FOGGIA – ok della Regione a mega centro commerciale
La Regione ha detto sì, il centro commerciale nell’area Asi può essere realizzato. Le ruspe sono già in movimento da alcuni mesi: spianano il terreno a quello che sarà il nuovo centro servizi dell’area industriale di borgo Incoronata.
Ma questo via libera era fondamentale per partire davvero con i lavori perchè, senza ipermercato, il centro servizi probabilmente non avrebbe mai visto la luce.
Il cronoprogramma adesso prevede due mesi per la consegna dei lavori, più altri diciotto mesi per la conclusione delle opere: entro giugno 2014 il centro commerciale sarà pronto.
Il progetto di riconversione produttiva del vecchio zuccherificio, proposto a Foggia nel 2007 dal gruppo Sfir, solo adesso ha le gambe per partire.
L’accordo di programma con la Regione Puglia (28 dicembre 2008) è passato attraverso due moratorie sui centri commerciali e le forche caudine della Confcommercio (giunta Biancofiore) che ha fatto la faccia feroce per un po’ gridando «al lupo» contro le megastrutture, salvo poi battere in ritirata.
La megastruttura resta, il nuovo proprietario – la Finsud del gruppo Sarni – vuole fare le cose in grande. Nel centro commerciale, asse portante di un’operazione che vale 100 milioni di euro, verrà realizzata una grande struttura di vendita su 4490 mq, 8 medie strutture (8540 mq), 80 negozi di vicinato (6895 mq), 10 attività di servizio, 9 di ristorazione, 1 cinema multisala di 1186 posti (sette sale), 1 spazio espositivo, 3 spazi ludico-ricreativi.
La superficie commerciale coperta sarà di 48mila metri quadrati, su due livelli, praticamente una cittadella del commercio alle porte della città in un’area a Sud dell’abitato oggetto di una programmazione sfrenata negli ultimi anni (la cittadella dell’economia, il polo integrato nel quartiere fieristico, il nuovo casello sull’A14 vero fattore di attrazione).
Un’operazione paragonabile all’apertura di una grande industria per quanto riguarda l’occupazione: previsti 800 posti di lavoro fissi nell’area commerciale, più l’indotto che potrebbe raddoppiare quella cifra.
A differenza del centro commerciale, il centro servizi (i lavori «proseguiranno di pari passo con quelli del centro commerciale», assicura il progettista Alberto Arvalli) sembra oggi una scatola da riempire: ci sarà un albergo, la Sfir manterrà il suo impianto di confezionamento dello zucchero, ma il grosso delle aree fra incubatori d’impresa e logistica integrata, strizza l’occhio all’arrivo di nuove imprese.
Massimo Levantaci da La Gazzetta del Mezzogiorno