Bari, Altamura, Gravina, Corato: ci troviamo su uno dei percorsi affrontati da Tommaso Fiore in una Puglia che certamente non c’è più, ma è ancora riconoscibile nei tratti attribuiti alla gente, «fiera, indipendente, robusta ».
Nel mezzo, tanta vita, tante lotte, tante passioni: una tappa, questa, del nostro «viaggio», che incontra qui più persone, i cui destini sono stati e sono tuttora intrecciati tra loro; raccontano l’ambiente e la storia che hanno vissuto, privata e collettiva, mentre all’orizzonte si profilava un mondo diverso.
Un po’ mito, un po’ leggenda, quasi sceneggiatura di un film (un esponente delle famiglie di cui parliamo era pur sempre il famoso drammaturgo e regista Peppino Patroni Griffi).
Sono i Patroni Griffi, appunto, con i Lorusso e i Cipparoli, giuristi, proprietari terrieri, banchieri: uomini e donne che da sempre hanno saputo conquistare parti da protagonista nella dinamica dei luoghi in cui hanno agito, a volte precorrendo i tempi delle scelte, altre volte accompagnando con una forte visione sociale, unita a cultura e rigore dei comportamenti, momenti di trasformazione.
Quei destini, immaginiamo, sono idealmente incorniciati dall’atmosfera del Gran Caffè Savoia, nella Bari anni ‘30, accogliente ed elegante, con le sue grandi vetrate su via Dante, le «luci soffuse, il palco con l’orchestrina»: quel caffè che, voluto da Beniamino Cipparoli, divenne luogo di ritrovo d’elezione di intellettuali giovani e meno giovani.
Con la guerra il caffè si riempì di soldati, cambiò forse anche la musica, ma la gente continuava a rifugiarvisi, cercando un conforto alla paura e all’incertezza. La musica continuò anche nel dopoguerra, quasi un sottofondo all’Italia che cambiava. Leonardo Patroni Griffi, insieme alla moglie Vittoria, ci mostra un’affollata galleria di personaggi brillanti e di inesauribili innovatori, coadiuvato nel racconto dalla voce limpida e chiara di Mariolina Cipparoli, madre, nonna e soprattutto, «regista» della casa.
Sua figlia Giovanna ha sposato Antonio Patroni Griffi, ramo barese di una delle grandi famiglie del Regno di Napoli: un matrimonio da cui sono nati Ugo e Leonardo, entrambi giuristi (Ugo è anche docente universitario), e Bianca, architetto.
Dunque, il cerchio si chiude. Però, intanto «conosciamo» Beniamino, uomo di grande creatività, avvocato come già suo padre, costretto ancora giovane a rinunciare alla professione per via del «mal sottile», la tisi tipica dell’epoca. La personalità era tale da non arrendersi e, in breve tempo, Bari ebbe «Il trampolino», uno dei primi stabilimenti balneari, il Gran Caffè Savoia, fino al grande passo: una piccola torrefazione che rapidamente si trasformò da realtà artigianale in qualcosa di più grande. E fu a questo punto, siamo negli anni ‘50, che accade la svolta decisiva.
Mariellina la racconta così: «L’azienda non andava bene, mio padre era un uomo non comune, geniale e vulcanico, ma non era nato per quel mestiere; delegò quindi tutta l’attività a mio marito, Leonardo Lorusso, con il compito di chiuderla in poco tempo». Leonardo, «il vero imprenditore», comprese subito che c’era del positivo in quella macchina messa in piedi dall’inar restabile suocero, a patto però di cambiare tutto, organizzazione, gestione, mercati.
Invece di chiudere, rilanciò e oggi la Saicaf è una delle prime quattro industrie d’Italia, esporta il suo caffè nel mondo e continua a essere uno dei simboli dell’intraprendenza del Sud.
Dei Lorusso, da cui discende il Leonardo «imprenditore», famiglia di vecchi agricoltori, Giovanni fu la figura più pionieristica e dirompente, incarnando «l’esempio di quel che può l’intelligenza e la volontà di raggiungere una meta, in un uomo, che conosce il valore spirituale ed economico della terra».
Siamo ad Altamura, poco dopo metà dell’Ottocento e il «nostro» Giovanni, si presenta come un ragazzo prima, uomo e proprietario di numerose masserie dopo, attratto dalla modernità e dai suoi effetti nell’applicazione in agricoltura: sia sotto il profilo delle macchine da utilizzare «fu uno dei primi infatti ad importare mietitrici, aratri e trebbiatrici, fino ad allora sconosciuti sia ai gravinesi che agli altamurani», e a introdurre le più moderne indicazioni di tecnica agraria.
Fu il motore, insieme a personalità della borghesia di Altamura, della Banca Sabino Lorusso, divenuta poi Banca popolare di Puglia e Basilicata, mentre il figlio Antonio, ricordato come «eccezionale agricoltore» più che come proprietario terriero, fu all’avanguardia nel trasformare la sua masseria dal nome simbolico, «Fontana di Vita», nel primo esperimento di condivisione della terra con i suoi contadini. Insomma, coraggio e visione, che hanno avuto poi in Leonardo, «l’uomo del caffè dei baresi», la sua cont inuità.
Questa la storia fin qui: «oggi tanti nipoti continuano con la stessa passione», dice Leonardo Patroni Griffi, avvocato come suo padre Antonio e come tutti i Patroni Griffi, raccontando di come hanno gestito i passaggi generazionali insieme alla convivenza di tante diversità, «per non distruggere ma per continuare e crescere ». Il tono pacato e il pensiero nitido sembrano ben sintetizzare le numerose anime che abitano nella sua famiglia, il giurista e l’innovatore, l’uomo di punta, che apre nuove strade e quello che le alimenta.
«In realtà - precisa Leonardo Patroni Griffi - forse è mio fratello Ugo colui che meglio coniuga questi tratti familiari». Hanno dietro di loro la storia di una grande famiglia del diritto e anche il bagaglio di una utopia, di una idea di convivenza civile: «la Puglia è stata molto feconda, ha dato uomini di grande caratura, che davvero hanno avuto una visione nazionale, come Di Vittorio, per citarne uno, o anche lo stesso Moro».
C’è più di quanto non sembri qui, sembra dire Leonardo: «I baresi sono testardi e concreti e i pugliesi in generale cercano di sfuggire alle solite letture che si fanno del Sud.
Il punto è che si fatica a comprendere il confine tra interessi generali e interessi particolari; in fondo se il Sud, tutto, avesse un più radicato senso civico e una maggiore coscienza di sé e dei propri diritti, se lo sguardo fosse più lungimirante, sarebbe la locomotiva del paese».
ALESSANDRA BOCCHINO da
La Gazzetta del Mezzogiorno
Agroalimentare a Foggia Tanti progetti di ricerca ma il mercato resta avaro (9/03/2010)
Aspettando l’Authority (che forse non arriverà mai) a Foggia i cervelli della ricerca non smettono di “fumare”. La Gazzetta ha dato ieri notizia della richiesta presentata dall’Istituto zooprofilattico al ministero della Salute per vedersi riconosciuto il terzo Centro di referenza nazionale (dopo radioattività e antrace) sui cibi irradiati. E’ stata infatti messa a punto una tecnica di conservazione con radiazioni ionizzanti che permette di prolungare la vita degli alimenti (e il loro valore commerciale).
La struttura complessa di Chimica dell’Izs vuole pertanto allungare la lista dei cibi irradiati che in Italia, a differenza del resto d’Europa, contiene solo alcune categorie, come le spezie.
«Viviamo in un mondo globalizzato e non sempre conosciamo la provenienza dei cibi che acquistiamo. La sterilizzazione a freddo consente di elevare il livello di sicurezza degli alimenti, oltre che il loro stato di conservazione», spiega il responsabile dello studio Eugenio Chiaravalle.
Gli studi per migliorare la qualità dei cibi o alcune loro caratteristiche si moltiplicano da qualche tempo in Capitanata. Dalla salsiccia che sostituisce il grasso animale con un composto liquido vegetale (brevetto appena depositato dall’università) , agli hamburger a base di pesce azzurro, fino alle applicazioni medico- scientifiche contenute nella pasta di mais e nei sottoprodotti dell’uva di Troia (che avrebbero proprietà anticancerogene), l’elenco delle piccole o grandi invenzioni comincia a essere piuttosto corposo.
L’università di Foggia è al centro, com’è normale d’altronde, di questo processo di ricerca e di sperimentazione attraverso le sue più dirette derivazioni. Le invenzioni che abbiamo appena citato sono state partorite dai ricercatori del Bioagromed (il centro interdipartimentale per la valorizzazione del produzioni tipiche) e del Certa (i centri di ricerca per le tecnologie alimentari, capofila tra le regioni meridionali), e alcune presentate al primo festival dell’Inno - vazione organizzato dalla Regione nel dicembre 2008.
Tante idee (qualcuna anche discutibile) per le quali i ricercatori vorrebbero una adeguata promozione commerciale. Alcune di queste produzioni innovative, come nel caso degli hamburger di pesce azzurro, sono state testate da un’azienda di produzione di Manfredonia.
Ma parliamo pur sempre di piccole realtà imprenditoriali che da sole non hanno la struttura per lanciare un prodotto su larga scala, ammesso che questo trovi il gradimento dei cons umatori. «Facciamo del nostro meglio e con convinzione - spiega il preside di Agraria, Agostino Sevi - alcune sperimentazioni siamo riusciti a farle brevettare e questo per noi è già un buon risultato.
Ma anche quando non riusciamo a farle brevettare, possono portare allo spin-off. Riteniamo nel nostro piccolo - aggiunge Sevi - di contribuire a far crescere il livello di competitività delle nostre imprese ag roalimentari».
MASSIMO LEVANTACl da La
Gazzetta del Mezzogiorno
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STORNARELLA - Agricoltore foggiano dopo l'omicidio del ladro «Non ricordo nulla» (9/03/2010)
«Domenico Corbo è spaventato, demoralizzato, sconvolto, in un tale stato confusionale che a distanza di 48 ore dai tragici fatti non è ancora in grado di raccontarmi cosa sia successo. Lui ricorda soltanto d’essersi trovato di fronte queste persone nel suo fondo. Rispondere al gip domani nell’udienza di convalida?
Se sarà in condizioni tali da rendere un interrogatorio lucido lo farà, altrimenti gli consiglierò di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande». L’avv. Michele Vaira, che insieme al collega Antonio Ciccone difende Domenico Corbo accusato d’omicidio volontario, è tornato anche ieri in carcere a visitare l’agricoltore di 56 anni di Stornarella arrestato dai carabinieri per l’omicidio volontario di Ionel Marin, il romeno di 37 anni ucciso sabato sera nei pressi del podere dell’indagato, dalle fucilate esplose dal contadino che aveva sorpreso due persone nelle sua proprietà.
OMICIDIO VOLONTARIO - Secondo quanto ipotizzato dai carabinieri della compagnia di Cerignola e dai colleghi di Stornarella, Corbo ha fatto fuoco ripetutamente e non solo a scopo intimidatorio quando ha sorpreso le due persone nel suo fondo situato in località «Gavitella» tra Stornara e Stornarella.
Ionel Marin era appena salito al posto guida della «Citroen ZX» quando alcune fucilate l’hanno raggiunto alla testa, uccidendolo sul colpo.
L’amico che era con lui spaventato è scappato per i campi, facendo perdere le proprie tracce. E’ omicidio volontario - ipotizzano Procura e investigatori - perchè i presunti ladri erano ormai in fuga e la legittima difesa dev’essere proporzionata all’offesa che al momento dell’esplosione delle fucilate era ormai cessata, visto che gli intrusi erano in fuga.
«CACCIA ALL’AMICO» - Le indagini dei carabinieri sono finalizzate in questa fase a rintracdiciare anche il secondo presunto ladro, per farsi raccontare cosa sia successo sabato sera. Corbo dopo aver sparato, aveva raggiunto la caserma dei carabinieri di Stornarella, raccontato d’aver sorpreso due persone nel suo fondo (già «visitato» in passato dai ladri) e d’aver sparato.
I carabinieri si erano recati sul posto ed avevano trovato sulla strada provinciale a poche decine di metri dall’ingresso del podere l’auto (diretta verso Stornara) con il cadavere di Ionel Marin.
La vittima, già nota alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, aveva vissuto sino a dicembre a Cerignola per poi trasferirsi a Stornara. Rintracciato in Francia un fratello che nelle prossime ora arriverà a Cerignola.
IL RIS PER LA DIFESA - Nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia disposta dal pm Luciana Silvestris . I carabinieri ipotizzano che Corbo abbia inseguito i ladri, tant’è che sono state rinvenute cartucce di fucile (una terza in un nuovo sopralluogo) sul tragitto che il contadino avrebbe percorso da dove si trovava quando ha scoperto gli intrusi a dove ha fatto fuoco per l’ultima volta.
Gli avv. Vaira e Ciccone hanno nominato propri consulenti, in vista dell’autopsia e della ricostruzione della dinamica dei fatti, due esperti già in servizio al Ris dei carabinieri di Parma: il generale Luciano Garofano (l’investigatore del caso Cogne) e il colonnello Giovanni Lombardi .
DOMANI INTERROGATORIO - Corbo sarà interrogato domani dal gip Carlo Protano per l’udienza di convalida. Non è ancora noto se risponderà o sceglierà la linea del silenzio, come fatto sabato notte quando in caserma è stato sentito dal pm Silvestris. «Al momento il nostro assistito» commenta l’avv. Vaira «è ancora confuso, spaventato, demoralizzato: non ricorda nulla».
I legali (che nel frattempo si sono affidati ad un consulente per avere una planimetria della zona del delitto) non anticipano quale sarà la linea difensiva.
E’ presumibile che i legali dell’ag ricoltore porteranno avanti la tesi della legittima difesa e/o quella dell’eccesso colposo in legittima difesa, oppure in terza analisi quella della legittima difesa putativa, sul presupposto che il contadino credeva di trovarsi in pericolo e doveva difendere la sua proprietà già «violata» in passato, e per questo ha fatto fuoco.
ANTONIO TUFARIELLO da
La Gazzetta del Mezzogiorno
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BARI - Palese: bagni di folla per Nichi solo docce (9/03/2010)
Il centrodestra cavalca l’onda delle divisioni tra i centristi sul caso Mele-Poli Bortone. Per il coordinatore regionale Francesco Amoruso «nell’Udc pugliese è cominciata l'operazione trasparenza, con Ferrarese che scarica pubblicamente la Poli e annuncia il voto disgiunto a favore del radicale di sinistra Vendola, che Casini vedeva come fumo negli occhi. Ma ricordiamo tutti il deciso “no” dei centristi al governatore uscente, un veto che ha fatto saltare l'alleanza elettorale tra Udc e centrosinistra».
«Udc e Poli Bortone si arrampicano sugli specchi. Il primo facendo passare per personale la posizione di Ferrarese, la seconda - dice il vicecoordinatore Pdl Antonio Distaso - chiudendo gli occhi di fronte alla realtà: il suo maggiore portatore di voti l'ha scaricata a favore del governatore uscente».
Il candidato governatore Rocco Palese alza il tiro anche sulla campagna elettorale: «Noi finora abbiamo fatto bagni di folla, Vendola solo qualche doccia e per questo è rabbioso e sta offrendo di tutto all’Udc. L'Udc aveva fin dall’inizio deciso di appoggiarlo, oggi getta la maschera e Ferrarese è solo la punta di ariete».
«Povera Poli Bortone, utilizzata e abbandonata al suo destino - dice il deputato Luigi Vitali - è chiaro a tutti che Casini non avrebbe mai fatto un torto a D’Alema».
Non solo, salta anche l'accordo con l’Udc su Brindisi: «che ci sia stato un abbandono di Curto al suo destino è dimostrato dalla presa di posizione di Ferrarese ».
«È la confessione del fallimento di una finta candidatura che in realtà era volta soltanto a danneggiare il centro-destra» dice il capogruppo An-Pdl alla Regione, Roberto Ruocco, secondo il quale «gli strateghi di questa operazione truffaldina sono usciti allo scoperto, abbandonando al suo destino la senatrice a favore del solo, vero beneficiario».
La Poli «farebbe bene a prendere atto che all’interno dell’Udc l’hanno già bruciata perché sono in tanti ad aver fatto l’accordo con il governatore uscente sul voto disgiunto» dice il segretario nazionale del Psdi Mimmo Magistro. Il Pdl ieri è sceso in campo anche sull’agricoltura, attaccando la giunta Vendola perché «in Puglia sono fermi anche i controlli contro la contraffazione dei prodotti».
In conferenza stampa il candidato presidente Palese e il consigliere Nino Marmo hanno puntato l’indice sia sul crollo dei prezzi di olive e grano sia sul blocco delle norme (sostegno al consumo e riforma dei consorzi di bonifica).
«L’agricoltura per anni è stata il volano dell’economia pugliese - aggiunge Massimo Cassano- oggi il settore è in ginocchio per la totale assenza di chi lo ha privato di programmazione ed aiuti e ha tenuto nei cassetti risorse europee per 1,6 miliardi di euro». «Piuttosto che comunicare i dati alla stampa - replica l’assessore Dario Stefàno - farebbero cosa più utile se li fornissero al ministro Zaia, che continua a tentennare sullo stato di crisi».
da
La Gazzetta del Mezzogiorno
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Bari - Ospedali in Puglia porte aperte ai privati (9/03/2010)
Nuovo via libera della giunta regionale alle Linee guida per l’attivazione di progetti di partenariato pubblico–privato e di Project financing (finanza di progetto) per la costruzione dei nuovi ospedali. Si tratta di un vecchio progetto, già proposto dall’ex assessore alla Salute Alberto Tedesco e, nei giorni scorsi, riportato in giunta dall’assessore Tommaso Fiore per ampliare i programmi di edilizia sanitaria varati col piano stralcio sulla base della finanziaria 2007 del governo Prodi (che stanziava 20 miliardi).
Il piano di Fiore ha individuato le strutture da inserire nei nuovi programmi di edilizia ospedaliera: Bisceglie-Trani, Giovinazzo- Molfetta-Ruvo-Terlizzi, Conversano- Gioia-Monopoli-Noci-Puti- gnano, Cisternino-Fasano-Ostuni, Maglie-Poggiardo-Scorrano, Copertino- Galatina-Nardò, Grottaglie- Manduria, cui si devono aggiungere gli ospedali di Taranto e Andria-Canosa-Minervino ed il nuovo ospedale di Martina Franca.
La giunta ha deciso di incaricare formalmente l’Unità Tecnica per la Finanza di Progetto, istituita presso il Cipe, per le attività di assistenza e di costituire una task force regionale per attivare le procedure. Inoltre, la Regione si avvarrà del supporto tecnico-informatico di InnovaPuglia e indicherà alle Asl le procedure per la finanza di progetto, onde non divergere dai programmi del piano regionale della salute. Altri ospedali potrebbero essere individuati con i Piani Attuativi Locali (Pal).
Il Consigliere Regionale PDL Sulla decisione assunta dal governo regionale uscente è insorta l’opposizione di centrodestra. «La decisione della Giunta di sconfinare nelle scelte di chi le succederà adottando il sistema del project financing - dice il consigliere Pdl Sergio Tedeschi - non può non suscitare fondati sospetti per la sua tempistica. Non ci si spiega infatti perché è stata assunta soltanto oggi, a legislatura conclusa, dopo avere all'uopo sprecato cinque anni in cui l'edilizia ospedaliera è stata di fatto abbandonata in un devastante degrado».
«La Giunta regionale ha deliberato "in articulo mortis" - dice Pietro Lospinuso - non siamo noi quelli che demonizzano e boicottano l'iniziativa privata, ma non possiamo dimenticare che tale proposta era stata formulata già all'inizio della legislatura da Alberto Tedesco. Con questa riesumazione in extremis della linea-Tedesco, delle due l'una: o Vendola e compagni hanno fatto perdere alla sanità pugliese cinque anni di tempo o trattasi di una strizzatina d'occhi pre-elettorale ad un'imprenditoria sanitaria con la quale peraltro il sistema vendoliano in questi anni non ha certo mancato di contaminarsi».
Tutto avviene, attacca Roberto Ruocco, «mentre l'ombra del commissariamento incombe sempre di più sul buco sterminato dei conti sanitari di Vendola, con annesso blocco di investimenti ed assunzioni e nuovo, automatico inasprimento di tutte le tasse regionali».
«Conosciamo bene, sia come utenti che come rappresentanti delle Istituzioni, il disastro di una politica che si era rocambolescamente imposta proprio per la promessa di una sanità migliore e che l'ha tradita nel modo più spudorato - attacca Erio Congedo - dedicandosi al saccheggio sistematico, senza curarsi del contestuale degrado dei servizi. Non a caso, avendo sfondato il tetto del deficit consentito dal "Patto di Salute", siamo alle soglie del commissariamento, con conseguente blocco degli investimenti e delle assunzioni».
«Si inventano di tutto - dice Massimo Cassano - dimenticando che in questi 5 anni hanno gettato nell’oblio una struttura nuovissima di eccellenza sanitaria come il nuovo ospedale oncologico di Bari. Vendola aveva poggiato tutta la sua campagna elettorale promettendo, come primo atto, di riaprire tutti i reparti chiusi dal piano Fitto e oggi, dopo 5 anni, non solo è ancora in vigore il piano Fitto e quei reparti non sono stati ancora aperti, ma il sistema soffre per oltre un miliardo di debiti. La Sanità ha bisogno di norme di programmazione che tengono conto del reale fabbisogno dei cittadini: servono ospedali che siano poli di eccellenza e un potenziamento della medicina territoriale con servizi efficienti su tutta la regione».
da
La Gazzetta del Mezzogiorno
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Alberona (Foggia) - Il paese avrà il suo 'muro della poesia' - Un omaggio alla tradizione letteraria dei poeti alberonesi (09/03/2010)
Il paese avrà presto il suo “muro della poesia”. Un vero e proprio monumento alla tradizione letteraria del borgo che omaggerà i poeti storici di Alberona: Giacomo Strizzi, Vincenzo D’Alterio, Camillo Civetta e Michele Caruso.
E sarà proprio una frase di Michele Caruso ad accogliere le persone che, arrivando in paese, poseranno gli occhi sul muraglione in pietra sottostante il Municipio: “Quant’è bell stu paese meje mbacce a na muntagne arrampecat”, quanto è bello questo mio paese arrampicato su una montagna.
I lavori per la realizzazione della struttura, un’opera di riassetto idrogeologico del versante su cui poggia il Palazzo Municipale, sono a buon punto e costituiscono l’occasione per dotare il paese di un altro luogo d’interesse.
Alberona vanta un’antica tradizione letteraria.
I suoi maggiori poeti hanno attraversato il ‘900 facendosi apprezzare in tutta Italia. A loro sono state dedicate vie, piazze, antologie. Quella tradizione è rinnovata ogni anno dal Premio Internazionale di poesia “Borgo d’Alberona”, concorso che nel 2010 giungerà alla sua quinta edizione. Nei primi quattro anni, al premio hanno partecipato 600 poeti provenienti da 20 nazioni diverse.
Le opere edite e inedite sottoposte al giudizio della giuria sono state complessivamente oltre 1000. In questi anni il premio è stato assegnato a poeti e poetesse di livello internazionale come Maria Luisa Spaziani, Remo Fasani, Claudio Angelini e Dino Carlesi. “Borgo d’Alberona” è stato istituito proprio per valorizzare la vocazione poetica e letteraria di Alberona.
A Giacomo Strizzi, Pier Paolo Pasolini dedicò parole di profonda ammirazione: “Il suo è un temperamento lirico di alto valore: la sua produzione è piena di genialità e inventiva". Giacomo Strizzi, insegnante elementare scomparso nel 1961, ha rappresentato l’espressione più alta della tradizione letteraria di Alberona.
La tradizione lirica di Alberona non è una leggenda né una virtù legata a pochi alberonesi illustri, ma un dato culturale talmente legato alle radici del paese da aver dato vita, nel ‘900, a una pubblicazione specifica: la Gazzetta letteraria alberonese.
Una tradizione oggi onorata da Michele Urrasio, scrittore-poeta e intellettuale cui la Società di Storia Patria per la Puglia ha recentemente dedicato una pubblicazione: “La Puglia nella poesia di Michele Urrasio”, libro di Francesco D’Episcopo, docente dell’Università Federico II di Napoli.
da Puglialive.net
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FOGGIA - Giro di prostituzione arresti a Foggia (9/03/2010)
Accusati di aver avviato alla prostituzione e sfruttato una ventina di giovani donne provenienti da Paesi dell’Est Europa, otto cittadini bulgari sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile della questura di Foggia.
E' stata loro notificata un’ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Foggia Carlo Protano, emessa su richiesta dal pm Dominga Petrilli. Nel corso delle indagini gli investigatori si sono avvalsi anche delle denunce di alcune prostitute.
Le donne, in prevalenza bulgare e romene, erano obbligate a prostituirsi per strada nelle zone periferiche di Foggia, dove erano accompagnate dai loro sfruttatori.
Abitavano quasi sempre in alloggi distanti dal luogo in cui si prostituivano per evitare eventuali controlli delle forze dell’ordine. Gli investigatori hanno ricostruito l’illecità attività di sfruttamento anche in seguito alle numerose risse avvenute tra le prostitute dei due Paesi.
da
La Gazzetta del Mezzogiorno
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BARI - Re, contadini e pastori - La masseria di Lucera e la dogana delle pecore - Bari, “Mercoledì con la storia” (9/03/2010)
Domani alle 18 presso la libreria Laterza, ci sarà il tredicesimo incontro dei Mercoledì con la Storia, a cura del Centro Studi Normanno-Svevi dell’Università di Bari, diretto dal prof. Raffaele Licinio, con il prof. Francesco Violante. Modera il dott. Victor Rivera Magos.
Sistema masseriale e Dogana delle pecore: un modello di produzione agricola e una organizzazione dell’allevamento transumante di tradizione dei regni e sovrani svevoangioini ed aragonesi che hanno caratterizzato la lunga durata della politica economica, sociale e territoriale dell’Italia meridionale: se la prima di queste scelte produttive andrà esaurendo la propria ragion d’essere, la seconda, nei suoi complessi rapporti con la cerealicoltura, si rivela ricca di conseguenze anche per il periodo successivo all’Età di Mezzo.
Percorrendo i secoli che convenzionalmente separano il medioevo dall’età moderna, il prof. Violante esaminerà gli elementi costitutivi della strategia di uscita dalla crisi tre-quattrocentesca adottata dalle monarchie iberiche in Italia meridionale e nella Puglia piana in particolare. Francesco Violante (1976) si è laureato col massimo dei voti nell’a.a. 1999-2000 presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari, discutendo una tesi in Storia medievale.
da quotidianopuglia.it
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Puglia, turismo religioso, fenomeno in crescita: 300 milioni di visitatori - Con un fatturato da 18 milioni di dollari (9/03/2010)
Il turismo religioso è un mercato dell’economia pugliese in continua crescita. Può contare su oltre 300 milioni di viaggiatori con un fatturato di più 18 milioni di dollari. Sono i dati dell’assessorato regionale al turismo, ottobre 2009. Una importante opportunità per la promozione dei prodotti locali che funzionerà nella misura in cui la Puglia saprà riunire tutte le risorse culturali ed economiche in un unico sistema.
Il ruolo dei musei diocesani all’interno del sistema è ancora da scoprire. I musei sono i custodi dell’identità culturale di un popolo. La società dei computer e dei cellulari è l’ultima arrivata, solo in ordine di tempo; prima c’erano i miti, i riti, gli archivi. Gli scritti dicono chi siamo. Gli oggetti che ci appartengono dicono in che modo attraversiamo questo mondo. I musei collezionano tutto questo.
Lo stato dei musei diocesani della Puglia (“Diocesan Museums of Apulia”di Valentina Terlizzi) è uno degli studi pubblicati in “Tourism, Religion & Culture”, a cura della prof.ssa Anna Trono. Il libro raccoglie gli atti della Conferenza Internazionale (Lecce, Poggiardo 27th- 31st 2009), Mario Congedo Publisher, 2009. Domanda - Dottoressa Terlizzi, può sintetizzare l’importanza del suo studio in rapporto al turismo?
Risposta - La mia tesi di dottorato comprende l’indagine di 85 musei pugliesi. Il museo è diventato negli ultimi anni un’istituzione avente compiti sociali e scopi didattici; i visitatori – siano essi turisti locali o stranieri - sono posti al centro della mission museale che deve cercare di soddisfare le loro esigenze culturali.
D. - Nella sua analisi lei parla di «staff insufficiente» nei musei.
R. - I direttori o i responsabili dei musei oggetto di indagine hanno dichiarato di non avere nell’organico figure professionali sufficienti per svolgere a pieno le loro attività. Mancano, difatti, curatori, responsabili dei servizi educativi, addetti alla comunicazione, catalogatori e responsabili amministrativi.
D. - Quali sono i punti deboli della gestione?
R. - I musei diocesani pugliesi sono istituzioni di piccole dimensioni che rivolgono scarsa attenzione alla comunicazione dei risultati delle ricerche e alla promozione delle collezioni. Assente è lo studio del numero e della tipologia dei visitatori museali, intesi come pubblico reale e potenziale; il marketing e lo studio per la creazione di un’immagine comune dei musei diocesani sono raramente contemplati.
La collaborazione fra musei è quasi del tutto assente.
D. - Può sintetizzare le conclusioni del suo studio?
R. - I musei diocesani devono affrontare una doppia sfida per guadagnare margini di efficienza e a rafforzare l’offerta di servizi culturali per il pubblico. Lo studio, propone, quindi, una rete museale finalizzata alla divisione e razionalizzazione di risorse, a migliorare la qualità e la fruizione delle strutture museali, allo scambio di informazioni e alla promozione di tours museali.
D. - Ci sono servizi che i musei diocesani possono offrire al fine di aiutare le popolazioni a rafforzare le identità locali?
R. - La rete museale può supportare e valorizzare la ricchezza delle identità locali aiutando il territorio a creare relazioni sia con i cittadini che con i turisti stranieri attraverso l’offerta di servizi museali, la conservazione delle collezioni e la comunicazione della storia territoriale.
Tina Aventaggiato da quotidianopuglia.it
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BARI – Esenzione del ticket pure per disoccupati - Dalla Regione per meno abbienti (9/03/2010)
Entra in fase operativa l’esenzione prevista dalla legge per i soggetti in condizioni disagevoli. Lo rende noto la Regione Puglia. In applicazione della legge regionale 4/010, sul servizio sanitario regionale, articolo 24, infatti, i competenti uffici regionali hanno definito con atto formale che ai fini dell’esenzione del pagamento dei ticket per visite ed esami specialistici a chi si trova nello stato lavorativo di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, di disoccupazione e mobilità, le Aziende Sanitarie Locali dovranno rivolgere istanza di rilascio della attestazione dello status del lavoratore ai Centri per l’impiego, per quanto concerne i trattamenti di disoccupazione e di indennità di mobilità, ed all’Inps per la cassa integrazione ordinaria e straordinaria.
Da agosto scorso la Regione ha esteso l’esenzione dalla spesa farmaceutica agli extracomunitari Stp (Straniero temporaneamente presente), Eni (Europeo non in regola), rifugiati politici o con protezione umanitaria presenti sul terrritorio nazionale e/o regionale non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno privo di risorse economiche indipendentemente dalla fascia di età. Nei mesi scorsi le Asl pugliesi hanno provveduto al rilascio dei certificati di esenzione a tutti i cittadini stranieri extracomunitari che ne hanno fatto richiesta, così come stabilito dal provvedimento pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA – ‘tavolo con il Comune per gli asili’ - “No al ridimensionamento” (9/03/2010)
Asili nido convenzionati, sit-in dei lavoratori sotto il Comune di Foggia. I sindacati: “no al ridimensionamento del servizio, subito tavolo istituzionale”.“ La grave situazione debitoria dell’Amministrazione Comunale di Foggia - protestano i sindacati - , ha determinato notevoli ritardi nella corresponsione delle spettanze agli Enti gestori del servizio e il conseguente mancato pagamento degli stipendi da diversi mesi agli operatori del settore.
Ci viene riferito, inoltre, che numerosi sono i contenziosi dei lavoratori avverso i gestori a causa di una conduzione poco rispettosa delle regole e dei suoi operatori, creando ricadute negative anche sull’utenza, nonostante gli sforzi e il senso di responsabilità delle lavoratrici per non esporre i bambini ai disguidi gestionali.
A fronte di tale situazione l’Amministrazione Comunale si preparerebbe ad un ridimensionamento del proprio impegno finanziario con conseguente riduzione delle tutele del personale che da anni opera nel settore”. Pertanto i sindacati, invitano l’Amministrazione Comunale ad attivare con urgenza un tavolo con le Oo.Ss. e a discutere le istanze di riorganizzazione del servizio in modo trasparente prima di assumere decisioni in merito, nell’interesse dei lavoratori e della collettività. Asili nido convenzionati, sit-in dei lavoratori sotto il Comune di Foggia.
da quotidianopuglia.it
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BARI – ‘L’agroalimentare (pugliese incluso) tiene alla crisi ma ora basta col caporalato’ - Relazione della Flai-Cgil Puglia (9/03/2010)
Liberare il lavoro dalla riduzione in schiavitù, dal caporalato e da tutte le evasioni contrattuali e contributive in agricoltura. È il tema scelto per il V congresso regionale della Flai Cgil, federazione lavoratori dell’agroindustria, che si è tenuto ieri a Bari. Una categoria, quella della Flai Cgil Puglia, che vede iscritti al sindacato per deleghe aziendali più di 4500 lavoratori, il 39,15% degli addetti del settore agroalimentare, stando ai dati Inps del 2009.
Al congresso erano presenti il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il segreterario nazionale Flai Cgil, Roberto Montagner, il segretario generale Cgil Puglia, Francesca Abbrescia e il segretario generale Flai Puglia, Giuseppe Deleonardis. Vendola ha riconosciuto “l’importanza di congressi come quello della Cgil, in un momento in cui si sta insinuando un dubbio sul senso del fare sindacato oggi e – citando la narrazione cimiteriale- l’articolo 18 è stato trasformato in un vivo apparente, in realtà è stato ridotto in cenere.
L’articolo 1 – della nostra Costituzione – ha aggiunto Vendola - è stato riscritto, oggi l’Italia è una Repubblica televisiva fondata sul diritto a licenziare. Il sindacato è una delle poche cose rimaste che ci ricordano che cosa è un paese civile”. Ad aprire il congresso è stato Giuseppe Deleonardis, con un quadro generale della situazione dell’agroalimentare in Italia e in Puglia : “Il Governo in tutto il 2009, non ha mai mostrato interesse per il settore agricolo, fatta eccezione per l’intervento del Ministro Zaia sulle quote latte.
Servono interventi e investimenti, invece abbiamo assistito ad un taglio di 172 milioni di euro, lasciando il settore in piena crisi”. La situazione pugliese, invece, sembrerebbe aver fatto passi in avanti, anche “grazie all’unità con Cisl e Uil”. Deleonardis ricorda, infatti che in Puglia “siamo in presenza di una sostanziale tenuta delle industrie di trasformazione e in alcuni casi di ampliamento, facendo del settore agroalimentare nel Mezzogiorno il secondo settore produttivo ed in Puglia il primo”. Ma c’è anche una nota dolente: “non aver portato a casa la Riforma dei Consorzi di Bonifica”.
Luciana Risola da quotidianopuglia.it
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TORINO – Rinnovabili: ‘23 milioni di euro per impianti fotovoltaici al Meridione’ - Soddisferanno un fabbisogno annuo di 4mila famiglie (9/03/2010)
Il fondo Ppp Italia (fondo infrastrutturale gestito da Fondaco Sgr che si avvale della consulenza di Equiter), ha effettuato il secondo investimento in partnership con Infrastrutture per la realizzazione di impianti fotovoltaici in sud Italia per una potenza complessiva pari a 5 Mw. Il costo complessivo degli impianti è pari a circa 23 milioni di euro.
Con una produzione di circa 10mila Mwh/anno, secondo il ministro allo Sviluppo Economico, Scajola, gli impianti saranno in grado di produrre una quantità di energia equivalente al fabbisogno annuo di 4mila famiglie e di garantire un risparmio di emissioni di anidride carbonica di circa 5mila tonnellate all’anno.
Equiter selezionerà per il Fondo Ppp le migliori opportunità di investimento, seguendo una filosofia che prevede un approccio indipendente, con una visione economico-finanziaria di lungo periodo e in linea con rigidi principi di responsabilità sociale. L’operazione è stata assistita dallo studio legale Orrick in supporto al Fondo Ppp e dallo studio legale Totaro in supporto a Infrastrutture.
Il Fonfo Ppp Italia, che ha raccolto 120 milioni di euro, si propone di acquisire partecipazioni di minoranza qualificata in società di capitali non quotate, situate sul territorio italiano e operanti nel settore delle infrastrutture con schemi di partenariato pubblico privato, della gestione dei servizi pubblici locali e delle energie rinnovabili.
I sottoscrittori del Fondo sono: Bei, Kfw, Banco espirito santo de investimento, Espirito santo activos financeiros, Cassa depositi e prestiti, Fondazione cariplo, Fondazione cariparo, Compagnia di san Paolo ed Equiter.
da quotidianopuglia.it
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BARI - Migliorare la condizione femminile (9/03/2010)
Una nota della presidente della Commissione Pari Opportunità, Rosa Cicolella. “La commissione Pari Opportunità della Regione Puglia, rivolge un augurio reale a tutte le donne di Puglia. La Commissione non ha inteso celebrare la festa della donna con eventi retorici e, spesso, presto dimenticati.
Sente, però, l’esigenza di dover lanciare un appello a tutte le istituzioni della Puglia, perché vi sia un miglioramento effettivo della condizione femminile.
Questo, perché nelle donne possa aumentare la consapevolezza del proprio valore accrescendo la loro partecipazione alla vita democratica. E’ necessario rimuovere ogni discriminazione”.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA - La parità di genere ‘fattore di crescita’ (9/03/2010)
“In questi anni sono stati fatti grandi passi in avanti in direzione della parità di genere, ma la strada da percorrere è ancora lunga e passa inevitabilmente da una maturazione culturale della nostra società. Il mio augurio è che si continui con maggiore impegno ed alle donne sia riconosciuto il giusto ruolo di protagoniste del mondo sociale, politico ed economico”. Lo afferma il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, nel messaggio augurale inviato ieri alle donne in occasione del centesimo anniversario della festività dell’8 marzo.
“Le donne hanno dimostrato di sapere assumere un ruolo guida per i processi di trasformazione sociale che hanno investito il nostro Paese – continua il sindaco – Hanno conquistato uno spazio che rischia di tornare a restringersi a causa dello squallido mercimonio emerso più volte dalle cronache di questi giorni.
A maggior ragione dobbiamo impegnarci a rivalutare la figura femminile quale centro delle dinamiche della società e della famiglia. Un’operazione che passa dall’educazione dei giovani alla valorizzazione delle differenze tra i sessi. Sono sicuro che il futuro ci consegnerà una nuova generazione di persone che faranno tesoro delle lotte del passato e delle esperienze del presente, portando la parità di genere a rappresentare un fattore consolidato di crescita e qualità sociale”.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA – Le donne? ‘Devono gareggiare alla pari’ (9/03/2010)
Per la ricorrenza dell’otto marzo, il presidente della Provincia, Antonio Pepe, e il vice presidente, Billa Consiglio, hanno trasmesso alle donne di Capitanata un messaggio augurale: “ La festa dell’otto marzo è da sempre occasione per discutere sui temi della condizione della donna, sulla sua reale emancipazione, sul raggiungimento della parità di genere nei campi della politica, dell’impresa, del mondo del lavoro e del sindacato.
Oggi il più grande nemico delle donne è l’idea che sia necessario istituire quote rosa nelle liste elettorali, nell’accesso alle cariche di responsabilità politica, nel mondo dell’impresa, del lavoro e delle professioni. Per uscire da questa impasse bisogna farsi guidare solo e soltanto dalla meritocrazia, costruendo i presupposti per cui tutti abbiano uguali condizioni di partenza. Le donne, se messe nelle condizioni di gareggiare alla pari, sanno esprimere capacità straordinarie, competenze e sensibilità tali da permettere loro di occupare posti di primissimo piano.
Ovviamente serve non dimenticare mai il ruolo della donna in famiglia. Serve comprendere che non può esservi una reale emancipazione se il ruolo di madre e di moglie viene sacrificato sull’altare della carriera, se la donna continua a essere oggetto e non risorsa. Nel fare gli auguri a tutte le donne di Capitanata, assumiamo l’impegno, affinchè questa ricorrenza, segni l’inizio di un cambiamento”.
da quotidianopuglia.it
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