MANFREDONIA – Occupazione e rilancio per Manfredonia. Il Sindaco Riccardi risponde » Ultime notizie da Foggia e dalla Provincia di Foggia
Offerte speciali Prezzi 10 e lode

GBC FOGGIA - ELETTRONICA E COMPONENTI ELETTRONICI Il POPOLO DELLA LIBERTA'

Foggia cresce? leggi le email o invia un email a [email protected]



MANFREDONIA – Occupazione e rilancio per Manfredonia. Il Sindaco Riccardi risponde

Pubblicato: mercoledì, 30 gennaio 2013 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

L’intervista – Negli ultimi giorni a Manfredonia, oltre che parlare di Carnevale Dauno, uno dei più belli e folcloristici d’Italia, i sipontini hanno posto all’attenzione dell’opinione pubblica alcuni problemi che potrebbero caratterizzare il futuro della loro città. Nella casella di posta elettronica della nostra redazione sono giunte molte e-mail chiedendo una nostra presenza nella zona industriale di Manfredonia per porci alcune domande da rivolgere al loro Sindaco, Angelo Riccardi.

Il tema che ha tenuto banco tra le varie richieste è stato il futuro dell’area industriale, un’area un tempo tanto finanziata da fondi pubblici e che ora deve fare i conti con una perdita di competitività che tradotta in lavoro vuol dire cassa integrazione e chiusura di stabilimenti.

E’ noto a tutti che alcune aziende hanno chiuso i battenti e altre sono in affanno. I lavoratori che abbiamo incontrato all’uscita di un primo turno della settimana scorsa concordano su un Riccardi distratto sul tema e più attento sullo sviluppo del turismo. Nella nostra e sempre neutralità e trasparenza dei fatti, abbiamo contattato il Sindaco di Manfredonia, il quale ha risposto all’appello. Ringraziandolo per la sua disponibilità, vi proponiamo quanto rilasciato:

D. Sindaco, come le abbiamo detto (descritto nella premessa), la settimana scorsa abbiamo incontrato alcuni lavoratori della zona industriale di Manfredonia. Tante son state le domande e molte convergono su una sua “distratta” attenzione al sito preferendolo allo sviluppo del turismo. Per lei il volano per far ripartire l’economia del centro sipontino è solo il turismo o la ripresa economica di quelle aziende presenti nella zona industriale che hanno dirottato mano d’opera all’estero, diminuendo posti di lavoro locali?

R. Tutto si può dire, tranne il fatto che siamo “distratti” rispetto alle vicende dello sviluppo industriale del nostro territorio. L’investimento che è stato fatto in termini finanziari, amministrativi e sociali è tale da togliere il sonno, non possiamo permetterci alcuna disattenzione poiché sarebbe come tradire le aspettative di un’intera comunità, dei lavoratori occupati e di coloro che aspirano ad essere occupati. Ma un conto sono i nostri convincimenti ed i nostri comportamenti ed altro conto è la realtà che, come sappiamo, è molto più dura di ogni opinione. A causa della crisi che perdura in Europa da circa cinque anni, in Italia nel 2012 hanno chiuso in media mille imprese al giorno. In molti altri territori, ben più industrializzati del nostro, le aziende chiudono per la “distrazione” degli amministratori comunali oppure per la congiuntura economica? Se l’Italia non si attrezza con profonde riforme, l’industria manifatturiera, traino e vanto della nostra economia, perderà sempre più posizioni con conseguente chiusura di molte altre aziende. Io non privilegio alcun settore dell’economia locale ed anche un solo posto di lavoro creato o difeso in agricoltura, industria, commercio o turismo per me è un lavoro sacrosanto che risponde, seppur non soddisfa, al grande bisogno di lavoro che viene dalla nostra comunità con cui mi confronto tutti i giorni.

D. In un articolo del 2012 pubblicato sul “Giornale del Turismo”, Manfredonia è risultata una meta gettonatissima per il turismo, facendo registrare il +370% di preferenze rispetto all’anno precedente. Una nota di merito e vanto per il centro sipontino e per tutta la Capitanata, non v’è dubbio, tale da accelerare la già decisa nascita dell’Agenzia per il Turismo. Sig. Sindaco a tal merito le chiediamo, a nome dei lavoratori, se l’amministrazione comunale ha intenzione di finanziare prettamente questa scelta rendendo secondaria quella dell’area industriale, non ponendo in essere tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione per la salvaguardia di posti di lavoro. In altre parole, Sindaco, la sua amministrazione ha intenzione di finanziare l’area industriale anche con bandi regionali e europei?

R. Come accennavo prima, siamo fortemente impegnati nella difesa e nel rilancio dello sviluppo industriale del nostro territorio. Ciò che deve esser chiaro, però, è il fatto che come amministrazione comunale noi possiamo creare le condizioni dello sviluppo ma non possiamo sostituirci agli imprenditori perché non abbiamo né le risorse, né le competenze. Con l’istituzione del Laboratorio per lo sviluppo del territorio intendiamo attivare bandi regionali ed europei per incentivare iniziative nei campi della formazione, dell’ambiente, delle energie rinnovabili, del governo locale. La stessa Agenzia del turismo non è alternativa allo sviluppo industriale ma con esso si integra poiché rientra in una visione più ampia dello sviluppo locale.

D. Molti lavoratori della zona industriale lamentano un abbandono politico di quell’area da ben 10 anni e precisamente da quando erano previste infrastrutture che dovevano collegare le aziende all’area ferroviaria e portuale. Un binario ferroviario che è fermo a poco più di 200 metri dall’ingresso della Sangalli Manfredonia Vetro e un collegamento mai costruito con il porto per altre aziende, sono le evidenti dimenticanze che potevano cambiare la logistica di quell’area rendendola appetitosa per incentivi. Ci sa dire cosa ha bloccato il completamento di queste opere, se di blocco si tratta?

R. Non vi è alcun abbandono della Zona industriale ma una reale difficoltà a corrispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori in tempi ragionevoli tanto che, nel corso degli anni, si sono registrati gravi ritardi riconducibili alla complessità ed alla macchinosità delle procedure burocratiche, al cambio dei soggetti attuatori delle infrastrutture, da Tecnoambiente ad ASI di Foggia, oltre alla scarsità delle risorse finanziarie, alla necessità di realizzare varianti delle opere, con quantità di lavori diversi e maggiori, alle controversie con le imprese esecutrici per mancati adempimenti, ecc. Alcune infrastrutture sono state realizzate, altre sono in corso di realizzazione per il cui completamento il nostro impegno è massimo, nonostante gli ostacoli che incontriamo ogni giorno.

D. Durante le interviste ai lavoratori ci ha colpito un’affermazione: «Riccardi si tiene i pannelli di Campo mentre arranca con la Syndial». Certamente sono due temi diversi e con altrettante particolarità e scelte politiche. Se per i pannelli fotovoltaici nell’area Gozzini c’è un vincolo contrattuale che la ditta Volta srl vuol portare a termine senza se e senza ma, frutto della precedente amministrazione comunale e che ha disatteso le volontà dei cittadini, per la Syndial il problema è di natura informativo. Difatti, come lei ben sa, ma noi lo ricordiamo per chi ci segue, la Syndial si sta occupando della bonifica del sito Ex Enichem di Macchia dove la presenza di discariche avrebbe messo in serio pericolo le falde sottostanti. Sindaco, senza star qui a ricordarle che la mancanza di dati sul lavoro in essere potrebbero diventare la causa di un dramma ambientale preannunciato e sottovalutato da chi ha precedentemente amministrato, i lavoratori di quell’area le chiedono se innanzitutto la Syndial ha risposto all’appello che lei ha lanciato al Ministero preposto e agli enti interessati e se ha messo in campo altre azioni affinché si ponga un termine e un rilancio dell’area?

R. Nonostante il fatto che la zona di Macchia ricada nel Comune di Monte Sant’Angelo, con la relativa diversa competenza amministrativa, mi faccio carico di verificare la questione della bonifica del sito per tutelare il nostro territorio. Sono stato io a denunciare la presenza di un’ulteriore discarica che non era ancora emersa all’interno dello stabilimento, altro che “arrancare” con la Syndial! Non si tratta soltanto di vigilare sulle responsabilità che tale società porta in ordine alla bonifica delle discariche e della sottostante falda, in quanto facente parte dello stesso gruppo cui apparteneva l’Enichem. Poiché siamo in presenza di un gruppo delle partecipazioni statali che in passato ha colpevolmente inquinato in modo sconsiderato il nostro territorio, ho preso l’iniziativa di chiamare in causa anche il governo. Resto in attesa di una risposta da parte della Syndial e del Ministero dell’Ambiente che devono fornire informazioni chiare ed inequivocabili sullo stato della bonifica del sito, sui procedimenti in atto, sui tempi e sui risultati che si intende raggiungere. Così come ho chiesto agli enti di vigilanza e controllo di espletare il loro ruolo in modo attivo e propositivo. Appena otterremo informazioni le porteremo a conoscenza della popolazione.

D. Ritornando al tema per cui siamo stati chiamati dai lavoratori dell’area industriale di Manfredonia, e precisamente il suo sviluppo a fronte di ultime decisioni per il rilancio del turismo, una domanda che ci è stata fatta con maggiore frequenza è quella sul futuro dei lavoratori della Rotopack International S.p.A. Il 24 gennaio scorso, se le informazioni sono esatte, il consiglio comunale doveva discutere sulla vicenda, con un’interrogazione del capogruppo UDC. Riccardi ci può illustrare cosa si è deciso? Il comune non crediamo che permetterà che la Rotopack lasci in strada i lavoratori di quell’azienda: Sindaco ha studiato una soluzione che converga per il bene dell’una e degli altri?

R. Noi non abbandoniamo i lavoratori della Rotopack, né quelli di altre aziende in difficoltà. Faremo tutto il possibile affinché vi sia una conclusione positiva della vicenda fermo restando che non possiamo fare miracoli o illudere i lavoratori con false promesse. Io capisco lo stato d’animo di chi perde il posto di lavoro. Mi immedesimo in quella situazione, in quelle sofferenze, in quelle famiglie dove cala il gelo della disoccupazione. Vorrei aiutare tutti. Capisco anche il disoccupato che si rivolge al sindaco pensando che sia una persona influente che può dare lavoro a chi non ce l’ha. Magari fosse così. Purtroppo la realtà è diversa: un sindaco non ha il potere di riaprire le fabbriche che sono senza commesse oppure non riescono ad esigere i propri crediti o non ottengono prestiti dalle banche.

D. Rilanciare Manfredonia attraverso il turismo è giusto che avvenga, anche perché tra mare, pescaturismo, oasi Lago Salso, Carnevale Dauno, enogastronomia e il bellissimo castello, il centro sipontino ha molto da offrire. Ma lei Sindaco non crede che polarizzare l’attenzione dell’opinione pubblica verso queste peculiarità distragga quella sulla perdita di posti di lavoro?

R. Insistere sul fatto che vi sia una contrapposizione tra turismo e industria è profondamente sbagliato. È un falso problema. Affermare che si voglia distrarre l’opinione pubblica dalla perdita di posti di lavoro è soltanto un’insinuazione. Lo sviluppo locale ha bisogno di tutti i settori economici senza alcuna distinzione.

D. Da un ultimo sondaggio che ci è stato recapitato da alcuni lavoratori dell’Area Industriale, e precisamente da componenti delle RSU, Manfredonia potrebbe accusare un colpo d’arresto per la sua economia prodotta nella zona industriale. Dal Governo Prodi, quando fu posto in essere il famoso “Contratto d’Area” molte aziende hanno chiuso, preferendo altri siti meglio gestiti sia da infrastrutture, sia da procedimenti burocratici più snelli, oltre che dal solito “mordi e fuggi” di speculatori privati di fondi pubblici. Oggi quel contratto d’area presenta 41 aziende attive con 1.002 lavoratori di cui 947 a tempo indeterminato e 373 in cassa integrazione, e che rispetto a dicembre 2011 ha 255 occupati in meno, e dove circa 600 su 1500 hanno grosse difficoltà occupazionali. Sindaco Riccardi i lavoratori, quelli che stanno usufruendo della cassa integrazione che ci hanno raggiunto, le chiedono come e su cosa intervenire per una loro tranquillità occupazionale. Con quest’ultima domanda, Sig, Sindaco la ringraziamo a nome dei lavoratori dell’area industriale di Manfredonia per la sua disponibilità. Grazie.

R. Quando al mattino mi sveglio cerco di correre in tutte le direzioni per promuovere lo sviluppo del nostro territorio. Ma occorre essere consapevoli che lo sviluppo economico non dipende da una persona o da una amministrazione. Ciascuno nel proprio ruolo, e con diverse responsabilità, deve promuovere la crescita che deve essere auto propulsiva.

Non dobbiamo aspettare che l’aiuto venga soltanto dall’esterno, dai fondi europei, regionali o dal governo.
Il nostro territorio ha grandi ricchezze che restano inespresse e inutilizzate o utilizzate male. Imprenditori e lavoratori devono essere i protagonisti di una nuova fase di progresso.
Dobbiamo acquisire maggiore fiducia in noi stessi, utilizzare le risorse finanziarie, umane, professionali che vi sono nella nostra società, mettere in circolo le nostre competenze, sviluppare il senso civico, pretendere efficienza dalla pubblica amministrazione, rischiare, difendere il merito ma anche le pari opportunità.
Ai lavoratori dell’area industriale rivolgo un messaggio di speranza. La situazione attuale, per quanto critica, è una fase della congiuntura che dura ormai da tempo e che è destinata a concludersi.
Nella storia del sistema economico queste fasi si sono sempre alternate. Per quanto mi riguarda farò tutto il possibile per promuovere la crescita e creare le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico. Spero che tutti contribuiscano a questo progetto di crescita che abbiamo indicato nello studio “Manfredonia 2020”
da

Condividi in Facebook
Inizio pagina

Scrivi un commento