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MANFREDONIA – Sabato «No Triv» con cantanti e politici contro la ricerca di petrolio nell’Adriatico

Pubblicato: venerdì, 5 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Introna annuncia una conferenza nazionale con Clini – Legambiente sarà l’8 ottobre a Roma per Trivelle d’Italia

La locandina

Fare muro contro il petrolio in Adriatico, ma una barriera festosa, colorata di verde e di azzurro, come il mare pulito. E’ l’obiettivo della manifestazione di sabato 6 ottobre a Manfredonia, in provincia di Foggia, contro le trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi nei fondali marini. Una delegazione del comitato organizzatore, la Rete No Triv, con l’adesione del comitato «No petrolio. Si energie rinnovabili», ha illustrato ai capigruppo del Consiglio regionale della Puglia e al presidente Onofrio Introna il programma di un pomeriggio di mobilitazione ambientalista, che unirà istituzioni, forze sociali, associazioni e cittadini.
«Le Regioni Abruzzo, Molise e Puglia hanno aderito alla giornata di Manfredonia e l’Assemblea pugliese sarà presente con il Gonfalone e con tutte sue forze politiche, unite nella battaglia contro chi attenta ai nostri mari», osserva Introna, che ha informato di aver rivolto l’invito a partecipare anche al ministro Corrado Clini («contando sulla sua sensibilità per i temi ecologici», ha spiegato). Nella nota inviata al Dicastero per l’ambiente, il presidente del Consiglio della Puglia ha rinnovato la richiesta di un incontro a Roma, per mettere a punto gli aspetti organizzativi in vista della scadenza ravvicinata della Conferenza delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo. Su intesa tra Clini, Introna e la Conferenza nazionale dei presidenti dei Consigli è fissata, come annunciato, per giovedì 8 e venerdì 9 novembre a Venezia, proprio per affrontare il nodo della tutela del mare.

«Legambiente Puglia sarà presente sabato Manfredonia per chiedere la cancellazione dell’art. 35 del Decreto Sviluppo e invitare il Governo a non rilanciare le fonti fossili», dichiara il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, alla vigilia della manifestazione contro le piattaforme petrolifere. L’ultima pericolosa falla aperta nella rete di protezione delle coste italiane dai rischi di incidente da estrazione petrolifera è stata aperta proprio dall’articolo 35 del Decreto Sviluppo. Un provvedimento che da una parte aumenta a 12 miglia la fascia di divieto ma solo per le nuove richieste di estrazione di idrocarburi a mare e dall’altra fa ripartire tutti i procedimenti autorizzatori per la prospezione, ricerca ed estrazione di petrolio che erano stati bloccati dal dlgs 128/2010, approvato dopo l’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. «Sono 7959,4 i kmq di costa pugliese interessati dalle istanze di prospezione e ricerca di idrocarburi – precisa Tarantini -. A Manfredonia ribadiremo il nostro fermo no alle trivelle in virtù delle scarse riserve di petrolio presenti nei nostri mari e delle irrisorie royalties, che spingono le compagnie petrolifere alla corsa all’oro nero». Prossimo appuntamento, il convegno nazionale «Trivelle d’Italia» organizzato da Legambiente, Greenpeace e WWF, in calendario il prossimo 9 ottobre a Roma presso il Senato della Repubblica, al quale parteciperanno i parlamentari e i rappresentati delle associazioni ambientaliste nazionali. «Ritengo opportuno – conclude Tarantini – nel prosieguo della iniziative contro le trivellazioni, costituire un unico comitato con un unico simbolo che racchiuda tutti i comitati presenti sul nostro territorio pugliese in modo da rappresentare una sola voce senza divisioni e campanilismi».
da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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