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ORTA NOVA – Lettera prefetto – Presenza immigrati

Pubblicato: martedì, 14 agosto 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Gentile Prefetto,

Le auguro il benvenuto nella nostra bellissima Capitanata, terra ricca di positive energie e contrasti tanto netti quanto bruciante è la luce che la illumina.
La lettura delle Sue prime dichiarazioni e delle Sue esperienze professionali infondono fiducia negli amministratori dei centri più piccoli del foggiano che, in taluni frangenti, hanno verificato con mano quanta distanza si possa creare tra istituzioni che, al contrario, dovrebbero collaborare nel condiviso interesse al sereno ed ordinato dipanarsi della vita nella nostra comunità.
Con questa fiducia mi rivolgo a Lei per rappresentarLe la crescente criticità del contesto sociale ortese determinata dal progressivo e costante incremento del numero di immigrati, soprattutto comunitari, nella nostra città.
E’ opportuno Le chiarisca in premessa che uno dei cardini della mia azione di governo è la promozione della solidarietà civica e dell’integrazione culturale, entrambe indispensabili alla costruzione di una comunità positivamente interetnica e multiculturale.
Le idee politiche e la volontà amministrativa, però, devono fare i conti con i dati di fatto imposti dall’osservazione razionale della realtà. Tra questi c’è il drammatico inasprimento della crisi economica e occupazionale, a causa della quale sono molti i cittadini ortesi che cercano di ottenere un reddito dal lavoro agricolo.
Le nostre aziende, anche a causa della scarsa meccanizzazione, annualmente offrono un’opportunità di lavoro a migliaia di braccianti. Per la gran parte immigrati, sempre più comunitari, soggetti deboli di una filiera produttiva sempre più debole in cui a torto si continua a praticare la concorrenza quasi esclusivamente riducendo il costo del lavoro, e non migliorando la qualità delle produzioni e promuovendo la professionalità.
La generale e diffusa contrazione dei redditi ha ulteriormente spinto al ribasso i salari dei braccianti, frutto di una perversa dinamica in cui la povertà alimenta se stessa, innescando tensioni sociali tra vecchi e nuovi poveri e alimentando il razzismo provocato dalla paura e dall’insicurezza.
Il Comune di Orta Nova e l’Unione dei 5 Reali Siti non hanno le risorse, finanziarie e umane, necessarie a prevenire, governare e fronteggiare un simile conflitto; ma non vogliamo e possiamo essere inermi o, peggio, indifferenti a tutto questo.
Sono convinta, al contrario, che il Suo supporto sia decisivo all’individuazione delle sinergie istituzionali da attivare ed alle soluzioni operative da adottare per scongiurare la degenerazione del conflitto sociale latente eppure evidente.
La ringrazio fin d’ora per l’attenzione che vorrà mostrare verso la nostra comunità e mi auguro di avere presto il piacere di conoscerLa personalmente.

Iaia Calvio

Città di Orta Nova
il Sindaco

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