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Il Comune di Foggia approva le variazioni di bilancio e il bando per l´illuminazione

Pubblicato : martedì, 27 dicembre 2011

Comune di Foggia

Il Consiglio comunale ha esaurito l’ordine del giorno dei lavori della seduta del 23 dicembre, approvando all’unanimità 4 delle 6 delibere oggetto della discussione.

Variazione al Bilancio di Previsione 2011. L’ultima manovra finanziaria dell’anno è stata votata favorevolmente da 21 consiglieri dei gruppi di maggioranza; 9 i voti contrari della minoranza.
Illustrata dal sindaco, la delibera consente di iscrivere maggiori entrate per 2,859 milioni e maggiori spese per 2,673 milioni, con un saldo attivo di 186.188 euro. La parte più consistente delle variazioni positive di parte corrente deriva da: fondi regionali per la prima dote (184.742 euro) e l’assistenza ai minori (424.020 euro); trasferimenti dall’ISTAT per il censimento (414.637 euro) e la propedeutica rilevazione dei numeri civici (129.242 euro); violazione alle norme del codice della strada relativamente alla sosta regolamentata (200.000 euro). Sul fronte della spesa, si segnala l’incremento (200.000 euro) del Fondo svalutazione crediti, istituito per compensare eventuali minori entrate derivanti da crediti in tutto o in parte inesigibili

Da altri enti pubblici sono stati trasferiti al Comune 1,263 milioni per investimenti, per la gran parte (1,089 milioni) destinati ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e degli impianti della pubblica illuminazione.

Modifica degli indirizzi operativi in ordine al servizio di sosta tariffata formulati con proprie deliberazioni n.75/2010 e n.43/2011. Approvata all’unanimità la delibera che modifica i criteri di utilizzo degli operatori delle cooperative che gestivano il servizio di sosta regolamentata. Potranno, quindi, essere impiegati quanti svolgevano la mansione di parcheggiatore alla data del 15 maggio 2009 e risultino iscritti negli elenchi INPS e dell’Ufficio di collocamento. Inoltre, potranno essere utilizzati anche gli operatori che nel periodo compreso tra il 16 maggio 2009 e il 30 novembre 2011 siano stati dipendenti delle stesse cooperative per almeno 32 settimane.

Progetto tecnico-economico per la pubblica illuminazione cittadina. Con la sola astensione del consigliere comunale Franco Landella (PdL) è stato deliberato il progetto tecnico e il bando di gara per l’assegnazione del servizio di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di illuminazione pubblica, compresa la fornitura di energia elettrica. La gestione durerà 15 anni, per una previsione di spesa annua fissata a 2.050.000 euro, e consentirà la tutela dei lavoratori impiegati dalla società che lo ha gestito nell’ultimo periodo.

Concessione di comodato d’uso gratuito di suolo pubblico inerente la realizzazione di una recinzione all’Istituto Tecnico Industriale “Saverio Altamura”. Unanime il consenso del Consiglio alla richiesta della Provincia di Foggia di recintare lo spazio antistante l’istituto scolastico per migliorare la sicurezza dell’area circostante. Le spese necessarie alla realizzazione dell’opera saranno sostenute dalla stessa Provincia, proprietaria dell’immobile.

Ente ecclesiastico “Congregazione ancelle della divina provvidenza”: Progetto per l’ampliamento da 12 a 20 posti letto del centro residenziale per cure palliative. La delibera, approvata all’unanimità, consentirà al ‘Don Uva’ di migliorare la propria capacità di assistenza ai malati terminali. Il progetto è giunto in Aula dopo l’approvazione della Regione Puglia.

Chioschi per la vendita dei fiori sul Viale del Cimitero Monumentale.
Per volontà unanime del Consiglio comunale, saranno uniformati lo stile e la dimensione dei chioschi oggi allestiti nell’area antistante il Campo Santo, così da migliorare l’aspetto estetico dello spazio.
Sul punto, l’Assise ha approvato, sempre all’unanimità, un ordine del giorno presentato dal consigliere comunale Franco Landella (PdL) che invita l’Amministrazione comunale a “censire i chioschi esistenti, precisando l’ubicazione, la superficie e quant’altro necessario per una valutazione preventiva al rilascio o meno dell’autorizzazione”.

“La seduta del Consiglio comunale ha chiuso nel migliore dei modi possibili l’anno dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia – commenta il presidente dell’Assise, Raffaele Piemontese – La pressoché totale unanimità del consenso ottenuto dagli atti dell’Amministrazione è un positivo indice dello spirito di collaborazione e del senso di responsabilità istituzionali più che opportuni nell’attuale e delicata fase sociale vissuta dalla città”.

“Tutti insieme abbiamo offerto una risposta operativa all’incertezza ed al disagio sofferto da alcune decine di lavoratori, da cui scaturirà un deciso miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini – aggiunge il sindaco, Gianni Mongelli – Con qualche fardello in meno sulle spalle dell’Amministrazione, potremo più proficuamente dedicare gli ultimi giorni del 2011 ed i primi del 2012 alla programmazione delle misure necessarie ed opportune al raggiungimento di un equilibrio di bilancio stabile, da cui partire per rilanciare anche l’azione politica della Giunta e del Consiglio comunale”.
da Il Grecale

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Foggia – Viale della stazione, il dietrofront di Mongelli: “Domani tornano le panchine”

Pubblicato : domenica, 11 dicembre 2011

Poche righe apparse su facebook annunciano il ritorno delle quattro postazioni rimosse in viale XXIV maggio. Già stasera dovrebbero inasprirsi i controlli contro il fenomeno della prostituzione

“Mattinata lungo il viale della Stazione. Domani dopo un incontro con i commercianti faccio rimettere le panchine. Da stasera controlli sul Viale. Richiesta nuovamente potatura alberi”. Con queste poche righe pubblicate sulla sua pagina facebook il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, ha di fatto annunciato il proprio dietrofront in merito alla rimozione delle quattro panchine in viale XXIV maggio.

Una decisione che aveva provocato le proteste, sarcastiche e non, del popolo della rete foggiana. La retromarcia arriva dopo l’autorizzazione alla rimozione di quelle che sono state definite “postazioni utilizzate da alcune prostitute”. La rimozione delle panchine era stata richiesta con una petizione dai residenti, stanchi di vedere adescamenti di clienti da parte delle prostitute proprio nei pressi della stazione.

Già stasera, secondo quanto comunicato dal sindaco, dovrebbero partire dei controlli più serrati per mettere fine al fenomeno. Domani il ritorno della panchine.“

da FoggiaToday

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Foggia – Qualità della vita, Mongelli: “Indicazioni da cogliere con responsabilità e consapevolezza; i cittadini hanno percepito gli sforzi fatti per migliorare”

Pubblicato : mercoledì, 7 dicembre 2011

“Sono indicazioni da cogliere con molta attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti gli attori del sistema territoriale e dei cittadini, ma con altrettanta consapevolezza dei limiti strutturali di contesto e dei passi in avanti compiuti”.

E’ il commento del sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, alla classifica sulla qualità della vita pubblicata questa mattina che “è relativa all’intera Capitanata, e non al solo capoluogo, e può avere chiavi di lettura diverse e diversificate tra loro”.
A partire dai dati sulla sicurezza: “il numero delle estorsioni censite è aumentato, perché sono più numerose le denunce e questo è un dato indubbiamente positivo. Ciò non elimina il peggioramento complessivo del quadro ‘sicurezza’ ed impone il rafforzamento dei presidi di controllo del territorio e repressione dei reati”.
Il miglioramento degli indicatori relativi alla sezione ‘Affari e Lavori’ “incoraggiano il capoluogo e l’intero territorio a proseguire sulla strada dell’attuazione dei programmi destinati allo sviluppo economico ed occupazionale, nonché al potenziamento della rete infrastrutturale. Solo per questa via riusciremo a mettere a frutto le intelligenze e le competenze maturate nel sistema formativo e le eccellenze prodotte nella nostra bellissima terra”.
“Purtroppo – continua Mongelli – il contesto di grave crisi in cui ci troviamo ad operare non favorirà il recupero di qualità e competitività dei territori ormai stabilmente in difficoltà. Ciò riguarda particolarmente i servizi ai cittadino, sulla cui efficacia ed efficienza non riusciamo ancora ad incidere come vorremmo e come ci stiamo sforzando di fare.
Mi incoraggia l’esito del sondaggio sulla percezione, da parte dei cittadini, del miglioramento della qualità della vita – conclude il sindaco di Foggia – una testimonianza positiva del fatto che la rotta è stata invertita e che c’è fiducia nelle nostre possibilità di emergere dalle difficoltà vissute oggi”.
Ufficil Stampa – Città di Foggia -Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione / Sindaco

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Foggia, stringono i tempi per la verifica. Per il Bilancio Mongelli pensa a Boccia

Pubblicato : martedì, 6 dicembre 2011
Gianni Mongelli

Gianni Mongelli

IL TEMPO stringe, le notizie che giungono in città via Sole 24 Ore sono tutt’altro che confortanti e la politica ha l’urgenza di fare presto.
Al Comune di Foggia i giorni scorrono impietosi e Gianni Mongelli prova a sondare la disponibilità dei partiti.
Il termine dei 15 giorni, ormai ridotto a poco meno di una decina, è l’orizzonte oltre cui non si sfugge più.
Il sindaco ha incontrato tutti i partiti della maggioranza, ha ascoltato le proposte e le esigenze.
Poi, infine, ha posto le sue, di necessità.

Ovvero, rinnovamento della Giunta soltanto per il 50% effettivo, dando via, per quel che gli attiene, la delega al Bilancio.
In tutto, 12 postazioni, di cui sei fatte salve e sei da rinnovare.
Ogni partito, è il ragionamento del sindaco, dovrebbe lasciare una postazione, che si aggiungerebbe ai due posti vacanti dell’Annona (vacante a seguito delle dimissioni di Lucia Lambresa) e della Cultura (liberatasi con la morte di Rocco Laricchiuta).

CHI VA (FORSE) – Più d’uno, dunque, è in bilico.
Almeno quattro assessori dovranno essere depennati dalla lista degli amministratori.
Certificato, per forza di cose, il passo indietro di Sel (Laricchiuta) e Lista Lambresa (la stessa vicesindaco, ma i ‘suoi’ non sono usciti dai banchi della maggioranza), i panni del conte Ugolino dovranno vestirli gli altri.
In primis, il Partito Democratico.
Voci sicure e vicine al sindaco danno per “blindato” solo il detentore dell’Ambiente, Pasquale Russo.
I suoi quasi 1000 voti sono stati determinanti per la lista.
Cassarlo dall’amministrazione vorrebbe dire escluderlo dal Palazzo.
E, per il sodalizio di Campo, significherebbe perdere un cavallo di razza, pronto a fare le valige ed a portare altrove la cassaforte delle preferenze.
Ed allora, più probabile che, a pagare, siano Luigi Fiore (Urbanistica) e Angelo Castelluccio (Personale, già con un piede e mezzo fuori dalla Giunta).
Tanto più perché Gianni Mongelli attende una risposta da Francesco Boccia, cui avrebbe personalmente offerto di prendere in carico il Bilancio.
Sarebbe lui, il candidato due volte perdente alle primarie per la corsa alla regione, parlamentare, uomo di peso dei democrats, la pedina numero due di quelli di Via Taranto.

Centro e garofani. Grane anche tra i centristi, dove l’unico che pare non traballare mai è Pasquale Pellegrino.
Il detentore dei Servizi Sociali (e consigliere provinciale) dovrebbe rimanere nell’equipe mongelliana a spese del duo Frattulino-Morlino, quest’ultimo, da svariato tempo al centro di veti incrociati provenienti da destra e da sinistra.
E i socialisti? Qui potrebbe anche risolversi in un nulla di fatto.
L’impalpabile Iuppa e Vinicio Di Gioia, afferenti alle due componenti socialiste (Socialismo Dauno il primo, Psi il secondo) potrebbero anche non muoversi dalle loro sedie.
Ma Angelo Benvenuto, si sa, non è uno che ama accontentarsi. Stando a rumors colti nei corridoi di Palazzo di Città, il consigliere del Psi spinge per il controllo di una delle municipalizzate, meglio poi se Amica.

E ORA – La palla, Mongelli, l’ha scagliata, per ora, nella trequarti dei partiti. Saranno loro, in sostanza, a decidere chi far fuori e chi, per contraltare, mettere all’interno. Ma, questa volta, non saranno accettate ‘furbate’.
In occasione della prima composizione della Giunta, fatta salva l’idea della discontinuità con le amministrazioni precedenti, sono finiti in organico vecchi marpioni tutt’altro che emblemi della novità. Anche per questo, il primo cittadino non transigerà.
Ai partiti ha chiesto “rose di nomi da valutare”. E a cui attingere. Discriminante, la presenza di donne, giovani e persone competenti. I tre partiti maggiori, per adesso, hanno solo registrato le intenzioni del Sindaco e non hanno dato risposte.
Piero Ferrante da Stato Quotidiano

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Foggia, capitale delle estorsioni, vita dura per donne e giovani

Pubblicato : lunedì, 5 dicembre 2011

“Cresce il numero delle denunce, la città è cambiata”. Il sindaco commenta così i dati impietosi della ricerca del Sole 24 Ore che piazza la provincia pugliese agli ultimi posti per vivibilità. Ma va male per tutta la Puglia: Bari perde cinque posizioni

Se era necessario toccare il fondo per cercare di risalire, ora è arrivato il momento giusto. Più giù di così, Foggia non può andare: è “maglia nera” nella classifica della qualità della vita del Sole 24 ore.

Scende di un gradino e raggiunge il 107° posto tra le province italiane per vivibilità, suddivise in sei aree significative.
Una discesa graduale verso gli Inferi, con piazzamenti tra l´82° e il 106° posto in tutte le sei aree di indagine.
Alcuni fronti però, si consolidano in negativo: in particolare quello dell’ordine pubblico, dove Foggia risulta ultima assoluta per le estorsioni e terzultima per l’incidenza dei furti di automobili, quasi cinque volte la media nazionale.

Analizzando i singoli parametri, la Capitanata si trova in notevole difficoltà nell’occupazione femminile e in quella giovanile, dai 25 ai 34 anni (19% e 45% i rispettivi tassi) e sui tempi della giustizia civile, sul Pil (pari a 16mila euro pro capite, la metà di Bologna) e i consumi pro capite (718 euro, contro una media di 1.079 euro).

Ma va male per tutta la Puglia.
Bari scende di cinque posizioni, fino al 98esimo posto.
Va meglio per Lecce, che perde comunque due posizioni rispetto allo scorso anno, passando dall’84esima all’82esima posizione in classifica. Brindisi è all’88° posto e Taranto sta sul 100esimo

“Sono indicazioni da cogliere con molta attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti gli attori del sistema territoriale e dei cittadini – ammette il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli – ma con altrettanta consapevolezza dei limiti strutturali di contesto e dei passi in avanti compiuti”.
Un’indagine che – sottolinea il primo cittadino – è relativa “all’intera Capitanata, e non al solo capoluogo, e può avere chiavi di lettura diverse e diversificate tra loro”.
Entrando nello specifico, Mongelli spiega che “il numero delle estorsioni censite è aumentato, perché sono più numerose le denunce e questo è un dato indubbiamente positivo.
Ciò non elimina il peggioramento complessivo del quadro ‘sicurezza’ ed impone il rafforzamento dei presidi di controllo del territorio e repressione dei reati”. C’è però almeno un aspetto positivo, che riguarda la sezione ‘Affari e Lavori’.

“Miglioramenti che incoraggiano il capoluogo e l’intero territorio a proseguire sulla strada dell’attuazione dei programmi destinati allo sviluppo economico ed occupazionale, nonché al potenziamento della rete infrastrutturale. Solo per questa via riusciremo a mettere a frutto le intelligenze e le competenze maturate nel sistema formativo e le eccellenze prodotte nella nostra bellissima terra”.
“Mi incoraggia – conclude – l’esito del sondaggio sulla percezione, da parte dei cittadini, del miglioramento della qualità della vita: una testimonianza positiva del fatto che la rotta è stata invertita e che c’è fiducia nelle nostre possibilità di emergere dalle difficoltà vissute oggi”.

La reazione sconcertata e imbarazzata sui social network, a cui i singoli cittadini e le varie associazioni stanno affidando la propria indignazione, mostra un volto di Foggia desideroso di una svolta immediata, dopo le recenti emergenze e polemiche che hanno trascinato la citttà verso il baratro, dal problema legato ai rifiuti allo “scippo” dei trasporti, sia ferrroviari che aerei, che rischiano di mettere ulteriormente al tappeto le speranze di questa terra.
FULVIO DI GIUSEPPE da Repubblica

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Verifica Foggia, Mongelli ‘si regala’ altri 15 giorni. I ribelli hanno fretta

Pubblicato : mercoledì, 30 novembre 2011

Comune di Foggia

Comune di Foggia

QUINDICI giorni. Questo il tempo chiesto da Gianni Mongelli ai nove consiglieri dissidenti della sua maggioranza prima di partorire la nuova giunta. Un termine, questo delle due settimane, fissato dal sindaco stesso ma che, tuttavia, ha le sembianze di un diktat.
E mentre dal centrodestra partono le prime occhiatine dolci alla volta dei descamiciados mongelliani, l’Ingegnere prova a serrare le fila ed evitare che il danno si tramuti in beffa. A questo punto, è innegabile che la strada maestra dell’immobilismo non è più percorribile. Toccherà soprattutto ai maggiorenti del Partito Democratico provinciale, quelli che avevano, per primi, chiesto a ‘Gianni’ di andare avanti ad ogni costo senza stravolgimenti, farsene una ragione.

Per la prima volta dalla nascita dell’esecutivo Mongelli, i tanti Davide della maggioranza hanno messo alle corde i due Golia: Pd e Psi. Anche perché, oggettivamente, tanto i democrats quanto i garofani stanno vivendo emorragie palesi. Dei nove consiglieri ‘dissidenti’, infatti, ben sei (Sottile e De Vito, transitati nei Moderati e Popolari; D’Agnone e Clemente, che resistono ma non si sa per quanto; e poi Sisbarra e D’Urso, due indipendenti sostanziali) sono riconducibili al sodalizio di Paolo Campo. Da Via Isonzo – sede foggiana della segreteria piddina – fanno finta di niente, fischiettano allegramente e provano a minimizzare. Ma sanno che, a questo punto, servirà un passo indietro.

E un passo indietro è quello che il sindaco ha chiesto ai socialisti, tutti in fibrillazione al solo pensiero di poter ridiscutere la squadra di Governo. Da mesi, Angelo Benvenuto stocca Mongelli con frecciate intrise nel veleno. A targhe alterne, allude alla possibilità di non meglio precisate prese di posizione. Ora che Scapato e Capocchiano, prima transitati in Socialismo dauno e infine convenuti a nozze con la dissidenza, li ha scavalcati nella playlist d’ascolto del sindaco, pare pronto ad un ridimensionamento delle pretese.

A questo punto, e a queste condizioni, tutte le strade diventano percorribili. Anche se – c’è un se – dietro alle barricate, non tutti lottano per gli stessi obiettivi. Sergio Clemente, che alla riunione con il sindaco non era materialmente presente, ad esempio, non ha mai fatto mistero di non disdegnare un posto in Giunta. I continui riferimenti alla “Giunta degli eletti”, quella capace di ritrovare il feeling con la città, sono ben più che una sponsorizzazione personale, sono una proposta. Ma la nomina di Clemente, soprattutto per i richiami al cilibertismo da lui fatti, non esalta la sinistra. SeL, in particolare, che ha in Leonardo De Santis l’uomo di lotta e di Governo, preferirebbe glissare sui cinque anni passati e provare a dar vita ad una Giunta che, pur mantenendo gli attuali assessori, completerebbe le caselle vacanti (sostanzialmente Cultura, Annona/Traffico, Bilancio), con elementi che portino in dote competenza e serietà. Al momento, però, sui nomi c’è il più totale riserbo e tutti contano che possa essere proprio lui, Mongelli, ad avere nelle mani la soluzione che consentirebbe di uscire dal fango della stagnazione politica. “L’importante sono le decisioni politiche”, ammette a Stato un esponente di primo piano del Consiglio Comunale. “Si faccia presto perché quest’andazzo porta ad una sopravvivenza stentata piuttosto che ad una vita gaudente”. L’antifona è chiara e condivisa. A Mongelli il compasso per chiudere il cerchio.

Piero Ferrante da Stato Quotidiano

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Bari – Trasporto Pubblico Locale. Minervini riferisce in Commissione bilancio

Pubblicato : lunedì, 14 novembre 2011
Bari – Trasporto Pubblico Locale

Foggia, sindaco Mongelli / assessore Minervini

“IL tempo è propizio per immaginare un’integrazione tra soggetti erogatori di servizi.

La situazione di generale difficoltà vissuta dal trasporto pubblico locale, deve spingerci a scelte coraggiose, moderne e di respiro europeo”. Con questa sollecitazione l’assessore ai trasporti Guglielmo Minervini ha concluso l’audizione in commissione bilancio, convocata dal presidente Arcangelo Sannicandro per fare il punto sul settore alla luce degli ultimi decreti governativi.

L’assessore Minervini ha confermato tutte le difficoltà determinate da una contrazione dei trasferimenti nazionali, peraltro solo parzialmente erogati, tanto da provocare un ‘buco’ di circa 23 milioni di euro, somma di cui la Regione dovrà farsi carico per onorare il contratto di servizio stipulato con Trenitalia.

Analogamente all’esercizio 2011, anche il prossimo – ha preannunciato Minervini – si prevede drammatico ed andrà ad incidere sulla qualità e quantità dei servizi erogati.

Alle difficoltà che con puntualità quotidiana si stanno registrando e definite da Minervini con il termine di ‘economia del disservizio’, la Regione risponde con azioni di efficientamento e previsioni di economie, quantificabili in 7 milioni di euro, somma lontana dai 45 milioni di euro necessari a pareggiare il corrispettivo di esercizio.

 Il governo regionale esclude, al momento, interventi tariffari: ogni ritocco risulterebbe socialmente insostenibile ed avrebbe solo l’effetto di deprimere la domanda.

Di qui la necessità di interventi di ampio respiro, tra cui il conseguimento di un coordinamento tra i vari soggetti erogatori di servizi, affiancato dal progressivo decremento della quota di mobilità stradale (oggi all’80%), a favore di quella trasportata su rotaia e dalla revisione ed unificazione della tariffazione.

 L’anomalia pugliese del trasporto pubblico locale (per Minervini una “felice anomalia”), è data dalla molteplicità dei gestori dei servizi di mobilità regionale, ben cinque.

Trenitalia, il più importante, opera sulla dorsale Adriatica; le Ferrovie del Gargano insistono sul promontorio garganico, la Ferrotranviaria collega l’area interna del nord-barese, le Ferrovie Appulo Lucane gestiscono la direttrice murgiana, mentre le Ferrovie Sud-Est collegano i centri interni della provincia di Bari e quelli delle province jonico-salentine.

1500 chilometri lo sviluppo complessivo della rete ferroviaria regionale, 50% della quale percorsa da convogli targati Trenitalia. Con 500 km si sviluppo, le Ferrovie Sud-Est detengono il primato nazionale della più grande ferrovia regionale e con esso anche anomalie che destano non poche preoccupazioni, sia di ordine gestionale che finanziario.

Alla situazione in cui versa la Sud-Est, Minervini ha dedicato la parte conclusiva del suo intervento, soffermandosi in particolare sui rapporti che regolano il contratto di servizio con la Regione.

Le Sud-Est continuano ad essere di proprietà del Ministero dell’Economia, nonostante sin dal 2000 se ne prevedeva il trasferimento alla Regione che è unico committente dei servizi assicurati sul territorio.

 Lontana dal tetto del 30% dei ricavi tariffari (a malapena sfiora l’8%), il bilancio della Sud-Est chiude con perdite compensate attraverso artifici contabili che ne consentono l’operatività.

Nel prossimo esercizio finanziario il bilancio della Sud-Est presenterà una riduzione delle spese di circa 15 milioni di euro in virtù di tagli operati sulle spese superflue come la chiusura della sede romana della società, tuttavia il conseguimento del pareggio di bilancio è lontano, cosa che ha spinto il consigliere Erio Congedo a chiedere a Minervini di vigilare sulla gestione della società sulla quale i riflettori torneranno ad essere puntati già venerdì prossimo, quando in commissione bilancio l’assessore Minervini si è impegnato a produrre documenti dai quali sarà possibile avere una panoramica esaustiva dell’efficienza della rete ferroviaria pugliese, dei costi e dei ricavi di ogni singola tratta servita dai cinque gestori.

I risultati della prima seduta (nella prossima si parlerà anche della situazione di porti ed aeroporti), tuttavia, hanno già indotto il capogruppo di Sel, Michele Losappio, ad annunciare una mozione, sottoscritta anche da Angelo Disabato, capogruppo de ‘La Puglia per Vendola’, con la quale si intende attivare per il trasporto pubblico locale un piano di riordino simile a quello adottato per la sanità.

Procedere ad eliminare le diseconomie è stato l’invito rivolto dal capogruppo del Pdl Rocco Palese, mentre Francesco Damone (La Puglia prima di tutto), ha invitato Minervini ad andare oltre il piano regionale dei trasporti che pur privilegiando la mobilità su rotaia, conferisce al trasporto su gomma un ruolo ancora preminente.

Ferrovie Sud Est: Laddomada: “Incomprensibile slittamento delle audizioni”. “Alla luce dell’aggravarsi della situazione gestionale ed economica della Sud est, è incomprensibile lo slittamento delle audizioni dei vertici dell’azienda e delle OO.SS., previste nel calendario della V Commissione convocata per mercoledì 16 novembre, a causa dell’indisponibilità di alcune sigle sindacali”. E’ quanto afferma il consigliere regionale de La Puglia per Vendola Francesco Laddomada, a seguito della notizia del rinvio delle audizioni a causa dell’indisponibilità di alcune sigle sindacali.

“Ritengo incomprensibile tale rinvio, considerato anche che, da notizie apprese, la situazione dell’azienda , da un punto di vista gestionale continua ad aggravarsi, e affrontare nelle sedi competenti questa problematica, con la massima celerità, sarebbe stato un atto di responsabilità da parte di tutti.

 Oggi assistiamo all’ennesimo tentativo di mettere la testa sotto la sabbia, ignorando una situazione che, se non affrontata con la massima urgenza, rischia di provocare danni irreparabili, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero”.

da Stato Quotidiano

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Foggia –Ciccio D’Emilio (PdL): “Foggia, Mongelli responsabile della situazione d’abuso”

Pubblicato : mercoledì, 9 novembre 2011

La minoranza di Palazzo di Città (St)

“Lo stato economico, civico ed istituzionale in cui versa la nostra città ci restituisce immagini indegne per un comune di quasi centosessantamila abitanti e con un passato storico nobile come Foggia. Ormai l’unico elemento che sembra caratterizzare più di tutti in maniera trasversale le attività cittadine è l’abuso (a più livelli) ed il sindaco ne è il diretto responsabile, visti gli ultimi provvedimenti varati per rimpinguare le languide risorse economiche di Palazzo di Città, sottraendole alle tasche degli incolpevoli cittadini senza che questi ultimi avessero un ritorno in termini di efficienza nei servizi erogati e di vivibilità urbana. Anzi. Zero vantaggi, danni e disagi a volontà”

Con una nota diramata agli organi di stampa, Francesco D’Emilio, capogruppo consiliare Pdl, traccia il quadro generale della città, imputando il diffuso malcontento alle scelte operate dal primo cittadino.

“Foggia tristemente e patologicamente dominata dalla logica dell’abuso. Il primo ad attuarla è il sindaco: Mongelli continua infatti ad abusare della pazienza dei foggiani ed i primi effetti del nuovo piano di sosta tariffata sono lì, evidenti, a testimoniarlo. Il centro cittadino, invaso scriteriatamente dalle strisce blu, si è di riflesso svuotato di auto e pedoni: se ciò, da una parte, comporta un effetto benefico per quel che concerne il traffico e l’inquinamento, dall’altra mette in ginocchio il commercio dei negozi malcapitati nelle zone a sosta tariffata: il flusso dei clienti è già bruscamente diminuito e se alcuni (pochissimi, in realtà) hanno rispolverato la vecchia bicicletta per raggiungere il centro e risparmiare i 3-4 euro del parcheggio, molti altri (la maggior parte) preferiscono indirizzare lo shopping verso i centri commerciali delle periferie: una manovra, quella del nuovo piano sosta, che quindi abusa della pazienza dei commercianti già vessati dalla crisi.

Ad aggravare la situazione, poi, contribuisce la mancanza di buon senso degli ausiliari del traffico che, spesso, sollecitati da una sorta di strano istinto sanzionatorio, non lasciano agli automobilisti neanche il tempo di procurarsi il ticket, procedendo subito con la multa.

Ma se il centro si svuota, le aree subito adiacenti a quelle colorate di blu si riempiono di automobili parcheggiate barbaramente sui marciapiedi e nelle immediate vicinanze di portoni e garage, rendendo disagevole e in alcuni casi addirittura impossibile il flusso delle autovetture dei residenti che, quindi, lamentano di aver ormai perduto la pace e la pazienza.

Inoltre le aree a sosta libera sono state subito colonizzate dai parcheggiatori abusivi seguendo un deprecabile fil rouge che si ricollega all’abuso dei parcometri e degli ausiliari del traffico.

Abusi su abusi. Il sindaco Mongelli, oltre a dimostrarsi incurante della diffusa contrarietà al nuovo piano di sosta tariffata (contrarietà sancita dalle oltre cinquemila firme raccolte con la nostra petizione popolare) si manifesta anche incapace di gestire al meglio gli effetti del suddetto provvedimento, abusando delle tasche e della pazienza dei foggiani. Idem per quanto concerne la (non) raccolta dei rifiuti. La Tarsu è stata aumentata e con essa aumenta anche la spazzatura in giro per la città: l’area tra Via Lussemburgo e via D’Addedda, così come molte strade periferiche (compresa Via Napoli e via Bari) è ormai ridotta a discarica a cielo aperto con rifiuti organici ammassati ed elettrodomestici abbandonati fuori dai cassonetti che favoriscono la proliferazione di ratti e l’abusivismo di coloro che scelgono di agire in maniera direttamente proporzionale a chi li governa, cioè infischiandosene del decoro e delle regole civiche.

Regole puntualmente infrante, come se il quadro generale non fosse già abbastanza drammatico, dai venditori abusivi di abbigliamento e alimenti vari, sempre più numerosi sia nelle vie del centro che nelle zone più decentrate. E il governo cittadino sta a guardare, come se quest’abusivismo dilagante e i disagi della cittadinanza e delle categorie di lavoratori più colpite dai provvedimenti recenti non fossero problemi meritevoli di essere affrontati seriamente. Date queste premesse, ci sembra quindi doveroso” conclude D’Emilio “chiedere al sindaco Mongelli di svestirsi della maschera pilatesca indossata finora e smetterla di lavarsi le mani.

Le mani è opportuno sporcarsele, affrontando queste scottanti questioni in assise comunale e prospettando soluzioni concrete: ci aspettiamo, quindi, che il primo cittadino parli apertamente in consiglio di come intende risolvere i problemi che attanagliano Foggia, coinvolgendo la minoranza che si è sempre dimostrata propensa al dialogo e alla sinergia finalizzata al bene della comunità, a dispetto del costante muro di gomma opposto dalla giunta”.

da Stato Quotidiano

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Foggia – LETTERA APERTA a Giovanni Battista Mongelli Sindaco di Foggia

Pubblicato : lunedì, 7 novembre 2011

LETTERA APERTA

Alla C.A. dell’ Ill.mo dott. Giovanni Battista Mongelli Sindaco di Foggia.

Ill.mo dott. Mongelli,
oggi ci ritroviamo a fare i conti con un Comune in piena crisi finanziaria, centinaia di posti di lavoro bruciati, economia distrutta, tasse al massimo e servizi a zero.
La verità è che a Foggia la politica è morta, per cui l’amministrare si risolve in disarticolate risposte dannose in mancanza di un modello di sviluppo chiaro, che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini e non di pochi fortunati.
Varianti urbanistiche, cambi di destinazione d’uso, svendita di beni comunali, privatizzazioni assurde, hanno caratterizzato finora il confuso operato della Giunta Mongelli.
Noi non vediamo alcun vantaggio per la cittadinanza se dove era previsto un parco o un campo coltivato domani ci ritroviamo dei palazzi; come non traiamo alcun giovamento se un mercato incompiuto diventa, come per magia, un complesso residenziale proprio li dov’era un’area mercatale. Neppure abbiamo visto ridurre il debito del Comune con le vendite sottocosto dei beni appartenenti alla Città sempre a favore di pochi fortunati.
Oggi chiediamo con forza l’annullamento del Piano Parcheggi.
I nostri Legali hanno prodotto una serie di documentazioni che attestano la totale illegittimità del Provvedimento varato dalla Sua Giunta. Sono almeno 20 gli articoli del Codice della Strada palesemente violati. A corredo ci sono svariate sentenze del Giudice di Pace che, in casi analoghi, hanno sempre dato ragione all’automobilista.
Ill.mo sig. Sindaco, Lei dichiara alla Stampa che tale provvedimento renderà la Città innovativa e moderna ma, sinceramente, se per innovazione e modernità si intende impoverire la già fragilissima economia locale e imporre una nuova tassa alle famiglie foggiane conviene restare “antichi”.
Sig. Sindaco, ci dica che fine farà l’ATAF.
Carissimo sig. Sindaco, le voglio far presente che non è escluso che col primo ricorso il Piano Parcheggi saltare. Quali le conseguenze? Quale la fine di tanti lavoratori che per anni hanno svolto la loro attività nel settore?
Chiediamo con forza l’intervento del Prefetto, quale più alta carica dello Stato in Città, a salvaguardia della Democrazia che ci pare davvero elusa e sottomessa.
Chiediamo con forza l’intervento della Magistratura che faccia chiarezza sulla situazione foggiana.
Chiediamo con forza le dimissioni della Sua Giunta perché non è ammissibile che chi governa deliberi atti che, non trovando adesione nella comunità, appaiono a tutti antidemocratici.
Per quanti ancora non ne fossero a conoscenza, ricordiamo che il Comune di Foggia ha un debito di oltre quattrocento milioni di euro sui quali, noi cittadini, paghiamo un interesse annuo alle Banche pari a diversi milioni. Tutte queste manovre e manovrine non hanno coperto nemmeno la metà degli interessi, quindi non sono utili a risanare la debitoria.
La Città di Foggia sta adottando misure da dissesto, per cui non comprendiamo i ritardi su questo versante dal momento che i debiti e gli interessi aumentano giorno dopo giorno.
Le tasse sono al massimo ed i servizi al minimo (raccolta dei rifiuti e l’aumento della TARSU, il mancato contributo per le spese scolastiche, il degrado delle strade della Città, l’illuminazione pubblica a giorni alterni … ).
Noi abbiamo messo a punto un nuovo Piano Parcheggi che rispetta quella che è la reale situazione socio-economica della città. Le chiediamo di ascoltarci!
Illustrissimo sig. Sindaco, dimostri intelligenza e buon senso e metta fine a questo misero teatrino che da due anni e mezzo va in scena al Comune di Foggia.

Il Segretario Cittadino de “La Destra”
Luigi de Vito
Comunicato Stampa Segreteria Cittadina de “La Destra”

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Foggia – Il messaggio del sindaco, Gianni Mongelli, per il giorno dell’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate

Pubblicato : venerdì, 4 novembre 2011

Autorità Militari e Civili, Rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Cittadini di Foggia, la ricorrenza del 4 novembre celebra il giorno dell’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate che questa Unità hanno conquistato e che oggi tutelano il ruolo primario dell’Italia nel mondo.

L’Unità Nazionale è il bene più prezioso e supremo di noi cittadini italiani, perché è il risultato di eventi storici epici e dolorosi, delle privazioni e delle sofferenze sopportate dai nostri padri.
E’ l’esito glorioso delle dure lotte per l’Indipendenza e del nostro esaltante Risorgimento, delle atroci ferite delle due guerre, della Liberazione dalla dittatura e dall’occupazione.

Questa Unità va preservata tenacemente dalla minaccia di contrasti intestini e dai deliri secessionisti, perché – seppur legittime sono le esigenze di federalismo manifestate dalle amministrazioni locali – solo consolidando la comune identità del Paese e la sua coesione potremo valorizzare e potenziare le nostre risorse ed affermarci sempre di più nel concerto mondiale e delle nazioni europee.

Ed in questo particolare e difficile momento storico, adesso che la crisi mondiale costa al Paese tanti sacrifici, sentirsi Italiani, sentirsi una Nazione unita e solidale vuol dire riconoscere i problemi di ogni parte sociale come problemi di tutti.

Il confronto tra le opposte parti politiche deve prefiggersi questo risultato e non produrre il conflitto o lo scontro fine a sé stesso: un forte senso di responsabilità politica deve portare l’Italia a rinnovarsi, a diventare più moderna e più giusta, a consolidare la sua unità e non a dividersi.

Unità che si rispecchia nelle Forze Armate e nel ruolo primario assegnato all’Italia, nell’ambito del sistema di sicurezza internazionale e nel processo di crescita mondiale, grazie alla professionalità e all’umanità delle donne e degli uomini che ne sono parte attiva e integrante.

Le Forze Armate sono protagoniste di una strategia di sicurezza attenta alle esigenze di un mondo coinvolto da profondi mutamenti: diffondere i valori e gli obiettivi di pace, democrazia e sviluppo ben oltre i nostri confini nazionali e d’Europa.

Per queste ragioni ad esse rivolgiamo il nostro più sentito ringraziamento.

Vorrei a questo proposito ricordare il tragico destino toccato in sorte ai nostri militari impegnati in missioni di pace che, in questo ultimo anno, sono state -purtroppo- numerose.
L’Amministrazione Comunale e l’intera Città di Foggia si stringono alle famiglie delle vittime nel loro immenso dolore.
Ci consoli almeno pensare che il loro sacrificio non è stato vano, perché nel mondo che vogliamo i valori di solidarietà e pace devono essere il fondamento, e non potrà esserci vera sicurezza mondiale se permarranno focolai di minaccia alla democrazia.

Sono queste le ragioni che ci spingono ad esprimere il nostro commosso, sincero e reverente omaggio, nonché la nostra incondizionata gratitudine alle Forze Armate d’Italia.

Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!
Ufficio Stampa Citta’ di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione /Sindaco

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Il futuro di Foggia nelle scelte di Mongelli

Pubblicato : mercoledì, 26 ottobre 2011
Gianni Mongelli

Gianni Mongelli

C’è chi crede, sbagliando, che Gianni Mongelli abbia dimostrato di avere i numeri per affrontare la sfida dei prossimi due anni.
L’hanno detto, in camera caritatis come durante seduta assembleare dell’ultimo consiglio di ieri, validi esponenti del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà.
L’hanno ribadito, qualora fosse stato il caso, Psi, Socialismo Dauno e le varie ed eventuali aree moderate e destrorse che compongono la maggioranza. Lo ripete a menadito una parte della città e dell’associazionismo. Eppure, mai come in questo momento, il sindaco di Foggia è solo contro tutti. Mongelli è letteralmente accerchiato. Da un lato, la verifica che gli pone di fronte l’osservanza di tre dottrine: il cencellismo, ovvero la spartizione proporzionale degli incarichi di Governo e sottogoverno (l’opzione Pd); il cilibertismo, che presuppone il ritorno ad una Giunta degli eletti con mortificazione pressocché totale del programma originario dell’Ingegnere (è quel che vanno sostenendo socialisti e parte del Pd); il rinnovamentismo e, dunque, il rilancio della politica a spese dell’interesse, della prassi a spese della teoria, della competenza a spese del determinismo.

Dall’altro lato, c’è l’amministrazione.
Quell’arte del Governo che, in questo momento, sta cedendo il passo alle voci, alle manovre, al sommerso.
Premesso che che al sindaco va dato atto di aver apportato la grande rivoluzione culturale che va sotto il nome di piano parcheggi (un provvedimento, questo, che ha, nello stesso tempo, lasciato intravedere la parte migliore e quella peggiore della città: i virtuosi che hano ripopolato di bici Foggia ed i furbetti che l’hanno annessa a colpi di tagliandi per invalidi), è significativo che questo sia l’unico atto realmente amministrativo di un governo cittadino che, in nome e per conto dell’emergenza (di bilancio, di legalità, di rifiuti), va riconosciuto anche di come Mongelli abbia abdicato ad operare, limitandosi a vivacchiare alla giornata, con la speranza che, prima o poi, giunga una mano dalla Regione Puglia (questione rifiuti), dal Governo centrale (questione economica) o dall’amica Emma Marcegaglia (questione rifiuti).

Per il resto, i due anni dell’amministrazione di centrosinistra a Palazzo di Città, ben poco si sono distaccati dalle due gestioni precedenti: ovvero, quelle più catastrofiche della storia recente del Capoluogo dauno, l’Agostinacchio bis e la Ciliberti.
In tutto quasto disastro, colui che ha meno colpe di tutti è proprio il primo cittadino.
Mongelli s’è trovato incastonato in un gioco di milioni di carati, troppo più grande di lui, imprenditore e nemmeno dei più noti.
Voglioso d’operare eppure tenuto a freno dai suoi stessi sotenitori, imbrigliato nel suo milazzismo traballante che ha fatto della sua amministrazione un essere ibrido, non più di destra ma non ancora di sinistra.
Piuttosto, un Cerbero confindustriale, costretto a spender soldi anche qualora questi non ci fossero.
A tutto questo, s’è aggiunta la vocazione affaristica di un uomo che, pur di nome rispettabile (non ha vinto proprio in virtù della fama di “brava persona” Mongelli?), resta nell’intimo un affarista del mattone.
Dunque, abituato a far quadrare i numeri, i bilanci. E, soltanto un tizio in malafede potrebbe negarlo, con un occhio di riguardo alle vicende dell’edilizia, di cui è divenuto portavoce favorito. Il Piano Urbanistico generale, annunciato con fare compulsivo in campagna elettorale, quasi il sindaco volesse prendere il sopravvento sull’imprenditore, è stato rinnegato, sconvolto, stuprato a suon di varianti. Con negli occhi l’immane progetto del Prusst Foggia 2 (il realizzatore è don Michele Perrone, intimo della famiglia Mongelli), pedina di scambio per convincere l’allora numero uno dell’Ente Fiera ad accettare la sfida di Palazzo di Città.

Risiko edilizio

Risiko edilizio

D’altronde i numeri della Foggia della sua Giunta (che non è solo lui, le responsabilità sono condivise) sono quelle 11 gru erette nelle zone periferiche, alcune testimoni di una cementificazione che coinvolgerà acclarate aree archeologiche, mortificando una volta di più una storia passata certamente migliore della presente.
Sono quelle 300 tonnellate di spazzatura nelle strade, i 19 morti ammazzati dall’inizio dell’anno (il ventesimo, ieri, s’è salvato per pura casualità).
Sono i beni confiscati finanziati dalla Regione Puglia e regalati a progetti impossibili solo per inerzia di una tecnostruttura svogliata o, peggio, personalmente interessata.
Tutta roba, questa, che non trova riflesso nelle sentenze della Corte dei Conti.
Mai nessun Tribunale obbligherà il sindaco Mongelli, gli assessori, i consiglieri di maggioranza e quelli di un’opposizione forse ancora più colpevole dello sfacelo, arenata sul ‘contro’ per mera presa di posizione, a ripulire la città partendo dal rispetto del ciclo dei rifiuti, dalla sostenibilità che è un cavallo di ritorno in positivo eccezionale per tutte le generazioni presenti ed avvenire.
Nessuna sezione foggiana, romana o barese s’esprimerà mai sull’apnea di legalità.
Ed anzi, è stato dimostrato che chiedere questi diritti, a titolo di cittadinanza o di informazione, suscita addirittura fastidio fino alla messa all’angolo.

Nel frattempo, sotto le mentite spoglie della responsabilità civica si assumono decisioni scomode ed impopolari. Nell’era del capitalismo spinto, del lavoro che non c’è, della crisi e degli indignados, questo discorso si traduce nel solito gioco a perdere a danno degli ultimi.
Perché, vien da sé che, per quanto giusti, l’aumento della Tarsu e il piano parcheggi colpiscono in egual misura il disoccupato ed il manager.
Con la differenza che, ogni euro sborsato, per il primo è un tarlo su quale alimento o bevanda non consumare nei giorni a venire, per il secondo una formalità meccanica.
La rabbia giornaliera contro il Palazzo cove proprio in questa disparità. Una disparità che, nell’assenza di formazione legalitaria, piuttosto che generare una consapevolezza di classe che sfoci in proposta, si tramuta in inquietudine sommaria, rancore di massa, delinquenza comune.

Non è il caso di gettare tutta la croce addosso ad un singolo uomo.
L’arrancare di Foggia è storicamente comprovato da una sedimentazione antica di malvezzi e cattive pratiche. Quel che è certo è che non è sufficiente essere un buon padre di famiglia per governare Foggia e che non basta godere di buona fama per divenire, in un sol colpo, un ottimo amministratore.
E’ vero invece, come Mongelli spesso ripete, che è il momento delle decisioni difficili.
E allora, ad iniziare sia proprio lui, primo dei cittadini.
Non certo facendosi fotografare in bicicletta mentre si reca in Comune o in asemblea con i lavoratori in mobilità. La demagogia avvelena i pozzi della democrazia. Piuttosto, il sindaco imbracci il mitra politico della trasparenza polverizzando questa giunta immobile e dando forma ad una squadra nuova, scevra d’ogni polemica (non c’è più tempo per rispondere a tutti) e quello legalitario dell’onestà in merito alla questione rifiuti ed appalti, se necessario anche affidandosi ai Tribunali ed alle forze inquirenti.
Perché, inutile negarlo oltre, quello delle strisce blu è realmente l’ultimo problema.
Piero Ferrante da Stato Quotidiano

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“Foggia, brutta da non credere”. Le associazioni chiedono a Mongelli di cambiar passo

Pubblicato : martedì, 18 ottobre 2011
Da sinistra: Vincenzo Rizzi, Rita Saraò, Chiarastella Fatigato, Pino Maccione, Nino Abbate

Da sinistra: Vincenzo Rizzi, Rita Saraò, Chiarastella Fatigato, Pino Maccione, Nino Abbate

NON vanno troppo per il sottile, le 13 associazioni che, ieri mattina, hanno indetto una conferenza stampa per dire la propria sulla questione-Foggia (Agedo, Aics, Arci, Capitanata Futura, Centro Studi Naturalistici, Cerchio di Gesso, Cicloamici, Donne in rete, Forum Beni Comuni, Gaas, L’Aquilone, Legambiente Circolo Gaia, Musica è, Teatro dei Limoni, Wwf).
Ovvero su degrado, disagio, verde, Tarsu, scioperi.
E, soprattutto, sulle spine Giunta, rimpasto, competenze.

Non vanno troppo per il sottile bocciando, nei fatti e nelle parole, i primi due anni e spicci dell’amministrazione a guida Gianni Mongelli.
Anche se nessuno, tranne Rita Saraò (Donne in rete) ha l’ardire di dirlo esplicitamente: “Non possiamo essere soddisfatti di come sono andati questi anni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo creduto nel primo cittadino e l’abbiamo sostenuto. Ma…”. Ma il tempo della propaganda è finito, le urne sono chiuse da un pezzo e, tirando le somme, c’è poco o nulla di cui essere felici e soddisfatti.

L’entusiasmo della campagna elettorale s’è tramutato in depressione andante anche fra coloro i quali, espressioni del mondo associazionistico, fanno capo a singoli o partiti che sostengono senza mezzi termini la Giunta.

CHIARASTELLA FATIGATO: “VIA AL PUG” – E allora “bisogna ripartire, passando dalla fase dell’emergenza a quella della gestione del territorio” è la sentenza di Chiarastella Fatigato (Capitanata Futura, punto di riferimento: Peppino D’Urso).
Da dove si riparte? “Dal Piano Urbanistico Generale, dai laboratori per il Pug”. Ovvero, da una progettazione strategica che va in controtendenza rispetto al ricatto delle varianti. “Ormai quel che è fatto è fatto”, ragiona Nino Abbate, “guardiamo avanti”.
Arrendevolezza? Tutt’altro.
Lo stesso Abbate promette battaglia senza resa: “Abbiamo già messo al corrente il sindaco delle nostre intenzioni battagliere”, dice sventolando due fogli A4 scritti fitti fitti in cui le tredici associazioni enumerano le mete possibili sottoposte al sindaco in un incontro svoltosi in comune lo scorso 11 ottobre.

 “Incalziamo, monitoriamo controlliamo”.

“UNA CITTA’ COSI’ BRUTTA DA NON SEMBRARE VERA” – Cosa? Innanzitutto, che ci sia una discontinuità rispetto alla gestione trascorsa. Fattuale, ma anche a livello umano. “Vogliamo competenze in giunta per ogni settore”, è la richiesta lanciata da un agguerrito Vincenzo Rizzi (Centro Studi Naturalistici Onlus). Promessa che, ci assicura qualcuno in privato, Mongelli non si è sentito di prendere.
D’altronde, le voci corrono forte e vanno in direzione ostinata e contraria di questa precisa richiesta.
Con tutta probabilità, infatti, oltre la metà degli assessori rimarranno in seno al Governo della città. “Una città così brutta da non sembrare vera”, calca la mano Rizzi.
A mortificarla, ragiona la Saraò, “è stata la politica” che, chiosa Abbate in una sorta di discorso a tre voci, “non ha capito che oggi occorre uscire dalle stanze dei partiti per prendere le decisioni”.

TRASPARENZA – Ed ecco il primo vero obiettivo condiviso, la partecipazione. Nel documento è addirittura posta prima in premessa: “per una migliore qualità della politica indissolubilmente legata alla migliore partecipazione reclamata con forza dai cittadini”.
E, poi, richiamata in tre capitoletti: “Legalità e trasparenza”, “Comunicazione efficace e rapporto diretto con i cittadini” e “Democrazia partecipata”. I portavoce delle associazioni, insomma, assediano Mongelli dal punto di vista della verità, sottolineando come, per quello che chiamano “cambio di passo” (e questo è politichese spinto), necessiti una “comunicazione più efficace fra ente e cittadini”. Che, ad esempio, passa per la creazione di un Laboratorio per la comunicazione, che soppianti il monopolio dello staff comunale ed introietti la società in una nuova stagione partecipativa.
Anche per evitare le incomprensioni giunte sulla questione parcheggi. Accusa Pino Maccione (Legambiente circolo Gaia): “Sospeso il giudizio nel merito, critichiamo il metodo scelto dall’amministrazione, che ha imposto un sistema organizzativo calato dall’alto e non concertato con chi, direttamente, ne avrò quotidiano rapporto: i cittadini”.

PUG – Il secondo, come ampiamente detto, è l’applicazione del Pug. Nell’incontro di martedì – e nel documento presentato ai taccuini – le associazioni hanno “dato al sindaco sei mesi”. Prima di convenire che “un anno è un limite più che accettabile”.
Basta, dunque, con varianti ed housing sociale. Si, piuttosto, a una “redifinizione funzionale e morfologica della città esistente, così che da pratiche episodiche, legate alla richiesta di fondi regionali e europei, esse divengano prassi costante della città, che cresce su se stessa”. O, per sintetizzarla con la Fatigato: “Buone prassi”.
Quelle che, a quanto dicono, oggi mancano.
Piero Ferrante da Stato Quotidiano

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Foggia – presentato piano sosta. Mongelli: “Non sarà guerra civile”

Pubblicato : venerdì, 14 ottobre 2011

Da sinistra, Domenico Mazzamurro e Gianni Mongelli (St)

SUI permessi rilasciati dall’Ufficio Traffico dell’Ataf di Via Scillitani, alla voce data di inizio validità c’è la data 17/10/2011. Dunque, con le strisce blu si parte da lunedì. Cosa confermata oggi, in conferenza stampa, dalla coppia di Ingegneri Gianni Mongelli-Domenico Mazzamurro.

Nessuna ulteriore dilazione, comunque. Sindaco e Presidente Ataf slittano di due giorni soltanto in ossequio alla lege del fine settimana. 15 e 16, ovvero domani e dopodomani, cadono di sabato e domenica, giorni non a pagamento. Indi, non ascrivibili nei confini del progetto.

Ma, sia come sia, l’intento è quello di smorzare i toni, dopo le facili isterie sparse a piene mani da cittadini, gruppi più o meno organizzati ed una minoranza alla ricerca di un programma identitario e programmatico ben definito.

“NON SARA’ LA FINE DEL MONDO” – “Non siamo al D-Day. L’entrata in funzione del piano parcheggio non costituirà l’inizio di una guerra civile o la fine del mondo, ma lo start up di una fase di sperimentazione che ci aiuterà a capire se e come migliorare il servizio” è la visione di Mongelli. Che ripete senza pausa, e per tre volte in meno di un’ora, che l’amministrazione gestirà questa fase “con tranquillità”. Il sindaco bolla come “inopportune” le cariche a testa bassa, chiede da parte di tutti un’assunzione di responsabilità e ricorda a tutti che “il provvedimento è stato approvato dal Consiglio Comunale”. Ovvero, dai rappresentanti politici dell’intera città. E lancia la possibilità di creare un tavolo mensile per discutere dell’andamento del piano.

PROTESTE E CAPARBIETA’ – In città le polemiche non si fermano, ancora ieri, i consiglieri di minoranza hanno aggredito le scelte dell’amministrazione in fatto di sosta, un terzetto costituito da Forza Nuova, Movimento Uno di Noi e Nuovo Ordine Nazionale ha affisso volantini di protesta sui parchimetri (“Noi non pagheremo la vostra crisi”) e, questa mattina, La Destra di Paolo Agostinacchio ha annunciato l’indizione un comizio per il pomeriggio di martedì. Mongelli da quell’orecchio non sente, fa il mulo e guarda oltre. Annuncia possibili altre convenzioni e tavoli con le associazioni. Conferma ai taccuini che “se ci sono dei miglioramenti da fare, ebbene, noi abbiamo tutta l’intenzione di farli”. Poi, però, ammonisce chi immagina passi indietro: “Ci sono cose su cui non transigeremo”. E quelle cose le chiama “gli obiettivi”. Non ci sarà mediazione “sul fine di ridurre il numero delle autovetture in circolazione, sull’innalzamento della qualità della vita dei foggiani, sul miglioramento delle condizioni di lavoro per gli ex impiegati delle cooperative della sosta”. E’deciso Gianni. E caparbio. “Sappiamo che ci sono alcune migliorie da apportare”. Per esempio, i tracciati di strisce improprie, come quelle che inglobano gli alberi. Nei giorni scorsi, su internet sono circolate diverse fotoche documentavano l’anomalia. “Le cancelleremo”, ringhia Mongelli. Che sorride, invece, sul qui pro quo dei pagamenti anticipati, documentati dall’emittente Teleradioerre: “Restituiremo i soldi a chi dimostrerà di aver pagato”. Giusto così, in fondo, per una comunità che “ha bisogno di slanci, non di blocchi”.

I manifestini di protesta di Fn, Non 1dN (St)

MAZZAMURRO: “NO OPERAZIONE FINANZIARIA” – Se lo slancio giungerà dal progetto concordato con Ataf sarà il tempo e l’esperienza a dirlo. Il Presidente della municipalizzata dei trasporti non ha dubbi e, con la solita calma, annuncia l’intero piano. Le aree (saranno 38, articolate per lettere e numero), i grattini, gli abbonamenti (che saranno, settimanali, mensili e annuali), i permessi per reisdenti, le agevolazioni. Spiega il funzionamento dei parchimetri, la lettura dei cartelli di demarcazione delle zone. Sgrana il Rosario delle cifre: 41 parcheggiatori già trasformati in ausiliari del traffico (ieri sera il decreto di nomina firmato personalmente dal primo cittadino), un’altra quarantina pronti ad entrare, 6000 permessi richiesti, 4000 tesserini residenti già rilasciati, 30 abbonamenti seconda auto (150 euro all’anno invece di 750). Un piano che, spiega, non scaturisce dall’esigenza di batter cassa. “Con l’aumento dell’Iva al 21%, su un abbonamento annuo di 750 euro all’Ataf ne andranno 592,50″. E zero risorse entreranno anche dgli eventuali provvedimenti degli ausiliari del traffico che sì, sono in carico alla spa dei trasporti dauna ma che, nel contempo, saranno affidatari di un blocchetto di sanzionii cui derivati finiranno dritti nelle casse della Polizia Municipale. Quindi, di Palazzo di Città.

“I FOGGIANI NON USANO I MEZZI PUBBLICI” - Mazzamurro, anzi, tiene a confermare l’impoegno verde della progettualità: “Potenzieremo il parco automezzi pubblici per impedire che i cittadini si muovano in auto”. Il Comune ne acquisterà, a strettissimo giro, altri 15 dalla città di Roma. Mezzi non esattamente di primo pelo, ma, per lo meno, già rodati ed economicamente convenienti, costando, ciascuno 21 mila euro piuttosto che 270 mila. Si questo punto, l’Ingegnere di Piazza Cavour lancia un grido di dolore: “Tolte le corse scolastiche, dobbiamo constatare con amarezza che, nel corso della giornata, i foggiani disdegnano i mezzi pubblici da noi messi a disposizione (la percentuale è attorno al 6%, ndR)”. Confermata anche l’agevolazione per chi viaggia in motociclo ed in bicicletta. Sanno pronti spazi appositi e nuove rastrelliere ‘modello Foggia’.

Protesta La Destra. Comizio: “Cancella le strisce” . Intanto, il prossimo martedì 18 ottobre, dalle ore 18:30, la Segreteria Cittadina de “La Destra” di Foggia sarà presente in piazza Aldo Moro per un comizio pubblico intitolato “Cancella le strisce”. Saranno illustrati alla Cittadinanza tutti gli articoli del Codice della Strada violati dal Piano Parcheggi varato dalla Giunta Mongelli. Durante la manifestazione saranno distribuiti barattolini di vernice bianca in segno di provocatoria e civile disobbedienza. Inoltre sarà possibile continuare a firmare la nostra Petizione contro, appunto, il Piano Parcheggi, l’aumento della Tarsu e la Privatizzazione del Cimitero.

da Stato Quotidiano

 

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Foggia – Incontro del sindaco con la poetessa foggiana Melina Barbati, finalista all’ultima edizione del Premio Brancati

Pubblicato : venerdì, 14 ottobre 2011

La poetessa foggiana Melina Barbati finalista al “Premio Brancati”
Mongelli: ”Il suo impegno e la sua sensibilità motivo di orgoglio per la città ”

“Il suo impegno e la sua sensibilità, premiati dagli importanti riconoscimenti conseguiti, sono motivo di orgoglio per la nostra città”.
Con queste parole il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, ha incontrato questa mattina la poetessa foggiana Melina Barbati, finalista all’ultima edizione del “Premio Brancati” svoltosi lo scorso 25 settembre in Sicilia, alla quale ha donato una targa commemorativa.

“Le sue opere rappresentano un contribuito di inestimabile valore per la nostra città – ha continuato il sindaco –, che trova in lei uno degli artefici del suo grande patrimonio umano e culturale ”.

Nata e residente a Foggia, Melina Barbat è docente presso la scuola primaria Giulia Catalano e da anni compone poesie per le quali ha ricevuto in Italia significativi riconoscimenti. Premiata con la medaglia d’argento nel 2003 e nel 2005 al Premio Letterario Internazionale Maestrale San Marco, nel 2004 ha ottenuto il Premio Speciale Livio Galanti nella manifestazione “Le Cinque Terre”. Con la sua prima opera poetica “Tele del Tempo” (Manni Editore) è risultata finalista al Premio Brancati insieme a concorrenti del calibro di Milo de Angelis, Valentino Zeichen e Cesare Damiani.

E’ tra gli autori di “Dieci minuti. 100 racconti ad orologeria”, Ed. Le conte 2006, e “Italia nel mondo”, Ed. Le conte 2006.
Ufficio Stampa Citta’ di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione

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Teatro Giordano Foggia – Impresa inadempiente, il contratto è annullato

Pubblicato : martedì, 4 ottobre 2011
Il teatro Giordano

Il teatro Giordano

Mongelli: troppi due anni di rinvii. Il Comune rompe con la «Raspelli»
Il Comune si è riappropriato del teatro Giordano.

E’ stato rescisso «unilateralmente per inadempienza» il contratto con l’impresa Ra.Co di Nino Raspatelli.

 «A questo punto, era l’unica strada da percorrere. Faremo noi i collaudi dal momento che l’impresa non ci ha consegnato la documentazione.

«È tempo di riaprire il teatro», ha annunciato pubblicamente il sindaco, Gianni Mongelli nel corso di un dibattito del Pd svoltosi nella piazza antistante il teatro.

Il contratto è stato risolto, dopo due anni di rinvii, intoppi, impegni non mantenuti, anche sulla base della relazione del direttore dei lavori, Giuseppe Casolaro al quale l’amministrazione aveva sollecitato di mettere nero su bianco lo stato dell’appalto al Comunale.

Relazione che contiene anche la rendicontazione delle opere effettuate dall’impresa.

La ristrutturazione partita nel 2005 e costata un po’ meno di 5milioni di euro di fondi Por.

Due gli appalti: il primo per la ristrutturazione del tetto e gli interventi per garantire la staticità; il secondo, quello vinto dalla Ra.co, per tutte le altre opere previste dal progetto compresi tutti gli impianti.

Su questo secondo appalto ha anche aperto un’indagine la Digos diversi mesi fa.

Tutti i lavori sono stati completati prima dell’estate, ma l’impresa, secondo quanto sostiene l’amministrazione, continuava a non consegnare la documentazione indispensabile per ottenere la certificazione di agibilità propedeutica all’apertura.

Dal canto suo l’impresa Ra.co ha sostenuto negli incontri con il sindaco e con l’assessore Federico Iuppa di dover ancora ricevere dal Comune la somma di 180mila euro.

 Somma a copertura degli ultimi interventi realizzati, in particolare quello per il servizio antincendio che non sarebbe stato contemplato nell’appalto originario, secondo la ditta.

Quando il Giordano fu chiuso per i lavori nel corso dell’amministrazione Ciliberti tre erano gli interventi indifferibili e per i quali furono chiesti i finanziamenti europei: la ristrutturazione del tetto e di alcune capriate, i problemi di staticità e il sistema antincendio.

Ma la rescissione del contratto per l’appalto del Giordano potrebbe non restare un caso isolato.

 L’impresa Ra.co in primavera ha vinto l’appalto per la ristrutturazione della palestra ex Gioventù italiana in corso Matteotti per la quale l’assessorato ai servizi sociali ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 1milione e mezzo di euro. A luglio è stato consegnato l’immobile all’impresa, ma ad oggi i lavori non sarebbero ancora partiti.

E’ stata solo apposta la targa del cantiere. «Abbiamo inviato la scorsa settimana il secondo telegramma di sollecito firmato dal direttore dei lavori, Francesco De Flumeri e dal dirigente Fernando Biagini. Abbiamo dato alla Ra.co dieci giorni di tempo per avviare i lavori, se questo non avverrà sarà rescisso il contratto immediatamente».

Con la ristrutturazione, gli spazi ospiteranno un centro antiviolenza e l’ufficio della mediazione civile.

Se i tempi non saranno rispettati la Regione potrebbe revocare l’intero finanziamento.

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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Foggia, l’eterna polemica delle strisce blu. Aiezza: “Emendamenti”

Pubblicato : martedì, 4 ottobre 2011

Strisce blu Foggia, le proposte delle associazioni NON accennano a placarsi le polemiche che ruotano attorno al piano parcheggi approvato dal Comune di Foggia e che entrerà in funzione fra pochi giorni (previsione, 15 ottobre).

Prima la pioggia di critiche inerenti la crisi, poi il ‘pericolo’ costiyuito dai parchimetri.

Ora, a 11 giorni dal via, a parlare è ancora Mario Aiezza, Presidente dell’Associazione socio-culturale “Movimento di IDEE”. Aiezza non fa sconti a Mongelli.

Anzi, rimbrotta il sindaco di “mancata risposta” alle istanze dei cittadini. Segno tangibile, a suo dire, della “totale assenza di dialogo che contraddistingue la classe dirigente che attualmente siede a Palazzo di Città”.

Aiezza torna una volta di più sulla questione economica.

 Le “orecchie da mercante” dell’Ente mostrano una “scarsa considerazione che tale Amministrazione ha dei cittadini e soprattutto delle loro tasche, già ampiamente mal messe nell’attuale periodo di congiuntura economica”.

Il presidente si dice “sconfortato ma non rassegnato”. Tanto da proporre una via di fuga per Gianni Mongelli. Ovvero, una serie di emendamenti al piano originale, pure “illegittimo”, che “aiuterebbero i cittadini foggiani a digerire meglio questo provvedimento del tutto intempestivo”. Aiezza chiede posti gratuiti per i dipendenti pubblici, di banche, aziende, liberi professionisti e il superamento delle “micro-aree, così da dare un senso maggiore ai permessi, che altrimenti rischierebbero di restare lettera morta data la pressoché impossibilità di trovare un posto auto in zone così strettamente delimitate”.

“In tale ottica – annuncia Aiezza – abbiamo organizzato una raccolta firme, che ci vedrà girare sin da domani tra le attività commerciali, i liberi professionisti e gli enti pubblici, e che culminerà domenica con un gazebo presso l’isola pedonale”.
da Stato Quotidiano

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Foggia dichiara guerra agli ‘abusivi’. “Non pagate l’ingresso al cimitero”

Pubblicato : martedì, 27 settembre 2011
Mongelli sul cimitero: "Puttanate le voci di tassa su ingresso"

Mongelli sul cimitero: "Puttanate le voci di tassa su ingresso"

PER UNA decina di giorni, la notizia era rimpallata ovunque, in città. Adesso, a porre fine alle indiscrezioni è lo stesso sindaco di Foggia, Gianni Mongelli.

 Un primo cittadino in versione torneo medievale quello che è tornato a guerreggiare, con foga, sulla questione dell’ingresso a pagamento nell’area cimiteriale di Foggia.

Già lo scorso venerdì aveva risposto a brutto grugno alla notizia messa in circolo dal consigliere d’opposizione Bruno Longo, ripresa da singoli e gruppi sul social network facebook e spacciata con i crismi dell’ufficialità. “Puttanate” la posizione dell’imprenditore-sindaco.

Il Comune, era la sostanza, aveva deciso di riparare al buco di bilancio fissando un balzello per il camposanto.

Voci che diventavano realtà alla luce dell’effettiva presenza di figuri che, spacciandosi per dipendenti di Palazzo di Città, incassavano la monetina del cittadino.

A riprova, il giubetto catarifrangente.

 Ben poca cosa, se si vuole. Essendo acquistabile anche in un qualsiasi discount.

In pochi giorni, la voce diventa brusio, il brusio alimenta il fuoco, il fuoco crea l’incendio.

Gianni getta acqua, come un canaidair vola basso. Parla di “estorsione” e promette risposte legali dell’Ente.

“Estorcere del denaro con l’inganno a chi va ad omaggiare la memoria dei propri cari è un atto ignobile che offende la dignità delle persone e della città”. Nulla quaestio, insomma.

Il sindaco, anzi, promette di prendere le misure al fenomeno con una triplice manovra d’accerchiamento. Primo, intensificazione dei controlli: “Abbiamo predisposto con il comandante dei Vigili Urbani l’intensificarsi delle attività del controllo sulla struttura cimiteriale per far sì che episodi del genere non abbiano a ripetersi”.

Secondo, la posizione legale: “La decisione di presentare un esposto denuncia alla Questura di Foggia nasce dalla volontà di porre fine a un mercimonio che offende e lede la dignità della nostra città”.

 Infine, appellandosi al senso civico: “Invito i cittadini a denunciare questo e altri fenomeni estorsivi che non possono e non devono essere assolutamente tollerati”.
da Stato Quotidiano

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Foggia, iniziata la verifica. L’ira di Lambresa: “Offeso mio ruolo politico”

Pubblicato : mercoledì, 21 settembre 2011

Gianni Mongelli, alla prova del fuoco

Gianni Mongelli, alla prova del fuoco

SE verifica deve essere, allora che verifica sia. I giochi per il rimpasto a Palazzo di Città hanno preso il via ieri.
Al centro, tutto l’operato di due anni di amministrazione di Gianni Mongelli e la possibilità, soprattuto, di andare avanti con la stessa compagine fin qui nelle stanze dei bottoni. Molti i mugugni, tanti i dissaporti.
La squadra della “Foggia capitale”, quella allestita per far grande la città dauna, si è squagliata come neve al sole.
Ciò, malgrado i grandi numeri di Mongelli nella votazione del bilancio di lunedì scorso.
Numeri facilmente truccabili d’altronde, determinati in larga misura dalla gola dei partiti di giocare un ruolo da protagonisti nella fase “due”, quella della ricostruzione dalle grandi macerie.

Ieri, l’impatto non è stato dei più soft. In seduta con Mongelli, malgrado l’assenza della Lambresa, si sono accomodati tutti i partiti che compongono la maggioranza.
Ognuno con le proprie avances ed i propri diktat. Abboccamenti per la verità già innescati dal giorno del voto in consiglio.
Socialisti e “lambresini” (Laccetti e Leone) non accetteranno ulteriori mortificazioni. Anche se devono fare i conti con la voce grossa del Partito Democratico. La compagine di Paolo Campo, certa del potere dei numeri, trama nell’ombra.
L’aspirazione è il Bilancio.
Delega che, al momento, è nelle capienti mani del primo cittadino.
E piddina sinora, è anche la casella della Cultura. Peppino D’Urso, a lungo in odor di assessorato, cede il testimone virtuale alla fedelissima Rita Amatore, presidentessa di Capitanata Futura (l’associazione vicina al consigliere) e responsabile immigrazione delle Acli.

Si muovono con cura anche Moderati e Popolari (ma per Sottile e De Vito è più certo un incarico di sottogoverno), Sinistra ecologia e Libertà e Socialismo Dauno. Tutti con Mongelli in sede di voto e tutti fermi dinanzi alla porta del sindaco con il cappello in mano, pronti a decifrare le strategie dell’Ingegnere e, nel caso, allestire la reazione. Al momento, comunque, sembra allontanarsi l’ipotesi di azzeramento. Consiglieri, assessori ed addetti ai lavori la escludono a prescindere. Ma le dichiarazioni sono flebili dimostrazioni di realtà in prassi di stress politico. Ed allora, non resta che attendere lo svolgersi dei colloqui. Mongelli ha promesso di ascoltare tutti, dai partiti alle associazioni e i movimenti prima di dare una risposta polico-amministrativa definitiva.
Già domani, ad esempio, sarà la volta del Prc di Giorgio Cislaghi, senza dimenticare che, sulla testa del primo cittadino, pende con pericolo estremo anche la spada Terrevoli, pronta a contare la percentuale femminiile in Giunta.

Oggi, intanto, il primo cittadino ha incontrato la grande delusa, Lucia Lambresa. L’intento, quello di convincerla a rimanere in squadra.
Tuttavia, la mancata convocazione della ex (?) vicesindaco alla riunione di maggioranza di ieri ha lasciato morti sul campo. Lucia è furiosa. E, a questo punto, difficile pensare ad un suo facile rientro. In ingresso nella sala sindacale, la sua faccia era tutta un programma. Quella di Mongelli, un monumento alla tensione. Certo, la nota diffusa in serata dallo staff dell’ex pasionaria missina, lascia intendere che la quadra è ben donde da venire. Si tratta di una lettera (aperta) indirizzata ai consiglieri eletti nella sua civica (ed oggi alla ricerca di un autore) e allo stesso sindaco.

Missiva dura, durissima, sin dall’attacco. “Caro sindaco, Ti manifesto il mio disappunto per la mancata convocazione alla riunione di maggioranza che hai tenuto lunedì 18 u.s. con i referenti politici e le rappresentanze consiliari”.
Lucia non le manda a dire e sottolinea l’incoerenza di Mongelli.
“Nel mentre ricevo la tua lettera con la quale manifesti la tua “ferma volontà” di respingere le mie “dimissioni da vicesindaco”, gesto che apprezzo umanamente e politicamente, rilevo una contraddizione palese, ancorchè offensiva del mio ruolo politico, che nonostante le ultime vicissitudini, non è venuto meno”.
Il ruolo d’allusione è quello di testa d’ariete della formazione di “Noi Sud”.
Ma la Lambresa è dura soprattutto nei confronti dei due eletti con la sua civica.
“Il mio credito nei tuoi confronti e la stima che ripongo in te ancora oggi, mi fanno ritenere, a parziale giustificazione del tuo comportamento, che sei stato tratto in errore dai due consiglieri comunali, i quali avrebbero dovuto assicurarsi della mia presenza alla riunione quale condizione della loro partecipazione, e pertanto non puntualizzo che non hai inteso informarmi e invitarmi neanche durante le conversazioni telefoniche con me intercorse mentre eri intento a coordinare la detta riunione”.
E continua: “Ai consiglieri, infatti, ho ritenuto di inviare la presente per conoscenza per rammentare, e questo vale per tua memoria, che sono il responsabile politico del movimento per il quale sono stato il candidato sindaco e con il quale, con una stretta di mano ci siamo presentati alla Città (senza simboli di partito) al ballottaggio, vincendo le elezioni e consentendo la loro elezione, nonchè il segretario prov.le e vicesegretario reg.le di Io Sud, partito al quale sono iscritti anche loro”.

Precisa dunque che “i consiglieri Laccetti e Leone da tempo hanno deciso di interrompere ogni rapporto politico con il movimento e con il Partito, e in conseguenza di ciò non concordano il loro comportamento in Amministrazione con chicchessia”.
E ancora: “E’ appena ovvio che, in attesa che ponendo fine alla ambiguità della loro posizione e alla ridda di voci che li collocano ora di qua ora di là, decidano di dichiararsi, possono partecipare a tutte le riunioni che riterrai di convocare, ma non sono sicuramente rappresentativi nè tantomeno delegati a rappresentare il consenso elettorale della lista “Lucia Lambresa Sindaco” pari al 3,50 % – 2994 voti (di cui rappresentano solo una minima parte) al quale va aggiunto il consenso riconosciuto al candidato sindaco pari a 3491 voti pari al 4%”.

Ma l’ex vicesindaco, tuttavia, chiede rispetto per il “mio ruolo politico di responsabile (di Io Sud, ndR), a meno che l’incidente di lunedì non sia tale, ma sia la scelta di disegnare una maggioranza diversa”. ma parla come da minoranza ormai la Lambresa, ponendo infine al sindaco le stesse identiche domande avanzate, nel corso del Consiglio di lunedì, da Paolo Agostinacchio: “qual è la maggioranza che amministra la città?
Dopo il “caso” bilancio 2011, è ancora valido il percorso che abbiamo sottoscritto con gli elettori?
Hai optato per una maggioranza consiliare, che comunque è effetto di quel risultato elettorale?
La risposta, comprendi bene, è indispensabile per la prosecuzione, senza sgambetti e nebulosità, dell’esperienza amministrativa così come l’avevamo delineata nel giugno 2009″
da Stato Quotidiano

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Foggia – Tarsu e balzelli, difendiamoci nella legalità

Pubblicato : domenica, 18 settembre 2011
Corteo contro giunta Mongelli: il banner retto dai 15 consiglieri di minoranza

Corteo contro giunta Mongelli: il banner retto dai 15 consiglieri di minoranza

ORA che, approvato il bilancio, siamo entrati nella fase finale dell’attuazione del programma dell’amministrazione comunale che prevede l’aumento della TARSU e il nuovo piano parcheggi, possiamo, da liberi cittadini e da spettatori, non certo impassibili, di quello che accade, dire la nostra su questi temi che ci riguardano tutti.

In questi ultimi giorni, fortunatamente, molteplici iniziative sono allo studio delle associazioni dei consumatori che insistono sul nostro territorio.

Non più tardi di martedì 13.9 ho partecipato anche io ad una riunione sul tema della TARSU, presieduta dall’ottimo e preparato Bruno Maizzi, presso la sede del Movimento Consumatori di Foggia (). Riunione quanto mai utile e interessante e precisa, per quelle che saranno le prossime mosse per cercare di venir fuori da questa situazione assurda in cui, nostro malgrado, ci siamo ritrovati.

Unica nota stonata la presenza di non molte persone.

Delle due l’una: O i foggiani fanno finta di volersi indignare e protestare, motivo per cui avrebbero facile giochi i soloni dei nostri amministratori, forti del fatto che siamo solo buoni a parlare, oppure sperano in un intervento Divino che, difficilmente, ci sarà!

Attenzione !! L’aumento della Tarsu, con tutti gli atti preparativi e conseguenziali, compresi quelli relativi alla riscossione, il piano parcheggi, e tutto il resto, peseranno come macigni sulle tasche già abbastanza malandate di noi foggiani. Ci rincuora, tuttavia, il fatto che gli questi provvedimenti, presentano numerosi profili di illegittimità, che saranno portati certamente all’attenzione degli organi competenti non appena ci saranno per es. i primi ricorsi contro le, eventuali, multe per l’omesso pagamento del “pedaggio” (vogliamo usare ancora un termine civile e non da codice penale!).

Solo per esempio, senza considerare la questione della carreggiata e della sede stradale che potrebbe persino essere superata da altre motivazioni, si ricorderà che, sempre l’art 7, nr.6 del codice della strada, dice testualmente: “ Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico.“

A me, pare, che questo non sia il caso degli stalli posti in curva o in prossimità degli incroci ,ecc,ecc, tuttavia vi trascrivo parte dell’articolo del codice della strada che disciplina il “divieto di sosta:”-
TITOLO V – NORME DI COMPORTAMENTO
Art. 158. Divieto di fermata e di sosta dei veicoli.
1. La fermata e la sosta sono vietate:
a) in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie o così vicino ad essi da intralciarne la marcia;
b) nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici, salvo diversa segnalazione;
c) sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità;
d) in prossimità e in corrispondenza di segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista, nonché in corrispondenza dei segnali orizzontali di preselezione e lungo le corsie di canalizzazione;
e) fuori dei centri abitati, sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione;
f) nei centri abitati, sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 m dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione;
g) sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime;
h) sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione.
2. La sosta di un veicolo è inoltre vietata:
a) allo sbocco dei passi carrabili;
b) dovunque venga impedito di accedere ad un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure lo spostamento di veicoli in sosta ;c) in seconda fila, salvo che si tratti di veicoli a due ruote, due ciclomotori a due ruote o due motocicli;
d) negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus, dei filobus e dei veicoli circolanti su rotaia e, ove questi non siano delimitati, a una distanza dal segnale di fermata inferiore a 15 m, nonché negli spazi riservati allo stazionamento dei veicoli in servizio di piazza (1);
e) sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite;
f) sulle banchine, salvo diversa segnalazione; …omissis….

Il sindaco Gianni Mongelli

Il sindaco Gianni Mongelli

Come potrete leggere ce ne sarebbe già di che discutere; ma vi è di più, una sentenza della Corte di Cassazione del 2007, precisamente la nr.116 del 9 gennaio, ha precisato dettagliatamente e entro quali limiti si può legittimamente richiedere il pagamento del pedaggio la cui mancanza produce la relativa sanzione amministrativa, annullata dalla Corte che ha rigettato il ricorso del Comune, già perdente in prima istanza. Ma è presto per anticipare molte cose che vedremo al tempo opportuno e che riguardano la zonizzazione, le zone di parcheggio gratuite ecc.

Non si può,infine, non rilevare come l’ inesistenza di zone per parcheggiare liberamente, comporterà certamente un aggravio dell’inquinamento, perché saranno in tanti i cittadini che “gireranno” sino a trovare un posto libero o aspettando le ore 20 per non pagare il tributo. Oltre ai casi di parcheggi prenotati “sine die”, di posti occupati “perennemente” dalla stessa auto, o di posteggi presi d’assalto, speriamo sempre in modo civile, ma la vedo difficile, per assicurarsi l’ambito posto. Roba da rabbrividire! E la residenza? Fino a quanti metri da casa mia posso posteggiare gratuitamente? E se non trovo neanche un posto libero, benchè abbia il diritto di parcheggiare, quale residente, come la mettiamo?

Ci fermiamo qui ma l’elenco potrebbe essere ancora molto lungo.

Per quanto riguarda la TARSU, il suo aumento, a parte il regolamento comunale sulla qualità del servizio, non è di competenza dell’umore dell’amministrazione, ma è disciplinata dalla Legge.

Ebbene,in genere, anche un bambino, sa’ che nessuna tassa o imposta può essere retroattiva!!

Nemmeno il nostro amato governo è giunto a tanto.

Proprio così, purtroppo per la nostra amministrazione, la Legge che disciplina la TARSU non ammette repliche, il bilancio e i possibili aumenti di tasse e imposte VALE DALL’ANNO SUCCESSIVO…!!

E’ una Legge dello Stato e fin che c’è, deve essere applicata e rispettata.

Oltre quindi a prepararci ad un futuro prossimo da tartassati, cosa che viene ad incidere su una città relegata da tutti i sondaggi, le classifiche, come una delle più povere d’Italia, con redditi medio bassi e disoccupazione alle stelle, avremo l’ulteriore aggravio di dover pagare la tarsu in quattro anziché otto mesi ( ricordo che ci sono tanti pensionati che percepiscono le pensioni ogni due mesi)

Cari amici concittadini, questo è un pò la sintesi delle lamentele raccolte in questi giorni tra tanti foggiani, semplici cittadini, amici e conoscenti, nei prossimi giorni vedremo più dettagliatamente le altre lacune, in particolare del piano parcheggi e daremo qualche altro consiglio per cercare di “difenderci” democraticamente e legittimamente, contro le mostruosità in arrivo.

Non si può raschiare il barile, cioè la pelle dei foggiani, dopo che per tantissimi anni, in tanti, di qualsiasi colore, nel bene o nel male, hanno mangiato e bevuto del suo contenuto.
Salvatore Aiezza da Stato Quotidiano

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Piano parcheggi, così ti ‘stuzzico’ il foggiano

Pubblicato : domenica, 18 settembre 2011
Un momento della manifestazione "C'è chi dice no"

Un momento della manifestazione "C'è chi dice no"

La rivoluzione delle parole è innescata.

Con l’approvazione del piano parcheggi e la sua imminente messa in pratica (il countdown avrà fine il 3 ottobre), Foggia vive l’ennesima corsa verso l’ora X.

Un’attesa giocata di strategici attacchi, certosine preperazioni, volantini propagandistici e di una manifestazione (sacrosanta per caratteri generali, delle piazze necessita sempre l’identico sacro rispetto delle Messe solenni) organizzata da 15 consiglieri comunali di minoranza.

 Per la prima volta nella storia recente di Foggia, una frazione politica è riuscita a catalizzare, attorno a sé, l’attenzione di una parte di cittadinanza, riversando nelle vie di Foggia 3-400 persone.

Al di là dei risultati numerici (più o meno pompati nella solita, stantia dicotomia dei pro e contro), un segnale che l’amministrazione di Gianni Mongelli non può e non deve sottovalutare.

I 15 hanno dato fuoco alle ceneri di un malessere covante nel ventre della città, fatto leva sulla crisi economica per sbracciarsi e farsi notare, dopo due anni di silente e compiacente opposizione culminata, non più tardi di lunedì scorso, nella farsa polemica del Consiglio comunale (monotematico) sui conti di Palazzo di Città.

 Tolto qualche onnipresente, di quella massa di scontenti non se n’è materializzato uno solo nell’aula di Corso Garibaldi.

Non uno striscione, non una protesta, non una sola obiezione nell’unica sede competente.

 Segno concreto di un’impreparazione di fondo sui temi in discussione.

La cittadinanza, o per lo meno una parte di essa, è in preda ad un cieco furore da mal di denti. Un paziente che è tenace e stoico, mostra di resistere al dolore per spirito d’ostentazione.

Non reagisce, sbraita.

 Non cura, inveisce.

 Non rimuove le cause ataviche, protesta a vuoto.

D’altronde, Pier Paolo Pasolini ce lo insegna: “Chi si scandalizza è sempre banale: ma è anche sempre male informato”.

 Nel caso di specie, e la specie è originariamente dauna, lo scandalizzato non solo è malissimo informato, ma è preda (e predatore) di abitudini folli, che travalicano, spesso di molto, la propria possibilità di vita.

Il foggiano indignato del 2011 è un homo occidentalis cui la politica ha sottratto gli strumenti della comprensione.

 E’ una comparsata, una voce volante, lo squilibrio di un attimo di rabbia.

Lo scontento è furente.

Lo guida una minoranza politica che, però, non ha la forza di presentare proposte alternative a Gianni Mongelli.

Foggia è impantanata nelle secche del Novecento e, come se non bastasse, è chiamata a dover mettere in ordine gli sfaceli di quarant’anni di cattiva gestione.

 In tutto questo contesto, in un mormorio appena percepibile, nasce la lotta contro il piano parcheggi.

 Le strisce blu sono mal disegnate e, peggio ancora, mal collocate.

Nell’impeto della ricossione e con il fiato sul collo della scadenza del 3 ottobre (che, forse, andrebbe rivista), ve ne si trovano ovunque. In curva e in prossimità delle discese per le carrozzelle.

 Ci sono zone della città in cui hanno sopraffatto equipollentemente gli spazi destinati agli invalidi (ma quanti invalidi ci sono a Foggia?

E da quanto tempo non si cantierizza un rigoroso controllo sui permessi?

 Realmente gli spazi sono utilizzati dagli invalidi?

O sono la rapida – e comoda – soluzione per chi non trova alternative? ) .

Tolti i correggibili malvezzi, il piano traffico resta una delle poche “buone prassi” (citazione dell’assessore all’Ecologia ed all’Ambiente Pasquale Russo) messe in cantiere dall’amministrazione comunale.

Le strisce blu contano, essenzialmente, di assorbire le prime auto di tutti i nuclei abitativi.

Liberando, come in una cascata di logica, quelle bianche per i non residenti di ogni zona.

Auto significa, d’altra parte, impatto visivo sulla città, consumo di carburante, inquinamento, caos, rumore, pericolo per pedoni e ciclisti. Dunque, due e anche tre, quattro macchine per famiglia significa moltiplicazione dei problemi. Estendere il ragionamento su tutta la città, è come calcolare una potenza di potenza di problemi.

 E’ principio democraticamente giusto che a maggior disagio arrecato, o a maggior spazio richiesto, corrisponda una maggiore assunzione d’oneri. In sostanza, se con una sola auto, parcheggiata nella zona di residenza, si paga zero, con due auto si paga 150 euro (all’anno, un quinto rispetto a quanto inciderà l’aumento dell’Iva).

 La tariffa per le altre zone della città diverse da quella di residenza sale a 1 euro per ogni ora.

 Con un aumento di 40 centesimi rispetto al passato.

 A vigilare sulla corretteza del funzionamento saranno gran parte degli ex parcheggiatori, divenuti ausiliari del traffico.

Strisce blu a FoggiaTra le loro competenze, la stretta su parcheggi fuori posizione (o fuori orario) e doppia fila, pericolo numero un della ciclabilità urbana e impedimento per ambulanze e mezzi pubblici.

Durante l’ultima assise consiliare, l’esponente piddino Peppino D’Urso (eletto nella civica del sindaco ma spesse volte in polemica con Mongelli) ha tentato di affrontare la questione, di aprire un dialogo.

Spiegando, in maniera lucida, che, cercare la spallata amministrativa sulla base dei 40 centesimi d’aumento sulla sosta oraria, è un’offesa che l’intelligenza politica delle minoranze fa a sé stessa.

Fra i banchi dell’opposizione siedono due ex sindaci (Paolo Agostinacchio e Mimmo Verile), il Presidente del Consiglio Provinciale in carica (Enrico Santaniello).

Amministratori del presente e del passato che di scelte impopolari hanno pratica. E che non possono essere all’oscuro del fatto che in città come Bari e Salerno – per non spiccare i soliti e notori voli pindarici settentrionalisti – dove il sistema dei parchimetri esiste da tempo, con tariffe che doppiano quelle del capoluogo dauno, c’è stato una razionalizzazione del sistema parcheggi.

Norme che lo stesso foggiano in trasferta accetta placidamente e disciplinatamente.

Sintomatologia che il corto circuito è e resta una questione locale e campanilistica, inserita in un movimento smovimentato che ha rinunciato alla contesa sui contenuti, bocciato con il disinteresse esperimenti di partecipazione sociale e politica diretta come l’Ambasciata di Pace, il protocollo di Agenda 21, la mediazione ai tavoli.

 V’ha rinunciato nel nome di un galleggiamento smorto, di un “tengo famiglia”, della messa a disposizione del politico di turno.

La rabbia del cittadino foggiano è rabbia individuale, individualista, personale e qualunquista.

E’ la rabbia del “tanto sono tutti uguali”. Lo dimostra il fatto che, in una terra amara, afflitta da nuovi schiavismi e vecchie pratiche, manca la partecipazione collettiva alle cause. Non c’è collaorazione sociale.

Il collante è fragile e momentaneo, figlio di labili opportunismi.

Le anime belle che, oggi ed ineditamente, fronteggiano l’amministrazione, non montano picchetto con i braccianti immigrati sfruttati di Rignano o di Mezzanone, non si uniscono alle manifestazioni degli studenti (i loro figli e nipoti), non solidarizzano con i contadini di Borgo Incronata, con gli avvelenati di Tressanti.

Peggio, inveiscono contro di loro, li mortificano, sputano sulle loro cause, creano graduatorie di priorità, in cui l’altrui problema è perennemente in coda. Dando così vita ad una guerra fra bande, ad una militarizzazione del conflitto tutta interna ad un blocco sociale sconquassato da politiche ultra decennali da cui potenti e politica traggono beneficio.

Dire no alla Tarsu e non parteciapare a forum e discussioni di settore sul ciclo dei rifiuti o reclamare sull’aumento del costo dei parcheggi senza leggere il testo del provvedimento o, meglio ancora, senza la disponibilità a rinunciare all’auto, è il limite pragmatico di una battaglia urlata ma inconsciente che s’accontenta di una democrazia di bassa intensità.

 E resta, una volta di più, nel silenzio, la ragione di Pasolini: “L’opinione pubblica – scriveva ne Il Caos – come una belva, ha bisogno di essere tranquillizzata a proposito di fatti che essa non voglia odiare, mentre ha bisogno di essere aizzata a proposito di fatti che essa vuole odiare”.

“Se un soldato non può che vincere, non è un buon soldato, è un buon macellaio”, scrisse una volta Alberto Asor Rosa.

 E’ un epitaffio che i politici sono obbligati a tenere a mente, per liberare finalmente il popolo dei cittadini dalla polvere antica del servilismo.

 O Foggia riparte da questa ineludibile assunzione di priorità, o è destinata a sprofondare nel suo guerreggiamento senza uscita.
Piero Ferrante da Stato Quotidiano

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Foggia – Lucia Lambresa saluta la Giunta: “Io, diventata un problema”

Pubblicato : giovedì, 15 settembre 2011
L.Lambresa con G.Mongelli

L.Lambresa con G.Mongelli

Punto primo, Lucia Lambresa ratifica le dimissioni.

Punto due, la minoranza chiede conto del fatto.

Punto tre, Gianni Mongelli annuncia che si apre la fase due dell’amministrazione da lui presieduta grazie all’apporto determinante della stessa Lambresa.
Sono i passaggi fondamentali di un segmento disegnato da giorni e conclusosi nell’unica maniera possibile.

 Ovvero, con le dimissioni della pasionaria ex missina ormai in rotta evidente con i provvedimenti adottati dall’Ingegnere.

PIO ROLLA (UDC): “DIMESSA PER LA TARSU” – Secondo Pio Rolla, Responsabile Provinciale Udc e delegato per conto del partito scudocrociato agli Enti Locali, “un gesto di coraggio” della vicesindaco, dissociatasi, in questo modo, dal “recente aumento della Tarsu”.
Ma in realtà, dietro la decisione della Lambresa si cela una distanza certificata giorno dopo giorno, che gli ultimi accadimenti hanno soltanto acuito.
A confermarlo, mentre sbaracca le stanze di Palazzo di Città, è proprio l’ex vicesindaco.
Mongelli ha rigettato le sue dimissioni le ha chiesto di non andar via, di rimanere al suo fianco, di ricreare il feeling che ha consentito ai due di pedalare inesorabilmente verso le stanze dei bottoni del capoluogo dauno.

Ma Lucia è coriacea, le promesse non bastano più. Le dimissioni, assicura un consigliere di minoranza che le ha parlato giusto prima di maturare la decisione, sono “unilaterali e ricettizie”. Vale a dire, non c’è possibilità che venano respinte. Cosa confermata, in privato, anche dal Presidente del Consiglio Comunale Raffaele Piemontese.

“ERO DIVENTATA UN PROBLEMA”
– Non farà parte del rimestamento delle carte della maggioranza. Qualcuno, fra i banchi del centrosinistra, già tira un sospiro di sollievo.
Lei non ne fa un dramma, sa di essere stata spesso osteggiata e che, anzi, stava impantanandosi, senza possibilità d’uscita, nelle secche della crisi amministrativa. Crisi che, dunque, adesso è ufficializzata.
“Da un po’ di tempo – lamenta appena fuori dall’uscio della Sala del Consiglio, dove si è affacciata per pochi attimi – Lucia Lambresa era divenuta un problema. Lucia Lambresa era responsabile d’ogni cosa, che si trattasse dei Vigili Urbani come dell’Amica”.
E’ tranquilla, non mostra segnali di nervosismo. Sorride, anche se cela a fatica un velo di magone.

Lotta con se stessa, prova a darsi forza. La cavalcata con Gianni Mongelli, le giornate dell’ultima campagna elettorale, l’hanno marcata e restano eventi indelebili.

MANI LIBERE – Ripensa alla possibilità di liberarsi le mani.
“Adesso potrò interloquire a mio piacimento, ho riacquistato una libertà di manovra che non avevo da un pò”.

 Prima, imbrigliata nelle maglie di un centrodestra confuso ed indeciso, che ha sacrificato la vittoria pur di sacrificare lei.
“Io volevo chiudere la mia carriera con una grande campagna elettorale, con una grande sfida”.
Poi, incastonata in un’amministrazione non del tutto conforme al suo Dna mai rinnegato di donna di destra in cui, non poche volte, ha giocato il ruolo della sinistra.

NOI SUD – Tornerà a fare politica, dunque, Lucia Lambresa. Ripartendo da un progetto che, per il momento, esula coinvolgimenti di potere: quello di Noi Sud, accanto all’amica Adriana Poli Bortone.

Per l’ex sindaco di Lecce, la Lambresa è un riferimento assoluto sul territorio.
Ha creduto in lei senza pensarci una volta di più. Forse per i passati in comune, forse per la propensione a rimanere in loco. Restano comunque le forze militante.
A Foggia, Noi Sud è Lucia Lambresa. Lambresa che, adesso, si trova a dover gestire anche un altro paradosso: con lei fuori dall’assemblea e la civica che porta il suo nome invece presentissima. E che anzi, con il voto al bilancio, ha decretato ufficialmente il distacco dalla sua capostipite.
Massimo Lancetti e Cosimo Leone, che si sono astenuti sul bilancio di previsione 2011, hanno dato invece pieno consenso al consuntivo 2010. Lucia non ha gradito, ma sulla cosa glissa così: “Non mi interessa che cosa faranno, il problema è il loro. Posso solo dire che hanno usufruito della mia presenza per entrare in Consiglio. A loro le valutazioni”.

Anche se, fra i banchi, chi sussurra che, questo, sia stato un regalo, l’ultimo, fatto all’amico Gianni.

Opzione difficile, a dire il vero. Sul bilancio la dissidente è categorica: “Io questo bilancio non potevo approvarlo. Non stiamo parlando di una leggina o di un’ordinanza di poco conto, ma del massimo atto politico di un’amministrazione”.

I GUAI DI MONGELLI – Chiaro che, con le sue dimissioni (depositate ufficialmente al protocollo di Palazzo di Città questa mattina), a Palazzo di Città la crisi l’abbia aperta proprio lei, ancor prima che la maggioranza rimasta a rimpolpare i ranghi del centrosinistra.
E ora, per Mongelli, incominciano i guai. Rispetto a due anni fa, l’Ingegnere è estremamente più debole, senza braccio destro e con pochi a fidarsi ciecamente di lui.
Soltanto la segreteria del Partito Democratico e, in solitaria, Domenico Rizzi (SeL) non l’hanno mai abbandonato.

 Per il resto, la squadra di governo e la maggioranza sono da ricostruire per intero.

La frammentazione ha calcato la mano su quasi tutte le formazioni della maggioranza.

 In 24 mesi è nata Sinistra ecologia e Libertà (i suoi attuali iscritti erano ripartiti fra civica del sindaco, Sinistra per Foggia e, in minima parte, Rifondazione Comunista), si è spaccato il Partito Socialista (restano Psi e Socialismo Dauno di Pino Lonigro, anche lui con un piede in SeL e uno in componenti socialiste velleitarie), si è frantumato, fra le pezze sporche, l’Udc (con Mongelli è rimasta l’Unione di Capitanata che, ufficialmente, non esiste, mentre Eugenio Iorio, presidente provinciale scudocrociato, siede fra i banchi dell’opposizione) ed anche il Pd non gode esattamente di una salute di ferro, diviso com’è al suo interno e avendo generato i presupposti per le fuoriuscite di Michele Sisbarra (rimasto indipendente, ma di simpatie SeL) e del duo inseparabile, di precedente vocazione Fioroni, Claudio Sottile – Paolo De Vito.

- Se non proprio per tutti, ci sarà un piccolo Eldorado a disposizione dei partiti.
A Mongelli spetta il compito di contentare tutte queste anime morte della sua componente di Governo. La strada per venir fuori dall’impasse è tracciate e si chiama rimpasto totale.
Tutti i partiti sono rassegnati all’azzeramento di una Giunta che non riesce a produrre atti rilevanti. Ed allora è già pronta la corsa. Angelo Benvenuto ha lanciato l’avviso in presa diretta, con un monito cui il sindaco ha risposto con un’occhiata fra il disperato, il rabbioso e l’incredulo: “Votiamo il bilancio, ma il nostro voto è sottoposto a quello che avverrà dopo”.
Ovvero, a partire da oggi stesso, a nemmeno 24 ore dall’approvazione dell’atto economico.

 Le consultazioni serviranno al sindaco per testare la possibilità di garantire la promessa della discontinuità e ai partiti per testare i margini di manovra.

CENTRISTI - Sgomitano anche i Moderati e Popolari di Sottile. “Ci rifiutiamo di fare la minoranza della maggioranza” ha detto l’ex Assessore di cilibertiana memoria. Dovrebbe esserci spazio in Giunta, azzarda un consigliere di maggioranza “ad occhio e croce”, alla Pubblica Istruzione.
Mentre dalla maggioranza Ciccio D’Emilio sbraita alludendo a ruoli pronti a liberarsi nelle municipalizzate giust’apposta per coprire il sindaco al centro del centrosinistra.

Difficile, poi, tenere fuori i centristi di razza. Unione di Capitanata legherà il suo sostegno alle decisioni di Mongelli. Identicamente, c’è da scommettere che anche gli ex fedelissimi della Lambresa chiederanno pegno al sindaco come ricompensa per il tradimento.
E segnali distensivi li ha lanciati anche Iorio. “Io – ha affermato pubblicamente il consigliere di minoranza rivolgendosi a Mongelli – non chiedo nulla a nessun sindaco, ma se c’è bisogno sono pronto ad aiutarla, accanto a SeL, al Pd, a quel che resta del Psi e a Sisbarra”. Nulla di meno sibillino fu mai pronunciato.

SINISTRA – E a sinistra? Il Partito Democratico, che comunque manterrà Raffaele Piemontese a capo dell’assise consiliare, non farà passi indietro. Ha determinato una volta le scelte del sindaco e sarà pronto a farlo ancora, schierando, se necessario, i pezzi da novanta del Partito contro le pretese delle altre formazioni. Voci di corridoio, invece, vogliono il Psi già potentemente concentrato sull’obiettivo “Lavori pubblici”.
Ci sarà da sudare, invece, per SeL.
Leo De Santis, consigliere vendoliano, confessa di aver già discusso, e più volte, della possibilità di dar vita ad una nuova formazione di Governo. “Giovane, competente, dinamica, attraente e discontinua”.

 Resta l’ostacolo, non indifferente, della non presentazione della lista in sede elettorale. Un’assegnazione “generosa” scatenerebbe le ire di Rifondazione, anch’essa non presente in consiglio, ma comunque attivamente coinvolta da Mongelli.

Piero Ferrante da Stato Quotidiano

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Foggia –il bilancio passa. Mongelli va avanti anche senza Lambresa

Pubblicato : mercoledì, 14 settembre 2011
Gianni Mongelli, alla prova del fuoco

Gianni Mongelli, alla prova del fuoco

Gianni Mongelli, visti i presupposti di piazza e di governo, sapeva che la giornata di Consiglio Comunale non sarebbe stata una giornata come le altre. Troppe polemiche generate da aumenti Tarsu, piano traffico, soldi persi e riguadagnati, grida delle minoranze ed urla della maggioranza.
Come se non bastasse, il suo vice, Lucia Lambresa, l’artefice principale della vittoria elettorale, l’altra ciclista del tandem, ha sbattuto la porta in faccia con molto poco garbo proprio nella mattinata più difficile dei due anni del centrosinistra bis, quella in cui, in gioco, ritorna il consuntivo di bilancio 2010 e l’approvazione del preventivo di spesa per il 2011. Roba da coronarie potenti.

I NUMERI - La Giunta dell’Ingegnere non patisce comunque il colpo. E chi s’attendeva coupe de theatreclamorosi, in primis lo smarcamento di Noi Sud e Moderati e Popolari, oltre che di Sinistra ecologia e Libertà, è rimasto profondamente deluso.
La maggioranza fa quadrato attorno al suo sindaco. Almeno in vista della verifica che prenderà le mosse a partire da domattina.
Sull’approvazione del bilancio 2010, la maggioranza incassa 24 si e 11 no. 22 si, 8 no e 3 astensioni, invece, per quel che riguarda la previsione di bilancio 2011.

I banchi dell'opposiozne. In piedi, Ciccio D'Emilio

I banchi dell'opposiozne. In piedi, Ciccio D'Emilio

CICCIO D’EMILIO – Ma non sempre i numeri sono veritieri.
E la nettezza dei favorevoli alla misura economica è uno specchio di facile confusione.
Tanto che è occorsa un’assemblea fiume, oltre nove ore di assise, per venire a capo della discussione.
Aria tesa, volti tirati, toni sopra le righe, sarcasmo abbondantemente al di sopra della media di fair play, molti colpi bassi, scambi d’accuse.
Aria che è stata tirata con notevole impeto anche dalla pesantissima assenza della Lambresa e, in prima battuta, anche dei due consiglieri eletti per nome e per conto della sua civica, Massimo Laccetti e Cosimo Leone.
Ma anche da un’opposizione barricadera, trincerata dietro no incrollabili ed inappellabili che contesta al sindaco di fare il gioco dei potenti e di scaricare sulla popolazione foggiana la maggior parte dei costi di una crisi imputabile a sette anni di malgoverno di centrosinistra.
Il capogruppo pdl, Ciccio D’Emilio ha paragonato il bilancio del Comune “al crollo del palazzo in Viale Giotto, costruito senza ferro e con materiale scadente”.

“SINDACO, LEI CHI RAPPRESENTA?” - Ma è sull’aumento Tarsu e sul piano parcheggi che il centrodestra ha lanciato il suo fuoco di fila. Bruno Longo ha solleticato i consiglieri di maggioranza, definendoli “eroi” se pronti “a votare questo bilancio”.
Un bilancio sulla cui approvazione ha sollevato due pregiudiziali: la prima di carattere tecnico, per il ritardo nella presentazione dei documenti agli Uffici comunali; la seconda, nel merito, che bolla di “illegittimità il provvedimento, disponendo il Decreto Legislativo 507/1993 la possibilità dell’approvazione dell’aumento della tariffa solamente dall’anno successivo rispetto a quello di deliberazione della Giunta”.
Nel caso di Foggia, a partire dal 2012.
Ancora più duro di Longo, l’ex sindaco Paolo Agostinacchio.
Agostinacchio ha puntato il dito contro lo sgretolamento della maggioranza, invocando da Mongelli spiegazioni sull’assenza della Lambresa proprio nel momento più importante per la vita di un’amministrazione: “Sindaco – ha tuonato – ci dica chi siete, adesso. Ci dica chi rappresenta lei”.
Poi: “Il bilancio è un atto politico: e allora, qual è la sua maggioranza?”
Per l’ex primo cittadino è la prova provata del “disastro del centrosinistra a Foggia”.
E, a “un’amministrazione che non è più quella che ha vinto le elezioni”, ha chiesto di illustrare le strategie di Governo immediate: “Come supererete questa fase? Con la creazione di un centrosinistra puro, contando di riavvicinare la dimissionaria Lambresa e la sua formazione politica?”
Ma, ha rimarcato: “Se il problema è sorto inerentemente all’aumento della Tarsu come farete ad eliminare la causa remota?”

I tre revisori dei conti del Comune di Foggia

I tre revisori dei conti del Comune di Foggia

LANDELLA: “GUERRA DI REVISORI DEI CONTI” - Ma per un ex primo cittadino c’è anche un futuro leader. Il più impietoso contro l’Ingegnere è stato infatti Franco Landella.

Tradotto, colui che opinionisti e popolo di centrodestra vede alla perfezione come successore mongelliano a Corso Garibaldi.

E’ stato lui infatti, a cristicare aspramente l’operato dei revisori dei conti, accusando due dei tre componenti dell’organo comunale (Idro Maiorano e Martino Mignogna) di ragionare più con “sentimento e passione” che con la mente matematica.

Sono loro, a suo dire, i veri artefici del “pataracchio” di Palazzo di Città.  Loro che “si limitano a giustificare – urla Landella – una deficienza di cassa di oltre 20 milioni (è l’anticipazione di cassa non restituita dal Comune al 31 dicembre 2010, ndr) in quanto dovuta alla bassa riscossione delle entrate tributarie”.

 Una maquillage impeccabile, quello illustrato da Landella, che trae a parte soltanto il terzo dei revisori comunali, quel Giuseppe Zichella che, in contrapposizione ai due, ha al contrario concluso parlando di una “non sana gestione finanziaria” dell’Ente.

Landella non ha lasciato passare sotto silenzio neppure le “stranezze” sul passaggio da Gema a Aipa, la situazione critica delle municipalizzate, l’ammontare dei debiti fuori bilancio (“A quanto ammontano? Una ispezione ministeriale farebbe al caso per far emergere in tutta la sua portata tale entità”).

MAGGIORANZA - Clima opposto, invece, fra i banchi della maggioranaza.

Mongelli, lo sanno anche nel centrodestra (tanto che Raimondo Ursitti, ridendo, lo chiamerà Harry Potter), e lo sa a maggior ragione la sua compagine, è la cambiale che gli ha consentito di giocare la parte del leone per ulteriori cinque anni.

Malgrado le sciagurate previsioni della vigilia elettorale e malgrado le altrettanto poco rassicuranti garanzie provenienti dalla gestione Ciliberti.

Così, l’adesione al progetto è tutto sommato unanime. Michele Sisbarra, profugo del Pd e senza tessera, prima ha chiesto di “voltare pagina”, di “inserire nuove energie nell’amministrazione”, di “rilanciare l’azione di governo”, di “ripartire dalla cultura”. Poi ha assicurato sostegno cieco ed incondizionato al sindaco.

Come tutto il Partito Democratico.

 Come, grosso modo, la maggior parte della componente centrista.

 Come, anche se con qualche distinguo, si è adeguato Leonardo De Santis.

 Il ribelle vendoliano, che nei giorni scorsi aveva palesato il suo malcontento nei confronti di una manovra che va ad intaccare le esigenze dei più deboli e sul corpo dei deboli pare cucita a pennello, è rientrato nei ranghi, seppure con un tocco di originalità. “Non posso non dire no al risanamento”, il ragionamento di De Santis.

 Che, comunque, ha lanciato un monito che è un campanello d’allarme.

 “Da parte mia, questa decisione, non è un mandato a tempo indeterminato, ma solo un punto di partenza per cominciare a discutere di temi finalmente condivisi: ambiente, sociale, cultura”.

E, in un ritornello ormai mandato giù a menadito, ha anche puntato il dito contro la poca capacità comunicativa di palazzo di Città: “Abbiamo l’obbligo di far conoscere tutto quanto di buono fa questa amministrazione”, ha ribadito ricalcando alla perfezione le autocritiche mosse da Gianni Mongelli, a luglio, discutendo con la cittadinanza.

D’URSO: “DALL’EMERGENZA ALLA PROGRAMMAZIONE” - Un richiamo all’ordine generale è giunto anche da Peppino D’Urso. Il consigliere, a lungo in odore d’assessorato alla Cultura ed eletto in carico alla civica di Mongelli, prima si è rivolto ai dirimpettai delle opposizioni, accusandole di “isteria sul tema dell’aumento dei parcheggi”. “Avevamo un sistema arcaico – il discorso di D’Urso – Ora stiamo cercando di modernizzare il sistema, di entrare in connessione con quanto accade negli altri capoluoghi”.

 E: “Stare a discutere dei 50 centesimi di aumento della sosta (che, va detto, mantengono Foggia al di sotto della media nazionale a livello di costi, ndr) mi sempra provincialismo”. Poi, ammette i limiti della propria parte politica: “A Foggia non va tutto bene, molte cose, anzi vanno malissimo”.

Ma non le operazioni finanziarie: “Questa amministrazione e questo sindaco stanno mettendo in atto un vero e proprio miracolo”. Infine, come De Santis, ha chiesto “il cambio di passo decisivo”, per “passare dall’emergenza alla programmazione” e innestare una discussione costruttiva su “come ridurre la spesa in modo strutturale”.

SI, MA… – Le spine future di Mongelli si chiamano socialisti e moderati.

 I primi, per bocca di Angelo Benvenuto, hanno fatto capire che non ci sono alternative alla verifica.

E, soprattutto, che questa dovrà servire per ridare nuova linfa socialista al governo foggiano.

“Siamo noi l’unico Partito Socialista presente in Italia” ha sbottato Benvenuto in direzione di del consigliere Iorio, ma con una piccola deviazione acustica fino all’orecchio di Mongelli.

Poi, prima di votare, un sintomatico “il nostro sì di oggi è finalizzato a quello che accadrà domani”. Ovvero, appunto, il principio della fase-2, alias rimapasto, alias nuovi assessorati.

I secondi, sono un universo vario e tutto identicamente problematico. Si è sfilata Lucia Lambresa, come noto.

 Ma a divincolarsi dalla presa del primo cittadino è stato anche Nicola Mennunno, eletto Udc, transitato in Unione di Capitanata e defenestratovi in presa diretta dal capogruppo Vincenzo Perulli per non aver aderito al martirio del bilancio. Ma, soprattutto, hanno minacciato ritorsioni hanno i Moderati e Popolari di Claudio Sottile: “Votiamo si, ma non accetteremo di fare da minoranza della maggioranza dopo aver fatto da minoranza del Partito Democratico”

GIANNI MONGELLI - Volto tirato, occhi stanchi, tremori alle mani, il primo cittadino ha ascoltato con orecchio teso.

E’ toccato a lui fornire le cifre, certificare i 19 milioni di euro di disavanzo per il 2010, ma anche il rispetto del patto di stabilità.

E, soprattutto, è toccato a lui provare a rincomporre uno straccio di speranza amministrativa.

 Comunque promettendo “di fare un passo indietro se questo volesse dire il bene della città”. Poco prima della votazione, Mongelli, che alla fine ha ricevuto l’applauso di una modesta platea di cittadini, è un climax di pathos.

Prima, le accuse al Governo, che “ci ha privati di 7.5 milioni solo per il 2011″.

 Poi il doloroso iter di approdo alla decisione di aumentare la Tarsu. “Ci siamo trovati di fronte ad una scelta – ha ricordato il sindaco – Tagliare il già bistrattato Piano Sociale di Zona o far leva sulle entrate.

 Abbiamo propeso per la seconda soluzione”. Alla maggioranza ha rinfrescato la memoria: “Nel 2000 molti consiglieri della minoranza hanno votato un aumento del 20% della Tarsu, mettendo in campo un provvedimento necessario”.

Ha chiesto sostegno, ma non comprensione: “L’aumento delle tariffe era necessario.

Semplicemente, andava fatto. E noi non abbiamo potuto fare altro”.

“PROGRAMMA DI FINE MANDATO” -In compenso, la comprensione ha provato a introitarla. Ha ammesso di avere contezza del fatto che “è il momento più duro degli ultimi cinquant’anni per la città di Foggia”.

Addirittura, che “non sono la persona più amata della città”, che “forse questo segna la fine del mio cammino politico”. Ma, soprattutto, “che si apre una nuova fase per l’amministrazione comunale”.

 Amministrazione che “si deve prefissare dieci obiettivi”, da rintracciare con l’ausilio di “associazioni, gruppi di cittadini, partiti di opposizione e di maggioranza”. Infine, ha annuncia un “programma di fine mandato”.
da Stato Quotidiano

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Foggia – Anche i Consumatori contro Mongelli: “Tarsu illegittima e sui parcheggi sarà guerra”

Pubblicato : mercoledì, 14 settembre 2011

Bruno Maizzi (al centro), presidente del Movimento Consumatori

Bruno Maizzi (al centro), presidente del Movimento Consumatori

UNA bella grana per Gianni Mongelli.
Nuova, ma neppure troppo.
Di traverso ai progetti dell’Ingegnere di Palazzo di Città, infatti, si mette anche il Movimento Consumatori di Bruno Maizzi che, ieri sera, ha convocato, anche in vista del consiglio comunale di questa mattina in cui si discuterà di bilancio, una conferenza stampa per lanciare un sasso nello stagno su Tarsu e piano parcheggi.

Maizzi sceglie di non fare prigionieri e di affondare il grissino giusto nella polpa del granchio.
“Noi consumatori non siamo di quelli che fomentiamo la piazza”, sferza in riferimento alla manifestazione inscenata da destra e centrodestra.
Poi precisa, però che “pur non volendo giungere alla guerra, ci tengo ad avvertire che chi si scaglia contro il Movimento Consumatori ed i cittadini da noi difesi si espone a pericolo di morte certa”.
Parole sintomatiche di una tensione maturata dal silenzio del Palazzo.
“Abbiamo chiesto un incontro sia al Sindaco, sia al Vice Sindaco” ricorda Maizzi. Ma Mongelli e Lucia Lambresa hanno tirato dritto, eludendo le voci di richiamo e preferendo fare tutto da sé.

TARSU- Il presidente dei consumatori focalizza l’attenzione su due obiettivi.
Il primo, il più spinoso, è quello della Tarsu.
“L’aumento della tassa sui rifiuti urbani è del tutto illegittimo ed è stato approvato in maniera dittatoriale senza previa interpellanza delle associazioni”, accusa Maizzi.
Che illustra il piano di battaglia, consistente in una raccolta di nomi di cittadini disposti a mettersi di traverso al provvedimento approvato in Giunta lo scorso 2 agosto.
Provvedimento, spiega, che “va contro il Decreto legislativo 507/1993″. In sostanza, il Decreto prevede si la possibilità di ritoccare il balzello, ma lo sottopone al vaglio di alcune precise condizioni: innanzitutto, il Comune deve fornire dei validi motivi per la sua approvazione (e successiva attuazione). In secundis, specifica che, in ogni caso, non vige retroattività e che, pur nella possibilità estrema dell’approvazione (entro il 31 ottobre di ogni anno solare), la maggiorazione sarebbe valida per l’anno di riscossione successivo.
In parole povere, il “colpo di mano” dello scorso 2 agosto, al massimo, avrebbe determinato l’aumento della Tarsu a partire dal 2012. Cosa che, come testato dai cittadini sulla propria pelle, non è, essendo già state recapitate cartelle includenti le maggiorazioni.

Maizzi fa capire che “è giusto pagare la tassa”. Ma invita a pagare bollettini con le vecchie cifre, scorporate della percentuale di aumento (anche il 30% a cittadino). Nel tritacarne del presidente finisce anche il sistema di riscossione.
Il passaggio di consegne, discusso, fra Gema – di fatto cassata in maniera inspiegabile – ed Aipa, avvenuto lo scorso marzo – con mancata riscossione, da parte del Comune, dell’anticipo versato dalla Gema annualmente -, fa pensar male Maizzi.
E’ stata l’Aipa infatti, installati gli uffici in tutta fretta, a compilare e spedire, per nome e per conto di Palazzo di Città, le cartelle della Tarsu.
Quella stessa Aipa, società vicinissima al Partito Democratico, la cui vittoria alle buste fa tremare i polsi ai più attenti. “L’offerta della società milanese – ricorda Maizzi – era peggiore rispetto a quella di Gema, più costosa per il Comune e, dunque, per i cittadini”.
A fronte del 4% sulla riscossione chiesto dalla società di Chicco Tavasci, infatti, l’esattoria lombarda propose un meno conveniente 7.64%. E non son spicci. Con le tariffe attuali, Gema avrebbe messo in tasca 700 mila euro circa, contro il milione e mezzo che incasserà Aipa. “Sono grosse cifre che vengono riscosse sulla pelle dei cittadini”, ringhia Maizzi.
Che continua: “Facile intuire che ci sia sotto qualcosa”. Cosa non lo dice esplicitamente, ma lo allude con velenoso sarcasmo: “Siamo uomini e come uomini siamo corruttibili. Tutti hanno un prezzo, chi più alto, chi meno alto, ma sempre pur sempre un prezzo”.

PARCHEGGI – Ma nei prossimi giorni, il presidente del Movimento Consumatori promette di ricominciare la battaglia che lo vede opposto al piano parcheggi.
Piano di riorganizzazione che entrerà in essere già il prossimo 3 ottobre e che porterà dei decisi aumenti sulle tariffe dei parcheggi in area urbana.
“Quella sulle strisce blu è un’altra battaglia che combatteremo da subito”. Le ire di Maizzi montano sul fatto che “non esistono agevolazioni per i residenti, se non di facciata”.
Senza contare il fatto che “anche le strisce di sosta sono state disegnate alla rinfusa, in maniera confusionaria, non tenendo conto dei parcheggi riservati agli invalidi e spesso creando intere zone totalmente a pagamento”.
E cita lo “scandalo di Piazza Aldo Moro, dove non esisteranno, fra poche settimane, più posti liberi da esborso”.
Piero Ferrante da Stato Quotidiano

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FOGGIA — LA PROTESTA – «Mongelli vada a casa», centrodestra in corteo

Pubblicato : martedì, 13 settembre 2011

I delusi da MongelliSfilano i delusi della sinistra. «La nostra città è più brutta»

Circa un migliaio di persone (ma gli organizzatori assicurano che erano molte di più) hanno partecipato ieri al corteo di protesta organizzato dai consiglieri comunali di centrodestra contro il sindaco Gianni Mongelli e l’amministrazione composta da Io Sud, Pd, Psi, Sel, Moderati e Popolari, Socialismo Dauno e Udcap.

«Centrosinistra a Foggia, sette anni di guai! Sindaco Mongelli vattene» lo slogan che campeggiava sul lungo striscione che apriva il corteo con tutti i consiglieri comunali di minoranza dietro senza simboli di partito.

Qua e là è spuntata qualche vecchia bandiera di Alleanza nazionale.
Al di là dei numeri, erano anni che non si vedeva per le strade del centro una manifestazione di protesta sui problemi della città: la qualità dei servizi, l’azione amministrativa, l’espansione con tutte le sue luci e ombre (questione, questa, ventennale), l’assenza di prospettiva.
Il corteo, partito dal pronao della villa comunale poco dopo le 19, ha attraversato le strade dello shopping per concludersi con un sit-in dinanzi al cancello monumentale del Comune.
Tantissimi i foggiani a quell’ora per strada che si sono fermati ad osservare i manifestanti.

Proteste contro la Giunta Mongelli

Ma quasi nessuno ha pensato di ingrossare le fila del serpentone.
Corteo contro MongelliMescolati nel corteo anche alcuni residenti «dimenticati» di Borgo Segezia.
A fare da sottofondo il suono di centinaia di fischietti.
Politicamente qualcosa accadrà anche nelle segreterie politiche dei partiti di centrodestra, soprattutto in casa Pdl. I grandi assenti ieri sera erano i consiglieri regionali foggiani, lo stesso presidente della Provincia e parlamentare di Foggia, Antonio Pepe, i segretari delle forze politiche.
Ed è stata probabilmente una sorpresa per gli stessi consiglieri che hanno promosso la manifestazione scorgere tra i tanti fedelissimi anche qualche intellettuale o esponente della società civile vicini alle posizioni del centrosinistra o dell’estrema sinistra.

«Non ho cambiato posizione. È una protesta civile alla quale ho creduto fosse giusto partecipare. Moravia diceva che questa città era brutta. In questi anni è stata volutamente abbrutita», la spiegazione che ha dato Giacomo Tortorella, dirigente scolastico in pensione.
Qualcuno aveva anche rispolverato uno degli striscioni originali della campagna elettorale del sindaco su Foggia capitale per accusare il primo cittadino di «incapacità».
E alla vigilia sono serviti a ben poco il manifesto del Pd che rivendicava il buon governo cittadino e la nota di Sel di sostegno a Mongelli e alla sua giunta. Se c’è un aspetto della vita del Palazzo che in questi mesi il sindaco ha avvertito con preoccupazione è il silenzio delle forze politiche della sua maggioranza nei momenti più cruciali: dalle proteste sull’immondizia e la Tarsu, alla questione del cimitero e dei parcheggi.

Dal manifesto del Psi che sembrava sottoscritto dall’opposizione sino alle feroci critiche al bilancio dell’alleata e vicesindaco, Lucia Lambresa.

 

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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In 1500 a Foggia protestano in corteo per tasse e disservizi

Pubblicato : lunedì, 12 settembre 2011

Corteo anti MongelliPoco più di 1500 le persone in serata hanno protestato con un corteo per le principali vie di Foggia contro l’amministrazione comunale e il sindaco, Gianni Mongelli (alla guida di un esecutivo di centrosinistra), per aumenti di tasse e cattiva gestione di servizi comunali dovuti in massima parte al deficit accumulato in bilancio.

Il corteo è stato organizzato dai consiglieri di minoranza (centrodestra), con cartelli e striscioni contro l’aumento della sosta a pagamento, contro la privatizzazione dei servizi cimiteriali, contro alcune varianti urbanistiche ritenute illegittime, contro la mancanza di illuminazione nelle strade, contro i cumuli d’immondizia e contro il recente aumento della Tarsu, ritenuto “moralmente illegittimo – ha detto il capogruppo consiliare del Pdl, Francesco D’Emilio – sia perchè retroattivo e riferito ai nove mesi dell’anno già trascorsi sia perchè non bilanciato da un’erogazione di servizi di raccolta rifiuti efficiente o, addirittura, non fatta per diversi mesi”.

I manifestanti hanno invitato il sindaco a dimettersi in considerazione degli aumenti stabiliti: i loculi passeranno da 1.050 euro a 1.450 euro per poi arrivare a 1.900.
La sosta passerà da 60 centesimi a 1 euro; le rette delle palestre comunali e degli asili nido aumenteranno del 100%.
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Foggia, domani corteo anti-Mongelli. Rosa Luxemburg (SeL): “Azzerare la giunta”

Pubblicato : domenica, 11 settembre 2011

Il sindaco di Foggia Gianni Mongelli

Il sindaco di Foggia Gianni Mongelli


FRA botte e risposte, dubbi sulla questione Amica, attese di ricorsi e pronunciamento del Tribunale, domani sarà il giorno della piazza delle minoranze del Comune di Foggia.
Alle 19, i mugugni d’aula diverranno manifestazione cittadina.
L’attesa non è di quelle frementi.
Gli step dell’amministrazione sono, al momento, molto più pressanti rispetto alla stessa piazza.
Mercoledì si voterà il bilancio e come se non bastasse anche nella stessa compagine del sindaco governa più di qualche mal di pancia.

In effetti, sebbene paia scontata l’approvazione del bilancio (Amica non pesa sulle casse 2011, ma su quelle dell’anno venturo, quando le elezioni per il rinnovo della stanza dei bottoni di Palazzo di Città saranno imminenti), c’è da credere che non tutti i partiti saranno disposti ad accettare un nuovo, ennesimo rinvio della soluzione.

NO ALLA MANIFESTAZIONE – Contro la manifestazione del centrodestra partono intanto le prime bordate. A prender parola è il circolo Rosa Luxemburg, sponda Sinistra ecologia e Libertà.
Un distinguo di quelli potenti e rumorosi, motivato in una lunga nota stampa tutta volta a far quadrato attorno a Gianni Mongelli scaricando le responsabilità del dissesto tutto sulle spalle della destra di Governo.
“Sono di Berlusconi – ricorda il Luxemburg – i tagli ai Comuni che rendono inutile lo sforzo di risanamento del Comune di Foggia dai danni inflitti dalle precedenti amministrazioni (di destra e di quel centrosinistra che in realtà quasi tutta la sinistra escludeva)”.
E più avanti: “E’ di destra la scelta di salvare con provvedimenti ad hoc Comuni come Catania dal dissesto e lasciare affondare Foggia Perché la destra, invece di ingannare i cittadini con demagogiche manifestazioni, non ci vedere di cosa è capace, facendo approvare per Foggia, un provvedimento che azzera i debiti analogo a quello di Catania?”

“SCIACALLI” – Provvedimento questo, forse l’unico, che trarrebbe d’impaccio Mongelli ed il centrosinistra foggiano da una situazione economicamente imbarazzante.
I militanti vendoliani parlano dei consiglieri di destra come di “sciacalli sono lì a sperare nelle disgrazie della città per trarne qualche miserabile vantaggio in termini di potere personale” che “dopo le gestioni fallimentari dei loro governi cittadini e dopo aver dormito e mai vigilato sull’operato della Giunta Ciliberti”, si “svegliano” proprio nel momento cruciale per la storia del capoluogo dauno. Tanto basta per ammettere che “dovrebbero avere vergogna di quel che stanno facendo contro l’Italia e contro Foggia, non manifestare.
A questi signori – continua la nota – vorremmo chiedere se abbiano anche solo lontanamente l’idea di quanti disoccupati e aziende fallite ci troveremo a contare dopo l’eventuale dissesto comunale. Questa sporca demagogia porta solo alla rovina, i foggiani conservino gelosamente i manifestini e ricordino i nomi dei promotori di questa manifestazione, perché se mai Foggia ricadesse nelle loro mani troveremmo nelle loro deliberazioni scelte ben peggiori ”

AMICA - In merito alla sentenza Amica, intanto, la posizione delle minoranza della compagine del Governatore è attendista.
Sostanzialmente posta sulle orme di Piddì e amministrazione, predica pacatezza, in attesa dei “risultati della sentenza di appello”.
Attendismo, comunque, che non “può bastare”, da solo, ad impostare una strategia di costrutto politico tale da consintire la ricostruzione.
E’ lo stesso Luxemburg a dover scrollare le spalle ammettendo che “la nostra fiducia nell’azione di risanamento del Sindaco Mongelli non basta”, ammettendo che “vi è la necessità di avere più coraggio di tagliare definitivamente i ponti con il passato, a cominciare con chi ha prodotto questo disastro, a tutti i livelli”.

AZZERARE LA GIUNTA - Ed il coraggio significa “cambiamento radicale della visione dell’emergenza e delle soluzioni d’attuare”. Implicitamente, ma nemmeno troppo, “l’azzeramento dell’attuale Giunta”.
In tal senso, il circolo sellino chiede “al Sindaco l’immediata apertura di consultazioni con quanti hanno idee e proposte per un mutamento di rotta nella gestione dell’Amministrazione Comunale” per dare “ad una crisi politica ed economica così grave risposte adeguate”
da Stato Quotidiano

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Foggia, la promessa del sindaco Mongelli «Risaneremo l’Amica»

Pubblicato : domenica, 11 settembre 2011

Voleva fosse una profezia, laddove le profezie talvolta seguono il corso delle intenzioni; la sentenza sull’Amica si è trasformata invece in un «giovedì nero», laddove il nero sta in quel che non t’aspetti. «MalAmica», verrebbe da dire.

 E figurarsi se Gianni Mongelli avrebbe voluto mai diventare uno degli ultimi narratori della storia dell’azienda della monnezza, il più grande carrozzone della storia politica della città che oggi proprio a lui, suo malgrado, presenta il conto.

E sebbene si sgoli a ripetere che quei conti non sono suoi lui deve vestire i panni del fautore dell’agognato risanamento e allo stesso tempo della vittima sacrificale di una situazione al limite dell’irreparabile.

All’indomani della sentenza che ha sancito ce «l’Amica non può fallire» si son ritrovati tutti all’ombra del cupolone dell’Incoronata per guardarsi in faccia e trovare la preghiera giusta.

 Già, perchè la situazione finanziaria dell’azienda spa dei rifiuti è come una biglia che corre veloce su un piano inclinato e rischia di mandare in buca anche il Comune.

 La verità è che la sentenza se per alcuni è come se avesse messo un bastone fra i cingoli per altri ha solo mandato un messaggio scontato in punta di giurisprudenza. Il vero punto adesso non è tanto analizzare l’accaduto, quando accorgersi di quello che sta accadendo intorno.

Sindaco, dica la verità non se l’aspettava…

«Guardi, io non entro nel merito del giudizio, dico solo che questa decisione rende più difficile e complicato il percorso che avevamo tracciato per l’Amica».

Ma il verdetto lo avrà pure analizzato…

«Al di là degli assunti forse non si è tenuto conto del parere del ministero per lo sviluppo economico e di orientamenti giurisprudenziali importanti che pensavamo potessero far testo. Alludo alle sentenze su Asia e ad altre sparse per l’Italia che ricalcavano pedissequamente la vicenda dell’azienda foggiana».

E adesso?

«Adesso dovremo sperare nel giudizio di appello, mi auguro presto con una forte specificazione dei motivi»

Un risanamento frenato…

«Noi speriamo in un ribaltamento de giudizio: se così sarà daremo continuità al percorso intrapreso che è l’unico che dà garanzie a creditori azienda e Comune. Perchè con l’amministrazione straordinaria dovranno essere prospettati risanamento e tutela e occupazionale».

La sentenza ha accentuato la divaricazione delle posizioni tra madre e figlia, Amica e Daunia Ambiente…

«Anche Daunia Ambiente otterrà benefici migliori di quelllo che potrebbe succedere nel caso inverso. Io sono convinto del fatto che non sia così automatico che i debiti passino al Comune se dovesse essere riconfermata la non ammissione all’amministrazione controllata».

E’ una ipotesi…

«Certo, i debiti potrebbero anche passare al Comune ma lo scenario che si andrebbe a instaurare sarebbe più irto di problemi: si passerebbe ad un un contenzioso con Amica la cui situazione deriva da scelte sbagliate di ex amministratori».

Allude al fatto che in ultima analisi si potrebbe prefigurare una azione di responsabilità nei confronti degli ex gestori di Amica?

«Io dico che qualora il patrimonio dell’azienda non dovesse essere sufficiente e il Comune dovesse inevitabilmente andare in dissesto i creditorii di Amica sarebbero costretti ad accontentarsi di ciò che verrà fuori».

E’ preoccupato?

«No, perchè ho le idee chiare; ma amareggiato sì».

Per cosa, per la sentenza?

«Ma no…Le confesso che in questa storia sotto certi aspeti anche coinvolgente visti i legittimi interessi delle parti in causa ho visto una sorta di tifo contro, una specie di caccia allo sfascismo. Qualcuno evidentemente vuole che anche l’ultimo giapponese se ne vada. E questo non mi va giù».

Ci sono delle scadenze importanti…

« Adesso passeremo per il bilancio il 14: dal punto di vista politico la prospettiva è positiva con tutte le difficoltà del caso».

Sindaco, torniamo alla vicenda Amica: il tempo è tranno non gioca a favore? Il giudizio di appello non sarà questione di giorni…

«Quindici giorni per la richiesta…Non la vedo così lunga».

Ingegnere, ma nei fatti cosa è cambiato?

«Dal punto di vista della operatività, nulla».

E i conti?

«I conti di Amica hanno avuto tre milioni di minori costi: c’è ancora perdita, ma bisogna comunque tutelare azienda e servizio pubblico».

Che messaggio vuol lanciare?

«Che nonostante questo fuoco incrociato c’è la convinzione di andare avanti. Io parlerò sempre con la città per far capire quello che sta succedendo . Abbiamo avuto ieri una lunga giornata, sono state fatte riflessioni per obiettivi di mandato. Ci siamo prefissati una decina di cose da fare»

Cosa?

«Dieci cose: rilancio produttivo ed economico, attività produttive, attenzione ai servizi pubblici e sicurezza il ruolo che Foggia deve ritrovare come epicentro della provincia, e poi aeroporto senza nominare più la parola dissesto».
Ernesto Tardivo da La Gazzetta del Mezzogiorno

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FOGGIA – Teatro Giordano, i documenti non ci sono – Aumentano le ombre sui lavori

Pubblicato : sabato, 10 settembre 2011
Teatro Giordano

Teatro Giordano

 

I vigili del fuoco hanno chiesto al Comune le carte su sicurezza e antincendio: nessuna risposta I vigili del fuoco a distanza di tre mesi dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione del Teatro Giordano non hanno ancora ricevuto dal Comune tutte le certificazioni degli impianti e del servizio antincendio.

Hanno anche sollecitato l’ente a trasmettere la documentazione, ma l’amministrazione non è in grado di fornirla.

Quella pronta non sarebbe «idonea».

L’ennesima pagina di ritardi politica, amministrativa ed imprenditoriale si sta consumando in questi primi giorni di settembre sul teatro comunale.

L’amministrazione non sembra in grado di sbloccare la situazione e di riprendersi il Giordano e ora è alle prese con il «giallo» degli impianti elettrici e dell’anticendio.

Le certificazioni non sono state trasmesse ai vigili del fuoco che devono esaminarle in quanto l’impresa Ra.co non le avrebbe ancora consegnate al Comune.

Avrebbe dovuto farlo tre mesi fa, secondo l’accordo preso con il sindaco Gianni Mongelli e con l’assessore Federico Iuppa; ma non sarebbe accaduto.

L’amministrazione avrebbe sollecitato l’imprenditore titolare della Ra.co con più lettere e avrebbe segnalato anche quanto sta accadendo alla Procura.

Secondo indiscrezioni alcune delle certificazioni non sarebbero neppure nella disponibilità dell’impresa in quanto le ditte che in subappalto hanno realizzato gli interventi non le avrebbero consegnate.

E non per fare un dispetto alla città, ma perché non sarebbero state pagate.

Ma all’esito di una nota di diffida del Comune, la Ra.co avrebbe inviato una risposta indirizzata al responsabile del procedimento, il funzionario in pensione ma che si sta ancora occupando del Teatro, Giuseppe Casolaro.

Quest’ultimo ha lavorato fianco a fianco con l’impresa negli anni scorsi essendo anche il direttore dei lavori.

Nella nota l’impresa Ra.Co sostiene che le certificazioni sono state consegnate a Casolaro.

«Le certificazioni che ci sono state inviate dall’impresa Ra.co non sono idonee in quanto mancano i collaudi, come ci ha spiegato un tecnico impiantistico alle quali le ho sottoposte per la verifica» dichiara al Corriere del Mezzogiorno Casolaro.

Insomma sarebbero carta straccia.

Giovedì mattina c’è stata una riunione a Palazzo di città. Al termine dell’incontro la tensione si tagliava a fette.

Sullo sfondo un appalto pieno di ombre sul quale è già in corso un’indagine della Digos che nei mesi scorsi ha chiesto copia dei sei faldoni di documenti riguardanti proprio l’appalto dell’impresa Ra.co.

Che cosa accadrà nelle prossime settimane è difficile dirlo, in quanto in questi due anni l’amministrazione Mongelli per il timore di inaugurare un contenzioso giudiziario con la Ra.Co e perdere altro tempo per la riapertura, non ha mai revocato l’appalto e rescisso il contratto.

Un timore che si è trasformato in un boomerang.

Antonella Caruso  da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

 
Mi ricordo era il 1 giugno 2009

Gianni Mongelli presenta il ‘Programma di Rinascita’

Gianni Mongelli

Gianni Mongelli

Viale Giotto, il Teatro Giordano, la Cattedrale. Tre luoghi simbolo da cui far partire la rinascita di Foggia attraverso la memoria condivisa, la cultura e la spiritualità.
Il candidato sindaco del centrosinistra Gianni Mongelli ha esposto il progetto alla stampa nel Comitato elettorale di Via Conte Appiano alla presenza dell’on. Massimo D’Alema e del candidato alle Europee del Partito Democratico Paolo De Castro.
“E’ mia ferma intenzione far ripartire la nostra città dai quelli che considero i luoghi simbolo di Foggia, luoghi che raccolgono l’emozione della memoria, della cultura, della spiritualità.
Luoghi che per anni, ingiustamente, non hanno raccolto la meritata attenzione da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute….
…sarà la volta del Teatro Giordano, che consegneremo alla città agli inizi del prossimo anno, per il quale provvederemo all’ingaggio di un direttore artistico e, attraverso selezioni con bando pubblico, di un soggetto gestore della struttura.
da Teleradioerre 1 Giugno 2009

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«Amica», no dei giudici ai commissari. Fallimento vicino, smacco per Comune

Pubblicato : venerdì, 9 settembre 2011
I lavoratori dell'AMICA

I lavoratori dell'AMICA

Il tribunale nega l’amministrazione straordinaria. Gianni Mongelli annuncia: «Andremo in appello»
La società comunale di igiene pubblica Amica non potrà accedere all’amministrazione straordinaria e passare sotto il controllo di commissari nominati direttamente dal ministero dello Sviluppo Economico per il risanamento.

I giudici del tribunale fallimentare di Foggia, Costanzo Cea, Roberto Gentile e Caterina Lazara, hanno depositato ieri sera la sentenza con la quale non ritengono si possa dichiarare fallita Amica. Nonostante gli stessi giudici scrivano che la società è in una «situazione debitoria di inaudite proporzioni».

Poco dopo le 19 sono state trasmesse via fax ad Amica le motivazioni contenute in cinque pagine.

Un brutto colpo per la giunta guidata da Gianni Mongelli che riponeva fiducia in questo percorso per salvare la società che rischia di trascinare il Comune nel baratro economico-finanziario.

I magistrati sostengono che Amica, indipendentemente dalla sua veste di società per azioni, è un ente pubblico che svolge un servizio essenziale e di interesse collettivo, quindi non può esserne dichiarato il fallimento.

Una sentenza che sconfessa anche lo staff tecnico- giuridico del ministero che nel suo parere allegato alla memoria aveva affermato che sussistevano tutte le condizioni «oggettive e soggettive» per la dichiarazione di fallibilità e per lo stato di insolvenza. Tant’è che aveva indicato un proprio commissario.

Questo stesso percorso dell’amministrazione straordinaria è stato concesso dai giudici del tribunale fallimentare di Palermo su richiesta della Procura per la società comunale della nettezza urbana Amia s.p.a. nel febbraio 2010.

I giudici foggiani citano la sentenza di Palermo, sostenendo però che Foggia avrebbe un altro tipo di statuto. Inoltre, i tre magistrati chiamano in causa Daunia Ambiente, (ex società partecipata da Amica) che lo scorso anno fu dichiara fallita dal giudice Roberto Gentile per un decreto ingiuntivo di 50mila euro. Spiegando però che Daunia Ambiente «non è una società controllata da un ente pubblico».

Non importa se però i soldi per gli stipendi dei 100 dipendenti li sta garantendo il Comune.

Secondo ambienti vicini al sindaco, non convincono le motivazioni addotte dai magistrati. Nessuno ieri né il commissario Pasquale SantaMaria in Amica, né il sindaco Gianni Mongelli ha voluto commentare la sentenza.

Anticipa la linea il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Piemontese.

«La strada obbligata che percorrerà l’amministrazione è quella del ricorso in Appello». «Una sentenza prevedibile» afferma invece Angelo Benvenuto (Psi), che aggiunge:«Il problema si risolverà a Bari, in Corte d’»ppello».

Nessuno si espone pubblicamente, ma c’è chi tra i consiglieri comunali sostiene che la sentenza abbia un «amaro sapore politico». Perché se da un lato i giudici sostengono che per Amica non può essere dichiarato il fallimento e quindi neppure i creditori potranno farlo, dall’altro nell’ultima pagina scrivono che dall’esame degli atti emerge per Amica «una situazione debitoria di inaudite proporzioni che impone la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Foggia e alla Procura generale della Corte dei Conti».

La premessa per il dissesto del Comune.

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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Foggia, vicino il dissesto. Tribunale dice no a fallimento Amica. Mongelli: “Faremo ricorso”

Pubblicato : giovedì, 8 settembre 2011

Il sindaco Gianni Mongelli (Ph: Piero Ferrante, St)

LA mazzata che tutti s’attendevano è giunta nel tardo pomeriggio, calata come una mannaia sulla testa dell’amministrazione del Capoluogo.
Il Tribunale di Foggia, con provvedimento depositato oggi, ha deciso di non ammettere Amica all’amministrazione straordinaria, di fatto vanificando tutti gli sforzi di Giani Mongelli nella ricomposizione del debito della partecipata della spazzatura.
Il Collegio dauno, infatti, ha ritenuto non ammissibile l’azienda in quanto società interamente pubblica e ciò nonostante il parere favorevole espresso dal Ministero dello Sviluppo Economico.

La decisione suscita i timori dell’intera politica della città.
La Giunta Comunale, appena saputa la notizia, si è riunita in assemblea straordinaria.
Su di lei pende, con certezza quasi matematica, lo spettro del dissesto.
E, politicamente, le dimissioni sono considerate la via d’uscita migliore per lasciare la gestione dell’ormai certa crisi nelle mani di un commissario.
Anzi, un consigliere di maggioranza rivela a Stato che la possibilità di gettare la spugna è una di quelle al vaglio del Sindaco.

CENTROSINISTRA – Malgrado ciò, almeno a livello ufficiale, i consiglieri di maggioranza mostrano il volto migliore e più rilassato.
Piddì e socialisti si dicono certi che la Corte ribalterà la sentenza in Appello.
Ma la parte più estrema nicchia.
Sinistra ecologia e Libertà non batte ciglio, tace ed attende riscontri.
Rifondazione non prende posizioni ufficiali.
Ma, parlando a Stato, Giorgio Cislaghi si trincera dietro un laconico: “Ce l’aspettavamo, i segnali erano nefasti”

CENTRODESTRA – Le minoranze, se non esultanti, perlomeno non fanno nulla per nascondere i propri giudizi negativi.
Ciccio D’Emilio (PdL) chiede di ridiscutere l’intero discorso del bilancio. La discussione in aula, è in sostanza il suo discorso, prevista per il prossimo 14 settembre, va rivista dall’inizio. “Il bilancio – è l’opinione di D’Emilio – deve essere riscritto, con tutte le conseguenze del caso”.

Ancora più duro il commento di Bruno Longo: “”E’ grave – ha dichiarato Longo – che il sindaco Mongelli abbia indotto l’allora presidente del Cda di Amica Aimola a non consegnare i libri contabili dell’azienda in Tribunale già due anni fa.
Il tentativo di salvare l’azienda affidandone le sorti ad un Amministratore unico si è rivelata alla fine una decisione sbagliata. Si sono persi due anni di tempo: allora, e non oggi, bisognava tentarne il salvataggio chiedendone l’amministrazione straordinaria.
Il sindaco Mongelli sarà il responsabile del fallimento di Amica, perchè si è ostinato a tenerla in vita per altri due anni”.

GIANNI MONGELLI – La reazione del sindaco giunge alle 22, attraverso una nota stampa pacata ed insieme risoluta. Mongelli nega di aver convocato una Giunta straordinaria durante la quale si sia discusso dell’eventualità di porre fine all’esperienza sindacale.
E, nel contempo, promette solerzia: “La sentenza con cui il Tribunale di Foggia ha decretato la non ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria della società Amica SpA sarà oggetto di un approfondito esame da parte degli organi societari e dell’Amministrazione comunale.
Tale esame, avviato nell’immediatezza della notifica del provvedimento e certamente non esaurito in questo brevissimo lasso di tempo, non è stato oggetto di alcuna riunione straordinaria della Giunta comunale o di altro organismo amministrativo.
Nei termini previsti dalla normativa di settore, la società Amica SpA e l’Amministrazione comunale valuteranno quali atti compiere, non escludendo il ricorso in appello”.
da Stato Quotidiano

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AMICA spa non ammessa all’amministrazione straordinaria

Pubblicato : giovedì, 8 settembre 2011

Il Tribunale di Foggia, con provvedimento depositato quest’oggi, ha deciso di non ammettere l’AMICA Spa all’amministrazione straordinaria.
Il Collegio ha ritenuto la non ammissibilità in quanto società pubblica, nonostante il parere positivo del Ministero dello Sviluppo Economico. A giocare un ruolo determinante per la decisione dei magistrati è stato certamente il precedente giudiziario della ASIA di Cerignola.
A questo punto sul Comune di Foggia si addensano nubi sempre più nere.

Amica spa, centrosinistra convinto: Corte Appello ribalterà giudizio

Sta suscitando sconcerto, tra gli esponenti della maggioranza, la non ammissione di Amica spa alla procedura di amministrazione controllata.
Per il PD Raffaele Piemontese la strada obbligata che percorrerà l’amministrazione è quella del ricorso in Appello. Di “sentenza prevedibile” parla invece il socialista Angelo Benvenuto, sicura che “il problema si risolverà a Bari, in Corte d’Appello”.
Sia Piemontese che Benvenuto si sono detti convinti che il giudizio di appello non potrà non tenere conto del parere favorevole del Ministero dello sviluppo economico.

Amica: in corso riunione straordinaria della Giunta Mongelli

La mancata ammissione di Amica spa alla procedura di amministrazione straordinaria è stata una vero sberla alla maggioranza che governa il Comune di Foggia.
In questi minuti il sindaco di Foggia presiede una riunione straordinaria della Giunta Comunale, allargata ai vertici degli uffici finanziari, a partire dal responsabile Dicesare.

Amica, D´Emilio (Pdl): bilancio da riscrivere

“La mancata ammissione di Amica spa alla procedura di amministrazione straordinaria stravolge la bozza del bilancio, che deve essere riscritto, con tutte le conseguenze del caso”.
Ne è convinto il capogruppo del PDL Francesco D’Emilio, secondo il quale dopo la decisione del tribunale di Foggia, i servizi finanziari del Comune devono riportare i debiti di Amica spa nel bilancio comunale, la cui discussione in Aula è prevista per il 14 settembre.
“E’ prevedibile un ricorso in Appello – precisa D’Emilio – ma dubito che l’Amministrazione riesca ad ottenere una sospensiva prima del 14 settembre. Il bilancio deve quindi essere completamente riscritto, tenendo conto delle perdite di Amica spa”.

Amica, Longo (Prima Foggia): Sindaco responsabile del fallimento società

Duro giudizio del consigliere di minoranza Bruno Longo sulla decisione del Tribunale di non ammettere Amica spa alla procedura di amministrazione straordinaria.
“E’ grave – ha dichiarato Longo – che il sindaco Mongelli abbia indotto l’allora presidente del Cda di Amica Aimola a non consegnare i libri contabili dell’azienda in Tribunale già due anni fa.
Il tentativo di salvare l’azienda affidandone le sorti ad un Amministratore unico si è rivelata alla fine una decisione sbagliata. Si sono persi due anni di tempo: allora, e non oggi, bisognava tentarne il salvataggio chiedendone l’amministrazione straordinaria.
Il sindaco Mongelli sarà il responsabile del fallimento di Amica, perchè si è ostinato a tenerla in vita per altri due anni”.

da Teleradioerre

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Foggia – Rigenerazione urbana: persi 7mln di euro per un “incidente di percorso”

Pubblicato : giovedì, 11 agosto 2011

Gianni Mongelli scrive e spera nella clemenza di Nichi Vendola. La causa del ritardo sarebbe un incidente stradale avvenuto sulla via di Bari. L’assessore all’Urbanistica, Luigi Fiore: “E’ tutto documentato”.

Tra i cittadini esplode l’indignazione: “Sciatteria amministrativa” tuonano.
E non poteva essere altrimenti. In periodi di “magra”, Foggia perde – o meglio, riesce a perdere – centinaia di migliaia di euro a causa della più banale e comune delle motivazioni quando si parla di pubblica amministrazione: ritardo nella presentazione della domanda.
Ma che diviene, la motivazione, tanto più inaccettabile quanto si annaspa nelle difficoltà economiche: cosa che per il capoluogo dauno avviene da un pò di tempo ormai.

In fumo, udite udite, ben 7 milioni di euro! a tanto ammontano infatti le risorse che le 9 progettualità inviate a Bari nell’ambito del piano di Rigenerazione Urbana si candidavano ad intercettare, così come previsto dalla misura P.O. FESR 2007-2013 Asse VII Misura 7.1.1. “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” volta a sostenere lo sviluppo di città medio-grandi appunto, dove si concentrano problemi di natura fisica, sociale ed economica, per riqualificare l’esistente e contenere l’espansione urbana.

A fine aprile l’avviso pubblico da parte della Regione Puglia, quindi una prima proroga.
E il termine perentorio: per essere ammessi alla fase due, quella negoziale, è opportuno presentare le candidature entro mezzogiorno del 6 luglio 2011.
L’amministrazione del capoluogo dauno si mette al lavoro: a metà giugno approva in consiglio comunale (sbloccando un impasse durato due anni) il Piano di Rigenerazione urbana, contatta numerosi enti, sigla accordi con Cgil e l’Ipab Addolorata per mettere a punto strategie sinergiche di intervento.
E mette su dei bei progetti, “validi e fattibili” stando alle dichiarazioni profuse dall’amministrazione all’indomani della loro approvazione.

E sì: perché 7 milioni son 7 milioni, un’occasione ghiottissima, da non perdere. Ma Foggia la perde. La giunta si riunisce solo il 5 luglio, il giorno prima della scadenza dei termini, per deliberare i 9 progetti da inviare a Bari. Che partono alla volta di via Capruzzi il giorno dopo, al fotofinish.
Troppo al fotofinish.
“Siamo arrivati con 25 minuti di ritardo perché colui che avrebbe dovuto consegnarli ha avuto un incidente stradale” replica l’assessore all’Urbanistica Luigi Fiore, “è tutto documentato” aggiunge.
Gli fa eco il sindaco: “Ho scritto al presidente Nichi Vendola affinché a Foggia non sia negata questa possibilità per mezz’ora di ritardo. Non si tratta di bandi di gara, ma semplicemente di valutare progetti. E i nostri sono importanti e ben elaborati. Sarebbe una beffa”.

E si, una beffa, l’ennesima, per Foggia.
Perchè, stante il motivo per cui il capoluogo è arrivato in ritardo (e non abbiamo motivo né elementi per mettere in discussione le parole dell’assessore), ci si chiede come mai ci si riduca sempre all’ultimo minuto: come mai la giunta si è riunita solo il giorno prima?
Come mai la documentazione è partita alla volta di Bari solo qualche ora prima della scadenza dei termini?
Anche perché sulla strada, si sa, tutto può accadere (con i dovuti scongiuri).
Non sarebbe stato sinonimo di “oculatezza ed accortezza amministrativa” mettere in conto anche questo e prepararsi con qualche giorno d’anticipo, attesa anche l’importanza della questione? E si,per i foggiani ha proprio il sapore della beffa.
Bisogna confidare ora in Vendola, al quale elemosinare (come al solito) ciò che ci spetterebbe di diritto.
Giovanna Greco da Foggia today

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Le lunghe ferie di chi amministra Puglia e Basilicata

Pubblicato : venerdì, 5 agosto 2011

Amministro, dunque ozio.

Un agosto di pacchia per amministratori di Puglia e Basilicata. Ma che non si dica in giro. Qualcuno risponde, documenti alla mano: «Lo Statuto prevede che sia convocato un consiglio al mese. È quello che facciamo».

E infatti molte assemblee municipali sono già state fissate tra il 29 e il 30 agosto. Le ultime si sono tenute alla fine di luglio. Un mese abbondante di pace.

Vacanze lunghe lunghe alla Regione Puglia: l’ultimo consiglio è datato 27 luglio, l’attività dell’ente deve riprendere ufficialmente il 16 settembre.

Molto più che ozio: 51 giorni di ferie, salvo riduzioni. Stessa musica per i consiglieri regionali della Basilicata che dopo la seduta fiume di tre giorni si sono riaggiornati a metà settembre (oltre 40 giorni di ferie).

Va chiarito – per chi non lo sappia – che i consiglieri regionali (al pari dei parlamentari) percepiscono la cosiddetta «indennità di carica», cioè vengono pagati anche se il consiglio materialmente non si riunisce.

Diverso è per consiglieri comunali e provinciali che hanno tutto l’interesse a partecipare ai lavori di commissioni e assemblee per intascare il famigerato «gettone».
Dunque non è un caso che il periodo di ferie più lungo tocchi proprio ai consiglieri regionali e che (fatta eccezione per gli amministratori della Sesta Provincia, fermi per tutto il mese di agosto) consiglieri comunali e provinciali tentino in qualche modo di limitare al massimo i giorni di vacanza per raggranellare qualche voce in più in busta paga.

E difatti già dopo Ferragosto alcune macchine amministrative municipali si rimettono allegramente in funzione.

Ma proprio i lucani tengono a far sapere che non si ferma l’attività della giunta regionale.

Il 9 agosto il presidente Vito De Filippo riunirà i suoi assessori. Un’altra seduta è prevista subito dopo Ferragosto. Anche il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha fatto sapere a tutti che si assenterà soltanto 10 giorni e che la giunta comunale sarà al lavoro già il 19 agosto.

Viste le polemiche nazionali scatenate dalle lunghe vacanze dei politici, più d’uno, in realtà, si è affrettatto a pubblicizzare il proprio agosto di lavoro duro.

Come il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella e lo stesso sindaco della città dei Sassi, Salvatore Adduc e. «Lavoreremo anche il 15 agosto», hanno detto.

Così pure sindaco e presidente della Provincia di Lecce, Paolo Perrone ed Antonio Gabellone.

Entrambi hanno previsto di andare in vacanza per pochi giorni subito dopo la festa del patrono (Sant’Oronzo, 24, 25 e 26 agosto).
Lunedì 8 agosto, tra l’altro, torna a riunirsi il consiglio provinciale. Stakanovisti.

In questo solco (e figuriamoci…) anche il primo cittadino di Bari, Michele Emiliano: «Vacanze io? Mai».

A Foggia, mentre i consiglieri comunali sono da ieri ufficialmente in vacanza, il sindaco Gianni Mongelli rimane nel suo ufficio, maniche di camicia arrotolate.

Prima ha dovuto aumentare la Tarsu per sanare il bilancio della Municipalizzata, il 18 agosto attende il verdetto dei giudici sul paventato fallimento dell’azienda dei rifiuti. Il 22 agosto, al Comune di Foggia (come in Provincia), tutti al lavoro.

A Brindisi, invece, se provi a parlare di vacanza a consiglieri e assessori comunali ti rispondono solenni: «No, no… con questa situazione… ». Il 25 agosto è infatti convocato il consiglio comunale per l’approvazione del documento programmatico preliminare del Pug.

Il sindaco Domenico Mennitti ha già fatto sapere che potrebbe essere la sua ultima seduta, perché pronto alle dimissioni. In questo stato di limbo, i politici brindisini potrebbero concedersi al massimo un bagnetto nella limacciosa zona umida di Torre Guaceto: inquinata? Sì, ma è vicina. Così all’occorrenza di può tornare a casa in un baleno.

A Taranto, come ogni anno, il sindaco Ippazio Stefàno rimarrà in città a lavorare. Ieri, d’altra parte, si è riunito il consiglio comunale, ma anche in Provincia si tende a limitare l’inattività alla sola settimana di Ferragosto.

Più inclini all’ozio, come già detto, nella Sesta Provincia dove per l’intero mese di agosto sia la Provincia sia i comuni di Andria e Trani hanno chiuso i battenti per volare su ben altri lidi.

Gli unici amministratori sui carboni ardenti sono quelli di Barletta che oggi si riuniscono per l’approvazione del Bilancio. In caso di mancato accordo si profila lo spettro del commissariamento.

In quel caso, vacanze, sì. E anche lunghe.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Mongelli: “dal CIPE 74 milioni per aeroporto, Orbitale e Nodo di Foggia Incoronata”

Pubblicato : giovedì, 4 agosto 2011

Il sindaco di Foggia Gianni Mongelli (ST)

«L’AMMINISTRAZIONE comunale può affermare con legittimo orgoglio di partecipare attivamente ad uno dei più importanti sforzi di programmazione realizzati negli ultimi anni in Capitanata e in Puglia, intimamente connesso all’idea di “Foggia Capitale” e al futuro delle generazioni più giovani».
È il commento del sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, alla notizia degli esiti della riunione di ieri del Comitato Interministeriale di Programmazione Economica, che ha sbloccato 74 milioni di euro per importanti infrastrutture da realizzare nel capoluogo ( Fondi Cipe e Focus intervento Pepe, presidente Provincia).

«L’apprezzamento e la gratitudine per il lavoro svolto dai diversi settori dell’Amministrazione cittadina – prosegue Mongelli –¬ hanno ancor più valore perché si è lavorato alla pianificazione e alla programmazione di infrastrutture utili alle funzioni di una moderna città capoluogo senza mai ridurre l’impegno profuso nella gravosa azione di razionalizzazione quotidiana”.
I fondi sono stati impegnati per l’Orbitale progettata da Foggia nel Piano Urbano della Mobilità di Area Vasta, per le opere che consolidano Foggia Incoronata come piattaforma logistica ferroviaria e per il potenziamento dell’aeroporto “Gino Lisa”, oltre che per l’Alta Velocità Bari-Foggia-Napoli e altri interventi previsti nel Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020” come la Tangenziale Est di San Severo.

«Sono i nuovi sentieri – aggiunge il sindaco di Foggia – lungo cui seminare operosità e innovazione di lavoro e impresa, connettendo il nostro territorio ai corridoi europei e alle autostrade del mare, nonché modernizzando la rete della mobilità in chiave di sostenibilità ambientale ed economica».
Le risorse sbloccate dal Cipe sono destinante alla realizzazione di opere tutte immediatamente cantierabili, che interessano la Puglia per 1,1 miliardi di euro. Il Comune di Foggia ha portato avanti la progettazione, in coordinamento con la Provincia, in modo che gli interventi, nell’istruttoria precedente la riunione del CIPE, fossero giudicati effettivamente cantierabili.

«Dopo anni di attesa di sblocco dei FAS – conclude Mongelli –, questo pur limitato budget per lo sviluppo rappresenta una boccata di ossigeno per la quale la pubblica amministrazione locale si è fatta trovare pronta. Resta la necessità di non indebolire la pressione per ottenere risorse importanti destinate al treno tram sulla Foggia-Lucera, San Severo-Peschici Calenella e Foggia-Manfredonia; interventi che, nel novembre dell’anno scorso, erano stati inserito nell’Allegato infrastrutture approvato sempre dal CIPE».

Nel dettaglio, gli interventi da realizzarsi a Foggia, per i quali il CIPE ha appostato complessivi 74 milioni di euro, sono:
- prolungamento della pista dell’Aeroporto di Foggia: 14 milioni di euro;
- realizzazione di fascio, presa e consegna nella stazione di Foggia Incoronata e interconnessione con i binari ASI: 10 milioni di euro;
- SP75 e viabilità di servizio alla zona industriale di Foggia Incoronata: potenziamento in sede della SP75, recupero funzionale dello svincolo di connessione con la zona industriale e completamento della viabilità per l’interconnessione al nuovo casello di Foggia Sud Incoronata: 20 milioni di euro; realizzazione dell’orbitale urbana della città di Foggia (I° lotto): 30 milioni di euro.
da Stato Quotidiano

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Foggia – Giunta Mongelli approva bilancio previsione. Tarsu: +30%

Pubblicato : giovedì, 4 agosto 2011

Il sindaco Gianni Mongelli (Ph: Piero Ferrante, St)

LA Giunta comunale di Foggia ha approvato, nella seduta di ieri, la proposta di bilancio di previsione per il 2011 da sottoporre all’analisi e al voto del Consiglio comunale entro il prossimo 31 agosto, così come previsto dall’ultimo decreto di proroga dei termini.
“Un documento fortemente vincolato dalla necessità di assolvere al mandato politico e amministrativo di evitare il dissesto finanziario – afferma il sindaco, Gianni Mongelli – assunto 2 anni fa ed esercitato con diligenza, coscienza, responsabilità e spirito di sacrificio da parte di ogni settore dell’Amministrazione comunale”.

 

Il bilancio di previsione per il 2011 conferma lo stanziamento annuale per l’attuazione del Piano sociale di Zona e le tariffe ed i contributi dovuti dai cittadini e dalle imprese che usufruiscono dei servizi a domanda individuale erogati dal Comune: asili nido e scuole materne comunali, mensa e trasporto scolastici, centri sportivi, strutture culturali, trasporto e assistenza domiciliare sociale, mercati rionali, centro polivalente per anziani, servizi cimiteriali e impianti sportivi.
Nessun taglio anche alla spesa – 1.370.000 euro – per gli asili nido convenzionati.
Il costo finale per bambino è fissato a 650 euro, comprensivo della retta pagata dalle famiglie che oscillerà tra un minimo di 80 ed un massimo di 350 euro.

La novità fondamentale è l’introduzione diffusa del quoziente familiare, in aggiunta al coefficiente ISEE, quale strumento di calcolo della compartecipazione ai servizi a domanda individuale; ciò “a vantaggio delle famiglie numerose – sottolinea Mongelli – altrimenti penalizzate da un reddito complessivo solo formalmente più elevato”. Fissata a 10,4 milioni di euro la disponibilità finanziaria per la realizzazione di opere pubbliche, a partire dal piano di manutenzione straordinaria della viabilità urbana ed extraurbana che impegnerà 2,3 milioni nel solo 2011.
Interventi sono previsti anche per costruire 650 loculi cimiteriali, potenziare l’illuminazione pubblica, adeguare i palazzetti dello sport ‘Russo’ e ‘Preziuso’, migliorare le urbanizzazione nell’area del Salice nuovo.
Il Piano triennale è arricchito dalle programmazioni finanziate con i fondi della pianificazione strategica di area vasta (oltre 5 milioni) e degli accordi di programma urbanistici (circa 40 milioni).

Il bilancio 2011 certifica il maggiore equilibrio dei rapporti finanziari tra il Comune e le società partecipate. Nessuna riduzione è stata operata rispetto al contratto di servizio di Ataf Spa, il cui bilancio di esercizio per il 2010 si è chiuso con un taglio di oltre il 77% delle perdite di gestione (passate da 5.240.684 euro del 2009 a 1.555.450 euro dello scorso anno).
La società di trasporto, peraltro, è prossima alla chiusura del piano di ristrutturazione del debito che determinerà un abbattimento delle passività per circa 2 milioni.

Confermato anche il contratto per la gestione del calore tra Comune e Amgas SpA, società in cui il processo di riorganizzazione e risanamento ha già determinato nel 2010 il ritorno all’utile di esercizio.

L’attivazione della procedura di amministrazione straordinaria per Amica SpA è la strada scelta dall’Amministrazione comunale, anche sulla scorta delle decisioni del Consiglio comunale, per risolvere la crisi aziendale e riorganizzare adeguatamente il servizio. E’ quest’ultimo l’obiettivo dell’incremento del 30% dell’aliquota della Tarsu, che coprirà il 90% dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
“Una scelta dolorosa, ma indispensabile – afferma Mongelli – determinata dalla necessità di far fronte all’aumento del costo del servizio.
E’ dal 2002 che la Tarsu non veniva adeguata, così che il 20% dell’incremento deliberato deriva dall’adeguamento agli indici Istat. Ora sarà nostro dovere prioritario – sottolinea il sindaco – compensare il sacrificio imposto con la radicale riorganizzazione e il duraturo potenziamento del servizio di raccolta dei rifiuti”.

I risparmi più sostanziosi saranno realizzati dalla contrazione della spesa per il personale (circa 3 milioni), determinata essenzialmente dai pensionamenti in atto, e dalla rinegoziazione dei mutui, che ha ridotto il peso delle rate di 2,4 milioni. Queste economie sono state impiegate per coprire l’80% dei tagli ai trasferimenti statali, pari a 6,7 milioni euro, già operati dal Governo.
“Appena oggi abbiamo ottenuto l’accreditamento delle somme attese dal Ministero dell’Interno per il trimestre aprile-giugno: ritardo che ha ulteriormente penalizzato la nostra capacità di operare – afferma Gianni Mongelli – Comprendo appieno tutte le difficoltà affrontate quotidianamente da chi, all’interno dell’Amministrazione comunale, è chiamato a compiere scelte in un contesto finanziario così difficile e incerto; ma ho fiducia che vi sia ancora un’ampia condivisione degli obiettivi amministrativi tra gli interpreti di questa esperienza. Personalmente, continuerò ad operare con coerenza e linearità alla costruzione del buon governo cittadino – conclude il sindaco – innanzitutto chiedendo l’apporto e il sostegno di quanti hanno già contribuito ad allargare e allungare l’orizzonte che si osserva da Palazzo di Città”.
da Stato Quotidiano

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Foggia – Mongelli non ha più i numeri. Tarsu, crepe nella maggioranza

Pubblicato : giovedì, 4 agosto 2011

Gianni Mongell

Il sindaco è alla ricerca di una intesa. L’obiettivo è quello di approvare il bilancio

A Palazzo ieri mattina il vice sindaco Lucia Lambresa non ha messo piede. La porta del suo ufficio al primo piano è rimasta chiusa.

«È andata in ferie» il commento laconico del commesso.

Come rivelato ieri dal Corriere del Mezzogiorno le delibere sull’aumento della Tarsu del 30 per cento e del bilancio di previsione 2011 approvate in giunta martedì pomeriggio hanno decretato la rottura tra il sindaco Gianni Mongelli e il suo vice che non ha controfirmato nessuno degli atti licenziati.

«Non condivido nè l’aumento della tassa sui rifiuti né questa strategia finanziaria. Questo bilancio non m’appartiene» ha dichiarato la Lambresa.

Una doppia bocciatura politica per il sindaco che è anche l’assessore al bilancio. E ieri mattina il primo passo per recuperare il rapporto di fiducia e una preziosa alleata in giunta e Consiglio Mongelli l’ha compiuto.

Nella nota ufficiale del Palazzo, dove non viene mai menzionato lo strappo, il sindaco afferma: «Ho fiducia che vi sia ancora un’ampia condivisione degli obiettivi amministrativi tra gli interpreti di questa esperienza.

Personalmente, continuerò ad operare con coerenza e linearità alla costruzione del buon governo cittadino, innanzitutto chiedendo l’apporto e il sostegno di quanti hanno già contribuito ad allargare e allungare l’orizzonte che si osserva da Palazzo di Città».

Ma per Mongelli la strada è tutta in salita: il bilancio con annesso aumento della Tarsu entro fine agosto dovrà essere approvato dal Consiglio e in maggioranza tira una brutta aria. «Voteremo contro sia l’aumento della Tarsu che il bilancio – afferma il capogruppo dei Moderati e Popolari, Claudio Sottile – L’aumento è sproporzionato rispetto al servizio scadente e in assenza di una riorganizzazione dell’Azienda che dia certezze anche sul piano finanziario.

Per quanto attiene il bilancio non ci sono certezze sul percorso di risanamento e al capitolo dell’Istruzione sono stati fatti tagli pesanti». Perde i pezzi anche a sinistra il capo dell’amministrazione: «È indispensabile un consiglio monotematico sui rifiuti per capire a cosa sia finalizzato questo aumento e quale sia il piano industriale di Amica.

Ci deve essere più di trasparenza – afferma Leonardo De Santis (Sel) – a meno che non decide solo il manovratore e noi non dobbiamo disturbare. Se questo consiglio non si farà, noi non saremo in grado di votare l’aumento della Tarsu e dunque il bilancio». Stando così le cose tra Moderati, Sel e Io Sud all’appello mancano 5 voti.

Anche se c’è chi assicurava ieri che i due consiglieri della Lambresa, Massimo Laccetti e Cosimo Leone, avrebbero manifestato dissenso verso la posizione della propria leader.

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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Foggia – Al via l’aumento Tarsu, un terzo in più

Pubblicato : mercoledì, 3 agosto 2011

In giunta comunale

Le nuove tariffe aprono uno scontro nella maggioranza
Il sindaco e la sua vice sono arrivati ai ferri corti
L’aumento della Tarsu, la tassa sulla raccolta rifiuti, per i foggiani è arrivata a metà pomeriggio di ieri, al termine della riunione di giunta durata tre ore.
La raccolta dell’immondizia, già da quest’anno, sarà più cara del 30 per cento, 60 euro l’anno per un appartamento di 100mq. Ma la delibera, come l’intero bilancio di previsione 2011, ha sancito una grave rottura politica tra il sindaco di centrosinistra, Gianni Mongelli e il suo vice, Lucia Lambresa.
L’unica donna nell’esecutivo, che per due anni è stata il più forte alleato di Mongelli, non ha controfirmato il bilancio, la delibera sull’aumento della Tarsu e quelle finanziarie.

«Il sindaco è libero di revocarmi l’incarico – ha dichiarato dopo aver lasciato l’ufficio di Gabinetto, poco prima delle 19 – mi sentirò con il mio partito, con il gruppo che mi ha sostenuto in campagna elettorale, perché non sono arrivata qui per caso.
E, poi, anche io adotterò le mie decisioni soprattutto se dovesse andare avanti questa strategia finanziaria». Pd, Unione di Capitanata e Partito socialista (era assente l’assessore Iuppa ndr) hanno approvato l’intera manovra finanziaria. Nel bilancio di previsione da oltre 200milioni di euro, il taglio alla spesa corrente è stato di quasi 11 milioni.
Di questi, 4 sono a copertura dei 19 milioni di disavanzo che il Comune si è impegnato con la Corte dei Conti ad eliminare entro la fine del 2012. Un compleanno amministrativo agrodolce per il sindaco Mongelli che, proprio in questi giorni, ha tagliato il nastro dei due anni dalla sua elezione.
Anche se la rottura, questa la sensazione che si respirava ieri nel Palazzo, il sindaco l’aveva calcolata, messa in conto. In questo mese e mezzo, Mongelli è riuscito ad ammorbidire le posizioni degli altri partiti che ai primi di giugno si erano sbracciati contro l’aumento della Tarsu e che ieri l’hanno approvato senza batter ciglio. Il sindaco, però, sapeva benissimo che non avrebbe mai piegato la Lambresa.

Del resto, la vicesindaco negli ultimi giorni gli aveva scritto due lettere: una tecnica e una politica.
«In questi due anni abbiamo ingoiato un passato che non ci apparteneva perchè abbiamo condiviso un percorso lineare e coerente. Ho battutto i piedi sulla questione delle società comunali e ora con questo bilancio dovevamo sancire la svolta – spiega la Lambresa – ho ribadito che saremmo stati favorevoli al solo aumento legato all’indicizzazione Istat. Non si può aumentare del 30 per cento la Tarsu senza un’indicazione precisa degli elementi di costo del servizio, una pianificazione e riorganizzazione seria della società Amica.
Per questo il bilancio non mi appartiene». Mongelli, dopo la riunione, si è chiuso nel suo uffico con il dirigente degli uffici finanziari. Nessun commento, ma è del tutto improbabile che revochi l’incarico a Lambresa.
Di qui a fine agosto, quando il bilancio affronterà le forche caudine del Consiglio, Mongelli lavorerà politicamente per ricucire lo strappo. Il passaggio più importante è l’approvazione in aula del documento finanziario.
Se il capo dell’amministrazione dovesse affrontare oggi questo dibattito non avrebbe i numeri: gli mancherebbero quelli dei due consiglieri della Lambresa, non potrebbe contare sui due voti di Claudio Sottile e Paolo De Vito dei Moderati e Popolari nè su quello di Mennuno dell’Unione di Capitanata che di bilanci in questi anni non ne ha quasi mai votati. E qualche fuga potrebbe esserci anche tra i consiglieri del Pd.
Non sarà quindi solo la processione di Ferragosto dietro il carro della Maddona dei Sette Veli a far rinviare la data di partenza delle brevi vacanze. Mongelli dovrà riannodare il rapporto di fiducia con Lambresa che, ieri, così chiosava: «Deve deciderlo il sindaco se si è rotto con me il rapporto di fiducia.
Io in questi due anni mi sono fidata di lui. Ma un rapporto di fiducia non può essere unilaterale».

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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Foggia – L’Udc spina nel fianco di Gianni. “Dove crede di prendere i soldi per il buco?”

Pubblicato : venerdì, 29 luglio 2011

Francesco Niglio (foggiaefoggia.com)

Ormai il legame fra Udc e Gianni Monelli è sfasciato, crepato sotto i colpi di Franco Di Giuseppe di opportunismi di parte. Le posizioni del centristi e del primo cittadino sono a dir poco divergenti. I tempi del feeling, dell’incondizionato appoggio nel nome della Lambresa pare lontano un anno luce e più dai lidi scudocrociati con cabina in Palazzo di Città.

A creare nuovi contrasti, nell’antipasto di ferie di fine luglio, è la situazione economica di Palazzo di Città. Il partito di Angelo Cera è scosso dalle fondamenta di fremiti oppositori. A farne le spese è Mongelli, sempre più alle prese con una città dalle mille situazioni centrifughe, anarchica fino all’ingovernabilità.
“Il sindaco – attaccano oggi i figliocci della Balena Bianca – si è dichiarato soddisfatto durante l’audizione che ha avuto alla Corte dei Conti circa la possibilità di dichiarare il dissesto finanziario per la attuale situazione debitoria del comune di Foggia di circa 44 milioni e mezzo di euro”.
Soddisfazione, per inciso, che nasce dal raggiungimento del pari in bilancio. Mongelli, attaccano i democristiani è “fiducioso di estinguere i 19 milioni di euro del disavanzo di amministrazione entro il 31 dicembre 2012, mentre il magistrato relatore della Corte dei Conti, di contro, ha espresso serie e motivate riserve su aspetti fondamentali quali la persistenza di uno squilibrio generale di bilancio, il perdurare del ricorso alle anticipazioni di tesoreria, aspetti fondamentali che erano poi concretezza sui convincimenti circa la sussistenza dei presupposti del dissesto finanziario”.

Ricordano dall’Udc che “la Corte dei Conti ha chiamato il Comune di Foggia a chiarire in modo chiaro e preciso i tempi e modi in cui intende risolvere siffatte criticità che sono, poi, gli elementi cardine della ipotesi della dichiarazione di dissesto finanziario e quali possano essere realmente le ipotesi per procedere alla definitiva riorganizzazione dell’assetto delle proprie partecipazioni nel pieno rispetto della normativa vigente”.
Normative strettamente vincolanti e molto severe che fanno sorgere domande ed interrogativi nel cervello di Via la Rocca.
“Sorge lecito porsi una domanda su come il sindaco e ovviamente gli organismi del Comune preposti alla gestione finanziaria dell’ente pensino di recuperare questi dodici milioni e mezzo di euro di disavanzo.
Forse aumentando la Tarsu del 30%, dimenticando che il regolamento comunale all’articolo 7 comma 4 recita che in caso di mancato svolgimento del servizio o nel caso in cui lo stesso venga svolto in grave violazione delle prescrizioni regolamentari sulla frequenza della raccolta, il tributo è dovuto in misura pari al 40% della tariffa”.

Oppure, continuano i casiniani, “il Comune vuol far cassa ricorrendo ad uno scempio, o disastro ambientale, sottraendo a Foggia forse l’unico solo e vero patrimonio ambientale, paesaggistico e archeologico che insiste sul nostro territorio a Borgo Incoronata, con la riconversione di Masseria Giardino in un enorme mostro fotovoltaico di circa 200 ettari”?
Le risposte sono avvenire. Per il momento commissioni e, a breve, anche l’amministrazione staccherà la spina per la pausa estiva.
PIERO FERRANTE da Stato Quotidiano

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Foggia – Rifondazione Comunista esce dalla coalizione di maggioranza

Pubblicato : venerdì, 29 luglio 2011

E’ con profonda tristezza che riteniamo finita la nostra partecipazione alla coalizione di maggioranza che sostiene la giunta comunale.

Con profonda tristezza perché, pur non essendo presenti in consiglio comunale, pensiamo di aver fornito contributi essenziali all’azione del governo della città con proposte, mai velleitarie, per il superamento dell’emergenza abitativa, per un piano di riordino dell’ATAF basato sulla mobilità sostenibile, per un piano di raccolta dei “rifiuti solidi urbani” a partire dal rispetto delle leggi nazionali e regionali.

Ci siamo impegnati per costruire un ponte tra chi governa la città e chi, a ragione, protesta per le condizioni di vita a cui è costretto dalle scelte scellerate delle passate amministrazioni, come i baraccati di Campo degli Ulivi, perché siamo convinti che ascoltando chi vive i problemi e sollecitandone la partecipazione all’elaborazione politica delle soluzioni, si possa costruire una democrazia partecipata.
Siamo stati i primi a sostenere, e ne siamo ancora convinti, che il bilancio comunale si può risanare evitando, sia la dichiarazione di dissesto, che un inasprimento delle imposte comunali salvaguardando, contemporaneamente, i livelli occupazionali.
Dobbiamo, purtroppo, registrare che, dopo aver tagliato le spese e gli sprechi, l’azione di risanamento dei conti ci appare incentrata solo sull’incremento delle entrate derivanti da il piano di riordino dei servizi cimiteriali, dall’aumento della tariffa di sosta e dalla richiesta di aumentare la TARSU del 30% e più.

Eppure sarebbe bastato poco per fugare questi dubbi, sarebbe bastato coinvolgere la popolazione spiegando “i piani industriali”, per ATAF e AMICA, e tenendo conto del risultato dei referendum con cui anche i cittadini foggiani si sono schierati per mantenere pubblici i servizi che assicurano i beni comuni tra i quali noi includiamo anche i servizi cimiteriali e la loro gestione.
Riteniamo che l’aumento della tariffa di sosta sia uno strumento per scoraggiare l’uso della macchina per raggiungere il centro cittadino ed esprimiamo soddisfazione per la volontà, come da nostra proposta, di internalizzare il personale addetto alla sua riscossione, ma attendiamo, senza risposta, che l’amministrazione ci dica quando partirà e come si attuerà il servizio “Park & Ride”, quando si incrementerà la rete delle piste ciclabili, quando si riattiverà la centralina di monitoraggio dell’inquinamento.

Aggiungiamo che nel colloquio che abbiamo avuto con l’amministratore di ATAF, a cui esprimiamo il nostro apprezzamento per l’azione sin qui svolta, abbiamo prospettato l’utilità che l’azienda investa risorse per dotarsi di un distillatore di idrogeno, alimentandolo con energia prodotta da pannelli fotovoltaici, per alimentare i bus con idrometano per abbassare, contemporaneamente, inquinamento e costi.

Registriamo, purtroppo, che l’amministrazione comunale si è impegnata in una sterile contrattazione sul costo della sosta senza coinvolgere la città nell’elaborazione su quale sia la mobilità sostenibile e quali siano i mezzi migliori per attuarla
Per AMICA abbiamo sollecitato che l’azienda si impegni a rispettare il primo enunciato della raccolta differenziata, la separazione tra frazione umida e secca, e l’avvio, quanto prima, della raccolta differenziata porta a porta in tutta la città considerando i tre anni previsti un tempo troppo lungo.

Individuando in questo il modo per salvaguardare i livelli occupazionali migliorando il servizio ed il decoro urbano. Purtroppo abbiamo registrato, anche in questi ultimi due anni, un decadimento del servizio di raccolta dei rifiuti che, anche con ripetuti piani di pulizia straordinaria, non è mai riuscito a portare la città in una situazione di normalità a cui si deve aggiungere un costante peggioramento della raccolta differenziata come attestano i dati ISTAT.

Abbiamo chiesto che venga pubblicato il piano straordinario per la rimozione dei rifiuti finanziato dalla regione con 500.000 euro, ci è stato risposto che ora la città è più pulita.

Abbiamo chiesto che venga spiegato alla città quanto sono costati i piani di pulizia straordinaria e non abbiamo ottenuto risposta. Abbiamo chiesto qual è il piano di riordino dell’AMICA presentato alla regione Puglia e che fosse coinvolta la popolazione, se non nell’elaborazione, quantomeno nella condivisione.

Ci è stato risposto che verrà reso pubblico solo dopo l’approvazione e la revisione della regione.
Consideriamo questo modo di fare un venir meno agli impegni presi in campagna elettorale, un venir meno all’impegno di promuovere una democrazia partecipata, in cui singoli ed associazioni siano liberi di dare un contributo all’elaborazione della politica comunale e su di essa esercitino un controllo per evitare quanto successo durante le giunte Agostinacchio e Ciliberti.
Non possiamo che dissociarci da questa coalizione, da questa giunta, non condividendone più lo spirito.
Continueremo a dare il nostro contributo all’elaborazione della politica cittadina impegnandoci a fianco dei movimenti e delle associazioni, chiedendo loro di far sentire la voce del territorio promuovendo forme di mobilitazione civile affinché si attuino programmi che riducano l’inquinamento ambientale, promuovano il decoro urbano e tramutino i rifiuti in materie prime evitando il loro spreco in discarica o la loro distruzione negli inceneritori.

Comunicato stampa circolo PRC di Foggia “Che Guevara”
Il segretario F. Giorgio Cislaghi

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Foggia – Question time, il Comune di Foggia risponde ai cittadini

Pubblicato : lunedì, 18 luglio 2011
 Il sindaco di Foggia Gianni Mongelli (ST)Mercoledì 20 luglio, alle ore 19.30 nel Chiostro di Santa Chiara a via Arpi, avrà luogo il terzo incontro organizzato dalle associazioni “Capitanata Futura”, Acli, Arci e “Donne in Rete”, per sollecitare e promuovere la partecipazione dei cittadini e il confronto con le istituzioni e valutare, insieme al Sindaco Gianni Mongelli, i primi due anni di governo della città. 

Nell’ambito dell’iniziativa “FOGGI@PARTECIPA”, dopo il primo “Question time” con il Sindaco ed il secondo incontro sulle prospettive urbanistiche e abitative del territorio, i cittadini e le associazioni chiederanno questa volta al Sindaco una sorta di rendiconto, civile e sociale prima che politico, dell’amministrazione del capoluogo, che attraversa -come è noto- gravi difficoltà economico-finanziarie.

Sarà presente l’assessore regionale al welfare e politiche del lavoro, Elena Gentile, unica rappresentante della Capitanata nella giunta della Regione Puglia. Interverranno il direttore della Biblioteca provinciale di Foggia, Franco Mercurio, e Saverio Russo, docente di Storia moderna all’Università di Foggia.

Coordineranno l’incontro i giornalisti Antonella Caruso e Filippo Santigliano.

I cittadini e le associazioni avranno l’occasione di porre al sindaco, ma anche agli altri relatori, le domande che riterranno opportune per rendere più chiaro, trasparente e comprensibile lo scenario nel quale la città, gli amministratori ed i cittadini stanno vivendo il tempo della loro storia.

Con lo sguardo in prospettiva, alle cose possibili da fare, a quelle da programmare insieme, in un contesto civile e democratico che è, e deve essere, patrimonio comune e condiviso.

da Stato Quotidiano

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FOGGIA -Corte dei Conti, Mongelli: “Disavanzo di 34 a 19 milioni di euro”

Pubblicato : sabato, 9 luglio 2011

Il sindaco invita i consiglieri comunali ad attendere la giornata del 12 luglio. Mongelli: “Il consigliere comunale Longo ha completamente stravolto i contenuti e le conclusioni della relazione istruttoria”

gianni-mongelli

La denuncia del consigliere di “Prima Foggia”, Bruno Longo, e la “minaccia” di un esposto al Prefetto circa le presunte “violazioni di legge” anche in tema contabile e di bilancio, hanno procurato l’immediata reazione del sindaco Mongelli, il quale ha precisato di non aver sottotaciuto ai consiglieri comunali dell’arrivo della relazione istruttoria trasmessa il 14 giugno dalla Corte dei Conti, pur non essendo obbligato a farlo in questa fase e quindi prima del 12 luglio, giorno in cui la Corte dei Conti emetterà una espressa pronuncia successivamente all’audizione del sindaco e del responsabile dei servizi finanziari dell’ente.

Nel suo comunicato stampa, il consigliere comunale Bruno Longo ha completamente stravolto i contenuti e le conclusioni della relazione istruttoria. Il magistrato contabile, invero, ha evidenziato i rilevanti sforzi posti in essere in più direzioni dall’Ente e ha preso atto della sensibile riduzione del disavanzo di amministrazione da 34 a 19 milioni di euro, realizzata in un anno, e la copertura di gran parte dei debiti fuori bilancio con l’attuazione del Piano delle alienazioni, invitando il Comune di Foggia a proseguire sulla strada del risanamento finanziario e indicando l’obiettivo temporale del 31 dicembre 2012” dichiara il primo cittadino.

Le considerazioni del consigliere Longo sono, dunque, risibili e fuorvianti, e generano, evidentemente, confusione sia tra i consiglieri comunali che nell’opinione pubblica. All’esito dell’audizione del 12 luglio, sarà mia cura informare adeguatamente la città sugli esiti della stessa” conclude Mongelli.

da Foggiatoday
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Foggia – Foggia come Napoli: in terra 1,3 kg di rifiuti per ogni abitante

Pubblicato : lunedì, 27 giugno 2011
  PRIMA di ogni cosa, vale la pena giocare con in numeri e con le operazioni. Partendo dall’assunto, ormai confermato, che, malgrado le promesse e gli spergiuri, in terra, a Foggia, ci sono attualmente 200 tonnellate di spazzatura.
Molto meno, rispetto alle quasi 2000 di Napoli.
Il dato, tuttavia, è relativo.

 La città di Partenope, dati wikipedia, conta una popolazione di 960 mila abitanti circa. Il che vuol dire che, ogni abitante napoletano, ha depositato in terra, senza che questa fosse raccolta, una quantità di monnezza pari a 2 chili.

Questo, in un lasso di tempo molto ampio persistendo l’allarme da oltre due anni. Centro e rotti chilometri più in qua, nel centro del Tavoliere, ognuno dei 150 mila abitanti foggiani ha lasciato in terra 1.3 chili fra plastica, indifferenziato, vetro e carta.

Domanda: se ogni cittadino dauno lamenta, su di sé un peso monnezzaro praticamente pari ad uno napoletano, e se a Napoli si discute di allarme (sociale, civile, sanitario), cosa sta accadendo qui a Foggia? In effetti la situazione è molto complicata. Dire che il capoluogo è in ginocchio è dire molto poco.

La percezione del pericolo è molto alta, potenziata dagli ultimi accadimenti di carattere criminale che spargono sangue per le strade.

 In una domenica placida, svuotata (forse è meglio così, meno gente uguale meno rifiuti) di migliaia di vacanzieri, il nuovo buco nero d’Italia si presenta lacero e stracciato.

E’ sufficiente tendere l’orecchio ai discorsi da bar per rendersi conto della deriva. Ovunque si cercano colpevoli e colpe. Nella hit parade, il posto d’onore spetta, manco a dirlo, a Gianni Mongelli. Ovunque, la parola più discussa è “differenziata”. Ovunque, certo. Forse non nelle case degli abitanti.

I sacchetti in terra, la cattiva condotta del singolo che, piuttosto che portare a smaltimento il solido urbano, lo abbandona in strada, stabilizza Foggia città tra le ultime in Italia in quanto a virtuosismo nella differenziata.

Dati 2010, il capoluogo dauno è inchiodato ad un miserrimo 10%, contro un tasso provinciale che, pur con casi di eccellenze, non va oltre il 18%.

E questa indisciplina si nota tutta. Foggia è messa peggio di Napoli, si è detto. Ed è una situazione che attanaglia tutte le zone della città. Sia in centro che in periferia le scene sono le stesse.

Il vento sta portando in giro cartacce e rifiuti di vario genere. L’odore, specie nelle ore più critiche della giornata, è divenuto intollerabile. I cittadini sono stanchi. I roghi notturni stanno aumentando.

 Si registrano cassonetti dati alle Fiamme in Via Martiri di Via Fani. E, questa mattina, attorno all’una, il bis in Via Ciano. Pasquale Santamaria, liquidatore dell’Amica, ha chiesto ufficialmente l’ausilio dell’Esercito. Tanto, insomma, per fugare ogni dubbio con il paragone campano anche dal punto di vista estetico.

 Il messaggio però non è passato. Molti si illudono di star vivendo una sorta di interregno del caos come propedeutico slancio verso un futuro migliore. Ma il futuro, ormai è chiaro, migliore non sarà.

Emma Marcegaglia ed accoliti sono alla finestra. Se non dovesse partire – e al momento non c’è neppure un elemento che induce a sperare in bene – la differenziata spinta, in primis la separazione umido-secco (il che, per di più, tamponerebbe anche il pericolo puzza), saranno affari d’oro per il gruppo della presidentessa di Confindustria.

 Per il momento, comunque, il presente è anarcoide. Le campane del vetro sono stracolme. La raccolta della plastica è ferma almeno a due settimane fa. I commercianti, contro ogni decenza, abbandonano i cartoni sui marciapiedi, ormai ammonticchiandoli alla rinfusa, senza nessun criterio.

Provare a farglielo notare, sensibilizzarli, è impresa suicida. Si rischia, come minimo, un insulto nel poco accogliente dialetto foggiano.

“Vuoi vedere – ci dice un fioraio del centro – che dobbiamo essere giusto noi a risolvere il problema dei rifiuti per tutti?”. Come se non bastasse, la pratica del “tiro a canestro” è oramai più diffusa del soft air nei boschi lombardi e del balconing a Palma di Maiorca. Peccato che, due su tre, il metodo non vada a buon fine.

Il prodotto di questi fattori è una cifra altissima che tutta la comunità foggiana sta pagando a carissimo prezzo. Le montagne di buste, con avanzi organici, in zone centrali ha raggiunto anche il metro d’altezza.

 Fra un cassonetto e l’altro, appoggiate ai cassonetti (ormai sporchi, bruciacchiati e storti), distanti dai cassonetti qualche centimetro. Importa poco. Ogni teorica “isola ecologica” (quelle vere, sperimentali, non funzionano più) è una nicchia di virus.

Un epidemiologo foggiano, che preferisce non rivelare il proprio nome ma che è tra i migliori d’Italia, conferma che, a breve, si potrebbe anche cadere in un’emergenza sanitaria ben peggiore di quella di Napoli.

Impressione, questa, che viene confermata anche dal chimico Orazio Montinaro, secondo cui “andiamo incontro ad uno sfacelo igienico senza precedenti”.

 . Di fronte alla scuola media “Bovio” si trova di tutto, dai libri usate alle scarpe. C’è finanche il cartonato di una lapide cimiteriale.

Mancano soltanto gli allestimenti per farne un mercatino delle pulci (nel vero senso della parola) in piena regola. I 500 metri che dividono l’istituto dall’Asl di Piazza Libertà sono un cammino ad ostacoli. Ovunque è un trionfo di sedie in plastica bianca e cassette della frutta.

Le pedane in legno sono oggetto di largo uso a quanto pare nella quotidianità foggiana.

 A pochi passi da un esercizio che dispensa cibo, un fast food molto frequentato, si trovano un seggiolone (rigorosamente di marca) abbandonato in terra proprio nel mezzo della corsia per camminare. Da una delle aperture di deposito del cassonetto della plastica sbucano anche mappe della città di Foggia.

 Planimetrie, cartine, progetti di costruzione ed altri di restauro degli anni Settanta, degli anni Ottanta, degli anni Novanta.

Ci si sposta verso il centro ed il panorama non cambia. Le viuzze che camminano trasversali rispetto a Corso Roma sono un inferno. Uno dei marciapiedi è ostruito addirittura da un mobiletto da cucina. Adagiati sul piano, canestrelli in plastica di quelli da stipo, utilizzati per mantenere l’ordine i pacchi di pasta o gli attrezzi per dolce, scolapasta.

Ai piedi riposa, placido, un trolley nero avvolto da coperte e piumoni. Non più tardi di ieri, in zona, almeno una decina di materassi sparsi per diverse parallele. L’impressione è che, questa invasione contemporanea sia frutto di una mente superiore.

Il tutto, mentre a Stato giungono voci, via fonti interne ad Amica, che gli operatori hanno l’ordine perentorio di far scomparire la spazzatura. Ma che gli stessi non sarebbero intenzionati a farlo prima di avere certezze sul loro futuro in azienda.

 . Inutile dire che non c’è differenziata che tenga. Il contenuto di grosse buste nere viene categoricamente svuotato in un cassonetto a caso.

Pieno quello, si abbandona in terra la busta. In Viale Michelangelo, gli avventori di un chiosco frequentato d’estate, hanno abbandonato almeno 5 bustoni stracolmi di bottiglie di birra in vetro. Alle spalle dell’Ipercoop stesso scenario e stesso copione.

In Via Arpi sono scomparsi alcuni cassonetti ma la gente lascia le buste a terra nel posto in cui erano questi. In Via Matteotti c’è un divano con tanto di cuscini, coronato da cartoni.

Nei pressi dello stadio la situazione è indecente. Idem nei quartieri settecenteschi. In Via Ruggero Grieco c’è una televisione sventrata ed abbandonata, nulla più che una scatola, ormai.

Nei prossimi giorni potrebbero arrivare aiuti da Brindisi e nuovi mezzi. Ma è pura teoria. La pratica è un’altra. Ed è in un’arrampicata verso la decenza che è sempre più difficile.
da  Stato Quotidiano

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FOGGIA – Inaugurata la tangente urbana a Foggia Traffico più fluido per chi arriva da fuori Obiettivo è di diminuire i flussi automobilisti dal centro Lambresa:«Completata un’opra di grande valore» La tangente inaugurata

Pubblicato : giovedì, 16 giugno 2011

È stata inaugurata dal sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, e la vicesindaco con delega al Traffico, Lucia Lambresa, l’ultimo tratto della tangente settentrionale, vale a dire il tratto di corsia di via Manfredi – angolo via Trento in direzione piazzale Vittorio Veneto dove è ubicata la stazione ferroviaria. Con l’apertura di questo ultimo tratto di strada, i veicoli provenienti da via Manfredonia, via San Severo e via Lucera non saranno più obbligati a percorrere viale della Repubblica e le strade del centro cittadino per raggiungere la stazione ferroviaria. «Si completa un’opera pubblica di grande valore – commenta la vicesindaco -, che avrà notevoli e positive ripercussioni sul traffico veicolare e sui livelli di inquinamento acustico e atmosferico, permettendoci di liberare in parte le vie del centro cittadino, meno gravato dalle automobili dirette alla stazione ferroviaria. Questo ultimo intervento sarà seguito da altri che andranno sempre nella direzione di migliorare gli standard qualitativi della nostra città» Sempre nell’ottica delle iniziative volte all’ottimizzazione della circolazione stradale, l’assessorato al Traffico comunica che il capolinea dei bus internazionali è stato spostato da piazzale Vittorio Veneto (Stazione Ferroviaria) a via Galiani. La decisione, che comporterà una nuova assegnazione di percorso nel centro urbano, è stata adottata in considerazione dell’aumento dei flussi di percorrenza internazionale in zona Stazione. Inoltre, dopo un incontro con i rappresentanti del Cotrap, è stata raggiunta l’intesa per ridisegnare le assegnazioni relative alle fermate delle singole aziende di trasporto nella zona di piazzale Vittorio Veneto.

da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Foggia – Summit Mongelli – Amica. Parte il porta a porta?

Pubblicato : giovedì, 2 giugno 2011
Foggia – Summit Mongelli – Amica. Parte il porta a porta? Eccola la prima proposta vera del sindaco Gianni Mongelli in merito alla questione del problema rifiuti. Il primo cittadino si è incontrato, quest’oggi, con il liquidatore dell’Amica, Pasquale Santamaria. Un incontro tutt’altro che fiume, nel corso del quale, i due, hanno discusso di come affrontare l’emergenza che sta scuotendo sin dalle fondamenta il Capoluogo dauno.

C’è poco da fare, bisogna ripartire. La situazione a Foggia è pesante. In alcune zone della città i cassonetti sono strapieni. In periferia, fino a qualche giorno fa, le auto erano costrette a dribblare le buste abbandonate nelle carreggiate di percorrenza. Molti dei contenitori sono bruciati, scritti, storti, senza copertura (il che preanuncia il problema tanfo in vista dell’estate). E neppure il potenziamento del lavoro della “trash flottilla foggiana” e l’acquisto di altri tre autocompattatori è riuscito a risolvere del tutto l’emergenza.

D’altronde, lo stesso principio della compattazione della spazzatura, non è che un modo per rimandare lo scontro finale contro le buste di monnezza. Ecco perché, nell’incontro di questo pomeriggio, Mongelli e Santamaria hanno messo sul tavolo la proposta delle proposte: un sistema di raccolta differenziata da attuarsi attraverso porta a porta. Si partirebbe da un quartiere della città, in fase sperimentale.

 Sotto la lente, l’atteggiamento dei cittadini, per la verità poco educati nella differenziata (Foggia è molto indietro anche nelle classifiche locali, ferma a meno del 18%) e non del tutto a loro agio per quanto compete la distinzione del materiale da conferimento. Poi: dove saranno trattati i rifiuti?

Resta da capire innanzitutto da dove si comincerà. Qualche tempo addietro, Palazzo di Città sperimentò diverse forme di raccolta. Fallito il piano cilibertiano delle isole ecologiche per limiti sia delle istituzioni (molte delle tessere da utilizzare per accedervi non furono neppure mai prodotte) e per evidente belligeranza dei foggiani (che vi si sono letteralmente scagliati contro), naufragò miseramente anche la raccolta dell’umido. I cassonetti posti in Corso Roma rimasero abbandonati al nulla.

Da decifrare anche che fine faranno gli innumerevoli cartoni (si era parlato di ammende da comminare ai negozianti, ma la città resta sott’attacco del marrone) ed i suppellettili domestici inutilizzati. Tra divani, ante, sedie, porte ed elettrodomestici si potrebbe arredare una casa al mare.

 Il Dirigente Provinciale dell’Ufficio Ambiente della Provincia, Dattoli, ha confermato a Stato che, alle spalle di Amica (Corso del Mezzogiorno), è stata realizzata (costo: attorno ai 100 mila euro) e donata al Comune una piattaforma di smaltimento del materiale ingombrante. Ma nessuna comunicazione è partita, in questo sensa, da Palazzo di Città. E, anzi, qualcuno in Comune fa spallucce ed ammette di non sapere nulla.
da Stato Quotidiano

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FOGGIA – Porta la sporta, premiati gli istituti foggiani che hanno partecipato all’iniziativa – Mongelli: “La città è orgogliosa di voi, che ne rappresentate la parte migliore”

Pubblicato : giovedì, 26 maggio 2011

“L’intera città è oggi orgogliosa di voi, che ancora una volta dimostrate con i fatti di esserne la parte migliore”. Il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, ha rivolto queste parole ai ragazzi che hanno partecipato nella mattinata alla manifestazione conclusiva dell’iniziativa “Porta la sporta”, svoltasi nell’Aula Consiliare di Palazzo di Città.

Presenti, oltre al primo cittadino e agli studenti di alcune scuole foggiane, anche gli assessori Lucia Lambresa, Pasquale Russo e Matteo Morlino e i rappresentanti dell’Associazione Ricreativa Diversamente Abili e delle associazioni dei consumatori.

Sono stati in tutto 13 gli istituti che hanno ricevuto l’attestato di partecipazione, a 3 di loro – un istituto elementare, una media inferiore e una media superiore – è stata conferita una targa per essersi contraddistinti nella raccolta di buste di plastica e ombrelli usati.
“Il vostro impegno – ha detto il sindaco rivolgendosi agli studenti – è la dimostrazione del bene reale che esprimete per questa città. Se il valore reale degli oggetti raccolti è minimo, quello simbolico è enorme. Perché collaborare per ridurre gli sprechi e la produzione di rifiuti è un gesto nobile e doveroso per ogni cittadino che voglia salvaguardare l’ambiente e rendere più vivibile la propria città.

A voi va il nostro applauso e quello di tutta Foggia, che non può che essere orgogliosa di quella che a giusto titolo dimostra di essere la parte migliore di essa”.

Le scuole premiate con una targa sono state la scuola elementare “G. Leopardi”, la scuola media inferiore “Pio XII” e il liceo classico “Lanza”. Premiata anche l’Associazione Ricreativa Diversamente Abili che ha curato la realizzazione delle sporte ricavate dal tessuto degli ombrelli usati.

Ufficio Stampa – Città di Foggia – Staff  Sindaco – Ufficio Comunicazione – Assessorato all’Ambiente

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FOGGIA – Il GADD scrive a Mongelli: “Sindaco, butti un occhio a Via Crispi”

Pubblicato : mercoledì, 18 maggio 2011
 PUBBLICHIAMO, di seguito, l’integrale della lettera indirizzata dagli Amici della Domenica al sindaco di Foggia, Gianni Mongelli.

Si dice che la vanità sia propria del genere umano.

Gli uomini e le donne del gruppo amici della domenica (GADD) sono vanitosi.

In questi mesi hanno vissuto la vanità della buona stampa, delle belle parole, pubbliche e private, degli uomini delle istituzioni e del riconoscersi un gruppo di cittadini che hanno riscoperta la voglia di essere e farsi comunità.

Il nostro gruppo in pochi mesi ha raggiunto un numero di iscritti molto vicino al 1000 e, non essendo un partito politico non conta le tessere, ma i cervelli e le braccia per lavorare, per cui dice con fierezza che ha 1000 cervelli per pensare e 2000 braccia per lavorare ad una città migliore.

Il bene della città è l’obbiettivo, l’operare in punta di piedi è lo strumento.

Dopo questi mesi di lavoro attivo, fatto di denunce e proposte dalle piazze e i giardini degradati della città, occupate dal GADD in modo simbolico le domeniche mattina, comincia ad agitarsi nel gruppo il germe dell’insoddisfazione ed arrivano spinte ed indicazioni a cambiare il modus operandi.

L’insoddisfazione viene alimentata dalle mancate risposte di quegli stessi uomini delle istituzioni che in pubblico ed in privato ci testimoniano stima e ci invitano ad andare avanti nella nostra azione civile, tesa a collaborare al miglioramento della nostra città.
Abbiamo chiesto piccole cose: un cartello da risistemare, una piazza da pulire, un giardino da sistemare, delle aiuole da ripulire, degli alberi da potare; piccoli problemi, dunque, che in una situazione normale le tecnostrutture in maniera autonoma affrontano e risolvono perché trattasi di normale ed ordinaria amministrazione.

In una situazione non normale, come la nostra, i cittadini per vedere affrontati e risolti problemi di ordinaria amministrazione sono costretti a rivolgersi al Sindaco, per cui ancora un a volta il GADD si trova a scrivere una lettera pubblica per richiamare l’Amministrazione a sollecitare le strutture tecniche a fare il proprio dovere.

Ciò premesso, caro Sindaco, siamo qui a scriverLe per segnalare ancora una volta la condizione di degrado e di abbandono della piazzetta di via Crispi, che i cittadini della zona hanno chiamato piazza Tavuto.

Come Ella sa, essendo stato con noi in quella piazza, piazza tavuto è per il GADD un luogo simbolo, essendo stato il luogo dove tutto è cominciato e dove le braccia degli uomini e delle donne del gruppo hanno lavorato per togliere, di domenica mattina e sotto la pioggia, le macerie ed i rifiuti che erano lì da oltre un mese e che nessuno di quelli deputati a farlo aveva provveduto a rimuovere.

Per quella piazza fu fatto un referendum spontaneo e simbolico per chiedere ai cittadini come avrebbero voluto riqualificare la stessa.
La volontà popolare in quella occasione si espresse per la riqualificazione della piazza attraverso aiuole e panchine.
Non stiamo qui a sottolineare la bontà di quella scelta iniziando una dissertazione sul valore per la democrazia delle piazze e dei luoghi di aggregazione, ma siamo qui semplicemente a sottolinerLe l’espressione della volontà popolare,la stessa che ha permesso a Lei di indossare la fascia tricolore della città.

Siamo a chiederLe, oggi, di onorare quella fascia, onorando la volontà popolare di ora come allora.
Ad oggi, infatti, a fronte di un’espressione del popolo e di una determina che stanzia dei fondi, questo da notizie attinte in via ufficiosa, nulla è stato fatto, anzi, quella piazza è sempre più una discarica a cielo aperto, a causa di una sempre più vistosa carenza di vigilanza urbana, che faccia prevenzione prima ed eventuale, poi, repressione degli illeciti.

E’ per il GADD punto d’orgoglio dire che, avendo profuso energie e senso civico, laddove si poteva fare è stato fatto, noi per il nostro e ad altri per il loro.

Tocca a Lei, caro sindaco, darci il segnale concreto che la speranza in questa città non è morta.

La speranza che la volontà popolare sia rispettata; la speranza che l’indignazione e la denuncia civile diano risultati; la speranza che la rassegnazione abbandoni i cuori e le menti dei Suoi concittadini; la speranza che si ricostruisca nella Sua e nostra città un clima di fiducia per farsi conquistare dall’entusiasmo che serva a non far più fuggire i nostri figli ; la speranza che quella Foggia capitale di cui Ella ci ha dato l’illusione nella campagna elettorale non sia la capitale del degrado, dell’inefficienza, della rassegnazione, dell’immondizia e dell’arroganza del potere.

Sindaco, da cittadini che amano questa città e che rispettano il Suo ruolo, Le chiediamo un gesto concreto per non far alimentare la delusione e lo scoramento di una città già in affanno, dove il disagio è palpabile e l’amarezza sempre più cocente.

Sindaco, il nostro motto è: S POT FA’, la speranza è che insieme a Lei si possa dire : SI DOVEVA FARE, SI E’ POTUTO FARE E SI E’ FATTO, facendo prevalere la cultura del fare su quella del solo dire.

da  Stato Quotidiano

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Foggia – Dicesare bacchetta De Santis: “I suoi calcoli frutto di malafede”

Pubblicato : mercoledì, 11 maggio 2011
Foggia – Dicesare bacchetta De Santis: “I suoi calcoli frutto di malafede” AMMETTE di accettare l’intervista “solo per chiarire alcune inesattezze espresse, ieri, dal consigliere Leonardo De Santis“. Franco Dicesare, ex Coordinatore provinciale di Sinistra Democratica, ora aderente a Sinistra ecologia e Libertà, risponde alle sollecitazioni lanciate dal consigliere comunale del capoluogo. E si apre, spiega. Innanzitutto che “Rocco (Laricchiuta, ndr) non avrebbe mai voluto che si mischiassero gli assetti Comunali con le scelte politiche che sono seguite alla sua elezione in Consiglio Comunale, lui non avrebbe mai tradito gli impegni presi con gli elettori e con il Sindaco Mongelli. All’interno di Sel e prima ancora nella Sinistra Arcobaleno era molto considerato in ambito regionale, ma localmente è stato vittima di una campagna di isolamento che lo ha visto scientemente fuori da ogni organismo di partito a tutti i livelli”. E ricorda che “Nelle elezioni Provinciali del 2008 per poterlo candidare nel collegio che Rocco voleva (pur sapendo di non riuscire ad essere eletto), io e Enzo Lo Caputo (Segretario di SD Regionale) siamo stati a Bari sino a notte fonda, solo l’intervento dei Regionali risistemò le cose e Rocco riuscì insieme con il Preside Trecca ad entrare in lista. Oggi la parte di Sel che ha voluto Rocco ai margini lo rivendica come proprio. Al Consigliere De Santis che a Rocco deve molto, dico di riflettere, prima di rilasciare dichiarazioni che potrebbero compromettere equilibri e futuro della nostra Organizzazione.”

Addirittura?
Perchè no? Sel è un’organizzazione fragile che conta, specie in Capitanata, su un numero di circoli diciamo poco attivi politicamente. A colpi di maggioranza sono state imposte soluzioni e schemi organizzativi che sono agli antipodi del pensiero e della prassi messa sul campo da Nichi Vendola. Il rischio è che a furia di isolare gli altri si ritorni all’autoreferenzialità dei gruppi dirigenti. Anche nel caso Laricchiuta gli errori del passato non consentono facili percorsi di ricucitura, quindi un accaparrarsi senza titolo l’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia, porterebbe certo un successo a Sel, ma con la definitiva affermazione di un gruppo dirigente assolutista.

Indichi una strada lei…
Io ancora una volta sono d’accordo con il Sindaco Mongelli; c’è bisogno di dare continuità alle scelte che hanno portato alla costituzione della Lista Mongelli ed aggiungo non potrebbe essere altrimenti.

Assist a Peppino D’Urso?
Il Consigliere De Santis ad un certo punto dell’intervista fa delle operazioni matematiche, somma numeri non sommabili e sottrae poi i voti di Peppino D’Urso. E’ una visione ingenua o in malafede delle cose, perché non tiene conto delle regole del gioco. Le assegnazioni dei seggi nelle elezioni Comunali si fanno con il metodo d’Hont, bastavano pochi voti in meno alla lista Mongelli ed il seggio sarebbe andato al PD. Quindi ciò che D’urso ha preso se lo è sudato sino all’ultimo voto. Ma è anche vero che senza i voti, per esempio del secondo dei non eletti la Dott.ssa Lo Campo il Seggio di D’Urso non ci sarebbe stato e quindi, proprio De Santis non sarebbe diventato Consigliere.

Ma se i voti di Sinistra per Foggia e Lista Mongelli si fossero uniti, come è poi successo, oggi ci sarebbero due eletti di Sel ed un Assessore…
Ma questo non va detto a me. Piuttosto va ricordato a chi non volle dar vita alla lista di SEL alle Comunali, chi si oppose e fece di tutto per isolare Sinistra Democratica: sono gli stessi che oggi vanno dal Sindaco a trattare l’Assessorato. Persino i Socialisti in presenza di Rocco acconsentirono all’uso del simbolo di Sel su Foggia.

Va bene, Dicesare. Ma oggi siete in un’unica organizzazione politica…
L’oggi non è un problema, il problema è ciò che è stato e le scelte che si sono susseguite. Lo dice anche De Santis, D’Urso non è ben voluto nel PD, l’allora SD non era ben voluta e nel tentativo di farla naufragare si scelse di isolarla. Noi (Io, Rocco e De Santis) chiedemmo al Sindaco di fare la Lista Mongelli per recuperare la candidatura di chi fatto fuori dalle liste non si sarebbe candidato.

E poi?
E poi è successo il miracolo, i Partiti che non avevano speranze grazie a San Mongelli si trovano ancora in Giunta. Ora i Partiti stanno riprendendo quota, mano a mano che le nebbie del dissesto si diradano ed invece è il progetto di Mongelli quello che bisognerebbe portare avanti, quello vincente.

Tutto qua il divario con De Santis?
Ad un certo punto dell’intervista il Consigliere De Santis dice che l’assessorato a D’Urso sarebbe una dichiarazione di guerra a Sel. Ma Sel ha ingaggiato una battaglia di posizioni al Comune di Foggia, senza neanche avere le idee chiare sul cosa fare. E’ Sel, anzi è parte di Sel, che è andata alla guerra senza che ce ne fosse alcun motivo, visto che chi ne ha fatto le spese era un iscritto di Sel del Circolo Rosa Luxemburg, bastava considerarlo quando era in vita. E poi la battuta sul ristabilire l’equilibrio che era presente con Rocco Laricchiuta, francamente, se la poteva risparmiare.

Quindi ritorniamo alle guerre interne imposte alla città?
Le guerre si fanno con gli eserciti e non mi sembra che nessuno possa vantare numeri del genere, da una parte e dall’altra. Abbiamo avuto tante occasioni per superare le divisioni interne, il consigiere De Santis ed altri hanno preferito andare per la loro strada e noi rispettiamo le libertà di tutti, la parola Libertà è iscritta nel nostro simbolo.

Allora tornando all’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia il vostro nome qual è?
A me sembra di essere stato chiaro; io e con me i compagni del Circolo Rosa Luxemburg, siamo per la continuità e quindi per il giusto riconoscimento del lavoro fatto nella Lista Mongelli dal Consigliere D’Urso e non è vero che questa nomina scontenterebbe Sel perché con D’Urso alla Cultura entrerebbe in Consiglio Comunale un’altra iscritta di Sel la Dott.ssa Lo Campo. Forse, lo dico a De Santis, si potrebbe partire da qui per ricucire uno strappo da noi subito e certo non voluto.
da Stato Quotidiano

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Foggia – Fiera alle porte. Cannerozzi: “Ma non è solo competizione con Bari”

Pubblicato : mercoledì, 27 aprile 2011
LA novità principale è che, il taglio del nastro di venerdì 29, avverrà alla presenza del chiacchierato Saverio Romano, Responsabile del Ministero dell’Agricoltura (con lui Parlamentari di Capitanata, compreso Antonio Leone, vice presidente della Camera, i consiglieri regionali della terra di Foggia, l’Assessore Dario Stefano il sindaco Gianni Mongelli – ex Presidente dell’Ente -, il Presidente della Provincia Antonio Pepe ed il Presidente della Camera di Commercio Eliseo Zanasi). In primis, perché erano quattro anni che Roma non era presente, in veste ufficiale, all’inaugurazione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Foggia (il forbicione, nel 2007, fu impugnato dallo sfuggente Paolo De Castro). E, poi, in quanto nessun Ministro di centrodestra aveva avuto tanto onore dalle parti della Capitale morale del Tavoliere delle Puglie. La città lo accoglierà con un certo entusiasmo. Se non altro perché le prime parole in veste ufficiale di Ministro, Romano le ha spese per Foggia, investita a sede della futura Authority alimentare. E, mentre in Capitanata si resta in fremente attesa di notizie di conferma e di attivazioni sempre promesse e mai realizzate, a Stato è il Presidente dell’Ente Fiera, Fedele Cannerozzi, a discutere, con l’apertura dei cancelli alle porte, degli orizzonti dell’Ente di Corso del Mezzogiorno. L’avvocato foggiano, nominato in Fiera in sostituzione dell’allora candidato sindaco (poi primo cittadino) Gianni Mongelli, è contento ed insieme preoccupato. La sua gestione è ad un bivio importante. Sotto la sua presidenza, hanno avuto avvio tutta una serie di lavori di totale restyling del datato Campo Fiera. Lavori che sono ancora in corso e che, assicura, “si protrarranno ancora per diversi anni”. Lavori che hanno, a fasi alterne, fatto gioire e lamentare la città, stuzzicando la creatività ma anche i fastidi di una comunità che, va detto, non ha una considerazione particolarmente precisa della Fiera.

Fiera che, nel corso del tempo, è andata tramutandosi da centro d’interesse economico e calamita sociale, in espositore all’aperto di ciarpame indifferenziato. Nell’edizione del salone dell’Agricoltura e della Zootecnia di quest’anno, la 62esima dalla sua fondazione, si tenterà un parziale ritorno al classico. Meno stand e l’inaugurazione di un nuovo padiglione (non è stato ancora decisa la numerazione, si va verso il numero 69).

Allora Presidente Cannerozzi. L’apertura alle porte ed i lavori ancora in piena realizzazione. Il Campo Fiera resta un grande cantiere a cielo aperto. La città si chiede, con sempre maggiore insistenza, se gli interventi lo miglioreranno o se, al contrario, gli si ritorceranno contro. Ci ragguagli…
In questo momento, i lavori segnano la vita della Fiera. I cantieri sono tanti, come diversi sono i fondi che siamo riusciti ad intercettare. Ne avremo ancora per diversi anni. Abbiamo comunque ben chiare le prospettive di sviluppo che, da questa serie di lavori, può scaturire. Inutile nascondercelo: la Fiera di Foggia aveva bisogno di una serie di interventi che non si facevano da tempo. Serviva creare una nuova dinamicità che, nel contempo puntasse sull’innovazione senza stravolgere la tradizione cui sono affezionati i foggiani. Ecco così che, se da una parte ricostruiremo strade, interverremo sulla sede stradale tramite la realizzazione di camminamenti coperti – le cui coperture saranno sovrastate da pannelli solari per la produzione energetica – ed inaugureremo un nuovo padiglione già venerdì, dall’altra manterremo inalterata la struttura originaria cara ai più. Tenga presente che avremmo potuto anche decidere di chiudere la Fiera per due, tre, cinque anni per svolgere i lavori in maniera continua ed indisturbata. Ed invece, proprio per fare in modo che i foggiani potessero continuare ad usufruire dello spazio urbano, abbiamo scelto l’altra soluzione. Ed abbiamo comunque aperto i cancelli alle manifestazioni.

Il viso della Fiera si tira le rughe, insomma. Ma resta un problema: la proposta forse leggermente vetusta…
Effettivamente è così. Nel volgere degli anni, sono stati pensati pochi piani industriali innovativi. Il risultato di questo sostanziale disinteresse altro non è che una serie di eventi che non riescono più a reggere la competitività dei mercati. Anche e soprattutto perché non hanno una loro specificità. In particolar modo, a soffrire, è la fiera campionaria, quella di ottobre.

Da dove si riparte?
Dalla creazione di una strategia unificata di sviluppo fieristico che ottemperi la presenza dell’intera Regione Puglia. Dobbiamo parlare all’unisono, dobbiamo essere parte di un sistema più ampio, che non si perda in sterili polemiche ma che, puntando sulle zone d’influenza e sulle specificità locali, riesca a motorizzare lo sviluppo.

Cannerozzi, lei non crede che, da Bari, sono giunte delle frenate allo sviluppo della Fiera foggiana?
No guardi, le assicuro che non è così. Ho sentito molte polemiche in questi anni sul baricentrismo, sul sistema levantino che calamita l’interesse delle istituzioni, su Nichi Vendola e sul Governo regionale che avrebbero spinto sulla Fiera del Levante piuttosto che sulla nostra specificità fieristica. Ma, le assicuro, sono soltanto delle voci infondate. Vero è, invece, che Bari ha moltiplicato le sue iniziative. Ed è stato fatto molto. Ma se, a fine del 2009, la Fiera del Levante chiude il bilancio con un passivo di 4.7 milioni di euro, significa non solo che non sono giunte spinte da parte di nessuno, e men che meno investimenti pubblici privilegiati. Ma, soprattutto, che la stessa gestione è stata tutt’altro che oculata e che sono state investite risorse che non c’erano. Il problema, adesso, è tutto loro, perchè qualcuno, a questo punto, dovrà prendersi l’onere di appianare quei debiti. Tornando a Foggia, le dico che noi, grazie ad una strategia mirata ad intercettare fondi di varia natura, non abbiamo alcun problema di natura finanziaria. E, questo, è già tanto.

Nessun trasloco agricolo da Foggia a Bari?
Nessuno. So dove vuole arrivare. Quell’evento sulla meccanizzazione agricola che fu organizzato a Bari e che tanto fece infuriare gli osservatori foggiani, in realtà fu una manifestazione indipendente, messa in piedi dall’Unacoma. Che bisognava fare, bloccarla? Piuttosto credo che il nostro compito, ma quello di tutti, sia quello di rilanciare la Fiera anche attraverso una sana competitività che veda arruolati anche i privati. Ma l’inventiva parte da noi. La creatività parte da qui e non da un’opposizione tout court nei confronti di Bari. Non si vive di sola opposizione, ma anche di idee nuove e d’impatto.

Quali?
C’è da considerare come orizzonti i distretti produttivi. Distretti che, in Capitanata, sono due: agroalimentare e turismo. Alla luce di questo, è inimmaginabile, ad esempio, di portare a Foggia il Motorshow. Non ci sono le condizioni storiche, economiche, antropologiche.

A quanto pare, visti i giorni di apertura del Campo Fiera e i tanti eventi non realizzati a Foggia per mancanza di spazio, non le sembra che lo spazio che presiede sia sotto sfruttato? Insomma, anche alla luce delle tante manifestazioni che sono ospitate nelle fiere di tutta Italia, non crede che si possa parlare di uno spazio aggregativo mancato? Di un contesto sottratto alla città?
No, non credo. Foggia ha oggettivamente bisogno di spazi d’aggregazione. Ma quello spazio non può garantirlo in prima battuta l’Ente Fiera. Personalmente, credo che la Fiera si possa anche aprire nel corso dell’anno a rassegne musicali piuttosto che artistiche in generale, cinematografiche o quant’altro.

Ed allora come mai non lo fa?
Perché per farlo occorre l’ausilio degli Enti fondatori. Il Comune di Foggia, la Provincia di Foggia, la Regione Puglia devono assumersi non solo gli onori, ma anche gli oneri. Io, in qualità di Presidente dell’Ente, non ho una situazione di budget tale da poter investire di mia tasca su questi eventi. Occorre che le aperture siano concordate e condivise. E condivise devono essere anche le spese. Tenga presente che, l’apertura di un padiglione, comporta costi di elettricità, energia, personale…

Domanda di dovere. Ci sintetizzi i temi essenziali della Fiera dell’Agricoltura 2011.
Uno: l’inaugurazione del nuovo padiglione. Due: l’apporto concreto dell’Università e del Dare. Tre: supporto e partecipazione dei cinque Gal operativi in provincia. Quattro: la presenza del Ministro Romano, evento eccezionale, fiore all’occhiello per rilanciare il tema dell’Authority a Foggia. Cinque: le nostre decine di convegni in cui sciorineremo tutte le tematiche essenziali del territorio

[email protected]

LE NOMINE. Prosegue intanto, a tambur battente, il rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell’Ente di Corso del Mezzogiorno (il mandato di Cannerozzi, invece, scade nel 2014). Già incastonati i pezzi di Camera di Commercio, Comune di Foggia e Regione Puglia che hanno fatto i nomi, rispettivamente, di Giovanni Cera, Roberto de Meo e Federico Massimo Ceschin. Resta da capire soltanto cosa avverrà a Palazzo Dogana. Al momento, il più papabile è il capogruppo Pdl in Provincia, Paolo Mongello.

da Stato Quotidiano
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FOGGIA – Abbattuta a Borgo Croci la baracca abitata da un assegnatario di via Alpi – Gianni Mongelli: “Restituiamo dignità operando con trasparenza e legalità”

Pubblicato : mercoledì, 6 aprile 2011

Completato questa mattina il programma di abbattimento delle baracche e smantellamento dei container conseguente alla consegna di 36 dei 40 alloggi messi a disposizione dalla Prefettura in via Ilaria Alpi. Operai e ruspa sono entrati in azione a Borgo Croci, dove hanno demolito un manufatto auto costruito dagli abitanti nei primi anni ’90. Le operazioni si sono svolte alla presenza del sindaco, Gianni Mongelli, e dell’assessore all’Urbanistica e Politiche abitative, Luigi Fiore.

Complessivamente sono state abbattute 4 baracche in muratura e smantellati 3 container installati al Campo degli Ulivi (quartiere CEP) oltre 10 anni fa. Questi ultimi sono stati montati all’interno del campo nomadi di Arpinova, dove hanno sostituito altrettante roulotte e fatiscenti strutture in legno.

“Abbiamo iniziato a rendere esecutiva la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi, innanzitutto procedendo con rigore alla verifica dei requisiti degli aventi diritto – afferma Luigi Fiore – E’ un primo, importante risultato che sarà migliorato ed ampliato con l’attuazione dei programmi urbanistici ormai prossimi alla cantierizzazione e che garantiranno oltre 800 alloggi per eliminare l’emergenza abitativa”.

“Iniziare lo sgombero della baraccopoli di Borgo Croci ha per me un significato particolare, giacché sono nato a poche centinaia di metri da qui – afferma Gianni Mongelli – Un passo alla volta stiamo offrendo risposte a quanti vivono in condizioni meno che dignitose da ormai troppo tempo. Quello di oggi non è un episodio, ma l’avvio di una strategia operativa che realizzeremo con trasparenza e rigore, perché è imprescindibile coniugare il rispetto dei diritti con la legalità”.

Ufficio Stampa Citta’ di Foggia – Staff Sindaco – Ufficio Comunicazione – Sindaco

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Foggia – aperto il cantiere per la costruzione dell’asilo nido dell’Addolorata – Ecco i punti di forza del progetto: spazi pedagogici innovativi, occupazione femminile e recupero architettonico del Convento Domenicano

Pubblicato : domenica, 3 aprile 2011
 IL plauso delle istituzioni territoriali e la commozione di molti ex alunni del Conventino hanno caratterizzato la sobria cerimonia di inaugurazione del cantiere per la riqualificazione dello storico istituto e la costruzione, al suo interno, dell’asilo nido Addolorata.

Nell’androne del palazzo, il commissario straordinario dell’IPAB, Alfonso De Pellegrino, ha accolto l’assessore regionale al Welfare e Lavoro, Elena Gentile, il presidente della Provincia, Antonio Pepe, e il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, con i quali ha condiviso l’entusiasmo per l’avvio dei lavori che restituiranno “dignità e bellezza ad un luogo pieno di fascino e memoria”.

L’opera, finanziata da Regione Puglia (525.000 euro) e IPAB Istituto dell’Addolorata (175.000), consentirà di mettere a servizio della città una struttura munita di tutti i requisiti per l’accoglienza e l’educazione di 46 bambini e per la sperimentazione di nuovi modelli educativi, assistenziali e didattici che saranno tradotti in pratica da chi vi lavorerà.

L’obiettivo strategico del progetto tecnico è recuperare l’identità architettonica dell’ex Convento dei Frati Domenicani. L’intervento consentirà di: recuperare integralmente le facciate interne dell’ex Convento dei frati domenicani; riqualificare gli ambienti; installare un ascensore per la rimozione delle barriere architettoniche; rifare integralmente gli impianti elettrico e termo-idrico-sanitario; creare una nuova illuminazione; effettuare la manutenzione di infissi interni ed esterni. La parte innovativa dell’azione di riqualificazione è sintetizzata nella costruzione di un’aula formativa e di una stanza con pareti a specchio, retrovisibili, per consentire le attività di osservazione e studio che saranno realizzate in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Foggia e con gli altri soggetti territoriali attivi nel campo della ricerca pedagogica.

Sotto il profilo educativo, l’asilo nido Addolorata punterà alla costruzione di una comunità in cui bambini ed adulti possano crescere e vivere serenamente insieme. “Ne verrà accresciuto il valore sociale della struttura – ha concluso Alfonso De Pellegrino – e sarà attribuita ai bambini una precisa soggettività, anche civica, attraverso la promozione dello sviluppo dell’autonomia dei nostri piccoli ospiti”.

Grazie a questo intervento “viene restituita alla città una porzione importante del suo patrimonio storico ed architettonico”, ha commentato il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli. Dal presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, un “ringraziamento, anche da ex alunno, per la riqualificazione di questo luogo del sapere“. “Lo sforzo che come Regione Puglia abbiamo fatto insieme all’IPAB ed al Comune tocca diversi aspetti – ha consluso l’assessore regionale al Lavoro e Welfare, Elena Gentile – offriremo un nuovo servizio alla comunità, che favorirà la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne e nuove occasioni di lavoro alle donne che saranno impiegate nell’asilo”.

IPAB Istituto dell’Addolorata

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