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Foggia – Proclamazione stato di agitazione – 2° fase procedura di raffreddamento – petizione

Pubblicato : martedì, 20 dicembre 2011

FILT-CGIL UILT-UIL Viale XXIV Maggio, 73 – 71121 Foggia Tel. 0881720041 Fax 0881703469 Via Re di Puglia, 15 – 71121 Foggia Tel. 0881 776972 Fax 0881 703673

SEGRETERIE TERRITORIALI FOGGIA

· S.E. il Prefetto di Foggia · Alla Direzione Generale Ferrovie del Gargano s.r.l. Bari · Alla Direzione di Esercizio Ferrovie del Gargano s.r.l. Divisione Servizi Ferroviari San Severo p.c. Assessore Regionale ai Trasporti Bari “” Commissione di Garanzia Roma “” CGIL e UIL Confederali Foggia “” FILT-CGIL UILT-UIL Regionali Bari “” Sindaco Comune di Sannicandro Garganico “” Sindaco Comune di Vieste “” Sindaco Comune di Peschici “” Sindaco Comune di Rodi Garganico “” Sindaco Comune di Vico del Gargano “” Sindaco Comune di Ischitella “” Sindaco Comune di Carpino “” Sindaco Comune di Cagnano Varano “” Organi di stampa Loro Sedi

richiesta d’incontro – 2° fase procedura di raffreddamento

In data 23/11/2011, le scriventi OO.SS., richiedevano un incontro sindacale alla Direzione delle Ferrovie del Gargano, al fine di rappresentare i disagi che i nuovi orari ferroviari avrebbero potuto causare ai cittadini dei comuni garganici interessati.
Gli stessi cittadini si mobilitavano attraverso alcune petizioni, corroborate da numerose firme, con cui denunciavano il peggioramento del servizio offerto nella tratta San Severo- Peschici.

Un numero considerevole di persone residenti nei Comuni di San Severo, Sannicandro Garganico, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Vico, Rodi, Peschici e Vieste si sono viste ridimensionare il diritto alla mobilità pubblica a causa dei nuovi orari e percorsi non aderenti alle proprie necessità e fino a ieri garantite. In data 6/12/2011, la s.r.l. Ferrovie del Gargano con O.S. n.45/2011, rendeva ufficialmente operativi i nuovi orari dal 12/12/2011 e solo in data 7/12/2011, strumentalmente, convocava per la giornata del 9/12/2011 l’incontro sindacale richiesto, a cui le scriventi non partecipavano ritenendolo del tutto improduttivo.

Pertanto, avendo espletato senza alcun riscontro, la prima fase della procedura di raffreddamento, le scriventi Segreterie chiedono un incontro a S.E. il Prefetto di Foggia al fine di esperire l’ulteriore tentativo di conciliazione previsto dalla lettera D art.2 della Regolamentazione provvisoria delle prestazioni indispensabili approvato con Deliberazione della Commissione di Garanzia in data 31.01.2002. Inoltre le relazioni sindacali nella Divisione Servizi Ferroviari di San Severo si intendono sospese fino a conclusione della presente vertenza. In allegato si trasmettono le petizioni dei cittadini.

Cordiali saluti,

Le Segreterie Territoriali
FILT-CGIL UILT-UIL
(Santarcangelo) (Tavano)

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Peschici, Udc: domani c’è il congresso cittadino

Pubblicato : sabato, 17 dicembre 2011

Appuntamento alle ore 18 presso la sala consiliare del Comune

Domani, alle ore 18, presso la sala consiliare del Comune di Peschici, si terrà il congresso cittadino dell’Unione di Centro. “Un’occasione per un dibattito elevato – dichiara Camilla Tavaglione, commissario del partito cittadino – ricco di idee e di spunti utili per un nuovo progetto politico ma, soprattutto, dovrà essere il momento dell’apertura e del rinnovamento della classe dirigente” dichiara la giovane commissaria del partito della cittadina garganica, la dott.sa Camilla Tavaglione. Inoltre, oltre alla presenza del segretario provinciale del partito di Casini, Angelo Cera, è prevista anche la partecipazione del segretario regionale, Angelo Sanza.
da Daunia News

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Peschici – TUTTO IL FESTIVAL MINUTO x MINUTO

Pubblicato : sabato, 10 dicembre 2011

E’ inutile: la saggezza dei vecchi è decisamente… proverbiale. Come dicevano? “Chi la dura, la vince”, riprendendo e migliorando l’antico detto latino “vincit, qui se vincit”, cioè: vince chi si vince, chi sa dominarsi.

E se dovessimo elencare tutte le volte in cui “ci” siamo dominati, facendo talora violenza su noi stessi a evitare di prostituire il personale sentimento di tolleranza e apertura a ogni corrente di pensiero, daremmo autentica conferma della sentenza.

Il “chi la dura, la vince” lo affidiamo nella circostanza alla inaugurazione della terza edizione del Concorso di Arte Presepiale svoltasi l’8 dicembre appena trascorso nella peschiciana Galleria “don Achille” – sede del Museo dei Nonni – con la presentazione di trentasette presepi che puntano al primo premio da assegnare il 6 gennaio dell’anno nuovo .

 Infatti, pur con tutte le tegole arrivate fra capo e collo, se non avessimo insistito nel proposito di migliorarne la proposta facilitando l’inserimento di altre componenti, il “bagno di folla” che ha composto la coreografia dell’inaugurazione non ci sarebbe stato.

Diversi gli elementi che hanno contribuito al successo dell’iniziativa. Non li citiamo perché dimenticandone qualcuno faremmo torto al suo proponente. Quindi, ci limitiamo alla stretta cronaca.

Breve la cerimonia dell’inaugurazione.

 Alla concisa presentazione del presidente dell’Associazione Culturale “Punto di Stella”, organizzatrice del secondo Festival del Natale Garganico che ha trovato, per aprirsi, la sua sede ideale nella medesima occasione, è seguito l’intervento del rappresentante del Comune, Domenico Afferrante, intervenuto in sostituzione del sindaco distratto da un disguido di orario.

Ringraziati i presenti, si è passati – dopo aver illustrato a grandi linee il programma del Festival – alla visita della mostra cui è seguito il convegno sul tema “Le Tradizioni Natalizie”. I tre relatori , moderati (più o meno) da Piero Giannini, hanno parlato delle usanze vichesi (Michele Tortorella), delle peschiciane e garganiche in generale (Teresa Maria Rauzino), e delle parigine (Day Gilles Trinh Dinh).

Mentre l’uditorio si lasciava trasportare da ricordi e novità, nostalgie e stranezze nell’atrio cinquecentesco del Palazzo della Torre adiacente alla Galleria, al di là della vetrata chiusa abbiamo assistito a una corrente continua di visitatori professionalmente indirizzati dai ragazzi dell’Istituto Tecnico Turistico che hanno fatto “accoglienza” gestendo il loro ruolo in modo perfetto .

Nel corso del convegno il moderatore ha presentato a grandi linee il dono che la pittrice-scultrice Lidia Croce – autrice del “Diomede” bronzeo che fa bella mostra di sé nella zona turistica della cittadina garganica – ha voluto fare al Festival: una “sanguigna” (studio veloce) aderente all’evento-Natale intitolata “Un evento divinamente umano”. Dono oltremodo gradito vista la valenza artistica e lo spessore culturale della Croce .

Domani 10, altro appuntamento: serata folk in Villa Comunale coi “Rascillë”, band di esperti musici che intratterranno con canzoni in dialetto peschiciano i loro fans e chiunque si accoderà. Sicuramente tanti, poiché nelle vicinanze opererà una postazione della agguerrita costola di “Punto di Stella”, il Comitato “Peschici Eventi”, che proporrà la degustazione di dolcetti tradizionali e gran bevute di ‘vin brulè’.

E domenica 11 l’attesissimo reading di Camilla Tavaglione che leggerà e interpreterà il “Magnificat” di Alda Merini alle 19.30 in Chiesa Madre.

Come si può ben notare, il Festival continua, non conoscendo soste e nel rispetto del programma stabilito. Non resta che continuare a partecipare come si è fatto finora per il buon nome della cittadina garganica la quale… “vive sempre”!
Red da Punto di Stella

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Vieste – La fiaccolata della parrocchia di Gesù Buon Pastore di Vieste alle grotte di San Nicola: un evento storico.

Pubblicato : venerdì, 2 dicembre 2011

Don Tonino Baldi, Don Antonio De Padova ed il Consiglio Pastorale della Parrocchia Gesù Buon Pastore di Vieste, nell’ambito del programma per la Festa di San Nicola di Myra, hanno previsto un evento religioso
di rilievo storico con una valenza culturale che supera i confini della nostra regione.

Sabato 3 dicembre 2011, alle16.30, inizierà il triduo in preparazione della festa con una fiaccolata di preghiera che dalla Chiesa di Gesù Buon Pastore si muoverà verso le grotte di San Nicola, luogo dell’anima dimenticato da secoli e abbandonato da un’umanità troppo volta agli interessi e ai consumi.

Nel ringraziare caldamente Don Tonino Baldi, il parroco della nuova parroccchia sul cui territorio insistono le grotte di San Nicola, e il Sig. Matteo Petrone, strenuo difensore delle stesse disponibile a renderle visitabili fino al 6 gennaio, trasmetto la mia ultima nota scritta a difesa e a tutela di queste preziosissime grotte, con il fine di mettere in rilievo e avvalorare le tesi degli esperti che ne attestano l’alto valore storico, culturale e religioso.
Michele Eugenio Di Carlo

LE GROTTE DI SAN NICOLA A VIESTE PASSANDO PER L’ISOLOTTO DI VENERE

È perlomeno singolare il fatto che l’aver partecipato il 13 luglio a Monte S. Angelo al convegno “Gargano: tutela e sviluppo del territorio”, organizzato da Italia Nostra e concluso dall’Assessore regionale alla qualità del territorio Angela Barbanente, mi spinga oggi a scrivere di San Nicola di Myra.

Non è la prima volta, non sarà l’ultima. A chi segue puntualmente le vicende del nostro territorio non sfuggono le motivazioni di tutela e le intenzioni di valorizzazione; motivazioni e intenzioni alle quali sono del tutto indifferenti le logiche consumistiche globali legate al turismo semplicemente balneare e le tristi vicende di alcune nostre amministrazioni.

Quale futuro ci potrà mai essere riservato se il presente non volge lo sguardo alle molteplici vicende del passato?
Quel passato in cui affondano, ricche e misteriose, le storie che conservano gelosamente le ragioni dell’attualità del nostro essere.

La scoperta, la tutela, la valorizzazione degli itinerari culturali che attraverso i millenni hanno reso il Gargano terra sacra è motivo d’orgoglio, oltre che possibile fattore di sviluppo sostenibile, integrato, equo, diffuso.

La vita di San Nicola è ricca di leggende e miti. Nacque nella città di Patras dell’antica Grecia, oggi a sud della Turchia, intorno al 260.
Distribuì ai poveri la fortuna lasciatagli dai genitori. Divenne vescovo di Myra. Sotto l’Imperatore Diocleziano fu imprigionato e mandato al confino.
Nel 313 Costantino gli rese la libertà. Nel 325 prese parte al Concilio di Nicea, negli ultimi anni della sua vita visitò il Santo Padre a Roma.
Solo ricercatori e storici potranno dirci se la via seguita per arrivare a Roma fu ancora quella della navigazione a vista da Meleda, Lagosta, Pelagosa, Diomedee, per l’approdo all’antico porto di Uria o se attraversò la più recente rotta del canale di Otranto per sbarcare a Bari, prima di andare a Roma.
Morì il 6 dicembre tra il 345 e il 352.
San Nicola divenne uno dei santi più venerati dalla Chiesa. Nell’Impero Bizantino è venerato come il sostenitore della fede ortodossa contro gli infedeli, nel regno russo San Nicola diviene il Santo preferito dalla Chiesa Ortodossa.
Nell’Europa occidentale il culto di San Nicola appare attorno alla metà del secolo VII, nel secolo X il culto è diffuso dalla principessa bizantina Teofana, moglie dell’imperatore Ottone II (967-983).
Nel secolo XI i naviganti normanni lo eleggono a loro patrono.

Sin dal VI sec. a.C. grotte naturali e cavità scavate nel tufo, soprattutto in Puglia e in Calabria, sono adibite a luogo di eremitaggio da monaci basiliani, fenomeno che si intensifica nei secoli a cavallo tra il VII e il IX sec. d. C.

Anche il Gargano, attorno all’VIII sec. d.C., è sicuramente meta di approdo e di rifugio da parte di questi monaci bizantini in fuga dall’Impero Romano d’Oriente, perseguitati dalla furia del movimento degli Iconoclasti, che si oppongono con forza alla rappresentazione dei Santi tramite immagini sacre, cancellando gli affreschi già esistenti, eliminando anche fisicamente chi invece ama queste immagini.
Superando l’Adriatico, i monaci in fuga trovano in Puglia, in Calabria, in alcune località della Sicilia orientale e in Cappadocia, un rifugio sicuro, insediandosi in necropoli e chiese rupestri forse già frequentate da altri cristiani venuti dal VI secolo a diffondere il cristianesimo. Ed essendo nella chiesa d’Oriente molto diffuso il culto di S. Nicola, molte necropoli e chiese rupestri assumono questo nome.

La Necropoli di S. Nicola di Myra, a Vieste, anticamente denominata “S. Niccolò di Bari”, che sorge su una collinetta ad Ovest del “Pantanello”e che presenta l’aspetto di una vera e propria spelonca sotterranea, divisa in quattro ampie cripte scavate nel calcare naturale, s’inserisce in questo contesto storico-religioso ed è quindi del tutto plausibile che l’affresco sia stato eseguito da monaci basiliani nell’VIII secolo, come suggeriscono alcuni studiosi di storia locale, e che rappresenti, per le ragioni esposte, proprio S. Nicola di Myra.

Il 9 marzo 2007, nella sala normanna del castello Svevo di Vieste, nel corso dell’ importante convegno dal tema “Le necropoli paleocristiane del Gargano”, organizzato dalla sezione locale della Società di Storia Patria, dal Comune di Vieste, dal Parco Nazionale del Gargano, la professoressa Anna Campese Simone, ricercatrice presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, nel presentare il suo volume “I cimiteri tardo antichi e altomedievali della Puglia Settentrionale”, certificò l’alto valore archeologico e l’importanza storico-culturale della necropoli di “San Nicola”, situata nell’ex area paludosa denominata “Pantanello”, apparendo molto preoccupata delle condizioni di abbandono e raccomandando interventi di recupero fatti con criterio, competenza e professionalità.
Detto, fatto: una lottizzazione nelle immediate adiacenze delle grotte di San Nicola era già pronta.

Le grotte di S. Nicola hanno sicuramente un’importanza antecedente al tardo-antico e all’alto medioevo. In epoca greca-romana, le grotte di S. Nicola si trovano in riva al mare, all’interno del bacino portuale dell’antico porto di Aviane, con l’entrata rivolta al sole nascente, poste di fronte agli insediamenti di origine greca situati sulla collina del “Carmine”, dove le iscrizioni su pietre ritrovate sono, secondo il Parlangeli, il più importante documento linguistico dell’antica Daunia.
Il porto di Aviane è del tutto riparato dai venti e presenta una piccola apertura che rende difficile l’accesso. Proprio questo accesso stretto lo rende del tutto riparato, fatto necessario in tempi in cui si naviga a vela e non esistono le ancore.

Ed ecco che una moltitudine di esuli greci preganti dal VI secolo a. C. in poi, forse prima, dopo un viaggio lungo e pieno d’insidie arriva alla “terra promessa”, che più tardi diventerà “Montagna dell’Angelo”, ed è accolta e rifocillata proprio nei dintorni del porto di Aviane e delle grotte di S. Nicola.

Non senza essere passati prima dall’isolotto di S. Eugenia, dove nel maggio del 1987, nell’andare a ispezionare l’iscrizione fatta incidere dal doge Pietro II Orseolo nel 1003, studiosi dell’Università di Lecce e di Bari, su suggerimento dei benemeriti Mimmo Aliota, Giuseppe Ruggieri, Antonio Cirillo, in un’altra grotta, ritrovano epigrafi dedicate a Venere Sosandra, non a caso venerata come “salvatrice degli uomini”, il cui culto fino ad allora era conosciuto solo ad Atene, dove una statua dello scultore Calamide la raffigura.
E’ l’illustre studioso Pasquale Soccio, presidente del convegno internazionale “Uria garganica e la grotta di Venere sull’isolotto del faro di Vieste”, tenutosi a Vieste il 17 e 18 ottobre 1987, a ricordare che Catullo nel carme 36 aveva parlato di sponde sacre a Venere, non dimentico di Michele Petrone, compianto ispettore onorario di Vieste nei primi decenni del secolo scorso, che inascoltato aveva spinto ad indagare e studiare le iscrizioni antiche della grotta.

Da quel giorno di maggio del 1987 la storia della città di Vieste e dell’intero Gargano avrebbe dovuto cambiare, farsi più avvincente e misteriosa, aperta a nuove ricerche storiche e a mille supposizioni mitiche e leggendarie.
Miopia politica, speculazione, affarismo, nuovi e ricorrenti tentativi di cementificazione non lo hanno permesso.
E’ Matteo Siena, “testimone attento del suo tempo”, a Peschici il 2 ottobre 2011, trascorsi ben 24 anni, in una serata culturale dedicata a Vieste senza viestani, che incrociando le coordinate tolemaiche con quelle attuali individua l’antica città-porto di Uria con Vieste.

Storia, arte e natura riusciranno a fermare lo scempio?
Comunicato Stampa Michele Eugenio Di Carlo

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PESCHICI PUNTA AL GUINNESS

Pubblicato : giovedì, 1 dicembre 2011

In piena attività la macchina organizzativa del 2° Festival del Natale Garganico, anzi si può ben dire che stia esaurendo le proprie energie in quanto è ormai arrivata nelle immediate adiacenze della vigilia.

L’Associazione Culturale “Punto di Stella” di Peschici
- coadiuvata dalle sue creature (Museo dei Nonni, G-g Gargano giovani, Terra Nova Folk) e dai suoi “bracci armati” (Comitato “Peschici Eventi”, Dad Eventi) e la collaborazione del Comune di Peschici e di alcune Associazioni territoriali
- ha varato il programma definitivo della manifestazione che vedrà impegnati tutti dal 4 dicembre prossimo al 6 gennaio 2012 in una serie di eventi a largo respiro: dal teatro al folk al rock, dai mercatini ai convegni ai concorsi, dalla solidarietà ai concerti, dalle tradizioni allo sport.

E’ sufficiente scorrere il programma (consultabile e scaricabile dalla categoria PERIODICI di Città Gargano) per averne conferma.

Varie le “chicche” che caratterizzeranno un mese di spettacoli e attrazioni. Con quelle ormai consolidate dell’arrivo degli “zampognari” (sammarchesi, nella circostanza) e del simpatico gruppo folkloristico sannicandrese o del Concorso di Arte Presepiale (giunto alla terza edizione) e mostra annessa, piace rilevare il tour del reading del “Magnificat” di Alda Merini – interpretato da Camilla Tavaglione – che quest’anno uscirà “fuori le mura” e sbarcherà a Vieste, Vico del Gargano e Cagnano Varano.

 

E la gradita “visita” di un giovanissimo attore dell’atelier di Giorgio Albertazzi – Gabriele Granito – interprete del monologo “La Sacra Famiglia”. E ancora la “due giorni” con Telethon o la visita ai bambini degenti di Casa Sollievo della Sofferenza.

Ma soprattutto la stretta collaborazione con Associazioni e sodalizi locali (“Arcobaleno”, “Amici della Musica” e sportive) e non (Cagnano Varano e Vico del Gargano), per una più ampia apertura al territorio, peculiarità sostanziale del Festival e sinergia indispensabile per migliorare il prodotto; con gli istituti scolastici e, accompagnato da un grazie particolare, col parroco della Matrice di Peschici, don Tonino Zoccano, venuto incontro alle necessità dell’Associazione, non disponendo la cittadina di un vero contenitore culturale e mettendo a disposizione il tempio di Sant’Elia Profeta ospitando ben sei degli eventi programmati.

Appuntamento dunque per domenica 4, ore 18.30, con l’accensione del grande albero all’inizio di Corso Garibaldi (acquistato con l’autotassazione degli amministratori comunali… è la crisi… è la crisi…) che darà il via al Festival il cui prologo avverrà comunque alle 10.30 col primo dei “Mercatini di Natale” in Villa Comunale. Inutile aggiungere che Peschici si merita tutto questo. E ogni sforzo e sacrificio delle “maestranze” dell’Associazione e dei suoi “addentellati” andrebbe corrisposto da una partecipazione attiva e costruttiva di tutti. Grazie.

Piero Giannini da Punto di Stella

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Peschici – 2 Festival del Natale Garganico

Pubblicato : giovedì, 1 dicembre 2011

ASSOCIAZIONE CULTURALE “PUNTO DI STELLA” in collaborazione con Dad Eventi, Museo dei Nonni,

Comitato Peschici Eventi, G-g Gargano giovani e Comune di Peschici

Info 0884-96.44.18 347.93.31.597

Location principale:
Galleria “don Achille”
(Palazzo della Torre, Via castello, Centro Storico, Peschici)

4 DICEMBRE

ore 10.30 Villa Comunale: Mercatino di Natale ore 18.30 – C.so Garibaldi, Cerimonia di Apertura: Accensione dell’Albero – Presentazione del programma

8 DICEMBRE

ore 17.30 – Galleria “don Achille”: Inaugurazione del Festival – Apertura Mostra Presepi (3ª ed. Concorso di Arte Presepiale – visite e votazione ore 17.00-20.00)

- Convegno “Le Tradizioni Natalizie” con Teresa M. Rauzino, Michele Tortorella e Day Gilles Trinh Dinh

10 DICEMBRE

ore 18.30 – Villa Comunale: “I Rascille” Folk in Band – degustazioni

11 DICEMBRE

ore 10.30 – Mercatino di Natale ore 19.30 – Matrice di Peschici: “Magnificat” (Alda Merini), interpretato da Camilla Tavaglione

15 DICEMBRE

ore 18.30-20.30 – “Gruppo Folk” itinerante di Tommaso Russo (San Nicandro G.co) – Villa Conunale Peschici: Degustazione

17 DICEMBRE

ore 17.00 – Pomeriggio al Cinema, film atrio Palazzo della Torre, Centro Storico, Via Colombo – Peschici

17 – 18 DICEMBRE Villa Comunale: “Due-giorni” con TELETHON (raccolta fondi)

18 DICEMBRE

ore 17.00 – Casa Sollievo della Sofferenza S. Giovanni R. : visita ai bambini ricoverati di 2 Babbo Natale del Comitato Peschici Eventi accompagnati da alcuni elementi della banda di Peschici

ore 18.00 – Matrice di Peschici: Concerto Coro Polifonico “ARMONIÁ” di Vico del Gargano (in collaborazione con Associazione “Arcobaleno”)

ore 19.00 – Cattedrale di Vieste: “Magnificat” con Camilla Tavaglione

20 DICEMBRE

ore 18.30 – Matrice di Peschici: Concerto Coro&Orchestra allievi Istituto Comprensivo “Libetta” (in collaborazione con docenti Scuola Media)

22 DICEMBRE

ore 18.00-21.00 – Gruppo itinerante “Zampognari” di San Marco in Lamis

23 DICEMBRE

ore 18.00 – Matrice di Peschici: Recita bambini del Catechismo ore 20.00 – Concerto Banda musicale cittadina (in collaborazione con Associazione “Amici della Musica”)

27 DICEMBRE ore 19.00 – Matrice di Peschici: Concerto Coro Confraternita Carmelitani Scalzi di Vico del Gargano (canti natalizi tradizionali e in dialetto) 28 DICEMBRE ore 19.00 – Villa Comunale: “I Terremoto” – Tribute Band Litfiba

29 DICEMBRE ore 17.00 – Palestra Scuola Media “Libetta” Peschici: Gran Galà dello Sport (esibizione atleti peschiciani di varie specialità) ore 19.30 – Auditorium comunale di Vico del Gargano: “Magnificat” con

Camilla Tavaglione

30 DICEMBRE

ore 18.00 – Palestra Scuola Media “Libetta” Peschici: “Trofeo di Natale Minibasket”

3 GENNAIO

ore 19,30 – Matrice di Peschici: “La Sacra Famiglia” monologo di Gabriele Granito (atelier Giorgio Albertazzi)

4 GENNAIO

ore 17.00 – Pomeriggio al Cinema, film atrio Palazzo della Torre, Centro Storico, Via Colombo – Peschici

ore 20.00 – Matrice di Cagnano V. (Centro Storico): “Magnificat” con Camilla Tavaglione

6 GENNAIO

ore 17.00 – 21.00 – Galleria “don Achille”, Chiusura del Festival: Festa della Befana coi bambini, premiazione “Stelline” e presepi in concorso

MEDIAPARTNER:

Carpino Folk Festival – Fuoriporta – Newsgargano – OndaRadio – Schiamazzi Location principale: Galleria “don Achille” (Palazzo della Torre, Via castello, Centro Storico, Peschici) di Davis Maggiano
Comunicato Stampa Carpino Folk Festival

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PESCHICI – partono i lavori al “Fazzini”: oggi la posa della prima pietra

Pubblicato : martedì, 22 novembre 2011

Il presidente della Provincia: “Nasce un presidio strategico nel panorama delle infrastrutture scolastiche del territorio di Capitanata”

«Quella di oggi è una giornata importante. Una di quelle giornate da celebrare con soddisfazione, perché qui a Peschici poniamo le basi per la costruzione di un’opera che il Gargano attendeva da decenni e che contribuirà a migliorare e far crescere l’offerta formativa di questa parte della Capitanata. Un risultato al quale hanno contribuito istituzioni e amministrazioni diverse, a conferma di quanto la sinergia interistituzionale sia la strada da imboccare per tagliare traguardi importanti».

Con queste parole Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, ha aperto la cerimonia di posa della prima pietra della costruzione del primo stralcio dell’Istituto polivalente di “Fazzini” di Peschici.

Ad affiancare il presidente dell’Ente di Palazzo Dogana, l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Domenico Farina, l’assessore provinciale al bilancio e alla programmazione, Matteo Cannarozzi de Grazia, il dirigente del settore edilizia scolastica della Provincia di Foggia, Emanuele Bux, il coordinatore dell’area tecnica dell’amministrazione provinciale, Potito Belgioioso, ed il sindaco di Peschici, Domenico Vecera. Erano inoltre presenti i consiglieri provinciali Vito Guerrera e Angelo De Vita.

I lavori, che saranno realizzati dalla ditta “Sin.Co.” con un investimento di 2 milioni di euro di fondi del bilancio della Provincia di Foggia rivenienti dall’accensione di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti, prevedono, su un’area di oltre 9mila metri quadrati, la costruzione di dieci aule, un’aula magna, due laboratori, oltre ai locali tecnici e quelli di servizio da destinare ad uffici.

L’edificio sarà costituto da un seminterrato che ospiterà i locali tecnici per l’impianto termico, idrico ed elettrico, oltre a due depositi ed un locale di intercapedine; da un piano terra in cui saranno collocate cinque aule, un locale per personale di servizio ed i bagni; da un primo piano in cui sorgeranno due laboratori, un locale per personale di servizio ed un ulteriore “blocco bagni”; da un secondo piano, anch’esso dotato di bagni, dove troveranno sede altre cinque aule ed un locale per personale di servizio.

Il corpo degli uffici sarà formato da due blocchi: in quello inferiore vi saranno tre locali destinati alla sede dell’archivio e alla sede del vicepreside e del segretario; in quello superiore, invece, vi sarà un locale per la segreteria amministrativa e l’ingresso dell’intero complesso scolastico.
da Daunia News

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Vico Del Gargano – RIFIUTI, NON SOTTO CASA MIA

Pubblicato : sabato, 5 novembre 2011

Vico del GarganoCi risiamo, rifiuti? Non sotto casa mia, un po’ più in là.

 L’immondizia di Napoli e Palermo non ha insegnato nulla.

Le nuove emergenze che stanno affiorando vicino a noi, leggi Foggia, non fanno riflettere a prepararsi al peggio.
Molti comuni del Gargano, Parco Nazionale, non stanno meglio; la discarica di Vieste è satura da tempo; quella di Cerignola è in via di rapida saturazione.

Tutto il lavoro di informazione, dibattito, confronto e atti del Consiglio comunale di San Nicandro, fatto dall’Amministrazione Squeo per individuare un punto di raccolta complesso e differenziata , è stato fermato dal nuovo sindaco Vincenzo Monte.

La Provincia di Foggia, ente istituzionale per la politica dei rifiuti, passa di proroga in proroga, mentre i camion compattatori si preparano a prendere la strada di Trani con un ulteriore, pesante aggravio dei costi che pagheremo noi cittadini.
Di fronte a questa situazione bene hanno fatto i Sindaci di Peschici, Rodi Garganico e Vico del Gargano a preoccuparsi, prima che l’immondizia si accumuli nelle nostre strade e nelle nostre case, ad individuare un sito, in località “agostella”, idoneo alle operazioni di stoccaggio della parte differenziata.

 Scelta contestata da un Comitato, preoccupato per una negativa ricaduta sull’area e per pericolo della falda acquifera sottostante.
Per maggiori informazioni abbiamo incontrato l’avv. Massimo Fiorentino, Assessore all’Ambiente del comune di Vico del Gargano:” Ho avuto modo di spiegare in un recente incontro, a una delle più attive promotrici del sedicente comitato contro la discarica che, non solo non si tratta di discarica, ma ho avuto anche la possibilità di rappresentarle che nessun prezzo ambientale dovrà pagare il potenziamento della raccolta differenziata che i tre comuni, Vico del Gargano, Rodi e Peschici, si avviano a fare con sempre maggiore incisività.

 Il territorio e la sua salvaguardia sono più cari a noi che a chi protesta in modo strumentale.

 Il semplice fatto di chiamare discarica un impianto a supporto di una maggiore efficienza e portato della raccolta differenziata dei comuni è di per se indice di una cattiva informazione, a volte supportata anche da una pessima stampa. In occasione dello stesso incontro ho dato la disponibilità mia e quella dell’intera Amministrazione ad illustrare i dettagli dell’intervento, ma fino ad oggi conosco quanto fa il comitato solo attraverso i giornali e, quindi, anche questo è da intendersi come segno di una protesta che non ha approfondito le sue ragion d’essere.”

Alcune domande rivolte all’Assessore:
D: Assessore, il comitato parla di non idoneità del luogo scelto.
R: Non ho le conoscenze tecniche per contestare simili affermazioni. Spero che il comitato abbia, invece, forti argomentazioni scientifiche a sostegno delle loro tesi ed, in più, posso sin da ora assicurare tutti sul fatto che richiederemo accortezze anche oltre quelle previste dalla normativa, purchè non possa mai accadere ciò che loro, sia pure in via astratta, temono.”

D: Assessore, conferma la disponibilità a incontrare tutti coloro che manifestano dubbi sulla natura dell’impianto?
R: “ Ribadisco, ancora una volta, la disponibilità degli amministratori ad incontrare tutti coloro che nutrono perplessità, visto che l’Amministrazione Damiani ha sempre fatto della condivisione e partecipazione, oltre che della trasparenza, un punto di forza e mai di debolezza.

Temo che questa protesta abbia delle sfumature politiche legate alla prossima consultazione amministrativa più che un fondamento logico e scientifico.

 A maggior ragione, proprio stamane, 2 novembre, ho avuto modo di chiarire anche ad un confinante la bontà del progetto e la disponibilità al confronto, specialmente se fondato sull’onestà intellettuale dell’interlocutore.”
Michele Angelicchio da culttime.it

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Peschici – ALTRO CHE HALLOWEEN!

Pubblicato : mercoledì, 2 novembre 2011

Splendida serata.

 Un 1° novembre così, a Peschici non s’era mai visto. Talmente ben riuscito, in quanto a logistica e affluenza di pubblico (foto 1, un settore della Villa Comunale dove si è svolta la manifestazione), che molto probabilmente neanche gli organizzatori (l’Associazione “Punto di Stella” supportata dalla energia e dalla ‘voglia di fare’, creare, inventare, movimentare, recuperare memorie, e perché no… destagionalizzare, del Comitato “Peschici Eventi”) se lo sarebbero aspettato.

Interessante e fantastica, innanzitutto, la partecipazione dei “Cercatori”, i gruppi di ragazzi e ragazze, bambini e bambine, che per tutto il pomeriggio e inizio serata hanno girovagato per i vicoli e le vie del paese vecchio e nuovo bussando alle porte delle case e “pretendendo” quanto di meglio e di buono si potesse loro offrire una volta proferita la perentoria richiesta di “dammë l’anëmë i mortë, sënnò të sfascë ’a portë”, seguendo un’antica tradizione di cui si perde traccia nella storia del paese. Alla fine se ne sono contati oltre quaranta, che hanno sottoposto il loro “ricavato” alla pesatura di una bilancia di precisione (foto 2) attendendo poi pazientemente che si presentassero tutte le squadre (foto 3).

Nel frattempo, i membri del Comitato impegnati nell’operazione (vogliamo nominarli uno per uno, in rigoroso ordine alfabetico perché sono stati tutti meravigliosi: Elia, Ezia, Francesco, Laura, Marcella, Matteo P., Simona, Tea – foto 4, il barbuto al centro è… un intruso), affiancati da improvvisati quanto graditi collaboratori, distribuivano dalla postazione creata in Villa Comunale, all’ombra del Municipio e sotto lo sguardo vigile – ma felice – del suo onnipresente assessore al Turismo Vincenzo De Nittis, leccornie riprese da antiche ricette (foto 5) e caldarroste cotte al momento (foto 6). E tante, tante, tante caramelle a… grandi e piccini!

Man mano che la serata si andava riscaldando e il profumo delle castagne in cottura saturava l’atmosfera, sono iniziate danze spontanee sollecitate da ballate e sonetti, serenate e ninnenanne in canonico dialetto peschiciano dei quattro elementi – Elio, Mario, Massimo, Rocco – di un gruppo folk (e non solo) nato da poco che ha scelto come nome i ciottoli secolari che lastricano, con le basole, i vicoli del Centro Storico: “I Rascillë” (foto 7).

Apprezzati e applauditi, hanno sciorinato un repertorio di canzoni popolari degno di tal nome che ha entusiasmato giovani e meno giovani costringendoli a muovere gambe, braccia e bacini in sfrenate tarantelle. Si può ben affermare che anche grazie a loro la festa sia diventata un momento aggregante in grado di rompere la pigra monotonia di una giornata di festa.

E finalmente è arrivato il momento tanto atteso dai ragazzi coinvolti quest’anno per la prima volta in un epilogo diverso dal solito mettersi in un angolo o in un portone e dividersi il “bottino”… o mangiarselo seduta stante: la proclamazione dei vincitori. Registrate le varie pesate e tirate le somme, sono risultati migliori “Cercatori”:
1° Nicola Piracci, con 9 chili e 800 grammi (foto 8)
2° Matteo Mastromatteo, con 6 chili e 500 grammi (foto 9)
3° Toma Andrei, con 5 chili e 150 grammi (foto 10).

Al primo classificato è stata consegnata dal presidente del Comitato, Elia Salcuni, una targa-ricordo (foto del titolo), al secondo e al terzo, premiati rispettivamente da Ezia Santoro e Marcella Caroprese, una medaglia. Bravi loro, ma bravi tutti, perché non c’è stata esasperata competizione, solo una gran voglia di divertirsi e finalizzare una tradizionale raccolta in maniera totalmente diversa e più appagante, dando così vita a un modo nuovo e differente di coinvolgere la collettività.

Lo ha messo in evidenza anche la vicepresidente del Comitato, Tea Lamargese: “Se devo essere sincera, non pensavo che Peschici rispondesse così positivamente!”

Bene, ci si augura che l’evento costituisca l’inizio di un nuovo corso e contribuisca a rafforzare, consolidare, rinvigorire le prossime manifestazioni, cominciando dalla prossima che vedrà l’Associazione impegnata nella programmazione del “Festival del Natale Garganico” giunto al secondo appuntamento, nel cui ambito si svilupperà la terza edizione del “Concorso di Arte Presepiale”.

 A tal proposito cogliamo l’occasione per ricordare che i moduli di adesione al Concorso – scadenza 20 novembre – sono scaricabili dal sito www.puntodistella.it  (categoria PERIODICI di Città Gargano, in coda al bando) o possono ritirarsi in Biblioteca Comunale, e invitare tutti ad alimentare con la loro fattiva partecipazione una tradizione ormai consolidata.

da puntodistella

         

da Punto di stella

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PESCHICI CHIAMA GARGANO PER LE “ANËMË I MORTË” + AGGIORNAMENTO (spostata la data)

Pubblicato : sabato, 22 ottobre 2011

La peschiciana Associazione “Punto di Stella”, promuovendo una serata a corollario finale di una antica tradizione locale, mette in campo i suoi uomini migliori e le sue energie più fresche, e lancia in battaglia una delle sue creature da qualcuno definita “braccio armato”, il Comitato “Peschici Eventi”, in occasione della prossima giornata dedicata alla Commemorazione dei Defunti.

E’ abitudine secolare, infatti, che nei giorni immediatamente precedenti il “2 Novembre” ragazzi e ragazze, giovani e giovanette, vadano di casa in casa bussando alle porte di chi si aspetta la visita – praticamente tutti visto che l’usanza è da tutti molto sentita e chieda… qualcosa per le “anime dei morti”: “Dammë ’na cosa p’ ll’anëmë ’i mortë / sennò të sfascë ’a portë”.

Alla richiesta, mai brutale ma decisa, si risponde in genere con un sorriso e si mette mano al portafoglio oppure si cedono dolciumi, caramelle, frutta (qualcuno ne fa addirittura provvista nei giorni precedenti per fronteggiare la felice evenienza).

Terminato il giro delle piccole squadre di “cercatori”, il bottino viene diviso fra i partecipanti e le discusioni non mancano, ovviamente.

Il Comitato ha allora pensato di finalizzare meglio tutto l’impegno che i ragazzini mettono, innanzitutto a mantenere viva una usanza, e poi a coprire distanze veramente da maratoneti, premiando con una targa-ricordo il “cercatore” più dinamico ed efficiente.

La consegna avverrà, ‘coram populo’, quando finirà la ricerca e tutte le squadre – che da questo momento sono messe in allarme – saranno passate, al termine dei loro giri, dalla postazione sistemata sin dalle 18.30 del 1° novembre (non più 31 ottobre come erroneamente riportato in precedenza; ndr) nella Villa Comunale per la debita pesatura del loro “bottino” (locandina in PERIODICI; ndr).

 L’attesa dei partecipanti alla grande Festa popolare, estranei alle operazioni di incetta e accaparramento, sarà allietata nel frattempo da musiche e intrattenimenti di vario tipo centrati ognuno intorno alla degustazione di leccornìe – prodotto di antiche ricette – offerte dietro piccoli contributi che non rovinano i budget familiari ma servono ad affrontare le spese.

In questa maniera si vuole accomunare una costumanza che affonda le sue radici nella notte dei tempi al suo aspetto ludico e aggregatore, lasciando anche il segno del passaggio di un momento triste e malinconico, da un lato (la memoria dei propri cari defunti), e la gioia di riportarli in vita (almeno per un giorno), dall’altro.

Niente di assimilabile alle americanate di Halloween, naturalmente, anche se qualcuno coglierà l’occasione per mascherarsi e infiltrarsi – mai come i black bloc, comunque! – nel corteo di ragazzini che faranno la fila per farsi valutare i loro “tesori”.

 Solo una regola, per finire: non saranno accettate alla pesatura squadre composte di ultra14enni.

Matteo Pupillo*

*Delegato alla Cultura del Comitato “Peschici Eventi”
da Puntodistella

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PESCHICI SI PREPARA AL NATALE

Pubblicato : mercoledì, 19 ottobre 2011

Presepe a Peschici

L’Associazione Culturale “Punto di Stella” di Peschici – nelle persone del suo presidente Piero Giannini e della responsabile artistica e coordinatrice del progetto Laura Casasola – bandisce, coinvolgendo privati, enti e associazioni, la Terza Edizione del “Concorso di Arte Presepiale” organizzata da: “Dad Eventi”, gruppo facebook “G-g Gargano giovani” e Comitato “Peschici Eventi.

Il Concorso si svolgerà nella suggestiva cornice del “Museo Demoetnografico dei Nonni” (Galleria “don Achille”, Via Castello, Centro Storico, direttore Davis Maggiano) dall’8.12.2011 al 6.1.2012 nell’ambito del “2° Festival del Natale Garganico”, ed è distinto in tre Sezioni: presepi (piccoli e grandi), inediti e una Stellina x Peschici .

Chi intende partecipare alle prime due Sezioni deve:
- scaricare il modulo di adesione dal sito http://www.puntodistella.it/  (categoria PERIODICI di Città Gargano, in cui si trova anche bando e regolamento) o richiederlo ai responsabili della Biblioteca Comunale di Peschici, sigg. Franco Tavaglione e Elia Salcuni
- inviarlo debitamente compilato a [email protected]
- in alternativa, consegnarlo ai citati responsabili oppure direttamente alla sede dell’Associazione (Piazza del Popolo, 18 – Peschici) previo appuntamento telefonico al n. 0884-96.44.18 (dalle 15 in poi) entro e non oltre il 20 novembre prossimo.

Per la terza Sezione, le “stelline” vanno inviate in busta chiusa entro il 15 dicembre a: “Una Stellina x Peschici” – Casella Postale 33 – Peschici, o consegnate a mano dall’8 al 15 dicembre (ore 15-18) in Galleria. Per chiarimenti o ulteriori informazioni: tel. 0884-96.44.18 – 347.18.50.123 – email: [email protected] – sito web: http://www.puntodistella.it/

Nella speranza che questa 3ª Edizione del “Concorso di Arte Presepiale”, parte integrante del “2° Festival del Natale Garganico” di cui a breve sarà varato il programma, solleciterà – affinché la ricorrenza sia viva in tutta la sua completezza anche nella cittadina di Peschici – una maggiore collaborazione da parte di Enti e Istituzioni locali (cui sin da ora destiniamo uno spazio all’interno della Mostra da utilizzare a loro piacimento) e invitando le varie Associazioni del Promontorio a aderire con le loro organizzazioni per la promozione della Cultura, si rende noto il Programma.

8 DICEMBRE 2011 - APERTURA MOSTRA = Alle 18, presentazione e inaugurazione. Seguirà, nella Sala Ricevimenti di “Palazzo della Torre” (via Colombo 23, Centro Storico, Peschici), un convegno su cultura e tradizioni del Natale garganico. Relatori alcuni storici locali moderati dal direttore editoriale di “new Punto di Stella”, testata giornalistica on-line, Piero Giannini.

13 DICEMBRE - SANTA LUCIA = Alle 19.30, momento di autentica “scoperta” del nostro territorio, corredata da proiezioni di video, con giovani appassionati del settore speleoarcheologico.

6 GENNAIO 2012 - BEFANA = Alle 17, arrivo della Befana e Festa dei Bambini con il concorso delle “STELLINE”. Alle 20, scrutinio delle schede votate e assegnazione dei premi ai vincitori – Fine del Concorso, chiusura della Mostra ed eventuale intrattenimento musicale (foto del titolo, il presepe vincitore nella sezione “Presepi Piccoli”; ndr)

NB. In PERIODICI di Città Gargano il bando completo con la scheda di adesione e la locandina.
da Puntodistella.it

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Peschici: tenta furto distributore automatico del Liceo Fazzini di Peschici, arrestato pescatore

Pubblicato : mercoledì, 5 ottobre 2011

E’ stato preso con le mani nel sacco il pescatore e ladro di merendine che in piena notte è entrato nella scuola e ha tentato di forzare un distributore automatico per rubare bibite, dolci e salati

Carabinieri vicino un distrubutore automatico“

Pescatore di giorno, ladro di merendine di notte. Un 35enne del posto, con precedenti specifici per furto in abitazione, è stato preso con le mani nel sacco mentre tentava di forzare in piena notte un distributore automatico di bibite, dolci e salati presso il Liceo Scientifico L. Fazzini di Peschici.

L’uomo ha scavalcato un muro esterno dell’istituto scolastico ed è entrato nella scuola attraverso la finestra del bagno. Poi si è diretto verso il distributore automatico e con un grosso giravite e una tenaglia ha tentato di forzarlo. Purtroppo per lui ad attenderlo c’erano i militari del 112. Dall’inizio dell’anno sono diversi i furti effettuati al liceo Fazzini. L’arrestato è indagato per furto aggravato.
da Foggiatoday

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Peschici – A PESCHICI SI FA CULTURA E SE NE ACCORGONO IN POCHI

Pubblicato : mercoledì, 5 ottobre 2011

Ulisse punto di stella

“Serata Viestana” organizzata nel pomeriggio di domenica 2 ottobre a Palazzo della Torre, nel cuore del Centro Storico peschiciano. Le recensioni di “l’Attacco” (testo originale) e “Il Mattino di Foggia”. In calce la relazione sulla tela presentata da Lidia Croce.

l’ATTACCO = Bella serata di autentica cultura quella organizzata nel pomeriggio di domenica 2 ottobre dalla proprietaria di Palazzo della Torre, nel cuore del Centro Storico peschiciano, donna Grazia Marino della Torre, di recente trasformato – almeno in parte – in una elegante “Dimora di Charme” (B&B).

Nel suo patio spagnoleggiante si è svolto un miniconvegno che ha toccato vari aspetti dell’arte. Si è passati infatti, attraverso le “offerte” dei relatori, dalla Storia alla Pittura alla Letteratura con la semplicità tipica dei convivi fra interpreti non spocchiosi e cattedratici, ma in grado di mettere a proprio agio l’uditorio.

Non molto numeroso, per la verità, un po’ per il distacco che sempre si manifesta nel rapporto con certi argomenti, molto per l’assenza della componente principale: la “gens” viestana. Il pomeriggio, nell’ambito della Rassegna culturale estiva 2011, era difatti interamente dedicato a Vieste considerata nei tre aspetti di cui si scriveva più sopra.

Assenza ampiamente giustificata, per la verità, data la concomitanza di altri eventi abbastanza importanti per la cittadina garganica. Sarebbe opportuno, in futuro, venire a conoscenza della coincidenza di altre manifestazioni a evitare proprio tali accavallamenti.

Del settore Storia, il protagonista indiscusso è stato il noto maestro Matteo Siena, viestano doc e testimone attento del suo tempo nonché valente ricercatore. Si deve a lui in effetti lo scioglimento di un nodo gordiano che va avanti da decenni: la vera ubicazione della leggendaria Uria citata in tanti documenti dell’antichità.

Rifacendosi alle coordinate geografiche del astronomo egizio Tolomeo – autore della teoria geocentrica, ossia della Terra centro dell’universo, confutata in seguito, sulle orme delle leggi di Keplero, dal polacco Copernico assertore della teoria eliocentrica – relative alle varie realtà umane esistenti nel Mediterraneo duemila anni fa: le città di Rodi Egeo o di Salapia o di Siponto o di Apeneste o di Uria, appunto.

Comparando latitudini e longitudini tolemaiche e riportandole sulla cartina dello Sperone d’Italia, avendo come punto di riferimento la Testa del Gargano, le coordinate del matematico egizio corrisponderebbero esattamente con l’attuale posizione geografica della città di Vieste. Prova ne sono i frequenti ritrovamenti di vestigia antiche durante gli scavi necessari a esigenze umane. La esaustiva dimostrazione ha prodotto nei presenti un interrogativo: come mai, ancora oggi, si continua a discutere sia sulla esistenza di una mitica Uria e sia sulla sua effettiva locazione?

Alla prolusione di Siena è seguita l’analisi del nuovo dipinto presentato dall’artista senese-canosina Lidia Croce fatta dal direttore editoriale del giornale on line “Punto di Stella”, Piero Giannini. Intitolata “Navigatore Viestano” (foto del titolo; ndr), la tela è matrice e suggeritrice di un progetto teso alla produzione di una scultura bronzea da dedicare al nuovo porto della cittadina garganica. L’intera relazione si è basata su un presupposto essenziale: il particolare contribuisce a rendere il tutto, a significarlo, e il tutto è fatto di particolari.

E così il relatore ha esaminato, uno per uno, tutti i particolari, caratterizzanti il lavoro della Croce, contenuti nel dipinto interpretandoli e sollevando una serie di interrogativi cui ha dato risposta, al termine dell’approfondito quanto esauriente esame, la stessa autrice.

La Croce, tuttavia, non si è limitata a soddisfare le curiosità dei presenti ma si è lanciata subito dopo nel richiamarne l’attenzione su alcuni volumi in circolazione negli ultimi tempi. In particolare il libro del direttore della emittente viestana “OndaRadio” e della sua appendice sul web, Ninì Delli Santi: “La Grande Implosione”. Un libro-analisi dei viestani che mette in risalto la perdita di determinati valori avvantaggiando una sola religione: quella del dio denaro.

Il lungo pomeriggio si è concluso con un nuovo appuntamento, questa volta a Vieste, quanto prima, sicuramente in ottobre, per la celebrazione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

“IL MATTINO DI FOGGIA” (5 ottobre) = Domenica 2 ottobre, nella “Dimora di Charme – Palazzo Della Torre”, Centro storico di Peschici, nell’ambito della rassegna culturale “Incontri del patio” organizzati nell’antico palazzo cinquecentesco di donna Grazia Marino Della Torre (foto 1 sotto, a sx con la Croce), che ha salutato i presenti con la lettura di una lirica da lei dedicata alla città di Vieste, culla dei suoi ricordi di bambina, la pittrice e scultrice Lidia Croce ha esposto il dipinto dedicato al “Navigatore Viestano”, raffigurato in veste di moderno Ulisse. Si tratta del progetto della grande scultura in bronzo da collocare nel nuovo porto di Vieste per riportarla ai fasti della potente Uria, la scomparsa città-porto del Gargano settentrionale, menzionata da Plinio il Vecchio e Strabone, che presumibilmente fu fondata nel 1° millennio a.C. (epoca dauna) e successivamente grecizzata durante la seconda colonizzazione greca (secc.VII-V a.C.).

La storiografia ne ha situato l’ubicazione nella zona fra il Lago di Varano e Vieste. La sua massima potenza risale all’epoca pre-romana, quando ebbe un proprio conio: alcune monete con l’iscrizione “YPIA” o “YPIATΩN” o, abbreviato, “YP” sono le uniche testimonianze archeologiche pervenuteci. La città scomparve misteriosamente forse già in età imperiale (secc. I-V d.C.). E’ detto che Uria era là dove si celebrava il culto alla Venere di Atene. Il professor Matteo Siena, della “Società di Storia Patria Puglia”, ha relazionato sulla Grotta di Sant’Eufemia, nell’Isola del Faro in Vieste (foto 2), dove sono presenti decine di scritte in greco antico, preghiere alla Venere Sosandra (Salvatrice), invocazioni dei naviganti per un fausto viaggio.

Era convinzione di Marina Mazzei, l’eminente studiosa di rilevanze archeologiche, che Uria fosse Vieste, grazie al ritrovamento di monete, vasi apuli, mura megalitiche e sepolcri. Su queste basi, il relatore ha svolto calcoli basati sul sistema di Tolomeo, geografo che considerava passante da Rodi Egea il primo meridiano (oggi è quello di Greenwich) e, incrociandoli con le attuali coordinate, ha individuato il Sinus Urias (golfo di Uria) con longitudine 42° 30’ e latitudine 41° 15’, ovvero l’odierna Vieste.

Lo scrittore Piero Giannini ha quindi guidato i visitatori nella lettura dei simboli di cui è disseminato il grande quadro di Lidia Croce. La vela del suo viaggio è una vela di equazioni: la quadrimensionalità einsteiniana è data dal duplice movimento di partenza e di ritorno. La piccola Venere Afrodite trovata a Punta Santa Croce indossa un peplo in rete in ricordo della testimonianza di Catullo, Carme 36, che piange per l’abbandono della sua Lesbia e farà voti in tutti i templi dedicati alla dea nata dal mare perché l’amata faccia ritorno, anche in Uriosque apertos, fuori dalla terra continentale: un’isola? L’Isola del Faro? (Maria Maggiano)

RELAZIONE SUL “NAVIGATORE VIESTANO” (di Piero Giannini) = Il particolare contribuisce a rendere il tutto, a significare il tutto. Il tutto è fatto di particolari. E di particolari nelle opere di Lidia Croce ce ne sono a iosa. È una caratteristica talmente pregnante dell’artista che non si può prescindere dallo scendere nel particolare osservando una sua opera. Pertanto, davanti a questo “Navigatore Viestano”, ancora una volta siamo stati sollecitati a comportarci così per comprendere a fondo il messaggio caratterizzante del nuovo lavoro della nostra amica.

Innanzitutto, utilizzando i mezzi che la tecnoinformatica ci mette a disposizione, computer e software annessi, abbiamo sezionato – letteralmente – la tela, ovviamente una sua immagine, in due parti, staccando la superiore dall’inferiore. E cominciamo proprio da questa (foto 3), forse – ma non è detto – la più semplice e meno ricca di peculiarità e segnalazioni. Cosa si vede. Ciascuno di noi può rispondere in maniera diversa. Succede così nel figurativo, dove si rappresentano immagini riconoscibili del mondo intorno a noi a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte. Riguardo alla tela che abbiamo davanti ci troviamo a mezza strada: l’immagine generale è facilmente riconoscibile ma allo stesso tempo distorta. Diremo poi perché.

Comunque, cosa si vede: la raffigurazione di uno spicchio del pianeta? La curvatura terrestre c’è. Una delle tante foto scattate dagli astronauti delle missioni spaziali Shuttle? Un ammasso di nubi osservato da qualche satellite artificiale? La linea della costa di una certa area geografica del globo? Oppure un grosso uccello, un gabbiano, una diomedea, un albatros, che in genere annunciano ai navigatori solitari l’approssimarsi della terraferma? O il riflesso di un improvviso lampo di luce sulla superficie marina? Tutto e forse niente di quanto elencato. Noi, per esempio, ci vediamo il profilo morbido dell’imbarcazione, chissà, di alluminio leggero per essere in grado di opporre riflessi, che rompe le onde azzurre e porta lontano il suo passeggero.

Ma… l’uccello? “E’ un porto!” dissi subito, e me ne è testimone la stessa Lidia Croce che tempo fa mi ospitava con un gruppetto di amici e sfidandoci chiedeva cosa fosse mai. Il suggerimento era venuto dalla serie quasi in parallelo di quello che avrebbe potuto essere il ciuffetto sulla testa del volatile (foto 4). Un porto. E non un porto qualsiasi. Il porto di Vieste. Allora non potemmo immaginarlo, oggi che conosciamo la destinazione del lavoro – una scultura bronzea da dedicare, enti e istituzioni permettendo, allo scalo portuale della cittadina garganica nostra vicina – riconosciamo la linea costiera che forma l’ansa con i moli per barche da diporto debitamente allineati, la breve falesia dello “spacco di Rosinella” e l’ala di destra che richiama perfettamente “Punta San Francesco”. Abilità dell’autrice confondere le idee con un punto nero prima del becco messo lì a bella posta, riteniamo.

E passiamo alla parte superiore (foto 5). Il particolare contribuisce a rendere, a significare il tutto e il tutto è fatto di particolari, abbiamo detto in esordio. E in questa sezione della tela ci troviamo dinanzi a una apoteosi di particolari. Tentiamo di elencarli, sicuri che ce ne sono sfuggiti diversi altri che forse qualcuno scoprirebbe, qualcuno più preparato di noi che non siamo critici d’arte ma semplici osservatori estensori di emozioni, le nostre personali.

1. Il personaggio-chiave
2. “I” personaggi-chiave
3. Lo strumento di navigazione
4. L’oggetto del viaggio o la causa della partenza (doppia interpretazione per lo stesso particolare)
5. Lo sdoppiamento della personalità o un duplice desiderio o una lotta interiore per un programma sbagliato (triplice interpretazione per lo stesso particolare)
6. La didattica delle scienze.

Verrebbe quasi da dire: “Cavolo quanta carne al fuoco!”

Abbiamo accennato all’arte figurativa, poco fa. Ma qua non si tratta solo di “figurativo”, qua scendiamo nel metafisico, nel trascendente, nell’ontologico, come d’altronde accade per tutte le opere di Lidia Croce. Esaminiamo allora questi particolari singolarmente.

1. Il personaggio-chiave = In primo piano, struttura possente del corpo, tipica del marinaio aduso a lotte e fatiche, a superare gli ostacoli che gli frappone il mare e obbligato dal fato a portare il pane a casa. Volto determinato, scevro da emozioni, sguardo rivolto all’infinito che non si trova dritto davanti a lui ma leggermente sollevato rispetto alla linea dell’orizzonte. Profilo netto, deciso. Perfettamente greco. Ulisse? Diomede? Uno degli eroi mitici tanto cari alla Croce? O l’allineamento naso-fronte vuole suggerire l’effetto dell’erosione dovuta ai venti e all’azione degli agenti atmosferici? Anche qui una doppia interpretazione. Quante, con questa nostra amica, che ogni volta ci lancia segni, segnali, messaggi, provocazioni e informazioni, nessi e contraddizioni, non per stupirci solamente, piuttosto per costringerci a pensare, a riflettere, a meditare, a non comportarci superficialmente, e sbatterci sul muso la dimensione di quel granello di sabbia che ci contraddistingue di fronte all’assoluto, all’eterno, all’immanente.

2. “I” personaggi-chiave = Sì, perché l’equipaggio di questa barca non si ferma al marinaio in primo piano. Oltre la figura principale, al di là della sua volontà, della sua determinazione, del suo progetto, c’è un’altra figura, più scura (la sua coscienza? il suo “alter ego” viscerale?) – se ne intravedono cosce e glutei, – con il viso rivolto nella direzione opposta, lo sguardo degli occhi chiusi puntato verso il basso, a differenza dell’ipotetico compagno di viaggio, verso la terra appena abbandonata, verso un orizzonte per lui più accessibile. E la testa… ma la testa non appartiene a quel corpo… Diremo poi!

3. Lo strumento di navigazione = Guardando il dipinto nel reale si rivela subito, se ne rileva la presenza con una certa facilità, no? Ma vi assicuro che per “scovarlo” ci sono voluti diversi ingrandimenti. Il timone (foto 6). Visibile no? Eppure sovrastato dalla determinazione del navigatore, quasi a lui fuso, un tutt’uno col suo torace, a dimostrazione di una, sola, unica volontà: dove vai tu vado io, dove vado io vai tu. Se tu ti perdi io mi perdo, se tu decidi io ti seguo.

4. Oggetto del viaggio o causa della partenza = Abbiamo detto “doppia interpretazione”. Ecco un’altra delle caratteristiche che fanno di Lidia Croce un personaggio enigmatico. Mai nulla di assoluto, totalizzante nelle sue esegesi della realtà umana e sociale, mai niente che indirizzi verso una e una sola soluzione. Ma vediamo qual è l’oggetto della disamina. Eccolo: questa figuretta che si vede qui, di lato, mimetizzata nel sartiame e nell’equipaggiamento dell’imbarcazione, quasi una dotazione anche lei (foto 7). Chi è, perché è lì, cosa vuole rappresentare e chi rappresenta. E poi: perché vestita di una rete che l’avvolge interamente. Quale significato attribuire a un abito estemporaneo che sa di trappola, di trabocchetti, di violenza, di coartazione, ma anche di sessualità (la femmina è nuda) da esaltare e reprimere, glorificare e dominare, senza soluzione di contrapposizioni.

Non vogliamo contrastare la fantasia dell’osservatore, perché se noi l’abbiamo interpretata in due modi, altri più acuti di noi potrebbero aggiungerne ancora. La donnina è l’oggetto del desiderio del viaggio in cui si stanno cimentando il marinaio e la sua coscienza, una circe che lo ha chiamato in sogno, un sogno dietro il quale sta ora correndo, abbindolato dalle sue arti femminili? E la rete che la veste è la stessa in cui lui andrà a finire una volta raggiunta? O forse la donnina dalle forme adolescenziali è la fanciulla lasciata alla partenza sulla banchina del porto che a lui si offre nuda per ricordargli che lei sarà sempre lì ad attenderne il ritorno e continuare a offrirgli le sue grazie? E la rete il pegno del loro amore, la testimonianza del suo – di lei – essere legata a lui? Del comandamento “nontiscordardime” che rende la loro unione indissolubile? O anche, perché no, la sua – di lui stavolta – fuga da una trappola in cui non vuole più rimanere?

5. Sdoppiamento della personalità-duplice desiderio-lotta interiore = La parte più elevata del corpo umano è la testa. Sappiamo tutti perché sia posizionata in questa maniera. Ed è esattamente a questa altezza della tela che succede di tutto. La fantasia creativa della Croce qui si sbizzarisce. Dopo aver prospettato la presenza di un secondo navigatore, ci si attende la presenza di una seconda testa. E infatti l’artista la disegna, ma questa è come… amalgamata con quella del principale protagonista (foto 8). Almeno appare così. Non c’è distacco infatti tra le due. Anzi, è proposta quasi si voglia raffigurare il navigatore viestano come novello Giano Bifronte, il dio bicefalo preposto alle porte (‘ianuae’), ai passaggi (‘iani’), ai ponti, e perché no… ai porti, di cui custodiva entrata e uscita sorvegliando le due direzioni con le due facce.

Motivo di tale scelta pittorica? D’acchito si direbbe sdoppiamento della personalità, ovvero in lui, nel “Navigatore Viestano”, al momento di affrontare un interrogativo domani, se ne sono formate due, ben distinte, ciascuna con caratteristiche proprie: una che insiste nel perseguire il fine prescelto – partire – e l’altra che lo trattiene o almeno ci tenta. Quale prevarrà? Non è dato sapere perché – e arriviamo alla seconda interpretazione – sussiste in lui un duplice desiderio: un desiderio di chiarezza (il volto biancastro del navigatore principale) nella propria esistenza, nelle proprie azioni, e un desiderio più oscuro (il volto cupo e tenebroso di quella che abbiamo definito coscienza). Ne viene – ed eccoci alla terza interpretazione – che nel soggetto sia in atto una furibonda lotta interiore: futuro o passato? domani o ieri? incognito o cognito? La risposta, se vogliamo accettarla come tale, è tutta nel sesto punto del nostro elenco.

6. Didattica delle scienze = Se non è stato agevole identificare l’esistenza del timone e quindi comprenderne la funzione nel contesto del quadro, non vi diciamo quanto sia stato difficile scoprire – quindi comprendere – la presenza di alcune formule – una chicca che la Croce predilige – nella parte più alta del dipinto, al di sopra delle teste, quasi a significare il prodotto della mente umana. Così abbiamo individuato sulla spalla destra del protagonista principale (foto 9) la famosissima formula di Einstein (E = mc2 dove ‘E’ rappresenta l’energia totale meccanica di un corpo, ‘m’ la massa in chilogrammi di quel corpo a riposo e ‘c’ la velocità della luce), formula oggi quasi messa in discussione dalla scoperta che esisterebbe qualcosa di più veloce della luce, i neutrini. La teoria del fisico, scienziato e matematico tedesco è chiamata “della relatività” e, senza scendere nello specifico, possiamo riassumerne il concetto generale dicendo che: tutto è relativo, anche la decisione di partire o restare del nostro personaggio, fuggire o rimanere, scegliere fra l’incerto e il certo, lasciarsi adulare da una circe o accettare il più sicuro e comodo rifugio della fanciulla rimasta sulla banchina.

Prima di finire, l’ultima sorpresa, perché con la Croce non ci si può attendere che sorprese: al di sopra delle due teste, altra formuletta, stavolta di Gottfried Leibnitz, padre del calcolo infinitesimale e precursore dell’informatica, a indicare la derivata matematica (fondamentale strumento di lavoro nel calcolo) con dy/dx (foto 10). Beh, è tutta lì!

Pleonastico aggiungere altro. Ai vari interrogativi proposti ognuno si dia la risposta che più gli aggrada o accetti le spiegazioni dell’autrice. E grazie dell’attenzione.
da puntodistella.it

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Peschici – Tenta di forzare distributore automatico: arrestato

Pubblicato : mercoledì, 5 ottobre 2011

Distributori automatici a Peschici Nonostante l’anno scolastico sia appena all’inizio, presso il liceo scientifico “Fazzini” di Peschici si sono già registrati diversi furti, tutti perpetrati in orario notturno, da ignoti introdottisi all’interno della scuola che forzando i distributori automatici di “snacks” e bevande hanno asportato le monete presenti nella cassetta, nonché merendine e bibite di vario tipo.

Questa volta però il ladro di “brioche” è stato preso con le mani nel sacco; lo scorso 4 ottobre 2011, al termine di un prolungato servizio di osservazione svolto dai militari della stazione carabinieri di Peschici nei pressi del citato istituto scolastico, un 35enne del luogo M.E., di professione pescatore, censurato, con precedenti specifici per furto in abitazione, dopo aver scavalcato il muro di recinzione esterno è penetrato all’interno dell’istituto scolastico attraverso la finestra di un bagno ed ha forzato un distributore automatico con l’aiuto di un grosso giravite e di una tenaglia. Gli arnesi da scasso sono stati posti sotto sequestro, mentre l’arrestato, indagato per tentato furto aggravato, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Lucera, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.(

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FOGGIA – quel percorso archeologico e didattico

Pubblicato : sabato, 24 settembre 2011

Creatività e scienza nel progetto “La Vita nella Grotta”

Ci sono creatività e scienza nel progetto “La Vita nella Grotta”, un percorso didattico e archeologico; un’offerta gratuita indirizzata agli istituti scolastici della Provincia di Foggia, frutto del lavoro della neonata associazione foggiana “Mira”, composta da un gruppo di lavoro che ha come obiettivo la rivitalizzazione e l’apertura alla collettività del sito archeologico della “Grotta degli Dei” nella Baia di Manaccora di Peschici.

“Un importante progetto di recupero e rivitalizzazione della memoria storica e culturale del territorio, a quattro anni dal devastante incendio di Peschici che ha bruscamente interrotto questa impresa, con un potenziale da sfruttare anche nel settore turistico, visto il posizionamento del sito su uno dei tratti di costa più suggestivi del promontorio garganico – spiega l’assessore alla cultura e al turismo della Provincia di Foggia Billa, Consiglio che prosegue – Non a caso, tra gli obiettivi di “La Vita nella Grotta” c’è l’ampliamento del flusso turistico con escursioni aperte a tutti sia di una sola giornata che per più giorni.

Il recupero del sito archeologico della Grotta degli Dei ha un alto valore culturale e didattico”.
Per ulteriori informazioni sul progetto contattare l’associazione “Mira” al numero di telefono 389/1343289 o all’indirizzo e-mail [email protected] . Sede operativa dell’associazione Museo Provinciale di Storia Naturale – viale di Vittorio, 31 – 71121 – Foggia
da Daunia News

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PESCHICI – CONVERSANdO CON ROMANO … OLTRE LA PITTURA

Pubblicato : giovedì, 22 settembre 2011

Sabato 24 settembre 2011, alle ore 18.00, presso l’Hotel D’Amato di Peschici (Fg), ci sarà un Memorial in onore di Romano Conversano, un grande artista “innamorato” di Peschici e del Gargano, scomparso il 22 luglio 2010 a Milano.
Dopo i saluti di Domenico Vecera (sindaco di Peschici) e Vincenzo De Nittis (assessore al Turismo del Comune di Peschici), interverranno Tea Lamargese (art director e vicepresidente Peschici Eventi), Silvestro Regina (scultore orafo), Day Trinh Dinh (pittore), Teresa Maria Rauzino (presidente Centro Studi “Giuseppe Martella”), Barbara de Miro d’Ajeta (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”) e Piero Giannini (scrittore). Ospite speciale Margherita Conversano.

L’evento, organizzato dal Centro Studi “Giuseppe Martella” e dal Gruppo Facebook “Un murales per Peschici”, con il patrocinio del Comune di Peschici e la sponsorizzazione dell’Hotel D’Amato, sarà allietato dalle musiche eseguite al pianoforte a cura di Maria Antonietta Fasanella e degli allievi dell’Associazione “Arcobaleno”.
Seguirà il reading di liriche dedicate a Conversano e interpretate da Camilla Tavaglione, con accompagnamento di Rocco Tavaglione alla chitarra.
Il poeta Enzo Campobasso leggerà dei “tanka” in omaggio all’artista istriano e a Peschici.
Nel corso della manifestazione sarà proiettato un video sul murale del ‘93, il cui restauro è stato dedicato a Romano Conversano da Day Trinh Dinh, Silvestro Regina e Mihal Xhavo, e le immagini di dipinti e “scatti” d’epoca realizzati dall’artista istriano negli anni sessanta a Peschici.
Modererà la serata Piero Paciello (direttore del quotidiano L’Attacco). VI ASPETTIAMO!

SCHEDA ARTISTA Romano Conversano nacque il 30 settembre 1920 a Rovigno d’Istria da padre pugliese e madre istriana, figlia del pittore Giuseppe Bino.
Compiuti gli studi all’Accademia di Belle Arti a Venezia, insegnò per alcuni anni a Pola. Durante la guerra, impegnato nella Resistenza, trovò il modo di organizzare a Belluno un cenacolo di giovani artisti fra i quali Tancredi e Romano Parmeggiani.
Si legò d’amicizia con Emilio Vedova e Rodolfo Sonego.
Dal 1946 al ’54 visse a Rovereto, animando l’ambiente artistico e culturale della vivace città trentina.

Dopo viaggi di studio in Francia, Spagna e Fiandre, che rappresentano nella sua pittura altrettanti “periodi”, si stabilì nel 1954 definitivamente a Milano, dove partecipò alle maggiori manifestazioni artistiche.
Nel 1957 restaurò un piccolo castello a picco sul mare a Peschici, nel Gargano, dove si ritirò a contatto con una natura solare e primitiva: fu il periodo dedicato alla “Puglia antica” contrapposto a quello delle “Donne d’oggi” del Nord con i loro problemi esistenziali.
Nel 1974 gli venne conferito l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano.

Nel 1980 fu nominato membro dell’Accademia degli Agiati di Rovereto. Peschici gli conferì, nel 2002, la cittadinanza onoraria. Romano Conversano ci ha lasciato il 22 luglio 2010. E’ sepolto a Rovereto.
Chi l’ha conosciuto ha un bellissimo ricordo della sua grande umanità, oltre che del suo genio artistico.
Comunicato Stampa – Teresa Rauzino

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PESCHICI – Devoti ed associazioni riunite: “Kàlena non cadrà nell’oblio”

Pubblicato : domenica, 18 settembre 2011

Kàlena non cadrà nell’oblio come tanti altri beni di interesse storico condannati dall’indifferenza ad una fine ingloriosa.
Lo promettono un gruppo di cittadini ed associazioni peschiciane, ma anche una nutrita schiera di rappresentanti di associazioni garganiche che si sono riuniti presso l’antica abbazia in occasione della ricorrenza mariana.
In pellegrinaggio a Kàlena dal centro garganico all’abbazia sita nella piana sottostante, con l’accompagnamento della banda musicale, anche quest’anno l’omaggio all’antica tradizione è stato rinnovato, nonostante le difficoltà e le resistenze, con un’icona invece della statuetta lignea del ’400 (restaurata e custodita in chiesa madre), la devozione dei peschiciani alla madonnina di Kàlena è ancora viva. Dal Gargano al Salento, infatti, con il sostegno anche di associazioni salentine e l’appello da Lecce dell’arcivescovo peschiciano mons. D’Ambrosio (da sempre in prima fila nella crociata per Kàlena insieme al Centro Studi Martella guidato da Teresa Maria Rauzino), non si spengono i riflettori sulla battaglia per il recupero dell’antico complesso monumentale dichiarato “monumento di interesse nazionale” nel 1951.
Al centro di una lunga querelle pubblico-privato tra i proprietari (eredi Martucci) e gli enti pubblici (comune in primis) per la tutela e la salvaguardia di un indiscusso bene di interesse storico-culturale, del suo destino non intende disinteressarsi il mondo della cultura e dell’associazionismo, affinchè quel luogo di culto risalente all’872 d.C. venga preservato dal disfacimento totale, mentre tra proposte di convenzioni e mancati accordi, ingiunzioni della Soprintendenza non applicate, minacce di esproprio e promesse di finanziamento (3 milioni dalla Regione) che tardano ad arrivare, un altro anno è passato e il tetto della chiesa è definitivamente crollato, mettendo a nudo le colpe e le omissioni di chi avrebbe dovuto custodire una delle più preziose testimonianze della storia garganica.
Anna Lucia Sticozzi da La Gazzetta del Mezzogiorno

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PESCHICI – LA FESTA DI KALENA/ SACRO E PROFANO

Pubblicato : domenica, 11 settembre 2011

KÀLENA IN PREGHIERA SOTTO LA LUCE DELLE STELLE …

LA FESTA PER SANTA MARIA FA RISORGERE LA RELIGIOSITA’ POPOLARE DEI PESCHICIANI

«Ieri la comunità peschiciana NON è stata “sorda, neghittosa, apatica”.

Ha cercato di fare quello che poteva per la festa della Madonna di Kalena ed ha seguito i consigli dell’Arcivescovo mons. D’Ambrosio.

La mia famiglia ha pregato anche per lui come aveva chiesto».

Così esordisce Anna de Nittis sulla bacheca del gruppo FB “ Resto a Peschici perché… vado via perché”, il giorno dopo della festa dell’8 settembre” dedicata a Santa Maria di Kàlena.

Una serata intensa, quella di ieri, che ha visto risorgere la religiosità popolare un po’ sopita dei Peschiciani.

 Ore 18.00. Chiesa Madre quasi gremita, in un pomeriggio ancora lavorativo, vista la consistente coda estiva di questo dolce settembre che evoca altri tempi. Gruppi di turisti che si affacciano in chiesa e nei vicoletti adiacenti. E’ in corso la celebrazione in onore della Madonna.

Alle 19.00, tutti giù a Kàlena, per recitare il Santo Rosario, al seguito di un’icona offerta da Enzo d’Amato e dal Centro Studi Martella.

 La statuetta lignea di fine quattrocento, restaurata qualche anno fa, è stata data “in affido” dai Martucci alla Curia di Manfredonia e alla Chiesa Madre di Peschici, con la “raccomandazione” della soprintendente Simonetti di non spostarla, preferibilmente, dalla teca blindata dove è stata posizionata.

Sarà, ma una decina di anni è stata portata, su e giù, dalla casa dei “germani” Martucci a Kàlena, l’8 settembre, senza problemi …anche dopo il restauro.

I devoti della Madonna si adeguano, per non creare problemi inutili. Già è stato molto difficile, quest’anno, ottenere l’apertura dell’abbazia…

Allietano la festa le belle note della Banda Musicale di Peschici.

Che suona per le vie del paese e a Kàlena, per rispettare e tener fede a una tradizione inaugurata soltanto qualche anno fa, per impreziosire una festa la cui devozione deve ancora rinascere pienamente nel cuore e nella mente dei Peschiciani… Stavolta lo ha fatto gratuitamente, ed autotassandosi: «Una festa senza la banda che festa è? E’ una tradizione che non può e non deve morire!!!» ha ribadito il presidente Domenico Martino sulle pagine di FB, annunciando il sì alla partecipazione quando la festa era ancora in forse.

 «Noi ci mettiamo il nostro impegno ed il nostro entusiasmo, portando l’allegria per le strade di Peschici nel giorno della nascita della Madonna – che il popolo peschiciano venera da secoli nell’Abazia benedettina di Santa Maria di Kàlena – l’entusiasmo dei nostri ragazzi, del Maestro e di tutti i nostri concittadini sono il nostro carburante. Buona festa a tutti!!!».

Don Tonino è nuovo parroco della Matrice ma è entrato subito nel cuore dei Peschiciani perché nel suo cuore ha fatto breccia la Madonna di Kàlena.

Dopo l’incipit delle preghiere del rosario è suggestivo: «Con i tuoi occhi, o Maria, stasera vogliamo guardare al cielo, affidandoti la nostra Peschici, le nostre case, i nostri giovani, i nostri bambini, i nostri amici turisti, ogni famiglia della terra!». I passi del Vangelo scelti fanno perno sui “cinque misteri della luce”: il Battesimo di Gesù al fiume Giordano (dal Vangelo secondo Matteo); Gesù alle Nozze di Cana (dal Vangelo secondo Giovanni); l’annuncio del Regno di Dio e l’invito di Gesù alla conversione ( dal Vangelo secondo Marco); la Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (dal Vangelo secondo Matteo); l’istituzione dell’Eucaristia nell’Ultima Cena (dal Vangelo secondo Matteo).

Bellissime le cinque “chiuse” di invocazione alla Vergine, che invitano i devoti a una pratica di fede più sentita: “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci la gioia di ricordare quello che siamo ai tuoi occhi!”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici,  insegnaci la gioia di vivere ogni domenica la nostra Pasqua con te”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci che la famiglia è il luogo più vero della vita, il luogo dove la vita può essere guarita”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci, Dio, che la tua benedizione non é ricchezza, salute o fortuna, ma semplicemente luce: luce interiore, luce per camminare e scegliere, luce da gustare”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci che dare è la legge della vita, unica strada per una felicità che sia di tutti”.

Frasi scandite dal sacerdote e seguite dalla risposta corale dei fedeli “Prega per noi!”.

Quando entriamo nell’abbazia, è quasi buio… E’ una sensazione quasi irreale trovarsi nella chiesa grande, “en plein air” a pregare sotto le stelle… Forse mai cerimonia religiosa è stata così suggestiva.

La navata principale e l’abside sono ormai completamente scoperti …

L’INTERVENTO

IL VESCOVO D’AMBROSIO PESCHICIANO DOC: “NON MOLLATE MAI LA BATTAGLIA PER KÀLENA”

«Un augurio a tutti i miei concittadini per la festa della Madonna di Calena.

Si affollano i ricordi della mia infanzia con le noci nel fazzoletto da consumare all’arrivo a Calena. Volti tanti, ormai non più presenti. Non mancava la visita e il battito della pietra in una nicchietta della navata sinistra per sentire con la fantasia il rumore di chissà quali potenze avverse. Si era in tanti, adulti ma soprattutto bambini.

Bisognava andare alla Madonna di Calena.

 Una festa antica che corrispondeva al grande evento della nascita di Maria di Nazaret, “l’umile ed alta più che creatura”, secondo le parole del sommo Poeta Dante Alighieri.

«Molte cose sono cambiate. Calena ormai è ermeticamente chiusa e abbandonata alle pietre che rovinano ormai l’una sull’altra. Progetti, lotte, convegni, promesse, tentativi di dialogo… Chiusure ermetiche con catenacci.

 Basterebbe poco: solo un gesto di buona volontà da parte dei ‘proprietari’ per riconsegnare alla comunità peschiciana un bene che le appartiene.

 Ma possibile che la comunità sia così sorda, neghittosa, apatica di fronte a una ricchezza che è unica e ormai si sta riducendo sempre più al lumicino? Quanta tristezza!

«Peschici svegliati. Non tollerare oltre lo scempio di una ricchezza che ti è stata consegnata da una tradizione ricca di fede. Non posso che ammirare Teresa Rauzino e il Centro Studi Martella che imperterriti, quali nuovi don Chisciotte, continuano a lottare contro i mulini a vento .

Non lasciateli soli.

Da lontano vivo con tristezza questa mortificante pagina della storia del mio paese.

Ci sarà qualche altro pronto a raccogliere l’invito e a lottare con i pochi, ostinati e bastonati difensori di Santa Maria di Calena?

«Anche per me, domani, dite un’Ave Maria alla Madonna di Calena. Grazie.»

† Domenico D’Ambrosio

Emanuele Sanzone da “L’ATTACCO”

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Adesione dell’Associazione Ideale “Torre di Belloluogo” di Lecce alla giornata di Calena

Pubblicato : venerdì, 9 settembre 2011

PESCHICI – A KALENA UNITI INSIEME PER AMARE LA PROPRIA TERRA E IL PROPRIO MARE
L’invito a partecipare all’incontro aperto agli esponenti del mondo della cultura e dell’associazionismo del Gargano in occasione dell’annuale ricorrenza religiosa della processione e della festa di Santa Maria di Kalena, l’8 settembre a Peschici, rivoltoci dall’amica Teresa Maria Rauzino, Presidente del Centro Studi “G. Martella”, di Peschici, e dall’amico Michele Eugenio Di Carlo a nome del Comitato per la tutela del mare del Gargano, di Vieste, ci ha riempito di gioia e ci ha dimostrato che i contatti ed i rapporti culturali tra persone ed associazioni sono possibili, anche a distanza di centinaia di chilometri, se ci sono delle aspirazioni e delle idealità in comune.

Quest’anno l’incontro a Kalena sarà dedicato alle gravi emergenze costituite dalla tutela del mare del Gargano e della Puglia intera, della lotta contro i veleni depositati e celati in modo criminale sul fondo del mare e contro il pericolo ormai imminente delle perforazioni e delle trivellazioni petrolifere da parte delle compagnie estere e nazionali.

Legami profondamente intimi e religiosi legano me e mio marito Beniamino a Santa Maria di Kalena, e condiviamo da anni le iniziative e l’attesa che avvenga la rinascita dell’antichissima Abbazia benedettina intitolata alla Madonna delle Grazie, a Santa Maria di Kalena gioiello della nostra architettura, patrimonio della nostra regione, la Puglia, e tanto cara al nostro Arcivescovo Mons. Domenico Umberto d’Ambrosio, peschiciano e leccese insieme, che incarna davvero nella sua persona il “ponte ideale” tra il Gargano e il Salento che noi abbiamo come meta ideale, culturale e spirituale.

Il nostro legame con Kalena e l’incontro di domani dell’Associazionismo Attivo del Gargano è rafforzato dalle esperienze e dalle iniziative che la nostra associazione ha realizzato in ambito salentino, prodigandosi per la salvezza di altri monumenti religiosi in abbandono e rovina, tra cui l’Abbazia bizantina di San Mauro e di San Salvatore presso Gallipoli, legando le proprie battaglie culturali a campagne civili in difesa dei diritti fondamentali dell’uomo e della sua civiltà.

Purtroppo non potremo essere presenti materialmente all’incontro, io per motivi di lavoro dato che domani pomeriggio sara impegnata a scuola, mentre mio marito Beniamino sarà domani fino alle 14.30 presso l’emittente televisiva Telerama, ospite di una trasmissione giornalistica dedicata al pericolo delle trivellazioni petrolifere lungo le coste del Salento, trovando sicuramente anche il modo di parlare di Kalena e dell’incontro dell’associazionismo garganico.

A Kalena saremo presenti spiritualmente, e con il nostro pensiero saremo tra di voi, condivideremo le vostre preoccupazioni e le vostre decisioni, rinnovandovi la nostra adesione, il nostro appoggio ed il nostro sostegno alla causa comune, e ringraziandovi per la vostra adesione, la vostra condivisione e la vostra vicinanza nella battaglia contro le trivellazioni nei nostri mari e lungo le coste del Salento.

Carla De Nunzio

Presidente Associazione Ideale Osservatorio Torre di Belloluogo

http://www.torredibelloluogo.com

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PESCHICI – Salviamo Kalena, insieme a tutte le abbazie garganiche sgarrupate!

Pubblicato : martedì, 6 settembre 2011

Non è solo Pompei che sta crollando.

 A Peschici , un’antica abbazia benedettina , Santa Maria di Càlena, sta lentamente morendo senza che la popolazione e le istituzioni muovano un dito per salvarla veramente.

 Le perentorie ingiunzioni inviate ai proprietari dalla Soprintendenza regionale dopo il crollo del tetto dell’abside avvenuto nel mese di giugno del 2009 sono rimaste sulla carta…

E i soldi promessi appaiono e scompaiono come il gioco delle tre carte… Che tristezza infinita …

Eppure Càlena non è soltanto una chiesa di Peschici: è una delle più antiche abbazie italiane, costruita secondo Pietro Giannone nell’872 d.C..

1139 anni di vita non sono uno scherzo per un monumento che ha sfidato indenne acqua, vento, sole, neve, fino al 1943, quando la copertura lignea della navata centrale della “chiesa nuova” crollò non per un’incursione aerea, ma per vetustà. Diciamo meglio: per incuria nell’ordinaria manutenzione del tetto.

Salviamo Kàlena da un’agonia di pietra!” fu l’appello lanciato l’8 settembre 2002 nel convegno organizzato a Peschici dal Centro Studi Martella.

Fu l’avvio di una battaglia civile che non si è mai fermata.

 Si fermerà soltanto quando sarà posta la parola fine.

 Soltanto quando l’abbazia di Càlena resusciterà nella sua interezza.

Un monumento importante, Santa Maria di Càlena, segnalato fin dal 1904 da Emile Bertaux, uno dei più importanti storici dell’arte del mondo, che nel monumentale volume “L’art dans l’Italie meridionale” le dedicò alcune pagine, inserendovi anche i prospetti e i disegni della seconda chiesa.

Se la prima chiesa con le cupole in asse si inserisce nel solco della tradizione pugliese, la “chiesa nuova”, che si addossa all’edificio più antico e ne prosegue l’orientamento, è costruita secondo modelli architettonici di vasta circolazione europea ed extraeuropea.

L’originale struttura si rifà infatti a modelli costruttivi giunti dalla Francia, precisamente dalla Borgogna, nei regni crociati e reimportati in Europa dalla Terra Santa da maestranze itineranti di scalpellini che percorrevano nei due sensi la “Via Francigena”, con tappe al Santuario dell’Arcangelo e al porto di Siponto.

Sullo scorcio del XII secolo, queste tipologie architettoniche si diffusero, oltre che a Càlena, nelle abbazie di Monte Sacro, di Pulsano e in alcune città come Monte Sant’Angelo, Barletta, Molfetta, Lecce, Otranto dove transitavano pellegrini e crociati.

Nonostante la perdita dell’abbazia di Monte Sacro, la più ricca delle sue dipendenze in agro di Mattinata, fra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, Càlena possedeva consistenti beni immobili; controllava oltre ai pascoli, i diritti di pesca sul lago di Varano, mulini sui piccoli corsi d’acqua nella zona di Montenero, Rodi e Vico, ed alcune saline nei pressi di Canne; tutti elementi di fondamentale importanza nell’economia medievale.

Avere possessi sulle rive del lago di Varano era un privilegio ambito e Càlena lo controllava tutto, con la postazione dei suoi monaci di san Nicola Imbuti, nella zona dell’ex Idroscalo.

Le anguille copiose del Varano costituivano una risorsa per le mense monastiche che non conoscevano la carne.

Questa fu una delle ragioni per cui anche alcuni monasteri lontani, come Montecassino e Cava, cercavano di procurarsi delle “pescherie” nei laghi costieri garganici.

Alle soglie del 1400 Càlena, dopo secoli di effettiva indipendenza, non riuscì a sottrarsi all’ormai generalizzato istituto della “commenda”, poi fu annessa nuovamente all’abbazia di Tremiti (1445-1446).

La comunità benedettina fu sostituita dai Canonici Regolari Lateranensi, da alcuni decenni insediati nell’arcipelago, che riorganizzarono le sue ancora consistenti proprietà fondiarie e ricostruirono le fabbriche conventuali che oggi sono ancora in piedi, finora protette, solo sulla carta, dalla normativa sui beni culturali.

Un monumento nazionale, Càlena, fin dal 1951.

 Un bene culturale di pregio inopinatamente dismesso. Per troppo tempo.

Rimosso dalla memoria collettiva e MAI realmente tutelato dall’organismo preposto: la Soprintendenza di Bari.

 Un bene che appartiene non solo alla Capitanata, ma alla Puglia intera e che va restituito alla pubblica fruibilità anche dei turisti di tutto il mondo che ogni anno scelgono Peschici come luogo di vacanza non solo per il suo mare, per il suo sole e il suo paesaggio, ma anche per la sua storia e le sue tradizioni.

Le testimonianza della presenza monastica nel territorio del Gargano Nord sono, oggi, un patrimonio di memorie in gran parte sconosciuto ai più. E’ necessario intervenire con urgenza, per evitarne la scomparsa.

 Come l’abbazia di Càlena, versano oggi in uno stato di totale abbandono e decadenza tutte le antiche abbazie garganiche da essa dipendenti: solo un tempestivo intervento di ristrutturazione potrebbe salvarle da un irreversibile degrado.
Cosa aspettiamo? Che crollino completamente, come la casa dei gladiatori di Pompei?
Teresa Maria Rauzino

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PESCHICI – conferenza pubblica: “Metafisica dell’Arcangelo Michele”.

Pubblicato : venerdì, 26 agosto 2011

Invito alla conferenza pubblica: “Metafisica dell’Arcangelo Michele”.
Lunedì 22 agosto alle ore 22, nella “Dimora di Charme – Palazzo Della Torre”, in Via Colombo 23, nel Centro storico di Peschici, avrà luogo un incontro con lo studioso e ricercatore spirituale argentino Prof. Raul Micieli.
Nello spazio dell’incontro, il patio dell’antico palazzo cinquecentesco di Donna Grazia Marino Della Torre, saranno esposti al pubblico i disegni inerenti alla tematica della conferenza realizzati dalla nota artista Lidia Croce.
Ingresso libero.
Maria Mattea Maggiano

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In spiaggia ruba 12 telefoni e 3 fotocamere, Vieste, preso il «Lupin» dell’ombrellone

Pubblicato : martedì, 23 agosto 2011

Il ladro all’opera sotto in solleone è un viestano di 31 annil
Decisivo l’intervento di un carabiniere fuori servizio
Approfittava dei momenti di distrazione e del gran caldo nelle ore centrali della giornata per sottrarre portafogli cellulari ed altro materiale di valore ai clienti che si trovavano sulla spiaggia.
È finita male per un cittadino viestano di 31 anni arrestato dai carabinieri della tenenza di Vieste.

IL «TOPO» DA SPIAGGIA – Il ladro si è introdotto in un villaggio turistico che si trova sulla litoranea Vieste – Peschici, in località Santa Lucia ed ha iniziato a depredare i bungalow asportando ogni tipo di oggetto: cellulari, macchine fotografiche, portafogli con all’interno soldi in contanti e carte di credito.
Il titolare della struttura turistica, durante un regolare giro di ispezione nel villaggio, ha notato la presenza di una persona che non ha riconosciuto nè come ospite nè come dipendente e quindi si avvicinato per verificare chi fosse.
Il 31enne ha tentato la fuga, lasciando gran parte della refurtiva sul posto, cercando di dileguarsi tra gli ombrelloni della spiaggia.
Il ladro però è stato inseguito da alcuni villeggianti tra cui un carabiniere, in servizio a Modena, e in vacanza sul Gargano.
Il militare, libero dal servizio, ha bloccato e immobilizzato il ladro, consegnandolo ai colleghi della tenenza di Vieste. Nel corso della perquisizione l’uomo è stato trovato in possesso di un telefono cellulare e di 1700 euro: i soldi – di vario taglio – erano stati nascosti negli slip.

Luca Pernice da Corriere Mezzogiorno

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Se la colpa è di nessuno. I fondi persi, dal Gargano a Foggia

Pubblicato : mercoledì, 17 agosto 2011

Passati più di quattro anni, ormai i fondi non li aspetta più nessuno nonostante l’allora vice premier Francesco Rutelli rassicurò che «non oggi, non domani, ma i fondi arriveranno».

I pugliesi si sono rassegnati a non vedere più i 61 milioni di euro con cui l’Unione europea avrebbe potuto risarcire i garganici dopo l’incendio del 24 luglio 2007 di Peschici.

La domanda per il risarcimento dei danni causati dai roghi non fu infatti presentata entro le dieci settimane prescritte: nella richiesta vennero citati, oltre agli incendi del 24 luglio di Peschici (che hanno causato tre morti, tremila ettari di boschi in cenere, 80 milioni di danni) anche quelli del 25 giugno, di Vieste, e del 4 luglio, di Lesina.

L’osservazione della Ue, per mano del direttore generale Dirk Ahner — inviata il 29 ottobre 2007 all’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso — non lasciò possibilità di fraintendimento: non potendo scegliere e distinguere tra le date, quella da utilizzare per calcolare le dieci settimane (termine tassativo entro cui inviare la domanda) era la prima in elenco, vale a dire quella del 25 giugno.

La domanda, quindi, sarebbe dovuta pervenire a Bruxelles entro agosto e non il 26 settembre, così come avvenuto.

Cosa rispose la Regione Puglia dopo che il Corriere del Mezzogiorno rivelò che i fondi non sarebbero mai arrivati?

Che «è verosimile che la Commissione, nell’individuare il termine iniziale del 25 giugno 2007, abbia (erroneamente) preso in considerazione l’incendio più risalente tra quelli indicati». Insomma, sbagliò Bruxelles.

Ma la Regione Puglia non ha mai prodotto un ricorso in merito.

L’unico atto fu la consegna, da parte del governatore Nichi Vendola nel febbraio 2008, dell’intero incartamento al procuratore capo della Repubblica di Foggia Vincenzo Russo per «rispondere a quanti continuano ad alimentare un’aggressiva campagna denigratoria mirata ad imputare alla Regione presunte responsabilità».

In realtà, chi accusò la Regione di un vizio di forma ha un nome e cognome: Dirk Ahner, direttore generale della Commissione europea.

I pugliesi, invece, attendono ancora il nome e cognome di chi ha avuto la «brillante» idea di inserire la data del 25 giugno per chiedere il risarcimento di un incendio che sarebbe divampato soltanto un mese dopo.

La sciatteria amministrativa di allora, però, non è servita da lezione se è vero, come è vero, che nei giorni scorsi i Comuni di Foggia, Bitonto e Ostuni hanno rinunciato alla possibilità di ottenere, rispettivamente, 7,5, 4 e 2,5 milioni di euro destinati a riqualificare i quartieri degradati per aver presentato in ritardo le domande alla Regione Puglia.

Al di là delle giustificazioni addotte (il Comune di Foggia si è aggrappato, tra le altre cose, a un incidente d’auto del dirigente per il quale, però, non è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che avrebbero potuto attestarlo), la verità è che a pagare per errori di funzionari pubblici sono ancora una volta le comunità.

E anche quando non è possibile nascondere le responsabilità del singolo, come nel caso di Foggia, le dimissioni dall’incarico del dirigente Paolo Affatato non vengono accettate dal sindaco.

Chissà se la rinascita (del Paese, del Sud) non sarebbe più rapida se si cominciasse proprio da una regola semplice semplice: chi sbaglia, paga.

A lume di naso, senza timore di sbagliare, si può ipotizzare che tutti sarebbero più solerti e più attenti, sia i politici sia i funzionari.

Michelangelo Borrillo da Corriere Mezzogiorno

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La denuncia: grotte del Gargano come discariche aperte

Pubblicato : mercoledì, 17 agosto 2011

Le grotte del Gargano trasformate in discariche a cielo aperto. La denuncia del “Team Archeo Archeo- speleologico Argod”, che deve suonare come campanello d’allarme per evitare che si continui ad utilizzare luoghi di indiscussa bellezza, in contenitori dove depositare materiali tra i più disparati, non ultimo anche amianto le cui ricadute sulla salute sono devastanti.
“Durante le nostre escursioni – spiegano gli speleologici – ci imbattiamo spesso in rifiuti di ogni genere, molte volte gettati nei valloni, altre volte in grotte.
E’ il caso del complesso di Grotte Lampione, esplorate per il progetto “Catasto grotte delle Regione”, dove abbiamo rinvenuto oltre a gomme, elettrodomestici e materiale plastico di ogni genere anche amianto e olii racchiusi in contenitori”.

La ricaduta, in termini di salute, sull’uomo e l’ambiente è devastante; è sufficiente ricordare – sottolineano – che un solo litro di olio è capace di inquinare migliaia di litri di acqua e che esso potrebbe arrivare nella falda acquifera sottostante, senza contare poi il pericolosissimo asbesto, meglio conosciuto come amianto, le cui conseguenze tumorali sono note a tutti.
A subire per primi le conseguenze di questi scellerati gesti incivili sono gli animali: nella zona, infatti, pascolano diversi capi di bestiame, ma anche la fauna è esposta a seri rischi.
“Il problema dei rifiuti nelle grotte purtroppo affligge molte cavità del Gargano, chi non ricorda – dicono – la grava di Zazzano a San Marco in Lamis ripulita qualche anno da auto, camion, cadaveri, ma anche la grava di San Leonardo a San Giovanni Rotondo nella quale sono stati trovati tantissimi rifiuti pericolosi e radioattivi provenienti dalle strutture sanitarie”.

La natura geologica del Gargano, tipicamente carsica, ha causato fenomeni diffusi di erosione sia in superficie sia in profondità, dando luogo a voragini, conche, grotte.
“Innumerevoli – viene spiegato – sono i fenomeni carsici sul Gargano: primo fra tutti le doline che, senza alcuna esagerazione nel loro conteggio, si aggirano attorno alle quattromila unità.
Sulla pianura di monte Nero, dietro San Giovanni Rotondo, ce ne sono ottanta, ogni chilometro quadrato.
La più grande, con un perimetro di quasi due chilometri, e la profondità di centodieci metri è la “Dolina pozzatina”, sulla strada provinciale che da San Marco in Lamis va a Sannicandro Garganico.
Anche nei pressi di San Giovanni Rotondo vi è un’altra esempio carsico da primato e cioè la voragine di “Campolato”, la più profonda della Puglia.

Sul Gargano, da sempre, vengono gruppi speleologici da tutta Italia per far palestra e per ammirare questi fenomeni unici.
Altri fenomeni dalla bellezza unica al mondo sono le grotte di mare.
Lungo la costa tra Peschici e Mattinata, è un continuo susseguirsi di capolavori naturali di architettura, scavati dall’acqua e dal vento.
FRANCO MASTROPAOLO da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Turista tedesca 33enne muore per annegamento nelle acque di Peschici

Pubblicato : venerdì, 12 agosto 2011

Il forte vento di maestrale potrebbe essere la causa principale della morte della 33enne. Non si esclude l’ipotesi congestione.
Il suo corpo è stato ritrovato dai bagnanti nelle acque di Baia Zaiana

Come riportato dall’edizione di ieri del TgBlu, potrebbe essere stato il forte vento di maestrale la causa principale della morte della turista tedesca di 33 anni annegata nelle acque di Peschici martedì pomeriggio nella baia di San Nicola e ritrovata cadavere da alcuni bagnanti vicino la riva di Baia Zaiana.

La donna potrebbe esser stata trascinata a largo dal forte vento e dal mare in tempesta, ma non si esclude l’ipotesi congestione, in considerazione del fatto che l’acqua in quelle ore era abbastanza fredda.

Sono stati inutili, anche se tempestivi, i soccorsi degli operatori del 118 e della capitaneria di porto.

E’ la seconda vittima nelle acque del Gargano dopo la morte di un romeno 27enne avvenuta a Foce Varano.
da Foggia Today

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Il Gargano fa festa: record di presenze

Pubblicato : lunedì, 8 agosto 2011

Vieste vista dall'alto

Esauriti alberghi, villaggi e residence. Tutto occupato anche l’unico resort cinque stelle lusso. Apt: «Stranieri da noi per la crisi del Mediterraneo»
I prossimi quindici giorni sul Gargano saranno di tutto esaurito.
Con gli arrivi di ieri alberghi, residence, villaggi turistici e altre strutture ricettive hanno fatto il pienone.

Non è possibile trovare un posto letto sulla costa fino al 20 agosto.

Ma a differenza degli anni scorsi si lavora a pieno ritmo con i turisti dai primi di luglio.
Le spiagge di Pugnoschiuso, Calenella, Punta Lunga, Mannaccora, Gattarella, Baia dei Mergoli sono affollattissime anche grazie agli stranieri: tedeschi, svizzeri e cittadini dell’est Europa, soprattutto.
Tanti anche gli emiliani, veneti e toscani.
Per chi si sposta di qui ai prossimi giorni è possibile trovare posto in alcuni campeggi tra Vieste e Peschici.

Confermate le prenotazioni che rispetto allo scorso anno segnavano un aumento dele presenze turistiche intorno al 50 per cento: «Sicuramente siamo al tutto esaurito, ma per fortuna non saranno le uniche due settimane di grande impegno per gli operatori turistici – spiega Nicola Vascello, commissario dell’Apt – è una stagione che sta andando molto bene. Stanno lavorando tutti indistintamente. Un trend positivo generalizzato».

Ha funzionato molto soprattutto per i Bed and Breakfast la prenotazione on line. «Hanno inciso diversi elementi quest’anno, sicuramente l’instabilità nell’area dei Paesi del Mediterraneo, il brend Puglia che è molto appetibile ma anche le politiche turistiche messe in campo negli ultimi anni – aggiunge Vascello, ogni giorno è in contatto con gli operatori – la prova è che lavora il tre stelle ma anche il cinque stelle».
La Baia dei Mergoli, tra mattinata e Vieste, ospita uno dei resort di Puglia cinque stelle lusso. Sono aumentati gli stranieri, come raccontano i responsabili dell’accoglienza: «Quest’anno abbiamo avuto una maggiore presenza di turisti provenienti da altri Paesi europei, ma non solo: sono nostri ospiti francesi, americani, inglesi, austriaci e naturalmente italiani».
Alcuni sono giunti in volo a Bari Palese e poi il resort ha garantito il transfer fino al Gargano. Dall’Europa arrivano soprattutto in auto. «Cercano mare, relax e confort. Una vacanza molto tranquilla». Il porto Marina di Rodi Garganico ha quasi riempito i suoi 315 posti barca, al momento c’è solo il 20 per cento ancora libero per chi è in viaggio lungo le coste dell’Adriatico.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le presenze sono, secondo gli uffici portuali, raddoppiate.
E questa sarà una settimana intensa anche per i traghetti che fanno la spola quotidianamente con le Isole Tremiti e i barconi per le visite alle grotte. Ma quest’anno piace molto la proposta di alcune agenzie locali della visita alle masserie e boschi del parco nazionale del Gargano in jeep.
L’escursione dura mezza giornata e si snoda lungo gli antichi tratturi.

Antonella Caruso da Corriere Mezzogiorno

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PESCHICI – Delio Rossi in vacanza a Peschici: ‘sogno il Foggia in serie B’

Pubblicato : venerdì, 5 agosto 2011

Quest’anno è vacanza lunga per l’ex allenatore del Palermo, Delio Rossi, in ferie a Peschici. Una scelta, la sua, perchè sono state diverse le squadre che sono andate a bussare subito dopo il divorzio con il club rosanero.
Come mai ha rifiutato anche panchine di squadre di prima fascia?
‘Evidentemente non c’è stata una proposta che mi ha intrigato. Se devo allenare tanto per, è meglio restare al mare. Penso che sia giusto e doveroso andare a lavorare dove poter mettere a frutto le mie capacità’.
E’ vero che la volevano Inter e Roma?
‘Si è vero’.
E poi?
‘Le grandi squadre sono fiscali nello scegliere i giocatori, un po’ meno quando devono prendere l’allenatore. Evidentemente pensano che uno vale l’altro. Invece non è così, l’allenatore è molto importante nel portare avanti un progetto’
Allenerebbe anche la Roma?
‘Certo, con Walter Sabatini c’è un ottimo rapporto e non le nascondo che la cosa si poteva concretizzare’.
Ha influito il suo passato laziale?
“Forse in questo momento si, era un po’ prematuro, ma io la Roma l’allenerei tranquillamente. Mi è sempre piaciuta’.
Perchè ha lasciato Palermo?
‘Non c’erano più i presupposti per andare avanti. Troppo diverso il modo di interpretare il ruolo dell’allenatore tra me e Zamparini’.
Chi ha operato meglio sul mercato fino ad oggi?
‘Il Milan, ha colmato i deficit dello scorso anno. Poi Napoli e Lazio’.
Lo scudetto?
‘Sarà ancora una lotta a due tra Inter e Milan, subito dopo Juve e Napoli’.
Il Lecce?
‘Dovrà sempre lottare fino alla fine per la salvezza. Purtroppo si è chiusa l’era Semeraro, e questo penso che sia un grosso problema per la formazione pugliese.Quest’anno in serie A non vedo squadre da ultima fascia’.
Il Bari?
‘Non sarà facile risalire la china. La retrocessione è stata qualcosa di annunciato, anche perchè non si tratta di mancanza di capacità organizzative, ma di forza economica. Peccato, perchè Bari è una piazza che meriterebbe solo la serie A. Tuttavia Torrente è un bravo tecnico’.
E il Foggia?
‘Un discorso a parte merita il Foggia, l’unica squadra di cui sono tifoso. Dispiace che da diversi anni non riesce a venirne fuori dalle sabbie mobili della serie C. Anche qui ci vogliono risorse economiche, imprenditori che investono sul territorio. Altrimenti a Foggia come nelle altre realtà pugliesi ogni anno si è costretti a smantellare la squadra e a ricominciare da capo’.

Saverio Serlenga da Teleradioerre

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“GARGANO SEA GAMES”, UN MATRIMONIO FRA SPORT E TURISMO

Pubblicato : giovedì, 4 agosto 2011

La Provincia di Foggia con il CONI promuove lo sport in Capitanata – Ruo: “Il connubio tra manifestazioni sportive e turismo ulteriore volano per la valorizzazione del territorio”

“Una stagione estiva ricca di manifestazioni sportive, frutto della organizzazione sinergica della Provincia di Foggia con i Comuni interessati, che hanno l’obiettivo di promuovere tali attività finalizzandole alla valorizzazione delle risorse territoriali”. Così l’assessore provinciale allo Sport Rocco Ruo presenta numerose manifestazioni distribuiti omogeneamente su larga parte della Capitanata.

Si inizia con le finali di ,Vieste,, il 6 agosto, del “Gargano Sea Games”, evento organizzato in partenariato con il Coni provinciale. “L’evento – spiega Ruo – ha coinvolto ben 6 realtà del territorio garganico: Ischitella, ,Rodi Garganico, , Vico, ,Peschici,, Manfredonia-Siponto e appunto Vieste dove ieri e oggi (3 e 4 agosto) i turisti hanno avuto la possibilità di cimentarsi in svariati tornei di molteplici attività sportive.

Tutto questo, ovviamente, a testimonianza di come sia necessario promuovere il connubio tra sport e turismo per la valorizzazione del territorio attraverso la proposta di contenuti qualitativamente validi come quelli sportivi, troppo spesso snobbati e che invece sono un ottimo e ulteriore volano per l’attrattività del ,Gargano,“.

Il 7 agosto sarà la volta della prima edizione del “Corri Monte” a Monte Sant’Angelo, evento inserito nel cartellone degli eventi che festeggiano la recente elezione del comune garganico a patrimonio mondiale dell’Unesco. La gara podistica, infatti, si svolgerà proprio all’interno del centro storico di Monte Sant’Angelo, tra i borghi più belli d’Italia.
Il quinto torneo nazionale “Aics” di beach volley “Gimnasium Cup” avrà invece luogo a Foce Varano dall’11 al 14 agosto ed è organizzato insieme al Comune di Ischitella.

Edizione numero 25 per la “Maratonina dei due colli Cagnano Varano-Carpino” il 16 agosto, evento organizzato con i Comuni di Carpino e Cagnano e la pro loco di Carpino. L’undicesima edizione di “Iuvenilia – Giovani in Festa” si terrà a Bovino dal 18 al 20 agosto. Infine, il 20 agosto, spazio alla seconda edizione della “Notte bianca dello Sport” a Rignano Garganico.

“Anche l’assessorato allo Sport – evidenzia Rocco Ruo – dimostra che fare sistema, costruire una rete virtuosa, permette di poter dare il giusto rilievo ad eventi radicati nel territorio e che meritano di essere qualificati all’interno di un vero e proprio cartellone sportivo che ne esalti la valenza sociale e il valore ben più nobile rispetto alla comune e sbagliata denominazione di “sport minori”.

Abbiamo distribuito le risorse in maniera omogenea – conclude Ruo – puntando sul lavoro sinergico con le amministrazioni comunali locali e iniziando una virtuosa collaborazione con il Coni provinciale, ente che ha patrocinato tutte le manifestazioni sportive.

Un lavoro di monitoraggio, valutazione e sostegno di tutti quegli eventi in cui sport e turismo possano coniugarsi al meglio dando vita ad occasioni che, siamo certi, riscuoteranno il giusto successo”.

da Ondaradio

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Eliporto a Peschici

Pubblicato : sabato, 23 luglio 2011

Peschici ha il suo eliporto

Apre la struttura in rete con altri impianti della Regione Puglia

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Peschici, domani inaugurazione eliporto. C’è Minervini

Pubblicato : giovedì, 21 luglio 2011

Peschici – La rete eliportuale pugliese a servizio di operazioni di elisoccorso e protezione civile domani aprirà la sua settima base operativa a Peschici.

L’eliporto sarà inaugurato domani, venerdì 22, alle 10 dall’assessore regionale alla mobilità Guglielmo Minervini. Interverranno le autorità locali e il presidente di Alidaunia Roberto Puccillo.

La rete è stata concepita per coprire le aree della Puglia di più difficile accesso e viabilità: Gargano, Isole Tremiti, Sub-Appennino Dauno e Sud Salento. L’eliporto di Peschici (S.S. 89 per Vieste. Località “Piano”), infatti, è il settimo attivo in Puglia dopo San Giovanni Rotondo, Melendugno, San Domino, Vieste, Foggia e Celenza Val Fortore

da Stato  Quotidiano
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MAFREDONIA – Da Manfredonia a Peschici con Daunia Tur

Pubblicato : mercoledì, 20 luglio 2011

Tra le torri d’avvistamento saracene, lungo la costa garganica, sorgono severi nella loro umiltà giganteschi ragni di legno: i trabucchi, le più antiche macchine per la pratica della pesca a vista, oggi elementi simbolici e caratterizzanti della tradizione garganica. Il trabucco di Montepucci a Peschici è uno dei più suggestivi.
L’itinerario è in programma domenica 24 luglio e prevede in mattinata una visita del caratteristico centro storico di Peschici con il suo suggestivo ed appassionante Castello che caratterizza in modo scenografico l’aspetto già pittoresco della cittadina garganica. Qui di seguito il programma previsto per domenica 24 luglio:
-ORE 8.15: RITROVO in Piazza Galli (nei pressi del parcheggio della caffetteria “Albatros”);
- ORE 8.45: PARTENZA per Peschici con automezzi privati (car- pooling);
- ORE 10.15: circa ARRIVO a Peschici e parcheggio presso un’area sosta sicura e non a pagamento;
- ORE 10.45: visita del Centro Storico con sosta presso ‘La Casa del Trabucco’ e visita del Castello di Peschici con le sue ‘Segrete’;
- ORE 13.30: circa ritrovo e spostamento verso la località Monte Pucci sulla litoranea Peschici – Rodi Garganico ed arrivo al Ristorante ‘Il Trabucco’ di M. Fasanella;
- PRANZO a base di prodotti ittici.
- POMERIGGIO: Relax in spiaggia nella Baia di Calenella e dimostrazione storico-didattiche delle tecniche di pesca con il Trabucco (questo tipo di attività prescinde dalle condizioni meteo-marine della giornata);
- PARTENZA ore 20,00 circa;
- RITORNO a Manfredonia previsto in serata. (info tel. 0884 326299).
Saverio Serlenga da Teleradioerre

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PESCHICI – oggi S. Elia patrono del paese

Pubblicato : mercoledì, 20 luglio 2011

E’ la festa grande, il giorno più atteso dai peschiciani, l’unico in cui fanno festa. E’ S. Elia, patrono di Peschici, venerato oggi e domani, non solo dalla popolazione locale ma anche dalle migliaia di turisti che in questo periodo affollano la Perla del Gargano per le vacanze estive.

Questa sera l’appuntamento clou con la processione guidata dall’Arcivescovo di Manfedonia, mons. Michele Castoro,la quale si snoda lungo le vie cittadine ed in particolare nel caratteristico borgo antico.

A tarda sera i fuochi d’artificio sul mare, domani il concerto di Marco Masini ed altri pirotecnici fuochi sempre sulla baia si Peschici.
Saverio Serlenga da Teleradioerre

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Peschici, torna l’incubo degli incendi

Pubblicato : sabato, 16 luglio 2011

Bosco devastato

Bruciati 2 ettari di bosco: fiamme dolose. L’area interessata è tra Baia San Nicola e Zaiana. Il rogo ha richiesto interventi per oltre quattro ore
Un grosso incendio di natura dolosa ha devastato due ettari di terreno nella zona di Peschici, tra Baia San Nicola e Zaiana, sul Gargano.

Il rogo ha tenuto occupati per oltre quattro ore, nella tarda serata di ieri, più di quaranta uomini tra operatori di Arif, l’Agenzia Regionale per le attività irrigue e forestali, vigili del fuoco – impegnati con camion e autobotti – e volontari.

La prima avvisaglia ieri sera intorno alle 21. Diverse le cause che hanno reso difficoltose le operazioni di spegnimento: la serata ventilata, in parte, ma anche e soprattutto l’erba secca e alcuni rami di pino tagliati e lasciati in terra: situazioni che nel loro complesso hanno favorito la «corsa» del fuoco verso la macchia mediterranea.

I LAVORI – La prontezza di intervento di operatori e volontari ha scongiurato il peggio, salvato buona parte di macchia mediterranea e soprattutto di novellame (le nuove piantine di pino), e infine – cosa certamente di rilevanza notevole – evitato che l’incendio raggiungesse i vicini punti di accoglienza turistica, come campeggi e residence.

Le operazioni sono terminate dopo la mezzanotte, ma nelle ore successive e nella stessa mattinata di oggi, i tecnici di Arif stanno controllando accuratamente tutta la zona perimetrale lì intorno per accertarsi che non vi siano piccoli fuochi ancora «vivi».

Luca Pernice da Corriere Mezzogiorno

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PESCHICI – ecco gli “Almamegretta”

Pubblicato : lunedì, 11 luglio 2011

Il concerto di domani è un’anteprima della 16.ma edizione del “Carpino Folk Festival”


Marina di Peschici ospiterà l’anteprima del “Carpino Folk Festival”. Domani, alle 21.30, si terrà il concerto degli “Almamegretta”.

Progetto finanziato nell’ambito del bando “Giovani Energie in Comune”, promosso dal dipartimento della Gioventù, presidenza del Consiglio dei Ministri, e dall’Anci, associazione nazionale comuni italiani, per migliorare il “Coinvolgimento dei giovani nella valorizzazione delle specificità territoriali”, l’associazione culturale “Carpino Folk Festival” e il Comune di Peschici danno avvio così alla 16ma edizione del festival.
da Daunianews

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PESCHICI – CORPO FORESTALE DELLO STATO: 4 ARRESTI – Taglio e furto di piante nel Parco Nazionale del Gargano

Pubblicato : giovedì, 7 luglio 2011

Gli agenti del Comando Stazione forestale di Peschici e di quello di Umbra hanno arrestato quattro persone originarie di Vico del Gargano e S. Severo, alcune già gravate da rilevanti precedenti penali, per il reato di danneggiamento e furto aggravato.
Le stesse, infatti, sono state colte in flagranza di reato a porre in essere condotte illecite (reato di furto aggravato) in danno del patrimonio boschivo forestale, in loc. “MONTECALENA” agro del comune di Peschici. L’area oggetto di furto, è di circa un ettaro; la tecnica utilizzata era quella del taglio raso, interessante numerose specie quercine (roverella e carpino), con un danno al patrimonio naturalistico di rilevanti migliaia di euro. Il diametro delle piante forestali trafugate va dai 50 ai 100 cm. e sul colletto delle stesse non vi era alcuna “martellata” che identificasse le piante da abbattere, in difetto pertanto di tutte le autorizzazione necessarie.
L’operazione dei forestali, frutto di pregresse attività di appostamento, osservazione e controllo, ha permesso di individuare con esattezza la località garganica oggetto di furto aggravato. Si provvedeva immediatamente ad intimare e bloccare i 4 trasgressori, non lasciando loro alcuna via di fuga ed a sequestrare gli automezzi cingolati e gommati utilizzati per la commissione del reato, oltre a tutto il materiale corroborativo dell’illecito in questione. L’area oggetto di furto delle piante si trova in Zona 1 del Parco Nazionale del Gargano, sottoposta a vincolo idrogeologico-paesaggistico-ambientale, di proprietà del Comune di Peschici. Si tratta dell’ennesima azione di contrasto avverso gli illeciti ambientali posta in essere dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, attraverso un continuo monitoraggio degli interessi alternativi appetibili alle frange criminali locali.
Sempre gli agenti del Comando stazione di Umbra congiuntamente a quelli del C.T.A. di Monte Sant’Angelo hanno ritrovato cinque persone smarrite, in località “Sfilzi”, nel comune di Vico del Gargano. Dopo circa 7 km di perlustrazione, i forestali riuscivano a contattare l’utenza telefonica di uno dei dispersi , sino a quel momento irraggiungibile a causa della fitta vegetazione arborea. Venivano, quindi, chieste oggettive indicazioni e riferimenti al fine di individuare con estrema esattezza la zona del ritrovamento, individuata successivamente nella località Caritate. Si provvedeva immediatamente a prestare ogni tipo di soccorso ai 5 smarriti, garantendone il tempestivo accompagnamento. Soltanto grazie alla meticolosa conoscenza del territorio da parte del personale forestale, è stato possibile scongiurare un evento che poteva assumere connotati più drammatici.
Comunicato Stampa CORPO FORESTALE DELLO STATO -  COMANDO REGIONALE PUGLIA

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FOGGIA – GustaPeschici 2011, un tuffo nelle tradizioni e nei sapori del 900′

Pubblicato : sabato, 11 giugno 2011

‘L’autenticità e le tipicità immateriali del Gargano’, una operazione finanziata nell’ambito del bando “Giovani Energie in Comune”, promosso dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani, per migliorare il “Coinvolgimento dei giovani nella valorizzazione delle specificità territoriali”.

Il Comune di Peschici in collaborazione con L’associazione “GustaPeschici” e con l’Unione di cuochi, ristoratori, osti e locandieri propone il 12 Giugno 2011 la seconda edizione dell’evento”GustaPeschici”. Ospite d’eccezione sarà l’Associazione “Chic” che per l’occasione presenterà la sua Guida ai Ristoranti dell’associazione e farà degustare con la presenza di chef stellati i “Prodotti della Puglia in chiave Nazionale”.
Interverranno noti giornalisti gastronomici, rinomati Chef, autorità e sponsor in occasione della conferenza stampa che si terrà alle ore 15:30 dell’12 Giugno presso la sala consiliare del Comune di Peschici, i quali introdurranno l’evento con un dibattito sul tema “Un tuffo nelle tradizioni e nei sapori del 900′, per riscoprire l’arte del mangiare oggi”.

Subito dopo verrà presentato il concorso rivolto ai giovani chef dell’istituto alberghiero I.P.S.S.A.R. Enrico Mattei di Vieste: “GustaPeschici”, Pensando al futuro… dove và la nostra cucina.
Prodotti della nostra terra si confondono nel mondo.
da Teleradioerre

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PESCHICI – «I sonar faranno scappare i pesci»

Pubblicato : giovedì, 26 maggio 2011

L’esperta italo-americana:«Perché dico no alle trivelle» – D’Orsogna ha incontrato il comitato anti-petrolio

Maria Rita D'Orsogna insegna alla California UniversityLe compagnie petrolifere si muovono a piccoli passi. Quando si parte con le prospezioni, con la fase delle ricerche, poi inevitabilmente si arriva alle trivellazioni. Ecco perché pugliesi, abruzzesi e molisani devono continuare a manifestare il proprio dissenso».

Maria Rita D’Orsogna, italo-americana che da anni insegna matematica applicata alla California University e che è diventata una bandiera per chi si oppone alle ricerche petrolifere in mare e in particolar nodo in Adriatico, ha infiammato i partecipanti al sit-in di protesta organizzato a Peschici dalla rete di associazioni contro le trivellazioni. «Anche le sole prospezioni, che solitamente durano tra le due settimane e un mese, possono avere conseguenze sull’ecosistema marino.

 Ci può essere un calo del pescato perché i banchi di pesci si allontanano dalla zona interessata dai sonar delle ricerche. Possono verificarsi — ha sottolineato la D’Orsogna — spiaggiamenti di cetacei. E se poi la ricerca dà esito positivo? Il passo successivo è chiedere l’autorizzazione al ministero per le trivellazioni».

LE SCELTE – La D’Orsogna per far comprendere quanto talune scelte incidono sull’ecosistema per sempre e come «chiunque abbia optato per uno sviluppo fatto in armonia con il territorio» abbia vinto la scommessa con il futuro, ha citato il caso siciliano.

«Taormina negli anni ’50 si rifiutò di far insediare nel proprio territorio raffinerie come accadde a Gela o ad Augusta. Puntò su un altro modello di sviluppo. Oggi è un piccolo gioiello turistico-archeologico con una qualità della vita non paragonabile a quello di Gela».

 Nel corso della manifestazione ha elencato i rischi che corre l’habitat marino ma anche quello che accade lungo la costa per le infrastrutture che si devono creare al servizio delle piattaforme. «Prima si trivella, poi si passa ai pozzi permanenti, agli oleodotti, alle raffinerie. E tutto questo potrebbe accadere a poche miglia di distanza, solo 12, dall’arcipelago delle Isole Tremiti. Senza contare le gravissime conseguenze legate a eventuali fuoriuscite di sostanze tossiche e chimiche».

Non si tratta, hanno ripetuto anche ieri alcuni degli organizzatori della manifestazione di fare terrorismo o enfatizzare i rischi legati alle trivellazioni, «ma di informare i cittadini di quanto potrebbe accadere e di cosa significa quell’autorizzazione del ministero dell’Ambiente».

 La D’Orsogna, che fa la spola tra l’Abruzzo, la sua terra d’origine e la California ha poi aggiunto: «Non so dire se il ministero farà marcia indietro. Ma so per certo che ad Ortona la battaglia che tutti insieme associazioni, Comuni, istituzioni, cittadini ma anche la Chiesa abbiamo portato avanti ha impedito all’Eni la costruzione di un oleodotto.

Ed è stato determinante l’appoggio della chiesa abruzzese». Sit-in, incontri, manifestazioni come quella del 18 giugno con il concerto di Lucia Dalla, andranno di pari passo con le azioni di tipo legale. Puglia, Abruzzo e Molise sono in attesa della pubblicazione del provvedimento dell’8 aprile scorso del ministro per l’Ambiente Prestigiacomo sulla Gazzetta ufficiale per poter agire tramite un ricorso al Tar.

Antonella Caruso  da Corriere del Mezzogiorno

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Peschici – E LA SAGRA DEL PANE SI FA… FINALMENTE

Pubblicato : sabato, 7 maggio 2011

La settimana scorsa avevamo scritto che si era allenata, messa in dirittura d’arrivo, vicina ai nastri di partenza, quasi in pole position, decisa a partire non bene, benissimo… poi non è partita più. Colpa del maltempo. E così ha dovuto riprendere gli allenamenti.
Ma adesso è al via, pronta a cogliere lo sparo dello starter che domani, sabato 7 maggio, sancirà l’avvio della Prima Sagra del Pane Peschiciano. Tutto come sabato scorso, in quanto a organizzazione, con una sola variante: l’orario. E’ stato anticipato di sessanta minuti, non più 20.30 ma 19.30, e da quel momento… pancia mia fatti capanna. I turisti ne saranno entusiasti.

Giusto, la sagra. Il Comitato “Peschici Eventi”, comunemente definito ormai “braccio armato” della Associazione Culturale “Punto di Stella” nelle locandine che spaziano su mezzo Gargano e abbiamo dovuto rifare, ha voluto farsi conoscere al volgo – dopo un paio di iniziative andate a buon fine – con una delle manifestazioni più contadine, più schiette, più rurali, più ruspanti che ci siano: la sagra! Termine che richiama le feste popolari, tradizionali, quelle impreziosite da fiere e mercati finalizzati alla valorizzazione soprattutto dei prodotti tipici locali. E quale prodotto tipico locale più del pane casereccio?

Per ciò tutti alle tre postazioni pensate per tre degustazioni diverse. Ve le ricordiamo: POSTAZIONE A – Piazza del Popolo, dove ci si potrà abbuffare, alla modica spesa di un piccolo contributo (un minimo bisogna pur sacrificarlo per andare incontro a chi fa tanti sacrifici, no?), abbuffare, si scriveva, di… sorpresa. Dovete andarci per saperlo. POSTAZIONE B – Villa Comunale.. altra sorpresa e altro piccolissimo (si fa per dire, non prendeteci alla lettera ripescando dal salvadanaio del nipotino i centesimi) contributo, e POSTAZIONE C – Corso Garibaldi, altezza numero civico 101, con la terza sorpresa. Il tutto allietato da suoni e canti di street band, gruppi folk, musicisti vecchi e giovani, appassionati di note e strimpellate arrabbiate per sputare in faccia alla crisi.

I profumi del pane e del… companatico aleggeranno per strade e vicoli. Il loro “amore” galleggerà fra lingue e palati ancora prima di raggiungere le tre locations. Poi, una volta arrivati… beh, sarà quel che sarà col pensiero affettuoso e colmo di gratitudine a un Comitato che ha voluto dedicare al “pane peschiciano” la sua prima sagra onorando così il lavoro dei campi, il mondo dell’agricoltura, la fatica dei “cafoni”, per piantarlo poi sul piedistallo di un monumento che leva al cielo – a mo’ di ringraziamento – le ali delle cariossidi e rammentare a chiunque che se semini raccogli e non raccogli nulla se non semini.

Paradigma di una condizione sociale smarrita nel tempo, persa nei meandri di una società tecnologica che ha distrutto la sacralità dei valori più ancestrali, svuotata della sua essenza più emblematica. Con gli stessi interrogativi della settimana scorsa: saprà la “sagra” riportare in auge il crisma dell’umanità naufragata nelle scelte del mezzo informatico più accorsato e suadente? Saprà l’inaspettata iniziativa resuscitare il culto dell’afflato patriarcale (e matriarcale) che teneva uniti intorno a un tavolo tre o quattro generazioni informate alla universalità della famiglia?

Identico anche l’augurio che si fanno gli organizzatori, anche se avviluppati nel microcosmo delle cose perdute e incapaci di gustarne passionalità e spessore. Lo vuole il Comitato e se lo impone l’Associazione, in attesa di altri momenti simili, da ideare, pensare, programmare, creare, con l’unico scopo di riportare in vita emozioni diluite e significati stemperati da moderne abitudini poco consone con la spiritualità dell’animo umano. Questo il richiamo della sagra che domani attirerà, intorno a improvvisati ma ben organizzati banchetti, la “gente”, le persone, il popolo, grazie a chi ha compreso il senso dell’iniziativa e contribuito alla sua realizzazione.

Non rimane che urlare un solo, unico “Buon Appetito” a tutti!

P. G. da puntodistella

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Bari – De Leonardis: “A Peschici per ribadire il ‘no’ alle trivellazioni”

Pubblicato : mercoledì, 13 aprile 2011
  “L’ORDINE del giorno approvato ieri all’unanimità dal Consiglio regionale contro il via libera da parte del ministero dell’Ambiente alla richiesta della società irlandese ‘Petroceltic Elsa srl’ per effettuare indagini geo-sismiche e trivellazioni finalizzate a ricercare idrocarburi sul fondale marino a largo delle isole Tremiti, ha ribadito ancora una volta l’assoluta contrarietà del territorio a ipotesi del genere, dopo il Consiglio straordinario della Provincia di Foggia tenutosi proprio nell’arcipelago il 27 aprile dello scorso anno, allargato a parlamentari pugliesi, assessori e consiglieri regionali e sindaci dei comuni garganici.
” Giannicola De Leonardis, consigliere regionale Udc e presidente della settima commissione Affari Istituzionali, parteciperà domani pomeriggio a Peschici all’Assemblea dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali della comunità garganica, “anch’essa schierata in maniera trasversale e che ribadirà ulteriormente la posizione di assoluta chiusura ad uno scempio che rischia di distruggere tutti gli sforzi compiuti in questi anni per rilanciare il turismo, già fortemente penalizzato dalla mancanza di infrastrutture e collegamenti all’altezza delle sfide lanciate dalla globalizzazione, per non parlare dei fin troppo prevedibili rischi per l’ecosistema marino e ambientale in una riserva marina che un ministero dell’Ambiente degno di tale nome e rispettoso dei propri compiti e delle proprie prerogative dovrebbe invece preoccuparsi di tutelare, proteggere e difendere” sottolinea.

“Mi auguro che la mobilitazione e la partecipazione si allarghi anche alle regioni limitrofe Molise e Abruzzo, ad ogni livello, perché la difesa del mare Adriatico non può essere circoscritta ai territori e alle popolazioni rientranti in poche miglia marine e pochi chilometri, e i danni provocati da eventuali disastri avrebbero conseguenze devastanti anche per chi oggi è ancora chiuso in un assordante silenzio. Non può e non potrà mai essere il petrolio a rilanciare l’economia dalle nostre parti, piuttosto una politica rispettosa dell’ambiente e che proprio da quell’ambiente dovrebbe ripartire per investire in qualità, nel medio e soprattutto nel lungo periodo” la conclusione di De Leonardis.


Longo: “Isole Tremiti. Uno stop per conservare l’ambiente”
– “Non ci sono parole per deplorare sufficientemente la decisione della Prestigiacomo per l’assenso dato alla Petrolceltic di traforare i fondali marini prospicienti le isole Tremiti. La titolare del ministero dell’Ambiente è al solito arcisicura del fatto suo, malgrado la valanga di proteste che le sta rovinando addosso da più parti”.

“Del resto, altrettanta sicurezza è stata ostentata anche per la scelta sul nucleare, nonostante le perplessità degli scienziati di tutto il mondo. Chissà, tra poco ci sentiremo dire che le trivellazioni aiutano la tintarella o incrementano il turismo, anziché mettere a repentaglio uno dei pochi paradisi ambientali rimasti in Italia.

Eppure, la ministra dovrebbe aver visto le terrificanti immagini della marea nera messicana. Pensa forse che qui non possa succedere, perché noi italiani siamo notoriamente più bravi, organizzati e tecnologicamente avanzati rispetto agli Stati Uniti? L’arcipelago delle Tremiti con la sua riserva marina, espressione di una miriade di biodiversità, dovrebbe essere tutelata e protetta.

 Ma non è la prima volta che il sud d’Italia, mercé l’acquiescenza dei suoi esponenti politici, acconsente allo sfacelo del suo territorio. La siciliana Prestigiacomo ha evidentemente poco da imparare dai libri di storia. Eppure, non le farebbe male ripassare la montagna di chiacchiere e bugie con cui, tanto per citare due esempi, i suoi predecessori hanno minimizzato l’impatto ambientale di quanto sarebbe accaduto nella splendida piana dei bergamotti di Gioia Tauro o nel paradiso dei mandorleti esistenti prima dell’Italsider”.

da Stato Quotidiano

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“PESCHICI EVENTI” PRENDE IL LARGO

Pubblicato : venerdì, 1 aprile 2011

Il 30 marzo, nell’aula consiliare del Comune di Peschici, si è svolto il convegno organizzato dalla locale Associazione Culturale “Punto di Stella” per presentare il Comitato “Peschici Eventi” nato lo scorso 14 marzo .

 L’incontro con la comunità si è aperto con gli auguri istituzionali del sindaco facente funzioni, Domenico Afferrante ,che ha dato la sua disponibilità a collaborare col nuovo organismo negli eventi del paese.

A seguire è intervenuto il presidente di “Punto di Stella”, Piero Giannini , che ha spiegato le motivazioni della sua nascita, le funzioni e lo stretto sodalizio con la sua Associazione.

La parola è passata quindi al presidente del Comitato “Peschici Eventi”, Elia Salcuni . Illustrandone gli obiettivi, ha precisato che nasce al servizio del paese.

 Un Comitato di giovani, no profit, con lo scopo di “fare” di Peschici, oltre che una cittadina di mare-sole-spiaggia, anche di eventi: carnevale, giornate ecologiche, sagre, spettacoli musicali e via elencando.

 Il presidente, dopo averne presentato i membri e i ruoli affidati a ciascuno , ha ceduto la parola al primo di loro: Stefano Biscotti , responsabile settore musica e teatro, che ha illustrato un progetto teatrale coi ragazzi e l’importanza del suo ruolo all’interno del gruppo.

Successivamente è intervenuto Francesco D’Arenzo , delegato allo spettacolo, il quale, dopo aver ringraziato la popolazione per la numerosa partecipazione all’evento del 17 marzo (“Peschici in tricolore”), si è soffermato sulle sue funzioni e sull’importanza dello spettacolo in ogni manifestazione, sottolineando che punterà molto sui giovani, sulla loro freschezza, sull’allegria e sulla leggerezza dei contenuti.

 Ha chiuso il suo intervento invitando le Associazioni presenti sul territorio, gli istituti scolastici e la collettività tutta a collaborare attivamente alle manifestazioni che Associazione e Comitato organizzeranno prossimamente.

Altro membro attivo a prendere la parola, il più giovane del Comitato: Matteo Pupillo , delegato alla cultura, ha dichiarato di impegnarsi nella organizzazione di eventi culturali con la collaborazione di studenti e docenti insistendo sulla esigenza di valorizzare le aree archeologiche, storiche e naturalistiche insistenti sul territorio peschiciano. Quindi è stato il turno di Marcella Caroprese , delegata allo sport, ruolo importante per l’organizzazione di eventi sportivi, che si impegnerà in prima persona a fare da collante con tutte le Associazioni sportive del paese.

A sorpresa, sotto la pressione di tutti, è intervenuto il vicepresidente-art director e “mente” del Comitato, Tea Lamargese . Chiaramente emozionata, ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a formarlo e la voglia di rimettersi in gioco dopo anni di “assenza”.

Soffermandosi sulle peculiarità di ciascun componente, evidenziandone il ruolo, puntualizzandone i motivi della presenza e augurando buon lavoro a tutti, ha spiegato il “perché” della scelta di affidarsi all’Associazione “Punto di Stella” avendone avuto sempre come suo punto di riferimento esistenziale la figura del presidente.

Anche Matteo Martella  delegato alla comunicazione in qualità di conduttore di “Peschici on-air”, che va in onda tutti i martedì sulle frequenze della emittente viestana OndaRadio) ha voluto aggiungere qualcosa ricordando che il Comitato è chiamato anche alla sinergia col “Museo dei Nonni” (altro organismo entrato a far parte di “Punto di Stella” il 2010 con la sua responsabile artistica Laura Casasola  e il suo direttore Davis Maggiano) e invitando tutti alla collaborazione per facilitarne l’apertura prevista per la prossima Pasqua.

Espressamente invitato al microfono, ha chiuso il convegno il delegato al Turismo del Comune di Peschici, Vincenzo De Nittis (foto 7), con l’augurio che il Comitato possa riscuotere il successo che si merita fidando anche nella sua piena disponibilità a collaborare in tutti gli eventi. Il sipario è calato sull’importante e interessante appuntamento con la visione del dvd “Peschici in tricolore”, il primo impegno organizzato dal nuovo Comitato.

IL COMMENTO = «Sono convinto che “Peschici Eventi” rappresenti – insieme all’associazione “Punto di Stella” – un concreto esempio etico-morale di cooperazione nel nostro paese.

Non è più possibile pensare che a Peschici ognuno – amministratore, politico, imprenditore, dirigente, impiegato, operaio, sindacalista, intellettuale, professionista, commerciante, sacerdote, insegnante, studente, scolaro o umile cittadino – possa fare ‘storia a sè’, continuando a coltivare il proprio orticello personale.

«Occorre in tal senso promuovere la cooperazione a tutti i livelli, senza pretese di ‘superiorità’ o – ancora peggio – tendenze ‘autarchiche’ da parte di nessuno. E’ inaccettabile che soltanto quando accadano fatti di estrema gravità – come il tragico incendio del luglio 2007 – il paese riesca a essere unito e socialmente coeso.

Non posso sopportare – e mi fa davvero rabbia! – il fatto che Peschici sia vista da molti ‘non-peschiciani’ come una cittadina emarginata e culturalmente arretrata, dove non possono esistere persone interessate alla cultura e ai saperi (scientifici, tecnologici e umanistici).

«”Peschici Eventi” ha il dovere morale – da tale punto di vista – di smentire una volta per tutte queste infondate e inique affermazioni, nonché di fare ‘piazza pulita’ dei luoghi comuni che sul piano psicologico impediscono il progresso del paese.

 ”Peschici Eventi” deve diventare uno snodo fondamentale nella storia presente e futura di Peschici, deve costituire una svolta storica per il nostro paese. Prendiamo inoltre esempio dalle regioni della cooperazione: Emilia Romagna, Toscana e Umbria.» (Gianluigi Cofano)

COMITATO “PESCHICI EVENTI”: COMPOSIZIONE E FUNZIONI =
Elia Salcuni: presidente
Tea Lamargese: vicepresidente-art director
Sylvie Amelii: segretaria
Corinta Fasanella : tesoriere-Tradizioni Popolari

Stefano Biscotti: Musica e Teatro
Marcella Caroprese: Sport
Francesco D’Arenzo: Spettacolo
Matteo Martella: Comunicazione e Marketing
Matteo Pupillo: Cultura
Armando Quaglia : Rapporti con Associazionismo
Simona Vecera : Enogastronomia (in collaborazione con Paola Martella e Ezia Santoro )
da New Punto di Stella

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PESCHICI – COMITATO “PESCHICI EVENTI”

Pubblicato : giovedì, 24 marzo 2011

Mercoledì 30 marzo, nella Sala Consiliare “G. Azzarone” del Comune di Peschici, si svolgerà alle 18.30 la conferenza di presentazione del

COMITATO “PESCHICI EVENTI”


costituitosi il 14 scorso all’interno della locale
Associazione Culturale “Punto di Stella”.

La Cittadinanza tutta è invitata
Il Presidente PdS
(Piero Giannini)

da punto di Stella

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PESCHCI – da oggi Zaiana è una spiaggia libera

Pubblicato : giovedì, 17 marzo 2011

Sventolava anche la bandiera di Legambiente insieme a quella tricolore sulla suggestiva baia di Zaiana a Peschici dove gli attivisti del cigno verde hanno celebrato in maniera davvero originale i 150 anni dell’Unità d’Italia. In riva al mare con le onde alte anche due metri, Legambiente ha ‘acceso’ il suo sesto focolare di Festambiente Sud per salvare Zaiana dalle attenzioni malsane, dalla criminalità e dal pericolo di speculazione che aggredisce il Promontorio.

Con il responsabile di Legambiente Gargano, Franco Salcuni, si sono alternati nei cosiddetti ‘comizi brevi d’amore e disappunto’, autorevoli rappresentanti del mondo ambientalistico e culturale. Tutti insieme per salvaguardare un paradiso sperduto che rappresenta l’emblema del contrasto di chi vuole conservare i valori del Bel Paese e chi, invece, vuole continuare a saccheggiarli. Una prima grande risposta dalle istituzioni è già arrivata proprio nel giorno dell’Unità d’Italia.

 Il vice sindaco di Peschici, Memo Afferrante, ha anunciato che da oggi Zaiana è ritornata ad essere una spiaggia libera e tutelata in ogni aspetto.

Saverio Serlenga da Teleradioerre

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PESCHCI – festa tricolore sulla spiaggia di Zaiana

Pubblicato : giovedì, 17 marzo 2011

‘Comizi brevi d’amore e disappunto’, questa la formula che Legambiente ha scelto per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Nello scenario della Baia Zaiana a Peschici, Legambiente “accende” il suo sesto Focolare di FestambienteSud per salvare Zaiana dalle attenzioni malsane, dalla criminalità e dal pericolo di speculazione.
Un paradiso sperduto che rappresenta l’emblema del contrasto tra la cultura di chi vuole conservare i valori del Bel Paese e chi, invece, vuole continuare a stuprarli.
L’appuntamento è alle 10,30 sulla spiaggia, dove Veronika Pelikan, in rappresentanza della famiglia austriaca che da decenni si prende cura della Baia, accoglierà gli intervenuti.
Apriranno i comizi Franco Salcuni di Legambiente, Carmelo Mazza, ricercatore italiano ‘in fuga’ a Madrid, Veronika Pelikan, giornalista viennese, Piero Paciello, direttore del quotidiano L’attacco e un rappresentante dell’amministrazione comunale di Peschici.
Seguiranno Nicola Vascello, commissario Apt, Federico Ceschin, esperto di turismo, Michele Eugenio di Carlo, presidente del comitato per il mare, Stefano Biscotti, dell’associazione rimboschiamo Peschici, Armando Quaglia, comitato eventi di Peschici, Domenico Sergio Antonacci di Argod, Lucrezia d’Errico del Centro Studi Martella, Pasquale Gatta, de il Diario Montanaro.
Al termine dopo un pranzo frugale, preparato dai Pelikan con vini scelti da Armando Quaglia, Legambiente proporrà alle associazioni presenti la discussione per la costituzione di un comitato garganico contro il nucleare, in vista dei referendum di giugno.

Saverio Serlenga da Teleradioerre

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Il Carnevale pugliese tra simbologie, eccessi e divieti

Pubblicato : lunedì, 7 marzo 2011

La relazione di Teresa Rauzino al Convegno del Centro Studi Martella: “Il Carnevale com’era…Antiche tradizioni pugliesi. garganiche e peschiciane”

Qualche anno fa, precisamente nel 2007, il prof. Pietro Sisto  dell’Università di Bari e Taranto mi invitò a pubblicare il mio saggio sulla “Zeza Zeza (perduta) del Carnevale di Peschici”  (pubblicato in anteprima sull’Attacco)  nel suo libro” L’ultima festa”, edito da Progedit. Un bellissimo libro che suscita sempre il mio interesse e che mi preme presentare anche ai nostri lettori.
Quella raccontata da Sisto è la prima “storia” del Carnevale in Puglia indagata negli  aspetti antropologici, nelle profonde trasformazioni che, soprattutto nel secolo scorso, hanno accompagnato la festa in angoli diversi della regione, dalla più nota Putignano fino a Trani, Molfetta, Bitonto, e ai centri “minori” (ma non per questo meno importanti) come Peschici.
Il Carnevale a Putignano partiva dal 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, una festa nata in relazione alla traslazione delle reliquie del santo da un’altra città, per preservarle dall’attacco dei Turchi. E’ il 1394. La popolazione festeggia, si traveste in maschera.
Lo faceva anche il 17 gennaio festa di sant’Antonio Abate, che dava il via ufficiale al carnevale pugliese, che proseguiva, il 2 febbraio, con la festa della Candelora, fino ad arrivare al giovedì grasso e al martedì grasso che chiudevano la festa.
Quattro erano gli animali che rappresentavano la ritualità del carnevale: l’asino, il maiale (porco), il tacchino (vicc) e l’orso. A Putignano era proprio la festa dell’orso che apriva (ed apre ancora oggi) i festeggiamenti. L’orso simboleggiava il risveglio della natura, e il propiziarsi la stagione favorevole perché il 2 febbraio, l’orso prediceva (all’incontrario) il tempo buono se quel giorno il tempo era cattivo, e viceversa.
Dell’ “ultima festa” Sisto mette in luce non solo i riti più irriverenti, legati al divertimento, ai piaceri del corpo e alla gastronomia, ma anche il rovesciamento dei ruoli sociali, e lo scontro tra società laica e gerarchie ecclesiastiche che si opposero strenuamente, ma con scarsi risultati, allo spirito carnevalesco della società contadina.
Intriganti sono le osservazioni che Sisto fa sul modo in cui il Carnevale veniva osteggiato dalle autorità ecclesiastiche. Il Carnevale era un periodo  in cui le licenziosità erano all’ordine del giorno, per cui la Chiesa “ufficiale” sentiva il dovere di intervenire, emanando degli editti che proibivano certi comportamenti “lascivi”. E lo faceva in modo forte, proibendo ai chierici e alle suore di festeggiare il Carnevale.  Ne succedevano di tutti i colori, nei conventi maschili e femminili (e non solo, perchè anche alti prelati partecipavano ai “festini” che venivano dati nelle case signorili pugliesi).
Veri e propri editti vennero emanati dai monsignori delle varie diocesi pugliesi per bloccare queste licenziose manifestazioni di trivialità. A Trani si svolgeva una processione, la cosiddetta processione delSanto Membro, in cui veniva portata in processione una vecchia statua di legno che rappresentava Priapo con il fallo (l’elemento “proibito” che caratterizza questa divinità) sproporzionato rispetto al resto del corpo, e che arrivava fino all’altezza del mento. Ci volle l’intervento iconoclasta dell’illuminato arcivescovo Giuseppe Antonio Davanzati, da sempre impegnato  nella lotta contro le superstizioni,   fantasmi, vampiri e spettri di ogni genere, per bloccare definitivamente questo corteo blasfemo, cui probabilmente amavano accodarsi preti e frati.
Priapo era un personaggio della mitologia greca, figlio di Afrodite. Rappresentava l’istinto, la forza sessuale maschile e la fertilità della natura. Il suo culto, risalente ai tempi di Alessandro Magno, fu largamente ripreso anche dai Romani, soprattutto collegato ai riti dionisiaci e associato al mondo agricolo ed alla protezione delle greggi, dei pesci, delle api, degli orti. Le feste in onore di Priapo avevano un grande rilievo nel calendario sacro. Nel mondo greco classico, durante le Falloforie  (processioni solenni in onore di Priapo e Dioniso) si trasportavano enormi falli di legno, accompagnando il corteo con canti tipici come quello del poeta Semos di Delo: «Ritiratevi, fate posto al dio! Perché egli vuole enorme, retto, turgido, procedere nel mezzo». Le processioni terminavano con una pioggia di acqua mista a miele e succo d’uva, indirizzata verso i campi, che rappresentava l’eiaculazione del seme, origine della vita. Propiziava l’abbondanza del raccolto.
A Roma, le vergini patrizie, prima di contrarre matrimonio, rivolgevano una particolare preghiera a Priapo, affinché rendesse piacevole la loro prima notte di nozze.
L’animale sacro a Priapo era l’asino, per l’importanza che aveva nella vita contadina, e per l’analogia fallica. Ogni anno ne veniva sacrificato un esemplare.
Ritornando agli editti arcivescovili settecenteschi, Pompeo Sarnelli (autore  della  Cronologia de’ vescovi et arcivescovi sipontini), quando era vescovo di Bisceglie, stigmatizzò l’abitudine molto diffusa tra i  sacerdoti di prendere parte a balli e festini, minacciando di punire, con pene severissime, i trasgressori. Il 30 gennaio 1719 emanò questo editto:«Ordiniamo ed espressamente comandiamo che niuna persona ecclesiastica ardisca intrigarsi in maschere, balli, e giuochi carnevaleschi, sotto pena agli ordinati in Sacris, della sospensione a divinis ipso facto incurrenda a Noi riservata ed a’ chierici della carcere, ed altre pene a Nostro arbitrio».
Sempre tra Sei e Settecento, è il clero bitontino a preoccupare seriamente le gerarchie ecclesiastiche: nel 1685 alcuni sacerdoti, appartenenti alle più note e potenti famiglie patrizie, suscitano scandalo in tutta la comunità cittadina «appendendo al chiodo la tonaca e l’abito talare per vestire i panni, chi di donna, chi di contadino». In seguito, vari vescovi della stessa diocesi di Bitonto proibirono ai chierici di frequentare taverne e osterie, e di andare in giro, intonando canti osceni e musiche profane.
Nei giorni di Carnevale, i chierici dovevano vestire rigorosamente l’abito talare, lungo e nero senza aggiunta di altri colori che potessero confonderli con i laici che si vestivano con abiti similari. Furono proibiti i bottoni dorati, vietarono i colli e i manichetti di colore turchino; questi dovevano essere rigorosamente bianchi e semplici, e non lavorati artificiosamente. Mai come in questi giorni di carnevale, “l’abito doveva fare rigorosamente il monaco”.
La situazione era abbastanza spinosa. Cosa avveniva? Nei conventi femminili, le educande, guidate dalle monache, si travestivano da preti, combinandone di tutti i colori. A Putignano, nel 1732, nel  monastero di san Benedetto, intervenne padre Alfonso de Liguori, che lo benedì, e fece esporre un’immagine dell’arcangelo Raffaele.
Sembrava che in questi conventi ci fosse il demonio, venivano denunciate strane apparizioni di luci e fuochi, episodi di spiritismo. Intervennero gli esorcisti. Finchè c’erano prelati in grado di farsi valere, come il famoso gesuita Domenico Bruno, la situazione si appianò ma, dopo la sua morte, nel convento delle Carmelitane Scalze di Putignano ricominciarono le apparizioni… dei “demonj”.
Il Carnevale era una tradizione trasgressiva che i divieti non riuscirono a bloccare, sebbene la Chiesa cercasse di creare un’alternativa alla festa profana. Ci fu l’intervento dei Gesuiti che istituirono i “carnevaletti”, una sorta di 40 ore posizionate nei giorni in cui il Carnevale impazzava, dalla domenica al martedì grasso. Le chiese divennero una sorta di apparato teatrale, con luci e soavissime musiche. Si organizzavano bellissime processioni, si sparavano razzi, in grado di attirare più gente possibile.
A Lecce, negli ultimi tre giorni di carnevale, ritenuti quelli più pericolosi,  tutti i confratelli della congrega dei gentiluomini, con torce accese in mano, accompagnavano il Santissimo Sacramento, con il concorso di tutta la città. I Gesuiti lo facevano per attirare più gente possibile, perché in tali giorni essa “correva sfrenatamente dietro al peccato e alle lascivie del mondo”.
A Molfetta, a metà Settecento, il vescovo Orlandi fece l’ostensione delle reliquie del patrono Corrado dal 9 al 16 gennaio. Fece anche esporre il Santissimo Sacramento per tutto il periodo di Carnevale. Cessarono i “balli infami” e i giochi, e le chiese si riempirono di gente.
Ma i vescovi non riuscivano a contenere il fenomeno, tant’è vero che a Molfetta, prima monsignor Fabrizio Antonio Salerni nel 1736, e poi mons. Celestino Orlandi nel 1757 minacciarono con un editto di scomunicare chi ballava scandalosamente. In questo caso ci fu l’intervento dell’Università di Molfetta che inoltrò un ricorso (firmato dal marchese Brancone)  a Napoli. Il vescovo fu invitato a  precisare quali fossero questi balli licenziosi.  Il vescovo li descrisse minuziosamente, uno a uno, in una relazione intrigante da leggere.
C’erano gli scelleratissimi balli del “zinsitto”, “dell’ignudo” e della “stoccata”. Il primo consisteva in una danza scandita dai comandi del maestro di ballo che, “dopo aver fatto disporre dietro di sé alternativamente uomini e donne” comandava loro di assumere posizioni “sempre  più sconce e disoneste” (petto a petto, culo a culo, faccia a faccia, bocca a bocca). Nel secondo, il maestro di ballo ordinava a uomini e donne di spogliarsi lentamente nel corso delle danze che  spesso si concludevano al buio, con una sorta  di caccia alla donna, “qualche volta totalmente alla nuda”, al grido di “chi la trova, la trova!”. Nel ballo della “stoccata”, si simulava un duello tra un uomo e una donna. A perdere era sempre la donna che, colpita, cadeva per terra e veniva soccorsa dal cavaliere che se la portava a letto, tra gli applausi e le grida sconce e “stomachevoli” di tutti i presenti.
“Indecenti” erano considerati, da monsignor Orlandi, i giochi dell’anello, del tavolone, del confetto, ecc. In tutti questi balli i partecipanti “toccavano” nelle zone sensibili, suscitando grande scandalo da parte di chi andava lì, pensando di partecipare –  come sostiene il vescovo – a balli innocenti.
Il gioco dell’anello consisteva nel passare un anello a tutti i partecipanti che si mettevano in circolo, tenendo le mani aperte e posate sul grembo. Il caposala vi posava l’anello e c’erano licenziose “toccate e fughe”.
C’è la descrizione di un altro gioco, quello dei confetti, che venivano gettati fra i seni delle gentildonne e, per riprenderli, il maestro di ballo doveva necessariamente palpeggiarle.
Erano balli e giochi decisamente licenziosi, che il vescovo Celestino Orlandi non poteva permettere nella sua Diocesi, perché costituivano fonte di eccitazione erotica per connubi proibiti talvolta favoriti dalle madri che volevano accasare le figlie in età da marito. Numerosi erano gli aborti, se il matrimonio riparatore veniva negato dai seduttori che le avevano ingravidate, durante le pazze serate “dell’ultima Festa”. Numerose erano le ragazze che, esattamente dopo 9 mesi dal Carnevale, mettevano al mondo dei neonati concepiti in quelle feste, e che venivano deposti nelle ruote dei conventi o “esposti” sui sagrati delle chiese.
Pietro Sisto, infine, cita un articolo dal singolare titolo “La vendemia del Diavolo”, pubblicato nel 1938 da “Vita Cattolica”, periodico ufficiale dell’Archidiocesi di Manfredonia. L’editorialista, dopo aver ricordato che Santa Caterina da Siena, parlando del Carnevale, esclamava tra i singhiozzi: «Oh che tempo diabolico!», si sofferma a descrive cosa avveniva nella diocesi sipontina “nei giorni detti del Carnevale”: «Mentre la Chiesa richiama i cristiani a considerare la tristezza, i patimenti e la morte del Redentore, molti di essi si danno alla pazza e sfrenata allegrezza e ai disordini. Tanti, coi loro peccati, rinnovano la passione la crocifissione di Gesù!(…) Che avviene infatti in questi giorni nelle sale da ballo? Giovanetti rabbiosi, ragazze frenetiche non sanno rinunciare al turpe divertimento del ballo. Passioni roventi che si sviluppano e ardono; affetti pravi che si iniziano; mode turpi, nudismo, abbracciamenti disonesti che si fanno; peccati che si consumano nel bollore della danza e negli agitati ritrovi notturni; tresche che si svolgono; onore che spesso si perde; malizie che s’imparano; pericoli fisici: contatti di membra, sudori, fiati ecc., facile comunicazione di mali contaggiosi (sic) tanfo ributtante… ».
E si chiede: “Come pretendono, poi, certi cristiani di regnare con Gesù Cristo. se vivono da pagani, o un giorno con Cristo e un giorno col Demonio?».
 
Teresa Maria Rauzino
pubblicato sul quotidiano “L’Attacco” del  4/03/2011

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FOGGIA — Tra Peschici e Vieste registrati i danni maggiori – E Confcommercio vuole anche lo stato di calamità

Pubblicato : venerdì, 4 marzo 2011

Strade interrotte e voragini di un metro – Allagamenti, il Gargano chiede aiuto

Il manto stradale distrutto  Strade interrotte, voragini di un metro, camping ed altre strutture ricettive tagliate fuori dalle vie di collegamento. È lo scenario tra Peschici e Vieste all’indomani dei violenti nubifragi che si sono abbattuti sulla Capitanata e, in particolare, sul Gargano dove si contano i danni maggiori.

Ma oltre ai danni che, stando alle prime stime, dovrebbero essere ingenti, c’è anche la preoccupazione che l’ennesimo nubifragio possa compromettere l’avvio della stagione estiva che inizia con la primavera e con le festività pasquali con l’arrivo dei primi stranieri.

Se è vero che gli allagamenti alle strutture turistiche non sono molto gravi, alcuni dei più importanti campeggi si trovano lungo la strada comunale di Santa Lucia, alla periferia di Peschici. Una strada completamente distrutta dalle forti piogge che hanno portato a valle fango e detriti causando, in alcuni tratti, delle voragini di oltre un metro.

Inoltre ci sono stati smottamenti che hanno letteralmente spezzato l’asfalto, crollato in più punti. Impossibile raggiungere alcuni villaggi turistici di Peschici come lo «Julia», il camping «De Sio» e «La Gemma»: la violenza dell’acqua ha completamente distrutto anche le strade di accesso a piccoli agglomerati turistici che sono rimasti isolati.

Tra le situazioni più gravi quella del villaggio turistico «Manaccora» che si trova nell’omonima baia. «Il maltempo — spiega Domenico D’Amato, titolare della struttura — ha portato via il manto stradale creando delle pericolose voragini sulla strada comunale, che in molti tratti è impraticabile. Inoltre gli smottamenti hanno distrutto le canalizzazioni del collegamento telefonico e alcune strutture sono isolate anche da questo punto di vista.

 È una situazione molto grave perché la stagione estiva è quasi alle porte. Ecco perché ci auguriamo che il comune di Peschici inizi il lavoro per il rifacimento della strada nel più breve tempo possibile, altrimenti per noi operatori turistici saranno problemi seri».

Una preoccupazione legata anche all’attuale situazione del comune di Peschici, con alcuni amministratori – tra cui il sindaco Michele Vecera – agli arresti domiciliari, accusati di aver pilotato alcuni appalti pubblici.

Una situazione che potrebbe ritardare i lavori sulla strada comunale, unica via di accesso alle strutture turistiche della zona. E sull’alluvione è intervenuto l’assessore regionale all’agricoltura Dario Stefano sottolineando che, nei prossimi giorni si svolgeranno sopralluoghi per quantificare i danni alle colture. Per il maltempo che ha colpito l’altra zona della Capitanata, tra Manfredonia e Zapponeta, il deputato del Pd Michele Bordo, sottolineando la «latitanza» del Governo per gli interventi strutturali nella zona, ha chiesto «risorse economiche a favore dei comuni e delle imprese colpite, sia agricole che turistiche». La Confcommercio ha già chiesto lo stato di calamità.

Luca Pernice  da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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Peschici – INVITO convegno Centro Studi Martella sul carnevale com’er..

Pubblicato : martedì, 1 marzo 2011

Giovedì 3 marzo 2011, ore 17,00 Sala Consiliare Comune di Peschici

INVI

TO CONVEGNOIl Carnevale com’era…

Antiche tradizioni pugliesi, garganiche e peschiciane

Dopo i saluti istituzionali di Leonardo Di Miscia (assessore alla Cultura del Comune di Peschici), Vincenzo De Nittis (consigliere con delega al Turismo e allo Spettacolo) e la presentazione ufficiale di Francesco D’Arenzo del “Carnual Peschici 2011”, interverranno i seguenti relatori:

Teresa Maria Rauzino (presidente Centro Studi Martella): “Il Carnevale pugliese tra simbologie, eccessi e divieti”;

Matteo Siena (Società Storia Patria Puglia): “Tradizioni del Carnevale di San Giovanni Rotondo”;

Grazia Silvestri (socia Centro Studi Martella): “Tradizioni di Peschici”;

Lucrezia D’Errico (socia Centro Studi Martella): “Storia della Zeza Zeza di Peschici, nel ricordo del suo interprete-cantore: Giulio D’Errico”.

Gina Morelli e Vito Dileo, attori del Gruppo Teatrale: “Le Maschere”, interpreteranno la Zeza in dialetto foggiano. Gli studenti del Liceo Fazzini di Peschici diretti da Stefano Biscotti, canteranno la Zeza in

 
 
 
 

dialetto peschiciano. Nel corso della serata saranno proiettate, a cura di Elia Salcuni, immagini d’epoca e recenti del Carnevale di Peschici e della provincia di Foggia. Salcuni si soffermerà a descrivere “l’operazione e  la  morte  del  Carnual”. Modererà  la  serata  Armando  Quaglia.  Alla  fine, chiacchere,  rustici  e  dolci

peschiciani per tutti! Vi ASPETTIAMO!

Comunicato Stanpa  Comune di Peschici

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 La vita quotidiana della Peschici anni ‘40 Una storia vera trasformata in romanzo – ʻVenti di grecaleʼ, dello scrittore esordiente P. Labombarda

Pubblicato : giovedì, 17 febbraio 2011

forte e fragile allo stesso tempo, trasmette al figlioletto Paolo il senso dell’ordine e della precisione, la volontà di dialogare, il sentimento di solidarietà tra la gente “che oggi – sottolinea tristemente l’autore – si è perso nella gente che abita Peschici”. Il racconto è zeppo di descrizioni che si dividono in “vita di famiglia”, “vita di paese”, “vita di campi e di marine”, così che il lettore rivive attraverso i ricordi dell’autore i ritmi del paese, Peschici, abbarbicato su una rupe.
Riecheggia in tutto il libro il dramma della guerra e l’estrema povertà del paese. A Peschici, infatti, non c’è acqua potabile, energia elettrica, gas, rete fognaria; i peschiciani, d’altro canto, sono quasi tutti analfabeti e parlano un dialetto di origine slava difficilmente accessibile: il mezzo più usato per comunicare e informarsi era il banditore.
Quella raccontata nel libro potrebbe essere definita una piccola epopea degli umili che richiama alla memoria i grandi scrittori veristi: Verga, Deledda e Capuana. Anche l’uso del dialetto richiama quella tecnica narrativa, chiamata regressione, attraverso la quale l’autore ‘regredisce’ allo stesso livello dei personaggi, usandone in questo caso lo stesso linguaggio eliminando espressioni colte. ‘Venti di grecale’ è una storia famigliare, scritta in forma quasi diaristica, che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina e lo trasporta, attraverso un viaggio a ritroso nella memoria, in una Peschici che forse oggi non esiste più.
‘Venti di grecale ha ottenuto, nell’ambito della quinta edizione del premio letterario ‘Liberarte’, nella Sezione ‘Opere sul Gargano’, il Premio speciale della Provincia di Foggia. È stato anche tra i semifinalisti, nel 2009, del Premio letterario internazionale ‘Trofeo penna d’autore’, (concorso patrocinato dal Comune di Torino e dalla Provincia di Torino rivolto a poeti e scrittori esordienti) per la sezione ‘Libri di narrativa e saggistica’. L’autore nasce a Roma nel 1940, si laurea in Ingegneria Elettronica e Aerospaziale.
 Silvia Bilenchi da quotidianopuglia.it

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Peschici, scoperte scommesse clandestine con minori: una denuncia

Pubblicato : martedì, 15 febbraio 2011
  • Guardia-di-Finanza1 di Peschici impegnato nell’utilizzo di computer appositamente configurati per le scommesse illegali. Commerciante che aveva consentito la partecipazione alle scommesse anche di minori. Denunciato il commerciante, sequestrati 4 computer.Serracapriola: i militari della Brigata della Guardia di Finanza di Torre Fantine all’esito di due specifiche attività nell’ambito dei controlli sui cantieri edili hanno accertato l’utilizzo di 3 dipendenti a nero; comminato sanzioni amministrative per oltre 6mila euro; segnalato un’imrpesa per la sospensione dell’attività. A due imprenditori edili sono state applicate le nuove sanzioni in materia di lavoro nero previste dalla legge 183/2010 (cd Collegato lavoro).
    da Stato Quotidiano
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    PESCHICI – parte una petizione contro la disoccupazione – La protesta arriva dagli operatori del settore turistico che hanno richiesto un tavolo di concertazione

    Pubblicato : lunedì, 7 febbraio 2011

    Arriva dal settore turistico del centro garganico la protesta più aspra per la grave disoccupazione che sta interessando tutta l’area garganica, sebbene caratterizzata da consistenti flussi turistici, dopo quella dei cinque ragazzi di Vico del Gargano, che per una settimana si sono incatenati davanti al Municipio rifiutando anche di mangiare per chiedere un lavoro.

     Tanto che la cittadinanza in cerca di occupazione ha realizzato una petizione per chiedere di incontrare le autorità territoriali regionali, provinciali e locali, competenti in materia di politiche di sviluppo, lavoro e occupazione, «al fine di poter discutere e affrontare insieme i problemi legati alla mancanza di tutela del lavoro, alla presenza di una forte e crescente disoccupazione tra i lavoratori».

     Infatti, gli operatori del comparto turistico, su iniziativa del segretario provinciale dell’Unione italiana lavoratori turismo-commercio-servizi, Elio Dota, hanno avanzato al Prefetto e al sindaco la richiesta di un tavolo di concertazione. Secondo il sindacalista c’è il pericolo di possibili tensioni tra lavoratori e istituzioni; per scongiurare tale eventualità è indispensabile – secondo Dota – un confronto a tutto campo, nel corso del quale vengano poste le basi per ridare serenità ad un mondo di lavoratori che sta sempre più scivolando verso il baratro della disoccupazione.

    da Daunia News

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    PESCHICI – il dialetto come eredità della nostra storia – Iniziativa dellʼAccademia del Trabucco

    Pubblicato : martedì, 1 febbraio 2011

    La costituenda associazione culturale Accademia del Trabucco, presenterà oggi una sua iniziativa – il “Progetto Tatëtàtë” – agli allievi del Liceo Scientifico e dell’Istituto Tecnico per il Turismo della Scuola “Fazzini”, sede staccata di Peschici. L’Accademia ha come obiettivo di esaltare il clima culturale nel Comune di Peschici, rafforzare l’identità del cittadino peschiciano e lo spirito di cittadinanza peschiciana. Membri dell’associazione sono, fra gli altri, i docenti Veria Iacaruso e Angelo Piemontese (rispettivamente fiduciari Itt e Scientifico), Leonardo Di Miscia (assessore a Cultura Comune di Peschici), il direttore editoriale di “new Punto di Stella” che scrive, Paolo Labombarda (docente universitario, scrittore).

    Il “Progetto Tatëtàtë”, recentemente attivato dall’Accademia, ha come obiettivo di ‘sistematizzare’ l’alfabeto, la grammatica e il dizionario del dialetto peschiciano. Il dialetto – è noto – costituisce un attributo distintivo della identità di una popolazione, identità che gli anziani possono tramandare e i giovani perpetuare e valorizzare. l’importanza del dialetto (adattamento da M. Eramo) = Nell’epoca della globalizzazione in cui Internet regna sovrana, dove le comunicazioni avvengono attraverso congegni elettronici che, da una parte sono il frutto di un progresso inevitabile ma, dall’altra, ci tolgono il piacere di comunicare guardandoci negli occhi, parlare di dialetti può sembrare anacronistico

    . Non è così: il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle ed è l’inevitabile segno che ci fa dire: noi apparteniamo a un certo luogo, a un certo tempo, che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia personale. Il dialetto rappresenta la nostra etichetta, le nostre radici, la nostra carta d’identità. Il ‘peschiciano’ è una lingua attraverso cui esprimere pensieri, sentimenti, stati animo.

     E’ il mezzo che unisce nel confronto, nel dialogo, nello scambio di idee. Il dialetto del 2000 è molto diverso dalla lingua atavica dei nonni. Tante espressioni si sono addolcite nel corso del tempo, tanti modi di dire si sono persi, tanti vocaboli sono caduti in disuso, tante locuzioni appartenenti al dialetto antico sono sparite.

    Del resto, le trasformazioni del dialetto sono quasi naturali: la scuola aperta a tutti, la padronanza dell’italiano, la scomparsa dell’analfabetismo hanno portato all’abbandono di alcune forme dialettali strette, quindi oggi si parla un dialetto più vicino all’italiano che tende a tralasciare gli antichi termini. Nel dialetto peschiciano troviamo molti francesismi, termini di chiara origine spagnola (l’aver fatto parte del Regno delle Due Sicilie è significativo), ma anche parole di chiara origine slava (non dimentichiamo che l’antica ‘Pesclizo’ era una colonia slava). Il dialetto inteso come lingua è il mezzo che identifica tutto: soprannomi, rioni, località.

    Il dialetto dà nuova forma alle parole, riesce a rendere l’idea prima ancora di ridurla in termini precisi, a volte armonizza e a volte indurisce. Il dialetto è l’espressione di un popolo, è come un abito fatto su misura, è come una spugna che assorbe fatti, episodi, luoghi, persone e restituisce fatti, episodi, luoghi, persone con profilo e identità precisi ma soprattutto con un’anima e nel nostro caso con la nostra anima peschiciana. Amare il dialetto, usarlo nel nostro quotidiano, insegnarlo ai figli, significa amare noi stessi, significa essere possessori di una grande eredità: l’eredità della nostra storia.

    Piero Giannini da quotidianopuglia.it

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