Argomento : Immondizia
da Gustavo Gesualdo (20 gennaio 2008)
La monnezza in Puglia. Si, ma dove?Sono un cittadino pugliese e vivo nel nord della Puglia, nella città di
Foggia.
Aprendo dagli organi di informazione locale (direi asciutti ed asfittici di
informazioni al riguardo, quasi omertosi in più di un caso) che la
disponibilità a ricevere monnezza (non chiamateli rifiuti e nemmeno ecoballe, poichè pare proprio non si tratti di rifiuti trattati per lo smaltimento e/o lo stoccaggio, ma di vera e propria immondizia incontrollata - dove scaricano le scorie quelle industrie e quegli artigiani sconosciuti al fisco in Campania?) data dal governatore della Puglia Vendola, si sia risolta poi invece nell'accoglimento di questa monnezza solo appunto, nel nord della Puglia.
Risulta vero questo fatto?
Risulta altresì vero che la disponibilità data dal Vendola si riferisce a
rifiuti speciali (radio attivi)?
E se tutto questo risultasse vero, mi spiegate perchè, di grazia o per diritto civico, nelle province di Lecce e di Bari non sono stati individuati siti idonei allo stoccaggio e/o allo smaltimento dei rifiuti accettati dalla
Puglia?
Ma come, l'acqua campana del Sele (sottratta ingiustamente in passato alla distribuzione nella provincia di Foggia in favore di quella di Bari) Bari se la prende, ma la monnezza campana no?
Sarà mica perchè la presidenza della giunta regionale viene affidata
alternativamente a baresi e a leccesi, ed in taluni casi, di padre in figlio?
Ma che bravi i baresi ed i leccesi: la Puglia accetta i rifiuti campani, ma
non li smaltisce a Bari e Lecce ...
Sarà anche per questo motivo che codesta giunta regionale, vede l'assenza assoluta di rappresentanti della città Foggia, capoluogo di provincia buono solo per buttarci la monnezza napoletana, a quanto appare?
Foggia ridotta al ruolo di pattumiera?
Stanno veramente così le cose?
Beh, se così stanno le cose, sappiate che è mia intenzione adire le vie legali per impedire che accordi trasversali comprovati fra baresi e leccesi, arrechino danno alla provincia di Foggia.
Fornitemi cortesemente e con assoluta serenità i dati ufficiali su questo
argomento (tanto non avete nulla da temere, vero?), altrimenti, sarò costretto a percorrere un'altra via per ottenerli.
Quella via che la politica teme più di ogni altra, l'unica via legalmente
riconosciuta: quella giudiziaria.
Un cittadino X, un pugliese qualunque.
Firmato: Gustavo Gesualdo
P.S.
Governatore Vendola, mi perdoni la domanda, ma la mia curiosità è femmina, come si suol dire, e vorrei sapere da Lei come mai sino al giorno prima della sua elezione a governatore della Puglia, Lei citava la Mafia ogni 3,5 minuti primi (dato non statistico) e dopo la sua elezione, non la ha più nominata?
E' morta quella Sacra Corona Unita che pare gestisca il business illecito dei rifiuti in Puglia?
Ovvero è fuggita?
La mia impressione, se Le interessa, è che sia ancora lì, dove era, a gestire il traffico illecito e le discariche abusive sul territorio regionale pugliese, e non solo quello.
Che brutta cosa è divenuta la politica contemporanea, caro governatore, in specie quando si dimostra eccesivamente timorosa di mafie e tribunali.
Ovvio che questo non è il suo caso, governatore: il suo passato testimonia per Lei.
Argomento : Immondizia
da foggiano ( 9 gennaio 2008)
E' stato pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno (cronaca locale del Corriere della Sera) del 05.01.08 un articolo a firma di Antonella Caruso dal titolo "Amica, niente tagli al personale".
La dottoressa Caruso relazionando sulla gestione dell'Amica, sulle sue difficoltà e sui progetti futuri, butta giù quale notizia di poco interesse e quale "piano di riqualificazione urbana" la zona del Rione Diaz e dell'ex Parco Paglia e la cessione da parte dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato alla stessa Amica della dismessa Centrale Termoelettrica, e la sua riconversione in un impianto di termovalorizzazione per lo smaltimento di CDR di qualità.
Attualmente la Centrale T.E. non è affatto dismessa e che attualmente da lavoro a circa venti dipendenti è, forse, sovreaddimensionata rispetto alle attuali esigenze dell'IPZS, ma potrebbe rispondere alle future esigenze, visto l'arrivo di nuove lavorazioni (carte d'identità e passaporti elettronici). Vorrei sapere quale riqualificazione urbana si avrebbe trasformando una CTE in un termovalorizzatore che, preferirei chiamare inceneritore.
Quale riqualificazione si avrebbe trasformando un terreno in un deposito di rifiuti.
E quali benefici ne trarrebbe la salute della popolazione dalla emissione di diossina e polveri sottilissime. Non è bastata l'esperienza dell'inceneritore di via San Severo, fermo da trent'anni e con i terreni circostanti ancora inquinati dalla diossina.
Una notizia così importante è passata inosservata. Nessuna nota da parte di associazioni ambientaliste, associazioni di consumatori (troppo impegnate nei saldi)partiti politici.
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