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Foggia – La denuncia degli operai di Amica…

Pubblicato: giovedì, 11 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

La società (l’azienda municipalizzata Amica) che per conto del comune di Foggia gestisce la raccolta dei rifiuti urbani vive un periodo pieno di incertezze dovuto alle nuvole che metaforicamente parlando si stanno addensando sul futuro degli operai e dei dipendenti dell’azienda in parola, anche anche se da qualche giorno il giudice fallimentare Roberto Gentile ha disposto l’esercizio provvisorio del servizio di raccolta dei rifiuti.
L’azienda è stata messa in liquidazione 2 anni fa senza che nel frattempo le istituzioni e gli amministratori riuscissero a risolvere la problematica che gli operai e i dipendenti dell’Amica vivono quotidianamente da più di venti mesi, succubi dell’incubo di perdere da un momento all’altro il posto di lavoro e preoccupati per la probabilità di non poter contare più sull’unico reddito che spesso serve a mantenere famiglie anche numerose.
La società in questione è stata, al momento della nascita,frutto di una fusione fra due altre società (Amica e Dauniambiente), di cui la seconda doveva occuparsi della raccolta differenziata ovvero del recupero della carta, della plastica e del vetro. In realtà,nel corso degli anni, Dauniambiente non ha più proseguito nell’espletamento del compito che si era assunta fallendo miseramente.
In questi quattordici anni il personale è lievitato in maniera spropositata. Dei 105 operai assunti, 65 sono passati dal secondo livello a livelli superiori forse senza averne né i titoli né i meriti. “Come si possono risolvere i problemi ormai atavici di Amica in soli due mesi (da qui fino alla fine dell’anno) se nell’arco di 6 mesi (ovvero dal gennaio 2012 ad oggi) non si è mosso niente – si chiedono gli operai dell’azienda municipalizzata foggiana?
Non si è fatto nulla per risanare le due società che gestivano il servizio di raccolta di rifiuti urbani – denunciano gli operai che da diversi mesi sono sul piede di guerra – anzi quanto più il tempo passava più cresceva l’indifferenza del sindaco Mongelli e dei dirigenti che continuavano a sprecare il denaro pubblico atutto danno dei cittadini.
La Tarsu è aumentata infatti del 30%, un aggravio fiscale non indifferente per le famiglie foggiane in questo periodo di crisi economica sempre più forte, con un servizio che è diventato sempre meno efficiente.In questi giorni si è fatto un gran parlare di una possibile ristrutturazione aziendale di Amica, ma come si può, è l’interrogativo che si pongono in molti, dare fiducia a questi uomini, quando in pratica sono gli stessi che ne hanno determinato il fallimento?
Questi dirigenti e amministratori pubblici sono le stesse persone che negli ultimi anni – dicono gli operai – hanno concesso più di 150 promozioni ai dipendenti, alcuni dei quali hanno ottenuto perfino una doppia promozione senza alcun titolo o criterio lavorativo. Quello che è peggio è che nelle due aziende ci sono dipendenti e capi di sigle sindacali molto influenti che non hanno voglia di fare nessuna ristrutturazione semplicemente perché si ritroverebbero con una busta paga più leggera.
In realtà – spiegano gli operai Amica – abbiamo anche l’intenzione di indire un referendum per abolire questo modo di procedere alle promozioni a livelli superiori che risulta troppo semplicisticoe inflazionato. Dal 2004 ad oggi, ad esempio, si è proceduto in Amica a circa 100 promozioni sempre dal secondo livello in su con una pianta organica di ben 250 operatori e, considerato che sono presenti dipendenti di ben 8 livelli, si può ben immaginare quanto sia grosso lo spreco in atto.
E mentre si procedeva alle assunzioni in modo anomalo, nel 2010 si assumeva personale per la raccolta dei rifiuti tramite una cooperativa (la Fiore) nata dall’oggi al domani, utilizzando ancora una volta denaro pubblico.
Per non parlare addirittura del cambiamento della sede dell’azienda ubicata in Corso del Mezzogiorno da cui ci si è trasferiti in una palazzina (acquistata nel 2010) in Via Miranda lasciando vuoti ed abbandonati gli uffici di Corso del Mezzogiorno.
Esisteva – è la conclusione deglioperai che si sono rivolti per laloro denuncia a L’Attacco – anche un autolavaggio che però da un giorno all’altro non è stato più utilizzato con la conseguenza che ad oggi si utilizza un autolavaggio privato. A tutte queste inefficienze si aggiunge anche l’inciviltà dei cittadini che spesso non collaborano con gli operatori per un buon espletamento del servizio”.
Sembra che non ci sia al momento alcuno spiraglio per gli operai ei dipendenti dell’Amica vistoe considerato che anche l’ipotesi di accorpamento con l’Amiu di Bari è per adesso fallita. L’auspicio è che il Comune non conceda il 100% delle quote ai privati, ma che proceda magari ad una vendita parziale che consenta comunque il possesso delle quote di maggioranza un po’ come è avvenuto con l’acquedotto e con le Ferrovie. Gli operatori di Amica e i cittadini foggiani sperano che con la buona volontà degli amministratori e con la collaborazione dei dipendenti si possa trovare una soluzione che accontenti un po’ tutti e consenta di guardare al futuro dell’azienda municipalizzata con più certezze e fiducia.
Matteo Rinaldi da News Gargano

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