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TROIA – SPECIALE MUSEO DEL TESORO

Pubblicato: domenica, 17 aprile 2011 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Lo scorso venerdì 25 febbraio, nelle sale del Comune di Troia, si è tenuto un convegno da parte di A.C.T. sul turismo a Troia. Inutile dire che l’associazione che ha promosso questo evento merita un plauso particolare e i cinque giovani fondatori sono encomiabili per quello che cercano di attuare e che speriamo realizzeranno. Come sempre a questi eventi erano presenti varie autorità, e fin qua tutto nella norma, come da vecchio copione di un altrettanto vecchio film. Per rimanere nel vecchio copione, ecco spuntare, o meglio rispuntare, le feroci critiche risalenti oramai alle calende greche sul Museo del Tesoro della nostra città. Silvia Godelli, assessore al Turismo della Regione Puglia, ha polemicamente sparato a zero sulla presunta chiusura sia del museo Diocesano sia del Tesoro, presumo senza essere a conoscenza dei fatti, o forse senza essersi informata da chi di dovere. Consentitemi a questo punto un piccolo preambolo: il museo del Tesoro è aperto dal’8 luglio 2006, ha 4 aperture settimanali che sono il lunedì mattina per le scolaresche, il martedì, il venerdì e la domenica pomeriggio su prenotazione per gruppi.

A questo punto voglio riportare a confronto le aperture del museo del Tesoro di Bari, capoluogo di Regione, che ha il seguente orario: giovedì mattina, sabato mattina e pomeriggio e domenica solo mattina. Chiunque può trarre le conclusioni. Non credo che l’assessore Godelli sia a conoscenza di questa ridottissima apertura del Museo del Tesoro del capoluogo della Regione Puglia, altrimenti non avrebbe detto certe cose proprio a noi. Altro punto essenziale: il Museo del Tesoro non ha dipendenti, cosa che forse sfugge a molti! Da 5 anni un gruppo di volontari (io ne sono un componente) presta gratuitamente il suo tempo per le suddette aperture. Il museo conta dai 1000 ai 1500 visitatori l’anno, abbiamo un registro di presenze e possiamo dire con estrema precisione chi ha visitato, da dove proveniva e finanche un elencare i commenti fatti a visita ultimata. Di media abbiamo 100/130 visitatori al mese.

Sarò ancora più precisa: quest’anno rispetto all’anno passato c’è stato un notevole incremento di presenze (circa 300 unità in più) e questo nessuno si preoccupa di apprenderlo. I troiani poi, invece di applaudire la Godelli, perché non vengono a conoscere i fatti documentati accuratamente? Sempre i soliti battitori di mani come mai non si indignano di fronte a un Museo Civico chiuso e con personale remunerato? Alcuni articolisti troiani si permettono di criticare senza essere mai venuti a chiedere dati e fatti. La Chiesa è autonoma nelle sue azioni e offre un servizio che i visitatori apprezzano, lasciando scritti commenti più che lusinghieri, libero accesso a chiunque voglia venire a visionare il registro presenze.

Si fanno, come al solito, chiacchiere da bar. La critica è una cosa fondamentale, ma una critica costruttiva non denigratrice e tendenziosa. La critica è l’esame delle possibilità e dei limiti per fare sempre meglio, come mai non si comprende tutto questo? Continuo a chiedermi: come mai solo a Troia si chiede l’apertura ad personam? Se si è usciti dall’ombra del campanile si sa che prima di partire, se si vuole visitare un museo, ci si informa sui giorni e gli orari di apertura.
A Troia prima fanno i programmi e poi ci impongono l’ora e il giorno da loro scelto, o ancora meglio si chiama all’istante, vi sembra normale? Ve la immaginate una cosa del genere in un qualunque altro museo? Eppure questa è la realtà, documentata. Dimenticavo: oltre alle date stabilite di apertura, si sono sempre fatte delle eccezioni, nel senso che si è aperto, come dicevo pocanzi, in date al di fuori da quelle decise. Tra quelli che applaudivano la Godelli c’era, ovviamente, chi ha usufruito di questo ulteriore carico di lavoro dei volontari. I volontari sono una risorsa cui volgere un plauso, non un nemico da combattere. Chi ha interesse a fare ciò? È ovvio e mi attendo che si penserà che i volontari potrebbero essere più numerosi, etc., etc. I volontari sono persone fidate contattate da don Mario Maitilasso, cui lo stesso ha tenuto e tiene un corso di preparazione ormai da 5 anni.
Del resto non potremmo parlare o sparlare di tutto questo se la Chiesa con i suoi ministri, in primo luogo il Capitolo, non fosse stato così attenta e gelosa custode di questo enorme patrimonio. Dobbiamo essere grati a chi, con dedizione, in tutti questi anni ha custodito e preservato, per farcene godere oggi le bellezze, questo scrigno prezioso che è il nostro Tesoro. Ai trioani: meditate! A don Mario: grazie!

Rosa De Leonardis da Preappennino Oggi

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