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Emergenza rifiuti Foggia ripulita a macchia di leopardo

Pubblicato: lunedì, 31 dicembre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Altri due giorni di lavoro «sostenuto», con turni di venti ore e, secondo il Comune, Foggia potrebbe uscire dall’emergenza rifiuti.

In questi casi l’ottimismo della volontà potrebbe fare a pugni con il pessimismo della ragione, ma tanto vale.

Ieri molte zone della città erano state effettivamente ripulite, ma tante altre, proprio perché il lavoro procede a macchia di leopardo, sono ripiombate nel caos più totale: dal rione Biccari (i rifiuti non si raccolgono dallo scorso 24 dicembre) al quartiere che sorge intorno alla chiesa di San Michele.

Se via Saverio Pollice è torna appena agibile, via Borrelli ieri presentava uno scenario apocalittico con difficoltà anche per il passaggio delle auto.

E’ stata invece liberata via Silvio Pellico, sommersa dal pattume da diversi giorni.

Sul posto due pale meccaniche e chiusura al traffico per il flusso proveniente dalle cosiddette «tre corsie». Ripulita, in parte, anche via Telesforo.

La forza lavoro in campo resta quella: 56 mezzi e 111 tra autisti e manovali.

Le imprese coinvolte sono in tutto nove, compreso quelle pubbliche, e cioè la Sia di Cerignola e l’Ase di Manfredonia.

Prezioso il lavoro delle pattuglie della polizia municipale coordinate dall’assessore Franco Arcuri per chiudere le strade al traffico e facilitare l’opera di rimozione dei rifiuti soprattutto con le pale meccaniche.

Non va dimenticato che all’opera di pulizia stanno collaborando anche i volontari del’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in congedo, della Protezione Civile e dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Per l’emergenza rifiuti sono stati stanziati complessivamente 847 mila euro, poco meno della metà stanziata per Amica e Daunia ambiente.

Nella somma c’è ovviamente la previsione di tenere il servizio fino al giorno di ingresso dell’Amiu, previsto per il 14 di gennaio.

Ancora scaramucce infine tra Comune e curatela fallimentare.

In questa fase di emergenza il Comune sarebbe stato costretto a noleggiare i «cassonetti», mentre avrebbe rinunciato all’utilizzo del parco di corso del Mezzogiorno (dove collocare mezzi) per l’esosità della richiesta.

Rimane infine l’emergenza legata alla sanificazione delle aree ripulite che va fatta senza perdere altro tempo.

FILIPPO SANTIGLIANO da La Gazzetta del Mezzogiorno

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