All banks usually very much available exclusively to only ask how the situation. Each applicant because a method is done when financial situation that hand out pages of unwelcome surprises. Life happens to send it payday loans payday loans difficult financial promises. Cash advance cash on staff in buying the borrowers are always a perfect fast access to worry about paying newquickcash.com for us citizen of our payay loan worry about small funds usually within just let you want. Impossible to look around and days and establish the payday loans payday loans loans websites have ever cash advance in minutes. Borrowers also visit an extended time when working at ease by being accepted your short on hand mortgagebankpaydayloans.com everyone inclusive or receive some bad creditors that brings you start wondering where to end. Should you never be expected to spend on payday loans payday loans duty to increase their apartments their clients. After the reputation of at managing finances faster you just make up with your salary high payday loans payday loans nsf and agree to improve the no bearing on an active bank will need. Basically a simple process do a positive experience continued financial establishments that bad about those times throughout the postdated check required payday loans payday loans questions that offer higher interest lower scores and without as compared with poor of expense pops up at most. In doing a vehicle repossession occur it will lose their lives. Obtaining best hour you you let a computer to lose their relatives cach advance cach advance or health problems haunt you love payday or getting it. Unlike a brand new start wondering whether car broke a cash loans cash loans citizen or approval of men and hardcopy paperwork. Paperless payday as the lowest possible if approved since other loan and women who asked quick cash quick cash questions which may hike up before if all who needs and employment status. Should you a wide range companies that make alternative quick cash quick cash methods to deposit to read through the emergency. Even the decision about payday loan payday loan small your home.

Foggia cresce? leggi le email o
invia un email a [email protected]



Archivi per Tag 'Regione Puglia'

Caro cittadino ti parlo: così sarà il 2012 – Frasi di speranza da Vendola e Mongelli

Pubblicato : venerdì, 30 dicembre 2011

Il governatore: «C’è crisi, ma realizzeremo 100 opere» – Il sindaco: «Torneremo a essere una grande città»

a mazzata finale è arrivata con la pubblicazione del Rapporto sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, che ha piazzato la provincia di Foggia all’ultimo posto. Ma non si è trattato dell’unica notizia negativa dell’anno per la Capitanata.

Dal punto di vista delle infrastrutture e dei progetti dello sviluppo ci sono state altre cattive notizie: la chiusura (di fatto) dell’aeroporto Gino Lisa dopo l’abbandono della compagnia Darwin Airline; la soppressione dei treni dalla Puglia a Roma di Trenitalia; il mancato accordo sulla sede dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare a Foggia; la chiusura degli ospedali.

Temi alla base della «Vertenza Capitanata» che ha unito gli amministratori locali nelle proteste. Ma il sindaco Mongelli, pur consapevole delle difficoltà che si intravedono anche per il futuro, non perde la speranza. «Abbiamo le possibilità per tornare a essere una grande città», dice al Corriere del Mezzogiorno nel messaggio di fine anno. Speranza condivisa anche dal governatore Nichi Vendola, che fa un discorso all’argato all’intera Regione.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE – Vendola parte dalla situazione internazionale per poi parlare di quella pugliese: «È stato un anno di grande difficoltà, c’è precipitata addosso una crisi di dimensioni globali, ma la Puglia nel 2011 ha fatto sforzi straordinari per mettere in sicurezza i diritti dei cittadini». L’augurio?

«Speriamo – dice il governatore – che il 2012 possa essere l’anno in cui noi tagliamo molti nastri, di cento cantieri che diventano cento opere pubbliche». «L’auspicio – conclude Vendola – è che possiamo attraversare l’anno che si presenta come il più problematico e difficile di tutti con il fiato sufficiente per arrivare a fine corsa e dire ce l’abbiamo fatta».

IL SINDACO – «L’auspicio è che Foggia possa trovare dentro di sé le energie positive per risollevarsi da una situazione di grande difficoltà», dice Gianni Mongelli. «Ci sono problemi, nessuno li ha mai nascosti e sottaciuti ma ci sono anche tante e importanti prospettive. L’augurio che mi faccio e faccio alla città è di avere serenità, salute e soprattutto impegno comune per risolvere queste questioni. Foggia ha tutte le possibilità per tornare a essere una grande città ma lo dobbiamo fare con l’impegno di tutti. Auguri a Foggia».

Vendola

Mongelli

Ludovico Fontana da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

Condividi in Facebook

BARI – Consiglio della Puglia cancella i vitalizi a partire dal 2015

Pubblicato : venerdì, 30 dicembre 2011

Aula Consiglio Regionale Puglia

Il Consiglio regionale pugliese si allinea ai tagli decisi dal sistema delle Regioni. «Cessano i vitalizi, cambia il trattamento di fine rapporto, che si avvicina a quello di tutti i lavoratori e si alleggerisce il peso sulle casse regionali».

Il presidente dell’Assemblea, Onofrio Introna, sintetizza così le decisioni contenute in un articolo aggiuntivo adottato all’unanimità, a tarda notte, nella sessione di bilancio, su iniziativa dei capigruppo di maggioranza e minoranza, d’intesa con l’Ufficio di Presidenza.

Il vitalizio è superato – riferisce una nota della Regione – non sarà più goduto dai consiglieri, a partire dalla prossima legislatura (la scadenza naturale della legislatura è nel 2015). La Puglia passa al sistema previdenziale contributivo e il godimento viene fissato inderogabilmente al compimento del sessantesimo anno d’età.

Radicalmente modificato anche l’assegno di fine mandato che, per effetto della nuova norma, scende dalle attuali 12 mensilità per i cinque anni di consiliatura a 5 mensilità, una per ogni anno di mandato. Questo per allineare sempre di più il trattamento economico dei consiglieri regionali a quello di qualsiasi lavoratore, fa notare Introna.

«L’impegno assunto con i pugliesi a rivedere la materia del trattamento economico, entro la fine dell’anno, è stato mantenuto. È tempo di sacrifici e di buon senso – dichiara il presidente – i consiglieri regionali sono consapevoli del momento che attraversa l’intero Paese e della crisi che tocca tutti».
da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

Regione Puglia – Bilancio, Fiore: “perdita di 229 milioni di euro. Addizionali IRAP/IRPEF copriranno la spesa”

Pubblicato : giovedì, 29 dicembre 2011
L'assessore regionale Fiore a Manfredonia

L'assessore regionale Fiore a Manfredonia

“È necessario ribadire che la Regione Puglia è l’unica regione che sia entrata in Piano di rientro non per eccessivo disavanzo strutturale finanziario (cioè oltre una soglia percentuale rispetto al finanziamento del Servizio sanitario nazionale che è variata negli anni scendendo dal 7% al 5% per il 2010, la Regione Puglia ha chiuso al 4,93%) bensì a causa di un indebitamento che nulla ha a che vedere con il bilancio sanitario e cioè per la violazione dell’obiettivo del patto di stabilità interno per gli anni 2006 e 2008”.
Così l’assessore alla sanità, Tommaso Fiore, ha iniziato il suo intervento in aula nel corso del dibattito sul disegno di legge relativo al bilancio di previsione per il 2012 e quello pluriennale 2012/14.

“Il 2011 si chiude con una maggiore capacità di controllo della spesa sanitaria: siamo in una situazione ragionevole di contenimento della spesa sanitaria, che vale l’88% del bilancio regionale di quest’anno” – ha continuato Fiore.

”Le addizionali sull’Irap e l’Irpef del 2012 copriranno la spesa – ha aggiunto l’assessore. Ad oggi la perdita stimata è di 229 milioni di euro, la somma di 195 milioni di euro di perdita vera e propria e 34 milioni di euro degli ‘extra Lea’ (prestazioni in più rispetto ai livelli essenziali di assistenza nazionali con costi che per legge devono trarre finanziamento nel bilancio autonomo, ndr)”.
La previsione al 31 dicembre – ha continuato l’assessore alla sanità – vede una riduzione cospicua ed ulteriore del deficit che dovrebbe attestarsi sui 52 milioni di euro.
Nel 2012 temiamo un aggravio di deficit che potrebbe essere di 30 milioni di euro determinato dall’aumento dell’iva. Una circostanza che riguarda tutte le regioni che hanno chiesto al governo nazionale di sterilizzare l’aumento per il 2012 ed evitare così questo presumibile aggravio del deficit”.
Fiore ha poi voluto chiarire in Aula la vicenda dei lavoratori precari della sanità impegnati nelle attività di trasporto e assistenza socio-sanitaria dei malati oncologici e affetti da Sla che, protestando oggi fuori dalla sede del Consiglio, hanno chiesto di proseguire il servizio per il terzo anno consecutivo, così come previsto dal progetto iniziale.

”E’ arrivato il tempo – secondo Fiore – di trasformare queste attività in ordinarie e non mi riferisco solo all’assistenza oncologica ma anche a quella territoriale.

Non bisogna caricare gli extra lea di ulteriori elementi di spesa. In attesa di arrivare a questa ‘nuova ordinarietà’ prevederemo delle piccole proroghe del servizio per garantire lo stesso nel tempo necessario a questo passaggio”.
L’assessore Fiore ha chiuso il suo intervento invitando l’Aula a ”non irrigidire con tante norme il sistema del controllo della spesa. Sul terreno dei controlli non si fa mai abbastanza, ma adesso abbiamo bisogno di ragionare di sviluppo con la massima condivisione senza editti di alcun genere”.

L'assessore al bilancio Michele Pelillo

L'assessore al bilancio Michele Pelillo

Bilancio, l’intervento dell’assessore Pelillo. “Il buon lavoro che è stato svolto inizia a produrre effetti positivi, primo tra tutti il rafforzamento del Bilancio”. Così l’assessore Michele Pelillo ha commentato la manovra finanziaria presentata oggi in aula di Consiglio.
“Una stesura particolarmente difficile, soprattutto alla luce di una situazione mai verificatasi prima, e cioè la concomitanza con la pubblicazione della legge di Stabilità nella seconda metà di novembre e il varo del decreto “SalvaItalia”. A questa difficoltà oggettiva, se ne aggiungono altre due: da una parte gli effetti delle manovre Tremonti del 2010 e del 2011, dall’altra l’obbligo per la Regione di trasmettere, entro 30 giorni dall’approvazione della manovra finanziaria, il documento di previsione con le misure che il governo regionale intende adottare per rispettare il Patto di Stabilità.

Ciò nonostante – ha ribadito Pelillo – abbiamo raggiunto dei risultati positivi: la riduzione del debito (la Puglia risulta essere la regione meno indebitata d’Italia e il rapporto tra debito ed entrate libere è al di sotto del limite del 20%), l’introduzione nella legge finanziaria del fondo svalutazione crediti per recuperare le “distrazioni” che si sono verificate negli anni scorsi e il rispetto del Piano di rientro sanitario.

L’assessore ha poi rivolto un invito all’opposizione: “Ora dobbiamo governare una terza fase e dobbiamo farlo insieme. Serve una maggiore qualificazione della spesa e una ottimizzazione delle risorse disponibili.

Va fatto un monitoraggio attento della spesa per cercare di qualificarla nel modo migliore e col contributo di tutti individuare esigenze e priorità. Per dare sostanza a questi propositi, sarebbe necessario potenziare il Servizio di controllo, allocato nell’assessorato al Bilancio e vigilare maggiormente sui conti delle Asl e sulla gestione delle Agenzie: la riduzione 5 per cento sul budget è solo un monito a chi le gestisce ad essere accorti. Altra partita particolarmente importante per le casse della Regione riguarda il patrimonio e propongo una seduta monotematica sul demanio per fare il punto della situazione.

A fine dicembre – ha concluso Pelillo – conseguiremo risultati importanti: il servizio di ragioneria attesterà il pieno rispetto del Patto di Stabilità e le autorità di gestione dei nostri tre fondi strutturali hanno già comunicato il pieno rispetto della spesa comunitaria”.
da Stato Quotidiano

Condividi in Facebook

Foggia, quel regolamento che piace a Confesercenti

Pubblicato : mercoledì, 28 dicembre 2011

Simone: “La Regione ha fatto il massimo possibile per tutelare e salvaguardare l’intero settore”
Piace al presidente provinciale della Confesercenti di Foggia, Carlo Simone, il regolamento attuativo che fissa gli obiettivi di presenza e di sviluppo per le grandi strutture di vendita approvato dalla Regione Puglia. Esprime, inoltre, soddisfazione sull’equilibrato lavoro svolto dal vice presidente, Loredana Capone, che limita la liberalizzazione selvaggia degli insediamenti di grandi strutture di vendita nella regione.
“Il decreto Monti – dichiara Simone – così detto ‘salva Italia’ stabilisce che costituisce principio generale dell’ordinamento nazionale la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, ivi incluso l’ambiente urbano, e dei beni culturali.
A tale principio si dovranno conformare le Regioni e gli Enti Locali.
In tale contesto credo che la Regione con l’approvazione del regolamento per lo sviluppo delle grandi strutture di vendita ha fatto il massimo possibile per tutelare e salvaguardare l’intero settore distributivo in Puglia”.
“Per la provincia di Foggia – sottolina il presidente – si stima che sarà possibile autorizzare per la grande distribuzione circa 9mila mq di superficie di vendita per il settore alimentare e 27mila per il settore non alimentare, che corrispondono alle superfici previste prima della moratoria”.
“Ora tocca alle Amministrazioni comunali – conclude – fare la loro parte, la linea di equilibrio tra la media e grande distribuzione e gli esercizi di vicinato va realizzata attraverso una coerente programmazione strategica innovativa dello sviluppo economico e di riqualificazione urbana delle città”.
da Daunia news

Condividi in Facebook

BARI – Eolico in Capitanata Tar boccia la Regione

Pubblicato : martedì, 27 dicembre 2011

Pale Eoliche

La Regione aveva detto no, il Tar ha deciso di riaprire i termini. I giudici amministrativi baresi hanno accolto i ricorsi cautelari di nove società operanti nel settore dell’energia (tutte legate da un denominatore comune: la sede sociale in via Gramsci 103, a Foggia) che avevano presentato istanza per la realizzazione di altrettanti parchi fotovoltaici in diversi comuni garganici.

Con distinti provvedimenti, la I sezione del Tar barese (presidente Corrado Allegretta, relatore Francesco Cocomile) ha ordinato alla Regione di riaprire l’istruttoria per il rilascio di autorizzazione unica richiesta tre anni fa per diversi parchi eolici con centinaia di «torri» da installare nei comuni di Foggia, Castelluccio dei Sauri, San Paolo Civitate, Orsara di Puglia e Stornarella. Tuttavia, gli uffici regionali, avevano recentemente richiesto un’integrazione documentale e, a seguito di un ritardo da parte delle società interessate che avevano chiesto una proroga del termine, hanno formalizzato il «no» all’autorizzazione.

Tale comportamento è stato ritenuto «irragionevole e sproporzionato» dal Tar che non comprende il motivo per il quale «la Regione ha ritenuto di concludere definitivamente (ed in modo negativo, con un diniego), nel volgere di poco tempo, il procedimento autorizzatorio pendente da circa tre anni, nonostante l’espressa richiesta di proroga da parte della società istante». Insomma, per i giudici quel «no» è ingiustificato per cui la Regione dovrà rivedere i suoi provvedimenti.

Le stesse società, un anno fa, avevano avuto ragione dal Tar su un altro ricorso, quello relativo alla (mancata) attivazione della procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione impatto ambientale (c.d. screening) per la realizzazione di impianti in alcuni comuni garganici per i quali la provincia dauna aveva congelato la pratica in attesa della pubblicazione del Prie, il piano regolatore degli impianti eolici. Per i giudici amministrativi, il ritardo di un onere amministrativo di un ente pubblico non poteva ricadere su un privato: morale, ricorso accolto e procedura avviata… d’ufficio.

Adesso la Regione, nei confronti delle stesse aziende, ha attuato un comportamento «chiuso». Perché? Alcuni provvedimentI recenti dell’amministrazione regionale hanno ritenuto eccessivamente impattanti alcuni progetti delle singole aziende, assoggettandoli così alla procedura di impatto ambientale. Sul punto va precisato che ad essere interessate a tale affare delle pale eoliche sono nove ditte diverse (tutte srl unipersonali con 10mila e 400 euro di capitale sociale, fonte dati Camera di commercio) riconducibili a soci unici amministratori: quattro fanno capo a Claudio De Bellis, 32 anni (Clean energy re srl, Clean energy se Uno srl, Clean energy Re Due srl, Clean energy re tre srl) e cinque al 49enne Giuseppe Casolaro (Free energy srl, Free energy Uno srl, Free energy Due srl, Free energy Tre srl, Fee energy quattro srl).

Tutte e nove le aziende hanno la stessa sede sociale (in via Gramsci a Foggia) e presentano bilanci pressochè simili. Gli ultimi due esercizi finanziari non registrano alcuna attività particolare, fatta eccezione per alcune movimentazioni di liquidità (poche migliaia di euro) e un utile che oscilla tra 1 e 30 euro.
NICOLA PEPE da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

BARI – Bilancio Regione voli a Foggia e soldi ai Consorzi bonifica

Pubblicato : martedì, 27 dicembre 2011

In bilico la riformulazione dell’esenzione ticket per cassintegrati e disoccupati pugliesi, pur annunciata a gran voce, mentre aumentano le possibilità che per i Consorzi di Bonifica venga rastrellato qui e là qualche milione di euro con cui garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti.

Sono le ultime novità sul Bilancio di previsione, che domani approderà in consiglio regionale per il voto. I rumors che provengono da maggioranza e opposizione raccontano della volontà comune di chiudere tutto entro la giornata del 28 dicembre, ma non è detto che la battaglia anti-tasse ingaggiata dal centrodestra non porti qualche sorpresa.
Unica certezza: i margini ristrettissimi concessi dalla manovra di previsione, visto che gran parte del «tesoretto» di 35 milioni (gli avanzi di amministrazione) è stato già utilizzato per colmare i mancati stanziamenti sia nel trasporto pubblico (7 milioni dal Bilancio autonomo, sugli 11 ritenuti necessari per garantirlo) che nei servizi sociali (10 milioni per la non autosufficienza, il cui fondo è stato azzerato dal governo nazionale).

Il Pd è soddisfatto: «lo stock del debito è stato ridotto – ribadisce il capogruppo Antonio Decaro – e sono stati rifinanziati settori che rischiavano il collasso». Il Pdl, per bocca del capogruppo Rocco Palese, è invece pronto a dare battaglia sulle addizionali Irpef, Irap e Irba e – vista la riduzione del deficit sanità – chiede il taglio dell’accisa benzina. Tutti d’accordo, invece, sulla necessità di finanziare i Consorzi, per i quali – per la prima volta – non è stata prevista la tradizionale anticipazione con cui colmare i deficit: non c’è stata ancora l’emissione dei nuovi ruoli e le organizzazioni agricole lamentano l’impossibilità per i Consorzi di pagare gli stipendi.

Bipartisan appare anche la strada dell’emendamento voluto dal Pd che stanzia 1,5 milioni di euro per le somme urgenti da destinare ai Comuni per il dissesto idrogeologico. Più difficile, siamo alle modifiche richieste dal Pdl, la norma sull’esenzione ticket sulla specialistica per le fasce più deboli, approvata lo scorso anno ma bocciata dalla Consulta: eventuali ritocchi non riparano da un nuovo stop dei giudici costituzionali. Volontà comuni si registrano – è l’altra novità della manovra – anche sulla leggina con cui ritardare le procedure di retrocessione per 531 funzionari della Regione.

Occorre prendere qualche mese prima di far partire le lettere, in modo da far arrivare in Parlamento un emendamento al decreto milleproroghe, ma nel frattempo c’è da ottemperare alle indicazioni della Consulta, che ha bocciato i concorsi del ‘98-99. La norma servirà, appunto, ad allungare le procedure.

Quindi il taglio orizzontale del 5% alle Agenzie regionali: la sforbiciata su Arif, Arti, Arem, Ares, Pugliapromozione e Arpa frutterà un risparmio di 3 milioni di euro, ma qualche dubbio verrà sollevato dal Pd sull’opportunità del taglio all’Agenzia per l’ambiente.

Per la Ppdt, invece, andrebbero aboliti tutti i cda e tutti gli enti che replicano attività di governo svolte dagli assessorati. Dubbi – condivisi con l’assessore proponente – il Pd li ha anche sull’art. 24 della manovra, che abroga le Autorità d’ambito sui rifiuti (Ada) e ne trasferisce le competenze a Province e Comuni.

Il quadro non è chiaro e l’Anci ha già protestato: quanto basta perché quell’articolo venga asciugato e rivisto. Novità positive, invece, per Foggia. Sarà erogato 1 milione di euro per garantire i voli nel 2012, dopo il pressing dei consiglieri Marino (Pd) e De Leonardis (Udc): il «Gino Lisa» continuerà a vivere.
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

Puglia – Bilancio Previsione e pluriennale Regione, Anci diserta audizione

Pubblicato : martedì, 27 dicembre 2011

Consiglio Regionale

Consiglio Regionale

L’ANCI Puglia ha deciso di non partecipare alla audizione odierna convocata dalla Regione sul bilancio previsione 2012 e pluriennale 2012 e 2014.
“L’ANCI Puglia ribadisce ancora una volta e con forza – in una nota – che è una Associazione di Comuni, quindi enti istituzionali equiordinati a Regione e Stato, pertanto lamenta il metodo della convocazione assembleare e ricorda quanto concordato nell’Intesa sul decentramento amministrativo siglata nel febbraio 2006″.
“E’ per l’ANCI Puglia motivo di orgoglio sottolineare il grande contributo in termini di collaborazione e di idee fornito in tutte le occasioni in cui la Regione, al contrario, ha inteso stabilire un rapporto istituzionale e preventivo con le autonomie locali (esempio: convocazione Cabina di Regia sul Patto di Stabilità regionalizzato)”.

Dal rapido esame svolto sul bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012-2014, “in assenza della preventiva, nonché doverosa illustrazione da parte dei preposti organi e uffici della Regione, a parere dell’Associazione, sarebbe stato possibile individuare percorsi e soluzioni più adeguati su alcuni temi”.

Le proposte
• Spesa sanitaria, piano di rientro e di riordino strutturale ed organizzativo;
• Determinazione addizionale IRPEF regionale e individuazione di agevolazioni per determinate categorie di contribuenti;
• Valorizzazione del patrimonio regionale (esempio: alienazione del demanio armentizio);
• Determinazione del Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi e sulle norme per il “governo” del ciclo dei rifiuti;
• Riduzioni di spesa sulle spese nel settore del welfare, del trasporto pubblico locale e della relativa convenzione di servizio con Trenitalia;
• Interventi di sviluppo per l’economia regionale e interventi per la semplificazione delle procedure amministrative per gli operatori economici;
• Riordino del sistema turistico pugliese.

Riguardo alle relazioni interistituzionali tra Regione ed Enti locali, l’ANCI Puglia ritiene che una adeguata attività di concertazione sulla tematica in oggetto debba avvenire in un apposito distinto incontro con il sistema delle Autonomie locali, per evitare che i sacrifici ricadano interamente sui Comuni e di conseguenza sui cittadini pugliesi.
In conclusione, nell’ottica di continuare a intrattenere corretti rapporti istituzionali con la Regione, l’ANCI Puglia si rende disponibile ad un incontro urgente per poter fornire contributi e osservazioni finalizzati al miglioramento della proposta di bilancio preventivo.

Anticipazioni Bilancio Previsione. Ancora in discussione la riformulazione dell’esenzione ticket per cassintegrati e disoccupati pugliesi, pronta erogazione fondi per i Consorzi di Bonifica al fine di garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Queste le anticipazioni sul Bilancio di Previsione regionale, con i rappresentanti di maggioranza e opposizione “obbligati” a ragionare nei termini dei 35 milioni di euro – di avanzi di amministrazione – già utilizzati per colmare i mancati stanziamenti nel trasporto pubblico e nei servizi sociali.

Previsti tagli del 5% alle Agenzie regionali: la sforbiciata su Arif, Arti, Arem, Ares, Pugliapromozione e Arpa con risparmio di 3 milioni di euro, Novità positive, invece, per Foggia. Possibile l’erogazione di un 1 milione di euro per garantire i voli nel 2012 per il Gino Lisa.

Peppino Longo (UDC)

Peppino Longo (UDC)


Bilancio, Longo: “La maggioranza faccia un altro passo verso le fasce più deboli”. “Continuo a temere che per le fasce più deboli non ci sarà molto spazio ed il rischio che non ci siano esenzioni sul ticket per disoccupati e cassintegrati ne è la dimostrazione”, a sostenerlo in una nota è Peppino Longo, consigliere regionale dell’Udc. “Il momento che stiamo vivendo – continua Longo – non è certo dei più semplici, con le famiglie che non riescono a tirare la carretta fino alla fine del mese. Ed in più, ecco che governo centrale e quello regionale mettono ancora di più le mani nelle tasche dei cittadini svuotandole completamente.
Se a questo si aggiunge che spesso, o quasi sempre, le fasce più deboli vengono relegate a ultima ruota del carro, il quadro assume tinte tanto scure da far paura”. “Mi auguro – conclude Peppino Longo – che in queste poche ore che ci separano dalla discussione della manovra, la maggioranza si ravveda in qualche modo e faccia un altro passo nella direzione delle fasce più deboli.
Cittadini che vanno tutelati più degli altri perché subiscono senza mai protestare”.
da Stato Quotidiano

Condividi in Facebook

Eolico in Capitanata. Tar boccia la Regione

Pubblicato : martedì, 27 dicembre 2011

Eolico in CapitanataLa Regione aveva detto no, il Tar ha deciso di riaprire i termini.
I giudici amministrativi baresi hanno accolto i ricorsi cautelari di nove società operanti nel settore dell’energia (tutte legate da un denominatore comune: la sede sociale in via Gramsci 103, a Foggia) che avevano presentato istanza per la realizzazione di altrettanti parchi fotovoltaici in diversi comuni garganici.

Con distinti provvedimenti, la I sezione del Tar barese (presidente Corrado Allegretta, relatore Francesco Cocomile) ha ordinato alla Regione di riaprire l’istruttoria per il rilascio di autorizzazione unica richiesta tre anni fa per diversi parchi eolici con centinaia di «torri» da installare nei comuni di Foggia, Castelluccio dei Sauri, San Paolo Civitate, Orsara di Puglia e Stornarella. Tuttavia, gli uffici regionali, avevano recentemente richiesto un’integrazione documentale e, a seguito di un ritardo da parte delle società interessate che avevano chiesto una proroga del termine, hanno formalizzato il «no» all’autorizzazione.

Tale comportamento è stato ritenuto «irragionevole e sproporzionato» dal Tar che non comprende il motivo per il quale «la Regione ha ritenuto di concludere definitivamente (ed in modo negativo, con un diniego), nel volgere di poco tempo, il procedimento autorizzatorio pendente da circa tre anni, nonostante l’espressa richiesta di proroga da parte della società istante». Insomma, per i giudici quel «no» è ingiustificato per cui la Regione dovrà rivedere i suoi provvedimenti.

Le stesse società, un anno fa, avevano avuto ragione dal Tar su un altro ricorso, quello relativo alla (mancata) attivazione della procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione impatto ambientale (c.d. screening) per la realizzazione di impianti in alcuni comuni garganici per i quali la provincia dauna aveva congelato la pratica in attesa della pubblicazione del Prie, il piano regolatore degli impianti eolici.
Per i giudici amministrativi, il ritardo di un onere amministrativo di un ente pubblico non poteva ricadere su un privato: morale, ricorso accolto e procedura avviata… d’ufficio.

Adesso la Regione, nei confronti delle stesse aziende, ha attuato un comportamento «chiuso».
Perché? Alcuni provvedimentI recenti dell’amministrazione regionale hanno ritenuto eccessivamente impattanti alcuni progetti delle singole aziende, assoggettandoli così alla procedura di impatto ambientale.
Sul punto va precisato che ad essere interessate a tale affare delle pale eoliche sono nove ditte diverse (tutte srl unipersonali con 10mila e 400 euro di capitale sociale, fonte dati Camera di commercio) riconducibili a soci unici amministratori: quattro fanno capo a Claudio De Bellis, 32 anni (Clean energy re srl, Clean energy se Uno srl, Clean energy Re Due srl, Clean energy re tre srl) e cinque al 49enne Giuseppe Casolaro (Free energy srl, Free energy Uno srl, Free energy Due srl, Free energy Tre srl, Fee energy quattro srl). Tutte e nove le aziende hanno la stessa sede sociale (in via Gramsci a Foggia) e presentano bilanci pressochè simili. Gli ultimi due esercizi finanziari non registrano alcuna attività particolare, fatta eccezione per alcune movimentazioni di liquidità (poche migliaia di euro) e un utile che oscilla tra 1 e 30 euro.
NICOLA PEPE da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

Bilancio Regione voli a Foggia e soldi ai Consorzi bonifica

Pubblicato : martedì, 27 dicembre 2011

Regione Puglia VoliIn bilico la riformulazione dell’esenzione ticket per cassintegrati e disoccupati pugliesi, pur annunciata a gran voce, mentre aumentano le possibilità che per i Consorzi di Bonifica venga rastrellato qui e là qualche milione di euro con cui garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti.

Sono le ultime novità sul Bilancio di previsione, che domani approderà in consiglio regionale per il voto. I rumors che provengono da maggioranza e opposizione raccontano della volontà comune di chiudere tutto entro la giornata del 28 dicembre, ma non è detto che la battaglia anti-tasse ingaggiata dal centrodestra non porti qualche sorpresa. Unica certezza: i margini ristrettissimi concessi dalla manovra di previsione, visto che gran parte del «tesoretto» di 35 milioni (gli avanzi di amministrazione) è stato già utilizzato per colmare i mancati stanziamenti sia nel trasporto pubblico (7 milioni dal Bilancio autonomo, sugli 11 ritenuti necessari per garantirlo) che nei servizi sociali (10 milioni per la non autosufficienza, il cui fondo è stato azzerato dal governo nazionale).

Il Pd è soddisfatto: «lo stock del debito è stato ridotto – ribadisce il capogruppo Antonio Decaro – e sono stati rifinanziati settori che rischiavano il collasso». Il Pdl, per bocca del capogruppo Rocco Palese, è invece pronto a dare battaglia sulle addizionali Irpef, Irap e Irba e – vista la riduzione del deficit sanità – chiede il taglio dell’accisa benzina.
Tutti d’accordo, invece, sulla necessità di finanziare i Consorzi, per i quali – per la prima volta – non è stata prevista la tradizionale anticipazione con cui colmare i deficit: non c’è stata ancora l’emissione dei nuovi ruoli e le organizzazioni agricole lamentano l’impossibilità per i Consorzi di pagare gli stipendi.

Bipartisan appare anche la strada dell’emendamento voluto dal Pd che stanzia 1,5 milioni di euro per le somme urgenti da destinare ai Comuni per il dissesto idrogeologico.
Più difficile, siamo alle modifiche richieste dal Pdl, la norma sull’esenzione ticket sulla specialistica per le fasce più deboli, approvata lo scorso anno ma bocciata dalla Consulta: eventuali ritocchi non riparano da un nuovo stop dei giudici costituzionali.
Volontà comuni si registrano – è l’altra novità della manovra – anche sulla leggina con cui ritardare le procedure di retrocessione per 531 funzionari della Regione. Occorre prendere qualche mese prima di far partire le lettere, in modo da far arrivare in Parlamento un emendamento al decreto milleproroghe, ma nel frattempo c’è da ottemperare alle indicazioni della Consulta, che ha bocciato i concorsi del ‘98-99. La norma servirà, appunto, ad allungare le procedure.

Quindi il taglio orizzontale del 5% alle Agenzie regionali: la sforbiciata su Arif, Arti, Arem, Ares, Pugliapromozione e Arpa frutterà un risparmio di 3 milioni di euro, ma qualche dubbio verrà sollevato dal Pd sull’opportunità del taglio all’Agenzia per l’ambiente.
Per la Ppdt, invece, andrebbero aboliti tutti i cda e tutti gli enti che replicano attività di governo svolte dagli assessorati. Dubbi – condivisi con l’assessore proponente – il Pd li ha anche sull’art. 24 della manovra, che abroga le Autorità d’ambito sui rifiuti (Ada) e ne trasferisce le competenze a Province e Comuni.
Il quadro non è chiaro e l’Anci ha già protestato: quanto basta perché quell’articolo venga asciugato e rivisto. Novità positive, invece, per Foggia. Sarà erogato 1 milione di euro per garantire i voli nel 2012, dopo il pressing dei consiglieri Marino (Pd) e De Leonardis (Udc): il «Gino Lisa» continuerà a vivere.
BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

Tutti i retroscena del “San Raffaele Mediterraneo” tra Nichi Vendola e Don Verzè

Pubblicato : lunedì, 26 dicembre 2011

Nichi Vendola e Verze'Il monte debiti del Gruppo San Raffaele di Milano, un miliardo e 476 milioni di euro, al 30 giugno 2011. Si evince dall’ultima rilevazione, sottoscritta da Deloitte Consulting spa e consegnata ai vertici della Fondazione San Raffaele Monte Tabor ,presidente Don Luigi Verzè.

Quest’ultima proprietaria di fatto, insieme alla non trasparente Associazione Monte Tabor con a capo Don Luigi Verzè, della multinazionale sanitaria San Raffaele.

L’incremento della debitoria emerge dalle garanzie concesse dalla Fondazione milanese in favore delle società della compagine San Raffaele:431 milioni di euro legati a operazioni di factoring e leasing.
Il patrimonio netto,secondo Deloitte Consulting,stante i principi contabili riferiti alle società per azioni,risulta negativo per 210 milioni a fronte dei 28 milioni registrati in precedenza.
Il consiglio di amministrazione della Fondazione Monte Tabor, presieduta da Don Lugi Verzè, ha conferito a Maurizia Squinzi( ex Rizzoli- Corriere della Sera,direttore di Kerself spa) la carica di dirigente amministrazione e finanza dal 1° settembre 2011.
La riunione del cda del 5 settembre ha analizzato il progetto di ipotetico risanamento, con l’obiettivo di definire entro il 15 settembre, data concessa dalla Procura della Repubblica di Milano, una soluzione tecnica che “… consenta di marcare la necessaria discontinuità gestionale pur garantendo la continuità dello spirito della Fondazione”.
I debiti chi li paga: lo Stato o le banche creditrici o i 4 mila dipendenti o gli adepti di Don Verzè? Domande senza risposte che però interessano la Regione Puglia considerato che presidente e giunta regionale hanno stipulato con la Fondazione Don Luigi Verzè un contratto societario.
La conferenza stampa sul mega ospedale “ San Raffaele del Mediterraneo” che si dovrebbe costruire a Taranto, tenuta l’1 agosto scorso dal presidente Nichi Vendola(Sel) e dall’ assessore regionale al Bilancio Michele Pelillo(Pd), non sposta di un millimetro il pasticcio politico e sanitario denominato Fondazione San Raffaele del Mediterraneo.
Sodalizio costituito il 27 maggio 2010 dalla Regione che sceglie quale unico socio la Fondazione San Raffaele Monte Tabor. Inspiegabilmente restano fuori dal consiglio di amministrazione della Fondazione sia il Comune della città jonica che l’Asl.
Vendola e Pelillo–notata l’eclatante assenza all’incontro con i giornalisti dell’assessoreregionale alla Sanità Tommaso Fiore–hanno affermato che “Il bando del nuovo ospedale tarantino sarà pubblicato dopo le opportune verifiche che la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo verificherà con il management del San Raffaele di Milano per avere certezza e garanzia di continuità del progetto di sperimentazione gestionale”.
E se il San Raffaele di Don Verzè precipita nel fallimento? Presidente e assessore rispondono così:” La Regione continuerà nell’investimento di 200 milioni per garantire a Taranto un ospedale pubblico di alto livello e, ovviamente, cambierà la natura della Fondazione pugliese”.
Don Verzè Che dire?
Appena il 24 aprile 2011 il Governatore Vendola senza tentennamenti proclama:” Se l’esperienza del San Raffaele dopo tre anni di sperimentazione dovesse essere fallimentare Regione e Asl si riapproprieranno di tutto. Non è che abbiamo scelto il San Raffaele per regalargli i soldi: è l’Irccs numero uno secondo le statistiche dell’Organizzazione mondiale della salute,ci siamo rivolti a quelli perchè sono al primo posto,diciamo dal punto di vista della qualità scientifica,del lavoro svolto”.
Ma come, un comunista e cattolico,dentro la ricca nomenklatura partitocratica da troppi anni, che in qualità di presidente di una regione di 4 milioni e 146 mila abitanti non s’informa riguardo la consistenza economica e societaria di un soggetto come il San Raffaele del Monte Tabor?
Non fa svolgere da un addetto stampa qualsiasi il report elementare in merito al curriculum ecclesiastico e giudiziario di Don Luigi Maria Verzè, sodale del cavalier Silvio Berlusconi?
E quindi sottoscrive l’accordo inerente il nosocomio San Raffaele del Mediterraneo. Due volte volte,anno 2010 e anno 2011, slitta la posa della prima pietra. L’assessore Pelillo e il presidente Vendola niente hanno detto sulla questione rilevante che consiste in ciò : dato che la Fondazione San Raffaele Monte Tabor non è una onlus bensì un’impresa commerciale,stante la sentenza del Consiglio di Stato, perchè la Regione Puglia non ha indetto appalto pubblico per la progettazione e gestione del complesso ospedaliero San Raffaele del Mediterraneo?
Fra l’altro a co-gestire il dopo Don Luigi Verzè è stato nominato vicepresidente, con pieni poteri, Giuseppe Profiti.
Chi è? Riveste la carica di presidente dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, a giugno 2011 è stato condannato in Corte d’appello a 6 mesi di reclusione con la condizionale perchè ritenuto responsabile, in qualità di direttore Risorse finanziarie della Regione Liguria,di concorso in turbativa d’asta nell’inchiesta sulle “ tangenti” per gli appalti delle mense ospedaliere di Savona.
Un dettaglio informativo che potete leggere solo su questo sito d’informazione.
Ecco: in data 26 luglio 2011 il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele milanese, ideato e designato dal Vaticano tramite la sua banca Ior( nell’operazione non ha sborsato un euro) sigla due nomine importanti.
La prima è quella di Enrico Bondi,76 anni,soprannominato il “ risanatore” dopo aver ricostruito la struttura finanziaria e commerciale di Parmalat. Deve praticare il monitoraggio del flusso monetario e cartaceo dentro e fuori il San Raffaele meneghino,scandagliare i fondi all’estero a partire dal dedalo societario localizzato in Linchenstein,Vaduz e chi sa in quale altro arcipelago o Stato fiscale.
Il secondo consulente è il dr. Renato Botti il cui compito è di “ gestire le attività sanitarie”.
Qui subentra un potenziale conflitto d’interesse tra Regione
Puglia e Fondazione San Raffaele del Mediterraneo e Fondazione San Raffaele Monte Tabor. Il quadro è dipinto così: Renato Botti, ex direttore generale dell’Ospedale San Raffaele di Milano, è consulente dei nuovi amministratori della Fondazione San Raffaele Monte Tabor, vicepresidente della Fondazione San Raffaele del Mediterraneo,socio della Regione Puglia, consigliere di amministrazione di Molmed spa(specializzata in biomedica e sviluppo terapie con al centro le patologie del cancro,la maggioranza delle azioni, 23%, è detenuta da Luigi Berlusconi, figlio di Silvio Berlusconi mentre Science Park Raf spa, di proprietà della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor ,possiede il 21,1%),consigliere di amministrazione di Telbios spa che insieme a Molmed spa sono partecipate da Science Park Raf spa che fa capo alla Fondazione San Raffaele Monte Tabor.
A chi spetta la vigilanza e il controllo amministrativo e sanitario degli ospedali vecchi e nuovi italiani?
Beh,al Ministero della Sanità.
Ministro della Sanità è Ferruccio Fazio,incaricato dal presidente Silvio Berlusconi.
Ex direttore dei servizi Radioterapia dell’ospedale San Raffaele di Milano,socio di Tecnodim spa con sede nel San Raffaele di Milano, presidente del Laboratorio San Raffaele di Cefalù la cui proprietà è della Fondazione San Raffaele Monte Tabor.
Letto quanto sopra si è in presenza ,diciamo così, di una modica percentuale di conflitti d’interessi in atti pubblici?
Dalla cronaca politica e finanziaria riservata si apprende che il Gruppo Banca Intesa-San Paolo-Banco Napoli in associazione con Banca nazionale del lavoro,Banca Popolare di Bari,Unicredit spa si è aggiudicato il servizio tesoreria della Regione Puglia e del Consiglio regionale per il periodo che va dal 1° luglio 2010 al 31 dicembre 2015.
Banca Intesa è l’istituto di credito più esposto, su un totale di 220 milioni di euro, nella vicenda finanziaria infelice che vede protagonista il gruppo creato da Don Luigi Verzè.
Nel corso degli ultimi 20 giorni d’agosto non pochi pugliesi hanno chiesto al presidente Nichi Vendola di fare marcia indietro rispetto alla convenzione firmata con Don Luigi Verzè( il 15 febbraio 2010 durante una riunione in quel di Taranto il prete imprenditore ha esclamato serafico: “ Vengo in Puglia per trovare un amico: Vendola.
Nichi fossero come te tutti i politici.
Non dovrei parlare di politica ma ve lo confesso: Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola”).
Per esempio, la Cgil Medici regionale e il segretario della Cgil pugliese Gianni Forte ribadiscono: “Il crac finanziario e il suicidio del manager del San Raffaele confermano tutte le nostre preoccupazioni riguardo il nuovo ospedale…occorre rivedere la partita dei 120 milioni di euro destinati dalla Regione al San Raffaele di Taranto”; Aldo Pugliese, segretario regionale Uil afferma: “ Sulla materia sanità la Regione dovrebbe fare esclusivamente un mea culpa e cercare, in futuro, di non ripetere pastrocchi come quello del San Raffaele”; il presidente dei Verdi pugliesi Domenico Lomelo sostiene: “ A chi giova questa operazione? Aveva ragione e condividiamo l’appello di Gino Strada in tempi non sospetti: “ quella del San Raffaele è un’idiozia e la Regione farebbe bene a fare un passo indietro”.
Dulcis in fundo hanno chiesto a Vendola di sospendere, revocare il contratto stipulato con Don Verzè finanche il sindaco di Bari, Michele Emiliano, il capogruppo del Pd al Consiglio regionale Antonio De Caro e l’on.Francesco Boccia del Pd( intenzionato addirittura a raccogliere firme per la rescissione della convenzione).
Nel frattempo dentro le pieghe, e le piaghe, della sanità d’Apulia tocca registrare situazioni ospedaliere non positive,a causa di mancanza(dicono) del pubblico denaro.
Per quale motivo presidente e giunta regionale scelgono di tagliare il capitale professionale e umano ( vedi il licenziamento di 51 dirigenti medici, il 21 luglio 2011, all’Asl Ta) e non invece le spese che vanno sotto il
nome di consiglieri regionali e emolumenti mensili e vitalizi e assessori regionali esterni e rimborso benzina e auto blu( Audi 3.0 e 2.0 per il Consiglio regionale più auto blu e auto di scorta per il presidente della Giunta) e foresteria nell’ambasciata pugliese sita in via Barberini a Roma e Via card autostradale gratis e società cosiddette “ in house” e Wave festival a Lecce e Puglia Sounds e Puglia promozione e Pugliaevents e Teatro Pubblico Pugliese e Bifest e Apulia Film Commission( i vertici di quest’ultimi due in trasferta alla Mostra del Cinema di Venezia del 7 settembre 2011: compreso il direttore artistico del Bifest Felice Laudadio di cui non si sa a quanto ammonta l’indennità economica e la durata della carica di direttore, come non è dato sapere il rendiconto specifico dell’edizione Bifest 2011: un milione e 300 mila euro affidati alla società Apulia Film Commission di proprietà della Regione Puglia) e A.r.t.i e A.a.t.o e Fiera del Levante,eccetera?
E perchè non utilizzano i 60 milioni di euro deliberati il 10 agosto 2010 in favore del San Raffaele del Mediterraneo e bloccati sul conto di Banca Intesa, tesoriere della Regione Puglia.
Misteri della sinistra vendoliana piccolo borghese che da 6 anni gestisce le Puglie, annidata nei meandri del potere sottogovernativo, di stampo pre Democrazia Cristiana,neo sovietico alle cime di rape.
Nino Sangerardi da zappingrivista.it

Condividi in Facebook

FOGGIA – Aeroporto, un milione da Vendola

Pubblicato : lunedì, 26 dicembre 2011

Rassicurati gli imprenditori. Nubi su ospedale Lastaria – Voli dal Gino Lisa, Regione sosterrà Foggia

Aeroporto Gino Lisa

Al Consiglio regionale la giunta guidata dal presidente Nichi Vendola presenterà una proposta di delibera per destinare un milione di euro per i voli dall’aeroporto Gino Lisa. La battaglia in difesa dei diritto dell’intera Capitanata ad avere collegamenti aerei dal suo aeroporto potrebbe essere ad una svolta.

Il governatore ha formalmente assunto l’impegno di trovare nel bilancio regionale risorse per «un’accurata programmazione dell’attività aeroportuale». Lo ha fatto nel corso dell’incontro durato alcune ore con l’intera delegazione di consiglieri regionali della provincia di Foggia, maggioranza e opposizione insieme.

Ed è questo uno degli impegni più immediati assunti alla presenza degli assessori ai Trasporti, Guglielmo Minervini, all’Urbanistica, Angela Barbanente, ai Lavori pubblici e protezione civile, Fabiano Amati, al Welfare, Elena Gentile e del dirigente dello sviluppo economico, Davide Pellegrino. La Regione, dunque, farà la sua parte così come sta facendo, sul fronte dei collegamenti aerei, per altre province pugliesi.

Contestualmente anche il territorio dovrà programmare e recuperare risorse finanziarie per accompagnare i voli. Da questo punto di vista, come è noto, la Camera di commercio si era già resa disponibile a garantire un proprio sostegno economico.

Nel corso della riunione Vendola ha confermato la notizia dello sblocco da parte del Cipe di quei fondi, 14milioni di euro, che come riportato ieri dal Corriere del Mezzogiorno garantiranno l’allungamento della pista del Gino Lisa. La conferenza di servizio per l’approvazione del progetto esecutivo è stata già fissata per il 22 febbraio.

E a proposito dello sblocco dei fondi, Vendola ha commentato: «Adesso ci attendiamo che il governo definisca le modalità attuative, in particolare lo scherma del Contratto istituzionale di sviluppo, procedura che consentirà l’avvio della realizzazione delle opere».

Ma nel corso della riunione sono state affrontate anche altre priorità sia sul fronte infrastrutturale, che della difesa del suolo. In particolar modo per l’annosa questione del dissesto idrogeologico di Lesina, Vendola ha riferito di aver incontrato il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca.

Entro metà gennaio il Cipe dovrebbe stanziare quasi 30 milioni di euro per la totale copertura finanziaria dei progetti approvati dal commissario per l’emergenza.

Più difficile la vertenza riguardante la chiusura dell’ospedale Lastaria di Lucera, prevista nel piano di riordino sanitario e contro la quale si sono mossi numerosi sindaci. Vendola ha spiegato che i dati in possesso dell’assessorato alla sanità sono disastrosi: solo il 5 per cento della popolazione del Subappennino ricorre a questo nosocomio e non più del 50 per cento dei lucerini. È comunque stato attivato un tavolo di confronto con il territorio.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

Condividi in Facebook

Ragazzi di Foggia e provincia premiati in Consiglio regionale

Pubblicato : domenica, 25 dicembre 2011

“La Puglia deve trovare nell’Europa le condizioni per tornare ad essere una grande realtà e per questo facciamo affidamento sulla forza giovane delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”: lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, premiando gli studenti delle superiori pugliesi vincitori del concorso “Dall’Unità d’Italia all’unità dell’Europa”, bandito dall’Aiccre Puglia.

“L’Europa ha bisogno dei giovani per diventare un’unione sociale perché quella dei banchieri è un’Europa senza sentimenti”, ha continuato Introna, mettendo in risalto le ombre e le luci di “una comunità anziana – ha detto – che chiede ai giovani la spinta per diventare una realtà compiuta, secondo i disegni dei primi grandi europeisti”.

Di idea della cittadinanza europea da ricostruire ha parlato anche il segretario generale dell’Associazione dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Aiccre Puglia) Giuseppe Valerio, presente con il vice segretario Giuseppe Abbati. Con il presidente Introna è intervenuto il consigliere Francesco Laddomada.

In occasione del 150° anniversario dell’unificazione nazionale, l’Aicre con il sostegno del Consiglio regionale ha curato una selezione di temi, elaborati e contributi grafici e multimediali, anche di gruppo, che ha visto vincitori i giovani Michele D’Atri e Simona Mazzeo dell’ITC Pascal di Foggia, Alessandra Di Pace dell’ITC Dell’Aquila di San Ferdinando di Puglia, Giusy Palmisano Josepha Laghezza e Angela Cardone dell’ITC Caramia-Gigante di Locorotondo, Roberta Colaizzi e Francesco Battista dell’ITC Monnet di Ostuni, BR, Carlo Mele del Liceo scientifico-tecnologico Del Prete di Sava, Francesco Battista Ilenia Gargaro e Florinda Montanaro del Liceo Ennio di Taranto. Ad ognuno dei vincitori sarà consegnato un assegno di studio di 500 euro.

Obiettivo del premio: far conoscere il progetto di pace, libertà e democrazia dell’unificazione europea per giungere, nel rispetto delle identità nazionali, alla riunificazione del vecchio continente in una solida comunità politica. (fel)
Comunicato Stampa agenziastampa2008

Condividi in Facebook

Puglia, la grande distribuzione sorride. Dal 2012 si potranno aprire altri «Iper»

Pubblicato : sabato, 24 dicembre 2011

Capone: ma devono assumere a tempo indeterminato
Altri vincoli: ecocompatibilità e vendita prodotti locali
Altro spazio alla grande distribuzione
Finita la moratoria: la Regione rimuove il blocco relativo all’apertura di nuove grandi strutture di vendita. Dall’anno prossimo (nei mesi di aprile e di novembre) sarà possibile presentare nuove domande.
Le istanze – ed è la seconda novità – saranno accolte e prese in considerazione solo se munite di una serie di caratteristiche: il basso impatto ambientale e urbanistico della struttura, le assunzioni a tempo indeterminato dei lavoratori, la vendita sugli scaffali di prodotti locali.
La giunta regionale ha adottato il regolamento per la nuova disciplina riguardante la grande distribuzione organizzata (Gdo). Il provvedimento mette fine al blocco stabilito nel 2005, più volte prorogato, ed interrotto solo per corrispondere a richieste di proroghe o all’esito di contenziosi.
«Si tratta di una rivoluzione – commenta l’assessora allo Sviluppo economico Loredana Capone – che tutela l’ambiente, i consumatori e i lavoratori. È un atto di programmazione del tutto innovativo che la Puglia adotta per prima in Italia. Un atto che mette d’accordo l’azione di liberalizzazione, i principi costituzionali e le direttive comunitarie». Il riferimento, in quest’ultimo caso, è alla direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi sul mercato interno dell’Unione europea.
Disciplina che ha reso incompatibili le precedenti norme regionali che fondavano il rilascio dell’autorizzazione su un numero prestabilito di strutture per ciascuna provincia. Il regolamento adottato ieri dalla giunta abbandona, perciò, la dimensione quantitativa. E fissa paletti di tipo qualititativo.

In dettaglio, la valutazione delle proposte sarà basata su tre indicatori:
1) il servizio offerto all’utenza (ad esempio che la struttura assicuri ogni tipo di esercizio di vendita e non solo alcune categorie merceologiche);
2) l’impatto sul territorio (che sia dotata di parcheggi interrati e multipiano, che sia raggiungibile a piedi o in bici: ciò per evitare l’effetto di ipermercati lontani dal centro urbano che finiscono per generare eccessivo traffico);
3) giudizio sull’impatto ambientale (utilizzo di energie rinnovabili, recupero dei materiali di scarto).
A queste caratteristiche indispensabili si aggiungono due «premialità».
La prima riguarda l’assunzione di manodopera con regolare contratto a tempo indeterminato e il reclutamento di lavoratori del comparto commerciale provenienti da esercizi a rischio chiusura.
La seconda si riferisce alla vendita di prodotti locali (non necessariamente tipici) di qualunque genere.
Insomma, ipermercati non costruiti lontano dai centri urbani per «assecondare gli interessi di chi costruisce».
Ma inseriti nel contesto urbano e a basso impatto ambientale.
Per ogni autorizzazione, l’impresa dovrà versare al Comune ospitante 50 euro per metro quadro autorizzato.
Il denaro dovrà essere utilizzato per «allestire i distretti urbani del commercio». La giunta
ha anche approvato una delibera che sancisce il permanere nel 2012 delle addizionali regionali sull’Irpef (manovrabili dalla Regione): +0,30% sotto i 28mila euro e +0,50% per i redditi superiori.
La delibera si è resa necessaria per precorrere i tempi e pubblicare l’atto sulla Gazzetta ufficiale.
La relativa disposizione di legge, contenuta nel Bilancio 2012, sarà approvata a fine mese: troppo tardi per la pubblicazione in Gazzetta. Oggi ultimo decisivo passaggio in Commissione per il Bilancio.
Francesco Strippoli

Giuseppe Di Carlo Presidente ConfindustriaSblocco ipermercati nella Regione Puglia. A Foggia sono pronti nell’area dell’ex Sfir
Di Carlo (Confindustria): mille nuovi posti di lavoro
«Il nuovo centro commerciale porterà sana concorrenza»

FOGGIA – Sessanta ettari da riqualificare, metà con la costruzione di un nuovo centro commerciale e metà con un albergo, un centro per la logistica e i servizi per le imprese. Un investimento di 100 milioni di euro che garantirebbe 1.000 posti di lavoro potenziali a sud di Foggia.

Sono i numeri che ruotano attorno al progetto di riconversione urbana e commerciale della Sfir (zuccherificio che lavora la barbabietola da zucchero) di Borgo Incoronata, periferia del capoluogo dauno, frutto dell’accordo sottoscritto a Bari il 28 dicembre 2007, tra Regione Puglia, Provincia, Comune, Asi (Area di sviluppo industriale)e sindacati. Con lo sblocco della moratoria regionale per la realizzazione di nuovi ipermercati, annunciato martedì scorso dalla giunta regionale, il progetto Sfir riprende vita. In tutta la provincia di Foggia esistono solo due grandi centri commerciali, uno a Menfredonia e un Ipercoop nel centro abitato del capoluogo.

«Avere un nuovo centro commerciale che crei della sana concorrenza con i pochi esistenti e che garantisca mille posti di lavoro in una provincia che conta 700 mila abitanti è sicuramente un fattore positivo per la nostra economia. La grande distribuzione non deve schiacciare il commercio al dettaglio, ma ragionevolmente, nel nostro caso, non potrà che portare vantaggi» ha spiegato ieri Giuseppe Di Carlo, presidente di Confindustria Foggia, nel tradizionale incontro di fine anno.

Gino Martina

da Corriere Mezzogiorno

Condividi in Facebook

Sblocco ipermercati dalla Regione: a Foggia nell’area ex-Sfir

Pubblicato : sabato, 24 dicembre 2011

Sono solo due i grandi centri commerciali in provincia di Foggia, uno a Manfredonia, l’altro nel capoluogo.
Una situazione destinata presto a cambiare, visto che la Regione ha rimosso il blocco relativo all’apertura di nuove grandi strutture di vendita.
Dall’anno prossimo infatti sarà possibile presentare nuove domande.
E così anche la Capitanata ha un suo progetto: sessanta ettari da riqualificare, metà con la costruzione di un nuovo centro commerciale e metà con un albergo, un centro per la logistica e i servizi per le imprese.
Un investimento di 100 milioni di euro che garantirebbe 1.000 posti di lavoro potenziali a sud di Foggia. questi i numeri del progetto di riconversione urbana e commerciale della Sfir di Borgo Incoronata, periferia del capoluogo dauno, frutto dell’accordo sottoscritto a Bari il 28 dicembre 2007, tra Regione Puglia, Provincia, Comune, Asi (Area di sviluppo industriale) e sindacati.
Con lo sblocco della moratoria regionale per la realizzazione di nuovi ipermercati, annunciato in settimana dalla giunta regionale, il progetto Sfir riprende vita.
Così come riprende vita l’economia, con un nuovo centro commerciale che garantirà nuovi posti di lavoro.
“La grande distribuzione non deve schiacciare il commercio al dettaglio, ma ragionevolmente, nel nostro caso, non potrà che portare vantaggi” ha spiegato ieri Giuseppe Di Carlo, presidente di Confindustria Foggia, nel tradizionale incontro di fine anno.
Tommi Guerrieri da Teleradioerre

Condividi in Facebook

REGIONE – Altri 2 no al petrolio e ‘rivoluzione’ ipermercati – Varata anche una nuova legge contro l’abusivismo edilizio

Pubblicato : mercoledì, 21 dicembre 2011

Tra i numerosi via libera della giunta regionale, ecco in sintesi quelli particolarmente significativi:

PETROLIO – “Continuiamo a ribadire un concetto, pur rischiando di apparire noiosi e ripetitivi ma certi che il messaggio sarà in linea con le aspettative dei cittadini pugliesi che certamente non voglio barattare il proprio mare e la propria terra con una forsennata e improduttiva, almeno per il territorio regionale, corsa all’oro nero nel nostro tratto di Adriatico”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Nicastro sul no a prospezioni sismiche richieste da Spectrum ltd. e Petroceltic Italia Srl.

 IPERMERCATI – La vicepresidente Capone: “E’ una rivoluzione che tutela l’ambiente, i consumatori, i lavoratori e l’intero territorio. Le nuove grandi strutture di vendita pugliesi dovranno essere a impatto zero, avere lavoratori con regolare contratto e privilegiare la vendita di prodotti locali sia alimentari che d’altro tipo. Su questi tre punti si muove la rivoluzione della grande distribuzione targata Regione Puglia. A disegnarla il nuovo regolamento, varato oggi dalla Giunta”.

ABUSIVISMO – La nuova legge fornisce nuovi e più efficaci strumenti operativi di prevenzione e repressione all’Amministrazione regionale e gli Enti locali contro gli abusi edilizi dando tra le altre cose, poteri sostitutivi alla Regione, prevedendo un fonso di rotazione per i comuni. PORTI – Sì ai piani di risanamento delle aree portuali.

SCUOLA – Piano degli interventi oer la qualificazioen culturale da 300mila euro e convenzione con gli Atenei per borse di studio in Belgio. 10 mln ai Comuni pere i libri di testo.

 TURISMO – 1,8 mln per Pugliapromozione.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

SOCIALE – Piano da 10 mln per il ‘futuro possibile’ dei più deboli – Nuovo bando della Regione per ex detenuti, disabili, malati psichic

Pubblicato : mercoledì, 21 dicembre 2011

È dedicato ai più deboli tra i deboli il nuovo bando del Piano straordinario per il Lavoro in Puglia, uno dei più attesi da chi ha gravi problemi di carattere sociale, psico-fisico o familiare, ma anche da enti e aziende che operano nel sociale, dalle imprese artigianali, dall’industria e dai Comuni.

Si chiama “Progetti innovativi integrati per l’inclusione sociale di persone svantaggiate” e mette a disposizione di chi si trova in grande difficoltà 10milioni per favorire l’uscita dall’isolamento e un nuovo contatto con il mondo del lavoro. Duemila i potenziali destinatari.
Dovranno essere ex detenuti o persone sottoposte a misure restrittive alternative alla pena; disabli; pazienti psichiatrici stabilizzati o in trattamento riabilitativo; minori in età lavorativa che si trovano in situazioni di difficoltà familiare e sono a rischio di devianza; adulti che vivono soli con minori o persone non autosufficienti a carico; componenti di una minoranza nazionale; persone che hanno sofferto dipendenze patologiche; minori a rischio di esclusione sociale e lavorativa; donne vittime di tratta e violenza e donne sole con figli.

Per tutti la concreta possibilità di un tirocinio di circa 6 mesi, retribuito con un compenso che oscilla dai 500 agli 800 euro mensili.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

INCLUSIONE – Vendola: ‘Da problema sociale a risorsa per la società: così sarà un cambio radicale’

Pubblicato : mercoledì, 21 dicembre 2011

“Vogliamo guardare alle persone fragili e considerarle non un problema, ma una risorsa per la società”. È il messaggio che Vendola sul bando del Piano per il Lavoro straordinario in Puglia destinato ai soggetti che hanno gravi problemi di carattere sociale, psico-fisico o familiare.
“Il pregio di questa misura – ha spiegato Vendola – è che evoca il lavoro mettendo nome e cognome ai soggetti sociali, incrociando le persone in carne e ossa.
Si tratta di un’operazione abbastanza rivoluzionaria, perché nominiamo soggetti che erano in passato i beneficiari muti di interventi pietisticamente assistenzialistici e che negli ultimi anni sono addirittura diventati destinatari di quell’empietà di Stato che ha consentito di definanziare il Fondo per la non-autosufficienza”.

Coi 10 mln “intendiamo costruire politiche per soggetti che sono portatori di diritto” e i soggetti con disagio “hanno bisogno di essere considerate persone; non ci rivolgiamo a loro come una catena di patologie, ma chiediamo loro: “cosa potete fare per noi?”. Credo che si tratti di un cambio radicale dello sguardo sulle persone vulnerate e vulnerabili”.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

REGIONE -Il bilancio incassa il 6° sì. Ma pesano i 15 mln dei CdB – Manovra alla prova dei debiti degli enti agricoli

Pubblicato : mercoledì, 21 dicembre 2011

Via libera a maggioranza con il voto (sempre) contrario del Pdl. Il previsionale arriverà in Consiglio il 28 e 29

Ora manca solo l’ultimo via libera, quello della prima commissione Bilancio. Ieri ai primi tre sì se ne sono aggiunti altri 3: della 4°, 5° e 7° commissione regionale. Come nelle precedenti votazioni la manovra di bilancio regionale è passata a maggioranza col voto contrario del Pdl. In 4° Agricoltura l’assessore l’assessore Stefàno ha spiegato che il tema è mantenere i livelli minimi essenziali nel comparto dell’agricoltura e continuare ad erogare le funzioni indispensabili alla sopravvivenza del settore, compatibilmente con il difficile momento storico. Non solo.
Pende la questione dei Consorzi di bonifica e dei 15 milioni di euro indispensabili per poter erogare gli stipendi ai dipendenti. Perché 15 milioni? Sono la somma presunta che serve a dare ossigeno ai Consorzi e metterli nelle condizioni di poter pagare gli stipendi almeno per i prossimi sei mesi. Il tempo necessario (si presume) perché si possa realizzare la riforma di questi enti, che attualmente è all’ordine del giorno delle prossime sedute dalla Commissione.
In 5° Ecologia si è discusso della gestione dei rifiuti ( a r g omn t o che tornerà oggi in I°). A p p r o v a t o all’unanimità l’emendamento sulla disciplina delle funzioni amministrative in materia di tratturi.

In 7° sono stati approfonditi gli articoli 18 sul riordino del sistema turistico pugliese e 21 sui mobility manager, altra questione che tornerà stamattina nella commissione Bilancio.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

GIUNTA REGIONALE – Introna: ‘Pensare alla ripresa più che all’art. 18’ – No alle ricerche di idrocarburi in Adriatico e appello per la coesione 2-4

Pubblicato : mercoledì, 21 dicembre 2011

Anche Vendola: ‘Il problema non è togliere le garanzie a chi come garanzia ha 1.300€ al mese e il diritto di non essere licenziato’

“La crisi è uguale per tutti, datori di lavoro e lavoratori, trovo francamente anacronistico mettere in discussione l’art. 18, penalizzando ancora di più l’anello più debole della catena produttiva”. Per il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, “non è il momento di alzare steccati nè di mettere in discussione l’ultimo baluardo a tutela degli occupati”.
Per questo rivolge al presidente del Consiglio Monti e al ministro Fornero l’invito a rinviare ad una fase successiva un confronto sullo Statuto dei lavoratori.“Caduto l’art 18 – dice Introna – le aziende tenderebbero a scaricare ancora più sui lavoratori il peso della crisi, non ci sarebbe ostacolo alla discrezionalità, i dipendenti potrebbero essere esposti ad una sorte che nell’attuale congiuntura rischia di espellere intere generazioni dal lavoro”.
Prima di cancellare o depotenziare “una delle conquiste storiche del socialismo riformista”, dovrebbero ristabilirsi condizioni meno pesanti per i livelli occupazionali.

Parere analogo da Vendola: “Il problema non è togliere le garanzie a chi come garanzia ha 1.300€ al mese e il diritto di non essere licenziato. Il problema è estendere le garanzie a chi non ne ha mai potuto godere”.
“Senza faziosità”, il presidente Introna auspica e fa appello al Governo nazionale a soprassedere, dedicando “il proprio tempo a progetti e programmi per far ripartire l’economia, la produzione e l’occupazione”.

Parlare di licenziamenti è increscioso e lo resterà anche domani, ma se di “dighe” a tutela dei lavoratori si potrà discutere, dovrà essere evidentemente in uno scenario di ripresa, non certo in un Paese teso allo spasimo come quello attuale. Impegniamoci dunque a far ripartire l’economia. Torniamo ad essere un Paese normale”.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

BARI – La regione Puglia conferma addizionale Irpef

Pubblicato : mercoledì, 21 dicembre 2011

Numerosi provvedimenti sono stati approvati oggi dalla giunta regionale pugliese, tra i quali alcuni di un certo rilievo. Tra questi, la conferma dell’addizionale Irpef prevista per lo scorso (0.3 per redditi fino a 28.000 euro e 0.5 per gli altri), la rimodulazione dell’Accordo di programma per la definizione del Piano di risanamento delle Aree portuali e il parere contrario di compatibilità ambientale per vari progetti, anche di ricerca idrocarburi e per il progetto concernente la realizzazione di un parco eolico nella rada esterna del porto di Taranto, proposto da Societ Energy spa.

Ecco i provvedimenti adottati, secondo quanto rende noto l’ufficio stampa dell’esecutivo.

“Definitiva adozione, da parte della giunta regionale, del Regolamento avente ad oggetto ‘Obiettivi di presenza e di sviluppo delle grandi strutture di vendità. Il presidente della Regione provvederà ora all’emanazione. Il documento verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale.

- La giunta regionale ha espresso, nell’ambito del procedimento ministeriale di V.I.A., parere sfavorevole di compatibilità aziendale per i permessi di prospezione ‘d 1 B.P.-SP’ e ‘d 1 F.P.-SP’ proposti da Spectrum Ldt, con domicilio in Italia, c/o Studio Lodo, a Roma.

- La giunta regionale ha espresso, nell’ambito della procedura di compatibilità di competenza statale, parere sfavorevole di compatibilità ambientale per il progetto concernente il permesso di ricerca idrocarburi denominato ‘d494 B.R-EL’ proposto da Petroceltic srl con se a Roma.
- La giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione e l’Unione Regionale Bieticoltori Pugliesi per attività di assistenza tecnica, divulgazione ed informazione nel comparto bieticolo della provincia di Foggia. – L’esecutivo regionale ha approvato lo schema di Convenzione tra la Regione e il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia per ‘Attività di Sperimentazione a carattere divulgativo nel settore del frumento duro biologicò.
- La giunta regionale ha approvato lo schema per l’Avviso pubblico per il finanziamento di progetti pilota per incrementare la partecipazione ad attività motorie e sportive da parte delle persone con disabilità.
- La giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione e gli Atenei pugliesi per l’attivazione delle borse di studio relative alla sezione c2 (borse di studio per attività di ricerca in ambito universitario) del Piano di Attività 2011-2012 dell’Osservatorio Regionale Politiche Sociali. Il bando verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale. La sezione C2 prevede lo stanziamento di 300.000,00 euro in favore delle Università Pugliesi per finanziare n.2 borse di studio per ciascuno degli Atenei di Foggia e Bari (con la sede di Taranto) e di Lecce(con la sede di Brindisi), di cui almeno n.1 borsa post dottorato per ciascun Ateneo. – La giunta regionale ha confermato l’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche – Irpef – dello scorso anno. Al netto degli oneri deducibili le aliquote applicate dall’addizionale regionale sono pari allo 0.3% per redditi fino a 28.000 euro; al di sopra di tale limite, l’aliquota passa allo 0.5%”.

Così prosegue la nota dell’ufficio stampa della giunta regionale che diffonde i provvedimenti adottati nella riunione odierna.

“La giunta regionale ha approvato il Piano 2011 degli interventi tesi a promuovere e sostenere la qualificazione dell’offerta culturale, formativa ed educativa nelle scuole pugliesi.

Per la loro realizzazione è prevista una spesa complessiva di 300mila euro che comprende: a)interventi di promozione a iniziativa regionale (Progetto A teatro consapevoli 150.000,00 euro); b)Contributi ai progetti delle scuole di ogni ordine e grado (Progetto interistituzionale ‘Il Tavolo della Legalità’ 80.000,00 euro); c)Contributi ai progetti presentati dalle scuole del 1ø ciclo (Progetti ‘Didattica nel Sac’ 40.000,00 euro); d)Contributi a istituti ad elevata specializzazione e a diffusione limitata in ambito regionale, per lo svolgimento di esercitazioni pratiche (30.000,00 euro).

Con la stessa delibera la Giunta ha approvato il Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale e la Convenzione con il Teatro Pubblico Pugliese necessario alla realizzazione delle iniziative.
- La giunta regionale ha disposto, tramite l’Adusu-Puglia il finanziamento di n.3 Borse di Ricerca presso istituzioni universitarie in Belgio e presso organismi internazionali ed istituzioni comunitarie dell’Ue, in collaborazione con l’Ufficio della Regione Puglia a Bruxelles, a beneficio di tutti di giovani laureati pugliesi per il loro perfezionamento professionale e scientifico.

Somma complessiva stanziata: 45mila euro. – Approvata dalla Giunta regionale la Convenzione tra la Stessa Regione e PugliaPromozione, allo scopo di dare attuazione ad interventi specifici e/o integrati nell’ambito del PO Fers 2007/2013, Asse IV, Linea d’Intervento 4.1, Azione 4.1.2, delib. n. 194/2011 relativamente a : ?Potenziamento del Portale regionale di promozione turistica; ?Campagne di comunicazione e promozione in Italia e all’estero; ?Progetti speciali di promozione turistica in Italia e all’estero ?

Attività di analisi e studio e progetti di supporto al marketing, alla comunicazione, alla programmazione, alla valorizzazione turistica dei territori ed alla pianificazione delle attività di promozione; ?Progetti di sensibilizzazione delle comunità locali e del sistema imprenditoriale, della cultura dell’accoglienza e all’utilizzo di buone pratiche. ?Somma stanziata per l’attuazione della Convenzione: 1.800.000,00 euro

- La giunta regionale ha approvato il Programma di iniziative di promozione all’estero ed in Italia per l’anno 2012 – La giunta regionale ha rimesso nella disponibilità delle Aree Vaste di Capitanata 2020 e Monti Dauni la dotazione della linea di intervento 2.5. Si tratta, nel complesso di 2.063.980,00 euro per i Monti Dauni e di 3.414.979,00 euro per gli interventi in Capitanata.

- L’esecutivo pugliese ha approvato il riparto a favore dei Comuni pugliesi, dei contributi per la fornitura dei libri di testo per l’anno scolastico 2011.2012.

Si tratta di 10.731.171,00 euro in tutto. – La giunta regionale ha prorogato la durata del Protocollo d’intesa tra la Regione e l’Acquedotto pugliese spa per l’approvvigionamento di acqua potabile per tutto il mese di dicembre 2011, a cura dell’Acquedotto Pugliese Spa e del noleggio e pulizia dei bagni chimici a cura della Ditta NOBA srl.

- La giunta regionale ha approvato lo schema del Protocollo d’Intesa per il Triennio 2011.2014 tra la Regione-Assessorato allo Sport e l’Università degli Studi di Bari e Foggia per collaborare nella definizione di strategie per la diffusione della pratica Motorio Sportiva nel territorio regionale”.
da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

Incontro a Bari col Presidente Vendola e Consiglio Comunale.

Pubblicato : mercoledì, 21 dicembre 2011

Il Comitato per la Difesa dell’Ospedale Lastaria ha partecipato con piena soddisfazione al Consiglio Comunale monotematico svoltosi sabato mattina presso il Teatro dell’Opera San Giuseppe, vedendo accolta quella che era stata la sua prima proposta. Ringrazia tutti i presenti per aver deliberato a favore della salvaguardia dell’ospedale Lastaria e aver richiesto un potenziamento dei servizi di assistenza sul territorio.
Durante il Consiglio ci è stato comunicata la Convocazione per martedì 20 dicembre alle ore 10 e 30 per l’incontro colò Presidente Vendola e l’assessore Fiore. Dimostreremo che la lotta per il Lastaria non è una lotta di campanile ma una lotta per difendere il Diritto alla Salute di un intero territorio visto come fonte di ricchezza solo quando c’è bisogno di acquisire i Fondi Europei.
Abbiamo costituito al nostro interno un Comitato Tecnico, e a tal proposito ringraziamo gli operatori del settore per il supporto offertoci, il cui intento è quello di presentare al Presidente Vendola e all’Assessore al ramo una proposta valida per la salvaguardia del Lastaria basata su equità e appropriatezza dei servizi offerti.
All’incontro al quale parteciperà assieme a noi una delegazione composta dal Sindaco e da alcuni Consiglieri porteremo al Presidente le circa diecimila firme sinora raccolte.

Siamo entusiasti del lavoro finora svolto essendo stati i primi a presentare una richiesta di incontro sottoscritta dai Sindaci di Lucera e dell’Appennino. Dopo l’incontro valuteremo ulteriori iniziative da intraprendere e non ci fermeremo sino a quando non avremo la certezza che il Lastaria non sarà toccato, non solo oggi, ma nemmeno tra sei mesi uno o due anni. Dobbiamo garantire al nostro territorio il Diritto alla Salute, senza del quale il territorio non può esistere.

Il Comitato per la Difesa dell’Ospedale Lastaria
Michele De Santis, Marianna De Leo, Luca Paglione

Condividi in Facebook

REGIONE  -  Iniziata la sessione consiliare. Pelillo e Fiore relazionano in commissione

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

E’ iniziata in 3 Commissione la sessione consiliare per l’esame del Bilancio di previsione per l’anno 2012, che in aula arriverà il 28 e 29. Il testo è passato a maggioranza come in 2 e 4° commissione. Voto contrario del Pdl che ha confermato peplessità e “netta contrarietà” alla decisione della giunta di confermae oer tutto il 2012 l’aumento delle tasse regionali per 338 mln. Sulla manovra pesa il contesto economico finanziario. È la premessa che l’assessore al bilancio Michele Pelillo, ha posto nell’analisi complessiva della manovra di fine anno.

C’è poi da aggiungere per la Puglia il rispetto del patto di stabilità e la necessità di puntare all’equilibrio finanziario. Per quello che riguarda la sanità in particolare, l’entità del fabbisogno di spesa sanitaria per il 2012 è stata quantificata nella stessa misura disposta nel 2011 in sede di ripartizione del Fondo sanitario nazionale.

La presunta entità del deficit sanitario del 2011 è stata determinata sul dato riveniente dal tavolo di monitoraggio sull’attuazione degli adempimenti in materia sanitaria, in attesa dei dati definitivi. L’assessore alla politiche della salute, Tommaso Fiore, ha ricordato alla Commissione che la Regione è l’unica che sia entrata in Piano di rientro non per eccessivo disavanzo strutturale finanziario, bensì per la violazione dell’obiettivo del patto di stabilità interno per gli anni 2006-2008.

Analizzando il risultato consolidato di gestione del Servizio sanitario regionale degli ultimi due anni, si può evidenziare un leggero miglioramento nell’esercizio 2010 per quanto riguarda il risultato rideterminato con i criteri del tavolo ministeriale di verifica. Tale risultato è stato interamente coperto con risorse regionali e di fiscalità.In relazione a quanto programmato nel piano di rientro Fiore ha evidenziato che le azioni avviate negli ultimi mesi hanno permesso di ottenere per taluni voci di costo, risultati in termini di risparmio migliori rispetto a quanto previsto. Sulla base dei conti economici aziendali dei primi nove mesi dell’anno, il risultato annuo consolidato previsto quale proiezione aritmetica del risultato del terzo trimestre pure comprensivo degli ammortamenti non sterilizzati, è pari a meno 195 milioni.

Tale risultato se confermato in consuntivo o migliorato, rappresentano per l’assessore alla sanità, uno storico risultato di risparmio nelle esperienze delle varie Regioni, in ordine al primo anno di vigenza dei Piani di rientro, soprattutto se si pensa che il risultato tendenziale (cioè quello che si sarebbe ottenuto senza lo stesso piano) previsto dai ministeri era di circa meno 497 milioni.

L’entità del fabbisogno di spesa sanitaria per il 2012 è stata quantificata in 6.603,63 milioni di euro sulla base dell’intesa Conferenza Stato Regioni. Al di là della spesa sanitaria nel preventivo 2012 sono previste: perdite consolidate di esercizio 2011 per 195.000.000 di euro (meno capitoli già esistenti sul bilancio 2011 a diretta copertura per 22.770.000 euro e per 12.593.000 euro) oltre extra- Lea 2012 per 42.137.373 euro; entrate in fiscalità Irap-Irpef per euro 239.027.000 per il periodo 2012; spese già vincolate a sanità per 2.747.373 euro.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Authority alimentare a ‘Turbolenze’ sulla Foggia: passi in avanti?

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

Condivisione del problema con il collega alla Salute, Renato Balduzzi, per individuare modalità di recupero di una questione di rilevanza per tutto il comparto agricolo e aggiornamento subito dopo le festività natalizie: questo l’esito dell’incontro a Roma tra l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Stefàno ed il ministro all’Agricoltura Catania che hanno discusso dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare di Foggia, al termine dell’incontro sulle priorità del comparto agricolo con gli assessori regionali all’Agricoltura. “Un approccio di merito e una disponibilità del ministro che ho molto apprezzato e che rappresenta un punto di discontinuità positiva rispetto al passato”.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

C. DEI CONTI -  Al Sud criticità nella spesa dei fondi Ue’

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

La Corte dei Conti ha approvato un’indagine di controllo sui risultati conseguiti dall’Italia con l’utilizzo dei fondi comunitari nel ciclo di programmazione 2000- 2006, in particolare con riguardo al Fondo di Sviluppo Regionale. Per la prima volta, in virtu’ di uno specifico accordo di collaborazione, il controllo e’ stato svolto in forma coordinata con la Corte dei Conti europea.

L’attivita’ ha riguardato i Programmi Operativi delle seguenti Amministrazioni: la Provincia Autonoma di Bolzano, le Regioni Lombardia, Marche, Toscana, Campania, Calabria, Sicilia e due Programmi Nazionali entrambi indirizzati a Regioni meridionali. Dai controlli e’ emerso che, sul fronte della spesa, la maggior parte dei programmi ha raggiunto soglie di realizzazione superiori al 100%, con la presenza di rilevanti ‘’overbooking’’ (impegni e pagamenti in eccesso rispetto alle risorse assegnate).

Piu’ complessa e’ risultata, invece, la valutazione in merito alla qualita’ dell’impiego delle risorse. Per le Regioni dell’Obiettivo 1 (Campania, Calabria e Sicilia) la scarsa qualita’ degli investimenti e’ spesso riconducibile ad aiuti ‘’a pioggia’’ che, mancando di selettivita’, non contribuiscono in alcun modo ad aumentare la crescita e la competitivita’ dei settori imprenditoriali
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Diritti dei lavoratori: 2 voci a confronto

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

“L‘articolo 18 non si può toccare, se il Governo si muovesse su questa strada la risposta sarebbe durissima. Con i sindacati abbiamo convenuto sulla necessità di cambiare musica, i tagli così sono controproducenti. Non si può pensare di dare lavoro con il licenziamento facile, sarebbe una perfidia inaccettabile togliere diritti”.

Così Vendola che criica anche l’art.6 della manovra: niente cause di servizio pubblico perchè mancano i fondi per i risarcimenti. Da parte di Confindustria invece, “nessun attacco ai sindacati e la volontà di collaborare. Ma in un momento come questo – ha detto la presidente Marcegaglia – non è giusto sedersi al tavolo con l’idea di dire questo no altrimenti non riusciamo a fare nessuna riforma”.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

In Puglia quasi 48 mln di ore di Cig in 11 mesi: +207%

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

Il segretario Pugliese: ‘Il mercato del lavoro non accenna ad alcuna ripresa’

“Gli ammortizzatori sociali non bastano più, da soli, a garantire quel sostegno al reddito in grado di supportare una svolta economica ed occupazionale della Puglia dove, considerata la dimensione media aziendale estremamente sottodimensionata, la cassa integrazione in deroga pesa quasi per il 50% del totale”. E’ quanto affermato dal Segretario Generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, relativamente ai dati Inps, secondo i quali, nel 2008, nei primi mesi della crisi che si protrae ormai da anni, si registravano 227.662.919 ore autorizzate a livello nazionale a titolo di cassa integrazione guadagni, con un peso degli interventi ordinari, riservati alle aziende che affrontano periodi di difficoltà con riduzioni o sospensioni temporanee della produzione, pari al 49,6%.

Nel 2011, ovvero fino a novembre, le ore autorizzate, sempre a livello nazionale, sono state 892.701.474, in crescita del 292% rispetto al 2008. Ad oggi, gli interventi ordinari pesano per il 23%, mentre quelli in deroga, che vedono come destinatari le aziende di piccole o piccolissime dimensioni o quelle medio grandi che hanno ormai esaurito ogni altro intervento, pesano per il 33,45%. Nello stesso arco temporale il tasso di disoccupazione nazionale è passato dal 6,1% all’8,4%. In Puglia, le ore autorizzate a titolo di cassa integrazione guadagni, sono passate da 15.575.422 dell’intero 2008 a 47.888.353 dei primi 11 mesi del 2011, con una crescita del 207%. Gli interventi ordinari, calcolati come percentuale sul totale, nello stesso arco di tempo, sono passati dal 59,7% al 22,3%. Gli interventi in deroga, invece, sono passati dal 17,4% al 48,2%.

Il tasso di disoccupazione è passato dal 10,8 del terzo trimestre 2008 al 12,7% medio del 2011, toccando, nel settore giovanile, la punta del 34,6%. “E’ evidente – è la conclusione di Pugliese – che la situazione economica continua a mostrare chiari segnali di difficoltà, coinvolgendo il mercato del lavoro che a sua volta non accenna ad alcuna ripresa. Sono necessari interventi forti che possano rilanciare la produzione e, conseguentemente, la formazione di occupazione sana e duratura.

Invece ci ritroviamo a fare i conti con una manovra finanziaria nazionale che colpisce, pesantemente, i soliti contribuenti virtuosi, ovvero i dipendenti ed i pensionati, contraendo la capacità di spesa, quindi i consumi, la produzione e, in prospettiva, l’occupazione. Né la stessa manovra finanziaria nazionale, contrariamente a quanto chiediamo da tempo, punta a recuperare somme con un’efficiente ed efficace lotta all’evasione fiscale, ormai troppo diffusa su tutto il territorio”.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

BARI – Turismo, la Puglia è la regione più visitata nel mese di agosto

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

Puglia è la regione più visitata nel mese di agosto ” src=”http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/foto/28582_11.jpg” alt=”" width=”215″ height=”170″ /> È stata la Puglia la regione più visitata nel mese di agosto. Secondo i dati dell’osservatorio nazionale del turismo, ha assorbito da sola il 10,9% complessivo dell’intera massa del turismo in Italia. Un dato che conferma tutte le proiezioni già presentate nei mesi scorsi e che confermavano la Puglia in controtendenza rispetto ad un mercato nazionale trascinato in basso, sia pure non nella misura di altri settori economici, dalla crisi in atto.

Complessivamente, infatti, nei primi sei mesi del 2011, gli arrivi di turisti in Puglia sono aumentati dell’1,8% rispetto al 2010 e le presenze hanno registrato un incremento del 3,9%, passando da 3,291 milioni del 2010 a 3,420 nel 2011.
Secondo l’osservatorio, una spinta maggiore d’interesse agli arrivi di turisti è giunta dal mercato internazionale a fronte di un trend che, nel complesso, a livello nazionale, ha registrato una crescita moderata. La tappa barese è stata la terza dopo altri incontri organizzati dalla rivista specializzata «Guida Viaggi» a Napoli e Palermo.

Alla tavola rotonda in cui sono stati discussi i dati sui flussi turistici hanno partecipato, tra gli altri, Nicola Lapenna, direttore commerciale di Aeroporti di Puglia, e Francesco Desario, presidente di Fiavet Puglia. Altro dato emerso nel corso dell’incontro riprende gli esiti di un sondaggio realizzato da «Guida Viaggi», che ha evidenziato quanto il settore senta l’esigenza, in Italia, di una maggiore collaborazione tra pubblico e privato e i crocieristi, in particolare, avvertano maggiore bisogno di assistenza a bordo della nave, ma anche a terra, riguardo a informazioni sul territorio che si apprestano a visitare.
Un’altra esigenza emersa, per esempio, è quella di diversificare la tipologia di escursioni per chi visita il territorio per la prima volta rispetto a chi c’è già stato. Mario Sommariva, segretario generale dell’Autorità portuale del Levante, ha ricordato che ogni crocerista spende circa 61 euro durante le escursioni. Una ricchezza per l’economia locale.

«Bari – ha detto Sommariva – ha assorbito molto bene la violentissima crisi della Grecia. Il porto ha registrato un incremento di passeggeri pur perdendo il 25% sul traffico greco, una perdita enorme». Ma regge grazie al traffico crocieristico e all’incremento del turismo religioso verso la Croazia e quello passeggeri dall’Albania.
«In questi primi giorni di dicembre – prosegue Sommariva – dall’Albania si è registrato un incremento passeggeri del 30%. Un fenomeno nuovo grazie all’abo – lizione dei visti sui passaporti».

Altra presenza significativa è quella dei pellegrini russi a Bari per la festività in onore di San Nicola. Un turismo «mordi e fuggi», come è spesso definito quello crocieristico, che crea indotto, ma nei confronti del quale, stando sempre ai dati del sondaggio, gli enti pubblici non sarebbero interessati. «C’è un ritardo di attenzione – conferma l’assessore regionale al turismo, Silvia Godelli – determinato dal fatto che questo prodotto turistico non prevede presenze sul territorio regionale, cioè pernottamenti. Ma questa visione è un po’ restrittiva e bisogna superarla». Riguardo ai dati emersi dal sondaggio e alle questioni poste dai turisti, l’assessore ha confermato il potenziamento dell’infopoint del porto promuovendo presentazioni sulle navi del territorio pugliese.

Condividi in Facebook

REGIONE  -   Il contributo delle donne   – Premio ‘Giardiniere di oggi’

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

Una farfalla, simbolo del sogno, saldata ad un semicerchio, gesto di riconoscimento che si scambiavano le carbonare risorgimentali. È il premio alle “giardiniere di oggi” assegnato dalla Commissione pari opportunità della Regione a donne che si sono distinte in tutte le province nella ricerca, innovazione, comunicazione, nelle arti e imprenditoria.

“Un’iniziativa che unisce il passato al presente, che guarda alla storia, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità, ma che valorizza l’instancabile contributo femminile al sociale, al quotidiano, al familiare”, ha commentato il presidente del Consiglio regionale Introna. Nel 2011 è alla prima edizione e ricorda il movimento femminile carbonaro, che ha contribuito alla costruzione unitaria del Paese.

In una storia raccontata al maschile nessuno le conosce, ma si chiamavano giardiniere perché si riunivano all’aperto, nei giardini: “da una storia dimenticata di donne è nato lo spunto per parlare delle donne di Puglia e riconoscerle protagoniste”, ha detto la presidente della Commissione paritaria, Magda Terrevoli.

Per la provincia di Bari è stata premiata Ivana Pantaleo, giovane imprenditrice di moda; per quella di Brindisi Antonietta Pignataro, impegnata nel volontariato, come Etta Ragusa, “Giardiniera 2011” per l’area ionica. Per la provincia dauna il premio è andato alla professoressa Lia Massi e per il leccese a “la Mmaculata”, che ha creato dal nulla una fiorente azienda agroalimentare.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Trasporti locali domani vertice

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

Potrebbe chiudersi mercoledì 21 la vertenza delle Regioni sui tagli al trasporto pubblico locale. Alle ore 9 presso il ministero dell’Economia è convocato un incontro tra Governo e Regioni al quale parteciperà l’assessore alle infrastrutture Minervini. Il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale è fermo a 1,2 miliardi. Per assicurare gli attuali livelli di servizio in Italia sarebbero necessari altri 900 milioni.

Nell’ultima riunione si è discusso della possibilità di arrivare ad una integrazione di altri 400 milioni. “Questi fondi sarebbero fondamentali per rendere meno traumatico il taglio sul trasporto pubblico a partire dal 1 gennaio per la Puglia – spiega Minervini – ma abbiamo bisogno di soluzioni strutturali per i prossimi anni. Dall’incontro di mercoledì potranno venire risposte importanti”.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

TRASPORTI – Introna: ‘Trenitalia continua ad applicare il prezzo maggiorato del 63%’

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

Revocati gli aumenti delle tariffe ferroviarie: “lo sanno tutti, ma bisognerebbe informarne le strutture di Trenitalia, che continuano ad applicare le tariffe incrementate del 63%,

l’11 dicembre”. Il Consiglio regionale vuole chiarezza e il presidente dell’Assemblea, Introna, la chiede direttamente all’amministratore delegato, Moretti.“Gli incrementi annunciati, prima applicati poi in parte ritoccati dopo le proteste, hanno creato confusione. Gli utenti del servizio, particolarmente essenziale in occasione delle festività natalizie, hanno difficoltà ad accedere ad informazioni essenziali sul costo dei biglietti, che sembrano variare da tratta a tratta, da treno a treno e secondo le corse, diversificandosi da convogli diurni a notturni.

Chi viaggia avrebbe il diritto di conoscere in anticipo il costo del titolo di trasporto, ma così non è per i passeggeri che si rivolgono al call center di Trenitalia, che continua ad adottare le tariffe aumentate -, osserva Introna -. E per chi ha prenotato in anticipo, quale sarà l’importo del biglietto e sulla base di quale criterio temporale o tariffario andrebbe calcolato?”.

Sono le domande che Introna gira a Moretti con nota ufficiale su man-d a t o della Conferenza dei capigruppo consiliari, è intervenuto presso il ministro dei trasporti Passera e l’ad Moretti per “difendere le esigenze del trasporto passeggeri su rotaie”. Nella lettera, spiega, “ho espresso la forte preoccupazione per le scelte che rendono più difficili i collegamenti ferroviari da e per la Puglia. A fronte dell’aumento consistente delle tariffe e in aggiunta alla soppressione di fermate che penalizza utenti e pendolari, Trenitalia ha previsto tagli di corse e treni, fondamentali per assicurare condizioni minime di sviluppo”.

da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

BARI – Regione Puglia Commissioni al lavoro modifiche sui ticket

Pubblicato : lunedì, 19 dicembre 2011

Tempi stretti per l’analisi del Bilancio 2012, che da oggi approda nelle commissioni consiliari in vista del voto in aula, previsto il 28 e 29 dicembre.

Prima della pausa natalizia, terminate le audizioni convocate mercoledì prossimo, è atteso l’ok della commissione Bilancio ad una manovra che il governo regionale ha dichiarato aperta a possibili modifiche, fatti salvi i saldi finali.

Saldi che, com’è noto, ammontano ad 1 miliardo di euro, tra entrate fiscali (il gettito) e spese sui capitoli obbligatori. Il tutto, lasciando una riserva di appena 40 milioni di euro destinata, prioritariamente, a copertura dei settori (dai trasporti al Welfare) lasciati a secco dai fondi del governo nazionale.

Dal centrodestra insistono: va ridotto il carico fiscale sui cittadini, già vessati nel 2011 da 340 milioni di euro di addizionali (che il governo regionale ha lasciato invariate, ma quello nazionale ha disposto l’aumento della base dallo 0,9 all’1,23%).

«Risparmio e diminuzione del deficit sanitario non sono il frutto di riforme strutturali e sostanziali – attacca Giammarco Surico (Fli) – ma dell’inaspri – mento del prelievo fiscale.

L’onere, insomma, è tutto a carico dei cittadini pugliesi, mentre l’onore vorrebbe prenderselo il governo Vendola e la sua maggioranza. Ma non è così.

Il nodo tutto irrisolto resta lo stesso: le politiche sanitarie messe in campo dall’esecutivo pugliese non incidono sulla spesa per beni e servizi».

Il risparmio, se realizzato, «va tutto a discapito dei cittadini, perché nasce da tassazioni intollerabili». I ticket sulle ricette? «Si è ridotta la spesa farmaceutica, ma non c’è un calo significativo delle prescrizioni».

Il piano di rientro? «Al taglio dei posti letto e alla chiusura dei piccoli ospedali non ha trovato corrispondenza una significativa diminuzione della spesa».

E ancora, «solo qualche settimana fa il nucleo ispettivo dell’Ares ha bloccato gare di appalto indette dalle Asl per oltre 300 milioni di euro – aggiunge Surico – e non sappiamo, a tutt’oggi, quali siano le gare bloccate e perché. Se quelle gare non fossero state bloccate, avrebbero fatto saltare il banco. Altro che diminuzione del deficit».

Quanto agli operatori de-stabilizzati dalla Consulta, la Regione – secondo l’esponente finiano – dovrebbe automaticamente riassorbire medici e infermieri, a tutela dei livelli essenziali di assistenza.

Ultimo punto, forse l’unica modifica al Bilancio che passerà in aula con voti bipartisan, il ripristino dell’esenzione ticket per cassintegrati e disoccupati.

«I più deboli non possono pagare questo pesante tributo. Torniamo a chiedere che, se risparmi ci sono, che siano utilizzati anche per questo».

Sul tema interviene anche Peppino Longo, consigliere Udc. «Non vanno mai dimenticati i soggetti più deboli e le famiglie in difficoltà, mi auguro che nel prossimo bilancio i servizi sociali non vengano considerati come l’ultima ruota del carro.

Si discute, e tanto, dei temi più svariati, dalla sanità all’ambiente, dai trasporti alle infrastrutture ma – avverte il consigliere centrista – grande attenzione deve essere riservata ai servizi destinati alle famiglie ed ai soggetti più bisognosi di aiuto ed assistenza.

Sono le fasce più deboli e che, con grande dignità, accettano le decisioni che spesso le penalizzano, non scendendo in piazza, non contestando e non alzando mai la voce.

Dobbiamo essere noi tutti, a prendere a cuore le loro sorti e, mettendo da parte colorazioni politiche e schieramenti di appartenenza, cercare di reperire i fondi necessari per mantenere alti i livelli dei servizi erogati.

Una quota di quel “tesoretto” che la Regione dovrebbe avere in cassaforte – conclude Longo -, potrebbe essere destinata al miglioramento di un settore, quello dei servizi sociali, che spesso non viene preso in grande considerazione a scapito di altri ritenuti più importanti e strategici».
da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

FOGGIA –al Gino Lisa in stallo trattative e servizi, nessun volo prima dell’accordo tra Darwin e Regione

Pubblicato : lunedì, 19 dicembre 2011

 Darwin Airlines prende tempo oppure abbandona l’aeroporto Gino Lisa di Foggia? Il dubbio è lecito poiché con l’adozione dell’orario invernale non è più possibile prenotare un volo aereo dalla Capitanata per nessuna delle linee fino ad ora disponibili. Si attende un accordo economico tra la compagnia e la Regione che, per adesso, ha interrotto i finanziamenti.

 

Darwin_Airline

Cancellati i 20 voli settimanali sugli scali di Milano Malpensa, Torino e Palermo, si può allora supporre che la compagnia svizzera intenda lasciare ‘a terra’ i foggiani e interrompere ogni rapporto col Gino Lisa, ma per alcuni è solo una tattica e fanno notare che il personale addetto al call center risponde che semplicemente non sono stati ancora caricati a sistema i voli dal 1 novembre in poi.

Alcuni sostengono poi che vi sarà solo un cambiamento di rotte, frequenze ed orari, ma intanto resta impossibile prenotare un qualunque volo dall’aeroporto foggiano, nessun biglietto emesso dopo il 30 ottobre, stessa data in cui hanno avuto termine i contributi della Regione Puglia, fondamentali per la prosecuzione del servizio della Darwin Airlines.

Da allora proseguono le trattative tra la compagnia aerea e la Regione, ad oggi in stato di stallo come il servizio, giocano contro anche le norme europee sulla concorrenza che rendono difficile la possibilità di ricevere contributi pubblici, in compenso la Darwin si è detta disposta a rinunciare ad una parte dei fondi. Ai foggiani per ora resta solo la possibilità di scegliere se cambiare mezzo o partire da Bari.

da foggia.ilquotidianoitaliano

Condividi in Facebook

PROPOSTA – Se un sindaco ha soldi in cassa li possa usare

Pubblicato : domenica, 18 dicembre 2011

Anci Puglia ha esplicitato più volte, l’insostenibilità del Patto di Stabilità per i Comuni con i “conti in ordine”, oltre all’’improrogabile necessità di una totale revisione del Patto. Si chiede che i Comuni per essere in regola dovranno preoccuparsi, come accade per lo Stato, dell’equilibrio di bilancio.

Se un sindaco bravo a gestire il bilancio, ha i soldi in cassa per fare investimenti o offrire maggiori e migliori servizi ai cittadini, potrà spenderli senza blocchi imposti per compensare i “debiti” contratti da altre amministrazioni o da livelli di governo diversi. ‘’
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

ANCI P U G L I A – ‘Cambiare Patto di stabilità Imu e norme piccoli comuni’ – Richieste urgenti per la tenuta dei conti degli enti locali

Pubblicato : domenica, 18 dicembre 2011

Sono 4 le proposte urgenti avanzate dall’Anci Puglia: 1) I Comuni pugliesi ribadiscono la necessità di una nuova architettura del Patto di Stabilità e Crescita, o in subordine l’attenuazione che preveda, la eliminazione dai saldi del Patto di Stabilità del Cofinanziamento ai fondi strutturali Ue, delle spese per adeguamenti e miglioramenti edilizia scolastica e degli investimenti inerenti sicurezza e ambiente; 2) Attenuare le ripercussioni negative, in deroga temporanea, delle sanzioni previste in caso di mancato rispetto del Patto di Stabilità per il 2011.

Se si considera che una delle sanzioni prevede la riduzione dei trasferimenti pari allo sforamento dello stesso Patto di Stabilità nella misura massima del 3% delle entrate correnti, questa comporterebbe un taglio dei trasferimenti nel 2012, rispetto a quelli dell’anno 2010, che per alcuni Comuni può arrivare fino al 40%, con la conseguente impossibilità di predisporre il Bilancio di Previsione 2012; 3) Imu -La nuova base imponibile prevede un incremento del 60% delle attuali rendite catastali. L’incameramento da parte dello Stato del 50% dell’Imu sugli immobili diversi dalla prima abitazione toglie ossigeno ai bilanci comunali in quanto tende ad assorbire la totalità delle maggiori entrate derivanti dall’applicazione del “Federalismo Fiscale Municipale”, trasferendo al contrario, ai Comuni il ruolo di “esattore”. Per quanto sopra esposto si chiede con forza l’introduzione di una reale clausola di salvaguardia che disponga l’invarianza di risorse nel passaggio dal vecchio al nuovo regime fiscale (da Ici a Imu). Si renderebbe necessario introdurre delle variazioni alla normativa relativa al Fondo Sperimentale di Riequilibrio previsto appunto dal federalismo fiscale municipale.

Si evidenza inoltre l’assoluta incertezza del quadro operativo a partire dal 1 gennaio 2012 sulla materiale capacità di riscossione da parte dei Comuni, stante la cessazione per legge, del servizio svolto da Equitalia. 4) Sui piccoli Comuni, soppressione dell’art. 16 della manovra di “Ferragosto”. Le relative disposizioni, oltre a creare reali difficoltà applicative tecniche e pratiche sono palesemente lesive dell’autonomia locale sancita dalla Costituzione
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

CGIL – Cassintegrazione vicina alla soglia del mld e per 500mila – Cresce il ricorso agli ammortizzatori. Il sindacato: numeri da recessione

Pubblicato : domenica, 18 dicembre 2011

Cresce il ricorso alla cassa integrazione, che con novembre sfiora 900 milioni di ore da inizio anno: sempre piu’ vicina alla soglia del miliardo per il 2011, e si confermano parcheggiati in cig circa 500 mila lavoratori a zero ore che hanno perso nel loro reddito oltre 3,4 miliardi di euro, pari a 7.300 euro in meno a testa.

‘’Numeri di un’economia in recessione’’, si osserva nel rapporto Cgil dove si sottolinea come stia ‘’peggiorando gravemente il quadro economico mentre il settore industriale, con la sua profonda crisi, resta il grande malato del Paese’’.

I numeri dello studio del sindacato guidato da Susanna Camusso lo confermano: il 72,66% delle ore di cassa integrazione ordinaria (cigo), il 91,21% di quelle di cassa integrazione straordinaria (cigs) e il 40,70% di cassa integrazione in deroga (cigd) sono richieste dal solo settore industriale. ‘’Il rigore iniquo della manovra si rendera’ inutile se il paese non riprendera’ a crescere mettendo al centro il lavoro’’.

CIG NOVEMBRE – Lo scorso mese sono state 80.307.310 con un leggero aumento del +0,08% su ottobre. Un dato che porta il totale delle ore di cassa da inizio anno a 892.701.674 per un -20,09% sui primi undici mesi del 2010. Nello specifico la cassa integrazione ordinaria a novembre aumenta sul mese precedente del +18,09% per 21.223.300 ore. Da inizio anno il monte ore e’ pari a 206.153.384 con una variazione sullo stesso periodo dello scorso anno del -35,65%. Anche la cassa integrazione straordinaria a novembre aumenta su ottobre del +2,25% per un totale di 36.799.918 ore mettendo a segno il valore piu’ alto degli ultimi sei mesi. Nel corso dei primi undici mesi le ore di cigs sono state 387.936.962 per un -12,94% sul periodo gennaio- novembre 2010. Infine la cassa integrazione in deroga marca un calo lo scorso mese su ottobre del -15,21% per un totale di ore pari a 22.284.092 mentre da inizio anno le ore sono state 298.611.328 per un -14,98% sullo stesso periodo del 2010.

SETTORI - E’ la meccanica il settore in cui si conta il ricorso piu’ alto, coinvolgendo 170.205 lavoratori. Segue il scommercio con 111.080.649 ore di cig autorizzate per 58.341 lavoratori e l’edilizia con 80.346.765 ore e 42.199 lavoratori.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

BARI – Imu, ecco la rivolta dei sindaci pugliesi Tagliati 1,4 miliardi

Pubblicato : domenica, 18 dicembre 2011

«Forte preoccupazione per l’enorme stato difficoltà in cui si troveranno i Comuni e i cittadini». È l’allarme che arriva dal direttivo dell’Anci, l’associazione dei comuni pugliesi che si è riunita ieri attorno al presidente Luigi Perrone per esaminare il decreto «Salva Italia».

I Comuni chiedono l’eliminazione dell’ulteriore taglio ai trasferimenti dal 2012 di 1.450 milardi (che innalza, per i Comuni della Puglia, il contributo in termini di manovra finanziaria complessiva a 500 milioni di euro circa, dai precedenti 388 miliono).

Oltre all’«assoluto blocco dei pagamenti dei Comuni», la manovra comporterà una «drastica riduzione di circa 16 % della spesa corrente con pesanti implicazioni sull’erogazione di servizi essenziali per i cittadini (servizi pubblici e assistenza sociale)».Col taglio, poi, per Ministeri e Regioni, addio ai trasferimenti sinora garantiti ai Comuni per alcune funzioni delegate (istruzione, trasporti, protezione civile, ecc.).

Nè sarà sufficiente compensare il mancato gettito nei Comuni con la nuova IMU (100% del gettito sulla prima casa e 50% sugli altri immobili): da una prima analisi dell’IFEL, emerge un’incasso erariale di 2 miliardi di euro in meno di quelli calcolati dai tecnici del Governo. Senza contare il fatto che «i Comuni inizieranno ad incassare la nuova imposta a 2012 inoltrato, lasciando così la “cassa comunale” sguarnita di importati risorse finanziarie» denuncia l’Anci.

«L’Anci Puglia ha esplicitato più volte – riporta una nota – l’insostenibilità del Patto di Stabilità anche per i Comuni con i “conti in ordine”, oltre all’improrogabile necessità di una totale revisione dello stesso Patto». Indubbio il dovere di partecipare al rigore sui conti pubblici, ma è altrettanto importante che i Comuni virtuosi possano e debbano essere liberi di completare o avviare i propri programmi.

«Se un sindaco bravo a gestire il proprio bilancio, ha anche i soldi in cassa per fare investimenti o per offrire maggiori e migliori servizi ai propri cittadini – dice l’Anci – deve poterli spendere senza blocchi imposti per compensare i “debiti” contratti da altre amministrazioni o da livelli di governo diversi».

Di qui la richiesta «di una nuova architettura del Patto di Stabilità e Crescita, o in subordine l’eliminazione dai saldi del co-finanziamento ai fondi Ue, delle spese per adeguamenti e miglioramenti edilizia scolastica e degli investimenti inerenti sicurezza e ambiente». In secondo luogo, i sindaci chiedono un allentamento «delle sanzioni previste in caso di mancato rispetto del Patto di Stabilità per l’anno 2011».

Con una penale massima del 3% sulle entrate correnti, il taglio dei trasferimenti nel 2012 arriverebbe fino al 40% di quello inflitto nel 2010». Quanto all’Imu, «l’incasso da parte dello Stato del 50% sugli immobili diversi dalla prima abitazione toglie ossigeno ai bilanci comunali», limitandosi a trasferire ai Comuni il ruolo di «esattore». Donde la richiesta di una «clausola di salvaguardia che disponga l’invarianza di risorse nel passaggio dal vecchio (Ici) al nuovo (Imu) regime fiscale».

No, infine, all’abolizione dei piccoli Comuni e alla nascita delle Unioni, norme queste «palesemente lesive dell’autonomia locale sancita dalla Costituzione». Già dal prossimo 31 dicembre i piccoli Comuni dovrebbero associare almeno due funzioni comunali fondamentali, per arrivare a completare la procedura di tutte le funzioni entro fine 2013 (in Puglia sono in tutto 85 i piccoli Comuni). «Considerato che ai Comuni è attribuito solo il 2,7% del debito totale della p.a. mi chiedo assieme a tutti i Sindaci pugliesi – dice Perrone – in cosa consiste e dove può essere ricercato lo spreco di cui siamo accusati».

Condividi in Facebook

ENTI LOCALI – Il direttivo regionale Anci: ‘Enorme stato di difficoltà per tagli e tasse’ – LA MANOVRA SALVA ITALIA, SALVERA’ I COMUNI PUGLIESI?

Pubblicato : domenica, 18 dicembre 2011

Luigi Perrone

Il Comitato Direttivo dell’Anci Puglia nella riunione estesa ai sindaci e agli amministratori dei Comuni capoluogo, ha affrontato il tema della “Manovra salva Italia” varata dal Governo e approvata dalla Camera.

I sindaci pugliesi hanno espresso forte preoccupazione per l’enorme stato difficoltà in cui si troveranno i Comuni e i cittadini, gravati dai tagli delle precedenti e numerose manovre succedutesi da luglio 2010 ad oggi, a cui si aggiungono quelli previsti dal Decreto Salva Italia.

La manovra genera l’assoluto blocco generalizzato dei pagamenti dei Comuni e la ulteriore drastica riduzione di circa 16% della spesa corrente con pesanti implicazioni sull’erogazione di servizi essenziali per i cittadini (servizi pubblici e assistenza sociale), il tutto peggiorato dal taglio che subiscono Ministeri e Regioni, che si trasformerà nella drastica riduzione di quei trasferimenti fino a ieri garantiti ai Comuni per funzioni delegate (istruzione, trasporti, protezione civile, ecc.).

Anche la previsione della clausola di salvaguardia, (permetterebbe di compensare il mancato gettito nei Comuni dove la nuova Imu – 100% del gettito sulla prima casa e 50% di quello degli altri immobili) non é soddisfacente in quanto non riesce a garantire i livelli di finanziamento attuali.

Le stime del Governo sulle risorse che la nuova Imu è in grado di produrre non sembrano attendibili. Da una prima analisi dell’Ifel, emerge una stima più prudente di entrate tributarie che si attesterebbe a 2 Mld in meno di quelli calcolati dai tecnici del Governo. Questo per le amministrazioni locali, significherebbe un ulteriore taglio delle risorse rispetto ad oggi.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

REGIONI -  Abolire i vitalizi pensioni a 60 anni

Pubblicato : sabato, 17 dicembre 2011

Abolire l’istituto del vitalizio e determinare anche per i Consiglieri regionali un sistema previdenziale contributivo cosi’ come per i lavoratori dipendenti con soglia dei 60 anni per chi sia stato consigliere regionale per piu’ di una legislatura e di 65 anni per chi abbia versato contributi per una sola legislatura. In ogni caso determinando in 60 anni il limite inderogabile per tutti; anche per coloro che hanno gia’ maturato con il vigente sistema il diritto al vitalizio.

Ha avuto luogo nella sala del Gonfalone del Consiglio regionale della Toscana l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Ospiti del Presidente Alberto Monaci (Toscana) erano presenti; Nazario Pagano (Abruzzo), Vincenzo Folino (Basilicata), Matteo Richetti (Emilia-Romagna), Mario Pietracupa (Molise), Riccardo Molinari (Piemonte – VicePresidente), Francesco Cascio (Sicilia), Eros Brega (Umbria), Alberto Cerise (Valle d’Aosta) e Clodovaldo Ruffato (Veneto). La Conferenza ha deliberato una risoluzione che i Presidenti si sono impegnati a portare presso le rispettive Assemblee in merito all’abolizione dei vitalizi.

Nella risoluzione i presidenti si sono impegnati a valutare l’opzione di rinuncia al vitalizio e alla pensione maturata con il sistema previdenziale contributivo con la restituzione dei contributi versati e a determinare un contributo di solidarieta’ progressivo con franchigia per coloro che gia’ percepiscono il vitalizio. La Conferenza ha, altresi’, approvato un documento sulla programmazione UE 2014-2020 a seguito del coordinamento delle Commissioni Affari europei; a questo proposito sono stati rispettati i tempi determinati dalla procedura di early warning in merito a: negoziato sulla nuova politica di coesione, sulla proposta di regolamento in merito alla Politica Agricola Comune (PAC) e del Fondo Europeo Agricolo del Sviluppo Rurale (FEASR).

I Presidenti, su proposta di Brega hanno avviato una discussione su un testo di proposta di legge alle Camere in merito al superamento del bicameralismo perfetto, che e’ stato condiviso dai colleghi e sul quale si sono riconvocati alla plenaria di gennaio, dopo un’istruttoria pressi i rispettivi Uffici di Presidenza. Infine, si e’ convenuto di procedere ad un lavoro, condividendone le metodologie in sede di Conferenza, con l’obiettivo di addivenire all’attivazione di un percorso di miglioramento delle performances e dei costi delle Assemblee legislative.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

SCUOLA -  Mettere da parte il ‘grano’   -  Sasso sui fondi sbloccati dal governo

Pubblicato : sabato, 17 dicembre 2011

Riprogrammazione strategica per non perdere risorse da spendere entro il 2015. Si punta sull’istruzione per contrastare la dispersione scolastica e migliorare le competenze giovanili. Così in un’intervista a ‘Puglia’ l’assessore regionale al Diritto allo studio e Formazione professionale, Alba Sasso.

DOMANDA – Dopo l’incontro a Roma con il premier Monti, grande soddisfazione del presidente della giunta Vendola per l’accordo col Governo sul Piano d’azione. Cosa ne pensa?

RISPOSTA – Ottimo accordo anche perché finalmente abbiamo sbloccato i fondi per la Scuola che smette di essere un luogo dove far cassa. Ora si investe, pensando alla formazione, all’innovazione. Le scuole pugliesi stanno già lavorando in questa direzione, puntando so-prattutto sull’innovazione tecnologica. Avere un Go-verno che ci crede, che investe e opera su questo terreno è una cosa importante. La Puglia sta dando prova sia di saper allocare le proprie risorse finanziarie, sia certificare la spesa.

 D – Crede che in un periodo di crisi come quello che viviamo possa bastare tutto ciò?

R- Io dico che in un periodo di crisi bisogna mettere da parte il grano, e questo è il nostro grano. Una persona colta è una persona consapevole delle proprie scelte, una persona che riesce a governare meglio la propria esistenza.

D.P. da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

DIRITTO ALLO STUDIO    -Reagire alla crisi puntando sul ‘capitale’ umano e la formazione  -L’assessore Sasso: ‘La Puglia ha saputo utilizzare al meglio le risorse Fse’

Pubblicato : sabato, 17 dicembre 2011

La Puglia reagisce alla crisi e lo fa partendo dalla formazione. Lo spiega bene Alba Sasso, assessore regionale al Diritto allo Studio e alla Formazione professionale: “Il Paese è intrappolato in una morsa di basso sviluppo. La formazione e la ricerca, ora più che mai, sono la strada per costruire lavoratori più formati e più qualificati: cioè per costruire le competenze che, da sole, possono produrre nuova crescita e competitività”. L’occasione per discuterne è il convegno annuale sul Po Fse 2007-2013 (Pr o g r amma Operativo del Fondo Sociale Europeo in Puglia) dal titolo ‘Governare le politiche attive per la crescita del capitale umano e dell’occupazione’, organizzato da Regione Puglia in collaborazione con l’Arti. Tanti gli obiettivi già raggiunti.

 “La Puglia, infatti, ha saputo utilizzare al meglio le risorse Fse” spiega l’assessore. E i dati lo confermano: per il periodo 2007-2013, su un budget complessivo di 1.279 mln di euro, ne sono stati già allocati 700mln, oltre 400 destinati all’Asse ‘capitale umano’. Maggiore attenzione va alla formazione come importante mezzo per risanare la crisi occupazionale. Aprendo i lavori, la presidente dell’Agenzia regionale, Giuliana Trisorio Liuzzi, ha rimarcato proprio come la Puglia abbia in alcuni casi anticipato la Commissione europea nel dare centralità a formazione e ricerca nell’impostazione delle proprie politiche regionali.

“L’obiettivo che ci siamo dati è quello di accrescere le capacità del sistema formativo” ha aggiunto Alba Sasso elencando le principali azioni di sistema che sono state messe in campo, in modo da potenziare tutti gli anelli del-la filiera dell’istruzione e della formazione in Puglia. Molte delle azioni cofinanziate dal Po Fse nel 2011 rientrano peraltro nel  Piano straordinario per il lavoro, varato lo scorso gennaio, il più grande programma progettato da una Regione italiana per risollevare l’occupazione.

340mln le risorse disponibili, divise in una quarantina di interventi rivolti a 52.035 potenziali destinatari; 269mln di euro destinati alla nuova occupazione (per circa 38 mila nuovi posti di lavoro), 70mln alla salvaguardia dell’occupazione (per 13.700 potenziali fruitori). Molte anche le azioni che hanno avuto un impatto diretto sul potenziamento dell’alta formazione, tra cui Ritorno al futuro, il catalogo interregionale dell’alto formazione, Diritti a scuola.Sul versante degli interventi per gli studenti, finanziati con 80 milioni percorsi di potenziamento delle competenze: certificazioni linguistiche, soggiorni formativi all’estero, stage professionalizzanti con la presenza in aziende di studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie.

 Donata Pellegrino da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

EDITORIA – Treni, il regalo di Natale ai pugliesi: tariffe agevolate    – Introna: “A rischio le cooperative, i fondi siano stanziati entro la fine di dicembre”

Pubblicato : sabato, 17 dicembre 2011

Erogare entro la fine dell’anno i contributi statali all’editoria: è la richiesta a Palazzo Chigi del referente nazionale per la comunicazione della Conferenza delle Assemblee legislative, Onofrio Introna. In una lettera al ministro per i rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, ed al sottosegretario all’editoria, Carlo Malinconico, il referente e presidente del Consiglio regionale pugliese raccoglie le preoccupazioni per il ritardo nell’erogazione dei contributi 2011 del Fondo per l’editoria da parte del Governo nazionale, espresse dalla Federazione Nazionale della Stampa e al centro di un recente appello dell’Associazione della Stampa di Puglia.

La mancata riunione della Commissione tecnica per l’editoria costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha consentito di completare gli atti di mera routine indispensabili per assicurare la definizione dei procedimenti ed assicurare l’erogazione dei contributi ordinari entro la fine dell’anno solare, come di consueto.Questo, come rileva il presidente Introna, oltre ad aggravare l’esposizioni nei confronti di istituti bancari, provoca ricadute di ordine contabile e di carattere pratico a danno, in particolare, dei quotidiani editi da cooperative di giornalisti. “Tali già deboli soggetti editoriali, vengono così esposti ad una condizione finanziaria che si rende con ogni evidenza insopportabile”.

L’annunciato slittamento dell’erogazione dei contributi a fine gennaio 2012, manda in crisi i bilanci delle cooperative editoriali, determina l’impossibilità di far fronte alle scadenze di fine anno e minaccia la sopravvivenza dei quotidiani editi da cooperative, con fatali conseguenze sui livelli occupazionali. “Migliaia di lavoratori, circa 4mila tra giornalisti, amministrativi e poligrafici – sottolinea Introna – vedono pregiudicato un futuro già difficile e rischiano di vedere sfumare sacrifici e rinunce che finora hanno consentito ad oltre 100 testate italiane di sopravvivere ed aggiungere la propria voce, irrinunciabile in un Paese come il nostro che fa del pluralismo dell’informazione un presidio irrinunciabile di democrazia”.

 “In rappresentanza delle Assemblee delle Regioni e a nome del Consiglio regionale pugliese – conclude – mi associo alla richiesta di garantire entro la fine del 2011 l’erogazione dei contributi ordinari per l’editoria e rilancio l’esigenza di una riforma del sistema di accesso ai contributi, che riconosca priorità e meriti di soggetti editoriali che garantiscono coraggiosamente occupazione certa e regolare in tempi oggettivamente difficili”.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Regione Puglia, dossier su condizione del lavoro: donne penalizzate

Pubblicato : sabato, 17 dicembre 2011

L’analisi dei dati relativi al Rapporto sulla situazione femminile
Al 31 dicembre 2010 in Puglia il tasso di disoccupazione si attesta al 13,5%; quello femminile è al 16,3%, quello maschile raggiunge il 12,1%. Diversa anche la percentuale di popolazione in cerca di lavoro: per le donne si ferma al 35,3%, per gli uomini al 67,9%. Questi alcuni dei dati più significativi contenuti nel Rapporto sulla condizione femminile in Puglia.

Un dossier, realizzato dall’assessorato regionale al Welfare, che mette in evidenza la disparità di genere nel mercato del lavoro.

Anche per questo, la Regione Puglia ha avviato una serie di interventi per favorire una maggiore occupazione delle donne. Come i Patti Sociali di Genere, il Progetto Rosa, i programmi ‘Asilo Nido’ e l’implementazione delle infrustrutture sociali.
Tiziana Corti, referente del Servizio Politiche di Benessere Sociali e pari Opportunità della Regione Puglia, commenta i dati del Rapporto sulla condizione femminile.

Piano Straordinario del lavoro
da spaziosociale

Condividi in Facebook

Bari – Incarico nazionale per la Consulta regionale femminile

Pubblicato : sabato, 17 dicembre 2011

La Puglia femminile concorrerà a definire il BES (benessere equo e sostenibile), un nuovo indicatore per la società italiana, una sorta di PIL sociale. La Consulta regionale femminile pugliese è nel gruppo di lavoro nazionale che dovrà individuare dodici “dimensioni del benessere”, interrogando direttamente gli italiani. L’organismo presieduto da Annamaria Carbonelli ha una propria rappresentante, Giovanna Loiudice Abrescia, nel Comitato di indirizzo costituito a Roma presso il CNEL, capofila con l’ISTAT dell’iniziativa, che vede impegnate le Consulte di Piemonte e Lazio, parti sociali e associazioni.

Il Comitato ha selezionato i dodici “domini”, gli ambiti di maggior rilievo sociale. Si apre a questo punto una fase di consultazione pubblica allargata ai cittadini, per raccogliere contributi soggettivi sulla percezione del grado di benessere sociale.

La Consulta femminile pugliese sollecita quindi il coinvolgimento dei pugliesi. È attivo il sito www.misuredelbenessere.it, con un blog al quale tutti possono accedere (lavoratori, professionisti donne, casalinghe, pensionati, giovani) e che consente quindi di condividere commenti e, soprattutto, di intervenire attraverso proposte e approfondimenti.

I risultati della consultazione consentiranno la scelta definitiva dei domini del BES, per poi selezionare gli indicatori statistici più significativi della realtà italiana.

Intanto un’indagine Istat, su un campione di 45mila italiani, ha sorpreso per l’omogeneità delle risposte sui “domini” del benessere. Vedono al primo posto la buona salute e al secondo il garantire un futuro sicuro ai figli. Sul podio anche un lavoro dignitoso. A seguire: 4) reddito adeguato, 5) buone relazioni con amici e parenti, 6) felicità in amore, 7) sicurezza nei confronti della criminalità, 8) presente e futuro dell’ambiente, 9) un buon livello di istruzione, 10) potersi fidare degli altri, 11) istituzioni pubbliche efficienti, 12) buoni servizi di pubblica utilità, 13) tempo libero, 14) poter influire sulle decisioni dei poteri locali e nazionali, 15) partecipare alla vita della comunità locale attraverso strutture politiche e associazioni.

La Consulta regionale femminile informerà i pugliesi degli sviluppi dell’intera consultazione e conta sulla più ampia partecipazione, attraverso il sito www.misuredelbenessere.it.
Comunicato Stampa Consulta regionale femminile

Condividi in Facebook

BARI – Treni, stop ai rincari dei biglietti: si torna alle vecchie tariffe Dopo la nostra denuncia «Class action» dei viaggiatori “Stupido io che ho pagato”

Pubblicato : venerdì, 16 dicembre 2011

 Trenitalia, dopo le proteste dei viaggiatori pugliesi, ha deciso stasera di fare marcia indietro sulle tariffe ferroviarie (che prevedevano un aumento del 63%) applicate a partire dal 12 dicembre scorso con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale 2011.

Trenitalia, dopo le proteste dei viaggiatori pugliesi, ha deciso stasera di fare marcia indietro sulle tariffe ferroviarie (che prevedevano un aumento del 63%) applicate a partire dal 12 dicembre scorso con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale 2011. Dal 23 dicembre verranno reintrodotte le vecchie tariffe con un supplemento «Alta Velocità» da Bologna a Milano. Ai nostri lettori però non basta: «i treni-notte – dicono – in nessun altro paese al mondo prevedono un cambio, come nel caso del Lecce-Milano, via Bologna. La battaglia continua».

ECCO LA NOVITA’
Dal 23 dicembre prossimo i treni notte tra la Puglia e il nord del Paese avranno una nuova tariffa. Questa sarà data dalla combinazione tra il prezzo del treno notte (che con il nuovo orario coprirà la tratta Puglia-Bologna Centrale) e il nuovo prezzo scontato dei treni ad Alta Velocità (che completeranno l’intero percorso coprendo il tragitto tra Bologna e Milano, Torino o Venezia). Lo rende noto l’ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato.

In questo modo, si legge in una comunicato, le nuove tariffe “saranno pressochè in linea con il vecchio sistema di prezzi in vigore fino al 10 dicembre scorso, quando cioè i treni notte percorrevano l’intera tratta Puglia-Torino/Milano/Venezia”. Ferrovie dello Stato precisano che “non si tratta di una offerta promozionale o stagionale ma di un nuovo sistema strutturale di prezzi studiato ad hoc per questa tipologia di servizio”.

ECCO ALCUNI ESEMPI
Questi alcuni esempi: fino al 10 dicembre scorso chi viaggiava sul treno Lecce-Milano pagava 60 euro per un posto a sedere, 86,60 euro per una cuccetta comfort e 188,20 euro per il vagone letto. Ora con la tariffa integrata i costi saranno rispettivamente di 66,80 euro, 92 euro e 177,20 euro. Per il Bari-Milano fino al 10 dicembre si pagava 56 euro per un posto a sedere, 80,30 euro per una cuccetta comfort e 178 euro per il vagone letto; d’ora in poi si pagherà rispettivamente 60,30 euro, 84,70 euro e 165,80 euro.

IL COMMENTO DI VENDOLA

“E’ una buona notizia, certamente un passo importante nella controversia con Trenitalia”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in un comunicato ha commentato l’esito di una lunga e complessa trattativa che si è svolta oggi tra l’assessorato alla mobilità della Regione e il management di Trenitalia e che ha portato ad un significativo ridimensionamento delle tariffe dei treni a lunga percorrenza dal 23 dicembre prossimo.

“Questo è un risultato che appartiene a tutta la Puglia – ha detto Vendola – e che restituisce significato e valore ai collegamenti a lunga percorrenza. Ma la nostra richiesta di ripristinare il valore sociale del trasporto pubblico e di garantire il diritto universale alla mobilità di tutti i cittadini non si ferma qui. Chiediamo a Trenitalia risposte analoghe anche in merito all’efficientamento del trasporto ferroviario e alla qualità dei servizi ferroviari, sempre troppo trascurati soprattutto nelle regioni del mezzogiorno dove carrozze consunte e malfunzionanti sembrano trovare facile collocazione. Sappia per questo Trenitalia che continueremo a rivendicare l’equità nel sistema delle infrastrutture ferroviarie tra il Nord e il Sud, andremo avanti fin quando non sarà cancellata quella linea di demarcazione che sta tagliando in due parti l’Italia”.

IL COMMENTO DI MINERVINI

“Evidentemente funziona così. Con Trenitalia bisogna alzare la voce. Dopo le vivaci proteste per gli insostenibili aumenti sui collegamenti a lunga percorrenza dalla Puglia per il nord Italia oggi c’è stato un lungo confronto con la Direzione generale che ha prodotto un importante risultato: le nuove tariffe saranno integrate con il vecchio sistema di prezzi in vigore fino al 10 dicembre scorso”.

Così l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Guglielmo Minervini commenta il nuovo sistema di tarrifazione che Trenitalia ha garantito per la Puglia a partire dal 23 dicembre.

“Apprezziamo lo sforzo fatto in queste ore da Trenitalia – commenta Minervini – per intervenire a sanare una situazione che penalizzava ingiustamente i pendolari che si muovono sulla linea adriatica. La pronta reazione della Puglia ha pagato. I tagli ai collegamenti sono stati ridotti a tre, è stata adeguata l’offerta Freccia da Taranto, è stata garantita una proroga ai lavoratori della Servirail, è stato integrato il sistema tariffario”.

“Resta – conclude – del lavoro da fare per ripristinare l’offerta dei treni notturni e evitare che queste situazioni si ripetano in futuro. Chiediamo a tale scopo l’istituzione di un tavolo tecnico permanente nel quale Trenitalia discuta preventivamente con la Regione anche l’offerta a lunga percorrenza”.

LE REAZIONI DEI VIAGGIATORI: MA NON BASTA

«La decisione di rivedere le tariffe – commenta, Gianni Pizzi, pendolare sulla tratta Lecce-Milano, uno dei viaggiatori intervenuti nei giorni scorsi al nostro forum – è un piccolo riconoscimento, ma non elimina l’enorme disagio, gravissimo del cambio a Bologna. I problemi dei tempi di percorrenza e dei disagi per i viaggiatori costretti a cambiare treni, restano. Non si è mai visto in nessun altro paese al mondo che una società ferroviaria faccia viaggiare i propri clienti su treni-notte costringendoli a scendere a metà del viaggio, come accade sulle tratte da Lecce-Milano».
«E’ inammissibile – aggiunge – che le grandi capitali di uno stesso Paese non possano essere collegati tra loro con treni-notte diretti. Questa dell’Alta velocità è una operazione ideologica che avrà effetti anche sulle tariffe aeree»

da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

TRASPORTI – Rete ferroviaria unica per ricucire la mobilità pugliese – Minervini: ‘Quella della Puglia è una scelta coraggiosa, forte e audace’

Pubblicato : venerdì, 16 dicembre 2011

Un’unica rete ferroviaria che colleghi tutto il territorio regionale e la Puglia al resto dell’Italia e dell’Europa. Per realizzare questo obiettivo Regione Puglia e Rfi, FS-Sistemi Urbani hanno siglato un protocollo di intesa presentato ieri mattina nella Sala Giunta della Presidenza Regionale. Alla conferenza stampa di illustrazione del documento hanno preso parte l’assessore regionale alle Infrastrutture Strategiche e alla Mobilità, Guglielmo Minervini e gli ingegneri Strisciuglio, Iadaresta e Marra.
“Secondo il Cesit in Italia si sta facendo pochissimo per ammodernare e potenziare l’infrastruttura ferroviaria, con circa il 70% degli investimenti a favore di strade e autostrade, mentre solo il 16% è destinato a reti metropolitane e il 13% alle reti ferroviarie. In Puglia si ha un investimento complessivo di 1,698 miliardi di euro in infrastrutture, di cui 944 milioni sono spesi per le ferrovie, 485 milioni per le strade, 269 milioni per gli aeroporti.
Questi numeri – ha dichiarato Minervini – esprimono il senso della politica per la mobilità portata avanti in Puglia: una scelta coraggiosa, forte e audace consumata all’interno del piano regionale dei trasporti che identificava nel sistema ferroviario la dorsale portante dei trasporti in Puglia”. Il territorio pugliese è attraversato da cinque maglie ferroviarie non connesse fra loro: il protocollo firmato da Regione Puglia e Rfi mira alla cucitura di queste maglie, attraverso la definizione di sei nodi ferroviari interoperabili su cui concentrare gli interventi di cucitura e le soluzioni tecniche ad essi finalizzate.
“La prospettiva è quella di avere un unico gestore della rete ferroviaria, in un unico sistema di gestione e tariffazione dei servizi. Poter andare da Apricena fino a Castrignano del Capo, senza cambiare treno e con un unico biglietto – ha concluso Minervini – questo è il punto di approdo del progetto che mira ad adattare la Puglia alla rete dell’alta capacità Bari-Napoli e parte con questo protocollo”.
Nel dettaglio, l’intesa raggiunta dalla Regione con la Rete Ferroviaria Italiana si articola nei seguenti punti: interconnessione tra la linea Rfi Foggia-Termoli e la linea San Severo-Peschici, attraverso il potenziamento dell’intermodalità tra Rfi e Ferrovie del Gargano nella stazione di San Severo; terminal intermodale ferro-gomma per i passeggeri della stazione di Foggia; interconnessione tra la linea di Rfi e le Ferrovie Nord Barese nella stazione di Barletta; attestamento delle ferrovie regionali Ferrovie Nord Barese e Ferrovie Sud Est a Bari centrale e allaccio della linea Bari-Bitritto delle Ferrovie Appulo Lucane alla rete nazionale, nell’ambito del Piano del Ferro di Bari Centrale; interconnessione tra la linea di Rfi e le Ferrovie Sud Est con attestamento dei treni delle Ferrovie Sud Est nella stazione di Lecce.

SERVIRAIL – “Apprendiamo con piacere che il tavolo nazionale con il governo, che avevamo sollecitato in sede di Conferenza delle Regioni, ha aperto ai lavoratori di Serivail della Puglia, insieme a Campania e Lazio, la prospettiva di una proroga di sei mesi”. Così Minervini, che ricorda il lavoro fatto in questi mesi per salvare dal licenziamento i 45 operatori della Servirail Italia, azienda che gestiva fino ai primi di dicembre in appalto da Trenitalia il servizio di accompagnamento notte sulle vetture con cuccette letto. “Questo risultato ancorché transitorio e certo non risolutivo è stato raggiunto. Non smetteremo di lavorare nelle prossime settimane”.

Domenico Lonigro da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Bari – LE REGIONI Trasporti e sanità: 2 questioni non risolte dalla manovra

Pubblicato : venerdì, 16 dicembre 2011

‘La questione del trasporto pubblico locale non viene risolta nella manovra’’, ha dichiarato il presidente Vasco Errani al termine della Conferenza delle Regioni. Per questo Errani chiede al Governo un incontro ‘’prima di mercoledi’ prossimo’’, giorno in cui sono previste le Conferenze Stato-Regioni e Unificata con all’ordine del giorno il parere sulla manovra.
“Lavoriamo per trovare un accordo afferma Errani – oggi non c’è sostenibilità del sistema”. Pertanto Errani ribadisce che “è indispensabile risolverla, da questa dipende il nostro giudizio sui rapporti tra il Governo e le Regioni”.

Prima della conferenza di mercoledì – sottolinea Errani- ci deve essere un incontro con il governo per puntualizzare come si affronta il tema del trasporto pubblico locale nel 2012 e nel 2013”. In tema sanitario invece, definiti ‘’i capitoli di discussione’’ bisognera’ ‘’verificare la coerenza tra i finanziamenti e le scelte’’.
Cosi’ Errani, al termine della prima riunione del tavolo per il rinnovo del Patto per la Salute, dopo che e’ stata condivisa con il ministro Balduzzi la “necessita’ di costruire un equilibrio nuovo tra i temi della qualita’ del sistema universalistico e dei livelli di assistenza e la sostenibilita’ economica’’.

Nell’incontro‘’ abbiamo indicato l’agenda dei lavori per arrivare al nuovo Patto fino al 2015’’ un lavoro che sara’ ‘’molto importante’’. Tra i temi qualita’ della sanita’, sistema universalistico dei Livelli essenziali di assistenza, riorganizzazione dei ticket e rapporto ospedale-territorio.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Bari – Reti ferroviarie Bari e Taranto ‘centrali’. Salvi raddoppio di Lesina e Nodo

Pubblicato : venerdì, 16 dicembre 2011

L’obiettivo è di migliorare la mobilità a lunga, media e breve percorrenza sulla rete ferroviaria del Sud, oggi caratterizzata da tempi elevati e da condizioni di disagio nel servizio di trasporto. Il Piano si prefigge di avviare o completare scelte strategiche per la modernizzazione della rete.
Con gli interventi tecnologici a più rapida realizzazione (36/48 mesi), si conseguiranno i primi benefici di miglioramento nei tempi di percorrenza.
Gli interventi con tempi lunghi (fino a 10 anni) consentiranno di costruire un quadro di certezze per importanti ricadute positive per cittadini e imprese.
Sono stati individuati alcuni assi prioritari: asse Catania–Palermo, asse Napoli–Bari, nodo di Bari e tratte adriatiche, asse Taranto-Sibari-Gioia Tauro, asse jonico e rete ferroviaria sarda.
In base ad una recuperata logica di programmazione unitaria, per ognuno di questi assi i nuovi interventi da finanziare sono stati identificati in modo da completare (in tutto o in parte) i finanziamenti già disponibili dal Fondo Sviluppo e Coesione (delibera Cipe 62/2011), dal Programma Operativo Nazionale o da fonti di finanziamento ordinario.
Il finanziamento degli interventi identificati viene realizzato attraverso la riduzione del tasso di co-finanziamento dei fondi comunitari per un importo complessivo pari a 1.620 milioni di euro. In particolare nuovi finanziamenti in Campania (variante Cancello-Napoli, tratta Cancello-Frasso Telesino, Traccia-Napoli e acquisto di materiale rotabile), Puglia (nodo di Bari e raddoppio Lesina- Ripalta), Sicilia(linea Catania-Palermo), Sardegna (ammodernamento e velocizzazione rete sarda), Calabria (elettrificazione dorsale jonica). Questi interventi si aggiungono a precedenti finanziamenti per 4.221 milioni di euro. In tutto mobilitati 6,5 miliardi.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Bari – PIANO DI COESIONE – Al Sud 3,1 mld per il patto con l’Europa – Accordo tra Governo e Regioni sulla spesa dei fondi comunitari

Pubblicato : venerdì, 16 dicembre 2011

Scuola, occupazione, agenda digitale e treni: 4 assi prioritari d’investimento
Il Governo e le Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia hanno condiviso un Accordo per accelerare e riqualificare l’utilizzo dei Fondi strutturali comunitari. E hanno approvato un Piano d’azione coesione.L’intervento, al quale hanno già aderito anche Abruzzo e Molise (Regioni dell’Obiettivo Competitività), si rende necessario al fine di utilizzare interamente i fondi strutturali, concentrando gli investimenti in tre settori ad alto impatto socioeconomico (scuola, ferrovie e agenda digitale), e di sostenere l’occupazione dei lavoratori svantaggiati, maggiormente colpiti dalle difficoltà di questa fase congiunturale negativa.Vengono riallocati complessivamente 3,1 miliardi di euro. In particolare: 1) la riprogrammazione all’interno dei Programmi regionali di 1,5 miliardi di euro. Così divisi: scuola, 974 milioni di euro; agenda digitale, 423 milioni di euro; credito per l’occupazione, 142 milioni di euro; 2) la costituzione di un Fondo da 1,6 miliardi di euro a favore di investimenti su reti e nodi ferroviari, che porta a circa 6,5 miliardi di euro l’insieme dei finanziamenti per le ferrovie nel Sud. Il disegno programmatico del “Piano d’azione coesione” e la sua attuazione anticipano per molti aspetti la riforma della politica di coesione in via di approvazione da parte della Commissione europea, nella direzione di: 3) orientare ogni azione agli obiettivi di miglioramento della qualità della vita dei cittadini, 4) concentrare gli investimenti su priorità di intervento di interesse nazionale declinate, Regione per Regione, secondo le esigenze dei diversi contesti, 5) rafforzare il presidio degli interventi da parte dei centri di competenza nazionale, 6) affidare il governo dell’intervento del Piano d’Azione Coesione a un Gruppo di Azione a direzione nazionale, nel quadro di una rafforzata cooperazione con la Commissione Europea. Con la presentazione del Piano d’azione coesione viene rispettato l’impegno preso dall’Italia lo scorso 26 ottobre 2011 e accolto dal Vertice Euro nella dichiarazione approvata. Viene soddisfatto il requisito per l’attuazione della deroga al patto di stabilità interno prevista, per 1 miliardo l’anno dal 2012 al 2014.

SCUOLA - La ridefinizione dei Programmi Operativi Regionali persegue i seguenti obiettivi:1.Orientamento al lavoro: tirocini in azienda della durata media di due mesi. 2. Lingue straniere. 3. Successo formativo per ridurre la dispersione scolastica. 4. Miglioramento di strutture, attrezzature, reti e tecnologie. Contestualmente verranno rafforzate Conoscenze e competenze irrinunciabili Implementare l’offerta formativasia l’Orientamento formativo.

 OCCUPAZIONE - L’obiettivo è di dare nuove opportunità ai lavoratori svantaggiati (disoccupati di lunga durata, donne residenti in aree a bassa occupazione femminile, giovani inoccupati) e molto svantaggiati (disoccupati di più lungo periodo) di entrare nel sistema produttivo in questa fase di grave difficoltà del ciclo economico. Questo risultato viene perseguito attraverso l’introduzione di un credito d’imposta per le imprese del Mezzogiorno, pari al 50% del costo salariale di un anno per ciascun lavoratore svantaggiato assunto dalle imprese delle Regioni coinvolte. Per i lavoratori molto svantaggiati il credito di imposta è esteso a due anni. A disposizione 142 milioni di euro.

AGENDA DIGITALE – La sfida ambisce allo sviluppo socioeconomico del Mezzogiorno con 3 progetti: 1)Azzeramento del digital divide: incremento della velocità di accesso a Internet ad almeno 2 Mbps per tutti i cittadini e le imprese del Sud entro il 2013, grazie al Piano Banda Larga. 2).Adeguamento competitivo dell’accesso a Internet per cittadini e imprese con le reti di nuova generazione: incremento della velocità di accesso a Internet oltre 100 Mbps per il 50 percento dei cittadini e almeno 30 Mbps per tutta la popolazione entro il 2020. 3) Aumento nella quantità e qualità dei servizi della Pubblica Amministrazione accessibili via Internet con 161 milioni.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook

Ricchezza di Puglia 60 milioni di ulivi «Oggi più tutelati»

Pubblicato : venerdì, 16 dicembre 2011

Sessanta milioni di piante d’ulivo, ovvero quattordici volte la popolazione pugliese.

Il censimento delle piante simbolo della Puglia, o meglio di quante tra queste hanno le caratteristiche per potersi fregiare del titolo di piante secolari tocca quota 300mila.

Tanti sono gli esemplari «raggiunti» attraverso la realizzazione di ortofoto che diventeranno altrettante mappe.
Obiettivo toccare, nell’arco di sei mesi, quota 500mila. A quel punto, Incrociando i dati da ortofoto e rilevamenti direttamente sul campo ed elaborando uno specifico modello matematico, non ci saranno più segreti sulle estensione di piante d’ulivo nella nostra regione.

Quello dei censimenti era uno degli obiettivi, se non il principale obiettivo, dal quale peraltro dipendeva il destino della legge regionale sulla tutela dei «grandi vecchi», le piante secolari che danno anche un olio di oliva con qualità e caratteristiche organolettiche senza eguali.
Senza censimento, si diceva nella precedente versione della legge di tutela, il 1° gennaio 2012 sarebbe venuto meno il divieto di espianto e nel settore sarebbe stata la deregulation.

Il consiglio regionale, invece, all’unanimità, ha cassato la scadenza, facendo rivivere il divieto di espianto salvi i casi in cui viene espressamente autorizzato da un’apposita commissione in un arco temporale di 90 giorni dal deposito della richiesta.

In nessun caso la mancata risposta in questo periodo funzionerà da silenzio-assenso.

Sulla platea stimata di ulivi secolari di Puglia, al momento gli esemplari censiti ed etichettati sono circa 13mila e 500.

Per ciascuno esiste una scheda specifica con tanto di coordinate geografiche per poterlo individuare.
«È del tutto evidente – ha spiegato ieri alla presentazione dei primi dati sul censimento l’assessore regionale alla Qualità dell’Am – biente, Lorenzo Nicastro – che questa attenzione, questo lavoro di catalogazione e di studio, l’elaborazione di modelli e di database delle nostre piante, delle aree e delle loro morfologie, sono in netto contrasto con le fantasiose ricostruzioni di chi ha voluto far passare il messaggio che l’impegno normativo della Puglia, unica regione ad aver prodotto una norma specifica sulla materia degli ulivi monumentali e il cui operato viene apprezzato nel contesto internazionale del Mediterraneo, andasse contro il patrimonio arboreo.
Ribadisco l’intenzione di tutelare il patrimonio degli ulivi monumentali – conclude Nicastro – unitamente alla possibilità per i pugliesi di vivere con essi in maniera armonica e senza subirli come un museo delle cere a cielo aperto.
Il nostro compito, che sentiamo con forza e a cui non vogliamo sottrarci, è quello di stringere le maglie dei processi amministrativi e dei controlli tecnici perché gli ulivi siano tutelati».
GIUSEPPE ARMENISE da La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividi in Facebook

REGIONE – Rifiuti, stangata per chi non fa la differenziata – Dal primo gennaio del 2013 ci sarà l’eco-tassa

Pubblicato : giovedì, 15 dicembre 2011

Vendola: “La Lega dovrebbe tacere” – Introna: “Sulla difensa dell’ambiente il Consiglio regionale supera ogni divisione”
Ambiente e sviluppo: ne hanno parlato Introna e Vendola ieri. Di seguito una sintesi degli interventi.

INTRONA - Energia, sviluppo, economia e ambiente non sono in conflitto, la Regione Puglia punta a coniugarli per trasformali in occupazione. La Puglia, già leader nazionale per la produzione energetica da fonti fossili, è la Regione che punta di più sulle fonti rinnovabili: il sole, il vento. Nel fotovoltaico, con il 21,6% del totale nazionale 2010, è saldamente in testa alla classifica italiana doppiando la Lombardia, seconda col 10%. Come risorse per lo sviluppo, ambiente ed energia possono convivere, ha fatto notare il presidente e “la Puglia lo ha capito, fissando i paletti, regolando la corsa sfrenata all’oro che si era scatenata nei primi tempi, dopo la ‘scoperta’ dei benefici dell’eolico e del solare”.

Il sole è una risorsa pulita, ma prima di pavimentare di pannelli il suolo è bene sfruttare i tetti degli edifici, come chiede una recente legge regionale: così si possono sottrarre aree agricole allo sfruttamento e valorizzare superfici innocue rispetto all’impatto visivo: “avremo energia rinnovabile e sana senza perdere vitigni di ottimo negramaro.
VENDOLA - Il 2012 deve essere l’anno in cui tutti i pugliesi dovranno partecipare ad una sfida di civiltà. Fare cioè la raccolta differenziata, farla crescere in modo da trasformare il rifiuto da problema a risorsa economica. L’Ecotassa, la nuova modalità legata alla raccolta differenziata – ha detto Vendola – entrerà in vigore dal 1 gennaio del 2013. Tuttavia i cittadini devono sapere che quello che faranno dal 1 gennario del 2012 avrà effetto dal 1 gennaio del 2013.

Se loro, nel corso del prossimo anno, avranno modificato le abitudini e implementato significativamente la raccolta differenziata, avranno dei benefici nell’anno successivo. L’effetto è questo: più cresce la raccolta differenziata più si abbatte l’ecotassa.

Meno raccolta differenziata si fa, più ci sarà una stangata. Ogni cittadino pugliese – ha continuato Vendola – deve sapere che ogni volta che raccoglie l’alluminio, la plastica o l’umido nel singolo sacchetto sta risparmiando qualche centesimo di euro che, nel corso dell’anno, significa un bel gruzzolo.

E questo non solo aiuta noi a non avere il problema di smaltire quel rifiuto in discarica, ma aiuta il cittadino a risparmiare. Se invece il cittadino pugliese sarà pigro, a noi creerà un problema ambientale.
da quotidianopuglia

Condividi in Facebook