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PESCHICI – La festa e l’incubo del Relais a 5 stelle. La chiesa più antica diventerà reception; l’altra, sala conferenze

Pubblicato: mercoledì, 12 settembre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Un’invasione pacifica per la Madonna di Càlena. Per non dimenticare

“8 settembre 2012. Festa di santa Maria di Càlena partecipata come non mai. Grazie a Padre Tonino Zoccano che ha celebrato, per la prima volta nel Terzo Millennio, una messa a Càlena! Grazie alla banda musicale di Peschici che ha suonato gratuitamente!Grazie all’infaticabile Enzo d’Amato! Grazie a tutti quelli che fisicamente, ma anche virtualmente, ieri sono stati con noi laggiù! Càlena deve risorgere!”
Questo il post sul mio profilo FB, dopo la conclusione della festa, cui hanno risposto i sostenitori del recupero di Càlena che ci seguono da lontano.
“Càlena deve risorgere! mi sembra un ottimo motto per la causa! – scrive Domenica Pupillo – In che modo possiamo cominciare a muoverci? Chiediamo a amici e conoscenti di rivotarla luogo del cuore? Grazie per la cura e l’impegno. E per la divulgazione”.
“Ottimo motto! – rimarca Mariella Frezza – Ormai, grazie a Facebook e altro, Càlena è sulla bocca di tutti! anche se non sono potuta intervenire ieri personalmente, mi documento insieme a tanti altri e l’ho votata come luogo del cuore. Vi sono vicina, pronta a intervenire se serve, continuate così: Calena deve risorgere per il Gargano!”.
“E’ la prima volta che visito Càlena. Due sentimenti immediati: un incanto! Ogni pietra è un monumento… E una stretta al cuore! – scrive Pasqualino Silvestri, che quest’anno è stato presente alla festa nell’abbazia di Peschici – Mi auguro che la sentita devozione dei molti convenuti tocchi il cuore dei proprietari e delle istituzioni. E’ inconcepibile che vada in rovina un bene così prezioso!”.
La festa ha suscitato, come di consueto, un dibattito serrato sulle pagine del gruppo FB “Resto a Peschici perché…vado via perché”.
Alla provocazione di Domenico Ottaviano: “Dovremmo andare a Calena oggi? e per quale motivo? per constatare il degrado che da decenni regna sovrano, fare i soliti discorsi pieni di buoni propositi e incontrare nuovi e vecchi sindaci (già in campagna elettorale) incapaci di rendere alla cittadina uno dei suoi beni più preziosi?”, ha risposto Maria Pia Vigilante: “Ma, come è possibile che a Peschici si continui a litigare su ogni problematica? Possibile che i cittadini non comprendano quanto sia complessa la situazione? E evidente che il problema va posto alle Istituzioni perché agiscano. Ai cittadini non resta che fare fronte comune per la tutela di un bene comune. Se tutto ciò diviene chiaro, allora invece di sprecare tempo nel polemizzare… sarebbe necessario agire in senso positivo. In questa logica andare a Calena è un modo di picchettare il territorio… invaderla: è come dire, il bene è della cittadinanza!”.
Concetto, quello della complessità del problema, ribadito nell’intervento di Domenico Martino: “Proprio di fronte a problemi come questo si dovrebbe lavorare spalla a spalla, uniti per il fine, cercando di portare sul tavolo le proposte migliori, che non scontentino nessuno (o almeno facciano meno danni possibili) nel rispetto di tutti: proprietari, cittadini, curia. Arroccandoci su posizioni nette non si arriverà MAI alla soluzione… e la storia ce lo dimostra!!! Molto è stato fatto e molto si sta facendo… ma tanto ancora bisogna fare!”.
Ha colto nel segno Maria Pia Vigilante: “Andare a Calena è un modo di picchettare il territorio… invaderla!”. E invasione c’è stata, l’invasione pacifica del popolo della Madonna di Kàlena, mosso dal richiamo della santa messa officiata da don Tonino. “Piano piano, si è riempito ogni spazio disponibile! Tanti i partecipanti…” commenta Santina Picazio dell’”Archeoclub” di Foggia.
Oltre a “Centro Studi Martella”, c’erano gli Amici delle Associazioni del Gargano: Michele Eugenio Di Carlo,Valentino Piccolo, Lazzaro Santoro, Giannangelo Pecorelli, Francesco Alaura del “Comitato di tutela del mare”; Raffaele Vigilante di “Gargano Libero”; Maria Mattea Maggiano di “Punto di stella” e il giornalista Saverio Selenga.
Una bellissima festa religiosa, chiusa sulle suggestive note dell’Ave Maria scandite, alla fine della funzione, dalla banda musicale di Peschici. Una festa che è stata sicuramente diversa dal passato, richiesta dai fedeli e rivissuta nell’attualità della fede del terzo millennio.
Non ci sono stati discorsi, solo Rosario e santa Messa!
Siamo stanchi delle parole … chi ha avuto occhi per vedere ha visto le pessime condizioni in cui versa l’abbazia di Càlena e spero si sia fatto un serio esame di coscienza …
Una costatazione: l’intervento conservativo sulle creste murarie della chiesa principale (quella en plein air), imposto qualche mese fa ai Martucci ed effettuato dalla Soprintendenza regionale ai Beni architettonici, è quasi invisibile, risibile nella sua pochezza…
Prelude, forse, all’ok alla trasformazione dell’abbazia di Càlena in un relais di almeno 7 suite a cinque stelle, con annesso campo da golf! La chiesa più antica diventerà reception e la chiesa (ora in plein air) la sala conferenze della dimora di charme! Il tutto finanziato (anche se in parte) dall’accordo di programma sul turismo appena varato dalla Regione Puglia.
Il progetto è stato presentato qualche mese fa dai Martucci in Soprintendenza e al Comune di Peschici. Da oggi è ammissibile la domanda di finanziamento alla Regione Puglia.
E mi chiedo: è possibile che i Martucci, dopo aver avuto l’impudenza di far perdere tutti i finanziamenti ministeriali stanziati (350mila euro del Ministero delle Finanze) o annunciati per Càlena (500mila euro del Ministero beni culturali al tempo di Rutelli), dopo aver rifiutato qualsiasi accordo bonario di cessione delle due chiese (la Regione Puglia aveva offerto loro 300mila euro, sdegnosamente rifiutati), dopo aver resistito per tre anni alle ingiunzioni della Soprintendenza, possano ora, senza colpo ferire, avere tutte le agevolazioni e i permessi possibili per fare di Càlena un relais esclusivo per turisti danarosi?
Dov’è finito il proclama di Soprintendenza, Regione, Provincia, Comune di Peschici, di espropriare “per pubblica utilità” almeno le due chiese e restaurarle e valorizzarle con i 3milioni di euro promessi dalla regione Puglia? Dove sono finiti i 100mila euro promessi dalla Provincia di Foggia per il progetto di restauro?
I giochi su Càlena ci hanno sfiancato! E’ arrivata l’ora di smetterla! Le Istituzioni riacquistino la credibilità perduta! Battete un colpo, per favore!

Teresa Rauzino
(presidente Centro Studi Martella)
su L’ATTACCO 11-09-2012

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