FOGGIA – La Capitanata non ha diritto alla salute. In Puglia » Ultime notizie da Foggia e dalla Provincia di Foggia
Supermercati La Prima
Investigazioni Foggia
Asilo Iridella | Scuola Infanzia bilingue

GBC FOGGIA - DECODER DIGITALE TERRESTRE
Ristorante Foggia Terra Arsa
Foggia cresce? leggi le email o
invia un email a [email protected]

FOGGIA – La Capitanata non ha diritto alla salute. In Puglia

Pubblicato: lunedì, 23 luglio 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

E se in questi giorni la parola d’ordine per la sanità pugliese sembrava essere “tagli”, è bastato poco per cambiare registro ed annunciare la voglia di investire in una rete “evoluta e di qualità”.
Un cambio che, però, non riguarda la Capitanata.
Già perché ad essere destinataria degli investimenti sarà tutta l’area oltre l’Ofanto che vedrà nascere cinque ospedali di media grandezza (350-700 posti).
Ed in Capitanata? In Capitanata, invece, si continua a lottare per difendere il Lastaria, eccellenza per il territorio, che rischia di chiudere per i tagli imposti dalla Regione.
Ovvio, perché la Capitanata, lungi dal poter essere trattata come il resto della Regione, non ha alcun diritto ad una rete sanitaria “evoluta e di qualità”, ma piuttosto ha diritto ad una rete obsoleta e rarefatta di ospedali continuamente ridimensionati o eternamente sovraffollati.
Guai a chi si lamenta: da ricoverare per foggianite! E poco importa se magari le caratteristiche del territorio imporrebbero una rete sanitaria più capillare, proprio per compensare la difficoltà di alcune aree (si pensi al Subappennino e al Gargano settentrionale) a raggiungere gli ospedali più vicini. La Capitanata non ha diritto alla salute.

Ma io mi chiedo: e la Puglia ha diritto alla Capitanata?
Assolutamente no. E lo dico prescindendo da ogni considerazione storica sulla casualità e la superficialità con cui vennero formate le regioni.
Lo dico prescindendo da ogni considerazione sulle istanze autonomiste della Capitanata che rimasero inascoltate in quegli anni.
Sono ben altre le ragioni che mi spingono a farlo, prima fra tutte la preoccupazione per il futuro della mia terra, della Capitanata.

E mi chiedo ancora: la Capitanata ha il dovere di stare in Puglia?
Ancora una volta no. Di fronte ad una Regione che nega e mai concede, che soffoca e mai stimola il progresso (Gino Lisa docet), è doveroso esattamente il contrario: il futuro della Capitanata o è fuori dalla Puglia o non esiste.

Mi auguro che, partendo dai Monti Dauni, questa voglia di andar via dalla Puglia per costruire con il Molise (o da soli) un futuro migliore per questa provincia, accomuni tutti e, soprattutto, divenga priorità per tutta la politica di Capitanata. Si abbia il coraggio di staccare la spina da una Regione che in questi decenni ha costituito più un limite che un vantaggio, più una sconfitta che un’occasione per il nostro territorio. Si permetta, invece, alla Capitanata di avere un futuro. Ne ha diritto.

Giuseppe Bruno
Coordinatore Generazione Futuro Alto Tavoliere

Condividi in Facebook
Inizio pagina

Scrivi un commento