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Foggia, 15 orti urbani e un centro socio-educativo al CEP

Pubblicato: martedì, 30 ottobre 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

UN’AREA con 15 orti urbani, verde attrezzato, giardini, una zona per il gioco e per le attività sportive, un edificio pubblico riqualificato da destinare a servizi culturali, sociali, sportivi e ricreativi.
«Un’operazione del genere al CEP non si vede da anni, forse da quando fu realizzato quel quartiere di edilizia economia e popolare ormai diventato uno dei “luoghi” identitari della Foggia contemporanea», dice l’assessore alla Qualità e all’Assetto del Territorio, Augusto Marasco, nel comunicare la partecipazione del Comune di Foggia al Bando per il finanziamento di opere di urbanizzazione primaria e secondaria negli insediamenti di edilizia residenziale, approvato il 31 luglio scorso dalla Giunta regionale.

Il progetto candidato si sviluppa su via Vittorio Alfieri nel quartiere CEP, su una zona che rientra in un piano attuativo di esclusiva iniziativa pubblica.
Si tratta di due aree, ciascuna di circa 5.200 metri quadri, che nell’attuale Piano Regolatore Generale sono destinate ad attrezzature pubbliche di quartiere, di cui una a verde pubblico e l’altra ad aree sportive. Un’area è di proprietà del Comune, l’altra è della Regione Puglia.
Quest’ultima l’ha ceduta in concessione all’Associazione “Centro di Solidarietà San Benedetto” Onlus.
«Di qui l’idea, che speriamo possa diventare un modello replicabile, di proporre una triangolazione che si preoccupi già della futura gestione dei servizi da sviluppare», spiega Marasco, con riferimento al protocollo d’intesa sottoscritto tra Comune e Onlus con il quale, qualora la proposta di candidatura al bando fosse accolta e finanziata, l’area verrebbe trasferita in concessione ventennale al Comune di Foggia mentre la gestione resterebbe in capo all’Associazione stessa.
Un’ipotesi procedurale che ha ottenuto il “via libera” preventivo dello stesso Servizio Demanio e Patrimonio della Regione Puglia.

Nel progetto è previsto l’uso di materiali che potranno essere smontati e a loro volta recuperati o riciclati, come i container che serviranno come spogliatoi del campo di calcio e alcune panchine che saranno realizzate con pallets di recupero.
Tutta la zona è attualmente definita da due spazi, vuoti, incolti e degradati, che allontanano gli abitanti piuttosto che catalizzarli.
L’area sportiva si presenta in avanzato stato di degrado, oggetto di numerosi atti vandalici.
La logica del progetto si fonda sul recupero delle aree esistenti e nell’uniformare il nuovo da realizzare all’area circostante, creando uno spazio di relazioni che abbia la capacità di vitalizzare l’area.
È prevista, infatti, l’interconnessione dei due spazi pubblici – parco urbano e area sportiva, ricreativa e sociale – ponendo particolare attenzione alla sicurezza e alla tutela delle condizioni di vita, sia degli anziani che dei bambini, data la vicina scuola dell’infanzia e primaria.

Il fabbricato da riqualificare sarà destinato a centro sociale-educativo diurno: l’associazione che lo gestirà intende accogliere 30 minori e offrire una pluralità di attività con sostegno alla crescita e all’orientamento.

Uno degli spunti più originali è l’orto urbano, suddiviso in 15 aree con dimensioni variabili da 38 a 45 metri quadrati, in modo da rendere i cittadini residenti ma anche i fruitori del centro parte attiva nel processo di riqualificazione della zona.
Gli orti possono anche essere utilizzati per la realizzazioni di corsi didattici specifici e sono disposti ai lati di un percorso pedonale, con accesso sia dal centro che dalla strada pubblica.
«Pensiamo che il modello di gestione dell’area – conclude Marasco – minimizzi i costi di manutenzione, favorisca l’aggregazione sociale e possa attivare percorsi di progettazione partecipata».
da Stato Quotidiano

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