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FOGGIA – Più ore di lavoro e straordinari non pagati – Ataf Foggia, passa il referendum sui tagli

Pubblicato: giovedì, 11 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

I lavoratori della municipalizzata del trasporto approvano a maggioranza le buste paga più «leggere»

Un mezzo dell’Ataf – foto Foggia

Ciò che è apparso eccessivamente «gravoso» agli occhi dei 355 dipendenti delle società fallite Daunia Ambiente e Amica, a quanto pare non lo è stato per i 254 dipendenti dell’Ataf, società comunale per il trasporto urbano.

I lavoratori, con un referendum che si è svolto lunedì (stesso strumento che era stato previsto in Prefettura per Amica e Daunia Ambiente ma rimasto inapplicato) hanno rinunciato per 15 mesi ad una parte del proprio compenso in busta paga per salvare gli stipendi, il posto di lavoro e l’azienda nella quale molti di loro operano da oltre 30 anni. Lavoreranno di più, il massimo dell’orario settimanale previsto dal contratto, ma prenderanno di meno.

Hanno rinunciato ad una parte dei propri diritti per contribuire «al piano di ristrutturazione del debito» da presentare entro la seconda decade di dicembre al giudice del tribunale fallimentare, Roberto Gentile onde scongiurare il fallimento della società di trasporto. Società che come Amica nel campo dei rifiuti, svolge un servizio pubblico essenziale.

Dopo l’udienza del 18 settembre scorso alla sezione fallimentare e i 60 giorni concessi dal giudice, l’amministratore della società Massimo Dicecca ha illustrato ai rappresentanti aziendali la situazione.

Indispensabile riorganizzare l’azienda per aumentare la produttività, abbassando però il costo del lavoro.

Di qui la decisione dei rappresentanti aziendali di sottoporre le proposte ai lavoratori che le hanno approvate a maggioranza: 116 sono stati i sì, 93 i no.
Tutti i dipendenti lavoreranno 39 ore settimanali, ad eccezione degli autisti che da contratto possono arrivare massimo a 38, e così sarà. I 254 dipendenti rinunciano però in busta paga ad un’ora di lavoro settimanale, 4 ore mensili e a nessuno di loro saranno più pagati gli straordinari che si continueranno a fare.

La nuova organizzazione scatterà subito e resterà in piedi per l’intero 2013.

Tra l’altro sarà definitivamente chiuso il capolinea al quartiere Cep in modo che gli autisti che solitamente vengono impiegati in quel servizio, tornino sui bus. Secondo i calcoli, togliere dal servizio su strada un autista per fargli fare il bigliettaio al capolinea costa all’Ataf 50mila euro annuo, a fronte di un incasso dai biglietti venduti di 40mila.

I viaggiatori non avranno ripercussioni, secondo l’Ataf, perché in quella zona ci sono 5 rivendite dove acquistare i tickets. «Voglio sottolineare, dando merito ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali aziendali, che non c’è un accordo. C’è una rinuncia senza contropartita — sottolinea il direttore e amministratore unico, Massimo Dececca —.

In Ataf si raggiungerà il 100% di produttività.

Con le economie potremo pagare gli stipendi e proseguire l’opera di risanamento avviata nel 2010».

Il bilancio 2011, secondo l’ultima relazione della Corte dei Conti, ha una perdita di un milione e 800mila euro.

«I lavoratori di questa azienda non si tirano mai indietro — sottolinea Dececca — hanno lavorato quest’estate con 43 gradi, a bordo di autobus che hanno un’età media consistente. E nessun autobus si è fermato quando la città è rimasta bloccata per la neve».

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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