Associazione e spaccio di droghe, inflitti oltre 82 anni di carcere. Sentenza emessa nei confronti di 8 persone
Condanna più pesante a Giovanni Santo Paduanello
Oltre 82 anni di reclusione.
È la sentenza emessa ieri dal tribunale di Bari nel processo «Isola» che vede imputate otto persone facenti parte, secondo la tesi dell’accusa, di un clan operante a Monte Sant’Angelo, San Nicandro Garganico e Cagnano Varano.
Ieri i giudici baresi nel corso del processo che si sta celebrando con il rito abbreviato hanno accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Bari, Giuseppe Gatti. Le condanne più pensanti sono state quelle per Giovanni Santo Paduanello, condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione, per Matteo Paduanello che ha avuto una condanna a 16 anni e due mesi e per Giovanni Bocale condannato a 13 anni e 10 mesi.
Le indagini dei carabinieri di Vico del Gargano, e coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Gatti, sono culminate nel blitz del 22 ottobre dello scorso anno, nel corso del quale sono state arrestate 25 persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed hanno evidenziato l’esistenza di una solida organizzazione dedita al traffico di stupefacenti, prevalentemente cocaina, eroina ed hashish, operante principalmente nei comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Cagnano Varano, con base logistica presso un noto camping a Foce Varano.
La sentenza assume un importante significato, perché evidenzia il lavoro della Dda che – nonostante i duri colpi inflitti ai clan operanti nei comuni di Monte Sant’ Angelo, San Nicandro e Cagnano Varano, tra cui si annoverano sodalizi storici, ormai disarticolati, quali i Ciavarrella, i Tarantino, i Li Bergolis e gli Alfieri – continua ad indagare e stroncare sul nascere i nuovi gruppi delinquenziali che hanno cercato di acquisire il controllo delle lucrose attività illecite.
Le indagini del blitz Isola si sono concentrate proprio sui nuovi gruppi delinquenziali, che in poco tempo sono riusciti ad organizzarsi e a formare delle organizzazioni criminali dedite allo spaccio di ingenti quantitativi di stupefacente.
Luca Pernice da Corriere Mezzogiorno
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