Si incomincia a parlare di programmi tra i contendenti alla carica di governatore alla Regione Puglia. Palese sottolinea come Vendola abbia trascurato gli agricoltori e come invece lui punterà sull'«agricoltura che deve tornare ad essere assolutamente il centro del sistema Puglia e che in Puglia ha sempre rappresentato il 10-11% del prodotto interno lordo». Vendola si è nuovamente soffermato sul decreto salvaliste del governo e di come si stia distruggendo lo statuto dei lavoratori.
ORE 14:00 - PALESE, LA VERA EMERGENZA E' MANDAR VIA VENDOLA«L'emergenza per gli agricoltori pugliesi è quella di mandare via subito la sinistra e Vendola perchè, ad esempio, c'era lo stato di crisi e non sono stati nemmeno in grado di inviare la documentazione esatta così come era prevista dall’Europa. Poi si affrontano tutti gli altri problemi anche in raccordo con il livello nazionale e in raccordo con l’Europa». Lo ha detto il candidato presidente alla regione Puglia per il centrodestra, Rocco Palese, che oggi ha partecipato all’invito della Coldiretti che ha presentato il proprio programma ai presidenti in pectore. «Noi riteniamo che ci sia stata una totale disattenzione da parte della maggioranza del presidente uscente – ha detto – anche in consiglio regionale non mi sembra che ci siano stati provvedimenti a favore dell’agricoltura in questi cinque anni. Per giunta – ha aggiunto – ci sono 3.000 miliardi e più di vecchie lire ferme nel cassetto dall’8 agosto del 2008 sul piano di sviluppo rurale».
Secondo Palese, «L'agricoltura – ha detto ancora – deve tornare ad essere assolutamente il centro del sistema Puglia e in Puglia ha sempre rappresentato il 10-11% del prodotto interno lordo». Grande attenzione, per Palese, va prestata anche «al problema dell’agroalimentare: anche qui 63 mln di euro sono fermi da quattro anni nelle casse della Regione e impegnati solo tre milioni di euro. Quindi c'è “latitanza totale sulla riforma dei consorzi di bonifica e disattenzione totale da parte della giunta regionale uscente».
Palese ha quindi assicurato che, i primi interventi in caso di elezione alla presidenza saranno volti a «sbloccare i fondi del piano di sviluppo rurale e quelli dell’agroalimentare e poi costruire insieme agli operatori, agli agricoltori e alle associazioni una strategia che vede l’agricoltura al centro del sistema Puglia».
ORE 14:45 - VENDOLA, DECRETO SALVALISTE E' IN STILE FASCISTA«Io sono trasecolato dal fatto di vivere in un Paese in cui l’enfasi sul federalismo convive con uno stile di centralismo autoritario parafascista». Lo ha detto il presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Sel), candidato del centrosinistra alle prossime regionali, a proposito del decreto salva-liste, in una conferenza stampa. Vendola ha annunciato che parteciperà a Roma alla manifestazione «contro gli atti di autoritarismo che sono stati compiuti dal governo e fortunatamente stracciati dalla magistratura».
«Immaginare che con il dl si potesse interpretare ciò che è di esclusiva competenza del legislatore regionale – ha aggiunto – è veramente uscire fuori non solo dai limiti della Costituzione ma dai limiti del buon senso e della ragionevolezza». Lo scopo, per Vendola, «era evidente: spiegare che lo Stato di diritto è come la coperta di Linus, se serve a coprire le ginocchia dei potenti e dei sodali di Berlusconi allora bisogna invocarlo, bisogna far cantare il corso degli apologeti del garantismo, quando si tratta del resto del mondo lo stato di diritto può essere anche lesionato, le garanzie possono diventare delle molle, che si allungano e che accorciano a seconda delle convenienze».
Per Vendola «è stato un fatto gravissimo ma il clima di nervosismo trapela anche dalle espressioni mimiche di questa classe dirigente, l'aggressione di Ignazio La Russa in una delle performance più tipiche della sua personalità politica, al free-lance Carlomagno, sono da conferenza stampa di un Paese latino americano di altre epoche storiche non di oggi». «Dobbiamo sapere – ha continuato – che la crisi che si è aperta è sociale, economica, politica e istituzionale. La verità è che questa seconda Repubblica è nata male ed è morta peggio: ha imbalsamato il Paese dentro una sorta di guerra civile simulata permanente». «La seconda repubblica oggi veste un’Italia che appare in caduta libera dal punto di vista dei propri codici civili e della propria idea di ethos.
ORE 14:50 - VENDOLA, BISOGNA LOTTARE CONTRO LO STRALCIO DELL'ART.18 Occorre lottare «contro la modifica normativa che straccia l’art.18 dello statuto dei diritti dei lavoratori e il diritto al licenziamento sostituisce il diritto al lavoro». Lo ha sostenuto il presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Sel), in un incontro con i giornalisti. Vendola, confermando la sua partecipazione allo sciopero generale della Cgil, ha affermato che la modifica «è uno scivolamento all’indietro davvero grave».
«Le espressioni arzigogolate del ministro sacconi – ha aggiunto – sfuggono al cuore della questione: non ci sarà più un giudice a verificare se in una causa di licenziamento vi siano state ragioni di arbitrio tali da imporre il reintegro del lavoratore nel suo posto di lavoro».
«Il licenziamento – ha anche detto – finisce in un cono d’ombra, in un arbitrato privato, in un negoziato nel quale il lavoratore non ha nessun tutore, nessuna tutela reale. Questo è molto grave». E questo, per Vendola, «spiega perchè la destra attacca la Costituzione: perchè la nostra Costituzione è fondata sul nodo inestricabile tra dimensione della libertà e dimensione del lavoro».
ORE 15:15 - STEFANO, PALESE DICA QUAL E' LA SUA STRATEGIA«Consiglio caldamente a Palese di voltare pagina nella conduzione della campagna elettorale e di sostituire le solite litanie con la esplicitazione della sua idea di Puglia, del suo progetto anche in tema di agricoltura«. Lo afferma l’assessore regionale all’agricoltura, Dario Stefano, in una nota diffusa a conclusione dell’incontro tra i candidati alla presidenza della Regione e la Coldiretti.
«Come pure – afferma – gli rinnovo il consiglio a leggere la norma relativa alla dichiarazione dello stato di crisi. Non essendo questa scritta in inglese, basterebbe una semplice lettura per risparmiarlo dall’esercizio ossessivo di ripetere, sempre, cose che non sono vere. In attesa che la legga, comunque – aggiunge – gli ribadisco per l’ultima volta, io che la norma l’ho letta, che non esiste nessuna procedura da seguire.
La norma, infatti, non prevede che ci debba essere alcuna richiesta da parte delle Regioni, ponendo in capo al ministero la responsabilità di un provvedimento in tal senso. Chi si candida alla guida di una Regione – conclude – deve dimostrarsi capace di rappresentare un progetto, come pure di saper leggere le normative che disciplinano le problematiche connesse al tessuto produttivo pugliese».
ORE 15:30 - VENDOLA, LA PUGLIA DI FITTO FATTA DI PROTEZIONI«La Puglia di Raffaele Fitto non convinceva più neanche gli attori forti, il sistema di impresa, perchè non prospettava una visione dello sviluppo. Era la Puglia del galleggiamento. Era una Puglia neocorporativa, fatta di protezione nei confronti di alcuni protagonisti del sistema d’impresa, la protezione economica avveniva per fidelizzazione politica». Lo ha detto il presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola. «Era una Puglia – ha detto – con protagonisti straordinari lasciati in una condizione di abbandono e non stimolati a ripensarsi come un sistema. Fitto ha perso perchè l’insieme delle immagini che lui ha prodotto sono apparse veramente dei dagherrotipi illividiti di un mondo fuori dal tempo storico». «Io penso- ha continuato – che non c'è mai un ingrediente specifico che ti fa vincere o perdere, c'è una varietà di ingredienti ma che su tutti gli ingredienti ciò che pesa di più è la capacità di racconto». Questo – secondo Vendola - «ce lo spiega benissimo la parabola del Berlusconismo. La politica senza racconto non può convincere quindi non può vincere».
«Fitto non è un racconto, Palese non è un racconto, sono – ha detto – una sequenza di delibere firmate o di delibere contestate, non fanno un racconto. Sono evocazioni di un primato della vita amministrativa che non narra i percorsi storici di un territorio e non disegna gli scenari possibili: è il punto legato alla egemonia culturale». «La Puglia, morto Pinuccio Tatarella, – ha concluso Vendola – non ha saputo, da destra, inventare una nuova classe dirigente, capace, diciamo, anche di lucrare su i tanti punti di innovazione che il laboratorio tatarelliano era stato in grado di mettere in campo qua. Per quello hanno perso».
ORE 17:03 - PALESE, VENDOLA FARNETICA, DA LUI DISASTRI''Il tentativo di Vendola diriportare le lancette dell’orologio indietro di 5 anni è patetico e disperato”. Lo afferma in una nota il candidato presidente del centrodestra alla Regione Puglia, Rocco Palese, che risponde agli attacchi fatti oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal governatore uscente della Regione Puglia e candidato presidente del centrosinistra, Nichi Vendola.
“Un Vendola farneticante, per quel poco che si capisce, ci accuserebbe – scrive Palese – di essere capaci solo di scrivere delibere e fa quadrare i conti e incapaci di fare 'raccontì. In effetti ha proprio ragione: io non perdo il mio tempo a disegnare promesse sull'acqua e sono certo che le povere famiglie e imprese pugliesi nelle cui tasche Vendola ha infilato le mani per far pagare con le tasse i suoi sprechi, le sue assunzioni clientelari, le sue pubblicità elettorali spacciate per istituzionali, non vogliono più sentire i suoi racconti di fantascienza”. “In questa Regione - aggiunge Palese – sono state pagate tasse pesanti dai cittadini e dalle aziende e Vendola ha tenuto per sè e per i suoi assessori il tesoretto di fondi comunitari che sta dilapidando in campagna elettorale con spedizioni di opuscoli sull'attività degli assessori e altre vergogne. La Puglia del centrodestra è quella che i fondi comunitari li ha sempre spesi fino all’ultimo euro prendendo anche le premialità dall’Ue”.
“La Puglia di Vendola - conclude Palese – è quella che in 5 anni ha prodotto un disastro che persino Bassolino in Campania ci ha messo dieci anni a compiere”.
ORE 17.54 VENDOLA: PERFORMANCE PUGLIA TRA LE MIGLIORI SU OCCUPAZIONE E CRESCITA “I dati di Bankitalia, quelli della Svimez, ora quelli di uno dei gruppi più accreditati di economisti (la voce.info ndr) che studiano l’andamento dell’economia regione per regione ci dicono che la Puglia è la regione che ha una delle migliori performance dal punto di vista della crescita del pil, dell’abbattimento dei tassi di disoccupazione e dei tassi di incremento dell’occupazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, candidato del centrosinistra, presentando stamane un libretto intitolato 'Idee e azioni di una Puglia migliore-dal 2005 al 2015' sui risultati della sua azione di governo e sui programmi per i prossimi anni.
Secondo i dati citati da Vendola e riferiti a quanto pubblicato su la voce.info nel periodo dal 2004 al 2008, “la Puglia è, su 13 regioni, la 2° per crescita del pil pro capite, +11,5%, la 3° per aumento del tasso di occupazione, +3,8%, ed è la 1° in Italia per riduzione della disoccupazione che passa dal 15,5% del 2004 all’11,6% del 2008”.
“Noi siamo di fronte non all’esercizio della critica da parte di chi si contrappone a noi - ha sottolineato Vendola - ma a una produzione industriale di fango, di diffamazione, a un giudizio catastrofico e apocalittico sullo stato della regione Puglia. I risultati non si possono occultare e rompono qualsiasi luogo comune o slogan. I dati sul turismo dicono che il caso pugliese è un caso europeo”.
Per Vendola non si può dire come fanno i suoi avvversari che “'sono stati bravissimi gli operatori turistici mentre pessima è stata la regione'. Non si capisce per quale ragione nel decennio del governo della destra, quando l’intervento sul turismo è stato mediamente dell’0,1% all’anno, il più basso in Europa, gli operatori turistici a quel tempo non fossero così talentuosi e geniali come sono diventati al tempo di Vendola. Evidentemente Vendola ha un effetto benefico sugli operatori tursitici. La verità è che, piuttosto che concentrarsi su due questioni legittime di una contesa politico-elettorale, e cioè gli elementi di criticità di una esperienza di governo, e voglio vedere se in qualunque esperienza di governo non ci siano, e sull’offerta della propria visione, del programma alternativo a chi ha governato, si offre, invece, una immagine stereotipata, una Puglia smarrita”.
Vendola ha ricordato “che, invece, nei 10 anni in cui si firmavano bond a go-go, sia pure con l’alibi della non conoscenza delle lingue, si metteva a repentaglio la vita economica dei comparti fondamentali della Regione”.
“Un abbattimento secco della disoccupazione - ha proseguito - che è frutto del fatto che abbiamo movimentato e dinamizzato l’economia, abbiamo investito per i distretti di filiera nel mondo della produzione e abbiamo aiutato i soggetti economici fondamentali a mettersi in rete, a organizzarsi come sistemi e a investire sull’innovazione. E noi li abbiamo accompagnati nei processi di internazonalizzazione. Oggi la Puglia economica, la Puglia civile, la Puglia culturale, la Puglia dei servizi, la Puglia ambientale sono un fenomeno di cui si parla fuori, in tutta Italia, e all’estero”.
“E' una Puglia che è riuscita a scongelarsi dopo 10 anni di ibernazione. Gli anni della destra - ha spiegato Vendola - hanno rappresentato, basta confrontare i dati, indicatori economici dall’encefalogramma piatto. I nostri anni non hanno risolto tutti i problemi ma hanno scongelato il panorama sociale, hanno avviato processi virtuosi in ogni comparto della vita economica, civile e culturale”.
“Questa è la verità che noi -ha sottolineato- in questo libretto raccontiamo con i numeri veri, verificabili, non quelli offerti sotto forma di inquinamento acustico in una specie di permanente polemica da parte di chi è incapace di prospettare qual è la visione del futuro, cosa dice alle giovani generazioni, quali sono le missioni che affida a un territorio come la Puglia”.
ORE 20.25 - VENDOLA: SALARIO SOCIALE SI PUO' FARE SE ESISTE ANAGRAFE “Il salario sociale si può fare a condizione che esiste una anagrafe sociale, che esistano risorse economiche adeguate e a condizione che lo si intenda non come un sussidio ma come uno strumento di dinamizzazione del mercato del lavoro e di costruzione di percorsi di nuova professionalità”. Lo ha detto oggi a Bari, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola rispondendo a una domanda circa uno dei punti del suo programma del 2005 che il suo avversario del centrodestra Rocco Palese gli rinfaccia di non aver realizzato.
“Da un certo punto di vista - ha aggiunto - pezzi di salario sociale li abbiamo fatti in Puglia. Le politiche giovanili pugliesi hanno trasferito risorse importanti per la specializzazione produttiva dei nostri studenti, hanno consentito di poter imparare in stage formativi in qualunque luogo del mondo. Questa è l’acquisizione di una dotazione economica da salario sociale.
Il salario sociale - ha sottolineato Vendola - presuppone una costruzione sinergica con il governo centrale. Bisogna condividere obiettivi, avere a disposizione risorse non si può essere ogni giorno privati di porzioni di trasferimenti finalizzati alla Puglia e immaginare che poi si possa fare tutto".
"Noi abbiamo con radicalità - ha detto il presidente - restituito reddito ai pugliesi. Mi divertono le visioni apocalittiche su questo argomento, dimenticando che abbiamo tolto il ticket per il 75% dei pugliesi, dimenticando che l’addizionale Irpef per il governo Vendola è durata due anni, per il governo Fitto è durata tre anni, l’addizionale Irpef per il governo vendola escludeva i redditi dai 28 mila euro l’anno in giù, per il governo Fitto coinvolgeva il 100% dei pugliesi, cioè tutta la platea dei contribuenti”.
Per Vendola si dimentica “che siamo intervenuti sul reddito delle famiglie da tutti i lati: da quello dell’abbattimento del costo degli abbonamenti dei pendolari a quello del contenimento delle tariffe di Acquedotto: tutte cose su cui in precedenza c'erano stati aumenti tariffari senza l’implementazione della qualità dei servizi. Pensare di poter avere lezioni di economia da chi ha portato le aziende fondamentali della Regione Puglia a un millimetro dal collasso - ha proseguito - è difficilmente sopportabile”. Vendola ha ricordato, per esempio, che “la Regione Puglia ha la programmazione più forte che esiste oggi in Italia per collocare il diritto alla casa delle giovani coppie e delle coppie senza reddito all’interno della programmazione oggi cantierizzata con due miliardi di euro dei Pirp, cioè della rigenerazione delle periferie".
"Vorrei sapere quali sono le politiche giovanili delle regioni di centrodestra in Italia e quali sono state quelle del centrodestra per reddito e diritto allo studio in Puglia. L’unica politica giovanile che ha fatto la più ricca regione di centrodestra in Italia è stato il 'voucher' per i figli dei ricchi nelle scule private. Io penso che Bollenti Spiriti, Contratto Etico, Ritorno al futuro e Principi Attivi - ha concluso Vendola- siano qualcosa di più articolato come risposta”.
ORE 21.05 - PALESE A VENDOLA: NEL 2009 PUGLIA MAGLIA NERA DISOCCUPAZIONE “Vendola ha svegliato la Puglia bella addormentata?. Si deve essere addormentato lui perchè la Puglia nel 2009 è maglia nera nel Mezzogiorno per crescita disoccupazione”. Così il candidato del centrodestra alla Regione Puglia, Rocco Palese, replica alle cifre sulla situazione economica della regione, illustrate oggi dal governatore uscente, ricavati da uno studio degli economisti della voce.info.
“Ora capiamo perchè Vendola - aggiunge Palese - sceglie di girare l’Italia anzichè stare in Puglia. Perchè fa finta di non vedere i disastri che ha disseminato nei suoi anni di Governo. Farebbe bene a fermarsi e a leggere tutti i dati del suo fallimento e mestamente ritirarsi per la vergogna.
E invece dà i numeri. Il Principe ha svegliato la bella addormentata? E’ certamente vero che i pugliesi sono svegli. E lo manderanno a casa". “Intanto è lui - sottolinea Palese - la bella addormentata nel bosco. La Puglia che racconta Vendola non esiste, sommersa da una crisi nera che il suo governo non è stato capace di fronteggiare. Voglio ricordare a Vendola che siamo a marzo 2010 e i dati di Bankitalia, riferiti al 2009, fotografano una regione al collasso”.
“Nel primo semestre gli occupati si sono ridotti nella nostra regione del 4.4% contro il -1.2 dell’Italia e il -3 delle altre regioni meridionali. In tema di disoccupazione, sempre per i primi 2 trimestri del 2009, la Puglia è risultata con i suoi tassi di disoccupazione, 1 semestre 13.6 e secondo semestre 12.3, la maglia nera del mezzogiorno, che registrava tassi pari a 13.2 e 12, mentre l’Italia faceva registrare valori di 7.9 e 7.4”. Palese precisa di citare “fonti Istat e Bankitalia”.
“In termini di pil non sono ancora stati diffusi dati relativi alle singole regioni, ma non serve l’indovino per capire occorre intervenire subito con le azioni, non con i racconti. Anzi, bisognava intervenire ieri - conclude il candidato del centrodestra - perchè se i pugliesi ci daranno fiducia, lo faremo noi da aprile”.
da
La Gazzetta del Mezzogiorno