi anche «sul contributo economico che dovrebbe pervenire dai Comuni dell’Ato Foggia».

Da oltre tre anni questi Comuni non scaricano a Foggia, per le note emergenze legate alla discarica di Passo Breccioso. Dovrebbero quindi rientrare a smaltire nell’impianto di biostabilizzazione, ma al momento tutto ciò non si è concretizzato.
Altra critica mossa da Gentile quella secondo la quale il Comune continuerebbe ad essere «inerte» nella creazione della nuova società, alla quale stanno lavorando i tre consulenti, Raphael Rossi, Paolo Parisotto e Giuseppe Belfiore.
Il magistrato, poi, sottolinea – ed è per questo che ha convocato anche i sindacati – che sarebbe «quanto mai opportuna una riduzione del personale» nelle due ex società comunali per «creare una virtuosa gestione».
Licenziamenti di cui secondo il giudice «si dovrà far carico, anche con l’ausilio degli ammortizzatori sociali il nuovo soggetto che il Comune deve in tempi brevissimi individuare».
È noto, invece, che secondo un accordo sottoscritto dal sindaco Gianni Mongelli, controfirmato dal prefetto Francesco Monteleone e approvato dal Consiglio comunale, si dovranno garantire gli attuali livelli occupazionali nel momento in cui si darà vita alla nuova società.

Infine, nel testo della convocazione il magistrato foggiano suggerisce anche la possibile strada alternativa all’esercizio provvisorio: «l’acquisto o l’affitto, temporaneo, dell’azienda da un soggetto pubblico o privato gradito al Comune di Foggia».

Il giudice fallimentare rimarca che dall’approfondimento di queste «questioni urgenti dipende la decisione del Collegio circa l’opportunità di interrompere lo svolgimento dell’esercizio provvisorio».

Dunque, ciò che ad aprile sembrava assodato, ovvero che i lavoratori avrebbero continuato ad avere un posto e uno stipendio almeno fino alla fine dell’anno, potrebbe essere messo in discussione dopo la riunione di martedì.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – OdG Amica bis

Pubblicato : giovedì, 19 aprile 2012

Il Consiglio comunale

ascoltata la relazione del sindaco in ordine all’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura della Repubblica di Foggia su presunte infiltrazioni mafiose e criminali nella società di proprietà comunale AMICA SpA, alle attività compiute dall’Amministrazione comunale per la riorganizzazione del servizio e la tutela dei livelli occupazionali della stessa società ed alla procedura giudiziaria per il riconoscimento dell’amministrazione straordinaria,

ESPRIME
apprezzamento per l’operato della magistratura e delle forze dell’ordine che hanno individuato le attività illegali poste in essere all’interno della società di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e ne hanno neutralizzato gli effetti;

CONDIVIDE
la scelta dell’Amministrazione comunale di costituirsi parte civile nel processo giudiziario che scaturirà dall’inchiesta della magistratura.

IMPEGNA
l’Amministrazione comunale a promuovere tutte le azioni necessarie a rendere edotto il Consiglio comunale circa gli effetti delle diverse soluzioni operative previste dalla vigente normativa dei servizi pubblici locali in ordine all’efficiente, efficace ed economico svolgimento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed alla tutela dei livelli occupazionali di AMICA SpA e Daunia Ambiente SpA.

INVITA
il sindaco a riferire in Consiglio comunale sugli interventi da adottare nel più breve tempo possibile.

Ufficio Stampa Citta’ di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione

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FOGGIA – Rifiuti a Foggia, “Lavoro e Welfare”: andare oltre l’emergenza

Pubblicato : mercoledì, 18 aprile 2012

La drammatica situazione dei rifiuti a Foggia, resa più emblematica dai recenti risvolti giudiziari, impone un deciso cambio di passo per quanto riguarda sia l’azione della politica con riferimento alla gestione e all’adeguamento del servizio, sia l’atteggiamento dei cittadini.

 Il sostegno al consulente esterno del Comune di Foggia, Raphael Rossi, deve partire dalla consapevolezza del difficile compito che gli si prospetta anche in relazione alla discontinuità rispetto al passato, da far valere nelle modalità manageriali e nel progetto industriale più complessivo.

Essere l’ultimo territorio in qualità della vita non è una maledizione ineludibile; talvolta, come in questo caso, è vitale porsi obiettivi che guardano ben oltre l’emergenza e che possano addirittura far scattare la molla del saper fare da parte di una comunità troppe volte, di recente, ingiustamente vilipesa e penalizzata a causa dell’inefficienza della sua classe dirigente. In periodi di crisi come quello attuale i cittadini vorrebbero vedere segnali di saggezza sociale e istituzionale, oltre che politica, a partire da una forte riduzione dei costi “politici” delle società che assicurano servizi pubblici.

 Chi si occupa del bene comune deve tornare a farlo con competenza, per tutelare l’intera comunità, non il proprio personale tornaconto. Inoltre, oltre al ripristino di una funzionalità ordinaria, è indispensabile programmare e attivare interventi innovativi che garantiscano la qualità della vita, la tutela ambientale, il risparmio sui costi, l’occupazione. «Pensiamo, dice Domenico della Martora, referente cittadino di Foggia dell’Associazione “Lavoro&Welfare”, alla sostituzione del modello tradizionale di raccolta dei rifiuti, con uno nuovo, basato su un sistema pneumatico, come abbiamo già proposto in un nostro documento sullo sviluppo territoriale.

Con questo sistema i rifiuti vengono stoccati all’interno di contenitori, diversi per tipologia di rifiuti e collocabili in vari punti della città (o, per aree di nuovo insediamento, direttamente negli edifici), da cui partono tubazioni sotterranee a pressione negativa che trasportano i rifiuti fino ai punti di raccolta fuori città; qui i rifiuti vengono differenziati meccanicamente e compattati tramite vuoto pneumatico in container di grandi dimensioni per essere poi destinati a idonei impieghi. Si tratta di un processo silenzioso, inodore, che elimina i cassonetti e i camion di raccolta e comporta vantaggi per il decoro e il decongestionamento urbano, oltre a ridurre l’inquinamento.

 Questo sistema è attivo da decenni in Svezia ed è diffuso in varie parti del mondo.

La sua realizzazione è allo studio anche in alcune aree del nostro Paese.

Le stime prevedono un abbattimento del 15-20% dei costi rispetto alla gestione tradizionale, il chè consentirebbe la realizzazione dell’impianto con le economie rivenienti dall’abbattimento dei costi di manutenzione. Non ci sarebbe alcuna dispersione di posti di lavoro, la tassa rifiuti potrebbe subire un graduale ribasso, la modalità gestionale potrebbe superare il carrozzone pubblico«.

 Ovviamente non basta un impianto innovativo a risolvere il problema: anche il sistema più avveniristico necessita di un cambio di mentalità, di un atteggiamento responsabile, a partire dalla consuetudine dei cittadini a differenziare coscientemente la raccolta dei rifiuti.

da Teleradioerre

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FOGGIA – Gestione rifiuti, Pezzano: “L’emergenza occupazionale non può condizionare la riorganizzazione del servizio per 300.000 cittadini”

Pubblicato : martedì, 17 aprile 2012

“La riorganizzazione del ciclo dei rifiuti non è questione che può affrontarsi stretti nella morsa dell’emergenza occupazionale”. Lo afferma il consigliere provinciale Rino Pezzano sollecitando “un’approfondita riflessione tecnica e politica” sull’ipotesi di costituire un consorzio tra le società Amica SpA (Foggia), ASE SpA (Manfredonia) e SIA Srl (ATO FG/4) per gestire in house il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti fino al 2015.
“L’ipotesi operativa può anche essere, in linea di principio, condivisibile per i benefici che ne derivano in termini di recupero dell’economicità del servizio – continua Pezzano – ma le singole aziende vivono problemi organizzativi e finanziari che potrebbero minare alle fondamenta il progetto, determinando il tracollo di un sistema già oggi tutt’altro che solido.
Con la costituzione del consorzio, le società dovrebbero fornire un servizio pubblico essenziale ad una comunità di circa 300.000 cittadini che da anni attendono una concreta svolta qualitativa, soprattutto per quanto attiene la raccolta differenziata.
Una prospettiva che suggerisce cautela e ponderazione da parte di tutti – conclude il consigliere provinciale del Partito Democratico – ed impone un ampio confronto politico e istituzionale fondato su valutazioni tecniche rigorose”.

Ufficio stampa PD Capitanata

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FOGGIA – Consiglio comunale convocato giovedì 19 aprile

Pubblicato : lunedì, 16 aprile 2012

All’ordine del giorno anche le vicende che hanno interessato AMICA SpA

Il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Piemontese, ha convocato l’Assise cittadina giovedì 19 aprile (ore 10.00), presso l’Aula consiliare di Palazzo di Città, con il seguente ordine del giorno:

1) Comunicazioni Sindaco vicenda AMICA S.p.A.;
2) Intitolazione curva nord stadio ‘Zaccheria’ a Franco Mancini;
3-72) Riconoscimento debiti fuori bilancio.

La ripresa integrale della seduta del Consiglio comunale sarà disponibile sul sito internet istituzionale del Comune di Foggia (www.comune.foggia.it) a partire dal giorno successivo.

Ufficio Stampa Citta’ di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione

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A Parco San Felice sbuca una vipera: ci sarà un nido a Foggia?

Pubblicato : domenica, 15 aprile 2012

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Che il ‘polmone verde’ foggiano è ormai ridotto a una vera e propria discarica a cielo aperto non è certamente una novità né motivo di orgoglio foggiano.

Quel che però in queste ore desta preoccupazione e sconcerto è il ritrovamento di una vipera in quel parco frequentatissimo già dalle prime ore del mattino per attività di footing e jogging.

Inoltre da sempre famiglie, ragazzi e anziani si ritrovano lì per trascorrere alcune ore ‘immersi’ nel verde.

Gli operatori ecologici dell’Amica, incaricati di sostituire gli operatori delle cooperative del verde fallite nella pulizia del parco, hanno trovato una vipera di piccole dimensioni tra i cespugli.

La scoperta ha fatto scattare il timore che vi possa essere un nido tra il verde del parco.

Sul posto è arrivata anche Eliana Maccione, presidente della Guardia nazionale Ambientale della provincia di Foggia, che ha assicurato che il rettile verrà rimesso nel suo habitat naturale. La vipera è stata consegnata ai veterinari della Asl.

Laura Zotti da Il Quotidiano Italiano

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FOGGIA – Netturbini minacciati se puliscono – L’Amica denuncia intimidazioni

Pubblicato : venerdì, 13 aprile 2012

I lavoratori hanno comunque pulito le strade – Ma la raccolta rifiuti è sospesa per i giorni festivi

 

Le strade di Foggia finalmente ripulite

Netturbini inviati a pulire i giardini, ma costretti a subire velate minacce e intimidazioni affinché le aree verdi restino nel degrado.

Ma a differenza del passato gli episodi sono stati denunciati dalla società Amica alle forze dell’ordine. Da alcuni giorni la curatela fallimentare ha disposto la «bonifica» dall’immondizia di alcune aree verdi pubbliche come piazza Padre Pio, piazza De Gasperi, piazza Medaglie d’oro, piazza Volontari della Pace, la Borgata di Segezia dove da mesi si era accumulato di tutto.

L’ACCUSA – Quindici operatori ecologici, dipendenti di Amica e Daunia Ambiente, sia ieri che nei giorni scorsi, armati di ramazze e navette, hanno ripulito le aree subendo però in alcuni casi le attenzioni di alcuni individui che li invitavano a lasciare stare e andare via. «Inviti» che però non hanno sortito l’effetto sperato, gli operatori hanno proseguito il loro lavoro che nella giornata di oggi sarà completato.

PULIZIA – Da una decina di giorni la città si presenta molto più pulita: svuotati regolarmente i cassonetti, non ci sono rifiuti a terra, tranne qualche rara eccezione, ma soprattutto sono ricomparsi gli spazzini. Compresa la squadra dedicata ai giardini pubblici nelle strade foggiane al lavoro ci sono quotidianamente 98 operatori ecologici a piedi.

 Scongiurata, inoltre, una nuova emergenza rifiuti. La discarica di soccorso, il cui esercizio fu autorizzato dal sindaco Gianni Mongelli il 15 febbraio scorso, lavorerà da oggi senza più problemi.

 L’amministrazione comunale, dopo diversi solleciti, ha nominato il responsabile della sicurezza all’impianto e inviato il piano come previsto dalla normativa. Senza questi due adempimenti si sarebbe bloccata la raccolta, visto che nell’impianto di biostabilizzazione ieri pomeriggio erano state riempite le ultime quattro celle.

L’AZIENDA – Resta invece difficile la situazione interna ad Amica, società in mano alla curatela fallimentare, a causa della posizione assunta dai sindacati confederali e autonomi che non condividerebbero la nuova organizzazione del lavoro.

 In particolare la soppressione del servizio di raccolta dei rifiuti la domenica e i giorni festivi, conseguenza dell’ordinanza del sindaco che vieta il conferimento dell’immondizia nei cassonetti in quei giorni.

Alla base dell’ordinanza c’è la necessità di risparmiare risorse e dunque evitare il ricorso al pagamento di straordinari e festivi. La società fallita continua ad erogare il servizio in virtù dell’esercizio provvisorio concesso dal Tribunale. Diversamente gli oltre 300 lavoratori sarebbero senza lavoro.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – LETTORI – Cassonetti dei rifiuti distrutti, tra responsabilità e pericoli

Pubblicato : giovedì, 12 aprile 2012

L’avv. Maurizio Antonio Gargiulo denuncia lo stato pietoso dei bidoni dell’immondizia tra viale Cavotta e viale Europa. “Per ordinanza del sindaco i coperchi dovrebbero rimanere chiusi”

Cassonetti rotti

Cosa succede a Foggia? Anche questo.

Certamente non è una novità vedere in città dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti distrutti dalla mano barbara di qualche pseudo cittadino.

Forse lo è, invece, vedere quei cassonetti devastati anche dal meccanismo di scarico dei camion dell’Amica preposti alla raccolta dei rifiuti (Viale L. Cavotta/Viale Europa).

Le immagini confermano anche questa tesi.

Chiaramente, se la colpa non è attribuibile all’operatore, a cui spetta il compito esclusivo di azionare il meccanismo, a chi si deve la rottura di questi coperchi, che – lo ricordiamo – per ordinanza del sindaco dovrebbero rimanere chiusi?

 

 

CASSONETTI RIFIUTI ROTTI: FOTO MAURIZIO ANTONIO GARGIULO


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Nonostante il “Signor Caso” è disponibile ad addossarsi tutte le colpe, qualcosa non funziona. Il risultato è un danno che si unisce al danno a discapito dei civili cittadini. In tutto questo si verifica anche il gioco dello scaricabarile, avendo personalmente segnalato ieri pomeriggio (con scarso risultato) la cosa al Comando dei Vigili del Fuoco di Foggia (distanti non più di 400 metri dal posto), sicuramente non preposti a tale manutenzione, ma certamente alla sicurezza dei cittadini sì.

Questa mattina i bidoni apparivano ancora così. Persiste il danno come persiste il pericolo per gli utenti della strada. Tutto questo con “buona pace” per il sottoscritto che continua invece ad avvelenarsi, inutilmente, in una città dove ognuno si limita a dire “non è nostra responsabilità ma di.” o semplicemente “provvederemo a segnalare la cosa a chi di competenza”

da Foggiatoday

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Foggia, servizio gratuito per differenziare apparati elettrici ed elettronici

Pubblicato : mercoledì, 11 aprile 2012

La convenzione tra Comune e Puglia Recupero per incrementare la raccolta differenziata

Incrementare la raccolta differenziata rendendo un servizio efficiente ed a costo zero ai cittadini e alle imprese della città.

In sintesi, è quanto sarà determinato dall’avvio delle attività di conferimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche organizzate dall’assessorato all’Ambiente ed Energia del Comune di Foggia in collaborazione con Amica SpA e Puglia Recupero Srl.
In pratica, a partire da domani, chi ha in casa grandi e piccoli elettrodomestici o computer e telefonini da buttare deve contattare il Servizio Ambiente del Comune di Foggia (0881.814206 – [email protected] / dal lunedì al venerdì 9.00-13.00) per segnalare le proprie necessità.

Sarà, quindi, indicato il cassonetto nei cui pressi lasciare l’apparecchiatura successivamente ritirata da un mezzo di Amica (il lunedì, mercoledì e venerdì) e conferita nell’impianto di Puglia Recupero. Lo stesso a cui potranno essere direttamente e gratuitamente consegnati gli elettrodomestici (viale degli Aviatori km 2,5 – 0881.617948 / dal lunedì al venerdì tra le 08.00 e le 13.00 – il sabato dalle 8.00 alle 12.00).

“La convenzione con Puglia Recupero durerà 6 mesi – ha spiegato l’assessore all’ambiente, Pasquale Russo – tempo necessario ad attrezzare la nostra piazzola di stoccaggio dei RAEE all’interno dell’impianto di multiselezione di Passo Breccioso, che sarà presto messo in sicurezza grazie ad un finanziamento regionale pari a 200.000 euro. Il servizio non avrà costi per i cittadini e l’Amministrazione comunale, ed è particolarmente rivolto ai commercianti che hanno l’obbligo di ritirare i vecchi elettrodomestici quando ne vendono di nuovi”.

Prendendo a base le medie nazionali, “ogni cittadino produce annualmente 38 chili di rifiuti di questo genere – ha precisato il dirigente del Servizio Ambiente, Paolo Affatato – possiamo, quindi, ipotizzare un incremento del 6% della raccolta differenziata su base annua”. I rappresentanti di Amica Spa e Puglia Recupero Srl (piattaforma CONAI da oltre 10 anni) hanno garantito massima attenzione alle segnalazioni dei cittadini, sollecitando la loro collaborazione al buon esito di una buona prassi di partenariato tra pubblico e privato.

Puglia Recupero

da Spazio Sociale

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FOGGIA – Trisciuoglio: mai minacciata la Amica – «Piazza Pulita», i primi interrogatori

Pubblicato : mercoledì, 11 aprile 2012

Si difende il boss della mafia foggiana, ai domiciliari – Giovedì potrebbe essere sentito l’ex presidente Aimola

«Io non so neanche dove si trovi l’Amica». Cosi ha risposto al magistrato che lo interrogava Federico Trisciuoglio, il boss della mafia foggiana ai domiciliari dopo essere stato coinvolto nel blitz «Piazza Pulita» che avrebbe fatto luce sulle presunte infiltrazioni mafiose nell’azienda di igiene urbana del capoluogo e in alcune cooperative ad essa collegate.
Sei le persone che sono state interrogate ieri mattina dal gip del tribunale di Foggia Elena Carusillo: molti di questi hanno rispedito al mittente le accuse.

Oltre al boss Trisciuoglio anche il figlio Giuseppe ha ribadito la sua innocenza.

Federico Trisciuoglio è accusato di estorsione aggravata con il metodo mafioso: avrebbe fatto pressione sui vertici dell’Amica affinché fosse garantito lo stipendio al figlio nonostante si fosse assentato più volte.

Padre e figlio hanno detto di non aver mai fatto quanto loro contestato dall’accusa.
Inoltre, Giuseppe Trisciuoglio ha riferito di non essere un mafioso.

«Se lo fossi stato – ha detto al magistrato – non avrei avuto tutti quei richiami disciplinari».

Innocenti si sono dichiarati anche i fratelli Mario e Alessandro Lanza; non ha risposto al magistrato, invece, Gaetano Immarino.

 Ernesto Gatta, accusato di aver preso tutti i soldi della cooperativa – la Centesimus Annus – che gestiva i parcheggi ha ribadito la sua innocenza, sottolineando di essere rimasto vittima di un complotto messo a segno da qualcun altro che poi ha deciso di scaricare su di lui tutte le responsabilità dell’ammanco.

E giovedì potrebbe essere interrogato Elio Aimola, ex presidente di Amica, ai domiciliari e accusato di corruzione: avrebbe favorito la cooperativa Fiore in cambio di favori economici, come il pagamento del funerale del padre o l’acquisto della batteria del suo scooter.

Luca Pernice da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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FOGGIA – La destra vuole la dichiarazione di dissesto del Comune, noi un futuro migliore

Pubblicato : mercoledì, 11 aprile 2012

Quello che il consigliere comunale, e segretario provinciale del PDL, Landella chiede invocando le dimissioni del sindaco Mongelli e la nomina di un commissario di governo alla guida dell’amministrazione comunale, è la dichiarazione di dissesto del comune con tutto ciò che ne consegue: aumento delle imposte comunali; affidamento della raccolta dei rifiuti a un privato; vendita dell’azienda per la mobilità sostenibile; eliminazione degli aiuti alle famiglie e all’occupazione femminile; vendita di quel che resta del patrimonio immobiliare del comune; etc.
Probabilmente, accecato dalla luce che intravede dal fondo del tunnel in cui si è cacciata la destra foggiana, non riesce a capire che la città ha bisogno, ora più che mai, di una guida politica che sappia troncare con il passato che ha due nomi: Agostinacchio e Ciliberti.
Landella dimentica che è nelle mani della destra la commissione del consiglio comunale che ha il potere, e il dovere, di accertare le cause del disavanzo economico del comune, dimentica che in due anni non ha prodotto neanche uno straccio di atto.
Se la DDA di Bari ha evidenziato i processi attraverso cui si è consolidata la debitoria di AMICA, quali siano le cause del degrado delle aziende, e dei servizi, comunali l’ha spiegato l’assessore Pellegrino quando ha affermato, pubblicamente, che la politica, e i consiglieri, sono la causa di assunzioni oltre ogni limite sopportabile per le aziende di servizio.

A conferma di ciò, i lavoratori delle cooperative del verde hanno dichiarato, nella stessa occasione, che è sempre stato detto loro che dovevano considerarsi dipendenti comunali.
Quello che Landella non dice, è che il degrado dell’amministrazione pubblica iniziò con la giunta di destra di Agostinacchio, con la fallimentare impresa della compagnia aerea Federico II che ha dato il via al dissesto dei conti, vicenda che meriterebbe una sua seria autocritica, e che l’azione di risanamento economico è stata parzialmente vanificata dai tagli che il governo Berlusconi ha fatto a danno dei comuni.

Tagli che continuano con il governo Monti. Tagli voluti e sostenuti dal suo partito.
C’è bisogno che la Politica ridia speranza alla città, che prospettando un futuro diverso dalla realtà odierna sappia coniugare la soluzione dei problemi quotidiani, raccolta dell’immondizia e buche stradali in primo luogo, con la compatibilità dei conti pubblici e la moralizzazione amministrativa.

C’è bisogno che i partiti tornino a parlare in prima persona, che il sindaco si confronti con le associazioni e i movimenti che l’hanno sostenuto, che apra il confronto stimolando la partecipazione attiva dei cittadini.

C’è bisogno che il dibattito in consiglio comunale sia la sintesi del confronto che avviene all’interno della comunità cittadina e non mercato tra interessi di bottega dei singoli consiglieri comunali.
Invitiamo il sindaco a non cedere alle pressioni della destra avviando, invece, il confronto con la città per ridefinire le linee programmatiche della sua giunta che la realtà odierna ha reso obsolete.

Dare una casa a chi da anni vive nelle baracche del comune, assicurare asili nido e servizi comunali di qualità, sostenere il diritto allo studio e al lavoro sono le priorità che noi indichiamo.

Lo invitiamo a riprendere un percorso che, mettendo in secondo piano gli interessi legati al mattone, porti ad alleviare le conseguenze della crisi economica che, aggravandosi ogni giorno di più, diventa anche crisi sociale.
Il segretario del circolo PRC di Foggia “Che Guevara”F. Giorgio Cislaghi

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FOGGIA – «Piazza Pulita», al via gli interrogatori

Pubblicato : martedì, 10 aprile 2012

Si parte con Federico Trisciuoglio, boss della «Società» - Giovedì sarà sentito Aimola, ex presidente di Amica

Elio Aimola

Al via oggi gli interrogatori delle 9 persone coinvolte nel blitz della polizia denominato «Piazza Pulita» che avrebbe scoperto delle infiltrazioni mafiose nell’Amica, l’azienda di igiene urbana di Foggia e in alcune cooperative ad essa collegate.

I primi ad essere interrogati dovrebbero essere Federico Trisciuoglio e suo figlio Giuseppe accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Federico Trisciuoglio, esponente di spicco della mafia foggiana, la «Società», avrebbe fatto «pressioni» sui vertici dell’Amica affinché fosse garantito lo stipendio al figlio nonostante si fosse assentato più volte; per queste assenze aveva ricevuto anche numerosi «richiami».

Gli interrogatori si svolgeranno per rogatoria: il gip del tribunale di Bari, Giovanni Anglana, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, nominerà un collega di Foggia per interrogare gli arrestati.

Ecco perché non si esclude che, la maggior parte degli indagati possa fare scena mura non rispondendo alle domande del magistrato. Giovedì, invece, dovrebbe essere interrogato Elio Aimola, ex presidente dell’Amica, accusato di corruzione. Per gli investigatori Aimola avrebbe favorito una cooperativa in cambio di favori, anche economici.

Luca Pernice  da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Foggia – «Piazza Pulita», al via gli interrogatori

Pubblicato : martedì, 10 aprile 2012

Elio AimolaSi parte con Federico Trisciuoglio, boss della «Società». Giovedì sarà sentito Aimola, ex presidente di Amica

Al via oggi gli interrogatori delle 9 persone coinvolte nel blitz della polizia denominato «Piazza Pulita» che avrebbe scoperto delle infiltrazioni mafiose nell’Amica, l’azienda di igiene urbana di Foggia e in alcune cooperative ad essa collegate.

I primi ad essere interrogati dovrebbero essere Federico Trisciuoglio e suo figlio Giuseppe accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Federico Trisciuoglio, esponente di spicco della mafia foggiana, la «Società», avrebbe fatto «pressioni» sui vertici dell’Amica affinché fosse garantito lo stipendio al figlio nonostante si fosse assentato più volte; per queste assenze aveva ricevuto anche numerosi «richiami».

Gli interrogatori si svolgeranno per rogatoria: il gip del tribunale di Bari, Giovanni Anglana, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, nominerà un collega di Foggia per interrogare gli arrestati. Ecco perché non si esclude che, la maggior parte degli indagati possa fare scena mura non rispondendo alle domande del magistrato. Giovedì, invece, dovrebbe essere interrogato Elio Aimola, ex presidente dell’Amica, accusato di corruzione. Per gli investigatori Aimola avrebbe favorito una cooperativa in cambio di favori, anche economici.

Luca Pernice da Corriere Mezzogiorno

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«Foggia deve uscire dalle fogne»

Pubblicato : martedì, 10 aprile 2012

Il discorso di Pasqua nel santuario dell’Incoronata
«I cittadini non devono lasciar fare agli altri»

Il santuario dell'IncoronataFoggia deve uscire delle fogne in cui è caduta  e noi foggiani dobbiamo aiutarla».

Il monito alla città ma, soprattutto, ai foggiani questa volta arriva direttamente dalla Chiesa. Nel corso della messa di domenica di Pasqua in un santuario dell’Incoronata gremito di fedeli don Gernaldo Conti, già direttore dell’istituto religioso dedicato alla Madonna nera, nella sua omelia, ha lanciato un monito alla città e ai foggiani.

«Foggia – ha detto il prete – è una città che boccheggia. È una città finita nelle fogne e noi cittadini, noi foggiani dobbiamo aiutarla ad uscire da queste fogne».

Una esortazione che arriva all’indomani del blitz della polizia che avrebbe scoperto delle infiltrazioni mafiose nell’Amica l’azienda di igiene urbana di Foggia. Forse non c’è alcun collegamento tra l’operazione della polizia e l’omelia di don Gernaldo ma, mentre il sacerdote parlava, tra le volte del santuario è riecheggiato un applauso partito spontaneo, durato alcuni minuti. «I cittadini – ha ribadito ancora il sacerdote – non devono lasciar fare agli altri».

Luca Pernice da Corriere Mezzogiorno

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Infiltrazioni mafiose all’AMICA

Pubblicato : martedì, 10 aprile 2012

da foggbook Satira foggiana

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FOGGIA – Sui parcheggi di Foggia gestione occulta dei clan

Pubblicato : domenica, 8 aprile 2012

Scandalo Amica, il day after, affiorano nuovi particolari dall’inchiesta di dda e procura di Foggia sui pericoli di infiltrazione mafiosa nell’azienda ex municipalizzata della nettezza urbana. I soldi incassati dalla coop incaricata dal Comune della gestione dei parcheggi finivano nelle casse del clan Moretti-Pellegrino, si parla di 25mila euro al mese.

È quanto sostengono poliziotti, pm e gip nell’operazione «Piazza pulita» in relazione al filone dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Ciro Imperio, di 45 anni (piantonato in ospedale perchè malato) e dell’amico Ernesto Gatta di 38 anni, finito in carcere. Sono accusati di estorsione ai danni dell’ex presidente della coop «Centesimus annus» perchè lo avrebbero costretto, dal gennaio 2007 al marzo 2008, a versare a loro ed al clan la maggior parte degli incassi mensili del servizio parcheggio, con l’aggravante del metodo mafioso e di aver agevolato il gruppo Moretti/Pellegrino, al quale sono ritenuti affiliati.

Ecco cosa raccontò a investigatori e pm nel luglio 2010 il presidente della coop finita nel mirino della mafia.Saranno interrogati a partire da martedì i 9 foggiani arrestati l’altra mattina nel blitz «Piazza pulita» di squadra mobile e colleghi della sezione di pg del Tribunale, su ordinanze firmate dal gip di Bari Giovanni Anglana chieste dal pm della Dda Giuseppe Gatti e dal collega Antonio Laronga della Procura di Foggia.
Il gip ha disposto il carcere per 5 indagati, gli arresti domiciliari per altri 2, e per altri due indagati (già ai domiciliari per altre vicende processuali) il piantonamento in ospedale considerate le condizioni di salute, in attesa che gli esami medici chiariscano le patologie di cui sono affetti.

Ecco chi sono gli arrestati e le accuse contestate nei tre filoni dell’inchiesta: Federico Trisciuoglio, 59 anni, boss mafioso già detenuto ai domiciliari, trasferito in ospedale e piantonato; il figlio Giuseppe di 35 anni (carcere); i fratelli Alessandro e Mario Lanza di 33 e 30 anni, per i quali è stato disposto il carcere; Ernesto Gatta, 38 anni (carcere); Gaetano Iammarino, 48 anni, (carcere); Ciro Imperio, 44 anni, già ai domiciliari per altra causa, trasferito in ospedale e piantonato. Disposti infine gli arresti domiciliari per Elio Aimola , 58 anni, ex presidente dell’Amica; e Giacomo Iammarino, 43 anni, fratello di Gaetano.

«Trisciuoglio Giuseppe rappresenta tra le persone reclutate in “Amica spa” la massima espressione di infiltrazione malavitosa all’interno di una società partecipata al 100% con capitale pubblico comunale. E’ il figlio del noto capo-clan foggiano Federico».
Va letta l’informativa degli agenti della sezione criminalità organizzata della squadra mobile foggiana per capire come una persona assunta dall’azienda per la raccolta dei rifiuti abbia potuto prendere per 6 anni lo stipendio senza lavorare, a sentire la campana dell’accusa, grazie ad un clima di paura e di scaricarabile.

Intanto in città nessuna reazione da parte dei partiti. Un assordante silenzio fatta eccezione per il sindaco che, come è noto, ha annunciato di volersi costutuire parte civile come amministrazione comunale.
da La Gazzetta Del Mezzogiorno

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FOGGIA – «Foggia troppo condizionata – Ai livelli di Napoli e Caserta»

Pubblicato : sabato, 7 aprile 2012

«Il nome che abbiamo dato all’operazione («Piazza pulita», ndr) non è affatto casuale. Tutte le volte che sono venuto qui, ho sempre trovato la città un po’ sporca e malandata. Evidentemente non poteva essere altrimenti.

Diciamo che “Piazza pulita” è un auspicio, o meglio una speranza.

I risvolti sociali di questa vicenda dovete valutarli voi, ma i danni arrecati alla comunità sono enormi.

Io non sono un foggiano ma questa città ho l’impressione che sia fortemente condizionata».

Come si dice? Una città osservata da uno “straniero” appare paradossalmente in maniera più limpida, apparentemente senza censure e soprattutto senza infingimenti. E così dev’essere apparsa Foggia al capo della Procura di Bari Antonio Laudati, voce più attesa alla conferenza stampa a margine dell’operazione «Piazza pulita» tenuta ieri mattina presso la Procura di Foggia.

Proprio da Laudati, uno “straniero”, sono arrivate parole pesantissime a commento di quella che già è stata ribattezzata come un’operazione da bombola di ossigeno. «Dal punto di visto giuridico un grande risultato – ha silurato Laudati – ma non so se si può dire lo stesso dal punto di vista sociale, perché è chiaro che questa comunità ha pagato un prezzo altissimo». Ed ancora, la pietra tombale su ogni residuo dubbio. «Infiltrazioni mafiose così profonde e radicate si erano registrate solo a Napoli e Caserta, ora a Foggia.

 Che delle persone intervengano per il controllo, la gestione, l’eventuale erogazione e l’altrettanto probabile interruzione del servizio di nettezza urbana restituisce un quadro tipicamente mafioso».

E difatti Laudati è intervenuto alla conferenza stampa in qualità di procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia, rappresentando ad un solo tempo l’efficacia e la preoccupazione dello Stato.

Oltre a lui all’incontro erano presenti anche il capo della Procura di Foggia Vincenzo Russo, i magistrati Antonio Laronga e Giuseppe Gatti, il dirigente della Squadra mobile di Foggia Alfredo Fabbrocini e il questore Maria Rosaria Maiorino. Di quest’ultima un’altra considerazione, sempre a margine dell’inchiesta, che dovrebbe far riflettere.
«Il degrado della città era sotto gli occhi di tutti, non dico che adesso le cose dovrebbero improvvisamente migliorare da un’ora all’altra.
Dico che, quando c’è un sistema criminale che impedisce di espletare un servizio indispensabile come la raccolta dei rifiuti, le conseguenze sono riscontranbili da tutti. La città deve avere più fiducia, le istituzioni ci sono e fanno fino in fondo il proprio dovere».
Ma a restituire un senso, anche fisico, di come la delinquenza aveva “penetrato” i meccanismi dell’Amica SpA, è stato soprattutto il racconto del pm Giuseppe Gatti: nuovamente sbigottito al momento di illustrarlo pubblicamente. «Qualcuno ha provato ad alzare la testa, quindi a segnalare questi abusi e soprattutto queste anomalie – ha spiegato il magistrato della Direzione distrettuale antimafia nel corso del suo intervento – ma immediatamente è intervenuta la forza, l’arroganza. La mafia. Un giorno un’auto, con dentro alcuni personaggi chiave di questa inchiesta (arrestati ieri; ndr), ha violato ogni tipo di controllo all’interno dell’azienda, ha sfondato il parapetto davanti alla palazzina, queste persone sono entrare ai piani dirigenziali dell’azienda, naturalmente senza che nessuno li fermasse, quindi nell’ufficio dove si trovava la persona che aveva tentato di segnalarne gli abusi (nella fattispecie la regolare corresponsione dello stipendio di Giuseppe Trisciuoglio, senza che si recasse al lavoro; ndr) facendole capire che era meglio cambiare atteggiamento.

 Questi sono metodi mafiosi, sono tipici atteggiamenti degli uomini di mafia.

Che in azienda, molto probabilmente, tutti conoscevano. Ma venivano tollerati solo per paura».

Sul piano amministrativo, invece, è stato il pm Antonio Laronga a illustrare quella che – un po’ ironicamente, sempre durante la conferenza stampa – è stata salutata come una specie di assegnazione all’incanto.
«Il passaggio di consegne, tra le cooperative specializzate, apppre uno dei vizi più clamorosi della gestione Aimola (ex presidente dell’Amica, da ieri agli arresti domiciliari appunto per effetto dell’operazione «Piazza pulita»; ndr). Dalla Gabbiano verde alla Coop Borgo, quindi alla Coop Oes fino all’assegnazione alla Coop Fiore, che avviene diversi giorni prima della scadenza del contratto della cooperativa precedente.
Così, sulla fiducia – ironizza Laronga – per giunta senza che la cooperativa in oggetto avesse i requisiti per assumere l’incarico conferitole dall’Amica SpA». E ne sono talmente al corrente alla Coop Fiore che, mentre l’incarico gli viene conferito, al suo interno si «dànno da fare – aggiunge Laronga – per ottenere le certificazioni mancanti».

Una fotografia impietosa, quella emersa ieri mattina in Procura.

Una immagine da stilizzare e semmai conservare, poiché racconta molto – non tutto, sia chiaro – di una città che da mesi va a letto con i rifiuti sotto casa e si alza coi rifiuti che sono ancora là.

A Foggia da mesi circolava una terribile freddura, evidentemente – cioè alla luce dei fatti – partorita da bene informati. E la freddura diceva che «la spazzatura rimaneva a terra poiché le persone preposte alla raccolta non potevano più farlo, tutte promosse (in particolare le 45 promozioni contestate da Procura di Foggia e Dda di Bari; ndr) e quindi non adatte a un lavoro così umile».
Questa freddura, molto probabilmente, è destinata a entrare nei costumi e nel linguaggio comune della città, visto quel che è successo.
E visto che anche il capo della Procura di Foggia, Vincenzo Russo, ha sentenziato «come quando non vogliono farmi fare una cosa, dicendomi che sono troppo preparato per occuparmene».
Ecco, la speranza è che Foggia venga al più presto inondata da onesti ignoranti orgogliosi del proprio lavoro, visto che la classe dirigente appare troppo colta per occuparsi di tutto.

Davide Grittani  da La Gazzetta del Mezzogiorno

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FOGGIA . Piazza Pulita: Fiore Service avrebbe pagato funerali del padre di Aimola“

Pubblicato : sabato, 7 aprile 2012

Elio Aimola

Il questore di Foggia Maria Rosaria Maiorino ha lodato “l’alto profilo delle indagini in una provincia mortificata da infiltrazioni mafiose”.

Soggetti non andavano a lavoravano ma percepivano lo stipendio

Denaro, favori, tra i quali anche il pagamento dei funerali del padre da parte della cooperativa Fiore Service: è questo quello che avrebbe ricevuto l’ex presidente della ‘Amica’, Elio Aimola, arrestato insieme ad altre otto persone, tutte esponenti della malavita foggiana, nell’ambito dell’inchiesta su una lunga serie di estorsioni ai danni del Comune di Foggia, della stessa ‘Amica’, la ditta municipalizzata di raccolta dei rifiuti solidi urbani in città, e della cooperativa ‘Centesimus Annus” delegata dall’amministrazione comunale alla gestione del verde pubblico e dei parcheggi nel capoluogo dauno.

Aimola dovrà rispondere di corruzione propria aggravata; gli altri di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il questore di Foggia Maria Rosaria Maiorino ha lodato “l’alto profilo delle indagini in una provincia mortificata da infiltrazioni mafiose”. Secondo i pm Giuseppe Gatti e Antonio Laronga che hanno chiesto gli arresti, “molte delle estorsioni messe in atto sono legate a soggetti che non andavano a lavorare e prendevano lo stipendio. In situazione normale questa sarebbe truffa.

Qui il meccanismo è completamente opposto: si voleva far vedere da parte di determinati soggetti che non si lavorava e che ciò nonostante si prendeva lo stipendio”. La criminalità organizzata, cioè, voleva dare, attraverso il meccanismo messo in atto, un chiaro messaggio ad una intera comunità: ‘noi ci siamo, noi comandiamo’.

da Foggiatoday

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