Ai pugliesi piace il gelato artigianale, ma attenti ‘colori non troppo accesi e cucchiaino inclinato’ -L’Adoc Puglia mette in guardia i consumatori sul segreto della genuinità (17/05/2008)
Il caldo si avvicina e si ha sempre più voglia di bevande o alimenti che rinfrescano. Cosa c’è di meglio di un buon gelato? La maggior parte degli italiani, secondo dati Istat, preferisce di gran lunga un buon gelato artigianale, piuttosto che il preconfezionato. Ma prima di valutare il gelato, accertarsi che “il personale alla cassa non utilizzi gli attrezzi destinati al banco”, come stabilito dal Regolamento CE 852/04 (“Pacchetto igiene”) dichiarano all’Adoc Puglia. Contemporaneamente, è indispensabile considerare il prodotto per poter valutare la qualità. “Il colore dei vari gusti – sostengono ancora all’Adoc - non deve essere troppo vivo e acceso, perché denoterebbe una eccessiva presenza di coloranti. Per un gelato alla fragola, ad esempio, non ci si può trovare di fronte ad un colore rosso vivo; mentre il cucchiaino da introdurre nel gelato, deve pian piano adagiarsi proprio per l’assenza di addensanti, emulsionanti o grassi idrogenati”. Sostanzialmente, “il gelato deve sciogliersi ed il cucchiaino deve inclinarsi”. Se il gelato, invece, non è molto freddo, è probabile che non sia stato lavorato artigianalmente perché solo una elevata quantità di aria, tipico dei gelati industriali, permette di fare un gelato meno freddo. La prova del nove, ritengono sempre gli esperti dell’Associazione dei consumatori, avviene assaggiando i gusti alla frutta secca. Infatti, la pasta impiegata per questi gusti è costosa e quindi, se il gelataio non risparmia sull’ingrediente principale, difficilmente risparmierà su altri composti meno cari. Un buon gelato, comunque, deve essere cremoso; cioè, senza la presenza di grumi di ghiaccio e non eccessivamente dolce e pesante. In quest’ultimo caso, significa che vi è una dose abbondante di zucchero, o grassi, per mascherare la scarsa qualità delle materie prime utilizzate. Ma quanto pesa effettivamente alle tasche degli italiani appagare questo desiderio? Dopo una vasta indagine effettuata nel capoluogo di Regione, e in alcuni comuni della provincia, è emerso che il prezzo per una coppetta/ cono gelato oscilla tra 1,30 e 2,00 €; Nello stesso periodo, lo scorso anno, il prezzo variava tra i € 1,30 e 1,80. Pertanto, in un anno, il cono gelato ha subito un aumento che varia tra i 5 e l’11%; sempre se non si aggiunge la panna che incide per € 0,30 in più. Per quanto riguarda una coppetta/ cono grande, il prezzo varia da 1e 50 a 2,40 €. Ma qualora decidessimo di fare una sorpresa a tutta la famiglia, l’Adoc ha rilevato che 1 kg di gelato, rigorosamente artigianale è pari a 13,00 € contro gli € 11,00 dello scorso anno, con relativo aumento del 18%. Se valutiamo la situazione nel dettaglio, emerge che: un Kg di gelato costa meno al quartiere Libertà e di più a Japigia (€ 16,00); un Kg di panna costa di più a Carrassi e meno a Polignano € 9,00. Il cono piccolo costa di più al quartiere Libertà ? 1,80 e meno a Palese (€ 1,00). A Monopoli, invece, il cono grande costa 3,00 € superando persino Polignano e Barletta dove costa € 2,00. La coppetta piccola costa 1,00 € a Bari- Palese e 2 €e 20 a Polignano. La coppetta grande costa meno a Torre a Mare € 2,00 e € 3,50 al quartiere San Pasquale. La panna, in media, costa € 9,50 al Kg.
da quotidianopuglia.it