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TROIA – A Troia l’agricoltura e’ morta!! Sottratti oltre 400 ha per un impianto fotovoltaico di 123 Mw

Pubblicato: venerdì, 4 febbraio 2011 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Il Consiglio Comunale nell’ultima seduta del 14 dicembre ha deliberato la ”… Approvazione del progetto definitivo di realizzazione di impianto fotovoltaico di 123 Mw con annessa stazione di connessione alla sottostazione 150/380 già autorizzata da Terna alla Rete Trasmissione Nazionale…”. Nel dispositivo di tale delibera, approvata con i soli voti dei consiglieri di maggioranza, oltre a quanto annunciato nell’oggetto, si dispone di “…apporre espressamente il vincolo preordinato all’esproprio, … sulle aree ove è prevista la realizzazione delle opere in argomento…”.

 Ciò significa che i proprietari dei terreni interessati dalla realizzazione dell’impianto, verranno privati della facoltà di dare, “volontariamente”, la propria disponibilità, fattore essenziale per la trattativa con l’impresa proponente.
Non solo… la procedura espropriativa è palesemente illegittima, in quanto, per gli impianti fotovoltaici è riservata alle sole opere annesse, quali possono essere le opere di connessione e l’elettrodotto. Inutile la segnalazione del Gruppo consiliare di Città Nuova che al momento della votazione, per protesta, ha abbandonato l’aula. In particolare ha manifestato innanzitutto il convincimento che sia sempre auspicabile lo sviluppo di fonti rinnovabili.
Come però per il passato si è stati contrari al cosiddetto “eolico selvaggio” oggi si è contrari “al fotovoltaico selvaggio” in assenza di qualsiasi confronto su scelte di pianificazione di tale portata che non ha visto protagonisti i cittadini. Nessun confronto si è avuto con organizzazioni di categoria quali la Coldiretti e la CIA, nonché con associazioni sociali e culturali quali Salute e territorio,
Attivamentis ed altri movimenti e partiti politici locali.
La stessa maggioranza ha subito la proposta progettuale e la pianificazione conseguente da parte di gruppi e società elettriche. E’ infatti, limitativo per l’espressione di valutazioni politico-territoriali, attivare progettualità con un semplice parere del responsabile dei servizi tecnici comunali, ancorché a contratto di consulenza e del Sindaco, e ritrovarsi con procedure a livello avanzato e conclusivo. Il caso specifico a cui è riferita la deliberazione approvata, è relativo ad un progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico di ben 123 MW. Tale impianto diversamente dagli impianti eolici non ha componenti dinamiche e si limita passivamente ad intercettare i raggi solari. Contrariamente sempre agli impianti eolici che occupano superfici molto limitate (non più di 150-200 m2 per aerogeneratori), gli imdalla prima

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Di conseguenza l’impianto di cui trattasi occuperà una superficie di circa 400 ha, oltre alle opere connesse. L’impianto è organizzato in quattro macroaree, tanto da poterlo definire una sorta di lottizzazione energetica.
L’elettrodotto che collegherà le macro-aree tra di loro e con la sottostazione elettrica della Terna – zona Cancarro, attraverserà le zone di San Vincenzo, Tortorella, Santissimo, Serratraversa e quindi buona parte del territorio comunale in una sorta di anello rispetto al centro urbano e si svilupperà per una lunghezza di decine di chilometri quasi fosse un raccordo stradale. Le superfici interessate riguardano spesso aree agricole di pregio del nostro territorio ed un numero rilevante di operatori agricoli. Molti ettari a dire il vero, sono di proprietà di latifondisti e/o non residenti in Troia: anche l’economia locale non ne beneficerebbe molto…!! E’ noto che le superfici limitate che gli impianti eolici sottraggono all’agricoltura, non comportano una sostanziale variazione dell’attività di conduzione agricola.
Cosa completamente diversa accade per gli impianti fotovoltaici che sottraggono invece per intero ed in maniera definitiva le superfici agricole, costringendo difatti gli operatori agricoli a cambiare sostanzialmente la propria attività. E se ciò deve accadere, che avvenga su loro espresso desiderio e non per una imposizione dall’alto, in forza di un esproprio.
E se, come ci è stato segnalato, a qualche agricoltore può fare comodo farsi pagare – così dispone la legge relativa all’esproprio – tre volte il valore di mercato, invitiamo invece a quantificare il beneficio per il solo “fitto” del terreno con un contratto a valere per non meno di 29 anni. Se ad esempio ad un agricoltore venisse espropriato di 1 ha, gli verrebbe riconosciuto un compenso, come da “Piano parcellare di esproprio” circa € 36.000 (€ 12.000 x 3), ed ovviamente perde la proprietà del terreno. Lo stesso terreno, qualora l’agricoltore decidesse di fittarlo per 29 anni, potrebbe “spuntare” accordi di non meno di 5.000 € annui che, con una semplice moltiplicazione si dimostra che potrebbe usufruire di poco meno di 150.000 € ed, ovviamente, non perderebbe la proprietà del terreno.
E’ appena il caso di sottolineare come la triplicazione in caso di esproprio spetta solo agli operatori agricoli e che in altri comuni i compensi annui per acquisire la disponibilità del terreno si attestano anche sugli 8.000 €. Lungi da noi minimamente immaginare che anche a Troia, si possa manifestare quanto denunciato dal Presidente della Commissione Parlamentare antimafia Pisanu, circa la presenza della malavita sulle rinnovabili. E’ vero pure che – come assicurato dal Ministro Galan – vi è l’impegno del governo ad impedire l’installazione di impianti fotovoltaici concentrati in oltre 30 ha. La stessa attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, l’ha confermata nei giorni scorsi anche il governatore Vendola.
Ed allora…, chi ha interesse ad imporre scelte drastiche agli agricoltori e al mondo agricolo in genere…? Perché il consiglio comunale si è rifiutato di rinviare la deliberazione di sole poche settimane? Forse perché come “da comunicato stampa” il comune potrà godere di ulteriori pochi spiccioli all’anno? Perché di spiccioli si parla… basti pensare che la ditta riconosce al comune ben… 2.000 € all’anno per ogni Mw installato che considerato i 123 Mw costituiscono un introito di circa 250.000 € annui.
Di contro il comune “esenta” la ditta dal pagamento di qualsiasi “tributo e tassa”. Per intenderci solo per l’ICI viene esentato del pagamento annuale di circa € 20.000/ha (applicando i parametri già consolidati dall’eolico) e cioè circa € 8.000.000 (dicasi ottomilioni di euro!!) che comunque sarebbero spettati al comune a prescindere Puglia: Fotovoltaico in esercizio N. Impianti N° MW Ettari fotovoltaico a terra (1 MW = ca. 2,5 ha) Fotovoltaico in esercizio in Puglia al 27/10 < 200 kW (tetti residenze e industrie) 7.002 62 0 Fotovoltaico in esercizio in Puglia al 27/10 > 200 kW (a terra) 309 277 554
TOTALE Fotovoltaico in esercizio in Puglia al 27/10/ 2010 7.311 339 554 da altri compensi definibili tra le parti. In conclusione riteniamo che le delibere approvate non possano essere condivise, essenzialmente per i seguenti motivi: – È penalizzante per gli operatori agricoli essere sottoposti a procedure di esproprio invece di poter trattare direttamente la disponibilità dei propri terreni con le società elettriche; – La normativa non consente l’attivazione delle procedure espropriative se non limitatamente alle opere annesse agli impianti da realizzare; – L’approvazione del progetto ai soli fini urbanistici equivale, di fatto, ad una variazione di destinazione urbanistica; A ciò si aggiunga che la “Convenzione fotovoltaico Comune di Troia” preannuncia interventi per realizzare ulteriori impianti dello stesso genere ed inoltre è utile sapere che sono in corso istruttorie per realizzare altri impianti eolici. Viene da chiedersi… chi lo ha deciso…? A Troia non solo l’agricoltura è morta, ma stà per morire la democrazia, considerato che il potere è esercitato da un gruppo molto limitato di persone che certamente non può dire di rappresentare il popolo quando attuano scelte che vanno al di là del semplice mandato elettorale e che presuppongono momenti di consultazione specifica, dato che possono determinare profondi cambiamenti nel tessuto sociale della comunità. Si confida nell’intervento degli organi deputati.
Carlo Rubino da Preappennino Oggi

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