VENTI ED EVENTI. IN NOME DELLA CONFUSIONE (10/05/2008)
L’editoriale del giornalista Micky De Finis, in onda venerdì scorso su Teleradioerre e in replica dopo tutte le edizioni dei tg di sabato e domenica

Salve.

Ci ritroviamo per parlare innanzitutto dell’evento politico più significativo della settimana. Il nostro Paese ha un nuovo Governo, il quarto guidato da Silvio Berlusconi. Va detto subito che sono cambiate molte cose, non solo perché ha vinto il Popolo delle Libertà, ma anche perché il quadro politico si è semplificato molto. Non c’è più quella miriade di partiti che realizzava una democrazia bloccata.
Come che sia, il nuovo Governo che ha giurato giovedì scorso, si presenta snello nella sua composizione, ci sono meno ministri di quella pletora che aveva lasciato Prodi.
Sul piano politico, nel rispetto del responso elettorale, bisogna dar credito a questo Esecutivo che potrà contare su una larghissima maggioranza, sia alla Camera sia al Senato. Questo significa che non ci sono più alibi, nel senso che con questi numeri Berlusconi potrà certamente attuare il suo programma
Le opposizioni non la pensano così. Giudicano i nuovi inquilini di Palazzo Chigi di scarso profilo, gente già sperimentata. Ma mi sembra, onestamente, una osservazione che convince poco se non altro perché ognuno sceglie quel che vuole. E poi, non è vero che è proprio così ! A me pare che ci siano delle figure di peso, di qualità che bisogna attendere poi alla prova dei fatti prima di giudicare, altrimenti la critica diventa preconcetta.
La Puglia torna a casa ben rappresentata. Raffaele Fitto è il nuovo Ministro per gli Affari Regionali a soli 38 anni, l’unico della nostra Regione. Un grande risultato lo incassa anche la Capitanata perché Antonio Leone, avvocato, è uno dei nuovi Vice Presidenti della Camera dei Deputati, un riconoscimento istituzionale sul quale c’è poco da discutere e noi ci sentiamo di fare gli auguri all’onorevole Leone che raccoglie così i frutti di un lavoro intenso e coerente.
Auguri anche a Colomba Mongiello, foggiana del Partito Democratico, eletta Senatore Segretario, un ruolo che è nel cuore delle istituzioni parlamentari.
Intanto a Foggia Antonio Pepe lavora in sordina per preparare la squadra di Governo per la Provincia. Quel che si dice in giro è più frutto degli appetiti dei singoli e non delle volontà del Presidente che è molto abbottonato sul tema, come nel suo stile. E tuttavia una Giunta ci dovrà pur essere, riservata quanto vogliamo, ma si dovrà vedere prima o poi. Io credo che l’impegno di Pepe ci sia, ora bisognerà attendere l’esito di questo suo lavoro che inevitabilmente è fatto di consultazioni e di approfondimenti.
C’è però un dato del Pepepensiero che vorrei qui ricordare per rinsaldare la memoria a tutti noi. Il nuovo Presidente della Provincia si è impegnato a mettere in campo un governo fatto di persone qualificate, di radicamento territoriale e distante quel che è necessario dai partiti.
Probabilmente gli eletti faranno gli eletti e questa mi sembra una scelta condivisibile visto che il Consiglio provinciale è pieno di matricole. Credo comunque, ma è più una mia sensazione, che alla fine il notaio sceglierà di mediare tra le ragioni della politica, le attese della comunità e i doveri dell’Istituzione.
Non è un’impresa difficile per Antonio Pepe, però i tempi nella politica sono importanti, Berlusconi insegna. E finiamola qui, con l’emozione dell’attesa per l’inizio del nuovo Governo di Palazzo Dogana
Ora, c’è un governo che inizia ed uno che sta per finire, mi riferisco al Comune di Foggia.
Venerdì mattina Orazio Ciliberti, al secolo Sindaco di Foggia, ha presentato la sua nuova Giunta, la sesta del suo mandato, un vero record, negativo naturalmente.
Vedete amici telespettatori, sarebbe per me molto difficile ricordare tutti i fatti intorno ai quali si sono agitate le dimissioni del Sindaco, poi rientrate, ripresentate e definitivamente ritirate. Abbiamo rispetto per la persona e riteniamo che in questo suo comportamento possano cogliersi tanto delle fragilità, quanto delle astuzie volpine, fate un po’ voi.
Io parto dal presupposto che sia stato un bene evitare alla città l’onta di un commissario. Però qualche cosa va detta per come si è chiusa la vicenda.
È nato un Governo del Consiglio, nel senso che i garanti di questa Giunta sono solo i Consiglieri, non i partiti che se ne sono lavate le mani. E questo lo sa bene Ciliberti e lo sa meglio Tito Salatto al quale è riuscito il tentativo di una seconda operazione Lazzaro.
I mesi a venire ci diranno se il gioco valeva la candela. Perché dico questa cosa? Evidentemente per il fatto che i dolori di pancia ci sono ancora, perché il Partito Democratico non ha digerito l’estromissione - perché questo si è verificato – dalle trattative, portate avanti singolarmente e personalmente con una logica che ha messo nell’angolo la politica.
Ricordate il secondo Governo Agostinacchio? Successe la stessa cosa, perché quando i partiti avevano reso ingovernabile l’ente, furono messi da parte e Agostinacchio trattò ad personam.
Certo, i tempi sono cambiati e le cose si sono anche parecchio complicate. Ad oggi, Assunta Pinto, non ha accettato l’incarico. Giovedì notte sono volate parole grosse nella sede del Pd, segno di una tensione che è molto di più di una semplice preoccupazione del momento.
E poi, perché nasconderlo, in questa vicenda dolorosa ma anche un po’ ridicola, abbiamo visto nuovamente tornare in scena le mattanze, come fanno le tonnare al largo di Marsala. Sono entrati in servizio i tagliatori di teste, ne sa qualcosa il povero Italo Pontone che dopo aver portato tremilacinquecento voti al Pd, viene sbattuto fuori dalla Giunta sol perché - lo sanno tutti - poggia sulle scatole di Salatto, proconsole di se stesso, che ora si appresta a vivere un’ esperienza in flashback, nuova per lui : quella degli ultimi giorni di Pompei.
Come possiamo chiudere? Con il gioco dell’oca, dove chi capita al numero venti paga pegno e torna al numero due? Non lo so, proprio non saprei dirvi anche se sulla durata, sulla tenuta del nuovo Governo non punterei molto. I giochi d’azzardo non mi sono mai piaciuti.
In ogni caso, come dire, auguri a tutta la nuova compagnia. E che Dio ve la mandi buona. Sapete, il Padre Eterno è sempre molto comprensivo sulle umane passioni. I cittadini un po’ meno. Ed hanno ragione.
da Mediafoggia