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Foggia/Manfredonia –LPU, Marmo a Sanitaservice: “perchè figli e figliastri da una mamma sola?”

Pubblicato: lunedì, 16 luglio 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Vincenzo Marmo, Rsa UGL di Manfredonia, Lpu di Manfredonia (St@)

“COSA vieta la stabilizzazione degli L.p.u. di Manfredonia”. A chiederlo è Vincenzo Marmo, Rsa dell’UGL locale, addetto al portierato nel San Camillo. Marmo, come riferito, fa parte di quei 70 LPU (Lavoratori Pubblica Utilità) di Manfredonia “in attesa da 13 anni di essere stabilizzati all’interno dell’Asl/Fg”, dopo quanto già avvenuto nel 2008 per una ventina di colleghi, in seguito a disposizioni regionali. Nel mezzo della vicenda il servizio di ausiliariato e portierato affidato alla costituita Sanitaservice, soc.unipersonale dell’Asl, con relativo inquadramento in peius per gli stessi lavoratori. “Siamo in un limbo lavorativo. Guardi i miei abiti: sono al lavoro ma non ho una divisa: questo perchè non sono nè un dipendente Asl, nè di Sanitaservice”.

Marmo punta l’indice contro la soc.unipersonale dell’Asl Sanitaservice: “a distanza di anni ci troviamo ancora con le mani legate (…)”. “Quale il peccato commesso da questi Lpu, noi che abbiamo servito l’Asl Fg 2, dal lontano 1995, mediante manutenzione, rifacimento di facciate, risanamento di reparti, ausiliari al serizio delle caposale dei medici, degli infermieri; negli anni – dice Marmo – abbiamo visto figure professionali andare in pensione, in attesa che qualcosa cambiasse per la nostra posizione; hanno sostituito l’amministratore generale, dal dottor Roberto Maiorano a Donato Troiano, poi commissariata dal dottor Antonio Di Biase, dunque Castrignanò. Che dire dell’ex Assessore Alberto Tedesco della sanità pugliese, con tante promesse rivolte al tempo o di Tommaso Fiore, anche lui ex assessore alla Sanità che tanto aveva promesso per verificare le delibere di assunzione degli ausiliari, che con soli 3 o 4 mesi di assunzione nell’Asl e rinnovo sono riusciti ad acquisire i 3 anni nel quinquennio, così godendo delle assunzione dirette con l’ASL”. “Sono stati pilotati? E da chi?”, si chiede Marmo.

“Ancora una volta veniamo penalizzati nonostante decreti regionali e ministeriali per la stabilizzazione interna, con la famosa Legge Europa n.70 del 1999″. Stabilizzazione interna trasformatasi nel tempo in “assunzione presso la Coop. S.g.m. che copriva i servizi di manutenzione e Ausiliarato”. Come già emerso in un precedente testo,la coop. Sgm era nata con la gestione Bic Puglia Sprind con garanzia di 60 mesi come fase di sperimentazione: “e invece sono trascorsi 9 anni, di cui 4 mediante proroghe non legittime, dal 2004 al 2009″.

Quindi la soc.unipersonale dell’Asl Sanitaservice, dell’Au Tonino Di Biase, e la gestione “in house” dei servizi: “con la nascita di Sanitaservice abbiamo perso 5 scatti di anzianità oltre ad una riduzione oraria di circa 25 ore mensili che arrotondava lo stipendio; purtroppo grazie ai sindacati firmatari di contratti e presenti alla riunioni si disse al tempo, ma in modo vano: ‘facciamo un’assunzione per tutti i precari e non, a costo zero’ “.

“Con il privato erano 174 ore lavorative al mese – racconta ancora Marmo – con Sanitaservice 150 ore con riduzione di livello di anzianità di servizio. Ora basta con le menzogne. Come Lpu abbiamo diritto allo stesso trattamento ricevuto dai colleghi della stessa platea storica dalla quale si è attinto nel gennaio 2008, con assunzione diretta nell’Asl. Basta con le discriminazioni: come loro vogliamo essere assunti, basta con le prese in giro”.

“La nostra storia è documentata mediante atti pubblici – dice il responsabile RSA dell’UGL – noi il posto di lavoro già l’abbiamo, dunque non togliamo niente a nessuno: è sufficiente il passaggio diretto alle dipendenze dell’Asl; Asl che con l’assunzione avrà un risparmio nelle spese senza alcun rimborso a chi gestisce le Coop”.

“Il dottor Inchingolo (come per altre posizioni coinvolto in indagini giudiziarie, ndR) – dice Marmo – nel marzo 2009 ci disse che tutto era a posto, che avrebbero sistemato la nostra situazione e invece niente. Ora con il nuovo decreto ministeriale del 12 giugno 2012, con la volontà di esternalizzare i servizi, sarà ancora una beffa. Intervenga la Magistratura: perchè si sono partoriti figli e figliastri quando la mamma è una sola?”.

“Colleghi che sono passati da part-time a tempo pieno, mentre ci sono ancora 11 unità rimaste a 4 ore giornaliere“, dice Marmo documentando i dati. “Mentre 3/4 colleghi fanno sempre lo straordinario, pur di arrotondare lo stipendio, il tempo pieno ci viene negato. Il tempo pieno, cara Sanitaservice, vale a dire un sacrosanto diritto contrattuale: in questo caso non ci sono i soldi, per lo straordinario invece sì, svolto poi sempre dagli stessi”.

“Ora proprio loro ci chiedono aiuto; ben venga – conclude Marmo – ma prima si devono sistemare le problematiche dei lavoratori che hanno maturato diritto contrattuale, in primis a Manfredonia. Lo stesso dicasi per la manutenzione: hanno il livello b, come il giardinaggio; mentre il portierato non viene riconosciuto, nonostante sia previsto dal CCNL e dalla delibera della Sanitaservice che comprende 118, ausiliarato, manutenzione, giardinaggio e portierato. Dateci quanto ci spetta da legge”, conclude Marmo.

da Stato Quotidiano

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