Sannicandro G.co – Nunzia Marsilio: donna appassionata
Scrivere di Nunzia Marsilio non è semplice, giammai esaustivo, per la poliedricità della sua personalità, davvero unica, insostituibile. Nata a San Nicandro Garganico (FG), nel lontano due maggio del 1923, si è spenta a San Severo (FG), l’undici gennaio 2011. Diplomatasi nel Magistrale e conseguita la Maturità classica, poi nella Vigilanza Scolastica,nonché la Laurea in Pedagogia nel 1965, l’anno successivo, all’età di 43 anni, superò il concorso Direttivo e svolse la funzione di Direttrice Didattica in varie città italiane, tra cui anche Como e a Vieste (FG). Ma il suo impegno straordinario, vissuto come di consueto, con senso di responsabilità ammirevole, in quanto unico e insostituibile, durò quindici anni, dal 1978 al 1992, quale Dirigente della Scuola Italiana nel Teheran.
L’esperienza vissuta in questa Repubblica islamica dell’Iran, paese medio-orientale, definito: “cerniera tra mondo arabo e mondo asiatico”, non fu solo educativa e didattica ma anche ed essenzialmente umana. Spesso raccontava, con calore ed espressione, a quanti conosceva, me compresa, delle sue esperienze personali, difficoltà e sacrifici incontrati nel condurre la gestione della scuola, durante il periodo Komeinista, nonché quello della guerra fra l’Iran e l’Iraq, dove lei, in prima linea, conduceva coraggiosamente e con passione il “pellegrinaggio” della sua scuola italiana, spostandosi clandestinamente da un posto all’altro, con i propri docenti e alunni. Esperienza, questa, che le diede, oltre ad un arricchimento personale didattico e umano, anche dei riconoscimenti ed elogi da parte delle autorità stesse del Teheran. Un’esperienza singolare e preziosa che, mi rammarico, non sia stata scritta, di proprio pugno, da Nunzia, nonostante le mie continue dirette sollecitazioni nel farci lasciare quale eredità culturale e sociale, un’autobiografia di vita scolastica e umana vissuta in tal senso. All’età di 70 anni Nunzia Marsilio ritornò nella sua terra natale, San Nicandro G.co, e qui iniziò la sua intensa attività giornalistica, collaborando con vari periodici:
“Il Nuovo Dialogo”, “Gargano Tour”, “La mia città” …, promuovendo l’apertura e il funzionamento di varie Associazioni Culturali locali e offrendo un personale fervente contributo alla locale Associazione “Superamento Handicap”. L’impegno svolto in quest’ultima Associazione, che accoglie soggetti diversabili, fu davvero esemplare: Nunzia, puntualmente, e con l’entusiasmo di una giovane, ogni mattina, dalla sua abitazione sita nel rione 2 Pini – zona San Giuseppe, scendeva in paese a piedi; dopo alcuni chilometri giungeva in corso Garibaldi, palazzo ex sede Comunale, ancor prima abitato dalla ricca famiglia Vincenzo Zaccagnino, e si premurava di aprire la porta della suddetta Associazione; non disdegnava di mettere ordine nel locale, accoglieva con il suo consueto sorriso i suoi “alunni” diversabili e si fermava volentieri con loro, per donare, quanto più poteva, della sua esperienza di docente.
Laboriosa e appassionata anche in ambito politico, nonché sindacale, non si risparmiava di seguire direttamente le vicende, sia del posto che quelle nazionali, con una presenza sempre costante, puntuale, viva, aperta, che caratterizzavano il suo dire così convinto, tanto da lasciare spesso muto, e ammirato ad ascoltarla, chi l’ha avvicinava. In ambito letterario, oltre al suo contributo giornalistico, sono da annoverare altre attività di Nunzia Marsilio: coautrice delle pubblicazioni degli annuari scolastici editi negli anni 2000 e 2005, dalla scuola Elementare Piazza IV Novembre”, di San Nicandro G.co, nel 2008 pubblicò, con personale orgoglio, il libro: Vincenzo Zaccagnino – La famiglia, l’uomo, il benefattore”.
Una fatica letteraria, questa, svolta con tanta dedizione, sia per le sue innate capacità storico-antropologiche, che quale segno di immensa gratitudine verso “don Vincenzino” (avv. Cav. dr. Vincenzo Zaccagnino), suo padrino e compare, benefattore non solo della sua famiglia, ma anche della comunità sannicandrese più bisognosa. Poi … da gennaio 2010 nella vita di Nunzia Marsilio subentrò la dura e severa malattia dell’alzheimer. Cosa aggiungere ancora? Se si potessero raccogliere testimonianze dirette di quanti hanno conosciuto Nunzia, si potrebbe scrivere una interessante e inedita enciclopedia.
Il giorno dei suoi funerali don Roberto De Meo, nel delineare la figura di questa singolare e straordinaria donna, tra i tanti aggettivi positivi usò per lei anche: “appassionata”. Una definizione, quest’ultima, che mi ha fatto riflettere parecchio. È proprio vero: da Nunzia possiamo imparare tante cose: l’interesse e l’amore alla persona e ai suoi bisogni, la dedizione nelle attività, l’amore alla famiglia, alla scuola, ai giovani, alla cultura. Possiamo apprendere anche la sua metodologia del fare: accoglienza, giovialità e solarità, nonché entusiasmo giovanile e “passione” per ciò che quotidianamente ci accingiamo a svolgere.
Natina Mascolo – Vaira da Meridiano 16
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