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Il tratturo Celano-Foggia in bici: i 210 km di storia percorsi da Giovanni e Geordie

Pubblicato: lunedì, 1 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Hanno attraversato in sei giorni una della vecchie direttrici della transumanza lunga 210 km toccando l’Abruzzo, il Molise e la Puglia. Il sammarchese Giovanni Del Mastro e il canadese Geordie Berry ne hanno percorsi 320 in bici

Il tratturo, Giovanni e Geordie

L’estate appena trascorsa la ricorderemo anche per l’avventura di Geordie Berry e di Giovanni Del Mastro, un canadese e un foggiano che lo scorso mese di giugno hanno percorso in mountain bike il suggestivo e storico tratturo Celano-Foggia, il secondo più lungo dell’Italia meridionale dopo quello che collega l’Aquila al capoluogo dauno, che il 45enne sammarchese nato a San Giovanni Rotondo e residente a Faenza, aveva attraversato con successo e in solitaria nel 2009. Anche il canadese residente a Philadelphia non era nuovo a questo tipo di esperienze (1000 km percorsi in Francia).

Pedalata dopo pedalata i due hanno attraversato l’Abruzzo, il Molise e la Puglia, percorrendo in sei giorni una delle vecchie direttrici della transumanza, lunga 210 km, che comincia dalle sponde del lago Fucino e termina presso il monumento dell’Epitaffio. In realtà, a causa di alcuni tratti non percorribili e successive deviazioni, i chilometri fatti da G & G sono stati 320.

Le motivazioni, la storia, le tradizioni, le analogie tra i territori, l’amore per la natura e la passione per la bicicletta, hanno spinto Giovanni a credere e a volere intraprendere a tutti i costi questa nuova avventura.

Dalle 16.30 del 18 giugno alle 14 del 23 è stato un susseguirsi di emozioni: dagli antidolorifici presi per alleviare il dolore della caduta dal castello Piccolomini di Celano all’amicizia fatta con un pastore di Torremaggiore sulla via del ritorno.

L’antico tratturo e le sue croci, segni evidenti di un passato che non ha limiti e confini. Le meraviglie artistiche dei luoghi visitati, i paesaggi, i panorami e i tramonti. Le discese ardite, le risalite, gli immensi prati verdi, la natura libera e incontaminata. E poi ancora l’arte, l’architettura, la segnaletica, le soste, gli incontri, le chiese, i monumenti, il sapore antico della breccia, le rassicuranti colline e le dolci pianure. Il rotolio delle gomme sull’asfalto antico. L’atmosfera di libertà, gli odori, la gioia del ritorno.

E’ in sintesi il ricordo di un viaggio che andrebbe raccontato nei minimi dettagli, supportato e valorizzato soprattutto dalle istituzioni (assenti quelle della provincia di Foggia). Si sa, poche righe di un articolo sono sufficienti, ma sicuramente non bastano a raccontare un’esperienza di 320 km percorsi in bici in poco meno di sei giorni.

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