Chiusa la campagna elettorale, ecco i temi affrontati da tutti e quattro i candidati alla presidenza della Regione Puglia ieri nei comizi conclusivi:VENDOLA NON FA SCONTI A BERLUSCONI E FITTO:BARI - Comincia con Toti e Tata (Antonio Stornaiolo e Emilio Solfrizzi) e finisce con l’abbraccio vigoroso di Michele Emiliano, sindaco di Bari, presidente del Pd regionale e, lo scorso autunno, per qualche giorno, persino potenziale avversario di Nichi Vendola, ricandidato ora per il centrosinistra alla presidenza del governo della Puglia. In mezzo, in poco meno di un’ora, il programma della «Puglia migliore», al cui culmine il candidato mette uno striscione («da issare lunedì, a vittoria conquistata», dice) con la scritta «Puglia deprecarizzata».
Lavoro, buon lavoro, libero dal ricatto occupazionale della vecchia logica industrialista che «per ogni posto di lavoro dava da bere ai pugliesi un bicchiere di veleno ogni giorno», libera dal retaggio di chi vuole mantenere il precariato per usarlo come leva di ricatto nei confronti degli elettori ovvero da come la vorrebbe «quel feudatario cattivo e venale che è Raffaele Fitto - attacca Vendola - e che dobbiamo sconfiggere».
Il lavoro, dunque, quello creato con Bollenti Spiriti, con l’innovazione tecnologica, la ricerca avanzata, le energie rinnovabili. «Finora - dice Vendola - abbiamo visto il primo tempo di un film bellissimo, ma dobbiamo continuare per realizzare un secondo tempo meraviglioso».
Circa 10mila (15mila dicono gli organizzatori) le presenze in piazza Libertà, a Bari. È primavera, quella stagione che Vendola (ed Emiliano con lui) richiamano in ogni occasione. La primavera in cui «è nata una speranza». Vendola si appella al suo popolo che «è già una vittoria per me».
È un comizio di chiusura, ma se si chiude una parentesi, quella che prelude al voto di domani e dopodomani, il leader Vendola già ne apre un’altra. «Continuiamo a costruire la Puglia migliore oggi - annuncia il presidente uscente - per costruire l’Italia migliore domani». In più di un passaggio del suo discorso Vendola aveva peraltro già inviato una serie di avvisi di sfratto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «Perché noi - ha detto - dobbiamo sconfiggere non l’uomo, anzi, noi dobbiamo liberare Berlusconi dal berlusconismo».
«Silvio, vai a fare il nonno», gli ha poi gridato ricordando di come, in uno degli ultimi incontri a palazzo Chigi, il premier lo avesse apostrofato con un «Ue, Nichi, ma sai che sembriamo coetanei? Come mai ti fai crescere quei capelli bianchi?» «È la logica - dice Vendola - di chi pensa che la bellezza sia sfoggia di muscoli o essere giovanili ad ogni costo. E invece la bellezza è sentirsi deboli, riconoscere la propria fragilità».
C’è un libro in cui Vendola individua la sua traccia di governo. «A rischio di far storcere il naso a qualche mio amico, impenitente anticlericale, cito il Vangelo di Luca». Il passaggio è la parabola del buon Samaritano, «un emigrato rom dei nostri tempi», spiega, che si prese cura del viandante percosso dai ladri mentre altri erano passati oltre. «Lo vide e ne ebbe compassione - dice Vendola - e invece noi i poveri e le vittime non li vediamo più. Il buon Samaritano gli si fece prossimo, gli diede vino e olio. E noi dobbiamo prenderci cura delle persone, dare vino e olio a chi non ha niente».
Aveva snocciolato anche i numeri Vendola, per controbattere agli argomenti degli avversari: «Con le Destre al governo a pagare il ticket era il 100% dei pugliesi, con noi il 12%. Le destre hanno aumentato l’addizionale Irpef per 3 anni, noi l’abbiamo aumentata per 2 anni, solo che loro l’hanno aumentata a tutti i pugliesi, noi solo a chi dichiarava redditi dai 28mila euro in su. Il debito in Sanità ce lo avevano pure loro, solo che lo hanno nascosto, sottoscrivendo un mutuo da 850 milioni che hanno pensato bene di far pagare alle generazioni future».
Quindi la questione morale, «che ha bussato anche alla porta del centrosinistra». La differenza? «Sandro Frisullo non è più assessore da prima che ricevesse l’avviso di garanzia, per il ministro Fitto i magistrati hanno chiesto l’arresto ma non c’è stato verso di farlo dimettere».
Centrosinistra La chiusura a Bari di Nichi Vendola Adriana Poli Bortone a Brindisi xxBagno di folla a Bari, c’è anche Emiliano. «Il ministro è il feudatario da sconfiggere». Il lavoro principale obiettivo«Con Nicola De Bartolomeo, la vera novità di questa campagna, metteremo in moto lo sviluppo». Distaso: «Vendola ha incrementato soltanto il clientelismo»Il governatore: «Dalla destra soltanto contumelie e numeri in libertà. Adesso nuovo impulso contro la precarietà».
di Giuseppe Armenise
-----------------------------------------
PALESE A FOGGIA: INVESTIREMO 5 MILIARDI E CREEREMO 100MILA POSTI DI LAVOROFOGGIA - Riprendersi Foggia e la Capitanata, la provincia che nel 2005 aveva bocciato Fitto e con quella differenza di voti consentito a Vendola di vincere le regionali. Rocco Palese riparte da quella che definisce la «terra dimenticata dal centrosinistra», lui salentino doc con al fianco il vicepresidente designato, Nicola De Bartalomeo.
Chiude nel capoluogo dauno il candidato presidente del centrodestra e rilancia forte l’appello ai pugliesi per «un voto utile e responsabile» perché occorre fare un bilancio al netto della filastrocche e delle poesie: «Tasse, disoccupazione, scelte clientelari, malasanità, questo è quello che il governo Vendola ha saputo regalare alla Puglia in questi cinque anni, trasformandola in una regione fragile e a rischio bancarotta», ha affermato Palese che ha accusato anche il suo competitor Vendola di essere sfuggito ai confronti.
«Per questo mi rivolgo a tutti i pugliesi e in particolar modo agli indecisi. Chiedo un voto utile, responsabile per me, per il centrodestra, per le liste che mi sostengono, perché la Puglia possa rialzare la testa ricostruendo una giustizia sociale che non costringa nessuno a dover mendicare un posto di lavoro solo perché non fa parte della cerchia ristretta dei beneficiati da Vendola», ha rimarcato Palese che ha molto insistito sul presidente a tempo pieno: «È un impegno che assumo con tutti i pugliesi, quello di fare il presidente a tempo pieno. Non mi sembra che il presidente uscente lo abbia fatto.
Anzi, sta ancora usando la Regione come strumento per il suo personalissimo palcoscenico successivo che lo ha già visto e lo vedrà ancora girovago per l’Italia e per il mondo da leader della sua creatura, anziché capo di una regione da governare con i fatti.
Sempre assente dalla conferenza Stato-Regioni, nonché spesso dal Consiglio regionale e dalla giunta, oggi insiste a chiedere i nuovi fondi Fas, senza aver ancora utilizzato i vecchi. Vorrei far capire a Vendola che per avere le risorse - che ci sono e che spettano alla Puglia - occorrono i progetti. Il Cipe approva progetti».
Palese, che si è detto preoccupato addirittura per il pagamento degli stipendi della Regione per lo sforamento del patto di stabilità, ha rilanciato il patto per lo sviluppo che «potrebbe creare centomila posti di lavoro in un quinquennio». «Insieme a Nicola De Bartolomeo che è la vera novità politica di questa campagna elettorale, metteremo subito in moto la macchina dello sviluppo, investendo 5 miliardi di euro nelle opere pubbliche. Abbiamo siglato un patto con i pugliesi: lo manterremo, partendo da lavoro, scuola, casa, azzeramento delle tasse di Vendola e delle liste d’attesa nella sanità, eliminazione degli sprechi, che sono un vero schiaffo alle famiglie e a tutti coloro che non riescono ad arrivare alla fine del mese», ha concluso Palese.
«L’unica cosa incrementata dalla giunta Vendola è una gigantesca operazione clientelare a danno dei pugliesi», commenta il vicecoordinatore pugliese del Pdl, Antonio Distaso.
di Filippo Santigliano
-------------------------------------------
INVITO DELLA POLI BORTONE AI GIOVANI: NON PIEGATE LA TESTA DAVANTI AI POTENTI BRINDISI - «Il Sud e la scarsa attenzione del governo nazionale, al centro delle sue riflessioni, contro il potere di controllo della Lega Nord, esercitato sulla maggioranza berlusconiana». Adriana Poli Bortone, in corsa per la presidenza della Regione con il cosiddetto Terzo Polo Io Sud-Udc-Mpa), ieri sera, a San Pietro Vernotico, in uno dei suoi incontri di chiusura di campagna elettorale tenuti nel brindisino, dopo l’intervento dell’assessore Natale Curia e del candidato sindaco Salvatore Prete, ha scaldato i tanti fedelissimi che hanno riempito Piazza del Popolo.
La senatrice non ha risparmiato critiche ai suoi diretti concorrenti, sottolineando come Palese «non possa essere credibile, parlando solo alla fine della campagna elettorale, di attenzione al Mezzogiorno, dato che il suo ministro non ha salvaguardato gli interessi della propria regione».
«La prova tangibile dello scempio perpetrato nei confronti della parte più debole di questa nazione - ha spiegato - sta nel federalismo fiscale, studiato per avvantaggiare il Nord a danno del Meridione, nell'accordo “del Quadrilatero”, firmato nei giorni scorsi tra i candidati di centrodestra delle regioni settentrionali per marginalizzare ancora di più il Sud e aumentare di fatto il gap infrastrutturale interno al Paese».
«L’intenzione di creare insieme “un grande Partito del Sud” - ha poi aggiunto - in grado di tutelare davvero gli interessi del mezzogiorno contro lo strapotere della Lega, che, in alcune regioni, ha persino superato il Pdl».
Nel mirino di Adriana Poli Bortone è finito anche il ministro Raffaele Fitto. «Nel 2005 lo aiutammo e raccogliemmo voti per lui, perché noi rispettiamo i patti e sappiamo cosa significa lealtà. I valori di riferimento ci sono o non ci sono nella vita».
Poi ha spiegato che « il ministro Zaia ha portato numerose risorse al Veneto, e non ci ha pensato nemmeno un minuto quando ha tolto alle regioni del sud i fondi che non sono stati in grado di spendere. Fitto, così come Vendola, non è riuscito a utilizzare i soldi dell’Unione europea, dando così l’alibi alla Lega, che spende questi fondi anche per qualche battello sul lago di Como, evidentemente più importante dei disoccupati del Sud».
Ed a proposito la Poli Bortone ha parlato dei 57 posti a rischio degli operai dell’Europrogea che «è stato un vero fallimento per i sampietrani». Ed ancora la senatrice Poli ha parlato di sanità alla luce di quanto è emerso dalle cronache giudiziarie degli ultimi mesi.
«Secondo i dati Istat sul livello di soddisfazione degli utenti della sanità, il quadro pugliese è desolante: non soltanto siamo la quarta regione per un disavanzo che viaggia su una media di oltre 200 milioni di euro l’anno, il che dice di una spesa assolutamente fuori controllo, ma in più siamo l'ultima Regione nella classifica della qualità della assistenza medica e dei servizi in ospedale: come si fa a spendere tanto a fronte di una qualità scadente. La risposta sembra implicitamente contenuta negli atti su cui sta indagando la magistratura».
«Né il centrodestra, né il centrosinistra - ha poi aggiunto la Poli Bortone in un incontro svoltosi in un locale pubblico del rione Santa Chiara, a Brindisi - hanno fatto alcunchè di concreto per i giovani. Negli ultimi cinque anni con i “Bollenti Spiriti” e “Ritorno al futuro” si è fatta molta suggestione, molta illusione: si è obbligato i giovani con un contratto etico a tornare in Puglia dopo un periodo di formazione al nord o all’estero, ma una volta tornati qui non hanno trovato nulla ad attenderli. E in questo contratto, di etico non c'è niente, se l'impegno è unilaterale». «Non piegate la testa davanti ai potenti e agli arroganti: siate fieri della vostra terra e della vostra storia - è l’appello finale rivolto ai giovani dalla Poli Bortone. - vi chiamo a una rivoluzione culturale, a una rivoluzione giovanile. Siate orgogliosamente come me: terroni e meridionali«.
«Il lavoro è la priorità assoluta - ha affermato Marcello Vernola, candidato al consiglio regionale - per l’agricoltura proponiamo la rottamazione dei mezzi agricoli, per la zootecnia vogliamo la nuova filiera del latte e la creazione di un unico marchio, per la pesca puntiamo sulla lotta alla concorrenza sleale e sul rinnovo delle flotte pescherecce»
di GIUSEPPE DE MARCO
------------------------------------------
RIZZI: NESSUNA FESTA DI CHIUSURA, MA UN GIRO FRA I LUOGHI DEL LAVORO PRECARIOBARI - Il candidato di Alternativa Comunista alla presidenza della Regione Puglia, Michele Rizzi, ha annullato la manifestazione con i lavoratori precari in piazza Diaz a Bari con la quale ieri sera avrebbe dovuto chiudere la campagna elettorale. Lo ha riferito lo stesso Rizzi, aggiungendo che la decisione è stata presa per solidarietà con i famigliari dell’operaio di Ginosa (Taranto) suicidatosi l’altra sera, sembra per il timore di perdere il posto di lavoro.
L'ultima giornata di campagna elettorale Rizzi ha deciso di trascorrerla «facendo un giro tra i luoghi della precarietà, tra i lavoratori dei call center a 2,50 euro all’ora, tra i lavoratori delle cooperative sociali, tra i lavoratori cassintegrati della zona industriale di Bari».
Mentre gli altri candidati presidenti e le loro coalizioni chiuderanno la campagna elettorale «con spese immani tra concerti e festicciole varie», Rizzi ha detto che preferisce raccontare «un mondo che chiede giustizia sociale e un’alternativa reale alle coalizioni borghesi in campo che tutelano esclusivamente gli interessi del ricco padronato che si arricchisce di soldi pubblici regalati tanto da Fitto che da Vendola e che poi precarizzano sempre di più».
da
La Gazzetta del Mezzogiorno