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ORTA NOVA – La ASL apre la nuova sede territoriale e potenzia i servizi

Pubblicato : venerdì, 13 aprile 2012

Calvio: “Vinta una battaglia; ora rafforziamo le attività di prevenzione”

“La comunità ortese ha vinto la più che legittima battaglia per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari”. Così la sindaco Iaia Calvio annuncia l’inaugurazione della nuova sede dei servizi territoriali della ASL Foggia, che avverrà il prossimo 14 aprile. Nella struttura, realizzata su un terreno comunale ceduto gratuitamente alla Regione Puglia, saranno ospitati il C.I.M., il S.E.R.T., il 118 e la Guardia Medica.

“Ora tanto il C.I.M. che il S.E.R.T. potranno davvero garantire l’assistenza ai pazienti e il sostegno alle loro famiglie – afferma il consigliere comunale Potito Mauriello, delegato alla Sanità e presidente della Commissione Sanità dell’Unione dei 5 Reali Siti – così come i servizi di emergenza e urgenza potranno svolgersi in ambienti adeguati a svolgere questo delicato servizio”.

“La sinergia operativa del Comune e dell’Unione con la Regione Puglia e la ASL hanno scongiurato la chiusura del C.I.M., paventata nei mesi scorsi, e determinato un sensibile potenziamento e miglioramento della sanità territoriale – aggiunge la sindaco Iaia Calvio – A partire da sabato prossimo, questa stessa sinergia dovrà applicarsi al rafforzamento delle attività di prevenzione del disagio psichiatrico e di quello determinato dalle dipendenze per ridurre gli onerosi costi sociali, e non solo finanziari, derivanti da queste patologie”.
Ufficio Stampa CITTÀ DI ORTA NOVA

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FOGGIA – Il Sert di Foggia punta al miglioramento della disintossicazione e disassuefazione dalle varie forme di dipendenza in centri specializzati in queste cure.

Pubblicato : venerdì, 6 aprile 2012

Mercoledì 11 Aprile alle ore 9,00 presso l’Ordine dei Medici di Foggia si terrà un importante seminario dal titolo: “Accreditamento del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale per Centri e Moduli di osservazione diagnosi e detox”.
L’evento, organizzato dal SERT ( Servizio per le Tossicodipendenze) diretto dal dr. Giuseppe Mammana della ASL di Foggia in collaborazione con ACUDIPA ( Associazione per la Cura delle Dipendenze Patologiche) e con il patrocinio di CREA ( Comitato Regionale Enti Ausiliari), illustrerà il senso e gli scopi dell’accreditamento e dei relativi requisiti generali e specifici per le strutture, pubbliche e private, che si occupano, in modo specifico, di dipendenze patologiche proponendo l’integrazione delle stesse.
I lavori si apriranno alle 9,00 con i saluti del Direttore Generale della ASL , ing. Attilio Manfrini, del dr. Matteo Giordano, direttore Dipartimento Dipendenze Patologiche ASLFG e della dr.ssa Lucia Montemurro, Presidente CREA.
Relatore del seminario di formazione sarà Patrizio La Monaca , qualificato esperto consulente della Regione Emilia Romagna in sistemi di gestione della qualità nel settore sanitario. Seguiranno una importante relazione del dr. Mammana sui vari sistemi di disintossicazione e disassuefazione nelle attuali forme di dipendenza da sostanze e da comportamenti (come il gambling) e successivi lavori di gruppo .

Gli esiti del lavoro congressuale saranno offerti come suggerimenti tecnici ai competenti organismi della Regione Puglia

Area Comunicazione Sociale SerT Foggia
Dr.ssa Venturina Giusto

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FOGGIA – La sicurezza sul lavoro nella Provincia di Foggia. Linee di azione 201-2012

Pubblicato : mercoledì, 4 aprile 2012

COMUNICATO AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE:
“SICUREZZA SUL LAVORO NELLA PROVINCIA DI FOGGIA.
LE LINEE DI AZIONE 2011 – 2012.”

ANALISI DEL FENOMENO
Preliminarmente occorre precisare che la Regione Puglia per l’anno 2011 ha assegnato alla ASL FG, per il tramite principalmente degli SPESAL, l’obiettivo non solo di attuare quanto previsto dal Piano Regionale della Prevenzione (comprendente 11 Progetti tra cui quello indicato come Incidenti/Infortuni sui Luoghi di Lavoro), ma anche l’obiettivo di attuare il Piano Straordinario di Vigilanza negli ambienti di lavoro edili.
Più precisamente gli obiettivi strategici indicati nella pianificazione regionale sono i seguenti:
• Analizzare le criticità della realtà e determinare gli indicatori di bisogno;
• Potenziamento attività di controllo e vigilanza nel settore edile, in agricoltura e negli altri comparti con raggiungimento degli obiettivi indicati dal Piano regionale (10 % dei cantieri edili; 2 % delle aziende agricole; 700 unità produttive di altri comparti);
• Favorire i criteri di omogeneità degli interventi;
• Favorire le attività di informazione e assistenza verso lavoratori;
• Favorire il coordinamento dei soggetti istituzionali preposti alle azioni di contrasto degli infortuni sul lavoro anche attraverso il sostegno agli RLS;
Dall’analisi dei dati riepilogativi delle attività svolte dagli SPESAL nella Provincia di Foggia si evince che nel corso dell’anno 2011 sono stati ispezionati cantieri edili pari al 14 % delle notifiche preliminari pervenute ai sensi della vigente normativa: nel corso delle ispezioni è risultato non a norma il 30% circa dei cantieri e sono state irrogate sanzioni nei confronti innanzitutto (circa 80 %) dei datori di lavoro.
Negli altri comparti (agricolo, industria e servizi) è risultato non a norma il 20 % delle attività produttive ispezionate.
Le inchieste svolte in collaborazione con INAIL e le Procure della Repubblica di Foggia e Lucera hanno riguardato n. 304 infortuni sul lavoro (generalmente a prognosi grave) e n. 103 malattie professionali.
Le attività di formazione poste in essere direttamente dai Servizi SPESAL ovvero in collaborazione con altre Istituzioni hanno interessato n. 1.380 lavoratori di vari comparti.

INIZIATIVE ADOTTATE
• Attivazione del “Centro di Ricerca, Formazione e Controllo sulla sicurezza del lavoro” nei locali (in comodato d’uso gratuito) della vecchia infermeria dello stabilimento ex Enichem di Macchia – Monte S. Angelo in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia Dipartimento di Scienze Mediche e del Lavoro;
• Attivazione del Centro Stress e Disadattamento Lavorativo presso lo SPESAL area centro di Foggia;
• Corsi di Formazione rivolti agli operatori SPESAL in materia di rischio chimico (REACH) e per il Piano regionale di prevenzione in Agricoltura organizzati dalla Regione Puglia- Assessorato alle Politiche per la Salute;
• Sostegno alla rete dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza – RLS anche mediante un corso di aggiornamento della durata di 36 ore, articolate in nove giornate, rivolto a 55 lavoratori RLS;
• Coordinamento con gli altri Enti preposti a funzioni di controllo (es. Direzione Provinciale del Lavoro, Vigili del Fuoco, ecc.) all’interno del Comitato di Coordinamento ex art. 7, D Lgs 81/08 e dell’Organismo Provinciale ex DPCM 21.12.07, art. 2, c. 3;

INTERVENTI PROGRAMMATI
La Regione Puglia – Assessorato alle Politiche della Salute ha indicato agli SPESAL il numero delle aziende da ispezionare nel corso del 2012 ai fini del raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) pari al 5%. Inoltre, nello schema sottostante, sono indicate le azioni prioritarie per l’anno 2012 in materia di implementazione della vigilanza e dei controlli, di aggiornamento del personale e di diffusione delle buone pratiche nei luoghi di lavoro.
DETTAGLIO AZIONE
1. Comparto Agricoltura: potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro Numero aziende da controllare sulla base della programmazione regionale: 90
2. Realizzazione di percorsi di aggiornamento professionale per il personale dei servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro; Partecipazione a congressi/convegni di aggiornamento dedicati alle tematica di cui Piano Regionale della Prevenzione – 2012.
3. Ottimizzazione della governance per la tutela della salute in Edilizia. Realizzazione di un archivio informatizzato e georeferenziato dei cantieri edili attraverso l’attivazione di un sistema operativo per la trasmissione informatizzata, da parte dei committenti/responsabili dei lavori, delle notifiche preliminari ex art. 99, D. Lgs 81/08;
Fornitura materiale informatico.
4. Interventi di comunicazione e diffusione della cultura della prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro – comparto agricolo, rivolti al mondo delle scuole, alle imprese ed ai lavoratori, senza oneri a carico dei destinatari – organizzazione di corsi di formazione per datori di lavoro ed RLS del comparto agricolo ;
- giornate dedicate alla conoscenza delle tematiche specifiche del comparto agricolo negli Istituti Tecnici Agrari.
Il Coordinatore degli SPESAL
Dr. Antonio Fanelli

Comunicato Stampa AZIENDA  SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

Sicurezza del Lavoro | Corsi di Formazione | HACCP

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FOGGIA – Caso all’Asl ventilatori polmonari assegnati in ritardo

Pubblicato : lunedì, 2 aprile 2012

Il problema c’è ed è anche avvertito.

Va avanti dal giorno in cui all’Asl hanno deciso una stretta sulle assegnazioni in ragione di una inchiesta penale che ha coinvolto imprenditori e funzionari.

Ma adesso l’interrogativo he si pone è questo: è giusto che a pagarne le conseguenze siano i pazienti che ne hanno bisogno?

La questione – è presto detto – riguarda la disponibilità dei ventilatori polmonari, una carenza avvertita soprattutto in quelle divisioni, come il reparto pneumologico del D’Avanzo, dove più alta è la percentuale di pazienti che richiedono l’apparecchiatura vitale.

A prendere posizione è l’Ada onlus l’ associazione dauna per l’asma che chiede appunto la disponibilità in tempi stretti della cosiddetta Niv (la ventilazione meccanica non invasiva) con i ventilatori polmonari.
«Nella provincia di Foggia vi sono diverse centinaia di pazienti pneumopatici con associate insufficienze respiratorie ipercapniche croniche. La maggior parte di questi pazienti si ricovera più di 2-3 volte all’anno», spiega Giovanni Ciliberti presidente dell’Ada e primario della divisione pneumologica del D’Avanzo.
«Per i pazienti più gravi, circa il 40%, il miglioramento clinico si ottiene solo con la ventilazione meccanica non invasiva (Niv) che ha la funzione di eliminare l’anidride carbonica in eccesso favorendo il recupero funzionale dei muscoli in fatica respiratoria.

In parole povere la Niv permette ai muscoli respiratori di ricuperare parte della propria efficienza allo stesso modo di quello che avviene in un ciclista durante una prolungata spinta in salita».

In provincia di Foggia gravi disagi subiscono i pazienti affetti da insuffienza respiratoria cronica ipercapnica che necessitano di Niv a causa del ritardo con cui l’Asl consegna i ventilatori prescritti dai reparti pneumologici.

Nel giro di pochi giorni dalla dimissione vengono meno, in molti pazienti i benefici ottenuti con la Niv praticata durante il ricovero.

Il risultato è drammatico per il frequente aggravamento delle condizioni cliniche con ripresa dei sintomi che spesso è la causa di un ulteriore ricovero anche a distanza di pochi giorni dalla precedente dimissione (ulteriore aumento della spesa per ricoveri) l’assunzione di farmaci aggiuntivi (ulteriore aumento della spesa farmaceutica) .

Eppure le linee guida relative alla prescrizione di ventilatori meccanici che l’associazione italiana pneumologi ospedalieri (AIPO) della Puglia ha inviato alla Regione prevedono la consegna del ventilatore domiciliare già durante il ricovero nei giorni che precedono la dimissione al fine di adattare il paziente alla macchina.

«Il ritardo è dovuto al fatto che da noi non è ancora operante alcun atto deliberativo che permetterebbe l’utilizzo di queste apparecchiature come già avviene in altre province (Brindisi, Bari etc.) dove i ventilatori prescritti vengono consegnati entro 5 giorni dalla prescrizione e non dopo oltre un mese, come avviene nell’Asl di Foggia.

Oltre ai cittadini ed ai pazienti chi altro paga per questo spreco di risorse economiche che avviene in un periodo particolare della sanità pugliese causato dalla chiusura di reparti e di interi ospedali?

L’Ada onlus di Foggia invita la direzione generale dell’Asl ad accelerare i termini per l’approvazione della delibera che consentirebbe ai pazienti di ottenere il ventilatore entro pochi giorni dalla prescrizione», conclude Ciliberti. Ed è un problema che si è andato via via incancrenendo negli ultimi tempi non attese non più tollerabili- par di capire – a completo svantaggio di pazienti che ne hanno bisogno.

e.t. da La Gazzetta del Mezzogiorno

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La Asl Foggia e la Regione pronte a sperimentare la Pet-Therapy sul territorio

Pubblicato : sabato, 31 marzo 2012

Pet-TherapyFoggia - La Asl Foggia e la Regione pronte a sperimentare la Pet-Therapy sul territorio. Il Convegno “Benessere e Pet-Therapy: quando è l’uomo ad aver bisogno degli animali” si concretizza in un nuovo percorso finalizzato ad avviare terapie con l’ausilio degli animali .

La Pet-Therapy sarà a breve sperimentata a Vieste attraverso un progetto pilota pronto ad espandersi sul tutto il territorio dell’Asl Foggia.
È quanto emerso dal convegno “Benessere e Pet-Therapy: quando è l’uomo ad aver bisogno degli animali” svoltosi a Vieste e promosso dall’azienda sanitaria locale in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo Facoltà di Medicina Veterinaria, la Regione Puglia, la Provincia di Foggia, il Comune di Vieste, l’associazione Unica, l’Enpa e Legambiente. “In questi anni – spiega il direttore del Servizio Veterinario Provinciale dell’Asl Fg, Luigi Urbano – molte esperienze di Pet-Therapy sperimentate in tutta Italia ci hanno mostrato quali sono i benefici del rapporto uomo-animale per il miglioramento della qualità della vita.
Oggi è necessario sostituire la fase pionieristica praticata in maniera spontanea a esperienze articolate con caratteri scientifici e praticate nelle strutture sanitarie locali, del resto la Regione Puglia si è già dotata nel 2008 grazie al presidente della commissione sanità, Dino Marino, di una legge in materia, è ora, quindi, di compiere un passo successivo e di applicare quanto legiferato in materia alla quotidianità affiancando la Pet-Therapy ai trattamenti convenzionali”.
Il convegno, che ha permesso di sviscerare l’argomento attraverso numerosi interventi che hanno spaziato dalla formazione del personale svolto dalla Facoltà di Medicina Veterinaria Università degli Studi di Teramo ai benefici riscontrati dalla Regione Emilia Romagna, ha consentito di evidenziare i vari aspetti delle terapie svolte con l’ausilio degli animali ed è servito ad accendere i riflettori sulla materia.
“Occorre dare un seguito a questa iniziativa – ha spiegato il presidente della commissione sanità della Regione Puglia, Dino Marino -, costruendo un progetto pilota nella ASL Foggia, utilizzando finanziamenti nazionali, aziendali e regionali. Sono certo che con il direttore dell’Asl Foggia, Attilio Manfrini, che è un manager che conosce il nostro territorio ed ha la capacità di misurarsi con questo importante ruolo, potremo avvieremo una serie di sperimentazioni che potranno essere prese in considerazione anche a livello nazionale.
Creando sinergie con le strutture riabilitative grazie alla Pet-Therapy saremo anche in grado di creare nuova occupazione. Sarà mio impegno portare sui tavoli istituzionali questo progetto”.
Una iniziativa apprezzata anche dal direttore dell’Asl di Foggia, Attilio Manfrini, che si è detto favorevole a sperimentare non solo nel Comune di Vieste ma sul tutto il territorio provinciale la Pet-Therapy.
“Il nostro impegno maggiore per l’immediato futuro – conclude il direttore Manfrini – è quello di combattere la resistenza alle innovazioni. L’avvio di progetti di Pet-Therapy nelle strutture sanitarie e di riabilitazione locali è sicuramente un obiettivo che possiamo non solo raggiungere ma addirittura estendere sul territorio. Il servizio di prevenzione dell’Asl Foggia che abbiamo è uno dei migliori in Italia e possiamo fare sempre di più per creare occasioni di benessere al cittadino”.
Al termine della manifestazione sono stati rilasciati nel proprio ambiente naturale tartarughe marine e uccelli selvatici dell’osservatorio faunistico provinciale.

Per info:
dott. Luigi Urbano
Direttore Servizio Veterinario Prov.le Area C Asl Foggia
Tel.0881.884192

da News Gargano

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FOGGIA – La Asl Foggia e la Regione pronte a sperimentare la Pet-Therapy sul territorio

Pubblicato : venerdì, 30 marzo 2012

La Asl Foggia e la Regione pronte a sperimentare la Pet-Therapy sul territorio
Il Convegno “Benessere e Pet-Therapy: quando è l’uomo ad aver bisogno degli animali” si concretizza in un nuovo percorso finalizzato ad avviare terapie con l’ausilio degli animali

La Pet-Therapy sarà a breve sperimentata a Vieste attraverso un progetto pilota pronto ad espandersi sul tutto il territorio dell’Asl Foggia.

È quanto emerso dal convegno “Benessere e Pet-Therapy: quando è l’uomo ad aver bisogno degli animali” svoltosi a Vieste e promosso dall’azienda sanitaria locale in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo Facoltà di Medicina Veterinaria, la Regione Puglia, la Provincia di Foggia, il Comune di Vieste, l’associazione Unica, l’Enpa e Legambiente.
“In questi anni – spiega il direttore del Servizio Veterinario Provinciale dell’Asl Fg, Luigi Urbano – molte esperienze di Pet-Therapy sperimentate in tutta Italia ci hanno mostrato quali sono i benefici del rapporto uomo-animale per il miglioramento della qualità della vita. Oggi è necessario sostituire la fase pionieristica praticata in maniera spontanea a esperienze articolate con caratteri scientifici e praticate nelle strutture sanitarie locali, del resto la Regione Puglia si è già dotata nel 2008 grazie al presidente della commissione sanità, Dino Marino, di una legge in materia, è ora, quindi, di compiere un passo successivo e di applicare quanto legiferato in materia alla quotidianità affiancando la Pet-Therapy ai trattamenti convenzionali”.
Il convegno, che ha permesso di sviscerare l’argomento attraverso numerosi interventi che hanno spaziato dalla formazione del personale svolto dalla Facoltà di Medicina Veterinaria Università degli Studi di Teramo ai benefici riscontrati dalla Regione Emilia Romagna, ha consentito di evidenziare i vari aspetti delle terapie svolte con l’ausilio degli animali ed è servito ad accendere i riflettori sulla materia.
“Occorre dare un seguito a questa iniziativa – ha spiegato il presidente della commissione sanità della Regione Puglia, Dino Marino -, costruendo un progetto pilota nella ASL Foggia, utilizzando finanziamenti nazionali, aziendali e regionali. Sono certo che con il direttore dell’Asl Foggia, Attilio Manfrini, che è un manager che conosce il nostro territorio ed ha la capacità di misurarsi con questo importante ruolo, potremo avvieremo una serie di sperimentazioni che potranno essere prese in considerazione anche a livello nazionale.

Creando sinergie con le strutture riabilitative grazie alla Pet-Therapy saremo anche in grado di creare nuova occupazione. Sarà mio impegno portare sui tavoli istituzionali questo progetto”.
Una iniziativa apprezzata anche dal direttore dell’Asl di Foggia, Attilio Manfrini, che si è detto favorevole a sperimentare non solo nel Comune di Vieste ma sul tutto il territorio provinciale la Pet-Therapy.
“Il nostro impegno maggiore per l’immediato futuro – conclude il direttore Manfrini – è quello di combattere la resistenza alle innovazioni.

L’avvio di progetti di Pet-Therapy nelle strutture sanitarie e di riabilitazione locali è sicuramente un obiettivo che possiamo non solo raggiungere ma addirittura estendere sul territorio.

Il servizio di prevenzione dell’Asl Foggia che abbiamo è uno dei migliori in Italia e possiamo fare sempre di più per creare occasioni di benessere al cittadino”.
Al termine della manifestazione sono stati rilasciati nel proprio ambiente naturale tartarughe marine e uccelli selvatici dell’osservatorio faunistico provinciale.
Area Comunicazione

Per info: dott. Luigi Urbano direttore servizio veterinario provinciale Area C Asl Foggia 0881.884192
Comunicato Stampa ASL Foggia

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VIESTE- Liberate al largo di Vieste 4 tartarughe marine ospitate dal Centro di Recupero di Manfredonia gestito da Legambiente

Pubblicato : giovedì, 29 marzo 2012

Sono state rilasciate questa mattina, al largo di Vieste, 4 esemplari di tartarughe marine appartenenti alla specie Caretta caretta curate dal Centro di Recupero di Legambiente, a Manfredonia.
Alla liberazione, avvenuta grazie al supporto dei mezzi della Guardia di Finanza, Carabinieri e Capitaneria di Porto, hanno assistito i veterinari della ASL di Foggia, i rappresentanti del Centro Cultura del Mare di Manfredonia e gli operatori del CRTM di Legambiente.
‘Negli ultimi 5 mesi, ben 137 esemplari sono stati ospitati dal centro – dichiarano congiuntamente Antonio Nicoletti, responsabile nazionale del settore aree protette e biodiversità di Legambiente e Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – un dato che dimostra come la struttura si proponga sempre più come una delle principali in Italia a servizio delle più importanti azioni di tutela delle tartarughe, e come punto di eccellenza attraverso cui Legambiente promuove azioni di sistema per mitigare gli impatti negativi sulla specie.
Punto di forza dell’esperienza – continuano i due rappresentanti dell’associazione ambientalista – è quello di continuare nel coinvolgimento attivo e nella sensibilizzazione degli operatori economici del litorale, della popolazione locale e dei turisti, favorendo soprattutto una forte interazione e partecipazione delle marinerie e dei pescatori nel recupero degli esemplari.
Il nostro ringraziamento va alla Capitaneria di Porto di Vieste, al Centro di Cultura del Mare ed alla Lega Navale di Manfredonia, nonchè al settore nautico della Guardia di Finanza, ai Carabinieri ed alle Capitanerie di porto che in più di un’occasione hanno offerto un prezioso supporto alle attività del Centro di Recupero’.
da Teleradioerre

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VIESTE – Anche la Guardia Costiera di Vieste al convegno “Benessere e Pet-therapy”

Pubblicato : giovedì, 29 marzo 2012

Questa mattina la Guardia Costiera di Vieste ha partecipato al convegno “Benessere e Pet-therapy”, organizzato dal Servizio Veterinario della ASL di Foggia con l’Università degli Studi di Teramo ed al termine dei lavori, ai numerosissimi scolari delle scuole di Vieste intervenuti all’evento, sono state mostrate da vicino, oltre a rapaci curati e fatti tornare in libertà dai veterinari, quattro esemplari di tartarughe “Caretta-Caretta”, spiaggiate sulle nostre coste, sottoposte alle cure del caso ed ora pronte a riprendere il largo in mare.
I bambini si sono mostrati entusiasti alla vista di questi grandi rettili, alcuni lunghi più di 50 cm e con un peso intorno ai 50 kg e si sono trattenuti molto per fotografarli ed osservarli, come mai era loro successo prima.
Le tartarughe, poi, all’interno di grandi vasche, sono state trasportate a bordo delle motovedette della Guardia Costiera, dei Carabinieri di Manfredonia e di un gommone della Guardia di Finanza, seguite dagli attenti veterinari e dal personale militare imbarcato.

Raggiunto il largo, lontano da possibili pericoli derivanti dalle reti da posta, sono state rimesse in acqua e, come se non vedessero l’ora di tornare in mare, si sono allontanate, nuotando con vigore e riappropriandosi senza problemi del loro naturale habitat. Questa operazione conclude così il naturale impegno di coloro che operano in mare e che hanno il compito di salvaguardare l’ambiente marino, intervenendo in caso di pericolo, ma anche adoperandosi per preservarlo e ripopolarlo.
L’evento sociale, però, non distoglie la Capitaneria di Porto dalle operazioni di Polizia Marittima, infatti nelle prime ore del mattino sono stati effettuati sequestri di reti da posta illegali dall’unità navale dipendente, per un totale di circa 2000 metri, nelle acque ricadenti nel Circondario di Vieste.
da Teleradioerre

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San Giovanni Rotondo – “L’Ufficio assistenza protesica della ASL rimarrà a San Giovanni Rotondo”

Pubblicato : giovedì, 29 marzo 2012

Il sindaco di San Giovanni Rotondo L.Pompilio con il ministro Fitto (ST, archivio)

A seguito di sentori legati a presunte politiche mirate ad impoverire i servizi che l’ASL offre sul nostro territorio e, nello specifico, il paventato spostamento dell’ufficio di assistenza protesica dal Comune di San Giovanni Rotondo a quello di San Nicandro Garganico, il Sindaco Luigi Pompilio ha indirizzato un fax di protesta con richiesta di un incontro urgente al Commissario Straordinario ASL della Provincia di Foggia, Ing. Attilio Manfrini, volta ad evitare tale trasferimento.

Quest’ultimo, dopo intercorsi contatti telefonici, con nota acquisita agli atti di questo Comune in data 22.03.2012 recante Prot. N. 7653, ha comunicato che non è stata apportata alcuna modifica al funzionamento dello sportello di front office dell’ufficio di assistenza protesica presente sul territorio di San Giovanni Rotondo e che i cittadini potranno continuare a rivolgersi, come in precedenza, agli uffici siti in Piazza Europa.
Anche questa volta, grazie all’intervento deciso del nostro Sindaco, si è riusciti a sventare la perdita di tale importante servizio.

da Stato Quotidiano

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LUCERA – Comunicato stampa successivo all’incontro con Manfrini

Pubblicato : martedì, 27 marzo 2012

Nella mattinata di ieri 26 marzo si è tenuto l’incontro presso la sede della ASL di Foggia col neo Direttore Generale Ing. Manfrini , un incontro cercato già quando era D.G. Castrignanò e che solo ora grazie alla disponibilità immediata fornita dal nuovo D.G. ha avuto luogo.
Il D.G. sta programmando un’intera ristrutturazione della ASL suddivisa in 4 macro aree ognuna delle quale ha un presidio ospedaliero di riferimento. Per tanto per quanto riguarda la direzione generale Lucera è considerato uno dei quattro punti di riferimento ospedaliero, e per quanto riguarda il suo pensiero il Lastaria ha pari dignità e considerazioni come tutti gli altri presidi.
Il Lastaria sarà quindi dotato delle risorse umane e tecnologiche necessarie a continuare il suo funzionamento.
A breve si risolverà il problema del day surgery dell’oculistica trovando una soluzione corrispondente al fabbisogno minimo di funzionalità della stessa unità operativa. Inoltre gli assetti organizzativi interni saranno adeguati a quelle che sono le disposizioni e le normative sanitarie.
Il Direttore Generale ha intenzione di avere una serie di incontri con i vari direttori delle singole unità ospedaliere al fine di adeguare al meglio il funzionamento dei presidi come l’implementazione di day surgery come da disposizioni ministeriali.
L’unico aspetto che al momento intacca direttamente l’ospedale di Lucera, è la disposizione ministeriale in merito alla chiusura dei punti nascita al di sotto dei 500 parti/anno.
Possiamo pertanto affermare che il Lastaria continua ad operare nella piena autonomia ed efficienza che l’hanno sempre caratterizzato, l’utenza può rivolgersi alla struttura e troverà l’assistenza corrispondente alle discipline richieste.
L’azione del Comitato continua la sua attività di pungolo, mantiene alta l’attenzione sulla problematica e si impegna a cogliere per tempo eventuali intenzioni negative sull’ospedale e ad essere vigili sull’effettivo potenziamento di risorse.
Il D.G. ha riconosciuto che la struttura funziona adeguatamente e presenta alcuni indici di prestazione migliori rispetto ad altri ospedali.
Il Comitato richiede che venga redatta una Carta di Servizi, di cui al momento la struttura è sprovvista, al fine di garantire un migliore accesso ai servizi offerti dalla struttura per i cittadini.
Il Comitato auspica che si riattivi al più presto la commissione consiliare sul Lastaria, e fa appello a tutte le forze politiche affinché si impegnino a mantenere alta l’attenzione nei confronti di tale situazione.
Il Comitato per la Difesa dell’Ospedale Lastaria
Michele De Santis, Marianna de Leo, Luca Paglione

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FOGGIA – R.S.U. 2012 nel comparto sanità

Pubblicato : martedì, 27 marzo 2012

A conclusione della R.S.U. 2012 nel comparto sanità questa O.S. è risultata la lista più votata all’Azienda Ospedaliero-Universitaria “OO.RR” di Foggia raddoppiando i rappresentanti sindacali da tre a sei mentre nella ASL Foggia i rappresentanti sono stati incrementati da tre a quattro.
A seguito di questo gran risultato ottenuto questa O.S. ha organizzato per il giorno 29 Marzo alle ore 16, presso la Sala Consiliare della Provincia di Foggia sita in via P. Telesforo n.25, un incontro dibattito sul tema:
“ANALISI DEL VOTO
PROGRAMMA TRIENNALE”
All’incontro sarà presente la Segreteria Nazionale ed i rappresentanti delle Istituzioni.

Il Segretario Provinciale
Achille CAPOZZI
Comunicato Stampa Federazione Sindacati Indipendenti SEGRETERIA TERRITORIALE FOGGIA

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VIESTE – “Benessere e Pet-Therapy: quando è l’uomo ad aver bisogno degli animali”

Pubblicato : venerdì, 23 marzo 2012

Se ne discute alla presenza di illustri ospiti a Vieste il 29 Marzo 2012

“Benessere e Pet-Therapy: quando è l’uomo ad aver bisogno degli animali” è il tema del convegno in programma a Vieste il 29 marzo alle 9 presso l’hotel i Melograni in via Lungomare Europa, 48.

L’appuntamento promosso dall’Asl di Foggia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo Facoltà di Medicina Veterinaria, la Regione Puglia, la Provincia di Foggia, il Comune di Vieste, l’associazione Unica, l’Enpa e Legambiente intende aprire un tavolo di discussione sui benefici provenienti dalla Pet-Therapy.

Ad aprire il convegno saranno i saluti di Dino Marino, Presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia, l’onorevole Antonio Pepe, Presidente della Provincia di Foggia, il dottor Attilio Manfrini, direttore generale dell’Asl Foggia, il dottor Franco Carella, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Foggia e il sindaco del Comune di Vieste, dott.ssa Ersilia Nobile.
La tematica sarà poi approfondita dagli interventi del dottor Luigi Urbano, direttore del servizio veterinario provinciale Area C Asl Foggia, del professor Fulvio Marsilio, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo e dal professor Augusto Carluccio, Preside del Corso di Laurea Tutela e Benessere Animale. Si entrerà nel vivo del dibattito con la dottoressa Sonia Amendola, presidente dell’associazione “Unica”, con il dottor Antonio Lauriola, responsabile del servizio Informo Servizio Veterinario del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Usl di Modena, con la dottoressa Annalisa Lombardini, responsabile del progetto Pet-Therapy Regione Emilia Romagna e con la dottoressa Giovanna Dicarlo, psicologa.
Parteciperanno all’iniziativa anche il responsabile nazionale relazioni istituzionali Enpa, il senatore Maurizio Pieroni, il responsabile nazionale aree protette Legambiente, dottor Antonio Nicoletti e il vicepresidente del centro “Cultura del Mare”, il professor Giovanni Simone.
Al termine della manifestazione, a cui parteciperanno anche le scolaresche del Comune di Vieste, saranno liberati nel proprio ambiente naturale tartarughe marine e uccelli selvatici dell’osservatorio faunistico provinciale. “Alla luce dei risultati positivi – spiega il direttore del servizio veterinario provinciale Area C Asl Foggia, Luigi Urbano – che la Pet-Therapy sta riscontrando in tutta Italia affiancata alle terapie mediche per alcune patologie o per i disagi emotivi di bambini e anziani, riteniamo indispensabile lavorare anche in Puglia per il raggiungimento di questi obiettivi. Si tratta di un primo evento importante per accendere i riflettori sui benefici che gli animali possono portare all’uomo anche per migliorare il proprio stato di salute”.
Area Comunicazione

Per info: dott. Luigi Urbano direttore servizio veterinario provinciale Area C Asl Foggia 0881.884192

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FOGGIA – Sicurezza sul lavoro, Amica rischia grosso – Gli ispettori danno 30 giorni all’azienda

Pubblicato : venerdì, 23 marzo 2012

I verbali dei tecnici della servizio Spesal della Asl -Le visite cominciate dopo la morte di Antonio Di Gennaro

I mezzi della Amica

Un mese per mettersi in regola e per garantire condizioni di sicurezza ai lavoratori della fallita società Amica; altrimenti, prima ancora dei creditori, sarà la Asl di Foggia ad apporre i sigilli all’azienda.

È il contenuto dei verbali di ispezione dello Spesal (il servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) della Asl Foggia a tenere banco in queste ore, con un vertice in prefettura e un impegno formale dell’amministrazione comunale e della curatela fallimentare a mettersi in regola quanto prima.

Gli ispettori della Asl hanno rilevato violazioni in materia di sicurezza negli impianti, negli uffici, presso le officine.

Molte delle carenze erano note, alcune le avevano denunciate i sindacati nei mesi scorsi.

Altre rischiavano di bloccare i servizi con evidenti e gravi ripercussioni sulla raccolta.

Pericolo che per il momento è stato scongiurato con gli impegni assunti dal Comune con la Asl.

Le ispezioni sono scattate dopo la denuncia dei sindacati all’indomani della morte di Antonio Di Gennaro, dipendente della società deceduto mentre lavorava nella discarica di Passo Breccioso.

Incidente sul quale non si conoscono ancora le risultanze alle quali è approdata l’inchiesta della Procura della Repubblica che è ancora in corso. Ma in questo momento sono gli ispettori dello Spesal a fare più paura ai vertici dell’azienda e, in maniera indotta, all’amministrazione comunale.

Secondo alcune indiscrezioni negli impianti manca la segnaletica e le aree di sicurezza per la movimentazione dei mezzi; vi sono problemi, inoltre, anche per la pavimentazione dell’autoparco; sono stati poi trovati estintori non revisionati negli uffici, prodotti privi di contrassegni.

Carenze igieniche e nel corredo dei lavoratori, l’assenza di un corrimano in una scalinata.

Gli spogliatoi e le docce di corso del Mezzogiorno non era suddivisi tra uomini e donne. Ma per questo la curatela aveva già provveduto, in quanto le lavoratrici utilizzano bagni e spogliatoi della palazzina in via Fratelli Biondi.

Ieri mattina sono partiti alcuni interventi per mettersi in regola. Come raccontavano alcuni autisti, è stata delimitata l’area nel piazzale di manovra. «Questa è la prescrizione dello Spesal per la quale ci vorranno alcune settimane – spiega la curatrice Mirna Rabasco – abbiamo comunque, grazie alle transenne e alla segnaletica che prontamente ci ha messo a disposizione il sindaco, un percorso sicuro per i mezzi in uscita e in entrata. Entro lunedì copriremo le buche e poi si provvederà a rifare l’intera pavimentazione con una gara».

Nel verbale di chiusura dell’ispezione c’erano anche violazioni riguardanti i mezzi rilevate dagli ispettori mesi fa prima del fallimento. Violazioni che sono state già sanate.

È stato anche indispensabile pagare la sanzione amministrativa di 1200 euro.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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BARI – Sanità pugliese trema ancora a Bari e Foggia altri indagati

Pubblicato : giovedì, 22 marzo 2012

Dalla vecchia indagine sugli accreditamenti (nel capoluogo), alla più recente inchiesta foggiana sugli appalti nella Asl. La sanità torna in primo piano con un’altra probabile ondata di inchieste che partono dai palazzi di giustizia e arrivano in quelli della politica.

E c’è di mezzo ancora una volta l’ex assessore Alberto Tedesco, ma anche l’ex vicepresidente della giunta Alessandro Frisullo, già arrestato per i suoi rapporti con Tarantini e oggi a processo.

Quello sugli accreditamenti è un vecchio fascicolo della Finanza, finito oggi sulla scrivania del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno. Una quarantina gli indagati tra politici, dipendenti regionali e imprenditori. Al centro, una serie di atti che – secondo l’accusa – avrebbero finito per favorire alcune cliniche private. La novità, rispetto alle vecchie indagini, sono i collegamenti scoperti dai finanzieri tra una delle strutture finite nel mirino e uno spettacolare fallimento avvenuto a Bari negli anni scorsi: i soldi del «crac», insomma, sarebbero stati reinvestiti nella sanità.

Secondo le indagini, dunque, i proprietari di una o più strutture private – grazie all’intervento politico – avrebbero ottenuto accreditamenti con la Regione cui non avrebbero avuto diritto.

Un esempio è la Kentron, una clinica di Putignano già al centro di numerosi accertamenti, il cui accreditamento è stato approvato due volte dopo che un blitz dei Nas aveva indotto gli uffici ad annullare la prima.

In questi mesi la Finanza ha riesaminato le migliaia di intercettazioni telefoniche e le decine di informative prodotte negli ultimi due anni. E nel caso della Kentron è saltata fuori un’intercettazione del 27 novembre 2007, quando la giunta regionale approvò – assessore era ancora Alberto Tedesco, quel giorno assente – il primo accreditamento della struttura: l’allora vicepresidente Sandro Frisullo chiamò uno dei proprietari della struttura e passò il telefono a Nichi Vendola. «Auguri e complimenti», è il senso della frase pronunciata dal governatore a proposito del via libera. L’indagine non riguarda in alcun modo il presidente, ma potrebbe avere incrociato alcuni altri esponenti della prima giunta-Vendola: gli ultimi atti depositati in procura contengono infatti numerosi riferimenti politici.

Ben più complicata la situazione a Foggia, dove l’inchiesta dei Carabinieri ha incrociato un’iniziativa simile portata avanti dalla Finanza. Proprio gli echi di questa inchiesta, secondo indiscrezioni politiche, avrebbero portato alle dimissioni dell’ex direttore generale della Asl, Ruggero Castrignanò, e forse anche a quelle dell’ex assessore regionale Tommaso Fiore.

Il fascicolo è cominciato con una «normale» inchiesta (coordinata dal procuratore capo di Foggia, Vincenzo Russo, con il pm Antonio Laronga) che esattamente un anno fa è culminata in una serie di arresti con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e falso: nel mirino piccole forniture per ospedali del Foggiano.

Ma poi dalle perquisizioni nell’abitazione di uno degli arrestati sarebbero saltate fuori alcune foto che testimoniano il coinvolgimento di un esponente politico. E l’indagine si è allargata a fatture per operazioni inesistenti emesse da alcune cooperative del servizio 118 e pagate dalla Asl: parte dei fondi – questa è l’ipotesi – potrebbe essere finita nelle tasche dei politici.

Negli scorsi mesi risultano approfondimenti compiuti a carico di almeno 4 consiglieri regionali, di cui uno dell’opposizione. Ieri il presidente della commissione Sanità, Dino Marino, ha definito «destituita di ogni fondamento» la notizia di un’indagine a suo carico.

g.l. – m.s. da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI – Sanità, due nuove inchieste a Bari e a Foggia

Pubblicato : mercoledì, 21 marzo 2012

La Sanita' pugliese di Nichi Vendola

Indagati Tedesco e Marino, terremoto sul Pd.

Accreditamenti e forniture, decine e decine di indagati.

Il senatore, ex assessore, coinvolto con altre 44 persone: l’ipotesi di reato è che la giunta regionale abbia concesso convenzioni a strutture sanitarie che non ne avevano i requisiti.

E per le forniture nei guai il presidente della commissione sanità alla Regione

Forse è il caso per un momento di non parlare di ostriche e cozze pelose.

Perché sul Partito democratico pugliese, e sull’intero governo regionale di centrosinistra, sta per abbattersi qualcosa che è più di una semplice bufera.

Il tema è la sanità. Quindi è una storia di soldi.
Le inchieste sono due e riguardano i massimi esponenti del partito. La prima nasce dalla procura di Bari.

La seconda da quella di Foggia.

La prima ha come protagonista principale il senatore Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità.

La seconda il consigliere regionale, e presidente della commissione sanità, Dino Marino.

Sono entrambi indagati, e con loro altre decine e decine di persone, per lo più dirigenti dell’assessorato e della Asl di Foggia.

Tedesco è indagato con altre 44 persone nella maxi inchiesta sugli accreditamenti delle cliniche. L’ipotesi di reato è che la giunta regionale abbia concesso convenzioni a strutture sanitarie che non ne avevano i requisiti. E che lo abbiano fatto sulla base di premesse false.
La giunta sarebbe però stata indotta in falso dalle strutture regionali e da alcuni assessori compiacenti, tra cui appunto l’assessore Tedesco, che invece avrebbero avuto interessi all’accreditamento della clinica.

L’inchiesta parte dalla clinica Kentron di Putignano, oggetto di una lunga inchiesta del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza coordinata dall’allora pm (oggi assessore) Lorenzo Nicastro.

L’indagine, che partendo dall’imprenditore Ritella sfiorava i vertici del Partito democratico, aveva portato al sequestro e poi al dissequestro della clinica (che poi aveva ottenuto un nuovo accreditamento, avendo messo le carte a posto). Quell’inchiesta non era però mai stata chiusa ed è finita, dopo l’andata di Nicastro, sulla scrivania dei pm Francesco Bretone e Marcello Quercia.

Il fascicolo è stato ripreso, incrociato con stralci dell’indagine effettuata dai carabinieri che si erano occupati del senatore Tedesco, aggiornato in alcuni punti. E l’indagine è rinata tanto da raccontare in maniera assai efficace – dicono gli investigatori – il reale intreccio tra politica e macchina amministrativa.

Un intreccio che ha permesso a imprenditori privati di arricchirsi alle spalle delle casse regionali e spesso della salute dei cittadini.
La Finanza ha depositato nelle scorse settimane l’informativa finale che ora è al vaglio del procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno, che coordina tutti i fascicoli sulla pubblica amministrazione: sta a lui, insieme con i sostituti, decidere il da farsi.

Assai delicata è anche l’indagine che ha condotto la procura di Foggia con i carabinieri del Nas di Bari. L’indagine è coordinata direttamente dal procuratore Vincenzo Russo ed è una prosecuzione di quella che a dicembre portò agli arresti di sei persone tra medici, imprenditori e dirigenti della Asl. Scavando in quell’inchiesta – e sui computer di alcuni indagati – i carabinieri avrebbero ricostruito una rete di interessi che porta diritto al presidente della commissione sanità della Regione, Dino Marino, che per questo è stato iscritto nel registro degli indagati.

Il reato dal quale è partita l’indagine è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falso e truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. Al centro dell’indagine ci sono una serie di forniture ospedaliere andate a imprenditori “amici”: il meccanismo era sempre il solito, con la politica che faceva pressione sui dirigenti della Asl e i funzionari che forzavano le pratiche per favorirli.

Alla politica si arriva dopo che un anno fa furono arrestati due imprenditori, Raffaele Granatiero e Nazario Di Stefano, il tecnico Giovanni Bruno e Vincenzo Nuzziello, noto imprenditore foggiano e fratello del consigliere regionale Anna Nuzziello.
Oggetto dell’indagine era una gara d’appalto deliberata nel 2008 per l’acquisto di attrezzature sanitarie che servivano a marchiare i ferri delle sale operatorie degli ospedali di Manfredonia, Cerignola, San Severo e Lucera, per renderli sempre riconoscibili in caso di furto.

L’operazione era costata 208mila euro e secondo la procura era assolutamente inutile.

«La gara d’appalto era stata fatta – spiegarono gli inquirenti – senza che, tra l’altro, i direttori sanitari dei quattro ospedali della Asl avessero mai inoltrato alcuna segnalazione circa la necessità e l’urgenza di acquistare la strumentazione, ritenuta non essenziale».

In quell’occasione furono perquisite le abitazioni degli arrestati oltre che gli uffici e la direzione generale della Asl.

E proprio quelle perquisizioni avrebbero permesso all’indagine di fare il salto di qualità e di raggiungere il livello politico. Non solo.

A casa di Vincenzo Nuzziello furono trovati gli atti del bando di gara, con le offerte delle altre società partecipanti alla gara stessa. Ben cinque ditte (la Css di Foggia, la Medical Shuttle, la Genko Italia, la For Medical e la Effe Multiutility di Urbino) che erano tutte indirettamente controllate da Nuzziello.

L’imprenditore, grazie a informazioni che riusciva a ottenere in anteprima sui bandi, creava una serie di società e partecipava da solo al bando in modo tale da essere certo di aggiudicarselo. Un meccanismo che ha ripetuto in diverse occasioni e che ora potrebbe metterlo ancora una volta nei guai.
(21 marzo 2012)

 

 ”Gravi indizi contro Tedesco capo di una cupola sulla Sanità”
Le motivazioni della sentenza dei supremi giudici, che confermano anche la pericolosità sociale dell’ex assessore, per il rischio di recidiva, e la necessità di misure cautelari

Sono “gravi” gli indizi di colpevolezza con riferimento all’accusa di essere a capo di una organizzazione a delinquere, che lottizzava la sanità pubblica in Puglia, a carico dell’ex senatore del Pd, ora passato al gruppo misto, Alberto Tedesco. Lo sottolinea la Cassazione, nelle motivazioni della sentenza 9117 depositata oggi e relativa all’udienza dello scorso 16 dicembre.

I supremi giudici confermano anche la pericolosità sociale di Tedesco, per il rischio di recidiva, e la necessità di misure cautelari. Ad avviso della Cassazione, “la cessata carica di assessore regionale alla Sanità (ricoperta durante la prima giunta Vendola, ndr) non ha fatto venir meno il pericolo di recidiva, dal momento che Tedesco “continua a mantenere relazioni e rapporti con burocrati e funzionari rimasti all’interno dell’amministrazione sanitaria grazie anche al suo rilevante ruolo politico di senatore della Repubblica”.

Aggiunge inoltre la Suprema Corte, confermando la richiesta di arresti domiciliari formulata dal Tribunale del riesame di Bari lo scorso 18 aprile – su ricorso del pm, mentre il gip aveva chiesto la misura per il meno grave reato di corruzione – che il rischio di reiterazioni dei reati è rappresentato soprattutto “dai dimostrati collegamenti e interessi che l’indagato ha con la ‘Aesse Hospital’, società operante nel settore della sanità e facente capo alla famiglia Tedesco”.

Per quanto riguarda l’accusa di essere a capo, con “frenetica ingerenza”, di una “rete in progress” che coinvolgeva manager, imprenditori e dirigenti, la Cassazione ritiene che il riesame abbia “coerentemente motivato” sui “gravi indizi”, dimostrando, allo stato degli atti, “l’esistenza di un contesto associativo, capeggiato da Tedesco, finalizzato all’acquisizione della gestione e del controllo di concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici per la realizzazione di profitti e vantaggi ingiusti, anche a favore di imprenditori utilizzati per sostenere la propria campagna elettorale”. Per due volte, lo scorso 20 luglio e il 15 febbraio, il Senato ha respinto la richiesta di arresto per Tedesco.

GIULIANO FOSCHINI da Bari.Repubblica.it

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BARI – Giunta regionale pugliese, i provvedimenti approvati

Pubblicato : martedì, 20 marzo 2012

La giunta regionale pugliese si è riunita oggi ed ha approvato una serie di provvedimenti di cui informa una nota dell´ufficio stampa della Regione. Il dott. Attilio Manfrini, già Commissario all´azienda Sanitaria di Foggia, è stato nominato dalla giunta regionale Direttore Generale per un periodo di tre anni, a decorrere dalla data di insediamento con rapporto esclusivo e regolato da contratto di diritto privato.
L´esecutivo ha approvato le indicazioni degli obiettivi generali, di settore e specifici per l´Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali. La giunta regionale ha attribuito le funzioni di Osservatorio Regionale per le Biodiversità all´Ufficio Parchi e Tutela della Biodiversità del Servizio Assetto del Territorio.

In particolare, si tratta di funzioni conoscitive e propositive per la conservazione, fruizione e valorizzazione della biodioversità e del patrimonio ambientale della Regione e dei caratteri identitari di ciascun ambito del territorio regionale, nonchè per la sensibilizzazione e mobilitazione partecipativa della società pugliese verso un quadro di sviluppo sostenibile e tutela ambientale.

L´esecutivo ha infine valutato – si legge nel comunicato – la qualità delle acque di balneazione per le province pugliesi in base al campionamento effettuati dall´Arpa Puglia.

da Teleradioerre

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ASL Foggia – COOPERATIVA FUTURA ULTIMO ATTO

Pubblicato : domenica, 18 marzo 2012

Un incontro era già in programma tra la dirigenza Asl, dott. Manfrini e la cooperativa Futura, di Monteleone di Puglia.
Con l’arrivo del finanziamento regionale dei 100 milioni di euro destinati all’Asl di Foggia per le strutture psichiatriche private ed accreditate, la direzione Asl doveva concludere con tutte le strutture la ripartizione di queste somme (determine) attraverso l’ incontro con tutte le dirigenze e pianificare le rispettive determine.
Il dott. Manfrini aveva promesso l’incontro con il cda Futura, ma questo tentativo è fallito in quanto lunedì 12 marzo , erano assenti il responsabile compartimentale della sanità mentale, il dott. Bellomo e il dott. Pillo, consulente della Futura.
L’incontro poi è stato rimandato a giovedì 15 mattina. Giovedì mattina, invece si sono presentati al 4 piano di piazza Libertà a Foggia, oltre all’intero cda Futura, anche il sen. Carmelo Morra, forse per facilitare il colloquio e il facile accordo da stipulare e per ricevere le somme destinate alla Futura per
il lavoro svolto.
La Futura è in arretrato di 3 mensilità, da gennaio a marzo 2012, che l’asl non gli dà un becco di un quattrino.
E mentre i lavoratori non percepisco lo stipendio di 13 mensilità, la futura invece ha intascato tutte le
determine per l’anno 2011 (circa 2,5 milioni di euro).
Il sen. Morra ha aspettato per circa un’ora, con il rimanente Cda Futura, nella sala di aspetto del Dott. Manfrini al 4 piano dell’Asl di Foggia, poi ha chiesto urgentemente alla segretaria del dott. Manfrini di essere ricevuto, ma lo stesso dott. Manfrini uscendo dal suo studio ha detto al sen. Morra che loro non avevano alcun incontro, e che quindi non poteva né ricevere lui e ne la Futura.
Mandando così su tutte le furie il sen. Carmelo Morra che imprecava con i suoi fedelissimi e li invitava a recarsi presso lo studio del legale della Cooperativa Futura, per diffidare l’Asl di Foggia.

I Lavoratori
Comunicato Stampa

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Riorganizzazione sanità, Bordo (PD): “Basta interventi frammentari; la Regione deve coordinare la programmazione delle ASL”

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

“La riorganizzazione del servizio sanitario non puo’  procedere con interventi frammentari e disarticolati tra loro: la Regione deve coordinare le singole iniziative delle ASL per evitare squilibri territoriali e disservizi agli utenti”.

E’ Michele Bordo, deputato del PD, a chiedere l’immediata attivazione di un “tavolo tecnico – politico presso l’assessorato regionale alla Salute per programmare organicamente la seconda parte del piano di rientro, fissando obiettivi chiari e misure operative coerenti”.
La richiesta nasce anche dalla verifica dell’esistenza di un atto di indirizzo della ASL Foggia, assunto dall’ex direttore generale Ruggero Castrignano’, che prevede la drastica riduzione delle strutture complesse oggi esistenti nei diversi ospedali della Capitanata ed in modo particolare presso il San Camillo De Lellis di Manfredonia.
“Se attuata – continua Bordo – questa decisione provocherebbe il progressivo declino del presidio ospedaliero manfredoniano e in prospettiva anche la sua possibile chiusura.

Le professionalita’ mediche piu’  mature, di fronte ai tagli dei posti per primari, potrebbero giustamente scegliere di emigrare verso altri nosocomi, dove proseguire la carriera, determinando la progressiva riduzione della qualit¢ dei servizi e di conseguenza degli utenti.
L’accelerazione che il presidente Vendola vuole imprimere all’attuazione del piano di rientro non pu￲ determinare scelte frettolose, sbagliate e che non producono tra l’altro alcun beneficio finanziario. Il diritto alla salute dei cittadini non si garantisce con scelte ragionieristiche senza intervenire sugli sprechi e gli eccessi.
I bisogni si assicurano facendo una seria programmazione regionale, tagliando le spese inutili, facendo il centro unico per gli appalti, controllando la spesa dei farmaci, impedendo i fenomeni di corruttela e le inefficienze, investendo sulla medicina di base.

La Regione non puo’  continuare ad intervenire in modo sporadico e senza un disegno strategico, perche’  in questo modo rischia solo di aggravare situazioni gia’  molto difficili.
La decisione di ridurre cosi’  drasticamente il numero delle strutture complesse in Capitanata e, in modo particolare, a Manfredonia non puo’ essere assunta dal solo direttore generale della ASL, al quale chiedo di revocare l’atto di indirizzo ereditato – conclude Michele Bordo – ma deve essere parte di una programmazione piu’  ampia e articolata dell’offerta sanitaria in provincia di Foggia”.

Ufficio stampa PD Capitanata

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I DIPENDENTI DELLA FUTURA PRONTI ALLO SCIOPERO GENERALE SE NON RICEVONO GARANZIE ECONOMICHE GIA’ DA MARTEDI’ PROSSIMO.

Pubblicato : sabato, 17 marzo 2012

Continua il disagio dei lavoratori della Cooperativa Futura, che al 20 marzo c.m., sono a credito di ben 13 mensilità arretrate.
I dipendenti infatti hanno ricevuto le mensilità di febbraio e marzo 2011, al 17 dicembre 2011. Questa situazione è diventata insostenibile , a detta dei lavoratori che continuano a lavorare pur non percependo i loro ben meritati stipendi.
I lavoratori di Foggia hanno intimato all’Azienda il blocco totale della loro attività lavorativa nei centri psichiatrici di Foggia, se non ricevono dovute garanzie per il loro futuro economico, e sono pronti a fare esplodere la loro rabbia, protestando alla Asl di Foggia, tutto questo già entro martedì prossimo.
Il Cda Futura ha cercato in queste ultime settimane, di avere un dialogo con la dirigenza Asl, e con il nuovo Direttore Generale Dott. Manfrini, e ma andato male il tentativo, tanto che già martedi scorso si dovevano incontrare e l’incontro è stato rimandato a giovedì 15 marzo.
Colpo di scena anche giovedì 15 mattina, l’intero staff del Cda Futura con il sen. Carmelo Morra in testa, si sono fatti annunciare all’ufficio del dott. Manfrini al 4° Piano, ma il Direttore dell’Asl, si è rifiutato di riceverli, mandando su tutte le furie il sen. Carmelo Morra.
Purtroppo sono anni che la Futura riceve aiuti e spinte politiche per il contratto di lavoro con l’Asl di Foggia, che continua a proroghe illimitate senza dare certezze future ai dipendenti che sopportano tutto questo stress, lavorando gratis se non a volontariato.
Da considerare che l’80% dei dipendenti provengono dai localite del sub-appennino dauno e le spese della benzina con il caro carburante che aumenta sono molto eccessive.
Altri decreti ingiuntivi sono stati e vengono depositati al tribunale di Foggia, qualcuno intravede un possibile mossa fallimentare dell’Azienda che porterebbe allo stremo i lavoratori, illudendoli che tutto si aggiusterà.
Questa è la politica di Nicola Saggese, che continua a tenere filo diretto con i lavoratori di Foggia, promettendo la fine della crisi imminente e che tutto si aggiusterà, ( nonostante i 5 milioni di euro di debiti che vanta la Futura per la negligenza del suo staff dirigenziale) perché c’è il sen. Morra che vede e provvede.
Altra notizia è l’avvento di una futura gara d’appalto che l’asl potrebbe indire e che la Futura porterebbe i lavoratori alle porte per poi lasciare ad altri, lo strascicante peso che si trascina da anni, il loro fallimento…..
I lavoratori stressati, vessati, le strutture fatiscenti, prive di personale, con personale deluso senza visione del proprio futuro lavorativo e dignitoso, carenza di personale, personale che non riesce a lavorare a svolgere il proprio lavoro perché non è motivato, non può prendere le ferie perché manca il personale. Non ci sono controlli, non viene fatto alcun controllo.
Diteci voi come può una si fatta Cooperativa oltrepassare ed andare oltre un iter per il suo accreditamento regionale, mai intrapreso.
Forse possibile solo nella testa di Nicola Saggese, che continua a buttare sempre e le stesse storielle che al di là delle nuvole ci sarà sempre un domani, il domani che verrà, ………martedì prossimo forse……

I Lavoratori
Comunicato Stampa

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Ancora discariche di ethernit e amianto nella città di Lucera.

Pubblicato : venerdì, 16 marzo 2012

Il 18 febbraio 2012, il Comando di Polizia Municipale di Lucera, unitamente a personale dell’ASL-FG ha rinvenuto, presso la località Sportelle, più precisamente sulle particelle 105 e 106 del foglio 78 agro di Lucera, numerose lastre di ethernit custodite in sacchi di plastica, oltre che accatastate libere su supporto in ferro servito probabilmente per facilitarne il trasporto e l’abbandono.

Accertato che questo materiale contiene amianto e che qualora danneggiato oppure sottoposto all’azione degli agenti atmosferici può rilasciare in atmosfera fibre pericolose cancerogene facilmente inalabili e considerato che l’area oggetto dell’abbandono di questo dannosissimo materiale è ubicata a poche decine di metri da uno degli accessi al quartiere Lucera 2, frequentato da cittadini e operatori agricoli che vi transitano per raggiungere i propri fondi, si deve provvedere a rimuovere con urgenza il materiale accumulato.
Sarà la ditta Tecneco Servizi Generali srl con sede in Foggia alla via Manfredonia, l’azienda che si occuperà della bonifica dell’area in località Sportelle interessata da questo indecoroso abbandono di lastre di ethernit ed altri rifiuti contenenti amianto.

da newsetvlucera.it

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ORTANOVA – L’ISOLAMENTO DEI 5 REALI SITI

Pubblicato : martedì, 13 marzo 2012

Con stupore apprendiamo l’imminente chiusura del Centro di Salute Mentale di Orta Nova, dove tante sono le famiglie dei 5 Reali Siti ( Orta Nova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella) che vi si recano per le cure del caso.

Con la chiusura del CIM a Orta Nova i pazienti si dovranno spostare su Cerignola, il che aggraverebbe, ulteriormente, i tanti problemi che trovano a dover affrontare quotidianamente.
Questo territorio, peraltro, è già carente di strutture sanitarie come un pronto soccorso ( per ogni emergenza, infatti, bisogna correre a Foggia o a Cerignola ), servizi primari per effettuare radiografie e/o visite specialistiche per le quali bisogna aspettare mesi nonché il presidio di guardia medica composto da un solo medico che per effettuare le visite domiciliari è costretto a chiudere l’ambulatorio con notevole disagio per l’intera collettività.
Non solo ma per effettuare analisi di laboratorio con prelievi a domicilio ( si pensi alle persone inferme e agli anziani) bisogna aspettare un mese. Se verrà chiuso anche il C I M siamo al completo isolamento dei 5 Reali Siti, tenuto anche conto che alcune figure professionali come lo psichiatra e lo psicologo non sono già più operanti da mesi ed i pazienti sono costretti a recarsi a Cerignola.
La Cisl di ORTA NOVA lancia un appello all’ Assessore Regionale alla Sanità e al Direttore Generale ASL di Foggia, affinché non solo non venga soppresso il CIM ma venga anche ripristinato il servizio di psichiatria che con le sue figure professionali tanto e bene operava su territorio.
Il Coordinatore USC – CISL
Antonio Abruscio

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FOGGIA – CS Conferenza Stampa Fondazione Barone

Pubblicato : domenica, 11 marzo 2012

La Fondazione Barone prima R.S.S.A. di Foggia Conferenza stampa di presentazione di un importante protocollo d’intesa tra la storica struttura foggiana e l’Asl di Capitanata. Presenti, tra gli altri, mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino, ed Elena Gentile, Assessore Regionale al Welfare. La Fondazione “Maria Grazia Barone” è la prima struttura di Foggia che diventa Residenza Socio Sanitaria Assistenziale per anziani (R.S.S.A.).

Lunedì 12 marzo alle ore 12.00, infatti, presso la sede dell’istituto, sito in via Marchese De Rosa n° 1, sarà siglato un importante protocollo d’intesa tra il Presidente della storica struttura foggiana, Alba Mazzeo, ed il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Locale, Attilio Manfrini.
Contestualmente alla firma si terrà una conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’accordo.
La convenzione, tra i suoi vari punti, prevede che, nell’ambito delle attività socio assistenziali e sociosanitarie integrate a favore degli anziani, l’Asl di Foggia si avvalga delle prestazioni della R.S.S.A.

“Maria Grazia Barone” per ben 83 posti letto; l’Azienda Sanitaria Locale usufruirà del lavoro della Fondazione per l’assistenza residenziale a favore di anziani non autosufficienti che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse, ma che richiedono un alto grado di assistenza alla persona.
Si tratta, infatti, di interventi di tipo assistenziale e socioriabilitativo ad elevata integrazione sociosanitaria a persone che non sono in grado di condurre una vita autonoma e le cui patologie, non in fase acuta, prevedono limitati livelli di ricuperabilità dell’autonomia.

La Fondazione Barone garantirà le prestazioni avvalendosi delle proprie strutture, attrezzature e personale qualificato, tutto secondo la normativa vigente.
Dunque, un altro importantissimo tassello che si inserisce nella secolare storia della Fondazione “Maria Grazia Barone”.

Dopo gli interventi dei due firmatari, che illustreranno tecnicamente l’accordo contrattuale, sono previsti i contributi del Sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, del Presidente della Provincia, Antonio Pepe, dell’Assessore Regionale al Welfare, Elena Gentile, e dell’Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino, mons. Francesco Pio Tamburrino.
All’incontro con la stampa saranno anche presenti il Prefetto di Foggia, Giovanni Francesco Monteleone, il Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, mons. Filippo Tardio, e gli assessori alle Politiche Sociali di Comune e Provincia, Pasquale Pellegrino e Antonio Montanino.

L’Ufficio delle Comunicazioni Sociali

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SAN SEVERO – RSU ELETTE ASL FG -SAN SEVERO

Pubblicato : venerdì, 9 marzo 2012

Nei giorni 5, 6 e 7 marzo 2012 si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) per tutti i comparti delle Amministrazioni Pubbliche.
Anche la ASL FG ha provveduto a eleggere i propri rappresentanti sindacali.
Tra le liste che hanno riscosso maggiori consensi vi è la UIL FPL che è risultata la prima lista della ASL della provincia di Foggia con n. 687 voti di preferenza.
Per quanto attiene il territorio di San Severo, nel seggio elettorale allestito presso l’Ospedale Civile “Teresa Masselli Mascia”, la UIL FPL con . 300 voti è risultata la lista che ha ottenuto maggio numero di suffragi. Sono stati eletti 11 candidati su un totale di 39 RSU facenti parte di tutta la ASL FG. A livello locale sono risultati eletti: DI IANNI GIANLUCA, LA PORTA MICHELE, LIOCE LUCIA, TARANTINO LEONARDO, TARDIO ANNALISA,TROMBETTA DOMENICO.
Viva soddisfazione per il risultato conseguito dalla UIL FPL di San Severo è stata espressa da Leonardo Tarantino, componente Segreteria Regionale UIL FPL Puglia, che ha dichiarato: << La UIL-FPL ha ottenuto un considerevole numero di consensi tra i dipendenti nella ASL della provincia di Foggia. É un risultato che dà ragione alle battaglie che da sempre la UIL FPL porta avanti per difendere la dignità del lavoro pubblico e dei lavoratori del pubblico impiego.
Un ringraziamento particolare va a tutte le elettrici ed elettori per la fiducia alla nostra sigla.
Desidero, inoltre, porgere un sentito ringraziamento al Segretario Provinciale UIL FPL Foggia, Luigi Giorgione, per i risultati ottenuti non solo nella ASL FG e gli Ospedali Riuniti ma anche negli Enti Locali dove la nostra lista ha raggiunto altrettanti lusinghieri risultati>>.
Comunicato Stampa UIL FLP PUGLIA.

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FOGGIA – Donne vittime di violenza: Comune attiva numero verde

Pubblicato : lunedì, 5 marzo 2012

Si potranno segnalare e denunciare gli abusi: servizio in sinergia con l’Asl e associazione “Donne Insieme”

Il Comune di Foggia attiva il servizio di assistenza specializzato per donne vittime di violenza, che potranno segnalare e denunciare gli abusi al numero verde 800180903, attivato in sinergia con la Asl Foggia e l’associazione “Donne Insieme”.

Il servizio sarà promosso il prossimo 8 marzo con l’allestimento, in piazza Cesare Battisti, di un info point organizzato in collaborazione con gli operatori e i ragazzi della scuola paritaria “Filippo Smaldone”.

Svolto esclusivamente da personale femminile in possesso di competenze specifiche, il servizio garantisce l’anonimato della denuncia e la riservatezza del trattamento delle informazioni raccolte.

In ogni caso, l’attivazione delle misure di sostegno avviene solo su richiesta della persona interessata, alla quale è garantito il pieno rispetto della donna e delle sue scelte.
Nel corso della giornata (dalle 9.00 alle 12.30 – dalle 16.30 alle 21.00) saranno presenti presso i gazebo il sindaco di Foggia Gianni Mongelli, la presidente della commissione pari opportunità della Regione Puglia, Rosa Cicolella, le assessore Giusy Albano e Maria Aida Episcopo, le consigliere comunali Rita Chinni e Annarita Palmieri
Ufficio Stampa Citta’ di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione/Politiche Sociali

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Manfredonia – Una nuova postazione del servizio 118 prima di nuovi tragici eventi

Pubblicato : mercoledì, 29 febbraio 2012

Il Sindaco di Manfredonia rivolge un accorato appello all’Assessore alla Sanità della Regione Puglia ed al Direttore Generale ASL Foggia

***
Nel labirinto della vita non siamo noi a cercare l’uscita. È l’uscita che cerca noi.

Questo scriveva in Labirinto Wislawa Szymborska, poetessa polacca, Nobel 1996.

A volte, però, l’uscita si profila improvvisa dietro l’angolo ed è magari troppo presto per andarle incontro.

Occorre quindi che medici ed infermieri possano aiutare nel più breve tempo possibile chi si trova in difficoltà, poiché la vita, quella di ciascuno di noi, ha un valore inestimabile e bisogna difenderla e preservarla.

In primis, appunto, garantendo il diritto alla salute, un bene prezioso che trova il proprio riconoscimento a livello Costituzionale nell’articolo 32.
Ed è per questo che il Sindaco di Manfredonia ha voluto rivolgere un accorato appello all’Assessore alla Sanità della Regione Puglia, Ettore Attolini, ed al Direttore Generale ASL Foggia, Attilio Manfrini, a nome di un’intera città, quella di Manfredonia, che conta ben 60mila abitanti e che non può assolutamente più attendere i lunghi ed affastellati tempi burocratici con l’incubo che qualche altra tragica fatalità strappi via una vita per soccorsi che arrivano tardivamente.
Una sola postazione del 118 non può garantire, infatti, efficienza nei soccorsi in un territorio vasto e complesso come il nostro e non possiamo più assistere inermi al susseguirsi di tragici episodi quando si sovrappongono chiamate per soccorso sanitario.
Le comunità di Manfredonia – Monte Sant’Angelo – Mattinata e Zapponeta, “Zona 10”, contano complessivamente circa 81.000 abitanti, che durante il periodo estivo sfiorano le 200.000 presenze.

Solo la città di Manfredonia conta circa 250 interventi mensili della postazione del 118 su una popolazione di circa 60.000 abitanti, ma spesso la centrale operativa del 118, a seguito di concomitanti chiamate nello stesso territorio, dispone l’invio del mezzo di soccorso più vicino.
Nei giorni scorsi, a seguito di contestuali chiamate di intervento, la postazione del 118 di Mattinata è stata chiamata a soccorrere un paziente di Manfredonia di soli 37 anni che purtroppo è deceduto.

La scorsa estate la postazione di Manfredonia ha raggiunto, dopo il rientro alla base a seguito di un soccorso “codice rosso”, Mattinata per soccorrere un giovane colto da improvviso malore.

Purtroppo, il tempo trascorso prima che l’ambulanza raggiungesse la spiaggia di Mattinata e l’aggravarsi delle condizioni del paziente hanno fatto sì che, nonostante i tentativi di rianimazione, il ragazzo giungesse cadavere all’ospedale di Manfredonia.
“Questi ed altri episodi – dichiara il Sindaco nella lettera – mi spingono a scrivervi per chiedere con urgenza a Manfredonia, e quindi nella Zona 10, l’attivazione di una nuova postazione territoriale del servizio emergenza urgenza 118”.
“Con l’auspicio – conclude il primo cittadino – che non sopraggiungano altri tragici eventi per intervenire”.

Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia

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MONTE SANT’ANGELO – Il centro di riabilitazione “Padre Pio” non chiude

Pubblicato : martedì, 28 febbraio 2012

La prosecuzione dell’attività è stata autorizzata dal commissario straordinario dell’Asl di Foggia

Il commissario straordinario dell’Asl di Foggia, Attilio Manfrini, con una nota inviata al presidente della fondazione “Padre Pio”, padre Francesco Colacelli e per conoscenza anche al sindaco di Monte Sant’Angelo, Andrea Ciliberti, ha autorizzato il centro di riabilitazione a continuare la propria attività nei locali del presidio ospedaliero di Monte Sant’Angelo.
La concessione dei locali dovrebbe scongiurare definitivamente il pericolo della chiusura della struttura, garantendo così un servizio indispensabile alla comunità del centro garganico.

Operativo da oltre vent’anni, il servizio di assistenza è svolto da 20 persone che assistono pazienti in ambulatorio e a domicilio, con circa 17mila prestazioni annue effettuate.

da Daunia News

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Foggia, svaligiata la cassaforte dell’Asl: 24mila euro il bottino

Pubblicato : venerdì, 24 febbraio 2012

I malviventi hanno fatto irruzione nei poliambulatori in via Grecia

Ammonta a 24mila euro il bottino del furto compiuto l’altra notte nei poliambulatori dell’Asl di Foggia in via Grecia, zona “Macchia Gialla”.

I malviventi si sono impossessati del denaro aprendo la cassaforte dove sono custoditi i soldi riscossi dai ticket.
Sull’episodio indagano i carabinieri, con la “scientifica” che ha proceduto ad eseguire i rilievi.

 Non risulta nessun segno nessun segno di effrazione sul “forziere blindato”.

Dato rilevante e preoccupante è che la struttura sanitaria non è dotata di telecamere di sorveglianza.
da Daunia News

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FOGGIA – Riorganizzazione sanità, Prencipe: “I tagli riducono la qualità e non la spesa del servizio;

Pubblicato : mercoledì, 22 febbraio 2012

la Asl attivi un efficace il controllo di gestione e coinvolga il territorio nella programmazione”

“Continuando a chiudere ospedali e tagliare posti letto si ridurrà la qualità del servizio e si aggraverà il deficit sanitario a causa dell’incremento della mobilita’ passiva. Non e’ questa la soluzione per la Capitanata”.

Lo ha affermato il capogruppo del PD Antonio Prencipe intervenendo nel dibattito sulla riorganizzazione del sistema sanitario in provincia di Foggia, svoltosi ieri nell’Assise consiliare convocata in seduta straordinaria monotematica.
“La Capitanata ha compiuto sacrifici enormi gia’ nella prima fase della riorganizzazione, accettando la chiusura di ben 3 ospedali senza fare le barricate; ne’ le sta facendo ora che, a distanza di quasi un anno, ancora non sono stati attivati i servizi sostitutivi previsti dalla normativa regionale – ha continuato Prencipe – Tanto alla Asl che alla Regione sono note le criticità del nostro territorio, al punto da essere formalmente indicate nei documenti di pianificazione e programmazione; ma gli atti tecnici conseguenti non sono frutto della volontà di risolverle, perché unicamente fondati su dati numerici che non tengono conto della geografia dei luoghi e della mappa dei servizi.
E’ irrazionale, ad esempio, riconoscere la spiccata stagionalità del Gargano e poi chiudere l’ospedale di Monte Sant’Angelo e declassare quello di Manfredonia, magari con la prospettiva di tagliare anche questo.

Questi non sono atti tecnici, ma atti politici assunti senza alcun coinvolgimento effettivo delle istituzioni territoriali e dei soggetti che rappresentano i lavoratori e gli utenti del servizio sanitario.
Al neo commissario della Asl, che ringrazio per la dichiarata disponibilità al dialogo, chiediamo di attivare l’efficace monitoraggio della spesa prima di procedere con i tagli – ha concluso Antonio Prencipe – e di attivare forme di partecipazione effettiva delle comunità alla programmazione dei servizi”.
Comunicato Stampa PROVINCIA DI FOGGIA – Gruppo Consiliare PARTITO DEMOCRATICO

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Foggia – NOMINA ASL -ING.MANFRINI ATTILIO

Pubblicato : giovedì, 9 febbraio 2012

La nomina a Commissario Straordinario dell’Ing. Attilio Manfrini rappresenta motivo di soddisfazione per la scrivente Organizzazione Sindacale ed è, probabilmente, motivo di orgoglio per l’intero territorio foggiano .
Conosciamo le difficoltà che il Manager Manfrini sarà chiamato ad affrontare e siamo sicuri che il suo bagaglio di conoscenze professionali, nonché l’esperienza già maturata al vertice dell’Azienda Sanitaria Foggiana, serviranno ad affrontare le problematiche sanitarie della nostra comunità con maggiore competenza e decisione.
Auguriamo, pertanto, un Buon Lavoro all’Ing. Manfrini con la certezza che saprà ridare, nell’immediato, una nuova immagine all’ASL FOGGIA “sfruttando” tutte le sane risorse umane che lavorano nell’azienda con professionalità e diligenza .
Su questi principi la Scrivente segreteria non farà mai mancare il proprio contributo in quanto convinta che l’obiettivo finale debba essere sempre il miglioramento dei servizi di prevenzione e cura per i cittadini della comunità della Provincia di Foggia .

IL RESPONSABILE PUBBLICHE RELAZIONI
Dott. ANTONIO DI PAOLA
Comunicato Stampa Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanita’
Segreteria Provinciale Foggia- Via F. Crispi n.62 – Tel/Fax 0881.748695
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Foggia – La Futura Nell’occhi​o del ciclone: i dipendenti denunciano all’Ispett​orato del Lavoro e alla Guardia di Finanza

Pubblicato : mercoledì, 1 febbraio 2012

“ Ormai non abbiamo più nulla da perdere, nulla per noi e nulla anche per voi” – così dichiarano gli impavidi soci della cooperativa Futura che affollano in massa in questi giorni gli uffici dell’Ispettorato del Lavoro di Foggia e della Guardia di Finanza.

Già da alcuni mesi abbiamo notificato molte denunce sia all’ispettorato del Lavoro, e alla Guardia di Finanza, per minacce subite personali, per scorrettezze retributive e per appropriazioni indebite di denaro pubblico.

La Futura per impedire che noi soci recuperassimo le nostre spettanze stipendiali a credito, attraverso i decreti ingiuntivi fatti: dallo scorso agosto 2010, non ci hanno più consegnato le buste paghe cartacee con gli stipendi, andando cosi ad incorrere in evasione d’iva, e a reati amministrativi e penali.

“Ci rilasciavano strisce di importi su fogli fotocopiati” – “e le somme di denaro che l’Inps paga per la malattia per i dipendenti, passavano così dall’Inps alle tasche dei nostri amministratori della Cooperativa Futura.

Così che per 5 mesi, da agosto e dicembre 2010, la Futura ha intascato illegalmente tutte le somme delle malattie dei dipendenti che l’Inps paga alle aziende per la malattia, e che vengono riportate in busta paga cartacee, ma senza l’emissione della busta paga,…è tutto a nero.

Dal produttore al consumatore, ed il gioco e fatto.

Gli Ispettori del Lavoro di Foggia, sono piombati a Monteleone di Puglia (Fg), nella sede legale della Cooperativa Futura già dallo scorso Dicembre 2011, multandola di 450 mila euro.

Fortunati per un senso, visto le ingenti somme che riescono a prendere dall’Asl (circa 2 milioni e 500 mila euro annuali) e con la loro abilità a far sparire, nascondendo tutto dietro ad una crisi finanziaria inesistente ( In passato rifiutarono l’aiuto che tutte le Rsu aziendali volevano offrire all’Azienda per sanare la loro crisi finanziaria, crisi mai comunicata a nessuno, tanto che rifiutarono l’aiuto degli ammortizzatori sociali).

Beh…vorrei proprio vedere ..prima intascano 4 determine nel 2010, di circa 800 mila euro, e poi dichiarano la crisi finanziaria , con la assemblea dei soci del 18 maggio del 2010, facendo credere che una decina di decreti ingiuntivi , l’avevano prodotta.

“ Ora non abbiamo più nulla da perdere…..la Futura ce la porteremo con noi nel fondo. Avremo da dirvi tantissime cose….tutto il loro operato iniquo ….dal 1994 ad oggi…….altro che “BEAUTIFULL di Canale 5”…….

Comunicato stampa Dipendenti Indipendenti della Cooperativa Futura

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San Giovanni Rotondo – Consiglio approva variante urbanistica per nuova sede ASL

Pubblicato : mercoledì, 1 febbraio 2012

Il sindaco di San Giovanni Rotondo L.Pompilio con il ministro Fitto (ST, archivio)

IL Consiglio Comunale nella seduta del 27 gennaio 2012 ha approvato all’unanimità la variante urbanistica per la costruzione del nuovo complesso ambulatoriale che fungerà da nuova sede per i servizi dipartimentali e territoriali della ASL/FG di San Giovanni Rotondo in Corso Roma.

Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Luigi Pompilio: “Giunge così a conclusione una vicenda complessa che si trascinava da anni. Grazie alla forte determinazione dell’Amministrazione Comunale che ha difeso l’investimento su San Giovanni Rotondo, si è riusciti a sventare il tentativo di indirizzare verso altri territori l’investimento.

L’accorpamento di tutte le attività sanitarie in un unico plesso avrà notevoli ripercussioni positive in termine di efficienza dei servizi verso l’utenza e, allo stesso tempo, viene incontro alle esigenze dei dipendenti che non saranno più costretti a lavorare in condizioni di disagio in quanto avranno a disposizione una struttura adeguata alle moderne esigenze cliniche”.
da Stato Quotidiano

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Attilio Manfrini nuovo direttore generale della Asl Foggia

Pubblicato : martedì, 31 gennaio 2012

La Giunta regionale ha nominato il dott. Attilio Manfrini direttore generale della ASL Foggia, in sostituzione del dimissionario Ruggiero Castrignanò.
Lo rende noto un comunicato della Regione.
Comunicato Stampa Regione Puglia

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Foggia – LA COOPERATIVA FUTURA CONTINUA CON I LICENZIAMENTI.

Pubblicato : martedì, 31 gennaio 2012

La Futura continua imperterrita, a licenziare i suoi dipendenti: già 5 lettere di licenziamento a soci lavoratori di Foggia sono giunte ai primi di gennaio del 2011.

Ieri mattina altre 2 lettere sono state recapitate in Struttura Psichiatrica di Deliceto.

La Futura intende punire i soci scomodi, prima di mollare le redini, ormai indebitata fino al collo da pignoramenti di Equitalia e decreti ingiuntivi che la stragrante maggioranza dei soci e non , continua a depositare presso il Tribunale di Foggia.

La Futura vuole scaricare le colpe di una errata gestione aziendale, sul capo di una ventina di soci lavoratori che legittimamente e ingiustamente vessati solo perché chiedono il proprio stipendio mensile, richiesta questa equa e dignitosa, visto che la Futura intasca regolarmente e bimestralmente le determine di pagamento dall’Asl di Foggia (circa 400 mila euro a bimestre).

Molte altre lettere di licenziamento saranno recapitate tra non molto in quanto molti soci dipendenti si stanno riqualificando, stanno frequentando un corso regionale alla formazione professionale da operatore socio sanitario (durata totale 400 ore, per occupati) e a breve, tra 12 giorni , terminerà la parte stagistica, le 100 ore di stage presso Ospedali convenzionati.

Questi soci lavoratori licenziati prima del previsto Corso Regionale, andrebbero a deteriorare i rapporti di accreditamento istituzionale che la Futura ha intrapreso con la Regione Puglia, e che a motivo dei mancati requisiti per l’acquisizione (contributi non versati, CCNL non a norma per il personale dipendente, Decreti ingiuntivi in essere tanti, pignoramenti di Equitalia, arretrati stipendiali di 12 mensilità ad oggi)…..per queste ragioni la Futura è destinata a fallire.

Ma i motivi dei licenziamenti sono ben altri: vorrebbero far cadere ogni loro responsabilità di gestione cattiva aziendale, dovuta a situazione fallimentare politica, perpetrata in passato. La Futura ha speso ingenti somme di denaro pubblico, per campagne politiche di amici politici e non, ….hanno gestito una politica sul territorio improntata sulla fatica di moltissime famiglie che hanno lavorato onestamente e a pagare sono stati sempre gli stessi,i dipendenti.

Mentre loro con i loro giochi politici hanno utilizzato i proventi della nostra fatica per finanziare i loro interessi politici ed economici, …economia del vento, pale eoliche, parchi eolici, e progetti di rimboschimento, mai realizzati, solo sulla carta o sulle carte geografiche.

Acquisto di suoli privati, per la realizzazione di parchi eolici da realizzarsi in periodo futuro più conveniente.
Ma tutto questo si è arrestato….si sta arrestando,….il leone di ferro che tutto calpesta e travolge è giunto al termine,….tra poco si arresta……

Un gruppo di leoni, quelli veri….di carne,….ha detto basta, e tra decreti e denunce ha arrestato la corsa al leone politico di ferro. Ora vi diciamo la verità perché ci licenziano: Perché sappiamo molte cose, e quando calerà l’ascia sulle loro teste,…noi saremo lì a veder scendere ogni goccia del loro sangue iniquo che ci ha dissanguato per decenni, con arroganza, con vigliaccheria, con imposizione dittatoriale cinica, non troviamo più altre vili parole per descrivere i nostri aguzzini, o chiamateli come vi pare, o datori di lavoro.

Come chiamereste voi dei datori di lavoro che danneggiano se stessi annichilendo noi stessi.

Può un regno sussistere quando c’è rottura dall’interno.

Vi diremo ben altro: la Futura ha gonfiato la storia della sua crisi aziendale, solo per poter eliminare i soci scomodi, ma non solo per questo, prossimamente i dipendenti (circa 12 Oss ) della Casa di Riposo “Casa della Terza Età –Suor Maria Nazaria Albani – sita in S.S. 91 Bis a Monteleone di Puglia, verranno passati nelle nostre Strutture Psichiatriche distribuite nel territorio dauno, 7 in particolare,….e per realizzare questo, …ecco i licenziamenti……..poi c’è da dire anche che l’aver fatto aprire questa casa di riposo è stata solo propaganda elettorale, visto l’affluenza o i degenti tuttora residenti nella casa di riposo in questione, che risultano 4 pazienti e ben 12 dipendenti, che turnano e vengono pagati in ritardo come tutti, anche perché questi operatori inizialmente assunti a part-time, ora hanno un CCNL a tempo pieno.
Tra questi operatori figurano tutti i privilegiati familiari politici …..cognati, mogli, figli e sorelle e fratelli ….e cosi via è meglio sistemarli bene prima che il castello di carta crolli definitivamente.
LA MAGISTRATURA E’ ALLE PORTE…….SIAMO SOLO AGLI INIZI……

Comuncato stampa I DIPENDENTI INDIPENDENTI

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FOGGIA – La sterilizzano ma tre mesi dopo rimane incinta

Pubblicato : sabato, 28 gennaio 2012

Dopo il terzo figlio avevano deciso di non averne più, anche perché «non potevano proprio permettersene altri». I figli costano, oltre alla enorme fatica per tirarli su. Costano molti soldi, inutile fare della facile morale.

I figli vanno mantenuti, e quella famiglia – entrambi poco più che trentenni, nucleo monoreddito composto da due adulti e per l’appunto da altri due figli già a carico – dopo la terza nascita aveva deciso di scongiurare radicalmente qualsiasi ulteriore eventualità.

Come? Chiedendo agli Ospedali riuniti di Foggia, dov’era prevista che la donna partorisse «a mezzo di taglio cesareo», di procedere contestualmente «anche con la chiusura bilaterale delle tube a livello istmico».

Cioè sostanzialmente sterilizzando la donna, in modo da impedire sul nascere qualsiasi altra possibile gravidanza.

E così è stato, la donna ha firmato un consenso informato e si è sottoposta a un duplice ma contestuale intervento: prima il cesareo, poi il cosiddetto allacciamento delle tube di Falloppio.

Il primo tentativo. Il ricovero della donna è avvenuto il 23 giugno 2010, il giorno dopo (cioè il 24 giugno) come da programma concordato con la “Struttura complessa di ginecologia e ostetricia universitaria” degli Ospedali riuniti è stata sottoposta a taglio cesareo e quindi alla chiusura delle tube.

Tutto sembrava essere andato per il meglio, la famiglia si stava godendo anche il terzo genito sostanzialmente tranquillizzata dalla impossibilità di una nuova e sgradita gravidanza.
L’inattesa gravidanza. E invece? E invece a settembre dello stesso anno in cui ha tentato (evidentemente senza esito) di essere sterilizzata, questa giovane donna foggiana ha scoperto di essere di nuovo in attesa. Soltanto tre mesi dopo aver autorizzato la medicina e la scienza a provvedere che non avvenisse più. Proprio così, intervento clamorosamente sbagliato – almeno questo sembra dire inequivocabilmente l’evidenza dei fatti – e questa famiglia è tornata nel panico.

«Non già perché spaventata da un evento che dovrebbe essere solo che lieto – spiega il legale della famiglia Valerio A. Vinelli – ma per le precarie condizioni economiche in cui versa questa famiglia, assolutamente capace di provvedere a loro stessi e, adesso, a quattro bambini.»

Ma come può essere successo? Come può essersi verificata una cosa del genere? Tanto assurda quanto reale? Tutto sembra condurre verso una sola risposta, cioè verso l’ipotesi – in realtà sono i fatti a dire che si tratta molto più che di una ipotesi – dell’errore umano.
Il secondo e riuscito tentativo. Sta di fatto che la donna ha regolarmente portato a termine la nuova (quarta) gravidanza, stavolta rivolgendosi presso la “Casa di cure riunite – Villa Serena / Nuova San Francesco” di Foggia: dove viene operata nuovamente il 21 giugno 2011, mette al mondo l’ultimo figlio e poi viene nuovamente (e stavolta definitivamente) sterilizzata.

E a conferma di quanto fosse necessario questo ulteriore intervento, nella cartella clinica della quarta gravidanza (quella successiva al primo tentativo di sterilizzazione) viene testualmente riportato: «Quarta gravidanza a termine.

Tre pregressi tagli cesarei. Pregressa sterilizzazione tubarica». Ed ancora. «Le tube appaiono atrofiche nel tratto intermedio, ma si apprezza un cordoncino in continuità con gli estremi tubarici normali (pregressa legatura?) Si esegue sterilizzazione tubarica con sezione delle tube e asportazione di un segmento di due cm».
Il mantenimento del neonato.  Questa famiglia, per vedere riconosciute le proprie ragioni, ha naturalmente chiamato direttamente in causa gli Ospedali riuniti.

Al momento sarebbe in piedi soltanto una “stragiudiziale”, vale a dire un tentativo bonario di riconciliazione tra le parti viste le presunte irregolarità commesse durante il primo intervento di legatura delle tube. Ma il particolare più curioso è costituito proprio dai precedenti.

A Foggia non sembra essere mai successo, almeno non così presto. Nel resto d’Italia sono diversi i casi analoghi presi in considerazione dai giuristi: le sentenze della Corte di Cassazione fanno naturalmente scuola, ma la strada intrapresa dal legale della famiglia sembra una.

Quantificare il costo del mantenimento del minore, nato dopo il primo intervento di tentata sterilizzazione, da addebitare a chi ha commesso l’errore: cioè agli Ospedali riuniti (o meglio, alla compagnia assicurativa che tutela per gli eventuali rischi del caso sia i medici coinvolti nella vicenda sia la direzione dell’azienda stessa).

Esemplare, a riguardo, una sentenza emessa dal Tribunale di Tolmezzo del 2 settembre 2011: il minore sarà mantenuto dall’ospedale che ha commesso l’errore, fino a quando non sarà capace di produrre un reddito sufficiente al suo sostentamento. In pratica dai 150 a un massimo di 230mila euro (la cifra chiesta dalla parte lesa).

Perché? «Perché – spiega un esperto ginecologo interpellato dalla Gazzetta per una consulenza a riguardo – quando una donna firma il consenso informato per l’allaccio delle tube, è convinta che questa operazione le impedirà per il resto della vita di avere dei figli. Non li vuole, o non li gradisce.

Per questo si chiama operazione “irreversibile”, a meno di prove contrarie come in questo caso.

Diventa evidente che, in caso di mancato successo dell’intervento, tutti i costi relativi “a una nascita non desiderata” vadano addebitati a chi indirettamente, cioè attraverso il suo errore, l’ha cagionata».

Davide Grittani da La Gazzetta del Mezzogiorno

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BARi – Sanità, valzer di nomine agli ospedali di Bari e Foggia

Pubblicato : venerdì, 27 gennaio 2012

Tre componenti del Civ (Comitato di indirizzo e vigilanza) del Policlinico di Bari, altre tre per il Civ degli «Ospedali Riuniti» di Foggia.

Più i due revisori dei conti da destinare, rispettivamente, nei due ospedali.

Un vero e proprio valzer di poltrone ha caratterizzato l’ultima seduta di giunta dell’assessore alla Salute Tommaso Fiore, che martedì scorso ha passato le redini a Ettore Attolini.

Un ultimo atto passato in sordina, ma che non ha mancato di rivelare sorprese agli occhi di molti consiglieri regionali, inviperiti – nella maggioranza come nell’opposizione – per le decisioni assunte in solitario dal governatore.

Al punto che adesso, in tanti, chiedono un chiarimento in consiglio sulle nomine fatte.

Alla presidenza del Civ dell’ospedale foggiano (nomina che la Regione fa d’intesa con l’Università) ci va Marco Barbieri, l’ex assessore al Lavoro di Vendola tornato da tempo al ruolo di docente universitario. Sarà affiancato dai due componenti nominati dalla Regione, che si è riservata di assegnare il posto di revisore dei conti ad un esponente di Sel (il partito di Vendola).

Ma a destare scalpore è stata anche la nomina del manager dell’Asl foggiana, Ruggiero Castrignanò, tra i componenti del Civ del Policlinico di Bari.

Da tempo, infatti, i Democratici – in primis il presidente della Commissione Sanità Dino Marino – chiedevano la testa del manager foggiano, anche alla luce delle inchieste giudiziarie che hanno investito l’Asl da lui guidata.

Non a caso, l’unica dove – al termine delle nuove procedure di selezione individuate da Vendola, la scorsa estate – non si provvide alla nomina di un nuovo manager.

La ridda di nomine, contestuali all’addio di Fiore all’assessorato, scuotono il centrodestra. «Le ennesime dimissioni nella sanità pugliese – dice il capogruppo Pdl Rocco Palese – danno un’idea di “fuggi fuggi” generale che merita delle spiegazioni. Vendola e il governo illustrino quanto prima all’intero Consiglio lo stato dell’assistenza sanitaria in tutta la Regione e quali sono le strategie che intendono portare avanti per il futuro».

Chiede lumi anche Luigi D’Ambrosio Lettieri: «È innegabile come, tra dimissioni e dimissionamenti, passaggi di mano e ritiri di gare, sprechi e servizi inefficienti, ci sia una intollerabile latitanza di responsabilità, di programmazione e di strategie».

«Il governo inserisca tra le priorità la riforma della governance della sanità. al neo-assessore Attolini – dice Salvatore Negro, capogruppo Udc – rivolgiamo l’invito, già rivolto al suo predecessore, di avviare un dibattito sul tema nella commissione competente».
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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FOGGIA – dimissioni Castrignanò: è caos alla Asl

Pubblicato : giovedì, 26 gennaio 2012

Tanti interrogativi dietro la decisione del manager salentino

Ai vertici della Sanità foggiana si vive una situazione di confusione e imbarazzo.

Dopo l’ufficialità delle dimissioni da parte di Ruggero Castignanò, ormai ex direttore generale della Asl, non sono ancora chiari i motivi che hanno portato il manager a prendere questa decisione. Una scelta che ha lasciato senza testa una struttura piena di problemi.

Resta da attuare il piano di riordino e la riconversione degli ospedali già chiusi.

Sul tavolo inoltre rimane da risolvere la situazione di alcuni presidi a rischio, come Lucera, Manfredonia e Cerignola.

Le dimissioni di Castrignanò sono arrivate dopo un incontro con i vertici regionali e quasi in contemporanea con quelle dell’assessore alla Sanità Tommaso Fiore.

L’ormai ex dg della Asl foggiana, molto vicino al governatore Nichi Vendola, potrebbe essere anche stato costretto a passare la mano.

Il 67enne di Campi Salentina avrebbe dovuto lasciare Foggia tra dieci mesi per trasferirsi alla Ircs di Taranto. Dopo l’incontro di venerdì in Regione, invece, la decisione di dimettersi.
da Daunia News

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Foggia – Licenziamento lavoratori Coop. “Futura” – Interrogazione di Lonigro

Pubblicato : mercoledì, 25 gennaio 2012

Il consigliere regionale del gruppo SEL, Giuseppe Lonigro, ha inoltrato una interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola, ed all’assessore alla Salute, per chiedere quali iniziative si intendono intraprendere a tutela dei lavoratori ingiustamente licenziati dalla Società Coop. “Futura” di Monteleone di Puglia, che gestisce ben 7 centri di assistenza sanitaria a pazienti affetti da disturbi psichici e mentali, per i quali l’ASL di Foggia versa le necessarie risorse finanziarie.

“I lavoratori vengono licenziati solo perchè rivendicano giustamente il pagamento degli stipendi arretrati – riferisce il consigliere Lonigro – mentre la Cooperativa ha ottenuto da parte dell’Asl di Foggia tutti gli emolumenti spettanti.
Ci troviamo di fronte ad un comportamento, a mio parere, illegittimo del CDA della Cooperativa, che mette sulla strada i lavoratori e le loro famiglie, con un’azione di ritorsione indegna, non consona ad una società civile, solo perchè gli stessi, a tutela del loro legittimo diritto alla retribuzione, sono stati costretti a ricorrere ai decreti ingiuntivi per recuperare le somme degli stipendi arretrati”.

“Il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa – continua Lonigro – a causa di una gestione allegra e inadeguata, hanno accumulato enormi debiti di natura finanziaria e patrimoniale che ora scaricano sui lavoratori.

Per questo chiedo anche di verificare se l’assistenza sanitaria, alla luce di quanto innanzi detto, aggravata anche dal licenziamento di personale addetto, sia ancora sufficientemente garantita”.
“Inoltre, conclude Lonigro – è il caso di verificare se vi sia stata o meno distrazione dei fondi versati dalla ASL di Foggia per il funzionamento delle strutture gestite dalla Coop. e se infine sussistono i presupposti per ricorrere al recupero coatto delle somme versate alla Cooperativa Futura, visto che la stessa non provvede ad applicare il contratto collettivo nazionale e territoriale”.
da Teleradioerre

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FOGGIA – Asl Foggia, dimissioni del direttore Castrignanò

Pubblicato : mercoledì, 25 gennaio 2012

Ruggero Castrignano'

Se non è un terremoto è qualcosa di molto simile, se è vero che sono molto insistenti le voci che darebbero il direttore generale dell’Asl foggiana come dimissionario già da qualche giorno.

L’indiscrezione, circolata già da venerdì ha preso corpo col passare dell ore fino ad avere una timida conferma. Ruggero Castrignanò, 67 anni di Campi Salentina, ex assessore anni addietro nel Brindisino avrebbe rassegnato le dimissioni al termine di un vertice regionale.

Se si è arreso di fronte ad un sistema ingovernabile o è stato costretto? Resta un mistero; come regna tuttora una nebulosa su cosa abbia spinto il manager Asl vicino al presidente Vendola a lasciare. Deve esserci stato qualcosa che avrebbe indotto il manager (o chi per lui) a dare una accelerata al suo disimpegno, sempre che si tratti di dimissioni o di un presunto dimissionamento come qualcuno sussurra anche con una certa insistenza in maniera anche subdola.

Una cosa è certa: Ruggero Castrignanò avrebbe dovuto lasciare il capoluogo dauno e quindi la Asl dauna a novembre: indiscrezioni davano anche per certo il suo trasferimento alla Ircs di Taranto; altri dieci mesi e via nel capoluogo jonico; ma la sua posizione deve essersi improvvisamente incrinata al punto da indurre i vertici regionali a spingere per un suo disimpegno.

La vita del manager brindisino nel capoluogo non è stata certamente facile: sempre nell’occhio del ciclone, stordito da inchieste su inchieste su una tecnostruttura che aveva mostrato nell’arco di alcune indagini gravi debolezze, come del resto appurato anche da alcune confessioni-shock affiorate in processi tuttora in corso (si parla di dirigenti che avrebbero intascato soldi per delibere compiacenti: tutto rivelato).

Storie che avevano comunque visto il manager sempre a latere, ancorchè tacciato spesso di «scarso controllo su atti scottanti per la procura» che alla questione sanità a Foggia sta dedicando particolari attenzioni.

Quanta correlazione ci possa essere tra il disimpegno (volontario o imposto non si sa ndr) e le tante indagini che danzano intorno al pianeta sanitario foggiano non è dato saperlo.

Fatto sta che le dimissioni di Castrignanò sono giunte e si sono dilatate (non c’è ancora l’ufficilaità, lo ribadiamo) con l’effetto di un fulmine a ciel sereno sia in città sia in una provincia in cui il piano di rientro regionale e la scure dei ridimensionamenti anche da parte dell’Asl, aveva pesato e pesa ancora oggi che si è alle prese con una assistenza lacunosa e servizi sanitari e ambulatoriali in abbandono.

L’ultima apparizione in pubblico di Ruggero Castrignanò c’era stata non più tardi di quindici giorni fa a Monte Sant’Angelo (accanto all’ormai ex assessore alla salute Tommaso Fiore) in occasione della inaugurazione del Centro dialisi nella cittadina montanara che attende ancora la riconversione dell’ospedale soppresso.

C’era un lavoro da completare in termini di risparmio e riduzione di sprechi. Il manager aveva dal canto suo affrontato e parzialmente risolto la questione dei medici precari; quella dell coop di Sanitàservice, ma non era certamente bastato a ripianare nemmeno in minima parte il buco nero che persiste nella sanità foggiana.

Sotto la sua direzione (ma anche in passato) ci si era ormai abituati ad una convivenza con Finanza e Digos alle prese con almeno – si dice – una trentina di filoni di indagine che non ancora trovano uno sbocco investigativo.

Ora si dice che Castrignanò andrà a Bari qule componente di un nucleo di valutazione del Policlinico, ma non c’è l’ufficialità, mentre si scatenano le voci sui possibili successori, tutti in graduatoria regionale: da Attilio Manfrini (tra i più accreditati a Carlo Di Cesare (dirigente comunale), a Daniela Pedà (funzionario azienda ospedaliera) a Mario Morlacco (quest’ultimo attualmente dirigente in Campania).

Negli ultimi tempi si era parlato anche di un incarico ad un manager altoatesino, di Bolzano. Dicono che dalla Regione si voglia far presto per una nuova nomina con la speranza che stavolta nuovo manager dell’Asl sia uno «del territorio» e non un funzionario catapultato in una sorta di Vietnam tecno-sanitario avulso dal contesto e impossibilitato a incidere sulle istanze e le numerose esigenze e criticità del territorio che più di altri in Puglia ha pagato dazio al piano di riordino ospedaliero.
Ernesto Tardivo da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Foggia – Inaugurazione Spazio gioco ABIO

Pubblicato : lunedì, 23 gennaio 2012

Mercoledì 25 Gennaio 2012, alle ore 12,00 presso il Reparto di Pediatria degli Ospedali Riuniti di Foggia, sarà inaugurato lo “Spazio gioco” arredato grazie alla donazione di Fondazione ABIO, alla presenza del Segretario Nazionale dott.ssa Regina Sironi.
ABIO, Associazione per il Bambino In Ospedale ONLUS, è stata fondata nel 1978 per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale.
I volontari ABIO si occupano di sostenere e accogliere, in collaborazione con medici e operatori sanitari, bambini e famiglie che entrano in contatto con la struttura ospedaliera.
Fondazione ABIO Italia ONLUS coordina e promuove sul territorio nazionale l’attività delle Associazioni ABIO locali che con i loro 5.000 volontari, presenti in oltre 200 reparti, offrono un valido e costante supporto ai bambini e alle loro famiglie.
I volontari ABIO sono ormai una realtà anche a Foggia dove operano dal 2010 nei reparti di Neuropsichiatria Infantile e di Pediatria degli Ospedali Riuniti, per assicurare una migliore qualità della vita in ospedale ai piccoli degenti.

Dott.ssa Gabriella Marciello
Referente ABIO di Foggia

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Foggia, primi effetti del fallimento Amica.Rifiuti lasciati in strada dopo il mercato

Pubblicato : venerdì, 20 gennaio 2012
Il mercato di via Rosati ieri

Il mercato di via Rosati ieri

L’emergenza risolta dal sindaco con un’ordinanza. Protestano i venditori di via Rosati: trattati come porci
Sui banchi frutta e verdura fresca, pesce, latticini, sott’olio, salumi; a terra rifiuti, immondizia, scarti, buste, cassette e cartoni.
Rifiuti del giorno prima rimasti per 15 ore, dalle 14 di mercoledì alle 6 di giovedì, per terra. Banchetto inaspettato per piccioni, gatti e cani randagi e chissà chi altro.
Si è svolto senza le condizioni minime igienico-sanitarie il mercato giornaliero in via Rosati a Foggia, il più affollato dai foggiani.

Le bancarelle ieri mattina hanno aperto in mezzo ai rifiuti.
La strada, nella zona centralissima della città, mercoledì pomeriggio non è stata ripulita dal personale della società Amica spa in quanto poche ore prima era stato dichiarato il fallimento e non era ancora stata emanata l’ordinanza del sindaco per garantire la prosecuzione del servizio.
E così nessuno ha comunque dato l’ordine di pulire comunque l’intera area.
I vigili urbani mercoledì pomeriggio allertati dai residenti di via Rosati che la strada non era stata ripulita, si sono limitati a transennarla.
Ma ieri mattina nessuno, né i vigili urbani, né gli ispettori della Asl Foggia (che si trova a pochi passi da dove si svolge il mercato ndr) hanno pensato di impedire agli ambulanti di sistemare le bancarelle. Nell’indifferenza e nell’impunità assoluta il mercato si è tenuto lo stesso affollato come sempre.

«Quando siamo arrivati la strada era un porcilaio. Abbiamo ammassato sotto i banconi i rifiuti di ieri e abbiamo aperto» spiegava una fruttivendola.
Ma forse era il caso di non aprire? «Dobbiamo lavorare, mica potevamo stare chiusi», hanno risposto quasi tutti.
Qualcuno si è armato di ramazza e ha concentrato i rifiuti agli angoli dei banconi di vendita, molti hanno semplicemente fatto convivere i clienti tra mandarini e bucce per terra.
Il curatore fallimentare di Amica, Mirna Rabasco si è insediata mercoledì pomeriggio e certo non poteva sapere che il mercato era in quelle condizioni. Ma i lavoratori, i capi turno, i funzionari lo sapevano che via Rosati non era stata ripulita.
Perché non si è provveduto nelle prime ore della mattinata di ieri prima dell’apertura delle bancarelle?
Stando a quello che spiegano in Amica il primo turno inizia alle 6, gli ambulanti al Rosati arrivano alle 5.
Ma allora perché non è intervenuta la Polizia municipale per impedirne l’avvio delle attività?
Perché non lo ha fatto la Asl dal momento che il «porcilaio» era stato sotto gli occhi di tutti?
Via Rosati è stata ripulita solo ieri pomeriggio dai mezzi e dagli uomini della società comunale della nettezza urbana, quando le bancarelle hanno chiuso i battenti.
Intanto infuria la polemica tra le forze politiche sul decreto di fallimento della società comunale.

«Il fallimento di Amica è la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’incapacità dell’amministrazione di centrosinistra che governa il Comune di Foggia, alla quale si deve il disastro dell’azienda», sostiene il consigliere comunale del pdl, Franco Landella. «Non sorprende la notizia del fallimento conseguenza di un’amministrazione senza programmazione», sostiene il segretario cittadino dell’Udc, Francesco Niglio che chiede «l’azzeramento dell’esecutivo».
In realtà la giunta è stata azzerata lunedì scorso, prima del fallimento Amica.
Il Psi, partner di maggioranza a Palazzo di città annuncia che bisogna «andare nella direzione della costituzione di nuova società solida».
«Tocca alle forze politiche del centrosinistra assumere una maggiore quota di responsabilità rispetto all’innovazione del governo cittadino. Ma sarebbe opportuno anche un ripensamento della propria strategia politica da parte di chi, nel centrodestra, ha ordito trame romane ai danni di Amica e dei suoi lavoratori, per colpire il sindaco e oggi spera nell’intervento salvifico dei commissari prefettizi», sostiene la senatrice del Pd, Colomba Mongiello.

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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SAN SEVERO – Università: riparte il CORSO DI LAUREA I LIVELLO IN INFERMIERISTICA

Pubblicato : giovedì, 19 gennaio 2012

Firmato l’accordo per il triennio 2011-2014; costerà al Comune 180mila euro

Raggiunto stamattina l’accordo, a San Severo, per l’attivazione del CORSO DI LAUREA I LIVELLO IN INFERMIERISTICA. Si tratta di un corso decentrato del dipartimento dell’Università di Foggia, istituito presso l’ospedale “Teresa Masselli Mascia”.

La durata dell’accordo è riferita agli anni accademici 2011-2012, 2012-2013 e 2013-2014.

Il Comune verserò nelle casse dell’Unifg 60mila euro all’anno per un totale di 180mila euro.

L’accordo è stato firmato per l’Università dal rettore Giuliano Volpe, per il Comune dal sindaco Gianfranco Savino, per la facoltà di Medicina dell’ateneo foggiano dal preside Matteo Di Biase e per la Asl da Nicola Ciccarelli, delegato dal direttore generale Ruggiero Castrignanò.

da Daunia News

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FOGGIA — Bare all’aperto, sindaco denunciato – «Irregolarità nello smaltimento»

Pubblicato : giovedì, 12 gennaio 2012

La Asl denuncia il Comune per abbandono di rifiuti – Il materiale è stato affidato a una ditta specializzata

Le bare abbandonate nel cimitero

La Asl ha denunciato il Comune di Foggia per abbandono di rifiuti, irregolarità nei campi di inumazione e carenze igieniche dell’obitorio.

Una denuncia – formalizzata alla procura del capoluogo e destinata al sindaco, Gianni Mongelli, massima autorità sanitaria della città – sulla vicenda delle bare, abbandonate davanti all’ingresso del cimitero cittadino.

Il 29 dicembre scorso il Corriere del Mezzogiornoaveva denunciato la presenza di feretri e altro materiale di esumazione abbandonato in un cassone all’interno del cimitero di Foggia, invece di essere conferito in speciali discariche come prevede la legge.

«Rifiuti» provenienti dal lavoro che, da qualche tempo, sta svolgendo l’amministrazione comunale, d’intesa con il Centro di igiene, finalizzato alla messa in sicurezza della cappella della Madonna della Croce. Un tempietto che ospita quasi 800 loculi di persone morte anche all’inizio del 1800: la cappella è pericolante e il comune ha deciso di intervenire con dei lavori di muratura, spostando nel contempo anche i feretri presenti.

Molte bare, però, a causa delle infiltrazioni di acqua nella cappella sono risultate completamente distrutte o irrimediabilmente lesionate. Così si è deciso di traslare i resti umani in piccole casse di zinco o in altri feretri, gettando quelli vecchi.

Dopo la protesta di numerosi cittadini l’amministrazione comunale e l’assessore ai servizi cimiteriali, Pasquale Pellegrino, era intervenuto annunciando che quei «particolari» rifiuti sarebbero stati smaltiti, come prevede la legge, in una discarica speciale entro la Befana.

E, infatti, come promesso il 5 gennaio scorso una ditta di Cerignola ha prelevato tutte quelle le bare e gli altri rifiuti di esumazione, trasportandoli nel suo sito, dove sono stati smaltiti. Tutto sembrava finito là. Invece, nei giorni scorsi – quando le bare erano state già portate via e la zona ripulita e ripristinata – gli ispettori della Asl hanno presentato alla procura della repubblica una denuncia su quei rifiuti di esumazione. Una denuncia che ha sorpreso l’assessorato ai servizi cimiteriali.

La ditta che doveva provvedere allo smaltimento dei feretri – ha spiegato l’assessore Pellegrino – era stata contattata il 22 novembre. Ma per problemi e difficoltà dell’azienda la stessa aveva comunicato che il tutto poteva avvenire tra la fine di dicembre e l’inizio del mese di gennaio. Come, in effetti, poi è avvenuto.

Subito dopo la denuncia della Asl l’assessore Pellegrino ha provveduto ad informare sia la procura che la stessa azienda sanitaria sulle procedure e, soprattutto, sui lavori eseguiti per lo smaltimento di quelle bare.

Luca Pernice da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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ASL Foggia – “Sanità: groviglio malavitoso tra business del randagismo,partiti, lobby, mafie e burocrazia…”

Pubblicato : lunedì, 9 gennaio 2012

Azienda Sanitaria Locale FoggiaContinuiamo a parlare di malasanità,purtroppo sempre alla ribalta,balzando da una testata giornalistica all’altra.
Bilanci sanitari in deficit,carenze strutturali,gioco di soldi, tante, tantissime situazioni poco chiare, ma il sistema sanitario guarda caso risulta sempre innocente.
Non vogliamo scadere nella retorica di discorsi sterili , ma chi approfitta della propria posizione deve essere licenziato insieme a tutti i soggetti conniventi.
“Dopo la bufera invalidopoli, servizi veterinari, fatture false, tossicologia business, attribuzioni consulenze, autisti dietro le scrivanie, mobilità passiva, sanità service… è giusto e morale che il Direttore Generale Ruggiero Castrignanò rassegni le proprie dimissioni…”

Dobbiamo portare avanti una battaglia a favore di una società migliore e trasparente.

Sono troppi gli interessi politici e clientelari.
In fondo la sanità è pagata dai cittadini che non intascano ma mettono a disposizione della collettività e non di certo per far scoppiare le tasche dei dirigenti, per cui chiedere trasparenza, controllo e rigore è un nostro diritto.
Un diritto esercitato secondo le norme vigenti,ci ha portato a esigere dal Direttore generale documenti a noi necessari che entro 30 giorni dalla richiesta avrebbe dovuto fornire,che ovviamente non ha fornito.
Ma la vergogna non esiste più? Ovvio che no!
Informare sul funzionamento del servizio sanitario è d’obbligo e chiedere sul funzionamento è lecito, nascondere gli sporchi interessi per continuare a rubare è illecito!
Risposte che non arrivano.Il direttore generale,o persone competenti,hanno il dovere di esporre con responsabilità ogni cosa e noi aspettiamo chiarezza.
“C’è una spontanea inosservanza del principio di legalità, di controllo di quella stessa illegalità – e soprattutto di trasparenza.

Con la sanità che – come ampiamente documentato dalla 1 mappa sul fenomeno della corruzione in Italia a cura dell’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto alla corruzione – la fa da padrone.
Oggi l’Alto Commissario non esiste più.
E’ stato sostituito a partire dal 2 ottobre 2008 dal Servizio Anticorruzione e Trasparenza (S.A.eT.) , costituito nell’ambito del Dipartimento della Funzione pubblica che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha affidato al Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione.
Una questione talmente sensata e legittima che nel 2003 è stata stipulata una Convenzione ONU contro la corruzione”.

L’Italia, che l’ha sottoscritta a il 9 dicembre 2003 è uno dei pochissimi Stati a non averla ancora ratificata. Forse per chi ci governa non è così importante!
Vere e proprie strategie di disinformazione.
Questa è la nostra sanità, “sanità di un sistema disomogeneo,pieno d’inefficienze e sprechi”.
“Tutto è improntato a mera finalità commerciale il cui aspetto prioritario ,se non esclusivo, è quello del guadagno, anche a scapito della deontologia minima che si suppone sia richiesta per l’esercizio della professione medica, ma è proprio l’intero sistema sanitario ad essere improntato a criteri di massima economicità.
Non ci resta che sperare che chi dirige prenda atto del fatto che anziché orientare le proprie decisioni ad una corretta e proficua amministrazione delle risorse pubbliche,  attui provvedimenti di dubbia utilità o addirittura che non li attui affatto.
Ormai non ci stupisce più niente e niente risulta più nuovo ai nostri occhi ,  è per noi d’obbligo parlare di malasanità,”quel groviglio malavitoso dove gli intrecci tra partiti,cosche e burocrazia hanno creato un sistema infame e pericoloso”.
Indaghi la Magistratura…

(…)I costi della sanità sono uno dei punti critici di bilancio per il nostro Paese, fin qui nulla di nuovo.

L’Italia garantisce infatti un livello di assistenza che non è affatto scontato nei paesi industrializzati, pur con picchi di eccellenza e gravi cadute di tono.
Non tutti i cittadini sono al corrente di finanziare in questo capitolo anche la sanità animale, intesa in origine come un complesso di interventi pubblici di grandissima rilevanza, volti a garantire che gli animali non trasmettano malattie all’uomo e che gli alimenti di origine animale siano salubri.

Ma nel nostro Paese si sta costruendo un’altra veterinaria, quella del randagismo, che prevede canili e spostamenti di animali e vorrebbe anche ospedali e persino una mutua: il tutto nell’inconsapevolezza generale di costi che gravano sulle casse pubbliche.
Purtroppo l’idea della salute pubblica è relegata a mero accessorio, nel senso che la diffusione di malattie infettive (ad esempio la leishmaniosi, pericolosa per l’uomo) in tutto il Paese attraverso questi animali, non è certo il problema prioritario.
Con un’etica dai risvolti discutibili.
Esiste un’etica della tortura? Del carceriere? Delle sofferenze inflitte?
Ripensare il sistema del randagismo vuol dire praticare un difficile esercizio anche contro l’ipocrisia e i luoghi comuni, vuol dire scontrarsi contro la disneyzzazione della nostra cultura, cercando di praticare l’Etica affrontando interrogativi scomodi.
Che esista un sistema DEL randagismo è cosa sicura, ma non solo questo ce lo dimostra.
Ci sono anche le decine di milioni di euro spesi dallo Stato italiano – solo per il mantenimento-, ci sono migliaia di associazioni, cooperative, movimenti, spesso con un fortissimo contatto politico, sempre con una grande risonanza mediatica, a dimostrare che esiste un vero e proprio Sistema del randagismo.

Fino a qui, sarebbe ancora il meno. In fondo esistono sistemi nella gradazione dal legittimo al corrotto per molti altri aspetti della travagliata vita italiana.
Non ci muoveremmo più di tanto contro l’ormai consueta demagogia spesa per la ricerca nemmeno della poltrona, a volte un semplice sgabello comunale, nemmeno per i soldi spesi male.
Il problema è che ci sono sofferenze inaudite, indicibili, inflitte con colpevole noncuranza a migliaia di animali prigionieri di questo Sistema.
Ripensare il sistema dei canili vuol dire riflettere con serena e spietata autocritica sui risultati pratici creati da una legislazione demagogica nazionale unita ai piccoli poteri e alle grandi negligenze locali. Forse è arrivato il momento.

I cani nei canili soffrono.
Ce lo dicono molte inchieste a volte sincere, a volte interessate più all’audience che al miglioramento reale delle cose.
Ma anche qui, si potrebbero accettare sofferenze finalizzate alla realizzazione di un benessere futuro dei cani, cosa che invece non avviene.
I cani sono imprigionati nei canili, vittima di un Sistema che ha tutto l’interesse a mantenerli in prigionia per poter prosperare, per mantenere un potere, per ricevere denaro da distribuire senza doverne rendere conto.
Non occorre arrivare alle situazioni dei canili lager, purtroppo così diffuse, per vedere queste sofferenze.

Anche nei canili milionari, tirati su a suon di cemento e consulenze, i cani soffrono comunque, perché il Sistema non è incentrato su di loro, ma sui carcerieri che ne traggono ancora l’ultimo guadagno, quello di presentarsi come anime pie nascondendo la realtà delle cose.
I cani soffrono perché, oltre alle situazioni di carenze igieniche e strutturali assolutamente comuni, vengono privati del diritto ad un’esistenza concretamente corretta, in nome di un astratto diritto ad un’”esistenza”.

Nessuno ha interesse a favorirne le adozioni, tanto meno un’esistenza almeno serena.
Ancora peggiore è la teoria del “liberiamoli tutti”, togliendo ai proprietari quella responsabilità penale personale, tanto invocata e declamata, quanto platealmente aggirata dal cane di quartiere, dalle colonie, dai mille artifici per dare questa responsabilità a tutti e quindi a nessuno, persino spacciando il fenomeno per “profonde radici della tradizione” e scaricandolo sugli amministratori locali.
Animali in branco nella migliore delle ipotesi accattoni o spazzini, nella peggiore spietati, quanto improvvisati assassini.

Se solo questi animali avessero la possibilità di una vera rappresentazione, se solo qualcuno facesse (qualche volta è successo) una vera inchiesta sulle loro condizioni di vita da prigionieri del Sistema, se solo una commissione indipendente e dotata di poteri valutasse serenamente il rapporto costi-benefici dell’approccio italiano al randagismo dell’ultimo ventennio, non ci andrebbe molto per scoprire il velo sulle sofferenze, gli sprechi, le bugie che sommergono questo angolo buio della società italiana.
Ripensare il sistema dei canili vuol dire progettare meccanismi virtuosi che evitino alla base il sistema randagismo.
Non occorrerebbe molto, le esperienze di altre nazioni potrebbero esserci utili.

Ad esempio, immaginare un modello in cui il proprietario veramente identifichi il proprio animale e che le banche dati siano reali e non oggetti misteriosi ed applicati a macchia di leopardo, senza comunicazione tra loro.
Dobbiamo arrivare anche all’estrema domanda, se sia meglio continuare a soffrire in una gabbia o accettare l’eutanasia come estremo, pietoso, coraggioso, ultimo atto di affetto e rispetto verso animali che hanno diritto a non essere strumenti di biechi interessi, come pacificamente accettato nella quasi totalità degli Stati.
Le Zoomafie non sono solo quelle dei combattimenti clandestini o del traffico di animali, ma le appoggiano anche quelli che agitano frequentemente questi spauracchi per distogliere gli sguardi dalla vera realtà. Andate in un canile, e non chiedete di fare uscire il cane per una passeggiata.
Fate di meglio: chiedete di entrare nella loro gabbia, restateci cinque minuti di orologio e quando uscirete allora sarete pronti per discutere veramente di randagismo. Dr. Angelo Troi, Veterinario(…)

Torniamo a parlare del triste fenomeno della malasanità veterinaria,segnale sempre più inquietante di una cultura dell’illegalità.Questo è già un grosso problema a livello nazionale, ma noi vogliamo partire dalla provincia.
E’ stata aperta un’ inchiesta sulle strutture veterinarie e sulla gestione del personale dell’ ASL FG provinciale.
Non è possibile che le regioni non effettuino attività di controllo in questo settore, non evidenzino i casi,peraltro macroscopici , evidenti a tutti.
Le responsabilità sono tante,troppe, a partire dalle direzioni dei servizi veterinari regionali,ad arrivare a quelli provinciali per finire al singolo veterinario.
Abbiamo parlato con dirigenti ,presidenti, tra i quali il direttore del Dipartimento di Prevenzione Asl FG, sulle spese ordinarie e straordinarie , sullo sperpero del nostro danaro, sulla vigilanza delle strutture.

Con lui abbiamo perfino affrontato l’argomento di dipendenti,di ausiliari che hanno le chiavi degli uffici e che al di fuori dell’orario di servizio rientrano e non certo per lavoro,che continuano a fare i loro porci comodi perché hanno la certezza d’impunità, convinti che nessuno potrebbe mai denunciarli altrimenti gli scambi di favore non potrebbero più esistere.

Come sappiamo,ci sono tre aree funzionali in veterinaria:

l’area A che si occupa della sanità animale ,quindi di profilassi, di interventi su malattie infettive, piani di monitoraggio, gestione dell’ anagrafe bovina e canina;

area B che si occupa dell’ispezione e controllo delle derrate di origine alimentare,quindi igiene della macellazione, controllo e vigilanza degli stabilimenti;

e infine i punti importanti dell’area C che sono i diritti dell’utenza,per cui la salvaguardia della salute pubblica,dell’ambiente e dei prodotti che si producono,si occupa dell’igiene,degli allevamenti e delle produzioni zootecniche,quindi controllo sulla distribuzione e impiego del farmaco veterinario(farmacovigilanza), sui rifiuti speciali e sull’igienicità delle strutture , ma anche si occupa del controllo sul latte, riproduzione animale e fauna marina e selvatica.

Ma al di là degli aspetti agrodolci che saltuariamente emergono,drammatici sono gli aspetti dell’Asl di FG, dove c’è un’illegalità perpetua, dove si sono rivelati abusi e consumi , ma le lobby ci sono e sono sotto gli occhi di tutti.
Situazioni queste che somigliano sempre più a un cancro che affligge il territorio fatto di irresponsabilità,indifferenza, complicità e ignoranza .
Viviamo in una società deresponsabilizzata. Zone franche di illegalità ammessa e tollerata.
Molte dunque le illegalità certificate.
Chi sbaglia deve pagare!
Indaghi la Magistratura
Benvenuto Michelangelo da zappingrivista.it

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