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Manfredonia – “Reddito minimo (600 euro)”, raccolta firme Rifondazione

Pubblicato: giovedì, 11 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Lavori e precari

IL Partito della Rifondazione Comunista di Manfredonia comunica che sabato 13 ottobre 2012 sarà in Piazza del Popolo la Raccolta di sottoscrizioni alla proposta di legge di iniziativa popolare sul reddito minimo.

“In quanto oggi le disuguaglianze nel nostro paese hanno assunto livelli insostenibili. Il 10% delle famiglie italiane più ricche possiede quasi la metà della ricchezza complessiva, mentre il 50% della popolazione meno abbiente ne detiene una quota inferiore al 10%.

Inoltre un altro dato ancor più sconcertante e che l’ 1% della popolazione ricchissima da sola detiene il 14,8% della ricchezza complessiva, la stessa quota posseduta dal 60% meno abbiente delle famiglie italiane”.

“La crisi e le politiche di questo governo stanno aggravando sempre di più la precarietà del lavoro e della vita(la povertà in Italia ormai colpisce più di 8 milioni di persone),aumentando la disoccupazione,distruggendo i diritti sociali e del lavoro, trascinando il paese in una recessione sempre più dura. Per questo si deve radicalmente cambiare politica.

Va contrastata la precarietà e creata nuova occupazione, con un piano per il lavoro e per la riconversione ecologica dell’economia. Bisogna redistribuire la ricchezza,togliendo a chi ha, con un imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze immobiliari, finanziare il welfare e istituire il reddito minimo”.

“Noi siamo il solo paese europeo, assieme alla Grecia e all’Ungheria ,che non ha uno strumento di protezione di questa natura. Per questo chiediamo che venga istituito e che tutte le persone inoccupate,disoccupate,precarie che non superino gli 8000 euro di reddito annuo e siano iscritte alle liste di collocamento dei centri per l’impiego, possano ricevere un reddito di 600 euro al mese e accedere ad una serie di beni e servizi”.

“Perché il reddito minimo è uno strumento di contrasto all’esclusione sociale, alla precarietà e alla ricattabilità del lavoro, al ricatto delle mafie; uno strumento di contrasto alla crisi e di redistribuzione delle ricchezze; è un sostegno alla dignità della persona, al suo diritto di vivere una vita autonoma”.
da Stato Quotidiano

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