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FOGGIA – Cadavere carbonizzato a Torremaggiore – Pochi dubbi sull’identità della vittima

Pubblicato: giovedì, 10 maggio 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Dovrebbe essere il commerciante Matteotti Lamedica – Per la conferma si attendono l’autopsia e l’esame del dna


Solo l’autopsia e l’esame del dna potranno confermare se i resti umani carbonizzati trovati martedì sera in una Mercedes nelle campagne di Torremaggiore sono quelli di Matteotti Lamedica, il commerciante di prodotti agricoli di 58 anni di cui non si hanno più notizie da martedì pomeriggio. Anche se gli investigatori non confermano la notizia, sembra che ci siano pochi dubbi sulla generalità del cadavere.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del reparto operativo di Foggia e della compagnia di San Severo, Lamedica martedì mattina era uscito di casa molto presto per andare in alcuni poderi di sua proprietà: alle 11 alcuni dipendenti hanno detto di averlo visto aggirarsi tra i campi e le sue aziende.
Alle 13 la compagna e uno dei figli hanno provato a contattarlo telefonicamente ma il suo cellulare era spento o non raggiungibile. Fino alle 19, quando un contadino ha chiamato i carabinieri per la presenza di un’automobile bruciata, in località «Cantigliano» lungo la provinciale 10 tra Torremaggiore e Casalvecchio di Puglia.

Sui sedili posteriori dell’automobile sono stati trovati pochi resti di un cadavere, completamente carbonizzato. Sul posto i carabinieri non hanno trovato bossoli o ogive di arma da fuoco, saranno però necessari ulteriori esami.
L’incendio, infatti, e soprattutto le altissime temperature hanno liquefatto ogni cosa all’interno della Mercedes, compresi i cerchi in lega degli pneumatici.
Ecco perché sarà molto importante l’esame del dna e dell’autopsia non solo per accertare le generalità ma anche per capire se l’uomo sia stato ucciso prima di essere bruciato.
L’esame potrebbe anche rivelare se la vittima sia stata assassinata in quel posto o altrove. Intanto i carabinieri stanno scandagliato nei minimi dettagli la vita familiare, privata e lavorativa del deceduto nella speranza di trovare anche una minima traccia per indirizzare le indagini.

Luca Pernice da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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